Tempo per l'essenziale - Anno pastorale: una pausa di riflessione Mons. Michele Tomasi: "Il mio primo anno da vescovo di Treviso"
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IP Mensile della Diocesi di Bolzano-Bressanone Anno 56, Numero 9 – Ottobre 2020 Anno pastorale: una pausa di riflessione Tempo per l‘essenziale Mons. Michele Tomasi: “Il mio primo anno da vescovo di Treviso“
anno pastorale Prendersi tempo per… Per la Chiesa altoatesina non un anno pastorale di nuovi progetti, ma impegni essenziali per cui “darsi il tempo“, secondo il tema annuale illustrato dal vescovo Ivo Muser: la famiglia e i giovani, il percorso della cresima, una spiritualità vissuta, la pastorale della salute e del lutto, le celebrazioni, la formazione. I l Convegno pastorale che a settem- bre segna per tradizione l’avvio della nuova stagione della Chiesa altoatesina quest’anno è stato limitato a un solo giorno: l‘Accademia Cusanus a Bres- sanone ha accolto – in numero ridotto causa misure anti-Covid – i rappresen- tanti di clero, operatori pastorali, as- sociazioni e consigli parrocchiali per ascoltare la relazione programmatica del vescovo Ivo Muser e gli interventi di tre ospiti: Fabrizio Carletti, Isabel- la Guanzini e Christoph Theobald. Il tema del 2020/2021 è “Darsi tempo per…“: un anno pastorale per mette- re a fuoco non tanto nuovi progetti e riforme, ma il modo di essere e agire come Chiesa, tema ancora più attuale nella situazione di crisi da coronavirus. Spiritualità, salute, lutto Un tema, ha esordito il vescovo Muser Il vescovo Ivo Muser durante la sua relazione al Convegno pastorale diocesano nella sua relazione, che ci confronta con profondi cambiamenti sui quali delegata al solo parroco. Deve essere la unità pastorali – che da un lato cer- fermarci a riflettere: “In mezzo a tutte preoccupazione di tutta la comunità cano di garantire nel giorno festivo le questioni oggi all’ordine del giorno, parrocchiale.“ un orario di celebrazione fisso in ogni non dobbiamo concentrarci sull‘anco- parrocchia e dall’altro di rafforzare la ra più avanti e sull‘ancora di più, ma La famiglia e i giovani comunione individuando un luogo in andare in profondità, darsi tempo per Il prendersi tempo nel nuovo anno pa- ogni unità pastorale dove celebrare ciò che è veramente importante, per storale, secondo il vescovo, significa an- l’Eucaristia in modo stabile – e ha in- rafforzarci a vicenda.“ L’invito è quin- che attenzione alla famiglia (“l’ascolto è vitato a prendersi il tempo anche per di a prendersi del tempo per impegni ciò che mi auguro in ogni circostanza la formazione, “che ci aiuta ad allar- essenziali: monsignor Muser ha citato in cui incontriamo le famiglie. Rico- gare i nostri orizzonti e a promuove- tra l’altro “una spiritualità radicata, che nosciamo l’importanza e il ruolo ine- re lo scambio di esperienze. Per que- ci colleghi con il creato e con i nostri stimabile della famiglia. La sua forza sto incoraggio a riprendere il filo del simili. Non senza motivo papa France- si mostra soprattutto nell’affrontare la Percorso diocesano di formazione.“ sco ha proclamato l’anno della Laudato vulnerabilità, pensiamo solo alla crisi Non poteva mancare un passaggio Sì, che vuole incoraggiarci come Chiesa da Covid-19 e a tutto ciò che le famiglie sul futuro delle parrocchie e sulla re- a sentire il grido delle persone ferite e hanno già assicurato e sopportato sin altà che cambia il ruolo di sacerdoti del creato che soffre.“ Il vescovo ha poi qui“) e verso i giovani, che “non hanno e laici e provoca insicurezze: “Nasce rimarcato un’altra questione: “La pan- bisogno di figure onnipotenti di padre, la tentazione di definire i ruoli nella demia ci ha mostrato l’urgenza di una madre, insegnante o sacerdote, ma di concorrenza reciproca e nella pola- nuova pastorale per la salute e il lutto. testimoni credibili, persone che li pren- rizzazione. Ma uno sguardo onesto I nostri sacerdoti continuano a fare un dono sul serio. Non bisogna essere ai nostri limiti ci può aiutare molto. I lavoro importante in tal senso. Non pronti e perfetti per questo: non eroi in- team pastorali sono un modesto ten- parliamo mai abbastanza di questa pa- fallibili, ma compagni di vulnerabilità.“ tativo di andare avanti con i mezzi e storale concreta e silenziosa, che non le risorse di cui disponiamo oggi“, ha fa notizia. La cura pastorale dei malati, Liturgia e parrocchie detto il vescovo. degli anziani, dei moribondi, delle per- Il vescovo ha poi illustrato le recenti Il testo integrale della relazione del sone in lutto non può e non deve essere nuove linee guida per la liturgia nelle vescovo su www.bz.bx.net 2 Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020
anno pastorale “Una pastorale antifragile“ I tre modelli di pastorale emersi con il lockdown, le nuove sfide della comunità parrocchiale, i piccoli gruppi: al Convegno diocesano Fabrizio Carletti spiega come ripartire in modo nuovo in tempo di Covid. “ Andrà tutto nuovo. Verso una pa- storale antifragile“: la relazione tenuta da Fabrizio Carletti (forma- tore, consulente nei processi di cam- biamento pastorale, tra i fondatori del Centro Studi Missione Emmaus) ha aperto l’anno diocesano 2020/21 e ha indicato l’opportunità di una nuova modalità pastorale per la co- munità provata dall’esperienza del coronavirus. Perchè non si può tor- nare a come era prima. Carletti ha citato papa Francesco (“non viviamo in un’epoca di cambiamenti, ma vi- viamo in un cambiamento d’epoca“) e ha sostenuto che in questo cambio d’epoca alla Chiesa è chiesta una conversione pastorale come atto di fedeltà alla sua missione in un mon- do nuovo. Fabrizio Carletti illustra i tre modelli di pastorale all’Accademia Cusano (foto di queste pagine: Tho- mas Ohnewein) Che esperienza è stata il tempo del Covid in termini pastorali? Questi mesi sono stati un’esperienza Il secondo modello pastorale ai tem- In cosa si differenziano negli effetti interessante per analizzare i modelli pi del coronavirus? concreti i tre modelli? pastorali che avevamo e che pensa- È stato il modello della resilienza, Il modello adattivo si limita al “cosa fac- vamo di avere superato. Durante il con belle azioni che fanno presa: il cio per rispondere al problema“. Cam- lockdown abbiamo assistito a diverse sacerdote che celebra la messa sopra bio, per rimanere come prima, per non forme di cambiamento, alcune adat- il tetto della chiesa, quello che fa la cambiare. Questo modello non ti fa cre- tive e altre resilienti. Ma ci sono stati processione in solitaria per le strade scere, non ti fa apprendere. Il modello anche germogli di una terza moda- del paese, il parroco che macina chi- della resilienza si preoccupa anche del lità, quella antifragile, che attraverso lometri per consegnare a casa le pal- come, è un’azione gerarchica, eroica, che la pratica del discernimento permet- me nella domenica prima di Pasqua. riguarda alcuni. Si reagisce in modo an- te di ripensare con creatività modelli Sono gesti creativi, non adattivi, che che più creativo, ma non si cambia il pa- e prassi pastorali. partono dal centro per andare alla radigma. È invece l’antifragilità che par- periferia. Per dimostrare che ancora te dal discernimento e arriva al perchè, Come si possono descrivere questi ci siamo. Il motto del modello resi- e da questo perchè ridefiniamo nuovi tre modelli verificati durante il lock- liente: ce la faremo. criteri pastorali e da questi criteri affio- down? reranno delle prassi pastorali. L’azione Va detto che sono stati tutti utili Il terzo è un modello nuovo, che può antifragile lavora sulla tessitura, riflette e importanti. Il primo è il modello indicare la strada futura? per il dopo. È un’azione non gerarchica dell’adattamento: dare continuità È il modello della antifragilità, che ma narrativa. Adesso siamo chiamati a a qualcosa che si è bloccato, ovvero mette insieme le fragilità. Incontrar- ragionare la pastorale in piccoli gruppi, sostituire la messa in presenza con si, ri-narrare, perchè solo raccontan- ma se applichiamo il modello antifragi- quella in streaming. È un modo per do si coglie il senso di quello che sta- le, dobbiamo capire che useremo i pic- tappare un buco, la necessità lo ri- vamo vivendo. Connettere la persona coli gruppi anche dopo, perchè questa chiedeva. È un ragionare per cercare con le altre, porsi dentro una rete di forma pastorale è più bella, più comu- di ridurre il danno. Il motto di que- fragilità. Il motto di questo modello: nionale. Non abbiamo più bisogno de- sto modello di adattamento: andrà andrà tutto nuovo. È un cambio di gli auditorium, è finito quel tempo. tutto bene. piani, ma non di senso. (continua a pag.4) Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020 3
anno pastorale Quali sono gli impatti della pastorale anti- delegato, perchè condivide quell’orizzonte fragile sull’organizzazione ecclesiale, sul- e opera dentro quella stessa dimensione. E le prassi, sulle relazioni? c’è un altro principio da tenere presente: le È necessario ripensare la leadership, il nostre strutture sono complicate, i nostri ruolo del ministero. Non è più tempo di modelli organizzativi sono le aziende anni leader carismatici, del leader che dice: io 70 e 80, con strutture troppo gerarchiche ho una visione e te la dico. Oggi il leader e verticali: consigli, commissioni, orga- è colui che predispone il palcoscenico per nismi. Servono strutture più orizzontali, condividere assieme alla comunità un so- certamente sempre con figure chiamate a gno, una visione. Si creano spazi di creati- fare sintesi, ma non con dieci livelli. vità e di autonomia. Qual è lo stile della pastorale antifragile? E come realizzare concretamente questo È una pastorale che si muove dentro lo cambiamento? stile della sperimentazione. Non è più Lo realizzo se accetto di fare un vero de- tempo del piano pastorale. Lavorare in centramento decisionale, che vuol dire termini sperimentali significa entrare ridurre il controllo, tornare a parlare con nella realtà dal di dentro, non dal di fuori, serenità del potere. A noi il potere fa pau- non attraverso forme e modelli linguistici ra perchè pensiamo che sia un sostantivo, esterni. Vuol dire saper sbagliare, perchè invece è un verbo. Significa la capacità di si è creativi solo laddove si può sbagliare. generare qualcosa, di permettere alle per- Ma se io faccio delle piccole sperimenta- sone di creare qualcosa di bello. Corre- zioni, gli errori diventano investimenti Il relatore Fabrizio Carletti a Bressanone sponsabilità vuol dire condividere potere. quando li raccontiamo tra di noi, perchè un evento diventa esperienza condivisa In conclusione, come sintetizzare la scelta Come fare a delegare, a decentrare, a con- solo se lo ri-narriamo, altrimenti rimane della pastorale antifragile? dividere potere? evento. Significa attivare dei processi più La volontà di condividere le proprie fragi- Bisogna stare dentro il principio: la parte che realizzare dei progetti. Il processo è lità per poter sperimentare un’esperienza contiene in tutto. Che significa che ogni finalizzato all’apprendimento, non a rag- nuova, che fa rigenerare la speranza. Per componente, ogni comunità condivide la giungere degli obiettivi. E non parte da un poter sperimentare che forse non rifare- stessa visione, gli stessi criteri di riferimen- bisogno, come il progetto, ma parte da un mo tutte le cose di prima, ma che, appun- to. Ogni singolo può decidere e può essere sogno. to, andrà tutto nuovo. Onorificenze per tre ni e con il Forum dei laici di lingua te- Don Alois Müller, di Monte San- desca. ta Caterina, viene ringraziato per i La consegna delle onorificenze della Rosmarie Lang Viehweider: origi- tanti servizi di responsabilità resi in Chiesa altoatesina ha chiuso per tra- naria di Laion, da sempre impegnata abito diocesano: dal 1968 per 4 anni dizione a Bressanone il Convegno nel mondo del volontariato e a favore prefetto dell’Istituto Johanneum, pastorale di avvio del nuovo anno del ruolo della donna nella Chiesa e nel- dal 1972 e per 17 anni direttore del- diocesano. All‘Accademia Cusanus la società. Dalla Diocesi un grazie per la Caritas, dal 1989 al 2002 decano a di Bressanone il vescovo Ivo Muser questa lunga attività, svolta specialmen- Terlano e dal 2002 al 2017 decano a ha consegnato medaglia d’onore e te in ambito sociale e della formazione Termeno. Per 30 anni è stato anche pergamena a tre persone distintesi nel decanato di Bolzano, e per il suo presidente del Fondo di solidarietà nel servizio di volontariato a favore lavoro alla presidenza del Movimento del clero. In pensione, ora vive al della comunità locale: cattolico femminile (Katholische Frau- Grieserhof ed è il cappellano della Ferdinando “Nando” Granziol: enbewegung) dal 1992 al 2004. struttura. bolzanino, ottico specializzato, in gioventù frequenta l’azione cattoli- ca e sotto la guida di don Giancarlo Bertagnolli fonda, assieme ad altri studenti, la “Gioventù Studentesca”. In rappresentanza del Movimen- to dei Focolari ha fatto parte della Consulta dei Laici dalla sua istitu- zione 35 anni fa e per 12 anni ne è stato Presidente, sempre impegnato per l’unità tra le varie organizzazio- I tre premiati al Convegno pastorale: da sinistra, Nando Granziol, Rosmarie Lang Viehweider e Alois Müller 4 Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020
dentro la notizia Il primato della coscienza Senza nulla togliere al suo importante percorso di fede, Josef Mayr-Nusser (di cui si è celebrata la memoria il 3 ottobre) non è in primo luogo testimone di una fede religiosa. È piuttosto un testimone del primato della coscienza. di Paolo Valente “ Consapevolezza, ritorno senziale, fare memoria ma anche all’es- paura, rabbia e incertezza, così i par- ser profitta della sua appartenenza all’Azione cattolica tecipanti della ricerca vivono l’attuale per acquisire quelle emergenza”, spiega Giulia Rossi, re- informazioni che si sponsabile del Centro studi Caritas. rivelano necessarie Si è sentito Certo, una coscienza che a dare un giudizio sia veramente tale, crede nella verità e sulle ideologie del la cerca. Giudica le scelte in base alla momento. Quelle verità in cui crede. Alla moglie Hilde- che esaltano ol- gard, pochi giorni prima del suo “no” tre ogni misura il a Hitler, chiede che preghi “affinché ruolo del “capo” (il nell’ora della prova io agisca senza Duce, il Führer), timori o esitazioni secondo i dettami che idolatrano la di Dio e della mia coscienza” (Lette- nazione, il sangue, ra da Konitz, 27.9.1944). Una volta le appartenenze et- compiuto, ha ben chiaro che si tratta, niche, che dividono scrive, di un “passo impostomi dal- gli uomini in razze, la mia coscienza” (Lettera da Konitz, in “noi e loro”. 12.11.1944). Coscienza è la capacità di distinguere il bene dal male. Il bene Gli strumenti per dall’assenza di bene. È un percorso vedere che nella comunità cristiana si fa in- Nei circoli di sieme, mettendo al centro la Parola di Azione cattolica Dio e confrontandosi con essa a livello si studiano, per comunitario. confutarne le con- clusioni, il Mein Formarsi e informarsi Kampf di Hitler e La prigionia, il coraggio, la resistenza: in duomo a Bolzano le acrobate C’è un aspetto che rende la storia di il Mito del XX se- dell’associazione circense Animativa hanno messo in scena gli scritti di Mayr-Nusser nel giorno della sua memoria liturgica Josef Mayr-Nusser particolarmente at- colo di Rosenberg. tuale. Mayr-Nusser vive in un tempo Si vuole vedere se in cui i totalitarismi – in particolare questi scritti siano compatibili col per vedere ciò che altri non vedono o fascismo e nazionalsocialismo – de- Vangelo oppure no. Questa conoscen- non vogliono vedere. Molti, dopo la tengono il monopolio dell’informa- za, che Josef si dà, diventa “coscienza” caduta dei regimi nazifascisti, si sono zione e della cultura. Malgrado questa e perciò non resta senza effetti prati- giustificati dicendo: non sapevamo. La situazione, la sua esperienza ci dimo- ci. Nel momento della scelta egli sa vita di Pepi Nusser dimostra invece stra che anche in simili circostanze il benissimo qual è la posta in gioco e che chi vuole davvero essere al cor- singolo, se lo vuole, ha modo di darsi agisce di conseguenza. È questo lungo rente delle cose, in ogni epoca storica, una formazione adeguata. Le persone, e paziente lavoro di autoeducazione è in grado di farlo. A volte costa fatica, se lo vogliono, possono guardare alla preliminare che lo porta a dire, nel ma è possibile. Spesso siamo noi stes- realtà con occhio critico. Possono far- 1944, pensando a Ernst Haller che i si responsabili della nostra non cono- lo non sulla base di facili slogan o di nazisti avrebbero voluto obbligare a scenza, soprattutto di fronte a regimi pregiudizi ideologici, ma studiando, rinnegare ciò in cui credeva: “Non ho o a comportamenti politico-partitici confrontandosi con altri, acquisendo dubitato un attimo su come mi com- che si fondano sull’ignoranza delle competenze. Non si nasce consape- porterei in una simile situazione”. Lo persone, che coltivano subdolamente, voli di tutto. Lo si diventa spenden- scrive in una lettera alla moglie Hilde- e sulla propaganda. Ieri come oggi. do il proprio tempo nella lettura, nel gard. Nusser non dubita, in questa cir- dialogo, nei percorsi di formazione. costanza: non per cieco fanatismo, ma Paolo Valente, giornalista e scrittore, è direttore della Caritas diocesana Bisogna però volerlo fare. Mayr-Nus- perché ha saputo darsi gli strumenti Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020 5
l‘anniversario “Il primo anno da vescovo“ I tanti incontri, i viaggi, la pandemia, i contatti con Bolzano: monsignor Michele Tomasi racconta il suo primo anno da vescovo nella diocesi di Treviso. Con un messaggio agli altoatesini. di Paolo Ferrari U n anno fa, il 14 settembre, don Mi- chele Tomasi, fino ad allora vicario episcopale a Bolzano, veniva ordinato ve- scovo nel duomo di Bressanone. Il 6 otto- bre 2019 l‘ingresso a Treviso, la sua nuova diocesi: “Spero di svolgere il mio compito con saggezza, mitezza e fermezza“, aveva esordito all’atto del suo insediamento. Il primo anniversario dell’ordinazione epi- scopale lo ha celebrato nella cappella della Casa della Carità di Treviso con operatori e volontari della Caritas. Monsignor Tomasi, che bilancio fa del primo anno da vescovo a Treviso? È stato un anno sicuramente molto in- tenso. Ricco di incontri, di conoscenza di nuove realtà. Un anno in cui sto cercando di conoscere la geografia della diocesi, le sue varie zone e le tante realtà pastorali e civili differenti e molto ricche. Anche la conoscenza delle realtà diocesane, delle Il vescovo Tomasi all’ospedale San Camillo di Treviso incontra pazienti e personale durante l’emergenza Covid varie istituzioni religiose, sociali e civili, degli uffici di curia, di tante forme di vita occasioni di vita di chiesa nelle condizioni Ha avuto modo di ravvivare il legame con di chiesa che son diventate all’improvvi- così limitate che abbiamo dovuto vivere. l’Alto Adige e la Chiesa altoatesina? so le mie ha preso molte energie e tanto In questo periodo si sono moltiplicate le Ho potuto fare alcune brevi visite, anche tempo. Come l’incontro con le persone, riunioni per decidere cosa fare, che indi- queste sospese ovviamente per tutto il in momenti di preghiera diocesana e nel- cazioni dare alla diocesi, che scelte fare in periodo di confinamento. Ho trascorso le parrocchie, con le Cresime e in tanti, quaresima e nel periodo pasquale. Sono alcuni giorni di ferie, molto riposanti, a davvero tanti colloqui personali. Ho po- diventati anche più intensi i contatti tra i Bressanone quest’estate. I contatti con il tuto visitare le nostre missioni nel Ciad, vescovi del Triveneto, occasione preziosa Vescovo Ivo sono sempre fraterni e inten- e prendere contatto solamente a distanza di scambio, di consiglio, di incoraggia- si negli incontri dei Vescovi. Sono infor- con quelle in Amazzonia, in Paraguay e mento. Anche l’allentamento dei vincoli e mato di quanto avviene mediante il sito in Ecuador. delle restrizioni ha portato con sé nuove della diocesi e Il Segno online, e con le sfide, per una ri-generazione della comu- comunicazioni che ricevo ancora dell’Uf- Come ha vissuto, assieme alla comunità, nità religiosa e di quella civile. ficio stampa. Ho contatti telefonici o per il periodo della pandemia? messaggi, non certo frequenti quanto vor- È stato una frattura nella vita di tutti. Di Un evento particolare di questo anno? rei, con alcuni amici ed amiche. Soprat- colpo i miei giri e i miei contatti con le Un evento che ci sta impegnando molto è tutto mi torna alla mente ed al cuore la persone si sono interrotti, anche se ho po- la nomina del Vicario generale della dio- mia esperienza ecclesiale nella Diocesi di tuto continuare con forme nuove, video, cesi di Treviso a Vescovo di Piacenza-Bob- Bolzano-Bressanone, che mi ha davvero messaggi scritti e registrati, videoconfe- bio: la settimana scorsa ho avuto il dono generato alla fede. renze a farmi presente, con preti e laici. di poterlo ordinare Vescovo qui a Treviso, Le sante messe trasmesse la domenica in una solenne celebrazione che mi ha ri- Come contribuisce quell’esperienza al dalla televisione mi hanno permesso di cordato tanto quella di un anno fa a Bres- cammino da vescovo che sta compiendo farmi vicino a tantissime famiglie, la col- sanone, solo che ora ero dall’altra parte! a Treviso? laborazione con gli uffici di curia ci ha Un balzo a dir poco vertiginoso, in meno Penso al mio passato non certo per volerlo permesso di offrire modalità di preghiera di un anno. Mi sembra davvero di essere replicare qui a Treviso, ma perché costitu- e di celebrazione nelle case che sono state qui da sempre. isce una parte importante della mia vita 6 Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020
l‘anniversario e della mia fede. Trovo che le esperienze che ho potuto fare in Alto Adige siano un preziosissimo bagaglio che mi sono porta- to con me, da mettere a frutto nella mia nuova casa. Credo che, proprio perché ho potuto fare ricche e profonde esperienze umane e spirituali nella prima parte del mio percorso di vita, sono stato prepara- to ad immergermi pienamente nella mia nuova realtà. In Alto Adige ho imparato l’amore per Cristo, per la Chiesa, per la persona umana, quella concreta che di volta in volta ho potuto incontrare. Que- sta esperienza profondamente legata alla mia terra di origine è anche un’esperienza Dammi il cinque: il vescovo Michele e i ragazzi, una sintonia radicata profondamente umana e perciò universa- le. Così ho imparato ad accogliere le storie rella, un compagno di viaggio per questo è troppo eterna per poterla ridurre ad un concrete, le novità di cultura e di modo di breve ed affascinante tratto di strada. sopravvivere senza orizzonti che abbiano vivere la fede. un gusto di infinito. Abbiamo scoperto In che modo l’emergenza coronavirus ci che la relazione con Dio, la fede in Gesù In questo tempo difficile, quale messag- ha cambiato? il vivente amante della vita ci può dare gio si sente di affidare alla comunità tre- Siamo stati costretti a relativizzare il corpo e sostanza, respiro e fantasia e che vigiana e a quella bolzanina? peso ed il significato di tante strutture e la vita con il Signore diventa più ricca, Sicuramente questo tempo ci sfida ad sovrastrutture che ci parevano essenzia- proprio perché con Lui siamo in grado di andare al cuore di ciò che è veramente li e che invece non lo sono. Siamo stati donarla e di metterla a frutto. essenziale, come dice anche il tema del richiamati alla precarietà e alla fragilità vostro recente Convegno pastorale. La dell’esistenza e, proprio per questo, alla La speranza ora è quella di una vera ri- comunità dei cristiani è chiamata a trar- sua infinita preziosità. Abbiamo visto partenza. Come dobbiamo prepararci? re conseguenze nella vita di tutti i gior- come sia diffusa la capacità e la dispo- La nostra vita non deve ri-partire, come ni, nelle piccole e grandi scelte della vita, nibilità di tante persone a donarsi sen- se nulla fosse stato, ma deve essere rimes- dalla fede nella risurrezione di Cristo. Se za riserve, e abbiamo scoperto che non sa al mondo, ri-generata, per far crescere Gesù crocifisso è veramente risorto, è abbiamo bisogno di gente di successo, quei germogli di bene che già prima della vivo e opera nella nostra storia allora tut- ricca e famosa, ma chiusa nei propri pandemia erano stati seminati e che forse to cambia. Allora non ci faremo più do- egoismi e nelle proprie vanità, bensì di allora non eravamo in grado di prendere minare dalla paura ma guidare dalla spe- donne e uomini che fanno bene il pro- sul serio. Chiediamo il dono della speran- ranza, troveremo tracce di risurrezione e prio dovere semplicemente perché va za, il Signore ce la donerà di sicuro. La di vita in ogni nostra esperienza. Allora fatto, per amore dell’impegno, per amore Chiesa sarà famiglia di discepoli, sarà bel- saremo capaci di annunciar le ragioni della vita. Abbiamo scoperto che questa la e donerà prospettive di gioia a questo della vita, della solidarietà, della giustizia vita è troppo breve per essere sprecata nostro occidente che aveva un po’ perso la e della pace senza paura, riconoscendo in seguendo obiettivi piccoli e limitati, che strada, per stanchezza e sfiducia. Il Vange- ogni essere umano un fratello, una so- non reggono alla prova del tempo, e che lo è sempre nuovo e sempre giovane. Tra i primi eventi con il vescovo, un anno fa, la posa della prima pietra La Santa Messa per il primo anniversario da ve- del nuovo centro parrocchiale di Carbonera scovo celebrata nella Casa della Caritas trevigiana Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020 7
brevi Seminario, nuova pagina web È online il nuovo portale Internet del Seminario maggiore di Bressano- ne. Sulle nuove pagine web, all’indiriz- doti raccontano la loro vita nella co- munità e le loro esperienze. Accanto a una galleria delle ordinazioni sacerdo- zo www.seminario-bressanone.it gli tali degli anni passati, il nuovo portale interessati trovano risposte e spunti web riporta notizie e appuntamenti su svariati temi: dalla vocazione alla aggiornati con le ultime informazioni formazione del sacerdote e alla vita su eventi che coinvolgono il Semina- in seminario. Gli aspetti della giorna- rio maggiore. Tra le news in evidenza ta del sacerdote e la sua vita e attività quella sul nuovo progetto del Semina- pastorale vengono approfonditi anche rio, che partirà nel 2021 con la presen- con l’aiuto di brevi risposte. Attraverso za a Bressanone di giovani seminaristi Il vescovo Muser e il rettore Moling al lancio alcuni ritratti personali gli stessi sacer- provenienti da Africa e India. del nuovo portale del Seminario maggiore Unitalsi aiuta Amatrice I n un momento storico, dove in città un mezzo Euro 3 (trasporto disa- bili) è considerato obsoleto ed inqui- dono. Un grazie particolare alla Se- zione Triveneta di Unitalsi, ad alcu- ni amici di Bolzano e alla Parrocchia questo percorso e a realizzare questo viaggio a favore dei bambini, di an- ziani e disabili di Amatrice. nante, la sottosezione Unitalsi di Bol- Tre Santi di Bolzano per le donazioni Enrico Broccanello, Presidente zano si è chiesta se in base a quello che ci hanno portato a condividere Sottosezione Unitalsi di Bolzano che scrive Papa Francesco nella “Lau- dato Si” sullo scarto umano e tecno- logico, in una situazione come quella di Amatrice (il Comune in provincia di Rieti sconvolto dal terremoto del 2016) si sarebbe potuto rovesciare la logica di questo pensiero: far sì che l’ultimo periodo di servizio di questo vecchio mezzo fosse il più utile della sua lunga vita, diventando prezioso dove c’è bisogno. Il pullmino è stato donato al Gruppo Caritas della dio- cesi di Rieti. Ringraziamo la comuni- tà di Amatrice che in questi quattro anni di scambi ed accoglienza reci- proca ci ha permesso di farle questo Il gruppo Unitalsi a Amatrice con il veicolo donato Tornano gli arredi rubati P reziosi oggetti sacri rubati nelle chiese di Monguelfo e Sesto sono tornati a casa. I Carabinieri per la tute- Santa Margherita a Monguelfo il co- mandante Giampaolo Brasili ha resti- tuito al parroco Paul Schwienbacher la del patrimonio culturale del Nucleo due reliquiari placcati in oro, alti 116 di Napoli hanno infatti sgominato cm, rubati il 27 dicembre 2010. Nella un’organizzazione criminale coinvol- stessa occasione, il maggiore Brasili ta nel furto di opere d’arte nei luoghi ha riconsegnato al decano Andreas di culto in tutta Italia. A fine settem- Seehauser due portadipinti in legno bre il Nucleo speciale dei Carabinieri intagliato rubati nella parrocchia di ha riportato in Pusteria due reliquia- San Giuseppe di Sesto Pusteria il 26 Il maggiore Brasili e il decano Seehauser con ri e due portadipinti: nella chiesa di dicembre 2009. uno dei reliquiari 8 Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020
brevi 18 ottobre per le missioni D omenica 18 ottobre si celebra la Giornata missionaria mondiale: l’Ufficio missionario diocesano invi- nel racconto della vocazione del profe- ta Isaia: Eccomi, manda me (Is 6,8)“. La carità manifestata nelle collette ta a riflettere sul significato di esse- delle celebrazioni liturgiche della ter- re “missionari” oggi, a pregare per le za domenica di ottobre ha lo scopo di missioni e aderire concretamente alla sostenere il lavoro missionario svolto colletta che dal 1926 si svolge in tutte dalle Pontificie Opere Missionarie, per le parrocchie e comunità cattoliche del andare incontro ai bisogni spirituali e mondo. Le offerte finanzieranno pro- materiali dei popoli e delle Chiese in getti nelle 1.100 Chiese locali più pove- tutto il mondo. re, che hanno ancora bisogno di aiuto Il materiale informativo che l’Ufficio per raggiungere la piena autonomia. missionario diocesano ha preparato Nel suo messaggio per la Giornata per la Giornata missionaria mondiale mondiale 2020 papa Francesco ricor- 2020 è disponibile sul sito diocesano da che “in questo anno, segnato dalle al link https://www.bz-bx.net/it/vita/ sofferenze e dalle sfide procurate dalla missio-e-mondalita.html o nella segre- pandemia da covid 19, questo cammi- teria di Missio, Centro pastorale, piaz- no missionario di tutta la Chiesa prose- za Duomo 2, tel. 0471 306213 (mail: gue alla luce della parola che troviamo missio@bz-bx.net). Baldrati si è spento in Brasile T ra i missionari diocesani se n’è andato a metà settembre Augu- sto Baldrati, che si è spento in Brasile per 16 anni. Tornato in Alto Adige nel 1989, ricoprì l’incarico di coope- ratore a Tre Santi a Bolzano per poi all’età di 88 anni. Era nato l’8 agosto diventare parroco per sei anni nel- 1932 a Milano. Ordinato sacerdote la stessa parrocchia. Nel 1996 don nel 1970 a Bressanone, fino al 1973 Baldrati era tornato in Brasile come don Augusto Baldrati fu cooperatore missionario nell’arcidiocesi di Goia- nella parrocchia di San Pio X a Bol- nia, mantenendo i contatti con la par- zano, poi prese la strada del Brasile, rocchia bolzanina. I funerali si sono Si è spento in Brasile il missionario diocesano Augusto Baldrati dove svolse la sua attività missionaria svolti nella parrocchia brasiliana. Affrontare malattia e lutto Il Convegno pastorale d’ottobre, tradi- na può essere Gesù che cura i malati l’urgenza di un nuovo modello di pa- zionale appuntamento diocesano d’au- e consola chi ha perso la persona più storale. Quando, se non ora? tunno, tratta quest’anno la pastorale cara. Se la parrocchia diventa comu- • Ancilla Lechner, assistente spiritua- della salute e del lutto in parrocchia nità sanante scoprendo un’autentica le per pazienti, familiari e dipendenti e nell’Unità pastorale: la pandemia pastorale della salute, questa diventerà dell’ospedale di Bressanone e volon- da Covid-19, infatti, ha fatto emergere la salute della pastorale in senso lato. taria nella parrocchia di Cortaccia e l’urgenza di un nuovo modello di pa- I relatori: nell’unità pastorale di Termeno. La sua storale, attenta a tutte le fragilità. “Il • padre Luciano Sandrin, religioso relazione: “Accompagnare spiritual- contagio della misericordia: la parroc- dell’Ordine dei Ministri Camilliani, mente i malati: una vocazione persona- chia come comunità sanante“ è il titolo per anni docente di psicologia del- le, un ministero parrocchiale.“ del simposio di venerdì 23 ottobre dal- la salute e della malattia e di teologia Causa disposizioni anti-Covid, il nume- le 15 alle 18.30 all’Accademia Cusano pastorale sanitaria al Camillianum di ro dei partecipanti è limitato. Necessaria di Bressanone. Nella presentazione del Roma. Parlerà del tema “Una comunità quindi la prenotazione: info@cusanus. convegno si spiega: la comunità cristia- sanante”: il Covid-19 ha fatto emergere bz.it oppure tel. 0472 832204. Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020 9
accoglienza Collaborare per costruire “È necessario che impariamo a collaborare, senza lasciarci tentare da gelosie, discordie e divisioni (…) Dobbiamo impegnarci a garantire la cooperazione internazionale, la solidarietà globale e l’impegno locale, senza lasciar fuori nessuno”. Prosegue la riflessione sulle parole e sulle coppie di verbi che papa Francesco ha proposto nel messaggio per la Giornata mondiale 2020 del migrante e del rifugiato. Dai responsabili di Caritas e Volontarius due commenti sul sotto-tema colla- borare per costruire. Paolo Valente (direttore Caritas diocesana) “È compito di tutti i servizi diocesani associazione, ma è parte e dimensio- Promuove l’incontro tra culture e tra- favorire l’impegno della comunità e la ne della comunità cristiana. dizioni. Lavora affinché ogni persona collaborazione al suo interno. Ciò vale La Caritas diocesana attua questo suo possa partecipare in modo positivo e naturalmente, e a maggior ragione, per mandato cercando di individuare le attivo alla vita della società. La Caritas la Caritas diocesana che ha l’incarico situazioni di povertà delle persone e si impegna a far crescere le reti di co- di promuovere ad ogni livello la di gruppi di persone; scoprendo e va- munità. Partecipa a iniziative di rete in testimonianza della carità. La Ca- lorizzando le esperienze di solidarietà collaborazione con le altre organizza- ritas diocesana persegue tre obiettivi e servizio già presenti nella società e zioni del territorio e con le istituzioni di fondo. Opera affinché la comunità nella chiesa; osservando con attenzio- pubbliche, nell’ottica della sussidia- cristiana diventi sempre più un luo- ne i cambiamenti culturali e gli svi- rietà. La Caritas diocesana collabora go in cui si viva davvero l’amore per luppi sociali; ricordando a ognuno la con le altre Caritas diocesane a livello il prossimo. Opera, in collaborazione propria responsabilità sociale: ai cri- regionale, nazionale e internazionale e con altri, affinché la comunità civile (e stiani, ai cittadini, al privato sociale, favorisce la buona comunicazione tra politica) si assuma le proprie respon- alle associazioni, alla politica. Tutto culture e tradizioni.” sabilità sociali, nella prospettiva della questo lo fa principalmente offrendo costruzione di una società più solidale. servizi e attivando progetti di accom- Accompagna le persone, combattendo pagnamento, aiuto, condivisione e col- povertà e emarginazione, dando rispo- laborazione con persone in situazioni ste a bisogni e sofferenze, operando di povertà. contro le ingiustizie e le disuguaglian- La Caritas crea occasioni di reciproca ze. Queste cose non le fa mai da sola, conoscenza tra le persone in difficoltà perché non è una qualsiasi ONG o e la comunità chiamata ad accogliere. Claude Rotelli (presidente di Volontarius) “In questi anni il “Gruppo Volonta- rius”, che si rifà alla Dottrina sociale della Chiesa, ha avviato una sempre più stretta collaborazione col privato sociale, in particolare con la Caritas allo scopo di affrontare, in maniera coordinata, i temi sempre più attuali volontariato e dell’accoglienza si in- della “povertà” con particolare atten- tensificherà ulteriormente nell’inten- zione alle tematiche dei richiedenti to di raggiungere il comune obietti- asilo e delle persone senza fissa vo di rendere la nostra società dimora. sempre più solidale verso i più Ritengo che questo percorso comu- deboli e sensibile alle istanze sociali ne, sia strategico per lo sviluppo del che caratterizzano le nostre organiz- nostro territorio. Sono certo che zazioni anche nel rispetto dei biso- questa collaborazione nel campo del gni di tutta la cittadinanza.” 10 Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020
accoglienza A caccia di briciole Continua la riflessione attualizzata sulle coppie di verbi che il Papa propone nel suo messaggio per il 27 settembre, la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato: condividere per crescere insieme. di Paola Vismara L e parole di papa Francesco invitano a coinvolgere per promuovere, a fa- vorire un riscatto personale. Un riscat- to che per Abdullahi (nome di fantasia) passa attraverso il filo: non il filo spina- to simbolo di confini sbarrati, di campi di concentramento, di sofferenze inau- dite e tentativi di fuga. Parliamo di filo colorato, che cuce tessuti e relazioni, fili che si intrecciano come le vite di uomini e donne che ha incontrato, per- sone-chiave nei sei anni in Alto Adige. Dall’Africa a Brunico Da ragazzino analfabeta che attraversa il deserto e poi il Mediterraneo, ora è un lavoratore stimato, con contratto a tempo indeterminato in una ditta a Brunico. Il filo – come ago, forbici e I capi creati e cuciti dalle mani esperte di Abdullahi altri utensili – è parte della sua vita. Ricorda ancora il cuscino che gli per- ta una professione, rafforzata nel 2019 slancio di servire gli altri avesse impe- metteva di “essere all’altezza” per ci- da un contratto. Non sono mancati i dito di vedere la sua ricchezza di talen- mentarsi con la macchina da cucire di tre mesi di prova, i mesi di attesa della to e capacità, Abdullahi non sarebbe un amico del padre. Così è la vita in chiamata per un lavoro, preceduti dal- ora quello che è diventato. Se gli fosse molti villaggi africani, anche nel Ter- la ricerca - con l’operatore/amico della stata data assistenza soltanto, non sa- zo Millennio: il lavoro lo si impara in Caritas - per trovarne in Internet. Ma rebbe stato coinvolto in quello e altri famiglia o nella cerchia allargata di pa- di sicuro il ragazzino partito analfabe- progetti. Invece, in soli 6 anni, la vo- renti e amici. È stato così per molti se- ta dall’Africa Occidentale mai avrebbe lontà di farcela, il coraggio di resistere coli anche in Occidente! Imparare un immaginato di trovarsi nel ruolo di e di raccogliere nuove sfide, la carica di mestiere, obiettivo di stage e tirocini maestro per numerosi adolescenti dal- umanità che scavalca confini geografi- odierni, era alla portata dei figli, man- la pelle molto più chiara della sua, ra- ci e culturali, hanno fatto di Abdullahi dati a bottega da chi l’arte l’aveva im- gazzi e ragazze coinvolti in un progetto il vero protagonista del suo riscatto! parata a sua volta così, di generazione dove le macchine da cucire, aghi, fili e in generazione. Poi è arrivata la scuola, stoffe sono ingredienti di una sociali- Paola Vismara è referente per la pastorale Immigrati che, se tanto ha dato sul piano intellet- tà semplice e a volte impensabile nelle tuale, forse ancora deve migliorare per valli altoatesine, spesso caratterizzate offrire un’autentica formazione ‘inte- da sospettose distanze. Abdullahi ha grale’, che tenga ben conto dell’impre- insegnato a tutti loro come si confe- scindibile dimensione lavorativa nella zionano magliette e camicie, all’ombra vita dell’essere umano. di ombrelloni o di alberi, sfoderando i suoi sorrisi di pace! Mentre impu- Ago e filo con i giovani gnava le forbici per ritagliare le stoffe, Abdullahi è oggi “testimone e protago- dalla bocca gli uscivano parole forse nista” di un coinvolgimento ben riusci- sgrammaticate, ma che ridavano agli to: per la sua gentilezza, il suo sorriso “apprendisti” del momento la magia di dolce e lo sguardo che invitano alla fi- un’amicizia possibile, senza interessi ducia, la sua figura esile che esprime reconditi né timori ingiustificati. la forza dell’essenziale. Quella passio- Come scritto dal Papa, se nei Centri ne coltivata nel suo villaggio è diventa- d’accoglienza (gestiti da Caritas) lo Il “maestro” insegna la tecnica al giovane allievo Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020 11
la struttura Comunità che si prende cura Dopo 5 mesi di lockdown inaugurata ufficialmente la ristrutturata Accademia Cusano. Nuova veste e nuovi contenuti per la casa di formazione della Diocesi a Bressanone. Il vescovo Muser benedice i locali della rinnovata Accademia Cusano La sala dedicata a san Cirillo, uno dei patroni d‘Europa D ue giornate di festeggiamenti il 19 e 20 settembre hanno suggellato la riapertura ufficiale dell’Accademia il cortile interno, sono state ricavate nuove sale per incontri e seminari. milioni di euro, di cui 12,1 spesi per i lavori di costruzione e 2,6 milioni per gli arredi. Gran parte del finanziamen- Cusano a Bressanone, prevista in ori- 18 i mesi di lavoro per realizzare to arriva dalla Provincia. gine il 25 aprile e poi rinviata causa il progetto: in alcune fasi nel cantiere Covid-19. Ecco i numeri principali del sono state impegnate contemporane- 4 le future direttrici dell’attività for- nuovo, riuscito progetto. amente fino a 200 persone. Durante mativa dell’Accademia Cusanus: fede i lavori non si sono verificati inciden- e spiritualità, società e dialogo, vita 10 sono le sale di diverse dimensio- ti. Progettista l’arch. Matteo Scagnol, e salute, lavoro e formazione (www. ni a disposizione per seminari, incon- responsabile di progetto l’arch. Josef cusanus.bz.it). Aziende, associazioni tri e convegni. La struttura ha anche March, impresa di costruzioni la Car- e privati possono inoltre prenotare le 55 camere con complessivi 98 posti ronBau. dieci sale del centro di formazione per letto. Il nuovo Cusanus.Café, con la corsi, incontri, seminari e momenti di sua ampia terrazza, è aperto a tutti e 1962 è l’anno in cui fu inaugura- festa. È possibile anche pernottare nel- non solo agli ospiti della struttura. ta l’opera dell’architetto Othmar Barth la struttura. (1927-2010), esempio di funzionalismo 3 sono gli edifici della rinnovata molto diffuso negli anni Sessanta. L’e- 3 le sale, quelle della Casa Paul Norz, Cusanus: l’edificio principale, la casa dificio ha un valore storico-artistico dedicate a personalità altoatesine di- “Paul Norz” e la “Mühlhaus”. I tre edi- ed è quindi posto sotto la tutela delle stintesi per la loro opera e la loro te- fici sono stati totalmente rinnovati e Belle Arti. Sono stati mantenuti gli ele- stimonianza di fede: Otto Neururer, collegati tramite corridoi interrati, ab- menti tipici del funzionalismo, come Maria Hueber, Joseph Mayr-Nusser battute anche tutte le barriere architet- la muratura in mattoni e il cemento e la moglie Hildegard Straub. Nell’e- toniche. La reception e la sala da pran- a vista. dificio principale l’Aula magna porta zo sono state ampliate, si può accedere invece il nome del fondatore dell’Ac- ai diversi piani della struttura attraver- 21.130 i metri cubi totali delle cademia Cusanus, il vescovo Joseph so le scale o con il nuovo ascensore. costruzioni dell’Accademia Cusanus, Gargitter, mente le sale sono dedicate Sono stati rinnovati tutti gli impianti di cui 3.000 m³ realizzati ex novo. Il ai patroni d’Europa (si veda discorso tecnici e, valorizzando lo spazio sotto costo complessivo dei lavori è di 14,7 del vescovo). 12 Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020
la struttura Una Casa europea Anche a 58 anni dalla sua fondazione, e nell’attuale situazione di Chiesa e società, la missione dell‘Accademia Cusanus rimane intatta: l’ha spiegata il vescovo Ivo Muser all‘inaugurazione della rinnovata casa di formazione diocesana. “ Continuare ad aiutare a rendere udi- bile la voce del Vangelo, i temi della dottrina sociale cristiana e la voce della moria significa liberarsi dalle vecchie immagini nemiche e dai metodi per costruirle e giustificarle. Ricordare si- chiesa ponendosi in dialogo senza pau- gnifica anche praticare la volontà po- ra“: è il desiderio espresso dal vescovo litica che trasforma vecchi nemici in Ivo Muser alla benedizione degli spazi partner e amici. Questo è un compito dell‘Accademia Cusanus a Bressanone. europeo e un compito per la società, la Il vescovo ha ricordato che la nuova politica e la Chiesa nella nostra terra, Cusanus dà un segnale importante con la sua vocazione di fare da ponte in termini di contenuti dedicando le per essere e diventare sempre più una singole sale dell’edificio principale ai piccola Europa. Questo è il servizio al patroni d’Europa: Benedetto, Cirillo e progetto di pace Europa e alla casa co- Metodio, Birgitta di Svezia, Caterina mune Alto Adige”, ha concluso il vesco- da Siena, a cui si aggiunge la cappel- vo auspicando una comunità fondata la consacrata a Edith Stein. “C’è una su tre capacità: la capacità di integrare, convinzione dietro questo momento la capacità di dialogare e la capacità di Il vescovo pone la reliquia di Edith Stein sotto rilevante: l’Europa ha bisogno di un’a- generare. l’altare della cappella della Cusano nima. Dobbiamo imparare a vivere in- sieme, non fianco a fianco. In Europa abbiamo tante culture diverse, questa La reliquia di Edith Stein ha posto sotto l’altare della cappella ricchezza non deve essere eliminata, è un frammento dell’abito che Edith ma deve plasmare l’Europa unita“, così Tra le novità dell’Accademia Cusanus Stein indossò durante la professio- il vescovo che ha ricordato come “mol- c’è anche la consacrazione della cap- ne di fede nel Carmelo di Colonia. to spesso oggi l’Occidente cristiano è pella dedicata a santa Edith Stein, pa- “Questa reliquia è una testimonianza usato solo come termine di demarca- trona d’Europa. “Filosofa, attivista per muta e semplice della sua decisione zione e di lotta, contro gli altri, chiun- i diritti delle donne, educatrice, ebrea, epocale di seguire il Signore croci- que essi siano. Oggi lo spirito europeo cristiana, religiosa e infine martire e fisso: Theresia Benedicta a Cruce, la sta perdendo la sua forza. Il senso del compatrona d’Europa. Una grande benedetta dalla Croce, che ha porta- noi si sta sbriciolando in tanti noi sem- donna ancora troppo poco conosciu- to fino all’ultima conseguenza la sua pre più piccoli. Nella Casa europea gli ta“, ha detto il vescovo Ivo Muser, che dedizione alla vita - per il suo popolo abitanti si stanno ritirando sempre più tiene molto a questa intitolazione. ebraico e per la sua confessione cri- nelle loro quattro mura. I tanti picco- La cappella della Cusano è il primo stiana. Questa donna, una moderna li noi accarezzano l’idea dei confini, il luogo liturgico della diocesi di Bolza- cercatrice di Dio, ha tante cose da dir- pensiero dello Stato-nazione si vende no-Bressanone a portare il nome di ci!“, ha sottolineato Muser. Il progetto di nuovo bene.“ Edith Stein. La reliquia che il vescovo artistico della cappella, con un nuovo ambone, è dello scultore Lois Anvi- Il compito di Chiesa e società dalfarei di Badia, gli arredi liturgici Ma la vera identità cristiana, ha ricor- sono stati finanziati dalla Fondazione dato monsignor Muser, “conosce, ama, Cassa di Risparmio di Bolzano. coltiva, difende e vive le proprie radici, Nata a Breslavia nel 1891, di origini in un dialogo aperto e costruttivo con ebraiche, Edith Stein si converte nel l’identità degli altri. Questa è la lotta 1922 al cristianesimo. Nel 1933 entra cristiana per dare un’anima all’Eu- a far parte dell’Ordine delle Carmeli- ropa. I cristiani hanno il compito di tane Scalze con il nome di nel 1933, plasmare il futuro dalla forza del Van- prendendo il nome di Teresa Benedet- gelo, di testimoniare la speranza nella ta della Croce. Arrestata dai nazisti il società.“ Il vescovo ha richiamato poi 9 agosto 1942 e portata nel campo di una citazione di papa Francesco dello concentramento di Auschwitz-Birke- scrittore ebreo Elie Wiesel, sopravvis- Il frammento dell’abito di Edith Stein conservato nau, viene uccisa nelle camere a gas il suto dell’Olocausto, che ha parlato di nella Cusano (foto di queste pagine: Ingrid Heiss) giorno stesso dell’arresto. una “trasfusione di memoria”. “Me- Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020 13
psicologia&spiritualità Riscattare la categoria “spirito” Siamo eredi di un modo di pensare dualistico, che contrappone materia e spirito, corpo e anima, terra e cielo. Le scienze moderne ci aiutano a riagganciarci al valore originario, più unitario e simbolico, di tale linguaggio. di Dario Fridel È la categoria spirito che vorremmo qui riscattare. Riusciremo così forse a capire perché la dimensione spirituale sta oggi acquisendo una nuova centra- lità. Con la svolta impressa da Einstein e dalle teorie quantistiche si è iniziato a concepire la realtà non più come un dato da analizzare e conoscere, ma come un processo in costante evoluzione. Ha in- cominciato quindi a scricchiolare per i credenti la convinzione che il creato fos- se un dato di fatto, uscito perfetto dalle mani del creatore, che va solo conserva- to. Adesso anche in ambito di fede non si parla di creato, ma di creazione. La terra, il mondo, la realtà, l’universo rinascono continuamente. La vita quindi ci sor- prende nella sua capacità di riproporsi in forme sempre più complesse e più ric- che, nel ricrearsi attraversando catastrofi e momenti caotici, ma evolvendo verso forme di vita sempre più elevate: dalla energia originaria alla materia, da que- sta alle forme viventi e quindi a livelli di coscienza sempre più elevati. Con Einstein e le teorie quantistiche la realtà diventa un processo in costante evoluzione Freccia del tempo verso l’alto tutte le forme di vita sono espressione pienezza, a liberarsi delle paure, ad ali- La materia stessa sembra quindi posse- dello Spirito. mentare la libertà, la giustizia, la fratel- dere un’anima, un’intelligenza. Sarebbe La vecchia contrapposizione fra spirito lanza. Lo spirito quindi costituisce oggi allora lo spirito stesso ad esprimersi at- e materia spiega la tendenza diffusa a un riferimento luminoso, non più sotto traverso la materia. Le teorie quantisti- considerare le preoccupazioni spirituali il sospetto della critica della Modernità che infatti ci dicono come, più che di ma- come marginali, irrilevanti, come qual- che accettava unicamente ciò era passato teria, dovremmo parlare di energie più o che cosa di indefinito e nebuloso; oppu- per il setaccio della ragione. Nell’essere meno condensate o in espansione. Esse re un lusso per quanti non avvertono umano c’è l’universo della passione, del ci offrono un’occasione per interrogar- l’urgenza dei veri problemi legati alla so- sentimento che si esprime attraverso ci in modo nuovo sulla realtà; per dare pravvivenza. A livello popolare la parola l’intelligenza del cuore. Si scopre final- meno importanza allo spazio e al tem- spirito si collega con lo spiritismo, con mente che lo spirito non ricusa la ragio- po, per renderci attenti all’insieme e alla credenze più o meno ingenue che impe- ne, anzi ne ha bisogno. “A opporsi allo profonda interrelazione che attraversa discono una fede matura. Spirito, a ostacolarne l’espressione, non tutte le forme di vita. Un qualsiasi picco- è la materia, ma «la paura, la violenza, lo movimento si ripercuote sull’insieme Il fascino del mondo spirituale la mancanza d’amore»”, afferma con del cosmo e dell’universo e a sua volta Eppure non si può ignorare che a segui- convinzione e chiarezza la teologa fem- risente dell’insieme. Le nuove concezio- to del riflusso dell’entusiasmo subentra- minista e monaca benedettina catalana ni scientifiche ci aprono allora al mistero to in questi ultimi decenni per il mon- Teresa Forcades in un libro dal titolo della vita. E proprio perché piene di do- do materiale e le sue promesse c’è una significativo: Il corpo gioia di Dio, la mande, non possono escludere l’azione crescente ricerca di esperienze spirituali materia come spazio di incontro misteriosa dello Spirito. Per Einstein: nuove, di un senso della vita che vada al tra divino e umano. materia ed energia sono equipollenti. di là degli interessi immediati. Cresce il Ma a questo punto possiamo anche dire fascino per il mondo spirituale quando Don Dario Fridel ha insegnato religione, psicologia della religione e psicologia pastorale che spirito e vita sono un tutt’uno e che questo contribuisce all’autenticità, alla 14 Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020
cultura Le vie del sacro Con la nuova stagione torna al Teatro Cristallo di Bolzano la rassegna “Le vie del sacro”, un percorso culturale con spettacoli e incontri dedicato alle tematiche del sacro e della spiritualità. Da Gianni Rodari a Maria Montessori. A Gianni Rodari a cent’anni dalla nascita è dedicata quest’anno buo- na parte della rassegna “Le vie del sa- ha inventato solo favole e filastroc- che, ha inventato un nuovo modo di guardare il mondo e l’ha fatto ri- Montessori? A lei si lega il meto- do che ha rivoluzionato la pedago- gia, mettendo il bambino al centro cro”, la consolidata iniziativa proposta volgendosi ai bambini e, usando gli del processo educativo. L’autrice tra ottobre e febbraio da Teatro Cri- strumenti della lingua, della parola del libro mostra una Montessori stallo, Diocesi Bolzano-Bressanone, e del gioco, ha portato l’elemento sorprendente e poco conosciuta. Acli Bolzano, Caritas Bolzano-Bressa- fantastico nella crescita democratica Laureata in Medicina quando una none, Centro per la pace di Bolzano. dell’Italia repubblicana. “Lezioni di donna all’università era una rarità, Dopo lo spettacolo iniziale “Gianni Fantastica” (Laterza, 2020) ricostru- da giovane si divide tra militanza Rodari: Grammatica di un’uto- isce la vita di questo grande intellet- femminista, volontariato sociale e pia” (mercoledì 7 alle 21), ecco gli tuale: la politica, il giornalismo, la lavoro in corsia. Un giorno, davanti appuntamenti del 2020 al Teatro Cri- passione educativa, la scrittura e la ai bambini abbandonati in manico- stallo in via Dalmazia a Bolzano: letteratura. Ingresso gratuito. mio perché troppo difficili per la scuola, ha l’intuizione di ripensare • Galassia Alpha-Rho-Dari - do- il modo di guardare all’intelligen- menica 18 ottobre, ore 16.30. Uno za dei piccoli. Il suo metodo peda- spettacolo in cui si inseguono le gogico, applicato all’inizio in una mirabolanti avventure di X.99, un scuola nel quartiere più povero di agente spaziale che vive su un aste- Roma, fa il giro del mondo. Maria roide assieme alla sua inseparabile Montessori è, come tutti i geni, un compagna di viaggio: una capra di personaggio difficile. Nell’anno nome Renata. Il mondo di Rodari. che commemora i 150 anni della Teatro Sagapò. Ingresso gratuito. sua nascita, “Il bambino è il mae- Vanessa Roghi, storica e autrice di documentari RAI stro” (Rizzoli 2020) mostra che la grandezza spesso nasce anche da • A prirsi agli altri, il significato profonde contraddizioni. Ingresso dell’ospitalità - lunedì 9 novem- gratuito. bre, ore 20.30, con Omar Cared- du, Elena Nardo, Vincenzo Per- riello, Coro parrocchiale di Gries, Marco Dal Corso. A cura del Giar- dino delle Religioni. Ospitalità e accoglienza sono termini universa- li, vissuti e interpretati in maniera talvolta simile, talvolta differente dalle diverse comunità religiose. Si ascolterà una narrazione realisti- ca della vita di persone che hanno sperimentato momenti di forte cri- si, specie durante il coronavirus, at- traverso i quali sono rientrate in se stesse e hanno trovato soluzioni e nuovi motivi di speranza. Ingresso gratuito. Galassia, le mirabolanti avventure create da Gianni • Il bambino è il maestro. Vita Rodari di Maria Montessori - giovedì • L ezioni di fantastica – venerdì 17 dicembre, ore 18, con Cri- 23 ottobre, ore 18, con la storica stina De Stefano, giornalista e La copertina del libro di Cristina De Stefano su Vanessa Roghi. Gianni Rodari non scrittrice. Chi era davvero Maria Maria Montessori Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020 15
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