Tempo per l'essenziale - Anno pastorale: una pausa di riflessione Mons. Michele Tomasi: "Il mio primo anno da vescovo di Treviso"

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Tempo per l'essenziale - Anno pastorale: una pausa di riflessione Mons. Michele Tomasi: "Il mio primo anno da vescovo di Treviso"
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  Mensile della Diocesi di Bolzano-Bressanone   Anno 56, Numero 9 – Ottobre 2020

Anno pastorale: una pausa di riflessione

Tempo per l‘essenziale

                                     Mons. Michele Tomasi:
                                     “Il mio primo anno
                                     da vescovo di Treviso“
Tempo per l'essenziale - Anno pastorale: una pausa di riflessione Mons. Michele Tomasi: "Il mio primo anno da vescovo di Treviso"
anno pastorale

Prendersi tempo per…
Per la Chiesa altoatesina non un anno pastorale di nuovi progetti, ma impegni essenziali per cui “darsi il tempo“,
secondo il tema annuale illustrato dal vescovo Ivo Muser: la famiglia e i giovani, il percorso della cresima,
una spiritualità vissuta, la pastorale della salute e del lutto, le celebrazioni, la formazione.

I l Convegno pastorale che a settem-
  bre segna per tradizione l’avvio della
nuova stagione della Chiesa altoatesina
quest’anno è stato limitato a un solo
giorno: l‘Accademia Cusanus a Bres-
sanone ha accolto – in numero ridotto
causa misure anti-Covid – i rappresen-
tanti di clero, operatori pastorali, as-
sociazioni e consigli parrocchiali per
ascoltare la relazione programmatica
del vescovo Ivo Muser e gli interventi
di tre ospiti: Fabrizio Carletti, Isabel-
la Guanzini e Christoph Theobald. Il
tema del 2020/2021 è “Darsi tempo
per…“: un anno pastorale per mette-
re a fuoco non tanto nuovi progetti e
riforme, ma il modo di essere e agire
come Chiesa, tema ancora più attuale
nella situazione di crisi da coronavirus.

Spiritualità, salute, lutto
Un tema, ha esordito il vescovo Muser           Il vescovo Ivo Muser durante la sua relazione al Convegno pastorale diocesano
nella sua relazione, che ci confronta
con profondi cambiamenti sui quali              delegata al solo parroco. Deve essere la           unità pastorali – che da un lato cer-
fermarci a riflettere: “In mezzo a tutte        preoccupazione di tutta la comunità                cano di garantire nel giorno festivo
le questioni oggi all’ordine del giorno,        parrocchiale.“                                     un orario di celebrazione fisso in ogni
non dobbiamo concentrarci sull‘anco-                                                               parrocchia e dall’altro di rafforzare la
ra più avanti e sull‘ancora di più, ma          La famiglia e i giovani                            comunione individuando un luogo in
andare in profondità, darsi tempo per           Il prendersi tempo nel nuovo anno pa-              ogni unità pastorale dove celebrare
ciò che è veramente importante, per             storale, secondo il vescovo, significa an-         l’Eucaristia in modo stabile – e ha in-
rafforzarci a vicenda.“ L’invito è quin-        che attenzione alla famiglia (“l’ascolto è         vitato a prendersi il tempo anche per
di a prendersi del tempo per impegni            ciò che mi auguro in ogni circostanza              la formazione, “che ci aiuta ad allar-
essenziali: monsignor Muser ha citato           in cui incontriamo le famiglie. Rico-              gare i nostri orizzonti e a promuove-
tra l’altro “una spiritualità radicata, che     nosciamo l’importanza e il ruolo ine-              re lo scambio di esperienze. Per que-
ci colleghi con il creato e con i nostri        stimabile della famiglia. La sua forza             sto incoraggio a riprendere il filo del
simili. Non senza motivo papa France-           si mostra soprattutto nell’affrontare la           Percorso diocesano di formazione.“
sco ha proclamato l’anno della Laudato          vulnerabilità, pensiamo solo alla crisi            Non poteva mancare un passaggio
Sì, che vuole incoraggiarci come Chiesa         da Covid-19 e a tutto ciò che le famiglie          sul futuro delle parrocchie e sulla re-
a sentire il grido delle persone ferite e       hanno già assicurato e sopportato sin              altà che cambia il ruolo di sacerdoti
del creato che soffre.“ Il vescovo ha poi       qui“) e verso i giovani, che “non hanno            e laici e provoca insicurezze: “Nasce
rimarcato un’altra questione: “La pan-          bisogno di figure onnipotenti di padre,            la tentazione di definire i ruoli nella
demia ci ha mostrato l’urgenza di una           madre, insegnante o sacerdote, ma di               concorrenza reciproca e nella pola-
nuova pastorale per la salute e il lutto.       testimoni credibili, persone che li pren-          rizzazione. Ma uno sguardo onesto
I nostri sacerdoti continuano a fare un         dono sul serio. Non bisogna essere                 ai nostri limiti ci può aiutare molto. I
lavoro importante in tal senso. Non             pronti e perfetti per questo: non eroi in-         team pastorali sono un modesto ten-
parliamo mai abbastanza di questa pa-           fallibili, ma compagni di vulnerabilità.“          tativo di andare avanti con i mezzi e
storale concreta e silenziosa, che non                                                             le risorse di cui disponiamo oggi“, ha
fa notizia. La cura pastorale dei malati,       Liturgia e parrocchie                              detto il vescovo.
degli anziani, dei moribondi, delle per-        Il vescovo ha poi illustrato le recenti            Il testo integrale della relazione del
sone in lutto non può e non deve essere         nuove linee guida per la liturgia nelle            vescovo su www.bz.bx.net

2    Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020
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anno pastorale

“Una pastorale antifragile“
I tre modelli di pastorale emersi con il lockdown, le nuove sfide della comunità parrocchiale,
i piccoli gruppi: al Convegno diocesano Fabrizio Carletti spiega come ripartire in modo nuovo in tempo di Covid.

“  Andrà tutto nuovo. Verso una pa-
   storale antifragile“: la relazione
tenuta da Fabrizio Carletti (forma-
tore, consulente nei processi di cam-
biamento pastorale, tra i fondatori
del Centro Studi Missione Emmaus)
ha aperto l’anno diocesano 2020/21
e ha indicato l’opportunità di una
nuova modalità pastorale per la co-
munità provata dall’esperienza del
coronavirus. Perchè non si può tor-
nare a come era prima. Carletti ha
citato papa Francesco (“non viviamo
in un’epoca di cambiamenti, ma vi-
viamo in un cambiamento d’epoca“)
e ha sostenuto che in questo cambio
d’epoca alla Chiesa è chiesta una
conversione pastorale come atto di
fedeltà alla sua missione in un mon-
do nuovo.                                      Fabrizio Carletti illustra i tre modelli di pastorale all’Accademia Cusano (foto di queste pagine: Tho-
                                               mas Ohnewein)
Che esperienza è stata il tempo del
Covid in termini pastorali?
Questi mesi sono stati un’esperienza
                                               Il secondo modello pastorale ai tem-                  In cosa si differenziano negli effetti
interessante per analizzare i modelli
                                               pi del coronavirus?                                   concreti i tre modelli?
pastorali che avevamo e che pensa-             È stato il modello della resilienza,                  Il modello adattivo si limita al “cosa fac-
vamo di avere superato. Durante il             con belle azioni che fanno presa: il                  cio per rispondere al problema“. Cam-
lockdown abbiamo assistito a diverse           sacerdote che celebra la messa sopra                  bio, per rimanere come prima, per non
forme di cambiamento, alcune adat-             il tetto della chiesa, quello che fa la               cambiare. Questo modello non ti fa cre-
tive e altre resilienti. Ma ci sono stati      processione in solitaria per le strade                scere, non ti fa apprendere. Il modello
anche germogli di una terza moda-              del paese, il parroco che macina chi-                 della resilienza si preoccupa anche del
lità, quella antifragile, che attraverso       lometri per consegnare a casa le pal-                 come, è un’azione gerarchica, eroica, che
la pratica del discernimento permet-           me nella domenica prima di Pasqua.                    riguarda alcuni. Si reagisce in modo an-
te di ripensare con creatività modelli         Sono gesti creativi, non adattivi, che                che più creativo, ma non si cambia il pa-
e prassi pastorali.                            partono dal centro per andare alla                    radigma. È invece l’antifragilità che par-
                                               periferia. Per dimostrare che ancora                  te dal discernimento e arriva al perchè,
Come si possono descrivere questi              ci siamo. Il motto del modello resi-                  e da questo perchè ridefiniamo nuovi
tre modelli verificati durante il lock-        liente: ce la faremo.                                 criteri pastorali e da questi criteri affio-
down?                                                                                                reranno delle prassi pastorali. L’azione
Va detto che sono stati tutti utili            Il terzo è un modello nuovo, che può                  antifragile lavora sulla tessitura, riflette
e importanti. Il primo è il modello            indicare la strada futura?                            per il dopo. È un’azione non gerarchica
dell’adattamento: dare continuità              È il modello della antifragilità, che                 ma narrativa. Adesso siamo chiamati a
a qualcosa che si è bloccato, ovvero           mette insieme le fragilità. Incontrar-                ragionare la pastorale in piccoli gruppi,
sostituire la messa in presenza con            si, ri-narrare, perchè solo raccontan-                ma se applichiamo il modello antifragi-
quella in streaming. È un modo per             do si coglie il senso di quello che sta-              le, dobbiamo capire che useremo i pic-
tappare un buco, la necessità lo ri-           vamo vivendo. Connettere la persona                   coli gruppi anche dopo, perchè questa
chiedeva. È un ragionare per cercare           con le altre, porsi dentro una rete di                forma pastorale è più bella, più comu-
di ridurre il danno. Il motto di que-          fragilità. Il motto di questo modello:                nionale. Non abbiamo più bisogno de-
sto modello di adattamento: andrà              andrà tutto nuovo. È un cambio di                     gli auditorium, è finito quel tempo.
tutto bene.                                    piani, ma non di senso.                                                      (continua a pag.4)

                                                                                                                    Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020    3
Tempo per l'essenziale - Anno pastorale: una pausa di riflessione Mons. Michele Tomasi: "Il mio primo anno da vescovo di Treviso"
anno pastorale

Quali sono gli impatti della pastorale anti-       delegato, perchè condivide quell’orizzonte
fragile sull’organizzazione ecclesiale, sul-       e opera dentro quella stessa dimensione. E
le prassi, sulle relazioni?
                                                   c’è un altro principio da tenere presente: le
È necessario ripensare la leadership, il           nostre strutture sono complicate, i nostri
ruolo del ministero. Non è più tempo di            modelli organizzativi sono le aziende anni
leader carismatici, del leader che dice: io        70 e 80, con strutture troppo gerarchiche
ho una visione e te la dico. Oggi il leader        e verticali: consigli, commissioni, orga-
è colui che predispone il palcoscenico per         nismi. Servono strutture più orizzontali,
condividere assieme alla comunità un so-           certamente sempre con figure chiamate a
gno, una visione. Si creano spazi di creati-       fare sintesi, ma non con dieci livelli.
vità e di autonomia.
                                                   Qual è lo stile della pastorale antifragile?
E come realizzare concretamente questo             È una pastorale che si muove dentro lo
cambiamento?                                       stile della sperimentazione. Non è più
Lo realizzo se accetto di fare un vero de-         tempo del piano pastorale. Lavorare in
centramento decisionale, che vuol dire             termini sperimentali significa entrare
ridurre il controllo, tornare a parlare con        nella realtà dal di dentro, non dal di fuori,
serenità del potere. A noi il potere fa pau-       non attraverso forme e modelli linguistici
ra perchè pensiamo che sia un sostantivo,          esterni. Vuol dire saper sbagliare, perchè
invece è un verbo. Significa la capacità di        si è creativi solo laddove si può sbagliare.
generare qualcosa, di permettere alle per-         Ma se io faccio delle piccole sperimenta-
sone di creare qualcosa di bello. Corre-           zioni, gli errori diventano investimenti                Il relatore Fabrizio Carletti a Bressanone
sponsabilità vuol dire condividere potere.         quando li raccontiamo tra di noi, perchè
                                                   un evento diventa esperienza condivisa
                                                                                                           In conclusione, come sintetizzare la scelta
Come fare a delegare, a decentrare, a con-         solo se lo ri-narriamo, altrimenti rimane
                                                                                                           della pastorale antifragile?
dividere potere?                                   evento. Significa attivare dei processi più             La volontà di condividere le proprie fragi-
Bisogna stare dentro il principio: la parte        che realizzare dei progetti. Il processo è              lità per poter sperimentare un’esperienza
contiene in tutto. Che significa che ogni          finalizzato all’apprendimento, non a rag-               nuova, che fa rigenerare la speranza. Per
componente, ogni comunità condivide la             giungere degli obiettivi. E non parte da un             poter sperimentare che forse non rifare-
stessa visione, gli stessi criteri di riferimen-   bisogno, come il progetto, ma parte da un               mo tutte le cose di prima, ma che, appun-
to. Ogni singolo può decidere e può essere         sogno.                                                  to, andrà tutto nuovo.

    Onorificenze per tre                           ni e con il Forum dei laici di lingua te-               Don Alois Müller, di Monte San-
                                                   desca.                                                  ta Caterina, viene ringraziato per i
    La consegna delle onorificenze della           Rosmarie Lang Viehweider: origi-                        tanti servizi di responsabilità resi in
    Chiesa altoatesina ha chiuso per tra-          naria di Laion, da sempre impegnata                     abito diocesano: dal 1968 per 4 anni
    dizione a Bressanone il Convegno               nel mondo del volontariato e a favore                   prefetto dell’Istituto Johanneum,
    pastorale di avvio del nuovo anno              del ruolo della donna nella Chiesa e nel-               dal 1972 e per 17 anni direttore del-
    diocesano. All‘Accademia Cusanus               la società. Dalla Diocesi un grazie per                 la Caritas, dal 1989 al 2002 decano a
    di Bressanone il vescovo Ivo Muser             questa lunga attività, svolta specialmen-               Terlano e dal 2002 al 2017 decano a
    ha consegnato medaglia d’onore e               te in ambito sociale e della formazione                 Termeno. Per 30 anni è stato anche
    pergamena a tre persone distintesi             nel decanato di Bolzano, e per il suo                   presidente del Fondo di solidarietà
    nel servizio di volontariato a favore          lavoro alla presidenza del Movimento                    del clero. In pensione, ora vive al
    della comunità locale:                         cattolico femminile (Katholische Frau-                  Grieserhof ed è il cappellano della
    Ferdinando “Nando” Granziol:                   enbewegung) dal 1992 al 2004.                           struttura.
    bolzanino, ottico specializzato, in
    gioventù frequenta l’azione cattoli-
    ca e sotto la guida di don Giancarlo
    Bertagnolli fonda, assieme ad altri
    studenti, la “Gioventù Studentesca”.
    In rappresentanza del Movimen-
    to dei Focolari ha fatto parte della
    Consulta dei Laici dalla sua istitu-
    zione 35 anni fa e per 12 anni ne è
    stato Presidente, sempre impegnato
    per l’unità tra le varie organizzazio-         I tre premiati al Convegno pastorale: da sinistra, Nando Granziol, Rosmarie Lang Viehweider e Alois Müller

4    Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020
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dentro la notizia

                          Il primato della coscienza
                          Senza nulla togliere al suo importante percorso di fede, Josef Mayr-Nusser
                          (di cui si è celebrata la memoria il 3 ottobre) non è in primo luogo testimone di una fede religiosa.
                          È piuttosto un testimone del primato della coscienza.
                          di Paolo Valente

“  Consapevolezza,      ritorno
   senziale, fare memoria ma anche
                                  all’es-

paura, rabbia e incertezza, così i par-
                                             ser profitta della
                                             sua appartenenza
                                             all’Azione cattolica
tecipanti della ricerca vivono l’attuale     per acquisire quelle
emergenza”, spiega Giulia Rossi, re-         informazioni che si
sponsabile del Centro studi Caritas.         rivelano necessarie
Si è sentito Certo, una coscienza che        a dare un giudizio
sia veramente tale, crede nella verità e     sulle ideologie del
la cerca. Giudica le scelte in base alla     momento. Quelle
verità in cui crede. Alla moglie Hilde-      che esaltano ol-
gard, pochi giorni prima del suo “no”        tre ogni misura il
a Hitler, chiede che preghi “affinché        ruolo del “capo” (il
nell’ora della prova io agisca senza         Duce, il Führer),
timori o esitazioni secondo i dettami        che idolatrano la
di Dio e della mia coscienza” (Lette-        nazione, il sangue,
ra da Konitz, 27.9.1944). Una volta          le appartenenze et-
compiuto, ha ben chiaro che si tratta,       niche, che dividono
scrive, di un “passo impostomi dal-          gli uomini in razze,
la mia coscienza” (Lettera da Konitz,        in “noi e loro”.
12.11.1944). Coscienza è la capacità di
distinguere il bene dal male. Il bene        Gli strumenti per
dall’assenza di bene. È un percorso          vedere
che nella comunità cristiana si fa in-       Nei     circoli    di
sieme, mettendo al centro la Parola di       Azione      cattolica
Dio e confrontandosi con essa a livello      si studiano, per
comunitario.                                 confutarne le con-
                                             clusioni, il Mein
Formarsi e informarsi                        Kampf di Hitler e La prigionia, il coraggio, la resistenza: in duomo a Bolzano le acrobate
C’è un aspetto che rende la storia di        il Mito del XX se- dell’associazione circense Animativa hanno messo in scena gli scritti di
                                                                      Mayr-Nusser nel giorno della sua memoria liturgica
Josef Mayr-Nusser particolarmente at-        colo di Rosenberg.
tuale. Mayr-Nusser vive in un tempo          Si vuole vedere se
in cui i totalitarismi – in particolare      questi scritti siano compatibili col per vedere ciò che altri non vedono o
fascismo e nazionalsocialismo – de-          Vangelo oppure no. Questa conoscen- non vogliono vedere. Molti, dopo la
tengono il monopolio dell’informa-           za, che Josef si dà, diventa “coscienza” caduta dei regimi nazifascisti, si sono
zione e della cultura. Malgrado questa       e perciò non resta senza effetti prati- giustificati dicendo: non sapevamo. La
situazione, la sua esperienza ci dimo-       ci. Nel momento della scelta egli sa vita di Pepi Nusser dimostra invece
stra che anche in simili circostanze il      benissimo qual è la posta in gioco e che chi vuole davvero essere al cor-
singolo, se lo vuole, ha modo di darsi       agisce di conseguenza. È questo lungo rente delle cose, in ogni epoca storica,
una formazione adeguata. Le persone,         e paziente lavoro di autoeducazione è in grado di farlo. A volte costa fatica,
se lo vogliono, possono guardare alla        preliminare che lo porta a dire, nel ma è possibile. Spesso siamo noi stes-
realtà con occhio critico. Possono far-      1944, pensando a Ernst Haller che i si responsabili della nostra non cono-
lo non sulla base di facili slogan o di      nazisti avrebbero voluto obbligare a scenza, soprattutto di fronte a regimi
pregiudizi ideologici, ma studiando,         rinnegare ciò in cui credeva: “Non ho o a comportamenti politico-partitici
confrontandosi con altri, acquisendo         dubitato un attimo su come mi com- che si fondano sull’ignoranza delle
competenze. Non si nasce consape-            porterei in una simile situazione”. Lo persone, che coltivano subdolamente,
voli di tutto. Lo si diventa spenden-        scrive in una lettera alla moglie Hilde- e sulla propaganda. Ieri come oggi.
do il proprio tempo nella lettura, nel       gard. Nusser non dubita, in questa cir-
dialogo, nei percorsi di formazione.         costanza: non per cieco fanatismo, ma             Paolo Valente, giornalista e scrittore,
                                                                                               è direttore della Caritas diocesana
Bisogna però volerlo fare. Mayr-Nus-         perché ha saputo darsi gli strumenti

                                                                                                         Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020   5
Tempo per l'essenziale - Anno pastorale: una pausa di riflessione Mons. Michele Tomasi: "Il mio primo anno da vescovo di Treviso"
l‘anniversario

                                 “Il primo anno da vescovo“
                                 I tanti incontri, i viaggi, la pandemia, i contatti con Bolzano: monsignor Michele Tomasi
                                 racconta il suo primo anno da vescovo nella diocesi di Treviso. Con un messaggio agli altoatesini.
                                 di Paolo Ferrari

U    n anno fa, il 14 settembre, don Mi-
     chele Tomasi, fino ad allora vicario
episcopale a Bolzano, veniva ordinato ve-
scovo nel duomo di Bressanone. Il 6 otto-
bre 2019 l‘ingresso a Treviso, la sua nuova
diocesi: “Spero di svolgere il mio compito
con saggezza, mitezza e fermezza“, aveva
esordito all’atto del suo insediamento. Il
primo anniversario dell’ordinazione epi-
scopale lo ha celebrato nella cappella della
Casa della Carità di Treviso con operatori
e volontari della Caritas.

Monsignor Tomasi, che bilancio fa del
primo anno da vescovo a Treviso?
È stato un anno sicuramente molto in-
tenso. Ricco di incontri, di conoscenza di
nuove realtà. Un anno in cui sto cercando
di conoscere la geografia della diocesi, le
sue varie zone e le tante realtà pastorali e
civili differenti e molto ricche. Anche la
conoscenza delle realtà diocesane, delle             Il vescovo Tomasi all’ospedale San Camillo di Treviso incontra pazienti e personale durante l’emergenza Covid
varie istituzioni religiose, sociali e civili,
degli uffici di curia, di tante forme di vita        occasioni di vita di chiesa nelle condizioni
                                                                                                             Ha avuto modo di ravvivare il legame con
di chiesa che son diventate all’improvvi-            così limitate che abbiamo dovuto vivere.
                                                                                                             l’Alto Adige e la Chiesa altoatesina?
so le mie ha preso molte energie e tanto             In questo periodo si sono moltiplicate le               Ho potuto fare alcune brevi visite, anche
tempo. Come l’incontro con le persone,               riunioni per decidere cosa fare, che indi-              queste sospese ovviamente per tutto il
in momenti di preghiera diocesana e nel-             cazioni dare alla diocesi, che scelte fare in           periodo di confinamento. Ho trascorso
le parrocchie, con le Cresime e in tanti,            quaresima e nel periodo pasquale. Sono                  alcuni giorni di ferie, molto riposanti, a
davvero tanti colloqui personali. Ho po-             diventati anche più intensi i contatti tra i            Bressanone quest’estate. I contatti con il
tuto visitare le nostre missioni nel Ciad,           vescovi del Triveneto, occasione preziosa               Vescovo Ivo sono sempre fraterni e inten-
e prendere contatto solamente a distanza             di scambio, di consiglio, di incoraggia-                si negli incontri dei Vescovi. Sono infor-
con quelle in Amazzonia, in Paraguay e               mento. Anche l’allentamento dei vincoli e               mato di quanto avviene mediante il sito
in Ecuador.                                          delle restrizioni ha portato con sé nuove               della diocesi e Il Segno online, e con le
                                                     sfide, per una ri-generazione della comu-               comunicazioni che ricevo ancora dell’Uf-
Come ha vissuto, assieme alla comunità,              nità religiosa e di quella civile.                      ficio stampa. Ho contatti telefonici o per
il periodo della pandemia?                                                                                   messaggi, non certo frequenti quanto vor-
È stato una frattura nella vita di tutti. Di         Un evento particolare di questo anno?                   rei, con alcuni amici ed amiche. Soprat-
colpo i miei giri e i miei contatti con le           Un evento che ci sta impegnando molto è                 tutto mi torna alla mente ed al cuore la
persone si sono interrotti, anche se ho po-          la nomina del Vicario generale della dio-               mia esperienza ecclesiale nella Diocesi di
tuto continuare con forme nuove, video,              cesi di Treviso a Vescovo di Piacenza-Bob-              Bolzano-Bressanone, che mi ha davvero
messaggi scritti e registrati, videoconfe-           bio: la settimana scorsa ho avuto il dono               generato alla fede.
renze a farmi presente, con preti e laici.           di poterlo ordinare Vescovo qui a Treviso,
Le sante messe trasmesse la domenica                 in una solenne celebrazione che mi ha ri-               Come contribuisce quell’esperienza al
dalla televisione mi hanno permesso di               cordato tanto quella di un anno fa a Bres-              cammino da vescovo che sta compiendo
farmi vicino a tantissime famiglie, la col-          sanone, solo che ora ero dall’altra parte!              a Treviso?
laborazione con gli uffici di curia ci ha            Un balzo a dir poco vertiginoso, in meno                Penso al mio passato non certo per volerlo
permesso di offrire modalità di preghiera            di un anno. Mi sembra davvero di essere                 replicare qui a Treviso, ma perché costitu-
e di celebrazione nelle case che sono state          qui da sempre.                                          isce una parte importante della mia vita

6    Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020
Tempo per l'essenziale - Anno pastorale: una pausa di riflessione Mons. Michele Tomasi: "Il mio primo anno da vescovo di Treviso"
l‘anniversario

e della mia fede. Trovo che le esperienze
che ho potuto fare in Alto Adige siano un
preziosissimo bagaglio che mi sono porta-
to con me, da mettere a frutto nella mia
nuova casa. Credo che, proprio perché ho
potuto fare ricche e profonde esperienze
umane e spirituali nella prima parte del
mio percorso di vita, sono stato prepara-
to ad immergermi pienamente nella mia
nuova realtà. In Alto Adige ho imparato
l’amore per Cristo, per la Chiesa, per la
persona umana, quella concreta che di
volta in volta ho potuto incontrare. Que-
sta esperienza profondamente legata alla
mia terra di origine è anche un’esperienza          Dammi il cinque: il vescovo Michele e i ragazzi, una sintonia radicata
profondamente umana e perciò universa-
le. Così ho imparato ad accogliere le storie        rella, un compagno di viaggio per questo           è troppo eterna per poterla ridurre ad un
concrete, le novità di cultura e di modo di         breve ed affascinante tratto di strada.            sopravvivere senza orizzonti che abbiano
vivere la fede.                                                                                        un gusto di infinito. Abbiamo scoperto
                                                    In che modo l’emergenza coronavirus ci             che la relazione con Dio, la fede in Gesù
In questo tempo difficile, quale messag-            ha cambiato?                                       il vivente amante della vita ci può dare
gio si sente di affidare alla comunità tre-         Siamo stati costretti a relativizzare il           corpo e sostanza, respiro e fantasia e che
vigiana e a quella bolzanina?                       peso ed il significato di tante strutture e        la vita con il Signore diventa più ricca,
Sicuramente questo tempo ci sfida ad                sovrastrutture che ci parevano essenzia-           proprio perché con Lui siamo in grado di
andare al cuore di ciò che è veramente              li e che invece non lo sono. Siamo stati           donarla e di metterla a frutto.
essenziale, come dice anche il tema del             richiamati alla precarietà e alla fragilità
vostro recente Convegno pastorale. La               dell’esistenza e, proprio per questo, alla         La speranza ora è quella di una vera ri-
comunità dei cristiani è chiamata a trar-           sua infinita preziosità. Abbiamo visto             partenza. Come dobbiamo prepararci?
re conseguenze nella vita di tutti i gior-          come sia diffusa la capacità e la dispo-           La nostra vita non deve ri-partire, come
ni, nelle piccole e grandi scelte della vita,       nibilità di tante persone a donarsi sen-           se nulla fosse stato, ma deve essere rimes-
dalla fede nella risurrezione di Cristo. Se         za riserve, e abbiamo scoperto che non             sa al mondo, ri-generata, per far crescere
Gesù crocifisso è veramente risorto, è              abbiamo bisogno di gente di successo,              quei germogli di bene che già prima della
vivo e opera nella nostra storia allora tut-        ricca e famosa, ma chiusa nei propri               pandemia erano stati seminati e che forse
to cambia. Allora non ci faremo più do-             egoismi e nelle proprie vanità, bensì di           allora non eravamo in grado di prendere
minare dalla paura ma guidare dalla spe-            donne e uomini che fanno bene il pro-              sul serio. Chiediamo il dono della speran-
ranza, troveremo tracce di risurrezione e           prio dovere semplicemente perché va                za, il Signore ce la donerà di sicuro. La
di vita in ogni nostra esperienza. Allora           fatto, per amore dell’impegno, per amore           Chiesa sarà famiglia di discepoli, sarà bel-
saremo capaci di annunciar le ragioni               della vita. Abbiamo scoperto che questa            la e donerà prospettive di gioia a questo
della vita, della solidarietà, della giustizia      vita è troppo breve per essere sprecata            nostro occidente che aveva un po’ perso la
e della pace senza paura, riconoscendo in           seguendo obiettivi piccoli e limitati, che         strada, per stanchezza e sfiducia. Il Vange-
ogni essere umano un fratello, una so-              non reggono alla prova del tempo, e che            lo è sempre nuovo e sempre giovane.

Tra i primi eventi con il vescovo, un anno fa, la posa della prima pietra                              La Santa Messa per il primo anniversario da ve-
del nuovo centro parrocchiale di Carbonera                                                             scovo celebrata nella Casa della Caritas trevigiana

                                                                                                                      Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020   7
Tempo per l'essenziale - Anno pastorale: una pausa di riflessione Mons. Michele Tomasi: "Il mio primo anno da vescovo di Treviso"
brevi

Seminario, nuova pagina web
È   online il nuovo portale Internet del
    Seminario maggiore di Bressano-
ne. Sulle nuove pagine web, all’indiriz-
                                              doti raccontano la loro vita nella co-
                                              munità e le loro esperienze. Accanto a
                                              una galleria delle ordinazioni sacerdo-
zo www.seminario-bressanone.it gli            tali degli anni passati, il nuovo portale
interessati trovano risposte e spunti         web riporta notizie e appuntamenti
su svariati temi: dalla vocazione alla        aggiornati con le ultime informazioni
formazione del sacerdote e alla vita          su eventi che coinvolgono il Semina-
in seminario. Gli aspetti della giorna-       rio maggiore. Tra le news in evidenza
ta del sacerdote e la sua vita e attività     quella sul nuovo progetto del Semina-
pastorale vengono approfonditi anche          rio, che partirà nel 2021 con la presen-
con l’aiuto di brevi risposte. Attraverso     za a Bressanone di giovani seminaristi                Il vescovo Muser e il rettore Moling al lancio
alcuni ritratti personali gli stessi sacer-   provenienti da Africa e India.                        del nuovo portale del Seminario maggiore

Unitalsi aiuta Amatrice
I n un momento storico, dove in città
  un mezzo Euro 3 (trasporto disa-
bili) è considerato obsoleto ed inqui-
                                              dono. Un grazie particolare alla Se-
                                              zione Triveneta di Unitalsi, ad alcu-
                                              ni amici di Bolzano e alla Parrocchia
                                                                                                    questo percorso e a realizzare questo
                                                                                                    viaggio a favore dei bambini, di an-
                                                                                                    ziani e disabili di Amatrice.
nante, la sottosezione Unitalsi di Bol-       Tre Santi di Bolzano per le donazioni                 Enrico Broccanello, Presidente
zano si è chiesta se in base a quello         che ci hanno portato a condividere                    Sottosezione Unitalsi di Bolzano
che scrive Papa Francesco nella “Lau-
dato Si” sullo scarto umano e tecno-
logico, in una situazione come quella
di Amatrice (il Comune in provincia
di Rieti sconvolto dal terremoto del
2016) si sarebbe potuto rovesciare la
logica di questo pensiero: far sì che
l’ultimo periodo di servizio di questo
vecchio mezzo fosse il più utile della
sua lunga vita, diventando prezioso
dove c’è bisogno. Il pullmino è stato
donato al Gruppo Caritas della dio-
cesi di Rieti. Ringraziamo la comuni-
tà di Amatrice che in questi quattro
anni di scambi ed accoglienza reci-
proca ci ha permesso di farle questo          Il gruppo Unitalsi a Amatrice con il veicolo donato

Tornano gli arredi rubati
P   reziosi oggetti sacri rubati nelle
    chiese di Monguelfo e Sesto sono
tornati a casa. I Carabinieri per la tute-
                                              Santa Margherita a Monguelfo il co-
                                              mandante Giampaolo Brasili ha resti-
                                              tuito al parroco Paul Schwienbacher
la del patrimonio culturale del Nucleo        due reliquiari placcati in oro, alti 116
di Napoli hanno infatti sgominato             cm, rubati il 27 dicembre 2010. Nella
un’organizzazione criminale coinvol-          stessa occasione, il maggiore Brasili
ta nel furto di opere d’arte nei luoghi       ha riconsegnato al decano Andreas
di culto in tutta Italia. A fine settem-      Seehauser due portadipinti in legno
bre il Nucleo speciale dei Carabinieri        intagliato rubati nella parrocchia di
ha riportato in Pusteria due reliquia-        San Giuseppe di Sesto Pusteria il 26                  Il maggiore Brasili e il decano Seehauser con
ri e due portadipinti: nella chiesa di        dicembre 2009.                                        uno dei reliquiari

8    Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020
Tempo per l'essenziale - Anno pastorale: una pausa di riflessione Mons. Michele Tomasi: "Il mio primo anno da vescovo di Treviso"
brevi

18 ottobre per le missioni
D    omenica 18 ottobre si celebra la
     Giornata missionaria mondiale:
l’Ufficio missionario diocesano invi-
                                             nel racconto della vocazione del profe-
                                             ta Isaia: Eccomi, manda me (Is 6,8)“.
                                             La carità manifestata nelle collette
ta a riflettere sul significato di esse-     delle celebrazioni liturgiche della ter-
re “missionari” oggi, a pregare per le       za domenica di ottobre ha lo scopo di
missioni e aderire concretamente alla        sostenere il lavoro missionario svolto
colletta che dal 1926 si svolge in tutte     dalle Pontificie Opere Missionarie, per
le parrocchie e comunità cattoliche del      andare incontro ai bisogni spirituali e
mondo. Le offerte finanzieranno pro-         materiali dei popoli e delle Chiese in
getti nelle 1.100 Chiese locali più pove-    tutto il mondo.
re, che hanno ancora bisogno di aiuto        Il materiale informativo che l’Ufficio
per raggiungere la piena autonomia.          missionario diocesano ha preparato
Nel suo messaggio per la Giornata            per la Giornata missionaria mondiale
mondiale 2020 papa Francesco ricor-          2020 è disponibile sul sito diocesano
da che “in questo anno, segnato dalle        al link https://www.bz-bx.net/it/vita/
sofferenze e dalle sfide procurate dalla     missio-e-mondalita.html o nella segre-
pandemia da covid 19, questo cammi-          teria di Missio, Centro pastorale, piaz-
no missionario di tutta la Chiesa prose-     za Duomo 2, tel. 0471 306213 (mail:
gue alla luce della parola che troviamo      missio@bz-bx.net).

Baldrati si è spento in Brasile
T   ra i missionari diocesani se n’è
    andato a metà settembre Augu-
sto Baldrati, che si è spento in Brasile
                                             per 16 anni. Tornato in Alto Adige
                                             nel 1989, ricoprì l’incarico di coope-
                                             ratore a Tre Santi a Bolzano per poi
all’età di 88 anni. Era nato l’8 agosto      diventare parroco per sei anni nel-
1932 a Milano. Ordinato sacerdote            la stessa parrocchia. Nel 1996 don
nel 1970 a Bressanone, fino al 1973          Baldrati era tornato in Brasile come
don Augusto Baldrati fu cooperatore          missionario nell’arcidiocesi di Goia-
nella parrocchia di San Pio X a Bol-         nia, mantenendo i contatti con la par-
zano, poi prese la strada del Brasile,       rocchia bolzanina. I funerali si sono         Si è spento in Brasile il missionario diocesano
                                                                                           Augusto Baldrati
dove svolse la sua attività missionaria      svolti nella parrocchia brasiliana.

Affrontare malattia e lutto
Il Convegno pastorale d’ottobre, tradi-      na può essere Gesù che cura i malati            l’urgenza di un nuovo modello di pa-
zionale appuntamento diocesano d’au-         e consola chi ha perso la persona più           storale. Quando, se non ora?
tunno, tratta quest’anno la pastorale        cara. Se la parrocchia diventa comu-         • Ancilla Lechner, assistente spiritua-
della salute e del lutto in parrocchia       nità sanante scoprendo un’autentica             le per pazienti, familiari e dipendenti
e nell’Unità pastorale: la pandemia          pastorale della salute, questa diventerà        dell’ospedale di Bressanone e volon-
da Covid-19, infatti, ha fatto emergere      la salute della pastorale in senso lato.        taria nella parrocchia di Cortaccia e
l’urgenza di un nuovo modello di pa-         I relatori:                                     nell’unità pastorale di Termeno. La sua
storale, attenta a tutte le fragilità. “Il   • padre Luciano Sandrin, religioso             relazione: “Accompagnare spiritual-
contagio della misericordia: la parroc-        dell’Ordine dei Ministri Camilliani,          mente i malati: una vocazione persona-
chia come comunità sanante“ è il titolo        per anni docente di psicologia del-           le, un ministero parrocchiale.“
del simposio di venerdì 23 ottobre dal-        la salute e della malattia e di teologia   Causa disposizioni anti-Covid, il nume-
le 15 alle 18.30 all’Accademia Cusano          pastorale sanitaria al Camillianum di      ro dei partecipanti è limitato. Necessaria
di Bressanone. Nella presentazione del         Roma. Parlerà del tema “Una comunità       quindi la prenotazione: info@cusanus.
convegno si spiega: la comunità cristia-       sanante”: il Covid-19 ha fatto emergere    bz.it oppure tel. 0472 832204.

                                                                                                        Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020    9
Tempo per l'essenziale - Anno pastorale: una pausa di riflessione Mons. Michele Tomasi: "Il mio primo anno da vescovo di Treviso"
accoglienza

Collaborare per costruire
“È necessario che impariamo a collaborare, senza lasciarci tentare da gelosie, discordie e divisioni (…)
Dobbiamo impegnarci a garantire la cooperazione internazionale, la solidarietà globale e l’impegno locale,
senza lasciar fuori nessuno”.

Prosegue la riflessione sulle parole e sulle coppie di verbi che papa Francesco ha proposto nel messaggio per la Giornata
mondiale 2020 del migrante e del rifugiato. Dai responsabili di Caritas e Volontarius due commenti sul sotto-tema colla-
borare per costruire.

Paolo Valente
(direttore Caritas diocesana)
“È compito di tutti i servizi diocesani       associazione, ma è parte e dimensio-           Promuove l’incontro tra culture e tra-
favorire l’impegno della comunità e la        ne della comunità cristiana.                   dizioni. Lavora affinché ogni persona
collaborazione al suo interno. Ciò vale       La Caritas diocesana attua questo suo          possa partecipare in modo positivo e
naturalmente, e a maggior ragione, per        mandato cercando di individuare le             attivo alla vita della società. La Caritas
la Caritas diocesana che ha l’incarico        situazioni di povertà delle persone e          si impegna a far crescere le reti di co-
di promuovere ad ogni livello la              di gruppi di persone; scoprendo e va-          munità. Partecipa a iniziative di rete in
testimonianza della carità. La Ca-            lorizzando le esperienze di solidarietà        collaborazione con le altre organizza-
ritas diocesana persegue tre obiettivi        e servizio già presenti nella società e        zioni del territorio e con le istituzioni
di fondo. Opera affinché la comunità          nella chiesa; osservando con attenzio-         pubbliche, nell’ottica della sussidia-
cristiana diventi sempre più un luo-          ne i cambiamenti culturali e gli svi-          rietà. La Caritas diocesana collabora
go in cui si viva davvero l’amore per         luppi sociali; ricordando a ognuno la          con le altre Caritas diocesane a livello
il prossimo. Opera, in collaborazione         propria responsabilità sociale: ai cri-        regionale, nazionale e internazionale e
con altri, affinché la comunità civile (e     stiani, ai cittadini, al privato sociale,      favorisce la buona comunicazione tra
politica) si assuma le proprie respon-        alle associazioni, alla politica. Tutto        culture e tradizioni.”
sabilità sociali, nella prospettiva della     questo lo fa principalmente offrendo
costruzione di una società più solidale.      servizi e attivando progetti di accom-
Accompagna le persone, combattendo            pagnamento, aiuto, condivisione e col-
povertà e emarginazione, dando rispo-         laborazione con persone in situazioni
ste a bisogni e sofferenze, operando          di povertà.
contro le ingiustizie e le disuguaglian-      La Caritas crea occasioni di reciproca
ze. Queste cose non le fa mai da sola,        conoscenza tra le persone in difficoltà
perché non è una qualsiasi ONG o              e la comunità chiamata ad accogliere.

                                              Claude Rotelli
                                              (presidente di Volontarius)

                                              “In questi anni il “Gruppo Volonta-
                                              rius”, che si rifà alla Dottrina sociale
                                              della Chiesa, ha avviato una sempre
                                              più stretta collaborazione col privato
                                              sociale, in particolare con la Caritas
                                              allo scopo di affrontare, in maniera
                                              coordinata, i temi sempre più attuali           volontariato e dell’accoglienza si in-
                                              della “povertà” con particolare atten-          tensificherà ulteriormente nell’inten-
                                              zione alle tematiche dei richiedenti            to di raggiungere il comune obietti-
                                              asilo e delle persone senza fissa               vo di rendere la nostra società
                                              dimora.                                         sempre più solidale verso i più
                                              Ritengo che questo percorso comu-               deboli e sensibile alle istanze sociali
                                              ne, sia strategico per lo sviluppo del          che caratterizzano le nostre organiz-
                                              nostro territorio. Sono certo che               zazioni anche nel rispetto dei biso-
                                              questa collaborazione nel campo del             gni di tutta la cittadinanza.”

10   Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020
accoglienza

                            A caccia di briciole
                            Continua la riflessione attualizzata sulle coppie di verbi che il Papa propone nel suo messaggio per
                            il 27 settembre, la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato: condividere per crescere insieme.
                            di Paola Vismara

L    e parole di papa Francesco invitano
     a coinvolgere per promuovere, a fa-
vorire un riscatto personale. Un riscat-
to che per Abdullahi (nome di fantasia)
passa attraverso il filo: non il filo spina-
to simbolo di confini sbarrati, di campi
di concentramento, di sofferenze inau-
dite e tentativi di fuga. Parliamo di filo
colorato, che cuce tessuti e relazioni,
fili che si intrecciano come le vite di
uomini e donne che ha incontrato, per-
sone-chiave nei sei anni in Alto Adige.

Dall’Africa a Brunico
Da ragazzino analfabeta che attraversa
il deserto e poi il Mediterraneo, ora è
un lavoratore stimato, con contratto
a tempo indeterminato in una ditta a
Brunico. Il filo – come ago, forbici e          I capi creati e cuciti dalle mani esperte di Abdullahi
altri utensili – è parte della sua vita.
Ricorda ancora il cuscino che gli per-          ta una professione, rafforzata nel 2019                  slancio di servire gli altri avesse impe-
metteva di “essere all’altezza” per ci-         da un contratto. Non sono mancati i                      dito di vedere la sua ricchezza di talen-
mentarsi con la macchina da cucire di           tre mesi di prova, i mesi di attesa della                to e capacità, Abdullahi non sarebbe
un amico del padre. Così è la vita in           chiamata per un lavoro, preceduti dal-                   ora quello che è diventato. Se gli fosse
molti villaggi africani, anche nel Ter-         la ricerca - con l’operatore/amico della                 stata data assistenza soltanto, non sa-
zo Millennio: il lavoro lo si impara in         Caritas - per trovarne in Internet. Ma                   rebbe stato coinvolto in quello e altri
famiglia o nella cerchia allargata di pa-       di sicuro il ragazzino partito analfabe-                 progetti. Invece, in soli 6 anni, la vo-
renti e amici. È stato così per molti se-       ta dall’Africa Occidentale mai avrebbe                   lontà di farcela, il coraggio di resistere
coli anche in Occidente! Imparare un            immaginato di trovarsi nel ruolo di                      e di raccogliere nuove sfide, la carica di
mestiere, obiettivo di stage e tirocini         maestro per numerosi adolescenti dal-                    umanità che scavalca confini geografi-
odierni, era alla portata dei figli, man-       la pelle molto più chiara della sua, ra-                 ci e culturali, hanno fatto di Abdullahi
dati a bottega da chi l’arte l’aveva im-        gazzi e ragazze coinvolti in un progetto                 il vero protagonista del suo riscatto!
parata a sua volta così, di generazione         dove le macchine da cucire, aghi, fili e
in generazione. Poi è arrivata la scuola,       stoffe sono ingredienti di una sociali-                   Paola Vismara è referente per la pastorale
                                                                                                          Immigrati
che, se tanto ha dato sul piano intellet-       tà semplice e a volte impensabile nelle
tuale, forse ancora deve migliorare per         valli altoatesine, spesso caratterizzate
offrire un’autentica formazione ‘inte-          da sospettose distanze. Abdullahi ha
grale’, che tenga ben conto dell’impre-         insegnato a tutti loro come si confe-
scindibile dimensione lavorativa nella          zionano magliette e camicie, all’ombra
vita dell’essere umano.                         di ombrelloni o di alberi, sfoderando
                                                i suoi sorrisi di pace! Mentre impu-
Ago e filo con i giovani                        gnava le forbici per ritagliare le stoffe,
Abdullahi è oggi “testimone e protago-          dalla bocca gli uscivano parole forse
nista” di un coinvolgimento ben riusci-         sgrammaticate, ma che ridavano agli
to: per la sua gentilezza, il suo sorriso       “apprendisti” del momento la magia di
dolce e lo sguardo che invitano alla fi-        un’amicizia possibile, senza interessi
ducia, la sua figura esile che esprime          reconditi né timori ingiustificati.
la forza dell’essenziale. Quella passio-        Come scritto dal Papa, se nei Centri
ne coltivata nel suo villaggio è diventa-       d’accoglienza (gestiti da Caritas) lo                    Il “maestro” insegna la tecnica al giovane allievo

                                                                                                                        Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020   11
la struttura

Comunità che si prende cura
Dopo 5 mesi di lockdown inaugurata ufficialmente la ristrutturata Accademia Cusano.
Nuova veste e nuovi contenuti per la casa di formazione della Diocesi a Bressanone.

Il vescovo Muser benedice i locali della rinnovata Accademia Cusano      La sala dedicata a san Cirillo, uno dei patroni d‘Europa

D    ue giornate di festeggiamenti il 19
     e 20 settembre hanno suggellato
la riapertura ufficiale dell’Accademia
                                                   il cortile interno, sono state ricavate
                                                   nuove sale per incontri e seminari.
                                                                                                   milioni di euro, di cui 12,1 spesi per i
                                                                                                   lavori di costruzione e 2,6 milioni per
                                                                                                   gli arredi. Gran parte del finanziamen-
Cusano a Bressanone, prevista in ori-              18     i mesi di lavoro per realizzare          to arriva dalla Provincia.
gine il 25 aprile e poi rinviata causa             il progetto: in alcune fasi nel cantiere
Covid-19. Ecco i numeri principali del             sono state impegnate contemporane-              4 le future direttrici dell’attività for-
nuovo, riuscito progetto.                          amente fino a 200 persone. Durante              mativa dell’Accademia Cusanus: fede
                                                   i lavori non si sono verificati inciden-        e spiritualità, società e dialogo, vita
10 sono le sale di diverse dimensio-               ti. Progettista l’arch. Matteo Scagnol,         e salute, lavoro e formazione (www.
ni a disposizione per seminari, incon-             responsabile di progetto l’arch. Josef          cusanus.bz.it). Aziende, associazioni
tri e convegni. La struttura ha anche              March, impresa di costruzioni la Car-           e privati possono inoltre prenotare le
55 camere con complessivi 98 posti                 ronBau.                                         dieci sale del centro di formazione per
letto. Il nuovo Cusanus.Café, con la                                                               corsi, incontri, seminari e momenti di
sua ampia terrazza, è aperto a tutti e             1962 è l’anno in cui fu inaugura-               festa. È possibile anche pernottare nel-
non solo agli ospiti della struttura.              ta l’opera dell’architetto Othmar Barth         la struttura.
                                                   (1927-2010), esempio di funzionalismo
3    sono gli edifici della rinnovata              molto diffuso negli anni Sessanta. L’e-         3 le sale, quelle della Casa Paul Norz,
Cusanus: l’edificio principale, la casa            dificio ha un valore storico-artistico          dedicate a personalità altoatesine di-
“Paul Norz” e la “Mühlhaus”. I tre edi-            ed è quindi posto sotto la tutela delle         stintesi per la loro opera e la loro te-
fici sono stati totalmente rinnovati e             Belle Arti. Sono stati mantenuti gli ele-       stimonianza di fede: Otto Neururer,
collegati tramite corridoi interrati, ab-          menti tipici del funzionalismo, come            Maria Hueber, Joseph Mayr-Nusser
battute anche tutte le barriere architet-          la muratura in mattoni e il cemento             e la moglie Hildegard Straub. Nell’e-
toniche. La reception e la sala da pran-           a vista.                                        dificio principale l’Aula magna porta
zo sono state ampliate, si può accedere                                                            invece il nome del fondatore dell’Ac-
ai diversi piani della struttura attraver-         21.130 i metri cubi totali delle                cademia Cusanus, il vescovo Joseph
so le scale o con il nuovo ascensore.              costruzioni dell’Accademia Cusanus,             Gargitter, mente le sale sono dedicate
Sono stati rinnovati tutti gli impianti            di cui 3.000 m³ realizzati ex novo. Il          ai patroni d’Europa (si veda discorso
tecnici e, valorizzando lo spazio sotto            costo complessivo dei lavori è di 14,7          del vescovo).

12   Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020
la struttura

Una Casa europea
Anche a 58 anni dalla sua fondazione, e nell’attuale situazione di Chiesa e società, la missione dell‘Accademia Cusanus
rimane intatta: l’ha spiegata il vescovo Ivo Muser all‘inaugurazione della rinnovata casa di formazione diocesana.

“   Continuare ad aiutare a rendere udi-
    bile la voce del Vangelo, i temi della
dottrina sociale cristiana e la voce della
                                                  moria significa liberarsi dalle vecchie
                                                  immagini nemiche e dai metodi per
                                                  costruirle e giustificarle. Ricordare si-
chiesa ponendosi in dialogo senza pau-            gnifica anche praticare la volontà po-
ra“: è il desiderio espresso dal vescovo          litica che trasforma vecchi nemici in
Ivo Muser alla benedizione degli spazi            partner e amici. Questo è un compito
dell‘Accademia Cusanus a Bressanone.              europeo e un compito per la società, la
Il vescovo ha ricordato che la nuova              politica e la Chiesa nella nostra terra,
Cusanus dà un segnale importante                  con la sua vocazione di fare da ponte
in termini di contenuti dedicando le              per essere e diventare sempre più una
singole sale dell’edificio principale ai          piccola Europa. Questo è il servizio al
patroni d’Europa: Benedetto, Cirillo e            progetto di pace Europa e alla casa co-
Metodio, Birgitta di Svezia, Caterina             mune Alto Adige”, ha concluso il vesco-
da Siena, a cui si aggiunge la cappel-            vo auspicando una comunità fondata
la consacrata a Edith Stein. “C’è una             su tre capacità: la capacità di integrare,
convinzione dietro questo momento                 la capacità di dialogare e la capacità di               Il vescovo pone la reliquia di Edith Stein sotto
rilevante: l’Europa ha bisogno di un’a-           generare.                                               l’altare della cappella della Cusano
nima. Dobbiamo imparare a vivere in-
sieme, non fianco a fianco. In Europa
abbiamo tante culture diverse, questa                La reliquia di Edith Stein                           ha posto sotto l’altare della cappella
ricchezza non deve essere eliminata,                                                                      è un frammento dell’abito che Edith
ma deve plasmare l’Europa unita“, così               Tra le novità dell’Accademia Cusanus                 Stein indossò durante la professio-
il vescovo che ha ricordato come “mol-               c’è anche la consacrazione della cap-                ne di fede nel Carmelo di Colonia.
to spesso oggi l’Occidente cristiano è               pella dedicata a santa Edith Stein, pa-              “Questa reliquia è una testimonianza
usato solo come termine di demarca-                  trona d’Europa. “Filosofa, attivista per             muta e semplice della sua decisione
zione e di lotta, contro gli altri, chiun-           i diritti delle donne, educatrice, ebrea,            epocale di seguire il Signore croci-
que essi siano. Oggi lo spirito europeo              cristiana, religiosa e infine martire e              fisso: Theresia Benedicta a Cruce, la
sta perdendo la sua forza. Il senso del              compatrona d’Europa. Una grande                      benedetta dalla Croce, che ha porta-
noi si sta sbriciolando in tanti noi sem-            donna ancora troppo poco conosciu-                   to fino all’ultima conseguenza la sua
pre più piccoli. Nella Casa europea gli              ta“, ha detto il vescovo Ivo Muser, che              dedizione alla vita - per il suo popolo
abitanti si stanno ritirando sempre più              tiene molto a questa intitolazione.                  ebraico e per la sua confessione cri-
nelle loro quattro mura. I tanti picco-              La cappella della Cusano è il primo                  stiana. Questa donna, una moderna
li noi accarezzano l’idea dei confini, il            luogo liturgico della diocesi di Bolza-              cercatrice di Dio, ha tante cose da dir-
pensiero dello Stato-nazione si vende                no-Bressanone a portare il nome di                   ci!“, ha sottolineato Muser. Il progetto
di nuovo bene.“                                      Edith Stein. La reliquia che il vescovo              artistico della cappella, con un nuovo
                                                                                                          ambone, è dello scultore Lois Anvi-
Il compito di Chiesa e società                                                                            dalfarei di Badia, gli arredi liturgici
Ma la vera identità cristiana, ha ricor-                                                                  sono stati finanziati dalla Fondazione
dato monsignor Muser, “conosce, ama,                                                                      Cassa di Risparmio di Bolzano.
coltiva, difende e vive le proprie radici,                                                                Nata a Breslavia nel 1891, di origini
in un dialogo aperto e costruttivo con                                                                    ebraiche, Edith Stein si converte nel
l’identità degli altri. Questa è la lotta                                                                 1922 al cristianesimo. Nel 1933 entra
cristiana per dare un’anima all’Eu-                                                                       a far parte dell’Ordine delle Carmeli-
ropa. I cristiani hanno il compito di                                                                     tane Scalze con il nome di nel 1933,
plasmare il futuro dalla forza del Van-                                                                   prendendo il nome di Teresa Benedet-
gelo, di testimoniare la speranza nella                                                                   ta della Croce. Arrestata dai nazisti il
società.“ Il vescovo ha richiamato poi                                                                    9 agosto 1942 e portata nel campo di
una citazione di papa Francesco dello                                                                     concentramento di Auschwitz-Birke-
scrittore ebreo Elie Wiesel, sopravvis-              Il frammento dell’abito di Edith Stein conservato    nau, viene uccisa nelle camere a gas il
suto dell’Olocausto, che ha parlato di               nella Cusano (foto di queste pagine: Ingrid Heiss)   giorno stesso dell’arresto.
una “trasfusione di memoria”. “Me-

                                                                                                                         Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020   13
psicologia&spiritualità

                                  Riscattare la categoria “spirito”
                                  Siamo eredi di un modo di pensare dualistico, che contrappone materia e spirito, corpo e anima, terra e cielo.
                                  Le scienze moderne ci aiutano a riagganciarci al valore originario, più unitario e simbolico, di tale linguaggio.
                                  di Dario Fridel

È   la categoria spirito che vorremmo
    qui riscattare. Riusciremo così forse
a capire perché la dimensione spirituale
sta oggi acquisendo una nuova centra-
lità. Con la svolta impressa da Einstein
e dalle teorie quantistiche si è iniziato a
concepire la realtà non più come un dato
da analizzare e conoscere, ma come un
processo in costante evoluzione. Ha in-
cominciato quindi a scricchiolare per i
credenti la convinzione che il creato fos-
se un dato di fatto, uscito perfetto dalle
mani del creatore, che va solo conserva-
to. Adesso anche in ambito di fede non si
parla di creato, ma di creazione. La terra,
il mondo, la realtà, l’universo rinascono
continuamente. La vita quindi ci sor-
prende nella sua capacità di riproporsi
in forme sempre più complesse e più ric-
che, nel ricrearsi attraversando catastrofi
e momenti caotici, ma evolvendo verso
forme di vita sempre più elevate: dalla
energia originaria alla materia, da que-
sta alle forme viventi e quindi a livelli di
coscienza sempre più elevati.                         Con Einstein e le teorie quantistiche la realtà diventa un processo in costante evoluzione

Freccia del tempo verso l’alto                        tutte le forme di vita sono espressione              pienezza, a liberarsi delle paure, ad ali-
La materia stessa sembra quindi posse-                dello Spirito.                                       mentare la libertà, la giustizia, la fratel-
dere un’anima, un’intelligenza. Sarebbe               La vecchia contrapposizione fra spirito              lanza. Lo spirito quindi costituisce oggi
allora lo spirito stesso ad esprimersi at-            e materia spiega la tendenza diffusa a               un riferimento luminoso, non più sotto
traverso la materia. Le teorie quantisti-             considerare le preoccupazioni spirituali             il sospetto della critica della Modernità
che infatti ci dicono come, più che di ma-            come marginali, irrilevanti, come qual-              che accettava unicamente ciò era passato
teria, dovremmo parlare di energie più o              che cosa di indefinito e nebuloso; oppu-             per il setaccio della ragione. Nell’essere
meno condensate o in espansione. Esse                 re un lusso per quanti non avvertono                 umano c’è l’universo della passione, del
ci offrono un’occasione per interrogar-               l’urgenza dei veri problemi legati alla so-          sentimento che si esprime attraverso
ci in modo nuovo sulla realtà; per dare               pravvivenza. A livello popolare la parola            l’intelligenza del cuore. Si scopre final-
meno importanza allo spazio e al tem-                 spirito si collega con lo spiritismo, con            mente che lo spirito non ricusa la ragio-
po, per renderci attenti all’insieme e alla           credenze più o meno ingenue che impe-                ne, anzi ne ha bisogno. “A opporsi allo
profonda interrelazione che attraversa                discono una fede matura.                             Spirito, a ostacolarne l’espressione, non
tutte le forme di vita. Un qualsiasi picco-                                                                è la materia, ma «la paura, la violenza,
lo movimento si ripercuote sull’insieme               Il fascino del mondo spirituale                      la mancanza d’amore»”, afferma con
del cosmo e dell’universo e a sua volta               Eppure non si può ignorare che a segui-              convinzione e chiarezza la teologa fem-
risente dell’insieme. Le nuove concezio-              to del riflusso dell’entusiasmo subentra-            minista e monaca benedettina catalana
ni scientifiche ci aprono allora al mistero           to in questi ultimi decenni per il mon-              Teresa Forcades in un libro dal titolo
della vita. E proprio perché piene di do-             do materiale e le sue promesse c’è una               significativo: Il corpo gioia di Dio, la
mande, non possono escludere l’azione                 crescente ricerca di esperienze spirituali           materia come spazio di incontro
misteriosa dello Spirito. Per Einstein:               nuove, di un senso della vita che vada al            tra divino e umano.
materia ed energia sono equipollenti.                 di là degli interessi immediati. Cresce il
Ma a questo punto possiamo anche dire                 fascino per il mondo spirituale quando                 Don Dario Fridel ha insegnato religione,
                                                                                                             psicologia della religione e psicologia pastorale
che spirito e vita sono un tutt’uno e che             questo contribuisce all’autenticità, alla

14   Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020
cultura

Le vie del sacro
Con la nuova stagione torna al Teatro Cristallo di Bolzano la rassegna “Le vie del sacro”, un percorso culturale
con spettacoli e incontri dedicato alle tematiche del sacro e della spiritualità. Da Gianni Rodari a Maria Montessori.

A    Gianni Rodari a cent’anni dalla
     nascita è dedicata quest’anno buo-
na parte della rassegna “Le vie del sa-
                                                       ha inventato solo favole e filastroc-
                                                       che, ha inventato un nuovo modo
                                                       di guardare il mondo e l’ha fatto ri-
                                                                                                              Montessori? A lei si lega il meto-
                                                                                                              do che ha rivoluzionato la pedago-
                                                                                                              gia, mettendo il bambino al centro
cro”, la consolidata iniziativa proposta               volgendosi ai bambini e, usando gli                    del processo educativo. L’autrice
tra ottobre e febbraio da Teatro Cri-                  strumenti della lingua, della parola                   del libro mostra una Montessori
stallo, Diocesi Bolzano-Bressanone,                    e del gioco, ha portato l’elemento                     sorprendente e poco conosciuta.
Acli Bolzano, Caritas Bolzano-Bressa-                  fantastico nella crescita democratica                  Laureata in Medicina quando una
none, Centro per la pace di Bolzano.                   dell’Italia repubblicana. “Lezioni di                  donna all’università era una rarità,
Dopo lo spettacolo iniziale “Gianni                    Fantastica” (Laterza, 2020) ricostru-                  da giovane si divide tra militanza
Rodari: Grammatica di un’uto-                          isce la vita di questo grande intellet-                femminista, volontariato sociale e
pia” (mercoledì 7 alle 21), ecco gli                   tuale: la politica, il giornalismo, la                 lavoro in corsia. Un giorno, davanti
appuntamenti del 2020 al Teatro Cri-                   passione educativa, la scrittura e la                  ai bambini abbandonati in manico-
stallo in via Dalmazia a Bolzano:                      letteratura. Ingresso gratuito.                        mio perché troppo difficili per la
                                                                                                              scuola, ha l’intuizione di ripensare
• 
  Galassia Alpha-Rho-Dari - do-                                                                               il modo di guardare all’intelligen-
  menica 18 ottobre, ore 16.30. Uno                                                                           za dei piccoli. Il suo metodo peda-
  spettacolo in cui si inseguono le                                                                           gogico, applicato all’inizio in una
  mirabolanti avventure di X.99, un                                                                           scuola nel quartiere più povero di
  agente spaziale che vive su un aste-                                                                        Roma, fa il giro del mondo. Maria
  roide assieme alla sua inseparabile                                                                         Montessori è, come tutti i geni, un
  compagna di viaggio: una capra di                                                                           personaggio difficile. Nell’anno
  nome Renata. Il mondo di Rodari.                                                                            che commemora i 150 anni della
  Teatro Sagapò. Ingresso gratuito.                                                                           sua nascita, “Il bambino è il mae-
                                                      Vanessa Roghi, storica e autrice di documentari RAI     stro” (Rizzoli 2020) mostra che la
                                                                                                              grandezza spesso nasce anche da
                                                      • A prirsi agli altri, il significato                  profonde contraddizioni. Ingresso
                                                         dell’ospitalità - lunedì 9 novem-                    gratuito.
                                                         bre, ore 20.30, con Omar Cared-
                                                         du, Elena Nardo, Vincenzo Per-
                                                         riello, Coro parrocchiale di Gries,
                                                         Marco Dal Corso. A cura del Giar-
                                                         dino delle Religioni. Ospitalità e
                                                         accoglienza sono termini universa-
                                                         li, vissuti e interpretati in maniera
                                                         talvolta simile, talvolta differente
                                                         dalle diverse comunità religiose. Si
                                                         ascolterà una narrazione realisti-
                                                         ca della vita di persone che hanno
                                                         sperimentato momenti di forte cri-
                                                         si, specie durante il coronavirus, at-
                                                         traverso i quali sono rientrate in se
                                                         stesse e hanno trovato soluzioni e
                                                         nuovi motivi di speranza. Ingresso
                                                         gratuito.

Galassia, le mirabolanti avventure create da Gianni   • Il bambino è il maestro. Vita
Rodari                                                   di Maria Montessori - giovedì
• L ezioni di fantastica – venerdì                      17 dicembre, ore 18, con Cri-
   23 ottobre, ore 18, con la storica                   stina De Stefano, giornalista e                     La copertina del libro di Cristina De Stefano su
   Vanessa Roghi. Gianni Rodari non                     scrittrice. Chi era davvero Maria                   Maria Montessori

                                                                                                                           Il Segno, Numero 9 – Ottobre 2020   15
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