Teatro Mancinelli di Orvieto, presentata la stagione teatrale 2019/2020

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30 maggio 2019 - 03:30                                                                                                 > Versione online

              Teatro Mancinelli di Orvieto, presentata la
              stagione teatrale 2019/2020
              ORVIETO - Con un cartellone di titoli tra le migliori proposte del panorama teatrale italiano, il
              Mancinelli ad autunno tornerà ad alzare il sipario con una ricchezza di offerte culturali
              contraddistinte da quell’indubbia qualità che da sempre caratterizza il suo programma artistico.
              La Stagione Teatrale 2019-2020 è stata presentata al Ridotto della sala da Pino Strabioli,
              responsabile della direzione artistica, e dagli altri membri del consiglio di amministrazione di
              Associazione TeMa. Sabato 28 settembre, ore 20:30
              IL BARBIERE DI SIVIGLIA direttore Salvatore Percacciolo scene Andrea Stanisci costumi
              Clelia De Angelis regia Paolo Rossi
              Doppia compagnia di cantanti (persino, in alcuni casi, tre interpreti per un ruolo), attori della
              compagnia di Paolo Rossi e mimi saranno tutti all’opera. “Il ritmo dell’orologio perfetto creato
              dal grande Rossini sarà il motivo conduttore del nostro lavoro di gruppo”, così sostiene il celebre
              attore e regista Paolo Rossi, perfettamente d’accordo con le intenzioni interpretative del direttore
              Salvatore Percacciolo, giovane ma con esperienze internazionali e direzioni in importanti teatri.
              Inaugurazione Stagione Teatrale Sabato 19 ottobre, ore 21
              LE PAROLE NOTE con Giancarlo Giannini e il Marco Zurzolo Quartet produzione Cabiria
              Production
              Il recital è un singolare incontro di letteratura e musica. L’attore, particolarmente esperto
              nell’analisi della parola, recita una serie di brani e poesie al grande pubblico da Pablo Neruda,
              Garcia Lorca, Marquez, ai più classici come Shakespeare, Angiolieri, Salinas. Vari autori e un
              unico tema: l’amore, la donna, la passione…La vita! Un viaggio nell'universo femminile che
              rompe i confini geografici e temporali. L'interpretazione di Giannini s'intreccia con l'esecuzione
              dei brani in chiave jazz della tradizione napoletana proposti dal Marco Zurzolo Quartet.
              (Ottobre, data da definire)
              SPETTATTORI di Michael Frayn con Pino Strabioli, Orsetta De Rossi, Luca Ferrini e con
              Alessandra Ferro, Alberto Melone, Lucia Tamborrino, Luca Staiano, Chiara Vinci, Stefano La
              Cava, Andrea Verticchio, Chiara Ricci regia Pino Strabioli produzione Alt Academy
              Gli spettatori entrano in sala e si ritrovano di fronte altri spettatori che li guardano prendere posto.
              Il sipario si alza e sono gli stessi spettAttori a dare voce ai pensieri degli spettatori. Gli uni
              rappresentano gli altri, con le loro stesse reazioni, con i loro commenti ad alta voce, con i loro
              piccoli tic, con la loro quotidianità. Gli spettAttori riproducono ciò che il pubblico di teatro fa tra
              le file di platea: ed ecco i ritardatari per problemi di parcheggio che tentano di prender posto, i
              colpi di tosse che si contagiano di poltrona in poltrona, il signore che si sveglia improvvisamente
              sussultando. I riflettori illuminano atteggiamenti e dinamiche che, prese in prestito al buio della
              platea, prendono vita su una seconda platea, specchio e lente d’ingrandimento. Giocando con i
              caratteri, lo spettacolo garantisce divertimento e riflessione al tempo stesso, grazie ad un testo
              geniale ed incisivo, che fa del “comune” il perno della sua esilarante comicità.
              Sabato 23 novembre ore 21 – Domenica 24 novembre ore 17
              L’ANIMA BUONA DI SEZUAN di Bertold Brecht traduzione e adattamento Roberto Menin con
              Monica Guerritore, Matteo Cirillo, Alessandro Di Somma, Vincenzo Gambino, Francesco
              Godina, Diego Migeni, Lucilla Mininno, Marco Zordan regia Monica Guerritore ispirata
              all’edizione di Giorgio Strehler (Milano 1981) produzione ABC produzioni e La Contrada-Teatro
              Stabile di Trieste
              Non occorrono presentazioni per la regina del teatro italiano, Monica Guerritore, attrice dal
              talento purissimo che ha cesellato una carriera impossibile da compendiare. I suoi spettacoli
              teatrali, dei quali da oltre dieci anni è anche regista, offrono continui spunti di riflessione sulla

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              ricchezza dei rapporti umani, mostrando una brillante capacità di penetrazione nei recessi della
              psiche e della coscienza dei personaggi. L’anima di Sezuan vede Monica Guerritore nel doppio
              ruolo della buona prostituta Shen-Te e del suo perfido ed inventato cugino. La regia è curata dalla
              stessa Guerritore, ispirata alla versione che Giorgio Strehler diresse nel 1981 al Piccolo Teatro di
              Milano. Un nuovo allestimento – pensato per la contemporaneità teatrale che ci circonda – ma
              con un legame strettissimo all’immenso patrimonio della tradizione milanese.
              Mercoledì 27 novembre ore 21
              MAROCCHINATE di Simone Cristicchi e Ariele Vincenti con Ariele Vincenti musiche eseguite
              dal vivo da Marcello Corvino regia Nicola Pistoia produzione Corvino Produzioni
              Lo spettacolo racconta i terribili giorni decisivi e successivi allo sfondamento, da parte degli
              Alleati, della linea di Montecassino, ultimo baluardo tedesco. Apparentemente la guerra è finita e
              l’Italia è libera, ma non per le popolazioni di gran parte del basso Lazio. Siamo in un paese della
              Ciociaria e Angelino, pastore locale, ci racconta la semplice ma faticosa vita contadina della sua
              zona prima della guerra. Vita che viene sconvolta con l’arrivo delle truppe Marocchine, aggregate
              agli Alleati, ai quali viene affidato il compito di entrare nella rocciosa difesa tedesca. La nostra
              recensione
              (Dicembre, data da definire)
              ELEGANZISSIMA di e con Drusilla Foer una produzione artistica di Franco Godi in accordo di
              distribuzione con Sava srl
              Il recital e un mish-mash emotivo e musicale, scritto e diretto da Madame Foer, che racconta, con
              humour tagliente e commovente malinconia, aneddoti e ricordi intensi della sua vita straordinaria,
              vissuta fra la Toscana, Cuba, l'America e l'Europa, e costellata di incontri e grandi amicizie con
              persone fuori dal comune e personaggi famosi, fra il reale e il verosimile. Essenziali al racconto
              sono le canzoni, legate a quei momenti di vita, che Drusilla Foer, icona di stile e musa di grandi
              fotografi e stilisti, interpreta accompagnata al pianoforte dal Maestro Loris di Leo e con la
              partecipazione di Nico Gori solista d'eccezione al clarinetto e al sax. Madame Foer canta i brani
              di Brel/Battiato, Chaplin, Amy Winehouse, Gaber, Jannacci, Bowie, Don Backy,
              Tosti/D'Annunzio, Milly e altri. Eleganzissima"e soprattutto uno spettacolo ricco di musica, un
              viaggio nella realta cosi poco ordinaria di un personaggio realmente straordinario, in
              un'alternanza di momenti che strappano la risata e altri dall'intensita commovente.
              Sabato 21 dicembre ore 21
              FRANZ SCHUBERT
              In occasione delle festività natalizie, i giovani musicisti dell’Orchestra Pueri Symphonici, in
              collaborazione con coro polifonico e 3 solisti, si esibiscono in un concerto particolarmente
              suggestivo dedicato a Franz Schubert. L’evento comprende l’esecuzione di Standchen op.135, D.
              920 (orchestrazione L. Lupi), Sinfonia n.5, D. 485 in Si bemolle maggiore, Elrkonig op.1, D. 328
              (orchestrazione H. Berlioz), Messa n.2, D.167 in Sol maggiore.
              Domenica 9 febbraio ore 17
              FRATE SOLE poema in 4 canti di Luigi Mancinelli, per la visione storica di Mario Corsi
              Proiezione del film muto Frate Sole con l’esecuzione in simultanea della colonna sonora originale
              di Luigi Mancinelli
              Versione per coro e pianoforte – prima esecuzione assoluta Coro da definire (70 cantori) Marco
              Scolastra (pianoforte)
              Frate Sole è un film biografico del 1918, diretto da Ugo Falena e Mario Corsi, sulla vita di San
              Francesco d’Assisi. Venne presentato in prima al Cinema-Teatro Augusteo di Roma con
              l’esecuzione dal vivo di coro ed orchestra, diretti dal M° Luigi Mancinelli (Orvieto 1848 - Roma
              1921), direttore d’orchestra e compositore, primo a far conoscere Wagner in Italia nel 1880 e
              artefice del successo di Cavalleria rusticana di Mascagni nel 1890. Frate Sole, che fu presentato
              come “Poema sinfonico e corale in quattro canti di Luigi Mancinelli, per la visione storica di
              Mario Corsi”, rivoluzionò la musica da film. Girato in esterni ad Assisi, Gubbio, Perugia e sul

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              Lago Trasimeno, è il film più importante di Mario Corsi, giornalista, commediografo e regista.
              Accanto al suo nome va ricordato quello del produttore e co-regista Ugo Falena, geniale cineasta,
              autore di teatro, produttore. Frate Sole, che ripercorre la vita e l’epoca di San Francesco d'Assisi,
              si ispira al Cantico da lui scritto in volgare umbro poco prima della sua morte (1226) per
              celebrare il Creatore attraverso l’esaltazione delle sue creature: l’acqua, il fuoco, le stelle, la luna
              e la stessa morte. Mario Corsi ne ricavò 4 episodi: Il bacio del lebbroso, Sulle orme del Poverello
              d’Assisi, Il tempio, Le stigmate.
              (Data da definire)
              BUON ANNO, RAGAZZI di Francesco Brandi con Francesco Brandi, Loris Fabiani, Miro
              Landoni, Daniela Piperno, Sara Putignano regia Raphael Tobia Vogel
              La storia è incentrata su Giacomo, un insegnante di filosofia, scrittore precario, compagno e padre
              ancora più precario, che si trova a passare da solo, per sua scelta, la notte di Capodanno. A poco a
              poco questa solitudine svanisce e la sua casa si riempirà di persone che, invece, per un motivo o
              per un altro, consapevolmente o inconsapevolmente, hanno bisogno di lui, quantomeno hanno
              bisogno di dirgli qualcosa. Ed è proprio qui, il problema. Quanto siamo capaci di dirci le cose per
              quelle che sono? Usando cioè i termini giusti, senza girarci attorno. Buon anno, ragazzi è una
              riflessione sulla nostra difficoltà di gestire gli affetti, sulla nostra patologica incapacità di
              utilizzare un dizionario corretto, leale, e, perché no, dolce, con le persone che ci stanno più vicine,
              con le quali, invece, siamo capacissimi di scontrarci in una quotidianità che nella migliore delle
              ipotesi ci appare noiosa. Fino a quando però non arriva l’imprevisto, che ci spaventa e ci porta a
              un passo dal baratro e ci costringe a mettere in salvo, letteralmente e non, la nostra vita, che è
              l’unica cosa che non può mai passare in secondo piano.
              Martedì 11 febbraio ore 21 – Mercoledì 12 febbraio ore 21
              SKIANTO di e con Filippo Timi luci Gigi Saccomandi costumi Fabio Zambernardi produzione
              Teatro Franco Parenti
              Una favola amara, un testo spiazzante che mescola rabbia e dolore ad una esilarante ironia-pop.
              Sul palco un anticonvenzionale, istrionico e intimo Filippo Timi. “Una sarabanda di lampi
              immaginifici e sferzate emotive invade la scena mescolando nell’impatto dolce di una favola pop
              senza lieto fine, l’irrefrenabile ricerca di un’identità fuori dalla “handicappitudine”. “Skianto è la
              bocca murata. È il racconto di un ragazzo disabile che ha il cancello sbarrato. Io spalancò quella
              bocca in un urlo di Munch. Gli esseri umani sono disabili alla vita. E siamo tutti un po’ storti se ci
              confrontiamo alla grandezza della Natura. Esiste una disabilità non conclamata che è
              l’isolamento, l’incapacità di fare uscire le voci”. (Filippo Timi)
              Domenica 23 febbraio ore 17
              MARIA CALLAS • MASTER CLASS di Terrence McNally con Mascia Musy, Sarah Biacchi
              (soprano), Chiara Maione (soprano), Andrea Pecci (tenore), Diego Moccia (pianista) regia
              Stefania Bonfadelli produzione Società per Attori
              Un ricordo della divina Callas a quarant’anni dalla morte, un omaggio alla vita, al fascino,
              all’eleganza e all’arte di colei che per molti è stato il più grande soprano di tutti i tempi. In
              “Master Class” Terrence McNally ripercorre la vita, l’arte, l’ascesa e il graduale distacco dal
              mondo del grande soprano greco. In questa piéce. Che vede come protagonista Mascia Musy –
              attrice intensa e raffinata, capace di dar voce alla complessa personalità di un’artista dalle mille
              sfaccettature, al suo carisma e ai toni amari del declino di una carriera inimitabile – Terrence
              McNally focalizza l’attenzione sulle lezioni che la Callas tenne alla Juilliard School Music di
              New York dopo essersi ritirata dalla scena. La grande artista rievoca la propria leggenda pubblica
              e privata senza risparmio di frecciate, mentre si diletta a usare come cavie e vittime sacrificali gli
              allievi che seguono le sue lezioni. La commedia è incentrata sui momenti dell’ascesa al tempio
              scaligero; la “divina” torna quindi a recitare i suoi personaggi e ci conduce, con un ulteriore
              passaggio, nell’impasse tormentosa dei rapporti amorosi con gli uomini della sua vita: un
              paternalista Meneghini e un volgare e spietato Onassis, scendendo molto nell’intimo con
              l’inevitabile approdo al melodramma. Lo spettacolo si avvale della regia del soprano Stefania

                                                                                                      Tutti i diritti riservati
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30 maggio 2019 - 03:30                                                                                                > Versione online

              Bonfadelli, acclamata interprete belcantista.
              (Marzo, data da definire)
              CARTA STRACCIA Storia romantica con musica nella Roma del 1968 uno spettacolo di Mario
              Gelardi con Pino Strabioli e Sabrina Knaflitz e con Barnaba Bonafaccia produzione Alt Academy
              Produzioni
              É da poco iniziato il 1968. Roma è in fermento. C’è il cinema, la moda, la musica; ci sono gli
              studenti che protestano, le donne che chiedono il cambiamento. Patty Pravo è la regina del
              “Piper”. Insomma è l’inizio di una rivoluzione. In un piccolo laboratorio di carta artigianale
              lavorano Teresa e Agostino, due fratelli che, a malincuore, sono costretti a convivere. Il loro
              mondo è tra quelle quattro mura, e la rivolta sembra davvero distante dalle loro tranquillissime
              vite. Talmente tranquille che anche la loro attività ormai sembra un ricordo del passato, tanto da
              convincerli a chiudere la bottega e ritornare al paese natio dove il padre aveva lasciato loro una
              casa in eredità. La storia inizia da qui, dall’ultimo girono di apertura del loro piccolo laboratorio
              di carta artigianale, quando un periodo della loro vita sembra essere terminato e un altro, ancora
              più tranquillo, pare stia per iniziare. Ma le strade della loro vita sono imprevedibili e in quell’anno
              di svolta tutto sembra possibile. “La svolta” si presenta sotto le sembianze di Remo, nipote mai
              conosciuto, figlio di una sorellastra quasi dimenticata.
              2 serate consecutive (date da definire)
              L’AMOR MI PRENDE E LA BELTA’ MI LEGA Suoni e visioni per Michelangelo nuovo
              progetto multimediale in due quadri
              PRIMO QUADRO PROIEZIONE (52’) La Cappella Sistina raccontata da Antonio Paolucci regia
              Nino Criscenti testo e commento in video Antonio Paolucci
              31 ottobre 1512: Giulio II entra nella Sistina. L’opera di Michelangelo finita. Sguardi stupiti, non
              solo per la bellezza e la perfezione. Di fronte agli accostamenti cromatici e alle torsioni dei corpi,
              tutti sentono di trovarsi di fronte a una novità assoluta: la pittura non è più come prima. A
              raccontare la Sistina, nella Cappella stessa, è Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani: le
              scene bibliche, gli Ignudi, i Veggenti, le lunette e le vele, i pennacchi. E la parete del Giudizio che
              Michelangelo dipingerà anni dopo, tra il 1537 e il 1541. Intorno quello che già c’era, le Storie di
              Mosè e le Storie di Cristo dipinte a fine ‘400 da artisti come Botticelli, Perugino, Ghirlandaio.
              ESECUZIONE (22’) Seven Sonnets of Michelangelo. Ciclo di sette liriche per tenore e pianoforte
              op. 22 di Benjamin Britten composto nel 1940 per il tenore Peter Pears su testi di Michelangelo
              Buonarroti, inneggianti al suo amore senile per Tommaso Cavalieri e scritti intorno al 1555. Mark
              Milhofer tenore Marco Scolastra pianoforte
              SECONDO QUADRO PROIEZIONE (52’) Michelangelo sconosciuto. Gli affreschi della
              Cappella Paolina regia Nino Criscenti commento in videoAntonio Paolucci
              Sei metri e sessanta per sei e venticinque ciascuno misurano i due quadroni dipinti ad affresco da
              Michelangelo nella Cappella Paolina. Un’impresa sofferta: si mette all’opera che ha 67 anni e
              finisce che ne ha 75. È il novembre del 1542 quando entra nella cappella che Paolo III Farnese
              aveva fatto costruire ad Antonio da Sangallo il giovane. Un anno prima, nell’ottobre del 1541,
              aveva terminato il Giudizio Universale nella Sistina. Adesso è di nuovo sui ponteggi, con un solo
              aiuto, un giovane che gli macina i colori. «La pittura, e massimamente il lavorare in fresco, non è
              arte da vecchi», confida a Giorgio Vasari.
              ESECUZIONE (35’) Suite su versi di Michelangelo Buonarroti Ciclo per voce di basso e
              pianoforte di Dmitrij Sostakovic. Composto nel 1974, comprende, nella traduzione russa di
              Abram Efros, undici brani poetici su temi amorosi, esistenziali, politici e artistici. Scelti dal
              compositore e da lui stesso corredati di nuovi titoli. Mirco Palazzi basso Marco Scolastra
              pianoforte
              (Data da definire)
              FRA DUE PIANOFORTI Rimbalzi fra classica e improvvisazione Ramberto Ciammarughi
              pianoforte Marco Scolastra pianoforte Liberamente su: Girolamo Frescobaldi, Gerog Friedrich

                                                                                                     Tutti i diritti riservati
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30 maggio 2019 - 03:30                                                                                                 > Versione online

              Handel, Johann Sebastian Bach, Giovanni Battista Pescetti, Franz Joseph Haydn, Wolfgang
              Amadeus Mozart, Ludwig van Beethoven, Fryderyk Chopin, Sergej Prokofiev, Arvo Part
              Fra due pianoforti è un gioco di relazioni pericolose, un dialogo tra l’apparente immobilità della
              pagina scritta e il “rischio calcolato” della pura invenzione, ma anche un grande divertissement.
              La riscrittura pianistica è concepita estemporaneamente: ascolto e creazione avvengono nello
              stesso momento. Il dialogo e il gioco tra i due pianoforti apre un nuovo spazio espressivo e al
              tempo stesso determina anche un limite all’indefinita possibilità di creare e variare. Un omaggio a
              molti musicisti del passato per i quali - spesso - la pratica dell’improvvisazione era una gioiosa
              consuetudine
              (Data da definire)
              LUDWIG VAN BEETHOVEN INTEGRALE DELLE COMPOSIZIONI PER PIANOFORTE A
              QUATTRO MANI Duo pianistico Orazio Maione & Marco Scolastra
              Il sommo musicista di Bonn compose quattro opere originali per pianoforte a quattro mani - le
              Otto variazioni su un tema del conte Waldstein, le Tre marce op. 45, la Sonata in re maggiore op.
              6, le Sei variazioni su Ich denke dein - e trascrisse la grandiosa Grosse Fuge dall’originale per
              quartetto d’archi. A propone l’integrale delle composizioni per pianoforte a quattro mani di
              Ludwig van Beethoven sono due musicisti di grande talento, Orazio Maione e Marco Scolastra.
              Maione ha debuttato a vent’anni al Teatro San Carlo di Napoli e in seguito ha svolto attività
              concertistica per alcune tra le maggiori istituzioni musicali italiane, come solista, camerista e con
              importanti istituzioni sinfoniche. All’estero è stato ospite di istituzioni quali i teatri del Louvre e
              Chatelet a Parigi e per i concerti di St. John’s Smith Square a Londra. Marco Scolastra, come
              solista, in formazioni cameristiche e con orchestra si è esibito per importanti istituzioni musicali
              italiane e straniere. Ha collaborato con grandi nomi della musica e del teatro e suonato sotto la
              guida di importanti direttori d’orchestra anche all’estero.
              (Data da definire)
              IL GIOCATTOLAIO con Francesco Montanari e Andrea Delogu regia Lorenzo Gioielli
              Un serial killer che non uccide ma disattiva, letteralmente, le giovani donne che aggredisce. Le
              colpisce chirurgicamente e le trasforma in vegetali che assistono alla propria vita senza nessuna
              possibilità di intervento e senza più poter comunicare in nessun modo. Dei terapeuti tentano, se
              non altro, di confortarle, attenti a ogni minimo, seppur impossibile, miglioramento. Una sera un
              giovane uomo si presenta casualmente alla porta di una delle psichiatre che si occupano delle
              ragazze mutilate. Non è il serial killer, ma egli e la psichiatra iniziano uno strano gioco, in cui la
              seduzione e la paura la fanno da padrone, in un’alternanza di ruoli che crea molte domande
              sull’identità di entrambi. E sulla nostra. Chi siamo? Delle vittime o dei carnefici? O entrambi?
              Chi vorremmo essere? Chi possiamo essere? La vicenda procede tra sorprese, colpi di scena,
              mutazioni d’identità.
              (Data da definire)
              RBR Dance Company THE MAN Spettacolo in co-produzione con la Camerata Musicale Barese.
              La Passione racconta di un uomo e del suo tormento, del suo sacrificio come manifestazione
              d’amore infinito, eroico e tenace. Uno spettacolo che ‘danza’ l’aspirazione di qualcosa di
              superiore, elevando metaforicamente con le evoluzioni ballate una ricerca di senso, una
              riflessione sul male fuori e dentro di noi, la lotta ancestrale tra bene e male e l’immenso potere
              dell’amore e del perdono. La narrazione coreutica è composta da quadri e soluzioni registiche
              significative che offrono spunti di riflessione e aprono ad orizzonti di significato “altri” rispetto a
              quelli della semplice quotidianità ed esperienza terrena della vita umana. Ogni dolore, ogni
              agonia, ogni dubbio che pervade la storia è espresso in danza con grande impatto, movimenti
              perfetti all’interno di un’atmosfera sospesa e a tratti rarefatta, che coinvolge gli spettatori come
              moderni testimoni di un’immortale messaggio esistenziale.
              #TeatroMemoria - Giornate della Memoria e del Ricordo Spettacoli gratuiti per le scuole
              Mercoledì 23 ottobre ore 11 Compagnia Formediterre Omaggio a Gianni Rodari LA FIERA DEI

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30 maggio 2019 - 03:30                                                                                                  > Versione online

              SOGNI Liberamente tratto dagli scritti di Gianni Rodari
              Ad un anno dal centenario della nascita del grande autore (1920-2020) e dopo il successo de La
              casa degli errori, la Compagnia Formediterre torna al Mancinelli per proporre agli studenti delle
              scuole primarie un appuntamento dedicato alla fantasia. Il lavoro si ispira ai numerosi testi di
              Gianni Rodari che, in una sequenza di quadri scenici, intendono accompagnare i piccoli spettatori
              in un percorso educativo e divertente, celebrando così uno dei maggiori autori, di fama
              interazionale, per ragazzi. Dalle Fiabe lunghe un Sorriso, passando per la Grammatica della
              Fantasia accompagnati da Giovannino Perdigiorno, narrando le Filastrocche in Cielo e in terra e
              tante altre storie, lo spettacolo si evolve in numerosi momenti di recitazione, storie raccontate
              cantando e filastrocche danzate. Un excursus della produzione letteraria dell’autore mirata a
              ricordare lo straordinario impegno che Rodari ha avuto nella letteratura mondiale, facendone
              conoscere le opere.
              In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne CINQUE VOLTI DI
              DONNA. CARNE RIBELLE interpretazione e regia Diana Iaconetti immagini di scena e voce off
              Fabio Di Biagio addetto alle musiche, alle proiezioni di scena e agli effetti sonori Saverio Conte
              Attraverso cinque monologhi di autori diversi, Diana Iaconetti interpreta cinque donne ribelli che
              hanno detto NO alla sopraffazione, alla violenza, all’ingiustizia e all’illegalità. I monologhi in
              scena sono:
              Terremoto di Marco Costantini - Scelgo di essere libera di Diana Iaconetti - Alina. Autobiografia
              di una schiava di Giovanni Garufi Bozza - Mamma ‘ndrangheta di Nuccia Martire (finalista al
              premio Mattarella 2018) -
              Io pentita dell’antimafia di Carmine Monaco
              Lunedì 27 gennaio ore 11 in occasione della Giornata della Memoria / Shoah LA BAMBOLA
              SPEZZATA di Emilia De Rienzo con Alessandra Ferro e Patrizia Bellucci alla fisarmonica da
              Marcello Fiorini regia Gianni De Feo
              Una madre abbandona la figlia ancora infante per consacrarsi alla fede nazista. Si ritrovano dopo
              anni, cercando di capirsi, rimestando nella loro vita, in uno spazio onirico e irreale. La madre,
              scolpita in una età indefinibile, è deturpata dai segni di un agghiacciante addestramento di
              disumanizzazione. La figlia, decisa a riscattare il proprio dolore, spera in un pentimento. In una
              vecchia valigia è custodita una bambola, unica testimone. Il ritmo è serrato e forte. L’atmosfera
              tagliente. I due personaggi si affrontano in un feroce scontro vittima-carnefice. Ma i ruoli possono
              ribaltarsi. La madre chiede, implora di essere chiamata mamma. La figlia rifiuta, incapace di
              pronunciare quella parola mai detta prima. Non vuole, non può amarla.
              Venerdì 20 marzo ore 11 (data da confermare) in occasione della Giornata della memoria e
              dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie IL VIAGGIO DI NICOLA CALIPARI di
              Fabrizio Coniglio diretto e interpretato da Fabrizio Coniglio e Alessia Giuliani
              Il viaggio di Nicola Calipari apre la riflessione sul diritto alla legalità e sul desiderio di giustizia e
              di verità per uno dei casi più controversi dalla storia italiana: la morte dell’agente del Sismi
              Nicola Calipari, inviato nel 2005 a Baghdad per coordinare l’operazione di liberazione della
              giornalista de ‘Il Manifesto’ Giuliana Serena, rapita da un commando armato mentre si recava ad
              effettuare alcune interviste ai profughi di Falluja. Un mese di domande senza risposte con la
              giornalista nelle mani del gruppo di estremisti. Poi, il 4 marzo, Al Jazeera annuncia la liberazione
              della giornalista. L'autovettura dei servizi segreti italiani con a bordo Giuliana Sgrena e Nicola
              Calipari, giunta nei pressi dell'aeroporto di Baghdad, dove l'attendeva un aereo per rientrare in
              Italia, in prossimità di un posto di blocco americano veniva fatta oggetto da quest'ultimi di
              numerosi colpi d'arma da fuoco, un “fuoco amico” che arriva all’improvviso, nel buio: l’euforia
              che diventa tragedia, incredulità, senso di impotenza. Muore Nicola Calipari e rimangono feriti
              Giuliana Sgrena e l'autista Andrea Carpani. Uno spettacolo con la volontà di condurre lo
              spettatore a una riflessione e a un desiderio di giustizia e di verità più che a facili e a non obiettivi
              sentimenti antiamericani.
              Concerti di musica ( COVER D'AUTORE ) in abbinamento a degustazioni di Vini di Orvieto -

                                                                                                       Tutti i diritti riservati
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30 maggio 2019 - 03:30                                                                                          > Versione online

              programma in via di definizione
              5 appuntamenti musicali che vedranno come protagoniste cover band locali e del territorio
              circostante che proporranno brani di gruppi o artisti famosi: Pink Floyd, Fabrizio De Andrè, Guns
              N’ Roses, Ligabue. Tra le band che hanno già confermato la loro partecipazione all’iniziativa ci
              sono i Bartender. Grazie alla collaborazione del Consorzio Vino Orvieto, gli appuntamenti
              musicali saranno impreziositi da degustazioni di diversi vini locali presso il Ridotto del
              Mancinelli.
              TEATRO MANCINELLI DI ORVIETO, Corso Cavour 122, stagione a partire dal 28 settembre
              2019. Per ulteriori informazioni: telefono 0763.340493 - sito internet

                                                                                               Tutti i diritti riservati
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