CATALOGO MOSTRA - Bologna Mineral Show
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BOLOGNA MINERAL S HOW mostra mercato di exhibition of mineralogia - entomologia - malacologia gemmologia - geologia - paleontologia minerals - entomology - shells gems - geology - paleontology 8-9-10 marzo march 2019 ore 9 - 19 hours 9 am - 7 pm Via Gino Cervi, 2 Casalecchio di Reno BOLOGNA - Italy ORO. Brusson (AO). Coll. T. Bonisoli, foto R. Appiani. Comune di Casalecchio di Reno w w w. b o l o g n a m i n e r a l s h o w. c o m CATALOGO MOSTRA i n f o @ b o l o g n a m i n e r a l s h o w. c o m Cell. +39 334 5409922 Fax +39 051 6148006
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50° Bologna Mineral Show Catalogo Mostre tematiche SOMMARIO oro alluvionale nei torrenti piemontesi pag. 6 Silvio Bianco minerali dei marmi di carrara delle alpi apuane pag. 14 Roberto Appiani La miniera di Brusson - L’Eldorado italiano pag. 19 Roberto Appiani La meteorite di Bagnone pag. 24 Matteo Chinellato Icnofossili delle argille plioceniche astigliane pag. 28 Sergio Damarco dinosauri a bologna pag. 30 Grafica e iconografia: Roberto Appiani roberto.appiani@yahoo.it Impaginazione: Imago Photo Graphic di Bensaia Stefana Via Botticelli 20 - Lissone (MB) stefania.bensaia@fastwebnet.it © 2019 Bologna Mineral Service - Tutti i diritti riservati Bologna Mineral Service Via Nasica, 69 - 40055 Castenaso (BO) Tel. +39.334.5409922 - Fax +39.051.6148006 www.bolognamineralshow.com info@bolognamineralshow.com Patrocinio di Comune di Casalecchio di Reno
Oro alluvionale nei torrenti piemontesi A cura di Silvio Bianco silviobianco.61@gmail.com Con il termine pepita d’oro, s’intende una massa d’oro con rapporti dimensio- nali proporzionali significativi tra loro a prescindere delle dimensioni totali: può essere grande e pesare diversi chilogrammi o tanto piccola da avere un peso quasi impercettibile. Quando la masserella d’oro si presenta con almeno una delle tre dimensioni quasi insignificante rispetto alle altre, normalmente è detta “pagliuzza” o “scaglietta”. Sono dette pepite d’oro tutte quelle che si possono rinvenire nei depositi Nella monumentale opera di G. Jervis “I tesori sotteranei d’Italia”, prodotta in quattro volumi secondari, lungo i corsi d’acqua, anche dove ormai da tempo non scorre più dal 1873, oltre alla citazione dei fiumi e torrenti e i comuni presso i quali veniva effettuata la acqua: i “placers auriferi fossili”. Le masse d’oro rinvenibili tra gli scarti di lavora- ricerca di oro alluvionale, egli segnala anche una pepita d’oro della quale aveva raccolto infor- zione (nei pressi di antiche miniere), non sono da considerare “pepite”, ma piut- mazioni certe. tosto “oro nativo”, anche se assumono un aspetto simile alle pepite naturali. La Pianura Padana è tutt’ora considerata uno dei più estesi e ricchi “placers au- natura e, di certo non può più arricchire nessuno (almeno per i nostri luoghi), si riferi” di tutto il mondo, con presenza di oro che diminuisce da Ovest verso Est. riescono a documentare nuovi eccezionali ritrovamenti di pepite d’oro. Molti fiumi e torrenti sono riconosciuti relativamente ricchi d’oro da almeno tre Le eccezionali pepite d’oro esposte in questa occasione, sono certamente tra millenni. Tuttavia non sono mai state rinvenute pepite di grandi dimensioni, le maggiori che siano state rinvenute sul territorio italiano. Sono rigorosamen- che possano competere con quelle rinvenute in molte parti del mondo. te documentate e frutto di ricerche specialistiche, inedite fino a pochi anni fa. Nel corso di 3000 anni di storia, molto raramente sono state descritte pepite Siamo certi che esistono alcune collezioni private e cercatori d’oro con pepite d’oro con dimensioni e peso che attualmente potremmo definite “importanti” d’oro eccezionali delle quali forse non avremo mai notizia, tuttavia crediamo di ed è molto difficile trovarne traccia. Siccome l’oro è sempre stato considerato incentivare una maggiore attenzione e conoscenza delle reali potenzialità della il metallo più raro e prezioso, molte segnalazioni del passato possono essere nostra nazione.Numerosissimi sono i minerali rinvenuti, tra i quali galena, azzur- frutto di leggende ed esagerazioni e, ovviamente i fortunati che trovano pepite rite, malachite, antimonite, siderite, calcopirite, raramente ben cristallizzati e più d’oro, ancor oggi preferiscono l’anonimato e non diffondono notizie sui luoghi comunemente in masse e filoni polimineralici nelle rocce (scisti e quarzite), e le dei loro preziosi ritrovamenti per non fomentare inutili e insensate “corse all’o- ricerche ad opera di collezionisti ricercatori continuano a dare interessanti risul- ro”. taticapaci di trasformare il solfato di calcio in carbonato di calcio, liberando nel Solo negli ultimi decenni, con la consapevolezza che l’antico mestiere è ormai contempo solfuro di idrogeno: questo successivamente sarebbe stato ossidato da considerare un semplice hobby con il quale ritrovare un po’ di sintonia con la da altri batteri (solfobatteri) con la liberazione di zolfo. 6 50° Bologna Mineral Show 8-9-10 marzo 2019 7
Carlo Marangon * 1944 – † 2013 Chi era Carlo Marangon? Cordiale e onesto, ha lasciato un ricordo piacevo- le a tutti i cercatori d’oro dell’Elvo che lo hanno conosciuto. Grande lavorato- re, in rare circostanze poteva essere in- cline a piccole burle, a fin di bene, verso chi poteva infastidirlo. Tuttavia non ha mai allontanato altri cercatori d’oro dal luogo in cui lavorava ed era pronto ad accogliere e dare suggerimenti senza mai pretendere nulla in cambio, ospita- le e generoso. Il Carlino, non era sposa- to e ha sempre lavorato come operaio presso una ditta di idraulica nel bielle- se. Cominciò a cercare oro nel 1988 e fino alla pensione, andava sul torrente Elvo quasi tutti i sabati e domeniche. Giunto finalmente alla pensione nel 2000, tornava all’Elvo quasi tutti i giorni fino a quando ci ha lasciati. Qualche mese prima che mancasse, gli chiesi una stima di quanto oro avesse rac- In una opera del 1881 dal titolo: “Dell’oro in natura”, G. Jervis, cita una seconda pepita ancor più considerevole e ne fornisce anche un’immagine. colto in tutte quelle ore, e venne fuori la cifra di circa 3 kg. Carlino trovava l’oro e lo rivendeva subito per arrotondare lo stipendio e poi la pensione. I pezzi di una certa dimensione li vendeva ad un collezionista svizzero. Carlino è stato anche Tre cercatori d’oro un grande cercatore di funghi, e amava andare in montagna a cercare minerali. Il suo piatto (coupon), insieme ad alcune foto delle sue pepite, sono conservati nella saletta della trattoria Tennis di Cerrione (Bi), dove, a termine della sua gior- tre persone che possono ben rappresentare questo piccolo ma affascinante nata di ricerca, andava a bersi il solito Genepy. Carlino era un tipo simpatico e mondo, tre personaggi che hanno sofferto, sudato, vissuto una passione, un sempre disponibile a raccontare ad altri le sue esperienze aurifere. “mestiere” antico tre uomini che non possono essere confrontati, perché tanto Un aneddoto: un giorno un cercatore di Milano gli disse che in un tal posto diversi tra loro ma racchiuso nelle loro motivazioni, nella loro vita, avevano le sull’Elvo, aveva trovato una punta molto promettente (questo per levarlo dal mani splendenti d’oro posto che Carlino stava esplorando, e andarci lui). Carlino andò in quel posto Felice Pedroni – cercatore d’oro nell’epopea nord americana consigliato dal milanese e trovò “l’ira di Dio”, quando lo venne a sapere a “quel de Giovanni Vautero – cercatore d’oro per passione Milan”, quasi quasi gli venne un colpo. Carlo Marangon – cercatore d’oro per necessità Roberto Ecclesia 8 50° Bologna Mineral Show 8-9-10 marzo 2019 9
Felice Pedroni * 1856 – † 1910 Giovanni Vautero * 12 dicembre 1929 Felice Pedroni, nacque a Trignano di Fa- † 4 giugno 2017 nano nel 1858, ultimo di sei fratelli. Passò l’infanzia aiutando la famiglia. La pover- Ho conosciuto Giovan- tà e il desiderio di avventura lo portaro- ni Vautero troppo tardi no a emigrare, prima in Francia, poi in per capirlo fino in fondo America. Negli Stati Uniti scavò carbo- e conoscere lo spirito che ne nell’Illinois, poi si spostò nell’Okla- lo guidava al torrente, homa, in Colorado, nello Utah, in Ore- mostrando a tutti come gon e, infine, nello stato di Washington, bisognava lavorare per dove lavorò nelle miniere di carbone. cercare l’oro. Sin dal pri- Ben presto si fece trascinare da quel- mo momento, mi fu chia- la che per alcuni fu davvero una ma- ro che non era un uomo lattia: la febbre dell’oro. Cambiò il comune, era qualcosa di suo nome e divenne: Felix Pedro. più: un vero personaggio, Dapprima andò cercare l’oro in Canada, poi, nel 1895, in Alaska, un anno prima un signore dell’Orco. Di carattere aperto, seppur un po’ burbero, duro e tutto della grande scoperta del Klondike. Da sempre attirato dal sogno di voler fare la d’un pezzo, sempre disposto ad aiutare con sincerità e rispetto. Fermo sui metodi sua grande scoperta, per sette anni si spinse nella regione dell’Interno, nella valle di ricerca tradizionali, quelli tramandati per generazioni e prima di lui, della sua del fiume Tanana, zona poco esplorata. famiglia, quante ce ne sono state? Giovanni non ha solo cercato di tramandare Il 22 luglio 1902 Felice finalmente scopre l’oro nel torrente che si diventa il Pedro una tradizione, ma ha provato trasmetterci la passione, la pace, la serenità che Creek. La scoperta di un ricco giacimento aurifero segnerà la nascita della città di provava a contatto con il fiume. Il rispetto della natura del torrente, nel quale Fairbanks, oggi seconda città dell’Alaska. s’immergeva totalmente e dal quale traeva serenità, dimenticando ciò che di Felice tornò in Italia nel 1906 per sposarsi, ma la ragazza di cui si era innamorato brutto gli poteva riservare la vita. non acconsentì e tornato in Alaska sposò l’irlandese Mary Ellen Doran, donna Cosa ci rimane di lui? Una biografia, raccolta in un piccolo libro; una esposizione senza scrupoli. Poco dopo, il suo socio gli fece causa e perse la gran parte delle permanente (museo) a Feletto (To) con raccolte di attrezzi per la ricerca dell’oro concessioni. Pedro morì il 22 luglio del 1910 all’età di 52 anni. Dal 2002 Fanano è e, per coloro che gli sono stati più vicini, tanti ricordi ancor più preziosi dell’oro gemellato con Fairbanks e a Trignano è sorto un museo che lo ricorda. dei fiumi. Dalla sua biografia si scopre che iniziò a cercare oro all’età di quasi sei anni, Massimo Turchi nell’ottobre 1935, aiutando suo padre al torrente. Poco alla volta imparò tutti quei gesti per usare le attrezzature e trovare le “punte”. Si legge delle traversie, difficoltà e disgrazie che gli riservò il destino, ma anche del costante contatto con il torrente, dove si rigenerava ogni volta che ne aveva bisogno. Non smise mai di andare a fiume, fino ai suoi ultimi giorni. Cosa si può aggiungere oltre alla biografia? Si può affermare che Giovanni fu tra i primi appassionati cercatori d’oro che si rivolse anche alle scuole, pur parlando quasi esclusivamente in dialetto, seppe farsi capire e trasmettere quel qualcosa in più che non era solo la ricerca dell’oro, ma passione e rispetto per il torrente, i luoghi e la natura. Silvio Bianco 10 50° Bologna Mineral Show 8-9-10 marzo 2019 11
Il torrente Orco, Piemonte Il torrente Orco, conosciuto nel Canavese con l’appellativo “l’eva d’or”, è uno tra i più famosi e ricchi d’oro alluvionale nel territorio italiano. Lungo una novantina di chilometri, nasce vicino al Gran Paradiso in alta Valle Orco. Storicamente si lavano le sue ghiaie da almeno 3000 anni in epoca preromana. La distribuzione dell’oro alluvionale lungo le sue sponde è conosciuta per il tratto tra la cittadi- na di Cuorgnè e Chivasso, dove l’Orco confluisce nel fiume Po. L’oro ricavato ha dato sostentamento a decine di famiglie in tutte le epoche storiche e si sono tramandate tutte le conoscenze su ricerca e distribuzione per molte generazioni. Tuttavia, se si ricerca la presenza di giacimenti primari d’oro nativo in alta Valle Orco, si scopre che ci sono innumerevoli piccoli giacimenti, molto poveri in oro, dove il metallo prezioso è presente in infinitesime quantità all’interno dei solfuri: pirite, arsenopirite e calcopirite. Ciò lascia supporre la possibilità di un intervento batterico per la formazione delle masserelle d’oro (studi sperimentali in corso). Il plastico visibile in mostra, vuole rappresentare un modello nel quale si mostra la distribuzione dimensionale delle pagliuzze e piccole pepite d’oro in rapporto Zolfo bitum ai rilievi e avvallamenti lungo il suo percorso. Un modello applicabile, almeno in Coll. Corra parte, a tutti i fiumi e torrenti che dai rilievi alpini, scendono verso il centro della pianura Padana immettendosi nel fiume Po, dal Piemonte al Veneto. Silvio Bianco 12 50° Bologna Mineral Show 8-9-10 marzo 2019 13
2.4 cm in size, with calcite. La Facciata quarry, Torano basin, Carrara. Coll. M. Varoli, photo R. Appiani. minerali dei marmi di Carrara e delle alpi apuane A cura di Roberto Appiani roberto.appiani@yahoo.it Il 50° Bologna Mineral Show, sarà sede di una mostra sui minerali dei marmi di Carrara, estesa a tutti i bacini marmiferi delle Alpi Apuana. Grazie alla col- laborazione con il Museo di Storia Naturale di Pisa e di numerosi collezionisti privati, si è reso possibile realizzare l’esposizione di un gran numero di campio- ni mineralogici, molti dei quali inediti. Tra i collezionisti di minerali, il termine “minerali di Carrara” è utilizzato spesso per indicare gli esemplari mineralogici rinvenuti nei vari bacini marmiferi delle Alpi Apuane, una piccola catena montuosa situata nel settore nord-occidentale della Toscana, Italia. Il marmo di queste zone vanta una storia estrattiva di oltre 2000 anni, che risale almeno agli antichi Romani. Tuttavia l’attenzione ai piccoli gioielli racchiusi nelle sue cavità è di epoca ben più recente. La prima descrizione documentata dei cristalli di quarzo delle cavità dei marmi risale Quarzo: cristallo di 2,8 mm. La Facciata, Torano, Carrara, Coll. M. Varoli, foto R. Appiani. infatti alla fine del XVI 132 MINERALS FROM MARBLES OF CARRARA AND THE APUAN ALPS secolo, mentre lo zolfo è È da allora che a questi minerali è stato dato risalto; basti pensare che fino al noto dal 1820. L’interesse 1970 le specie mineralogiche segnalate nelle cavità dei marmi erano poco verso questa straordinaria più di 20, contro le 125 documentate al dicembre 2018. Un’importante svolta 002 Carrara 84-144.indd 132 15/02/2019 09 mineralogia nasce in nella mineralogia dei marmi si è avuta grazie alla collaborazione fra il mondo modo sistematico solo a accademico e i mineralisti amatoriali, che ha portato all’esame di migliaia di Sfalerite: cristallo di 8 mm. La Facciata, Torano, Carrara. Coll. Museo di Storia Naturale di Calci, Università di Pisa, partire dagli anni ’70 del esemplari nei quali sono state individuate rarissime specie mineralogiche, alcune Foto R. Appiani. secolo scorso. delle quali scoperte qui per la prima volta al mondo. 14 50° Bologna Mineral Show 8-9-10 marzo 2019 15
Wurtzite, typical parallel association of pyramidal crystals, 11 mm in length. Sulvanite, Val Pulita quarry, Torano basin, Carrara.. an aggregate of shiny metallic cubic crystals, Coll. M. Varoli, photo R. Appiani. up to 4 mm in size. Collection M. Varoli, photo M. Chinellato. Wurtzite, pyramidal crystals, up to 7 mm. Val Pulita quarry, Torano basin, Carrara. Coll. M. Varoli, photo R. Appiani. Typical parallel association of wurtzite crystals, up to 4 mm in length. Valbona quarry, Fantiscritti basin, Carrara. Coll. L. Del Chiaro, photo R. Appiani. Wurtzite, 0.5 mm crystal. A group of cubic Val Pulita quarry, Torano basin, Carrara. crystals of sulvanite, Collection and photo M. Chinellato. up to 8 mm in size, partially altered in volborthite (lemon Wurtzite, orange crystal, 2.5 mm in size, yellow) and malachite associated with colusite. Val Pulita quarry, (green). Valbona quarry, Fantiscritti basin, Torano basin, Carrara. Carrara. Collection Collection and photo M. Chinellato. M. Varoli, photo Colusite: aggregato di cristalli cubici di 4 mm. Carrara. Coll. M. Varoli, foto M. Chinellato. M. Chinellato. Wurtzite: aggregato di cristalli di 4 mm. Cava Valbona, Carrara. Coll. L. Del Chiaro, foto R. Appiani. was actually sulvanite. Quantitative chemical La sinergia analysis tra mineralogisti was reported by Orlandi et al.professionisti, (1980). fotografi e collezionisti di minerali si carraraite, disulfodadsonite, moëloite, zaccagnaite e zincalstibite, la località After the first identification, sulvanite was iden- rivela inoltre di fondamentale importanza per la divulgazione e la conoscenza tipo (TL) è rappresentata proprio dalle cavità dei marmi. Si tratta di straordinari tified on a specimen belonging to Giancarlo della scienza al di fuori degli ambiti accademici. Brizzi and collected at the Val Pulita quarry, as campioni, che rappresentano un unicum nel regno mineralogico. Perfezione Nel caso cubic crystals,specifico with growth questo comune figures, with a bronzeinteresse ha portato alla realizzazione di cristallina, rarità e contrasto con una matrice di candido marmo, rendono questi un nuovo colour (Guelfilibro, parallelamente and Orlandi, 1985; Brizzi,a1986).una ricca mostra mineralogica, Minerali dei esemplari di ineguagliabile bellezza estetica ed eleganza. marmi The diauthors former Carrara e delle reported Alpi Apuane, the occurrence of al 50° Bologna Mineral Show, dove L’obiettivo degli autori del libro (Cristian Biagioni, Paolo Orlandi, Stefano Camarda, this sulfide also at La Facciata quarry too (Guelfi sarà esposto quanto di meglio hanno dato le cave di marmo, con straordinari Matteo Chinellato, Roberto Appiani, Lorenzo Del Chiaro, Giovanni Sanguineti), che and Orlandi, 1987). e rari The mostesemplari outstanding provenienti specimens ofda importanti collezioni private e dal Museo di sulvanite per l’occasione sono anche curatori della mostra mineralogica, è quello di ren- Storia were Naturale found in the dell’Università two quarries of Val di Pisa, Pulita sito presso la Certosa di Calci. Il volume, dere nota ad un pubblico il più vasto possibile questo aspetto della mineralogia dal titolo (Torano “MINERALS Basin) and Val Bona from MARBLES (Fantiscritti ba- of CARRARA and the Apuan Alps”, che italiana, assolutamente unico nel panorama mondiale. Per farlo hanno scelto di sin). Bombarda et al. (1999) described excep- sarà presentato proprio in occasione del Bologna Mineral Show, riporta lo stato scrivere il libro in lingua inglese, e di presentare il frutto delle ricerche in una tional cubic crystals, up to 5 mm on edge, pitch- dell’arte delle conoscenze sulla mineralogia delle cavità del marmo delle Alpi black in colour, with a metallic luster. In some vetrina di reale importanza internazionale, quale è il Bologna Mineral Show, da Apuane. cases, Leare crystals descrizioni di tutte partially altered le specie minerali conosciute (aggiornate alla fine in volborthite, sempre attento agli aspetti culturali della mineralogia e alla diffusione della loro del 2018) whereas onlye delle rarely principali this alterationcave, insieme ad un incredibile insieme di meravigliose is complete, conoscenza. with foto,the substitution rende questo of libro sulvanite unbytesto a mixture di riferimento per lo studio dei tesori che la In queste pagine una breve rassegna di quanto sarà in espozizione al Bologna of volborthite and malachite. Natura gelosamente custodisce nelle In addition, verycavità di marmo. Mineral Show, un piccolo antipasto di quanto potrete vedere dal vivo venendoci good specimens of sulvanite were collected at Sono the 125 lequarry, Cardellino specie in mineralogiche the Colonnata basin, descritte; per sei di queste, bernarlottiite, a trovare all’Unipol Arena, a Casalecchio di Reno. as lustrous crystals associated with colusite and wurtzite. MINERALOGY – SuLfIdES ANd SuLfOSALtS 81 16 50° Bologna Mineral Show 8-9-10 marzo 2019 17 MINERALOGY – SuLfIdES ANd SuLfOSALtS 75
Alcune viste panoramiche dell’esposizione legata ai minerali di Carrara e dei Marmi delle Alpi Apuane. In basso a sinistra, il libro presentato in occasione del Bologna Mineral Show, con accanto il libro raffigurato sulla copertina. Foto M. Chinellato e R. Appiani. 18 50° Bologna Mineral Show 8-9-10 marzo 2019 19
La miniera di Brusson L’eldorado italiano A cura di Roberto Appiani roberto.appiani@yahoo.it Le esposizioni tematiche della 50a edizione del Bologna Mineral Show, sono particolarmente ricche e articolate, comprendendo numerosi argomenti di grande interesse, a cominciare dall’ORO, il metallo che per eccellenza rappre- senta il prezioso. Le Alpi italiane sono lo scrigno di giacimenti auriferi di gran- de importanza; in particolare le valli che circondano il Monte Rosa sono state in passato oggetto di sfruttamento per l’estrazione del prezioso metallo. Tra queste valli, a Brusson in Val d’Ayas, c’è una miniera che ha anche fornito stra- ordinari campioni dal punto di vista collezionistico, con esemplari che hanno poco da invidiare a quelli celebri della corsa all’oro nelle Americhe; saranno qui esposti una serie di campioni assolutamente eccezionali per ricchezza e qualità, provenienti da collezioni private. Un libro finalmente esaustivo sulla Formato 24 x 30 mineralogia dei marmi di Carrara e Copertina cartonata, dorso quadro delle Alpi Apuane. 144 pagine a colori 273 immagini a colori, Oro: cristalli e accrescimenti di Richiedetelo algli Autori: 249 immagini di soli minerali cristalli di 18 x 16 mm. Lingua inglese camardas@libero.it Prezzo di vendita: euro 35 Coll. privata, foto R. Appiani. 20 50° Bologna Mineral Show 8-9-10 marzo 2019 21
In queste pagine, una breve rassegna di immagini relative agli splendidi campioni che potrete vedere al BolognaMineral Show. Oro: estetico accrescimento di cristalli di 18 x 16 mm. Coll. privata, foto R. Appiani. Oro: famoso campione di 8 x 5 cm con numerosi cristalli geminati con strutture dendritiche su quarzo. Coll. privata, foto R. Appiani. 22 50° Bologna Mineral Show 8-9-10 marzo 2019 23
La meteorite a slitta trainato da due mucche), la ormai noiosa roccia, che si stava ricoprendo di erbacce e che dava fastidio ai lavori dei campi, sin giù al Castello di Bagnone, nella residenza dei Conti, in quanto era stata venduta al professor Stefano Bonatti, di bagnone dell’Università di Pisa». La meteorite di Bagnone, che pesa 48 chili ed è larga circa 40 centimetri lungo il lato maggiore e 18 lungo il suo lato più sottile, è stata analizzata alla fine degli anni Sessanta da Bonatti e colleghi presso l’Istituto di Mineralogia e Petrografia A cura di dell’Ateneo pisano. L’analisi ha rivelato la seguente composizione: ferro (92,9 Matteo Chinellato percento), nichel (8,5 percento), cobalto (0,5 percento) e fosforo (0,3 percento) con classificazione come siderite ottaedrite IIIAB. La meteorite è oggi conservata info@chinellatophoto.com presso il Museo di Scienze Naturali della Certosa di Calci, vicino Pisa. BAGNONE – Recuperata nel 1904, Massa Carrara, Toscana, Italia. La meteorite di Bagnone è una delle più significative meteoriti trovate nel Classificata come Siderite Octahedrite IIIAB. nostro Paese. Caduta nel 1904 su una collina vicino Bagnone, in provincia di Massa totale recuperata 48 kg. Materiale preservato: 48 kg, conservato nelle seguenti strutture: Massa Carrara, con 48 chili di peso e 40 cm di dimensione massima è certa- • Dipartimento di Mineralogia Università di Pisa Italia - 47.836,7 g mente una delle più importanti meteoriti italiane; la sua storia è ben docu- • Museo Civico di Storia Naturale Milano - 112,2 g mentata e sarà ben illustrata nell’esposizione. Si ringrazia il Museo di Storia • Museo Universitario di Scienze della Terra - Sapienza Università di Roma - 51,1 g Naturale della Certosa di Calci (Pisa), dove è oggi conservata la meteorite, per la grande disponibilità data nel prestito di quest’unico e prezioso reperto per l’esposizione al Bologna Mineral Show. La meteorite di Bagnone, che fra quelle cadute in Italia è la terza di tutti i tempi per grandezza dopo quelle di Alfianello e di Vago, è uno dei pochi “ferri” meteorici conservati nel nostro Paese. Si tratta di una siderite ottaedrite caduta nel 1904 su una collina vicino Bagnone, in provincia di Massa Carrara. Un testimone dell’epoca, il signor Beppino Lazzeroni, così racconta ciò che ricorda del recupero della meteorite: «Agli inizi del Novecento, il podere ‘Cà d’Barnard’ era tenuto a mezzadria da mio zio Antonio Bassignani, fratello di mia madre. Nel 1905, quando la meteorite fu rinvenuta, non ero ancora nato, ma ho sempre sentito raccontare in casa che quello strano e pesante macigno che è abbandonato a fianco della “piana” (appezzamento di terra coltivabile, ndr), è stato ritrovato durante i lavori di aratura dallo zio Antonio. Informato del fatto, il Conte Carlo Noceti, proprietario del podere, non diede peso al fatto e lo strano e pesante sasso rimase dove era stato trovato per oltre mezzo secolo. Nel 1944 il Conte è deceduto e tutto è passato alle figlie Elisa e Maria. La prima si sposò con Ruschi Pavesi di Pisa dal quale nacque il figlio Lorenzo. Nell’estate del 1967, l’erede Lorenzo Ruschi fece trasportare con la “traza” (una sorta di veicolo La meteorite di Bagnone esposta al 50° Bologna Mineral Show. Foto M. Chinellato. 24 50° Bologna Mineral Show 8-9-10 marzo 2019 25
La Certosa di Calci, che ospita il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, dove è conservata la meteorite di Bagnone. Il paese di Bagnone, in provincia di Massa Carrara. Il ritrovamento della meteorite è avvenuto su una collina nei pressi dell’abitato. 26 50° Bologna Mineral Show 8-9-10 marzo 2019 27
icnofossili delle argille plioceniche astigiane A cura di Piero Damarco piero.damarco@posta.parchiastigiani.org Il Museo Paleontologico Territoriale dell’Astigiano, oltre ad una breve rassegna di campioni di fossili provenienti dai sedimenti pliocenici dei dintorni di Asti, quest’anno dedica il proprio spazio espositivo soprattutto alla conoscenza di alcuni insoliti reperti fossili. Infatti, oltre ai classici fossili, costituiti da resti più o meno completi di parti dell’organismo stesso, ve ne sono degli altri che non fanno parte dell’organismo in quanto tale. Questi particolari fossili denominati icnofossili sono costituiti dalle tracce fossilizzate delle varie attività biologiche (alimentazione, spostamento, abitazione, ecc.) che gli esseri viventi del passato Icnofossile Gen. Gordia, Oligocene, M. Antola (GE). hanno lasciato quale testimonianza della loro presenza e sono elementi impor- tanti per la ricostruzione degli ambienti del passato. Di fatto, in molte rocce gli Icnofossile Gen. Paleodictyon, Oligocene, Val Borbera (AL). icnofossili sono i soli resti fossili a disposizione del paleontologo. Nella quasi totalità dei casi però non si conoscono gli organismi che sono all’o- rigine di queste tracce e questo spesso rende molto complessa l’esatta iden- tificazione. Essi sono diffusi nelle rocce sedimentarie in varie parti d’Italia; nel Piemonte meridionale fino al confine con la Liguria sono presenti nelle rocce di età dal Cretaceo superiore al Miocene inferiore (intervallo di tempo dai 70 ai 25 milioni di anni fa circa). 28 50° Bologna Mineral Show 8-9-10 marzo 2019 29
DINOSAURI A BOLOGNA Questa del 2019 è la manifestazione del cinquantennale, un’edizione particolar- Tra le novità 2019, un’attrattiva che sicuramente gradita ai bambini (ma non mente ricca in tutti gli aspetti di mineralogia e paleontologia, con i tradizionali solo…), è quella di vedere due cuccioli di dinosauro, un T-REX e un Carnosauro, appuntamenti legati alle apprezzate mostre tematiche e alle molteplici attività con i loro addestratori, che giocano e camminano tra il pubblico. Qualcosa di culturali e ricreative, mirate a visitatori di tutte le età. unico e coinvolgente; un’accattivante novità per il Bologna Mineral Show 2019. 30 50° Bologna Mineral Show 8-9-10 marzo 2019 31
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Cristian Grimaldi Rappresentanze collanti per l’edilizia Tel 335.5994512 34 50° Bologna Mineral Show 8-9-10 marzo 2019 35
Agriturismo GRADIZZOLO Situato nella zona collinare di Monteveglio, l’Azienda Gradizzolo è un luogo di ritrovo per appassionati di grandi vini ed eccellente gastronomia. Sui ripidi e soleggiati pendii si sviluppano i vigneti centenari dell’Azienda, dal quale si ricavano ottimi vini da diverse generazioni. Accanto, l’Agriturismo, offre tutto il riposo e la quiete della campagna dei Colli Bolognesi, arricchito dalla possibilità di effettuare passeggiate con percorsi segnalati, trekking e percorsi in mountain bike. S.A. Gradizzolo - Via Invernata n. 2 - 40050 - Monteveglio (BO) Tel. 051830265 - Cell. 3317300553 - email: vinicolaognibene@libero.it Luca Di Sisto Via Fornasini 36 - 40128 - Bologna Telefono 329 2119668 sisto882@gmail.com Agente di commercio Ferramenta per mobili - Elettroutensili - Utensili Collanti e sigillanti per arredamento ed edilizia Viteria da legno, metallo e metrica - Tasselli 36 50° Bologna Mineral Show 8-9-10 marzo 2019 37
Tematiche Bologna Mineral Show 2020 BOLOGNA MINERAL SHOW Karakorum 2020 - Inferno di rocce – Paradiso dicristalli Da centinaia di anni la maestosa catena del Karakorum, lontana e irraggiungi- Dal 1970 ad oggi, si conferma bile, è sempre stato un sogno per gli alpinisti e viaggiatori di tutto il mondo. la manifestazione mineralogica Bastione impenetrabile posto a confine tra due mondi, il Celeste Impero a nord più attesa in Italia e tra le più e la vasta piana dell’Indo, il Karakorum è stato percorso per millenni in lungo e in importanti in Europa, sempre largo. I monaci buddisti, già nel IV secolo A.C., hanno lasciato notizie dettagliate all’insegna della qualità, carat- dei loro viaggi. terizzata da un elevato livello A partire dal’700 furono dei religiosi che si avventurarono su per quelle vallate dei contenuti a livello culturale sconosciute per portare la parola di Dio. Spedizioni scientifiche, viaggi di esplo- e commerciale e da una grande ratori più o meno conosciuti e infine le numerose spedizioni alpinistiche hanno fatto conoscere il Karakorum. All’inizio degli anni ‘80, con una insaziabile curiosi- tà su tutto ciò che è Karakorum, come tanti italiani lo sono, Giuseppe Agozzino qualità dei servizi offerti. Nata come un punto d’incontro e scambio tra persone che 51 a exhibition of mostra mercato di mineralogia - entomologia malacologia - gemmologia geologia - paleontologia aveva iniziato a cercare notizie sulla geologia di quelle montagne. I colloqui con condividevano la passione minerals - entomology - shells gems - geology - paleontology il Prof. Ardito Desio e il suo incoraggiamento furono la molla che lo spinsero a per la mineralogia, è sempre intraprendere una spedizione esplorativa assolutamente nuova e originale: la cresciuta grazie alla capacità ricerca di minerali nelle vallate del Karakorum. dell’organizzazione di rinnovarsi Via Gino Cervi, 2 Casalecchio di Reno - BOLOGNA - Italy L’esposizione “Karakorum 2020” al 51° Bologna Mineral Show vuole essere un ogni volta, con attenzione a evento con galleria fotografica di esplorazioni, scalate e viaggi per raccontare la quanto di nuovo offre il mercato, 6-7-8 proponendo una ricca selezione marzo vita, le tradizioni e i paesaggi di quel mondo che ci fa sempre sognare, e l’occasio- march di minerali e fossili di altissimo ne per far conoscere l’aspetto affascinante ma poco conosciuto del Karakorum: livello provenienti da tutto il 2020 il mondo multicolore dei cristalli. Nell’occasione, Giuseppe Agozzino, presenterà ore 9 - 19 un nuovo libro ricco di fotografie, aneddoti e storie dei suoi primi viaggi agli inizi mondo, esposti dai migliori hours 9 am - 7 pm Berillo var. acquamarina Cristalli fino a 12 cm. Coll. Zarmast Khan, collezionisti e commercianti del foto R. Appiani. degli anni ’80, dove racconta i suoi primi passi nella ricerca di minerali in quelle Area tematica sperdute vallate. Il libro, che racconta un viaggio tra esplorazione, alpinismo e settore. Special Area ◆ Karakorum 2020 mineralogia, godrà anche del patrocinio della Commissione Scientifica del CAI Inferno di rocce – Paradiso di cristalli di Milano, che nel 2020 arriverà al suo centenario dalla fondazione. In occasione della 51a edizione, ◆ Karakorum 2020 Hell of rocks – Heaven of crystal le esposizioni tematiche porter- ◆ La calcite in Italia e nel mondo La calcite in Italia e nel mondo anno attenzione all’esplorazione ◆ Calcite in Italy and in the world e alla mineralogia del Karakorum, La calcite non è solamente uno dei minerali più diffusi in natura, ma anche tra terra ricchissima di preziosi cris- qielli più apprezzati a livello collezionistico per la bellezza e la varietà dei suoi talli, e alla storia della mineralo- cristalli. La calcite non è solo bellezza: la storia della mineralogia è strettamente gia legata alla calcite. legata allo studio di questo minerale e delle sue proprietà, partendo dalle prime A queste saranno affiancate altre intuizioni di Hauy sulla struttura dei cristalli, per finire con le proprietà ottiche dei tematiche minori e una serie di suoi cristalli, tra cui la birifrangenza, ampiamente sfruttata nella realizzazione di attività ludiche e didattiche che w w w. b o l o g n a m i n e r a l s h o w. c o m microscopi da mineralogia e non solo. i n f o @ b o l o g n a m i n e r a l s h o w. c o m renderanno ancor più preziosa Cell. +39 334 5409922 questa edizione. 38 50° Bologna Mineral Show 8-9-10 marzo 2019 39
Luciano Pigati Tel. 335 5341069 40 50° Bologna Mineral Show
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