T P E - Fondazione Teatro Piemonte Europa

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T P E - Fondazione Teatro Piemonte Europa
T E AT R O
A S T R A
s t a g i o n e   T P E   1 8 .1 9
T P E - Fondazione Teatro Piemonte Europa
STAGIONE
                       TPE 18.19

“Da anni parlo di teatro popolare e di ricerca. Ma bisogna intendersi.
Teatro popolare significa elevare e non abbassare la forza e l’emozione
poetica. Popolare è il Teatro greco. Popolari sono Shakespeare e Mozart.
Il pubblico deve ritrovarvi la bellezza, averne nostalgia quando ne esce,
e così rivendicarla nella vita, nella società...”
Leo de Berardinis, Per un teatro nazionale di ricerca,
in “Culture Teatrali”, n. 1, autunno 1999, pp. 149-155.

Il nuovo progetto della Fondazione TPE, tenendo lo sguardo
rivolto alla scena nazionale e internazionale, ha come indirizzo
un percorso artistico (e una politica culturale) che proponga
a Torino, e al pubblico del teatro in particolare, un nuovo polo
del contemporaneo, legato all’innovazione e alla ricchezza delle
pluralità delle espressioni artistiche, in un processo che faccia
dialogare tradizione e ricerca.
TPE, col suo magnifico Teatro Astra, oltre ad essere un luogo
riconosciuto per la produzione, la ricerca e il teatro popolare
d’arte, deve diventare anche un “luogo” del quartiere, agorà,
spazio aperto a tutte le persone, casa; sviluppando e cercando
il rapporto, la cooperazione e la progettazione con il territorio,
diventando punto di riferimento, luogo di dibattito e riflessione.
Ma TPE è anche proiettato alla collaborazione con le istituzioni
e le realtà culturali operanti sul territorio metropolitano: Centro
Internazionale di Studi Primo Levi, OGR – Officine Grandi
Riparazioni, Torinodanza festival, Piemonte dal Vivo, Polo del
‘900, Museo del Cinema di Torino, Mediateca Rai / Archive
Alive, Goethe Institut Turin, Scuola Holden, Tedacà Bellarte e il
progetto Fertili Terreni Teatro, Fondazione TRG, Circoscrizione
3 / 4 di Torino, Alliance Francais de Turin, Il Circolo dei Lettori,
Sermig Arsenale della Pace, Università degli studi di Torino:
DAMS, Dipartimento di Studi Umanistici, Dipartimento di lingue
e letterature straniere e contemporanee - Auditorium Quazza –
T P E - Fondazione Teatro Piemonte Europa
CRAD, Accademia delle Belle Arti di Torino, Abbonamento Torino
Musei, Turismo Torino, SeNonOraQuando. Inoltre novità assoluta
per il TPE, una fitta rete di coproduzioni nazionali e internazionali
con soggetti come Troubleyn/Jan Fabre, Centrale Fies, CTB –
Centro Teatrale Bresciano, FOG Triennale Milano Performing Arts,
LuganoinScena – LAC, Fabula Mundi, Teatro Stabile di Torino /
Teatro Nazionale, Marche Teatro, Nordisk Teaterlaboratorium
/ Odin Teatret, Teatro Carcano Centro d’Arte Contemporanea,
Teatro Metastasio di Prato, Teatro Stabile del Veneto.
Posso essere considerato per mia formazione e poetica
capace di far dialogare tradizione (che io intendo come piena
appropriazione delle proprie radici espressive) e ricerca; e vorrei
pormi per le persone che verranno a incontrarmi a teatro, artisti
e spettatori, come un buon mediatore tra questi due mondi,
offrendo un programma che permetta a tutti di apprezzare
la “ricchezza delle diversità”, abbattendo steccati mentali e
fisici. Il nostro teatro sarà un luogo aperto a tutti. E contribuirà
all’arricchimento, alla formazione e all’immaginario delle persone,
oltre che al loro intrattenimento.
Curiosity is my only vanity è il titolo che l’artista Simone
Fugazzotto ha dato al dittico di opere che ci ha generosamente
concesso di usare come immagine della stagione. Una distorsione
colta e beffarda di un aforisma di Pascal. Curiosità, una insaziabile
curiosità: ecco la parola d’ordine della nostra nuova stagione.
Mi appresto a svolgere questo mio incarico di direttore con un
profondo spirito di servizio nei confronti della città cui vorrei
lasciare in eredità al termine del mio mandato un luogo vivo e
pulsante, che parli “al presente”.
                                                        Valter Malosti
                              direttore TPE - Teatro Piemonte Europa

“Non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente curioso”
Albert Einstein, Letter to Carl Seelig (11 March 1952), Einstein Archives 39-013
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IL RE ANARCHICO
 E I FUORILEGGE DI VERSAILLES
 da Molière a George Best – IV stagione completa
 LUCIA VASINI / TIEFFE TEATRO MILANO

                                             “Versailles, 17/02/2020
                                 Regole del Re anarchico sul teatro:
12-14ott

           1) È proibito raccontare in qualsiasi forma una storia se
           non la si è vissuta più o meno direttamente
           2) È doveroso per il commediante essere anche
           improvvisatore
           3) Il testo è la corda sospesa nel nulla, ma lui ama il
           vuoto e non cerca l’equilibrio ma l’inciampo.
           4) Vada come vada, per il teatrante la vita è stare sul
           palco, tutto il resto è solo una replica della stessa noiosa
           comicità
           P.S. Ci sarebbero altre 44 regole, ma in questo foglietto
           non ci stavano...”
           (da un pensiero di Paolo Rossi)

                                                   PAOLO
                                                   R O SS I
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POMPEA
                                           SANTORO

FOCUS@MATS EK
I 40 anni di danza di Pompea Santoro
ANTEPRIMA PALCOSCENICO DANZA

        Nel 1978 Pompea Santoro lascia Torino per entrare a far
16ott

        parte del Cullberg Ballet di Stoccolma diretto dal 1980
        da Mats Ek. Rimane fedele al coreografo per 25 anni
        prima come danzatrice e poi come assistente.
        La Santoro in questa serata farà rivivere, attraverso i
        suoi ballerini, i ruoli nati dalla mente geniale di Ek che ha
        interpretato durante la carriera.
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CLAUDIO
                                                    STELLATO

 LA COSA
 BRUXELLES EN PISTE / PIEMONTE DAL VIVO
 INSERITO NELLA RASSEGNA BRUXELLES EN PISTE NELL’AMBITO DI FOCUS CIRCUS, PROMOSSA
 DA LES HALLES DE SCHAERBEEK E DA PIEMONTE DAL VIVO

           Quattro metri cubi di legna, quattro persone, e quattro
19-21ott

           asce.
           Quattro stupefacenti boscaioli che in scena tracciano
           un percorso artistico unico lavorando sulle nozioni di
           scomparsa e apparizione, superando le frontiere tra
           corpo umano e materia naturale, rivelando le possibilità
           di una coreografia del contorsionismo nutrita dalla
           pratica delle discipline circensi. Di volta in volta e
           contemporaneamente acrobati, ballerini, performer,
           attori, maghi, artisti figurativi, scenografi, i soggetti in
           scena superano le frontiere del genere nel tentativo
           organico e sensuale di mescolare l’arte del corpo in
           movimento ai materiali naturali.
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CARMELO
 R I F I C I

 AVEVO UN BEL PALLONE                                                      produzione

 ROSSO                                                                     TPE
 ANGELA DEMATTÈ / ANDREA CASTELLI / FRANCESCA
 PORRINI / LUGANOINSCENA / CTB CENTRO TEATRALE
 BRESCIANO / TPE
 TESTO VINCITORE DEL PREMIO RICCIONE 2009 E DEL PREMIO GOLDEN GRAAL 2010

           Ho scritto Avevo un bel pallone rosso qualche anno
23-28ott

           fa, quando incontrai la storia di Margherita Cagol,
           una ragazza cattolica nata in una città di montagna e
           diventata, in pochi anni, la leader delle Brigate Rosse,
           organizzazione clandestina degli Anni di Piombo.
           Scelsi di raccontare la sua storia attraverso il rapporto
           con suo padre. O meglio: fu la voglia di raccontare il
           rapporto tra una figlia e un padre che trovò il modo di
           incarnarsi in questa storia. Dunque questo spettacolo
           parla innanzitutto di questo: di un padre e di una figlia
           che si amano. Angela Demattè

                                                   PRODUZIONE TPE
                                                               ‘68
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VOGLIAMO TUTTO!
 DAVIDE SACCO E AGATA TOMŠIČ / TPE / POLO DEL ‘900
 SANTARCANGELO DEI TEATRI

                      “L’immaginazione al potere!”, “Non è che un
6-11nov
      POLO DEL ‘900

                      inizio!”, “La bellezza è per strada!”, “Diamo
                      l’assalto al cielo!”, “Prendete i vostri desideri per
                      realtà!”. Questi sono solo alcuni degli slogan che
                      hanno invaso le strade delle città studentesche
                      nel Sessantotto. Un fenomeno che in diversi
                      paesi e con modalità differenti ha provocato
                      la rivoluzione dei costumi e dei linguaggi che
                      ci ha portati al postmoderno, e che viene da
                      ErosAntEros ripercorso all’interno di un flusso
                      di testo interpretato da una sola figura in scena.
                      È una giovane attivista in abiti contemporanei
                      che si trova nella situazione paradossale di voler
                      trasmettere lo slancio e la dimensione collettiva
                      delle lotte in completa solitudine, utilizzando il
                      linguaggio di ieri come se fosse quello di oggi,
                      contrappuntata da un montaggio video in cui
                      le immagini d’archivio si mescolano a quelle di
                      cronaca odierne ricreando inaspettate analogie.

 EROS
 ANT
 EROS                                           PRODUZIONE TPE
                                                            ‘68
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TERROR
 FERDINAND VON SCHIRACH / ANTONELLA ATTILI /
 PIETRO FAIELLA / PAOLO MUSIO / PARADISE IS HERE-
 ITINERANT ARTS CENTER / FOG TRIENNALE MILANO
 PERFOMING ARTS / FONDAZIONE TEATRO METASTASIO
 DI PRATO / TEATRO STABILE DEL VENETO / TPE

                       Un aereo di linea con a bordo 164 persone
15-18nov
       SCUOLA HOLDEN

                       viene dirottato e punta su un stadio dove si sta
                       svolgendo una partita di calcio. Il maggiore Koch
                       deve scegliere cosa fare: meglio abbattere l’aereo,
                       sacrificando i passeggeri, o rischiare la vita dei
                       70.000 tifosi? Decide di distruggere l’aereo. Per
                       questo viene processato ed è travolto da una
                       serie di accuse. Nello spettacolo della regista
                       Kami Manns è il pubblico a dover decidere della
                       sorte del maggiore, costituendosi come giuria di
                       un processo che mette in luce la vulnerabilità delle
                       nostre democrazie e della condizione umana.

 KAMI
 MANNS                                             PRODUZIONE TPE
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MICHELA
 CESCON

 TALKING HEADS II
 Miss Fozzard si rimette in piedi / Notti nei giardini di Spagna
 ALAN BENNET / VALTER MALOSTI / GUP ALCARO /
 PROGETTO GOLDSTEIN / PIERFRANCESCO PISANI /
 TEATRO DI DIONISO

           Michela Cescon dà voce e corpo a due irresistibili, caustici
22-25nov

           pezzi teatrali di Alan Bennett chef anno parte della serie
           TALKING HEADS II, per la prima volta rappresentati
           in Italia. Protagoniste della serie di queste piccole
           commedie nere sono spesso donne ad una svolta, in quel
           momento della vita in cui l’esistenza apparentemente
           anonima si squarcia, e rivela, con dissacrante ironia,
           un’altra vita possibile, fuori dall’ombra.
           Miss Fozzard si rimette in piedi è l’esilarante avventura
           nelle terre sconosciute del sesso non ordinario dove
           tutto ruota intorno ai piedi della signorina Fozzard.
           Notti nei giardini di Spagna è un testo denso, umanissimo.
           La protagonista si trova a conoscere la persona più
           importante di tutta la sua vita in una circostanza tragica.
           Da questo incontro nascerà un’amicizia al femminile.
           Delicata e intensa.
N I N O
 D’INTRONA

 PRODUZIONE TPE
 fuori abbonamento

 CREPES
 RADU POPESCU / TPE / FABULAMUNDI

                   Presentato in collaborazione con il progetto
23-24nov
       ASTRACAFÉ

                   Fabulamundi, questo testo presenta la vita di un
                   tassista di 65 anni che racconta la sua vita al pubblico
                   mentre cucina crepes che alla fine condividerà
                   con loro. Nel frattempo, attende che qualcuno
                   bussi alla sua porta, non sa quando – qualcuno
                   misteriosamente minaccioso. Nello slalom tra le
                   informazioni sui veleni con cui veniamo nutriti come
                   cavie, sentiamo la presenza di un’acuta solitudine. Il
                   nostro anziano (perché sembra invecchiato davanti
                   ai nostri occhi, per le paure che tira fuori dal post-
                   it giallastro) confessa che ha appena ucciso il suo
                   ragazzo lanciandolo dal loro edificio di dodici piani,
                   per salvarlo dalla sua vita infelice! La confessione
                   arriva al culmine quando è pronto a servire al
                   pubblico le sue deliziose crepes. È realtà o l’ennesima
                   finzione del Nostro?
MOLIÈRE / IL MISANTROPO
 (ovvero Il nevrotico in amore)
 FABRIZIO SINISI / BRUNO DE FRANCESCHI / ALESSIO
 MARIA ROMANO / TPE / TEATRO CARCANO CENTRO
 D’ARTE CONTEMPORANEA / LUGANOINSCENA

             Valter Malosti, dopo il grande successo della sua
27nov-9dic

             rilettura de La scuola delle mogli, torna ad affrontare
             Molière, e lo fa proponendo al pubblico un Misantropo
             del tutto inedito e diverso, che introietta anche la farsa
             che gli faceva da pendant. L’Alceste di Malosti prende
             in sé anche lo Sganarello del Medico per forza, il primo
             testo assorbe anche il secondo, facendo del Misantropo
             una commedia grottesca e paradossale. Alla luce
             dell’equilibrio fra tradizione e sperimentazione che
             da sempre fa parte della sua specifica cifra artistica,
             circondato da un cast di attori giovanissimi, a voler
             evidenziare il distacco e la solitudine del protagonista
             chiamato a ri-attraversare, come in un’allucinata
             proiezione di sé, questi due momenti. Insieme al giovane
             drammaturgo Fabrizio Sinisi, Malosti immagina quindi
             uno spettacolo in cui Il Misantropo assuma in sé lo
             spirito deliberatamente rivoltoso delle sue farse.
             Uno spettacolo, dunque, che tenta di contenere –
             all’interno del suo capolavoro – le due anime di Molière.

 VALTER
 MALOSTI

                                             PRODUZIONE TPE
PEPPE DELL’ACQUA
 MASSIMO CIRRI

 LA MALATTIA TRA PARENTESI
 Proviamo a raccontarvi la vera storia della liberazione dei matti
 ERICA ROSSI / TEATRO STABILE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

                           È il 16 novembre 1961, mattino. Un medico di 38 anni
5-8dic
     LAVANDERIA A VAPORE

                           entra nel manicomio di Gorizia. Ci sono viali alberati,
                           muri, cortili vuoti e reparti chiusi. Si chiama Franco
                           Basaglia, il medico, viene dalla Clinica delle Malattie
                           Nervose e Mentali dell’Università di Padova ed è
                           finito in quel manicomio ai confini del mondo per
                           caso. Muore il direttore di Gorizia in un incidente
                           d’auto. E l’università non perde l’occasione per
                           liberarsi di quello scomodo assistente che ha letto
                           troppi libri di filosofia. Franco Basaglia, dopo anni
                           di università, vede per la prima volta un manicomio
                           quando arriva a Gorizia. E, ancora prima di vedere,
                           sente. Sente un odore di morte, di sala settoria.
                           Un odore che ha già sentito a vent’anni, in carcere.
                           C’è stato sei mesi per antifascismo e ora l’odore è lo
                           stesso: odore di merda.
                           Peppe Dell’Acqua – psichiatra e scrittore, è stato per
                           anni direttore del Dipartimento di Salute Mentale di
                           Trieste, e prima, dal 1971, ha lavorato con Franco Basaglia
                           all’Ospedale Psichiatrico di Trieste, dove ha partecipato
                           al cambiamento e alla chiusura del manicomio e ha
                           condiviso l’esperienza di quel laboratorio.
EDITH PIAF
 L’usignolo non canta più
 MARTINO DUANE / DANIELE SALVO / BIS TREMILA SRL

           Edith Piaf portava in sé questa scintilla, questa
13-15dic

           meravigliosa fiamma inesauribile e dolorosa. Vogliamo
           ricordarla con semplicità e nitidezza. Non vogliamo
           imitarne le movenze o copiarne l’esteriorità. Tentiamo
           invece di avvicinarci alla sua anima, di raggiungere il
           centro del suo petto per evocare per un istante, con
           attenzione e rispetto, il suo incredibile talento. Oggi
           più che mai, in questi anni vuoti di impulsi e necessità,
           abbiamo bisogno del suo calore, della sua luce, della
           potenza della sua voce e del battito del suo piccolo cuore
           che ancora oggi, anche se non è più, batte instancabile.
           E quel suo piccolo cuore non si fermerà mai.
                                                        Daniele Salvo

                                             MELANIA
                                             GIGLIO
TUTTA CASA, LETTO E CHIESA
 DARIO FO / FRANCA RAME / SANDRO MABELLINI /
 TPE / INFINITO SRL

             Tutta casa, letto e chiesa (1977), è il primo testo scritto
28dic-6gen

             a quattro mani dal premio nobel Dario Fo e dalla sua
             compagna di vita e di teatro Franca Rame.
             È una commedia satirica e grottesca sulla condizione
             delle donne, che l’attrice portò in tournée in Italia e
             in Europa tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli
             Ottanta. Sono gli anni dei grandi movimenti femministi, a
             cui l’attrice aderì e di cui fu punto di riferimento.
             Si ride, e molto, ma tra le pieghe del comico e del
             grottesco, nella tramatura del testo fatto da un’ironia
             sapiente c’è uno slancio alla riflessione, all’impegno
             sociale, alla richiesta di una risposta ai tanti perché lasciati
             senza risposte. Il tutto, visto con gli occhi delle donne che
             non hanno perso la capacità di ridere guardandosi allo
             specchio.

                                                  PRODUZIONE TPE

                        VALENTINA
                        LODOVINI
LICIA
                                                         LANERA

 CUORE DI CANE
 Guarda come nevica - episodio uno -
 BULGAKOV / QZERTY / VINCENT LONGUEMARE /
 TPE / COMPAGNIA LICIA LANERA

                        Cuore di Cane è un’immersione alienante nell’identità,
8-13gen
      TEATRO BELLARTE

                        una sorta di fiaba che vede protagonista un cane a
                        cui vengono impiantati, da un surreale professor
                        Filipp Filippovic, ipofisi e testicoli di un uomo
                        prematuramente morto, una vera nullità rispetto
                        all’animale. Mentre l’uomo-cane vive rocambolesche
                        avventure da prospettive meticce e ibride, Filipp
                        Filippovic si scontra con la violenza e la drammaticità
                        di esser diventato vittima dei propri esperimenti,
                        come un “ricercatore, che invece di seguire una via
                        parallela e conforme alla natura, forza la questione
                        e solleva il velo…”. Cuore di Cane è il primo episodio
                        della trilogia Guarda come nevica, che include tre
                        testi e tre spettacoli sulla neve, tre autori russi e tre
                        generi letterari.

                                                       PRODUZIONE TPE
LA MAR DE FLAMENCO
Palcoscenico Danza

        Uno spettacolo per navigare non solo attraverso i
12gen

        differenti stili del flamenco, ma anche attraverso le
        onde di diverse danze spagnole che, arricchite dalle
        singole correnti marittime culturali, hanno dato vita
        a un’arte condivisa: il sentimento di popoli che con le
        loro danze, i loro canti e le loro musiche esprimono e
        proteggono le loro radici. Tutto ciò unito e trasmesso
        dalla visione contemporanea del direttore artístico Josè
        Huertas, discepolo del grande Antonio Gades, insieme
        agli altri coreografi che firmano la serata. La Mar de
        Flamenco si pone come obiettivo l’approfondimento
        delle radici dell’arte coreografico spagnolo, facendo
        risaltare una linea teatrale tanto estetica quanto
        scenica, danzata con la freschezza e lo spirito di una
        compagnia innovatrice.
        Domenica 13 gennaio - SENTIR EL FLAMENCO
        Festa FLAMENCA per tutti coloro che vorranno mettersi
        in gioco imparando i passi del flamenco.

BALLET FLAMENCO
J O S É H U E R TA S
Lorenzo Julia                                EUGENIO
 Gleijeses Varley                             BARBA

                                                             NE TPE
                                            P R O D U Z IO

                                                              produzione

 UNA GIORNATA QUALUNQUE TPE
                        DEL
 DANZATORE GREGORIO SAMSA
 FRANZ KAFKA / MIRTO BALIANI / CHIARA LAGANI /
 ROBERTO CREA / MICHELE DI STEFANO / NORDISK
 TEATERLABORATORIUM / TPE / GITIESSE ARTISTI RIUNITI

           Lo spettacolo nasce da un cantiere teatrale aperto,
15-20gen

           nel quale numerosi artisti sono intervenuti su materiali
           performativi proposti loro da Lorenzo Gleijeses. Nel
           confronto con Eugenio Barba, la matrice originaria
           ha incontrato l’opera di Franz Kafka, deflagrando in
           molteplici piani di lettura.
           È la vicenda di un danzatore, omonimo del protagonista
           de La Metamorfosi di Kafka. Lo scopriamo prigioniero
           della continua ripetizione dei propri “materiali
           performativi” in vista di un imminente debutto. Ma il suo
           perfezionismo lo catapulta in un limbo in cui si erodono i
           confini tra reale e immaginario, lavoro e spazio intimo, tra
           teatro e vita quotidiana, mondo esterno e inner space.
IL MAESTRO E MARGHERITA
 Palcoscenico Danza
 BULGAKOV / EMANUELE CONTE / TEATRO DELLA TOSSE /
 BALLETTO CIVILE

           Conte/Lucenti portano in scena una versione de Il
24-25gen

           Maestro e Margherita che mantiene lo stesso strabiliante
           dinamismo delle pagine scritte arricchendo la scena e
           il testo di dettagli realisti, comici e stravaganti. Ancora
           una volta il risultato finale è una produzione di respiro
           europeo, con 12 artisti impegnati sul palco anche
           contemporaneamente che recitano, danzano, suonano
           e cantano dal vivo oltre a un reparto tecnico formato
           da altrettanti professionisti impegnati a trasformare
           palcoscenico e sala del teatro e amalgamare tra loro
           linguaggi artistici e creativi così diversi tra loro.

  MI C H E LA
  LUCENTI
LUCILLA                                      PRODUZIONE TPE

  GIAGNONI

 MAGNIFICAT
 MARIA ROSA PANTÈ / PAOLO PIZZIMENTI /
 CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANO / TPE

             “Laudato sii mi signore per sora nostra matre Terra”:
29gen-3feb

             canta San Francesco. Terra è Humus, da cui la parola
             Homo, e non invece Donna che viene da Domina,
             Signora, quasi a compensare con un titolo ciò che non
             è. O non è ancora. Come non è che Homo, Humus,
             conosca e pratichi l’Humilitas, l’umiltà, cioè l’essere in
             armonia con la Terra. E così, dopo l’invito alla lode, al
             rendere grazie e alla cura, è proprio l’umiltà ciò a cui ci
             chiama il Cantico delle creature: “Laudate e benedicete
             mi signore e rengraziate e serviateli cum grande
             Humilitate”.
             Ma l’umiltà, insieme alla lode, al ringraziamento, al
             servizio è tra le prime parole di una preghiera / poesia
             ancora più antica: il Magnificat. “L’anima mia magnifica
             il signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore
             perché ha guardato l’umiltà della sua serva”.
             Proprio perché Serva è Signora e Regina. Vergine,
             Madre.
MASSIMILIANO
                                     C I V I C A

 UN QUADERNO PER L’INVERNO
 ARMANDO PIROZZI / ALBERTO ASTORRI /
 LUCA ZACCHINI / TEATRO METASTASIO DI PRATO
 PREMIO UBU 2017 MIGLIOR REGIA
 PREMIO UBU 2017 MIGLIOR NUOVO TESTO ITALIANO O SCRITTURA DRAMMATURGICA

          Nel Teatro all’Antica Italiana, di uno spettacolo che
7-10feb

          era stato un successo si diceva che aveva “incontrato”
          il pubblico. La parola “incontro” stava dunque per
          “successo”.
          È stato un incontro, è stato un bell’incontro: è tutto
          quello che si può e si deve pretendere dal Teatro. Con Un
          quaderno per l’inverno non vogliamo dire qualcosa agli
          spettatori, ma condividere qualcosa con loro. Qualcosa
          che sentiamo che ci riguarda, come persone ed esseri
          umani.
          Alla fine delle repliche saremo sereni se, in piena onestà,
          potremo dire: è stato un incontro.
                                                Massimiliano Civica
FRAME
CANTIERI TEATRALI KOREJA / COMPAGNIA TEATROPERSONA

        FRAME si ispira all’universo pittorico di Edward Hopper.
14feb

        Ogni sua opera è stata trattata come un piccolo
        frammento di racconto dal quale distillare figure,
        situazioni, parole.
        Una novella visiva, senza trama e senza finale, direbbe
        Cechov, una porta semiaperta per un istante su una
        casa sconosciuta e subito richiusa. Di Hopper non
        mi interessano le indubbie qualità pittoriche quanto
        piuttosto la capacità di imprimere sulla tela l’esperienza
        interiore. Ricrearla in scena. Farla vedere, anche solo per
        un istante. Nei suoi quadri non vi è alcuna intenzione
        morale o psicologica, egli semplicemente coglie il
        quotidiano dei giorni. Opere straordinarie compiute
        attraverso l’ordinario. Quanto più consuete sono le
        ambientazioni, abitate da figure semplici, tanto più si
        rivela la magia del reale. Non c’è tempo per descrivere,
        tutto accade in un soffio. Alessandro Serra

                               ALESSANDRO
                               S E R R A
                               PREMIO UBU 2017 MIGLIOR SPETTACOLO DELL’ANNO
FA B I O
LIBERTI

MADE4YOU 2019                      Palcoscenico Danza
EKO DANCE INTERNATIONAL PROJECT
BARBARA GATTO / FRANCESCA FRASSINELLI

        Giunto alla sua quarta edizione, Made4you si conferma
16feb

        come una iniziativa vincente. Ogni anno Pompea Santoro
        e Paolo Mohovich individuano un coreografo italiano
        o europeo emergente, ma già riconosciuto nel campo
        della danza contemporanea formalista, dando a lui la
        possibilità di creare con i bravi danzatori dell’Eko Dance
        Project e ricevere un aiuto economico alla produzione.
        Negli anni scorsi nomi come Pedro Lozano Gomez e
        Diego Tortelli si sono rivelati scelte felici alla luce della
        brillante carriera che a poco tempo di distanza stanno
        percorrendo. Quest’anno nell’ottica di un’edizione di
        Palcoscenico Danza attenta alla creatività femminile
        saranno presenti le coreografe Barbara Gatto e
        Francesca Frassinelli, oltre a Fabio Liberti, coreografo e
        danzatore piemontese attivo da anni in Danimarca.
VIAGGIO NELLA DANZA
Giselle, Bella Addormentata, Lago dei cigni
POMPEA SANTORO / EKO DANCE INTERNATIONAL PROJECT
Palcoscenico Danza

        Ekodance presenta uno spettacolo dedicato ai ragazzi in
17feb

        cui verrà proposto un viaggio attraverso i più conosciuti
        balletti del repertorio classico dell’800 e come siano
        stati rivisitati 100 anni dopo in chiave contemporanea
        dal coreografo svedese Mats Ek. Alcuni estratti sono
        stati scelti ad hoc in modo da poter mostrare come una
        favola si possa trasformare in un racconto dei nostri
        giorni. In scena la rielaborazione contemporanea di
        Mats Ek di Giselle , la Bella Addormentata, e la versione
        contemporanea del celeberrimo Lago dei Cigni.

MATS
EK
LE BARUFFE CHIOZZOTTE
 GOLDONI / TEATRO STABILE DEL VENETO

           Un affresco di grande leggerezza e irresistibile
21-24feb

           divertimento, in cui si intravede il colore della malinconia,
           la sensazione del tempo irresistibile che fugge. Le
           donne delle Baruffe sono in attesa, hanno una decisa
           urgenza, quella di non far passare un altro inverno senza
           essersi maritate. Poi gli uomini ripartiranno per mare, e
           torneranno, forse, presto o tardi a Chioggia.
           E per raggiungere questo scopo, l’anello e il matrimonio,
           le regole di Chioggia vanno rispettate, e le differenze di
           censo tra pescatori sono semplici ma chiare. Il mondo
           femminile, fatto di famiglie e relazioni, di lavoro al
           merletto e di sogni d’amore, di attesa e di vitalità, è il
           luogo della strada. Accanto, il canale, il mondo degli
           uomini del mare che tornano per ripartire.
           Paolo Valerio

 PAOLO
 VALERIO
B A L L E T T O
                              TEATRO DI TORINO

IL CORPO SUSSURRANDO
Con Diviso, Concept #1, Chamelon
Palcoscenico Danza

        Il corpo è protagonista di una serata che propone alcune
28feb

        delle più interessanti produzioni del BTT, pensate dai
        molti coreografi che ne hanno recentemente ridefinito il
        profilo e la linea coreografica.
        I suoi sei danzatori stabili, di formazione eclettica,
        danzano con disinvoltura creazioni firmate da coreografi
        di fama internazionale come Itzik Galili, o lavori di
        talentuosi emergenti come la newyorkese Yin Yue.
        Così accade con il trittico Il corpo sussurrando, il cui titolo
        evocativo descrive senza equivoci l’intento e il mood
        della serata: far incontrare poetiche differenti nel corpo.
ANFITRIONE
PLAUTO / MICHELE SCHIANO DI COLA /
MICHELE CIPRIANI / ALESSANDRO LUSSIANA /
TEATRI DI BARI

         Chi sono io se non sono io? Quando guardo il mio
1-2mar

         uguale a me, vedo il mio aspetto, non c’è nulla di più
         simile a me! Io sono quello che sono sempre stato? Dove
         l’ho perduta la mia persona? Nessuno mi riconosce.
         Non so più chi sono! Questi i tormenti dei protagonisti
         dell’Anfitrione e di molti di noi oggi. Il doppio, la
         costruzione di un’identità fittizia, il furto e la perdita
         dell’identità garantita da un ruolo sociale, sono i temi
         che Plauto ci consegna in forma di tragicommedia.
         Da quel momento nelle rappresentazioni teatrali il
         comico e il tremendo avrebbero convissuto e avrebbero
         specchiato le nostre vite mortali e imperfette. Dopo
         Plauto tanti hanno scritto l’Anfitrione e ciascuno
         cercando di ascoltare gli stimoli e le inquietudini del
         proprio tempo. Ho provato a farlo anch’io.
         Teresa Ludovico

                                          TERESA
                                          LUDOVICO
MM CONTEMPORARY
DA N C E C O M PA N Y

GERSHWIN SUITE /
SCHUBERT FRAMES
MICHELE MEROLA / ENRICO MORELLI
Palcoscenico Danza

       La colonna sonora di Gershwin Suite, antologizza le
3mar

       più accattivanti pagine dell’autore, come, tra le altre,
       Summertime, che sigla lo spettacolo e ricorre in più
       momenti e in diverse versioni, e Rhapsody in blue. Ma non
       sono solo le musiche lussureggianti e vivaci ad attrarre
       il coreografo: Merola sceglie la musica di Gershwin
       nelle sue varie sfaccettature, non solo quindi i brani più
       euforici e brillanti, ma anche quelli più romantici e intimi,
       sensuali e seducenti.
       In Schubert Frames i celeberrimi brani di Schubert
       fanno da colonna sonora a questo lavoro dedicato alle
       molte anime dell’uomo contemporaneo, dove l’amore
       lascia il posto al disinganno, il distacco alla condivisione,
       la passione al timore, e viceversa, in un andare e venire
       fra crescendo e diminuendo, a rivelare interi universi e
       legami segreti.
CRISTIANA
MORGANTI

A FURY TALE
ANNA WEHSARG / ANNA FINGERHURT
IL FUNARO - PISTOIA
Palcoscenico Danza

       In A Fury Tale Cristiana Morganti non danza e si riserva,
8mar

       nel ruolo di coreografa e regista, la possibilità di una
       maggiore distanza critica affidando ai corpi e alle
       personalità di due donne, alte, pallide, dai capelli rossi,
       uguali ma diverse, il compito di restituire la sua riflessione
       sensibile, ironica e in parte autobiografica sul femminile
       nelle sue molte, possibili declinazioni: competizione/
       a m i c i z i a , i ste r i s m o /d o l cez z a , i m p reve d i b i l i t à /
       quotidianità, aggressività/tenerezza.
       Lo spettacolo, animato da queste potenti alternanze,
       rivela a momenti un universo onirico e misterioso, in
       bilico tra fiaba e realtà: a tratti ci troviamo di fronte a
       due creature fatate, selvatiche e furbesche, poi, senza
       preavviso, siamo testimoni di scorci di vita reale delle
       due danzatrici.
VA PENSIERO
 EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE /
 TEATRO DELLE ALBE - RAVENNA TEATRO

           Una creazione corale, ideata e diretta da Martinelli e
14-17mar

           Montanari, che racconta il “pantano” delI’Italia di oggi
           in relazione alla “speranza” risorgimentale inscritta
           nella musica di Giuseppe Verdi. Il testo si ispira ad un
           fatto di cronaca: il vigile urbano di una piccola città
           dell’Emilia Romagna si fa licenziare pur di mantenere la
           propria integrità di fronte agli intrecci di mafia, politica
           e imprenditoria collusa capaci di avvelenare il tessuto
           sociale della regione che ha visto nascere il socialismo
           e le cooperative. Un nuovo affondo drammaturgico di
           Martinelli sulla patria amata, perché si ritrovi il senso di
           parole come “democrazia” e “giustizia”.
           Lo spettacolo vede in scena l’ensemble del Teatro delle
           Albe insieme ad altri attori “ospiti” e un coro popolare
           che eseguirà alcuni brani dalle opere verdiane.
           ERESIA DELLA FELICITÀ - dall’ 11 al 17 marzo 2019 presso
           il Sermig - Arsenale della Pace, un plotone di adolescenti
           imbraccerà i versi crepitanti del poeta russo Vladimir
           Majakovskij sotto l’insegna della non-scuola del Teatro
           delle Albe, dopo tanti esiti, in Italia e nel mondo, che hanno
           portato a Marco Martinelli il Premio Speciale Ubu 2012 per
           la pedagogia.

                                               MARCO
                                               MARTINELLI

                                              ERMANNA
                                              MONTANARI
ANDREA
 CAMILLERI

 FESTA DI FAMIGLIA
 PIRANDELLO / MITIPRETESE / FABIO COCIFOGLIA /
 MANUELA MANDRACCHIA / LILIANA MASSARI /
 ALVIA REALE / DIEGO RIBON / SANDRA TOFFOLATTI /
 TEATRO VASCELLO / CTB CENTRO TEATRALE BRESCIANO

           Festa di famiglia è una riflessione sulle dinamiche
21-24mar

           violente all’interno del nucleo familiare. Il tema è
           drammatico e la storia che raccontiamo lascia pochi
           spiragli alla speranza; la sfida che ci proponiamo è quella
           di riuscire a raccontarne anche il lato tragicomico, di
           riuscire a vedere ciò che di grottesco e ridicolo si cela
           dietro le umane miserie. Siamo partiti da Pirandello, un
           autore che conosce a fondo la nostra realtà. Abbiamo
           isolato le scene che ci sembravano centrate sul nostro
           tema, abbiamo scambiato le battute tra i personaggi,
           abbiamo cambiato genere ai personaggi, abbiamo
           creato un nuovo personaggio da due, tre altri personaggi
           già esistenti. Abbiamo pensato che Camilleri, grande
           conoscitore di Pirandello e maestro di ironia, potesse
           essere la persona più adatta per consigliarci in questo
           lavoro e invece ne è nato un vero e proprio sodalizio, un
           vero e proprio progetto comune. Mitipretese
FIORI DI GARZA Palcoscenico Danza
 LAURA FUSCO

                             L’anima di tante donne, lunari, misteriose,
22-23mar
       LAVANDERIA A VAPORE

                             romantiche, arcaiche ma anche attualissime nelle
                             loro sfide e sogni. La raccontano versi, coreografie,
                             una poetessa e una danzatrice in scena senza musica
                             né scenografie o altri media, ma solo la forza della
                             Parola e la suggestione della Danza. Per la prima
                             volta in Italia e Europa un magico e particolarissimo
                             connubio.
                             L’idea inedita di contaminare i due linguaggi in una
                             formula così nuda e coinvolgente, come il titolo dello
                             spettacolo che nasce da una poesia della poetessa
                             regista Laura Fusco, che firma il progetto e del
                             fortunato incontro con la danzatrice e coreografa
                             Cristiana Casadio. La poesia diventa spettacolo.

 CRISTIANA
 CASADIO
ORESTEA
 AGAMENNONE / SCHIAVI / CONVERSIO
 ESCHILO / SIMONE DERAI / PATRIZIA VERCESI /
 CENTRALE FIES / TEATRO METASTASIO DI PRATO / TPE
 / TEATRO STABILE DEL VENETO

           Il testo eschileo è inizialmente assunto nella sua
26-31mar

           integralità, ma condensandone ed espandendone i
           nuclei fondamentali con linguaggi e tecniche cari ad
           Anagoor (la visione, il canto, l’orazione), fino a tradirlo,
           affiancandolo o sostituendolo con un arcipelago
           intertestuale che complica l’orizzonte della meditazione
           sul male e sulla fragilità del bene, e sulla lingua che li
           descrive. Sullo sfondo il discorso ontologico che è
           l’impalcatura del pensiero di tutto l’Occidente, la sua
           intima contraddizione e la sua pericolosità; in primo
           piano la fiducia in una parola persuasiva capace di
           incanto, che dissolva come nebbia al sole, o domi
           dolcemente, il dolore che proviene dalla fede assoluta
           che l’essere finisca nel niente.

                                              PRODUZIONE TPE

ANAGOOR                                    LEONE D’ARGENTO PER IL TEATRO 2018
THE YALTA GAME
ANTON CECHOV / BRIAN FRIEL / STEFANO MORETTI /
GIULIA VALENTI / TPE

         Scritto da Friel nel 2001, The Yalta Game è una
2-6apr

         rielaborazione del celebre racconto di Anton Cechov
         La signora col cagnolino. Fulcro della narrazione è
         la gabbia sociale in cui due personaggi – Dimitri e
         Anna – si trovano rinchiusi. Si incontrano in vacanza,
         si innamorano, si lasciano. All’interno di una trama
         ordinaria, Cechov inserisce un guizzo geniale. Il vero
         tema del racconto è il rapporto tra verità e finzione,
         tra la vita che i due personaggi vivono alla luce del
         sole e quella furtiva, illecita, sconosciuta. Il “gioco di
         Yalta” creato da Friel è proprio questo: inventare le vite
         degli altri. Lo spettacolo, spogliato delle apparenze
         più tradizionalmente cechoviane, va all’essenza del
         rapporto tra “verità” e “finzione” per i due personaggi e
         per i due attori che li interpretano. I piani si mescolano,
         intersecando linguaggio teatrale (la comunicazione del
         “qui e ora”) e cinematografico (la narrazione a posteriori,
         il “mélo”). A volte la verità si nasconde dove maggiore
         è la menzogna.

                                             SAVERIA
 PRODUZIONE TPE
                                             PROJECT
PRODUZIONE TPE
                                            MARCO
                                            LORENZI

PLATONOV
Un modo come un altro per dire che la felicità è altrove
ANTON CECHOV / MICHELE SINISI / IL MULINO DI AMLETO
TPE - FESTIVAL DELLE COLLINE TORINESI / ELSINOR
CENTRO DI PRODUZIONE TEATRALE

         Platonov, così in genere viene chiamato questo primo
2-7apr

         dramma di Cechov, è il fallimento dell’utopia del suo
         giovane autore che vuole raccontare la vita cogliendone
         a pieno i più profondi meccanismi. Questo suo sforzo
         s’infrange contro la vita stessa e l’impossibilità di coglierla
         nella sua interezza in un testo teatrale. Tale testo è
         generalmente considerato come “non rappresentabile”, o
         “impossibile da mettere in scena”…appunto, come la vita!
         Quello che resta è un gigantesco affresco composto da
         brandelli di scene, dialoghi, personaggi che cercano un
         senso a quello che senso non può avere. Che cercano una
         forma a quello che forma non può avere. Che cercano un
         fine per quello che fine non ha. Un grande e meraviglioso
         affresco incompiuto…a cominciare dal titolo!
THE NIGHT WRITER
 Giornale notturno
 LINO MUSELLA / STEF KAMIL CARLENS / FRANCO PARIS /
 TROUBLEYN I JAN FABRE / ALDO GROMPONE
 FOG TRIENNALE MILANO PERFORMING ARTS /
 LUGANOINSCENA-LAC / FONDAZIONE TEATRO
 METASTASIO DI PRATO / MARCHE TEATRO /
 TEATRO STABILE DEL VENETO / TPE

           Lo spettacolo è un’autobiografia del pensiero dell’artista
11-14apr

           Jan Fabre, cui l’attore Lino Musella dà corpo e voce. Un
           flusso di riflessioni, pensieri sull’arte e sul teatro, sul
           senso della vita, sulla famiglia, sull’amore e sul sesso, dai
           vent’anni del giovane ambizioso, autoironico, sempre
           fortemente determinato Jan Fabre, sino alla maturità
           dell’artista noto oggi in tutto il mondo.
           Il testo comprende diverse pagine dei diari personali
           di Fabre, raccolti nei due volumi del Giornale Notturno,
           pubblicati in Italia da Cronopio; e brani tratti da: La
           reincarnazione di Dio, L’Angelo della Morte, Io sono un
           errore, L’imperatore della perdita, Il Re del plagio, Corpo,
           servo delle mie brame, dimmi…, Io sono sangue, La storia
           delle lacrime, Drugs kept me alive.

                                                       J A N
                                                       FABRE

                                     PRODUZIONE TPE
TULSA
                                                  BALLET

MASTERS OF DANCE
Table Verte, Who Cares?, Shibuya blues
Palcoscenico Danza

        Per il ritorno in Europa, il Tulsa ballet, considerato tra le 10
16apr

        migliori compagnie degli Stati Uniti, propone una serata
        in cui celebra il meglio della coreografia del passato e
        del presente, con un prezioso omaggio a Kurt Jooss e
        al suo capolavoro Table Verte, raramente rappresentato
        e nel repertorio di pochissime compagnie. Gli altri due
        lavori in cui si articola la serata sono Who Cares? di
        George Balanchine e Shibuya blues della pluripremiata
        coreografa colombiana Anabel Lopez Ochoa.
Me, mi conoscete.
PRIMO LEVI                A TEATRO
In occasione del centenario della nascita di Primo Levi un
grande progetto teatrale a lui dedicato ideato da Valter
Malosti in collaborazione con Domenico Scarpa e il Centro
Internazionale di Studi Primo Levi.
“Me, mi conoscete.” sono le parole, rivolte ai lettori, con cui
comincia la prima versione (1959) del racconto Capaneo, che
Levi riscrive negli anni settanta e che include in Lilìt (1981).
Un’espressione tesa, insolita con quell’anacoluto, diretta
all’orecchio del lettore, poco nota. Tutti credono di conoscere
Levi ma ogni volta (e siamo sicuri lo sarà anche stavolta con
questo ciclo di spettacoli) lo si scopre come se fosse una
novità, come se fosse un primo incontro.

 23 apr-12 mag Teatro Carignano
 SE QUESTO È UN UOMO
 con Paolo Pierobon
 produzione TPE/TST

 25 apr-12 mag Teatro Astra
 IL SISTEMA PERIODICO
 Letture, spettacoli, incontri
 e approfondimenti

    25 apr-5 mag
    PIOMBO E MERCURIO
    Due racconti minerali da Il sistema periodico
    produzione TPE

    PIOMBO con Nino D’Introna
    MERCURIO cast in via di definizione

    7-12 mag
    IL SISTEMA PERIODICO
    con Luigi Di Cascio
    produzione TPE
Se al Teatro Carignano di Torino, con protagonista Paolo
Pierobon e il progetto sonoro di Gup Alcaro, avrà luogo una
distillazione teatrale di Se questo è un uomo, per mezzo
di una virtuosa e inedita collaborazione produttiva tra il
Teatro Piemonte Europa ed il Teatro Stabile di Torino e la
collaborazione decisiva di Giulio Einaudi Editore e del Centro
Internazionale di Studi Primo Levi e del suo direttore Fabio
Levi; al Teatro Astra si appunterà l’attenzione sull’altra faccia
di Primo Levi, quella dello scrittore-scienziato con un percorso
di ricerca spettacolare intorno a Il sistema periodico, che
culminerà nel reading/concerto di Luigi Lo Cascio. Il sistema
periodico è, fra le opere di Levi, quella che a metà degli anni
’80 del novecento ha innescato la sua fortuna negli Stati Uniti,
poi nel mondo anglofono, poi in tutti i Paesi del mondo. È
l’opera che nel 2006 un’inchiesta promossa dal quotidiano
inglese «The Guardian» ha proclamato «il miglior libro di
scienza di tutti i tempi».
Un posto particolare all’interno di questa avventura lo
occuperà la messa in scena dei due “racconti minerali”, così li
definisce l’autore, due storie fantastiche, Piombo e Mercurio,
ambientate in tempi e paesi remoti, posti fisicamente al centro
del volume de Il sistema periodico, due curiosi racconti-
monologhi di finzione dentro quella sorta di autobiografia che
questo libro rappresenta.
Offrire per la prima volta al pubblico l’esecuzione scenica
integrale di quest’opera è una novità assoluta che coinvolgerà
il teatro, la letteratura, la scienza e la società civile: ed è
appropriato che accada a Torino, la città dove Levi ha vissuto
e dove la sua opera ha preso forma.

Sarà un progetto complesso e articolato, fatto di
approfondimenti, incontri, ascolti, visioni e appuntamenti
di spettacolo. I dettagli dell’iniziativa saranno oggetto di
un’apposita comunicazione congiunta nella prima parte del
2019 con tutte le istituzioni e gli enti coinvolti.
PRODUZIONE TPE
  PRIMO LEVI

  fuori abbonamento
  biglietto speciale abbonati

  PAOLO
  PIEROBON

 SE QUESTO È UN UOMO                                                GIULIO EINAUDI EDITORE

 PRIMO LEVI / VALTER MALOSTI / GUP ALCARO / produzione
 DOMENICO SCARPA / TPE / TEATRO STABILE DI TORINO /
 CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI PRIMO LEVI                                      TPE
                             La voce di Primo Levi è la voce che più di ogni altra
23apr-12mag
          TEATRO CARIGNANO

                             ha saputo far parlare Auschwitz: la voce che da oltre
                             settant’anni, con Se questo è un uomo, racconta
                             ai lettori di tutto il mondo la verità sullo sterminio
                             nazista. È una voce dal timbro inconfondibile, mite
                             e salda: «Considerate che questo è stato». Oggi, nel
                             centenario della nascita di Levi, la voce di Se questo è
                             un uomo diviene una voce che parla in teatro. Questa
                             irripetibile opera prima, che è il libro di avventure più
                             atroce e più bello del ventesimo secolo, è un’opera
                             acustica. Con il suo orecchio acuito da un’attenzione
                             assoluta, lo scrittore Primo Levi ci restituisce la babele
                             del campo – i suoni, le minacce, gli ordini, i vocaboli
                             gergali incomprensibili, i rari discorsi chiari e distinti –
                             orchestrandola sulle lingue parlate in quel perimetro
                             di filo spinato: i «barbarici latrati» dei tedeschi, lo
                             yiddish degli ebrei orientali (lingua a Levi sconosciuta
                             prima della deportazione), il polacco della regione di
                             Auschwitz, e poi ancora l’ungherese, il greco, l’inglese
                             dei militari prigionieri, l’italiano dei pochi connazionali
                             in grado di non soccombere, il francese adottato
                             come lingua franca…
photo GIOVANNI CANITANO
                                                             PRODUZIONE TPE
                                                             PRIMO LEVI

                                                        LUIGI LO
                                                        CASCIO

      IL SISTEMA PERIODICO                                       GIULIO EINAUDI EDITORE

      PRIMO LEVI / VALTER MALOSTI / GUP ALCARO /                                produzione

      DOMENICO SCARPA / TPE /
      CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI PRIMO LEVI
                                                                                TPE
                          Il sistema periodico è un punto dove si concentra tutta
7-12mag

                          l’opera di Primo Levi e tutta la sua biografia intellettuale.
                          Le ventuno storie brevi che compongono il libro sono
                          intitolate ciascuna a un elemento chimico, da Argon a
                          Carbonio. È l’autobiografia di un chimico, o per meglio
                          dire la storia di una passione e delle sue radici. Fin dagli
                          anni dell’università, fin da prima di Auschwitz, Levi ebbe il
                          desiderio di raccontare la storia di un atomo di carbonio.
                          Ne parlava spesso ai suoi amici di allora, e anche nel
                          Lager la immaginò più volte: «Al carbonio, elemento
                          della vita, era rivolto il mio primo sogno letterario,
                          insistentemente sognato in un’ora e in un luogo nei quali
                          la mia vita non valeva molto». E Carbonio, con quella
                          straordinaria invenzione conclusiva, dove l’atomo di cui
                          si racconta la storia entra a far parte dei circuiti neurali
                          dello stesso Levi, permettendogli d’imprimere sulla
                          carta il punto con cui l’intero libro si chiude, diventerà
                          il racconto finale de Il sistema periodico. Oggi, ascoltare
                          uno dopo l’altro sulla scena quei ventuno racconti,
                          ventuno giornate come in un decameron abbreviato,
                          sarà una movimentata e sorprendente avventura.
MESSIAHAENDEL
EKO DANCE INTERNATIONAL PROJECT / ZEROGRAMMI
Palcoscenico Danza

        La personale interpretazione di Paolo Mohovich del
17mag

        capolavoro di Haendel in chiusura dell’edizione 2019 di
        Palcoscenico Danza. L’Oratorio di Haendel sui versetti
        biblici selezionati da Charles Jennens e incentrati sulla
        figura di Gesù Cristo è un esempio chiaro di come la
        ricerca della perfezione e del divino abbia influenzato
        lo spirito di molti artisti. La creazione artistica non era
        solo la commissione di un mecenate, ma la risposta
        a un assillo conoscitivo, a un’urgenza spirituale.
        Nell’approccio alla creazione di questa coreografia
        Paolo Mohovich ha pensato questo elemento di
        spiritualità come presenza imponente nella partitura
        barocca di Haendel.
        Non ci sono narrazioni, né tantomeno la descrizione di
        versetti biblici, ma solo continue allusioni simboliche,
        in un’atmosfera sospesa tra cielo e terra, tra sogno e
        realtà.

PA O LO
MOHOVICH
OLTRE
OLTRE LA SCENA
         LA SCENA

                  Venerdì 28 settembre dalle h 18.30 - Teatro Astra
            PRESENTAZIONE STAGIONE APERTA AL PUBBLICO
                        con gli artisti e i protagonisti della Stagione!

Torinodanza festival 2018 ospite al Teatro Astra
5-6 ottobre 2018 h 20.45 / 7 ottobre 2018 h 15.30 e 20.45
LA VRILLE DU CHAT Back Pocket         FUORI ABBONAMENTO
SPETTACOLO INSERITO NEL PROGETTO BRUXELLES EN PISTE

LE VOCI DELLA SCENA Incontri all’Astracafé (sabato h 18)
13 ottobre PAOLO ROSSI / 24 novembre MICHELA CESCON
1 dicembre VALTER MALOSTI / 2 febbraio LUCILLA GIAGNONI
16 marzo MARCO MARTINELLI / 11 maggio LUIGI LO CASCIO

CARMELO BENE & EDOARDO FADINI
16 dicembre h 21 - Teatro Astra
Proiezione del MANFRED di Carmelo Bene - a cura di Rino Maenza

MADRE PER SCELTA Letture sceniche a cura di SeNonOraQuando
10 marzo h 17 - Teatro Astra

REPLICHE SCOLASTICHE
AVEVO UN BEL PALLONE ROSSO 25 ottobre
MOLIÈRE/IL MISANTROPO 15 novembre e 5 dicembre
MAGNIFICAT 31 gennaio / FESTA DI FAMIGLIA 22 marzo
PLATONOV 4 aprile / PIOMBO 30 aprile

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO E ACCADEMIA DELLE BELLE ARTI
Tirocini, approfondimenti, incursioni in palcoscenico a cura di
registi, attori, scenografi costumisti per “raccontare” i complessi
meccanismi della macchina teatrale, con particolare attenzione alle
figure professionali coinvolte.
BIGLIETTI E
                       ABBONAMENTI

ABBONAMENTI
ABBONAMENTO TEATRO A SCELTA
4 spettacoli a scelta 48 euro
ABBONAMENTO A TEATRO IN 2
3 spettacoli a scelta per 2 persone 60 euro
ABBONAMENTO OVER 60
5 spettacoli a scelta 44 euro
GIOVANI UNDER 26
3 spettacoli a scelta 21 euro
STUDENTI UNIVERSITARI
4 spettacoli a scelta 28 euro
ABBONAMENTO A TEATRO CON CHI VUOI
10 ingressi 100 euro
Questo abbonamento non è nominale, si può utilizzare da soli o con gli amici,
per dieci spettacoli o per uno soltanto, fino ad esaurimento posti

ABBONAMENTO PRODUZIONI TPE
MOLIÈRE / IL MISANTROPO + 4 produzioni TPE a scelta 58 euro
AVEVO UN BEL PALLONE ROSSO - VOGLIAMO TUTTO! - TERROR -
TUTTA CASA, LETTO E CHIESA - CUORE DI CANE - UNA GIORNATA QUALUNQUE
DEL DANZATORE GREGORIO SAMSA - MAGNIFICAT - ORESTEA - PLATONOV -
THE NIGHT WRITER - IL SISTEMA PERIODICO

BENEFIT RISERVATI AGLI ABBONATI TPE 18.19
I primi 150 abbonati saranno invitati allo spettacolo LA VRILLE DU
CHAT in programma al Teatro Astra dal 5 al 7 ottobre nell’ambito del
Torinodanza festival 2018

Gli abbonati potranno assistere dal 7 al 12 maggio 2019 allo spettacolo
SE QUESTO È UN UOMO al Teatro Carignano con un biglietto speciale
a 12 euro acquistandolo direttamente presso la biglietteria del Teatro
Astra o presso le biglietterie del Teatro Stabile di Torino
BABYSITTING LAB
Un’occasione per i genitori di assistere agli spettacoli mentre i
bambini (6-12 anni) partecipano ai laboratori creativi condotti da
educatori e artisti
Abbonamento valido per i seguenti 4 spettacoli del sabato sera h 21:
24 novembre: TALKING HEADS II + laboratorio di MAGIA
8 dicembre: MOLIÈRE / IL MISANTROPO + laboratorio di CANTO
12 gennaio: LA MAR DE FLAMENCO + laboratorio di MUSICA
23 marzo: FESTA DI FAMIGLIA + laboratorio di TEATRO

FORMULE DI ABBONAMENTO (4 spettacoli + 4 laboratori)

         60 euro                     80 euro                      100 euro

                                I laboratori creativi si terranno presso l’EUT Eco
                120 euro        Museo Urbano di Torino, via Giacomo Medici 28
                                (a due passi dall’Astra)

BIGLIETTI In vendita dal 25 settembre 2018
INTERO 22 euro
RIDOTTO 15 euro *
UNDER 26 10 euro

- CREPES posto unico 5 euro (fuori abbonamento)
- SE QUESTO È UN UOMO info e biglietteria teatrostabiletorino.it

* ridotto di legge, over 60, insegnanti, residenti Circoscrizioni 3 e 4; Abbonamento
Musei Torino Piemonte, Torino*Piemonte Card, Alliance Francaise di Torino,
Card Goethe, Carta Plus e Carta Smart – il Circolo dei lettori, associazioni e Cral
convenzionati, pubblico Teatro Stabile Torino - Festival della Colline Torinesi -
Fondazione Piemonte dal Vivo – Casa del Teatro, disabili
L’elenco completo degli enti convenzionati è disponibile sul sito fondazionetpe.it
Simone Fugazzotto
                               nasce nel 1983 a Milano, dove vive e lavora.
Nella pittura di Simone Fugazzotto il mondo animale diviene il pretesto
per raccontare l’universo umano. La scimmia è il suo marchio di
fabbrica, archetipo della nostra era. Dopo il liceo artistico a Milano e
un breve periodo all’Accademia di Brera, Fugazzotto si trasferisce a
New York dove soggiorna per cinque anni venendo a contatto con
uno scenario molto stimolante per la sua formazione. Approfondisce la
pittura, sperimenta la scultura e l’animazione e frequenta il mondo della
Street Art. Predilige la pittura su tela ma esplora anche diversi materiali
- juta grezza, legno, plexiglass e lastre di cemento montate su tela –
che considera parti fondamentali dell’opera in quanto complementari
al gesto pittorico e determinanti ai fini di una riflessione sull’uomo
contemporaneo perso in se stesso, tra passioni e vizi.

CURIOSITY IS MY ONLY VANITY
150 x 100 cm olio su tela - 2017 / YESTERDAY ENDED LAST NIGHT
Potere e vanità, l’uomo e la donna raccontati attraverso i loro tratti
piú caratteristici, una raffigurazione satirica del genere umano, una
caricatura sintetica e raffinata che con ironia graffiante intreccia il
passato e il presente nella figura iconica della scimmia. Situazioni
visionarie e sofisticate, permeate d’ironia leggera sottesa di malinconia.
L’operazione artistica di Fugazzotto è un avvertimento e un invito
a riflettere su cosa significhi essere uomini, sui privilegi, i valori, le
responsabilità e le conseguenze che questo comporta.

ORARIO SPETTACOLI
martedì, giovedì, venerdì, sabato h 21 / mercoledì h 19 / domenica h 17

BIGLIETTERIA
TEATRO ASTRA dal martedì al sabato h 16-19 / tel. 011 5634352
INFOPIEMONTE tutti giorni h 9-18 / Piazza Castello 165, Torino
Apertura biglietteria un’ora prima dell’inizio degli spettacoli

info e bigliettieria www.fondazionetpe.it

                                        con il sostegno di           partner
spettacoli, date e orari potrebbero subire variazioni - programma chiuso il 22/05/2018
M Y O N LY VA N I T Y
  CURIOSITY IS
PAO LO R O S S I / P O M P E A S A N -
        TO R O / C L AU D I O S T E L L ATO /
   C A R M E LO R I F I C I / E R OA N T E R O S
       / KAMI MANNS / MICHELA CE-
 SCON / NINO D’INTRONA / PEPPE
  D E L L’AC Q U A / M A S S I M O C I R R I /
   VA LT E R M A LO S T I / M E L A N I A G I -
  G L I O / DA N I E L E S A LVO / VA L E N -
 T I N A LO D OV I N I / L I C I A L A N E R A /
   BALLET FLAMENCO JOSÉ HUER-
  TA S / E U G E N I O B A R B A / LO R E N -
      ZO G L E I J E S E S / J U L I A VA R L E Y
     / MICHELA LUCENTI / EMANUE-
     L E C O N T E / L U C I L L A G I AG N O N I
       / MASSIMILIANO CIVICA / AR-
   M A N D O P I R OZ Z I / A L E S S A N D R O
  S E R R A / FA B I O L I B E R T I / PAO LO
VA L E R I O / B T T / T E R E S A L U D OV I -
 C O / M M C O N T E M P O R A RY DA N C E
 C O M PA N Y / C R I S T I N A M O R G A N T I
/ MARCO MARTINELLI / ERMANNA
M O N TA N A R I / M I T I P R E T E S E / C R I -
     S T I A N A C A S A D I O / A N AG O O R /
 M A R C O LO R E N Z I / M I C H E L E S I N I -
                S I / S AV E R I A P R OJ E C T /
       JA N FA B R E / L I N O M U S E L L A /
                           TULSA BALLET /
                       PAO LO P I E R O B O N /
                        L U I G I LO C A S C I O /
                               G U P A LC A R O /
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