Valutazione economica dei servizi ecosistemici forestali: sfide e difficoltà a livello locale

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Valutazione economica dei servizi ecosistemici forestali: sfide e difficoltà a livello locale
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DAVIDE ROSATI, SILVIA FERRINI

Valutazione economica dei servizi
ecosistemici forestali: sfide e difficoltà a
livello locale

1. Introduzione

A partire dagli anni ’70 la tutela e salvaguar-    li come il Mapping and Ecosystem Asses-
dia del capitale naturale – gli ecosistemi e le    sment (2005), The Economics of Ecosystems
risorse abiotiche del pianeta che forniscono       and Biodiversity (TEEB 2010), United Na-
alle persone risorse sfruttabili generando un      tions System of Environmental-Economic
flusso di benefici attraverso i servizi eco-       Accounting – Experimental Ecosystem Ac-
sistemici (EEA, 2018) – hanno raccolto un          counts (SEEA EEA 2012, 2017, 2021) e il
progressivo interesse da parte dei decisori        panel-intergovernativo IPBES (The Inter-
politici e la rete europea delle aree protette     governmental Science-Policy Platform on
“Natura 2000” istituita ai sensi della Diret-      Biodiversity and Ecosystem Services). L’o-
tiva Uccelli (79/409/CEE) e della Direttiva        biettivo di queste iniziative è informare il
Habitat (92/43/CEE) ne rappresenta un se-          decisore politico e la cittadinanza dello stato
gno tangibile. L’attenzione sul capitale na-       dell’ambiente e delle iniziative a favore del
turale è ulteriormente cresciuta nell’ ultimo      benessere comune e della salute degli eco-
decennio e la EU Biodiversity Strategy for         sistemi.
2030 intende perseguire il ripristino della        Tra i vari ecosistemi, la foresta è il più gran-
biodiversità europea per il benessere delle        de ecosistema terrestre d’Europa e ospita
comunità, del clima e del pianeta. In questo       gran parte della biodiversità del continente.
contesto l’Environment Action Plan (EAP)           Occupa circa il 33% della superficie totale
pubblicato il 14 ottobre 2020 costituisce un       della regione (215 milioni ha) e queste aree
supporto operativo al raggiungimento degli         offrono servizi essenziali per il benessere
obiettivi del Green Deal europeo mirando           umano: regolazione del clima, fornitura di
ad accelerare la transizione energetica ver-       acqua, legname, aria pulita, controllo dell’e-
so la neutralità climatica, l’efficientamento      rosione e molti altri ancora (DE RIGO et al.,
delle risorse e l’economia rigenerativa riu-       2016). Data l’importanza di tale ecosistema,
scendo così a garantire un ritorno positivo        nel 2013 l’UE adotta la EU Forest Strategy,
per il pianeta (European Union, 2020).             che mira ad una gestione sostenibile delle
In Italia si istituisce il comitato per il capi-   foreste e alla valorizzazione dei molteplici
tale naturale nel 2015, con il compito di re-      servizi ecosistemici. È importante sottoline-
digere annualmente un rapporto sullo stato         are, come a differenza del passato, i servizi
del capitale naturale del Paese oltre che pro-     non monetari delle foreste sono valorizzati
muovere l’adozione di un sistema di conta-         così come quelli di mercato (es. fornitura di
bilità ambientale da parte degli enti locali, e    legname) tuttavia le difficoltà a quantificarli
nel 2020 viene pubblicato il terzo rapporto        e contabilizzarli economicamente per rag-
con una rassegna sistematica dei principali        giungere una gestione sostenibile rimango-
habitat e risorse naturali a rischio.              no irrisolti.
A queste iniziative Europee e nazionali si         Obiettivo di questo lavoro è applicare la
sono poi affiancate iniziative internaziona-       contabilità del capitale naturale alle risorse
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    forestali di un’area comunale così da evi-                      ci ed economici necessari per quantificare i
    denziare quali sfide ed opportunità esistono                    benefici prodotti dal patrimonio naturale per
    per poter incrementare una gestione effi-                       il territorio comunale.
    ciente delle foreste.
    Nonostante i principali documenti a soste-
    gno delle foreste, come il SEEA AFF (System                     2. Materiali e metodi
    of Environmental-Economic Accounting for
    Agriculture, Forestry and Fischeries)1, sia-                    Il capitale naturale e i servizi ecosistemici
    no pensati per una gestione nazionale, si è                     sono fattori essenziali per la vita ed il benes-
    ritenuto opportuno testarle anche a livello                     sere umano ma la comprensione dei com-
    locale così da valorizzare le diverse realtà                    plessi funzionamenti delle componenti bio-
    forestali esistenti in Europa. I piccoli comu-                  tiche e abiotiche e i servizi utili alla società
    ni, le aree montane e le aree marginali ri-                     sono stati formalizzati solo agli inizi degli
    chiedono politiche di gestione delle foreste                    anni ‘90 (DE GROOT, 1992). La Figura 1 sin-
    ad hoc e la contabilità nazionale necessita                     tetizza come le risorse naturali forniscono
    di una calibrazione dal basso che includa                       numerosi servizi ecosistemici che consento-
    nel processo di valutazione biofisica ed eco-                   no il funzionamento del sistema economico
    nomica sia servizi ecosistemici connessi al                     ed il benessere sociale.
    mercato, e quindi facilmente riconducibili
    al valore della foresta, sia quei servizi fuori                 La definizione di servizi ecosistemici ci
    mercato i cui benefici sono goduti dalle po-                    permette di generare una maggiore con-
    polazioni locali e contribuiscono al benes-                     sapevolezza sul funzionamento di un eco-
    sere umano.                                                     sistema, dei suoi limiti, delle sue poten-
    Il comune oggetto di studio (Lenola) si tro-                    zialità e del suo contributo al benessere
    va nella provincia di Latina e si presenta                      dell’umanità, e di favorire attraverso la
    come un centro collinare di origine alto-                       valutazione economica, la loro inclusione
    medievale, con un’economia basata quasi                         nei processi decisionali. La Figura 2 ripor-
    esclusivamente sulle attività primarie quali                    ta le quattro principali categorie di servizi.
    agricoltura, zootecnia e silvicoltura. In base
    alla zonizzazione del Piano di Sviluppo                         • Servizi di supporto (supporting services):
    Rurale (PSR) 2014-2020 il territorio viene                      comprendono servizi quali il ciclo dei nu-
    classificato come “area rurale intermedia”                      trienti e la formazione del suolo, necessari
    ricadente per il 70% in una ZPS (Zona Pro-                      per la produzione di tutti gli altri servizi.
    tezione Speciale) e per lo 0,8% in una zona
    SIC (Sito di Interesse Comunitario). Sono                       • Servizi di approvvigionamento (pro-
    proprio queste caratteristiche che rendono il                   visioning services): comprende i pro-
    territorio unico ma allo stesso tempo molto                     dotti ottenuti direttamente dagli eco-
    simile alle innumerevoli aree rurali italiane                   sistemi quali ad esempio la fornitu-
    ed europee evidenziando quindi l’elevato                        ra di acqua, cibo, legname, energia.
    potenziale benefico di un sistema di gestio-
    ne efficiente delle risorse naturali facilmente                 • Servizi di regolazione (regulating servi-
    applicabile e replicabile in tali aree.                         ces): costituiscono i benefici ottenuti dalla
    L’articolo è organizzato in una sezione de-                     regolazione degli ecosistemi quali ad esem-
    scrittiva e metodologica dove vengono ri-                       pio la purificazione dell’acqua, il control-
    portati i processi di contabilità dei Servizi                   lo delle inondazioni o la regolazione del
    Ecosistemici (SE) delle foreste e in una par-                   clima tramite il sequestro del carbonio.
    te empirica in cui sono dettagliati i dati fisi-
                                                                    • Servizi culturali (cultural services): i bene-
                                                                    fici che le persone ottengono dagli ecosiste-
        1 Sistema statistico per l’organizzazione di dati ai fini
    della descrizione e successiva analisi delle relazioni tra
                                                                    mi attraverso l’arricchimento spirituale, lo
    l’ambiente e le attività economiche collegate al settore
                                                                    sviluppo cognitivo, le esperienze ricreative
    agricolo, forestale ed ittico.
                                                                    ed estetiche.
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 Figura 1: Framework a cascata che collega gli ecosistemi ed il benessere umano (Fonte: HAINES-YOUNG et al., 2010).

Figura 2: Classificazione dei SE adottata dal MA e riadattata dal TEEB con l’aggiunta di immagini stilizzate (Fonte: TEEB,
2010).
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     Dal Sistema di Contabilità Ambientale ed                       In CICES i servizi ecosistemici sono definiti
     Economica (SEEA)2 guidato dalla Divisio-                       come i contributi che gli ecosistemi appor-
     ne Statistica delle Nazioni Unite (UNSD) è                     tano al benessere umano e distinti dai beni e
     nata la “Classificazione dei Servizi Ecosiste-                 dai benefici che le persone successivamente
     mici” (CICES) volta a fornire un quadro di                     traggono da essi e i cui output vengono rico-
     riferimento adeguato che aiuti a identificare                  nosciuti come servizi di approvvigionamen-
     ciò che costituisce un servizio ecosistemico                   to, di regolazione e culturali, escludendo i
     finale e riuscire ad inquadrarlo tra le diverse                cosiddetti servizi di supporto originariamen-
     tipologie. Il CICES ha preso come punto di                     te definiti dal Millennium Ecosystem Asses-
     partenza la tipologia di servizi ecosistemici                  sment essendo questi ultimi trattati come
     suggerita nel Millennium Ecosystem Asses-                      parte delle strutture, dei processi e delle
     sment (MA) e l'ha perfezionata per riflettere                  funzioni che caratterizzano gli ecosistemi.
     alcune delle questioni chiave identificate                     Le Nazioni Unite, assieme alla classifica-
     nella più ampia letteratura di ricerca. Al li-                 zione dei SE, hanno anche formalizzato
     vello più alto o più generale ci sono le tre                   le procedure di contabilizzazione descrit-
     categorie utilizzate nel MA: approvvigio-                      te nel SEEA AFF che consiste semplice-
     namento, regolazione, culturali. Al di sot-                    mente nell’applicazione delle strutture e
     to di queste "Sezioni" si trovano una serie                    dei principi contabili contenuti nel Siste-
     di "Divisioni", "Gruppi" e "Classi". Tale                      ma Nazionale dei Conti (SNA) e nel SEEA
     struttura gerarchica (Fig. 3), permette agli                   Central Framework con particolare at-
     utenti di scendere al livello di dettaglio                     tenzione all’integrazione di dati rilevanti
     puntuale, oppure di raggruppare o combi-                       per il settore agricolo, forestale e marino
     nare risultati quando si effettuano confronti                  all’interno dei conti statistici nazionali.
     o rapporti più generici dal momento che a                      Secondo lo United Nations System of Envi-
     qualsiasi livello della gerarchia le categorie                 ronmental-Economic Accounting - Experi-
     sono da intendersi esclusive e non sovrap-                     mental Ecosystem Accounts (SEEA EEA),
     poste, in modo che il CICES possa essere                       uno dei principali obbiettivi della contabili-
     considerato un sistema di classificazione                      tà ambientale è quello di fornire informazio-
     piuttosto che una nomenclatura arbitraria.                     ni rilevanti su come le attività economiche e

     Figura 3: Esempio della struttura gerarchica CICES (Fonte: HAINES-YOUNG et al., 2010).

         2 Il SEEA Experimental Ecosystem Accounting costi-         gli esseri umani dipendono dai servizi ecosi-
     tuisce un quadro statistico integrato per l'organizzazione     stemici e come possibili impatti di tali attivi-
     dei dati biofisici, la misurazione dei servizi ecosistemici,   tà possano compromettere la loro fornitura.
     il monitoraggio delle variazioni degli asset ecosistemici e    Lo schema contabile richiede di realizzare
     il collegamento di queste informazioni alle attività econo-    una prima valutazione ecologica dei servi-
     miche e alle altre attività umane.                             zi che ci permetta in seguito di assegnare
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un valore economico adeguato all’effet-             zioni di mercato parallele che sono associa-
tiva produzione dei servizi. Per stabilire          te indirettamente al bene da valutare. In as-
quest’ultimo aspetto, bisogna quantificare le       senza di informazioni dirette e indirette sui
funzioni di produzione degli ecosistemi ge-         prezzi dei servizi ecosistemici, si può ricor-
neratrici di detti servizi e le varie interazioni   rere alla creazione di valutazioni indirette.
che intercorrono tra essi. Una volta comple-
tato questo step, si procederà secondo varie        Tuttavia, diversi metodi si possono uti-
tecniche, ad una valutazione economica dei          lizzare per valutare lo stesso servizio eco-
flussi dei servizi quantificati fisicamente.        sistemico non di mercato e l’analista è
È importante però effettuare una distinzio-         incaricato di scegliere il metodo adegua-
ne tra i beni ed i servizi ecosistemici; i beni     to a seconda del tipo di servizio ecosiste-
sono definiti dal SEEA Experimental Ecosy-          mico e come esso contribuisce all’attività
stem Accounting come aree spaziali conte-           economica e sociale dell’area analizzata.
nenti una combinazione di elementi biotici          Di conseguenza, nel progettare un approccio
e abiotici che interagiscono tra loro, costi-       di valutazione per uno specifico servizio eco-
tuendo la base funzionale dell’ecosistema           sistemico è necessario comprendere: a) come
per poter fornire i flussi di servizi ecosiste-     tale servizio porta alla generazione di bene-
mici. I SE costituiscono il collegamento tra        fici e b) la relazione tra tali benefici e la con-
i beni dell’ecosistema da un lato e i benefici      tabilizzazione della relativa attività econo-
ricevuti dalla società dall’altro. Tali bene-       mica nei conti statistici nazionali (UN, 2014).
fici solitamente sono rivolti alle persone di
quell’area geografica e possono essere sia          La Tabella 1 classifica i principali servi-
materiali (ad esempio la raccolta del legna-        zi forestali e le loro caratteristiche in ter-
me) che immateriali (come i benefici dell’a-        mini di misurazioni biofisiche ed econo-
ria o dell’acqua pulita filtrata da un ecosi-       miche distinguendo tre servizi principali:
stema). L'obiettivo della contabilità dei ser-
vizi ecosistemici è quello di organizzare le        •        Servizi di approvvigionamento
informazioni sui flussi dei servizi ecosiste-       •        Servizi di regolazione
mici per tipo di servizio, per asset ecosiste-      •        Servizi culturali
mici e per unità economiche coinvolte nella
generazione e nel loro utilizzo (UN, 2014).
Una serie di fattori e condizioni determina la
scelta del metodo di valutazione economi-
ca dei servizi forestali. Ad esempio, quan-
do un servizio ecosistemico è di proprietà
privata ed è commercializzato sul mercato,
i suoi utenti hanno la possibilità di rivelare
le loro preferenze per tale bene rispetto ad
altri sostituti o materie prime complemen-
tari attraverso le loro scelte di mercato reali,
dati i prezzi relativi e altri fattori economici.
Per tali servizi ecosistemici, una curva della
domanda può essere specificata direttamen-
te in base al comportamento osservato sul
mercato. Molti servizi ecosistemici, tutta-
via, non sono di proprietà privata o non sono
commercializzati, e quindi le loro curve di
domanda non possono essere direttamente
osservate e misurate. In questi casi sono stati
utilizzati metodi alternativi per ricavarne dei
valori. In assenza di tali informazioni, i dati
sui valori devono essere ricavati da transa-
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     Tabella 1: Descrizione di alcuni SE forestali (Fonte: Propria elaborazione).

     Questi servizi contribuiscono in maniera va-                      riva principalmente dalle esternalità positi-
     riegata al benessere umano e i vari metodi                        ve prodotte. Dove questi servizi impattano
     di valutazione utilizzati per determinarne il                     direttamente il benessere umano, attraverso
     valore economico riflette la complessità del-                     per esempio, impatti positivi sulla salute
     le connessioni uomo-natura a livello locale.                      dovuti al filtraggio dell’aria, si genera un
     I servizi di approvvigionamento sono già                          valore che può essere collegato ai risparmi
     inclusi nei conti statistici nazionali e quindi                   in spese sanitarie o potrebbero contribuire
     concorrono già alla formazione del prodotto                       genericamente al benessere umano (surplus
     Interno Lordo (PIL), tuttavia il SEEA EEA                         del consumatore). Vi sono anche servizi che
     richiede la specifica attribuzione di questi                      contribuiscono al surplus del produttore
     benefici all’ecosistema forestale. Pertanto, i                    prevenendo danni alla produzione o permet-
     costi associati alla raccolta o estrazione del                    tendo alla produzione stessa di essere rea-
     capitale naturale che prevedono l’impiego                         lizzata (ad es. i servizi di protezione dalle
     di capitale umano e tecnico devono essere                         inondazioni). Per la valutazione di questi
     dedotti dal valore della produzione di detto                      servizi si ricorre spesso a determinare la
     servizio (resource rent), così come il valo-                      disponibilità marginale dei consumatori a
     re di eventuali tasse o sussidi sulla produ-                      pagare per il servizio in questione. Comu-
     zione. L’assegnazione del contributo dei                          nemente, il fulcro della misurazione per
     servizi di approvvigionamento alla foresta                        la regolamentazione dei servizi è l'analisi
     risulta utile per poter riconoscere che se i                      del benessere. Di conseguenza, vengono
     servizi ecosistemici non fossero disponibi-                       utilizzati alcuni dei metodi di valutazione
     li essi dovrebbero essere sostituiti con altri                    sviluppati nel campo dell'economia am-
     fattori di produzione, con possibili cali di                      bientale, principalmente il metodo dei costi
     produzione o addirittura la sua cessazione.                       evitati, dei costi di sostituzione e mitiga-
     I servizi di regolazione sono generalmente                        zione o tramite la valutazione contingente.
     i più difficili da valutare dal momento che                       Per i servi culturali la situazione dif-
     il loro supporto all’attività economica de-                       ferisce in base al servizio considerato.
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Molti di essi come i servizi spirituali o sim-       delle BSU contigue che soddisfano un in-
bolici o quelli di informazione e conoscen-          sieme di fattori relativi alle caratteristiche
za, generano un surplus del consumatore che          e al funzionamento di un ecosistema (ad
risulta difficile da valutare in termini mone-       es. tipo di copertura del suolo), definite
tari. I sevizi collegati al turismo o all’attività   in modo tale che l’insieme di queste unità
ricreativa impattano sia il surplus del consu-       all’intero di una LCEU operi in modo re-
matore che del produttore e sono frequente-          lativamente congiunto e allo stesso tem-
mente già inclusi nei conti statistici nazionali.    po indipendente dalle LCEU adiacenti.

Tuttavia, come per i servizi di approvvi-            • Le EAU sono aree più ampie e solitamente
gionamento, il contributo specifico dell’e-          già delineate che tengono conto dei confini
cosistema deve essere specificatamente               amministrativi/gestionali e delle caratteristi-
identificato. Solitamente questo viene ef-           che fisiche e naturali (ad es. i bacini fluviali).
fettuato attraverso l’utilizzo del metodo del
costo del viaggio, del metodo del prezzo             In questo studio sono stati utilizzati i dati del
edonico o della valutazione contingente.             Piano di Gestione ed Assestamento Foresta-
Tradizionalmente i servizi di approvvigio-           le (PGAF) e, dove possibile ed opportuno,
namento sono i più analizzati negli studi            sono stati integrati con i dati spaziali (es. ra-
sulla contabilità degli ecosistemi (NGWEN-           ster dataset) per rendere i calcoli più accurati
YA, HASSAN, 2005; OJEA et al., 2012; BIRCH           possibili. In particolare, per stimare i valori
et al., 2014; KIBRIA et al., 2017) al con-           dei servizi di approvvigionamento, le meto-
trario i servizi di regolazione e cultura-           dologie hanno previsto esclusivamente l’u-
li sono invece scarsamente analizzati.               tilizzo di dati presenti nel PGAF, provenien-
                                                     ti da campionamenti realizzati sul territorio
Una volta delineato l’ecosistema e prese in          in esame. Viceversa, per i servizi di regola-
considerazione le connessioni con la sfera           zione, le informazioni rinvenibili dal PGAF
economica e sociale, è importante consi-             sono state integrate con dati spaziali oppor-
derare anche i confini spaziali dell’analisi.        tunamente adattati al contesto di valutazio-
La contabilità degli ecosistemi ha un                ne grazie all’utilizzo dei software InVEST3
grande potenziale per strutturare l’infor-           e QGis. La valutazione economica dei servi-
mazione, la comunicazione e il supporto              zi forestali locali è stata svolta utilizzando:
alle decisioni per una varietà di scale e li-
velli di governance. Per raggiungere que-            • prezzi di mercato provenienti da indagini
sti obiettivi, e per tenere adeguatamente            sul contesto socioeconomico del territorio
conto dei compromessi tra i diversi servi-           (Produzione foraggera; Produzione legnosa)
zi a livello locale, sono necessari conti di-
saggregati dal punto di vista spaziale. Ciò          • benefici trasferiti, eseguendo un’anali-
permette di valutare il potenziale di utiliz-        si dei valori utilizzati da studi di lettera-
zo e la dipendenza delle aree locali dalle           tura che valutano il servizio ecosistemico
diverse componenti del capitale naturale.            in esame con la medesima metodologia
                                                     utilizzata nel nostro studio (Sequestro e
Per qualsiasi applicazione contabile, il             stoccaggio carbonio; Controllo dell’e-
SEEA Experimental Ecosystem Accounts                 rosione; Carbonio contenuto nel suolo).
definisce tre scale di analisi collegate:
Basic Spatial Units (BSU), Land Cover/
Ecosystem Functional Units (LCEU)
ed Ecosystem Accounting Units (EAU).                    3 È una suite di modelli software gratuiti e open-
                                                     source usati per mappare e valutare i beni e i servizi della
• Le BSU comprendono suddivisioni ab-                natura che sostengono e soddisfano la vita umana. Vengo-
bastanza piccole, formate da una griglia             no principalmente impiegati per indagare come i cambia-
standard (ad es. celle da 1 km2) o definite          menti negli ecosistemi possano portare a cambiamenti nei
da particelle di terreno delineate dal catasto.      benefici che giungono alle persone (SHARP et al., 2020)
• Le LCEU sono definite come l’insieme
Valutazione economica dei servizi ecosistemici forestali: sfide e difficoltà a livello locale
14

     Tutto ciò risulta conforme a quanto previsto              Partendo dalla mappa europea di uso e co-
     dal SEEA AFF in cui viene consigliato di in-              pertura del suolo Corine Land Cover (CLC)
     tegrare i dati con informazioni provenienti               2018 IV livello (risoluzione 100 m), ed uti-
     da studi e censimenti, da fonti amministrati-             lizzando alcune funzionalità del software
     ve e, sempre più frequentemente, dai sistemi              QGIS si è ricavata la prima mappa CLC rife-
     informativi georeferenziati essendo conside-              rita al territorio comunale che ha consentito
     rato quest’ultimo un importante aspetto nella             l’individuazione delle diverse classi di uti-
     contabilità degli ecosistemi (FAO, UN, 2020)              lizzo del suolo (Figura 5). In tal modo è pos-
                                                               sibile effettuare un’analisi spaziale che ci
     2.1 Area di studio                                        permetta così di comprendere quale è la clas-
                                                               se dominante all’interno dell’area di studio.
     Il territorio comunale oggetto di analisi pre-
     senta un’estensione totale di 45,24 km2, di
     cui il 13% appartenente al “Parco naturale                  4 http://www.parchilazio.it/montiaurunci
     dei monti Aurunci4” (il più meridionale del                 5 http://www.parchilazio.it/montiausoni
     sistema delle aree naturali protette del La-
     zio) e circa il 16% al “Parco naturale monti
     Ausoni e lago di Fondi5”. Altra importante
     caratteristica geografica consiste in una fa-
     scia altimetrica tra i 125 e i 1.104 m s.l.m.
     (classificata dall’ISTAT come “collina lito-
     ranea”) in grado di offrire una grande varie-
     tà di paesaggi (Figura 4).

     Figura 4: Area di studio (Fonte: Propria elaborazione).
Valutazione economica dei servizi ecosistemici forestali: sfide e difficoltà a livello locale
15

Figura 5: Percentuale di territorio distinta per singola classe di copertura del suolo (Fonte: Propria elaborazione).

                                                                  cupato prevalentemente da pascoli e bo-
Le classi ecosistemi forestali/boschivi ri-                       schi, favorisca la silvicoltura e l’alleva-
sultano predominanti sul territorio comuna-                       mento. L’attività zootecnica è costituita
le. La scelta dei servizi ecosistemici da sot-                    principalmente da piccoli allevamenti a
toporre a valutazione è stata effettuata consi-                   conduzione familiare mentre, in merito
derando il contesto socio-economico territo-                      alle attività forestali nel territorio comuna-
riale e la disponibilità di dati per effettuare la                le, vi sono poche imprese boschive che si
valutazione. A livello locale risulta pertanto                    dedicano al taglio di piccoli appezzamenti
fondamentale basarsi sui dati primari reperi-                     che vengono acquistati solitamente dai pri-
bili sul territorio, ovvero seguire un approc-                    vati ed in cui l’unico assortimento prodot-
cio bottom-up. In riferimento a tale aspetto,                     to è la legna da ardere per uso domestico.
l’unica base dati accurata per il territorio di                   Dei 45,27 km2 di estensione comunale, il
riferimento è stata riscontrata nel PGAF.                         PGAF in questione ha riguardato 10,96 km2
Il PGAF sottolinea come il territorio, oc-                        suddivisi a loro volta in 5 classi (tipologie
Valutazione economica dei servizi ecosistemici forestali: sfide e difficoltà a livello locale
16

     di particelle) come riportato in Figura 6.
     Questo documento tecnico, elaborato dal
     comune di Lenola avvalendosi di esper-
     ti del settore ha permesso l’identificazione
     di quattro specifici servizi ecosistemici:

     •    Produzione foraggera;
     •    Produzione legnosa;
     •    Sequestro e stoccaggio del carbonio;
     •    Controllo dell’erosione.

         Figura 6: Tipologie di Particelle (Fonte: PGAF).

     2.2 Servizi di approvvigionamento

     2.2.1 Produzione foraggera                                   di bestiame (espresso in UBA/Ha/anno8).

     Tale servizio rientra nella categoria dei ser-
     vizi di approvvigionamento poiché la produ-                  Essendo il carico di bestiame calcolato in
     zione è destinata esclusivamente all’alimen-                 base alla capacità di carico del cotico e co-
     tazione del bestiame, sia in modo diretto che                noscendo che un’unità di bovino adulto con-
     dopo la trasformazione.                                      suma 3000 Kg di sostanza secca all’anno è
     Il PGAF ha previsto dei rilievi sulla vegeta-                stato possibile calcolare per ogni particella,
     zione, effettuati applicando il metodo fitoso-               partendo dalle UBA totali previste in essa, la
     ciologico (BRAUN-BLANQUET, 1932) e quello                    sua produttività.
     dei rilievi puntiformi (DAGET, POISSONET,                    Ottenuto l’indicatore biofisico del servizio
     1969) in modo da ottenere il valore pasto-                   si procede alla sua quantificazione in ter-
     rale6 delle associazioni vegetali riscontrate.               mini monetari. La valutazione economica
     Da tale valore è stato poi possibile, appli-                 dei servizi di approvvigionamento è spesso
     cando alcuni coefficienti di conversione,                    impostata sull’utilizzo dei prezzi di merca-
     ottenere la capacità produttiva del cotico                   to (SCHIRPKE, 2014; HÄYHÄ, 2015; MUNAFÒ,
     (espressa in UF/Ha/anno7) da cui è stato pos-                2019), e pertanto anche in questo caso si è
     sibile giungere al calcolo del carico ottimale               provveduto a ricercare le varie fonti di dati
                                                                  sui prezzi dei beni forestali venduti nei mer-
         6 Indice foraggero della comunità ottenuto come me-      cati locali. A tal fine è stato utilizzato quanto
     dia ponderata degli indici delle singole specie, con pon-    riportato nel foglio di calcolo Excel elabora-
     derazione eseguita sui contributi produttivi delle specie.   to dal Consiglio per la ricerca in agricoltura
         7 UF= Kg di sostanza secca                               e l’analisi dell’economia agraria (CREA)
         8 UBA = Unità bovino adulto                              sull’analisi settoriale delle colture foraggere
17

in pieno campo nella regione Lazio in rife-       salute e garantendo, attraverso il rilascio a
rimento alle principali categorie di colture      dote delle matricine e dei polloni, la rigene-
foraggere ed il loro prezzo. Come valore da       razione della particella campionata.
utilizzare nello studio è stato scelto il prez-   Essendo un servizio di approvvigionamento,
zo corrispondente alla coltura denominata         la valutazione economica viene solitamente
Graminacee e Leguminose in pieno campo            impostata utilizzando i prezzi di mercato, in
poiché rappresenta la principale coltura ri-      particolare alcuni studi come HÄYHÄ et al.
scontrata nei rilievi del PGAF.                   (2015) e SCHIRPKE et al. (2014) riportano
                                                  una valutazione economica basata sui valori
                                                  agricoli medi dei boschi sia per valutare lo
2.2.2 Produzione legnosa                          stock di risorsa che il flusso. Nel nostro stu-
                                                  dio si è pertanto applicato il prezzo di ven-
La produzione di materie prime legnose è un       dita applicato dalle varie aziende boschive
servizio ecosistemico di approvvigionamen-        presenti in zona il cui servizio principale
to, garantito in larga misura dalle superfici     consiste nella consegna di legna da ardere.
forestali naturali e dagli impianti di arbo-
ricoltura da legno. La produzione riguarda
legna e legname (rispettivamente da ardere        2.3 Servizi di regolazione
o ad uso industriale e destinata alla prima
trasformazione) reso disponibile in termini       2.3.1 Sequestro e stoccaggio del Carbonio
di legname maturo asportabile. Anche per
la valutazione di questo servizio sono stati      Tale sevizio ecosistemico contribuisce alla
utilizzati i dati presenti nel PGAF in cui vie-   regolazione del clima a livello globale gio-
ne evidenziato come l’unico assortimento          cando un ruolo fondamentale nell’ambito
prodotto dal territorio consista nella legna      delle strategie di mitigazione e di adatta-
da ardere per uso domestico riscontrando,         mento ai cambiamenti climatici. È un ser-
inoltre, la presenza di un paio di aziende        vizio assicurato dai diversi ecosistemi ter-
boschive di piccole dimensioni distribuite        restri e marini e fra tutti, le forestali naturali
sul territorio. Esse sono solite acquistare       e seminaturali presentano un alto potenziale
particelle di bosco per procedere al taglio ed    di sequestro di carbonio. Questo servizio
alla successiva vendita della legna da ardere     ecosistemico risulta opportuno calcolarlo
configurandosi quindi come i principali fru-      separatamente come stock (quantità di C
itori di tale servizio.                           immagazzinato nella massa legnosa, carbon
Per la tipologia di particelle denominata         storage) e come flusso (tasso annuo di se-
“Boschi cedui in produzione”, il PGAF ha          questro, carbon sequestration) come avvie-
previsto dei rilievi campionari (aree di sag-     ne in molti studi scientifici (SCHIRPKE et al.
gio) grazie ai quali è stato possibile ricavare   2014; MUNAFÒ 2019; GASPARINI et al. 2013).
dati specifici che hanno consentito il calco-     Seguendo l’Intergovernmental Panel on
lo sia del volume legnoso, dell’incremento        Climate Change (IPCC), la maggior parte
medio ad ettaro e della massa legnosa al mo-      del carbonio presente negli ecosistemi ter-
mento del taglio. In particolare, quest’ulti-     restri è contenuta in cinque principali pools
mo dato risulta estremamente importante in        costituiti da: biomassa epigea, biomassa
quanto permette all’Ente di avere un quadro       ipogea, suolo, lettiera e sostanza organica
abbastanza preciso delle potenziali entrate       morta. Si raccomanda quindi, per un’accu-
economiche provenienti dai boschi di pro-         rata valutazione del servizio, di calcolare il
prietà quantificandone la biomassa utiliz-        contenuto di carbonio stoccato in ognuno di
zabile. Essa costituisce la quantità di massa     questi pools seguendo specifiche metodolo-
legnosa che, dopo accurate analisi (campio-       gie.
namenti) su ogni specifica particella foresta-    Alcuni studi (SCHIRPKE et al. 2014; MUNA-
le, è stato stimato possa essere asportata dai    FÒ 2019) utilizzano come dati primari quelli
popolamenti esistenti senza intaccare la loro     riportati nel secondo Inventario Nazionale
18

     delle Foreste e dei serbatoi forestali di Car-                stimato sia lo stock che il flusso di carbonio
     bonio (INFC) (incremento corrente epigeo                      nei vari pools.
     ad ettaro; fitomassa epigea per ettaro) rife-                 Per ciò che attiene alla quantificazione mo-
     riti alle varie tipologie forestali, procedendo               netaria di tale servizio, dall’analisi di alcuni
     in seguito all’applicazione degli opportuni                   articoli scientifici (MORRI et al., 2013; BIRCH
     coefficienti (basic expansion factor; wood                    et al., 2014; HÄYHÄ et al., 2015; KAZAK et
     basic density; rapporto roots/shoot) riporta-                 al., 2016; HOLT, ROQUETTE, 2017) è possibile
     ti in VITULLO et al., (2007). Anche l’INFC,                   ricondurre la metodologia di valutazione a
     nella sua terza edizione ha previsto la stima                 due principali approcci: uno basato sui prez-
     del contenuto di carbonio organico (Corg)                     zi osservati nel mercato del carbonio, l’al-
     presente nelle foreste italiane.                              tro sul costo sociale del carbone. Nel primo
     Nel presente studio sono stati addottati due                  approccio ci si riferisce ai prezzi osservati
     differenti tipologie di calcolo del carbonio                  negli schemi di Emission trading (EU-ETS)
     stoccato ed immagazzinato nelle sole par-                     e Marginal Abatement Cost (MAC) mentre
     ticelle riconducibili a bosco presenti nel                    nel secondo, il Social Cost of Carbon (SCC),
     PGAF (100, 200, 300). Il primo ci consente                    viene definito il costo dei danni (benefici)
     di determinare solamente il contributo del                    globali causati da un’unità addizionale di
     pool costituito dalla biomassa arborea epi-                   carbonio emessa (rimossa) considerando
     gea mentre il secondo consente una quantifi-                  il suo intero ciclo di vita ed opportuna-
     cazione del contributo di tutti i cinque pools                mento scontato in termini di valore attuale.
     previsti dall’IPCC.                                           Essendo tale studio incentrato sulla valuta-
                                                                   zione dei servizi ecosistemici rientranti in
     1. I dati su altezza e diametro medio delle                   un’area di studio generatrice di valore per
     varie specie forestali sono stati utilizzati                  la comunità locale, si è deciso di adottare
     come variabili da inserire nelle tavole di                    il coerente approccio sociale piuttosto che
     cubatura fornite da TABACCHI et al., (2011).                  quello di mercato nonostante non esista un
     Dai valori di fitomassa secca determinati                     unico valore monetario corretto per il SCC.
     a partire dalle tavole di cubatura del ter-                   In letteratura è disponibile un rilevante nu-
     ritorio comunale il valore finale è stato                     mero di stime, che tuttavia differiscono per
     moltiplicato per 0,59 come suggerito dalla                    diversi ordini di grandezza, lasciando am-
     letteratura internazionale. Questo calco-                     biguità e confusione su quale è più oppor-
     lo fornisce solamente lo stock di carbonio                    tuno usare. Nel presente studio si utilizza
     organico ad ettaro della singola particella.                  il valore mediano ottenuto dal modello di
                                                                   RICKE et al., (2018) specificatamente per
     2. Inserendo i dati presenti nel PGAF riferiti                l’Italia poiché risulta uno degli studi più
     al volume di provvigione (m3/ha) e all’in-                    recenti in merito alla stima del Social Cost
     cremento corrente annuo ad ettaro (m3/ha/                     of Carbon. Tale valore risulta essere pari a
     anno) nelle specifiche equazioni basate sul-                  7,153 $/tCO2 che equivale a 6,34 €/tCO2.
     la metodologia IPCC ed utilizzate da MORRI
     et al. (2013) e VITULLO et al. (2007), viene
                                                                   2.3.2 Carbonio contenuto nel suolo
          9 Si è assunto come valore di default una frazione di
     carbonio della sostanza secca pari a 0.5 (IPCC, 1997).        È stato scelto di approfondire la valutazio-
          10 Ciò consiste nella produzione annuale di carbonio     ne della componente “Stock di Carbonio”
     organico per via della funzione di accrescimento degli        presente nel suolo poiché, come sottolineato
     alberi e viene calcolata utilizzando la sola equazione uti-   in VALLECILLO et al., (2018), il suolo rappre-
     lizzata nel calcolo dello stock per la componente arborea     senta una delle principali riserve di carbonio
     epigea, essendo l’unico pool interessato dalla funzione       negli ecosistemi terrestri e i risultati ottenuti
     accrescitiva arborea. Ciò che cambia rispetto alla prece-     nel secondo Inventario Nazionale delle Fo-
     dente sono i dati di input che, mentre per lo stock veniva    reste e dei serbatoi di Carbonio italiani mo-
     utilizzato il dato di approvvigionamento (m3/ha), per il      strano come tale pool sia responsabile dello
     calcolo del flusso viene utilizzato come valore di input
     l’incremento corrente annuale ad ettaro (m3/ha/yr).
19

stoccaggio di oltre il 57,6 % (715,7 t) della     teressa suoli fertili può causare ingenti per-
CO2 totale stoccata dal bosco.                    dite nella produttività agricola e forestale
Il contributo del suolo allo stoccaggio del       (VATANDASLAR et al., 2020; BRANDERA et
carbonio è stato possibile grazie ai calcoli      al., 2018). VALECILLO et al., (2018) nel loro
descritti nella sezione precedente. Tuttavia      studio effettuano una valutazione atta a sti-
esistono metodologie alternative ed è stato       mare l’erosione potenziale dei suoli utiliz-
scelto di applicare una seconda metodolo-         zando la USLE (Universal Soli Loss Equa-
gia per il suo calcolo, la quale prevede l’u-     tion). Attraverso la USLE viene calcolata la
tilizzo combinato dei software QGIS e dello       perdita di suolo (potenziale) dalla singola
specifico modulo InVEST11 Carbon Storage          porzione di territorio, in funzione delle ca-
and Sequestration. L’utilizzo di tale meto-       ratteristiche relative alla geomorfologia,
dologia risulta più accurata della precedente     clima, vegetazione e pratiche di gestione.
dal momento che lo stoccaggio di carbonio         Tale metodologia viene applicata anche dal
viene ottenuto in relazione alle classi di uso    modulo di InVEST (Sediment Delivery Ra-
e copertura del suolo. Ciò permette di pren-      tio) utilizzato per la valutazione del servi-
dere in considerazione la caratteristica del      zio in esame nell’area di studio. Il modulo
suolo e quindi il suo contributo al processo      Sediment Delivery Ratio è un modello spa-
di stoccaggio del carbonio. La procedura di       zialmente esplicitato e si basa sulla risolu-
stima risulta così più accurata e maggior-        zione spaziale del modello digitale del ter-
mente rappresentativa della condizione ter-       reno (DEM12) come dato di input. Per ogni
ritoriale dell’area di studio.                    pixel, il modello calcola prima la quantità
Sequendo la procedura riportata in SHARP          di perdita annuale di suolo da quella zona,
et al., (2020) sono stati ricavati attraverso     poi calcola il rapporto di consegna dei se-
l’utilizzo del software QGIS gli opportuni        dimenti (SDR), che è la proporzione della
dati di input (la mappa corrente di uso e co-     perdita di suolo che raggiunge effettiva-
pertura del suolo in formato raster ed una        mente il flusso, e infine determina la perdita
tabella in formato .csv contenente i dati sul     totale. Seguendo SHARP et al., (2020) è sta-
contenuto di carbonio in ognuno dei cinque        to possibile identificare la perdita di suolo
pools, per ogni classe di uso e copertura del     per il territorio comunale considerando le
suolo). Una volta avviato il modulo, esso ci      varie caratteristiche territoriali. Tra di essi
restituisce come dato di output una mappa         è stata utilizzata la mappa raster sed_reten-
in formato raster, contenente la quantità di      tion_index che riporta il suolo trattenuto in
carbonio stoccata in ogni pixel (t/px) dell’a-    tonnellate per ettaro all’anno così come de-
rea di studio. È risultato necessario effettua-   scritto anche in MUNAFÒ (2019). Il servizio
re ulteriori trattazioni attraverso il software   è stato poi valutato seguendo VAN DER MEU-
QGIS sulla mappa di output per permetterci        LEN et al., (2018) e GÖRLACH (2004) e cali-
di ottenere la quantità di carbonio stoccato      brando a livello locale le stime condotte su
in ogni particella forestale successivamente      scala europea con valori tra 22 e 235 €/ha.
valutata in termini monetari applicando il
Social Cost of Carbon (SCC).
                                                  3. Risultati e discussione

2.3.3 Controllo dell’erosione                     La Tabella 2 riassume i servizi ecosistemici
                                                  considerati e le metodologie utilizzate per le
Le frane sono eventi dannosi che sembrano
ripetersi con maggiore frequenza e, dopo i
terremoti, sono gli eventi che causano il
maggior numero di vittime e di danni nei             11 Integrated Valuation of Ecosystem Services and
centri abitati, alle infrastrutture, ai beni            Tradeoffs
ambientali, storici e culturali e quando in-         12 Digital Elevation Model
20
     stime.

     Tabella 2: Descrizione servizi ecosistemici valutati (Fonte: Propria elaborazione).

     Il territorio boschivo comunale è stato così                      duttività media di 9,9 q/ha che, rapportando-
     analizzato e valutato per i suoi principali                       lo alla superficie totale delle particelle, rag-
     servizi. È importante sottolineare come i                         giunge una produttività totale di 2.582,43 q
     valori esposti in Tabella 3 siano ricondu-                        di sostanza secca disponibili per le 86 Unità
     cibili ad una minima porzione di territo-                         Bovine Adulte (UBA) ammesse al pascolo.
     rio e precisamente quella interessata dai                         Applicando a tali quantità il valore mone-
     campionamenti effettuati sulle particelle                         tario indicato precedentemente è stato ot-
     forestali di esclusiva proprietà comuna-                          tenuto un range di valori che va da 1,39 €
     le. L’estensione complessiva comunale,                            fino a 553,12 € riconducibili naturalmente
     come abbiamo visto, ammonta a 45,24                               alle particelle con la più bassa e la più alta
     km2, corrispondenti a 4.524 ettari mentre                         produttività, rispettivamente (Figura 7). Nel
     la superficie, di proprietà comunale, in-                         complesso, la parte di territorio rientrante
     teressata dallo studio in esame interessa                         nella tipologia di particelle “pascoli, pa-
     1.096 ettari e cioè il 24% dell’estensione                        scoli cespugliati e cespuglieti” presenta un
     complessiva, riconducibile quasi esclusi-                         valore totale pari a 18.077 € che potrem-
     vamente all’ecosistema boschivo/forestale.                        mo benissimo considerare come il valore
                                                                       complessivo che dovranno sostenere gli
     3.1 Servizi di approvvigionamento                                 allevatori assegnatari delle fide pascolo nel
                                                                       caso in cui, non potendo più usufruire del
     3.1.1 Produzione foraggera                                        territorio, dovessero comprare del foraggio
                                                                       con simili proprietà per le proprie man-
     La metodologia utilizzata per la valutazione                      drie (ed ecco perché l’utilizzo del prezzo
     del servizio ha permesso di ottenere una pro-                     riferito alla specifica categoria colturale).
21

Figura 7: Cartografia della produttività delle particelle pascolive (Fonte: Propria elaborazione).

3.1.2 Produzione legnosa
                                                                  sottolineare l’incertezza incorporata in tale
Il valore produttivo medio è stato riscon-                        servizio dal momento che la disponibilità di
trato in 111,2 t/ha che, rapportato alla su-                      materiale potrebbe essere soggetta a futuri
perficie delle particelle generano un valore                      cambiamenti che ne modifichino la portata
produttivo totale pari a 19.187,6 tonnellate                      del flusso nel tempo. Un esempio può esse-
di legname disponibile per l’asporto (Ta-                         re rappresentato da un incendio interessan-
bella 3). Applicando il valore monetario                          te la maggior parte delle particelle forestali
prescelto è stato ottenuto un valore totale                       considerate. In tale ottica risulta importante
pari a 1.726.885,74 € che è possibile asse-                       sottolineare anche la presenza di un trade-
gnare alla fornitura di materiale legnoso da                      off tra tale servizio e lo stoccaggio ed il se-
parte dei boschi di proprietà comunale. Tale                      questro del carbonio. Ciò significa che se
importo è opportuno considerarlo come il                          l’intera tipologia di particelle in questione
valore del flusso atteso potenziale dei be-                       venisse disboscata, essa non produrrebbe
nefici della produzione legnosa e non come                        più il servizio riferito al carbonio generando
il flusso annuale che ne deriva dal proprio                       così una perdita addizionale che raramente
utilizzo. Questo perché i 686,76 tonnellate                       viene presa in considerazione.
di materiale legnoso prelevabili, sono da                         Per ottenere il valore del flusso annuale di
considerarsi una quantità disponibile per                         tale servizio vengono utilizzate le informa-
tutto il periodo di validità del PGAF e quin-                     zioni presenti nel PGAF e precisamente nel
di risulta opportuno considerarli come be-                        piano dei tagli che prevede l’utilizzazio-
nefici potenziali. Il termine potenziale sta a                    ne di tre specifiche particelle nelle prime
22

     due annualità di validità del piano (2019-                       ma invece la quantità di carbonio organico
     2020/2020-2021). Il flusso annuale coincide                      presente in tutti i pools forestali (biomassa
     quindi con il valore della fornitura di mate-                    epigea, ipogea, lettiera, suolo e sostanza or-
     riale legnoso prelevabile da tali particelle da                  ganica morta), a partire dal volume di prov-
     cui, applicando il prezzo di mercato scelto                      vigione della particella e proprio per via di
     per l’analisi in questione, si ottiene un valo-                  queste caratteristiche tale metodo risulta
     re annuale di tale servizio pari a 189.992,68                    molto più accurato ed esplicativo rispetto
     €/anno da intendere sia come beneficio ri-                       all’altro, portandoci quindi all’esclusione
     cavabile dalle aziende boschive addette alla                     del primo metodo e all’utilizzo del secondo
     raccolta e vendita della legna da ardere in                      per effettuare la valutazione economica.
     caso acquistino le particelle forestali in que-                  Si è deciso così di effettuare un confronto tra
     stione, sia come ricavo economico da parte                       i risultati ottenuti con il secondo approccio
     dell’ente che potrebbe adoperare tali entrate                    e le stime del contenuto di carbonio organi-
     per investire in una gestione più accurata ed                    co nei differenti pools distinti per regione e
     efficiente del patrimonio boschivo.                              per categoria forestale ricavate grazie all’in-

     Tabella 3: Caratterizzazione della tipologia di particelle “cedui in produzione” (Fonte: Propria elaborazione.).

     3.2 Servizi di regolazione                                       dagine integrativa dell’inventario foresta-
                                                                      le nazionale e riportati in GASPARINI et al.,
     3.2.1 Sequestro e stoccaggio del Carbonio                        (2013).
                                                                      Per quanto riguarda la componente viva
     Data la difficoltà di quantificare i servizi di                  epigea, il documento riporta in riferimento
     regolazione si ricorda che per la valutazio-                     alla regione Lazio ed alla specifica catego-
     ne di tale servizio sono state utilizzate due                    ria forestale denominata Ostrieti e Carpineti
     differenti metodologie così da riportare dei                     (che risulta essere il popolamento più fre-
     range di stime che riflettono le diversità nel-                  quente nell’area di studio), un contenuto di
     le misurazioni.                                                  carbonio organico pari a 29,6 t/ha che risul-
     Importante sottolineare la differenza tra i                      ta inferiore rispetto ai valori ottenuti nell’a-
     due approcci utilizzati in quanto il primo                       rea di studio, pari a 68 t/ha. Utilizzando la
     (utilizzo delle tavole di cubatura) permette                     stessa categoria forestale è possibile anche
     di ottenere solamente il valore del carbonio                     paragonare la quantità di carbonio organico
     organico presente nella biomassa arborea                         presente nella lettiera. L’INFC stima un va-
     epigea (AGB) a partire dall’altezza media e                      lore di 2,2 t/ha contro i 6,7 t/ha rinvenute per
     dal diametro medio della particella foresta-                     ciò che riguarda la superficie assestata dal
     le presentando quindi un discreto livello di                     PGAF. Ulteriore confronto opportunamente
     approssimazione. Il secondo approccio sti-                       effettuato consiste nella quantità di carbo-
                                                                                                     Foto di Maria Fulvia Zonta
23

nio presente nel suolo, qui riscontriamo un                         a 2.121,74 €/ha e un valore pari a 27,44 €/
valore di 69,1 t/ha nell’INFC e di 80,7 t/ha                        ha per quanto riguarda la funzione di seque-
nell’area di studio. In conclusione, riferen-                       stro annuale (Flow). Entrambi questi valori
doci al flusso del sequestro, trattato in Ga-                       sono però riferiti solo alle particelle foresta-
sparini et al. (2013) come la produzione an-                        li rientranti nella categoria dei boschi cedui
nua di carbonio organico per accrescimento                          in produzione. Per la categoria riferita ai
degli alberi, si riscontrano un valore pari a                       rimboschimenti di conifere, si riscontra un
0,9 t/ha che risulta simile al valore stimato                       valore dello stock pari a 294,38 €/ha ed un
nell’area di studio pari a 1,04 t/ha.                               valore della funzione di sequestro pari a 33
Dal confronto effettuato si può osservare                           €/ha.
come le stime prodotte per il territorio fore-                      Importante sottolineare come nei valori ap-
stale comunale superino tutti i valori ripor-                       pena riportati è stato escluso, per quel che ri-
tati dall’INFC, lo scostamento però non è                           guarda la parte riferita al calcolo dello stock,
molto significativo e ciò potrebbe riflettere                       il valore da ricondurre al carbonio presente
delle condizioni ambientali particolari ed in                       nel suolo poiché per la valutazione di tale
grado di influire sulla crescita della compo-                       componente viene utilizzata la metodologia
nente arborea incidendo indubbiamente sui                           introdotta precedentemente e i cui risultati
risultati finali. Ciò ci consente di accettare                      vengono esposti di seguito.
questa variabilità nei risultati supponendo
come i valori riportati dall’INFC siano dei                         3.2.2 Carbonio contenuto nel suolo
valori medi e quindi rientranti in un range in
cui il territorio analizzato potrebbe magari                        La quantità di carbonio stoccato nel suolo è
collocarsi nella fascia dei valori più alti.                        stata derivata a partire dal software InVEST.
Per ciò che attiene alla valutazione economi-                       La specie arborea “ostrieti e carpineti” (18%
ca del servizio, risulta opportuno convertire                       circa) risulta quella più diffusa nell’area di
i valori da tCorg/ha in tCO2/ha applicando il                       studio e la quantità media di carbonio stoc-
rapporto tra i pesi molecolari del carbonio                         cato nel suolo varia da 81,46 t/ha a 91,89
organico e del biossido di carbonio, pari a                         t/ha (Tabella 4). Applicando a tali quantità
3,67.                                                               il Social Cost of Carbon (SCC), viene rica-
Applicando il Social Cost of Carbon                                 vato un valore totale di tale servizio pari a
(SCC), l’area di studio presenta un valore                          1.598.301,43 € che, riportato all’ettaro, di-
per lo stoccaggio di carbonio (Stock) pari                          ventano 1.457,78 €/ha.

Tabella 4: Risultati per la tipologia colturale cedui (tC/ha). (Fonte: Propria elaborazione).
24

     3.2.3 Controllo dell’erosione                               quantità di sedimenti trasportati a valle, con
                                                                 valore medio pari a 17,5 t/ha che genera,
     La scelta della valutazione di tale servizio è              dati i valori monetari scelti per eseguire la
     supportata dall’individuazione di una speci-                valutazione economica, valori compresi tra
     fica categoria di particelle nel PGAF deno-                 9.422,40 € e 100.642,54 € che riportati all’et-
     minata “boschi a protezione idrogeologica”.                 taro diventano 193,73 €/ha e 2.069,29 €/ha.
     Questa tipologia di particelle è caratterizza               Di seguito viene riportata la mappa (Figura
     da boschi cedui di età elevata e ricadono in                8) ottenuta dal modello InVEST che mostra
     aree ad elevato rischio idrogeologico ubicati               l’erosione potenziale evitata. Le zone co-
     nella maggior parte dei casi in quei versanti               lorate in verde mostrano un basso livello
     ad elevata pendenza (superiore al 50%) con                  di erosione potenziale viceversa, le zone
     un elevato rischio di erosione superficiale.                tendenti al giallo/arancio rappresentano
     Si ritiene pertanto di valutare tale servizio               le zone con un’elevata potenzialità erosi-
     esclusivamente per tali particelle forestali                va. Ciò sembra coerente se confrontiamo
     poiché producono un servizio di maggio-                     tale mappa con quella prodotta dall’Ispra
     re importanza rispetto ad altre particelle.                 nel progetto IFFI (Inventario dei Fenome-
     Come sottolineato da MUNAFÒ (2019),                         no Franosi in Italia) volto a quantificare la
     l’analisi degli studi in letteratura sull’erosio-           probabilità di frane nel territorio italiano.
     ne, mostra valori sia economici che biofisici               Come possiamo notare, le zone che il no-
     molto variabili sia per entità che per tipolo-              stro modello indica come quelle ad elevata
     gia, oltre che nell’applicazione spaziale del-              potenzialità di erosione, combaciano con
     lo studio (contesto geografico). Analizzando                le zone identificate nel progetto IFFI come
     i valori ottenuti nel presente studio è stato               aree soggette a crolli e ribaltamenti diffusi.
     riscontrato un indice biofisico, riferito alla

         Figura 8: Mappa Erosione Potenziale + Particelle a protezione idrogeologica (sopra); Cartografia Progetto
         IFFI riferita al territorio in esame (sotto). (Fonte: Propria elaborazione)
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La Figura 9 e la Tabella 5 riportano una                          gia InVEST ai fini del valore totale finale.
sintesi dei risultati divisi per singoli servizi                  Altro valore escluso dal calcolo finale è
ecosistemici e riferiti dove possibile (pro-                      rappresentato dal potenziale flusso di be-
duzione legnosa; sequestro e stoccaggio del                       nefici futuri generati dalla disponibilità di
carbonio) sia al valore del flusso annuale sia                    legname poiché esso costituisce la quantità
dello stock, anche se quest’ultimo dato non                       totale disponibile in un arco di tempo pari
partecipa alla formazione del valore totale.                      a dieci anni (stock) ed essendo interessati
Osservando bene la Figura 9 risulta eviden-                       a valutare i benefici attuali, questo valore
te come il più alto valore economico è rap-                       non contribuisce alla formazione del va-
presentato dal servizio di sequestro del car-                     lore economico complessivo ad oggi ma
bonio nel suolo. Come già accennato, sono                         solo un potenziale flusso di benefici futuri.
state intraprese due specifiche metodologie                       Per il servizio di controllo dall’erosione,
per la sua valutazione e come è possibile                         non essendo stato possibile ottenere dei va-
notare dall’istogramma la metodologia che                         lori specifici per poter calcolare l’indicatore
prevede l’utilizzo del modello InVEST mo-                         economico, sono state utilizzate delle stime
stra un valore economico maggiore rispetto                        ricavate dalla letteratura e quindi si è optato
all’altro e ciò può essere ricondotto al fatto                    per l’inclusione sia del valore minimo che
che il modello utilizza in combinazione sia                       del valore massimo rinvenuti. Questo ha
dati fisici (tCorg/ha) che dati spaziali (map-                    generato due valori totali di stima del ser-
pa CLC) producendo così delle stime mag-                          vizio fornito dalle particelle con funzione
giormente rappresentative della condizione                        di protezione idrogeologica permettendoci
territoriale; dato non trascurabile dal mo-                       di concludere come i servizi ecosistemici
mento che si sta stimando il servizio di stoc-                    selezionati per questo studio ed offerti dal-
caggio del carbonio da parte del suolo in un’                     la sola porzione di territorio interessata dal
area geografica molto piccola. Detto questo,                      PGAF, sono economicamente stimati in un
si è deciso di prendere in considerazione                         range tra i 2,3 M€/anno e i 2,4 M€/anno.
solamente il valore riferito alla metodolo-

Figura 9: Totali dei singoli Servizi Ecosistemici valutati (Fonte: Propria elaborazione).
26

     Di seguito viene riportata una tabella riassun-
     tiva (Tabella 5) che mostra i metodi e i risul-
     tati di stima per i diversi servizi ecosistemici
     analizzati. Importante ricordare come i valo-
     ri riferiti allo stock di legname e al carbonio
     contenuto nel suolo (IPCC) non partecipa-
     no alla formazione del valore totale finale.

      Tabella 5: Risultati dei Servizi Ecosistemici riferiti al territorio comunale di Lenola (LT). Fonte: Propria elaborazione.

     4. Conclusioni

     Molteplici motivi contribuiscono a promuo-                         la ricchezza danno indicazioni errate sullo
     vere e incentivare la valutazione degli ecosi-                     stato di benessere generale, generando scel-
     stemi naturali. Tra i principali motivi trovia-                    te politiche poco informate e scelte socia-
     mo la necessità di stabilire il contributo com-                    li ed economiche locali poco lungimiranti.
     plessivo degli ecosistemi al benessere sociale                     La valutazione monetaria può quindi aiu-
     ed economico, comprendere come e quanto                            tare a stabilire i valori degli ecosistemi che
     gli attori economici dipendono e impattano                         consentono di correggere i conti nazionali
     il capitale naturale, valutare come gestioni                       e meglio catturare cambiamenti di ricchez-
     alternative del territorio potrebbero favorire                     za e benessere. Tuttavia, la valutazione
     la tutela dell’ambiente e il benessere umano.                      dei servizi ecosistemici a livello comuna-
     Il principale problema dei servizi ecosiste-                       le è ancora scarsamente condotta e que-
     mici è che molti di essi non vengono cat-                          sto studio mira a contribuire alla realizza-
     turati nel sistema convenzionale dei conti                         zione della loro contabilità a scala locale.
     nazionali come concorrenti alla formazione                         Il valore totale dei principali servizi eco-
     del reddito totale. Inoltre, nonostante il ca-                     sistemici del comune di Lenola si aggi-
     pitale naturale rappresenti una significativa                      ra intorno ai 2,3 milioni di euro (2.100 €/
     quota nel totale della ricchezza nazionale, il                     ha) e tra questi lo stock del carbonio nel
     valore del suo esaurimento o del suo apprez-                       suolo è il servizio principale e rappresen-
     zamento non viene contabilizzato. Conse-                           ta approssimativamente il 70% del valore
     guentemente, le misure convenzionali del-                          totale. Ammettendo l’incertezza effettiva
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