Valutazione economica dei servizi ecosistemici forestali: sfide e difficoltà a livello locale
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7 DAVIDE ROSATI, SILVIA FERRINI Valutazione economica dei servizi ecosistemici forestali: sfide e difficoltà a livello locale 1. Introduzione A partire dagli anni ’70 la tutela e salvaguar- li come il Mapping and Ecosystem Asses- dia del capitale naturale – gli ecosistemi e le sment (2005), The Economics of Ecosystems risorse abiotiche del pianeta che forniscono and Biodiversity (TEEB 2010), United Na- alle persone risorse sfruttabili generando un tions System of Environmental-Economic flusso di benefici attraverso i servizi eco- Accounting – Experimental Ecosystem Ac- sistemici (EEA, 2018) – hanno raccolto un counts (SEEA EEA 2012, 2017, 2021) e il progressivo interesse da parte dei decisori panel-intergovernativo IPBES (The Inter- politici e la rete europea delle aree protette governmental Science-Policy Platform on “Natura 2000” istituita ai sensi della Diret- Biodiversity and Ecosystem Services). L’o- tiva Uccelli (79/409/CEE) e della Direttiva biettivo di queste iniziative è informare il Habitat (92/43/CEE) ne rappresenta un se- decisore politico e la cittadinanza dello stato gno tangibile. L’attenzione sul capitale na- dell’ambiente e delle iniziative a favore del turale è ulteriormente cresciuta nell’ ultimo benessere comune e della salute degli eco- decennio e la EU Biodiversity Strategy for sistemi. 2030 intende perseguire il ripristino della Tra i vari ecosistemi, la foresta è il più gran- biodiversità europea per il benessere delle de ecosistema terrestre d’Europa e ospita comunità, del clima e del pianeta. In questo gran parte della biodiversità del continente. contesto l’Environment Action Plan (EAP) Occupa circa il 33% della superficie totale pubblicato il 14 ottobre 2020 costituisce un della regione (215 milioni ha) e queste aree supporto operativo al raggiungimento degli offrono servizi essenziali per il benessere obiettivi del Green Deal europeo mirando umano: regolazione del clima, fornitura di ad accelerare la transizione energetica ver- acqua, legname, aria pulita, controllo dell’e- so la neutralità climatica, l’efficientamento rosione e molti altri ancora (DE RIGO et al., delle risorse e l’economia rigenerativa riu- 2016). Data l’importanza di tale ecosistema, scendo così a garantire un ritorno positivo nel 2013 l’UE adotta la EU Forest Strategy, per il pianeta (European Union, 2020). che mira ad una gestione sostenibile delle In Italia si istituisce il comitato per il capi- foreste e alla valorizzazione dei molteplici tale naturale nel 2015, con il compito di re- servizi ecosistemici. È importante sottoline- digere annualmente un rapporto sullo stato are, come a differenza del passato, i servizi del capitale naturale del Paese oltre che pro- non monetari delle foreste sono valorizzati muovere l’adozione di un sistema di conta- così come quelli di mercato (es. fornitura di bilità ambientale da parte degli enti locali, e legname) tuttavia le difficoltà a quantificarli nel 2020 viene pubblicato il terzo rapporto e contabilizzarli economicamente per rag- con una rassegna sistematica dei principali giungere una gestione sostenibile rimango- habitat e risorse naturali a rischio. no irrisolti. A queste iniziative Europee e nazionali si Obiettivo di questo lavoro è applicare la sono poi affiancate iniziative internaziona- contabilità del capitale naturale alle risorse
8 forestali di un’area comunale così da evi- ci ed economici necessari per quantificare i denziare quali sfide ed opportunità esistono benefici prodotti dal patrimonio naturale per per poter incrementare una gestione effi- il territorio comunale. ciente delle foreste. Nonostante i principali documenti a soste- gno delle foreste, come il SEEA AFF (System 2. Materiali e metodi of Environmental-Economic Accounting for Agriculture, Forestry and Fischeries)1, sia- Il capitale naturale e i servizi ecosistemici no pensati per una gestione nazionale, si è sono fattori essenziali per la vita ed il benes- ritenuto opportuno testarle anche a livello sere umano ma la comprensione dei com- locale così da valorizzare le diverse realtà plessi funzionamenti delle componenti bio- forestali esistenti in Europa. I piccoli comu- tiche e abiotiche e i servizi utili alla società ni, le aree montane e le aree marginali ri- sono stati formalizzati solo agli inizi degli chiedono politiche di gestione delle foreste anni ‘90 (DE GROOT, 1992). La Figura 1 sin- ad hoc e la contabilità nazionale necessita tetizza come le risorse naturali forniscono di una calibrazione dal basso che includa numerosi servizi ecosistemici che consento- nel processo di valutazione biofisica ed eco- no il funzionamento del sistema economico nomica sia servizi ecosistemici connessi al ed il benessere sociale. mercato, e quindi facilmente riconducibili al valore della foresta, sia quei servizi fuori La definizione di servizi ecosistemici ci mercato i cui benefici sono goduti dalle po- permette di generare una maggiore con- polazioni locali e contribuiscono al benes- sapevolezza sul funzionamento di un eco- sere umano. sistema, dei suoi limiti, delle sue poten- Il comune oggetto di studio (Lenola) si tro- zialità e del suo contributo al benessere va nella provincia di Latina e si presenta dell’umanità, e di favorire attraverso la come un centro collinare di origine alto- valutazione economica, la loro inclusione medievale, con un’economia basata quasi nei processi decisionali. La Figura 2 ripor- esclusivamente sulle attività primarie quali ta le quattro principali categorie di servizi. agricoltura, zootecnia e silvicoltura. In base alla zonizzazione del Piano di Sviluppo • Servizi di supporto (supporting services): Rurale (PSR) 2014-2020 il territorio viene comprendono servizi quali il ciclo dei nu- classificato come “area rurale intermedia” trienti e la formazione del suolo, necessari ricadente per il 70% in una ZPS (Zona Pro- per la produzione di tutti gli altri servizi. tezione Speciale) e per lo 0,8% in una zona SIC (Sito di Interesse Comunitario). Sono • Servizi di approvvigionamento (pro- proprio queste caratteristiche che rendono il visioning services): comprende i pro- territorio unico ma allo stesso tempo molto dotti ottenuti direttamente dagli eco- simile alle innumerevoli aree rurali italiane sistemi quali ad esempio la fornitu- ed europee evidenziando quindi l’elevato ra di acqua, cibo, legname, energia. potenziale benefico di un sistema di gestio- ne efficiente delle risorse naturali facilmente • Servizi di regolazione (regulating servi- applicabile e replicabile in tali aree. ces): costituiscono i benefici ottenuti dalla L’articolo è organizzato in una sezione de- regolazione degli ecosistemi quali ad esem- scrittiva e metodologica dove vengono ri- pio la purificazione dell’acqua, il control- portati i processi di contabilità dei Servizi lo delle inondazioni o la regolazione del Ecosistemici (SE) delle foreste e in una par- clima tramite il sequestro del carbonio. te empirica in cui sono dettagliati i dati fisi- • Servizi culturali (cultural services): i bene- fici che le persone ottengono dagli ecosiste- 1 Sistema statistico per l’organizzazione di dati ai fini della descrizione e successiva analisi delle relazioni tra mi attraverso l’arricchimento spirituale, lo l’ambiente e le attività economiche collegate al settore sviluppo cognitivo, le esperienze ricreative agricolo, forestale ed ittico. ed estetiche.
9 Figura 1: Framework a cascata che collega gli ecosistemi ed il benessere umano (Fonte: HAINES-YOUNG et al., 2010). Figura 2: Classificazione dei SE adottata dal MA e riadattata dal TEEB con l’aggiunta di immagini stilizzate (Fonte: TEEB, 2010).
10 Dal Sistema di Contabilità Ambientale ed In CICES i servizi ecosistemici sono definiti Economica (SEEA)2 guidato dalla Divisio- come i contributi che gli ecosistemi appor- ne Statistica delle Nazioni Unite (UNSD) è tano al benessere umano e distinti dai beni e nata la “Classificazione dei Servizi Ecosiste- dai benefici che le persone successivamente mici” (CICES) volta a fornire un quadro di traggono da essi e i cui output vengono rico- riferimento adeguato che aiuti a identificare nosciuti come servizi di approvvigionamen- ciò che costituisce un servizio ecosistemico to, di regolazione e culturali, escludendo i finale e riuscire ad inquadrarlo tra le diverse cosiddetti servizi di supporto originariamen- tipologie. Il CICES ha preso come punto di te definiti dal Millennium Ecosystem Asses- partenza la tipologia di servizi ecosistemici sment essendo questi ultimi trattati come suggerita nel Millennium Ecosystem Asses- parte delle strutture, dei processi e delle sment (MA) e l'ha perfezionata per riflettere funzioni che caratterizzano gli ecosistemi. alcune delle questioni chiave identificate Le Nazioni Unite, assieme alla classifica- nella più ampia letteratura di ricerca. Al li- zione dei SE, hanno anche formalizzato vello più alto o più generale ci sono le tre le procedure di contabilizzazione descrit- categorie utilizzate nel MA: approvvigio- te nel SEEA AFF che consiste semplice- namento, regolazione, culturali. Al di sot- mente nell’applicazione delle strutture e to di queste "Sezioni" si trovano una serie dei principi contabili contenuti nel Siste- di "Divisioni", "Gruppi" e "Classi". Tale ma Nazionale dei Conti (SNA) e nel SEEA struttura gerarchica (Fig. 3), permette agli Central Framework con particolare at- utenti di scendere al livello di dettaglio tenzione all’integrazione di dati rilevanti puntuale, oppure di raggruppare o combi- per il settore agricolo, forestale e marino nare risultati quando si effettuano confronti all’interno dei conti statistici nazionali. o rapporti più generici dal momento che a Secondo lo United Nations System of Envi- qualsiasi livello della gerarchia le categorie ronmental-Economic Accounting - Experi- sono da intendersi esclusive e non sovrap- mental Ecosystem Accounts (SEEA EEA), poste, in modo che il CICES possa essere uno dei principali obbiettivi della contabili- considerato un sistema di classificazione tà ambientale è quello di fornire informazio- piuttosto che una nomenclatura arbitraria. ni rilevanti su come le attività economiche e Figura 3: Esempio della struttura gerarchica CICES (Fonte: HAINES-YOUNG et al., 2010). 2 Il SEEA Experimental Ecosystem Accounting costi- gli esseri umani dipendono dai servizi ecosi- tuisce un quadro statistico integrato per l'organizzazione stemici e come possibili impatti di tali attivi- dei dati biofisici, la misurazione dei servizi ecosistemici, tà possano compromettere la loro fornitura. il monitoraggio delle variazioni degli asset ecosistemici e Lo schema contabile richiede di realizzare il collegamento di queste informazioni alle attività econo- una prima valutazione ecologica dei servi- miche e alle altre attività umane. zi che ci permetta in seguito di assegnare
11 un valore economico adeguato all’effet- zioni di mercato parallele che sono associa- tiva produzione dei servizi. Per stabilire te indirettamente al bene da valutare. In as- quest’ultimo aspetto, bisogna quantificare le senza di informazioni dirette e indirette sui funzioni di produzione degli ecosistemi ge- prezzi dei servizi ecosistemici, si può ricor- neratrici di detti servizi e le varie interazioni rere alla creazione di valutazioni indirette. che intercorrono tra essi. Una volta comple- tato questo step, si procederà secondo varie Tuttavia, diversi metodi si possono uti- tecniche, ad una valutazione economica dei lizzare per valutare lo stesso servizio eco- flussi dei servizi quantificati fisicamente. sistemico non di mercato e l’analista è È importante però effettuare una distinzio- incaricato di scegliere il metodo adegua- ne tra i beni ed i servizi ecosistemici; i beni to a seconda del tipo di servizio ecosiste- sono definiti dal SEEA Experimental Ecosy- mico e come esso contribuisce all’attività stem Accounting come aree spaziali conte- economica e sociale dell’area analizzata. nenti una combinazione di elementi biotici Di conseguenza, nel progettare un approccio e abiotici che interagiscono tra loro, costi- di valutazione per uno specifico servizio eco- tuendo la base funzionale dell’ecosistema sistemico è necessario comprendere: a) come per poter fornire i flussi di servizi ecosiste- tale servizio porta alla generazione di bene- mici. I SE costituiscono il collegamento tra fici e b) la relazione tra tali benefici e la con- i beni dell’ecosistema da un lato e i benefici tabilizzazione della relativa attività econo- ricevuti dalla società dall’altro. Tali bene- mica nei conti statistici nazionali (UN, 2014). fici solitamente sono rivolti alle persone di quell’area geografica e possono essere sia La Tabella 1 classifica i principali servi- materiali (ad esempio la raccolta del legna- zi forestali e le loro caratteristiche in ter- me) che immateriali (come i benefici dell’a- mini di misurazioni biofisiche ed econo- ria o dell’acqua pulita filtrata da un ecosi- miche distinguendo tre servizi principali: stema). L'obiettivo della contabilità dei ser- vizi ecosistemici è quello di organizzare le • Servizi di approvvigionamento informazioni sui flussi dei servizi ecosiste- • Servizi di regolazione mici per tipo di servizio, per asset ecosiste- • Servizi culturali mici e per unità economiche coinvolte nella generazione e nel loro utilizzo (UN, 2014). Una serie di fattori e condizioni determina la scelta del metodo di valutazione economi- ca dei servizi forestali. Ad esempio, quan- do un servizio ecosistemico è di proprietà privata ed è commercializzato sul mercato, i suoi utenti hanno la possibilità di rivelare le loro preferenze per tale bene rispetto ad altri sostituti o materie prime complemen- tari attraverso le loro scelte di mercato reali, dati i prezzi relativi e altri fattori economici. Per tali servizi ecosistemici, una curva della domanda può essere specificata direttamen- te in base al comportamento osservato sul mercato. Molti servizi ecosistemici, tutta- via, non sono di proprietà privata o non sono commercializzati, e quindi le loro curve di domanda non possono essere direttamente osservate e misurate. In questi casi sono stati utilizzati metodi alternativi per ricavarne dei valori. In assenza di tali informazioni, i dati sui valori devono essere ricavati da transa-
12 Tabella 1: Descrizione di alcuni SE forestali (Fonte: Propria elaborazione). Questi servizi contribuiscono in maniera va- riva principalmente dalle esternalità positi- riegata al benessere umano e i vari metodi ve prodotte. Dove questi servizi impattano di valutazione utilizzati per determinarne il direttamente il benessere umano, attraverso valore economico riflette la complessità del- per esempio, impatti positivi sulla salute le connessioni uomo-natura a livello locale. dovuti al filtraggio dell’aria, si genera un I servizi di approvvigionamento sono già valore che può essere collegato ai risparmi inclusi nei conti statistici nazionali e quindi in spese sanitarie o potrebbero contribuire concorrono già alla formazione del prodotto genericamente al benessere umano (surplus Interno Lordo (PIL), tuttavia il SEEA EEA del consumatore). Vi sono anche servizi che richiede la specifica attribuzione di questi contribuiscono al surplus del produttore benefici all’ecosistema forestale. Pertanto, i prevenendo danni alla produzione o permet- costi associati alla raccolta o estrazione del tendo alla produzione stessa di essere rea- capitale naturale che prevedono l’impiego lizzata (ad es. i servizi di protezione dalle di capitale umano e tecnico devono essere inondazioni). Per la valutazione di questi dedotti dal valore della produzione di detto servizi si ricorre spesso a determinare la servizio (resource rent), così come il valo- disponibilità marginale dei consumatori a re di eventuali tasse o sussidi sulla produ- pagare per il servizio in questione. Comu- zione. L’assegnazione del contributo dei nemente, il fulcro della misurazione per servizi di approvvigionamento alla foresta la regolamentazione dei servizi è l'analisi risulta utile per poter riconoscere che se i del benessere. Di conseguenza, vengono servizi ecosistemici non fossero disponibi- utilizzati alcuni dei metodi di valutazione li essi dovrebbero essere sostituiti con altri sviluppati nel campo dell'economia am- fattori di produzione, con possibili cali di bientale, principalmente il metodo dei costi produzione o addirittura la sua cessazione. evitati, dei costi di sostituzione e mitiga- I servizi di regolazione sono generalmente zione o tramite la valutazione contingente. i più difficili da valutare dal momento che Per i servi culturali la situazione dif- il loro supporto all’attività economica de- ferisce in base al servizio considerato.
13 Molti di essi come i servizi spirituali o sim- delle BSU contigue che soddisfano un in- bolici o quelli di informazione e conoscen- sieme di fattori relativi alle caratteristiche za, generano un surplus del consumatore che e al funzionamento di un ecosistema (ad risulta difficile da valutare in termini mone- es. tipo di copertura del suolo), definite tari. I sevizi collegati al turismo o all’attività in modo tale che l’insieme di queste unità ricreativa impattano sia il surplus del consu- all’intero di una LCEU operi in modo re- matore che del produttore e sono frequente- lativamente congiunto e allo stesso tem- mente già inclusi nei conti statistici nazionali. po indipendente dalle LCEU adiacenti. Tuttavia, come per i servizi di approvvi- • Le EAU sono aree più ampie e solitamente gionamento, il contributo specifico dell’e- già delineate che tengono conto dei confini cosistema deve essere specificatamente amministrativi/gestionali e delle caratteristi- identificato. Solitamente questo viene ef- che fisiche e naturali (ad es. i bacini fluviali). fettuato attraverso l’utilizzo del metodo del costo del viaggio, del metodo del prezzo In questo studio sono stati utilizzati i dati del edonico o della valutazione contingente. Piano di Gestione ed Assestamento Foresta- Tradizionalmente i servizi di approvvigio- le (PGAF) e, dove possibile ed opportuno, namento sono i più analizzati negli studi sono stati integrati con i dati spaziali (es. ra- sulla contabilità degli ecosistemi (NGWEN- ster dataset) per rendere i calcoli più accurati YA, HASSAN, 2005; OJEA et al., 2012; BIRCH possibili. In particolare, per stimare i valori et al., 2014; KIBRIA et al., 2017) al con- dei servizi di approvvigionamento, le meto- trario i servizi di regolazione e cultura- dologie hanno previsto esclusivamente l’u- li sono invece scarsamente analizzati. tilizzo di dati presenti nel PGAF, provenien- ti da campionamenti realizzati sul territorio Una volta delineato l’ecosistema e prese in in esame. Viceversa, per i servizi di regola- considerazione le connessioni con la sfera zione, le informazioni rinvenibili dal PGAF economica e sociale, è importante consi- sono state integrate con dati spaziali oppor- derare anche i confini spaziali dell’analisi. tunamente adattati al contesto di valutazio- La contabilità degli ecosistemi ha un ne grazie all’utilizzo dei software InVEST3 grande potenziale per strutturare l’infor- e QGis. La valutazione economica dei servi- mazione, la comunicazione e il supporto zi forestali locali è stata svolta utilizzando: alle decisioni per una varietà di scale e li- velli di governance. Per raggiungere que- • prezzi di mercato provenienti da indagini sti obiettivi, e per tenere adeguatamente sul contesto socioeconomico del territorio conto dei compromessi tra i diversi servi- (Produzione foraggera; Produzione legnosa) zi a livello locale, sono necessari conti di- saggregati dal punto di vista spaziale. Ciò • benefici trasferiti, eseguendo un’anali- permette di valutare il potenziale di utiliz- si dei valori utilizzati da studi di lettera- zo e la dipendenza delle aree locali dalle tura che valutano il servizio ecosistemico diverse componenti del capitale naturale. in esame con la medesima metodologia utilizzata nel nostro studio (Sequestro e Per qualsiasi applicazione contabile, il stoccaggio carbonio; Controllo dell’e- SEEA Experimental Ecosystem Accounts rosione; Carbonio contenuto nel suolo). definisce tre scale di analisi collegate: Basic Spatial Units (BSU), Land Cover/ Ecosystem Functional Units (LCEU) ed Ecosystem Accounting Units (EAU). 3 È una suite di modelli software gratuiti e open- source usati per mappare e valutare i beni e i servizi della • Le BSU comprendono suddivisioni ab- natura che sostengono e soddisfano la vita umana. Vengo- bastanza piccole, formate da una griglia no principalmente impiegati per indagare come i cambia- standard (ad es. celle da 1 km2) o definite menti negli ecosistemi possano portare a cambiamenti nei da particelle di terreno delineate dal catasto. benefici che giungono alle persone (SHARP et al., 2020) • Le LCEU sono definite come l’insieme
14 Tutto ciò risulta conforme a quanto previsto Partendo dalla mappa europea di uso e co- dal SEEA AFF in cui viene consigliato di in- pertura del suolo Corine Land Cover (CLC) tegrare i dati con informazioni provenienti 2018 IV livello (risoluzione 100 m), ed uti- da studi e censimenti, da fonti amministrati- lizzando alcune funzionalità del software ve e, sempre più frequentemente, dai sistemi QGIS si è ricavata la prima mappa CLC rife- informativi georeferenziati essendo conside- rita al territorio comunale che ha consentito rato quest’ultimo un importante aspetto nella l’individuazione delle diverse classi di uti- contabilità degli ecosistemi (FAO, UN, 2020) lizzo del suolo (Figura 5). In tal modo è pos- sibile effettuare un’analisi spaziale che ci 2.1 Area di studio permetta così di comprendere quale è la clas- se dominante all’interno dell’area di studio. Il territorio comunale oggetto di analisi pre- senta un’estensione totale di 45,24 km2, di cui il 13% appartenente al “Parco naturale 4 http://www.parchilazio.it/montiaurunci dei monti Aurunci4” (il più meridionale del 5 http://www.parchilazio.it/montiausoni sistema delle aree naturali protette del La- zio) e circa il 16% al “Parco naturale monti Ausoni e lago di Fondi5”. Altra importante caratteristica geografica consiste in una fa- scia altimetrica tra i 125 e i 1.104 m s.l.m. (classificata dall’ISTAT come “collina lito- ranea”) in grado di offrire una grande varie- tà di paesaggi (Figura 4). Figura 4: Area di studio (Fonte: Propria elaborazione).
15 Figura 5: Percentuale di territorio distinta per singola classe di copertura del suolo (Fonte: Propria elaborazione). cupato prevalentemente da pascoli e bo- Le classi ecosistemi forestali/boschivi ri- schi, favorisca la silvicoltura e l’alleva- sultano predominanti sul territorio comuna- mento. L’attività zootecnica è costituita le. La scelta dei servizi ecosistemici da sot- principalmente da piccoli allevamenti a toporre a valutazione è stata effettuata consi- conduzione familiare mentre, in merito derando il contesto socio-economico territo- alle attività forestali nel territorio comuna- riale e la disponibilità di dati per effettuare la le, vi sono poche imprese boschive che si valutazione. A livello locale risulta pertanto dedicano al taglio di piccoli appezzamenti fondamentale basarsi sui dati primari reperi- che vengono acquistati solitamente dai pri- bili sul territorio, ovvero seguire un approc- vati ed in cui l’unico assortimento prodot- cio bottom-up. In riferimento a tale aspetto, to è la legna da ardere per uso domestico. l’unica base dati accurata per il territorio di Dei 45,27 km2 di estensione comunale, il riferimento è stata riscontrata nel PGAF. PGAF in questione ha riguardato 10,96 km2 Il PGAF sottolinea come il territorio, oc- suddivisi a loro volta in 5 classi (tipologie
16 di particelle) come riportato in Figura 6. Questo documento tecnico, elaborato dal comune di Lenola avvalendosi di esper- ti del settore ha permesso l’identificazione di quattro specifici servizi ecosistemici: • Produzione foraggera; • Produzione legnosa; • Sequestro e stoccaggio del carbonio; • Controllo dell’erosione. Figura 6: Tipologie di Particelle (Fonte: PGAF). 2.2 Servizi di approvvigionamento 2.2.1 Produzione foraggera di bestiame (espresso in UBA/Ha/anno8). Tale servizio rientra nella categoria dei ser- vizi di approvvigionamento poiché la produ- Essendo il carico di bestiame calcolato in zione è destinata esclusivamente all’alimen- base alla capacità di carico del cotico e co- tazione del bestiame, sia in modo diretto che noscendo che un’unità di bovino adulto con- dopo la trasformazione. suma 3000 Kg di sostanza secca all’anno è Il PGAF ha previsto dei rilievi sulla vegeta- stato possibile calcolare per ogni particella, zione, effettuati applicando il metodo fitoso- partendo dalle UBA totali previste in essa, la ciologico (BRAUN-BLANQUET, 1932) e quello sua produttività. dei rilievi puntiformi (DAGET, POISSONET, Ottenuto l’indicatore biofisico del servizio 1969) in modo da ottenere il valore pasto- si procede alla sua quantificazione in ter- rale6 delle associazioni vegetali riscontrate. mini monetari. La valutazione economica Da tale valore è stato poi possibile, appli- dei servizi di approvvigionamento è spesso cando alcuni coefficienti di conversione, impostata sull’utilizzo dei prezzi di merca- ottenere la capacità produttiva del cotico to (SCHIRPKE, 2014; HÄYHÄ, 2015; MUNAFÒ, (espressa in UF/Ha/anno7) da cui è stato pos- 2019), e pertanto anche in questo caso si è sibile giungere al calcolo del carico ottimale provveduto a ricercare le varie fonti di dati sui prezzi dei beni forestali venduti nei mer- 6 Indice foraggero della comunità ottenuto come me- cati locali. A tal fine è stato utilizzato quanto dia ponderata degli indici delle singole specie, con pon- riportato nel foglio di calcolo Excel elabora- derazione eseguita sui contributi produttivi delle specie. to dal Consiglio per la ricerca in agricoltura 7 UF= Kg di sostanza secca e l’analisi dell’economia agraria (CREA) 8 UBA = Unità bovino adulto sull’analisi settoriale delle colture foraggere
17 in pieno campo nella regione Lazio in rife- salute e garantendo, attraverso il rilascio a rimento alle principali categorie di colture dote delle matricine e dei polloni, la rigene- foraggere ed il loro prezzo. Come valore da razione della particella campionata. utilizzare nello studio è stato scelto il prez- Essendo un servizio di approvvigionamento, zo corrispondente alla coltura denominata la valutazione economica viene solitamente Graminacee e Leguminose in pieno campo impostata utilizzando i prezzi di mercato, in poiché rappresenta la principale coltura ri- particolare alcuni studi come HÄYHÄ et al. scontrata nei rilievi del PGAF. (2015) e SCHIRPKE et al. (2014) riportano una valutazione economica basata sui valori agricoli medi dei boschi sia per valutare lo 2.2.2 Produzione legnosa stock di risorsa che il flusso. Nel nostro stu- dio si è pertanto applicato il prezzo di ven- La produzione di materie prime legnose è un dita applicato dalle varie aziende boschive servizio ecosistemico di approvvigionamen- presenti in zona il cui servizio principale to, garantito in larga misura dalle superfici consiste nella consegna di legna da ardere. forestali naturali e dagli impianti di arbo- ricoltura da legno. La produzione riguarda legna e legname (rispettivamente da ardere 2.3 Servizi di regolazione o ad uso industriale e destinata alla prima trasformazione) reso disponibile in termini 2.3.1 Sequestro e stoccaggio del Carbonio di legname maturo asportabile. Anche per la valutazione di questo servizio sono stati Tale sevizio ecosistemico contribuisce alla utilizzati i dati presenti nel PGAF in cui vie- regolazione del clima a livello globale gio- ne evidenziato come l’unico assortimento cando un ruolo fondamentale nell’ambito prodotto dal territorio consista nella legna delle strategie di mitigazione e di adatta- da ardere per uso domestico riscontrando, mento ai cambiamenti climatici. È un ser- inoltre, la presenza di un paio di aziende vizio assicurato dai diversi ecosistemi ter- boschive di piccole dimensioni distribuite restri e marini e fra tutti, le forestali naturali sul territorio. Esse sono solite acquistare e seminaturali presentano un alto potenziale particelle di bosco per procedere al taglio ed di sequestro di carbonio. Questo servizio alla successiva vendita della legna da ardere ecosistemico risulta opportuno calcolarlo configurandosi quindi come i principali fru- separatamente come stock (quantità di C itori di tale servizio. immagazzinato nella massa legnosa, carbon Per la tipologia di particelle denominata storage) e come flusso (tasso annuo di se- “Boschi cedui in produzione”, il PGAF ha questro, carbon sequestration) come avvie- previsto dei rilievi campionari (aree di sag- ne in molti studi scientifici (SCHIRPKE et al. gio) grazie ai quali è stato possibile ricavare 2014; MUNAFÒ 2019; GASPARINI et al. 2013). dati specifici che hanno consentito il calco- Seguendo l’Intergovernmental Panel on lo sia del volume legnoso, dell’incremento Climate Change (IPCC), la maggior parte medio ad ettaro e della massa legnosa al mo- del carbonio presente negli ecosistemi ter- mento del taglio. In particolare, quest’ulti- restri è contenuta in cinque principali pools mo dato risulta estremamente importante in costituiti da: biomassa epigea, biomassa quanto permette all’Ente di avere un quadro ipogea, suolo, lettiera e sostanza organica abbastanza preciso delle potenziali entrate morta. Si raccomanda quindi, per un’accu- economiche provenienti dai boschi di pro- rata valutazione del servizio, di calcolare il prietà quantificandone la biomassa utiliz- contenuto di carbonio stoccato in ognuno di zabile. Essa costituisce la quantità di massa questi pools seguendo specifiche metodolo- legnosa che, dopo accurate analisi (campio- gie. namenti) su ogni specifica particella foresta- Alcuni studi (SCHIRPKE et al. 2014; MUNA- le, è stato stimato possa essere asportata dai FÒ 2019) utilizzano come dati primari quelli popolamenti esistenti senza intaccare la loro riportati nel secondo Inventario Nazionale
18 delle Foreste e dei serbatoi forestali di Car- stimato sia lo stock che il flusso di carbonio bonio (INFC) (incremento corrente epigeo nei vari pools. ad ettaro; fitomassa epigea per ettaro) rife- Per ciò che attiene alla quantificazione mo- riti alle varie tipologie forestali, procedendo netaria di tale servizio, dall’analisi di alcuni in seguito all’applicazione degli opportuni articoli scientifici (MORRI et al., 2013; BIRCH coefficienti (basic expansion factor; wood et al., 2014; HÄYHÄ et al., 2015; KAZAK et basic density; rapporto roots/shoot) riporta- al., 2016; HOLT, ROQUETTE, 2017) è possibile ti in VITULLO et al., (2007). Anche l’INFC, ricondurre la metodologia di valutazione a nella sua terza edizione ha previsto la stima due principali approcci: uno basato sui prez- del contenuto di carbonio organico (Corg) zi osservati nel mercato del carbonio, l’al- presente nelle foreste italiane. tro sul costo sociale del carbone. Nel primo Nel presente studio sono stati addottati due approccio ci si riferisce ai prezzi osservati differenti tipologie di calcolo del carbonio negli schemi di Emission trading (EU-ETS) stoccato ed immagazzinato nelle sole par- e Marginal Abatement Cost (MAC) mentre ticelle riconducibili a bosco presenti nel nel secondo, il Social Cost of Carbon (SCC), PGAF (100, 200, 300). Il primo ci consente viene definito il costo dei danni (benefici) di determinare solamente il contributo del globali causati da un’unità addizionale di pool costituito dalla biomassa arborea epi- carbonio emessa (rimossa) considerando gea mentre il secondo consente una quantifi- il suo intero ciclo di vita ed opportuna- cazione del contributo di tutti i cinque pools mento scontato in termini di valore attuale. previsti dall’IPCC. Essendo tale studio incentrato sulla valuta- zione dei servizi ecosistemici rientranti in 1. I dati su altezza e diametro medio delle un’area di studio generatrice di valore per varie specie forestali sono stati utilizzati la comunità locale, si è deciso di adottare come variabili da inserire nelle tavole di il coerente approccio sociale piuttosto che cubatura fornite da TABACCHI et al., (2011). quello di mercato nonostante non esista un Dai valori di fitomassa secca determinati unico valore monetario corretto per il SCC. a partire dalle tavole di cubatura del ter- In letteratura è disponibile un rilevante nu- ritorio comunale il valore finale è stato mero di stime, che tuttavia differiscono per moltiplicato per 0,59 come suggerito dalla diversi ordini di grandezza, lasciando am- letteratura internazionale. Questo calco- biguità e confusione su quale è più oppor- lo fornisce solamente lo stock di carbonio tuno usare. Nel presente studio si utilizza organico ad ettaro della singola particella. il valore mediano ottenuto dal modello di RICKE et al., (2018) specificatamente per 2. Inserendo i dati presenti nel PGAF riferiti l’Italia poiché risulta uno degli studi più al volume di provvigione (m3/ha) e all’in- recenti in merito alla stima del Social Cost cremento corrente annuo ad ettaro (m3/ha/ of Carbon. Tale valore risulta essere pari a anno) nelle specifiche equazioni basate sul- 7,153 $/tCO2 che equivale a 6,34 €/tCO2. la metodologia IPCC ed utilizzate da MORRI et al. (2013) e VITULLO et al. (2007), viene 2.3.2 Carbonio contenuto nel suolo 9 Si è assunto come valore di default una frazione di carbonio della sostanza secca pari a 0.5 (IPCC, 1997). È stato scelto di approfondire la valutazio- 10 Ciò consiste nella produzione annuale di carbonio ne della componente “Stock di Carbonio” organico per via della funzione di accrescimento degli presente nel suolo poiché, come sottolineato alberi e viene calcolata utilizzando la sola equazione uti- in VALLECILLO et al., (2018), il suolo rappre- lizzata nel calcolo dello stock per la componente arborea senta una delle principali riserve di carbonio epigea, essendo l’unico pool interessato dalla funzione negli ecosistemi terrestri e i risultati ottenuti accrescitiva arborea. Ciò che cambia rispetto alla prece- nel secondo Inventario Nazionale delle Fo- dente sono i dati di input che, mentre per lo stock veniva reste e dei serbatoi di Carbonio italiani mo- utilizzato il dato di approvvigionamento (m3/ha), per il strano come tale pool sia responsabile dello calcolo del flusso viene utilizzato come valore di input l’incremento corrente annuale ad ettaro (m3/ha/yr).
19 stoccaggio di oltre il 57,6 % (715,7 t) della teressa suoli fertili può causare ingenti per- CO2 totale stoccata dal bosco. dite nella produttività agricola e forestale Il contributo del suolo allo stoccaggio del (VATANDASLAR et al., 2020; BRANDERA et carbonio è stato possibile grazie ai calcoli al., 2018). VALECILLO et al., (2018) nel loro descritti nella sezione precedente. Tuttavia studio effettuano una valutazione atta a sti- esistono metodologie alternative ed è stato mare l’erosione potenziale dei suoli utiliz- scelto di applicare una seconda metodolo- zando la USLE (Universal Soli Loss Equa- gia per il suo calcolo, la quale prevede l’u- tion). Attraverso la USLE viene calcolata la tilizzo combinato dei software QGIS e dello perdita di suolo (potenziale) dalla singola specifico modulo InVEST11 Carbon Storage porzione di territorio, in funzione delle ca- and Sequestration. L’utilizzo di tale meto- ratteristiche relative alla geomorfologia, dologia risulta più accurata della precedente clima, vegetazione e pratiche di gestione. dal momento che lo stoccaggio di carbonio Tale metodologia viene applicata anche dal viene ottenuto in relazione alle classi di uso modulo di InVEST (Sediment Delivery Ra- e copertura del suolo. Ciò permette di pren- tio) utilizzato per la valutazione del servi- dere in considerazione la caratteristica del zio in esame nell’area di studio. Il modulo suolo e quindi il suo contributo al processo Sediment Delivery Ratio è un modello spa- di stoccaggio del carbonio. La procedura di zialmente esplicitato e si basa sulla risolu- stima risulta così più accurata e maggior- zione spaziale del modello digitale del ter- mente rappresentativa della condizione ter- reno (DEM12) come dato di input. Per ogni ritoriale dell’area di studio. pixel, il modello calcola prima la quantità Sequendo la procedura riportata in SHARP di perdita annuale di suolo da quella zona, et al., (2020) sono stati ricavati attraverso poi calcola il rapporto di consegna dei se- l’utilizzo del software QGIS gli opportuni dimenti (SDR), che è la proporzione della dati di input (la mappa corrente di uso e co- perdita di suolo che raggiunge effettiva- pertura del suolo in formato raster ed una mente il flusso, e infine determina la perdita tabella in formato .csv contenente i dati sul totale. Seguendo SHARP et al., (2020) è sta- contenuto di carbonio in ognuno dei cinque to possibile identificare la perdita di suolo pools, per ogni classe di uso e copertura del per il territorio comunale considerando le suolo). Una volta avviato il modulo, esso ci varie caratteristiche territoriali. Tra di essi restituisce come dato di output una mappa è stata utilizzata la mappa raster sed_reten- in formato raster, contenente la quantità di tion_index che riporta il suolo trattenuto in carbonio stoccata in ogni pixel (t/px) dell’a- tonnellate per ettaro all’anno così come de- rea di studio. È risultato necessario effettua- scritto anche in MUNAFÒ (2019). Il servizio re ulteriori trattazioni attraverso il software è stato poi valutato seguendo VAN DER MEU- QGIS sulla mappa di output per permetterci LEN et al., (2018) e GÖRLACH (2004) e cali- di ottenere la quantità di carbonio stoccato brando a livello locale le stime condotte su in ogni particella forestale successivamente scala europea con valori tra 22 e 235 €/ha. valutata in termini monetari applicando il Social Cost of Carbon (SCC). 3. Risultati e discussione 2.3.3 Controllo dell’erosione La Tabella 2 riassume i servizi ecosistemici considerati e le metodologie utilizzate per le Le frane sono eventi dannosi che sembrano ripetersi con maggiore frequenza e, dopo i terremoti, sono gli eventi che causano il maggior numero di vittime e di danni nei 11 Integrated Valuation of Ecosystem Services and centri abitati, alle infrastrutture, ai beni Tradeoffs ambientali, storici e culturali e quando in- 12 Digital Elevation Model
20 stime. Tabella 2: Descrizione servizi ecosistemici valutati (Fonte: Propria elaborazione). Il territorio boschivo comunale è stato così duttività media di 9,9 q/ha che, rapportando- analizzato e valutato per i suoi principali lo alla superficie totale delle particelle, rag- servizi. È importante sottolineare come i giunge una produttività totale di 2.582,43 q valori esposti in Tabella 3 siano ricondu- di sostanza secca disponibili per le 86 Unità cibili ad una minima porzione di territo- Bovine Adulte (UBA) ammesse al pascolo. rio e precisamente quella interessata dai Applicando a tali quantità il valore mone- campionamenti effettuati sulle particelle tario indicato precedentemente è stato ot- forestali di esclusiva proprietà comuna- tenuto un range di valori che va da 1,39 € le. L’estensione complessiva comunale, fino a 553,12 € riconducibili naturalmente come abbiamo visto, ammonta a 45,24 alle particelle con la più bassa e la più alta km2, corrispondenti a 4.524 ettari mentre produttività, rispettivamente (Figura 7). Nel la superficie, di proprietà comunale, in- complesso, la parte di territorio rientrante teressata dallo studio in esame interessa nella tipologia di particelle “pascoli, pa- 1.096 ettari e cioè il 24% dell’estensione scoli cespugliati e cespuglieti” presenta un complessiva, riconducibile quasi esclusi- valore totale pari a 18.077 € che potrem- vamente all’ecosistema boschivo/forestale. mo benissimo considerare come il valore complessivo che dovranno sostenere gli 3.1 Servizi di approvvigionamento allevatori assegnatari delle fide pascolo nel caso in cui, non potendo più usufruire del 3.1.1 Produzione foraggera territorio, dovessero comprare del foraggio con simili proprietà per le proprie man- La metodologia utilizzata per la valutazione drie (ed ecco perché l’utilizzo del prezzo del servizio ha permesso di ottenere una pro- riferito alla specifica categoria colturale).
21 Figura 7: Cartografia della produttività delle particelle pascolive (Fonte: Propria elaborazione). 3.1.2 Produzione legnosa sottolineare l’incertezza incorporata in tale Il valore produttivo medio è stato riscon- servizio dal momento che la disponibilità di trato in 111,2 t/ha che, rapportato alla su- materiale potrebbe essere soggetta a futuri perficie delle particelle generano un valore cambiamenti che ne modifichino la portata produttivo totale pari a 19.187,6 tonnellate del flusso nel tempo. Un esempio può esse- di legname disponibile per l’asporto (Ta- re rappresentato da un incendio interessan- bella 3). Applicando il valore monetario te la maggior parte delle particelle forestali prescelto è stato ottenuto un valore totale considerate. In tale ottica risulta importante pari a 1.726.885,74 € che è possibile asse- sottolineare anche la presenza di un trade- gnare alla fornitura di materiale legnoso da off tra tale servizio e lo stoccaggio ed il se- parte dei boschi di proprietà comunale. Tale questro del carbonio. Ciò significa che se importo è opportuno considerarlo come il l’intera tipologia di particelle in questione valore del flusso atteso potenziale dei be- venisse disboscata, essa non produrrebbe nefici della produzione legnosa e non come più il servizio riferito al carbonio generando il flusso annuale che ne deriva dal proprio così una perdita addizionale che raramente utilizzo. Questo perché i 686,76 tonnellate viene presa in considerazione. di materiale legnoso prelevabili, sono da Per ottenere il valore del flusso annuale di considerarsi una quantità disponibile per tale servizio vengono utilizzate le informa- tutto il periodo di validità del PGAF e quin- zioni presenti nel PGAF e precisamente nel di risulta opportuno considerarli come be- piano dei tagli che prevede l’utilizzazio- nefici potenziali. Il termine potenziale sta a ne di tre specifiche particelle nelle prime
22 due annualità di validità del piano (2019- ma invece la quantità di carbonio organico 2020/2020-2021). Il flusso annuale coincide presente in tutti i pools forestali (biomassa quindi con il valore della fornitura di mate- epigea, ipogea, lettiera, suolo e sostanza or- riale legnoso prelevabile da tali particelle da ganica morta), a partire dal volume di prov- cui, applicando il prezzo di mercato scelto vigione della particella e proprio per via di per l’analisi in questione, si ottiene un valo- queste caratteristiche tale metodo risulta re annuale di tale servizio pari a 189.992,68 molto più accurato ed esplicativo rispetto €/anno da intendere sia come beneficio ri- all’altro, portandoci quindi all’esclusione cavabile dalle aziende boschive addette alla del primo metodo e all’utilizzo del secondo raccolta e vendita della legna da ardere in per effettuare la valutazione economica. caso acquistino le particelle forestali in que- Si è deciso così di effettuare un confronto tra stione, sia come ricavo economico da parte i risultati ottenuti con il secondo approccio dell’ente che potrebbe adoperare tali entrate e le stime del contenuto di carbonio organi- per investire in una gestione più accurata ed co nei differenti pools distinti per regione e efficiente del patrimonio boschivo. per categoria forestale ricavate grazie all’in- Tabella 3: Caratterizzazione della tipologia di particelle “cedui in produzione” (Fonte: Propria elaborazione.). 3.2 Servizi di regolazione dagine integrativa dell’inventario foresta- le nazionale e riportati in GASPARINI et al., 3.2.1 Sequestro e stoccaggio del Carbonio (2013). Per quanto riguarda la componente viva Data la difficoltà di quantificare i servizi di epigea, il documento riporta in riferimento regolazione si ricorda che per la valutazio- alla regione Lazio ed alla specifica catego- ne di tale servizio sono state utilizzate due ria forestale denominata Ostrieti e Carpineti differenti metodologie così da riportare dei (che risulta essere il popolamento più fre- range di stime che riflettono le diversità nel- quente nell’area di studio), un contenuto di le misurazioni. carbonio organico pari a 29,6 t/ha che risul- Importante sottolineare la differenza tra i ta inferiore rispetto ai valori ottenuti nell’a- due approcci utilizzati in quanto il primo rea di studio, pari a 68 t/ha. Utilizzando la (utilizzo delle tavole di cubatura) permette stessa categoria forestale è possibile anche di ottenere solamente il valore del carbonio paragonare la quantità di carbonio organico organico presente nella biomassa arborea presente nella lettiera. L’INFC stima un va- epigea (AGB) a partire dall’altezza media e lore di 2,2 t/ha contro i 6,7 t/ha rinvenute per dal diametro medio della particella foresta- ciò che riguarda la superficie assestata dal le presentando quindi un discreto livello di PGAF. Ulteriore confronto opportunamente approssimazione. Il secondo approccio sti- effettuato consiste nella quantità di carbo- Foto di Maria Fulvia Zonta
23 nio presente nel suolo, qui riscontriamo un a 2.121,74 €/ha e un valore pari a 27,44 €/ valore di 69,1 t/ha nell’INFC e di 80,7 t/ha ha per quanto riguarda la funzione di seque- nell’area di studio. In conclusione, riferen- stro annuale (Flow). Entrambi questi valori doci al flusso del sequestro, trattato in Ga- sono però riferiti solo alle particelle foresta- sparini et al. (2013) come la produzione an- li rientranti nella categoria dei boschi cedui nua di carbonio organico per accrescimento in produzione. Per la categoria riferita ai degli alberi, si riscontrano un valore pari a rimboschimenti di conifere, si riscontra un 0,9 t/ha che risulta simile al valore stimato valore dello stock pari a 294,38 €/ha ed un nell’area di studio pari a 1,04 t/ha. valore della funzione di sequestro pari a 33 Dal confronto effettuato si può osservare €/ha. come le stime prodotte per il territorio fore- Importante sottolineare come nei valori ap- stale comunale superino tutti i valori ripor- pena riportati è stato escluso, per quel che ri- tati dall’INFC, lo scostamento però non è guarda la parte riferita al calcolo dello stock, molto significativo e ciò potrebbe riflettere il valore da ricondurre al carbonio presente delle condizioni ambientali particolari ed in nel suolo poiché per la valutazione di tale grado di influire sulla crescita della compo- componente viene utilizzata la metodologia nente arborea incidendo indubbiamente sui introdotta precedentemente e i cui risultati risultati finali. Ciò ci consente di accettare vengono esposti di seguito. questa variabilità nei risultati supponendo come i valori riportati dall’INFC siano dei 3.2.2 Carbonio contenuto nel suolo valori medi e quindi rientranti in un range in cui il territorio analizzato potrebbe magari La quantità di carbonio stoccato nel suolo è collocarsi nella fascia dei valori più alti. stata derivata a partire dal software InVEST. Per ciò che attiene alla valutazione economi- La specie arborea “ostrieti e carpineti” (18% ca del servizio, risulta opportuno convertire circa) risulta quella più diffusa nell’area di i valori da tCorg/ha in tCO2/ha applicando il studio e la quantità media di carbonio stoc- rapporto tra i pesi molecolari del carbonio cato nel suolo varia da 81,46 t/ha a 91,89 organico e del biossido di carbonio, pari a t/ha (Tabella 4). Applicando a tali quantità 3,67. il Social Cost of Carbon (SCC), viene rica- Applicando il Social Cost of Carbon vato un valore totale di tale servizio pari a (SCC), l’area di studio presenta un valore 1.598.301,43 € che, riportato all’ettaro, di- per lo stoccaggio di carbonio (Stock) pari ventano 1.457,78 €/ha. Tabella 4: Risultati per la tipologia colturale cedui (tC/ha). (Fonte: Propria elaborazione).
24 3.2.3 Controllo dell’erosione quantità di sedimenti trasportati a valle, con valore medio pari a 17,5 t/ha che genera, La scelta della valutazione di tale servizio è dati i valori monetari scelti per eseguire la supportata dall’individuazione di una speci- valutazione economica, valori compresi tra fica categoria di particelle nel PGAF deno- 9.422,40 € e 100.642,54 € che riportati all’et- minata “boschi a protezione idrogeologica”. taro diventano 193,73 €/ha e 2.069,29 €/ha. Questa tipologia di particelle è caratterizza Di seguito viene riportata la mappa (Figura da boschi cedui di età elevata e ricadono in 8) ottenuta dal modello InVEST che mostra aree ad elevato rischio idrogeologico ubicati l’erosione potenziale evitata. Le zone co- nella maggior parte dei casi in quei versanti lorate in verde mostrano un basso livello ad elevata pendenza (superiore al 50%) con di erosione potenziale viceversa, le zone un elevato rischio di erosione superficiale. tendenti al giallo/arancio rappresentano Si ritiene pertanto di valutare tale servizio le zone con un’elevata potenzialità erosi- esclusivamente per tali particelle forestali va. Ciò sembra coerente se confrontiamo poiché producono un servizio di maggio- tale mappa con quella prodotta dall’Ispra re importanza rispetto ad altre particelle. nel progetto IFFI (Inventario dei Fenome- Come sottolineato da MUNAFÒ (2019), no Franosi in Italia) volto a quantificare la l’analisi degli studi in letteratura sull’erosio- probabilità di frane nel territorio italiano. ne, mostra valori sia economici che biofisici Come possiamo notare, le zone che il no- molto variabili sia per entità che per tipolo- stro modello indica come quelle ad elevata gia, oltre che nell’applicazione spaziale del- potenzialità di erosione, combaciano con lo studio (contesto geografico). Analizzando le zone identificate nel progetto IFFI come i valori ottenuti nel presente studio è stato aree soggette a crolli e ribaltamenti diffusi. riscontrato un indice biofisico, riferito alla Figura 8: Mappa Erosione Potenziale + Particelle a protezione idrogeologica (sopra); Cartografia Progetto IFFI riferita al territorio in esame (sotto). (Fonte: Propria elaborazione)
25 La Figura 9 e la Tabella 5 riportano una gia InVEST ai fini del valore totale finale. sintesi dei risultati divisi per singoli servizi Altro valore escluso dal calcolo finale è ecosistemici e riferiti dove possibile (pro- rappresentato dal potenziale flusso di be- duzione legnosa; sequestro e stoccaggio del nefici futuri generati dalla disponibilità di carbonio) sia al valore del flusso annuale sia legname poiché esso costituisce la quantità dello stock, anche se quest’ultimo dato non totale disponibile in un arco di tempo pari partecipa alla formazione del valore totale. a dieci anni (stock) ed essendo interessati Osservando bene la Figura 9 risulta eviden- a valutare i benefici attuali, questo valore te come il più alto valore economico è rap- non contribuisce alla formazione del va- presentato dal servizio di sequestro del car- lore economico complessivo ad oggi ma bonio nel suolo. Come già accennato, sono solo un potenziale flusso di benefici futuri. state intraprese due specifiche metodologie Per il servizio di controllo dall’erosione, per la sua valutazione e come è possibile non essendo stato possibile ottenere dei va- notare dall’istogramma la metodologia che lori specifici per poter calcolare l’indicatore prevede l’utilizzo del modello InVEST mo- economico, sono state utilizzate delle stime stra un valore economico maggiore rispetto ricavate dalla letteratura e quindi si è optato all’altro e ciò può essere ricondotto al fatto per l’inclusione sia del valore minimo che che il modello utilizza in combinazione sia del valore massimo rinvenuti. Questo ha dati fisici (tCorg/ha) che dati spaziali (map- generato due valori totali di stima del ser- pa CLC) producendo così delle stime mag- vizio fornito dalle particelle con funzione giormente rappresentative della condizione di protezione idrogeologica permettendoci territoriale; dato non trascurabile dal mo- di concludere come i servizi ecosistemici mento che si sta stimando il servizio di stoc- selezionati per questo studio ed offerti dal- caggio del carbonio da parte del suolo in un’ la sola porzione di territorio interessata dal area geografica molto piccola. Detto questo, PGAF, sono economicamente stimati in un si è deciso di prendere in considerazione range tra i 2,3 M€/anno e i 2,4 M€/anno. solamente il valore riferito alla metodolo- Figura 9: Totali dei singoli Servizi Ecosistemici valutati (Fonte: Propria elaborazione).
26 Di seguito viene riportata una tabella riassun- tiva (Tabella 5) che mostra i metodi e i risul- tati di stima per i diversi servizi ecosistemici analizzati. Importante ricordare come i valo- ri riferiti allo stock di legname e al carbonio contenuto nel suolo (IPCC) non partecipa- no alla formazione del valore totale finale. Tabella 5: Risultati dei Servizi Ecosistemici riferiti al territorio comunale di Lenola (LT). Fonte: Propria elaborazione. 4. Conclusioni Molteplici motivi contribuiscono a promuo- la ricchezza danno indicazioni errate sullo vere e incentivare la valutazione degli ecosi- stato di benessere generale, generando scel- stemi naturali. Tra i principali motivi trovia- te politiche poco informate e scelte socia- mo la necessità di stabilire il contributo com- li ed economiche locali poco lungimiranti. plessivo degli ecosistemi al benessere sociale La valutazione monetaria può quindi aiu- ed economico, comprendere come e quanto tare a stabilire i valori degli ecosistemi che gli attori economici dipendono e impattano consentono di correggere i conti nazionali il capitale naturale, valutare come gestioni e meglio catturare cambiamenti di ricchez- alternative del territorio potrebbero favorire za e benessere. Tuttavia, la valutazione la tutela dell’ambiente e il benessere umano. dei servizi ecosistemici a livello comuna- Il principale problema dei servizi ecosiste- le è ancora scarsamente condotta e que- mici è che molti di essi non vengono cat- sto studio mira a contribuire alla realizza- turati nel sistema convenzionale dei conti zione della loro contabilità a scala locale. nazionali come concorrenti alla formazione Il valore totale dei principali servizi eco- del reddito totale. Inoltre, nonostante il ca- sistemici del comune di Lenola si aggi- pitale naturale rappresenti una significativa ra intorno ai 2,3 milioni di euro (2.100 €/ quota nel totale della ricchezza nazionale, il ha) e tra questi lo stock del carbonio nel valore del suo esaurimento o del suo apprez- suolo è il servizio principale e rappresen- zamento non viene contabilizzato. Conse- ta approssimativamente il 70% del valore guentemente, le misure convenzionali del- totale. Ammettendo l’incertezza effettiva
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