Disuguaglianze Bambini e - Società Italiana di Pediatria
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Facoltà di Medicina e Odontoiatria Bambini e disuguaglianze Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, Aut. GIPA/C/RM/13/2011 – I.R. Atti del Convegno “Bambini e disuguaglianze” tenutosi a Roma il 22 febbraio 2019 presso la Clinica Pediatrica del Policlinico Umberto I Università La Sapienza Organizzato da Mario De Curtis, Antonella Polimeni, Alberto Villani Cangurini di Magazine della Società Italiana di Pediatria
2 Bambini e disuguaglianze Bambini che possano avere un ruolo nella costruzione del benessere di ogni individuo. La scuola è il luogo principale dove “costruire salute” e e disuguaglianze: può essere il centro di coordinamento. Già dalla scuola materna, fino alle superiori (alle quali andrebbe esteso l’obbligo scolastico), è cosa possono possibile “educare” i bambini a una corretta alimentazione (compresa la scelta degli ali- menti e la loro preparazione, coinvolgendoli in prima persona); insegnare i corretti stili di fare i Pediatri? vita (consentendo nelle scuole l’attività ludi- co-sportiva per tutti gli sport, da praticare); coinvolgendoli nell’attenzione e nella cura per la loro salute (valore della genitorialità, valore delle vaccinazioni, danni da fumo, C alcool e droghe); insegnando l’educazione civica e avendo come solido riferimento la Credo sia importante che tutti i Pediatri leg- nostra Costituzione; favorendo l’uso intelli- gano con molta attenzione i contenuti di gente della tecnologia; investendo nel valo- questo prezioso supplemento di “Pediatria” rizzare il patrimonio artistico del nostro (Cangurino) dedicato a bambini e disugua- Paese (pittura, scultura, musica, praticando glianze. I testi sono stati elaborati da alcuni tutto e partecipando a visite dei luoghi d’ar- dei protagonisti di un convegno organizzato te). La SIP ha da tempo strutturato un rap- dalla Presidenza della Facoltà di Medicina e porto privilegiato e fattivo con il MIUR e ha Odontoiatria di Sapienza Università di Ro- già attuato dei protocolli di collaborazione ma, con il patrocinio della Società Italiana di fruttuosi in alcune Regioni (Liguria, Abruz- Pediatria, nell’Aula Magna della Clinica Pe- zo e Calabria). diatrica il 22 febbraio 2019. Alberto Villani Se come Pediatri riuscissimo a far guada- La Pediatria italiana, al pari di moltissime Presidente SIP gnare spazi sempre maggiori a una concreta altre specialità mediche e chirurgiche, è pro- e strutturata attenzione all’età evolutiva, si tagonista da anni di continui straordinari potrebbe sperare di giungere come risultato successi che hanno consentito di nascere e nei fatti. I disagi economici sono il risultato a quanto l’OMS definisce come salute, già sopravvivere a tanti neonati, anche forte- della povertà culturale che avanza in manie- dal 1946, ovvero lo “stato di completo be- mente prematuri e con peso alla nascita mol- ra ancor più preoccupante e devastante del- nessere fisico, psichico e sociale e non sem- to basso; di poter raggiungere l’età adulta, la povertà come comunemente intesa. La plice assenza di malattia”, salute considerata anche avanzata, a tanti soggetti affetti da disattenzione alla maternità, impoverita di un diritto e come tale alla base di tutti gli patologie un tempo precocemente letali (car- significato e annullata come valore sociale; altri diritti fondamentali che spettano alle diopatie, fibrosi cistica, malattie metaboli- il disinteresse a promuovere concretamente persone. che); di guarire da malattie considerate incu- la natalità e il successivo accudimento dei Un grazie sincero alla Prof.ssa Antonella Po- rabili e/o inguaribili (tumori, malattie neu- bambini, in particolare nei primi anni di limeni e al Prof. Mario De Curtis per questo romuscolari). Questi successi, dovuti alla vita; l’assente e/o carente cultura sanitaria Convegno che ha rappresentato una fotogra- grande professionalità e preparazione dei (quella che mette in discussione i vaccini e fia della realtà e una preziosa occasione di Pediatri e di tutti i professionisti che dedica- rifugge dalle responsabilità nei confronti riflessione sull’urgenza di intervenire. no la loro attività ai soggetti in età evolutiva, della popolazione) richiedono da parte dei Cosa possono fare i Pediatri? Impegnarsi testimoniano la qualità della ricerca e dell’al- Pediatri italiani un grande e nuovo impe- nelle sedi istituzionali per tutelare con forza, ta specializzazione delle Università, degli gno nella Società. vigore, autorevolezza e concretezza scientifi- Ospedali Pediatrici e delle Pediatrie e Neo- Per difendere e tutelare i bambini non si può ca, il diritto al benessere di tutti gli indivi- natologie italiane. Tanti successi, per quanto restare nelle aule universitarie, nei laborato- dui, cominciando con la promozione della importanti, non sono in grado di promuove- ri e nei reparti. Non è sufficiente. Si deve natalità e favorendo la concreta attuazione di re la salute e il benessere dei nostri bambini agire per convincere i decisori, con autore- corretti stili di vita. Per questo un sentito in una realtà culturale nella quale l’attenzio- volezza e competenza, che sono ormai indi- ringraziamento al Pediatra On. Paolo Siani ne ai bambini e agli adolescenti è strabor- spensabili urgenti misure, strutturate e du- per il suo impegno e per essere riuscito a sen- dante nelle chiacchiere, ma molto lacunosa rature, che vedano partecipi tutti gli attori sibilizzare la politica. Supplemento a “Pediatria” Direttore Scientifico Redazione Allegato a cura di Progetto grafico Typo85 srl, Roma anno 9 | numero 5-6 Alberto Villani Manuela Baroncini Il Pensiero Scientifico Editore Stampa TiPrinting srl, Roma maggio-giugno 2019 Direttore Pubblicità e promozione giugno 2019 Cinthia Caruso Via San Giovanni Valdarno 8 Livia Costa Magazine ufficiale della l.costa@pensiero.it 00138 Roma I contenuti presentati in questo allegato Board Editoriale Tel. 06 862 821 riflettono le opinioni degli autori e non Società Italiana di Pediatria (SIP) Rino Agostiniani, Giovanni 06 86282342 impegnano necessariamente la Società Corsello, Vita Cupertino, Liviana Fax 06 862 82 250 via Gioberti 60, 00185 Roma www.pensiero.it Italiana di Pediatria Da Dalt, Antonio Del Vecchio, Autorizzazione del Tribunale Tel. 06 4454912 di Roma n. 586/2002 www.facebook.com/ Monica Malamisura, Domenico Le informazioni riportate nella pubblicazione www.sip.it Minasi, Caterina Offidani, Andrea PensieroScientifico non sostituiscono le indicazioni contenute Pession, Gaetano Scalise, Stefano Abbonamenti 2019 twitter.com/ilpensiero nel Riassunto delle Caratteristiche di Prodotto Semplici, Annamaria Staiano, Individuale E 40,00 dei farmaci menzionati, a cui il lettore Renato Turra, Davide Vecchio, Istituti, enti, biblioteche E 80,00 Direttore responsabile deve fare riferimento. Pubblicazione fuori Giovanni Vitali Rosati Estero E 120,00 Giovanni Luca De Fiore commercio riservata alla Classe Medica.
Cangurini di 3 R Ridurre le disuguaglianze in sanità e miglio- rare la governance per la salute e l’equità del- la salute sono gli obiettivi fondamentali di Health 2020 – il quadro politico europeo per la salute e il benessere approvato dai 53 Stati membri della Regione europea dell’Organiz- zazione Mondiale della Sanità nel 2012. Bisogni e diritti dei bambini Sebbene gli indicatori generali sulla salute della popolazione siano migliorati negli ul- timi decenni, purtroppo questo migliora- Un convegno organizzato mento non è stato sperimentato allo stesso modo ovunque o da tutti, perché ancora esi- dalla Facoltà di Medicina stono diffuse disuguaglianze nella salute che riflettono le diverse condizioni di vita delle di Sapienza Università persone. Queste diseguaglianze sono ancora più in- di Roma e patrocinato giuste e dannose quando coinvolgono i bam- bini che, come recita l’articolo 24 della Con- dalla Società Italiana venzione ONU sui diritti dell’Infanzia e del- l’Adolescenza (Convention on the Rights of di Pediatria per approfondire Antonella Polimeni Preside Facoltà di Medicina the Child - CRC), ratificata dall’Italia nel 1991, il tema delle disuguaglianze e Odontoiatria Sapienza Università di Roma hanno il diritto di “godere del miglior stato di salute possibile e di beneficiare di servizi medici e di riabilitazione” e prevede che “gli e dei determinanti ad esse associati Stati si sforzino di garantire che nessun mi- nore sia privato del diritto di avere accesso a tali servizi, nonché di dare piena attuazione a tale diritto”. Malgrado molto sia stato fatto, specialmente in termini di mortalità infantile e di appro- priatezza delle cure, in particolare in ambiti specialistici come ad esempio l’oncologia pediatrica, del tutto insufficienti sono le mi- sure rivolte alla prevenzione e alla promozio- ne della salute, ma soprattutto permangono ancora disuguaglianze inaccettabili, tra le varie aree del Paese, negli esiti delle cure, nell’accesso ai servizi, nelle tipologie e nella qualità dei servizi (9° Rapporto di aggiorna- mento sul monitoraggio della CRC in Italia). Queste diseguaglianze non sono semplice- mente il prodotto dell’organizzazione sani- taria, ma risentono di una serie di determi- nanti di tipo sociale, ambientale, economico e genetico. Proprio per affrontare questo tema è stato organizzato, dalla Presidenza della Facoltà di Medicina e Odontoiatria di Sapienza Uni- versità di Roma, con il patrocinio della So- cietà Italiana di Pediatria, il Convegno su “Bambini e Disuguaglianze”, presso l’Aula Magna della Clinica Pediatrica. L’incontro, a cui hanno partecipato autore- voli personalità del mondo religioso, accade- mico e culturale italiano, è stato promosso e fortemente voluto da Mario De Curtis, Di- rettore della Unità Operativa Complessa di Neonatologia, Patologia e Terapia intensiva neonatale del Policlinico Umberto I e del Master in Neonatologia, con l’intento di ri-
4 Bambini e disuguaglianze Disuguaglianze proporre “la questione dell’infanzia e di sot- tolineare i bisogni e i diritti dei bambini mes- si ulteriormente in crisi dall’incremento alla nascita della povertà, dal venir meno dei principi di uguaglianza, universalità ed equità del siste- ma sanitario e anche di solidarietà soprat- tutto verso gli immigrati”. Una maggiore attenzione alla tutela della sa- O lute psicofisica e alle necessità dei bambini, nella scuola, nella famiglia, nella società è stata auspicata anche da Alberto Villani, Ogni bambino dovrebbe avere la possibilità Presidente della Società Italiana di Pediatria, di crescere e svilupparsi in maniera ottimale, soprattutto in un momento molto difficile, essere curato nel migliore dei modi quando come quello attuale, caratterizzato da muta- si ammala, essere educato in modo da poter menti sociali, normative più stringenti e ri- accrescere tutte le sue potenziali risorse in- sorse che scarseggiano, tutti fattori che non tellettuali e conoscitive. possono non riflettersi anche sulla salute Molti di questi diritti sono oggi negati anche infantile. in Italia, che pur vanta un’antica tradizione Le relazioni che si sono succedute nel corso di solidarietà e di difesa dei diritti dell’in- dei lavori hanno affrontato temi diversi ma fanzia. tutti ugualmente rilevanti, come le disugua- Mario De Curtis Fra i dati più importanti da prendere in con- glianze alla nascita, i bisogni dei bambini, le Ordinario di Pediatria, Sapienza siderazione come indici del livello dello stato Università di Roma azioni che possono essere intraprese dal Si- Direttore Unità di Neonatologia, di salute, del benessere sociale e dello svilup- stema Sanitario Nazionale contro le disegua- Patologia e Terapia Intensiva po economico di una nazione ci sono certa- Neonatale, glianze, la crisi economica e le sue ripercus- Policlinico Umberto I di Roma mente quelli relativi alla mortalità neonatale sioni sull’infanzia, le tutele sanitarie per i e infantile. bambini immigrati, le disuguaglianze nel La mortalità neonatale (definita come il nu- mondo che cambia. mero di morti nei primi 28 giorni di vita ri- La rilevanza degli argomenti affrontati e l’in- spetto a 1000 nati vivi) e la mortalità infan- teresse destato dal Convegno hanno suggeri- tile (numero di morti nel primo anno di vita to di raccogliere gli interventi in questa mo- rispetto a 1000 nati vivi) hanno raggiunto in nografia della Società Italiana di Pediatria, Italia, negli ultimi anni, valori tra i più bassi distribuita a tutti i 10.000 pediatri iscritti alla del mondo, anche migliori di quelli osserva- Società e allegata al magazine “Pediatria”. ti nei paesi occidentali più sviluppati. L’augurio è che questa monografia possa rap- Questa diminuzione non è avvenuta però presentare uno stimolo a identificare e af- in modo omogeneo. I dati più recenti del frontare i determinanti sociali delle disugua- l’ISTAT, valutati con i certificati di morte glianze sanitarie, le quali non sono legate relativi al 2016, mostrano una significativa soltanto alla difficoltà di accesso all’assisten- diversità tra le varie aree del Paese e tra le za sanitaria, ma anche all’iniqua distribuzio- Regioni (figure 1, 2). ne di altri fattori, quali il reddito, la disponi- bilità di beni e servizi, le condizioni di vita. Figura 1. Tasso di mortalità neonatale e infantile in Italia nel 2016 Molti di questi determinanti sono al di fuori (x 1000 nati vivi – ISTAT 2018). dell’influenza diretta del sistema sanitario, il che significa che l’azione per migliorare Mortalità neonatale Mortalità infantile 4 4 l’equità della salute richiede collaborazione e 3,7 partnership anche da parte di altri organi- smi: i governi centrali e locali, i settori socia- 3,2 li ed economici, il Terzo Settore, le organiz- 3 3 zazioni nazionali e internazionali, l’indu- 2,6 2,6 2,6 stria e i mezzi di comunicazione. 2,3 2,3 Tasso x 1000 Tasso x 1000 Solo così sarà possibile perseguire i principa- li obiettivi di salute indicati dall’Ufficio re- 2 1,9 2 1,7 1,7 gionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel documento stra- tegico “Investing in children: the European 1 1 child and adolescent health strategy 2015- 2020”, per i bambini e gli adolescenti euro- pei, i quali devono essere messi in grado di realizzare il loro pieno potenziale di salute, 0 0 sviluppo e benessere e di ridurre il loro cari- Nord Nord Centro Sud Isole Nord Nord Centro Sud Isole Est Ovest Est Ovest co di malattia e mortalità evitabili.
Cangurini di 5 La mortalità neonatale, che è risultata in Italia mediamente di 2 per mille nati vivi, ha presentato ampie variazioni (nel Nord Est 1,7 e nelle isole 2,6 per mille nati vi- vi). Ugualmente la mortalità infantile per mille nati vivi che è risultata in Italia mediamente di 2,8 per mille nati vivi; aveva i valori più bassi nel Nord Est 2,3, mentre nelle isole raggiungeva valori di 3,7 per mille nati vivi. Analizzando questi dati ISTAT risulta quindi che un bambino che nasce nelle Regioni meridionali ha un rischio del 36% più elevato di morire rispetto ad uno nato nel Nord nel primo anno di vita. Se nel 2016 l’Italia avesse avuto la stessa mortalità del Nord Est sareb- bero sopravvissuti nel primo anno di vita 180 bambini nel Sud e Isole, 28 nel Centro e 42 nel Nord Ovest. Questi dati ripropongono anco- ra una volta il problema della “questione meridionale”, ter- mine usato nella prima volta nel 1873 dal deputato radicale Antonio Billia per indicare la disastrosa situazione econo- mica del Mezzogiorno in confronto alle altre Regioni dell‘Italia unita. Purtroppo i pro- politica sanitaria 2001) come attuazione blemi segnalati circa 150 anni fa ancora per- della riforma federalista approvata nel 1997. sistono. Basti pensare che l’aspettativa di Come effetto di questa legge la spesa sanita- vita alla nascita è di circa tre anni minore ria è raddoppiata, le Regioni poco virtuose per gli uomini che vivono in Campania ri- sono state commissariate e sono stati intro- È necessario spetto a quelli che vivono nella provincia di dotti piani di rientro dal deficit sanitario Trento (79,2 vs 82,0 anni).1 con conseguente riduzione dell’erogazione promuovere Le problematiche delle Regioni meridionali dei servizi e peggioramento della loro qua- si sono aggravate con la riforma del titolo V lità. In definitiva si è avuta la creazione di 20 un progetto della Costituzione (autonomia delle Regioni servizi sanitari regionali con notevole di- in materia di gestione delle risorse e della sparità di trattamento. Inoltre crea partico- politico e sociale Figura 2. Tasso di mortalità infantile in Italia nelle Regioni con più di 10.000 neonati che metta l’infanzia, ogni anno (x 1000 nati vivi, anno 2016 – ISTAT 2018). indipendentemente Calabria 4,8 dal Paese di origine, Sicilia Campania 3,2 4,0 al centro Lombardia 2,8 dell’attenzione Lazio 2,8 e dell’azione 2,7 del buon governo. Toscana Puglia 2,7 Veneto 2,3 Solo così si possono Piemonte Emilia-Romagna 2,0 2,2 tutelare i bambini 0 1 2 3 4 5 6 e con essi Tasso x 1000 il nostro futuro
6 Bambini e disuguaglianze lare timore la proposta governativa di una economica. Nel 2017 l’ISTAT ha stimato in 1 di impoverimento economico. I fattori che prossima introduzione dell’Autonomia del- milione 778mila (6,9% delle famiglie resi- incidono sono sostanzialmente due: l’aumen- le Regioni a statuto ordinario. Si potrebbe denti) le famiglie in condizione di povertà to dei costi sostenuti dalle famiglie all’arrivo verificare una ulteriore spaccatura del Pae- assoluta in Italia, per un totale di 5 milioni e del nuovo nato e la frequente perdita del la- se. Le Regioni già ricche del Nord potrebbe- 58 mila individui (8,4% dell’intera popolazio- voro della madre successivamente al parto. ro diventare sempre più ricche mentre quel- ne). La povertà assoluta sale a valori del 20,9% La nascita di un bambino, che dovrebbe es- le più povere rischiano nella migliore condi- nelle famiglie con tre e più figli minori.4 sere un motivo di felicità, può determinare in zione una stagnazione. In una condizione di povertà la qualità della famiglie povere una situazione di particolare La “prognosi” peggiore nelle Regioni meri- vita può essere compromessa da una serie di criticità e può aggravare la condizione di po- dionali e insulari è legata, oltre che a fattori situazioni che possono avere un serio im- vertà e di emarginazione. In definitiva, que- di ordine economico e sociale, anche a pro- patto sulla salute, come malnutrizione, ca- sta povertà impoverisce non solo la famiglia blemi organizzativi che riguardano la rete renza di cure igieniche e sanitarie, scarsità e il bambino, ma l’intero Paese. perinatale e che inevitabilmente compro- di stimoli. Spesso la situazione di disagio mettono la qualità dell’assistenza fornita. aumenta quando un minore che nasce in Perché l’infanzia esista non bastano i bam- una famiglia svantaggiata vive in un territo- bini a garantirla. Un altro aspetto critico riguarda i nati da rio anch’esso svantaggiato, e oggi una gran È indispensabile un progetto politico e so- genitori immigrati che hanno una mortalità parte di questi bambini vive nelle Regioni ciale che metta l’infanzia, indipendentemen- neonatale e infantile maggiore dei nati da meridionali del Paese, che sono quelle più in te dal Paese di origine, al centro dell’atten- genitori italiani. affanno rispetto a molti indicatori. I bambi- zione e dell’azione del buon governo, perché Negli ultimi anni, con il notevole aumento ni più piccoli sono colpiti dai fenomeni di i bambini rappresentano il nostro futuro. dei flussi migratori verso il nostro Paese, la povertà e rischio di esclusione sociale nel composizione della popolazione italiana è momento più importante del loro sviluppo notevolmente cambiata: oggi gli stranieri re- cognitivo, emotivo e psicologico, e la depri- sidenti sono 5 milioni 234 mila, circa l’8,7% vazione può comprometterne la crescita e Bibliografia di tutta la popolazione.1 Gli ultimi dati del determinare conseguenze a lungo termine. 1. Indicatori Demografici. Stime per l’ISTAT indicano che in Italia i nati da geni- La povertà minorile, in questo senso, è diffe- l’anno 2018, 7 Febbraio 2019. www.istat.it/ tori stranieri rappresentano il 14,9 % di tutti rente dalla povertà della persona adulta. Il it/files//2019/02/Report-Stime-indicatori- demografici.pdf i nati,2 ma contribuiscono al 21% della mor- tempo perso difficilmente si può recuperare. talità infantile totale. Rispetto ai nati di ge- Esiste purtroppo una relazione tra la nascita 2. Anno 2017. Natalità e Fecondità della nitori italiani i figli di genitori stranieri han- di un figlio e il rischio di impoverimento del- Popolazione Residente. 28 Novembre 2018. www.istat.it/it/files//2018/11/Report_ no una mortalità infantile del 56% più ele- le famiglie. L’arrivo di un bambino, infatti, Natalita_fecondita.pdf vata e questa è ancora maggiore nei nati da può far precipitare i nuclei più fragili in uno 3. Simeoni S, Frova L, De Curtis M. donne che provengono dall’Africa subsaha- stato di povertà conclamata e aggravare le Inequalities in infant mortality in Italy. Ital J riana.3 Questa differenza è legata soprattutto condizioni delle famiglie già povere ed emar- Pediatr 2019; 45: 11. a condizioni perinatali che riguardano, in ginate. Il figlio, che in passato poteva rappre- 4. La Povertà in Italia. Anno 2017. 26 particolare, le condizioni di salute delle don- sentare un investimento futuro di arricchi- Giugno 2018 www.istat.it/it/archivio/217650 ne immigrate durante la gravidanza. Situa- mento, rischia di diventare oggi un elemento zioni di svantaggio sociale, economico e cul- turale, attività lavorative meno garantite e Figura 3. Tasso di mortalità infantile per area e cittadinanza più pesanti, un’alimentazione incongrua, (x 1000 nati vivi, anno 2016 – ISTAT 2018). carenti condizioni igieniche e abitative, cure ostetriche tardive e inadeguate delle madri 7 straniere durante la gravidanza aumentano Italiani Stranieri il rischio di malattia e di morte per il neona- to. L’elevata mortalità dei nati da genitori 6 6,4 stranieri aumenta ulteriormente nelle Regio- ni meridionali (figura 3). 5 Questa situazione, già critica, potrebbe ulte- riormente peggiorare con il recente “decre- to Sicurezza” che prevede una significativa re- Tasso x 1000 4 strizione del diritto alla protezione umanita- 4,0 ria con la conseguenza che molte donne con 3,6 bambini non riceveranno più gli aiuti all’in- 3 3,2 tegrazione lavorativa e abitativa forniti fino ad oggi dai Comuni. Inevitabilmente ci sa- 2 ranno ripercussioni negative nella loro assi- 2,2 2,3 stenza sanitaria e sociale. 1 Un aspetto particolarmente critico che coin- volge i bambini nelle prime epoche della vita 0 riguarda la povertà, notevolmente aumentata Nord Centro Sud nel nostro Paese con il diffondersi della crisi
Cangurini di I bisogni dei bambini Vanno di pari passo con i loro diritti: all’istruzione, alla sicurezza e alla salute. Bisogni e diritti in età evolutiva sono così connessi da richiedere un setting integrato di programmazione, pianificazione e operatività I I grandi cambiamenti in corso nella nostra società espongono il bambino a nuovi rischi in termini di salute e di sicurezza. La mission e l’advocacy del pediatra non sono più solo quelli di tutelare la salute del bambino attra- verso diagnosi, cura e prevenzione delle ma- lattie acute e croniche. Il pediatra deve con- come “avvocato” del bambino, chiamato alla tutela e alla promozione dei suoi diritti in famiglia, nella scuola e nella società. L’analisi dei bisogni dei bambini presuppone una attenta valutazione dei suoi diritti, san- citi dalle leggi e dalla nostra Costituzione. Il diritto all’istruzione, alla sicurezza e alla sa- tribuire in modo attivo a tutelare e a pro- lute sono tra loro così intimamente connessi muovere anche il benessere fisico, psichico e in un soggetto in età evolutiva da richiedere relazionale del bambino e i suoi diritti nella un setting integrato di programmazione, società. Un pediatra con un nuovo profilo pianificazione e operatività. etico e professionale, che sia in grado di cu- Lo squilibrio di risorse economiche e i diver- rare il bambino e nello stesso tempo si faccia si assetti organizzativi statali e regionali sono carico dei suoi problemi e di quelli della sua responsabili di una disomogeneità nello stato famiglia, passando dalla “cura delle malat- di salute tra Regione e Regione. Esistono dif- tie” ad una “care globale”. Il pediatra deve ferenze significative su alcuni indicatori: na- essere un educatore alla salute, promuovere talità, tassi di mortalità neonatale e infanti- stili di vita improntati alla salute e le vacci- le, numero di nati da taglio cesareo elettivo, nazioni. Il pediatra deve essere un’antenna percentuali di allattamento al seno a 3 e 6 sociale, una sentinella che vigili sulla viola- mesi di vita, percentuali di sovrappeso e obe- zione fisica e psicologica del bambino e del sità in età scolare, aspettativa di vita alla na- Giovanni Corsello l’adolescente, dal maltrattamento alla espo- scita. Tutti indicatori che nelle Regioni cen- Professore Ordinario di Pediatria, sizione a sostanze d’abuso, dal disagio ai di- tromeridionali mostrano livelli nettamente e Università degli Studi di Palermo sturbi del comportamento. Il pediatra infine significativamente peggiori rispetto alle me-
8 Bambini e disuguaglianze Meno del 15 % i bambini tra 0 e 2 anni die nazionale ed europea. Si pone con dram- maticità il fenomeno della povertà, in cresci- L’assistenza pediatrica va gestita in un con- testo di rete di servizi e di continuità tra ta anche nel nostro Paese, soprattutto tra i ospedale e territorio, anche per far fronte che possono fruire minori d’età e nelle famiglie con due o più meglio alla progressiva riduzione del nume- di un asilo nido figli. I paradigmi evolutivi della malnutrizio- ro di pediatri, che entro il 2025 si calcola del ne per fattori carenziali e per eccesso di nu- 30% circa in meno rispetto ai valori attuali. trienti, correlati con diseguaglianze e pover- Il mantenimento dei livelli raggiunti nelle tà, favoriscono l’insorgenza a breve o lungo cure primarie pediatriche, il potenziamento termine di patologie croniche e ad alto ri- dell’emergenza e urgenza e degli ospedali schio di disabilità o morte precoce, mostrati pediatrici che gestiscono la complessità assi- nelle figure 1 e 2. Le migrazioni e la crisi eco- stenziale e la cronicità sono priorità di salute nomica hanno aumentato il numero di fami- dei bambini e richiedono omogeneità ed glie in povertà assoluta e relativa. Il welfare equità di prestazioni e di risorse tra Regione nazionale, orientato soprattutto alla prote- e Regione. La disabilità e le malattie rare de- zione degli anziani, ha contribuito ad acuire vono essere oggetto di attenzione speciale, le difficoltà dei più piccoli, in larga parte considerati i numerosi problemi familiari sguarniti di strutture ricettive preziose quali che ruotano intorno a queste situazioni di 45 % i Comuni gli asili nido. Meno del 15% dei bambini tra 0 e 2 anni in Italia ha infatti la possibilità di fragilità, inclusa la necessità di prevedere una adeguata transizione dal bambino al pa- fruire di un asilo nido e si calcola che il 45% ziente adulto. Una condizione di cronicità che non offrono dei Comuni d’Italia non offra alcun servizio oggi interessa una percentuale intorno al alcun servizio utile dedicato all’infanzia di pubblica utilità specificamente dedicato 15% dei bambini tra 0 e 14 anni e comprende all’infanzia. sia patologie croniche gravi a bassa frequen- za e alta gravità che condizioni diffuse con I bisogni del bambino possono essere rag- spettro differenziato di gravità. gruppati in due grandi categorie: bisogni di Bisogni di salute sono anche i bisogni di pre- salute e bisogni di relazione. I bisogni di sa- venzione, intesa come insieme strutturato di lute sono in primo luogo di cura e di assi- interventi sociosanitari finalizzati alla elimi- stenza. La diagnostica sempre più avanzata nazione delle cause che provocano o che ag- e personalizzata, frutto della ricerca e della gravano patologie acute e croniche. In questo innovazione tecnologica, ha reso disponibili ambito, vanno inclusi, garantiti e potenziati terapie più efficaci e costose. In vista della in un contesto di equità e di omogeneità: sostenibilità a distanza e del rischio di sco- ^^ gli screening prenatali e neonatali delle prire fasce di popolazione da importanti op- malattie genetiche per cui è disponibile un portunità di salute, diventa strategica una intervento terapeutico efficace; 15 % circa i bambini tra 0 e 14 attenzione maggiore anche in Pediatria alla appropriatezza prescrittiva, sia diagnostica ^^ la promozione dell’allattamento materno esclusivo nel primo semestre di vita e pro- che terapeutica. lungato il più possibile; anni interessati da una condizione di cronicità Figura 1. La realtà carenziale. Inadeguata distribuzione Guerre e conflitti, delle risorse migrazioni Povertà Alimentazione insufficiente e inadeguata Malnutrizione Epigenetica Immunità Malattie croniche Infezioni
Cangurini di 9 ^^ le vaccinazioni secondo lo schema previ- lità all’interno dell’area pediatrica. I neonati sto nel Calendario per la Vita; pretermine e di basso peso, i soggetti con Bibliografia essenziale ^^ stili di vita improntati ad esigenze di sa- patologia malformativa e genetica, con disa- AA.VV. I diritti dei bambini. Famiglia Oggi, lute, dalla alimentazione in linea con i fabbi- bilità neuropsichiche e sensoriali, con pato- Sanpaolo. n. 6. 2013. sogni nutrizionali nelle varie epoche alla logie croniche e complesse, con disordini del AA.VV. Il bambino non è un piccolo adulto. attività motoria quotidiana; comportamento alimentare, con obesità e Janus, numero 7; 2012. ^^ segnali precoci di disagio, abuso e dipen- sovrappeso hanno un cumulo di patologie ad AA.VV. Il governo clinico delle cure denze, incluse quelle dipendenti dalle tecno- alta complessità in cui la presa in carico, oltre pediatriche. Società Italiana di Pediatria, Fondazione Meyer, Zadig Editore. Suppl al logie digitali e dalla esposizione distorta o ad essere multidisciplinare e gestita in rete, n.7 Janus, 2012. eccessiva al web. deve essere precoce, globale ed estesa alla fa- AA.VV. La salute dei bambini. Libro bianco miglia anche attraverso piani assistenziali 2011. Osservasalute, Società Italiana di All’età evolutiva bisogna garantire la speci- individualizzati. Pediatria, Roma 2011. ficità pediatrica, che nel nostro Paese ha con- Molti degli interventi di prevenzione nei con- Fanconi G. Il problema mondiale della tribuito a rendere i livelli di salute dei nostri fronti delle malattie croniche non trasmissi- malnutrizione e della sovralimentazione. Atti neonati e bambini tra i più elevati al mondo, bili hanno maggiore efficacia se effettuati XXXIV Congresso Italiano di Pediatria, Sassari 1-4 Ottobre 1970. basata su: precocemente nell’ambito di quella che è sta- peculiarità della crescita e dello sviluppo ta definita “strategia dei primi 1000 giorni Remuzzi G. La salute (non) è in vendita. ^^ Bari: Laterza, 2018. nelle varie epoche dell’età evolutiva; dal concepimento”. Interventi precoci sono Ricciardi W. La battaglia per la salute. Bari: ^^ peculiare epidemiologia delle patologie indispensabili per favorire una prolungata Laterza, 2019. neonatali e pediatriche; “disability free life expectancy”, quella aspet- ^^livelli di autonomia del bambino varia- tativa di vita esente da malattie croniche e da bili in rapporto all’età che configurano co- disabilità, che è un obiettivo che non può zionalizzandolo nel contesto delle varie atti- munque una condizione di dipendenza dai essere disgiunto da quello dell ’aumento del- vità quotidiane. genitori; la sopravvivenza. Vanno anche garantiti i bisogni di sicurezza ^^ assistenza pediatrica prevista in un con- I bisogni del bambino sono oggi anche biso- del bambino, a partire dal contesto familiare testo unitario e multidisciplinare all’interno gni di relazione, di interazione con l’ambiente ove sono possibili, specie in aree gravate da dell’area pediatrica. che lo circonda con profonde influenze anche disagio, degrado, povertà e difficoltà sociali, Il bambino ha il diritto alle cure del medico sul suo stato di salute complessiva. Prioritario occasioni di violenza o maltrattamento fisi- specialista in Pediatria, sia nel territorio e sia è il bisogno di comunicazione e di ascolto co o psicologico. in ospedale, nonché di «specialità a misura di nell’ambito della famiglia e in primo luogo dei Rimangono un cumulo di problemi aperti o bambino», per peculiarità di conoscenze e genitori, e poi nell’ambito della scuola, degli in via di soluzione, che spesso sono tra loro competenze acquisite nel percorso formativo ambienti deputati alle attività ludiche e spor- interdipendenti e interagenti. L’impoveri- di base e successivamente nell’ambito delle tive e oggi nel modo digitale del web. mento economico delle famiglie è ad esempio attività di educazione medica continua. L’au- Bisogni di relazione sono quelli di istruzione correlato con l’incremento della fragilità edu- mento del numero e della tipologia di bambi- e gioco. La lettura precoce e l’interazione di- cativa all’interno delle famiglie e con l’au- ni e adolescenti con bisogni di salute cosid- retta tra e con i coetanei devono integrarsi mento del numero di separazioni, divorzi e di detti speciali è un esempio di quanto sia de- con video, tablet, computer e smartphone, monogenitorialità segnalato da alcuni anni. cisivo e necessario mantenere attive le specia- senza demonizzarle o vietarne l’uso ma ra- Permangono gravi problemi di marginalità sociale per le famiglie nomadi e migranti, con alcuni specifici allarmi per i minori stranieri Figura 2. Il mondo degli overgrowth e degli eccessi. non accompagnati (MSNA) e per le carenze di servizi dedicati alla disabilità e alla cronicità. Eccesso Alimenti con eccesso L’approccio nei confronti di abuso, maltrat- di peso Sovrabbondanza di calorie, zuccheri tamento e dipendenze è ancora troppo orien- in gravidanza di cibo e proteine tato alle sanzioni e purtroppo non alla pre- venzione. La diffusione di alcol, fumo e altre sostanze preoccupa anche per l’abbassamen- to dell’età di inizio. Considerando i numerosi problemi aperti e Malnutrizione, da affrontare intorno ai bisogni e ai diritti sovrappeso e obesità dei bambini, bisogna condividere obiettivi e interventi tra tutti gli stakeholder, in primo luogo famiglie, istituzioni e operatori sociali Sedentarietà Scarsa attività fisica e sanitari. Bisogna mettere il bambino al centro degli interessi della comunità in cui vive. Non basta avere leggi che affermano e custodiscono i diritti dei bambini. Occorro- Malattie croniche no una cultura condivisa, una consapevolez- non trasmissibili za diffusa e una responsabilità personale. Occorre che ciascuno riconosca i diritti dei bambini in quanto tali e in funzione di ciò agisca nella sua vita quotidiana.
10 Bambini e disuguaglianze L L’istituzione nel 1978 del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è forse il provvedimento le- gislativo che ha cambiato più in profondità e Contro le disuguaglianze. in meglio la vita degli italiani. Prima del suo avvento, in Ita- lia morivano più di 20 neonati su 1000 nati vivi (contro i poco Cosa può fare più di 9 di Francia e Svezia) e 30 bambini su 1000 morivano prima del compimento del primo anno di vita, il Servizio contro i 10 della Svezia o i 15 della Francia. Far sì che le mamme potessero partorire gra- tuitamente al sicuro in reparti strutturati e con personale competente ha ridotto quei Sanitario numeri in modo incredibile, al punto che oggi in Europa siamo secondi solo alla Sve- zia per indicatori materno-infantili. Ma il vero record è nella crescita dell’aspet- Nazionale? tativa di vita: un cittadino italiano che nasce oggi può aspirare a vivere 81 anni se maschio e 85 se femmina. Prima dell’avvento del SSN eravamo gli ulti- mi dei Paesi industrializzati e oggi siamo tra i primi al mondo, anche se negli ultimi anni abbiamo cominciato a perdere qualche posi- zione a vantaggio di Spagna e Francia. Ma questo non vale per tutti. Il nostro Paese conta al suo interno enormi Tabella 1. Speranza di vita alla nascita per differenze, da ogni punto di vista. regione e sesso. Anno 2001*. Per quanto sin dalla sua unificazione vi sia Regioni Maschi Femmine sempre stata una “questione meridionale”, con un Nord più ricco e sviluppato e un Sud Piemonte 76,4 82,6 più povero e arretrato, in campo sanitario Valle d’Aosta 76,4 82,6 fino al 2001 questa differenza non era ecla- tante, anzi, per motivazioni diverse, gli in- Lombardia 76,3 83,1 dicatori di salute delle Regioni meridionali Walter Ricciardi Prov. Aut. di Bolzano 77,0 84,1 erano migliori di quelli delle Regioni setten- Professore Ordinario di Igiene, Prov. Aut. di Trento 76,9 83,9 trionali. Università Cattolica, Roma Presidente World Federation of Voneto 76,9 83,7 Nella tabella 1 è possibile rilevare che, in quel Public Health Associations l’anno, l’aspettativa di vita di lucani, pugliesi Friuli Venezia Giulia 76,6 83,2 e calabresi era maggiore di un anno rispetto, canismo di quota capitaria, cioè un importo Liguria 76,5 82,7 ad esempio, a quella di lombardi, veneti e predefinito per ciascun cittadino. Emilia Romagna 77,2 83,4 trentini. Il risultato è stato certamente positivo per i cittadini delle Regioni le cui amministrazio- Toscana 77,3 83,3 Dal 2001 è cambiato tutto, perché? ni hanno compreso e gestito adeguatamente Umbria 77,8 83,5 Perché mentre i fattori di rischio che porta- la sfida della complessità dei sistemi sanitari, Marche 78,0 84,3 no gli italiani ad ammalarsi, e a morire, sono ma per quelli residenti nelle Regioni gestite aumentati in tutte le Regioni italiane in mo- in modo inefficace e inefficiente i risultati Lazio 76,9 82,7 do abbastanza simile, la capacità di risposta, sono stati drammatici. Abruzzo 77,7 83,8 sia preventiva che curativa, si è differenziata Bisogna ricordare che oggi quasi il 90% degli Molise 77,7 83,8 in modo abissale. italiani si ammala di patologie causate esclu- Ciò anche a seguito della riforma del titolo V sivamente da 4 fattori di rischio: eccessiva e Campania 75,3 81,2 della Costituzione, che ha affidato alle am- cattiva alimentazione, scarsa o nulla attività Puglia 77,6 83,2 ministrazioni regionali il compito di orga- fisica, eccessivo consumo di alcol e utilizzo Basilicata 77,5 83,0 nizzare e gestire il proprio sistema sanitario, di tabacco. Calabria 77,6 82,9 lasciando alle strutture centrali, in primis il Tutti questi fattori di rischio sono aumenta- Ministero della Salute, esclusivamente tre ti in modo rilevante in tutte le Regioni, ma Sicilia 76,6 81,9 compiti: effettuare la programmazione, de- l’incremento è stato eclatante, ad eccezione Sardegna 76,2 83,0 terminare le prestazioni da garantire a tutti del consumo di alcol, soprattutto nelle Re- Totale 76,7 82,9 i cittadini indipendentemente dalla loro re- gioni del Sud e questo ha causato un aumen- sidenza (i cosiddetti Livelli Essenziali di As- to delle malattie, soprattutto quelle cronico- * Valori stimati. sistenza) e finanziare i servizi con un mec- degenerative, a cui le strutture sanitarie me-
Cangurini di 11 ridionali non sono state in grado di dare ri- complessità della sanità pubblica moderna e spese sanitarie, tenendo conto anche del sposte adeguate né per quanto concerne la le sfide che a essa si pongono. valore delle prestazioni sanitarie ed attua- prevenzione né la cura. La sfida più importante che oggi si possa rac- re al più presto un riordino legislativo Ciò ha determinato che nel nostro Paese, ac- cogliere è riuscire a vedere l’attuale crisi eco- della sanità integrativa; canto alle ben conosciute differenze socio- nomica e finanziaria come un’opportunità 3. realizzare concretamente un piano nazio- economiche, presenti in tutto il mondo, si af- per introdurre riforme del sistema sanitario nale della prevenzione. fiancassero e prevalessero quelle geografiche. e, più in generale, del sistema di sicurezza so- In che cosa si traduce questo divario? Che chi ciale. Occorre cambiare in modo strutturale Se ciò non verrà realizzato, in uno scenario nasce oggi al Sud ha un’aspettativa di vita con- la sanità in Italia, cercando di introdurre po- caratterizzato da un progressivo definan- sistentemente inferiore a chi nasce al Nord. litiche efficaci per prevenire le malattie, raf- ziamento pubblico che comincia a pregiu- Un bambino napoletano o palermitano ha forzare l’accesso ad un’assistenza primaria di dicare anche il funzionamento delle Regio- oggi un’aspettativa di vita di circa 3 anni in- qualità e migliorare il coordinamento delle ni più virtuose e nella consapevolezza che feriore rispetto ad un bimbo marchigiano o cure, soprattutto per le persone con patologie quelle in piano di rientro già adesso non trentino. Nascere oggi nelle Regioni meridio- croniche. I vantaggi di una tale operazione adempiono neppure all’erogazione dei “vec- nali significa nascere in un Paese diverso, più sarebbero però elevatissimi e consentiranno chi LEA”, il risultato non potrà che essere simile alla Romania o alla Bulgaria, fanalini di traghettare il Paese verso un porto sicuro. l’allungamento delle liste d’attesa con spo- di coda dell’Unione Europea, che però negli Il “piano di salvataggio” del SSN dovrebbe stamento della domanda verso il privato e ultimi anni hanno fatto importantissimi passare almeno attraverso le seguenti tre aumento della spesa out-of-pocket sino alla progressi. Nascere al Nord del Paese significa azioni: rinuncia alle cure. avere indicatori sanitari simili a quelli di Sve- 1. rimodulare le prestazioni erogate gratuita- Crediamo che questa strategia sia realizzabi- zia e Germania. mente a tutti i cittadini, i cosiddetti LEA le e sia vincente, ma siamo scettici sulla sua Benché le disuguaglianze di salute siano una secondo rigorosi criteri scientifici e desti- effettiva concretizzazione, anche perché il problematica conosciuta e, purtroppo, cre- nare alla spesa privata quelli a basso valore; DEF 2018 esclude per i successivi 3 anni una scente un po’ in tutto il mondo, non vi è una 2. ridefinire i criteri della compartecipazio- ripresa del finanziamento pubblico. situazione così drammatica come quella che ne alla spesa sanitaria e le detrazioni per Ma la speranza è l’ultima a morire. si è determinata in Italia nell’ultimo venten- nio, e il Sud del nostro Paese è l’unica area dell’intera Unione Europea a far registrare una costante decrescita sia economica che sociale che sanitaria. È qualcosa che dovrebbe, oltre che farci riflet tere, indurre ad immediate ed efficaci azioni correttive. La sanità pubblica moderna, da cui dipende la tutela della salute dei cittadini, è un siste- ma complesso. Non solo dal punto di vista Nascere oggi delle competenze mediche e farmacologiche e della tecnologia, ma anche dal punto di vi- nelle Regioni meridionali sta organizzativo: la complessità riguarda il disegno dell’intera organizzazione sanitaria significa nascere nazionale e internazionale. Le malattie del benessere richiedono inter- in un Paese diverso, venti articolati, dalla prevenzione primaria significa per un bambino alla programmazione degli screening, dall’implementazione e diffusione tempesti- avere un’aspettativa di vita va di terapie efficaci a investimenti in risorse e capitale umano adeguati. di circa 3 anni inferiore Un quadro complesso che pone, spesso, que- siti – cui non è facile dare risposta – circa la rispetto a un bambino del Nord sostenibilità di specifici interventi, come quelli per la non autosufficienza, oppure quello del costo sbalorditivo di alcune tera- pie ad personam. La domanda che si pone in materia di sanità pubblica è se il Paese si stia attrezzando per trovare le risposte ai bisogni di salute della popolazione in una situazione la cui com- plessità appare crescente. Per mantenere i progressi del passato – straordinari e per certi versi inattesi – l’Italia dovrà necessaria- mente guardare avanti cercando di com- prendere a fondo il carattere inedito della
12 Bambini e disuguaglianze Crisi economica Il lascito più evidente della crisi è il forte au- mento dei tassi di povertà assoluta.2 Dopo variazioni contenute dalla metà degli anni e infanzia: l’Italia Novanta fino al 2007, questi crescono abba- stanza poco durante la crisi finanziaria glo- bale, nonostante il crollo della produzione e dei redditi, ma salgono bruscamente durante nella doppia la crisi dei debiti sovrani. La quota di persone in povertà assoluta aumenta dal 3,1% al 4,2% tra il 2007 e il 2010, raddoppia all’8,4% nei recessione sette anni successivi. L’andamento è simile nelle grandi ripartizioni geografiche del Pa- ese, pur partendo da livelli molto diversi. È invece assai differente per tipo di famiglia: il peggioramento delle condizioni di vita ri- L guarda soprattutto le famiglie con figli, men- tre è contenuto per le famiglie di anziani, La recessione innescata dalla crisi finanziaria soli o in coppia. La prolungata crisi economi- globale nel 2008-09 e acuitasi con la crisi dei ca si caratterizza per un’inversione, prima, e debiti sovrani nel 2011-13 è stata in Italia as- un ampliamento, poi, dei differenziali per sai più lunga e pesante che negli altri princi- classe di età (figura 1), a conferma della com- pali Paesi europei. Solamente in Italia il pro- plessiva debolezza degli strumenti di soste- dotto interno lordo non ha ancora recuperato gno economico diversi dalle pensioni. L’one- il livello di inizio 2008, rimanendovi al di re della recessione ricade inoltre in maniera sotto del 5% circa. Le ripercussioni sono state rilevante sugli immigrati: nel 2017 1,8 milio- ancor più pesanti per i bilanci delle famiglie. ni di persone, il 36% degli individui in pover- Nel 2017 il loro reddito disponibile era, al tà assoluta, vivevano in famiglie con almeno netto della variazione dei prezzi e in media Andrea Brandolini uno straniero, nonostante i componenti di per abitante, di oltre il 10% inferiore al valore Banca d’Italia, Dipartimento questo tipo di famiglia rappresentassero solo del 2007. Le difficoltà per i bilanci familiari Economia e Statistica il 10% del totale. sono tuttavia iniziate ben prima. Risalgono Per rappresentare la stratificazione della po- alla crisi valutaria del 1992, la prima netta vertà in Italia è utile suddividere la popola- frenata nello sviluppo economico italiano redditi, annullando la diminuzione che ave- dalla Seconda Guerra Mondiale, e non sono va accompagnato la modesta espansione del state risolte dalla modesta crescita economi- decennio precedente. Sono aumentati so- ca del quindicennio successivo. La doppia prattutto i divari tra i gruppi socio-demogra- recessione ha inferto un colpo decisivo a una fici: tra i giovani e gli anziani e tra chi vive dinamica già ristagnante dei redditi familia- nelle famiglie dei nati in Italia e chi in ri reali, tornati in termini pro capite sui livel- quelle dei nati all’estero. Il peso della li della fine degli anni Ottanta.1 contrazione economica è ricaduto Durante la doppia recessione è anche cresciu- in maniera cospicua sulle per- ta la disuguaglianza nella distribuzione dei sone immigrate. Figura 1. Quota di persone in povertà assoluta per età, 2005-2017 (%). 14 12 Fino a 17 anni 10 18-34 anni 8 35-64 anni 6 4 65 anni e più 2 0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Fonte: elaborazione su dati Istat. Indagine sulle spese per consumo delle famiglie.
Cangurini di 13 I minori polazione in condizioni di povertà assoluta. Hanno un rischio di povertà superiore a Bibliografia rappresentano il 17% quello degli adulti e degli anziani in tutti e tre i gruppi demografici, ma il livello molto 1. Brandolini A, Gambacorta R, Rosolia A. Disuguaglianza e ristagno dei redditi in Italia della popolazione diverso del tenore di vita medio di questi gruppi implica che vive in povertà un bam- nell’ultimo quarto di secolo. Stato e Mercato, 2019; 39: 41-67. residente in Italia, bino su venti nelle famiglie di italiani del Centro Nord, uno su nove nelle famiglie di 2. Brandolini A. Quanti sono i poveri in Italia? neodemos.info, 13 febbraio 2018. Una famiglia è in una condizione ma il 24% italiani del Mezzogiorno, più di uno su tre nelle famiglie con stranieri. Tra i 3,6 milioni di povertà assoluta se la sua spesa per consumi è inferiore al costo di un paniere della popolazione di beni e servizi giudicato essenziale di bambini di età inferiore ai 7 anni, quelli per mantenere uno standard di vita che appartengono a una famiglia con stra- socialmente accettabile. La composizione in condizioni nieri rappresentano il 22% del totale, ma il 60% di quelli in povertà (figura 3). del paniere tiene conto delle caratteristiche familiari e il suo costo riflette il livello dei prezzi del luogo in cui la famiglia risiede. di povertà assoluta. È ormai un risultato acquisito che shock, anche relativamente modesti, sofferti nei Così la soglia varia per numero ed età dei componenti, ripartizione geografica e dimensione del comune. Il valore Hanno un rischio primi anni di vita possano avere conseguen- ze negative sostanziali sulle condizioni di monetario del paniere nel 2005 è rivalutato annualmente con un appropriato indice dei di povertà superiore prezzi al consumo. vita da adulti, per quanto l’entità di questi effetti sia influenzata da molte specifiche 3. Almond D, Currie J, Duque V. Childhood a quello degli adulti caratteristiche familiari.3 Studi di qualche anno fa per il Regno Unito e gli Stati Uniti circumstances and adult outcomes: Act II. Journal of Economic Literature 2018; 56: 1360-446. e degli anziani stimano il costo della povertà nell’infanzia intorno all’1% del prodotto interno lordo 4. Blanden J, Hansen K, Machin S. The economic cost of growing up poor: considerando solamente i minori redditi da estimating the GDP loss associated with lavoro percepiti da adulto da chi ha vissuto child poverty. Fiscal Studies 2010; 31: 289-311. in povertà da bambino.4,5 A queste stime an- zione residente in tre gruppi: le famiglie di drebbero aggiunti anche i costi che derivano 5. Holzer HJ, Whitmore Schanzenbach D, Duncan GJ, Ludwig J. The economic soli italiani che abitano nel Centro Nord; le alla collettività dalle peggiori condizioni di costs of poverty in the United States: famiglie di soli italiani che abitano nel Mez- salute o dalla maggiore frequenza di com- subsequent effects of children growing up zogiorno; le famiglie con uno o più compo- portamenti criminali tra chi ha sofferto la poor. Washington, D.C.: Center for American Progress, 2007. nenti stranieri, residenti su tutto il territorio povertà nell’infanzia. Nonostante le molte nazionale. Nel 2017 le persone povere erano ipotesi sottostanti, queste valutazioni danno il 3,6% tra chi viveva in famiglie di soli ita- un’idea del notevole costo economico che si liani del Centro Nord, il 10,1% tra chi viveva associa alla povertà dei bambini. Esse non in famiglie di soli italiani del Mezzogiorno devono comunque farci dimenticare che ben Figura 3. Dove vivono i bambini, 2017 (%). e il 29,9% tra i componenti delle famiglie più fondamentali ragioni etiche rendono con stranieri. In tutti e tre i gruppi demo- questo stato di cose inaccettabile. Bambini grafici, questa quota era più alta per i giova- (0-6 anni) ni e più bassa per gli anziani (figura 2). I Le opinioni espresse sono mia esclusiva 22 minori rappresentano il 17% della popola- responsabilità e non impegnano la Banca 48 zione residente in Italia, ma il 24% della po- d’Italia. Figura 2. Quota di persone in povertà assoluta per età, area geografica di residenza 30 e presenza di stranieri, 2017 (%). 40 Minori (0-17 anni) 35,9 35 Bambini Adulti (18-64 anni) poveri Anziani (65 e più anni) (0-6 anni) 15 30 28,0 25 20,0 25 20 60 15 11,5 10,7 10 7,5 5 4,5 3,6 In famiglie di soli italiani nel Centro Nord 2,8 In famiglie di soli italiani nel Mezzogiorno 0 Persone in famiglie di soli Persone in famiglie di soli Persone in famiglie In famiglie di soli stranieri italiani nel Centro Nord italiani nel Mezzogiorno con stranieri Fonte: elaborazione su dati Istat. Fonte: elaborazione su dati Istat. Indagine sulle spese per consumo delle famiglie. Indagine sulle spese per consumo delle famiglie.
14 Bambini e disuguaglianze I numeri delle diseguaglianze Natalità Natalità e fecondità della popolazione residente. Numero medio di figli per donna (totale residenti). Nord-ovest 1,39 Nord-est 1,40 Centro 1,31 Sud 1,29 Isole 1,27 Fonte: ISTAT, anno di riferimento 2016. Numero di nati da taglio cesareo elettivo Confermando la tendenza degli anni precedenti, nell’anno 2015 il 34,2% dei parti è avvenuto con taglio cesareo, con notevoli differenze regionali che comunque evidenziano che in Italia vi è un ricorso eccessivo all’espletamento del parto per via chirurgica. Dato che include struttura pubblica e casa di cura accreditata o privata. Regioni con percentuale più alta Campania 59,1 Puglia 43,6 Sicilia 42,8 Regioni con percentuale più bassa Valle d’Aosta 20,5 Toscana 20,7 Friuli Venezia Giulia 23,1 Totale Regioni 34,2 Fonte: CeDAP, anno di riferimento 2015. Aspettativa di vita alla nascita Tassi di mortalità Speranza di vita in anni, alla nascita, anno 2017. neonatale e infantile Maschi Femmine Mortalità neonatale (numero di morti nei primi 28 Regioni con dato più alto (maschi e/o femmine) giorni di vita rispetto a 1000 nati vivi) - mortalità PA Bolzano 81,3 86,2 infantile (numero di morti nel primo anno di vita rispetto a 1000 nati vivi). PA Trento 81,6 86,3 Toscana e Umbria 81,3 85,4 Mortalità neonatale Mortalità infantile Regioni con dato più basso (maschi e/o femmine) Nord-ovest 1,9 2,6 Campania 78,9 83,3 Nord-est 1,7 2,3 Valle d’Aosta 79,6 84,6 Centro 1,7 2,6 Sicilia 79,7 83,7 Sud 2,3 3,2 Totale Regioni 80,6 84,9 Isole 2,6 3,7 Fonte: Osservasalute Rapporto 2017. Fonte: ISTAT, anno di riferimento 2016.
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