STORIA DELLE ISTITUZIONI RAPPRESENTATIVE E DELLA CITTADINANZA - DIRITTI E CITTADINANZE: INCLUSI ED ESCLUSI NELL'EUROPA CONTEMPORANEA - people@unipi
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STORIA DELLE ISTITUZIONI RAPPRESENTATIVE E DELLA CITTADINANZA 8. DIRITTI E CITTADINANZE: INCLUSI ED ESCLUSI NELL’EUROPA CONTEMPORANEA 1
•Stato e Nazione tra Otto e Novecento TEMI DELLA LEZIONE • Suffragismo e cittadinanza delle donne • Razza e colonialismo 2
CITTADINANZA, STATO E NAZIONE GERMANIA: LA COSTRUZIONE DELLO STATO SPAGNA: IL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE POLITICA 3
Cittadinanza: è la relazione tra l’individuo e la comunità politica (Stato-Nazione) di appartenenza CITTADINANZE NELL’OTTOCENTO L’Ottocento apre a una molteplicità di modelli «CITTADINANZA rispondenti a specificità nazionali, a diversi processi COME di inclusione/esclusione. La cittadinanza assume un ATTRIBUZIONE legame con la collettività di riferimento e si declina in FORMALE DELLO base ai diritti ad essa connessi STATUS DI CITTADINO NEL CONTESTO STATO- NAZIONE» Da diritti naturali a diritti positivi, da diritti dell’uomo a diritti del cittadino,4 da diritti universali a diritti nazionali
Forte aspirazione nazionalistica Molteplicità di piccoli Stati Esito negativo dei moti del ‘48 GERMANIA- Legame tra i concetti di nazione e di libertà ITALIA: ELEMENTI IN Protagonismo di uno Stato tra gli altri nel processo di COMUNE unificazione Raggiungimento dell’unità coevo Difforme la raffigurazione della cittadinanza: in Italia si guarda piuttosto alla nazione anche nel discorso retorico su legittimità, diritti e appartenenza, non vi è il nesso 5 popolo-Stato del modello di cittadinanza tedesco, lo Stato si scopre in un secondo momento come tutore dell’ordine
CITTADINANZA E STATO IN GERMANIA Insofferenza per il modello francese: visione anti-volontaristica e anti-contrattualistica, rifiuto dell’individualismo Continuità con la cultura Territorio organizzato su base proto-federale di costituzionale poteri feudali (prìncipi territoriali e pregressa: aggregazioni di città) centralità e ruolo attivo dello Stato, L’identità politico-giuridica si forma connesso con sull’appartenenza a un popolo costruito sulla il principio comunanza di secoli di storia, lingua, istituzioni d’appartenen e tradotta nello Stato za Lo Stato non si impone al soggetto dall’esterno, ma è la realizzazione della libertà del popolo e fondamento dei diritti Non esiste cittadinanza, né diritti dei soggetti, 6 senza l’appartenenza a un popolo-Stato
CARL FRIEDERICH GERBER (1823-1891) Liberare lo Stato dal vincolo privatistico con il principe e da una rappresentazione patrimonialistica Idea dello Stato-persona: lo Stato è un organismo, non uno strumento inerte, né oggetto del potere del monarca Lo Stato incarna una comunità (popolo) capace di autonomo sviluppo, la rende istituzionale realtà in quanto gli dà “capacità di volere” e “potestà d’imperio”, quindi, personalità giuridica Non si pongono limiti allo Stato, in quanto esso dà forma e forza alle finalità inespresse del popolo: necessaria armonia tra “coscienza sociale” e 7 “legislazione”
Nei Lineamenti di diritto pubblico tedesco, il rapporto Stato- CARL FRIEDERICH cittadini: GERBER (1823-1891) • il popolo è la condizione di esistenza dello Stato storicamente, ma il popolo esiste giuridicamente in quanto oggetto del dominio statuale • I Diritti non esistono in sé, si esce dalla prospettiva giusnaturalista, ma sono “effetti riflessi” del potere statuale, dipendono dal dominio statuale, inglobati nel sistema del diritto positivo • Il rapporto di appartenenza-soggezione del singolo allo Stato è la base per il godimento di diritti politici e civili, assicurati dallo Stato stesso: • Doveri di obbedienza e fedeltà allo Stato, i diritti fondamentali esistono solo come esito di norme dello Stato volte a perseguire i propri fini; i diritti politici sono funzioni espletate dai cittadini per decisione dello Stato • Non esiste alcun diritto soggettivo del singolo che argini la8sovranità incondizionata dello Stato: tutto si risolve nell’organicismo (lo Stato si modella storicamente sul popolo-individui)
LA SPAGNA STATO, CITTADINANZA, OPINIONE PUBBLICA • Dalla fine del s.XVIII in Spagna si assiste allo scontro tra correnti ideologiche differenti: liberali spagnoli, idee provenienti dalla Francia e dagli Stati Uniti • L’esperienza dei primi anni del secolo XIX: • Guerra de la independencia (1808-1814) • L’atteggiamento dei Borbone • Crisi economica e sociale • Il 19 marzo 1812, a Cadice, le Cortes aperte nel 1810 votano la Carta costituzionale che sarà modello del 9 costituzionalismo liberale spagnolo (e italiano)
COSTITUZIONE DI CADICE (1812) Tit.I - Della nazione spagnola e degli spagnoli. Cap. I - Della nazione spagnola Simbolo del liberalismo • Art. 1 – La nazione spagnola è la riunione di tutti gli progressista della prima spagnoli d’ambi gli emisferi. metà sec.XIX • Art. 2 – La nazione spagnola è libera e indipendente; e La nazionalità spagnola non è, né può essere, patrimonio d’alcuna famiglia o esprime l’appartenenza persona. dell’individuo alla nazione • Art. 3 – La sovranità risiede essenzialmente nella nazione, sovrana, la cittadinanza – e in conseguenza ad essa sola appartiene esclusivamente il invece – indica la capacità diritto di stabilire le proprie leggi fondamentali. di alcuni soggetti a • Art. 4 – La nazione è obbligata a conservare e partecipare (tramite dati proteggere con leggi savie e giuste la libertà civile, le meccanismi) al potere proprietà e gli altri diritti legittimi di tutti gl’individui che la politico 10 compongono.
• Art. 18 – Son cittadini spagnoli, quelli che per padre e madre traggono origine dai dominj Spagnoli di qualsisia dei due emisferi, e che sono inoltre domiciliati in qualsivoglia paese de’ suddetti dominj. • Art. 19 – Son parimenti cittadini Spagnoli gli stranieri, i quali […] ottenessero dalle Cortes speciale carta de ciudadania. • Art. 20 – Lo straniero potrà ottenere dalle Cortes la suddetta carta qualora accasato con donna spagnola, ed abbia introdotta in Spagna qualche pregevole invenzione o industria; oppure vi abbia acquistati beni stabili soggetti ad una contribuzione diretta; o siavisi stabilito per commerciare con un COSTITUZIONE capitale suo, a giudizio delle Cortes considerabile; o abbia resi notabili servigi a vantaggio o difesa della nazione. DI CADICE • Art. 21 – Son pure cittadini Spagnoli i figli legittimi di stranieri domiciliati nelle Spagne, i quali […] 1812 giunti all’età di anni 21 compiti, esercitandovi qualche professione, arte o industria, utile al Pubblico. • Art. 23 – Soli i cittadini potranno ottenere impieghi pubblici, e darli per elezione ad altri ne’ casi - CAP.IV – assegnati dalla legge. DEI CITTADINI • Art. 24 – Perde la cittadinanza Spagnola: 1° Chi acquista naturalità in paese straniero. 2° Chi riceve impiego sotto altro Governo. 3° Chi venga sottoposto per sentenza a pene afflittive o infamanti qualora SPAGNOLI non sia di nuovo abilitato. 4° Chi risieda per cinque anni di seguito fuori del territorio delle Spagne senza incarico o licenza del Governo. • Art. 25 – L’esercizio de’ diritti della cittadinanza rimane sospeso: 1° Per interdetto giudiziale, a cagion d’incapacità, o fisica, o morale. 2° Per lo stato di debitore fallito, o di debitore alle casse pubbliche.3° Per lo stato di servente domestico. 4° Per non avere impiego, o arte, o altra maniera nota di vivere. 5° Per essere stato criminalmente processato. 6° Dal futuro anno 1830, chi vorrà entrare di nuovo nell’esercizio de’ diritti di cittadino, dovrà saper leggere e scrivere. • Art. 26 – I diritti di cittadinanza si possono perdere o sospendere per le sole cagioni accennate11 nei due articoli precedenti, ma non mai per altre.
Tra il 1808 e il 1876 si contano: - Una media di un pronunciamiento militar o golpe ogni 20 mesi Nove testi costituzionali: - Statuto di Bajona (1808) – otorgata L’ECO DI - Costituzione Cadice (1812), progressista, confessionale, monarchica, rigida CADICE E GLI - Statuto reale (1834) – moderato-conservatore, otorgato, monarchico, flessibile ESPERIMENTI - Costituzione progressista (1837) – liberale, libertà religiosa, monarchica ISTITUZIONALI - Costituzione moderata (1845) – conservatrice, monarchica, riduzione diritti, confessionale ma si permettono altri culti - Costituzione non nata (1856) – monarchica, progressista, non promulgata - Carta La Gloriosa (1869) – democratica, suffragio universale, diritti e libertà estese, monarchica ma sovranità nazionale, flessibile - Costituzione democratica (1873) - repubblica, libertà di culto, progetto federale - Costituzione restauracionista (1876-1931) – moderata, confessionale ma 12 libertà coscienza, sistema censitario fino al suffragio universale maschile
• Costruzione narrativa nazionale: Spagna quale identità spirituale collettiva con un passato storico precipuo e condiviso, • L’importanza delle istituzioni assembleari (Cortes di Léon,1188) e IL LIBERALISMO i principi monarchico e religioso, contro la leyenda negra : • nella «jurisprudencia nacional» di età medievale si trovavano «las semillas de DI SPAGNA: la libertad española y los fundamentos de los derechos del ciudadano y del COSTRUIRE LA hombre» (F.Martìnez Marina, Teoria de las antiguas Cortes, 1813 ) NAZIONE • Diatriba sul valore della vicenda costituzionale gaditana: POLITICA modello da seguire o da evitare per la supremazia del potere rappresentativo su quello monarchico • “La tradición española va cada día perdiendo terreno, el veneno sembrado el año ‘12 va produciendo su efecto, la agonía de España ha comenzado”(1923) 13 • La cittadinanza e la rappresentanza popolare
• Movimento democratico e repubblicano CITTADINANZA • Il suffragio universale (1890 e 1936) E DEMOCRAZIA: • Il sistema elettorale: QUALE • Encasillado: si indicano i deputati che devono essere eletti in SUFFRAGIO ciascun distretto secondo un accordo tra governo e opposizione, UNIVERSALE? il re ha già nominato il presidente del governo (leader del partito di opposizione) • Caciquismo: il cacique locale provvede ad assicurare i voti concordati con il Gobernador civil al candidato designato • Turnismo: Nuove Cortes e formazione del nuovo governo, secondo precise alternanze tra i due partiti liberali e monarchici, conservadores e progresistas (liberal-fusionistas) • Pucherazo: strumenti di manipolazione del voto 14 • Sistemi efficaci di politicizzazione sociale
IL FENOMENO SUFFRAGISTA 15
Nasce la società borghese: “all’uomo lo Stato, alla donna la famiglia” Contributo delle scienze: anatomia, ginecologia, antropologia L’OTTOCENTO • La donna non è più un uomo imperfetto ma un essere diverso DELLE DONNE • Da “one-sex model” a “two-sex model” (da qui il dibattito: complementarietà o gerarchia?) • La missione morale e il principio di “social housekeeping” legittimarono l’impegno extradomestico delle donne. Dilemma: • Tali attività dovevano riguardare solo la sfera assistenziale e benefica? • Potevano includere anche le attività professionali (accesso alle facoltà di medicina e legge)?
SYLVAIN MARÉCHAL, PROGETTO DI LEGGE PER VIETARE ALLE DONNE DI IMPARARE A LEGGERE (1801) • Art.7 La Ragione vuole che le donne siano dispensate dall’imparare Considerando a: leggere, scrivere, stampare, incidere, compitare, solfeggiare, • Che la qualifica di donna che sa leggere, nulla dipingere, ecc. Non appena sanno fare una di queste cose, ciò va aggiunge ai sublimi e commoventi attributi di regolarmente a scapito dell’armonia domestica; • Art.XII La Ragione vuole che i mariti siano gli unici libri delle loro brava ragazza, brava moglie e brava madre, mogli; libri viventi, ove giorno e notte esse imparino a leggere il né al modo di adempiere a quei dolci e sacri proprio destino; doveri; • Art.LIII La Ragione vuole che le donne non siano ammesse ai dibattiti • Che il posto di una donna non è sui banchi di del corpo legislativo, alle sedute dell’assemblea legislativa, nelle scuola, e ancor meno su una cattedra di procure dei tribunali, né alle finestre prospicienti le pubbliche piazze teologia, di fisica o di legge, com’è capitato più destinate alle esecuzioni capitali. La loro presenza sarebbe un volte a Bologna, in Italia; controsenso. • Che per le donne, le quali hanno una • Art.LIV La Ragione disapproverebbe assai che le donne complessione fisica più fragile e un carattere esprimessero le proprie opinioni in un dibattito dell’assemblea nazionale. Il primo dei due sessi, rappresentante naturale dell’altro, meno deciso degli uomini, lo studio delle lettere discute e decide per entrambi. La voce di una donna suonerebbe non è il modo per acquisire forza e energia; cacofonica. Di conseguenza: Che vadano al mercato, invece! 17
IL PROCESSO DI EMANCIPAZIONE ALLA CITTADINANZA: IL CASO BRITANNICO • Il «dilemma di Wollstonecraft»: rivendicare l’uguaglianza dei diritti universali ma anche difendere la specifica differenza femminile (una differenza non gerarchica). L’accezione patriarcale della cittadinanza significa che le due richieste sono incompatibili: o le donne diventano (come) uomini e quindi cittadini in senso pieno; o continuano nel loro lavoro di donne che non ha valore per la cittadinanza. • Iniziale omologazione delle donne ai minori, quindi esclusione dal resto delle rivendicazioni (la diatriba su man/person) • Grazie alla lotta per il diritto di voto, si afferma la “consapevole pretesa dei propri diritti – civili e politici - e il tentativo sistematico di ottenerli” 18
AFFERMARE LA DIFFERENZA COME VALORE POSITIVO, ANZICHÉ INFERIORITÀ. • La biologia evolutiva: il rapporto fra sessi non è complementarietà, ma subordinazione. La tradizionale superiorità maschile è basata sulla selezione naturale • Lo svelamento delle donne porta a: • Una nuova concezione di «SOGGETTO POLITICO». Contraddizione: nell’affermare la superiorità morale delle donne, la maternità diventa idea di altruismo e compassione che dal privato, deve passare al pubblico, e cittadinanza in senso pieno. Ma alla fine la maternità diventa obbligo, privando le donne della libera scelta, riconducendole a un dovere, come riproduttrice della specie. • una nuova concezione di «POLITICA» 19
HARRIETT TAYLOR, L’EMANCIPAZIONE DELLE DONNE 1851 Anche chi non considera l’aver voce nel governo come una questione di diritti personali, né professa principi che richiedono che il suffragio debba essere esteso a tutti, solitamente adotta massime tradizionali di giustizia politica con cui è impossibile conciliare l’esclusione di tutte le donne dai diritti comuni di cittadinanza. E’ una delle dottrine fondamentali della costituzione britannica che ognuno debba essere giudicato dai suoi pari: e tuttavia le donne vengono giudicate da giudici maschi e da giurie fatte da uomini agli stranieri la legge accorda il privilegio di richiedere che metà della giuria sia composta di stranieri; non così alle donne. Bisogna che vi sia una ragione perché una cosa sia consentita a qualcuno e vietata a qualcun altro. Ma quando ciò che è vietato comprende quasi tutto ciò che è maggiormente apprezzato da quelli ai quali è consentito; quando esserne privati viene sentito come un grave insulto; quando non solo la libertà politica, ma la libertà personale di azione è la prerogativa di una casta; quando anche nell’esercizio dell’industria quasi tutti gli impieghi che mettono alla prova le facoltà superiori in un settore importante, che recano distinzione, ricchezza o anche solo indipendenza economica, costituiscono un ambito esclusivo della frazione dominante, allora le miserabili ragioni di opportunità che vengono avanzate come scuse per una distribuzione così gravemente parziale, anche se fossero reali, non basterebbero a renderla altro che una clamorosa ingiustizia. Le donne non hanno mai avuto uguali diritti rispetto agli uomini. Richiedere per loro i diritti comuni dell’umanità viene considerato escluso dalla pratica universale. Questo è il più forte dei pregiudizi, quello contro ciò che è nuovo e sconosciuto. Ma conoscere e fare molte cose che il oro antenati ignoravano costituisce il vanto degli europei moderni e dei loro analoghi americani. Molti pensano di aver giustificato le restrizioni alle donne dicendo che gli scopi dai quali le donne sono escluse sono non femminili e che la sfera propria delle donne non è la politica o l’ambito pubblico, ma la vita privata e domestica. Noi neghiamo il diritto di una parte della specie di decidere per un’altra, o di un individuo per un altro, che cosa sia o non sia la «propria sfera». La sfera propria di tutti gli esseri umani è la più ampia e la più elevata che siano in grado di raggiungere. In cosa consista, è ambito della libera scelta. Ogni individuo metterà alla prova le sue capacità nell’unico modo possibile: ossia tentando, e il mondo beneficerà delle migliori facoltà di tutti i suoi abitanti. 20
LA PRIMA ONDATA DEL FEMMINISMO: IL FEMMINISIMO LIBERALE • Movimenti sociali e teorie che rivendicano l’uguaglianza dei diritti utilizzando le stesse categorie della teoria liberale: è l’uguaglianza di fronte alla legge: • Diritto di voto • Accesso alle cariche pubbliche e nelle professioni • Parità di trattamento nella famiglia e nel lavoro • IL DIRITTO NON DEVE RENDERE DISEGUALE CIO’ CHE LA NATURA HA FATTO EGUALE IL FEMMINISIMO SOCIALISTA Nemico comune di uomini e donne è la proprietà privata e il sistema capitalista. La conquista dei diritti è inutile, devono cambiare le condizioni materiali. LA SECONDA ONDATA DEL FEMMINISMO: IL FEMMINISIMO DELLA DIFFERENZA E 21 DELLA PARITA’
RISORGIMENTI E RIVOLUZIONI Si inventano nuovi linguaggi della politica che Giuseppe Sciuti, Le gioie della buona mamma, 1870 incitano alla partecipazione delle masse • Molteplicità di ruoli per le donne: patriote e reazionari, aristocratiche e popolane, brigantesse… • “La famiglia è il compendio della nazione”, da Enciclopedia popolare italiana, 1859 • Silenzio delle fonti: si ritrovano i modelli tradizionali • La morale è quella del “sostegno” • Simbiosi madre-patria • La maternità prima della patria Risorgimento: Anita e le altre "La donna, insomma, è in un certo modo verso l’uomo ciò che è il vegetale verso l’animale, o la pianta parassita verso quella che si regge e si sostenta da sé.V.Gioberti "Compete al marito, secondo la convenienza della natura, essere capo e signore; compete alla moglie, e sta bene, essere quasi 22 un’accessione, un compimento del marito, tutta consacrata a lui e dal suo nome dominata”,A.Rosmini
LA DONNA DEL RISORGIMENTO • Centralità della figura femminile nei materiali allegorici della nazione, carica di inediti significati politici • Processo di condensazione allegorico di simboli • Le Italie dolenti o quelle guerriere? • I nemici minacciano l’integrità delle donne della nazione È una guerra di giovani volontari: • È una lotta per l’onore della patria • È una difesa “emotiva” delle identità territoriali
DALLA FINE DEL XIX AI PRIMI DEL XX • Italia Unita (1861): • Il Nuovo Secolo: • Le donne sono escluse dal godimento dei diritti politici: l.elettorali 1865 e 1889 le equiparano a “analfabeti, interdetti, • Nascono le prime leggi per la tutela di detenuti in espiazione di pena e “donne e fanciulli” in quanto soggetti falliti”(Morelli, 1867)* • Primi movimenti femministi di stampo deboli e sfruttati=>Legge sul lavoro socialista e emancipazionista (Mozzoni), femminile del 1902 A.N. per la donna (Roma,1897), UFN (Milano, 1899). • Primi risultati (1908 prima laurea in • Lavoro femminile non riconosciuto, né per ing., 1912 prima iscritta all’Albo diritti né per salari; accesso licei e Università (1874), ma non alle professioni avvocati) (caso di Lidia Poet 1881). • Enciclica Rerum Novarum (1891): "Certi • Misure derogatorie nei cfr eguaglianza formale, lavori non si confanno alle donne, fatte da volte a ridurre l’impatto di differenze, intese come natura per i lavori domestici, i quali scarti rispetto alla “normalità”. Distanza tra la grandemente proteggono l’onestà del “protezione dei deboli” e la “azione positiva” debole sesso" 24
PER LA REINTEGRAZIONE GIURIDICA DELLE DONNE. IL PRIMO DISEGNO DI LEGGE PER L’ESTENSIONE DEL VOTO ALLE DONNE - SALVATORE MORELLI, 1867 […] io, scorgendo nella Camera la generosa tendenza di migliorare le sorti d’Italia con leggi provvide e conformi alla missione iniziatrice della terza civiltà del mondo, oso presentare alla sua considerazione il presente schema di legge riguardante i diritti della donna. Se l’umanità ha lavato con torrenti di sangue nell’ultima guerra americana l’obbrobrio della schiavitù dei neri, come può ella mai consentire più a lungo la schiavitù della donna, la quale è la più importante varietà dell’essere umano, anzi è la creatrice, la educatrice e il movente perpetuo di quest’essere? Come può consentire che lei, che deve riscuotere maggior rispetto nella casa e nella società, rimanga destituita dei diritti civili e politici accordati a coloro che ne riconoscono la supremazia e la chiamano con il nome di signora? .... Quindi da ciò [dalla sua esclusione] deriva l’inadempienza al dovere, perché se la società non lo adempie verso di lei tanto meno ella può ispirare l’uomo ad adempierlo verso altrui. I figli che crescono nelle braccia delle madri schiave improntano nell’anima una passività che rimane incancellabile e li accompagna per tutta la vita, anche quando nella condizione di uomini cominciano a godere garanzie all’esercizio dei propri diritti ed alla propria libertà. ... Come in tutti i paesi del mondo, in Italia la donna è considerata come l’uomo quando deve fare dei sacrifici verso il comune e verso lo Stato. Ella deve pagare tutti i balzelli che impone il governo, deve amministrare i figli alla leva, deve dare gli alloggi militari, deve essere posta sotto processo e catturata se delinque, e l’equivalente di tutti questi pesi e gravezze deve essere la ricognizione di qualche prerogativa giuridica messa nel codice per scherno e la irriconoscenza totale dei diritti civili e politici coerenti alla personalità di ogni cittadino italiano? Così la donna nella casa non a nome, nel municipio non ha rappresentanza, né nella nazione, né negli uffici pubblici accesso, dall’urna viene esclusa, dalle cattedre viene esclusa. Signori, dopo tutto questo io vi metto dinanzi un dilemma: la donna la ritenete per cosa o per persona? 25 Riconoscete o negate in lei le facoltà che possiede l’uomo? Se riconoscete la donna per persona, se ammettete in lei le stesse facoltà: Quale argomento potrebbe affacciarsi per negarle caratteristica di cittadino?
DALLA GRANDE GUERRA AL FASCISMO FASCISMO • Diritti politici: l.Acerbo (1925), diritto di voto passivo ad alcune cat.di donne per le amministrative (mai attuato) La Prima Guerra Mondiale (1915-1918) • Soppressione delle associazioni femminili emancipazioniste a • Uomini al fronte, le donne nei campi e favore di altre strutture associative (PNF, Giovani fasciste, massaie nelle fabbriche (80% del personale rurali, lavoratrici a domicilio) dell’industria meccanica e bellica, • Propaganda fascista: “la maternità sta alla donna come la guerra deroga alla l.1902) sta all’uomo”; difesa della razza. • Finita la guerra, il lavoro torna ai reduci • Modelli ideali di “donna crisi” e di “donna autentica” Dopoguerra • Politica demografica natalista: aborto delitto di Stato, nuovo Codice di famiglia (esclusione dalla gestione dei beni e al diritto • Emancipazione giuridica: abolita di eredità), lotta al celibato, istituzioni per assistenza sanitaria l’autorizzazione maritale (1919) famiglia e infanzia, assegni familiari • 6/9/1919 la Camera approva la legge • Regolamentazione mercato del lavoro: politica salariale sul suffragio femminile (174:55). svantaggiosa, divieto d’accesso a professioni ed incarichi (1926), limitazioni n° donne nella P.A. (1938), scoraggiare l’assunzione Percorso interrotto dalla Marcia su Roma delle donne a fronte delle restrizioni poste e piena occupazione maschile (capofamiglia) 26 • Codice penale: reazionario (es. delitto d’onore)
PERIODO REPUBBLICANO • Donne e resistenza • 2 giugno 1946 Referendum monarchia/repubblica, elezione dell’Assemblea costituente (processo dal basso) • D.legs.30/01/45 (governo Bonomi): • Art1. estensione diritto di voto alle donne • Assemblea costituente:555 deputati tra cui 21 DONNE: (dimenticanza diritto passivo+ D.lgs 10/3/46); • 9 DC, 9 PCI, 2 PSUP, 1 partito dell’Uomo qualunque • Art2.compilazione di liste elettorali separate • Commissione di 75 deputati (6 donne) prepara il testo • Art3.esclusione prostitute (abrogato) • 1948 - Costituzione repubblicana italiana: si sancisce • Nessun dibattito. Quali le motivazioni l’uguaglianza dei diritti fra i sessi politiche (Togliatti PCI - DeGasperi DC)? Il • 1948- Prime elezioni politiche a partecipazione femminile: 53% dell’elettorato:15milioni di voti. 630 dep +315 sen =>41 donne complessivamente • La sindrome dell’adescatore, • 1951 - Prima donna in un governo (sottosegret. all’Industria • la fine dell’unità della famiglia, e commercio, DC), 1956 prima ministra (Jervolino, Istruzione), 1979. Prima presidente della Camera (Jotti) • un regalo non meritato, • l’eccentricità del nesso voto-emancipazione femminile 27
RAZZA : COLONIALISMI E REGIMI TOTALITARI 28
Arthur de Gobineau (1816-1882), diplomatico francese • L’orrore per l’egualitarismo quarantottesco gli fa cercare quel ‘principio distruttore’ e ‘di morte’ che agisce nella storia umana e che identifica nel processo di degenerazione dell’organismo CITTADINANZA E sociale: TEORIA DELLA • la perdita della forza vitale del popolo è legata alla forza del principio della razza RAZZA • La razza è la radice della storia, la forza oscura capace di rimuovere le illusioni ugualitarie e spiega l’evoluzione delle civiltà • La valutazione gerarchica delle tre razze: bianca, nera, gialla • L’obiettivo non è desumere dal primato della razza bianca l’ineluttabilità del progresso, bensì la certezza della degenerazione • Saggio sulla disuguaglianza delle razze umane (1853-55), alcuni anni prima de L’origine delle specie di C.Darwin (1859) 29
• La tradizione culturale della RAZZA si traduce in antropologia politica in un nuovo discorso della cittadinanza • Teoria poligenista e teoria monogenista: sull’unità del genere umano e la differenziazione razziale (non solo fisico-anatomica, ma intellettuale e morale, fisiognomica, antropologia, scienza del linguaggio) • Il ‘pensiero della differenza’ è soggiogato dalla retorica della svalutazione CESARE LOMBROSO, L’UOMO DELINQUENTE (1896) 30
• La teoria della colonizzazione: la nuova ‘coscienza europea’ si nutre dei principi di razza, di espansione dello Stato-potenza quale CITTADINANZA E portatore di civiltà, di dominio quale unica forma di rapporto con l’alterità, guerra (fra pari) e colonialismo (fra impari) COLONIZZAZIONE • L’idea risorgimentale (volontaristico) di eguaglianza fra comunità politiche (identità nazionale) è sostituita dall’esistenza di incolmabili differenze tra razze, civiltà e ordinamenti e l’idea che lo Stato sorge sullo scenario internazionale dalla lotta frutto dell’espansione dei “maggiori popoli civili” Per noi un diritto della barbarie non esiste, come non esiste una libertà • Nasce il diritto coloniale: fonda i titoli di legittimità dell’espansione d’ignoranza, non la libertà della delinquenza. Esiste un diritto degli Stati europei. Come il diritto di proprietà del singolo si fondamentale: quello che ha la civiltà di diffondere dovunque la appoggia sull’occupazione di un territorio vuoto, così lo Stato sua potenza innovatrice come si (Conf.Berlino 1885) diffondono la luce e il calore (Giovanni Bovio, 1885) • La riscoperta di Emerich de Vattel, Droit de gens ou principes de la loi naturelle (1758) 31 • ‘Colonizzazione’ diventa sinonimo di ‘civilizzazione’
CITTADINANZA E COLONIZZAZIONE Imposta dall’evoluzione della storia, la colonizzazione è insieme necessità vitale e compito etico-storico La civiltà, per i popoli extra-europei, non è spontanea, ma dev’essere importata con forme specifiche volte a regolare i rapporti tra Stati europei e colonie: 01 02 03 Assoggettamento: Autonomia: si Assimilazione: si annullano la forma più organizza il territorio le differenze fra colonia e arcaica e dominato educando madrepatria, inculcando i prevaricatrice, all’autogoverno e valori della madrepatria e privo di dovere all’emancipazione rispondendo con la tutorio (UK) repressione in caso di 32 resistenza (Francia)
LA «CITTADINANZA» TOTALITARIA • La distinzione tra “membri dello Stato” (condizione giuridica degli ebrei) e “cittadini” è alla base della ‘Legge sulla cittadinanza del Reich’(diritti politici) del 1935, una delle “Leggi di Norimberga” insieme alla ‘Legge per la difesa del sangue e dell’onore tedeschi’ (diritti civili e matrimoniali, volta a ‘impedire l’indebolimento della razza ariana’ a seguito di unioni con individui di razze inferiori) • Caratteristica giuridica: non è l’individuo che è portatore soggettivo di diritti, ma l’individuo in quanto appartenente al Popolo tedesco • Primo regolamento sulla cittadinanza tedesca (1938): solo il cittadino del Reich è detentore dei pieni diritti politici, del diritto di esercizio del voto politico o di ricoprire cariche pubbliche, un ebreo non può essere cittadino del Reich (gli ebrei perdono la cittadinanza e ogni identità giuridica, diventano “sudditi”) • Nel 1939 l’espressione “ebreo o ebreo di sangue misto o affine” fu sostituita con “individui di sangue straniero”, capovolgendo il principio secondo cui un individuo nasce con diritti inalienabili garantiti dalla sua cittadinanza: ogni individuo era per natura senza diritti, senza Stato, salvo si decidesse altrimenti 33 Adolf Hitler, Mein Kampf (1925) [DOC]
• Cittadinanza greca: carattere escludente, privilegio politico e di partecipazione, attivo e forte • Cittadinanza romana: carattere inclusivo, coincide con uno status legale, passivo e debole • Cittadinanza medievale: valenza descrittiva (abitanti della città dotati di privilegi) e concetto politico, ma anche soggezione al feudatario o al monarca, più passiva che attiva. Molteplicità e stratificazione dei legami. • Cittadinanza di età moderna: si converte in sudditanza: vincolo legale, descrive i benefici economico-sociali, ma non politici, derivanti da abitare un dato territorio soggetto a una data giurisdizione locale, carattere escludente, passivo. Non vi è legame con il concetto di nazionalità (p.es. soggetti stranieri dotati di poteri CITTADINANZE: politici, soggetti nativi esclusi dai diritti politici), ma ne favorisce lo sviluppo • Cittadinanza nell’età delle rivoluzioni settecentesche: indica il raggiungimento degli obbiettivi politici posti SINTESI dai rivoluzionari e si vincola al principio di nazionalità fino a confondersi con essa. In virtù del contratto DIACRONICA sociale, che lega l’individuo a una data comunità statuale nazionale, la cittadinanza coincide con la capacità di partecipare alla formazione della volontà della comunità politica della quale fa parte • Cittadinanza ottocentesca: fa riferimento all’esercizio dei diritti politici attribuiti in virtù di principi di merito, non universali, quali la proprietà e la capacità. E’ protagonista il processo costituente e patriottico. • Cittadinanza novecentesca: esplodono le questioni legate all’affermazione della cittadinanza nel rispetto dell’uguaglianza come differenza, e si va verso il superamento del binomio cittadinanza-nazionalità 34
Dialoghi Mazziniani 2019 coordina MARCELLA AGLIETTI PROSSIMA LEZIONE 7 NOVEMBRE 4 novembre 2019, ore 17 ALFONSO BOTTI (UNIVERSITÀ DI MODENA E REGGIO EMILIA) Luigi Sturzo e la guerra civile spagnola Introduce CARMELO CALABRÒ 35 Istituto Domus Mazziniana Via Giuseppe Mazzini, 71 – Pisa Per Info e contatti: Domus Mazziniana tel. 05024174 – email: info@domusmazziniana.it I Dialoghi Mazziniani sono un’iniziativa a cura di Carmelo Calabrò, Pietro Finelli e Tommaso Greco
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