Roll-with-Participation. Il caso di ProMondello a Palermo - AGEI

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Marco Picone

Roll-with-Participation. Il caso di ProMondello a Palermo

Abstract: Roll-with-Participation: The Case      of   ProMondello   in   Palermo

This contribution is based on an ongoing experience in Palermo: a participatory process (ProMondello) aimed at producing
a master plan. The specificity of ProMondello stems from the fact that the promoters of the process are neither social com-
munities nor local administrations, which so far have only arranged highly questionable and easily exploitable processes.
ProMondello is organised by a private stakeholder, the Italo-Belgian Real Estate Company, which has been managing a
beach concession for about a century. The case raises several questions: can we have true participation along with such
obvious economic interests? What can ensure that citizens’ opinions are not instrumentally used? The answers must take
into account the use of established qualitative methods and the creation of a ‘guarantor’, but also the much broader fra-
mework of neo-liberal governance.

Keywords: participatory action research, qualitative methods, neoliberalism, Mondello, Palermo.

1. La partecipazione ai tempi del neoliberismo                  causa di un ritardo dovuto alla diversa struttura
                                                                normativa tra paesi anglosassoni e Italia, fin dai
   «And who is society? There is no such thing!                 tempi, rispettivamente, della Magna Charta Liber-
There are individual men and women and there                    tatum inglese e del nostro diritto romano (Sclavi,
are families […]. There is no such thing as society.            2014).
There is [a] living tapestry of men and women and                  Per definire la cornice teorica di questo arti-
people and the beauty of that tapestry and the                  colo mi baserò dunque su due ragionamenti: il
quality of our lives will depend upon how much                  primo, che risale al decennio scorso, si concentra
each of us is prepared to take responsibility for               sulla distinzione di tre fasi (o approcci) del neoli-
ourselves»1. Queste parole di Margaret Thatcher                 berismo, mentre il secondo, più recente, si fonda
rendono bene il credo neoliberista (Rossi, Vano-                sulla cosiddetta urbanistica d’austerità (austerity
lo, 2010), per il quale non è lo Stato a prender-               urbanism) e sul ruolo che ha acquisito la parteci-
si cura dei suoi cittadini, o almeno a smorzare,                pazione nell’ultimo periodo storico.
keynesianamente, le eccessive disparità tra classi                 Jamie Peck e Adam Tickell hanno argomentato
sociali, ma ogni individuo è solennemente dichia-               che i paesi occidentali sono transitati da un mo-
rato artefice del proprio destino.                              mento (gli anni ’80) in cui lo Stato tendeva a per-
   Se non esiste la società, però, che senso ha par-            dere le sue competenze di gestore della vita pub-
lare di partecipazione, cioè del diritto di cui do-             blica, per effetto di politiche di deregulation, a una
vrebbero godere tutti i cittadini a giocare un ruo-             fase di costruzione e consolidamento di forme sta-
lo attivo nei processi decisionali che plasmano le              tali, modalità di governance e relazioni regolative
nostre città? Si può concepire un sistema di pub-               del tutto neoliberiste (Peck, Tickell, 2002, p. 384).
blica partecipazione in un contesto politico che                La prima fase è stata definita roll-back neoliberalism
predica e sostiene solo l’individualismo? Le que-               (neoliberismo d’arretramento), mentre la secon-
stioni che intendo affrontare in questo articolo                da roll-out neoliberalism (neoliberismo d’espansio-
riguardano il ruolo dei processi partecipativi nel              ne), poiché comporta massicce privatizzazioni in
nostro periodo storico, sempre più caratterizzato               cui lo Stato, anziché ridurre, tende ormai ad ac-
da prospettive neoliberiste e da un indebolimento               crescere le disparità socio-economiche (Aguirre,
dello Stato, o in generale degli enti pubblici, nella           Eick, Reese, 2006).
gestione della vita comunitaria urbana. I contri-                  A questa dicotomia, ampiamente condivisa
buti teorici cui farò riferimento provengono per                dalla comunità scientifica (Brenner, Theodore,
lo più dal mondo anglosassone, non tuttavia per                 2002), Roger Keil ha voluto aggiungere un terzo
sudditanza intellettuale, ma per la constatazione               approccio, che ha definito roll-with-it neoliberali-
che la partecipazione, in Italia, è un concetto di              zation (neoliberalizzazione d’adeguamento)2: «it
cui si parla spesso senza piena consapevolezza, a               means, in the first instance, the normalization of

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neoliberal practices and mindsets, […] a manner         neoliberista, perché scarica le responsabilità della
[…] of inciting the subjects to conduct themselves      gestione urbana sulle spalle dei cittadini, a tutto
after the model of the enterprise» (Keil, 2009,         vantaggio delle amministrazioni pubbliche che si
p. 232). In questa fase, che non necessariamente        sgravano di questo peso.
deve essere cronologicamente successiva alle al-           Quali forme assume dunque la partecipazione
tre due, non esistono alternative al neoliberismo.      nell’epoca di austerity urbanism e roll-with-it neolibe-
Neanche gli esponenti più apparentemente pro-           ralization? Non si tratterà più (semmai lo sia stato)
gressisti, come Obama, sono stati capaci di oppor-      di un movimento anti-egemonico e di protesta dal
si efficacemente a quelle politiche che pongono         basso (come sostiene Harvey, 2012), ma piuttosto
l’individuo-imprenditore al centro della vita poli-     di un processo per cui il cittadino, assumendosi
tica, che colpevolizzano la povertà e negano ogni       competenze che non gli spetterebbero, si sostitui-
forma di giustizia sociale, che insistono sulle emo-    sce de facto all’ente pubblico deputato a occuparsi
zioni empatiche e sfruttano il volontariato (Keil,      della città (de Spuches, Picone, Granà, 2018). Con
2009; Rossi, Vanolo, 2010; Pedwell, 2012).              queste carte sparigliate, mutano anche le forme
    Il primo dato da acquisire ai fini di questo ar-    consolidate di partecipazione, che troviamo de-
ticolo, dunque, è che la versione più recente del       scritte in buona parte della letteratura scientifica
neoliberismo è quella di adeguamento. La rifles-        e che rappresentano le buone pratiche degli ulti-
sione di Keil, però, risale al 2009 e da allora molte   mi anni. Il caso che tratterò di seguito non ricade
cose sono cambiate. In questo senso occorre rifar-      né nella categoria della partecipazione bottom up,
si ancora una volta a Jamie Peck: il continuo taglio    cioè di una pratica anti-egemonica, né in quella
ai finanziamenti pubblici e al welfare, accresciutosi   top down, ovvero voluta e guidata dagli enti pub-
ulteriormente dopo la crisi economica del 2008, e       blici: si mostra invece, almeno rispetto al conte-
l’incapacità degli enti locali di rispondere effica-    sto italiano, come un’esperienza atipica e, forse,
cemente alle richieste della popolazione (Tonkiss,      precorritrice di future configurazioni che ancora
2013) hanno infatti determinato una nuova con-          non riusciamo bene a immaginare.
dizione storica che Peck (2012) ha definito austeri-
ty urbanism. Le conseguenze dell’austerity urbanism
sulle città, non solo su quelle statunitensi, sono      2. ProMondello, un percorso atipico
attualmente oggetto di discussione (per il caso
italiano si veda per esempio Rabbiosi, 2016), ma            Mondello, antica borgata marinara pochi chi-
quel che più ci interessa qui è osservare la correla-   lometri a nord di Palermo, rappresenta oggi una
zione tra la diffusione di pratiche partecipative e     delle mete balneari più importanti in Sicilia (Fun-
il consolidamento di politiche neoliberiste ormai       darò, 1996; Cardile, 2001). I 3,62 km2 di Mondel-
ritenute inevitabili.                                   lo ospitano 7.299 residenti, stando al censimento
    In altre parole, sostengo che ci sia un lega-       2011, ma i fruitori stagionali superano di gran
me tra roll-with-it neoliberalization e partecipazio-   lunga quella cifra, con una stima di più di 20.000
ne, sulla scorta di quanto affermato da Ghose e         presenze quotidiane. La dotazione infrastruttu-
Pettygrove (2014, p. 1093): «At the urban scale,        rale è piuttosto carente, in linea con molte altre
promotion of collaborative models encouraging           situazioni del capoluogo siciliano (Picone, Schil-
citizen participation and volunteerism has been         leci, 2012): rispetto agli standard urbanistici sta-
a key neoliberal strategy». Il motivo è semplice: se    biliti nel DM 1444/1968, Mondello ha pochissimo
gli enti pubblici (Stato, Comune, ecc.) non han-        verde pubblico (meno di un terzo del previsto per
no soldi per risolvere i problemi evidenziati dai       legge), anche se a livello percettivo questa caratte-
cittadini, come la carenza di spazi verdi o i disagi    ristica è attutita dal diffuso verde privato; il quar-
legati a una mobilità ancora insostenibile, l’uni-      tiere difetta inoltre nel campo dei servizi educati-
ca alternativa è che ad occuparsi delle questioni       vi, presentando anche qui meno di un terzo della
urbane, e a tentare di risolverle, siano i cittadi-     superficie in mq prevista per legge. Il trasporto
ni stessi. Il volontariato e i processi partecipativi   pubblico che collega i quartieri centrali di Paler-
divengono pertanto una comoda soluzione alla            mo a Mondello è sempre stato considerato inade-
crescente debolezza istituzionale. In questo sen-       guato, ma anche in questo caso si nota una certa
so, quindi, la partecipazione acquisisce visibilità e   distanza tra i dati quantitativi e la percezione qua-
diventa, retoricamente, l’unico baluardo contro i       litativa dei cittadini (Schilleci, Picone, 2017).
disastri del neoliberismo (cioè la carenza di fondi         Ciononostante, sin dalla bonifica del 1891
pubblici); eppure allo stesso tempo, e qui sta il pa-   Mondello ha riscosso grande successo come meta
radosso, la partecipazione diviene uno strumento        turistica. La Società Mondello Italo Belga ha ri-

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cevuto dal Comune nel 1912 una concessione per                   Si nota dunque già la scelta, del tutto inconsueta
la fruizione della spiaggia, in cambio della realiz-         per Palermo ma anche per il contesto italiano, di
zazione di edifici e servizi; la concessione è stata         avviare un processo partecipativo per volere di una
prorogata diverse volte, ma scadrà definitivamen-            società privata. ProMondello si articola in tre fasi
te alla fine del 2020 (http://www.mondellomare.              (ascolto, coinvolgimento, progettazione) e mira
it/faq/, consultato il 12 novembre 2017). In attesa          alla realizzazione di un master plan per l’intera bor-
di conoscere i termini stabiliti dalla Regione per           gata, non solo per l’area della spiaggia (Fig. 1).
eventuali rinnovi, e preoccupata per il proprio                  Gli attori che prendono (o dovrebbero prende-
futuro aziendale, la società nel 2016 ha deciso di           re) parte a ProMondello, dunque, sono variegati.
organizzare un percorso partecipativo chiamato               Il committente, la Mondello Italo Belga, ha dato
ProMondello: «ProMondello è un processo par-                 impulso al processo, ma a seguito di un cambio
tecipativo proposto e condotto dal gruppo di la-             di Consiglio di Amministrazione, avvenuto nel
voro denominato Karasciò, costituito da esperti              luglio 2017, pare aver perso interesse nella gestio-
di progettazione urbana e processi partecipati, e            ne del percorso. Da luglio 2017, infatti, le attività
sponsorizzato dalla società Mondello Italo Belga.            si sono progressivamente ridotte, fino quasi alla
Il processo è volto a favorire l’emersione delle vi-         cessazione totale, al momento in cui scrivo queste
sioni sul futuro di Mondello attraverso il coinvol-          pagine (novembre 2017). Si noti inoltre che il fi-
gimento di tutti i portatori d’interesse pubblici e          nanziamento complessivo per l’intero processo è
privati, singoli e associati. La prima fase del pro-         stato di soli 10.000 euro.
cesso è destinata a produrre una serie strutturata               Dal canto suo, l’Amministrazione comunale,
di indicazioni utili a chiunque desideri costruire           seppure invitata ripetutamente agli incontri orga-
il futuro di Mondello attraverso una strategia di            nizzati ed esplicitamente coinvolta in alcuni tavo-
valorizzazione e tutela. Successivamente la Mon-             li tematici sui temi di urbanistica e mobilità, ha
dello Italo Belga elaborerà una proposta proget-             mostrato un interesse saltuario. In parte ciò può
tuale di rilancio territoriale che aiuterà a costrui-        essere dovuto alle elezioni per il rinnovo del Sin-
re un dibattito efficace sul tema con tutti gli attori       daco, tenutesi nel giugno 2017, e al conseguente
coinvolti. Quindi se vi state chiedendo quale futu-          cambio radicale di assessori e dirigenti degli uffici
ro intenderà costruire la Italo Belga per Mondel-            comunali.
lo ecco la risposta: lo decideremo insieme a tutti               I portatori d’interesse (stakeholders) coinvolti
voi» (http://promondello.it/cose-promondello/,               sono stati, finora, commercianti, ristoratori e al-
consultato il 12 novembre 2017).                             bergatori del quartiere. Si è cercato di estendere

Fig. 1. Prima ipotesi di progetto realizzata da Mi­chelangelo Pavia e Bruno Buffa (maggio 2017). Questa prima ipotesi
deriva dagli incontri partecipativi tenutisi da gennaio a maggio ed è stata presentata alla comunità come bozza su cui
continuare a lavorare. Realizzazione grafica di Michelangelo Pavia e Bruno Buffa.

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gli inviti ad altre categorie, ma con scarso succes-         rare che non ho alcun legame, né economico
so. Prima dell’interruzione del luglio 2017, erano           né di altra natura, con la Mondello Italo Belga
in previsione altre attività con gruppi diversi (stu-        o con Karasciò e che il mio ruolo è super partes.
denti delle scuole, frequentatori delle parrocchie           Dal punto di vista scientifico, ho voluto condurre
locali, ecc.).                                               una ricerca-azione partecipativa (Marengo, 2006;
   Ad ogni modo, il vero motore trainante dell’or-           Kindon, Pain, Kesby, 2007) che si potrebbe an-
ganizzazione sono stati gli esperti del processo             che definire militante (Bresnihan, Byrne, 2015),
partecipativo (un architetto, Michelangelo Pavia,            dichiarando sempre la mia posizionalità da ricer-
e un urbanista, Bruno Buffa, riuniti nel gruppo              catore secondo i principi dei metodi qualitativi
Karasciò). Inoltre, è stata individuata un’agenzia           (DeLyser et al., 2010)3.
(Krea) deputata a gestire gli aspetti della comu-               L’aspetto metodologico di ProMondello è stato
nicazione di ProMondello, ma il suo ruolo è stato            curato con particolare attenzione. I progettisti,
piuttosto marginale finora e la disseminazione               d’accordo con il garante, hanno voluto utilizza-
dei risultati è avvenuta in maniera poco funzio-             re tecniche di ricerca qualitativa4, tra cui il world
nale. Infine, Pavia e Buffa hanno proposto al                cafè (Vogt, Brown, Isaacs, 2003; Fig. 2), l’open spa-
committente di istituire la figura di un garante,            ce technology (Owen, 2008; Garramone, Aicardi,
deputato a «tutelare i partecipanti al processo sul          2009), il focus group e il planning for real (Sclavi,
corretto uso delle metodologie scientifiche usate            2014).
e sulla corrispondenza tra dati raccolti e risultati»           Al momento attuale, come dicevo prima, il pro-
(http://promondello.it/cose-promondello/, con-               cesso sembra arenato per volontà del nuovo CdA
sultato il 12 novembre 2017).                                del committente. Gli esperti di Karasciò, tuttavia,
   Colgo l’occasione di questo passaggio per espli-          hanno dichiarato di voler proseguire le attività, a
citare il mio ruolo all’interno del processo parte-          prescindere dal parere della società. Nelle righe
cipativo. Conoscendo il mio interesse nell’ambito            successive cercherò quindi di chiarire il ruolo che
dei processi partecipativi, Pavia e Buffa hanno              a mio avviso ha avuto finora ProMondello rispetto
chiesto a me di rivestire il ruolo di garante di             al tema delle pratiche partecipative a Palermo, e
ProMondello. Mi sembra quindi corretto dichia-               le prospettive teoriche che apre.

Fig. 2. Uno dei momenti del World Cafè, tenutosi a Mondello il 25 febbraio 2017. Foto di Michelangelo Pavia.

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3. Partecipare è inevitabile?                                    gettuali per un master plan, uno dei suoi obiet-
                                                                 tivi è consolidare l’idea di partecipare ai pro-
   Nella valutazione complessiva di ProMondel-                   cessi decisionali che definiscono le nostre città.
lo, alla data odierna, occorre distinguere alcu-                 In quest’ottica, i progettisti non hanno esitato a
ni elementi positivi dalle pur esistenti criticità.              dichiarare che per loro la partecipazione non è
A mio avviso tra i primi rientra l’attenzione che                soltanto un mezzo, ma anche un fine per sé.
i progettisti hanno dedicato all’aspetto metodo-                    Gli aspetti positivi dell’operazione non posso-
logico, indagato con riferimento alla letteratura                no celare, tuttavia, alcuni elementi problematici:
scientifica più recente sull’argomento. L’insi-                  ProMondello si è mosso in un contesto di ambi-
stenza sull’illustrazione delle tecniche qualitati-              guità del committente, la cui incerta posizione è
ve usate, sia attraverso il sito web sia all’inizio di           evidente non solo a seguito del cambio di CdA ma
ogni incontro, assolve, tra l’altro, una funzione                anche considerando la portata davvero esigua del
educativa e di empowerment: la già evidenziata                   finanziamento complessivo. Il disinteresse, o al-
scarsa diffusione della cultura partecipativa in                 meno lo scarso coinvolgimento dell’amministra-
Italia comporta il bisogno di formare i cittadini,               zione comunale è un altro punto debole dell’in-
ponendo in evidenza anche la questione etica e                   tero percorso, così come la poca efficacia delle
i rischi di manipolazioni (Harvey, 2009; Healey,                 strategie comunicative impostate da Krea, con la
2012; Picone, Lo Piccolo, 2014). In tal senso, cre-              quale Pavia e Buffa hanno avuto spesso posizioni
do che ProMondello abbia segnato una tappa                       divergenti. Nel complesso, occorrerà sicuramente
importante nella cultura delle pratiche parteci-                 attendere la (auspicata) conclusione dei lavori per
pative, sicuramente a Palermo ma anche a livello                 emettere un giudizio più completo sull’intero per-
nazionale: oltre a voler ottenere indicazioni pro-               corso.

Tab. 1. Tipologie di partecipazione. Rielaborazione e traduzione dell’Autore da Pretty (1995, p. 1252); Jones (2003, p. 590).

                  Tipologia                                       Caratteristiche di ciascuna tipologia

 1. Partecipazione manipolativa                 La partecipazione è solo un pretesto e i rappresentanti della
                                                popolazione partecipano ai tavoli pubblici ma non hanno alcun potere.
 2. Partecipazione passiva                      Comporta annunci unilaterali da parte di amministrazioni o gestori di
                                                processi, senza che la risposta della popolazione venga ascoltata.
 3. Partecipazione per consultazione            La gente partecipa perché viene consultata o risponde a domande
                                                precise. Sono gli agenti esterni a definire i problemi e i processi di
                                                raccolta di informazioni, e quindi a controllare l’analisi. Non si delega
                                                mai il potere decisionale e i professionisti non sono tenuti a prendere
                                                in conto i punti di vista della popolazione.
 4. Partecipazione per incentivi materiali      La gente partecipa perché fornisce risorse (lavoro o tempo impiegato
                                                in forma volontaristica) in cambio di incentivi. Spesso questa viene
                                                chiamata partecipazione ma la popolazione non conserva alcun diritto
                                                una volta terminati gli incentivi.
 5. Partecipazione funzionale                   La partecipazione è considerata un mezzo per ottenere degli obiettivi
                                                legati al progetto, in particolare la riduzione dei costi. La gente può
                                                partecipare formando gruppi per raggiungere obiettivi predeterminati
                                                e legati al progetto.
 6. Partecipazione interattiva                  La gente partecipa ad analisi coordinate, allo sviluppo di piani
                                                d’azione e formazione o al rafforzamento delle istituzioni locali.
                                                La partecipazione è considerata un diritto, non solo un mezzo per
                                                raggiungere obiettivi progettuali.
 7. Auto-mobilitazione                          La gente partecipa intraprendendo iniziative indipendenti dalle
                                                istituzioni esterne, col fine di cambiare il sistema. Sviluppa contatti con
                                                istituzioni esterne per avere risorse e consigli tecnici, ma mantiene il
                                                controllo sull’uso delle risorse.

        AGEI - Geotema, 56                                                                                             105
ProMondello è inevitabilmente, come tutti i         consapevoli o di amministrazioni virtuose, ma
processi partecipativi, molto legato al contesto        un vero obbligo di legge. Pertanto, occorre molti-
locale, né potrebbe essere diversamente. È stato        plicare le esperienze partecipative, anche in quei
interessante, pertanto, sollecitare i suoi ideatori     contesti in cui le istituzioni deputate non sono in
rispetto alle specificità locali che hanno caratte-     grado di (o non sono interessate a) dare avvio a
rizzato il percorso. In un’intervista non struttu-      processi di inclusione sociale (de Spuches et al.,
rata, Michelangelo Pavia ha dichiarato: «mettersi       2018). Ciò ovviamente non significa ignorare i
all’ascolto, nella mia esperienza di progettista, è     controversi effetti che la spinta privatistica pro-
molto più facile a Palermo che a Milano; tuttavia,      duce, o celare gli eventuali conflitti d’interesse
a Palermo la gente tende prima di tutto a vomi-         che coinvolgono la Mondello Italo Belga quando
tarti addosso le sue lamentele e ha poca fiducia        si fa promotrice di ProMondello; significa invece
nel processo». La differenza tra Palermo e Mila-        riconoscere che in futuro potranno riproporsi
no, basata sulla diversa disponibilità di tempo dei     casi in cui siano i soggetti privati ad attivare per-
cittadini (maggiore a Palermo, anche a causa del        corsi partecipativi, e che proprio in vista di questi
numero più basso di occupati), in parte è uno ste-      casi occorrerà chiarire le rispettive competenze e
reotipo; è indubbio però che non tutti i processi       responsabilità.
partecipativi funzionino allo stesso modo in Ita-           In secondo luogo, ProMondello dimostra an-
lia.                                                    che che in Italia sono ancora poche le figure
    Può essere interessante, piuttosto, provare a in-   professionali accreditate a occuparsi di parteci-
casellare ProMondello in uno dei “gradini” delle        pazione. Molti facilitatori di processi partecipati-
celebri scale della partecipazione, che, sulla scia     vi, al netto di esperienze solide come Avventura
della prima stabilita da Sherry Arnstein (1969),        Urbana (Sclavi, 2014) e qualche altra, sono anco-
sono ormai una consuetudine diffusa in lettera-         ra improvvisatori che non hanno contezza delle
tura quando si parla di partecipazione. Ho deciso       metodologie e tecniche discusse in letteratura
di seguire il modello di scala della partecipazione     scientifica; occorre pertanto educare sia la popo-
proposto da Jules Pretty (1995) e ripreso da Pe-        lazione, come si è già detto, sia i gestori di pro-
ris Jones (2003) e di sottoporlo ai due progetti-       cessi partecipativi all’utilizzo consapevole, etico e
sti, chiedendo loro dove avrebbero collocato Pro-       non strumentale delle tecniche necessarie per la
Mondello (Tab. 1).                                      partecipazione. Qualora questo punto non fosse
    Una volta analizzata insieme la scala della par-    garantito, sarebbe fin troppo facile (continuare a)
tecipazione, Pavia e Buffa hanno ammesso che            sfruttare i processi partecipativi per garantire gli
nelle loro intenzioni ProMondello avrebbe dovu-         obiettivi e i privilegi dei più potenti.
to collocarsi al livello 7 (auto-mobilitazione) ma          Infine, nonostante il finanziamento insuffi-
che probabilmente si fermava al livello 3 (parteci-     ciente e l’ambiguità che caratterizza molti tra gli
pazione per consultazione). In altre parole, l’auto-    attori, ProMondello si sta configurando come un
critica dei progettisti consiste nel riconoscere che,   processo piuttosto interessante di learning by doing
nonostante le buone intenzioni, anche il miglior        (Kindon, Pain, Kesby, 2017, p. 17), poiché diversi
percorso partecipativo rischia ancora di arrestar-      partecipanti hanno evidenziato, durante alcune
si a forme consultive se non è sostenuto da una         interviste effettuate, di aver compreso in cosa con-
comunità consapevole e matura. Dal canto mio,           siste un processo partecipativo e aver cambiato il
ritengo che ProMondello rientri piuttosto nel li-       proprio punto di vista nei confronti dei meccani-
vello 5 (partecipazione funzionale), giacché a mio      smi che regolano il funzionamento della città. In
avviso diversi stakeholders hanno visto un interesse    questo senso sta avendo particolare rilievo un la-
personale nella loro partecipazione alle attività;      voro da poco iniziato con gli studenti delle scuole
non va dimenticato che la maggior parte degli           primarie e secondarie di primo grado del quartie-
attori coinvolti finora, infatti, appartiene a cate-    re (Lotta, Picone, Schilleci, 2017), che si interseca
gorie imprenditoriali che potrebbero trarre bene-       con il percorso di ProMondello.
fici economici da una riprogettazione urbanistica           Da queste considerazioni finali deriva la mia
dell’area.                                              proposta teorica, esplicitata già nel titolo di que-
    In conclusione, ritengo che l’atipicità di Pro-     sto contributo. Ritengo che al periodo contempo-
Mondello, dovuta innanzitutto al soggetto pro-          raneo si possa applicare l’espressione roll-with-par-
ponente privato, riveli apertamente tre elemen-         ticipation, calco di roll-with-it con il quale indicare
ti molto significativi. Prima di tutto, la parteci-     la necessità, direi inevitabile, di fare i conti con la
pazione in Italia va ormai considerata non solo         partecipazione. Credo infatti che il caso di Pro-
una scelta volontaristica di cittadini socialmente      Mondello, come altri, evidenzi che non è più pos-

  106                                                                                AGEI - Geotema, 56
sibile fare a meno della partecipazione nei proces-                         an Impasse in (Community) Participation-based Policy?”, Ur-
                                                                            ban Studies, 40(3), 2003, pp. 581-601.
si decisionali e gestionali delle nostre città.
                                                                         Keil R., “The urban politics of roll-with-it neoliberalization”,
    Se l’espressione roll-with-participation implica                        City, 13(2-3), 2009, pp. 230-245.
il concetto di adeguamento, a cosa è necessario                          Kindon S., Pain R., Kesby M. (eds.), Participatory Action Research
adeguarsi? Sicuramente alla presenza dei priva-                             Approaches and Methods: Connecting people, participation and
ti, al disinteresse delle amministrazioni, all’ine-                         place, London and New York, Routledge, 2007.
                                                                         Lotta F., Picone M., Schilleci F., “El Rol de planificadores ur-
sperienza della popolazione; eppure, nonostante                             banos en los colegios: el descubrimiento identitario de los
ciò, rimane il fatto che diffondere la cultura della                        barrios”, Cytet, 49(193), 2017, pp. 553-562.
partecipazione in Italia è un passaggio necessa-                         Marengo M. (a cura di), La dimensione locale. Esperienze (multi-
rio, formativo e responsabilizzante al quale, pur                           disciplinari) di ricerca e questioni metodologiche, Roma, Aracne,
tenendo conto dei tranelli che il neoliberismo                              2006.
                                                                         Owen H., Open Space Technology: A User’s Guide, San Francisco,
ci tende, non dovremmo sottrarci. Lo impone la                              Berrett-Koehler, 2008.
legge, ma è soprattutto l’occasione per ripensare                        Peck J., “Austerity Urbanism”, City, 16(6), 2012, pp. 626-655.
il ruolo del cittadino contemporaneo, dato che                           Peck J., Tickell A., “Neoliberalizing Space”, Antipode, 34(3),
le politiche assistenzialiste italiane dei decenni                          2002, pp. 380-404.
                                                                         Pedwell C., “Economies of empathy: Obama, neoliberalism,
passati, pur se eticamente valide e preferibili alle                        and social justice”, Environment and Planning D: Society and
alternative vigenti in altri Stati, talora sono state                       Space, 30(2), 2012, pp. 280-297.
erroneamente utilizzate come ammortizzatori                              Picone M., Schilleci F., QU_ID Quartiere e identità. Per una rilet-
sociali atti a mantenere le classi più deboli nelle                         tura del decentramento a Palermo, Firenze, Alinea, 2012.
loro condizioni di esclusione ed estraneità alla                         Picone M., Lo Piccolo F., “Ethical E-Participation: Reasons for
                                                                            Introducing a ‘Qualitative Turn’ for PPGIS”, International
politica. L’auspicio è che la diffusione delle prati-                       Journal of E-Planning Research, 3(4), 2014, pp. 57-78.
che partecipative, pur con tutti i rischi che queste                     Pretty J., “Participatory Learning for Sustainable Agriculture”,
comportano, possa fungere da stimolo per la cre-                            World Development, 23(8), 1995, pp. 1247-1263.
scita culturale e sociale di tutti gli attori coinvolti.                 Rabbiosi C., “Urban regeneration ‘from the bottom up’”, City,
                                                                            20(6), 2016, pp. 832-844.
                                                                         Rossi U., Vanolo A., Geografia politica urbana, Roma-Bari,
                                                                            Laterza, 2010.
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                                                                           Questo stralcio di intervista a Margaret Thatcher per la rivista
de Spuches G., Picone M., Granà N., “Da vuoto urbano a verde             Woman’s Own risale al 23 settembre 1987 ed è disponibile per la
   pubblico: un caso di commoning a Partinico (Palermo)”,                consultazione all’indirizzo web http://www.margaretthatcher.
   ACME, 17(2), 2018, pp. 402-426.                                       org/document/106689 (consultato l’11 novembre 2017).
Fundarò A.M., Mondello. Cento anni di storia, Palermo, Guida,            2
                                                                           Ai fini di questo articolo è necessaria un’ulteriore riflessio-
   1996.                                                                 ne sull’espressione roll-with-it. Resa famosa per i non anglofo-
Garramone V., Aicardi M. (a cura di), Paradise l’OST? Spunti             ni da un brano degli Oasis del 1995, questa indica l’adegua-
   per l’uso e l’analisi dell’Open Space Technology, Milano, Fran-       mento senza contestazione, l’accettazione, l’accontentarsi di
   coAngeli. 2009.                                                       quel che si ha sfruttandolo per quanto possibile (si vedano
Ghose R., Pettygrove M., “Urban Community Gardens as Spac-               i siti https://forum.wordreference.com/threads/roll-with-it.
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Harvey D., Social Justice and the City, Athens, The University of        term=rolling%20with%20it, entrambi consultati il 12 novem-
   Georgia Press, 2009 [revised edition, original edition 1973].         bre 2017). Nell’espressione di Keil è dunque implicita non
Harvey D., Rebel Cities: From the Right to the City to the Urban Revo-   solo l’accettazione delle forme neoliberiste come un dato in-
   lution, London, Verso, 2012.                                          contestabile, ma anche lo sfruttamento delle loro potenzialità,
Healey P., “Re-enchanting Democracy as a Mode of Govern-                 considerata l’impossibilità di concepire una forma alternativa
   ance”, Critical Policy Studies, 6(1), 2012, pp. 19-39.                di organizzazione socio-economica.
Jones P.S., “Urban Regeneration’s Poisoned Chalice: Is There             3
                                                                           Per quanto concerne l’aspetto metodologico, ho ampia-

          AGEI - Geotema, 56                                                                                                            107
mente utilizzato tecniche qualitative come l’ascolto attivo e        4
                                                                       Per ciascuna tecnica utilizzata si descrivevano preventivamen-
lo shadowing (Sclavi, 2014), realizzando anche una dozzina di        te, sul sito web http://promondello.it/category/tecniche-di-
interviste semi-strutturate e non strutturate ai progettisti, ai     partecipazione/ (consultato il 12 novembre 2017) o durante
committenti, agli stakeholders e a semplici cittadini. Inoltre, ho   gli incontri deputati, le caratteristiche e il funzionamento.
coinvolto gli studenti del mio Laboratorio di Geografia Sociale      Dopo i primi mesi di lavoro (gennaio-maggio 2017), i progetti-
e Pratiche Partecipative (A.A. 2017/18) nel percorso parteci-        sti hanno presentato pubblicamente i primi risultati emersi da
pativo di ProMondello, spronandoli però ad assumere, qualora         focus group, world cafè, OST e tavoli tematici (http://promon-
lo ritenessero, posizioni anche fortemente critiche rispetto a       dello.it/prima-bozza-di-progetto/, consultato il 12 novembre
quanto fino ad allora elaborato dai progettisti.                     2017).

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