Esperienze didattiche di Media Education al Liceo Artistico di Brera1

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Esperienze didattiche di Media Education al Liceo Artistico di Brera1
Esperienze didattiche di Media Education al
                 Liceo Artistico di Brera1
                         Fulvio Benussi
                                  (Docente di Diritto – Liceo Artistico di Brera)

                                                              “Come i media iniettano nello
                                                              spettatore la loro ideologia senza che
                                                              egli possa fare nulla a riguardo,
                                                              così l’educazione inietta il suo
                                                              vaccino per annullare tali effetti”
                                                              Pier Cesare Rivoltella, Media education. Modelli,
                                                              esperienze, profilo professionale, Carrocci, Roma 2001,
                                                              pagg. 44 e ss.

1. Premessa. Una storia personale

Il percorso che ho seguito, al Liceo artistico di Brera, nell’utilizzo della media
education a fini formativi è legata alla mia personale storia formativa e
professionale.
Negli anni ho vissuto esperienze di formazione 2 varie; mi è capitato di
insegnare a studenti dei vari ordini di scuola ed universitari, ho lavorato con
docenti nella formazione in servizio ed iniziale, ho insegnato in corsi per
dirigenti scolastici, ho erogato corsi di formazione per lavoratori in
riconversione alle nuove tecnologie, per operatori del volontariato, per detenuti
e per diversamente abili. Tali esperienze hanno avuto un significativo influsso,
in particolare nell’ideazione progettazione e realizzazione del progetto
Disinformazione e propaganda - ombre sul diritto del cittadino ad una corretta
informazione politica.

Ma forse l’esperienza che più mi ha arricchito professionalmente, obbligandomi
ad una riflessione e rivisitazione del mio agire educativo, è stata quella di
genitore. Ed è proprio in quanto padre, che ho cominciato ad
interessarmi di media education. Infatti, via, via che mio figlio cresceva, mi
sono posto il problema di come arginare gli effetti dell’invasività della pubblicità
nella sua educazione. Ho perciò cominciato a raccogliere materiali multimediali
per contrastare la comunicazione del marketing in televisione
utilizzando, a scopo formativo, video tratti dalla televisione stessa. Per
realizzare il mio scopo ho, innanzitutto, dotato il mio computer di una scheda

1
 Il contributo è pubblicato in: Fulvio Benussi, La televisione a scuola. Esperienze didattiche di
Media Education, in Adolescenti e media: cinema, televisione e ruolo della scuola ATTI incontri
genitori insegnanti 2009-2010, Unione Femminile Nazionale e Centro Filippo Buonarroti, Milano
2010, 51-82

2
    In associazioni professionali e in ambito universitario
Esperienze didattiche di Media Education al Liceo Artistico di Brera1
hardware che mi permettesse di acquisire, in formato digitale, quanto
trasmesso dalla televisione analogica.
Così ho cominciato a raccogliere spot pubblicitari trasmessi dalle diverse reti
televisive nazionali e quelli reperibili in Internet ed ho iniziato la raccolta di
esempi di pubblicità subliminale e di product placement3 presenti in fumetti,
film e cartoni animati. Questi materiali hanno costituito la base sulla quale ho
costruito il primo intervento formativo per la scuola: il progetto Pubblicità e
propaganda - le figure retoriche nella comunicazione mediale, di cui parlerò
approfonditamente nel seguito.

       2. Televisione o televisioni?

Prima di entrare nel merito della relazione sui progetti realizzati al Liceo
desidero chiarire le motivazioni che mi hanno spinto a passare da un approccio
alla televisione intesa come strumento “singolare” ad uno fondato su
televisioni come strumento “plurale” ed a considerare la produzione
visuale come quella trasmessa dalle “new” Tv.
Nel passato il media di riferimento per i video era la televisione, oggi è più
corretto parlare di video nelle televisioni. Le “new” Tv, che oggi affiancano la
televisione tradizionale, sono quelle abilitate dalle piattaforme digitali
attualmente disponibili. Si tratta di fenomeni molto eterogenei tra di loro che
hanno come unico elemento in comune la natura del contenuto: i video.
Le diverse piattaforme digitali possono essere raggruppate in tre macro-
categorie4:
• la Sofa-Tv, che include tutte le televisioni digitali che vengono fruite
tipicamente tramite lo schermo televisivo “tradizionale”. L’espressione “Sofa-
Tv” caratterizza in modo molto chiaro le occasioni e le modalità di visione di
queste televisioni.
• la Desktop-Tv include tutti i canali Video fruibili tramite Web (e Internet in
generale).
• la Hand-Tv, che include tutte le offerte Tv e Video disponibili sulle
piattaforme mobile. L’espressione Hand-Tv vuole porre l’attenzione sul
concetto di Tv fruibile sul palmo di una mano.
I riscontri ottenuti dai questionari somministrati agli studenti testimoniano
della diffusione dell’uso delle “new” Tv tra gli adolescenti (vedere gli specifici
grafici nel successivo paragrafo: Customer sactisfation dei progetti di media
education).

       3. Risorse utilizzate per la realizzazione dei progetti di media

3
 Per product placement si intende l’inserimento in film di prodotti e marchi noti. Tale pratica è stata,
successivamente, normata con il Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 44 che recepiva le indicazioni della Direttiva
comunitaria 2007/65/CE

4
    Da: www.osservatori .net del Politecnico di Milano
Esperienze didattiche di Media Education al Liceo Artistico di Brera1
education

Insegno diritto al Liceo artistico di Brera con un orario settimanale di lezione di
2 ore che, per poter realizzare i progetti, ho posizionate affiancate in modo da
avere settimanalmente 2 ore continuative per operare. Negli scorsi anni
scolastici ho utilizzato anche delle ore pomeridiane per lavorare con gli studenti
allo sviluppo dei progetti.
Va segnalato che il diritto, diversamente da molte altre materie, ha il vantaggio
di essere molto legato all’attualità e ciò crea una quasi automatica correlazione
con le trasmissioni dei mass media. Infatti, le norme si rinnovano regolarmente
con continue innovazioni legislative e spesso l’esito dei processi viene
pubblicizzato dai media che informano sulle più importanti sentenze. Infine
varie situazioni tratte dalla televisione, dai film e da movie5 di Internet possono
fruttuosamente essere utilizzate per l’attività didattica.
Gli strumenti tecnologici che ho utilizzato a scuola sono stati: il mio notebook
connesso alla rete scolastica e collegato al videoproiettore e alle casse
acustiche. Inoltre ho usufruito regolarmente di alcuni vecchi computer6, cui i
ragazzi collegavano le loro cuffie7 personali per ascoltare i contenuti audio sui
quali via, via si lavorava. Occasionalmente abbiamo anche usato la telecamera
della scuola.

       4. Riferimenti teorici e metodologici

Al Liceo come segnalato nell’indice di questa relazione ho proposto la media
education con le seguenti logiche di intervento:

il primo approccio è stato quello dell’utilizzo dei media nell’attività
didattica disciplinare ordinaria In questo caso non posso parlare né di
durata né di periodo in quanto tale modalità di lavoro con la media education
l’ho praticata con costanza da quando nel 2007 ho introdotto questo approccio
nella mia didattica quotidiana a scuola.

       • Specifico subito che per tale modalità di accostamento alla ME 8 ho
         seguito quello che Pier Cesare Rivoltella definisce un approccio
         strumentale. Infatti ho introdotto i media come utensili a supporto
         della mia azione formativa per migliorare l’efficacia della didattica e come
         strumenti di lavoro a disposizione degli studenti per aumentare
         l’efficacia del loro apprendimento9
5
    brevi video digitali

6
    oggi troppo vetusti per continuare l’attività

7
    quasi tutti gli studenti ascoltano regolarmente musica dal proprio i-pod e hanno perciò sempre con se delle cuffie

8
    media education

9
  Pier Cesare Rivoltella, Media education. Modelli, esperienze, profilo professionale, Carrocci, Roma 2001, pagg. 54 e
ss.
Esperienze didattiche di Media Education al Liceo Artistico di Brera1
Le altre due proposte le ho sviluppate attivando due progetti strutturati inseriti
nel POF (=Piano dell’Offerta Formativa) della scuola:
   • il Progetto: Pubblicità e propaganda - le figure retoriche nella
       comunicazione mediale. Durata biennale - periodo: aa.ss. 2007-2008
       e 2008-2009
   • ed il Progetto: Disinformazione e propaganda - ombre sul diritto
       del cittadino a una corretta informazione politica. Durata biennale -
       periodo: aa.ss. 2008-2009 e 2009-2010

Il progetto Pubblicità e propaganda - le figure retoriche nella comunicazione
mediale ha seguito inizialmente, con la presentazione di esempi di pubblicità
subliminale e di product placement, un approccio inoculatorio che tende cioè
a “curare” dall’ideologia che i media “iniettano” nello spettatore10. E’ poi
proseguito con un approccio alfabetico nella fase laboratoriale di sviluppo del
progetto. Tale approccio prevede un accostamento “grammaticale” ai media in
quanto si fonda sul presupposto che le scelte linguistiche dei prodotti mediali
interagiscano profondamente con i contenuti veicolati e quindi non basta
scomporre ed analizzare criticamente i prodotti degli altri, ma occorra
“impadronirsi” dei media realizzando messaggi propri11

Il progetto Disinformazione e propaganda - ombre sul diritto del cittadino ad
una corretta informazione politica ha invece seguito un approccio
ideologico12. La lettura del prodotto mediale superava la logica
dell’accostamento tramite parametri di valore (bello/brutto, buono/cattivo) per
procedere alla sua decostruzione e demitizzazione fino a riconoscervi i tratti
della cultura egemone. Si passava così da una posizione meramente difensiva
nei confronti dei media a una più aperta con l’obiettivo di rendere
consapevoli i formandi. Tale obiettivo era per me fondamentale in quanto
presente anche nel Programma ministeriale della materia che insegno,
Elementi di diritto:
           …

                  L’introduzione del diritto nel percorso curricolare del
                  triennio si propone di perseguire i seguenti obiettivi rivolti
                  alla formazione di cittadini consapevoli della realtà
                  sociale, politica e giuridica in cui vivono e dotati di
                  adeguati strumenti interpretativi della stessa.

                  …

           Va rilevato inoltre che dal diritto alla libertà di pensiero e di
           opinione sancito dall’art. 21 della Costituzione italiana 13, deriva

10
     Pier Cesare Rivoltella, Media education, cit., pagg. 44 e ss.

11
     Pier Cesare Rivoltella, Media education, cit., pagg. 60 e ss.

12
     Pier Cesare Rivoltella, Media education, cit., pagg. 48 e ss.

13
     Lo studio della Costituzione italiana era previsto al terzo anno del Liceo artistico. Segnalo che nel nuovo liceo
Esperienze didattiche di Media Education al Liceo Artistico di Brera1
il diritto all’informazione, cioè il diritto, per il cittadino, a essere
        correttamente informato ed il correlato diritto a non essere dis-
        informato e/o ingannato. Infatti, la libertà di pensiero intesa
        non solo come possibilità teorica di parola, ma come possibilità
        diffusa di proporre all’opinione pubblica il proprio pensiero, se
        realizzata, garantirebbe di per sé il diritto di informazione per il
        cittadino.
        Ma la situazione è ben diversa… le attuali condizioni
        economiche, la concentrazione delle testate, l’assenza di
        “editori puri”, l’influenza delle imprese che acquistano spazi
        pubblicitari dagli organi di stampa, il conflitto di interessi, ecc.
        vanificano l’effetto sul diritto ad una libera informazione che,
        secondo le intenzioni degli estensori della Costituzione, dall’art
        21 Cost. sarebbero dovuti derivare.

Nella fase laboratoriale del progetto, infine, ho proposto agli studenti delle
attività che seguivano un approccio costruttivista e prevedevano anche
momenti di meta-riflessione sulle modalità seguite dagli studenti nello
sviluppo del progetto e nella realizzazione dei prodotti richiesti.

     5. Utilizzo dei media nella Didattica disciplinare

Gli adolescenti sono affascinati dalle nuove possibilità comunicative: creano
podcast musicali, video per Youtube o addirittura hanno un loro V-Log (blog
dotati di video) che aggiornano regolarmente. Inoltre le nuove generazioni
sembrano aver scoperto una nuova scrittura: la scrittura filmica e, così come
l’invenzione della stampa di Guttemberg aveva reso agevole la diffusione della
stampa, la disponibilità di software di video-editing , la facilità d’uso che la
tutta la popolazione del Web i video prodotti sta favorendo una enorme
diffusione di questa nuova “forma linguistica”. Personalmente credo che,
come le righe per la composizione che tramite l’inserimento dei caratteri
standard in piombo avevano consentito la diffusione della produzione di testi
cioè l’avvento dell’epoca della stampa, la timeline linerarizzando e facilitando
enormemente il montaggio di spezzoni digitali audio e video e di immagini
digitali, ha reso agevole la produzione e la successiva diffusione dei lavori
prodotti anche da utenti non professionisti e spesso adolescenti favorendo così
l’avvento dell’epoca del video.

A mio avviso, prima dell’avvento dei nuovi software e del Web 2.0 c’erano, a
mio avviso, maggiori difficoltà nell’inserire nella didattica ordinaria la media
education.
In particolare, nella scuola secondaria superiore, nel caso di utilizzo di materiali
tratti dai media e non autoprodotti ci si doveva confrontare con problemi di

“riformato” dall’attuale Governo l’insegnamento del diritto sparirà nella maggioranza dei Licei e di conseguenza anche
dal Liceo artistico.
Esperienze didattiche di Media Education al Liceo Artistico di Brera1
scarsità di tempo (durata delle lezioni) e con l’impossibilità di protagonismo dei
discenti rispetto ai materiali mediali proposti. La visione collettiva di un film
prevede un rapporto uno a molti (uno schermo – molti discenti come
spettatori) tale da non consentire a ognuno di gestire autonomamente i propri
tempi di fruizione. Inoltre la “centralizzazione del prodotto mediale” rendeva
difficile se non impossibile assegnare proposte di lavoro a gruppi di discenti o
somministrare verifiche fondate su materiali mediali che per tali attività
avrebbero invece dovuto essere replicati in modo da essere visionabili in ogni
postazione di lavoro.
Come già segnalato nel paragrafo Risorse utilizzate per la realizzazione dei
progetti di media education, per affrontare il problema dei tempi ridotti di
lezione ho posizionato le due ore settimanali di lezione della mia materia
affiancate in modo da avere settimanalmente 2 ore continuative per operare.
Nelle attività laboratoriali, per facilitare l’apprendimento, è importante favorire
un accostamento autonomo e che coinvolga personalmente ogni singolo
studente all’attività proposta e ciò vale anche nel caso di compiti fondati su
prodotti multimediali. Un approccio personale favorisce, infatti, l’attivazione del
discente che si trova impegnato personalmente a rapportarsi col media
assegnato e ad uscire dalla condizione di passività che spesso accompagna la
visione / l’ascolto di tali prodotti. Va segnalato che un cospicuo numero di
adolescenti interagisce quotidianamente con prodotti mediali, spesso anche
producendone in proprio e, a volte pubblicandoli su Youtube o diffondendoli nei
Social network14. Infine va affrontata la difficoltà di strutturare e poter quindi
assegnare delle verifiche fondate su materiali di origine mediale. Garantire
tale possibilità è fondamentale. Infatti, tutte le altre tipologie di attività
didattica proposte a scuola sono soggette a verifica ed alla relativa attribuzione
di voto quindi l’assenza di verifiche per le sole attività di media education
rischierebbe di comportare che gli studenti attribuiscano, erroneamente, una
scarsa rilevanza a tale tipologia di proposta formativa.
L’insieme dei problemi sopra indicati, hanno recentemente trovato soluzione
grazie alla possibilità tecnica di ottenere materiali mediali (video e audio) in
formato digitale predisponendoli da telecamera oppure acquisendoli
direttamente dalla televisione e dalla radio con le relative schede hardware o
infine fruendo dell’enorme massa di movie, ossia spezzoni video, e podcast
audio scaricabili agevolmente da Internet. Inoltre i nuovi software 15 di video ed
audio editing semplificano significativamente le operazioni di taglio e di
montaggio delle sequenze digitali selezionate.

Nell’approccio strumentale alla media education16 proposta a supporto

14
   Vedere gli esiti del questionario somministrato nel successivo paragrafo 8 La valutazione di customer sactisfation
dei progetti di media education da parte degli studenti

15
   Segnalo il sito www.tucows.it dove è possibile reperire, anche gratuitamente, software per il trattamento dei media
digitali (ovviamente in Rete esistono altri siti per scaricare software free)

16
   Gli studi bruneriani e quelli narratologici mettono in luce come esempi, suggestioni immaginifiche e rappresentazioni
possano contribuire a costruire i processi cognitivi, agevolare la comprensione delle informazioni e dei concetti esposti
in una lezione e che, per alcuni soggetti, costituiscano addirittura la condizione sine qua non per comprendere quello
che viene esposto e spiegato. Elisabetta Nigris “Quali metodologie per quale apprendimento? In Didattica generale,
pag. 162
Esperienze didattiche di Media Education al Liceo Artistico di Brera1
dell’insegnamento del diritto17 ho utilizzato movie tratti da telegiornali e
trasmissioni televisive18, da film19 prodotti per il cinema, e da podcast20 tratti
dalla radio quali elementi di contestualizzazione delle spiegazioni (di diritto) e
di riflessione nei lavori di gruppo e come stimolo per le proposte di lavoro nelle
verifiche assegnate. L’uso di video e podcast, in quanto strumenti in grado di
coinvolgere i sensi degli studenti ed, in particolare, la vista e l’udito, hanno
favorito il perseguimento dell’obiettivo di costruire un ambiente di
apprendimento particolare ed estremamente motivante, che preveda l’utilizzo
di metodologie facenti parte di “quell’universo multimediale nel quale gli
studenti si muovono con piena disinvoltura” 21
Infine tra i materiali assegnati agli studenti, a supporto di esercitazioni e
approfondimenti, ho inserito anche articoli vari tratti da riviste 22 e giornali.

17
  Con utilizzo dei media nella didattica ordinaria del diritto intendo quelle brevi attività a supporto di spiegazioni ed
esercitazioni correlate allo svolgimento quotidiano del programma. Negli altri casi l’introduzione della media education
era collegata allo sviluppo di progetti didattici di più ampio respiro (maggior numero di ore dedicate all’attività)

18
  Da servizi giornalistici tratti dai telegiornali della Rai e di Mediaset. Si sono utilizzati anche discorsi pubblici di
S.Pertini, di P.Calamandrei di O.L.Scalfaro, ecc.

19
   Tra i numerosi altri citiamo qui lo spezzone tratti da “il signor Rossi e la Costituzione” opera teatrale di Paolo Rossi,
o per un approfondimento sul diritto del lavoro e sulle difficoltà nella ricerca dello stesso sono stati utilizzati spezzoni
tratti da Tempi moderni di Charlie Chapin (la catena di montaggio, il videocontrollo, il cartellino, l’alienazione del
lavoratore, ecc.), da Lilo e Stich (Nani alla ricerca di lavoro), da Santa Maradona (vari esempi di colloqui di lavoro).

20
     servizi tratti dai radio-giornali

21
     R. Maragliano, O. Martini, S. Penge, “I media e la formazione”, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1994, pag. 13

22
  Ad esempio gli articoli: dal Financial time “L’Italia delle modelle e delle astrologhe” traduzione in Internazionale 703-
2007 oppure Rosario Sapienza, I diritti dell’uomo sulla scena intemazionale a 60 anni dalla Dichiarazione universale,
Aggiornamenti Sociali 07-08 2008 pp 501-510
Esperienze didattiche di Media Education al Liceo Artistico di Brera1
6. Il progetto: Pubblicità e propaganda - le figure retoriche nella
     comunicazione mediale

                                                                                                           Esempio di
                                                                                                       product placement
                                                                                                         in un fumetto

L’attività di progetto è iniziata con la presentazione di alcuni dei numerosi
esempi di pubblicità subliminale e di product placement che, come sopra
segnalato ho raccolto negli anni, e che ho presentato agli studenti allo scopo di
provocare un loro iniziale spiazzamento cognitivo che li predisponesse ad
applicarsi con impegno nel percorso di media education che andavo ad
introdurre23.
La successiva attività laboratoriale, era relativa all’analisi dell’uso delle figure
retoriche nelle comunicazioni mediali. Dopo aver spiegato le principali figure
retoriche, ho proposto agli studenti di impegnarsi nell’analisi di pubblicità “su
carta” tratte da riviste a larga diffusione. Successivamente gli studenti hanno
continuato identificando le figure retoriche sottese a spot pubblicitari trasmessi
da canali televisivi nazionali e si è concluso con la ricerca delle figure retoriche
inserite nella comunicazione politica24. I materiali per i vari gruppi di studenti
(2-3 studenti) erano memorizzati in formato digitale sui computer del
laboratorio a loro disposizione. Utilizzando tale attrezzatura dovevano eseguire
il compito assegnato cioè produrre dei brevi elaborati di risposta alle richieste.

23
  Per l’approfondimento sulle caratteristiche di subliminalità e product placement e dell’impatto psicologico della
pubblicità sugli adolescenti sono stato supportato della psicologa Chiara Ferrario che ha svolto un intervento ad hoc
presso il Liceo

24
   In particolare per l’individuazione delle figure retoriche inserite nel dibattito politico, agli studenti, è stato proposto
di analizzare il confronto televisivo pre-elettorale tra l’On. Prodi e l’On. Berlusconi trasmesso da RAI 1 alle ore 21,15
del 14-3-2006.
N.B. anche i movie con gli spot pubblicitari e le pubblicità cartacee tratte da riviste erano del 2006
Esperienze didattiche di Media Education al Liceo Artistico di Brera1
Esempio di alcuni elaborati degli studenti

Alla fine del percorso di analisi e approfondimento sulle figure retoriche, agli
studenti, divisi in 3 gruppi, è stato chiesto di produrre un breve spot che, a
rafforzamento del messaggio da veicolare, utilizzasse una o più figure
retoriche.

Ecco, la proposta di lavoro consegnata agli studenti:
Esperienze didattiche di Media Education al Liceo Artistico di Brera1
I lavori sono stati realizzati dagli studenti con tecniche diverse. Due gruppi
hanno prodotto lo spot richiesto effettuando riprese con la telecamera ed
inserendo poi opportunamente la traccia audio mentre l’ultimo gruppo ha
tralasciato la fase di ripresa ed ha scelto di occuparsi esclusivamente del
reperimento di spezzoni da Youtube, del montaggio e della successiva
sincronizzazione con la musica e il commento vocale 25.

Anche l’attività di solo montaggio ha mostrato una significativa valenza
formativa oltre che di efficacia comunicativa del prodotto realizzato. Va
ricordato che le avanguardie russe degli anni Venti attribuivano grande
25
  E’ stato possibile analizzare gli spot prodotti ed approfondire in particolare il tema della tutela della dignità della
donna col contributo di Vera Paggi di RAI News24 che è venuta al Liceo per dialogare con gli studenti
importanza al montaggio perché era considerato la sede naturale della
costruzione narrativa e creativa. Ejzenstejn sottolineava che la
giustapposizione di due inquadrature porta ad un risultato qualitativamente
superiore rispetto alla loro semplice somma: induce lo spettatore a cercare un
significato anche se le inquadrature non hanno legami di tipo narrativo.

Segnalo, per chi volesse visionarlo, che lo spot sulla dignità della donna è stato
pubblicato in Internet dagli studenti.
E’ visionabile all’indirizzo: www.youtube.com/watch?v=OOJByVDCzGc
7. Il progetto: Disinformazione e propaganda - ombre sul diritto del
        cittadino a una corretta informazione politica (art. 21 Costituzione).

                                                      …
                                                      I costituzionalisti affermano che l’articolo 21 è
                                                      il pilastro della democrazia
                                                      …
                                                    dall’intervento del Prof. Massimo Villone 26 al Seminario:
                                                    Lo statuto giuridico delle informazioni, 24 maggio 2010,
                                                    Università degli studi di Milano Bicocca

Vista la maggior articolazione delle attività proposte ho strutturato la relazione
di questo progetto per fasi:

♦ Fase delle spiegazioni teoriche
       (di introduzione ed utile a fornire gli strumenti concettuali di analisi dei testi giornalistici televisivi)

In questa fase ho fornito agli studenti alcuni strumenti teorici utili al
rinvenimento (“smascheramento”) all’interno di giornali, giornali-radio e
telegiornali di elementi mendaci, disinformativi o di mera propaganda. L’analisi
della comunicazione giornalistica ha riguardato servizi e articoli tratti da
telegiornali delle reti RAI, Mediaset, la 7 e da radiogiornali di Radio Popolare
oltre che da numerosi giornali a diffusione nazionale 27. Ho anche proposto
alcuni esempi storici tratti dal testo “Menzogna e propaganda, armi di
disinformazione di massa”28.

26
     dell’Università Federico II di Napoli

27
     La Repubblica, Il Corriere della sera, L’unità, Il Manifesto, Il Giornale

28
     Massimo Chiais, Menzogna e propaganda, armi di disinformazione di massa, Ed. Lupetti, 2008
Un esempio di “bufala” internazionale
Coinvolgendo gli studenti in un lavoro sulle fonti giornalistiche dell’epoca 29, è
stata anche analizzata, proponendo la visione dei servizi televisivi tratti dai
telegiornali delle reti RAI e la lettura dei giornali dell’epoca, la vicenda della
rivoluzione rumena di Timisoara del 1989. Si è così analizzata una delle
più clamorose bufale creata dai media nel recente passato: l’affermata e poi
smentita strage di civili di Timisoara.

Si è infine considerata la connessione tra democrazia e comunicazione politica:
“il modello della teoria democratica classica presuppone che i cittadini si
interessino alla politica e sviluppino nel tempo un bagaglio di conoscenze che
consenta loro non solo di decidere per chi votare, ma anche di esercitare un
certo grado di controllo sull’operato dei propri rappresentanti e governanti.
Purtroppo la realtà dei fatti, così come è registrata dalla ricerca empirica, ci
racconta una storia diversa: i cittadini sono mediamente poco informati e
prendono decisioni di voto basate su ragionamenti approssimativi e scorciatoie
cognitive”30.

♦ Fase di lancio dell’attività laboratoriale

Svolta questa lunga introduzione, l’attività è proseguita con la parte
esercitativa utile per una più approfondita comprensione di quanto considerato
teoricamente. Allo scopo ho scelto una notizia giornalistica che avesse forti
implicazioni politiche, economiche e giuridiche. La notizia selezionata è stata
quella relativa alla firma del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione
tra la Repubblica italiana e la Grande Giamahiria araba libica popolare
socialista, siglata a Bengasi il 30 agosto 200831. Agli studenti, che non erano
particolarmente informati di tale avvenimento, ho fornito i seguenti materiali: i
servizi dei telegiornali di tre reti televisive 32 cui era stata completamente
eliminata la traccia audio (risultavano perciò completamente muti), i giornali
on-line del periodo, la copia digitale degli articoli sull’argomento apparsi nei
giornali cartacei nazionali, gli articoli sull’argomento presenti in giornali esteri
tradotti dalla rivista Internazionale e il testo della Legge (definita e promulgata
alcuni mesi dopo la firma di Bengasi) contenente il Trattato. Infine ho proposto
loro la visione del film Il leone del deserto33.

29
     TG di RAI 1 e RAI 2, La Repubblica, L’Unità, Il Corriere della sera, Libération, Internazionale

30
     Donatella Campus, Comunicazione politica, Editori Laterza, Bari, 2008

31
     LEGGE 6 febbraio 2009 , n. 7 Ratifica ed esecuzione del Trattato di amicizia … fatto a Bengasi il 30 agosto 2008.

32
     RAI 1, RAI 2, Tg24 SKY

33
   Il leone del deserto, realizzato nel 1981 per la regia di Moustapha Akkad, è un film storico, con la partecipazione di
Anthony Quinn nel ruolo del condottiero senussita libico Omar al-Mukhtar. Il film narra le vicende di Omar al-Mukhtar,
insegnante di professione e irredentista per vocazione, che nei primi anni '30 guerreggiò contro le truppe coloniali
italiane alla testa delle sue bande partigiane tra le oasi del deserto della Libia. In occasione della visita di Gheddafi a
Roma, è stato trasmesso per la prima volta in televisione, su Sky. In precedenza "Il leone del deserto" era stato
proiettato in Italia in modo semiclandestino solo in alcuni festival minori, e ancora oggi lo si trova solo scaricandolo da
internet, in una versione in lingua inglese con sottotitoli in italiano. (Tratto da: www.reporter.it)
♦ Fase laboratoriale

Per far comprendere meglio “il senso” dell’attività e favorire un apprendimento
significativo, ho seguito un approccio costruttivista proponendo agli studenti di
calarsi nel ruolo di membri della redazione di una testata giornalistica televisiva
34
   . Ho suddiviso gli studenti della classe in due gruppi e ho assegnato loro il
compito di produrre un servizio televisivo, con durata variabile tra i 3 e i 5
minuti. Il servizio doveva essere effettuato montando gli spezzoni ritenuti utili,
tra i vari servizi televisivi “muti” forniti, ai quali dovevano però aggiungere,
sincronizzandolo, l’audio da loro predisposto ad hoc (quindi con le loro voci a
commento di quanto inserito nel servizio in via di realizzazione). Era anche
consentito inserire spezzoni realizzati direttamente dagli studenti con la
telecamera della scuola o con strumenti personali.

                                  Alcune fasi del lavoro dei due gruppi

La simulazione prevedeva una finzione sulla data in cui le redazioni degli
studenti si trovavano a operare. Ho, infatti, chiesto loro di fingere di essere al
lavoro come redazione nella giornata del 30 agosto 2008 per la predisposizione
del servizio giornalistico televisivo, con cui si annuncia l’accordo siglato a
Bengasi, da trasmettere nel TG di prima serata.

34
   Per la progettazione e la realizzazione dell’attività di simulazione ho fatto riferimento in particolare ad indicazioni
tratte da: Maurizio Castagna, Role playing, autocasi ed esercitazioni psicosociali – Come insegnare comportamenti
interpersonali, Franco Angeli, Milano, 2001 e dal testo: Maurizio Castagna, Esercitazioni, casi e questionari – Come
insegnare agli adulti conoscenze e capacità, Franco Angeli, Milano, 2001
L’obiettivo del servizio da realizzare era:

per il primo gruppo: presentare in modo convincente e credibile la notizia come
un grande successo del Governo con significativi riflessi positivi per i cittadini-
elettori.

per il secondo gruppo l’obiettivo era analogo, ma opposto: dovevano
predisporre un credibile e convincente servizio che evidenziasse come la firma
del trattato fosse certamente un grave errore per i nefasti effetti della
sottoscrizione di tale atto per i cittadini-elettori.

In sintesi le due redazioni, una filo-governativa e una filo-opposizione,
dovevano utilizzare nel miglior modo possibile le strategie di disinformazione e
propaganda studiate in precedenza ed inserirle “ben mimetizzate” nei servizi
giornalistici prodotti. Alle due redazioni era perciò richiesto di agire senza
alcuna etica.

A servizi realizzati ho chiesto ai due gruppi di illustrare i trucchi di
disinformazione e propaganda utilizzati nella realizzazione del servizio sul
Trattato. I gruppi hanno svolto il compito realizzando una breve intervista a
uno dei membri del gruppo che illustrava le scelte manipolative seguite dalla
“sua redazione” nella realizzazione del servizio.

♦ Fase della riflessione

I servizi prodotti sono stati visionati e analizzati col contributo di tutta la classe
al fine di valutarne credibilità ed efficacia propagandistica. Abbiamo visionato,
infine, le versioni originali (con l’audio) dei servizi televisivi trasmessi in
televisione la sera del 30 agosto 2008 e si svolta un’ampia riflessione
socializzata.

                                    (Da un elaborato di Ivan a pochi mesi dall’inizio dell’attività di
                                    media education)
guardo i TG mi accorgo quando mi stanno
                                                 imbrogliando. A volte non capisco
                                                 come…,
                                                 ma capisco che è successo qualcosa…>>

                                                 (Commenti di Ivan sul lavoro svolto in una chiacchierata
                                                 avvenuta alcuni mesi dopo la fine del progetto Disinformazione
                                                 e propaganda - ombre sul diritto del cittadino ad una corretta
                                                 informazione politica)

♦ Fase di ulteriore approfondimento teorico e di rilancio

Si sono proposti agli studenti nuovi documenti e la visione del documentario
Fascist legacy35 realizzato dalla BBC

Alla luce delle nuove conoscenze e materiali video forniti avrei poi voluto
proporre36 la predisposizione di un servizio giornalistico televisivo che
rispettasse al meglio il diritto del Cittadino ad una corretta informazione. Il
lavoro si sarebbe infine chiuso con una riflessione di sintesi complessiva.

I tempi di realizzazione del percorso
Lo sviluppo del lavoro indicato ha richiesto tempi lunghi, ma è stato sostenuto
dalla voglia degli studenti di svolgere e concludere il compito. Il percorso ha
richiesto in due anni un impegno di circa 30 ore d’aula/laboratorio oltre alle
attività svolte autonomamente dagli studenti: lettura e approfondimento dei
documenti forniti, costruzione di testi da sincronizzare con i servizi forniti,
ideazione e realizzazione di ulteriori servizi da inserire

      8. Customer sactisfation dei progetti e delle attività di media
      education

Per ottenere dei riscontri da parte degli studenti, relativamente alle proposte
didattiche legate alla media education, ho predisposto e somministrato in anni
scolastici differenti ed a classi diverse (o alle stesse classi in anni scolastici
successivi) dei questionari di customer sactisfation.

Ho anche testato la loro frequentazione, nel tempo libero, dei diversi media.

Relativamente all’utilizzo dei media nella didattica ordinaria del diritto, la
valutazione degli studenti, effettuata dagli studenti di due diverse classi terze
alla fine dell’anno scolastico (a distanza di 2 anni) è stata quella evidenziata
nel grafico 1

35
  Fascist Legacy ("L'eredità del fascismo") è un documentario in due parti sui crimini di guerra commessi dagli italiani
durante la Seconda Guerra Mondiale, realizzato dalla BBC e mandato in onda in Inghilterra nei giorni 1 ed 8 novembre
1989 ed in Italia nel 2005 in versione non integrale su La 7 ed integralmente nel 2006 su Sky-History Channel.

36
     per mancanza di tempo non abbiamo svolto questa fase
Grafico 1

Come si vede l’utenza di entrambe le classi, ha dimostrato di apprezzare la
novità, anche se emerge che alcuni studenti hanno trovato confuse e di
difficile partecipazione le attività multimediali proposte.
L’esito del progetto: Disinformazione e propaganda - ombre sul diritto del
cittadino a una corretta informazione politica.

                                     Grafico 2

Il grafico riporta l’esito del questionario somministrato alla classe quinta che è
stata coinvolta nel progetto Disinformazione e propaganda - ombre sul diritto
del cittadino a una corretta informazione politica per due anni scolastici
successivi (2008-‘09 e 2009-‘10). L’esito appare complessivamente più che
positivo anche se tre ragazzi/e hanno valutato l’attività una perdita di tempo e
uno/a l’ha travata noiosa.
A riguardo penso che la valutazione risenta dei problemi di realizzazione che
abbiamo dovuto affrontare nel secondo anno di svolgimento del progetto.
Infatti, a causa delle resistenze di alcuni colleghi non ho potuto utilizzare il
laboratorio dotato di computer in grado di utilizzare i software di video editing
necessari per realizzare i servizi giornalistici richiesti. Mi sono perciò trovato a
dover ridurre le risorse tecnologiche a disposizione della classe a due soli
computer (uno dei quali di mia proprietà e che portavo regolarmente a scuola
per poter svolgere le previste attività di progetto). Questo ha ovviamente
rallentato i lavori e reso più lenta e faticosa l’attività.
Ecco infine alcuni grafici, che riporto senza commento, e che permettono di
conoscere il livello di interazione con le “New” Tv e con i media degli studenti
delle classi coinvolte nel progetto hanno nel loro tempo libero.
9. Ringraziamenti

A conclusione della relazione desidero ringraziare chi a diverso titolo mi ha
sostenuto nello sviluppo dell’attività.
Innanzitutto desidero menzionare Vera Paggi di RAI News per i suggerimenti
che mi ha dato e per le importanti indicazioni fornite agli studenti sui loro Spot
con figure retoriche e Chiara Ferrario per il supporto nella presentazione alle
classi del lavoro sulla pubblicità subliminale e sul product placement.
Ringrazio l’Istituto pedagogico della Resistenza di Milano per la
documentazione e le indicazioni che mi ha generosamente fornito e che sono
stati fondamentali per lo sviluppo del lavoro.
Un sentito grazie infine alla dirigente del Liceo artistico di Brera la Prof.ssa
Carla Maria Arienti e alla Vicaria della Dirigente, Prof.ssa Enrica Maggi, per la
disponibilità nell’individuare le soluzioni affinché potessi fruire a scuola delle
tecnologie che mi occorrevano per la realizzazione dell’attività oltre che per il
sostegno sempre dimostrato all’iniziativa.
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