SPINE E ROSE DEL SECONDO GOVERNO CONTE - UGL MANTOVA
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n.43 14.09.19 Anno II SUPPLEMENTO A LA META SOCIALE Direttore responsabile Francesco Paolo Capone - Direzione, redazione, amministrazione via Delle Botteghe Oscure, 54 00186 Roma Tel. 06 324821 - Edizioni Sindacali srl - via Delle Botteghe Oscure, 54 00186 Roma - Reg. Trib. Roma Aut. n.25 del 5/1/1988 Spine e rose Pochi big in campo, del secondo governo Conte un solo tecnico Tante le contraddizioni che dividono Pentastellati e Democratici
02 EDITORIALE Francesco Paolo Capone Movimento La strana 5 Stelle e Partito alchimia del Conte-bis democratico si sono scontrati su tutto per oltre dieci anni prima I big Dem sono fuori dall’esecutivo, con l’unica ec- di oggi cezione di Dario Franceschini, mentre i ministri pen- tastellati uscenti sono stati quasi tutti bocciati. La presenza dei tecnici al ministero dell’economia vale evidentemente soltanto con i governi di centrodestra Una premessa è d’obbligo: quando il leader della Lega e vice pre- mier, Matteo Salvini, ha aperto la crisi di governo, siamo stati fra quelli che hanno sostenuto la necessità di andare presto alle urne, così da avere un governo legittimato dal voto popolare e nel pieno delle proprie prerogative già in autunno, assolutamente in tempo con la scadenza della legge di bilancio. Poi è successo l’imprevedibile, vale a dire il Partito democratico che apre al Movimento 5 Stelle, e viceversa, i quali in pochi giorni seppelliscono l’ascia di guerra bran- dita da oltre dieci anni e mettono in piedi una trattativa che porta al Conte-bis per quello che appare, almeno potenzialmente, il governo più sbilanciato a sinistra della nostra storia repubblicana. Natural- mente, non ci sottraiamo al confronto, ma porteremo in Parlamento, a Palazzo Chigi e nei Ministeri il peso dei nostri tanti iscritti e le no- stre idee. Prima, però, qualche osservazione sulla lista dei ministri. Con tutto il rispetto per coloro che sono stati chiamati a ricoprire un importantissimo ruolo di servizio ai cittadini, sorprende, dopo tutte le indiscrezioni dei giorni precedenti, l’assenza dei big del Partito democratico (c’è solo Dario Franceschini) e la bocciatura di quasi tutti i ministri grillini uscenti (si salvano soltanto Alfonso Bonafede e Sergio Costa, visto che Luigi Di Maio è stato costretto a traslocare). Sorprende meno, invece, il fatto che al ministero dell’economia vi sia il democratico Roberto Gualtieri. È infatti dai tempi di Giulio Tremonti che il centrodestra unito o con la sola presenza leghista è messo in condizioni di dover sopportare una guida tecnica al ministero di viale XX settembre, con tutto quello che ne consegue in termini di agibilità.
03 la rivista che parla di chi lavora Percorsi di governo Conte 1, più tecnici Conte 2, pochi big Il Conte 1 (foto sopra) si presente come una sorta di tridente, con, Una lista, quella del Conte 2, per molti versi sorprendente, so- paradossalmente, la punta centrale, quella occupata dal profes- prattutto se si tiene conto delle anticipazioni e delle indiscrezioni sore premier, più bassa delle altre due ai suoi lati, rappresentate dei giorni precedenti, dove si narrava di un esecutivo con den- dai due vice presidenti del consiglio dei ministri, Matteo Salvini tro tutti, o quasi, i big del Partito democratico. Ed invece, tran- e Luigi Di Maio, rispettivamente anche ministro dell’interno e del ne Dario Franceschini, tutti i capo-corrente dem hanno preferito lavoro e dello sviluppo economico. Diversi i tecnici in campo, ad defilarsi, limitandosi, al massimo ad indicare un proprio nome iniziare da Giovanni Tria all’economia ed Enzo Moavero Milanesi nella compagine governativa. Il Conte-bis ha qualche tratto si- agli esteri, più un’altra manciata (Alberto Bonisoli, Marco Bus- mile al precedente, naturalmente nella componente 5 Stelle, ma setti, Sergio Costa e Paolo Savona) tecnici con una più spiccata anche profonde differenze, la più evidente delle quali un politico connotazione politica. Giancarlo Giorgetti è sottosegretario alla al ministero dell’economia, Roberto Gualtieri (Pd), direttamente presidenza del consiglio dei ministri, un ruolo centrale in un go- da Bruxelles. Un solo tecnico, il prefetto Luciana Lamorgese, al verno di coalizione. La Lega mette in campo anche altri nomi, per ministero dell’interno, a conferma di come questo esecutivo sia così dire, pesanti, ad iniziare da Giulia Bongiorno, già Alleanza molto più politico del Conte 1. Due soli i ministri confermati nello nazionale ed avvocato molto conosciuto al grande pubblico, e stesso dicastero (Alfonso Bonafede e Sergio Costa), visto che Gian Marco Centinaio, con accorpamento di politiche agricole e Luigi Di Maio è costretto a traslocare agli esteri, scendendo da turismo. Il Movimento 5 Stelle pesca dai parlamentari, ad iniziare tre ad un incarico. Pochi coloro che hanno precedenti esperienze da Danilo Toninelli e Riccardo Fraccaro. A completare la squadra di governo; fra questi l’unico vero big del Partito democratico che arriverà poi la pattuglia dei sottosegretari, fra i quali spiccheran- si è messo in gioco, Dario Franceschini. Fra i promossi, Loren- no in particolare due esponenti leghisti, Claudio Durigon al la- zo Fioramonti, Vincenzo Spadafora, Riccardo Fraccaro e Nunzia voro, che seguirà la partita di Quota 100, e Massimo Garavaglia Catalfo, che passa dalla presidenza della commissione lavoro del all’economia. Senato al ministero.
04 Idee a confronto Programma giallo-rosso L’allora Contratto Ventinove punti programmatici, ventisei nella prima bozza cir- Una vera e propria novità nel panorama nazionale, con tanto colata. Forse per i tempi ridotti, magari anche, come sostenuto di autenticazione delle firme di Luigi Di Maio e Matteo Salvini. da qualcuno, per evitare di scendere troppo nei particolari, ali- Il contratto per il governo del cambiamento del Movimento 5 mentando il rischio di andare a sbattere prima ancora di inizia- Stelle e Lega è minuzioso, in quanto scende nei particolari. re, fatto è che il programma di governo fra Movimento 5 Stelle Quasi sessanta pagine per trenta capitoli, qualcuno dei quali e Partito democratico si riduce ad una manciata di pagine, dal- con diversi paragrafi al suo interno (ad esempio, alla voce giu- le linee guida sulla prossima legge di bilancio a Roma capitale stizia troviamo una decina di proposte all’incirca le stesse che (ricompresa nel capitolo sull’autonomia differenziata e non più si riscontrano nel capitolo sicurezza), proprio a delineare quasi destinataria di un punto ad hoc), dalla riduzione dei parlamentari un crono-programma delle riforme da fare. Fra i punti forti, lo al Green new deal, passando per la giustizia, il conflitto di inte- stop alla Fornero, il reddito di cittadinanza, la flat tax, la green resse, la digitalizzazione, l’innovazione tecnologica e il turismo. economy, il ministero della disabilità, il conflitto d’interessi.
05 la rivista che parla di chi lavora Orizzonte legge di bilancio Una promessa da tradurre in atti legislativi concreti. Il programma di governo Movimento 5 Stelle – Partito democratico, al primo punto, fornisce ai cittadini – a tutti, non soltanto agli iscritti alla piattaforma Rousseau – una anticipazione di quello che sarà l’at- teggiamento dell’esecutivo in Parlamento. Quella del 2020, sarà, secondo le intenzioni della squadra guidata da Giuseppe Conte, una manovra espansiva, senza però compromettere l’equilibro di finanza pubblica. Occorrerà aspettare la nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza per capire quale è detto punto di equilibrio, considerando che il non confermato ministro Giovanni Tria aveva sempre posto l’asticella al di sotto dei due punti percentuali di deficit, in pratica circa 34 miliardi di euro. Con questi soldi, il nuovo governo vorrebbe neutralizzare l’au- mento dell’Iva (non è chiaro se per sempre o solo per il 2020), rafforzare il sostegno alle famiglie e alle persone con disabilità, perseguire le politiche per l’emergenza abitativa, incentivare gli investimenti privati ed incrementare le risorse sulla scuola, l’uni- versità, la ricerca e il welfare. Allo stesso punto, è anche prevista I paletti stretti di una manovra espansiva nei vincoli la deburocratizzazione e la semplificazione amministrativa; con- siderando che si tratta di materie che, di norma, non rientrano nella legge di bilancio, è verosimile che si faccia riferimento a di equilibrio Ue disegni di legge delega collegati alla manovra. Poiché da quando Mario Monti ha promosso ed ottenuto l’inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione è necessario fare i conti con l’oste, al punto 9 del programma M5S-Pd si accenna alla necessità di aprire una interlocuzione con la nuova Commissione europea con l’obiettivo di recuperare margini di flessibilità per rafforzare la coesione sociale e per superare quella che viene definita l’ec- cessiva rigidità dei vincoli europei in materia di bilancio pubblico. Il tutto condito da una dichiarazione di principio più volte sentita: «Abbiamo bisogno di un’Europa più solidale, più inclusiva e so- prattutto più vicina ai cittadini».
06 Lavoro in equilibrio Rilanciata l’idea di un piano contro gli infortuni e le malattie professionali La partita del metodo Il capitolo più corposo del programma è dedicato al lavoro e non Non è ancora chiaro quale Pochi riferimenti al tema poteva essere altrimenti, considerando quali e quante sono le sarà il destino dei disegni delle pensioni, differenze in materia fra Movimento 5 Stelle e Partito democrati- di legge al Senato legati peraltro soltanto co. Dopo il termine perentorio «occorre», si mettono insieme una sul salario minimo alle donne e ai giovani decina di propositi, senza però, ad esempio, aggiungere nulla cir- ca il metodo che l’esecutivo intende perseguire per raggiungere comunque aggiungere se legale o contrattuale, anche se subito tali obiettivi. Non un aspetto da poco, visto che sia Giuseppe dopo si fa riferimento al meccanismo dell’efficacia erga omnes Conte che Luigi Di Maio hanno puntato su tavoli di confronto dei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali molto allargati, anche se, nel caso del premier, con convocazio- maggiormente rappresentative. Comunque sia, una definizione ni scaglionate, mentre nella passata legislatura il coinvolgimen- ampia che non permette al momento di capire quale sarà il de- to delle parti sociali è stato marginale (Paolo Gentiloni, soltanto stino dei disegni di legge già incardinati al Senato, che prevedo- negli ultimi mesi del suo mandato, ha cercato una sponda con no, come noto, una soglia minima oraria di 9 euro (lordi o netti, Cgil, Cisl e Uil sulle pensioni e il pubblico impiego) se non nul- a seconda del disegno di legge). Al terzo punto, ci si imbatte lo (Matteo Renzi ha convocato tutte le parti sociali, per parlare, nell’approvazione di una legge sulla rappresentanza sindacale, però, di ricostruzione dopo il sisma dell’Italia centrale). Il primo sulla base di indici rigorosi. Come sopra, nel programma, le parti punto prevede una riduzione delle tasse sul lavoro a totale van- evitano di elencare quali siano tali parametri, un aspetto sul quale taggio dei lavoratori. Un passaggio, per molti versi, inatteso che è necessario un confronto a tutto campo, visto che le stesse or- riprende, peraltro, una suggestione avanzata in origine quasi in ganizzazioni datoriali non hanno sempre le stesse vedute d’opi- solitario dalla Ugl, considerando che finora si era sempre parlato nione. Gli altri punti ci riportano ai temi del giusto compenso per di riduzione del cuneo fiscale per le aziende. Al secondo punto, vi i lavoratori non dipendenti, ad un piano strategico su sicurezza è l’individuazione di una retribuzione giusta, garantendo le tutele e salute nei luoghi di lavoro, ad una legge sulla parità di genere massime a beneficio dei lavoratori. A rafforzare il concetto, fra nelle retribuzioni, al rinnovo di opzione donna, alle direttive Ue su parentesi si chiarisce che si sta parlando di salario minimo, senza congedi e conciliazione, alla pensione di garanzia per i giovani.
07 la rivista che parla di chi lavora Fisco, svolta mancata Possibile Stop all’Iva, non alle accise rivisitazione Il leader della Lega, Matteo Salvini, non ha timida apertura confindustriale negli ultimi delle aliquote Irpef certo fatto mistero del fatto che una delle giorni. In secondo luogo, la neutralizzazio- e introduzione motivazioni principali che lo hanno indotto ne dell’Iva, senza però accennare alle ac- della web tax a staccare la spina al primo governo Conte cise, anche queste a rischio aumento nel sulle multinazionali è stato l’atteggiamento di chiusura, se non prossimo anno. Poche novità per il resto. Il addirittura di aperta opposizione, come era punto 17 del programma parla infatti di ri- Il governo giallo-rosso il caso del ministro all’economia, Giovanni forma fiscale puntando sui soliti tre pilastri, promette la revisione Tria, all’ipotesi di introdurre la flat tax, una vale a dire la semplificazione, l’alleanza fra della spesa pubblica, riforma fiscale innovativa e rivoluzionaria contribuenti ed amministrazione e la rimo- per il nostro Paese. Ed allora diventa inte- dulazione delle aliquote (verosimilmente, la spending review, ressante andare a leggere cosa prevede il visto che non è specificato, si parla di Irpef; e delle agevolazioni programma di governo Movimento 5 Stelle nulla si dice, a tal proposito, degli scaglio- fiscali, le cosiddette – Partito democratico sul versante del fisco. ni). Il governo giallo-rosso punta inoltre sul- tax expenditures, In primo luogo, la riduzione delle tasse sul la spending review, con l’obiettivo di una senza però specificare lavoro a totale vantaggio dei lavoratori, una revisione significativa delle voci di spesa, dove, come e quanto ipotesi sostenuta da una parte del mondo e sulla rivisitazione delle tax expenditures, intende tagliare sindacale, Ugl in primis, ma decisamente le agevolazioni a carattere fiscale su casa, indigesta alle imprese, se non per qualche sanità ed altro.
08 Materie pericolose Opinioni M5S-Pd molto divergenti su diversi argomenti importanti Immigrazione Con il Partito democratico all’opposizione, la gestione dei feno- meni connessi all’immigrazione ha rappresentato ogni volta oc- casione di frizione. Ora, si rimanda ad una forte risposta europea con la revisione del Regolamento di Dublino, il rafforzamento de- gli investimenti mirati in Africa, lotta al traffico illegale di persone e all’immigrazione clandestina, in un contesto di integrazione. Sicurezza La compagine giallorossa prova a prendere al balzo l’assist Le osservazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, messo del presidente Mattarella nero su bianco in occasione della firma in calce al decreto sono, per i giallorossi, Sicurezza-bis. Allora, il capo dello Stato ha evidenziato un ec- la bussola da seguire cesso di discrezionalità sulle sanzioni alle navi che recuperano migranti in mare e sui rei di offesa a pubblico ufficiale. Quindi interventi marginali. Infrastrutture Né Tav né Tap né, tanto meno, la Roma-Latina o la Civita- vecchia-Livorno. Nel programma giallorosso, la crescita so- stenibile si lega ad investimenti mirati sulle attuali o su nuove infrastrutture, valutando impatti sociali e ambientali; il testo, però, nulla ci dice su quali siano queste infrastrutture strategi- che per il sistema Paese. Autonomia differenziata Il processo di autonomia differenziata alle regioni a statuto or- dinario, previsto dall’articolo 116 della Costituzione, diventa nel programma giallorosso “giusto e cooperativo”. Nei fatti, Roma capitale è appena ci si limita a richiamare i principi costituzionali della coesione citata nel programma nazionale, della solidarietà, dell’unità giuridica e economica, ufficiale, al pari delle altre dei livelli essenziali delle prestazioni, dei fabbisogni standard, città metropolitane tutti aspetti, peraltro, chiari anche nel precedente contratto di governo e mai messi in dubbio da nessuno.
09 la rivista che parla di chi lavora Istituzioni e posizionamento Lo scambio Nell’alveo della Nato Il taglio dei parlamentari per il ritorno ad un proporzionale puro: Confrontando i programmi, la vera novità in politica estera, è questo lo scambio che si trova al punto 10 del nuovo pro- non è tanto il posizionamento nell’ambito dell’alleanza euro gramma di governo. La prima misura, il cui iter parlamentare è atlantica, presente in tutti e due, come pure il richiamo alla ne- molto avanzato, è sponsorizzata dal Movimento 5 Stelle, con cessità di attivare una politica di investimenti europei in Afri- il Partito democratico che finora si è sempre opposto. La se- ca per limitare i flussi migratori, quanto, piuttosto, l’assenza conda, invece, è targata Dem e va letta in un’ottica anti cen- di un riferimento alla Russia, quale partner potenziale e, per tro-destra. Ad oggi, la coalizione Salvini-Berlusconi-Meloni molti versi, reale. Si ribadisce il sostegno agli italiani all’estero, avrebbe gioco facile a portare a casa la stragrande maggioran- mentre nel programma giallo-rosso si introduce il contrasto za dei seggi all’uninominale, cosa che, anche in ottica elezioni all’export di armi, evitando quelle che possono colpire la po- del presidente della repubblica nel 2020, evidentemente non polazione civile. L’Italia, a tal proposito, con il 2,5%, è nella piace ai giallo-rossi che potrebbero resistere solo alleandosi. top ten dei Paesi produttori ed esportatori di armi pesanti.
10 Beni di tutti Contraddizioni a galla facile trovare un punto d’incontro sulla sanità, terzo bene comu- ne. Il richiamo al merito, però, può sembrare vero come un soldo Quando Luigi Di Maio insiste nel dire che nel programma giallo-ros- di cioccolato, alla luce degli scandali recenti e passati che hanno so vi è molto delle battaglie storiche del Movimento 5 Stelle, non coinvolto diverse amministrazioni locali. Quarto ed ultimo bene esagera. Quel che non è chiaro fino in fondo è come potrà reagire comune, le infrastrutture. Se Danilo Toninelli insisteva, dal mini- l’alleato democratico una volta che il Parlamento dovesse essere stero delle infrastrutture e dei trasporti, sulla revoca delle conces- investito da disegni di legge in proposito. Il punto 22 del program- sioni autostradali, ora, cambiato il titolare del dicastero, si parla di ma di governo parla di tutela dei beni comuni, un argomento sul avvio della revisione delle concessioni, che è cosa molto diversa. quale, evidentemente, anche la minoranza parlamentare sarebbe d’accordo. Il problema è nello svolgimento del concetto. Un bene comune è la scuola pubblica. Lo stop alle classi troppo affollate potrebbe, ad esempio, alimentare qualche imbarazzo nel Partito democratico, visto gli interventi fatti in passato dai governi di cen- trosinistra. Un altro bene pubblico è l’acqua: Movimento 5 Stelle e Lega hanno fatto da sponda alla proposta di legge sull’acqua pubblica con gestione locale, mentre il Partito democratico ha sovente sostenuto le posizioni delle grandi utility del settore. Più Su scuola, acqua, sanità, infrastrutture, autostrade, i giallorossi hanno avuto idee diverse
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