Sondaggio: centrodestra al 49,2%. Crescita dei piccoli partiti - Il Corriere del Giorno

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Sondaggio: centrodestra al 49,2%. Crescita dei piccoli partiti - Il Corriere del Giorno
Sondaggio: centrodestra al 49,2%.
Crescita dei piccoli partiti
ROMA – I sondaggi politici non si fermano anche nell’emergenza
Coronavirus , anche se hanno un significato diverso e un peso più
leggero. Ieri, come ogni lunedì sera, Enrico Mentana durante la
conduzione del suo telegiornale su La7, ha voluto velocemente
presentare l’ultimo sondaggio realizzato da Swg: la rilevazione degli
orientamenti di voto della popolazione registra una situazione
sostanzialmente consolidata e soprattutto cristallizzata dall’allarme
Covid-19.

Sono sostanzialmente invariati i rapporti di forza tra i partiti dello
scenario politico italiani e il trend racconta di un leggero calo
delle grandi formazioni a vantaggio di un’altrettanta leggero crescita
di quelli più piccoli.

Ecco i numeri del sondaggio: nelle intenzioni di voto degli italiani
troviamo sempre al primo posto la Lega di Matteo Salvini perde per
strada tre decimi di punto (-0,3%) , ma resta sempre al di sopra della
soglia del 30%, per la precisione al 30,6% Alle spalle del movimento
leghista ecco il Partito Democratico in calo dello 0,3% scendendo così
dal 19,9% al 19,6% dal dei consensi .

Il Movimento 5 Stelle resta sotto di sei punti percentuali in meno
degli alleati di governo del Pd . I grillini attualmente guidati dal
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reggente Vito Crimi scendono ulteriormente negli orientamenti di voto
della popolazione: cedono lo 0,3% come Lega e Pd , scivolando sempre
più in basso al 13,4%, venendo ormai tallonati da Fratelli d’Italia.

 Secondo il sondaggio dell’istituto demoscopico tra le forze politiche
maggiori, quella fondata e guidata da Giorgia Meloni è quella che
perde di meno (soltanto lo 0,1%) e con un 12% delle preferenze ha
ormai nel mirino il sorpasso del M5s.

Scende dello 0,2% Forza Italia di Silvio Berlusconi scesi al 5,5% dei
consensi. Da considerare però che un’eventuale coalizione del
centrodestra unito garantirebbe il 49,2% nelle urne: risultato dato
dalla somma dei voti di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia. e
Cambiamo!

                                           Sinistra
Italiana e Articolo Uno assieme raggiungono il 3,8% degli orientamenti
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con una piccola crescita dello 0,2% rispetto all’ultimo sondaggio di
Swg. Sempre male, invece, Matteo Renzi e la sua Italia Viva, che
comunque cresce dello 0,3% in più in una settimana portandosi al 3,5%.
Un risultato estremamente negativo quello dell’ex presidente del
Consiglio e la compagine renziana.

In crescita dello 0,1% Azione di Carlo Calenda e Matteo Richetti: il
partito fondato dall’ex ministro per lo sviluppo economico raggiunge
il 2,9%. I Verdi (+0,2%) rappresentano il 2,4% dell’elettorato,
mentre +Europa di Emma Bonino il 2,3%. All’ 1,1%, invece,
ecco Cambiamo! di Giovanni Toti.

Tutte le altre liste insieme pesano per il 2,9%, mentre            tra
indecisi e non votanti – si conferma maggioranza chi non si esprime:
cioè il 40% del campione rappresentativo della popolazione italiana.

Sondaggi: la Lega prima, Pd al
21,6%. Renzi va sempre più giù
ROMA – Nonostante le attenzioni mediatiche sul coronavirus, è sempre
tempo comunque anche di sondaggi politici. Come ogni mercoledì arriva
il resoconto di quanto registrato da Ixè nel suo ultimo sondaggio per
“Cartabianca”, la trasmissione di approfondimento politico condotta da
Bianca Berlinguer nella prima serata di martedì della terza rete RAI.
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Dati tratti dall’Osservatorio Politico Nazionale (24 – 25 febbraio 2020) realizzato
dall’Istituto Ixè per RAI 3 – Cartabianca.

                                           Analizzando i dati la Lega
guidata da Matteo Salvini al 27,7% si conferma il primo partito
italiano, in crescita di due decimi di punto rispetto alla scorsa
settimana, seppur sotto la soglia del 30%.

Alle spalle della Lega staccato di ben sei punti percentuali, insegue
il Partito Democratico. Il segretario Nicola Zingaretti e tutti i
“dem”, politici ed elettori, possono sorridere, visto che il Pd –
secondo l’istituto demoscopico – è stato capace di prendere l’1,1%
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negli ultimi sette giorni, portandosi al 21,6% delle preferenze.

Sondaggio 25 febbraio

                                    Dopo mesi di emorragia di voti per
il Movimento 5 Stelle, arriva una buona notizia anche per i grillini
che crescono di mezzo punto, risalendo al 15,4% dei consensi della
popolazione elettorale. Ma si tratta di una buona notizia soltanto a
metà, visto che alle “Politiche” del 4 marzo 2019 i grillini valevano
oltre 33% voti, mentre ora è tallonato da Fratelli d’Italia.

Giorgia Meloni continua ad avere grande appeal sull’elettorato
tricolore: FdI viene registrato al 13,7% delle intenzioni di voto,
quindi a solo 1,7% dal M5s e quindi un clamoroso sorpasso non è più
un sogno: presto potrebbe diventare realtà.

                                    Forza Italia di Silvio Berlusconi
cede un punto e scende così dal 6,9% al 5,9% delle preferenze.
Mettendo assieme il volume elettorale degli azzurri a quello della
Lega e di Fratelli d’Italia, il centrodestra unito rappresenterebbe il
47,3% nelle urne. E se vi aggiungiamo pure lo 0,6% di Cambiamo! di
Giovanni Toti, la coalizione sfiorerebbe il 48%, avvicinandosi quindi
al 50%.

Crisi nerissima, per Italia Viva il nuovo movimento fondato da Matteo
Renzi che ha più di qualche problema, visto che il suo partito
“centrista” non riscuote la fiducia ed il consenso degli italiani: il
sondaggio di Ixè è desolante e preoccupante per l’ex premier e per
tutti i renziani, visto che Iv si fermerebbe al momento ad un
imbarazzante 3%.

Sotto   al   3%   ci   sono   +Europa   di   Emma   Bonino   (2,6%),   La
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Sinistra (2,5%), Europa Verde al 2% tondo tondo e Azione di Carlo
Calenda: 1,7%. Tutti gli altri partiti accorpati pesano il 3,3%,
mentre ancora una volta il primo partito italiano è paradossalmente
quello rappresentato dagli astenuti e dagli indecisi che sarebbero il
38,3% dell’elettorato.

Ponte Morandi, Oliviero Toscani:
"Chiedo scusa ai parenti delle
vittime". I Benettono lo
licenziano.
ROMA – In un’intervista al quotidiano la Repubblica, il fotografo
Oliviero Toscani che ha reso celebre in tutto il mondo l’immagine dei
Benetton produttori di maglioni con le sue pubblicità e le sue foto, è
corso ai ripari per rettificare quanto aveva dichiarato ai microfoni
di “Un giorno da pecora” trasmissione radiofonica di Radio Rai.

“Ho pronunciato quelle parole infelici, ma la mia frase è stata
estrapolata dal contesto” seguita, anche se lui voleva solo dire che
“Fabrica“, la farm creativa della Benetton, “è un centro culturale che
non ha nulla a che fare con Autostrade” e “che non stavamo discutendo
di quello, del ponte Morandi che è cascato“.
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Oliviero Toscani precisa: “Il ponte non c’entra nulla con le nostre
attività, noi ci confrontavamo sulle forme di comunicazione moderna. E
insomma tutto il casino che è stato montato ad arte su quell’incontro
con le Sardine, Benetton, il ponte… ecco quello non ci interessa“. E
ritornando a chiedere scusa a quanti ha offeso, in particolare il
parenti delle vittime del crollo del ponte alla vigilia di Ferragosto
di tre anni fa, Toscani ricorda di aver “sempre ammirato il riserbo,
la dignità dei parenti delle vittime, la forza con la quale chiedono
giustizia, la tenacia di un dolore mai esibito“.

“Sono un esperto e mi intendo di facce belle – aggiunge il fotografo –
ebbene, tra quelle rivelate dal dolore in questo nostro disgraziato e
magnifico paese, ricordo bene l’impressione che mi fece la signora
Egle Possetti, che spesso li rappresenta, le parole che ha sempre
saputo trovare, forti e persino scandalose nella richiesta di
giustizia ma mai cupamente vendicative. Vorrei averli anche io dei
parenti così se dovessi finire vittima di una tragedia come quella”.

In merito all’incontro con le Sardine organizzato al centro creativo
di Ponzano Veneto, Oliviero Toscani sostiene che è “il movimento più
interessante che in questo momento c’è al mondo”. Ci siamo cercati,
aggiunge l’art director, “abbiamo deciso di invitarli a Fabrica dove
c’è un gruppo di giovani trentenni di ogni nazionalità per
confrontarci sul futuro, sulle tematiche che hanno a cuore, quelle che
hanno poi riassunto nella lettera a Conte. Di quello abbiamo parlato,
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non di autostrade. Poi è arrivato Luciano Benetton a salutare – spiega
ancora Toscani – anche lui curioso e abbiamo fatto una foto ricordo.
Era un incontro privato e quella foto non era destinata alla
pubblicazione, ma come ogni foto ricordo di questi tempi è finita
online e il giorno dopo è successo il solito tiro a bersaglio: i
poteri forti, il sistema...”.

Quanto alla trasmissione radiofonica Rai, Toscani , ha aggiunto al
quotidiano La Stampa: “Il conduttore continuava a chiedermi di
Benetton e del Ponte, avremmo dovuto parlare della realtà di Fabrica:
e anche se noi di Fabrica non abbiamo nulla a che fare col Ponte, lui
continuava ad insistere. Volevo dire che il Ponte in quel contesto non
c’entrava nulla, si doveva parlare di comunicazione e di futuro” e
così se ne è uscito sbottando con quella frase infelice.

                al minuto 40′ l’intervento di Oliviero Toscani

Peccato che riascoltando la registrazione della puntata del 3
febbraio, appare però evidente che la frase incriminata non è né
estrapolata né confusa, tutt’altro. II fotografo di fiducia dei
Benetton aveva affermato che “noi come Fabrica con le Autostrade non
abbiamo niente da fare, i Benetton sono azionisti di una società della
quale la famiglia ha il 30%”. “Magari anche lei se ha investito è
azionista e responsabile“, prosegue rivolto al conduttore Giorgio
Lauro, “ma a chi interessa che caschi un ponte, ma smettiamola”.
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Non a caso con una nota l’amministratore delegato di Autostrade per
l’Italia, Roberto Tomasi, aveva immediatamente preso le distanze da
Toscani, “Non comprendiamo assolutamente le affermazioni di Oliviero
Toscani. In ogni caso, credo sia giusto ribadire che la tragedia del
Morandi è stata e sarà sempre una tragedia gravissima e
ingiustificabile, e che porteremo il dolore che ha causato dentro di
noi per tutta la vita“, dichiara “è un sentimento che unisce tutti
gli uomini e le donne che operano ogni giorno nella nostra azienda“.

“Proprio per questo abbiamo cercato, con umiltà e per quanto
possibile, di lenire le ferite della tragedia dimostrando la nostra
vicinanza ai familiari delle vittime, a tutte le persone coinvolte e
alla comunità genovese“, conclude il manager.

La frase, che ha suscitato l’indignazione di conduttori e ascoltatori,
aveva infastidito anche i parenti delle vittime, che nel crollo
dell’agosto del 2018 hanno perso la vita. In queste ore, Benetton
Group, con il suo presidente, Luciano Benetton, nel dissociarsi nel
modo più assoluto dalle affermazioni del celebre fotografo in radio,
prende atto dell’impossibilità di continuare il rapporto di
collaborazione con il direttore creativo. Decisione che è arrivata
qualche giorno dopo la messa in onda dell’intervento dell’artista in
radio che, incalzato dai conduttori, aveva commentato la foto con i
fondatori del movimento delle Sardine.
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In una nota a firma dell’azienda, si legge: “Luciano Benetton e tutta
l’azienda rinnovano la loro sincera vicinanza alle famiglie delle
vittime e a tutti coloro che sono stati coinvolti in questa tremenda
tragedia“. “Oggi sono arrivate le scuse e il licenziamento di Toscani
dopo la mia mobilitazione, quella del sindaco Bucci e di tutta Italia
contro le sue parole oscene. Lo abbiamo fatto perché le famiglie delle
43 vittime meritano rispetto e giustizia. Genova e la Liguria saranno
sempre al loro fianco”. Lo scrive in una nota il governatore della
Liguria, Giovanni Toti.

Ex Ilva: incontro a Palazzo Chigi
con la proprietà Arcelor Mittal

                                      ROMA – E’ in corso a Palazzo
Chigi un incontro decisivo tra il Governo e i vertici di
ArcelorMittal, a seguito della decisione della multinazionale di
lasciare l’ex Ilva e di avviare un’azione civile per risolvere il
contratto con annessa richiesta di danni. Nonostante la maggioranza
governativa sembrerebbe essere unita, sollecitata anche dal Quirinale,
nella preoccupazione per il futuro dello stabilimento,           manca
compattezza sulla strategia . Alla riunione partecipano il premier
Giuseppe Conte, i ministri Stefano Patuanelli, Roberto Gualtieri,
Giuseppe Luciano Provenzano, Roberto Speranza, Teresa Bellanova , cioè
praticamente mezzo governo.
ArcelorMittal è rappresentata dal suo presidente      Lakshmi Mittal
affiancato dal figlio Adyta Mittal. Alla riunione non partecipa Lucia
Morselli Ad di Arcelor Mittal Italia .

La multinazionale franco-indiana conferma la volontà di recedere dal
contratto. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella prima
mattinata a margine della sua visita al Dipartimento nazionale della
Protezione Civile a Roma, in merito all’incontro a Palazzo Chigi con
i vertici di Arcelor Mittal ha dichiarato: ” “Sono fiducioso: la linea
del governo è che gli accordi contrattuali vanno rispettati e in
questo caso riteniamo non ci siano giustificazioni per sottrarsi. Ci
confronteremo e il governo è disponibile a fare tutto il possibile per
fare in modo che da parte della controparte ci sia il rispetto degli
impegni”. parole da cui si evince che il Premier Conte non ha letto
bene nè il contratto firmato un anno fa anche dal suo ex-vice premier
Luigi Di Maio, nè l’atto di citazione depositato ieri mattina dai
legali di Arcelor Mittal dinnanzi al Tribunale Civile di Milano.

ArcerlorMittal ha comunicato formalmente ai sindacati e alle aziende
collegate la restituzione alle società del Gruppo Ilva in
amministrazione straordinaria dei rispettivi rami d’azienda unitamente
al trasferimento dei dipendenti (10.777 unità) ai sensi dell’articolo
47 della legge 428 del 1990. La comunicazione segue l’annuncio di
cessazione del contratto per l’ex Ilva di Taranto. La comunicazione,
che di fatto segna l’avvio della procedura per il disimpegno, riguarda
tutta Italia: oltre a Taranto anche Genova, Novi Ligure, Milano,
Racconigi, Paderno, Legnano, Marghera.

Nel documento di retrocessione ad Ilva delle aziende e dei 10.777
dipendenti viene spiegato che il recesso del contratto deriva
dall’eliminazione della protezione legale. La Protezione legale – si
osserva – costituiva “un presupposto essenziale su cui AmInvestCo e le
società designate hanno fatto esplicito affidamento e in mancanza del
quale non avrebbero neppure accettato di partecipare all’operazione
né, tantomeno, di instaurare il rapporto disciplinato dal Contratto“.

               IL CONTRATTO ILVA/1a parte
Contratto ILVA_compressed 1parte

Ci vorrà qualche giorno prima che la Sezione specializzata imprese del
Tribunale di Milano assegni ad un giudice, con fissazione poi della
data d’udienza, la causa intentata con un atto di citazione da
ArcelorMittal che chiede di recedere dal contratto di affitto dell’ex
Ilva di Taranto. Normalmente in media sono necessari una decina di
giorni per iscrivere a ruolo la causa e trasmetterla alla Sezione che
poi l’assegna ad un giudice. In questo caso, però, data la rilevanza,
i tempi sicuramente saranno più brevi.

               IL CONTRATTO ILVA/2a parte
Contratto ILVA_compressed 2°BLOCCO

Dopo l’avvio della procedura di cessione comunicata da ArcelorMittal,
il segretario generale Fim-Cisl , Marco Bentivogli. ha reso noto di
aver proclamato lo sciopero dalle ore 15 di oggi a partire dallo
stabilimento ex Ilva di Taranto. E’ in corso davanti alla direzione
dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal (ex Ilva) di Taranto un
sit-in di lavoratori e sindacati deciso dal consiglio di
fabbrica permanente di Fim, Fiom e Uilm dopo l’annunciato disimpegno
della multinazionale franco-indiana. Si attendono sviluppi
dall’incontro tra governo e azienda, previsto in mattinata, convocato
dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Oggi, secondo quanto comunicato ieri pomeriggio dall’Ad Lucia Morselli
nel confronto con le organizzazioni sindacali, ArcelorMittal avvierà
la procedura ex art.47 della legge 228 del 1990 di retrocessione dei
rami d’azienda con la restituzione degli impianti e dei lavoratori ad
Ilva in Amministrazione straordinaria. Ogni azione di mobilitazione,
hanno sottolineato Fim, Fiom e Uilm, “sarà comunicata ed adottata già
dalle prossime ore, se necessaria ad evitare ricadute imprevedibili
dettate dall’incapacità ed incoscienza di soggetti deputati a decidere
sul futuro di una intera collettività che ha pagato e sta pagando un
prezzo fin troppo elevato“.

       L’atto di citazione di Arcelor Mittal
ARCELOR MITTAL citazione
Dalle 12.30 di oggi nella Sala della Trasparenza della Regione
Liguria, è in corso una conferenza stampa dopo l’incontro intercorso
con i rappresentanti delle sigle sindacali sul “caso Ilva“. Saranno
presenti il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore
allo Sviluppo economico Andrea Benveduti.

”Vedremo che cosa ci dirà l’azienda, posso dire che la posizione di
Italia Viva è che i patti si rispettano” ha detto la ministra Teresa
Bellanova e capo delegazione di Italia Viva al Governo, a margine di
un incontro alle Politiche Agricole. Nessuno a partire dall’impresa
deve permettersi di mettere in discussione un progetto di risanamento
ambientale e di rilancio industriale come quello che prevede
l’attività nello stabilimento di Taranto, di Genova e di Novi Ligure”.

Sulla “linea dura” sembrano tutti d’accordo pur con i distinguo che
caratterizzano la maggioranza giallorossa. Il governo fa sapere di
essere “inflessibile” e che non accetterà ricatti da chi gioca sulla
pelle delle famiglie di Taranto, Il problema è che a giocare sulla
pelle di tutta la provincia di Taranto , delle imprese e dei 20mila
lavoratori, sinora è stato solo e soltanto il M5S. Cioè il movimento
che lo ha messo sulla poltrona di premier a Palazzo Chigi.

Nel frattempo i tecnici ministeriali, affiancati dai legali dell’
Avvocatura dello Stato, stanno studiando in punta di piedi dei
possibili decreti, perché la fronda del Movimento Cinque Stelle al
Senato al solo sentire parlare di “scudo” minaccia l’incendio, che
porterebbe ad una crisi interna anche in termini di voti all’interno
della maggioranza di governo. “Ho una sola parola ed è no”, continua a
ripetere come un disco incantato su un vecchio grammofono la senatrice
Barbara Lezzi. L’eventuale provvedimento potrebbe contenere anche lo
scomputo del canone d’affitto per costi imputabili alle difficoltà di
approvvigionamento di materie prime a causa del sequestro del molo 4.

                                         Luigi Di Maio si appella
alla realpolitik: “La priorità è salvare i lavoratori”. Il Partito
Democratico a sua volta spinge per la formula proposta dal ministro
Beppe Provenzano: l’adozione di una norma generale, che garantisca
tutte le aziende impegnate in opere di risanamento ambientale, senza
che debbano rispondere penalmente di responsabilità pregresse. Se si
riuscisse a sciogliere il nodo dell’ammissibilità, la norma “salva-
Taranto ” tornerebbe nel decreto fiscale. Per il ministro Stefano
Patuanelli la soluzione individuata “non serve“, ma per salvare la
città ( e sopratutto i voti rimasti al M5S) anche il responsabile
dello Sviluppo è pronto a dire sì, “purché non sia una norma ad
personam“. Pur nella durezza delle sue dichiarazioni in cui imputa
all’azienda “errori macroscopici” di gestione e un comportamento
ricattatorio quando “mette sul piatto oltre 5mila esuberi“, lascia
intendere che si può anche intervenire con “strumenti di sostegno” per
la flessione produttiva.

Sarebbe interessante conoscere le competenze industriali che portano
il ministro Patuanelli ad arrivare a certe valutazioni. A noi risulta
solo la sua laurea in Ingegneria edile , risultando iscritto all’
Ordine degli Ingegneri dal 2004       da quando esercita la libera
professione.

In gioco c’è il Pil dell’Italia e anche il ministro dell’Economia
Roberto Gualtieri ha messo la faccia sulla battaglia campale del
Governo, intonando il celebre “whatever it takes” di Mario Draghi:
“Dobbiamo fare di tutto per evitare un esito drammatico, costi quel
che costi“. Dal punto di vista tecnico, l’ipotesi di un nuovo “scudo
penale” introdurrebbe una tutela giuridica ad ampio spettro, non
valida solo per l’ex Ilva, ma per tutte le aziende che operano in siti
industriali strategici. Teoricamente la logica di questa norma
reggerebbe anche con l’addio di ArcelorMittal, perché ripristinerebbe
una forma di tutela nei confronti dei commissari o di cordate
alternative.

                                           La politica intanto si
muove in ordine sparso e confuso . Soltanto Lega di Matteo Salvini si
dice pronta a votare un nuovo scudo; Italia Viva, Fratelli d’Italia e
Forza Italia hanno presentato dei loro emendamenti alla vigilia
dell’incontro decisivo. Senza aperture ad una trattativa legale-
poilitica da parte di ArcelorMittal si aprirebbe un contenzioso legale
infinito. Difficile immaginare che con la crisi dell’acciaio in atto
ci siano gruppi industriali solidi come Arcelor Mittal, pronti
all’intervento.

Il rilancio ipotizzato dal leader di Italia Viva Matteo Renzi, della
vecchia perdente cordata Cassa depositi e prestiti-Jindal-Arvedi-Del
Vecchio, è uno scenario giudicato impraticabile da molteplici fonti
della maggioranza e del governo stesso. Per i “renziani” , che
dimostrano di essere privi di informazioni ad autorevolezza
giuridica,     se si finisse in Tribunale con ArcelorMittal,
subentrerebbe automaticamente la seconda cordata in graduatoria, ma
quella cordata è stata sciolta ed in ogni caso sarebbe necessaria una
nuova gara. Ecco la prova che in Parlamento siedono tanti, troppi,
dilettanti allo sbaraglio !

                               In   realtà     mentre    in   Italia
ArcelorMittal è nell’occhio del ciclone, il gruppo franco-indiano
leader mondiale dell’acciaio posseduto per il 40% dal magnate indiano
Lakshmi Mittal. alla Borsa di Amsterdam, dove è quotata, se la passa
molto meglio: tra lunedì e martedì, cioè nei giorni in cui il gruppo
ha formalizzato al Governo l’intenzione di restituire allo Stato l’ex-
Ilva, le azioni del gruppo ArcelorMittal sono salite del 6,1%. Due
giorni in rialzo, con volumi in aumento. Al contrario di quanto il
clima infuocato che avvolge la questione Ilva in Italia potesse fare
immaginare.

Il motivo ? Gli analisti finanziari calcolano a conti fatti, che nel
breve termine l’addio all’ILVA di fatto elimina un grattacapo non da
poco e soprattutto libera risorse economiche per ArcelorMittal. La
banca d’affari anglosassone Morgan Stanley ne ha calcolato
l’ammontare: il gruppo ArcelorMittal si troverà, ammesso che l’addio
resterà definitivo, del “cash flow” libero, cioè flussi di cassa
risparmiati dopo gli investimenti, per 1,2 miliardi di dollari. Pari
a circa 1,08 miliardi di euro.
Ex Ilva Genova al Ministero del
Lavoro firmato rinnovo lavori di
pubblica utilità
ROMA – Tenuto conto dell’esigenza di assicurare ai lavoratori di ILVA
in Amministrazione Straordinaria, attualmente collocati in cassa
integrazione, il coinvolgimento in lavori di Pubblica Utilità (LPU), i
rappresentanti di Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico
hanno confermato, oggi a Roma presso il Ministero del Lavoro alla
presenza di esponenti di Regione Liguria, Comune di Genova e
sindacati, l’impegno del Governo per la prosecuzione di interventi di
pubblica utilità, in continuità con quanto realizzato negli anni
precedenti e in relazione al periodo di CIGS attualmente autorizzato
dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e coerentemente con
quanto stabilito nell’Accordo di Programma del 29 novembre 1999.

                                           L’ accordo   firmato oggi
pomeriggio al Ministero del Lavoro era stato sollecitato a gran voce
dagli stessi lavoratori la settimana scorsa con l’occupazione del
Consiglio Regionale della Liguria. Impegno quindi       da parte del
Governo anche a rifinanziare SpC-Società per Cornigliano, nata per la
riqualificazione del quartiere dopo la chiusura delle lavorazioni a
caldo e da cui al momento erano state sottratte le risorse per
finanziare i lavori di pubblica utilità. “E’ andata bene ma, come
sempre, per arrivarci abbiamo dovuto alzare la voce” conclude
Manganaro .

“Da oggi, l’accordo sui lavori di pubblica utilità è legato
strettamente alla prosecuzione della cassa integrazione – ha
commentato all’agenzia giornalistica Dire, Bruno Manganaro,         il
segretario della Fiom-Cgil Genova – o comunque, degli ammortizzatori
sociali, come previsti dagli accordi per Ilva in Amministrazione
Straordinaria, sulla base dell’accordo di programma del 2005 . La
cassa integrazione dovrebbe scadere il 2 gennaio, ma il Ministero oggi
ci ha spiegato che per loro si rinnova automaticamente. E, da oggi, –
aggiunge il sindacalista- di conseguenza anche i lavori di pubblica
utilità“.

Con l’accordo di oggi, inoltre, la Regione Liguria e il Comune di
Genova si impegnano ad attivare, attraverso la SpC progetti di
pubblica utilità per i lavoratori ancora collocati in Ilva in as, che
in un anno sono scesi da 470 a 280. a decorrere da domani, 1° ottobre
2019.

A tal fine potranno essere utilizzate le risorse finanziarie già
disponibili, con l’impegno del Governo ad individuare le risorse
integrative. Per 280 metalmeccanici, viene garantito quindi un 10%
aggiuntivo di stipendio, rispetto al 70% assicurato dagli
ammortizzatori sociali, in cambio di alcune opere individuate da
comune e regione. Altra notizia positiva è che, d’ora in poi, i
rinnovi degli accordi saranno automatici e legati alla prosecuzione
degli ammortizzatori sociali.
“Il rinnovo automatico dei lavori di pubblica utilità e degli
ammortizzatori sociali per i dipendenti ex Ilva è una buona notizia,
benché adottata in extremis dal Governo nell’ultimo giorno utile,
visto che oggi scade l’accordo siglato lo scorso anno. Certamente
questa soluzione è frutto anche dell’impegno di Regione Liguria, che
nelle scorse settimane ha più volte sollecitato il governo, sia con
lettere formali sia con ripetuti e assidui contatti telefonici”. Così
il presidente della Regione Giovanni Toti, ha commentato l’accordo
raggiunto per la prosecuzione dei lavori di pubblica utilità per 280
lavoratori dell’ex Ilva di Genova.

A rappresentare Regione Liguria all’incontro a Roma è stato Andrea
Benveduti assessore allo Sviluppo Economico che ha dichiarato: “Siamo
soddisfatti. Tuttavia, urge finanziare una misura che non impatti sui
progetti di riqualificazione del quartiere. Dobbiamo scongiurare che,
in carenza di fondi, si creino contrapposizioni tra lavoratori e
cittadini, portatori entrambi legittime istanze e aspettative“.
Soddisfatto anche l’assessore alle Politiche del Lavoro Gianni
Berrino: “Bene la scelta del rinnovo automatico, ma il governo avrebbe
dovuto garantire una risposta efficace in modo più tempestivo, senza
costringere i lavoratori a manifestare a tutela dei loro diritti”.

Salone nautico di Genova: il
settore in crescita,fatturato
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ROMA – Un debutto all’insegna della crescita quello del 59° Salone
Nautico di Genova. Tutti gli indicatori del settore della nautica
italiana portano il segno positivo: il fatturato 2018 salito a 4,27
miliardi, il 10,3% in più rispetto al 2017, al di sopra delle
aspettative che lo davano a +9,5%; l’export che nel secondo semestre
2019 è aumentato del 28% e gli occupati diretti dell’industria nautica
incrementati del 20% negli ultimi due anni a toccare quota 23 mila,
180 mila nell’intera filiera.

Una veduta del 59esimo Salone Nautico di Genova

Il settore nautico riunito al Salone, guarda con ottimismo al futuro .
“Siamo risaliti dal picco più basso del fatturato, che era 2,1
miliardi, ai 4,27 del 2018 e abbiamo buone prospettive che il 2019 sia
ancora in crescita – dice Saverio Cecchi         presidente di Ucina
Confindustria Nautica, dopo la cerimonia di inaugurazione aperta con
l’alzabandiera e l’inno nazionale -. Nel giro di tre anni mi auguro
che torneremo a toccare il picco massimo del 2008, cioè 6 miliardi e
200 milioni, il dato prima della crisi da ‘terza guerra mondiale‘”. Il
settore e’ in salute, e pure il Salone Nautico è in crescita , per
numero di imbarcazioni, più di mille, e di espositori, 986. Cifre da
record. “E scommetto pure sul record dei visitatori” sottolinea Carla
Demaria, presidente dei Saloni Nautici, la società di Ucina che
organizza il Salone Nautico di Genova.

“L’anno scorso è stato il salone della speranza subito dopo la
tragedia del ponte Morandi, quest’anno è il salone delle certezze: più
barche, più bellezza, più capacità, più design, più visitatori e una
città che lo vive come una grande opportunità” è la definizione
coniata Giovanni Toti presidente della Regione Liguria che subito dopo
dal palco lancia la proposta di un “ministero del Mare dedicato”
perché “non possiamo avere un ministro di turno che si occupa dai
buchi nelle Alpi alla nuova diga del porto di Genova“.

Ma Toti viene subito stoppato dal ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti Paola De Micheli: “Risponderò in via ultimativa alla fine di
questa mia esperienza – dice -. Ora come ora, dal mio punto di vista
penso che avere una visione globale delle esigenze infrastrutturali
del Paese non sia completamente sbagliato, se usato bene può essere
una grande opportunità anche per la capitale del mare qual è Genova“.
Il settore “dà grandi soddisfazioni” ha aggiunto De Micheli, che agli
imprenditori ed a Ucina promette impegno e assicura “Credo che nei
prossimi giorni arriveremo all’approvazione definitiva del codice
della nautica“.
Le aziende hanno ritrovato la fiducia dopo gli anni della crisi, con
una crescita ormai consolidata da quattro anni e fatto investimenti
sul futuro e il Salone Nautico quest’anno ha dovuto anche dire “no” a
qualche operatore per mancanza di spazi, ma spera di avere la
possibilità di allargarsi per le prossime edizioni, con l’appoggio
della città che da oggi al 24 settembre si riempie di eventi “in blu”.
“Genova vuole essere la città della nautica – sottolinea il sindaco
Marco Bucci -. Ci candidiamo ad essere veramente la capitale della
nautica che ospiterà in futuro il Salone che diventerà non solo primo
del Mediterraneo come oggi: vogliamo sia il primo d’Europa e competa
con i più grandi saloni al mondo”.

Lega e Fratelli d'Italia in piazza
a Montecitorio manifestano contro
il Conte bis: "In nome del popolo
sovrano"

                                   ROMA – Lunedì 9 settembre. Alle ore
08.50 è partita la manifestazione indetta da Fratelli d’Italia davanti
a Montecitorio, sede della Camera dei Deputati contro la nascita del
governo Conte. Ci sono solo bandiere tricolori e palloncini verdi
bianchi e rossi. Volutamente senza simboli di partito, proprio nel
giorno della fiducia alla Camere dal nuovo esecutivo. “In nome del
popolo sovrano. No al patto della poltrona” è lo slogan della
manifestazione contro la nascita del nuovo esecutivo sostenuto da M5S,
Pd e Leu. “Renzi, Di Maio, fuori dai coglioni, il popolo vuole libere
elezioni”, è lo slogan che si alza sul palco. Dopo l’inno di Mameli,
la playlist dell’attesa prevede Edoardo Bennato con “Viva la mamma” e
Alan Sorrenti con “Siamo figli delle stelle“.

La gente che è affluita è numerosa ed imponente nonostante il
rallentamento causato dai blocchi tecnici predisposti dalla sicurezza.
Per evitare il blocco totale del centro, sono stati attivati dei maxi
schermi e in piazza Capranica e in Piazza del Pantheon. Alla
manifestazione indetta da Fratelli d’Italia prendono parte anche il
leader della Lega Matteo Salvini e il presidente della Liguria
Giovanni Toti.
Giorgia Meloni e Matteo Salvini sono arrivati, poco dopo le 11,
 Meloni: “Continuate a stare con noi, riempiamo tutte le strade”.
Poi è salito sul palco Salvini: piazza in visibilio. “I parlamentari
chiusi dentro il palazzo perdono onore e dignità. Un pensiero a quei
giornalisti che dicono che in piazza non c’è nessuno. Servi
dell’informazione”, le parole di Salvini. Sul palco anche Giovanni
Toti. Diversi gli striscioni di protesta che colorano la piazza:
“Ladri di sovranità”, “in nome del popolo sovrano”, “no al patto della
poltrona”, “non in mio nome” , “elezioni subito“, “Bibbiano, noi non
dimentichiamo!“. oltre a palloncini rossi, bianchi e verdi. Fischi e
cori «buffone-buffone» sono stati rivolti al premier Conte dalla
piazza, quando lo speaker di FdI ha annunciato che “a breve il
presidente Conte parlerà in Aula“.
Elisabetta Gardini (FdI), intervenendo alla manifestazione di FdI
contro il governo ha detto : “In piazza fino alla caduta del governo.
Noi non ci stiamo, noi rappresentiamo la maggioranza del popolo lo
dicono tutti gli italiani, vogliamo elezioni subito. Questo non è un
Conti bis, è un Prodi bis. Noi siamo qui oggi e saremo qui fino a che
questo governo non andrà a casa“. aggiungendo “Dobbiamo dire a questo
governo un grande no”. Secondo la senatrice di FdI Daniela Santanché:
“Siamo qui senza bandiere per mettere insieme tutti gli scontenti di
questa vergogna che si sta svolgendo in questi palazzi. Qui c’è
Fratelli d’Italia, la Lega, tantissimi italiani, gli scontenti nel
Movimento 5 Stelle e tutti coloro che avrebbero voluto andare a votare
mi sembra la piazza degli italiani“.
Giorgia Meloni, leader di FdI, nel suo intervento ha detto: “Tutta
questa gente chiede di votare. Alla Lega dico: bentornati
all’opposizione della sinistra! Perché purtroppo lo sapevamo che il
M5S era una forza di sinistra“. “I Cinque stelle sono parte del
sistema come il Pd. Sono i peggiori voltagabbana che si siano mai
visti. Scilipoti gli allaccia le scarpe. Questo è un vaffa-day ai
5Stelle“. “Questo governo non piace agli italiani per le stesse
ragioni per cui piace alle grandi consorterie europee“. “Il massimo
obiettivo di questo teatrino al governo è il presidente della
Repubblica, al quale vogliono mettere un campione mondiale di svendita
dell’Italia, Romano Prodi: questo è quello che hanno in mente. Ma non
ci arriveranno“.

“Il popolo si ribella alla truffa che hanno messo in piedi. – ha
aggiunto la Meloni – Mi piacerebbe sapere in quale paese esotico s’è
nascosto Di Battista per non dover rendere conto di quando insultava
Speranza, ora suo ministro della Salute. Queste persone non hanno il
problema della vergogna”. “Oggi avremmo potuto riempire piazza del
Popolo per quanti siamo, altro che queste piazze. La leader di FdI ha
ricordato che qualcuno pensava ci sarebbero state poche persone in
piazza, anche “perché é lunedì, giorno di chiusura dei parrucchieri”.
E ha aggiunto: “Allora siamo tutti parrucchieri, abbiate rispetto di
un popolo che si ribella“.   ».
Ha preso subito dopo la parola Salvini. E la piazza è esplosa “Matteo
Matteo“. Il leader della Lega ha esordito : “L’onore e la dignità
valgono mille ministeri. Non possono scappare dal voto all’infinito.
Non parliamo del passato. Obiettivo è solo uno: vincere. Non
permetteremo che tornino a Quota 100 e Fornero. E se proveranno ad
aprire i porti allora li chiuderemo noi i porti. Faremo opposizione da
sud a nord partendo da Bibbiano“.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando dal palco, ha aggiunto:
“Salutiamo i poltronari chiusi in questo momento nel Palazzo.
Chiediamo onore e dignità“. “Non mollare, Matteo, non mollare!», gli
hanno gridato i suoi sostenitori. L’ex ministro dell’Interno ha
criticato i giornalisti che stanno parlando di pochi partecipanti alla
manifestazione contro la nascita del governo Conte bis davanti
Montecitorio.
Scendendo dal palco, l’ex
ministro dell’interno    tornato in piazza Montecitorio dopo essersi
brevemente allontanato, è stato poi letteralmente assediato da
giornalisti e fan, che hanno chiesto selfie con lui. “Se tornano a
Fornero non li facciamo uscire da quel Palazzo, ci staranno giorno e
notte, Natale e ferragosto“, ha detto, “con Giorgia lavoreremo per
allargare, non è il momento in cui dire tu no, tu no…c’è ancora
qualcuno che dice che se c’è uno non ci può essere un altro. Bisogna
allargare, non si può dire di no a nessuno“.

Di tutto di più

        Il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano esponente
M5s, attacca Salvini sulla questione migranti

“Se ti senti Maradona e poi giochi come un Higuain fuori forma è un
serio problema, perché di mezzo c’è il Paese” (Fonte: Facebook)

         La forbita replica del vicepremier Matteo Salvini non si è
fatta attendere

“Se mi attacca per la mia forma fisica gli rispondo ‘OMO DE PANZA OMO
DE SOSTANZA’” (Fonte: Quarta Repubblica, Rete 4)
Martina Minchella ex segretaria del Pd di Viterbo, renziana
doc, ha appena lasciato il partito e si prepara a un approdo sulla
sponda leghista

“Salvini è un vero leader, ma a dirlo non sono io, sono i cittadini.
Trasmette senso di unità e di appartenenza, ci si sente parte di una
comunità. Io di sinistra? Alcuni concetti di destra e sinistra oggi
sono sfumati. Bisogna capire come evolvono i tempi, non si può parlare
di lotta di classe…” (Fonte: Fatto Quotidiano)

         In settimana Manlio Di Stefano esponente 5 Stelle ci aveva
regalato un’altra perla, stavolta storiografica

“L‘Italia può e deve essere protagonista di una nuova stagione di
multilateralismo sincero e concreto. Possiamo esserlo perché NON
abbiamo scheletri nell’armadio, NON abbiamo una tradizione coloniale,
NON abbiamo sganciato bombe su nessuno e NON abbiamo messo il cappio
al collo di nessuna economia” (Fonte: Facebook)

         Ironia sui social sul Movimento 5 Stelle che scambia il Molise
e le Marche,

“Il vento del cambiamento sposta le Regioni”. Il Movimento annuncia
l’arrivo di nuovi fondi per sei interventi contro il dissesto
idrogeologico. Ma nell’immagine confonde i profili delle regioni

         “Gaffe di Virginia Raggi sui rifiuti, il video contro
Zingaretti è girato davanti all’impianto sbagliato”.

“Eccoci, è sabato pomeriggio, i cancelli sono chiusi, l’impianto è
fermo. È la prova che questa ordinanza non funziona. Zingaretti ha
preso in giro tutti i romani. Noi dovevamo venire qui a scaricare i
nostri rifiuti. I camion lavorano, gli operai Ama raccolgono, ma
continuano a non sapere dove buttare i rifiuti. Questa è la verità”.
Così la sindaca di Roma Virginia Raggi in un video su Facebook di una
visita    ad un impianto fuori città. Un filmato che in realtà è una
grossa    gaffe: la struttura di Aprilia che si vede nelle ripreseè
quella   giusta. Si tratta di un impianto che non rientra nell’elenco di
quelli   previsti dal piano rifiuti regionale (…) (Fonte: Repubblica.it)

         Carlo Taormina avvocato, ex parlamentare berlusconiano, oggi
iscritto ai 5 Stelle

“Soluzione immigrazione. Affondare Lampedusa o uso dei cannoni della
Marina Militare”

           Di scioperi della fame, ministri dell’Interno, Matteo Salvini
 bacioni

“Da ieri mattina, nel Centro di Permanenza per i Rimpatri di Pian Del
Lago, 72 ‘ospiti’ stanno facendo lo sciopero della fame come segno di
protesta contro il loro trattenimento presso la struttura… PEGGIO PER
LORO se rifiutano di mangiare, vorrà dire che RISPARMIAMO un po’ di
soldi prima di espellerli ” (Fonte: Twitter)

         L’esponente 5 Stelle Alessandro Di Battista si annoia
facilmente

Dicembre 2016: “Fascismo e antifascismo, ancora a parlare di questa
roba?”. Luglio 2019: “Non mi infilo in tematiche come quella delle
Ong, che oramai mi annoiano”

           Il politologo americano Edward Luttwak a “La Zanzara” su
Radio 24

“A Gino Strada interessa solo l’umanità dove ci sono le telecamere, i
giornalisti, dove sei fotografato, sei il grande eroe, sei andato a
Bongo Bongo e hai salvato qualcuno. Per aiutare la signora che non
riesce a salire le scale a Napoli non c’è la stampa. Chi va ad aiutare
solamente gli esotici stranieri, lo fa per ragioni non umanitarie”
Il presidente russo Vladimir Putin e la sua visita in Italia

“Per quanto riguarda Berlusconi ci legano rapporti di amicizia
pluriennali. Silvio è un politico di statura mondiale, un vero leader
che propugna fermamente gli interessi del suo Paese nell’arena
internazionale”  (Fonte:  Corriere della Sera)

         Silvio Berlusconi intervistato da Alessandro Sallusti per Il
Giornale (di famiglia)

“Del resto fui io ad ottenere, con lo storico accordo di Pratica di
Mare nel 2003, che la Russia si associasse all’Alleanza Atlantica
ponendo fine a mezzo secolo di guerra fredda”

        Le citazioni “forziste” di Giovanni Toti,

“Io vedo Berlusconi nel ruolo del rivoluzionario e mi viene in mente
la Rivoluzione Culturale lanciata da Mao in Cina, che pure è stata
un’esperienza terribile e sanguinosa. Forza Italia deve,
simbolicamente, bombardare il quartier generale del partito, che era
la parola d’ordine di Mao” (Fonte: Ansa )

        Bufera sulla gaffe sessista di Sua Santità, Dalai Lama durante
un’intervista rilasciata (poi si scuserà)

Santità, la sua prossima reincarnazione potrebbe essere una donna?
“Sì, ma dovrebbe essere più che attraente, altrimenti la gente non
vorrebbe vedere la sua faccia (…)” (Fonte: BBC )

         Le “regole” di Francesco Bellomo ex giudice barese del
Consiglio di Stato
Arrestato Francesco Bellomo: “Imponeva minigonne e divieto di nozze
alle allieve”. Indagato anche per calunnie a Conte. L’ex giudice ai
domiciliari per maltrattamento ed estorsione nei confronti di alcune
sue allieve, che dovevano indossare abiti previsti dal suo “dress
code” e garantirgli “fedeltà” ( Fonte: Il Fatto Quotidiano )

         Lo scandalo Csm e l’ex ministro Luca Lotti autosospeso dal
Pd: intercettazioni pubblicate da Carlo Bonini su Repubblica

 Sempre Lotti, che stavolta racconta a Palamara di come sta gestendo
il dossier dei diritti televisivi: “Domani vado a Londra. Duecentomila
sterline e ve lo metto in culo a tutti”. È l’intercettazione dove
viene svelato il nocciolo della questione politica, parlando con
Palamara di Authority e nomine varie: “In Parlamento, senza di noi di
Base riformista, Zingaretti che cazzo nomina?”     (Fonte: Huffington
Post)

         Valeria Montanari neo-assessora ai Lavori Pubblici del Pd di
Reggio Emilia pubblica foto di Giorgia Meloni a testa in giù

Replica la leader Fdi: “Questa signora mi vuole morta, Zingaretti che
dice?” (Fonte: Repubblica.it)

         Antonino Maggiore, Generale della Guardia di Finanza e
direttore dell’Agenzia delle entrate

Che altro sta escogitando l’Agenzia? “Una lotteria. Partirà nel
gennaio 2020. Per gli scontrini sopra 1 euro basterà fornire il codice
fiscale e si parteciperà a un’estrazione con premi allettanti.
Puntiamo sul conflitto d’interessi e sulla passione degli italiani per
l’alea” (Fonte: Corriere della Sera)

         Il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli a “Un Giorno
da Pecora”
“Canne? Me ne sono fatta solo una, per provare, nel 1981, con un paio
di miei amici ad Amsterdam. Preferisco il Lambrusco” (Fonte: Rai –
Radio 1)

         Fausto Bertinotti 79 anni compiuti a marzo, storico leader di
Rifondazione comunista,

Alla fine, quanti pullover di cachemire ha? “Dovrei chiedere a Lella,
ma l’unico comprato fu il primo. Lo prese lei al mercato dell’usato,
però quando la leggenda prese corpo, me ne furono regalati”. I tre Mao
di Andy Warhol appesi in salotto sono veri? “Sì, regali ed eredità di
Mario D’Urso”. Le statuine di Limoges? “Tutte dono di un’amica
regista”. È un regalo pure l’orologio? “Lella, scherzando, dice
sempre: viviamo di carità…” ( Fonte: intervista dal Corriere della
Sera)

          La “blacklist” della Pagina Facebook di Salvini scoperta da
@mante

Parole vietate che portano al blocco: “49 milioni”, “Siri”,
“Berlusconi”, “Legnano”. Invece con “Negri”, “Terroni” e “48 milioni +
1” nessun problema, scrive Gramellini (Fonte: Corriere della Sera)

         Il vicepremier Matteo Salvini ed il riscaldamento globale a
“Un Giorno da Pecora”

“Mi difendo dal caldo con l’aria condizionata a palla, la tengo a 21 o
22 gradi. Come la prende Francesca? Chi dorme con me è freddolosa, c’è
un dibattito in corso. Ma alla fine decido io: il telecomando della tv
e dell’aria condizionata sono di mia pertinenza” (Fonte: Rai Radio 1)

         Le discussioni su “Montecitorio Beach” non si placano. La
deputata 5 Stelle Maria Pallini ragiona con il Corriere

Salvini   ha   detto   che   le   deputate   scollate   in   fondo   non   gli
dispiacciono. Il tema sarà anche frivolo, ma alla Camera è in corso
una raccolta di firme contro l’abbigliamento di alcune parlamentari.
“Le solite esagerazioni… Oggi non ho messo la giacca solo perché fa un
caldo pazzesco. Di solito la metto”. Alcune parlamentari si
presenterebbero in Aula con le infradito, altre in scarpe da
ginnastica… “Si fa presto a parlare di infradito… attenzione, quelle
che per voi sono infradito, in realtà sono scarpe-gioiello, anche
molto costose. E ci sono scarpe da ginnastica che sono in realtà da
passeggio. Non è sciatteria, è moda”

         L’ultimo guizzo “creativo” di Mario Balotelli ex centravanti
della Nazionale

Napoli, la scommessa di Balotelli: “2mila euro se ti butti in mare con
il motorino”. E lo scooter finisce in acqua. Super Mario è stato poi
denunciato. Salvini: “Io lo avrei arrestato” (Fonte: il Fatto
Quotidiano)

Di tutto di più…

         Il programma serale del ministro dell’Interno italiano,
Matteo Salvini ufficializzato su Instagram, mentre Notre Dame veniva
inghiottita dalle fiamme

“Dopo una giornata impegnativa e a tratti complicata, fra problemi,
processi e soluzioni, mi concedo qualche minuto di relax…        Vi
abbraccio Amici. #GRANDEFRATELLO”

         Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte , arrivando a
Bruxelles per il vertice sulla Brexit

“Ho detto che sarebbe stato un anno bellissimo: ERA UNA BATTUTA…“
Il segretario nazionale di CasaPound Simone Di Stefano

“E ora dovremo anche sentire la finta costernazione dei globalisti in
TV. Siate coerenti, stappate lo spumante! Se crollano i simboli della
nostra identità, il vostro sogno si realizza in fretta. Quindi
risparmiate le lacrime e dite la verità, al posto di Notre Dame volete
una moschea, o un centro commerciale …” (fonte: Facebook)

        Lo psichiatra Alessandro Meluzzi e “Primate Metropolita Chiesa
Ortodossa Italiana”

Quella di Notre Dame in fiamme “è un’immagine mediatica simile all’11
settembre, troppo perfetta per pensare che sia avvenuta casualmente…”
(fonte: Quarta Repubblica, Rete 4)

        La teoria del filosofo sovranista Diego Fusaro

“Ieri abbiamo pianto per Notre Dame. Ora dobbiamo capire chi è il
responsabile, perché alla favola che sia un incidente può credere solo
qualche sprovveduto. Chi è stato, dunque?” (fonte: Facebook)

        La parlamentare Fdi Daniela Santanchè

“I pompieri francesi fanno il miracolo e salvano con il cuore il Notre
Dame privi di mezzi adeguati. Macron si commuove, ma credetemi, la sua
attenzione rimarrà sulla Libia” (fonte: Twitter )

         L’eurocandidato Fdi Caio Giulio Cesare Mussolini: “Il
bisnipote di Mussolini che punta a Bruxelles: nell’Agro pontino
rimpiangono il nonno“

“Ieri ho attraversato l’agro pontino. I figli dei pionieri della
bonifica ancora piangono quando raccontano cosa accadde. La storia non
è bianco o nero”. (…) Ma il suo manifesto non evoca il fascismo? “No.
È un font déco. Il fascismo è solo un’ossessione di tanti ignoranti”
(fonte: Corriere della Sera)

         Giorgia Meloni dal palco, come Leonida in 300, durante la
presentazione delle liste di Fratelli d’Italia per le Europee

“La capitale d’Italia è Roma! Roma! È Roma la capitale d’Italia! Roma
deve essere la capitale dell’Unione Europea!“

        Il vicepremier Matteo Salvini a margine della festa della
Polizia, a Roma

“Io il 25 aprile non sarò a sfilare QUA O LÀ, fazzoletti ROSSI, NERI,
GIALLI o BIANCHI. Vado a Corleone a sostenere le forze dell’ordine”

         Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli
intervistato

Nella lotta all’immigrazione “Salvini senza il sottoscritto non
avrebbe potuto fare niente. Ma non vado a dirlo in giro, non mi
importa nulla” ( fonte: Accordi e Disaccordi, Nove )

        Il cantante Giuseppe Povia

“Se mi hanno mai chiesto di candidarmi? Certo, come no, tutti, da
destra a sinistra, una volta addirittura il Movimento per le
Autonomie. A sinistra me lo chiesero nel 2009, nell’anno in cui uscì
‘Luca era gay’. Anche Salvini mi chiese di candidarmi con la Lega,
dicendomi: tu sei carismatico, mastichi bene la politica e
l’economia…” ( fonte: Un Giorno da Pecora, Rai Radio 1)
Il senatore leghista Simone Pillon dopo la condanna subita per
diffamazione per aver definito ‘adescatori di minorenni’ l’Arcigay
Omphalos, sentenza che lo stesso politico giudica

Diffamazione, Pillon condannato: il senatore non cambia account e su
Facebook si fa i complimenti da solo: “FORZA SIMO!”

         Ivrea, #Sum03, nella kermesse organizzata da Davide
Casaleggio figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle ci si pone
l’obiettivo di “capire il futuro”

“C’è un rinascimento che dobbiamo capire come interpretare, su    questo
voglio lasciarvi con un pensiero che mi citava spesso mio         padre.
Quello di GIOCHI SENZA FRONTIERE. Dobbiamo avere ben chiaro il    nostro
obiettivo, e come raggiungerlo senza farci distrarre dai sacchi   che ci
vengono buttati contro”

         L’ex sindaco di Roma Ignazio Marino intervistato da Fabrizio
Roncone per il Corriere della Sera, dopo l’assoluzione dalle accuse di
peculato e falso

“Ovviamente, è scontato che la mia intervista avrà il richiamo in
prima pagina. O no?”

         Matteo Orfini commissario Pd di Roma durante l’era Marino,
considerato l’ispiratore della manovra che portò alla caduta
dell’allora sindaco capitolino. Dopo l’assoluzione di Marino e le
tante critiche ricevute, l’ex presidente Pd ha scritto:

“Alcuni, compreso qualche dirigente del Pd, mi chiedono di scusarmi
per la scelta di avere sfiduciato Ignazio Marino. Ovviamente non credo
di doverlo fare: Marino non era adeguato a quel ruolo, Roma era un
disastro” (fonte: Facebook)
Dall’inchiesta che sta facendo tremare il Pd e la giunta
regionale umbra: l’accusa, aver messo le mani sulla sanità locale

In un colloquio registrato, il direttore generale dell’azienda
ospedaliera di Perugia Emilio Duca confessa che se fosse intercettato
verrebbero fuori “CINQUE REATI OGNI ORA” (fonte: Corriere della Sera)

         Da una decina di giorni ministro dell’Interno Salvini e la
sindaca di Roma Raggi se le stanno suonando di santa ragione

SALVINI: “Alle ultime elezioni invitai a votare la Raggi, ma ahimè mi
confronto ogni giorno con il degrado“. “A Roma un sindaco della Lega?
I romani mi dicono ‘daje Matte!‘”. RAGGI: “Magna tranquillo...”.
SALVINI: “Io ho magnato molto tranquillo…“. RAGGI: “Salvini parla di
tutto in tutte le tv ma mi sembra che non passi mai ai fatti, noi non
facciamo tante chiacchiere come lui”. SALVINI: “Roma non è mai stata
così sporca, così ferma, così trascurata, caotica e disorganizzata. Il
giudizio lo lascio dare ai romani, io lavoro per dare un futuro
migliore a questa splendida città“. Sulla Formula E: “Un giorno, ogni
tanto Roma è in modo positivo al centro dell’interesse del mondo.
Spero lo sia tutti i giorni, e non solo per le metropolitane ferme, la
sporcizia, per i topi o il caos delle periferie”. RAGGI: “Fa piacere
che Salvini sia passato dal chiedere ‘vagoni della metro senza
terroni’ a riconoscere che grazie a noi si guarda finalmente al
futuro. Il ragazzo sta crescendo“. SALVINI: “Non occorre uno
scienziato per portare via la monnezza, svuotare i cestini, evitare i
gabbiani stile avvoltoi”. RAGGI: “Non serve assolutamente uno
scienziato, ma non bastano due tweet”. SALVINI: “Bisogna avere le
spalle larghe. Ieri c’è stata la Formula E… probabilmente l’unico
momento in cui le macchine giravano per Roma senza fermarsi“. RAGGI:
“Io ho le spalle larghe, le villette dei clan mafiosi le ho abbattute
con le ruspe”. SALVINI: “Mi piacerebbe una Roma più pulita,
efficiente, accogliente. I cestini non li può svuotare il ministro
dell’Interno, la corsa ai topi e la difesa dagli attacchi aerei dei
gabbiani non la può portare il ministro: il sindaco faccia il
sindaco”. RAGGI: “Siamo stanchi delle sue chiacchiere“. SALVINI: “Io
come ministro dell’Interno per Roma manca solo mi metta il mantello di
Batman”. RAGGI: “Se Salvini è Batman per aver portato 136 poliziotti
in più, allora io per avere assunto oltre 1000 vigili sono Wonder
Woman. Eddai…” (continua…)
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