Sondaggio: centrodestra al 49,2%. Crescita dei piccoli partiti - Il Corriere del Giorno
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Sondaggio: centrodestra al 49,2%. Crescita dei piccoli partiti ROMA – I sondaggi politici non si fermano anche nell’emergenza Coronavirus , anche se hanno un significato diverso e un peso più leggero. Ieri, come ogni lunedì sera, Enrico Mentana durante la conduzione del suo telegiornale su La7, ha voluto velocemente presentare l’ultimo sondaggio realizzato da Swg: la rilevazione degli orientamenti di voto della popolazione registra una situazione sostanzialmente consolidata e soprattutto cristallizzata dall’allarme Covid-19. Sono sostanzialmente invariati i rapporti di forza tra i partiti dello scenario politico italiani e il trend racconta di un leggero calo delle grandi formazioni a vantaggio di un’altrettanta leggero crescita di quelli più piccoli. Ecco i numeri del sondaggio: nelle intenzioni di voto degli italiani troviamo sempre al primo posto la Lega di Matteo Salvini perde per strada tre decimi di punto (-0,3%) , ma resta sempre al di sopra della soglia del 30%, per la precisione al 30,6% Alle spalle del movimento leghista ecco il Partito Democratico in calo dello 0,3% scendendo così dal 19,9% al 19,6% dal dei consensi . Il Movimento 5 Stelle resta sotto di sei punti percentuali in meno degli alleati di governo del Pd . I grillini attualmente guidati dal
reggente Vito Crimi scendono ulteriormente negli orientamenti di voto della popolazione: cedono lo 0,3% come Lega e Pd , scivolando sempre più in basso al 13,4%, venendo ormai tallonati da Fratelli d’Italia. Secondo il sondaggio dell’istituto demoscopico tra le forze politiche maggiori, quella fondata e guidata da Giorgia Meloni è quella che perde di meno (soltanto lo 0,1%) e con un 12% delle preferenze ha ormai nel mirino il sorpasso del M5s. Scende dello 0,2% Forza Italia di Silvio Berlusconi scesi al 5,5% dei consensi. Da considerare però che un’eventuale coalizione del centrodestra unito garantirebbe il 49,2% nelle urne: risultato dato dalla somma dei voti di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia. e Cambiamo! Sinistra Italiana e Articolo Uno assieme raggiungono il 3,8% degli orientamenti
con una piccola crescita dello 0,2% rispetto all’ultimo sondaggio di Swg. Sempre male, invece, Matteo Renzi e la sua Italia Viva, che comunque cresce dello 0,3% in più in una settimana portandosi al 3,5%. Un risultato estremamente negativo quello dell’ex presidente del Consiglio e la compagine renziana. In crescita dello 0,1% Azione di Carlo Calenda e Matteo Richetti: il partito fondato dall’ex ministro per lo sviluppo economico raggiunge il 2,9%. I Verdi (+0,2%) rappresentano il 2,4% dell’elettorato, mentre +Europa di Emma Bonino il 2,3%. All’ 1,1%, invece, ecco Cambiamo! di Giovanni Toti. Tutte le altre liste insieme pesano per il 2,9%, mentre tra indecisi e non votanti – si conferma maggioranza chi non si esprime: cioè il 40% del campione rappresentativo della popolazione italiana. Sondaggi: la Lega prima, Pd al 21,6%. Renzi va sempre più giù ROMA – Nonostante le attenzioni mediatiche sul coronavirus, è sempre tempo comunque anche di sondaggi politici. Come ogni mercoledì arriva il resoconto di quanto registrato da Ixè nel suo ultimo sondaggio per “Cartabianca”, la trasmissione di approfondimento politico condotta da Bianca Berlinguer nella prima serata di martedì della terza rete RAI.
Dati tratti dall’Osservatorio Politico Nazionale (24 – 25 febbraio 2020) realizzato dall’Istituto Ixè per RAI 3 – Cartabianca. Analizzando i dati la Lega guidata da Matteo Salvini al 27,7% si conferma il primo partito italiano, in crescita di due decimi di punto rispetto alla scorsa settimana, seppur sotto la soglia del 30%. Alle spalle della Lega staccato di ben sei punti percentuali, insegue il Partito Democratico. Il segretario Nicola Zingaretti e tutti i “dem”, politici ed elettori, possono sorridere, visto che il Pd – secondo l’istituto demoscopico – è stato capace di prendere l’1,1%
negli ultimi sette giorni, portandosi al 21,6% delle preferenze. Sondaggio 25 febbraio Dopo mesi di emorragia di voti per il Movimento 5 Stelle, arriva una buona notizia anche per i grillini che crescono di mezzo punto, risalendo al 15,4% dei consensi della popolazione elettorale. Ma si tratta di una buona notizia soltanto a metà, visto che alle “Politiche” del 4 marzo 2019 i grillini valevano oltre 33% voti, mentre ora è tallonato da Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni continua ad avere grande appeal sull’elettorato tricolore: FdI viene registrato al 13,7% delle intenzioni di voto, quindi a solo 1,7% dal M5s e quindi un clamoroso sorpasso non è più un sogno: presto potrebbe diventare realtà. Forza Italia di Silvio Berlusconi cede un punto e scende così dal 6,9% al 5,9% delle preferenze. Mettendo assieme il volume elettorale degli azzurri a quello della Lega e di Fratelli d’Italia, il centrodestra unito rappresenterebbe il 47,3% nelle urne. E se vi aggiungiamo pure lo 0,6% di Cambiamo! di Giovanni Toti, la coalizione sfiorerebbe il 48%, avvicinandosi quindi al 50%. Crisi nerissima, per Italia Viva il nuovo movimento fondato da Matteo Renzi che ha più di qualche problema, visto che il suo partito “centrista” non riscuote la fiducia ed il consenso degli italiani: il sondaggio di Ixè è desolante e preoccupante per l’ex premier e per tutti i renziani, visto che Iv si fermerebbe al momento ad un imbarazzante 3%. Sotto al 3% ci sono +Europa di Emma Bonino (2,6%), La
Sinistra (2,5%), Europa Verde al 2% tondo tondo e Azione di Carlo Calenda: 1,7%. Tutti gli altri partiti accorpati pesano il 3,3%, mentre ancora una volta il primo partito italiano è paradossalmente quello rappresentato dagli astenuti e dagli indecisi che sarebbero il 38,3% dell’elettorato. Ponte Morandi, Oliviero Toscani: "Chiedo scusa ai parenti delle vittime". I Benettono lo licenziano. ROMA – In un’intervista al quotidiano la Repubblica, il fotografo Oliviero Toscani che ha reso celebre in tutto il mondo l’immagine dei Benetton produttori di maglioni con le sue pubblicità e le sue foto, è corso ai ripari per rettificare quanto aveva dichiarato ai microfoni di “Un giorno da pecora” trasmissione radiofonica di Radio Rai. “Ho pronunciato quelle parole infelici, ma la mia frase è stata estrapolata dal contesto” seguita, anche se lui voleva solo dire che “Fabrica“, la farm creativa della Benetton, “è un centro culturale che non ha nulla a che fare con Autostrade” e “che non stavamo discutendo di quello, del ponte Morandi che è cascato“.
Oliviero Toscani precisa: “Il ponte non c’entra nulla con le nostre attività, noi ci confrontavamo sulle forme di comunicazione moderna. E insomma tutto il casino che è stato montato ad arte su quell’incontro con le Sardine, Benetton, il ponte… ecco quello non ci interessa“. E ritornando a chiedere scusa a quanti ha offeso, in particolare il parenti delle vittime del crollo del ponte alla vigilia di Ferragosto di tre anni fa, Toscani ricorda di aver “sempre ammirato il riserbo, la dignità dei parenti delle vittime, la forza con la quale chiedono giustizia, la tenacia di un dolore mai esibito“. “Sono un esperto e mi intendo di facce belle – aggiunge il fotografo – ebbene, tra quelle rivelate dal dolore in questo nostro disgraziato e magnifico paese, ricordo bene l’impressione che mi fece la signora Egle Possetti, che spesso li rappresenta, le parole che ha sempre saputo trovare, forti e persino scandalose nella richiesta di giustizia ma mai cupamente vendicative. Vorrei averli anche io dei parenti così se dovessi finire vittima di una tragedia come quella”. In merito all’incontro con le Sardine organizzato al centro creativo di Ponzano Veneto, Oliviero Toscani sostiene che è “il movimento più interessante che in questo momento c’è al mondo”. Ci siamo cercati, aggiunge l’art director, “abbiamo deciso di invitarli a Fabrica dove c’è un gruppo di giovani trentenni di ogni nazionalità per confrontarci sul futuro, sulle tematiche che hanno a cuore, quelle che hanno poi riassunto nella lettera a Conte. Di quello abbiamo parlato,
non di autostrade. Poi è arrivato Luciano Benetton a salutare – spiega ancora Toscani – anche lui curioso e abbiamo fatto una foto ricordo. Era un incontro privato e quella foto non era destinata alla pubblicazione, ma come ogni foto ricordo di questi tempi è finita online e il giorno dopo è successo il solito tiro a bersaglio: i poteri forti, il sistema...”. Quanto alla trasmissione radiofonica Rai, Toscani , ha aggiunto al quotidiano La Stampa: “Il conduttore continuava a chiedermi di Benetton e del Ponte, avremmo dovuto parlare della realtà di Fabrica: e anche se noi di Fabrica non abbiamo nulla a che fare col Ponte, lui continuava ad insistere. Volevo dire che il Ponte in quel contesto non c’entrava nulla, si doveva parlare di comunicazione e di futuro” e così se ne è uscito sbottando con quella frase infelice. al minuto 40′ l’intervento di Oliviero Toscani Peccato che riascoltando la registrazione della puntata del 3 febbraio, appare però evidente che la frase incriminata non è né estrapolata né confusa, tutt’altro. II fotografo di fiducia dei Benetton aveva affermato che “noi come Fabrica con le Autostrade non abbiamo niente da fare, i Benetton sono azionisti di una società della quale la famiglia ha il 30%”. “Magari anche lei se ha investito è azionista e responsabile“, prosegue rivolto al conduttore Giorgio Lauro, “ma a chi interessa che caschi un ponte, ma smettiamola”.
Non a caso con una nota l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi, aveva immediatamente preso le distanze da Toscani, “Non comprendiamo assolutamente le affermazioni di Oliviero Toscani. In ogni caso, credo sia giusto ribadire che la tragedia del Morandi è stata e sarà sempre una tragedia gravissima e ingiustificabile, e che porteremo il dolore che ha causato dentro di noi per tutta la vita“, dichiara “è un sentimento che unisce tutti gli uomini e le donne che operano ogni giorno nella nostra azienda“. “Proprio per questo abbiamo cercato, con umiltà e per quanto possibile, di lenire le ferite della tragedia dimostrando la nostra vicinanza ai familiari delle vittime, a tutte le persone coinvolte e alla comunità genovese“, conclude il manager. La frase, che ha suscitato l’indignazione di conduttori e ascoltatori, aveva infastidito anche i parenti delle vittime, che nel crollo dell’agosto del 2018 hanno perso la vita. In queste ore, Benetton Group, con il suo presidente, Luciano Benetton, nel dissociarsi nel modo più assoluto dalle affermazioni del celebre fotografo in radio, prende atto dell’impossibilità di continuare il rapporto di collaborazione con il direttore creativo. Decisione che è arrivata qualche giorno dopo la messa in onda dell’intervento dell’artista in radio che, incalzato dai conduttori, aveva commentato la foto con i fondatori del movimento delle Sardine.
In una nota a firma dell’azienda, si legge: “Luciano Benetton e tutta l’azienda rinnovano la loro sincera vicinanza alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che sono stati coinvolti in questa tremenda tragedia“. “Oggi sono arrivate le scuse e il licenziamento di Toscani dopo la mia mobilitazione, quella del sindaco Bucci e di tutta Italia contro le sue parole oscene. Lo abbiamo fatto perché le famiglie delle 43 vittime meritano rispetto e giustizia. Genova e la Liguria saranno sempre al loro fianco”. Lo scrive in una nota il governatore della Liguria, Giovanni Toti. Ex Ilva: incontro a Palazzo Chigi con la proprietà Arcelor Mittal ROMA – E’ in corso a Palazzo Chigi un incontro decisivo tra il Governo e i vertici di ArcelorMittal, a seguito della decisione della multinazionale di lasciare l’ex Ilva e di avviare un’azione civile per risolvere il contratto con annessa richiesta di danni. Nonostante la maggioranza governativa sembrerebbe essere unita, sollecitata anche dal Quirinale, nella preoccupazione per il futuro dello stabilimento, manca compattezza sulla strategia . Alla riunione partecipano il premier Giuseppe Conte, i ministri Stefano Patuanelli, Roberto Gualtieri, Giuseppe Luciano Provenzano, Roberto Speranza, Teresa Bellanova , cioè praticamente mezzo governo.
ArcelorMittal è rappresentata dal suo presidente Lakshmi Mittal affiancato dal figlio Adyta Mittal. Alla riunione non partecipa Lucia Morselli Ad di Arcelor Mittal Italia . La multinazionale franco-indiana conferma la volontà di recedere dal contratto. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella prima mattinata a margine della sua visita al Dipartimento nazionale della Protezione Civile a Roma, in merito all’incontro a Palazzo Chigi con i vertici di Arcelor Mittal ha dichiarato: ” “Sono fiducioso: la linea del governo è che gli accordi contrattuali vanno rispettati e in questo caso riteniamo non ci siano giustificazioni per sottrarsi. Ci confronteremo e il governo è disponibile a fare tutto il possibile per fare in modo che da parte della controparte ci sia il rispetto degli impegni”. parole da cui si evince che il Premier Conte non ha letto bene nè il contratto firmato un anno fa anche dal suo ex-vice premier Luigi Di Maio, nè l’atto di citazione depositato ieri mattina dai legali di Arcelor Mittal dinnanzi al Tribunale Civile di Milano. ArcerlorMittal ha comunicato formalmente ai sindacati e alle aziende collegate la restituzione alle società del Gruppo Ilva in amministrazione straordinaria dei rispettivi rami d’azienda unitamente al trasferimento dei dipendenti (10.777 unità) ai sensi dell’articolo 47 della legge 428 del 1990. La comunicazione segue l’annuncio di cessazione del contratto per l’ex Ilva di Taranto. La comunicazione, che di fatto segna l’avvio della procedura per il disimpegno, riguarda tutta Italia: oltre a Taranto anche Genova, Novi Ligure, Milano, Racconigi, Paderno, Legnano, Marghera. Nel documento di retrocessione ad Ilva delle aziende e dei 10.777 dipendenti viene spiegato che il recesso del contratto deriva dall’eliminazione della protezione legale. La Protezione legale – si osserva – costituiva “un presupposto essenziale su cui AmInvestCo e le società designate hanno fatto esplicito affidamento e in mancanza del
quale non avrebbero neppure accettato di partecipare all’operazione né, tantomeno, di instaurare il rapporto disciplinato dal Contratto“. IL CONTRATTO ILVA/1a parte Contratto ILVA_compressed 1parte Ci vorrà qualche giorno prima che la Sezione specializzata imprese del Tribunale di Milano assegni ad un giudice, con fissazione poi della data d’udienza, la causa intentata con un atto di citazione da ArcelorMittal che chiede di recedere dal contratto di affitto dell’ex Ilva di Taranto. Normalmente in media sono necessari una decina di giorni per iscrivere a ruolo la causa e trasmetterla alla Sezione che poi l’assegna ad un giudice. In questo caso, però, data la rilevanza, i tempi sicuramente saranno più brevi. IL CONTRATTO ILVA/2a parte Contratto ILVA_compressed 2°BLOCCO Dopo l’avvio della procedura di cessione comunicata da ArcelorMittal, il segretario generale Fim-Cisl , Marco Bentivogli. ha reso noto di aver proclamato lo sciopero dalle ore 15 di oggi a partire dallo stabilimento ex Ilva di Taranto. E’ in corso davanti alla direzione dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal (ex Ilva) di Taranto un sit-in di lavoratori e sindacati deciso dal consiglio di fabbrica permanente di Fim, Fiom e Uilm dopo l’annunciato disimpegno della multinazionale franco-indiana. Si attendono sviluppi dall’incontro tra governo e azienda, previsto in mattinata, convocato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Oggi, secondo quanto comunicato ieri pomeriggio dall’Ad Lucia Morselli nel confronto con le organizzazioni sindacali, ArcelorMittal avvierà la procedura ex art.47 della legge 228 del 1990 di retrocessione dei rami d’azienda con la restituzione degli impianti e dei lavoratori ad Ilva in Amministrazione straordinaria. Ogni azione di mobilitazione, hanno sottolineato Fim, Fiom e Uilm, “sarà comunicata ed adottata già dalle prossime ore, se necessaria ad evitare ricadute imprevedibili dettate dall’incapacità ed incoscienza di soggetti deputati a decidere sul futuro di una intera collettività che ha pagato e sta pagando un prezzo fin troppo elevato“. L’atto di citazione di Arcelor Mittal ARCELOR MITTAL citazione
Dalle 12.30 di oggi nella Sala della Trasparenza della Regione Liguria, è in corso una conferenza stampa dopo l’incontro intercorso con i rappresentanti delle sigle sindacali sul “caso Ilva“. Saranno presenti il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore allo Sviluppo economico Andrea Benveduti. ”Vedremo che cosa ci dirà l’azienda, posso dire che la posizione di Italia Viva è che i patti si rispettano” ha detto la ministra Teresa Bellanova e capo delegazione di Italia Viva al Governo, a margine di un incontro alle Politiche Agricole. Nessuno a partire dall’impresa deve permettersi di mettere in discussione un progetto di risanamento ambientale e di rilancio industriale come quello che prevede l’attività nello stabilimento di Taranto, di Genova e di Novi Ligure”. Sulla “linea dura” sembrano tutti d’accordo pur con i distinguo che caratterizzano la maggioranza giallorossa. Il governo fa sapere di essere “inflessibile” e che non accetterà ricatti da chi gioca sulla pelle delle famiglie di Taranto, Il problema è che a giocare sulla pelle di tutta la provincia di Taranto , delle imprese e dei 20mila lavoratori, sinora è stato solo e soltanto il M5S. Cioè il movimento che lo ha messo sulla poltrona di premier a Palazzo Chigi. Nel frattempo i tecnici ministeriali, affiancati dai legali dell’ Avvocatura dello Stato, stanno studiando in punta di piedi dei possibili decreti, perché la fronda del Movimento Cinque Stelle al Senato al solo sentire parlare di “scudo” minaccia l’incendio, che porterebbe ad una crisi interna anche in termini di voti all’interno della maggioranza di governo. “Ho una sola parola ed è no”, continua a ripetere come un disco incantato su un vecchio grammofono la senatrice Barbara Lezzi. L’eventuale provvedimento potrebbe contenere anche lo scomputo del canone d’affitto per costi imputabili alle difficoltà di approvvigionamento di materie prime a causa del sequestro del molo 4. Luigi Di Maio si appella alla realpolitik: “La priorità è salvare i lavoratori”. Il Partito
Democratico a sua volta spinge per la formula proposta dal ministro Beppe Provenzano: l’adozione di una norma generale, che garantisca tutte le aziende impegnate in opere di risanamento ambientale, senza che debbano rispondere penalmente di responsabilità pregresse. Se si riuscisse a sciogliere il nodo dell’ammissibilità, la norma “salva- Taranto ” tornerebbe nel decreto fiscale. Per il ministro Stefano Patuanelli la soluzione individuata “non serve“, ma per salvare la città ( e sopratutto i voti rimasti al M5S) anche il responsabile dello Sviluppo è pronto a dire sì, “purché non sia una norma ad personam“. Pur nella durezza delle sue dichiarazioni in cui imputa all’azienda “errori macroscopici” di gestione e un comportamento ricattatorio quando “mette sul piatto oltre 5mila esuberi“, lascia intendere che si può anche intervenire con “strumenti di sostegno” per la flessione produttiva. Sarebbe interessante conoscere le competenze industriali che portano il ministro Patuanelli ad arrivare a certe valutazioni. A noi risulta solo la sua laurea in Ingegneria edile , risultando iscritto all’ Ordine degli Ingegneri dal 2004 da quando esercita la libera professione. In gioco c’è il Pil dell’Italia e anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha messo la faccia sulla battaglia campale del Governo, intonando il celebre “whatever it takes” di Mario Draghi: “Dobbiamo fare di tutto per evitare un esito drammatico, costi quel che costi“. Dal punto di vista tecnico, l’ipotesi di un nuovo “scudo penale” introdurrebbe una tutela giuridica ad ampio spettro, non valida solo per l’ex Ilva, ma per tutte le aziende che operano in siti industriali strategici. Teoricamente la logica di questa norma reggerebbe anche con l’addio di ArcelorMittal, perché ripristinerebbe una forma di tutela nei confronti dei commissari o di cordate alternative. La politica intanto si
muove in ordine sparso e confuso . Soltanto Lega di Matteo Salvini si dice pronta a votare un nuovo scudo; Italia Viva, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno presentato dei loro emendamenti alla vigilia dell’incontro decisivo. Senza aperture ad una trattativa legale- poilitica da parte di ArcelorMittal si aprirebbe un contenzioso legale infinito. Difficile immaginare che con la crisi dell’acciaio in atto ci siano gruppi industriali solidi come Arcelor Mittal, pronti all’intervento. Il rilancio ipotizzato dal leader di Italia Viva Matteo Renzi, della vecchia perdente cordata Cassa depositi e prestiti-Jindal-Arvedi-Del Vecchio, è uno scenario giudicato impraticabile da molteplici fonti della maggioranza e del governo stesso. Per i “renziani” , che dimostrano di essere privi di informazioni ad autorevolezza giuridica, se si finisse in Tribunale con ArcelorMittal, subentrerebbe automaticamente la seconda cordata in graduatoria, ma quella cordata è stata sciolta ed in ogni caso sarebbe necessaria una nuova gara. Ecco la prova che in Parlamento siedono tanti, troppi, dilettanti allo sbaraglio ! In realtà mentre in Italia ArcelorMittal è nell’occhio del ciclone, il gruppo franco-indiano leader mondiale dell’acciaio posseduto per il 40% dal magnate indiano Lakshmi Mittal. alla Borsa di Amsterdam, dove è quotata, se la passa molto meglio: tra lunedì e martedì, cioè nei giorni in cui il gruppo ha formalizzato al Governo l’intenzione di restituire allo Stato l’ex- Ilva, le azioni del gruppo ArcelorMittal sono salite del 6,1%. Due giorni in rialzo, con volumi in aumento. Al contrario di quanto il clima infuocato che avvolge la questione Ilva in Italia potesse fare immaginare. Il motivo ? Gli analisti finanziari calcolano a conti fatti, che nel breve termine l’addio all’ILVA di fatto elimina un grattacapo non da poco e soprattutto libera risorse economiche per ArcelorMittal. La banca d’affari anglosassone Morgan Stanley ne ha calcolato l’ammontare: il gruppo ArcelorMittal si troverà, ammesso che l’addio resterà definitivo, del “cash flow” libero, cioè flussi di cassa risparmiati dopo gli investimenti, per 1,2 miliardi di dollari. Pari a circa 1,08 miliardi di euro.
Ex Ilva Genova al Ministero del Lavoro firmato rinnovo lavori di pubblica utilità ROMA – Tenuto conto dell’esigenza di assicurare ai lavoratori di ILVA in Amministrazione Straordinaria, attualmente collocati in cassa integrazione, il coinvolgimento in lavori di Pubblica Utilità (LPU), i rappresentanti di Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico hanno confermato, oggi a Roma presso il Ministero del Lavoro alla presenza di esponenti di Regione Liguria, Comune di Genova e sindacati, l’impegno del Governo per la prosecuzione di interventi di pubblica utilità, in continuità con quanto realizzato negli anni precedenti e in relazione al periodo di CIGS attualmente autorizzato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e coerentemente con quanto stabilito nell’Accordo di Programma del 29 novembre 1999. L’ accordo firmato oggi pomeriggio al Ministero del Lavoro era stato sollecitato a gran voce dagli stessi lavoratori la settimana scorsa con l’occupazione del Consiglio Regionale della Liguria. Impegno quindi da parte del Governo anche a rifinanziare SpC-Società per Cornigliano, nata per la riqualificazione del quartiere dopo la chiusura delle lavorazioni a caldo e da cui al momento erano state sottratte le risorse per finanziare i lavori di pubblica utilità. “E’ andata bene ma, come
sempre, per arrivarci abbiamo dovuto alzare la voce” conclude Manganaro . “Da oggi, l’accordo sui lavori di pubblica utilità è legato strettamente alla prosecuzione della cassa integrazione – ha commentato all’agenzia giornalistica Dire, Bruno Manganaro, il segretario della Fiom-Cgil Genova – o comunque, degli ammortizzatori sociali, come previsti dagli accordi per Ilva in Amministrazione Straordinaria, sulla base dell’accordo di programma del 2005 . La cassa integrazione dovrebbe scadere il 2 gennaio, ma il Ministero oggi ci ha spiegato che per loro si rinnova automaticamente. E, da oggi, – aggiunge il sindacalista- di conseguenza anche i lavori di pubblica utilità“. Con l’accordo di oggi, inoltre, la Regione Liguria e il Comune di Genova si impegnano ad attivare, attraverso la SpC progetti di pubblica utilità per i lavoratori ancora collocati in Ilva in as, che in un anno sono scesi da 470 a 280. a decorrere da domani, 1° ottobre 2019. A tal fine potranno essere utilizzate le risorse finanziarie già disponibili, con l’impegno del Governo ad individuare le risorse integrative. Per 280 metalmeccanici, viene garantito quindi un 10% aggiuntivo di stipendio, rispetto al 70% assicurato dagli ammortizzatori sociali, in cambio di alcune opere individuate da comune e regione. Altra notizia positiva è che, d’ora in poi, i rinnovi degli accordi saranno automatici e legati alla prosecuzione degli ammortizzatori sociali.
“Il rinnovo automatico dei lavori di pubblica utilità e degli ammortizzatori sociali per i dipendenti ex Ilva è una buona notizia, benché adottata in extremis dal Governo nell’ultimo giorno utile, visto che oggi scade l’accordo siglato lo scorso anno. Certamente questa soluzione è frutto anche dell’impegno di Regione Liguria, che nelle scorse settimane ha più volte sollecitato il governo, sia con lettere formali sia con ripetuti e assidui contatti telefonici”. Così il presidente della Regione Giovanni Toti, ha commentato l’accordo raggiunto per la prosecuzione dei lavori di pubblica utilità per 280 lavoratori dell’ex Ilva di Genova. A rappresentare Regione Liguria all’incontro a Roma è stato Andrea Benveduti assessore allo Sviluppo Economico che ha dichiarato: “Siamo soddisfatti. Tuttavia, urge finanziare una misura che non impatti sui progetti di riqualificazione del quartiere. Dobbiamo scongiurare che, in carenza di fondi, si creino contrapposizioni tra lavoratori e cittadini, portatori entrambi legittime istanze e aspettative“. Soddisfatto anche l’assessore alle Politiche del Lavoro Gianni Berrino: “Bene la scelta del rinnovo automatico, ma il governo avrebbe dovuto garantire una risposta efficace in modo più tempestivo, senza costringere i lavoratori a manifestare a tutela dei loro diritti”. Salone nautico di Genova: il settore in crescita,fatturato
+10,3% ROMA – Un debutto all’insegna della crescita quello del 59° Salone Nautico di Genova. Tutti gli indicatori del settore della nautica italiana portano il segno positivo: il fatturato 2018 salito a 4,27 miliardi, il 10,3% in più rispetto al 2017, al di sopra delle aspettative che lo davano a +9,5%; l’export che nel secondo semestre 2019 è aumentato del 28% e gli occupati diretti dell’industria nautica incrementati del 20% negli ultimi due anni a toccare quota 23 mila, 180 mila nell’intera filiera. Una veduta del 59esimo Salone Nautico di Genova Il settore nautico riunito al Salone, guarda con ottimismo al futuro . “Siamo risaliti dal picco più basso del fatturato, che era 2,1 miliardi, ai 4,27 del 2018 e abbiamo buone prospettive che il 2019 sia ancora in crescita – dice Saverio Cecchi presidente di Ucina Confindustria Nautica, dopo la cerimonia di inaugurazione aperta con l’alzabandiera e l’inno nazionale -. Nel giro di tre anni mi auguro che torneremo a toccare il picco massimo del 2008, cioè 6 miliardi e 200 milioni, il dato prima della crisi da ‘terza guerra mondiale‘”. Il settore e’ in salute, e pure il Salone Nautico è in crescita , per
numero di imbarcazioni, più di mille, e di espositori, 986. Cifre da record. “E scommetto pure sul record dei visitatori” sottolinea Carla Demaria, presidente dei Saloni Nautici, la società di Ucina che organizza il Salone Nautico di Genova. “L’anno scorso è stato il salone della speranza subito dopo la tragedia del ponte Morandi, quest’anno è il salone delle certezze: più barche, più bellezza, più capacità, più design, più visitatori e una città che lo vive come una grande opportunità” è la definizione coniata Giovanni Toti presidente della Regione Liguria che subito dopo dal palco lancia la proposta di un “ministero del Mare dedicato” perché “non possiamo avere un ministro di turno che si occupa dai buchi nelle Alpi alla nuova diga del porto di Genova“. Ma Toti viene subito stoppato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli: “Risponderò in via ultimativa alla fine di questa mia esperienza – dice -. Ora come ora, dal mio punto di vista penso che avere una visione globale delle esigenze infrastrutturali del Paese non sia completamente sbagliato, se usato bene può essere una grande opportunità anche per la capitale del mare qual è Genova“. Il settore “dà grandi soddisfazioni” ha aggiunto De Micheli, che agli imprenditori ed a Ucina promette impegno e assicura “Credo che nei prossimi giorni arriveremo all’approvazione definitiva del codice della nautica“.
Le aziende hanno ritrovato la fiducia dopo gli anni della crisi, con una crescita ormai consolidata da quattro anni e fatto investimenti sul futuro e il Salone Nautico quest’anno ha dovuto anche dire “no” a qualche operatore per mancanza di spazi, ma spera di avere la possibilità di allargarsi per le prossime edizioni, con l’appoggio della città che da oggi al 24 settembre si riempie di eventi “in blu”. “Genova vuole essere la città della nautica – sottolinea il sindaco Marco Bucci -. Ci candidiamo ad essere veramente la capitale della nautica che ospiterà in futuro il Salone che diventerà non solo primo del Mediterraneo come oggi: vogliamo sia il primo d’Europa e competa con i più grandi saloni al mondo”. Lega e Fratelli d'Italia in piazza a Montecitorio manifestano contro il Conte bis: "In nome del popolo
sovrano" ROMA – Lunedì 9 settembre. Alle ore 08.50 è partita la manifestazione indetta da Fratelli d’Italia davanti a Montecitorio, sede della Camera dei Deputati contro la nascita del governo Conte. Ci sono solo bandiere tricolori e palloncini verdi bianchi e rossi. Volutamente senza simboli di partito, proprio nel giorno della fiducia alla Camere dal nuovo esecutivo. “In nome del popolo sovrano. No al patto della poltrona” è lo slogan della manifestazione contro la nascita del nuovo esecutivo sostenuto da M5S, Pd e Leu. “Renzi, Di Maio, fuori dai coglioni, il popolo vuole libere elezioni”, è lo slogan che si alza sul palco. Dopo l’inno di Mameli, la playlist dell’attesa prevede Edoardo Bennato con “Viva la mamma” e Alan Sorrenti con “Siamo figli delle stelle“. La gente che è affluita è numerosa ed imponente nonostante il rallentamento causato dai blocchi tecnici predisposti dalla sicurezza. Per evitare il blocco totale del centro, sono stati attivati dei maxi schermi e in piazza Capranica e in Piazza del Pantheon. Alla manifestazione indetta da Fratelli d’Italia prendono parte anche il leader della Lega Matteo Salvini e il presidente della Liguria Giovanni Toti.
Giorgia Meloni e Matteo Salvini sono arrivati, poco dopo le 11, Meloni: “Continuate a stare con noi, riempiamo tutte le strade”. Poi è salito sul palco Salvini: piazza in visibilio. “I parlamentari chiusi dentro il palazzo perdono onore e dignità. Un pensiero a quei giornalisti che dicono che in piazza non c’è nessuno. Servi dell’informazione”, le parole di Salvini. Sul palco anche Giovanni Toti. Diversi gli striscioni di protesta che colorano la piazza: “Ladri di sovranità”, “in nome del popolo sovrano”, “no al patto della poltrona”, “non in mio nome” , “elezioni subito“, “Bibbiano, noi non dimentichiamo!“. oltre a palloncini rossi, bianchi e verdi. Fischi e cori «buffone-buffone» sono stati rivolti al premier Conte dalla piazza, quando lo speaker di FdI ha annunciato che “a breve il presidente Conte parlerà in Aula“.
Elisabetta Gardini (FdI), intervenendo alla manifestazione di FdI contro il governo ha detto : “In piazza fino alla caduta del governo. Noi non ci stiamo, noi rappresentiamo la maggioranza del popolo lo dicono tutti gli italiani, vogliamo elezioni subito. Questo non è un Conti bis, è un Prodi bis. Noi siamo qui oggi e saremo qui fino a che questo governo non andrà a casa“. aggiungendo “Dobbiamo dire a questo governo un grande no”. Secondo la senatrice di FdI Daniela Santanché: “Siamo qui senza bandiere per mettere insieme tutti gli scontenti di questa vergogna che si sta svolgendo in questi palazzi. Qui c’è Fratelli d’Italia, la Lega, tantissimi italiani, gli scontenti nel Movimento 5 Stelle e tutti coloro che avrebbero voluto andare a votare mi sembra la piazza degli italiani“.
Giorgia Meloni, leader di FdI, nel suo intervento ha detto: “Tutta questa gente chiede di votare. Alla Lega dico: bentornati all’opposizione della sinistra! Perché purtroppo lo sapevamo che il M5S era una forza di sinistra“. “I Cinque stelle sono parte del sistema come il Pd. Sono i peggiori voltagabbana che si siano mai visti. Scilipoti gli allaccia le scarpe. Questo è un vaffa-day ai 5Stelle“. “Questo governo non piace agli italiani per le stesse ragioni per cui piace alle grandi consorterie europee“. “Il massimo obiettivo di questo teatrino al governo è il presidente della Repubblica, al quale vogliono mettere un campione mondiale di svendita dell’Italia, Romano Prodi: questo è quello che hanno in mente. Ma non ci arriveranno“. “Il popolo si ribella alla truffa che hanno messo in piedi. – ha aggiunto la Meloni – Mi piacerebbe sapere in quale paese esotico s’è nascosto Di Battista per non dover rendere conto di quando insultava Speranza, ora suo ministro della Salute. Queste persone non hanno il problema della vergogna”. “Oggi avremmo potuto riempire piazza del Popolo per quanti siamo, altro che queste piazze. La leader di FdI ha ricordato che qualcuno pensava ci sarebbero state poche persone in piazza, anche “perché é lunedì, giorno di chiusura dei parrucchieri”. E ha aggiunto: “Allora siamo tutti parrucchieri, abbiate rispetto di un popolo che si ribella“. ».
Ha preso subito dopo la parola Salvini. E la piazza è esplosa “Matteo Matteo“. Il leader della Lega ha esordito : “L’onore e la dignità valgono mille ministeri. Non possono scappare dal voto all’infinito. Non parliamo del passato. Obiettivo è solo uno: vincere. Non permetteremo che tornino a Quota 100 e Fornero. E se proveranno ad aprire i porti allora li chiuderemo noi i porti. Faremo opposizione da sud a nord partendo da Bibbiano“. Il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando dal palco, ha aggiunto: “Salutiamo i poltronari chiusi in questo momento nel Palazzo. Chiediamo onore e dignità“. “Non mollare, Matteo, non mollare!», gli hanno gridato i suoi sostenitori. L’ex ministro dell’Interno ha criticato i giornalisti che stanno parlando di pochi partecipanti alla manifestazione contro la nascita del governo Conte bis davanti Montecitorio.
Scendendo dal palco, l’ex ministro dell’interno tornato in piazza Montecitorio dopo essersi brevemente allontanato, è stato poi letteralmente assediato da giornalisti e fan, che hanno chiesto selfie con lui. “Se tornano a Fornero non li facciamo uscire da quel Palazzo, ci staranno giorno e notte, Natale e ferragosto“, ha detto, “con Giorgia lavoreremo per allargare, non è il momento in cui dire tu no, tu no…c’è ancora qualcuno che dice che se c’è uno non ci può essere un altro. Bisogna allargare, non si può dire di no a nessuno“. Di tutto di più Il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano esponente M5s, attacca Salvini sulla questione migranti “Se ti senti Maradona e poi giochi come un Higuain fuori forma è un serio problema, perché di mezzo c’è il Paese” (Fonte: Facebook) La forbita replica del vicepremier Matteo Salvini non si è fatta attendere “Se mi attacca per la mia forma fisica gli rispondo ‘OMO DE PANZA OMO DE SOSTANZA’” (Fonte: Quarta Repubblica, Rete 4)
Martina Minchella ex segretaria del Pd di Viterbo, renziana doc, ha appena lasciato il partito e si prepara a un approdo sulla sponda leghista “Salvini è un vero leader, ma a dirlo non sono io, sono i cittadini. Trasmette senso di unità e di appartenenza, ci si sente parte di una comunità. Io di sinistra? Alcuni concetti di destra e sinistra oggi sono sfumati. Bisogna capire come evolvono i tempi, non si può parlare di lotta di classe…” (Fonte: Fatto Quotidiano) In settimana Manlio Di Stefano esponente 5 Stelle ci aveva regalato un’altra perla, stavolta storiografica “L‘Italia può e deve essere protagonista di una nuova stagione di multilateralismo sincero e concreto. Possiamo esserlo perché NON abbiamo scheletri nell’armadio, NON abbiamo una tradizione coloniale, NON abbiamo sganciato bombe su nessuno e NON abbiamo messo il cappio al collo di nessuna economia” (Fonte: Facebook) Ironia sui social sul Movimento 5 Stelle che scambia il Molise e le Marche, “Il vento del cambiamento sposta le Regioni”. Il Movimento annuncia l’arrivo di nuovi fondi per sei interventi contro il dissesto idrogeologico. Ma nell’immagine confonde i profili delle regioni “Gaffe di Virginia Raggi sui rifiuti, il video contro Zingaretti è girato davanti all’impianto sbagliato”. “Eccoci, è sabato pomeriggio, i cancelli sono chiusi, l’impianto è fermo. È la prova che questa ordinanza non funziona. Zingaretti ha preso in giro tutti i romani. Noi dovevamo venire qui a scaricare i nostri rifiuti. I camion lavorano, gli operai Ama raccolgono, ma continuano a non sapere dove buttare i rifiuti. Questa è la verità”. Così la sindaca di Roma Virginia Raggi in un video su Facebook di una
visita ad un impianto fuori città. Un filmato che in realtà è una grossa gaffe: la struttura di Aprilia che si vede nelle ripreseè quella giusta. Si tratta di un impianto che non rientra nell’elenco di quelli previsti dal piano rifiuti regionale (…) (Fonte: Repubblica.it) Carlo Taormina avvocato, ex parlamentare berlusconiano, oggi iscritto ai 5 Stelle “Soluzione immigrazione. Affondare Lampedusa o uso dei cannoni della Marina Militare” Di scioperi della fame, ministri dell’Interno, Matteo Salvini bacioni “Da ieri mattina, nel Centro di Permanenza per i Rimpatri di Pian Del Lago, 72 ‘ospiti’ stanno facendo lo sciopero della fame come segno di protesta contro il loro trattenimento presso la struttura… PEGGIO PER LORO se rifiutano di mangiare, vorrà dire che RISPARMIAMO un po’ di soldi prima di espellerli ” (Fonte: Twitter) L’esponente 5 Stelle Alessandro Di Battista si annoia facilmente Dicembre 2016: “Fascismo e antifascismo, ancora a parlare di questa roba?”. Luglio 2019: “Non mi infilo in tematiche come quella delle Ong, che oramai mi annoiano” Il politologo americano Edward Luttwak a “La Zanzara” su Radio 24 “A Gino Strada interessa solo l’umanità dove ci sono le telecamere, i giornalisti, dove sei fotografato, sei il grande eroe, sei andato a Bongo Bongo e hai salvato qualcuno. Per aiutare la signora che non riesce a salire le scale a Napoli non c’è la stampa. Chi va ad aiutare solamente gli esotici stranieri, lo fa per ragioni non umanitarie”
Il presidente russo Vladimir Putin e la sua visita in Italia “Per quanto riguarda Berlusconi ci legano rapporti di amicizia pluriennali. Silvio è un politico di statura mondiale, un vero leader che propugna fermamente gli interessi del suo Paese nell’arena internazionale” (Fonte: Corriere della Sera) Silvio Berlusconi intervistato da Alessandro Sallusti per Il Giornale (di famiglia) “Del resto fui io ad ottenere, con lo storico accordo di Pratica di Mare nel 2003, che la Russia si associasse all’Alleanza Atlantica ponendo fine a mezzo secolo di guerra fredda” Le citazioni “forziste” di Giovanni Toti, “Io vedo Berlusconi nel ruolo del rivoluzionario e mi viene in mente la Rivoluzione Culturale lanciata da Mao in Cina, che pure è stata un’esperienza terribile e sanguinosa. Forza Italia deve, simbolicamente, bombardare il quartier generale del partito, che era la parola d’ordine di Mao” (Fonte: Ansa ) Bufera sulla gaffe sessista di Sua Santità, Dalai Lama durante un’intervista rilasciata (poi si scuserà) Santità, la sua prossima reincarnazione potrebbe essere una donna? “Sì, ma dovrebbe essere più che attraente, altrimenti la gente non vorrebbe vedere la sua faccia (…)” (Fonte: BBC ) Le “regole” di Francesco Bellomo ex giudice barese del Consiglio di Stato
Arrestato Francesco Bellomo: “Imponeva minigonne e divieto di nozze alle allieve”. Indagato anche per calunnie a Conte. L’ex giudice ai domiciliari per maltrattamento ed estorsione nei confronti di alcune sue allieve, che dovevano indossare abiti previsti dal suo “dress code” e garantirgli “fedeltà” ( Fonte: Il Fatto Quotidiano ) Lo scandalo Csm e l’ex ministro Luca Lotti autosospeso dal Pd: intercettazioni pubblicate da Carlo Bonini su Repubblica Sempre Lotti, che stavolta racconta a Palamara di come sta gestendo il dossier dei diritti televisivi: “Domani vado a Londra. Duecentomila sterline e ve lo metto in culo a tutti”. È l’intercettazione dove viene svelato il nocciolo della questione politica, parlando con Palamara di Authority e nomine varie: “In Parlamento, senza di noi di Base riformista, Zingaretti che cazzo nomina?” (Fonte: Huffington Post) Valeria Montanari neo-assessora ai Lavori Pubblici del Pd di Reggio Emilia pubblica foto di Giorgia Meloni a testa in giù Replica la leader Fdi: “Questa signora mi vuole morta, Zingaretti che dice?” (Fonte: Repubblica.it) Antonino Maggiore, Generale della Guardia di Finanza e direttore dell’Agenzia delle entrate Che altro sta escogitando l’Agenzia? “Una lotteria. Partirà nel gennaio 2020. Per gli scontrini sopra 1 euro basterà fornire il codice fiscale e si parteciperà a un’estrazione con premi allettanti. Puntiamo sul conflitto d’interessi e sulla passione degli italiani per l’alea” (Fonte: Corriere della Sera) Il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli a “Un Giorno da Pecora”
“Canne? Me ne sono fatta solo una, per provare, nel 1981, con un paio di miei amici ad Amsterdam. Preferisco il Lambrusco” (Fonte: Rai – Radio 1) Fausto Bertinotti 79 anni compiuti a marzo, storico leader di Rifondazione comunista, Alla fine, quanti pullover di cachemire ha? “Dovrei chiedere a Lella, ma l’unico comprato fu il primo. Lo prese lei al mercato dell’usato, però quando la leggenda prese corpo, me ne furono regalati”. I tre Mao di Andy Warhol appesi in salotto sono veri? “Sì, regali ed eredità di Mario D’Urso”. Le statuine di Limoges? “Tutte dono di un’amica regista”. È un regalo pure l’orologio? “Lella, scherzando, dice sempre: viviamo di carità…” ( Fonte: intervista dal Corriere della Sera) La “blacklist” della Pagina Facebook di Salvini scoperta da @mante Parole vietate che portano al blocco: “49 milioni”, “Siri”, “Berlusconi”, “Legnano”. Invece con “Negri”, “Terroni” e “48 milioni + 1” nessun problema, scrive Gramellini (Fonte: Corriere della Sera) Il vicepremier Matteo Salvini ed il riscaldamento globale a “Un Giorno da Pecora” “Mi difendo dal caldo con l’aria condizionata a palla, la tengo a 21 o 22 gradi. Come la prende Francesca? Chi dorme con me è freddolosa, c’è un dibattito in corso. Ma alla fine decido io: il telecomando della tv e dell’aria condizionata sono di mia pertinenza” (Fonte: Rai Radio 1) Le discussioni su “Montecitorio Beach” non si placano. La deputata 5 Stelle Maria Pallini ragiona con il Corriere Salvini ha detto che le deputate scollate in fondo non gli
dispiacciono. Il tema sarà anche frivolo, ma alla Camera è in corso una raccolta di firme contro l’abbigliamento di alcune parlamentari. “Le solite esagerazioni… Oggi non ho messo la giacca solo perché fa un caldo pazzesco. Di solito la metto”. Alcune parlamentari si presenterebbero in Aula con le infradito, altre in scarpe da ginnastica… “Si fa presto a parlare di infradito… attenzione, quelle che per voi sono infradito, in realtà sono scarpe-gioiello, anche molto costose. E ci sono scarpe da ginnastica che sono in realtà da passeggio. Non è sciatteria, è moda” L’ultimo guizzo “creativo” di Mario Balotelli ex centravanti della Nazionale Napoli, la scommessa di Balotelli: “2mila euro se ti butti in mare con il motorino”. E lo scooter finisce in acqua. Super Mario è stato poi denunciato. Salvini: “Io lo avrei arrestato” (Fonte: il Fatto Quotidiano) Di tutto di più… Il programma serale del ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini ufficializzato su Instagram, mentre Notre Dame veniva inghiottita dalle fiamme “Dopo una giornata impegnativa e a tratti complicata, fra problemi, processi e soluzioni, mi concedo qualche minuto di relax… Vi abbraccio Amici. #GRANDEFRATELLO” Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte , arrivando a Bruxelles per il vertice sulla Brexit “Ho detto che sarebbe stato un anno bellissimo: ERA UNA BATTUTA…“
Il segretario nazionale di CasaPound Simone Di Stefano “E ora dovremo anche sentire la finta costernazione dei globalisti in TV. Siate coerenti, stappate lo spumante! Se crollano i simboli della nostra identità, il vostro sogno si realizza in fretta. Quindi risparmiate le lacrime e dite la verità, al posto di Notre Dame volete una moschea, o un centro commerciale …” (fonte: Facebook) Lo psichiatra Alessandro Meluzzi e “Primate Metropolita Chiesa Ortodossa Italiana” Quella di Notre Dame in fiamme “è un’immagine mediatica simile all’11 settembre, troppo perfetta per pensare che sia avvenuta casualmente…” (fonte: Quarta Repubblica, Rete 4) La teoria del filosofo sovranista Diego Fusaro “Ieri abbiamo pianto per Notre Dame. Ora dobbiamo capire chi è il responsabile, perché alla favola che sia un incidente può credere solo qualche sprovveduto. Chi è stato, dunque?” (fonte: Facebook) La parlamentare Fdi Daniela Santanchè “I pompieri francesi fanno il miracolo e salvano con il cuore il Notre Dame privi di mezzi adeguati. Macron si commuove, ma credetemi, la sua attenzione rimarrà sulla Libia” (fonte: Twitter ) L’eurocandidato Fdi Caio Giulio Cesare Mussolini: “Il bisnipote di Mussolini che punta a Bruxelles: nell’Agro pontino rimpiangono il nonno“ “Ieri ho attraversato l’agro pontino. I figli dei pionieri della
bonifica ancora piangono quando raccontano cosa accadde. La storia non è bianco o nero”. (…) Ma il suo manifesto non evoca il fascismo? “No. È un font déco. Il fascismo è solo un’ossessione di tanti ignoranti” (fonte: Corriere della Sera) Giorgia Meloni dal palco, come Leonida in 300, durante la presentazione delle liste di Fratelli d’Italia per le Europee “La capitale d’Italia è Roma! Roma! È Roma la capitale d’Italia! Roma deve essere la capitale dell’Unione Europea!“ Il vicepremier Matteo Salvini a margine della festa della Polizia, a Roma “Io il 25 aprile non sarò a sfilare QUA O LÀ, fazzoletti ROSSI, NERI, GIALLI o BIANCHI. Vado a Corleone a sostenere le forze dell’ordine” Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli intervistato Nella lotta all’immigrazione “Salvini senza il sottoscritto non avrebbe potuto fare niente. Ma non vado a dirlo in giro, non mi importa nulla” ( fonte: Accordi e Disaccordi, Nove ) Il cantante Giuseppe Povia “Se mi hanno mai chiesto di candidarmi? Certo, come no, tutti, da destra a sinistra, una volta addirittura il Movimento per le Autonomie. A sinistra me lo chiesero nel 2009, nell’anno in cui uscì ‘Luca era gay’. Anche Salvini mi chiese di candidarmi con la Lega, dicendomi: tu sei carismatico, mastichi bene la politica e l’economia…” ( fonte: Un Giorno da Pecora, Rai Radio 1)
Il senatore leghista Simone Pillon dopo la condanna subita per diffamazione per aver definito ‘adescatori di minorenni’ l’Arcigay Omphalos, sentenza che lo stesso politico giudica Diffamazione, Pillon condannato: il senatore non cambia account e su Facebook si fa i complimenti da solo: “FORZA SIMO!” Ivrea, #Sum03, nella kermesse organizzata da Davide Casaleggio figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle ci si pone l’obiettivo di “capire il futuro” “C’è un rinascimento che dobbiamo capire come interpretare, su questo voglio lasciarvi con un pensiero che mi citava spesso mio padre. Quello di GIOCHI SENZA FRONTIERE. Dobbiamo avere ben chiaro il nostro obiettivo, e come raggiungerlo senza farci distrarre dai sacchi che ci vengono buttati contro” L’ex sindaco di Roma Ignazio Marino intervistato da Fabrizio Roncone per il Corriere della Sera, dopo l’assoluzione dalle accuse di peculato e falso “Ovviamente, è scontato che la mia intervista avrà il richiamo in prima pagina. O no?” Matteo Orfini commissario Pd di Roma durante l’era Marino, considerato l’ispiratore della manovra che portò alla caduta dell’allora sindaco capitolino. Dopo l’assoluzione di Marino e le tante critiche ricevute, l’ex presidente Pd ha scritto: “Alcuni, compreso qualche dirigente del Pd, mi chiedono di scusarmi per la scelta di avere sfiduciato Ignazio Marino. Ovviamente non credo di doverlo fare: Marino non era adeguato a quel ruolo, Roma era un disastro” (fonte: Facebook)
Dall’inchiesta che sta facendo tremare il Pd e la giunta regionale umbra: l’accusa, aver messo le mani sulla sanità locale In un colloquio registrato, il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Perugia Emilio Duca confessa che se fosse intercettato verrebbero fuori “CINQUE REATI OGNI ORA” (fonte: Corriere della Sera) Da una decina di giorni ministro dell’Interno Salvini e la sindaca di Roma Raggi se le stanno suonando di santa ragione SALVINI: “Alle ultime elezioni invitai a votare la Raggi, ma ahimè mi confronto ogni giorno con il degrado“. “A Roma un sindaco della Lega? I romani mi dicono ‘daje Matte!‘”. RAGGI: “Magna tranquillo...”. SALVINI: “Io ho magnato molto tranquillo…“. RAGGI: “Salvini parla di tutto in tutte le tv ma mi sembra che non passi mai ai fatti, noi non facciamo tante chiacchiere come lui”. SALVINI: “Roma non è mai stata così sporca, così ferma, così trascurata, caotica e disorganizzata. Il giudizio lo lascio dare ai romani, io lavoro per dare un futuro migliore a questa splendida città“. Sulla Formula E: “Un giorno, ogni tanto Roma è in modo positivo al centro dell’interesse del mondo. Spero lo sia tutti i giorni, e non solo per le metropolitane ferme, la sporcizia, per i topi o il caos delle periferie”. RAGGI: “Fa piacere che Salvini sia passato dal chiedere ‘vagoni della metro senza terroni’ a riconoscere che grazie a noi si guarda finalmente al futuro. Il ragazzo sta crescendo“. SALVINI: “Non occorre uno scienziato per portare via la monnezza, svuotare i cestini, evitare i gabbiani stile avvoltoi”. RAGGI: “Non serve assolutamente uno scienziato, ma non bastano due tweet”. SALVINI: “Bisogna avere le spalle larghe. Ieri c’è stata la Formula E… probabilmente l’unico momento in cui le macchine giravano per Roma senza fermarsi“. RAGGI: “Io ho le spalle larghe, le villette dei clan mafiosi le ho abbattute con le ruspe”. SALVINI: “Mi piacerebbe una Roma più pulita, efficiente, accogliente. I cestini non li può svuotare il ministro dell’Interno, la corsa ai topi e la difesa dagli attacchi aerei dei gabbiani non la può portare il ministro: il sindaco faccia il sindaco”. RAGGI: “Siamo stanchi delle sue chiacchiere“. SALVINI: “Io come ministro dell’Interno per Roma manca solo mi metta il mantello di Batman”. RAGGI: “Se Salvini è Batman per aver portato 136 poliziotti in più, allora io per avere assunto oltre 1000 vigili sono Wonder Woman. Eddai…” (continua…)
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