"Crisi dopo il voto per le Europee e via Conte". Così Salvini vuole liquidare il Governo con il M5S
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"Crisi dopo il voto per le Europee e via Conte". Così Salvini vuole liquidare il Governo con il M5S di Politik “Con quella dichiarazione su Siri, il premier Conte ha firmato il proprio suicidio politico, la fine di un contratto tra noi e loro, la consapevolezza che dopo le Europee il primo a rischiare sarà proprio lui”. La “tattica” del silenzio sul caso Siri, è solo un atto della sceneggiatura di questo scenario politico. La Lega intende mantenere il punto sulla vicenda del sottosegretario che Conte vuole revocare, sfidando la posizione oltranzista del Movimento Cinque Stelle facendo emergere la possibile crisi di governo già dalla prossima settimana in Consiglio dei ministri, salvo poi irrigidirsi sul più bello. “Una rottura plastica su Siri sarebbe certamente un errore – dicono gli uomini di governo più vicini a Salvini – e compatterebbe l’elettorato grillino“. L ‘obiettivo in questo momento infatti rimane il premier Conte , con il secondo fine molto chiaro di colpire
il Movimento 5 Stelle – che secondo la Lega – con la conferenza stampa dell’altro giorno “ha violato il patto stipulato in sede di alleanza e quindi la nostra fiducia: a dirla tutta non è nemmeno la prima volta” e conseguentemente “nulla sarà come prima“. Nelle ultime ore Salvini ha dettato la linea a tutti i suoi rappresentanti con incarichi di governo: non facciamo polemiche, lavoriamo duro sui dossier, poi al momento debito “faremo i conti“. Il vicepremier leghista è convinto che in presenza ad una auspicata vittoria molto evidente e con il M5S uscito ridimensionato dal voto europeo Luigi Di Maio sarà costretto ad accettare a tutte le richieste della Lega. Per quale motivo ? Semplice, secondo i leghisti: ” Di Maio non ha alternative, sulla carta non si potrebbe nemmeno ricandidare e comunque gli si rivolterebbe contro il gruppo“. Dietro le quinte del Carroccio, inoltre, indicano un’altra data che farà saltare definitivamente l’alleanza: il 30 maggio, cioè quattro giorni dopo il voto, quando è attesa la sentenza sulle “spese pazze” in Liguria. Un processo che vede imputato il leghista Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture. I grillini sono categorici: in caso di condanna Rixi dovrà abbandonare
il Governo dopo 5 minuti. “Vogliono farci fare la fine dei Dieci piccoli indiani? Forse nemmeno arriveremo alla sentenza di Edoardo”, spiegano dallo stato maggiore della Lega. Ieri durante il suo tour elettorale in Emilia Romagna, il leader della Lega ha lasciato intravedere la sua futura strategia, contenuta in questa frase: “Non rispondo agli attacchi e alle provocazioni. Se dipende da me e dalla Lega, il governo va avanti: certo è un Governo che deve dire dei sì non solo dei no”. In poche parole, forte del risultato elettorato, la Lega passerà all’ incasso. A partire dal “dossier Tav” o da quello dell’autonomia federale regionale. In pratica dal Carroccio si preparano all’attacco a testa bassa. Anche perché in caso non si arrivasse ad elezioni subito, ci sarebbe anche la possibilità di una nuova maggioranza in Parlamento. Ipotesi questa che però a Salvini non fa impazzire, ma che rimane in ogni caso percorribile. Da Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni in testa sono pronti, buona parte dei “senatori” di Forza Italia anche. Non è un caso quindi che Renato Brunetta proprio in questo clima torna a ribadire: “Salvini vuole la Flat tax? Noi ci siamo”. L’incontro di Salvini con Orban dell’altro giorno si può interpretare anche in un’altra chiave tutta italiana. Quella cioè di costruire un
nuovo centrodestra europeo a trazione sovranista, che si basi a Strasburgo su un’alleanza “forte” con una parte del Partito Popolare. Un laboratorio da riproporre anche in Italia, approfittando, così auspica la Lega, di un ruolo sempre più defilato di Silvio Berlusconi, a 82 anni alle prese con fisiologici problemi di salute. E questo lo scenario che Salvini e i suoi uomini stanno progettando in queste ore. Con il vicepremier in campagna elettorale permanente per le prossime settimane e i ministri leghisti a lavorare sui dossier. Ma rimane questo il leit-motiv di sottofondo: “Dopo le Europee partirà il vero attacco a Conte“. Ed il primo banale incidente di merito “con gli amici dei 5 Stelle”» sarà il cavallo di Troia per sbalzare da Palazzo Chigi quello che si autodefinisce “l’ avvocato del popolo”, con un nuovo governo a trazione con Salvini premier. E’ questa la vera anticamera della crisi in corso dietro le quinte. E con il voto anticipato sempre più vicino. Ultimi sondaggi elettorali: Lega di nuovo in crescita, stabili M5s e Pd ROMA – La Lega di Matteo Salvini dopo aver perso terreno nelle ultime settimane a causa delle continue liti all’interno del governo gialloverde, ha recuperato i punti persi e si piazza saldamente al primo posto, complice anche le notizie confortanti sul fronte economico, con l’uscita dell’Italia dalla recessione. Secondo un sondaggio Emg Aqua presentato oggi ad Agorà su Raitre, il programma giornalistico condotto da Serena Bortone, la Lega se si votasse oggi sarebbe il primo partito, seguito dal Movimento Cinque Stelle. Il 32,2% degli intervistati
ha risposto che sceglierebbe il partito guidato da Salvini (in crescita dello 0,9% rispetto alla settimana scorsa), mentre il 22,9% ha risposto che voterebbe per il M5s , peraltro percentuale in discesa dello 0,2% rispetto alla rilevazione di una settimana fa). Il Pd rimane più o meno stabile ancorato al 21,9% delle preferenze, Forza Italia raggiunge 10,1%, Fratelli d’Italia sale al 5,1%. Più Europa arriverebbe al 3%, La Sinistra al 2,5%. Inoltre il 43% degli elettori, fornisce un giudizio positivo sul governo, stabile rispetto alla settimana scorsa. Negativo invece il giudizio per il 35% dell’elettorato. In particolare il giudizio positivo sale all’89% fra gli elettori cinquestelle e al 69% fra quelli della Lega. Consenso anche fra gli elettori di Forza Italia: il 55% esprime un giudizio positivo. L’11% degli elettori del Pd si esprimono positivamente su questo governo, mentre l’85% esprime un giudizio negativo. Quanto agli scenari politici interni successivi al voto europeo, il 48% pensa che M5S e Lega torneranno a governare insieme. Per il 23% invece si divideranno e si tornerà al voto. Per il 22% si divideranno e si formerà un nuovo governo con una maggioranza diversa. Il 35% degli intervistati all’uscita dalla recessione dell’Italia, pensa che sia merito del “sistema Paese“. Per il 26% invece è merito della “congiuntura internazionale“. Soltanto per il 9% del governo mentre il 30% degli intervistati preferisce non rispondere. Regionali Basilicata: Vito Bardi (centrodestra) è il nuovo governatore ROMA– E’ stata del 53,58% l’affluenza definitiva alle urne per le elezioni regionali in Basilicata, secondo i dati comunicati sul sito del Viminale. Si tratta di un dato in crescita rispetto alle precedenti regionali del novembre 2013 quando l’affluenza è stata del 47,60%. Ma in quell’ occasione si votava in due giorni: domenica e lunedì. Nella provincia di Potenza la quota di votanti è stata del 52,40%. Più alta in quella di Matera (56,22%).
Stando a una copertura del campione del 30 per cento si registra una forte avanzata della Lega, che potrebbe diventare il primo partito della Regione, in netto calo M5S , deludono Forza Italia e Partito Democratico (che in Basilicata si è presentato con la lista Comunità Democratiche), bene Fratelli d’Italia. Il centrodestra a trazione leghista ottiene un nuovo successo alle regionali in Basilicata. A spoglio quasi ultimato i dati in arrivo dalle sezioni confermano solidamente il quadro tracciato dalle proiezioni diffuse dalla Rai a partire dalla mezzanotte. E i dati parlano chiaro: sarà Vito Bardi il nuovo governatore della regione. Le proiezioni (con campione al 41 per cento) indicano che Vito Bardi , un ex generale della Guardia di finanza fortemente voluto da Forza Italia e sostenuto da cinque liste, dovrebbe ottenere il 42 per cento dei voti, distanziando il candidato Carlo Trerotola – che aveva l’appoggio di 7 liste – di quasi 9 punti. Con questo risultato il centrosinistra perderebbe la guida della regione dove governava dal 1995. Un nuova sconfitta elettorale per il Movimento Cinquestelle, un vero e proprio crollo rispetto al 44 per cento ottenuto alle elezioni politiche di marzo.
i candidati alla guida della Regione Basilicata Carlo Trerotola candidato del centrosinistra, riconosce la sconfitta: “Se ha vinto Bardi mi congratulo con lui, è stata una bella esperienza. Farò opposizione, lo devo ai cittadini, non è che posso dire ‘ho perso, vi saluto’“. Bardi, che non ha potuto votare perché residente a Napoli, ha seguito i primi risultati dal centro di Filiano, paese d’origine della famiglia. ha raggiunto il quartier generale a Potenza solo a risultato consolidato. Lo si può considerare sicuramente di un test nazionale importante, l’ultimo confronto elettorale prima del voto europeo del prossimo 26 maggio. Il centrodestra, se le prime proiezioni saranno confermate, dopo Trentino, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Abruzzo e Sardegna, avrà conquistato il sesto successo consecutivo, dal 4 marzo 2018, Il centrosinistra invece incasserebbe la prima sconfitta dopo l’elezione alla segreteria di Nicola Zingaretti, che ha chiuso la campagna elettorale a Matera, in una piazza affollata. Scontando innanzitutto il trauma del fallimento dell’ultimo presidente, Marcello Pittella, travolto dalle inchieste sulla sanità e rimasto in lizza per una candidatura fino poche settimane fa. “Evviva, la #Basilicata si è data finalmente un buon #governo! Complimenti a tutti gli amici #lucani che hanno saputo votare bene!” scrive Silvio Berlusconi su Twitter. Un legame lungo dieci anni
quello che unisce il generale della Guardia di Finanza in pensione, Vito Bardi, e l’ex premier, Silvio Berlusconi. Una vicinanza che parte a giugno del 2009 da Bari e arriva oggi qui a Potenza, dove Bardi è diventato il nuovo governatore della Basilicata fortemente voluto proprio da Berlusconi. L’ex-generale Bardi è stato al centro di uno dei momenti più difficili e delicati dei passaggi che hanno segnato l’inizio della fine dell’esperienza politica di Silvio Berlusconi. Fu l’alto ufficiale che per primo conobbe, in un pomeriggio di giugno del 2009, quando poteva essere ancora depotenziato, l’affaire di Patrizia D’Addario, Gianpaolo Tarantini e della sua scuderia di ragazze per quello che l’ On. Avv . Ghedini definì “l’utilizzatore finale“: Silvio Berlusconi. Un segreto che Bardi ha saputo mantenere per anni, anche davanti ai magistrati di Lecce ai quali, quando gli chiesero come fossero andati i fatti, risponde pronunciando un nutrito elenco di “non so” e “non ricordo“. Come racconta Giuliano Foschini sul quotidiano La Repubblica, il 26 Giugno 2009, quando l’Italia aveva appena scoperto l’esistenza di Giampi Tarantini, dopo le interviste delle escort Patrizia D’Addario e Barbara Monreale, venne alla luce l’ esistenza delle “cene eleganti” a Palazzo Grazioli, la residenza romana di Berlusconi. Nei palazzi romani nessuno sapeva nulla dell’inchiesta , e tutti avevano un disperato bisogno di sapere. Da Bari si temevano fughe di notizie e per questo avevano tenuto il massimo riserbo fino alle rivelazioni pubbliche delle due ragazze baresi.
Presso la Legione allievi di Bari venne così convocata una riunione tra i magistrati e i finanzieri che stanno conducendo l’indagine, il procuratore appena nominato dal Csm, Antonio Laudati. Poi, si era aperto lo scrigno delle “cene eleganti” a Palazzo Grazioli. Dell’inchiesta nei palazzi romani nessuno sapeva nulla, e tutti avevano un disperato bisogno di sapere. Da Bari temevano fughe di notizie e per questo avevano tenuto il massimo riserbo fino alle uscite pubbliche delle due ragazze. Presso la Legione allievi delle Fiamme Gialle a Bari venne convocata una riunione tra i magistrati e i finanzieri che stavano conducendo l’indagine, a cui parteciparono il procuratore Antonio Laudati appena nominato dal Csm, e Bardi, che arrivò a riunione in corso “per riprendere aspramente e con toni assai duri il colonnello del nucleo di Polizia tributaria che aveva omesso di tenerlo aggiornato sul contenuto e lo sviluppo delle indagini” scrivono i magistrati di Lecce. Ai quali il pm Giuseppe Scelsi che conduceva l’inchiesta, raccontò: “La durezza dell’intervento dell’ufficiale aveva poi determinato uno stato di intimidazione e di tensione del personale“. Ma perchè Bardi voleva sapere? E soprattutto perché lui, che all’epoca era Comandante interregionale del Sud, e non il Comandante Regionale, Luciano Inguaggiato, che in linea gerarchica avrebbe di fatto occuparsi della vicenda ? I pm di Lecce hanno provato a fare questa domanda a Bardi ma “non soltanto – scrivono – si è trincerato dietro una serie di non ricordo ma, per giustificare la sua cattiva memoria, ha addirittura prospettato il dubbio di non essere stato presente a quella riunione“. Bardi poco dopo diventò vice comandante generale della Finanza, facendo parte di quella “corrente” di generali dalle ottime relazioni politiche (Niccolò Pollari, Michele Adinolfi, per non parlare di Emilio Spaziante, arrestato per tangenti nell’inchiesta del Mose) che hanno contribuito a scrivere le pagine nere delle Fiamme gialle in Italia degli ultimi anni. L’ex generale Bardi finì per due volte nel registro degli indagati del pm John Henry Woodcock sia nell’inchiesta
sulla P4 e in quella sulle corruzioni di alcuni finanzieri . Ma è stato vittima di due errori giudiziari: per lui infatti la Procura ha dovuto poi sempre chiedere l’archiviazione. La politica perde una persona seria. Guido Crosetto lascia il Parlamento per una scelta di vita di Giovanna Vitale* Guido Crosetto “Quest’Aula mi ha reso una persona migliore” dice Guido Crosetto nel suo ultimo discorso alla Camera. Dieci minuti intensi, salutati da una standing ovation: compagni di partito e avversari, tutti in piedi ad applaudirlo, commossi. E pure a lui, al gigante buono di Fratelli d’Italia, alla fine scappa una lacrima. Furtiva, ma piena di quella umanità che in Parlamento in tanti gli riconoscono. Alle sei di sera, rientrato a casa da comune cittadino, fatica a trattenere l’assalto del figlio di 4 anni: “Papà vieni”, urla. E lui: “Stasera sono tornato prima del solito, oggi per me è una giornata forte, il Parlamento è un pezzo della mia vita. Ho fatto una scelta, ho fatto prevalere la testa e sacrificato il cuore. Però il cuore fa male” sospira.
E allora perché lo ha fatto? “Per riprendermi la vita. Dal 2001 al 2013 ho fatto tre legislature, poi per cinque anni sono rimasto fuori: in quel periodo mi sono accorto di aver trascurato molte cose, di aver perso terreno rispetto a quello che facevo prima. Mi sono ricostruito l’esistenza, ho ricominciato daccapo e non mi sarei più ributtato nel vortice della politica, se Giorgia (Meloni, ndr) non avesse insistito“. Guido Crosetto e Giorgia Meloni In quei 5 anni si è risposato e ha fatto due figli, quanto c’entra con la sua scelta di oggi? “C’entra, ovviamente, come pure il mio lavoro da imprenditore e il ruolo alla guida dell’Aiad, la federazione delle aziende nel comparto difesa e aerospazio”. E non riusciva a conciliare? “Non puoi far bene due cose così totalizzanti. O almeno, io non ci riesco. Per carità, c’è un sacco di gente che ha due famiglie, ma io sono monogamo” sorride. Ma allora perché si è ricandidato? “È stata una richiesta di Giorgia, per darle una mano. Quando abbiamo fondato FdI avevamo due anime, una rappresentata da Ignazio La Russa,
una da me, poteva sembrare una presa di distanza. E poi io l’avevo detto esplicitamente, sia al nostro congresso nazionale a Trieste, sia in campagna elettorale, che avrei accettato solo con questo patto. Tant’è che non ho corso nel collegio uninominale di Cuneo, che era il più sicuro d’Italia per il centrodestra, ma al proporzionale“. Cosa non dimenticherà mai? “Quando da sottosegretario alla Difesa sono tornato dall’Afghanistan con la bara di un caporal maggiore, morto mentre cercava di disinnescare una mina. Quando ha capito che stava per esplodere si è gettato sull’ordigno, riparando con il proprio corpo i compagni che erano intorno a lui, salvandoli. Davanti a quel feretro io mi chiedevo: “Ma dove ha preso questa forza?”. Poi ho capito: lo ha fatto perché aveva consapevolezza del suo ruolo e della divisa che indossava. Qualcosa che lo rendeva migliore di se stesso. E’ la stessa cosa che l’Aula ha fatto a me“. La cosa più divertente che ricorda? “Le diatribe con Tremonti, quella volta che gli dissi che la sua manovra era da psichiatria. Io ero relatore e alla fine gli votai contro, non era mai successo prima e non è più capitato, dopo”. Hanno cercato di trattenerla? “Sì. In tanti, soprattutto Giorgia, che per me è come una sorella, è un rapporto che va oltre la politica. Che io comunque continuerò a fare, anche su Twitter: non rinuncerò mai a dire la mia“. Cosa le ha detto oggi la Meloni? “Nulla, non è venuta neanche in aula. Ed era la cosa più triste che potesse dirmi“. * intervista tratta dal quotidiano la Repubblica Consob, Savona presidente: semaforo verde.... (a rischio) dal Senato
ROMA – Via libera alla nomina di Paolo Savona alla presidenza della Consob, la commissione che vigila sui mercati finanziari. E’ arrivato il parere favorevole dalla Commissione Finanze del Senato sulla proposta di nominare l’ex ministro all’Autorità , indicato dal Governo composto dalla Lega e Movimento 5 Stelle . La decisione è arrivato con 12 voti a favore , 9 contro ed un astenuto, come ha reso noto la senatrice Laura Bottici (M5s) al termine dei lavori della commissione Dopo l’ufficializzazione della votazione, Fratelli d’Italia ha chiamato in causa la presidente del Senato Elisabetta M. Casellati segnalando che “il presidente Bagnai con il voto di oggi in Commissione Finanze sul parere alla nomina del professor Savona alla presidenza della Consob si è assunto una grande responsabilità“. A sostenerlo è il senatore FdI, Andrea de Bertoldi. Secondo Fratelli d’Italia, il voto della commissione al Senato “rischia non soltanto di essere invalidato ma di esporre le future decisioni della Commissione nazionale per le società e la Borsa al rischio di ricorsi e di annullamenti, qualora venissero confermati i dubbi di compatibilità del professor Savona con la nomina a presidente Consob sulla base dei suoi incarichi pregressi. Dubbi che non sono stati fugati e che proprio l’audizione della scorsa settimana del professor Savona aveva rafforzato. Per questo avevo chiesto al presidente Bagnai di soprassedere al voto e di audire enti pubblici ed esperti della materia, al fine di verificare la sussistenza o meno di cause di incompatibilità. Cosa che purtroppo non è avvenuta”. Savona in audizione avuta al Senato, ha ricorda come la Consob “non è l’unica istituzione che presiede alla tutela del risparmio” e la definisce una organizzazione “ben strutturata mi dicono con punte di eccellenza“. “Ritengo che il Governo e il Parlamento – continuò Savona – abbiano legali capaci di rispondere” ai dubbi sorti sulla legittimità della nomina a presidente della Consob: se dovesse arrivare un via libera “sarò orgoglioso” di assumere l’incarico, “altrimenti non brigherò, come non ho brigato per mantenerlo. Dopo aver ribadito di essere “sempre al servizio degli interessi del Paese”, Savona aveva concluso : “Non sono assolutamente attaccato
all’incarico proposto, non mi resta che aspettare il giudizio“. E circa la “potenziale influenza per le mie passate esperienze” di governo, Savona ha contestato “che ci sono altri 4 membri in commissione; non potrei mai far passare una delibera che no fosse nell’interesse generale“. Infine, “quanto all’età, facendo i debiti scongiuri. me la sento“. Bari. Il centrodestra sceglie Di Rella (ex Pd) come candidato sindaco BARI – Il candidato unico del centrodestra che sfiderà il sindaco uscente Antonio Decaro (Pd) espressione del centrosinistra e la musicista Elisabetta Pani indicata dal M5S, alle prossime elezioni amministrative del 26 maggio al Comune di Bari è Pasquale Di Rella . L’indicazione è il risultato conseguente alla massiccia partecipazione popolare alle primarie effettuate per la prima volta nel centrodestra. 13.898 i votanti, un dato rilevante , che ha oltrepassato ogni più rosea aspettativa, anche se va evidenziato il dato barese è molto vicino a quello di Foggia la cui popolazione è la metà di Bari. Pasquale Di Rella ha prevalso con circa il 51% di preferenze ottenendo 7087 voti (50,99%) , distaccando di parecchi voti gli altri due avversari della coalizione di centrodestra, il leghista Fabio Romito (3997 voti pari al 28,76%) e il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Filippo Melchiorre (2663 voti pari al 19,16%). Alle urne quasi si sono recati 14 mila cittadini del capoluogo barese.
Pasquale Di Rella Fabio Romito Filippo Melchiorre La macchina organizzativa del centrodestra questa volta ha funzionato alla perfezione e rappresenterà un buon format anche per il futuro. In migliaia hanno raggiunto lo spazio 7 della Fiera del Levante, il padiglione trasformato in un grande seggio elettorale dove ogni operazione è stata controllata a vista da una commissione di garanzia. In fila a votare c’era gente comune ma anche professionisti e rappresentanti del ceto medio. “Non ci aspettavamo questa affluenza. Le primarie sono state fatte e scelte per consentire al centrodestra di vincere dopo 15 anni a Bari e di essere soprattutto uniti e compatti“. è stato il commentato al risultato delle primarie del centrodestra, di Andrea Caroppo segretario regionale della Lega, che ha assistito allo spoglio elettorale a Foggia. “L’obiettivo è stato pienamente raggiunto con una straordinaria partecipazione a Bari. Quindi – ha aggiunto Caroppo – il centrodestra andrà non solo unito e compatto nella sua formula tradizionale ma anche riuscendo a sfondare verso formazioni civiche che sono anche rientrate nel centrodestra“. “Come Lega siamo assolutamente soddisfatti – ha
concluso Caroppo. Nel 2014 non c’eravamo sulla scheda elettorale, alle Europee sfioravamo lo zero virgola. Oggi siamo di fatto il partito che può essere il primo partito della coalizione e quindi vogliamo un centrodestra vincente a trazione leghista“ Il candidato sindaco Di Rella lo ricordiamo si è presentato alle elezioni alla guida di tre liste civiche, ma a “sostenere” e sponsorizzare la sua indicazione alle primarie è stata Forza Italia. Per la città di Bari, il risultato di adesione e partecipazione alle primarie, è diventato quasi come un segnale d’allarme per l’attuale primo cittadino di Palazzo di città, anche se va ricordato e tenuto conto che le primarie di ieri hanno stabilito soltanto chi sarà il candidato unitario del centrodestra che sfiderà il sindaco uscente Decaro. E’ doveroso ricordare nella uscente consiliatura comunale l’attuale candidato del centrodestra Pasquale Di Rella era stato eletto nelle liste del Partito Democratico per il quale era stato nominato presidente del consiglio comunale di Bari. “Le primarie hanno dato una indicazione chiara: i cittadini si sono riappropriati del diritto di scegliere” con queste parole ha esordito Di Rella all’indomani della vittoria alle primarie del centrodestra per la scelta del candidato sindaco a Bari. in una conferenza stampa accanto anche degli altri due candidati, Fabio Romito (Lega) e Filippo Melchiorre (FdI) e dei segretari regionali dei partiti della coalizione. “Insieme rappresentiamo un popolo che ci ha chiesto di dire basta a questa amministrazione distratta e incompetente” ha aggiunto Di Rella “Ieri ci è Stato affidato il compito di guidare Bari almeno dal 2019 al 2024 e i baresi hanno fugato ogni dubbio sulla mia appartenenza al centrodestra e hanno approvato questa coalizione composita. In 14 mila hanno detto di voler un fronte ampio quantitativamente è qualitativamente” ha concluso Di Rella,
. Cagliari. Elezioni suppletive: crolla il M5S vince il centro sinistra ROMA – Il primo test nazionale, nonostante votassero soltanto 251mila elettori sardi, ha fornito un esito tutt’altro che scontato, considerato che nelle scorse politiche del 4 marzo 2018, i pentastellati avevano fatto un vero e proprio exploit nell’Isola, arrivando al 40%. Non è servita al Movimento Cinquestelle neanche la discesa in campo in Sardegna durante la campagna elettorale dei big nazionali come il vice premier Luigi Di Maio ed il ministro Danilo Toninelli per riconquistare il seggio parlamentare di Cagliari alla Camera. Andrea Frailis Il seggio è passato dalla maggioranza del governo gialloverde all’opposizione di centrosinistra che con i “Progressisti di Sardegna” ha eletto in parlamento è il giornalista Andrea Frailis, 62 anni, storico anchorman della tv del Gruppo Unione Sarda . Una tornata elettorale che è stata caratterizzata da un’astensione record che ha visto crollato di quasi 52 punti la percentuale dei votanti sino a toccare alle 23 il 15%. Nelle 305 sezioni hanno votato in
39.101, il 15,54% degli elettori. Il candidato eletto, sostenuto dal Pd e dalle altre liste del centrosinistra ha ottenuto il 40,4% delle preferenze, recuperando sul 19% ottenuto dal centrosinistra senza Leu alle politiche del 2018. Frailis prende il posto del velista grillino Andrea Mura, espulso dal Movimento Cinquestelle e dimessosi da Montecitorio dopo un’aspra polemica , a seguito di un’inchiesta giornalistica, sulle assenze alla Camera. Il grillino-velista ra una delle “personalità” scelte da M5s tra la società civile ed a marzo 2018 in questo stesso collegio, aveva ricevuto il 38,4% dei consensi. Questa volta il Movimento, invece, ha puntato sul “politico” Luca Caschili, 46enne ingegnere ambientale, in precedenza assessore comunale a Carbonia, per il quale e preferenze “grilline”si sono fermate al 28,9%, con una perdita del 10% dei precedenti consensi del movimento nello stesso collegio elettorale- Caschili è stato il primo a complimentarsi con Frailis, riconoscendo il suo trionfo quando lo scrutinio dei voti era arrivato oltre metà dei seggi scrutinati. Neanche una rinnovata alleanza Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia che ha visto apparire Matteo Salvini e Silvio Berlusconi nell’Isola, seppure in due momenti diversi . Belusconi ha mandato a tutti il messaggio proprio dalla Sardegna della sua nuova discesa nell’agone politico a partire dalle europee di maggio. Ma la loro presenza non ha sortito gli effetti sperati dal centrodestra unito rappresentato dall’unica donna in questa competizione elettorale, Daniela Noli, 42 anni, si è fermata al terzo posto con il 27,8% delle preferenze, al di sotto del 32% ottenuto dal centrodestra lo scorso 4 marzo. Al quarto ed ultimo posto, il 45enne Enrico Balletto allenatore di pallavolo e già candidato nell’uninominale al Senato per CasaPound, in occasione delle ultime politiche, che è arrivato sotto il 3%.
Gli elettori del collegio erano stati chiamati alle urne per sostituire Andrea Mura, 54 anni, eletto alle elezioni politiche del 4 marzo 2018. Investito dalle polemiche per le troppe assenze, lo skipper cagliaritano si era dimesso dal gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle e dal ruolo stesso di deputato. La Camera, il 27 settembre scorso, ha accolto a larga maggioranza le dimissioni, rinunciando alla prassi parlamentare che voleva respinte, alla prima votazione, le dimissioni. Un decreto del presidente della Repubblica ha disposto il voto per il 20 gennaio 2019. Un successivo decreto del presidente della Regione aveva poi fissato per il 24 febbraio le elezioni regionali. Di tutto di più ... Il vicepremier Luigi Di Maio intervenendo agli Stati generali dell’Ordine dei consulenti del lavoro “Io credo che in Italia possa esserci un nuovo boom economico, come negli anni ’60″. Poco dopo l’intervento, l’Istat ha diffuso i peggiori dati sulla produzione industriale da anni (-2,6%), mentre Standard&Poor’s tagliava le stime per la crescita italiana (da 1% a 0,7%)“
L’ex tesoriere della Lega Stefano Stefani risponde così, “ironicamente”, a chi gli chiede come siano stati spesi i 49 milioni di euro contestati “Sono stati spesi perché avevamo un mucchio di puttane in giro, e avevamo sempre l’uccello duro…” Claudio Baglioni schiera Sanremo coi migranti, e Daniela Santanchè parlamentare di Fratelli d’Italia reagisce così “Claudio Baglioni ha le mani sporche di sangue come gli scafisti, non è esagerato dirlo” (fonte: Agorà, Rai 3) Il senatore della Lega Roberto Calderoli è stato condannato a 18 mesi di carcere per gli insulti razzisti che rivolse nel luglio del 2013 all’allora ministro alle Pari opportunità Cécile Kyenge. Calderoli è stato condannato per diffamazione con l’aggravante del razzismo per aver paragonato l’ex ministro a un orango nel corso di un comizio a Treviglio, vicino Milano. Ecco cosa disse: “Ogni tanto smanettando con Internet, apro “il governo italiano”, e cazzo cosa mi viene fuori? La Kyenge. Io resto secco. Io sono anche un amante degli ANIMALI eh, per l’amor del cielo. Ho avuto le tigri, gli orsi, le scimmie, e tutto il resto. I lupi anche c’ho avuto. Però quando vedo uscire… delle sembianze di ORANGHI io resto ancora sconvolto” (fonte: Il Post) Anno di grazia 2015: ecco cosa diceva l’allora eurodeputato e leader leghista Matteo Salvini, intervistato da Panorama, sui più scottanti casi di cronaca di quegli anni. In questi giorni, l’estrema spettacolarizzazione dell’arresto di Cesare Battisti, sui social come in aeroporto, con il ministro dell’Interno protagonista assoluto “Io non sopporto la spettacolarizzazione. Chiederei agli inquirenti, agli avvocati, ai magistrati, di fare tutto nel massimo riserbo e nel
massimo silenzio. Non dovrebbe trapelare nessuna notizia, fino al processo non dovrebbe uscire nulla sui giornali. Non bisogna mai esibire un catturato. Se devi portare via uno, lo porti via di nascosto, la notte” (fonte: Twitter – via @giannigipi) Matteo Salvini su Twitter “Oggi è proprio un bel giorno, un giorno da… tiramisù! Alla faccia degli assassini comunisti e dei loro amici e protettori” (in allegato, foto di tiramisù) Giorgia Meloni interrogativo social della leader di Fratelli d’Italia “Oggi compio 42 anni. Secondo voi come li porto? “ Il senatore Pd Matteo Renzi partecipa alla #tenyearchallenge e pubblica una foto del 2009 “Dieci anni fa eravamo ad aspettare i risultati delle primarie per il Comune di Firenze. Nardella aveva ancora il pizzetto e Lotti aveva ancora i capelli. Per il resto siamo più o meno gli stessi” (fonte: Instagram) Il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio in prima pagina “Se c’è qualcuno che ha sempre divulgato la scienza, le nuove tecnologie, la ricerca più avanzata, portando fior di luminari sui palchi dei suoi show o consultandoli per scriverne i testi, è proprio Grillo” (indimenticabili i deliri del comico genovese su vaccini, Aids, cancro, Xylella. Per non parlare di quella volta che arrivò a definire Rita Levi Montalcini, premio Nobel “vecchia putt…”)
Dopo la firma di Beppe Grillo sul manifesto per la Scienza promosso da Guido Silvestri e Roberto Burioni, il quotidiano La Repubblica intervista il consigliere 5 Stelle Davide Barillari vicino ai No-Vax “Io non sono uno scienziato, ma devo fare scelte politiche” (…). Lei crede che i vaccini causino l’autismo? Circostanza smentita da numerosi studi scientifici? “L’autismo sta aumentando in maniera esponenziale, sulle cause bisogna lavorare molto“. Non mi ha risposto. Crede che sia causato dai vaccini? “Non posso escluderlo. (…)“ Il senatore M5s Elio Lannutti commenta live l’ultima puntata di Di Martedì “#LaSetta: Bersani, Giannini, Damilano ed il vespino Floris ossessionati da Di Maio, non si rassegnano alle figure meschine” (fonte: La7) Il clamoroso annuncio di Silvio Berlusconi diramato via social “In diretta dalla Sardegna, vi annuncio che ho deciso di presentarmi alle #Europee per portare la mia voce in un’Europa che va cambiata. Il #centrodestra unito è vincente: con i suoi valori e le sue idealità, è il futuro dell’Italia, dell’Europa e del mondo“ Chiesa a Venezia, Il messaggio, abbinato alla foto di una bara trasportata lungo la navata da sei persone, che il parroco di San Giorgio al Tagliamento (provincia di Venezia) ha scelto per incentivare i fedeli “Vieni a messa…non aspettare che ti portino gli altri” (fonte: Corriere del Veneto)
20 anni senza Fabrizio De Andrè: il vicepremier Matteo Salvini lo ricorda così “Ciao Fabrizio, grazie poeta! ‘All’ombra dell’ultimo sole si era assopito un pescatore…'”. Risponde @AUniversale: “‘Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno / Non si guardò neppure intorno / Ma versò il vino spezzò il pane / Per chi diceva ho sete ho fame’ – A occhio nun c’hai capito un cazzo” (fonte: Twitter ) Il vicepremier Luigi Di Maio in Sardegna, a ridosso delle elezioni regionali, parlando del pastore e onorevole 5 Stelle Luciano Cadeddu “Non scorderò mai la prima volta in cui ci siamo sentiti, a telefono mi ha risposto ‘scusami, sto mungendo una capra’, ed io ho pensato: questa è una persona che si deve assolutamente candidare con noi” (fonte: Piazzapulita, La7) Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede risponde così alla pioggia di critiche ricevuta sul video trash-trionfalistico postato sui suoi canali per documentare le fasi del rientro in Italia di Cesare Battisti “Nessun video-spot, era solo un video per onorare il lavoro della Polizia penitenziaria. In tutta questa vicenda ho sempre avuto un approccio inequivocabile” (fonte: Repubblica.tv) In un plico di 6 pagine, dimenticato su un divano di Montecitorio e pubblicato da Repubblica, ecco il prontuario per le dichiarazioni dei parlamentari 5 Stelle, della serie “ecco cosa potete dire”. Sentita sul tema la deputata M5s Anna Macina ha così risposto “Anche Forza Italia distribuiva kit comunicativi, non mi sembra disdicevole. Vi ricordo che siamo menti pensanti. All’interno della Camera ci sono talmente tante competenze che lo spunto comunicativo
non fa danno alla nostra identità” (fonte: Tagadà, La7) Il fondatore 5 Stelle Beppe Grillo fischiato ad Oxford: entra in scena bendato con un drappo nero, ne esce tra le contestazioni, in particolare su vaccini e democrazia interna “Finisce tra le contestazioni degli studenti la performance di Beppe Grillo alla Oxford Union, la storica società di dibattiti legata all’ateneo britannico: un coro di ‘buu!’ saluta la fine dell’esibizione, c’è chi grida ‘buffone!’, ‘mettiamo fine a questa farsa!’ mentre lui tenta di sdrammatizzare mormorando ‘non siete cortesi…’” (fonte: Corriere della Sera) Una vicenda accaduta a Lele Mora lo scorso maggio a Milano, e riportata in queste ore dal Corriere della Sera “Lele Mora si è recato in un campo nomadi insieme a un pluripregiudicato con 40 mila euro in contanti per acquistare una partita di champagne ed è stato rapinato” (fonte: Ansa) ”Augurò lo stupro a Laura Boldrini: condannato sindaco della Lega Camiciottoli”. Ed il viceministro Edoardo Rixi a chi muove solidarietà? “Solidarietà a Matteo Camiciottoli, sindaco della Lega a Pontinvrea, oggi condannato nel processo con la Boldrini (quella delle ‘risorse’ che ci pagano la pensione, ricordate?). Forza sindaco! Il lavoro che fai ogni giorno per i tuoi concittadini dimostra che persona per bene sei, più di mille sentenze di qualsiasi tribunale“. Ma cosa postò il sindaco leghista? Commentando sui social gli stupri avvenuti in spiaggia a Rimini nell’estate 2017, scrisse che gli arrestati “dovevano essere mandati ai domiciliari a casa della Boldrini, magari le mettono il sorriso” (fonte: Corriere della Sera ) Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, gli artisti, la
critica. Funziona così: 9 gennaio: “Baglioni? Canta che ti passa, lascia che di sicurezza, immigrazione e terrorismo si occupi chi ha il diritto e il dovere di farlo“. Una settimana dopo, 16 gennaio: “‘Bloccare l’immigrazione è di destra? No, è sacrosanto’. Sono convinto che quelle di Lorella Cuccarini siano parole di buonsenso in cui si riconosce la grande maggioranza degli italiani. Applausi” (fonte: Twitter) La cantante Lorella Cuccarini intervistata a tutto campo “La differenza non è più tra destra e sinistra ma tra chi pensa agli elettori e chi alle élite e alla finanza. Ci ritroviamo intrappolati nel pensiero unico, che ha un disegno dietro (…). Abbiamo un tasso di disoccupazione altissimo, e mi dite che bloccare l’immigrazione è di destra? È sacrosanto (…). Sarebbe bello che il Papa si esprimesse anche su altre situazioni, oltre che sui migranti. Ci sono rimasta male quando ha detto ‘meglio atei e buoni, che cristiani e odiatori’. Bisogna distinguere buoni e buonisti: i cattolici devono essere buoni, ma devono difendere i propri figli“. E sulle donne? “Mai stata femminista. Le donne la credibilità devono guadagnarla sul campo. Dobbiamo accettare il fatto che uomini e donne sono diversi, seppur complementari. Se ci sono più uomini ai vertici è perché sono più predisposti” ( fonte: Oggi ) La replica della showgirl Heater Parisi “Ci sono, in ordine rigorosamente di importanza, ballerine d’étoile, ballerine soliste e ballerine di fila e, da oggi, anche ballerine sovraniste. O forse no, solo sovraniste. H* #heatherparisi #sovranismo” (fonte: Twitter ) La frase che avrebbe pronunciato Nicola Di Matteo, nuovo amministratore delegato del Teramo Calcio, a margine della sua presentazione ufficiale allo stadio “La camorra è una scelta di vita, io ho sempre rispettato loro, loro hanno rispettato me” (fonte: Repubblica Sport)
La vena poetica del senatore 5 Stelle Gabriele Lanzi “Sempre avanti Di Battista / Cura bene il MoVimento / In Europa è dunque in vista / Un deciso Cambiamento! / Proprio a Maggio, il 26 / Corri dunque svelto ai seggi / Fai sapere che ci sei / E il governo ben sorreggi! – Lanzi Gabriele Stornellatore a 5 stelle” (fonte: Twitter) Il giornalista Mediaset Mario Giordano, fan della ruspa salviniana “Per Natale ho ricevuto in regalo da mia figlia e dal suo fidanzato una piccola ruspa telecomandata. La mando avanti e indietro per l’ufficio gridando ruspa, ruspa, ruspa!” (fonte: La Zanzara su Radio 24) Di tutto di più.... I genovesi possono tirare un sospiro di sollievo: ecco la promessa del ministro alla Infrastrutture Danilo Toninelli da Bruxelles “Penso che Genova tornerà più forte di prima in pochi mesi, AL MASSIMO ANNI…“ Critiche e sfottò a Toninelli? Marco Travaglio il direttore del Fatto Quotidiano non ci sta, e verga queste righe in difesa di uno dei più grandi gaffeur della storia repubblicana “(…) qualunque cosa dica Toninelli diventa automaticamente ‘gaffe’ e ‘figuraccia’, anche le rare volte che ci azzecca. Lui sbaglia sempre,
per definizione, a prescindere che il problema non siano i suoi torti (piuttosto copiosi), ma le sue ragioni: il niet ad Autostrade Spa e alla sua lobby nei partiti e nei giornali foraggiati dai Benetton; o il noi al Tav Torino-Lione; o l’appartenenza a un movimento che non doveva vincere le elezioni e invece purtroppo le ha vinte...” Incontro con la delegazione torinese pro-Tav: il premier Giuseppe Conte non sa chi sia Marco Ponti, consigliere del ministro Toninelli per le grandi opere e capo della commissione che dovrà effettuare le analisi costi-benefici “Ponti? Quali ponti?“, ha chiesto il premier rivolgendosi di soppiatto al suo vice Di Maio ( Fonte: Corriere Torino) L’ex senatore forzista Antonio Razzi intervistato dal quotidiano Il Tempo “Farò un appello la ministro dell’Interno, con cui in passato abbiamo anche fatto un viaggio in Corea del Nord. Caro Matteo Salvini, sostieni con la Lega la candidatura al Nobel per la pace di Trump, Kim e Moon. La situazione di tranquillità ritrovata tra le due Coree è un risultato straordinario che deve essere riconosciuto e premiato“ La settimana enogastronomica del ministro dell’Interno Matteo Salvini, condivisa passo passo sui social “Stasera cena milanese coi bimbi a base di cotolette, carote, cachi, castagne, gelato cookies & cream e un buon bicchiere di Cabernet. Vi abbraccio Amici“. “Alla vostra salute Amici! Che fate oggi?” (foto di Salvini sorridente con Moretti gelata, ndr). “Ma a chi non piace la crêpe alla nutella??? Buona serata, Amici!”. “Mentre mi guardo il Milan, ravioli al Castelmagno e carciofi e un bicchiere di rosso. Buona domenica Amici miei“. “Due etti di bucatini Barilla, un po’ di ragù Star e un bicchiere di Barolo di Gianni Gagliardo. Alla faccia della pancia! Buon pomeriggio Amici” (segue foto di terrificante piatto di pasta dai colori indefibibili, ndr). “La giornata comincia con un bel Bacio Perugina: “L’amicizia reca grande felicità con piccoli gesti”. Vi abbraccio!“. “Torta Pan di Stelle, con mascarpone e
Nutella. Vado???”… Dinnanzi a cotanta ars culinaria, la senatrice Pd Maria Elena Boschi poteva rispondere solo in un modo… “Stasera si cucina: per cena gnocchi fatti in casa! E prometto di non avvelenare nessuno… anche perché c’è sempre l’immancabile ‘Artusi’ a portata di mano! Buon sabato sera a tutti! #cena #Roma #friends #gnocchi #Artusi #weekend #buonappetito” (Fonte: Instagram) Il fotografo Oliviero Toscani si scaglia contro la leader Fdi “Giorgia Meloni? Poveretta, lei è una ritardata… è brutta e volgare, mi dà proprio fastidio la sua estetica” (Fonte: La Zanzara, Radio 24) L’esponente Fdi Daniela Santanchè interviene in Senato in difesa della collega di partito Giorgia Meloni “Io considero Toscani un mandante intellettuale della violenza contro le donne, un cattivo maestro, un uomo pericoloso perché fomenta la violenza sulle donne. (…) Se non combattiamo i cattivi maestri, i mandanti intellettuali, non possiamo poi versare lacrime di coccodrillo quando le donne vengono ammazzate“ Alcune semplicissime domande di Lilli Gruber sul reddito di cittadinanza mandano completamente nel panico Laura Castelli sottosegretaria al ministero dell’Economa. La supercazzola della giovane esponente 5 Stelle lascia sbigottiti i presenti, su tutti Alessandro Sallusti “5 o 6 milioni di tessere? Ve lo diremo nelle prossime… no, eeeeh… sono dettagli che vi renderemo noti tutti insieme. Però è vero che si stanno stampando le tessere. Chi le sta stampando? Eh… quando pubblicheremo il progetto completo e avrete il testo si vedrà chi… e tutti i dettagli. Il poligrafico dello Stato? Forse… ve lo diremo
presto“. Lilli Gruber: “Ma solo per capirci, lei lo sa chi le sta stampando queste tessere?”. Castelli: “Sì, io e Luigi Di Maio abbiamo lavorato insieme… vi garantisco che è molto innovativo perché usa molta digitalizzazione…” (Fonte: Otto e mezzo, La7) Ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, il vicepremier Luigi Di Maio parla di reddito di cittadinanza ed introduce la figura del ‘Mississippi navigator’ “Chi oggi non ha lavoro ed entrerà nel programma del reddito, avrà dall’altra parte una figura che possiamo chiamare Navigator, che lo prenderà in carico e lo indirizzerà verso il placement“. Vespa: “Ma chi è ‘sto Navigator? ‘Ndo sta questo Navigator?”. Di Maio: “Selezioneremo i Navigator normalmente, con un colloquio. Lo definiamo Navigator perché ci stiamo lavorando con una università che ha lo stesso programma, quella del Mississippi“ Alice Salvatore portavoce 5 Stelle in Regione Liguria “Ma hanno finito di calunniare Luigi Di Maio?? Il più grande Ministro del Lavoro d’Italia degli ultimi 30 anni!? Non hanno vergogna???”. Slurp! In un video sul proprio blog, mascherato da robot, Beppe Grillo fondatore dei 5 Stelle riflette sui rapporti futuri tra uomo e macchina. Ma ad un certo punto… “Anche nella politica italiana non sappiamo dove andiamo, cosa facciamo e cosa stiamo pensando. Aspettiamo questo Godot che non arriverà mai…’‘ L’eurodeputata Alessandra Mussolini intervistata da La Verità sul tema delle “colpe dei padri che ricadono sui figli“, dai Di Maio ai Renzi
“Del mio cognome ne vado orgogliosa (…). Chi era peggio trovarsi davanti tra Benito e Donna Rachele? Mio padre non aveva dubbi. Prendeva brutti voti e mi diceva: ‘Se devo farmi firmare una pagella, meglio affrontare il Duce che mia madre’. E infatti le firmava tutte lui” Il senatore Pd Matteo Renzi gongola per i gesti tecnici eseguiti con la Nazionale Parlamentari, e ne cinguetta i video “Diciamo che il fisico non e più quello di una volta ma come uomo assist ancora me la cavo. Qui uno dei due passaggi gol di oggi. Ma per tornare in forma bisognerebbe avere 10 kg in meno“. Un paio di giorni dopo pubblica il video di un’altra grande azione, fissando il tweet: “E per tutti quelli che hanno detto che il video del primo assist era una finzione, ecco il secondo. Buttiamola sul ridere, vai. Che se pensiamo alla Legge di Bilancio ci deprimiamo “. Tra i commenti spicca @NicKiappa: “Bell’assist, hai premiato il movimento. Come hai fatto da segretario del Pd“ L’ex ministro Carlo Calenda e le primarie Pd “Emiliano non è più iscritto al Pd ma è il candidato del Pd. Renzi è un senatore del Pd ma si candiderà con un suo partito. Minniti è candidato alla segreteria indipendente da Renzi ma si ritira (forse) perché non ha l’appoggio di Renzi. Bello. Altre idee?” (Fonte: Twitter) La deputata Pd Anna Ascani non ci sta e risponde a Calenda “Altre idee? Calenda vota Più Europa ma spiega al Pd cosa deve fare. Un giorno si iscrive al Pd, quello dopo vuole chiuderlo. Sostiene Minniti al congresso, poi non rinnova la tessera. Ma questa polemica esattamente a cosa serve? Non dicevi ‘basta autoflagellarsi’? Bah”. Calenda replica: “Anna sa benissimo che non ho votato +Europa ma Gentiloni e Bonino. Ho fatto tutte le campagne elettorali per i candidati Pd senza essere candidato. Ho minacciato di strappare la tessera solo in caso di alleanza con i 5S. Ogni tanto si diverte a provocare. Nulla di grave. #hobbypd“. E la Ascani: “L’unico
provocatore sei tu Carlo: un professionista. Ti metto qui un esempio di quante volte ti contraddici per il gusto di provocare. E no, non mi diverto. Cerco di fare ogni giorno opposizione in Parlamento mentre tu spari a zero sul Pd. C’è bisogno d’altro. Davvero“ L’ex ministro dell’ Interno Marco Minniti aveva deciso di candidarsi alla segreteria del Pd… “Ho deciso di mettermi in campo perché considero la mia una candidatura di servizio. Di una persona che ha ricevuto tanto dal suo partito, dalla sinistra e che sente ora di dover restituire qualcosa. Servono otto parole chiave: sicurezza e libertà, sicurezza e umanità, interesse nazionale e Europa, crescita e tutele sociali”. Un paio di settimane dopo, il 6 dicembre, sempre a Repubblica: “Ritiro la candidatura. Con tanti candidati il congresso potrebbe non consegnarci una leadership forte. Il mio è un gesto d’amore verso il partito” (Fonte: La Repubblica) Il procuratore capo di Torino Armando Spataro costretto a richiamare il ministro dell’Interno Matteo Salvini Salvini alle 8 del mattino, in un tweet: “Non solo, anche a Torino altri 15 mafiosi nigeriani sono stati fermati dalla Polizia“. Spataro in un comunicato: “Il ministro dell’Interno eviti comunicazioni simili o voglia quanto meno informarsi sulla relativa tempistica al fine di evitare rischi di danni alle indagini in corso”. Per Spataro, cosa gravissima, la notizia sarebbe stata diffusa ad operazione ancora in corso, con il rischio di danneggiarla. Salvini: “Spataro farebbe meglio a pensare prima di aprire bocca. Se il procuratore capo a Torino è stanco, si ritiri dal lavoro: gli auguro un futuro serenissimo da pensionato. Oppure si candidi“ L’ex premier Romano Prodi intervistato dal Sole 24 Ore “I tempi si sono incattiviti. L’aria è pesante. Quest’estate un automobilista mi ha visto mentre faticosamente pedalavo in salita, ha rallentato, ha tirato giù il finestrino e ha urlato: ‘Mortadella, hai rovinato l’Italia…’. Un tempo il ciclista, almeno in salita, era
sacro” L’avvocato Maurizio Paniz che difese Berlusconi alla Camera sulla vicenda “Ruby nipote di Mubarak”, ora sta provando a scongiurare il taglio dei vitalizi di 700 ex parlamentari a partire dal 1° gennaio 2019 “La convinzione di vincere è alta. Mi permetto di dire altissima. Ne difendo 535 alla Camera, 200 al Senato. Il fronte è trasversale, da destra a sinistra. Ci troviamo dinanzi una misura irrazionale, anzi, moralmente inaccettabile. La gente non ha capito che qui c’è in ballo molto di più. Il rischio è che, dopo i vitalizi, si proceda con il taglio delle pensioni dei cosiddetti baby pensionati. Conosco casi di parlamentari minacciati di venire sbattuti fuori dalle case di riposo, vedove che non potranno più pagare la badante. Si rivolgono a me anche molti parlamentari M5s. Anche loro, in segreto, hanno delle perplessità. Se mi accontento di un pareggio? Tutti conoscono la mia passione calcistica. Sono un centravanti. Non per vantarmi, ma ieri ho segnato pure un rigore” (Fonte: Il Giornale) L’eurodeputato Stefano Maullu lascia Forza Italia e passa con Giorgia Meloni in Fdi “Una scelta difficile dopo 24 anni in Forza Italia ma dettata da ragioni di coerenza“; “Le motivazioni che mi hanno portato a questa scelta nascono dall’esigenza di essere coerente alle mie idee, ai miei valori, alle mie convinzioni. Oggi, in coscienza, sono certo di poter proseguire un percorso lineare all’interno di Fratelli d’Italia“ L’annuncio in pompa magna di Paola Taverna del Movimento5 Stelle, vice presidente del Senato “Con 60 milioni le università italiane tornano a respirare. Nella manovra sono previsti 40 milioni per i fondi degli atenei (…). Finalmente il governo agisce”. (Un incremento dello 0,5%, simile a quello degli ultimi anni, e che non smuove di una virgola la quota di Pil destinata a ricerca e università, una delle più basse in Occidente)
Il vicepremier Matteo Salvini su Twitter “#Pamela Anderson: “Salvini non è la soluzione, le tendenze attuali in Italia mi ricordano gli anni ’30”. Ahimè, con dolore, da affezionato spettatore e fan di “#Baywatch”, lei questo sabato a Roma non ci sarà. #primagliitaliani #dalleparoleaifatti” Di Maio bara anche sui soldi della Camera ai terremotati: "Fortemente voluto dal M5S". Ma non è così ! Simone Baldelli ROMA – La proposta era stata lanciata nel 2016 dal deputato Simone Baldelli (Forza Italia) e votata da tre anni e all’unanimità nella legge di Bilancio, che devolve i soldi risparmiati sul bilancio della Camera ai terremotati del centro Italia, mentre il vicepremier Luigi Di Maio si appropria della norma e la spaccia come “un emendamento fortemente voluto dal MoVimento 5 Stelle”. In realtà si tratta di soldi risparmiati sui bilanci di Montecitorio grazie alle decisioni che sono state prese dai precedenti presidenti della Camera e dunque in questo caso ascrivibili all’impulso di Laura Boldrini. L’iniziativa “tarocca” del vicepremier grillino ha scatenato una
reazione rabbiosa e e la contestazione di tutti gli altri gruppi parlamentari. A cominciare da Baldelli ex vicepresidente forzista della Camera, vero “padre” della proposta. “Noi condividiamo una buona proposta con tutti gli altri, mentre loro, i Cinque Stelle, lasciano credere che una proposta di altri sia loro e di nessun altro“, e racconta come sono andate esattamente i fatti ieri in commissione e spiega: “Questo emendamento l’ho ideato e presentato io. È una battaglia che faccio da tre anni e su cui c’è sempre stato un totale e completo accordo di tutti, senza mai polemiche“. “Nel 2016 – aggiunge Baldelli – era previsto lo stanziamento di 47 milioni, nel 2017 di 80 milioni e nel 2018 vengono devoluti 85 milioni. L’anno scorso, lo feci firmare anche a Di Maio, Giachetti, Sereni”. Adesso i grillini in maniera vergognosa vogliono appropriarsi ad ogni costo della lodevole iniziativa . Baldelli spiega che “quest’anno l’emendamento, poi approvato all’unanimità, l’ho fatto firmare a tutti i gruppi, mettendo al secondo posto Patrizia Terzoni del Movimento Cinque Stelle, seguendo un criterio di grandezza dei gruppi”. “Eppure, subito dopo l’approvazione della proposta emendativa – aggiunge Baldelli – ieri si è scatenato un polverone, perché i grillini, a cominciare proprio da Patrizia Terzoni, hanno esultato, parlando di ‘una vittoria storica del Movimento‘“. L’ennesima “fake news” a 5 Stelle ! E’ stata la “grillina” Terzoni ad ispirare Di Maio, “spacciandosi” come prima firmataria dell’emendamento. La deputata del M5S , vicepresidente della commissione Bilancio, tramite apposito comunicato stampa “fasullo” ha infatti fatto sapere del via libera all’emendamento e che “ora che siamo forza di maggioranza stiamo realizzando, passo dopo passo, ciò che le persone ci chiedevano da anni: tagliare i privilegi e i costi della politica”.
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