Domiciliarità e residenzialità per l'invecchiamento attivo - LA RICERCA AUSER - Numero 2/2017

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Domiciliarità e residenzialità per l'invecchiamento attivo - LA RICERCA AUSER - Numero 2/2017
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RIVISTA ONLINE DI INFORMAZIONE SUI PROBLEMI ABITATIVI DEGLI ANZIANI   Numero 2/2017

LA RICERCA AUSER

Domiciliarità e residenzialità
per l’invecchiamento attivo
Domiciliarità e residenzialità per l'invecchiamento attivo - LA RICERCA AUSER - Numero 2/2017
AeA informa                                                             3

                                                                        SOMMARIO
Numero 2/2017
                                                                                                                       L’allungamento della vita,
                                                                                                                       una conquista da guardare
                                                                                                                       senza paura
                                                              03 – L’allungamento della vita, una conquista
                                                              		 da guardare senza paura
                                                                       Marco Di Luccio
                                                                                                                       Marco Di Luccio,
                                                                                                                       Presidente di AeA
                                                              05 – Contenuti, articolazione
                                                              		 e riferimenti statistici della ricerca
                                                                       Claudio Falasca

                                                                                                                       C
                                                                                                                                 on il nuovo corso della nostra          santacinquenni oscilleranno tra un          proprio domicilio. Perché ci si sente
Associazione AeA,                                                                                                                associazione avevamo annun-             quinto ed un terzo della popolazione,       più sicuri, più protetti e rassicurati,
                                                              09 – Invecchiamento della popolazione, le                          ciato un nuovo inizio teso a            come ci suggerisce la ricerca, dobbia-      come è giusto che sia, perché è un con-
Abitare e Anziani                                             		 sfide che dobbiamo affrontare                         consolidare e rilanciare la nostra mis-           mo riflettere su diverse questioni a        testo di affettività e di relazioni.
Soci 2017:                                                             Ivan Pedretti                                   sione nell’approfondimento del rap-               partire da una di fondo: chi si pren-       Ma quel domicilio è adatto per le esi-
Auser, associazione per l’invecchiamento attivo
                                                                                                                       porto tra l’anziano e l’abitare.                  de cura degli anziani, come si orga-        genze di una persona anziana? Ha i
Cgil Nazionale
Fillea Cgil, federazione italiana lavoratori legno e affini   11 – Dentro i territori.                                 Con questo numero della rivista nella             nizzano le cure di lungo termine per        supporti necessari, ascensore, riscalda-
Spi-Cgil Nazionale, sindacato pensionati italiani             		 Lo sviluppo sociale di comunità come                  nuova versione on-line, seguita con rin-          i soggetti più fragili, come si fa fronte   mento, assenza di barriere architetto-
Sunia, sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari   		 prospettiva per l’invecchiamento attivo               novato interesse dai nostri riferimenti           al fenomeno dell’abbandono e della          niche e quanto è necessario per la quo-
                                                                      Andrea Volterrani
                                                                                                                       ed interlocutori, pubblichiamo una ri-            solitudine, sempre più crescenti, ma        tidianità? Come devono essere ristrut-
AeA Informa                                                                                                            cerca, realizzata da Claudio Falasca di-          soprattutto come si fa fronte ai feno-      turate e tecnologicamente attrezzate
Rivista periodica di informazione                             13 – Dalle nuove tecnologie
                                                                                                                       rettore di AeA : “Domiciliarità e Resi-           meni delle sindromi depressive delle        le abitazioni per rispondere a questi
sui problemi abitativi degli anziani                          		 alla certificazione di qualità:
                                                                                                                       denzialità per l’Invecchiamento attivo”.          persone più anziane.                        nuovi bisogni e crescenti esigenze?
Numero 2/2017                                                 		 le strade per migliorare l’assistenza
                                                                                                                       L’aumento della lunghezza della vita or-          Se la vita si allunga, dobbiamo viverla,    Sull’altro versante l’offerta di residen-
                                                              			      Roberto Bernabei
Proprietà e editore                                                                                                    mai è una tendenza costante in tutto il glo-      non si deve sopravvivere a stento.          zialità è adeguata? Il numero di siti e
AeA, Abitare e Anziani                                                                                                 bo, ed il nostro bel paese è tra i più longevi,   Inoltre - ci suggerisce la ricerca - va     posti letto disponibili è sufficiente?
Via Nizza, 154 - 00198 Roma                                   15 – Il Programma “Viva gli Anziani!”:
                                                                                                                       una grande conquista di civiltà che questo        considerato che se da una parte si al-      Ci sono gli elementi obiettivi per di-
Tel 06.8440771 – Fax 06.84407777                              		 vincere l’isolamento sociale degli anziani
e-mail info@abitareeanziani.it                                                                                         terzo millennio ci ha riservato.                  lunga l’età, dall’altra diminuiscono le     chiararli sicuri e garantiti nella loro
                                                              			      Maria Chiara Inzerilli
sito web www.abitareeanziani.it                                                                                        Pertanto dobbiamo continuare ad                   nascite, quindi nel prossimo futuro,        totalità? I costi sono sostenibili e ade-
                                                                                                                       interrogarci ed ad interrogare le isti-           saranno sempre meno i soggetti, pa-         guatamente sostenuti dalle istituzioni
Direttore Responsabile                                                                                                 tuzioni, le forze politiche e tutti i             renti o meno, che possano farsi carico,     pubbliche e dal sistema sanitario e soi-
Giusy Colmo                                                                                                            soggetti pubblici di come bisogna or-             che possano prenderli in cura.              co-assistenziale?
                                                                      LE RUBRICHE          a cura di Fabio Piccolino
                                                                                                                       ganizzare le nostre comunità su come              Quello che risulta chiaro è che la stra-    Visto che l’offerta di posti è molto
Comitato di Direzione
Giusy Colmo, Marco Di Luccio,                                 41 – GOVERNO E ISTITUZIONI                               rispondere a queste novità negli anda-            grande maggioranza delle persone che        bassa rispetto ai valori medi europei,
Claudio Falasca, Fabio Piccolino                              44 – ORGANIZZAZIONI SOCIALI                              menti demografici ed ai conseguenti               hanno bisogno di cure e di sostegno,        ed il CENSIS, nel suo rapporto, indi-
                                                              46 – OSSERVATORIO INTERNAZIONALE
                                                                                                                       vecchi e nuovi bisogni.                           compresi gli anziani, la trovano e la       ca che più di mezzo milione di fami-
Progetto grafico e impaginazione
                                                                                                                       Se nei prossimi decenni gli ultrases-             vogliono nel contesto familiare e nel       glie si sono indebitate per far fronte
Idea Comunicazione                                            48 – OSSERVATORIO INNOVAZIONE

                                                                                                                                                                                    EDITORIALE
Domiciliarità e residenzialità per l'invecchiamento attivo - LA RICERCA AUSER - Numero 2/2017
4                                                                                                                                                                                        AeA informa                                                              5

                                                                                                                                 Contenuti, articolazione
                                                                                                                                 e riferimenti statistici della ricerca

                                                                                                                                 Claudio Falasca,
                                                                                                                                 Direttore di AeA

                                                                                                                                 CONTENUTI
                                           L’invecchiamento attivo può essere         re alla meno peggio, ma vivere nella       L’obiettivo della ricerca è la ricostru-     aspettativa di vita. Questo ha indotto      mografica e di stagnazione o peggio-
                                           il nuovo paradigma su cui indirizza-       pienezza delle proprie disponibilità,      zione del quadro delle principali mi-        e induce nel sentire comune a ritenere      ramento della situazione economica.
 L’invecchiamento                          re le iniziative e gli inter venti, con-   mettendosi a disposizione degli altri.     sure di sostegno a favore degli anziani      la situazione nazionale mediamente
                                           siderando gli anziani una risorsa e        Quindi gli anziani come una risorsa        non autosufficienti, in quanto punto         positiva in quanto l’indice di longevità    Nel recente passato per far fronte alle
 attivo può essere il                      non un problema.                           da valorizzare, perché la cittadinanza     critico della più generale condizione        viene giustamente considerato un indi-      esigenze dell’invecchiamento, due
  nuovo paradigma                          Ma tutto ciò non è sostenibile e           non ha età, questa è la chiave di ricer-   anziana, al fine di individuare le possi-    catore sintetico di una discreta qualità    sono stati le risposte, anche come con-
                                           realizzabile senza una rete di relazioni   ca su cui costruire i nuovi paradigmi      bili azioni necessarie a realizzare un più   della vita derivante da un insieme po-      seguenza dei mutamenti intervenuti
  su cui indirizzare                       e rapporti adeguati, non solo in           del vivere insieme e dell’abitare.         efficace sistema di cura a lungo termi-      sitivo di fattori, non ultimi quelli ali-   all’interno e all’esterno dei nuclei fa-
    le iniziative e                        termini affettivi e familiari, perché      E su cui continuerà la nostra atti-        ne (long term care). Questo tenendo          mentari e sanitari. Una comprensibile       miliari. La prima è stata quella della
                                           non sempre si ha una famiglia vicino.      vità associativa, la nostra voglia di      conto: delle prospettive demografiche        e condivisibile visione ottimistica che     “domiciliarità” con un ruolo centrale
    gli interventi,                        Ma soprattutto in termini sociali, di      approfondire e confrontarci su que-        del Paese; degli effetti della crisi eco-    però, ad oggi, ad eccezione delle po-       delle famiglie, supportato da risorse e
  considerando gli                         interventi di prossimità, in cui la co-    sti temi sempre più decisivi per il        nomica e finanziaria sulle politiche di      lemiche sulla sostenibilità del sistema     servizi pubblici di sostegno. La secon-
                                           munità nel suo insieme -istituzioni,       futuro di tutti.                           welfare a livello nazionale e locale; dei    previdenziale e sulle presunte respon-      da è stata quella della “residenzialità”
anziani una risorsa e                      servizi socio-sanitari, mondo asso-                                                   mutamenti nel ruolo economico e so-          sabilità degli anziani nei ritardi nel      fondata sulla rete territoriale di presi-

 non un problema.                          ciativo organizzato- si fanno carico                                                  ciale degli anziani in ambito familiare      “rinnovamento” del Paese, ancora non        di socio sanitari e socio assistenziali.
                                           e danno risposte ai bisogni reali.                                                    e comunitario; della maturazione di          è considerato un problema con cui fare
                                           In questo quadro s’impone una ri-                                                     una percezione nuova dell’invecchia-         i conti per le conseguenze più comples-     Nei fatti, i numeri stanno a testimo-
                                           flessione ulteriore: come indirizzare        Quindi gli anziani                       mento che induce a considerare gli an-       sive che ne deriveranno nel tempo.          niarlo, sono state le famiglie che si
al sostegno dei propri familiari non       la crescita futura, tenendo ben pre-         come una risorsa                         ziani non più un costo, in particolare                                                   sono in qualche modo inventate quel-
autosufficienti.                           senti questi mutamenti nella com-                                                     sanitario, ma una risorsa a disposizio-      Ad un esame più attento, infatti, ben       lo che potremmo chiamare una sorta
La ricerca affronta l’insieme di questi    posizione della popolazione e nelle           da valorizzare,                         ne dell’intera comunità. In sintesi un       serie e rilevanti sono le implicazioni      di “modello italiano di sostegno alla
problemi e cerca di dare degli indirizzi   dinamiche sociali conseguenti?
                                                                                            perché la                            sistema di cura di lunga durata in una       culturali, sociali, economiche che de-      non autosufficienza” incardinato sulla
per rispondere a queste domande.           Come rideterminare condizioni di co-                                                  prospettiva di invecchiamento attivo.        riveranno dalla progressiva crescita        esternalizzazione del servizio di cura
Il dibattito e gli approfondimenti che     esione ed inclusione sociale, nell’am-         cittadinanza                                                                        della popolazione anziana sul com-          dall’ambito domestico alla figura del
stiamo avviando e che continueran-         bito della valorizzare dei beni comuni.
                                                                                           non ha età                            La ricerca si sviluppa a partire dal dato    plesso della popolazione, soprattutto       “badante”. Questo modello, fino ad
no nel prossimo futuro continuerà su       Come abbiamo già detto, vivere più                                                    che l’Italia è tra i paesi dell’Unione       se questa avviene in un contesto carat-     oggi tutto sommato a basso costo e ad
questo solco.                              a lungo non significa sopravvive-                                                     Europea e dell’OCSE con le più alte          terizzato da bassi tassi di crescita de-    alto valore, è stato possibile grazie alla

                                                      EDITORIALE
Domiciliarità e residenzialità per l'invecchiamento attivo - LA RICERCA AUSER - Numero 2/2017
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copresenza di alcune condizioni red-         frire, profondamente squilibrata territo-     giunturali derivanti dalla crisi economica   guate sono possibili a condizione che        dove viene approfondito il tema della        delle indennità di accompagnamento;
dituali e di contesto.                       rialmente, sempre più costosa per le fa-      e finanziaria che, una volta superata, po-   la cura di lunga durata degli anziani        longevità e le sue conseguenze sui siste-    il ruolo che lavoratrici e lavoratori
                                             miglie, pesante per le risorse pubbliche,     tranno consentire di realizzare un soddi-    non autosufficienti venga collocata          mi economici e sociali. Per lo scenario      svolgono nei servizi di assistenza do-
Oggi queste condizioni stanno mu-            con livelli di gradimento mediamente          sfacente sistema di cura di lunga durata     nel quadro di una complessiva politica       nazionale i riferimenti sono le previsio-    miciliare agli anziani (badanti) con
tando rapidamente: gli effetti della         critico, con frequenti fenomeni di catti-     destinando ad esso adeguate risorse.         a favore dell’invecchiamento attivo.         ni dell’ISTAT sulla longevità in Italia,     attenzione alla evoluzione del feno-
crisi stanno colpendo duramente tan-         va gestione e, cosa ancora più grave, di                                                   Non prenderne pienamente coscienza           l’insorgere della non autosufficienza        meno e ai suoi elementi di problema-
to i redditi familiari, quanto le risorse    maltrattamento degli ospiti anziani.          Il quadro che emerge dalla ricerca           significherebbe rendere insostenibi-         come vera porta di accesso alla vecchia-     ticità. Con riferimento alla ricerca di
che i comuni dedicano all’assistenza                                                       dimostra che ci troviamo di fronte a         li socialmente e economicamente le           ia, la specificità della risposta italiana   AeA viene analizzata la condizione
sociale; il crescente numero di anzia-       Nell’uno e nell’altro caso ha risentir-       seri problemi di carattere struttura-        conseguenze della crescente longevità.       di assistenza alla non autosufficienza       abitativa degli anziani.
ni che vivono soli in abitazioni che, se     ne in modo diretto sono gli anziani e         le e culturale che coinvolgono, sot-
pur di proprietà, sono spesso profon-        le famiglie che stanno reagendo rein-         to vari profili, le diverse dimensione       ARTICOLAZIONE E RIFERIMENTI                  La seconda parte è relativa al quadro        La quarta parte esamina il sistema dei
damente inadeguate alle loro esigenze;       ternalizzando il servizio in ambito           della vita collettiva. Soluzioni ade-        STATISTICI                                   delle risorse che il Paese dedica alle       presidi socio sanitari e socio assisten-
la crescente presa di coscienza da parte     familiare con le immaginabili conse-                                                       La ricerca si articola in quattro par-       politiche di cura di lunga durata per la     ziali. L’esame, sulla base della ricerca
di lavoratori e lavoratrici “badanti” del    guenze, in particolare sulle donne la-                                                     ti. La prima è relativa alle previsioni      non autosufficienza a livello nazionale      ISTAT del 2015, è condotto a più li-
ruolo che hanno assunto. Tutto questo        voratrici costrette, ancora una volta, a                                                   di invecchiamento della popolazione e        e locale. I riferimenti sono le rilevazio-   velli: il sistema in quanto tale e nella
sta facendo venir meno quelle conve-         dover scegliere tra il prodigarsi in una      Gli effetti della crisi                      all’insorgere di un diverso quadro di pri-   ni ISTAT sulla spesa per l’assistenza        sua distribuzione territoriale; l’offerta
nienze su cui si fondava l’esternalizza-     pluralità logorante di ruoli o rinuncia-                                                   orità sociali che, per essere pienamente     da cui emerge chiaramente come, an-          di posti letto per tipologia di ospiti,
zione del servizio di cura.                  re al lavoro. Più in generale è l’intero
                                                                                              stanno colpendo                           compreso, richiede il superamento di al-     che per effetto della crisi, a fronte di     carattere di residenzialità e funzione
                                             corpo sociale a soffrire degli elementi        duramente tanto i                           cuni stereotipi culturali profondamente      una crescente domanda si riducono le         di protezione sociale; gli anziani ospi-
L’altra risposta, quella della residenzia-   di rigidità che derivano dalla incapaci-                                                   radicati nel sentire comune. In partico-     risorse ed i comuni sono costretti a ta-     ti nei presidi, distinti in autosufficien-
lità fondata sulla rete dei presidi socio    tà di valorizzare una sua componente
                                                                                             redditi familiari,                         lare l’idea che una volta pensionate le      gliare i servizi.                            ti e non autosufficienti, prendendo in
sanitari e socio assistenziali, per un in-   sociale sempre più importante.                quanto le risorse che                        persone siano solo un costo e non una        La terza parte è dedicata alla domici-       considerazione classi di età, genere,
sieme di circostanze, analizzate nella                                                                                                  risorsa che ancora può dare molto alla       liarità nelle sue diverse componenti.        e ragioni del loro ricorso al presidio;
ricerca, manifesta seri segni di inade-      In sostanza il modello italiano di cura
                                                                                            i comuni dedicano                           famiglia e alla comunità.                    Con riferimento alle indagini dell’I-        la gestione dei presidi con riferimen-
guatezza. Anch’essa, colpita dalla crisi,    della non autosufficienza degli anziani       all’assistenza sociale                                                                    STAT e dell’INPS vengono analizzate          to al profilo giuridico, alla presenza
si sta dimostrando insufficiente per con-    sta manifestando forti limiti di inade-                                                    Per lo scenario internazionale i riferi-     le varie forme di assistenza alla domi-      di finanziamenti pubblici, al lavoro e
sistenza dei servizi che è in grado di of-   guatezza. Non si tratta solo di limiti con-                                                menti sono i recenti studi dell’OCSE         ciliarità; la consistenza ed estensione      figure professionali, alle liste di attesa
Domiciliarità e residenzialità per l'invecchiamento attivo - LA RICERCA AUSER - Numero 2/2017
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                                                                                                                le sfide che dobbiamo affrontare

                                                                                                                Ivan Pedretti,
                                                                                                                Segretario generale Spi-Cgil

                                                                                                                Tutti gli studi demografici ci dimostrano che il numero di              presidi sanitari, se l’assistenza domiciliare non è garantita,
                                                                                                                persone anziane e non autosufficienti è destinato a salire.             se i mezzi di trasporto non sono efficienti, se tutto intorno
                                                                                                                Dall’altro lato gli indici di natalità ci dicono che si fanno           non esiste una comunità attenta e solidale sarà difficile, se
                                                                                                                sempre meno figli.                                                      non del tutto impossibile.
                                                                                                                Questo significa che l’Italia, così come la maggior parte dei           Non a caso l’azione di contrattazione sociale che lo Spi-Cgil
                                                                                                                paesi europei, in prospettiva sarà abitata prevalentemente              svolge in ogni territorio verte principalmente su questi temi.
                                                                                                                da anziani, con tutto quello che ciò comporta.                          È questo il terreno di confronto su cui ci dobbiamo misu-
                                                                                                                Può il nostro attuale sistema di welfare reggere a queste condizioni?   rare e su cui stiamo cercando di ottenere delle conquiste
                                                                                                                Di certo c’è che se non si interviene, difficilmente riuscire-          importanti, spesso riuscendoci.
                                                                                                                mo a tenerlo in piedi così come lo abbiamo conosciuto negli             È del tutto evidente che se l’obiettivo è quello di costruire
                                                                                                                anni. Credo pertanto che non sia davvero più rinviabile una             un nuovo welfare non possiamo più sottrarci da un con-
                                                                                                                grande azione che affronti questo tema trovando soluzioni               fronto vero e serio con tutti gli operatori del settore so-
                        e rette, alle carte dei servizi e ai com-   nale, di area geografica e di regione.      utili, innovative e in grado di rispondere ai nuovi bisogni.            cio-sanitario.
                        portamenti illeciti con riferimento al      Nei casi di assenza di fonti statistiche    La nostra società è stata prima agricola e poi industriale.             Se bisogna ad esempio aprire un presidio sanitario in un de-
      In sostanza il    recente rapporto dei NAS.                   ufficiali la ricerca assume a riferimen-    Oggi invece sono le città il cuore pulsante della nostra eco-           terminato luogo ci saranno dei lavoratori che si dovranno
                                                                    to studi, ricerche, approfondimenti         nomia. Da tempo assistiamo ad un ritorno nelle aree urbane              spostare, dei turni e degli orari di lavoro che dovranno essere
    modello italiano    Nel suo complesso la ricerca è stata        dei principali centri di elaborazione       con il conseguente abbandono di quelle interne.                         riprogrammati. Ecco, penso che questa discussione vada fatta.
    di cura della non   sviluppata con riferimento rigoroso a       sulla longevità e sulla cura di lunga du-   Ma le nostre città sono a misura di anziano? Evidentemente              Così come penso che una riflessione debba essere aperta nel
                        informazioni statistiche ufficiali nel      rata quali: Ministero della salute, Mi-     no. Penso alle tante zone degradate e disagiate che si tro-             nostro mondo sulle possibilità che ci offrono le nuove tecno-
     autosufficienza    quinquennio 2009 - 2013. Questa è la        nistero del lavoro e delle politiche so-    vano ovunque nel nostro paese oppure a quelle lontane dai               logie applicate al welfare, che non sono poche. Non bisogna
    degli anziani sta   copertura statistica abbastanza omo-        ciali, CNEL, AUSER, AeA, Network            centri abitati dove vivono per lo più persone anziane. Ma               averne paura o demonizzarle. Anzi, andrebbe veramente com-
                        genea garantita tanto da ISTAT quan-        nazionale per l’invecchiamento, Italia      penso anche al livello e alla qualità dei servizi che in tutto il       preso come queste possano rappresentare un’opportunità.
      manifestando      to dall’INPS. In alcuni casi, in effetti    Longeva, CENSIS, 50&Più, Scuo-              territorio nazionale vengono offerti.                                   Penso infatti che attraverso lo sviluppo della tecnologia un
      forti limiti di   molto pochi, vengono riportati dati         la Superiore dell’Amministrazione           La sfida di oggi è quella di consentire ad una persona anzia-           anziano può vivere meglio e con più salute. Guardiamo ad
                        aggiornati al 2015. I livelli di analisi,   dell’Interno, Assoprevidenza e di Iti-      na di potersi mantenere in salute dentro la propria abita-              esempio ai tanti progressi che si sono registrati sulla domo-
     inadeguatezza.     ad eccezione del capitolo sulla longe-      nerari Previdenziali. ADUC, Caritas         zione. Per farlo si rende necessario un sistema di servizi che          tica, sulla robotica e sull’innovazione sia sociale che più
                        vità in area OCSE, sono quello nazio-       Italiana.                                   glielo consenta. Se un ospedale è lontano, se non ci sono               prettamente tecnologica.

                                                                                                                                                                            I COMMENTI
Domiciliarità e residenzialità per l'invecchiamento attivo - LA RICERCA AUSER - Numero 2/2017
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                                                                                                                                   Dentro i territori.
                                                                                                                                   Lo sviluppo sociale di comunità come
                                                                                                                                   prospettiva per l’invecchiamento attivo

                                                                                                                                   Andrea Volterrani,
                                                                                                                                   Università Tor Vergata Roma

                                                                                                                                   Non si può mai sapere in anticipo di cosa siano capaci
                                                                                                                                   le persone, bisogna aspettare, dar tempo al tempo, è
                                                                                                                                   il tempo che comanda, il tempo è il compagno che sta
                                                                                                                                   giocando di fronte a noi, e ha in mano tutte le carte
                                                                                                                                   del mazzo, a noi ci tocca inventarci le briscole con la
                                                                                                                                   vita, la nostra.

                                                                                                                                                                          Cecità, Josè Saramago

                                                                                                                                   E
                                                                                                                                           ssere anziani non è facile nella società contemporanea,         comunità per il mantenimento di un livello minimo di
                                                                                                                                           ma anche nel passato lo era. L’idea di una presunta età         coesione sociale, per la crescita del capitale sociale, per la
                                                                                                                                           dell’oro è un mito che va sfatato. Le difficoltà di una         riproduzione della memoria storica, per la crescita delle
                                                                                                                                   società tradizionale e prevalentemente agricola erano certamente        relazioni tra generazioni. Sono tutti aspetti che sono
Se un dispositivo tecnologico ricorda ad un anziano di            sere utile alla sua estensione e alla sua maggiore efficienza.   diverse da quelle odierne, ma non meno dure per gli anziani.            profondamente intrecciati con la vita nelle comunità
prendere delle pastiglie agli orari giusti la sua salute ne be-   Ci sono già tante esperienze che vanno in questa direzio-        Oggi il tema centrale è la necessità di promuovere una maggiore         territoriali e anche con un livello più o meno elevato di
neficerà perché potrà fare una terapia in modo corretto.          ne. Guardarle e cercare di comprenderle credo sia una delle      consapevolezza di quello che gli anziani rappresentano nella            benessere sociale. Questa non è l’idea di un ritorno ad una
E questo significa che la condizione di quell’anziano non         sfide che un sindacato come il nostro deve assolutamente         quotidianità delle nostre comunità territoriali. È innanzitutto         comunità idealizzata che non esiste più, ma, piuttosto,
peggiorerà, che non dovrà necessariamente ricorrere all’o-        affrontare.                                                      una questione di percezione e di comprensione, ma anche di              il pensare ad uno sviluppo sociale di comunità che possa
spedale e che potrà vivere a lungo e in buone condizioni a        Credo quindi che i raggi della nostra azione possano e deb-      cambiamento negli atteggiamenti e nei comportamenti collettivi          vedere il protagonismo degli anziani accanto a tutti gli
casa propria.                                                     bano essere tanti. Da un lato abbiamo lo strumento della         degli stessi anziani e, ovviamente, di tutti i cittadini. Un processo   altri abitanti (e non solo cittadini), alle istituzioni e alle
Non solo, in questo modo anche i costi del welfare si abbat-      contrattazione a cui affiancare un lavoro di analisi e di stu-   di trasformazione che necessita di essere accompagnato con              organizzazioni di volontariato.
terebbero, con evidenti benefici per la sua famiglia e per la     dio di quello che dovrà essere in futuro un sistema di welfa-    azioni di comunicazione sociale di comunità, di animazione
collettività.                                                     re in grado di rispondere al grande tema dell’invecchiamen-                                                              Lo sviluppo sociale della comunità ha come base primaria la
                                                                                                                                   territoriale continua, di ri-attivazione dei corpi intermedi della
Questo non significa rivolgere lo sguardo ad un modello di        to della popolazione.                                            nostra società con funzioni diverse dal passato.        capacità di essere presenti negli aspetti minuti della nostra
welfare impersonale dove i robot prendono il posto delle          La ricerca e le proposte contenute nelle pagine che seguo-                                                               vita di tutti i giorni. Dal riconoscimento reciproco di essere
persone in carne ed ossa. La tecnologia infatti non è solo        no curate da Claudio Falasca per l’Auser nazionale sono un       Ma cosa dobbiamo percepire e comprendere? Gli anziani vicinato alla mutualità nei comportamenti sia nel supportare
sostitutiva di un determinato servizio o lavoro ma può es-        contributo importante a questo complesso lavoro.                 sono diventati una risorsa imprescindibile nelle nostre piccoli e grandi bisogni sia nel promuovere opportunità

                                                                                                                                                                                               I COMMENTI
Domiciliarità e residenzialità per l'invecchiamento attivo - LA RICERCA AUSER - Numero 2/2017
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                                                                                                                                  Dalle nuove tecnologie
                                                                                                                                  alla certificazione di qualità:
                                                                                                                                  le strade per migliorare l’assistenza

                                                                                                                                  Roberto Bernabei,
                                                                                                                                  Presidente di Italia Longeva

                                                                                                                                  L
per se e per gli altri, dal vivere bene e nel benessere alla      del volontariato per abdicare spesso inconsapevolmente a              a solitudine che spesso caratterizza la vita degli anzia-   dell’assistito da remoto, a vantaggio dell’efficacia e dell’ef-
sensazione di protezione diffusa, dalla moltiplicazione           richieste specifiche delle pubbliche amministrazioni locali,          ni, soprattutto nel contesto urbano, acuita dalla mi-       ficienza di tutti i servizi di assistenza domiciliare, sia privati
delle relazioni socievoli al rafforzamento di quelle amicali:     a loro volta miopi nel leggere cosa significasse davvero              nore autosufficienza, è uno dei fattori che maggior-        sia erogati dal Servizio sanitario.
sono tutte facce della stessa medaglia dove gli anziani, i        sussidiarietà nei territori a favore di una esternalizzazione   mente incide sulla loro speranza di vita e quindi sulla loro
cittadini e le associazioni di volontariato possono svolgere      votata solo al risparmio. In positivo, invece, la promozione    longevità. La solitudine andrebbe considerata alla stregua        Ancora sul fronte dell’assistenza domiciliare, emerge che il
un ruolo fondamentale.                                            e la crescita della cultura della prevenzione (per la salute,   di una vera malattia, che dà luogo a una perdita precoce          caregiver dell’anziano è spesso una badante. Il numero di
                                                                  per la sicurezza nelle abitazioni, contro la criminalità e      delle capacità cognitive, e per questo andrebbe anche con-        badanti presenti nel nostro Paese rappresenta una sorta di
Tutto questo è possibile però se consentiamo agli anziani di      l’illegalità) per tutta la comunità che è spesso relegata       trastata, anzitutto ripensando le nostre città secondo uno        servizio sanitario parallelo. Più di un milione di operatori
poter abitare la loro quotidianità in sicurezza, con semplicità   ai margini perché operiamo unicamente nella logica              schema socio-sanitario che sia conciliabile con le esigenze       e operatrici, dei quali non abbiamo un preciso censimento
di movimento e con la possibilità di agire spazi reali e          delle emergenze. Inoltre la diffusione di conoscenze e di       degli anziani: perché possano sentirsi meno isolati e, di con-    e dei quali non conosciamo l’effettiva capacità e formazio-
virtuali di relazione. La ricerca sulla domiciliarità evidenzia   competenze, vecchie e nuove, per contrastare analfabetismo      seguenza, restare fisicamente e cognitivamente attivi.            ne, sia dal punto di vista assistenziale sia dal punto di vista
molte carenze di base in merito alla sicurezza dell’abitare       di ritorno e ignoranza diffusa che sono premesse per lo                                                                           dei rudimenti in materia sanitaria. Proprio con lo scopo di
degli anziani che, almeno nel breve periodo, non sembrano         sviluppo di illegalità, frammentazione e vulnerabilità          Il primo passo, per rendere le città a misura delle persone       rispondere a queste mancanze e alle esigenze della popola-
avere risposte adeguate dalla pubblica amministrazione. Se        sociale. Infine una attenzione al mantenimento, alla cura       più avanti negli anni, dovrebbe consistere nell’adegua-           zione, opera dal ‘99, presso il CEMI (Centro di Medicina
a questo si accompagna una cronica debolezza rispetto alla        e allo sviluppo delle relazioni sociali che veda gli anziani    mento del nostro patrimonio immobiliare. In quest’otti-           dell’Invecchiamento) al Policlinico Gemelli di Roma, il
cura degli anziani (e non solo quelli in condizione di non        protagonisti di una nuova stagione di rinascita dei territori   ca è fondamentale il ruolo delle famiglie – quelle italiane,      CEPSAG, che ha l’obiettivo specifico di formare i badanti
autosufficienza grave) e, più in generale, alla prevenzione       e di una vitalità di cui sentiamo sempre più il bisogno.        come sappiamo, sono nella maggior parte dei casi proprie-         e poi di mettere in comunicazione la domanda e l’offerta di
fatta di crescita di consapevolezza e conoscenza delle                                                                            tarie delle abitazioni di residenza – che possono adottare        lavoro – a questo punto specializzata – nel campo dell’assi-
opportunità e delle possibilità di cura, ecco che diventa                                                                         una serie di accorgimenti per evitare situazioni di pericolo      stenza agli anziani.
difficile poter immaginare un percorso che possa modificare                                                                       tra le mura domestiche: eliminare tappeti e altri arredi “di
la condizione sociale degli anziani nella nostra società.            La ricerca sulla domiciliarità                               inciampo”, installare ‘alert’ e pro memoria per ricordarsi di     Vi è poi l’ampio capitolo della residenzialità assistita, dedi-
                                                                      evidenzia molte carenze di                                  assumere i medicinali prescritti, o banalmente di chiudere il     cata a chi non è più in condizione di continuare a vivere a
Quello che, invece, è possibile pensare con maggiore                                                                              gas. In tal senso può giocare un ruolo determinante la do-        casa propria, o preferisce – per diverse ragioni – rivolgersi
sicurezza sono le capacità che le organizzazioni di                  base in merito alla sicurezza                                motica e tutta quella tecnologia che può essere impiegata         a un contesto assistenziale più strutturato. È sotto gli oc-
volontariato potrebbero mettere in campo. Innanzitutto
                                                                       dell’abitare degli anziani                                 al servizio della tecnoassistenza, consentendo non solo ai        chi di tutti che le RSA, le residenze sanitarie assistenziali,
mettendo in secondo piano la fornitura di servizi, che                                                                            familiari e all’anziano stesso di vivere in modo più sereno,      presentano una densità, un livello di servizi e in generale
negli ultimi anni ha fatto perdere di vista il senso e il ruolo                                                                   ma rendendo anche possibile un monitoraggio continuativo          un’offerta particolarmente diversificata e disomogenea sul

                                                                                                                                                                                         I COMMENTI
Domiciliarità e residenzialità per l'invecchiamento attivo - LA RICERCA AUSER - Numero 2/2017
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                                                                                                      Il Programma “Viva gli Anziani!”:
                                                                                                      vincere l’isolamento sociale
                                                                                                      degli anziani

                                                                                                      Maria Chiara Inzerilli,
                                                                                                      Comunità di Sant’Egidio

                                                                                                      P
                                                                                                             er provare a delineare la genesi e gli obiettivi del            be degli invisibili”, facendone un’analisi lucida e agghiac-
                                                                                                             Programma «Viva gli Anziani!» della Comunità di                 ciante: questo popolo di anziani, scomparso in poco tempo,
                                                                                                             Sant’Egidio, bisogna tornare al drammatico evento               segnalava - e segnala anche oggi - alla nostra attenzione una
                                                                                                      della super mortalità, verificatasi in Europa durante le on-           “catastrofe umanitaria”, avvenuta nel silenzio. Si tratta di
                                                                                                      date di calore dell’estate 2003.                                       persone che vivevano fra noi, ma come “invisibili”, morti
                                                                                                                                                                             anzitempo alla vita sociale, tanto da essere dimenticati da
                                                                                                       Il Programma nasce nel maggio del 2004 proprio come ri-               tutti già da vivi. Lo stesso autore, nell’analizzare le ragioni
                                                                                                      sposta, allo stesso tempo operativa e culturale, allo scandalo         di un tale abbandono, mise l’accento sulla cattiva volontà
                                                                                                      di quelle morti, che solo in Italia superarono i 20.000 casi e         politica nella gestione dei servizi di Welfare: si lascia che
                                                                                                      riguardarono per il 92% anziani over 75 abitanti delle gran-           sia la penuria di risorse messe a disposizione a favorire una
                                                                                                      di città, spesso soli.                                                 sorta di eutanasia sociale, che appare in tutta la sua dram-
                                                                                                                                                                             maticità soltanto durante l’emergenza, ma che è di fatto una
                                                                                                      Lo stesso fenomeno si verificò nel resto d’Europa, soprat-             prassi quotidiana.
                                                                                                      tutto in Francia. Emblematico fu il caso della città di Parigi,                  Del resto questo triste fenomeno non può essere
                                                                                                      dove per più di 300 persone anziane morte a causa del cal-             considerato un fatto isolato né spiegato solo con l’emergen-
nostro territorio nazionale. Di qui la nostra idea di lanciare                                        do, non si trovò un parente o un conoscente, che ne volesse            za (in questo caso climatica): le cronache dei quotidiani ri-
un “Sigillo Qualità Italia Longeva”. Si tratta di una certifi-                                        celebrare il funerale, tanto che dovette intervenire il Gover-         portano di tanto in tanto episodi simili. E’ del 18 settembre
cazione a garanzia della rispondenza delle prestazioni ero-          Il primo passo, per rendere le   no, organizzando un solenne funerale di Stato, come si fa              del 2015 l’inchiesta pubblicata sulla cronaca di Roma del
gate nelle RSA alle più importanti linee guida ed eviden-                                             per i militi ignoti.                                                   “Corriere della sera” a firma di Rinaldo Frignani dal titolo
ze scientifiche in campo clinico. Questo Certificato non              città a misura delle persone                                                                           “L’infinita strage dei fantasmi”2, dove l’autore, commentan-
è un riconoscimento ispirato alla logica della premialità,          più avanti negli anni, dovrebbe   Martin Winckler, in un articolo apparso nel settembre 2003             do il ritrovamento dell’ennesima persona anziana morta in
ma piuttosto un percorso di miglioramento. Consente alle                                              su Le Monde Diplomatique,1 definì quell’evento “l’ecatom-              casa da giorni, riporta il dato di circa 100 anziani morti in
RSA, che su base volontaria decidono di intraprenderlo, di         consistere nell’adeguamento del
ottenere – in caso di esito positivo della verifica, e quindi in   nostro patrimonio immobiliare.     1. Martin Winckler, Morire di caldo, segnale di una sanità malata, Le Monde diplomatique, settembre 2003.
presenza di uno sforzo di conformazione alle best practice
internazionali – un apposito sigillo, quale riconoscimento                                            2 . http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_settembre_19/infinita-strage-fantasmi-morti-100-anziani-abbandonati-deced904-5e2f-11e5-9dfc-2
della certificazione d’eccellenza.                                                                    c0d272590d9.shtml

                                                                                                                                                                   I COMMENTI
Domiciliarità e residenzialità per l'invecchiamento attivo - LA RICERCA AUSER - Numero 2/2017
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simili condizioni di abbandono nel 2014 a Roma e Provin-                          che non è riservata solo a questa generazione, ma riguarda                   più deboli. E poiché l’essenza della morale è la responsabilità         modello di intervento da applicare in larga scala a da vali-
cia. Il caso di Ponte di Nona rimane forse il più eclatante.                      tutti: è dunque un segnale di imbarbarimento della società                   che ci si assume per l’umanità degli altri, quello è anche il           dare dal punto di vista dei risultati attesi e della replicabilità
Maria Carmela Privitera, ex insegnante sessantatreenne, di                        civile da cogliere e da contrastare.                                         metro del livello etico di una società”4. Se i vecchi, che indub-       in contesti diversi.
cui non si avevano tracce dal gennaio 2014, è stata trovata                                                                                                    biamente rappresentano una porzione “fragile” della nostra
morta nella sua casa romana il 16 settembre 2015 dall’uffi-                       Di fronte a tutto questo si è reso necessario immaginare                     società, sono tenuti ai margini tanto da non esistere, questo           Dall’idea motrice della Comunità di Sant’Egidio, si svilup-
ciale giudiziario, arrivato per notificarle una ingiunzione di                    nuovi scenari culturali e nuove strategie di intervento, in                  rappresenta una minaccia trasversale per il futuro delle no-            pa da subito una partnership articolata a cui contribuiscono
sfratto. I vicini, invece di segnalarne la scomparsa, avevano                     grado di affrontare questo nodo epocale, da cui dipende la                   stre città, che già riguarda tutti: giovani, anziani, ma anche          diversi attori pubblici e privati, con ruoli e pesi diversi (in
sigillato la porta per non sentirne l’odore.                                      tenuta stessa del nostro tessuto sociale.                                    chiunque scivoli nel limbo dell’ ”inutilità” come chi perde             particolare si segnala il contributo di Enel Cuore Onlus e
                                                                                                                                                               il lavoro o la salute. I vecchi, che Papa Francesco definisce           di Roma Capitale, Regione Lazio, ASL Rm1 e ASL RM 3).
Questo dramma delle morti in solitudine degli anziani rap-                        Zygmunt Bauman, recentemente scomparso, a questo pro-                        vittime dell’attuale “cultura dello scarto”, sono l’avanguar-
presenta la punta di un iceberg e la più tragica conseguenza                      posito affermava: ”La portata di un ponte si misura dalla for-               dia e lo specchio del destino amaro dell’intera società, se             Il Programma “Viva gli Anziani!” ha dunque fra i suoi
di una realtà molto più diffusa, che è la condizione di isola-                    za del suo pilone più debole. La qualità umana di una società                non avviene un cambiamento di rotta verso una nuova cul-                obiettivi prioritari il contrasto dell’isolamento sociale de-
mento sociale3, in cui vivono milioni di anziani, condizione                      dovrebbe misurarsi sulla qualità della vita dei suoi soggetti                tura di inclusione della fragilità.                                     gli anziani attraverso la prevenzione degli effetti negativi di
                                                                                                                                                                                                                                       eventi critici (ondate di calore, epidemie influenzali, cadu-
3. è necessario fornire alcune definizioni di “isolamento sociale” e dare qualche cenno sulla letteratura a riguardo. Sicuramente è opportuno citare           Da queste ed altre considerazioni, nasce dunque la sfida                te, la perdita del convivente etc.) sulla salute degli over 80,
Robert Kahn, ricercatore sociale americano, che alla fine degli anni ’90 pubblica con altri lo studio “Successfull Aging”, in The gerontologist, 1998          del Programma “Viva gli Anziani!”, che si radica nel know               fra le principali cause di mortalità o di ricorso all’istituzio-
fra i primi a dare una definizione di isolamento sociale come fattore di disumanizzazione. I suoi studi si pongono l’obiettivo di misurare il fenomeno         how maturato dalla Comunità di Sant’Egidio in più di qua-               nalizzazione.
attraverso parametri oggettivi e misurabili. Altri studi si sono concentrati sulla correlazione fra isolamento sociale ed aumento della mortalità: ad          rant’anni di prossimità al mondo degli anziani, a Roma e
esempio Sugisawa et altri in una ricerca longitudinale triennale su un campione di 2.200 anziani giapponesi, ha esaminato gli effetti delle reti sociali       nel mondo. Già dai primi anni ’70 si rifletteva a Sant’Egi-             La strategia proposta è il monitoraggio attivo: un nuovo
e di sostegno sociale sulla mortalità. Tra le cinque variabili di relazioni sociali, la partecipazione sociale ha un forte impatto sulla mortalità, e questo   dio sulla figura dell’anziano come grande malato di solitu-             modello di intervento pensato per raggiungere grandi co-
effetto rimane statisticamente significativo quando altri fattori sono considerati. La partecipazione sociale, il sostegno sociale, e sentimenti di soli-      dine, in un’epoca in cui, anche per consistenza statistica, il          orti di popolazione anziana.
tudine si trovano ad avere effetti indiretti sulla mortalità degli anziani giapponesi attraverso i loro legami con malattie croniche, stato funzionale, e      tema della vecchiaia non era all’ordine del giorno, mentre il
la salute auto-stimata (in Journal Gerontol. 1994 Jan;49(1):S3-13.Social networks, social support, and mortality among older people in Japan.Sugi-             dibattito culturale si concentrava su altro.                            Nell’individuazione dei destinatari si riscontra un’altra
sawa H1, Liang J, Liu X ). Ugualmente significati i risultati degli studi longitudinali statunitensi di Seeman ed altri (Seeman, SL Syme - Psychosoma-                                                                                 delle idee forti del Programma, il modello olistico; infatti i
tic Medicine, 1987 - journals.lww.com, Social networks and coronary artery disease: a comparison of the structure and function of social relations as          Questa riflessione, nutrita dalla vicinanza concreta alla               destinatari diretti sono tutti gli over 80 residenti nel terri-
predictors of disease, 1987), nella quale si è visto che in un arco di osservazione di cinque anni le persone prive di legami hanno una mortalità dalle        condizione degli anziani delle periferie di quegli anni, ha             torio individuato per la realizzazione del Programma, men-
due alle quattro volte superiori a chi ha diversi tipi di legami. Esistono poi degli studi più recenti come quello dell’Organizzazione Mondiale della          portato ad individuare alcuni nodi decisivi, attuali ancora             tre i destinatari indiretti sono il grande universo degli attori
Sanità del 2004 dal titolo “Integrazione sociale e Mortalità” che confermano questi risultati. A questi si aggiungono nuove ricerche che mettono               oggi: fra questi l’estraniazione del vecchio dal suo contesto           delle reti informali (vicini, portieri, commercianti, medici
in correlazione isolamento sociale e funzioni cognitive. Ad esempio lo studio del 2010 di Oscar Ybarra dell’Università del Michigan mostra come                di vita abituale, attraverso il ricorso all’istituzionalizzazio-        di base etc.) e formali ( operatori dei servizi socio- sanita-
le interazioni sociali influenzino direttamente la memoria e la performance mentale in modo positivo. Va citato l’importante lavoro di Fratiglioni             ne, o una condizione di vita marginale nella città, che arriva          ri), cioè tutta la rete di rapporti che circonda gli anziani.
et altri, pubblicato nel 2000 su The Lancet, che analizza in uno studio longitudinale, condotto su 1.368 persone anziane che vivevano a casa e con             fino all’invisibilità e che in questo senso è veramente “de-            Dal 2004 ad oggi sono stai convolti nel Programma più di
funzioni cognitive buone di base. Dopo l’osservazione di tre anni si è potuto constatare che una rete sociale povera o limitata incrementa il rischio          mocratica” e trasversale.                                               12.000 anziani e più di 24.000 beneficiari indiretti.
di demenza di ben il 60%.Fra gli studi più recenti va citato “Researchers Confront an Epidemic of Loneliness” di KATIE HAFNERSEPT apparso                      Il Programma “Viva gli Anziani!” nasce dunque da quest’e-
sul The New York Times del 5 settembre 2016.                                                                                                                   sperienza decennale, dalla sollecitazione puntuale dei fatti            “Viva gli Anziani!” è attivo tutto l’anno con campagne in-
                                                                                                                                                               del 2003 e dal desiderio di mettere al servizio di tutti que-           formative, telefonate, visite domiciliari ed interventi vari
Questi ed altri lavori hanno contribuito all’elaborazione del concetto di determinanti sociali della salute, come delineato dalla Commissione Europea          sto patrimonio di conoscenza e di storia, rendendolo un                 nel Centro Storico di Roma, recentemente in altre aree cit-
nel Rapporto sulla situazione sociale dell’Europa 2003 (http://www.amblav.it/Download/Situazione_Sociale_Europea-Panorama_2004.pdf ) che                       4. Z. Bauman, Una nuova condizione umana, Vita e Pensiero, Milano 2003, p.147. Dello stesso autore si veda anche Z. Bauman, La solitudine del
afferma il ruolo protettivo sulla salute, che esercitano le reti di prossimità.                                                                                cittadino globale. Feltrinelli, Milano; 2000.

                                                                    I COMMENTI
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tadine e in altre città italiane. Si tratta di un lavoro capil-      pravvivenza degli anziani oggetto dell’intervento, a fronte       ni!” la stima di questi risparmi, calcolati sulla base delle
lare finalizzato a creare punti di riferimento all’interno del       del gruppo di controllo rappresentato dagli anziani residen-      tariffe attualmente vigenti presso la Regione Lazio e sulla
quartiere ed una rete di prossimità personalizzata intorno           ti nei rioni dove non è presente il Programma5.                   media dei contributi erogati da Roma Capitale per la parte                 La strategia proposta
ad ogni anziano, che possa proteggerlo dalle conseguenze                                                                               assistenziale è pari a circa 600.000 Euro l’anno.
legate a situazioni di emergenza di vario genere. Questo la-         Un altro dato significativo è la riduzione del tasso di ospe-                                                                              è il monitoraggio attivo:
voro costruisce fiducia, nel senso che dà a ciascuno la pos-         dalizzazione stimato intorno al 10% annuo, come pure              Ad una migliore qualità della vita (minore ospedalizzazio-            un nuovo modello di intervento
sibilità di un appoggio del quale fidarsi in un momento di           quella del costo medio per ricovero, entrambe statistica-         ne e minore istituzionalizzazione) corrisponde una minore
difficoltà con ricadute positive sulla qualità della vita degli      mente significative.                                              spesa per l’assistenza; tale risultato diviene particolarmente        pensato per raggiungere grandi
anziani e di tutto il quartiere                                                                                                        significativo in tempi di contrazione della spesa pubblica.           coorti di popolazione anziana.
                                                                     In sintesi: gli anziani seguiti dal Programma si ricoverano
Infatti la riuscita del Programma sta nella capacità di con-         in ospedale meno e con minor frequenza degli anziani delle        Non è dunque impossibile coniugare efficienza del sistema
nettere l’anziano, i suoi bisogni, ma anche le sue risorse,          altre zone di Roma (la riduzione del tasso di ospedalizza-        dei servizi con un approccio relazionale puntato all’inclusio-
con il tessuto connettivo del suo ambiente, costituito da            zione si può stimare di circa il 10%);                            ne dei più fragili, anzi è necessario farlo per il futuro di tutti.
tutti quei soggetti, che lo abitano e che necessariamente si
relazionano fra loro, e con il territorio nel suo complesso.         Gli anziani del Programma arrivano in ospedale con pato-
                                                                     logie “meno costose” per la Sanità Regionale, grazie all’ope-
La parola chiave è “relazione” e gli operatori del Program-          ra di prevenzione di cui sono beneficiari. Anche in questo
ma sperimentano quotidianamente la necessità di costrui-             caso la riduzione dei costi è del 10 %.
re queste relazioni, da cui scaturiscono poi le soluzioni ai
problemi individuali e collettivi, come la mancanza di un            Relativamente ai ricoveri in residenza, il tasso di inciden-
servizio o la difficoltà di un singolo, che trova risposto nel       za per gli anziani del Programma è dello 0,6% annuo tra il
mutuo aiuto suscitato dal lavoro di rete del Programma.              2005 ed il 2013. In altri Municipi il tasso è di poco infe-
“Relazione” come risposta all’ “isolamento”.                         riore all’1%.

Si tratta ora di provare a valutare l’impatto di questa nuo-         Una riduzione del 40% dei ricoveri in residenza appare
va strategia di intervento in termini di salute pubblica e           quindi un dato realistico e di grande interesse per il mana-
di qualità della vita dei beneficiari: il primo elemento da          gement dei servizi socio-sanitari (in relazione ai risparmi
considerare è la mortalità. Dai dati messi a disposizione            che si otterrebbero se il Programma fosse messo a sistema).
dall’Ufficio Statistico di Roma Capitale emerge come il
Municipio I° Centro Storico, dove il Programma è attivo              Siamo quindi di fronte ad un modello di grande interesse
da dodici anni in alcuni rioni, abbia la mortalità più bassa         per i decisori pubblici: infatti la riduzione del 10% dei costi
degli over 75 di tutta la città. Analizzando il dato specifico       dei ricoveri ospedalieri e del 40% delle istituzionalizzazioni
sulla mortalità estiva nel solo Municipio I° si osserva che il       comporta una riduzione generale della spesa sia per il com-
dato migliore sulla mortalità 2014 2015 si ha proprio nei            parto sanitario che per quello sociale.
rioni target del Programma (Trastevere, Esquilino, Testac-
cio). Questo conferma l’incidenza positiva in termini di so-         Sul campione di 5.000 anziani seguiti da “Viva gli Anzia-

5. http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_notizie_2626_listaFile_itemName_14_file.pdf

                                                          I COMMENTI
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“Domiciliarità e residenzialità                                                                                                              tavia invecchiando andranno inevitabilmente incontro a malat-
                                                                                                                                             tie croniche che incideranno non poco sul sistema sanitario.
                                                                                                                                                                                                                                 la copresenza di due linee di azione: la “domiciliarità” e la
                                                                                                                                                                                                                                 “residenzialità”. La prima si fonda sulla convinzione pro-

per l’invecchiamento attivo”                                                                                                                 L’ISTAT3 stima che nel 2013 circa 2,5 milioni di anziani
                                                                                                                                                                                                                                 fondamente radicata e diffusa nella cultura comune che
                                                                                                                                                                                                                                 per le persone anziane rimanere in casa propria è sempre e
                                                                                                                                             fossero afflitti da limitazioni funzionali (Tab.1), con picchi                      comunque la soluzione migliore. La seconda linea, quella
                                                                                                                                             significativi nel Sud (Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia) e                       della residenzialità, è costituita da quell’insieme di strut-
                                                                                                                                             tassi più bassi nel Nord Italia. In particolare le limitazioni                      ture (presidi) pubblici e o privati in cui le persone anziane
                                                                                                                                             più frequenti ovunque sono quelle delle attività nella vita                         bisognose di assistenza vendono ospitate anche a tempo in-
                                                                                                                                             quotidiana (Activities of Daily Living, ADL) che interessa                          definito.
                                                                                                                                             1,6 milioni di anziani, con tasso nazionale del 12,8%), a se-
                                                                                                                                             guire quelle relative al movimento che interessa 1,3 milioni,                       Il confronto quantitativo tra le due linee di azione vede de-
                                                                                                                                             con un tasso del 10,2% e al confi­namento che interessa 1,2                         cisamente favorita la domiciliarità a cui ricorrono circa 2,5
                                                                                                                                             milioni con un tasso del 9,4%.                                                      milioni di anziani, mentre nelle strutture per la residenzia-
Invecchiamento: una prospettiva con cui fare i conti                    mondo si contano 868 milioni di persone ultrasessantenni,                                                                                                lità trovano assistenza poco più di 278.000 di anziani auto-
Il pianeta sarà sempre più popolato da anziani e il cambia-             pari al 12% della popolazione, con proiezioni che si spin-                       Tab. 1 - ANZIANI PER TIPO DI LIMITAZIONI FUNZIONALI.                    sufficienti e non nel 2013.
                                                                                                                                                                              Valori % 2013
mento è già sotto i nostri occhi. In Italia nel 2011 le perso-          gono verso i 2,4 miliardi per il 2050, quando 21 persone su
                                                                                                                                                                                 Tipo di limitazione funzionale
ne con più di 65 anni erano 12.171.292, il 20,5% del totale             100 avranno più di 60 anni.                                                     Con
                                                                                                                                                                                                                                 Un modello sempre più inadeguato
                                                                                                                                                                                                    Limitazioni   Limitazioni
della popolazione. Già oggi, secondo i recenti dati EURO-                                                                                           limitazioni
                                                                                                                                                                  Confinamento
                                                                                                                                                                                    Limitazioni
                                                                                                                                                                                                       nel        vista,udito,
                                                                                                                                                     funzionali                    nelle funzioni
                                                                                                                                                                                                    movimento        parola                    ANZIANI IN CURA DOMICILIARE
STAT, siamo il paese europeo più vecchio: il 21,4% ha più’              Un futuro con più anziani che giovani
                                                                                                                                                                                                                                                     E RESIDENZIALI
di 65 anni, rispetto a una media UE del 18,5%, e il 6,4% ne             Per la prima volta nella storia dell’umanità nel mondo ci             IT       19,8           9,4              12,8            10,2           5,2
                                                                                                                                                                                                                                                     DATI ISTAT 2013
ha più di 80, contro una media di 5,1%. Nel 2050 l’ISTAT                saranno più ultra sessantenni che ragazzi sotto i 16 anni.                                                   Elaborazione AUSER su dati ISTAT
                                                                                                                                                                                                                                                      278.000
prevede che gli anziani saranno 21.775.809, il 34,3% della              Uno scenario dalle inedite implicazioni sociali ed econo-
popolazione. Si passerà da un rapporto 1 a 5 a un rapporto              miche che richiede, già oggi, come sollecita l’OCSE1, uno            Meno ospedali e più cura
1 a 3 (Grafico 1).                                                      straordinario impegno politico e culturale nella elaborazio-         Comprensibilmente questo scenario si estenderà con la
                                                                        ne di una nuova idea del corso di vita delle persone capace          maggiore longevità. Farvi fronte richiede indubbiamente                                                              2.500.000
                                                                        di superare stereotipi desueti ed a cui adeguare i tempi del         un deciso cambio di direzione che sposti il centro dell’at-
                                                                        lavoro e del tempo libero, i sistemi previdenziali e sanitari,       tenzione nell’azione di assistenza dalla cura in acuto al nu-
                                                                        le politiche abitative e urbane.                                     mero sempre maggiore di pazienti cronici.                                                            Domiciliare      Residenziale

                                                                                                                                             Purtroppo l’Italia è in ritardo nel maturare un proprio si-
                                                                        Per comprendere pienamente la dimensione del problema                stema di assistenza a lungo termine (Long term care – LTC)                          Tuttavia tanto la domiciliarità, quanto la residenzialità ma-
                                                                        la Ragioneria Generale dello Stato2 valuta che, nelle previ-         rivolto agli anziani con particolare riferimento alla non au-                       nifestano gravi limiti di inadeguatezza.
                                                                        sioni dello scenario nazionale base, la spesa per l’assistenza       tosufficienza.                                                                      Quantitativa: di carattere strutturale derivante dalla pro-
                                                                        di lunga durata passerà dall’ 1,9% del PIL nel 2015 al 3,2%                                                                                              gressiva crescita dei longevi e di carattere congiunturale
                                                                        del PIL nel 2060.                                                    Il modello italiano di cura                                                         per gli effetti della crisi sui redditi familiari e sulle finanze
                                     Elaborazione Auser su dati OCSE                                                                         La cura di lunga durata (LTC) in Italia si caratterizza per                         pubbliche.        Qualitativa: come conseguenza della inca-
                                                                        Cambia la “vecchiaia”                                                3. ISTAT – Condizioni di salute, condizioni di rischio e prevenzione-               pacità dell’attuale modello di assistenza di corrispondere
Una prospettiva che non interessa solo l’Italia. In tutto il            I “nuovi anziani” sono sempre più persone in buona salute, tut-      2014. L’indagine è stata realizzata su un campione ampliato grazie al               alle domande che esprimono i nuovi anziani.
1. OCSE – Ageing : debate the issues – 2015 – Rapporto dell’OCSE sull’invecchiamento della popolazione a livello globale.                    sostegno del Ministero della Salute e delle regioni per produrre stime a
2. Ministero dell’Economia e delle Finanze - Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato - Le tendenze di medio e lungo periodo del   livello regionale e sub-regionale, per un totale complessivo di circa 120
sistema pensionistico e socio sanitario – Rapporto n. 17 - 2016                                                                              mila rispondenti.

                                                SINTESI DELLA RICERCA AUSER
22                                                                                                                                                                                                                      AeA informa                                                                     23

I LIMITI NELLA DOMICILIARITA’                                                                                                                            del 16,7% nel Nord ovest, del 4,3% nel Nord est, del 4% nel                zionale diminuisce nel quinquennio dal 50,2 al 47,2. Dimi-
In Italia il sistema di cura degli anziani non autosufficienti               Con le recenti leggi di stabilità si sta progressivamente re-               Centro, del 9,1% nel Meridione. Nello stesso periodo i valori              nuisce nel Nord ovest dal 37,9 al 36,7, più drasticamente
si regge in larga parte sul contributo delle famiglie: secon-                cuperando il livello dei fondi stanziati nel 2009 (Tab. 3),                 pro capite della spesa per anziani sono scesi a livello nazio-             nel Nord est dal 73,5 al 58,3, lo stesso nel centro nel Centro
do l’ISTAT4 in Italia ci sono circa 3,3 milioni di caregiver                 ma nonostante questi reintegri i fondi statali restano net-                 nale da 119 a 107€, passando dai valori massimi del Nord est               dal 68,9 al 63,4, aumenta sensibilmente nel Meridione da
familiari, l’8,6% della popolazione italiana adulta, che si                  tamente inferiori al fabbisogno. Da sottolineare, inoltre,                  di 112€ ai valori minimi del Meridione di 50€ (Grafico 3).                 39,1 a 52,3 mentre si dimezza nelle isole dal 24,5 a 13.
prende cura di adulti anziani, malati e disabili.                            che il rifinanziamento ha carattere esclusivamente annuale,                                                                                            L’indice di presa in carico diminuisce a livello nazionale dallo
In prospettiva si prevedono crescenti difficolta                             mentre per gli anni successivi permane la situazione di in-                                                                                            0,9 allo 0,6. Nelle aree geografiche l’indice diminuisce in tutte
                                                                             certezza sui fondi disponibili.                                                                                                                        quelle del Nord mentre rimane costante nel resto del Paese
Cresce la domanda di assistenza, ma le risorse per i ser-
vizi sono inadeguate
                                                                                              Tab. 3 - FONDI PER LE POLITICHE SOCIALI
Per la prima volta nella storia del Paese la copertura dei servizi                                 DELLE REGIONI DAL 2009 - 2013.
                                                                                                         Valori in milioni di euro
e degli interventi per anziani non autosufficienti presenta tutti
                                                                               Anno       2009       2010        2011        2012          2013
segni meno: in tutti i servizi sono diminuiti gli anziani presi                                                                                                                             Elaborazione AUSER su dati ISTAT
                                                                               Fondi       1155       897        303          70            575
in carico, nonostante cresca il numero di anziani non autosuf-
ficienti; gli utenti ospiti di strutture residenziali fra il 2009 e                                              Elaborazione AUSER su dati ISTAT
il 2013 sono diminuiti del 9,1%; quelli che hanno l’indennità                                                                                                                                                                                                           Elaborazione AUSER su dati ISTAT
di accompagnamento sono scesi dal 12,6% del 2011 al 12,0                     I comuni costretti a tagliare i servizi
del 2013. La spesa per servizi sociali per anziani di regioni e              La spesa per interventi e servizi sociali dei comuni singoli e                                                                                         Si riduce il Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD)7
comuni dal 2009 al 2013 è diminuita del 7,9%.                                associati nel 2009 e 2013 ha subito una diminuzione com-                                                                                               Nel quinquennio 2009-13 i comuni che offrono il servizio di
Il Fondo nazionale per le politiche sociali5, il princi-                     plessiva dell’1,4%. Nelle regioni del Nord ovest si è ridotta                                                                                          assistenza domiciliare i diminuiscono passando a livello nazio-
pale canale di finanziamento, con i continui tagli, che                      del 7,3%, dell’1,4% nel Nord est: la somma della spesa delle                                                                                           nale dall’86,3 all’85,7% (Grafico 5).
hanno raggiunto anche livelli del 30-40% annuo, è sta-                       due aree nel 2013 è il 54,7% del totale nazionale (56,5% nel                                                                                           Nelle diverse aree geografiche l’offerta del servizio diminuisce
to fortemente ridimensionato dalle leggi finanziarie                         2009). Nel Centro e nelle Isole è aumentata del 6%, men-                                                       Elaborazione AUSER su dati ISTAT        in tutte con l’eccezione del centro e delle Isole. Nel Nord ovest
annuali fino a raggiungere nel 2012 valore solo sim-                         tre è diminuita del 7,5 nel Meridione. Cifre che tradotte in                                                                                           l’offerta diminuisce passando dal 91,3 all’89,9%, nel Nord est
bolico (Tab. 2). Nel 2016 la dotazione del fondo è del                       valori pro capite significano come media nazionale il pas-                  Si contrae il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI)6          dal 94 al 90,8%, nel Meridione 74,9 al 72,2, nel Centro invece
78% in meno di quella che aveva nel 2009. Ciò significa                      saggio da 118 a 117 € dal 2009 al 2013, ma con una enorme                   A livello nazionale i comuni che offrono il servizio di as-                aumenta dall’83,2 all’83,7 e nelle Isole dall’82,9 all’84,7%.
per gli enti locali la scomparsa di una fonte di finanzia-                   variabilità tra le diverse aree che va dai 159€ pro capite nel              sistenza domiciliare integrata nel periodo 2009-13 sono                    Riguardo all’indice di copertura territoriale del servizio ab-
mento che contribuisce per il 12,1% alla spesa sociale.                      Nord est ai 51€ nel Meridione: una differenza di 3 a 1.                     passati dal 41,9% al 41%. Nel Nord ovest l’offerta del servi-              biamo una leggera diminuzione a livello nazionale passan-
                                                                                                                                                         zio aumenta dal 38,5 a 43,4% dei comuni, nel Nord est c’è                  do dal 89,2 a 89,1. Nelle aree geografiche diminuisce nelle
               Tab. 2 – RISORSE PER IL FONDO NAZIONALE
                                                                             Crolla la spesa per anziani                                                 una contrazione netta del numero dei comuni passando dal                   aree del Nord, del Centro e nelle Isole, aumenta di 6 punti
              PER LE POLITICHE SOCIALI (FNPS) 2009 - 2016.                   Se la spesa complessiva per i servizi sociali degli enti terri-             73,8% al 54,8%, anche nel centro diminuiscono dal 51,7%                    nel Meridione passando dal 75,4 all’81,6.
                           Valori in milioni di euro.
                                                                             toriali si è contratta nel quinquennio 2009 - 13 dell’1,4%,                 al 43,3%. Nel Meridione i comuni aumentano dal 32,4 al                     Relativamente all’indice di presa in carico diminuisce sia a
  Anno    2009    2010     2011    2012    2013    2014      2015   2016
                                                                             quella destinata agli anziani ha subito una ben più drastica                37,4%, lo stesso nelle isole dal 7,8 al 10,3% (Grafico 4).                 livello nazionale da 1,6 a 1,3 e sia in tutte le aree geografi-
 Fondi    1420     435     218      43     344     297,5     313    312      riduzione dell’8% (Grafico 2). Ad eccezione delle Isole, dove               L’indice di copertura territoriale del servizio a livello na-              che. Lo stesso nelle regioni con l’unica eccezione del Friuli
                                    Elaborazione AUSER su dati ISTAT         è aumentata del 4%, nelle restanti aree è diminuita ovunque:
                                                                                                                                                         6. Assistenza domiciliare integrata (ADI): indica il sistema di interventi e servizi sanitari offerti presso il domicilio dell’assistito. Vedi anche
4. ISTAT - La conciliazione tra lavoro e famiglia – 2011                                                                                                 definizioni.

5. Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (FNPS): è la fonte nazionale di finanziamento degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie,   7. Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD): indica quel complesso di servizi socio-assistenziali erogati dai comuni nel proprio territorio a favore
così come previsto dalla Legge quadro di riforma dell’assistenza 328/2000.                                                                               della popolazione anziana. Vedi anche definizioni.

                                                  SINTESI DELLA RICERCA AUSER
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