"Si dia ampia libertà di saltare, correre, schiamazzare" - Rivista fondata da S. Giovanni Bosco nel 1877 - Il ...
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Mensile - Anno CXLIV - n. 02 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art.1, comma 1 Aut. GIPA/ C / Padova - Spedizione n. 02/2020 Don Bosco FE BB nel 1877 RA IO 20 schiamazzare” Rivista fondata da S. Giovanni Bosco 20 di saltare, correre, “Si dia ampia libertà
LE COSE DI DON BOSCO La caraffa B.F. S ono una splendida caraffa (o Giunti alla casa, il signor se preferite una brocca) di Clément corse dalla moglie origine francese. Sono fatta per avvertirla. La signora, di ceramica pregiata bianca, cerchia- donna caritatevole e pia, andò ta d’oro e argento. Sono elegante e subito a offrirgli di pranzare molto chic, nonostante la mia età con loro. Egli accettò e du- più che centenaria. rante la refezione ascoltò amo- Facevo una magnifica figura sulla to- revolmente il racconto delle sue vaglia del tavolo da pranzo di Mada- disgrazie, la più dolorosa delle quali disse loro che era venuto un prete e me Adele Clément a Saint-Rambert era quella di un figlio diventatole per aveva guarito il figlio! La balia abi- d’Albon, nella Francia del Sud. un malore improvviso cieco, sordo e tava a Coinaud, villaggio distante tre Quel giorno, il 14 ottobre 1878, nella muto. La poverina non sapeva darsi chilometri da Saint-Rambert, e dai casa della signora entrò un prete sco- pace; aveva pregato tutti i Santi, ma calcoli fatti risultò che il momento in nosciuto, che parlava francese e non nulla veniva a lenire la sua pena. Il cui il prete era entrato là coincideva volle dire il proprio nome, ma alle prete le disse: «Pregate, buona signo- con quello in cui era uscito da casa reiterate insistenze rispose: «Di qui ad ra, e sarete esaudita». Clément. alcuni anni il mio nome sarà stampa- Io ero lì, accanto alla bottiglia di Per sette anni, quella brava famiglia to nei libri e quei libri vi capiteranno vino e il prete mi prese in mano e cercò di indovinare chi fosse quel tra mano. Allora saprete chi sono io». disse: «Conservate questa caraffa per prete misterioso. Un giorno, una L’aveva condotto in casa il marito mio ricordo». Poi si alzò ed esclamò: delle persone che avevano visto il della signora, negoziante di olio e «Una voce mi chiama e bisogna che prete guarire il bimbo e ne ricordava carbone. Stava tornando da Chanas, io parta». E partì. benissimo la fisionomia, si recò dai un paesino distante mezzo chilome- La signora si precipitò dal marito, coniugi Clément con un libro che tro da Saint-Rambert, dove aveva attaccarono in fretta e gli volarono parlava di don Bosco e ne portava il trasportato un carico di merce. Im- dietro, sicuri di raggiungerlo presto; ritratto. «È lui il prete che vi ha gua- provvisamente aveva scorto sul ciglio ma più non lo videro e credettero che rito il figlio!» Lo riconobbero senza della strada un prete che camminava fosse andato fuor di strada. Qual non alcun dubbio. a fatica. Preso da compassione, il fu invece il loro stupore, quando, Ma il 14 ottobre 1878 don Bosco era buon uomo si era fermato e gli aveva arrivati dalla balia del piccolo, questa certamente a Torino. parlato: «Signor curato, mi ha l’aria di essere molto stanco». «Oh, sì, monsieur» rispose il prete. LA STORIA «Ho fatto un lungo viaggio». Il 10 aprile 1888 la signora Clément, guarita prodigiosamente da un’infermità «Reverendo, io le offrirei ben volen- per intercessione di don Bosco, spedì una relazione del fatto a don Rua. Gli di- tieri di accomodarsi qui sopra, ma è ceva fra l’altro: «Vivono ancora testimoni, che si possono interrogare: parecchi proprio una carretta». sono in grado di darle informazioni». La caraffa è a Valdocco nel Museo Casa «Oh, voi mi fate un gran piacere. Io Don Bosco. accetto: non ne posso proprio più». 2 Febbraio 2020
Mensile - Anno CXLIV - n. 02 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art.1, comma 1 Aut. GIPA/ C / Padova - Spedizione n. 02/2020 Il BOLLETTINO SALESIANO si stampa nel mondo in 66 edizioni, 31 lingue diverse Rivista fondata da S. Giovanni Bosco e raggiunge 132 Nazioni. FEBBRAIO 2020 nel 1877 FE BB RA IO ANNO CXLIV Direttore Responsabile: Bruno Ferrero 20 NUMERO 02 20 Segreteria: Fabiana Di Bello Mensile di informazione e cultura Redazione: religiosa edito dalla Congregazione Il Bollettino Salesiano Salesiana di San Giovanni Bosco Via Marsala, 42 - 00185 Roma Tel./Fax 06.65612643 La copertina: Don Bosco incomincia da un prato. e-mail: biesse@sdb.org “Si dia ampia libertà È uno spazio libero, senza confini tranne il cielo. Uno di saltare, correre, schiamazzare” spazio per la vita. Un cortile in cui i ragazzi possano web: http://biesseonline.sdb.org Don Bosco giocare, divertirsi, incontrarsi, lasciar esplodere le Hanno collaborato a questo energie. (Fotografia di Cherry-Merry / Shutterstock) numero: Agenzia Ans, Eugenio Baldina, Pierluigi Cameroni, Roberto Desiderati, Emilia Di Massimo, 2 LE COSE DI DON BOSCO Ángel Fernández Artime, Claudia 4 IL MESSAGGIO DEL RETTOR MAGGIORE 6 Gualtieri, Carmen Laval, Cesare Lo Monaco, Natale Maffioli, Alessandra 6 SALESIANI NEL MONDO Mastrodonato, Francesco Motto, Pino Uganda Pellegrino, Giampietro Pettenon, O. Pori Mecoi, Cosimo Semeraro, 10 TEMPO DELLO SPIRITO Luigi Zonta, Fabrizio Zubani 12 STORIE DI GIOVANI Diffusione e Amministrazione: La Don Bosco Green Alliance Tullio Orler (Roma) 14 LE CASE DI DON BOSCO Fondazione DON BOSCO NEL MONDO ONLUS Chieri Via Marsala, 42 - 00185 Roma 18 L’INVITATO Tel. 06.656121 - 06.65612663 e-mail: donbosconelmondo@sdb.org Stefano Vanoli web: www.donbosconelmondo.org 14 22 SALESIANI CF 97210180580 Don Baldina Banca Intesa Sanpaolo 26 SOGNI IBAN: IT84 Y030 6909 6061 0000 0122 971 BIC: BCITITMM Musu e Juan Bosco Ccp 36885028 28 SGUARDO SALESIANO SUL MONDO Progetto grafico e impaginazione: 30 FMA Puntografica s.r.l. - Torino Stampa: Mediagraf s.p.a. - Padova Mor...Nizza Registrazione: Tribunale di Torino 32 CASA MADRE n. 403 del 16.2.1949 34 COME DON BOSCO La certificazione PEFC™ garantisce 36 18 LA LINEA D’OMBRA che la materia prima per la 38 LA STORIA SCONOSCIUTA DI DON BOSCO produzione della carta deriva da foreste gestite 40 I NOSTRI SANTI in maniera sostenibile secondo standard rigorosi riconosciuti a 41 IL LORO RICORDO È BENEDIZIONE livello internazionale che tutelano le foreste, l’ambiente e i lavoratori. 42 RELAX Associato alla Unione Stampa 43 LA BUONANOTTE Periodica Italiana
IL MESSAGGIO DEL RETTOR MAGGIORE Don Ángel Fernández Artime La forza dell’amore Quanto è inesprimibile, unico, prima di tutto nella tua casa. Dà amore ai tuoi fi- gli e alle tue figlie, a tua moglie o a tuo marito, al creatore di pace e tranquillità vicino della porta accanto... Non lasciare mai che l’Amore di Dio, se le nostre qualcuno, dopo essere venuto da te, se ne vada sen- za sentirsi meglio e più felice. Sii l’espressione viva piccole esperienze umane di della bontà di Dio; bontà nel tuo volto, bontà negli amore hanno tanta forza da occhi, bontà nel tuo sorriso, bontà nel tuo caldo sa- luto». cambiare la vita delle persone. I Non c’è dubbio che si tratti di un programma sem- plice e molto concreto. La prima lettera enciclica l mese che incominciamo è segnato dall’inizio di papa Benedetto XVI è stata “Deus Caritas est” della Quaresima, in preparazione alla Pasqua (Dio è Amore). Quell’amore che abbiamo ricevuto del Signore. Dopo l’intervallo gioioso del Car- e conosciuto nel nostro incontro personale con Cri- nevale, la Chiesa ci propone i segnali stradali sto. Papa Benedetto ci dice nella sua lettera: «(un che ci guidano nel nostro cammino verso la Pasqua: amore) che dà alla vita un orizzonte (...). La pas- la preghiera, il digiuno e la carità. sione di Dio per ognuno di noi si concretizza in un In questo mio saluto, vi propongo una riflessione Amore personale e prediletto che dà senso alla no- che ha molto a che fare con un ottimo modo di stra esistenza. Dio ama l’uomo e tutti gli uomini e prepararsi alla Pasqua. Il modo di vivere sempre, le donne, e il suo amore è visibile nel volto di coloro di più e meglio, amando, ma amando veramente, con cui viviamo». come si dice in modo colloquiale, “finché fa male”. E penso a quanto l’Amore di Dio sia indescrivibile, C’è un pensiero efficace attribuito a Santa Madre unico, creatore di pace e tranquillità, se le nostre Teresa di Calcutta: «Diffondi amore ovunque vai, piccole esperienze umane di amore hanno tanta forza da cambiare la vita delle persone. Un cambia- mento che quando sgorga dall’amore è sempre per rialzare, per elevare, per rincuorare, per animare, per stimolare, per liberare e consolare. Un bell’episodio realmente accaduto conferma quanto sto dicendo. In una facoltà universitaria di sociologia un profes- sore chiese agli studenti della sua classe di fare una ricerca nelle periferie della grande città dove vive- vano, per raccogliere le storie di vita di duecento ragazzi. Agli studenti era stato chiesto di fornire una valutazione del futuro di ogni intervistato. Gli studenti di sociologia diedero per tutti i ragaz- zi esaminati la stessa infausta diagnosi: «Non ha la minima probabilità di riuscita». 4 Febbraio 2020
Venticinque anni dopo, un altro insegnante di so- ciologia trovò per caso questo studio precedente e, incuriosito, chiese ai suoi studenti di proseguire il progetto iniziato molti anni prima, per vedere che cosa era successo nella vita di quei ragazzi e ragaz- ze, se era possibile ritrovarli. Ad eccezione di venti di loro, che si erano trasferiti in altre città o erano morti, gli studenti scopriro- no che dei 180 restanti, 176 avevano raggiunto un buon successo nella vita: erano riusciti ad avere una vita ordinata, stabile e ragionevolmente felice. Il professore si stupì e decise di approfondire la ri- cerca. Fortunatamente, molti degli intervistati vi- vevano relativamente vicino all’università e fu pos- forse un lungo discorso, rispose quest’unica parola: sibile chiedere a ciascuno di loro come vedevano il “Amandoli!”». viaggio della loro vita, trascorso in quei quartieri Sono sicuro che anche noi potremmo raccontare degradati e in contesti familiari difficili che non tante storie simili. Sono numerosissime nella storia lasciavano certo molto spazio alla speranza. educativa salesiana in tutto il mondo. È una gran- In tutti i casi, la risposta piena di commossa grati- de verità: l’amore ha una forza che trasforma tutto. tudine fu: «Ho avuto una maestra». L’amore guarisce e cura. L’amore dà fiducia in se La maestra era ancora viva e il professore riuscì a stessi e dà forza. L’amore smuove i cuori e l’esisten- rintracciarla. Era anziana, in splendida forma e con za e ha la forza di scuotere il mondo e con esso la gli occhi vivacissimi. Il professore le chiese quale nostra vita. È bello ricordare anche quello che af- formula magica avesse usato per «salvare quei ra- ferma don Bosco: «Chi ama sarà riamato». gazzi e quelle ragazze dalla durezza della periferia È un peccato che spesso ci dimentichiamo di que- e guidarli lungo il cammino di una vita onesta, or- sta energia! dinata e stabile». Perché ci sono tanta ferocia e tanta disumanità in Sorridendo, l’anziana donna rispose: «È stato molto questo nostro mondo? facile: io semplicemente li ho amati». Perché viviamo così spesso nel risentimento, nella Questa storia vera, mi richiama alla mente un fatto rivalità, nella concorrenza e non nella creazione di analogo della vita di don Bosco. spazi di comprensione e di pace? «Un eminente Rettore di un grande istituto gesuita Sarà che il nostro Dio ci ha lasciati imperfetti, per portoghese era venuto a Torino per chiedere consi- cui anche se sappiamo che l’Amore può fare tutto, glio a don Bosco» racconta don Ricaldone. «Giunto troviamo difficile vivere con Amore ogni minuto, infatti alla sua presenza, espose al santo educatore ogni ora, ogni giorno... o ci ha semplicemente crea i suoi quesiti circa il modo di educare gli alunni ti per l’Amore e siamo noi che perdiamo di vista del suo Istituto. Don Bosco lo ascoltò con grande l’orizzonte e ci smarriamo nell’oscurità e nella con- attenzione, senza interromperlo mai. Al termine fusione di troppe altre cose...? del suo dire, il Padre Gesuita sintetizzò in una sola Auguro a tutti voi, amici e lettori del Bollettino Sa- domanda ciò che desiderava sapere: “In che modo lesiano, di unirvi a noi e di far parte di quel grande riuscirò a educar bene i giovani del mio collegio?” gruppo di milioni di persone che credono nella forza E tacque. Don Bosco, al Padre che si aspettava dell’Amore, perché «dio è amore» (1Gv 4, 8). Febbraio 2020 5
SALESIANI NEL MONDO Uganda Giampietro Pettenon Terra dei martiri, dove ogni giorno fioriscono miracoli. S iamo arrivati in Uganda, un paese della zona centrale dell’Africa, ricco di acqua e di grandi laghi, tra i quali primeggia il lago Vittoria dal quale nasce, come emissario, il Nilo bianco. Siamo alla fine della stagione delle piogge e la ve- getazione è particolarmente rigogliosa. Ogni gior- no ci regala una pioggia, a volte leggera leggera, La casa- famiglia dei altre volte invece un diluvio che in pochi minuti salesiani riempie le strade sterrate di una poltiglia fangosa, accoglie i Namugongo rossa come la terra di questo continente, con buche bambini perché che sembrano piscine. La prima tappa del nostro viaggio è Namugongo, possano Nei pochi giorni di permanenza in Uganda, ab- un quartiere periferico dell’immensa distesa urba- crescere in un luogo biamo visitato quattro opere salesiane, tutte molto na di Kampala, la capitale del paese. Questo luogo protetto. belle, a servizio dei giovani poveri di quella terra. è tristemente famoso per il martirio di san Carlo Lwanga e i compagni martiri ugandesi, arsi vivi a metà nel diciannovesimo secolo, in odio alla fede cristiana. A Namugongo noi salesiani abbiamo “ereditato” dai padri comboniani, una quindicina d’anni fa, un orfanotrofio che tutt’ora funziona molto bene come casa-famiglia per sessantaquattro ragazzi e giova- ni, orfani o in difficoltà familiari. Accanto a questa prima attività rivolta ai più svantaggiati abbiamo costruito, proprio grazie ai benefattori di Missio- ni Don Bosco, una scuola primaria ed ora anche una scuola materna per i bambini e i ragazzi dell’e- norme quartiere che rapidamente sta popolandosi sempre di più. Le strade del quartiere sono contorte e senza un piano regolatore. Non c’è la fognatura pubblica, e la corrente elettrica ogni tanto va e viene. Per fa- 6 Febbraio 2020
cilitare la frequenza al nostro centro scolastico e quanta umanità in questo emigrato del Burundi abbiamo due pulmini che al mattino e al pome- che in Uganda ha trovato lavoro dai salesiani. riggio fanno un lungo giro, quasi fossimo in un labirinto, andando a prelevare e poi a riconsegna- Bombo e Gulu re vicino a casa questi ragazzini dai sei ai dodici La seconda opera che visitiamo, dirigendoci verso anni (la scuola primaria in Uganda dura sei anni). nord, è Bombo. Qui siamo in un paese a circa qua- Ci hanno invitati a salire in pulmino per fare il ranta chilometri da Kampala. La casa salesiana di giro... delle consegne pomeridiane! Su un automez- Bombo è la madre di tutte le sette attuali presenze zo che ha circa 35 posti a sedere salgono il doppio salesiane dell’Uganda. I salesiani arrivarono più di dei bambini. Pigiati, pigiati, cominciamo a girare e trent’anni fa dal Kenia nella terra ugandese e fu- rigirare le strade sterrate della zona. A tappe bene conosciute da Faustino, il giovane autista di origi- ne burundese, scarichiamo alcuni ragazzi che con pochi passi sono già a casa loro. Faustino li conosce tutti per nome e ricorda perfettamente dove abita- no. I ragazzi giocano e chiacchierano lungo tut- to il percorso, ma lui li chiama per nome quando devono scendere. Accanto a sé ha fatto sedere un bambino di prima elementare, piccolino, e triste perché si è fatto male ad un piede. Effettivamen- te giocando, Ervin ha grattato seriamente tutta la pelle del collo del piede. Deve bruciare parecchio quella ferita aperta, ma lui non piange. Si succhia però il pollice, come fosse il ciuccio, per consolarsi. Arrivati molto vicino a casa di Ervin, Faustino parcheg- gia il pulmino, si prende in braccio il piccolino e percorre i pochi metri che lo separano dal cancello di casa. rono invitati dal vescovo a fondare una La scuola salesiana per Arriva la mamma e scuola professionale nella sua dio- loro è l’unica Faustino, l’autista edu- cesi. Oggi a Bombo c’è un vero speranza catore, consegna Ervin e proprio campus scolastico: la di una vita felice e in braccio a lei. scuola primaria è frequentata dignitosa. Che bel gesto di da 1800 bambini, altri 500 fre- amore paterno, quentano la secondaria e 200 il centro di formazione profes- sionale. Il convitto scolastico ne accoglie complessivamente 700 dei 2500 totali. Accanto alla grande scuola ci sono an- Febbraio 2020 7
SALESIANI NEL MONDO che la parrocchia e alcune cappelle in periferia. Proseguiamo il cammino ed arriviamo a Gulu, la grande città del nord Uganda, dove fa più caldo per- ché siamo vicini al confine con il Sud Sudan e con le praterie aride di questa parte di Africa. Anche a Gulu abbiamo costruito una grande nuova scuola con annesso il convitto scolastico ed una bella chie- sa parrocchiale, in campagna a circa quindici chi- lometri dal centro cittadino. Serviamo un territorio molto vasto e povero. Mi ha colpito il dipinto del presbiterio di questa chiesa perché rappresenta una tavola imbandita con Gesù e gli apostoli (un’ultima cena) in cui però sul tavolo insieme al pane e al vino ci sono i prodotti locali, frutta e animali domestici, che gruppi di giovani e adulti ugandesi portano al Signore come offerta. Palabek Infine siamo arrivati alla quarta ed ultima tap- pa della visita in Uganda: il campo profughi di Palabek. Qui i figli di don Bosco sono arri- vati all’inizio del 2018 abitando all’inizio nel- le tende e nelle baracche, come i profughi del Anche sotto il cielo ugandese, attraverso i suoi figli, don Bosco veglia sui piccoli. 8 Febbraio 2020
Sud Sudan che qui hanno trovato rifugio. che imparano un lavoro e guardano al futuro con Volontari e Ora invece, a meno di due anni dall’arrivo, abbiamo speranza e fiducia anche dentro un campo profu- benefattori di Missioni già la casa della comunità salesiana, la scuola ma- ghi, ha esclamato: “Questo è un autentico miracolo. Don Bosco terna, un grande e bellissimo centro di formazione Non cerchiamo i miracoli dove non ci sono! Qui a “vedono” i loro piccoli. professionale ed una chiesa in costruzione. Il pro- Palabek stiamo assistendo ogni giorno ai miracoli. getto di consolidamento della presenza prevede di Venite a vedere, e dateci una mano affinché conti- aprire anche la scuola superiore all’inizio del 2021. nuino a compiersi!”. Il fondatore di questa nuova presenza salesiana è padre Arasul, indiano di origine ma missionario Il “grazie” in Africa da oltre trent’anni, che ora è anche il di- è negli occhi. rettore dell’opera. Sprigiona energia ed entusiasmo come un ragazzino! È lui, insieme ai confratelli della comunità salesiana, che ci accoglie e ci porta ad incontrare i ragazzi e i giovani che frequentano il centro di formazione professionale appena inaugurato, ma già con più di 200 allievi nei sei settori professionali attivati: sartoria, parrucchiera, agricoltura, elettricità, edilizia e meccanica auto. Commoventi e bellissime le giovani mamme, non hanno più di 16 o 18 anni, che frequentano i corsi di formazione professionale portandosi in laboratorio il proprio bimbo con sé, stretto alla schiena se piccolissimo oppure seduto a terra su una coperta se un po’ più grandicello. Il superiore salesiano di questa parte di Africa, pa- dre Célestin (ruandese), che ci accompagnava nella visita all’Uganda salesiana, davanti a tanti giovani Febbraio 2020 9
TEMPO DELLO SPIRITO Carmen Laval Quattro virtù per prevenire la rabbia Viviamo in un tempo di arrabbiati. ziché spezzarsi. L’essere umano aspira ad amare e ad essere amato». Il rancore domina nei social, sugli schermi, Vi propongo di esercitarvi in ciascuna nelle piazze, per la strada. Possiamo di queste virtù un giorno alla settimana. La temperanza far qualcosa per ritrovare l’istintiva gentilezza della nostra umanità? La prima virtù di cui abbiamo biso- L gno per prevenire la rabbia è una virtù che impedisce l’insorgere di ostacoli e a scintilla che accende la no- ci permette di stare lontani dal “fiam- stra rabbia è fuori di noi, ma mifero”. È l’eleganza dell’anima: la il materiale che prende fuo- temperanza. co è dentro di noi. L’incendio In latino, temperantia significa “mo- dell’ira divampa spesso all’improvvi- derazione, misura, sobrietà” e “auto- so e provoca di solito una catena di controllo”. grossi guai, rotture e ferite insanabili. Consiste nell’essere “signori” di se Esiste anche una rabbia “buona” che è stessi. Significa imporci la più vigo- l’indignazione, l’impulso a cambiare rosa delle decisioni: nessuno può farci le cose che non vanno. Qui riflettia- de la lucidità, cioè la capacità di vedere arrabbiare senza il nostro permesso. mo solo sulla rabbia aggressiva, in- e capire che cosa sta accadendo. Diventando temperati, padroneggian- sensata, quella che fa male agli altri Se dura nel tempo, la rabbia può tra- do il desiderio di avere di più, apparire e a noi stessi. sformarsi in odio. Agisce nei rapporti di più, essere più importanti, ponendovi Per prevenire l’esplosione è necessaria umani come la nitroglicerina. Il suo dei limiti, evitate una folla innumerevo- la conquista di quattro virtù, cioè di uso, anche a piccole dosi, provoca le di frustrazioni che portano all’invidia modi di agire abitudinari, che contri- sempre una deflagrazione i cui effetti e, di conseguenza, alla rabbia. buiscono all’autocontrollo: temperan- sono difficili da controllare, soprattut- Nel giorno dedicato a coltivare la tem- za, pazienza, indulgenza e mansuetu- to perché, come le altre emozioni, è peranza, si tratta di sentirsi felici di dine. contagiosa. Se ti arrabbi, fai arrabbiare quello che si ha. Scegliere di rinunciare La rabbia è “il risveglio della tigre”, gli altri. a ciò che è eccessivo o superfluo lascia quell’animale selvaggio e sanguinario Ma, come afferma papa Francesco, intimamente soddisfatti. Le principali che sta da qualche parte dentro di noi. «Il cuore dell’essere umano aspira a tradizioni religiose raccomandano il L’uomo arrabbiato sembra incontrolla- cose grandi, a valori importanti, ad digiuno e l’astinenza come strumenti bile e incapace di rispettare qualsiasi amicizie profonde, a legami che si ir- per controllare le proprie passioni e regola o di fissare qualsiasi limite. Per- robustiscono nelle prove della vita an- quindi per salire spiritualmente. 10 Febbraio 2020
La pazienza Disegni di Fano La seconda virtù di cui abbiamo biso- gno per prevenire la rabbia ci permet- te di resistere alle contrarietà quan- do si presentano. Rende sostenibile il dolore causato dalla privazione e dalla frustrazione. Questa virtù è la pazienza. In latino, pazienza significa “l’atto di sostenere, di resistere”. Diventando pazienti, si può tollerare la sofferen- za e, così facendo, evitare di usare la rabbia per cercare di alleviarla. La pazienza è la virtù del legame. Dis- semina le sue tracce nei gesti quoti- diani dell’ascolto, dell’accoglienza, tando tolleranti e indulgenti, si riesce altre parole, una virtù che ci disarma. della solidarietà, del dialogo, della a non incolpare chi ci fa soffrire e, Questa virtù è la mansuetudine. tenerezza; ma anche nelle situazioni così facendo, si evita di usare la rab- È definita anche “la dolcezza serena di incomprensione, di sconfitta o di bia come mezzo di vendetta. La tol- e immutabile dell’anima”. In latino sofferenza. Pazienza significa anche leranza vissuta in profondità diventa mansuetus, significa “calmo, gentile, saper sempre ricominciare. compassione e perdono. Se volete non tranquillo (non agitato) e addomesti- Nel giorno dedicato a coltivare la arrabbiarvi mai con qualcuno, pensa- cato”. La dolcezza richiede quindi ne- pazienza, si tratta di disarmare la te: «Ma questa persona sta morendo, cessariamente temperanza e pazien- rabbia, cercando di mantenere sve- e anch’io sto morendo. Allora…?» za, poiché ha l’effetto di domare. È glia e fredda l’intelligenza davanti Nel giorno dedicato alla coltiva- la disposizione morale che tende alla a qualsiasi ostacolo o difficoltà. Se zione dell’indulgenza, si tratta di dolcezza, alla pazienza, al perdono. questo sembra difficile, ricordate un essere comprensivi e premurosi nei Gesù è venuto ad insegnarci che cosa episodio della vostra vita in cui avete confronti di chi ti infastidisce, ac- significa essere “umani” e ha det- beneficiato della pazienza degli altri, cogliendo volentieri i suoi difetti e le to chiaramente: «Imparate da me, che dei vostri genitori magari, sentite la sue debolezze e perdonando i suoi er- sono mite e umile di cuore, e troverete gratitudine nei loro confronti e que- rori e le sue offese. Se questo sembra ristoro per la vostra vita». sta gratitudine vi invogli a mostrare difficile, ricordate un episodio della Nel giorno dedicato a coltivare la pazienza a vostra volta. vostra vita in cui avete beneficiato mansuetudine, si tratta di lasciarsi dell’indulgenza degli altri, sappiate indebolire dalla dolcezza, di rendersi La tolleranza come essere loro grati e usate questa veramente innocui, incapaci di ferire La terza virtù di cui abbiamo biso- gratitudine per mostrare l’indulgen- qualcuno ricordando che un atto di gno ci permette di uscire dalla prova za in cambio. gentilezza neutralizza quasi sempre delle ferite (e dell’incontro con il loro la rabbia altrui. Agire per malanimo autore) senza risentimento e deside- La mansuetudine provoca solo danni. Agire per amore rio di vendetta. Deve permettere di La quarta virtù di cui abbiamo bi- significa essere innocui e probabil- perdonare l’ostacolo o il suo autore. sogno per prevenire la rabbia ci im- mente portare felicità. Vale per chi Questa virtù è la tolleranza. Diven- pedisce di attaccare chi ci ferisce; in ama come per chi è amato. Febbraio 2020 11
STORIE DI GIOVANI Claudia Gualtieri con Macson Almeida, Segretario Esecutivo Don Bosco Green Alliance La Don Bosco Green Alliance La generazione del Laudato si’ ottenere un’azione a favore dell’ambiente. Questa rete è particolarmente rivolta a creare la prossima La DBGA è una piattaforma generazione di cittadini interessati all’ambiente e globale, che riunisce attualmente leader nell’assicurare un mondo che sia sicuro per tutte le forme di vita presenti. Nel momento in cui più di 80 istituzioni salesiane la crisi ambientale che stiamo affrontando ha ini- presenti in 27 Paesi, per ziato a crescere in maniera esponenziale, e le mi- nacce che il nostro pianeta sta affrontando sono di- contribuire alle azioni, al pensiero ventate sempre più imponenti, la società ha iniziato e alle politiche ambientali. a rendersi conto della necessità di un’azione imme- L diata. Abbiamo anche riconosciuto l’importanza di focalizzare l’attenzione verso il ruolo dei giovani a “Don Bosco Green Alliance” è un’organiz- riguardo questi problemi ambientali, poiché sarà la zazione internazionale di giovani, apparte- loro generazione a essere maggiormente colpita dal nenti ai vari istituti della Famiglia Salesiana, cambiamento climatico e dalle altre complicanze che contribuisce all’azione, al pensiero e alla legate all’ambiente. I membri politica riguardanti l’ambiente a livello globale. La Come indicato da papa Francesco: “I giovani esigo- dell’Alleanza partecipano a Don Bosco Green Alliance è nata dalla necessità no un cambiamento. Si chiedono come sia possibile varie attività di creare una rete globale di organizzazioni salesia- sostenere di star costruendo il loro futuro, senza che dalla pulizia ne che fungesse da piattaforma attraverso la quale ci si preoccupi della crisi ambientale”. Il principale delle città alla piantumazione condividere idee e una generale collaborazione tra obiettivo, che pone le basi alla creazione dell’Allean di alberi. le diverse organizzazioni salesiane, con l’intento di za, è quello di coinvolgere i giovani del mondo nel contribuire all’azione, al pensiero e alla politica ri- guardanti l’ambiente. Mentre continuiamo a indul- gere in attività rovinose che stanno distruggendo la vivibilità del nostro pianeta, sono i giovani coloro i quali saranno sproporzionatamente influenzati ed è il loro futuro a essere in precario equilibrio. Per questo motivo, è diventato imperativo per i giovani avere un futuro che sia sostenibile, e dunque devo- no essere loro a influenzare l’azione ambientale e a determinare le normative per proteggere la Terra. Il 27° Capitolo Generale Salesiano, tenutosi nel 2014 a Roma, sintetizzando la via da seguire per 12 Febbraio 2020
REBECCA PETZ, 24 ANNI, GERMANIA Membro della Don Bosco Green Alliance da aprile 2019 la scarsità delle risorse e un poten- ziale aumento di conflitto. Quando «Non rappresento il miglior esempio di paladina del clima. I i giovani scendono in strada per le grandi supermercati sono semplicemente più convenienti del manifestazioni note come “Fridays negozietto di alimenti salutari – e poi dormire dieci minuti in for Future”, il loro intento non è più mi invoglia a comprare il caffè al chiosco. Tuttavia, le mie quello di irritare gli automobilisti, debolezze non sono un buon motivo per tacere. Il cambia- vogliono invece creare un mondo mento climatico non è una teoria cospirativa, ma una realtà. per cui valga la pena vivere, che sia La nostra Terra ha scarse risorse e, causa della nostra avidità, il più pacifico possibile. Secondo i diritti umani, ogni essere le stiamo completamente sfruttando. Per esempio, Egitto, Su- umano ha il diritto di vivere dignitosamente. Questa promes- dan ed Etiopia discutono da tempo per la diga del Nilo, ma sa può essere mantenuta solo se le condizioni esterne sono una soluzione non c’è ancora. Come possiamo essere d’accor- giuste. Sostenere la protezione del clima è quindi una lotta do su chi guadagna di più dall’acqua come risorsa, quando co- per la giustizia – e l’educazione ai diritti umani senza un argo- munque già scarseggia? Le ricerche tracciano collegamenti tra mento di sostenibilità è impensabile». salesiana facciano dei passi verso i grandi obiettivi ambientali del mondo. Inoltre, incoraggiamo i no- stri membri a definire il proprio impegno a favo- re dell’ambiente e i propri obiettivi in linea con le principali aree d’interesse prioritario: combattere l’inquinamento, ridurre il riscaldamento globale ed eliminare la plastica monouso. Nell’ultimo anno e mezzo dalla nascita dell’A lleanza, i nostri membri hanno partecipato a varie attività tra cui pulizia delle spiagge, piantumazione di alberi, laboratori di tecniche “green” per i giovani, eventi formativi sull’energia solare e sullo sviluppo di competenze solari. I giovani membri della nostra organizzazio- ne hanno anche partecipato alle proteste sul clima per Climate Action, alle Giornate Mondali per l’Ambiente, alle Giornate Mondiali della Pulizia. l’intera comunità Salesiana, ha affermato: “Ci im- L’A lleanza ha anche partecipato ad eventi inter- pegniamo a sensibilizzare la comunità e i giovani al nazionali organizzati dalle Nazioni Unite in varie rispetto per il creato, educando alla responsabilità città tra cui New York, Nairobi, Bonn e Madrid. ecologica attraverso attività concrete che salvaguar- Mentre la Don Bosco Green Alliance progetta il dino l’ambiente e il progresso sostenibile”. Dalla sua futuro e muove i suoi prossimi passi, miriamo a fondazione nell’Aprile 2018, l’A lleanza si è espansa diventare una rete dinamica per i giovani, accom- fino a includere 222 Istituzioni Salesiane presenti pagnati dai Salesiani e dai loro collaboratori, con in 51 paesi. Attraverso l’A lleanza, aiutiamo i no- l’intento di proteggere l’ambiente. stri membri a contribuire alle campagne globali ri- Homepage: https://donboscogreen.org/ guardanti l’ambiente. Attraverso l’A lleanza, ci as- Aderisci qui: https://donboscogreen.org/join-the-alliance/ sicuriamo che le varie organizzazioni della società Febbraio 2020 13
LE CASE DI DON BOSCO Chieri La comunità del San Luigi giornalino Bimestrale “D. Bosco a Chieri” che rag- giungeva le case di tutti e a volte gli ex-oratoriani al fronte, per loro era un tuffo al cuore che dava respi- ro all’animo nel non senso della guerra; la salvezza fu sperimentata all’Oratorio: un giorno giocando a pallone Angelo si fece male. Venne portato al “I dieci anni più belli della mia Pronto Soccorso, appena medicato venne arrestato e condotto in caserma perché disertore. Don Qua- vita” ... Così don Bosco descrive rello, direttore dell’Oratorio, sapendo che il giovane la sua felice esperienza di sarebbe stato deportato in Germania, immediata- mente si recò alla Caserma e, non si sa come, riuscì vita a Chieri, splendida città ad ottenere la sua liberazione che avvenne in modo adagiata ai piedi della collina discreto e senza conseguenze. Il terzo esempio è un atto di carità particolare: gli americani stavano en- di Superga, caratterizzata trando in Chieri. Arrivavano da Riva presso Chieri. dall’industria del tessile e dallo Don Quarello, sapendo che la povera gente ormai stremata per la fame e l’estrema povertà era andata a spirito imprenditoriale dei suoi saccheggiare i depositi militari appena abbandonati, 36 000 abitanti. mandò i suoi ragazzi a farli scappare e fece deviare I la colonna dell’esercito americano per il percorso più lungo dando così a quelle povere persone la possibi- salesiani arrivarono nel 1891, con un Orato- lità di scappare. rio quotidiano. Pochi locali, un piccolo cortile Finita la Guerra aumentarono i giovani che fre- ed un salone che veniva utilizzato nello stesso quentavano ed i parenti di Angelo non si dimen- giorno da Chiesetta e da sala giochi. La cronaca ticarono dell’atto di carità e riconoscenti aiutarono del tempo narra: il Direttore don Davico ed il suo i salesiani a costruire la parte nuova dell’Oratorio. aiutante don Dadone, uniti e concordi nel lavoro e nel sacrificio, seppero rendere il luogo attraente ai giovanetti, il cui numero cresceva ogni giorno spa- ventosamente. Un avverbio insolito ma che rende l’idea della crescita vertiginosa. Un nuovo fabbrica- to, imposto dalle necessità, permise di istituire un convitto liceale. La Prima guerra mondiale causò un periodo di sosta, ma dopo la vita riprese ancor più rigogliosa di prima con il Catechismo, pietà cri- Una vera stiana, teatro, vita d’allegria. Nel 1927, all’Oratorio fiumana di si affiancò lo studentato teologico salesiano e quan- bambini, do questo fu trasferito, un aspirantato che oggi si è giovani e persone di trasformato in scuola media. ogni età L’Oratorio, durante la Seconda guerra mondiale fu partecipa alla Via Crucis oasi di speranza, di salvezza e di carità per i giovani. cittadina. Tre esempi: in piena Guerra diedero alle stampe il 14 Febbraio 2020
Una benedetta novena Dal dopoguerra fino al nuovo Millennio l’Oratorio fu sempre florido. Nei primi anni del 2000 comin- ciò a faticare e situazioni tristi l’affaticarono ulte- riormente, al punto da sembrare ormai smarrito. Le presenze dei ragazzi erano diminuite notevol- mente. Non si svolgevano più le Olimpiadi e anche la Società Sportiva leo si era trasferita. Durante l’estate la presenza dei bambini/ragazzi era molto diminuita e l’oratorio estivo si limitava a propor- re attività per sole 5 settimane a poche decine di ragazzi. Niente più colonia in montagna e la pre- senza domenicale alla Messa si era ridotta a una fecero attendere manifestandosi come doni inequi- Il Duomo decina di fedelissimi. Fu la visita del Rettor Mag- vocabili. di Chieri. Mattino giore don Ángel Fernández Artime a incoraggiare e sera qui e a scaldare i cuori dei salesiani e di un manipolo di Il Catebus e l’oratorio entrava a pregare giovani animatori. “Non vi scoraggiate, disse don Il primo dono è stata una nuova consapevolezza l’adolescente Ángel, pregherò per voi”. Si decise di fare una no- dell’immenso patrimonio storico-spirituale legato Giovanni vena “sui generis” alla Madonna delle Grazie: ogni al travaglio vocazionale del giovane studente-la- Bosco. secondo lunedì del mese quello che rimaneva della voratore Giovanni Bosco. Le iniziative intraprese Famiglia Salesiana del San Luigi, animatori, adulti per il Bicentenario della sua nascita favorirono una e salesiani, si riuniva in Chiesa a pregare. Quella riscoperta della perla preziosa che è l’esperienza novena si concluse il secondo lunedì di settembre di don Bosco a Chieri. Dalle poche centinaia di del 2015, con la festa della Madonna delle Grazie. quegli anni siamo arrivati a circa 20 000 pellegri- La fede dei giovanissimi animatori e della Famiglia ni all’anno, un numero davvero straordinario per Salesiana toccò il cuore di Maria e i risultati non si la nostra piccola realtà. Ecco così creato il terzo ambito pastorale dell’Opera l’accoglienza-accom- pagnamento propositivo ai gruppi che arrivano. Le visite e i volontari sono coordinati attraverso un sito di prenotazioni che ormai è in funzione da 6 anni: www.donboscochieri.info. Il secondo dono è stato il catechismo “appassiona- to”. Un catechismo che prevede il coinvolgimento dei ragazzi attraverso molteplici attività, svolte in sinergia con gli animatori dell’oratorio. Tra le tante si è inventato il Catebus. Molti genitori erano oc- cupati dal lavoro e non potevano portare i bambi- ni. Ecco allora che gli animatori con l’ausilio degli scuolabus vanno a prendere i bambini. Il terzo dono: i salesiani cooperatori, i volontari e gli amici di don Bosco. Dopo alcuni anni senza nuove entrate ecco 5 promesse nel 2017 e 15 quest’anno. Febbraio 2020 15
LE CASE DI DON BOSCO Tutti giovani mamme e papà coinvolti in infiniti programmi sviluppati in modo puntuale, la trasfor- servizi ai ragazzi, ai pellegrini e agli ultimi. mazione in modalità internazionale con insegnanti Il quarto dono: un meraviglioso Oratorio sem- madre lingua e alcune lezioni in parte fatte con pre aperto, estate e inverno. In estate, quest’anno, una seconda lingua l’hanno resa ancor più appeti- aperto per 10 settimane! I giovanissimi animatori bile. Il corpo docente, evidentemente accogliente si sono preparati con un lungo cammino di forma- e appassionante, sereno e coeso, ha favorito l’affi- zione. damento fiducioso dei ragazzi, tranquillizzando i Il quinto dono: la Chiesa totalmente piena. Non ci genitori, riportando così la presenza numerica di stavamo più nella nostra chiesa di Santa Margheri- allievi come nei tempi migliori. In altre parole la ta e così ci siamo trasferiti nella più capiente chiesa scuola è ritornata ad essere propositiva come nel- dei Templari dove, stretti stretti, ci stiamo quasi le migliori tradizioni salesiane. È una scuola dove tutti. In quella Messa con i capelli bianchi siamo la musica è anche far partecipare tutti i ragazzi meno di una decina. Il ritmo della batteria, l’accor- all’European Day of Early Music facendo suonare do della chitarra o l’intonazione del canto non sem- e cantare ai ragazzi brani di Bach con molteplici pre sono precisi ma ci arriveremo. I piccoli di pochi strumenti, dove lo studio del mondo animale aiuta mesi fanno i loro discorsi e i chierichetti suonano a riconoscere le nostre radici, dove c’è chi ti aiuta volentieri più volte la campanella. Sono anche que- a trovare un amico in ogni libro, dove l’insegnante ti dimostra che si può conciliare l’essere architetto insegnando e giocando in una squadra di pallavo- lo, dove la spiegazione di educazione civica si può concretizzare facendo l’assessore comunale, dove la meraviglia delle meraviglie: “Il Truciolo” dà sfo- go alla tua manualità e creatività realizzando vere e proprie opere d’arte fatte da te in un laboratorio da favola. Tutto questo, insieme all’accompagna- mento spirituale, discreto e propositivo, e i gruppi di ricerca vocazionale Samuel, hanno reso la nostra scuola unica e bellissima ed il servizio scuolabus con le rette contenute l’ha fatta diventare alla por- tata di tutti. Il settimo dono: la ripresa della dimensione spor- La visita ste e altre piccole e umane imperfezioni che fanno tiva: 5 squadre di calcio e 2 di mini volley. Un del Rettor Maggiore sentire l’aria di casa, dove il vicino di banco, o chi ottimo strumento pastorale per poter dare una incoraggiò legge, o chi suona, ha un nome, una storia. Ci sono buona parola anche ai più lontani, ai ragazzi di al- e scaldò i anche periodi dell’anno che non ci stiamo tutti e tro credo. Per chi legge sembra nulla a confronto cuori dei salesiani e di quindi abbiamo installato un tendone esterno. agli anni d’oro della leo (società calcistica che era un manipolo presente all’Oratorio dagli inizi del ’900 al 2012) di giovani La scuola, lo sport e una statua dove vi erano solo per il calcio 300 atleti. Nel 2015 animatori. Il sesto dono: la Scuola che ha ritrovato il suo vigo- alcuni coraggiosi giovani allenatori sono ripartiti re. A partire da quest’anno formeremo 3 classi di da zero e, con fatiche e pene, in cinque anni è sta- prima media, mai successo nella storia della Casa. to rifatto il campo in erba sintetica. Si sono rifatti Lo storico prestigio, il clima educativo sereno, i i tornei giovanili. Quest’anno per la prima volta 16 Febbraio 2020
sono stati realizzati i corsi per allenatori di calcio e pallavolo. Per adesso hanno superato di poco i 100 atleti, ma la loro fede e tenacia saranno premiate generosamente. L’ottavo dono è la nascita di un gruppo di giova- nissime animatrici che si sta organizzando per un piccolo sostegno alle giovani mamme con bimbi molto malati. L’occasione per la nascita di questo gruppo è stata la testimonianza di alcuni giovani dell’oftal. Dopo questo incontro due giovani se- dicenni hanno chiesto al direttore dell’Oratorio se fosse possibile fare un gruppo di animatrici e ani- matori per i malati. Sono un manipolo che come li difficoltà. La meraviglia è che hanno 13/14 anni. Un prima esperienza è andato con l’oftal a Lourdes Il dono dell’adma non nasce come un fungo ma laboratorio, “Il Truciolo”, ad accompagnare i malati anziani e giovani. Questa trova le sue radici in quelle mamme e quelle nonne dà sfogo alla esperienza è stata folgorante sia per il servizio di buone che tutti i giorni da anni dopo la Messa delle manualità e creatività carità sia per il cammino di fede propositivo adat- nove, si fermano a pregare per i ragazzi dell’Ora- realizzando to a loro. Insomma le abbiamo viste ritornare da torio e della Scuola, per i salesiani e volontari, per vere proprie opere d’arte Lourdes gioiose e trasformate. i malati e per chi cerca lavoro. L’Opera Salesiana si fatte in un Il nono dono: i Gex e l’adma. Il naturale andamen- è affezionata a loro che sorridono e gioiscono per i laboratorio to delle cose fa sì che un gruppo come gli exallievi progressi fatti. È bello ed edificante constatare la da favola. se non viene rincalzato dalle nuove leve fisiologi- loro consapevolezza di partecipare pienamente alla camente diminuisca non per abbandono ma perché missione salesiana a Chieri. con l’andare degli anni le forze vengono meno, la Il decimo dono l’abbiamo fatto noi. Abbiamo fatto deambulazione più difficile e quindi la partecipa- fare da un artista una statua di Maria Ausiliatrice. zione come presenza viene ridimensionata a nume- È bellissima ed è unica. È semplice, ma è in grado ri di anno in anno sempre più contenuti. Accan- di affrontare qualsiasi tipo di clima. Da quest’anno to alle iniziative promosse per il consolidamento/ infatti la processione di Maria Ausiliatrice a Chieri mantenimento della fede indirizzate ai 30-50enni, la faremo con qualsiasi tempo, con la pioggia, la il vero miracolo è la nascita di un grandine, la neve. La sta- gruppetto di Giovani Exallie- tua è scolpita nel legno, vi che con le loro votazioni ma i colori sono stati interne si sono strutturati trattati in modo da eleggendo il Presidente, resistere alle intem- il segretario e l’economo. perie. Hanno messo a punto D’altronde Maria un regolamento per il Ausiliatrice per noi gruppo e, coinvolgendo i c’è sempre ed è pronta ad compagni più giovani, aiutarci in qualsiasi stagio- stanno cercando di ne della vita, e come ha dare continuità a detto don Bosco, “ha fronte di probabi- fatto tutto Lei”! Febbraio 2020 17
L’INVITATO O. Pori Mecoi Il Regolatore A Valdocco il 16 febbraio, (postnoviziato), Parma (tirocinio), Torino Crocetta (teologia), Nave (anno di diaconato). domenica, comincerà L’obbedienza mi ha poi inviato a Milano come aiu- il ventottesimo Capitolo Generale to al delegato ispettoriale per la pastorale giovanile, a Bologna come catechista della scuola secondaria della Congregazione Salesiana. di secondo grado e animatore vocazionale ispetto- È il principale segno dell’unità riale per la regione Emilia-Romagna, ancora a Mi- lano per sei anni come delegato ispettoriale per la della Congregazione nella sua pastorale giovanile e per due anni come direttore diversità. Ne parliamo con don della casa “Don Bosco” (scuola professionale e li- ceo scientifico tecnologico). Sono stato direttore a Stefano Vanoli che è il Regolatore Lugano (Svizzera) per tre anni e a Chiari (Brescia) del Capitolo, colui che sta nella per due anni. Nel mese di giugno del 2013 il Rettor Maggiore “cabina di pilotaggio”. don Pascual Chávez mi ha chiesto di assumere il compito di direttore della procura missionaria di Torino. Quindi, sono stato a Torino-Valdocco dal Puoi autopresentarti? settembre 2013 all’agosto 2014. Sono rientrato nel- Mi chiamo Stefano Vanoli sono nato a Varese il 1° la mia Ispettoria di origine – Ispettoria Lombardo- marzo 1968. Sono salesiano dal 1988 e prete dal Emiliana (ile) – nella casa di Parma come catechi- 1996. Dopo una splendida infanzia e fanciullezza sta del liceo e come incaricato dell’oratorio. vissuta nelle case delle Figlie di Maria Ausiliatri- All’inizio dell’anno educativo pastorale a Parma, ce della mia città – scuola materna e scuola ele- nel mese di novembre del 2014, sono stato raggiun- mentare – ho frequentato i tre anni della scuola to da una e-mail del Rettor Maggiore, don Ángel media inferiore (oggi secondaria di primo gra- Fernández Artime, il quale mi chiedeva la dispo- do) presso i Salesiani di Varese e, successiva- nibilità di diventare Segretario generale della Con- mente, la scuola secondaria di secondo gregazione. Così dal 24 agosto 2015 svolgo questo grado presso l’Istituto Tecnico Statale compito. per Geometri “P.L. Nervi” di Varese Nel mese di aprile 2018 il Rettor Maggiore con il conseguendo il diploma di geometra. consenso del Consiglio generale mi ha nominato Terminata la scuola, sono entrato nel Regolatore del Capitolo generale 28. noviziato di Pinerolo (TO) l’8 settembre Nella mia breve vita salesiana ho avuto la grazia 1987 e sono diventato salesiano al Colle di partecipare ad altri due capitoli generali: il 25° Don Bosco nell’anno centenario della nel 2002 e il 27° nel 2014 sempre come delegato morte di san Giovanni Bosco l’8 set- dell’Ispettoria ile e anche di svolgere il compito di tembre 1988. Ho seguito il cammino regolatore di due capitoli ispettoriali. Tra gli inca- formativo nelle case salesiane di Nave richi svolti, oltre a quello di direttore e di delegato 18 Febbraio 2020
ispettoriale per la pastorale giovanile, sono stato Per mezzo del Capitolo generale l’intera Società, per dodici anni consigliere ispettoriale. lasciandosi guidare dallo Spirito del Signore, cer- ca di conoscere, in un determinato momento della Qual è il compito del Regolatore? storia, la volontà di Dio per un miglior servizio alla I compiti affidati al Regolatore sono indicati nei Chiesa». Questo articolo esprime molto bene l’im- Regolamenti generali della Congregazione e ri- portanza del Capitolo generale. guardano essenzialmente due momenti: la fase preparatoria e la fase della celebrazione/svolgimen- Che cosa chiede il tema? to del Capitolo generale. Diventa il punto di riferi- «Quali salesiani per i giovani di oggi?» è il titolo mento per l’espletamento di una serie di incomben- dato al Capitolo generale 28°. Si tratta di un tema ze giuridiche che ciascuna ispettoria deve onorare: unitario ma articolato in tre nuclei: la priorità della raccolta dei documenti delle ispettorie, cataloga- missione salesiana tra i giovani di oggi, il profilo zione dei contributi di singoli o gruppi di confra- del salesiano per i giovani di oggi, la missione e telli, verifica dei partecipanti al Capitolo generale, la formazione condivisa tra salesiani e laici. Si coordinamento della commissione preparatoria del tratta, dunque, di analizzare in profondità questi Capitolo generale, preparazione dei vari calendari aspetti al fine di definire e ridefinire il “volto” del Capitolo generale, preparazione degli ambienti del salesiano consacrato del 2020. Per conseguire in cui si svolgerà il Capitolo, conduzione delle riu- questo obiettivo necessariamente partiamo dai nioni e dell’intero Capitolo generale d’intesa con il giovani che sono il “luogo teologico” nel quale, Presidente (Rettor Maggiore) ecc. come don Bosco, anche noi siamo chiamati da Una responsabilità che fortunatamente può contare Dio. Don Bosco ha scoperto e risposto alla propria sull’esperienza di chi ha già ricoperto questo ruo- vocazione stando con i giovani, impegnandosi per lo prima di me e su altri validissimi collaboratori loro e con loro “fino all’ultimo respiro”. Pertanto, che, fin dal giorno della mia nomina, hanno dato e se noi vogliamo ri-comprendere la nostra identità stanno dando il loro prezioso apporto. e la nostra missione oggi, dobbiamo tornare ai Da molti confratelli, inoltre, ho ricevuto espressio- giovani, a Dio che ci parla nei giovani. ni di stima e riconoscenza e l’assicurazione, per me molto importante, di un ricordo quotidiano nella Don Stefano loro preghiera. Vanoli con il Rettor Perché il Capitolo è così importante Maggiore, chiamati per la vita della Congregazione? ad essere La risposta è contenuta nell’art. 146 delle no- l’anima del Capitolo stre Costituzioni: «Il Capitolo generale è generale. il principale segno dell’unità della Congregazione nella sua diversità. È l’incontro fraterno nel quale i salesiani compiono una riflessio- ne comunitaria per mantenersi fedeli al Vangelo e al carisma del Fondatore e sensibili ai bi- sogni dei tempi e dei luoghi. Febbraio 2020 19
L’INVITATO Oggi, inoltre, non è pensabile comprendere o defini- nità nella quale rinnoviamo il nostro essere “segni e re la figura del salesiano senza un diretto riferimento portatori dell’amore di Dio ai giovani”; alla grande valorizzazione che, dal Concilio Vatica- c. qualità, ossia persone che hanno la capacità di no II in poi, è stata data ai laici. Questa “scoperta” vivere la vocazione salesiana consacrata con gioia e è stata accolta ufficialmente dalla Congregazione in che sanno trasmettere quella stessa gioia e felicità; occasione del CG 24° del 1996, ma ha bisogno anco- confratelli che hanno imparato l’arte di discerne- ra di essere approfondita. Di fatto in numerose zone re la voce dello Spirito nella vita quotidiana e che del mondo salesiano ci sono comunione e condivi- sanno riconoscere la presenza di Dio nella vita dei sione tra salesiani e laici come ha chiesto il CG 24°. giovani; uomini che sanno accompagnare i vissu- Tuttavia, è necessario sviluppare le enormi potenzia- ti: l’esperienza della vita comunitaria, la preghiera, lità che questa relazione permette e riserva ancora. l’apostolato, l’esperienza dei consigli evangelici ecc. La missione e la formazione condivisa con i laici non è una novità di questi ultimi anni. Fin dalle origi- Chi sono i partecipanti? ni, già con don Bosco, era sentita, anche se non con Possiamo distinguere due ordini di partecipanti. l’impellenza di oggi. Con gli strumenti e le espe- Un primo gruppo formato dai confratelli che han- rienze sorte in questi ultimi decenni, si vede la ne- no un ruolo di governo a livello mondiale o ispetto- cessità di un ulteriore approfondimento e sviluppo. riale. Si tratta del Rettor Maggiore, del Consiglio Del resto, come scrive anche il Rettor Maggiore nel- generale e degli ispettori o superiori delle diverse la lettera di convocazione, «solo condividendo la mis- circoscrizioni. sione potremo dare le migliori risposte senza delude- Un secondo gruppo formato da confratelli “delega- re gli adolescenti e i giovani di oggi e domani, che ti” dalle ispettorie. tanto hanno bisogno di noi». Vale anche qui il detto, Infine, un terzo gruppo detto degli “invitati”: confra- più volte ripetuto: «per educare un uomo ci vuole un telli o laici che sono chiamati a partecipare al Capi- villaggio». Per noi questo “villaggio” è la comunità tolo generale su invito esplicito del Rettor Maggiore. educativa pastorale: salesiani e laici insieme. I due “poli” – missione giovanile e missione e for- mazione condivisa con i laici – fanno emergere il profilo del salesiano che, tra le altre cose, domanda a. un chiaro e costante riferimento alla figura di don Bosco che vada al di là dei soli aneddoti e che giunga a penetrare nuovamente il senso del da mihi animas coetera tolle, il senso del suo essere educa- tore e pastore dei giovani per annunciare a tutti, specialmente ai giovani, il vero volto di Dio e la vocazione filiale di ogni uomo. Questo domanda di imparare ancora da don Bosco non solo che “cosa” fece, bensì “come” lo fece; b. una formazione di qualità garantita dalla pre- senza di équipe qualitativamente costituite, spe- cialmente nella formazione iniziale, e dalla risposta continua alla chiamata del Signore; aiutati e ac- compagnati da una attraente e solida vita di comu- 20 Febbraio 2020
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