Scuola di Specializzazione in Medicina Interna - Direttore: Prof. Paolo Martelletti
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
POLITRAUMA Una malattia sistemica in medicina d’emergenza Seminario Clinico di Medicina Interna a cura di: Dr.ssa L. Magrini Dr. V. Spuntarelli Politrauma 18/12/2017 Pagina 2
Definizioni • Trauma: insieme di alterazioni anatomiche e funzionali indotte nel nostro organismo dall’applicazione dall’esterno di una forza di varia natura (meccanica, termica, chimica, etc..), in grado di comprometterne, in modo più o meno grave, l’integrità fisica e l’omeostasi sistemica • Trauma maggiore: evento traumatico caratterizzato da lesioni in grado di determinare un rischio immediato o potenziale per la sopravvivenza • Politrauma: evento traumatico caratterizzato da lesioni contemporanee a carico di due o più distretti corporei (rachide, capo, torace, addome, apparato muscolo – scheletrico), tali da comportare, nell’immediato, instabilità delle funzioni vitali e un rischio immediato o potenziale per la sopravvivenza Politrauma 18/12/2017 Pagina 3
Epidemiologia • Il trauma è responsabile del 7% della mortalità globale nel mondo • Il trauma, a livello planetario, costituisce la prima causa di morte per le persone di età inferiore a 40 aa • In Italia, annualmente, si registrano circa 18,000 decessi per trauma (di cui 7000 per incidenti stradali, 5000 per atti di delinquenza o autolesione, 4000 per infortuni in ambito domestico o per attività del tempo libero, 1300 per infortuni sul lavoro) • Sempre in Italia, il trauma è la causa di oltre 1 milione di ricoveri ospedalieri (quasi il 10% di tutti i ricoveri annuali) • Nel mondo occidentale, la stima di invalidità permanente conseguente agli eventi traumatici è di 3 invalidi circa, per ogni decesso Politrauma 18/12/2017 Pagina 4
• Trauma maggiore (generalmente lesioni gravi) – Feriti proiettati fuori dal mezzo – Pedone investito – Morte di un passeggero sullo stesso messo – Incidenti automobilistici con: • V > 70 kg/h • Decelerazioni > 35 km/h • Deformazione della struttura dell’auto > 50 cm • Introflessione della struttura dell’auto > 30 cm • Tempo di estricazione > 20 min • Precipitazione da h > 5 m • Incidente motociclistico avvenuto a v > 40 km/h o con proiezione del centauro Politrauma 18/12/2017 Pagina 6
Fisiopatologia (I) • Il trauma maggiore è responsabile di una significativa disregolazione omeostatica dalle molteplici implicazioni, tra cui è importante ricordare le alterazioni metaboliche e l’immunodepressione • Il trauma maggiore induce nella vittima una condizione critica che agevola l’insorgenza di complicanze quali SIRS – sepsi, MODS – MOFS, ARDS, CID, ipotermia e acidosi metabolica (= triade killer) Politrauma 18/12/2017 Pagina 7
Fisiopatologia (II) • Immunodepressione post traumatica: causato dal ridotto effetto barriera di cute – mucose, fibrosi e deplezione linfocitaria del timo, alterazioni della fagocitosi per depressa chemiotassi dei neutrofili e alterata migrazione dei monociti, alterato funzionamento del complemento, ridotta attività linfocitaria con incremento del rapporto Th2 / Th1 Politrauma 18/12/2017 Pagina 8
Fisiopatologia (III) • Alterazioni ormonali – Riduzione GH e fattori della crescita ( effetto anabolizz) – Iperincrezione di corticoidi, catecolamine e glucagone ( ormoni «stress relati») – Ridotta deiodinazione T4 T3 (redistribuzione del Selenio nei vari compartimenti sistemici) – Possibile incremento della PCT (infezione/sepsi) – Stato di ipermetabolismo aumentato fabbisogno calorico – proteico finalizzato alle fasi acute in atto, oltre che alla riparazione tissutale (attenzione all’autocannibalismo proteico muscolare) Politrauma 18/12/2017 Pagina 9
Fisiopatologia (IV) • Complicanze sistemiche («risposte di fase acuta») – La progressione dalla SIRS alla MODS e MOFS è favorita dall’instabilità emodinamica sistemica e dalle alterazioni del macro e microcircolo splancnico che caratterizzano la SIRS – L’apparato GI è bersaglio elettivo della SIRS (cfr. tutte le sindromi ischemiche correlate): l’intestino funge da iniziatore e da amplificatore dell’insorgenza di complicanze e insufficienze multiorgano (es. diffusione del microbioma e delle tossine a livello ematico) – Si parla di asse intestino – fegato – polmone – ARDS: lesione traumatica polmonare diretta o indiretta; danno prevalente di ROS, macrofagi alveolari e proteasi a livello della membrana alveolo – capillare Politrauma 18/12/2017 Pagina 10
Fisiopatologia (V) • TRIADE KILLER: ipotermia (TC < 34°C), APTT > 60’’, pH 5 mEq/L) Politrauma 18/12/2017 Pagina 11
MORTALITA’ DEL TRAUMA (I) Distribuzione trimodale (Trunkey, 1983) GOLDEN HO 1.Picco (nei primi minuti): costituisce il 50% dei decessi dopo un trauma. Rottura del cuore, grossi vasi, gravi lesioni del tronco encefalico 2.Picco (nelle prime ore): costituisce il 30% dei decessi. Lesioni pericolose: ostruzione vie aeree, Pnx, emotorax, tamponamento cardiaco, emorragie gravi, lesioni espansive endocraniche 3.Picco (dopo giorni o settimane): costituisce il 20% dei decessi correlati a sepsi, MOFS Politrauma 18/12/2017 Pagina 12
MORTALITA’ DEL TRAUMA (II) Nell’ultima decade, modifica sostanziale dell’andamento della curva di distribuzione temporale della mortalità: – Netto incremento percentuale del primo picco di distribuzione (mortalità immediata) sensibile aumento delle energie complessive vulneranti, correlate alle dinamiche strettamente associate all’evento traumatico – Riduzione delle percentuali del secondo e terzo picco maggiormente incisivi i Sistemi di Emergenza Territoriali in merito alla riduzione della quota delle morti evitabili (miglior approccio all’emergenze e migliore organizzazione e gestione in ambito ospedaliero) Politrauma 18/12/2017 Pagina 13
Metodologia organizzativa in emergenza (I) • Allarme con raccolta maggior numero di notizie telefonicamente con appropriato dispatch (processo che dalla chiamata porta all’invio dell’équipe più appropriata alla gestione dello specifico caso clinico) • Triage preliminare sulla scena (riconoscere le lesioni più gravi/prioritarie da trattare, individuare struttura ospedaliera più adeguata) • Trattamento pre ospedaliero (funzioni vitali da supportare, BLS, ALS) • Trattamento ospedaliero (PS, Sala operatoria, TI). L’ospedale individuato, debitamente informato, Politrauma 18/12/2017 Pagina 14
Metodologia organizzativa in emergenza (II) • Trattamento ospedaliero (PS, Sala operatoria, TI). L’ospedale individuato, debitamente informato, deve garantire la disponibilità di: – Sangue 0 Rh negativo – Sala emergenze attrezzata per il recupero e il supporto funzioni vitali e per le indagini di primo livello (Rx torace, bacino ed Eco fast) e lavaggio peritoneale (se necessario) – Équipe chirurgica e sala operatoria (GIA’ ATTIVATI) – Laboratorio analisi – TAC Politrauma 18/12/2017 Pagina 15
Metodologia clinica in emergenza (I) • Sicurezza della scena (autoprotezione dei soccorritori) • Stabilizzazione del paziente, manovre salvavita • E.O. testa piedi per individuazione di lesioni e pericoli attivi • Triage in PS: uno dei metodi più usati per calcolare la gravità è il Revised Trauma Score (RTS), che consta di 3 variabili: – GCS (apertura occhi, risposta verbale e motoria) – Frequenza respiratoria – PA sistolica Politrauma 18/12/2017 Pagina 16
Se RTS < 11, TRAUMA GRAVE • Gestione ottimale della 1°H (GOLDEN HOUR), ma soprattutto dei primi 10’ (PLATINUM 10 MINUTES), in termini di precocità di intervento e sua adeguatezza metodologica Politrauma 18/12/2017 Pagina 17
Metodologia clinica in emergenza (II) • Garantire che il paziente possa essere disposto in posizione adeguata su piano rigido, supino e allineato • Per portare un soggetto in questa posizione, manovra prono – supinazione: durante tale procedura, il corpo del paziente deve ruotare mantenendo l’asse testa – collo – torace costantemente allineato (in inglese log – roll). Prima di tale procedura è spesso necessario rimuovere ostacoli anatomici (spesso arti) • Tecnica a 4 o a 3 soccorritori • Immobilizzazione bimanuale del rachide cervicale Politrauma 18/12/2017 Pagina 18
Basic trauma care (BTC) • Obiettivo: garantire al paziente, il più precocemente possibile, la più efficace perfusione tissutale degli organi vitali con sangue ben ossigenato, in modo da mantenere e sostenere: 1. Stato di coscienza 2. Attività respiratoria 3. Attività cardiocircolatoria • Tecniche analoghe al BLS/ALS Titolo Presentazione 18/12/2017 Pagina 19
Analisi ABCDE (I) A (airway) • Pervietà vie aeree superiori e immobilizzazione del rachide (tramite collare cervicale). • Attenzione: il collare va posizionato dopo aver appurato prima la pervietà delle vie aeree!! • Ispezione e disostruzione delle vie aeree superiori (anche con l’ausilio delle dita per la rimozione di eventuali corpi estranei) • Se necessario, mantenere la pervietà con sublussazione della mandibola o sollevamento del mento (MAI iperestensione del capo, a meno che non si è sicuri dell’integrità del rachide cervicale) • Posizionamento cannula oro – faringea per stabilizzare le vie aeree del paziente incosciente (assenza del riflesso faringeo) Politrauma 18/12/2017 Pagina 20
Analisi ABCDE (II) B (breath) • Valutazione e sostegno di base della respirazione (O2 terapia da alto flusso , 12 – 15 L/min) • Al paziente che NON respira occorre insufflare ossigeno 2 volte consecutive (utilizzare pallone Ambu), per poi valutare polso carotideo (se assente, BLS) • Se FR < 10 o > 35 atti/minuto, necessario insufflare O2 mediante procedura ventilazione assistita (1 insufflazione ogni 4’’, con in media 16 insufflazioni/min) • Nel paziente incosciente che respira, NO posizione laterale di sicurezza (mantenere sempre posizione supina e allineata) • Mai rimuovere corpi estranei toracici (stabilizzarlo con medicazione compressiva, che deve essere applicata circonferenzialmente) Politrauma 18/12/2017 Pagina 21
MEDICAZIONE A VALVOLA (PNX) Politrauma 18/12/2017 Pagina 22
Analisi ABCDE (III) C (circulation) • Valutazione e sostegno funzioni cardiocircolatorie • Emostasi delle emorragie potenzialmente pericolose per la vita come priorità gestionale (compressione diretta o tramite laccio emostatico a monte, sollevamento arto ove possibile) – considerare sempre il numero di feriti sulla scena del trauma Politrauma 18/12/2017 Pagina 23
Analisi ABCDE (IV) D (funzioni neurologiche di base) • Stato di coscienza (valutato tramite AVPU): – A: alert (sveglio, cosciente e collaborante) – V: verbal (incosciente, risponde a stimolo verbale) – P: pain (incosciente, risponde a stimolo doloroso) – U: unresponsive (incosciente, a nulla reagisce) • Valutazione delle pupille – Isocorìa (uguale dimensioni) – Isociclìa (uguale regolarità di contorno) – Normoreattività alla luce (miosi alla luce)* • In presenza di pupilla dilatata che non si restringe dopo stimolo luminoso, trasportare con urgenza in NCH • Valutazione della motilità (a comando e simmetria) • Valutazione della sensibilità (tattile e propriocettiva) Politrauma 18/12/2017 Pagina 24
Analisi ABCDE (V) E (azione) • Valutazione superficie corporea non ancora esplorata (dopo aver effettuato manovra log – roll) • Immobilizzazione del pz su asse spinale lunga, ancorato tramite cinghie («ragno») a capo immobilizzato («fermacapo») • Copertura del pz con telo isotermico (cfr. rischio ipotermia e triade killer) Titolo Presentazione 18/12/2017 Pagina 25
Advance trauma care (ATC) A • Un controllo definitivo e ottimale della pervietà delle vie aeree può essere raggiunto tramite: – Intubazione tracheale, per via orale o nasale (a meno che non vi siano segni indiretti di frattura della base cranica (ematoma periorbitario o premastoideo, rino o otoliquorrea) o se il paziente è in arresto cardiorespiratorio) – Tubo laringeo – Cricotirotomia con ago • Posizionare collare cervicale a priori (a meno che non vi siano corpi estranei penetranti nel collo o compaia sintomatologia dolorosa o peggioramento neurologico durante la manovra log – roll) Politrauma 18/12/2017 Pagina 26
B • Carattere del respiro (eupnoico, dispnoico, gasping), simmetria dell’espansione toracica, soluzioni di continuo con l’esterno • FR (eupnea, bradipnea, tachipnea), I. respiratoria • Segni di trauma toracico • Presenza di enfisemi sottocutanei • Iperfonesi plessica (Pnx) o ipofonesi (emotorace) • EGA portatile, SpO2 mediante saturimetro portatile Sempre somministrare O2 alla massima concentrazione possibile (maschera con reservoir o respirazione assistita, in caso di evidente distress respiratorio) Identificare e trattare patologie acute conseguenti all’evento traumatico (Pnx iperteso o aperto, emotorace, volet costale) Politrauma 18/12/2017 Pagina 27
C • Riconoscere lo stato di shock (tachicardia, vasocostrizione cutanea, ipotensione arteriosa tardiva) • Tipico è lo shock ipovolemico / sindrome emodinamica da bassa gittata (emorragico) • Il riscontro di ipotensione arteriosa in un paziente politraumatizzato rappresenta un indice clinico inequivocabile della presenza di shock, che va sempre considerato ipovolemico/emorragico e in tal modo trattato, finché non si dimostra il contrario (es. neurogeno) • Forme miste di shock nel politraumatizzato: – Ipovolemico/emorragico – Cardiogeno (contusione cardiaca o embolia gassosa coronarica) – Ostruttiva (Pnx iperteso, tamponamento cardiaco) – Neurogena (lesione midollare alta) – Settica (comparsa tardiva, generalmente ospedaliera) Politrauma 18/12/2017 Pagina 28
• Sindrome emodinamica da bassa gittata: – Cute fredda, sudata e marezzata (rilascio catecolamine), segno NON presente nello shock neurogeno (vasodilatazione da caduta del tono simpatico) – Estremità pallide, aumentato refilling capillare periferico per centralizzazione del circolo – Tachicardia, polso periferico frequente e piccolo, segno NON presente nello shock neurogeno (cfr. sopra) – Tachipnea (ipossiemia, acidosi) – Stato confusionale – Ipotensione arteriosa tardiva (fase terminale) – Oligoanuria (fase terminale) Tutto in funzione della quantità e della velocità dei fluidi persi La PA comincia a diminuire solo quando la perdita di sangue è > 1500 mL nell’adulto e diventa di solo indeterminabile a livello periferico, con polsi arteriosi validi solo a livello carotideo o femorale Politrauma 18/12/2017 Pagina 29
• Il riscontro di bradicardia in paziente con shock traumatico (se non sussiste uno shock neurogeno) è indice di arresto cardiaco imminente! • Il bambino ipoteso per shock ha già perso cospicue quantità ematiche, maggiore è quindi la severità! • Nell’anziano, invece, per scarsa attivazione adrenergica, l’ipotensione arteriosa compare più precocemente Politrauma 18/12/2017 Pagina 30
• Intervenire sullo shock emorragico - Tamponare prontamente sedi emorragiche (color rosso vivo, fuoriuscita a getto e sincrona con l’onda sfigmica) - Stabilire un’adeguata ossigenazione - Accesso vascolare per fluidoterapia - Laccio emostatico (tourniquet) solo per monconi di amputazione o quando la compressione manuale risulta essere insufficiente Politrauma 18/12/2017 Pagina 31
• Fluidoterapia - Emorragie di classe I (750 mL): 2 litri di cristalloidi - Emorragie di classe II (750 – 1500 mL): 3 – 4,5 L di cristalloidi - Emorragie di classe III (1500 – 2000 mL): 5 – 6 L di cristalloidi - Emorragie di classe IV ( > 2000 mL): > 6 L di cristalloidi Possibile anche l’uso dei colloidi (attenzione alle anafilassi, se pur rare, o al sovraccarico del circolo per il loro potere oncotico) Per le classi III e IV è opportuno predisporre di almeno 3 – 4 unità di sangue prontamente utilizzabile sin dall’ingresso del paziente (0 negativo), soprattutto ne non vi è stata risposta dei parametri emodinamici alle prime infusioni di liquidi Preriscaldare i liquidi da infondere (grandi quantità di fluidi freddi possono rapidamente indurre instabilità elettrica, arresto cardiaco, turbe della coaugulazione con CID) Politrauma 18/12/2017 Pagina 32
Titolo Presentazione 18/12/2017 Pagina 33
Titolo Presentazione 18/12/2017 Pagina 34
Titolo Presentazione 18/12/2017 Pagina 35
Titolo Presentazione 18/12/2017 Pagina 36
• In condizioni di emorragia massiva / critica (perdita dell’intero volume circolante nelle 24h, perdita del 50% del volume circolante in 3h o perdite ematiche superiori a 150 mL/in), applicare protocollo di trasfusione massiva: – infusione di sangue – plasma – piastrine in rapporto di 1:1:1 (4 U emazie, 1 sacca plasma, 10 U piastrine) – Raggiungere valori Hb fra 7 e 9 g/dl, INR < 1,5 , fibrinogeno >50 mg/dl e Plt > 50,000/microl – Riportare PA sistolica fra 90 e 110 mmHg – Dubbia l’infusione del fattore VII attivato • Il target primario nel paziente traumatizzato con shock emorragico deve essere l’individuazione del sanguinamento e il suo controllo, per evitare l’insorgenza della triade killer • Utili parametri: PA, FC, FR, TC, refilling capillare, GCS. In PS, EGA (+ lattacidemia) Politrauma 18/12/2017 Pagina 37
D • Rapido esame neurologico: – Livello di coscienza – Pupille – Mobilità allo stimolo doloroso – Sensibilità tattile • In caso di peggioramento, si riparte sempre dall’ABC GSC < 9 intubare il paziente perché un deterioramento neurologico può dipendere da una condizione ipossica e/o ipovolemica Politrauma 18/12/2017 Pagina 38
• Pupille – Se anisocoria (d pupillare differente nei due lati) > 1 mm, può essere segno di compressione su un emisfero cerebrale (lesione espansiva) – A volte, anisocoria trauma oculare diretto (massiccio facciale). In questo caso, valutare la risposta in miosi dell’occhio traumatizzato dopo stimolazione dell’occhio sano, seguita da midriasi bilaterale per stimolazione dell’occhio anisocorico (riflesso di Marcus – Gunn) – Riflesso fotomotore (allo stimolo luminoso, miosi pupillare): se rallentato, maggiore danno neurologico – Attenzione alle miosi a capocchia di spillo: sofferenza del tronco – ponte ma anche azione farmacologica (oppiacei) Politrauma 18/12/2017 Pagina 39
E • Raccogliere informazioni aggiuntive sul paziente (patologie croniche, farmaci • Spogliare il paziente mantenendo il rachide immobilizzato • Ispezione del dorso con tecnica di log – roll e delle regioni ascellari e inguinali: verificare lesioni o ferite importanti e minacciose (eventualmente effettuare medicazioni compressive) • Caricare il paziente su asse spinale dopo immobilizzazione complessiva • Proteggere il paziente da eventuale insulto ambientale (ipo/ipertermia) Politrauma 18/12/2017 Pagina 40
Politrauma 18/12/2017 Pagina 41
• Valutazione del bacino (prima di immobilizzarlo con cintura pelvica o teli) – Eventuali fratture che si possono evidenziare se: • Incapacità di flettere attivamente l’anca • Dismetria degli arti • Extrarotazione dell’arto interessato • Ematomi perineali • Edema scrotale • Sangue nel meato uretrale esterno • Compromissione sensibilità dorso laterale del piede Politrauma 18/12/2017 Pagina 42
• Immobilizzazione degli arti steccaggio in leggera trazione quando la frattura non è esposta • Evita danni neurologici periferici e vascolari • Riduce il movimento degli arti e delle parti fratturate • Riduce eventuali sanguinamenti della zona interessata – Adeguata analgesia del paziente prima di ogni di qualsiasi manovra – Arto completamente esposto per garantire emostasi e medicazione ferite (ove necessario) – Polsi validi sia prima che dopo procedura (escludere eventuale ischemia da compressione) – Frattura non esposta leggera trazione – Frattura esposta non tentare di riallinearla (problema da affrontare in ospedale chirurgicamente) Politrauma 18/12/2017 Pagina 43
• Giunti in PS: – Esame obiettivo generale e distrettuale più approfondito (da ricordare soprattutto): • Frattura base cranica occhi a procione, otorragia, oto o rinoliquorrea; • Tamponamento cardiaco turgore giugulare • Enfisemi sottocutanei, volet costale, Pnx • Attenzione nelle donne all’utero gravido • Priapismo nell’uomo lesione midollare sopra L1 – Notizie anamnestiche: AMPLE • Allergie • Medicine (quali, quando) • Patologie pregresse • Last food (cfr. manovre rianimatorie pericolose a stomaco pieno) • Evento (info sull’incidente) Politrauma 18/12/2017 Pagina 44
• Prima del trasferimento dal vacuum del 118 sulla barella traumatologica del PS si verificano: ventilazione, posizione del tubo endotracheale, polso centrale, pupille, cute, accessi venosi, infusioni in corso di farmaci e fluidi, posizione del collare cervicale. Si seda e curarizza il paziente se la situazione clinica lo richiede. (Attenzione ai farmaci eventualmente presenti nelle infusioni in corso). • Si riceve la consegna verbale dal medico 118. • Trasferimento in asse del paziente dal vacuum al lettino traumatologico (si solleva in 5 persone di cui una mantiene in asse testa, collo e spalle, • controllando il tubo (attenzione ad evitare i movimenti del passaggio cervico – dorsale, molto utile per la manovra il telo su cui è spesso adagiato il paziente) . • Si spoglia completamente il paziente tagliando gli abiti e rimovendoli, compresi quelli sotto il corpo, cave lesione cervicale, mantenendo bene in asse tronco e collo, attenzione a valori, documenti, protesi dentali, acustiche, lenti a contatto, ecc. • Si collega il paziente per il monitoraggio completo compresa la ET CO2 nel paziente intubato. • L’anestesista-rianimatore e l’infermiere/a sulla destra del paziente, eseguono: first survey secondo le indicazioni ATLS accesso periferico multiplo e/o centrale (catetere CVC due lumi da 16 fr. oppure catetere “high flow” trilume da 4 fr. se il sospetto diagnostico è di emorragia o ipovolemia grave). • Un altro infermiere: terapia volemica e farmacologica, sedazione, pompe di infusione continua. • Medico: esegue sempre eco-FAST, possibilmente extended, con referto orale provvisorio al TT. In caso di esame positivo riferisce comunque al chirurgo il quale pone l’eventuale indicazione alla chirurgia urgente/emergente. Politrauma 18/12/2017 Pagina 45
• Esami radiologici ed ematochimici (vedi dopo) • Contemporaneamente l’anestesista-rianimatore e l’infermiera/e del PS sulla sinistra del paziente si occupano di: vie aeree, catetere arterioso, emogasanalisi arteriosa con lattacidemia, prelievi preoperatori, richiesta gruppo sanguigno ed emocomponenti. In caso di shock emorragico e paziente instabile per politrauma o emorragia esterna, il plasma fresco scongelato F.F.P. (20-30 ml./Kg./pc) deve essere richiesto all’ ingresso e prima dell’ esito degli esami ematochimici • Medico PS: esegue il second survey (possibilmente esaminando anche la schiena Log Roll) per completare il quadro clinico in base ad anamnesi, dinamica dell’ incidente, obiettività clinica, risposta alla terapia farmacologia ed infusionale, eco-FAST, immagini radiografiche. Eventuali fonti di sanguinamento esterno sono da suturare o tamponare adeguatamente per evitare emorragie ulteriori durante la diagnostica. • Medico PS: ulteriore richiesta di emocomponenti, compila il protocollo “POLITRAUMA” (allegato 5), chiama eventualmente altri specialisti interessati con le radioline di pronta disponibilità dei reparti, fornisce informazioni su eventualità chirurgica e necessità di sala operatoria urgente, comunica la richiesta di MSCT urgente se necessaria, raccoglie i primi referti del laboratorio • Infermiera/e PS: cateterismo vescicale con sensore temperatura, ev. campione urine per sostanze tossiche, controllo ipotermia: infusioni e trasfusioni calde, coperta calda, monitoraggio temperatura. • Si prepara il trasferimento del paziente alla Terapia Intensiva, alla diagnostica tomografica o alla sala operatoria in base alle decisioni collegiale. • In caso di richiesta da parte dell’ autorità competente della determinazione della alcolemia a fini legali deve essere compilato e firmato da un rappresentante delle forze dell’ ordine l’ apposito modulo presente in PS Poltrauma 18/12/2017 Pagina 46
• Indagini da fare: – Rx torace (1 proiezione) – Rx bacino – ECG – TC bacino e pelvi – TC encefalo (se trauma cranico o coma) – TC torace e addome con mdc (se buona CrCl) – Rx rachide cervicale + altri segmenti se necessario – Eco FAST (seni costo frenici, parasternali, ipocondri, epigastrio, ipogastrio) Extended Fast – Laboratorio: emogruppo, prove crociate, emocromo con formula (attenzione all’Hct in relazione all’Hb), creatinemia, glicemia, elettroliti, PEC, acido lattico, CPK (crush syndrome), EGA, Troponina I HS, es. urine (micro/macroematuria), beta HGC Politrauma 18/12/2017 Pagina 47
Trauma cranico • Danno anatomico o funzionale del contenuto della scatola cranica conseguente a forze meccaniche • Circa il 10% delle attività di un PS (1/100 così grave da vere esito letale) • Lesione traumatica a volte evidente anche all’esterno (tessuti molli, cuoio capelluto, ossa, etc..) • Pericolo dell’ipertensione endocranica in caso di ematomi intracranici riforniti (con ipossia e ipotensione che causano un danno cerebrale secondario) • Non sottovalutare mai i pazienti con sensorio conservato dopo trauma cranico ematoma subaracnoideo! Politrauma 18/12/2017 Pagina 48
• Cosa fare: – Proteggere il rachide cervicale finché non si dimostri l’assenza di lesioni radiologicamente – Intubare il paziente con GCS < 9 – SpO2 sempre > 95% (ventilare se necessario) – Evitare iperventilazione (se diminuisce pCO2 vasocostrizione arteriosa reattiva ipossia e ischemia cerebrale) – PA sistolica > 110 mmHg – Se ipert. Endocranica (midriasi non reattiva, livello di coscienza deteriorato) utilizzare boli ev di Mannitolo ogni 4h o Lasix 1 – 2 fl ev ogni 4h – Tamponare ferite del cuoio capelluto (altamente irrorato) Politrauma 18/12/2017 Pagina 49
Politrauma 18/12/2017 Pagina 50
• Uso della TC encefalo: • Sempre, anche nei traumi minori • Utile il raccordo anamnestico (amnesia, cefalea, vomito) • Farmaci anticoagulanti/antiaggreganti, coagulopatie) • Abuso di droghe/alcool/altre sostanze – Mantenere il paziente in osservazione per almeno 24 h (ripetere eventuale TC cerebri, soprattutto se il paziente presenta un progressivo o repentino deterioramento del quadro neurologico) Politrauma 18/12/2017 Pagina 51
Trauma facciale • Spesso associato a traumi cranio – cervicali • Pericoli immediati in caso di: – Ostruzione delle vie aeree (sangue denti avulsi, detriti, vomito, dentiere o protesi, etc..) – Trauma del laringe – Trauma del rachide cervicale – Trauma cranico associato Politrauma 18/12/2017 Pagina 52
• Interventi particolari – Assicurare sempre la pervietà delle airways – Pulizia del cavo orale manualmente o con aspiratore o SNG di grosso calibro – O2 tp al 100% con intubazione, se necessaria, ma NON per via naso – tracheale (se etmoide fratturato, possibile contatto fra tubo e parenchima cerebrale): trauma laringei – SNG per via orale, posizionato precocemente – Tamponare emorragie – Mantenere protezione per il rachide cervicale – Evitare toccare la superficie radicolare del dente avulso: prenderlo per la corona e conservarlo in sol. Fisiologica o bicchiere latte Politrauma 18/12/2017 Pagina 53
Trauma toracico • Il 25% delle morti per trauma è provocato da un trauma del torace • In quasi tutti i casi di trauma toracico la RCP deve avere la precedenza su tutte le altre misure terapeutiche • > 65% delle morti secondarie a lesioni traumatiche del torace si verifica in ambito intraospedaliero: da individuare soprattutto quelle «evitabili» • Spesso utile, in ambito ospedaliero, approccio conservativo o con drenaggio toracico. Politrauma 18/12/2017 Pagina 54
• Tipologie di lesioni, in base all’evoluzione: • Immediata (rottura di grossi vasi o cuore) 1’ – 2’ exitus • Precoce (ostruzione vie aeree, Pnx iperteso, tamponamento cardiaco) si verificano entro le prime ore dal trauma • Tardiva (rottura di diaframma, esofagea) possono verificarsi anche dopo alcuni giorni, possono essere fatali se non riconosciuti • Altre lesioni: – Fratture costali (con eventuale volet) e possibile danno epatico, splenico, diaframmatico o dei grossi vasi (soprattutto a livello della porzione alta del torace) Politrauma 18/12/2017 Pagina 55
Lesioni toraciche maggiori • Pnx iperteso • Pnx aperto RICHIEDONO • Volet costale TRATTAMENTO IMMEDIATO • Emotorace massivo QUOAD VITAM • Tamponamento cardiaco • Lesione della via aerea alta Politrauma 18/12/2017 Pagina 56
• Pnx iperteso – Insorge quando, in conseguenza di una lesione della parete toracica, delle vie aeree, del polmone, si verifichi una discontinuità anatomica che consenta un continuo rifornimento di aria nel cavo pleurico con meccanismo «a valvola» (l’aria entra in inspirazione ma non esce in espirazione) – L’aria forzatamente immessa nella cavità pleurica fa aumenta la pressione endopleurica collasso polmonare ipsilaterale alla lesione con sbandieramento del mediastino controlaterale. Politrauma 18/12/2017 Pagina 57
Continuo rifornimento aria Sbandieramento mediastinico Angolatura delle cave con riduzione ritorno venoso Riduzione precarico Shock extracardiaco ostruttivo Politrauma 18/12/2017 Pagina 58
• Dispnea ingravescente per spostamento tracheale • Turgore delle giugulari (che può comunque mancare nel paziente ipovolemico) Diagnosi • Angor toracico acuto, di tipo clinica (oltre trafittivo, con evidente componente pleurica, tendente ad aumentare in che concomitanza di tosse, atti respiratori, movimenti del torace radiologica): • Iperespansione, iperfonesi, ipermobilità, abolito il MV dell’emitorace interessato • Se shock ostruttivo: ipoperfusione periferica e ipotensione arteriosa Politrauma 18/12/2017 Pagina 59
• Tecnica di drenaggio del Pnx iperteso 1. Localizzare II spazio intercostale e III costa 2. Identificare la linea emiclaveare e spostarsi di 1 – 2 cm lateralmente ad essa per essere certi di non pungere l’arteria mammaria 3. Praticare anestesia locale con 6 – 10 cc di lidocaina (se il pz è cosciente e c’è tempo) 4. Infliggere perpendicolarmente e in profondità ago di grosso calibro (o ago da siringa da 10 cc), rimanendo SOPRA il margine superiore della costa sottostante 5. Se entrati, si udirà fuoriuscita di aria a getto (sotto pressione) oppure con una siringa di fisiologica si potrà constatare fuoriuscita di bolle (in aspirazione) La decompressione è una manovra salvavita! Politrauma 18/12/2017 Pagina 60
La mancata fuoriuscita di aria non esclude un Pnx, ma può essere dovuta ad altre cause: – Ago otturato da sangue o da frustoli di tessuto far scorrere nell’ago qualche cc di fisiologica – Posizione troppo superficiale dell’ago riposizionamento più profondo – Contusione polmonare sottostante zona di atelettasia in quella sede. Attende soccorsi e gestione PS Politrauma 18/12/2017 Pagina 61
• Pnx aperto – Ferita toracica soffiante per comunicazione diretta dello spazio pleurico con l’ambiente esterno estese fratture o lesioni toraciche – Polmone collassato – Entrata d’aria in inspirazione e fuoriuscita d’aria in espirazione – Movimento pendolare (flutter) mediastinico grave insufficienza cardiorespiratoria: se non trattata, exitus – Utilizzare medicazione sterile, ermeticamente chiusa solo su tre lati e con lembo libero: protezione della ferita ed effetto valvola flutter unidirezionale (aria non entra in inspirazione, aria esce in espirazione) – Trattamento definitivo prevede drenaggio toracostomico e riparazione chirurgica della ferita Politrauma 18/12/2017 Pagina 62
MEDICAZIONE A VALVOLA (PNX) Politrauma 18/12/2017 Pagina 63
• Volet costale – Lembo costale mobile quando un segmento della parete toracica non presenta più continuità ossea con il resto della gabbia toracica – Ventilazione anomala: alterazione della dinamica respiratoria toracica, con rientramento del segmento interessato in inspirazione e sua fuoriuscita durante l’espirazione respiro paradosso – Insufficienza respiratoria acuta, atelettasie, mancato drenaggio secrezioni polmonari e tracheo bronchiali, escursioni respiratorie asimmetriche e scoordinate – Pericolo di una sottostante contusione polmonare Politrauma 18/12/2017 Pagina 64
Clinica Terapia • Agitazione • Supporto ventilatorio con • Dispnea e tachipnea O2 al 100% umidificato • Angor toracico pleuritico • Intubazione tracheale e • All’ispezione, respiro ventilazione artificiale (se paradosso necessario) • Alla palpazione, crepitio • Analgesia (anche per la sulla lesione meccanica respiratoria) • Alla percussione, ipofonesi • Liquidi ev (nei pazienti plessica emodinamicamente instabili) • All’auscultazione, MV ridotto • Si stabilizzerà poi il lembo (eventualmente chirurgicamente) • Mantenimento del supporto ventilatorio meccanino • Toilette bronchiale e profilassi antibiotica Politrauma 18/12/2017 Pagina 65
• Emotorace massivo – Versamento pleurico post traumatico ematico! (soprattutto se emorragie proviene da rami costali, arteriosi) – Possibile Pnx concomitante (se l’emorragia proviene dal parenchima polmonare o da vasi venosi) emopneumotorace – Emotorace massivo: V > 1500 cc • Shock ipovolemico emorragico con ipossiemia (atelettasia) e ipercapnia (se ipoventilazione, per severa compromissione della meccanica respiratoria). La clinica guida la diagnosi di shock emorragico, la partenza toracica dalla semeiotica (MV assente e ipofonesi plessica della parte interessata) – Fluido terapia ev – Drenaggio toracostomico di grosso calibro (28 – 32 Fr) in V spazio intercostale (spazio costo vertebrale) – In ultima ratio, toracotomia e controllo chirurgico della fonte di sanguinamento attiva Politrauma 18/12/2017 Pagina 66
• Tamponamento cardiaco – Raccolta intrapericardica di sangue proveniente da lesioni traumatiche cardiache, dei grossi vasi o delle coronarie – Trauma toracico chiuso, ferite penetranti – Triade di Beck: • Turgore delle giugulari (ipertensione venosa secondaria ad ostacolato ritorno venoso e a compromissione del riempimento cardiaco) può mancare se il pz è ipovolemico! • Ipotensione arteriosa (riduzione della gittata cardiaca) • Ottundimento dei toni cardiaci • In aggiunta alla triade: – polso paradosso con riduzione della PA sistolica > 10 mmHg durante inspirazione – Segno di Kussmaul: aumento distensione giugulare durante inspirazione – Ruolo cardine negli ultimi anni dell’Ecofast (in generale per tutti i politraumatizzati) Shock extracardiaco ostruttivo con sindrome emodinamica da bassa gittata (a cui segue instabilità elettrica del miocardio e PEA) Politrauma 18/12/2017 Pagina 67
Pericardiocentesi procedura salvavita! • Vie di accesso (utile aiuto Rx o Eco) – Subxifoidea sn – Subxifoidea dx – Parasternale sn • Procedura: – Sterilità – Lidocaina in regione subxifoidea – Pz supino e in decubito semiortopnoico, con il tronco sopraelevato di circa 30°rispetto al bacino – Ago spinale connesso a una siringa con deflussore di raccordo e rubinetto a tre vie – Connettere con un morsetto la radice metallica dell’ago spinale all’elettrodo precordiale di un ECG Politrauma 18/12/2017 Pagina 68
– Introdurre l’ago nell’angolo costosternale sn e dirigerlo verso la punta della spalla sn, mantenendo la siringa in aspirazione costante (angolazione di circa 15°– 30°) – Osservare la traccia ECG durante la progressione dell’ago elettrodo se onda T si negativizza, contatto con epicardio! Quindi lentamente ritirare l’ago e riportarlo nel sacco pericardico (ricompare QRS normale) – Se paziente emodinamicamente instabile, effettuare approcchio cardiochirurgico – Complicanze periprocedurali: • Pnx • Danno miocardico • Lesione coronaria (> coinvolta la discendente anteriore) Politrauma 18/12/2017 Pagina 69
• Lesioni delle vie aeree alte – Enfisema sottocutaneo del collo – Stridore laringeo, – Disfonia – Emottisi – Fratture articolazione sternoclavicolari – Necessaria spesso intubazione oro tracheale Politrauma 18/12/2017 Pagina 70
Trauma addominale • Sempre sospettare che un politraumatizzato possa presentare lesioni addominali «occulte» • Monitorizzare parametri vitali durante il trasporto • Accorciare i tempi di arrivo in un’eventuale sala operatoria • Peritonite non sempre evidenziabile (lesioni chiuse di visceri cavi o vasi in addome) • Più facile la diagnosi di lesioni penetranti (MAI rimuovere corpi estranei) o eviscerazioni (MAI ridurre manualmente, sempre protette con garze sterili imbibite di fisiologica salina) • Semeiotica ed esami in urgenza (Eco Fast e TC); se non fortemente instabile, Rx diretta addome in due proiezioni Politrauma 18/12/2017 Pagina 71
• Fratture del bacino o 3 – 8% dei traumi scheletrici nel trauma maggiore a elevata energia o Garantire corretta immobilizzazione mediante fascia pelvica o Rx antero – posteriore del bacino in PS o Fratture particolari a maggior rischio di emorragie retroperitonelai: Compressione anteroposteriore con diastasi della sinfisi pubica > 2,5 cm Interessamento sacroiliache Compressione laterale con interessamento osteo legamentoso ed extrarotazione di una emipelvi Fratture da vettore verticale (incidenza della F sul bacino) Politrauma 18/12/2017 Pagina 72
Traumi spinali • Oltre il 15% dei politraumatizzati ha un trauma spinale • Sempre immobilizzare il rachide (sospetto poi da confermare una volta giunti in PS, non prima!) • Strumenti utili: – Collare cervicale sempre – Asse spinale rigido nei pazienti non incastrati – Estricatore nei pazienti incastrati • Estricazione rapida consentita solo: – Arresto cardiaco in atto – Pericoli di vita imminenti per pz e soccoritori (fare comunque un rapido esame sensitivo motorio del paziente, per motibi medico – legali) Politrauma 18/12/2017 Pagina 73
• Mobilizzare con manovra log – roll (roll – over) – Garantire durante tutte le fasi di rotazione allineamento in asse di testa/collo/torace – Posizionare il pz in posizione supina (anche tramite l’ausilio di una spinale a cucchiaio) • L’immobilizzazione del rachide deve essere assicurata anche durante l’esecuzione delle indagini strumentali volte ad accertare la presenza di lesioni vertebro – midollari • In PS, si prosegue l’indagine con imaging tomografico Politrauma 18/12/2017 Pagina 74
Take Home Message (I) • Considerare ogni traumatizzato, con elevato indice di sospetto clinico, un potenziale politraumatizzato • Garantire preliminarmente un’immediata pervietà delle vie aeree • Posizionare il collare cervicale provvedendo, prima, a garantire un adeguato controllo delle vie aeree • Continuare a immobilizzare bimanualmente il capo del pz anche dopo aver applicato il collare cervicale • Individuare precocemente i segni e i sintomi di ipoperfusione periferica, individuando e gestendo precocemente lo stato di shock anche in presenza di normotensione arteriosa Politrauma 18/12/2017 Pagina 75
Take Home Message (II) • Garantire immediatamente una perfusione multi organica e multi sistemica a un livello minimalmente adeguato per consentire al pz di essere trasportato, quanto prima, nella sala operatoria del centro ospedaliero più idoneo (no troppi liquidi) • Indirizzare a centro ospedaliero con NCH pz con midriasi monolaterale iporeagente alla luce o con lesione vertebro – midollare • Stabilizzare sulla scena dell’evento il bacino mediante cintura pelvica • Proteggere il pz dall’ipotermia o dall’ipertermia • Emotrasfondere sempre pz in shock emorragico III o IV grado • TC cranio da effettuare soprattutto in pz con turbe della coagulazione (primitive o secondarie) o con cirrosi epatica Politrauma 18/12/2017 Pagina 76
Tack för uppmärksamheten Politrauma 18/12/2017 Pagina 77
Puoi anche leggere