ARMINE HARUTYUNYAN INTERVISTA - dalla Community - The Wall - Scuola Holden
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MAGAZINE VOLUME 1 - SETTEMBRE 2020 ARMINE HARUTYUNYAN La bellezza che ha sconvolto il web LADY D: EMA STOKHOLMA INTERVISTA vergine, madre, donna per il mio bene dalla Community
Foto di copertina: EDU LAUTON VIOLA MAGAZINE 2
L’UNICITÀ DI NOI DONNE Lo Zingarelli del 1962 definisce la Per fortuna siamo nel 2020: nel parola “donna” così: mondo di oggi molte donne non f. Femmina dell'uomo. /Di casa, che sa hanno sensi di colpa perché un accudire alle faccende domestiche / dizionario – o più – le definisce con Sposa, moglie. / Di cucina, sguattera / aggettivi banali e decisamente Ragazza in grado di prender marito. sottotono. Ma ci sono ancora tante parole da cambiare perché questo sia Oggi la definizione è un po’ cambiata: un mondo migliore. f. Ogni essere umano di sesso Viola ha voluto dedicare il numero di femminile, considerato rispetto alle questo mese all’unicità di tutte noi caratteristiche intellettuali o morali. / donne. Perché non basterebbero tutti Donna intelligente, ragionevole, gli aggettivi di questo mondo per dare equilibrata, buona, brava, gentile; donna una definizione a creature così diverse perversa, ipocrita, pettegola, linguacciuta, e mai banali. maligna; una donna all’antica, moderna, Quindi abbiamo parlato di unicità, a à la page. modo nostro. Da Armine Harutyunyan, che ha fatto Il dizionario di Google, invece, per parlare di sé per una bellezza non spiegare la parola “donna” unisce subito convenzionale, passando per la luce l’aggettivo “bella”. accecante che emanava Lady D, decisamente non in linea con i rigidi Lo Zingarelli del 1962 non aveva canoni della Corona, per arrivare a un nessuna colpa, in fondo era solo il libro che si libera di imbarazzi infantili testimone di quell’epoca. Le definizioni e mette in scena la difficoltà di sono state aggiornate, cambiate, di passi superare la violenza domestica. avanti se ne sono fatti molti. Le parole E c’è ancora molto altro, basta girare sono mutate assieme al nostro mondo, pagina per scoprirlo. qualche volta invece questo mondo l’hanno proprio cambiato. Di sicuro hanno la capacità di far sentire le persone giuste o sbagliate. Una donna è per forza una casalinga perfetta? Una donna è per forza ipocrita, pettegola e linguacciuta? Una donna è per forza bella? Ma ancora una donna è per forza un essere umano di sesso femminile? VIOLA MAGAZINE 3
CONTENUTI IL PRIMO PETALO 1° EDITORIALE …………………………….…………………03 QUAL È IL CONFINE SOTTILE? ……………..10 Storia di una notte che cambiò una vita IL REPORT MENSILE ……………………………….14 Abbigliamento offensivo IL SECONDO PETALO 2° LA SCRITTURA TERAPEUTICA ……………….20 IL TERZO PETALO 3° ARMINE HARUTYUNYAN ……………………….28 La bellezza che ha sconvolto il web IL NUOVO LEONE D’ORO? …………………….32 Pieces of a Woman REWIND, REWRITE ………………………………….36 Lady D: vergine, madre, donna VIOLA MAGAZINE 4
CONTENUTI IL QUARTO PETALO 4° VIOLA LEGGE ……………………………………………46 Ema Stokholma NELLA RETE DI UN VERSO ……………………48 Wild Geese di Mary Oliver GIULIA LAMARCA ……………………………………50 Quando una voce si fa sentire IL QUINTO PETALO 5° 10 COSE CHE …………………………………………54 Le serie TV ci hanno insegnato sull’amore OROSCOPO VIOLA ………………………………..60 Il mese di settembre VIOLA MAGAZINE 5
VIOLA MAGAZINE “ Viola vuole porre un accento per cambiare una prospettiva. Vuole far arrivare la voce di donne ad altre donne. Vuole far arrivare la scrittura lì dove non pensavi servisse. VIOLA MAGAZINE ” 6
Un accento può fare la differenza. VIOLA MAGAZINE 7
1° IL PRIMO PETALO QUAL È IL CONFINE SOTTILE? ……………………………………………………..10 Storia di una notte che cambiò una vita IL REPORT MENSILE ……………………………………………………………………….20 Abbigliamento offensivo VIOLA MAGAZINE 8
“WOMEN ARE ALWAYS SAYING: «WE CAN DO ANYTHING THAT MEN CAN DO». BUT MEN SHOULD BE SAYING: «WE CAN DO ANYTHING THAT WOMEN CAN DO»” —GLORIA STEINEM VIOLA MAGAZINE 9
QUAL È IL CONFINE SOTTILE? Storia di una notte “Era una notte di ottobre quando è che cambiò una vita successo quello che è successo. A distanza di quasi tre anni ogni tanto ci penso ancora. Per fortuna sono riuscita a riscoprire l'esistenza di un amore più sano e dolce.” M. è una ragazza timida. Ha le lacrime agli occhi mentre racconta quella che rimarrà una notte difficile da dimenticare.. VIOLA MAGAZINE 10
"Sapete, io e lui ci frequentavamo da circa due mesi. Non era una vera e propria relazione, non eravamo nemmeno amici. Ci siamo conosciuti sul posto di lavoro, in una trasferta. Io stagista, lui libero professionista. Una voce dentro di me mi diceva che c'era qualcosa di sbagliato ma l'altra vocina era totalmente attratta da quest'uomo di quindici anni più grande di me. Le sue avance mi facevano sentire donna, forse per la prima volta nella mia vita. È successo tutto molto in fretta. Eravamo al Lido di Venezia, proprio sulla spiaggia. Un drink tirò l'altro e alla fine cascai tra le sue braccia. Ecco, quella fu una bella serata. Avevamo lavorato bene, concluso ancora meglio. Finito l'evento a cui stavamo lavorando, ognuno tornò a casa propria. Speravo di rivederlo in una futura trasferta. E fu così. Passarono le settimane e cominciammo a sentirci, a vederci anche al di fuori del lavoro. Lui non aveva una vera e propria casa, ma non mi importava più di tanto. Una notte era ospite di un'amica, un'altra notte da un'altra amica. Tornava a farsi sentire la voce e la sensazione di qualcosa di sbagliato, ma di nuovo il desiderio di sentirmi donna e adulta era più forte di tutti gli altri. Una notte di metà ottobre lavorammo ad un festival di musica elettronica. Sapete, in quell'ambiente non è raro che giri un po' di roba nei backstage e tra noi operatori. Nessuno lì ti giudica male se bevi mentre lavori e, anzi, spesso sono i tuoi stessi capi ad offrirti qualcosa." VIOLA MAGAZINE 11
"Lui cominciò a offrirmi qualche drink. Io quella sera avevo un po' di febbre, quindi avevo preso anche una Tachipirina. Alla fine non riuscii più a reggermi in piedi. Pensavo che mi stesse aiutando, e invece mi portò in un parcheggio. Io continuavo a dirgli di lasciarmi stare ma lui mi spinse contro un furgone e mi strappò le mutande. Piangevo. Dopo circa un mese trovai il coraggio di raccontarlo al mio capo: non mi fece più lavorare. Ero una stagista sacrificabile. Ecco, ora come allora, mi chiedo quale sia il confine di una violenza: noi avevamo una "relazione", era iniziato tutto consensualmente fino a QUELLA sera. Io gli urlavo che mi stava violentando. Lui negava. Era quindi violenza? È stato giusto perdere un lavoro? È stato giusto che il mio capo abbia difeso un suo amico, un suo collaboratore invece di difendermi? Credo che molte cose siano state sbagliate. È stato difficile fidarmi ancora degli uomini o di un posto di lavoro. Per fortuna dovevo ancora finire l'università, quindi mi dedicai solo a quello. VIOLA MAGAZINE 12
Poi, dal nulla, è comparso un nuovo ragazzo che, con tanta pazienza, è riuscito a portarmi fuori da questi ricordi bui e a farmi razionalizzare quello che veramente era successo. Sapete, io in fondo lo difendevo: incolpavo me per aver bevuto troppo. O, ancora, mi dicevo che in fondo era una sorta di relazione, quindi anche quella sera in fondo era giustificabile e consensuale. Poi con il passere dei mesi, però, sono arrivata a capire un'altra verità: lui mi riempiva il bicchiere ogni volta che bevevo anche solo un sorso. Lui mi metteva il bicchiere in mano quando lo posavo sul tavolo. Lui mi prendeva in giro se gli dicevo "Sto lavorando". Quindi, alla fine, la violenza fisica è stata solo la punta di un iceberg molto più profondo." UN PO’ DI DATI D.i.Re ha condotto un’analisi comparata tra i dati Istat e i dati raccolti nei centri anti-violenza della rete D.i.RE. La percentuale più alta rispetto alle forme di violenza subita dalle donne è di tipo psicologico. In Italia, la Non Rilevato 3 percentuale di donne tra i 16 e i 70 anni che, nel corso della Stalking 16,1 vita, ha subito una violenza sessuale è Violenza Economica 30,7 del 21%. Violenza Sessuale 13,5 Violenza Psicologica 73,6 Violenza Fisica 62,1 0 20 40 60 80 VIOLA MAGAZINE 13
IL REPORT MENSILE LA CONDIZIONE FEMMINILE NEL MONDO ABBIGLIAMENTO OFFENSIVO VIOLA MAGAZINE 14
STATISTICHE GENERALI 2013 - 2014 50 Paesi hanno almeno una legge o regolamento (locale o nazionale) che definisce ciò che le donne devono indossare per motivi religiosi: • 38 Paesi vietano alle donne di indossare abiti religiosi in alcune situazioni; • 11 Paesi richiedono alle donne di indossare abiti religiosi in certe circostanze; • 1 Paese, la Russia, le possiede entrambe: in Cecenia alle donne richiesto di indossare il velo negli edifici pubblici; a Stavropol' lo hijab è proibito nelle scuole pubbliche. Alcune cose che possono mettere una donna nei guai L'abbigliamento femminile vietato dal governo in nome del rispetto del decoro morale e dell'ordine sociale: • Sudan: l'abbigliamento indecente include gonne corte e pantaloni; • Corea del Nord: pantaloni; • Uganda: gonne corte e shorts; • Arabia Saudita: pelle o capelli scoperti; • Francia: burqa e niqab; • Belgio: burqa; • Austria: burqa. Le donne dovrebbero essere libere di scegliere come vestirsi? Percentuale di chi concorda che le donne dovrebbero essere libere di scegliere come vestirsi (2013). VIOLA MAGAZINE 15
2 ° IL SECONDO PETALO LA SCRITTURA TERAPEUTICA………………………………………………………21 Storia di una notte che cambiò una vita VIOLA MAGAZINE 16
“C’È UN MOMENTO IN CUI DEVI DECIDERE: O SEI LA PRINCIPESSA CHE ASPETTA DI ESSERE SALVATA O SEI LA GUERRIERA CHE SI SALVA DA SÉ” — MARILYN MONROE VIOLA MAGAZINE 17
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LA SCRITTURA TERAPEUTICA Che cos’è la scrittura terapeutica e perché scrivere può far bene “Scrittura terapeutica” è la traduzione, forse non precisissima, di “writing therapy”. Un concetto che indica l’utilizzo della scrittura come arteterapia. In particolare, si parla di scrittura espressiva, atto di scrittura che permette di esplicitare traumi o disagi esistenziali e guardarli in modo nuovo, non dico con distacco ma con una certa obiettività. Né più né meno di quanto possono fare la costante pratica della meditazione o della Mindfulness. L’ambito della scrittura terapeutica è molto ampio, psicologia e counseling in primis. Non mancano esperienze di scrittura creativa nelle carceri o in altre strutture in cui il disagio delle persone è palpabile. In alcune scuole o università, invece, la scrittura espressiva viene utilizzata per aiutare gli studenti a capire cosa li blocca e, di conseguenza, esprimere il proprio potenziale al massimo delle possibilità. Esistono diversi tipi di scrittura terapeutica e di terapia narrativa associata allo storytelling ma per capire di cosa stiamo parlando devo partire dall’inizio. Cioè da James W. Pennebaker. VIOLA MAGAZINE 20
Si inizia a parlare di scrittura espressiva alla fine degli anni ’80, grazie agli studi di James W. Pennebaker, psicologo americano i cui studi si sono concentrati sul rapporto tra utilizzo del linguaggio, salute psichica e rapporti sociali. Il cuore della teoria di Pennebaker è che le parole che utilizziamo ogni giorno sono lo specchio dei processi mentali, sociali e relazionali che ci governano. Per questo motivo, dimostrato questo legame, è possibile lavorare in direzione contraria: utilizzare la scrittura come mezzo per far emergere ciò che non si è palesato alla coscienza e affrontarlo. In buona sostanza, un percorso di crescita personale che utilizza la scrittura come mezzo espressivo e di guarigione. Gli studi di Pennebaker sulla scrittura espressiva si sono rivelati molto importanti, perché hanno reso evidente il rapporto tra le parole che utilizziamo per descrivere il nostro mondo (esteriore e interiore) e il nostro stato psicologico o emotivo. Ad esempio, nei primi studi sul potere terapeutico della scrittura si chiedeva ai partecipanti di mettere per iscritto un evento passato che aveva creato in loro un certo disagio, se non un vero e propria trauma, oppure di descrivere le emozioni associate a una determinata situazione, sia essa neutra oppure che li vedeva coinvolti emotivamente. VIOLA MAGAZINE 21
Scrivere può aiutare chi soffre di ansia o attacchi di panico, perché permette di mettere ordine in mezzo ai pensieri ansiogeni e guardarli con maggiore distacco. Tuttavia, il livello di efficacia dell’azione di scrittura creativa dipende anche da fattori esterni. Non tutti i partecipanti ai gruppi di lavoro Vista così, la cosa è estremamente ottengono lo stesso livello di beneficio, semplice, tuttavia non sono mancate le questo va detto chiaramente, altrimenti critiche. Alcune ricerche più recenti sul continuiamo a spacciare false rapporto tra scrittura e psicologia hanno promesse. confermato i benefici psicologici e fisici Questo ci porta a pensare che la derivanti dall’attività di scrittura creativa. scrittura non è terapeutica di per sé, Il beneficio psicologico ed emotivo non ma può aiutare corpo, mente e anima deriverebbe esclusivamente dalla se in combinazione con altre forme di scrittura creativa, ma dalla situazione che sostegno, qualora necessarie. si viene a creare all’interno del gruppo L’atteggiamento verso i propri blocchi di lavoro. In altre parole, non sarebbe la conta molto. Uno studio dell’Università scrittura a curare, ma l’empatia che dello Iowa ha dimostrato che i benefici sorge spontanea tra i partecipanti. della scrittura sono soggettivi. Chi si La scrittura fa la differenza, questo è avvicina alla scrittura espressiva senza certo. nutrire particolari speranze nelle attività proposte dal terapista, alla lunga riceve Ma l’intensità e l’efficacia dell’azione benefici decisamente inferiori rispetto a dipendono dalle dimensioni del gruppo chi si avvicina alla writing therapy di lavoro e, soprattutto, dal tipo di attività considerandola già in partenza come di scrittura che viene proposto. una cura o una terapia efficace, oppure Tuttavia, rimane da considerare che se ancora nutre fiducia nel terapeuta e la scrittura aiuta è solo merito della nelle sue capacità. persona stessa. VIOLA MAGAZINE 22
La scrittura ci può aiutare a guarire, è vero, ma non è lei ad aiutarci. Non direttamente almeno. Siamo noi la nostra cura. La “cura” è quel particolare spazio emotivo che costruiamo grazie alla scrittura. Ma lo scrivere, inteso come atto meccanico, è neutro. Cos’è che fa la differenza allora? Molto semplice: l’Atteggiamento, ovvero la predisposizione all’apertura mentale ed emotiva che occorre coltivare nel momento in cui si scrive. Concentrarsi nell’azione in sé e non nel risultato che si vuole ottenere è la base per coltivare il giusto Atteggiamento nei confronti della scrittura e aspirare a raggiungere quello che nel “Manuale di scrittura digitale creativa e consapevole” è definito come “momento presente della scrittura”, cioè una sensazione di benessere e pace. L’Atteggiamento può essere trasposto su tutti i livelli di scrittura: per questo motivo, scrivere una mail o una lettera non è meno terapeutico dello scrivere un diario personale. L’importante è “sentire”, ossia ridurre al minimo la distanza tra le nostre sensazioni, l’oggetto descritto e le parole con cui lo descriviamo. Questo è il principio fondamentale di qualsiasi tipo di scrittura consapevole. VIOLA MAGAZINE 23
È da sottolineare come non ci sia nessun risultato da ottenere: il risultato è scrivere di getto e con continuità. Basta. Non c’è altro. Il resto – ossia la riscoperta di sé e i benefici derivanti dall’uso consapevole della scrittura – riguardano una sfera talmente profonda e intima dell’individuo, un ambiente per certi versi a-psicologico e a-verbale, che non può essere sviscerato con attività che pretendono di rivestire lo scrivere di un’aura mistica. Perché è così. Stiamo parlando del gesto più umile che c’è. “ Vedere la scrittura in sé come terapia è corretto alla base, ma riduttivo. Ognuno di noi è la migliore terapia di se stesso. La scrittura può aiutarci, ma deve essere accompagnata dal giusto Atteggiamento e deve essere affiancata dall’allenamento della capacità di sentire il ” proprio corpo. VIOLA MAGAZINE 24
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3° IL TERZO PETALO ARMINE HARUTYUNYAN ……………………..…………………………………………28 La bellezza che ha sconvolto il web IL NUOVO LEONE D’ORO? ………………….…………………………………………32 Pieces of a Woman REWIND, REWRITE …………………………………………………………………………..36 Lady D: vergine, madre, donna VIOLA MAGAZINE 26
“CHI È NELL’ERRORE COMPENSA CON LA VIOLENZA CIÒ CHE GLI MANCA IN VERITÀ E FORZA” — J. W. GOETHE VIOLA MAGAZINE 27
ARMINE HARUTYUNYAN VIOLA MAGAZINE 28
LA BELLEZZA CHE HA SCONVOLTO IL WEB Matteo Di Venere Da un po’ di tempo si parla del “caso” Armine Harutyunyan. La modella armena scelta da Gucci ha subito un forte, quanto inappropriato, body shaming sui social network. In Italia - solamente qui - il caso è diventato così popolare da diventare un trend topic sia sul web che durante gli ultimi caldi pranzi estivi in famiglia. Per una volta la moda è al centro, naturalmente se ne parla in negativo. Nessuno ha pensato al concetto di arte. Tutti si affidano alla sociologia, all’economia e ai principi dell’estetica per comprendere il fenomeno “Armine”. Una grande fetta di pubblico indugia ad un’operazione di marketing alla Vance Packard con i suoi Persuasori Occulti. Davvero Gucci ha bisogno dell’induzione della dissonanza cognitiva o di altre teorie simili? Gucci ha davvero bisogno del “purché se ne parli?”. Stiamo parlando di uno dei top brand mondiali e possiamo affermarlo con fermezza: lo scopo è sempre stato un altro. VIOLA MAGAZINE 29
Da quando Alessandro Michele è stato scelto nel 2015 come direttore artistico, il mondo e i vari scenari della casa di moda sono sempre stati più vicini a quelli di Armine che a quelli della Eva Herzigova di turno. Gucci da diverso anni si oppone ai classici canoni di bellezza che dominavano il mondo della moda tra la fine degli anni ’80 e ’90. Gucci è un universo, una narrazione più ampia che da anni celebra concetti che solo adesso stanno diventando obbligatori nel mondo della comunicazione. La diversità è al centro di questo universo eccentrico e libero da ogni pregiudizio di genere, etnie e appunto bellezza. Si parla di unicità: un concetto che piace un po’ a tutti ma che alla fine in pochi riescono a trasformare in concretezza. È qui che Gucci diventa fondamentale: ci sta dando la chance di cambiare. Tra un “cessa” e un “non mi importa del politicamente corretto”, quello che più spaventa è un meme che voleva nascere come positivo. Molto condiviso sulle diverse pagine e facilmente reperibile un post – finto - della ragazza armena che scrive: “Dite pure che sono brutta, io sfilo per Gucci, voi neanche per Oviesse”. VIOLA MAGAZINE 30
Oviesse quindi non ha la stessa dignità di esistere di Gucci,? Oviesse è per le “cesse”?. Forse non è chiaro il concetto di alta moda, certo, è complicato ma qui sembra impossibile capire il concetto di moda in generale. Ci si veste per avere dignità., per esprimersi, per non essere conciati come nel braccio della morte. Kate Middelton pochi giorni fa indossava un vestito di Zara da dieci euro, ora una “cessa” non può sfilare per Gucci? Le top model non sono più le stesse di un tempo e quelle rimaste sfilano per i marchi che hanno conservato un’iconicità e un processo artistico di vecchio stampo. Versace e Valentino su tutti. Molti marchi che hanno cambiato direzione come Balenciaga o Givenchy - forse con meno ardore - hanno fatto la stessa scelta di Gucci. Forse, siamo ancora abituati a mettere al centro di tutto l’eros, la possibilità di essere “scopabili”, di essere visti dietro la fessura mentre ci facciamo la doccia da Lino Banfi. Eppure, Arianne ha uno sguardo intelligente, un carisma che per forza di cose è stato avvertito anche dagli haters: tra le tante “cesse” della moda perché hanno scelto di attaccare proprio lei? La moda è arte. L’arte vive dell’amore. Ci siamo mai innamorati della bellezza in generale o abbiamo sempre preferito un dettaglio, la peculiarità di una persona? Arianne è peculiare ed è riuscita al meglio a raccontarlo. Peculiare come Gucci e Alessandro Michele che più di altri sta raccontando un mondo nuovo, sempre più lontano dagli anni ’80 italiani che non possono e non ci devono appartenere nella loro totalità. Da piccoli abbiamo visto la saga di Shrek. Sia noi che i nostri genitori. Qualche adulto ci aveva accompagnato. Ci siamo dimenticati già di Fiona e dell’amore incondizionato per la peculiarità del suo orco? Probabilmente sì. VIOLA MAGAZINE 31
IL NUOVO LEONE D’ORO? PIECES OF A WOMAN È possibile sopravvivere dopo che si è persa la persona che più si amava? VIOLA MAGAZINE 32
Tutto parte con un travaglio in casa, della durata di ben venticinque minuti, che sembra, per colpi di scena e ritmo, un thriller: urla, strilli e dolore a non finire. Si entra però subito nel dramma: la bambina, appena nata, muore dopo solo cinque minuti e della sua morte viene accusata l'ostetrica che non avrebbe valutato Il commento del regista, Kornél bene l'esigenza di correre in Mundruczó: “È possibile sopravvivere ospedale. La vita della coppia cambia dopo che si è persa la persona che inevitabilmente anche per la più si amava? A cosa ci si aggrappa ingombrante quanto silenziosa quando sembra che non ci siano presenza della dispotica madre di più appigli? Mia moglie ed io Martha, una ricca signora che non ha volevamo condividere con il pubblico mai amato la scelta matrimoniale della una delle nostre esperienze figlia e che considera il genero poco più personali attraverso la storia di un più di un miserabile. figlio non nato, nella convinzione che Ecco allora il succedersi dei mesi. l’arte possa essere la miglior cura per Martha fatica a ritrovare senso agli il dolore. Saremo gli stessi di prima accadimenti, torna al lavoro, gela ogni dopo una tragedia? Riusciremo a sentimento per il compagno, si fa trovare qualcuno che ci accompagni abbordare ma senza concedersi, nella caduta libera del dolore? Il prova a far crescere dei semi vegetali mondo appare capovolto, un luogo in in vitro dentro al frigo, e soprattutto cui non riusciamo più a orientarci. vuole concedere il corpicino della Con Pieces of a Woman volevamo figlia alla scienza medica che rispetto realizzare una storia autentica su una al decesso non sa che pesci pigliare. tragedia e su come imparare a La donna vive i mesi post lutto con convivere con quel dolore. Una una silente, disinvolta e rinnovata perdita sfugge alla nostra consapevolezza, osservando i ponti comprensione o al nostro controllo, cadere attorno a sé, e piazzando ma porta con sé la capacità di definitivamente dritta la barra rinascere”. dell’imponderabile, rotolata fino all’interno di un’aula di tribunale dove Sorprende Pieces of a woman, il film l’ostetrica è finita accusata di omicidio amato e prodotto da Scorsese con del neonato. Shia LaBeouf e Vanessa Kirby. In mezzo alla neve, al grigiore climatico e alla contrizione delle facce In corsa per il Leone d'oro in questa dei protagonisti, che la storia 77/ma edizione della Mostra di Pieces of a woman ruota attorno al Internazionale d'Arte Cinematografica territorio dell’invisibile, alla domanda di Venezia, ha come protagonisti una sul perché qualcosa di impossibile coppia di Boston in procinto di all’improvviso accade. Senza però che avere un bambino. il racconto aiuti alla decifrazione. VIOLA MAGAZINE 33
Lo snodo da cui questa riflessione parte, che rappresenta anche il vero nocciolo del film, è proprio l’essere madre. Pieces of a Woman è un film che parla di maternità, in senso profondo, ma vuole anche affrontare la questione spinosa dei figli mai nati, che tuttavia rimangono sempre presenti nella vita dei genitori. La contraddittoria presenza delle persone che non ci sono più, unitamente alla paura che divora coloro che vivono una simile perdita è ciò che mette in difficoltà la forza di volontà di Martha. Lei è una donna che ha imparato ad andare avanti grazie alla madre, che è stata in grado di trasmetterle questa abilità, rendendola forte e indipendente abbastanza da poter trovare lei stessa una sua via particolare di espiazione, non desiderando mai vendetta nei confronti dell’ostetrica. C’è una sottile metafora di rara potenza narrativa all’interno del film, che permette allo spettatore di comprendere con più chiarezza la storia di queste donne: una sedia è solo una sedia, ma quando questa viene rivestita con un cuscino diventa bella, rendendola adatta armoniosamente al contesto in cui è inserita. Così è la vita delle madri di questo film, sopravvissuta agli orrori dell’Olocausto una e alla perdita della primogenita l’altra, le due donne sono in grado di andare avanti, lottare contro le loro vite difficili affinché queste possano essere veramente degne di essere vissute. Mundruczó dà alla luce una storia universale, intima e vera; resa ancor più credibile da scelte di regia sorprendenti e dalla straordinaria bravura degli attori. Degna di nota è la performance di Vanessa Kirby i cui silenzi rimbombano toccando la sensibilità dello spettatore. La scelta di girare il film in inglese, per farlo arrivare ad un pubblico più ampio possibile, è un ulteriore punto di forza per una storia in cui, purtroppo, l’identificazione non risulterà difficile. Con Pieces of a Woman, Kornél Mundruczó racconta una di quelle sotto-storie che solitamente non vengono narrate, riuscendo ad arrivare direttamente al cuore del pubblico con un colpo che, come il film stesso, è violento e meraviglioso allo stesso tempo. VIOLA MAGAZINE 34
"Pieces of a Woman è stata una profonda esperienza emotiva sin dalla prima scena che non ha fatto altro che diventare più forte con lo scorrere del film. Kornél ha uno stile immersivo e una fluidità con la macchina da presa per cui è impossibile distogliere lo sguardo e non restare coinvolti". Parola di Martin Scorsese che fa una sintesi perfetta di questo strano film che è Pieces of a Woman di Kornél Mundruczó che, nonostante, indugi, lentezze e scene di vita più o meno ordinarie, alla fine ti ipnotizza, o, come dice il grande Scorsese, “ti immerge". VIOLA MAGAZINE 35
REWIND REWRITE Sara Di Cerbo LADY D: vergine, madre, donna VIOLA MAGAZINE 36
S T O R I E D I D O N N E D E L L A S T O R I A VIOLA MAGAZINE 37
REWIND, REWRITE: STORIE DI DONNE DELLA STORIA La mattina del 31 agosto 1997 mio padre svegliò mia madre portandole una tazzina di caffè a letto, e con esso una notizia che stava devastando il mondo intero: Lady Diana era morta. Io ero troppo piccola per ricordare, troppo piccola per comprendere, eppure questo semplice piccolo episodio mi è rimasto impresso. Lady D. era diventata un’icona, un modello, seppur drammatico e pieno di ombre. Era solo una diciannovenne dal sangue blu. Una vergine perfetta per ricoprire il ruolo della principessa perfetta. Doveva essere docile, amabile, remissiva al punto giusto per seguire il marito nel suo arduo compito di principe, e in seguito, all’epoca ci credevano ancora, di re. VIOLA MAGAZINE 38
Era un modello perfetto per quel compito, scelto accuratamente da un’equipe specializzata, come una buona macchina di lusso che faccia fare la giusta figura a un ricevimento. Ma lei era solo una diciannovenne come tante altre, in fin dei conti, innamorata di quel sogno dell’amore che ci insegnano da secoli. Chi a diciannove anni non vuole amare disperatamente e profondamente? Chi a quell’età non è disposto a vagare tra le ombre dell’inferno per amore? Era impreparata come lo siamo tutte, senza termini di confronto, senza conoscere il volto sano di quel sentimento, sprovvista di quell’equipe specializzata che le sarebbe stata così utile. La vergine lentamente è cresciuta, ha sofferto, credendo che quel sentimento fosse giusto, che fosse non solo giusto ma anche normale sentirsi abbandonata, tradita, lasciata in un angolo in disparte. Eppure la luce di Lady Diana se ne fregava della sua insicurezza e prese a brillare più forte che mai, e il mondo la riconobbe e l’adorò. Permise al marito, alla sua famiglia e a gran parte del mondo che la osservava impassibile di farla sentire sbagliata. A volte bastano semplici commenti sulla forma morbida della sua siluette o sulla sua connaturata timidezza. VIOLA MAGAZINE 39
La bulimia della principessa Diana Diana non era preparata e non cominciò grazie a quei commenti aveva la forza per sopportare pungenti del marito, quel sentirsi quello che la vita pubblica e costantemente messa a confronto matrimoniale le stavano offrendo. con La Rivale che infestava le Era un’immatura come lo siamo stanze del suo matrimonio. La tutte all’inizio, ed era fragile, non bulimia la perseguitò per anni, più di tante altre. E soprattutto era l’accompagnò quasi come un sola. Ma da sola e ingenua ha antistress nei momenti in cui non dovuto trovare la propria riusciva a contenere quel senso di determinazione. “ inadeguatezza costante. Spesso non ci rendiamo conto quanto dei commenti superficiali e Non riusciva a contenere noncuranti possano entrare nel quel senso di inadeguatezza profondo e colpire proprio quei ” costante. nervi sensibili, scoperti e in balia del giudizio altrui. VIOLA MAGAZINE 40
La vergine vittima sacrificale sull’altare dell’opinione pubblica e della vita di corte divenne madre, e trovò quella forza che forse non aveva mai creduto di avere. Diventando madre, Lady D. ha focalizzato il proprio scopo: proteggere i propri figli, educare la generazione futura di monarchi e principi che dovevano essere diversi dal suo presente, e dar loro amore, incondizionato ed immortale. Poi ha capito. REWIND, REWRITE: STORIE DI DONNE DELLA STORIA Esiste un momento in ogni relazione tossica in cui si tocca davvero il fondo. Per Diana è stato il suo confronto diretto con Camilla, che, preda anche lei di un amore malato e cieco, le disse “Hai il marito, hai il titolo, hai i figli, hai il mondo che ti adora: che cos’altro vuoi?”. Lei voleva l’amore di suo marito, l’unica cosa che forse le era davvero preclusa. Eppure quel confronto, da quanto la stessa Lady Diana dichiarò, rappresentò un momento di svolta. Era il fondo, e dopo quella notte di lacrime e disperazione vinse la razionalità, aiutata dal famigerato abito della vendetta. VIOLA MAGAZINE 41
Lei era luce. Una luce accecante, calda e ricolma di amore incondizionato verso il prossimo. VIOLA MAGAZINE 42
Perché una donna fa così, cose semplici come cambiare taglio di capelli e indossare un vestito che ci faccia sentire importanti, potenti, inadeguate ma nel modo giusto. Lady Diana mise da parte la vergine con i sogni REWIND, REWRITE: STORIE DI DONNE DELLA STORIA di bambina e imparò ad essere una donna, imparò a riconoscere il proprio potere incurante finalmente delle invidie del marito e della famiglia di lui. Lei era luce. Una luce accecante, calda e ricolma di amore incondizionato verso il prossimo. Divenne la principessa del popolo. Abbracciò gli ammalati di AIDS quando l’AIDS faceva paura solo perché sapeva quanto avessero bisogno di un contatto umano. Attraversò un campo minato, divenne volontaria della Croce Rossa abbandonando per sempre il proprio ruolo politico ed abbracciando a piene mani il suo essere un personaggio umanitario. Divenne un esempio potente, una donna forte e indipendente che aveva attraversato il dolore e la fragilità trasformandoli lentamente in un potere tutto suo, che trasudava dolcezza con solo un semplice sguardo. VIOLA MAGAZINE 27
4° IL QUARTO PETALO VIOLA LEGGE ……………………………………….…………………………………………..46 Ema Stokholma NELLA RETE DI UN VERSO …………………………………………………………...48 Wild Geese di Mary Oliver GIULIA LAMARCA ………………………………….................................................50 Quando una voce si fa sentire VIOLA MAGAZINE 44
“SIAMO STATE AMATE E ODIATE, ADORATE E RINNEGATE, BACIATE E UCCISE, SOLO PERCHÉ DONNE.” — ALDA MERINI VIOLA MAGAZINE 45
VIOLA LEGGE Ema Stokholma VIOLA MAGAZINE 46
VIOLA LEGGE - Giorgia Dughetti “A quattro anni mia madre mi diede un pugno. Non era la prima volta che succedeva, ma era la prima volta che lo faceva in macchina. Ho capito che non sarei stata al sicuro in nessun posto”. Ema Stokholma, classe 1983, è una ex modella, dj e conduttrice francese che, ormai da anni, porta contributi professionali, di valore e intrattenimento, nei nostri palinsesti radiofonici e televisivi. Per la prima volta, quest’anno, ha deciso di indossare i panni della scrittrice e ci ha regalato il suo romanzo, in cui racconta la sua storia. Ema torna indietro di trent’anni, a quando era una bambina e abitava nel Sud della Francia con suo fratello e sua madre, una donna abbandonata dal marito, che sfogava la sua rabbia e la sua violenza sui due figli. Questo inferno personale è descritto dalla scrittrice con uno stile freddo, diretto, a volte crudo, ma che non lascia mai spazio al vittimismo. Ema Stokholma si è convinta a liberare i suoi imbarazzi e scrivere questo libro dopo aver sentito l’ennesima tragedia di cronaca. La violenza domestica che ha per carnefici i genitori non è rara, purtroppo, ma una via di uscita esiste anche quando le quattro mura sono quelle della propria casa. VOTO: VIOLA MAGAZINE 47
NELLA RETE DI UN VERSO Traduzione a cura di Marta Donati 48
MARY OLIVER WILD GEESE You do not have to be good. You do not have to walk on your knees for a hundred miles through the desert, repenting. You only have to let the soft animal of your body love what it loves. Tell me about despair, yours, and I will tell you mine. Meanwhile the world goes on. Meanwhile the sun and the clear pebbles of the rain are moving across the landscapes, over the prairies and the deep trees, the mountains and the rivers. Meanwhile the wild geese, high in the clean blue air, are heading home again. Whoever you are, no matter how lonely, the world offers itself to your imagination, calls to you like the wild geese, harsh and exciting– over and over announcing your place in the family of things. OCHE SELVATICHE Non devi essere buono. Non devi camminare sulle ginocchia per migliaia di miglia, penitente, attraverso il deserto. Devi solo lasciare che l’animale tenero del tuo corpo ami ciò che ama. Parlami della disperazione, la tua, e io ti dirò la mia. NELLA RETE DI UN VERSO Intanto il mondo va avanti. Intanto il sole e i limpidi sassolini di pioggia si muovono attraverso i paesaggi, sopra le praterie ed i fiumi. Intanto le oche selvatiche, alte nel terso cielo blu, tornano ancora a casa. Chiunque tu sia, non importa quanto solo, il mondo si apre alla tua immaginazione, ti chiama, come le oche selvatiche, severo ed eccitante – annunciando, ancora e ancora, il tuo posto nella famiglia delle cose. VIOLA MAGAZINE 49
GIULIA LAMARCA Quando una voce si fa sentire VIOLA MAGAZINE 50
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5° IL QUINTO PETALO 10 COSE CHE …………………………………………………………………………………...54 Le serie TV ci hanno insegnato sull’amore OROSCOPO VIOLA …………………………………………………………………………..60 Il mese di settembre VIOLA MAGAZINE 52
“GLI UOMINI HANNO PAURA CHE LE DONNE RIDANO DI LORO. LE DONNE HANNO PAURA CHE GLI UOMINI LE UCCIDANO.” — MARGARET ATWOOD VIOLA MAGAZINE 53
10 COSE CHE LE SERIE TV CI HANNO INSEGNATO SULL’AMORE A prescindere dai gusti, il concetto base non cambia: abbiamo bisogno di vedere l’amore, di leggerlo, di viverlo, perché è qualcosa di talmente tanto complicato che sentiamo la necessità che qualcuno ce lo spieghi sotto tutte le sue mille sfaccettature, così come a volte ci consola vedere che non siamo gli unici a vivere certi drammi e certi problemi… L’amore ci muove, ci motiva e sì, a volte ci consuma, ma proprio per questo, per quanto possiamo essere sfiduciati e delusi, ne abbiamo bisogno, che vogliamo ammetterlo o meno. Le serie televisive che in un qualche modo danno consigli e insegnamenti sull’amore sono innumerevoli e farne una cernita è decisamente frustrante, quindi chiedendo perdono per le gravi esclusioni, ecco qui 10 piccole lezioni che non dovremmo mai dimenticare. VIOLA MAGAZINE 54
#1 NON ESISTONO FAVOLE MA LA #2 TRA BURKE E OWEN VINCERÀ REALTÀ È MERAVIGLIOSA SEMPRE CHRISTINA Sex and the City ci ha propinato Christina ha amato Burke, ha consigli sull’amore (e sul sesso) per amato Owen e ama la chirurgia. Per sei anni e due film. La particolarità di Owen avrebbe fatto qualunque cosa, questa serie? Non esiste il lieto fine, anche infilarsi in un vestito da sposa, solo la semplice e meravigliosa realtà. anche credere nel prototipo della Queste quattro donne hanno vissuto famiglia felice, lo avrebbe fatto storie d’amore di ogni tipo e genere, davvero, ma non avrebbe mai potuto disastrose, malate, sfortunate, ma ciò rinunciare al grande amore della sua che tra tutte le loro vicissitudini ci vita: se stessa. Questo rappresenta la hanno insegnato è che la vita è un scelta di Christina di andare casino, i problemi ci saranno sempre via: l’amore verso sé è e saranno innumerevoli, e la persona imprescindibile, irrinunciabile per che sceglieremo di avere al nostro essere felici, e per quanto doloroso, fianco non sarà mai esattamente dobbiamo essere in grado di lasciare come la vogliamo, ma che se andare ciò che in un qualche modo riusciamo ad accettarla per quella che ci limita e ci danneggia, perché la vita è, allora avremo trovato un compagno è nostra e dovremo convivere con noi di squadra degno di accompagnarci stessi per un lunghissimo numero di nella grande partita della vita. anni. #3 LA FIDUCIA È UNA SCELTA #4 SE VUOI QUALCOSA VA’ E CONSAPEVOLE PRENDITELA Il perdono non è una questione Se Samantha sceglie, la concorrenza semplice, forse non tutti sono fatti per non può fare a meno di ritirarsi. Sam perdonare e molto dipende anche da rimase tutta la serata seduta a quel cosa si perdona. Kurt Hummel ama il tavolo, da sola, trangugiando suo Blaime, e per quante lacrime schifezze e mettendo in atto tutta la abbia versato e per quanto dolore gli sua arte seduttiva, e, in ultima abbia provocato quel passo falso, ha istanza anche il potere del trovato la forza di non smettere di portafoglio, pur di accaparrarsi amare e, soprattutto, di capire e l’uomo che si sarebbe rivelato perdonare, perché sa che per l’unico vero amore dell’indipendente quell’uomo in particolare, e per quel Samantha. Insegnamento? Se vuoi legame unico nel suo genere vale la qualcosa non indugiare, tira fuori le pena di perdonare e di dimenticare. Il unghie se necessario, perché in perdono non si deve concedere amore un cuore pavido rimane a sempre o a tutti, ma ci sono rari casi bocca asciutta. Va’ a prenderti ciò in cui ne vale la pena, perché che desideri perché se non lo farai l’amore, quello vero, non è facile da tu lo farà qualcun altro, e la trovare ed è ancora più difficile da donna/uomo della tua vita potrebbe mantenere. finire tra le braccia sbagliate. VIOLA MAGAZINE 55
“ Una volta l’amore si sognava tra le pagine di un libro, ora tra i fotogrammi delle serie ” televisive. VIOLA MAGAZINE 56
#5 IL TIRANGOLO NON L’AVEVO CONSIDERATO Di esempi di triangoli ce ne sono a bizzeffe nel mondo delle serie TV, ma tra le tante serie vi propongo una di quelle che più mi ha tormentato: The Vampire Diaries. Ed ecco il grande dubbio che ha diviso migliaia di fan girl: Stefan o Damon? A prescindere dalla preferenza personale, Elena non avrebbe potuto scegliere altri che Damon per il semplice fatto che se ami incondizionatamente l’uomo cui sei legata non puoi innamorarti di qualcun altro. Ed ecco che nella legge del triangolo vince sempre il secondo, senza ovviamente considerare il fatto che il secondo ha un paio di occhi meravigliosi ed un sorriso da far tremare le gambe. #6 AMORE NERD The Big Bang Theory ha sviluppato un concetto sfiorato da molte altre serie televisive ma mai veramente approfondito: in questo mondo le varietà di individui sono infinite, ognuna con le proprie peculiari caratteristiche e, dalle più strane alle più ghettizzate, ciascuna di esse merita quel meraviglioso sentimento che è l’amore senza per questo dover rinunciare ad essere se stessi. Penny ha conosciuto Leonard esattamente per ciò che era e, per quanto lei sia perfettamente consapevole di poter avere qualunque uomo sulla faccia della terra, vuole solo Leonard perché ha letto dentro il suo cuore, innamorandosi di tutte le sue piccole stranezze che in fin dei conti lo rendono così tanto speciale. Ma anche Howard e Raji alla fine riescono a trovare qualcuno di abbastanza pazzo da poterli amare, senza poi parlare del meraviglioso Sheldon, che non solo trova la sua Amy, ma soprattutto impara a lasciarsi andare in quel mondo così tanto complesso e assurdo per i suoi canoni, ed impara una delle lezioni più difficili: amare e lasciarsi amare. #7 PER AMARE BASTA UNA PIZZA JD ed Elliot esprimono uno di quegli amori in grado di fare giri immensi, prendersi e mollarsi per poi riprendersi ancora e per desiderarsi sempre. Una delle dichiarazioni di amore più belle, a mio parere, perché non solo esprime il sentimento, ma il valore di quel sentimento perfettamente calato nella quotidianità. Per l’amore non servono scene da film, serenate sotto la finestra o cose del genere, serve soltanto quella persona giusta per noi con cui anche mangiarsi una pizza davanti alla TV diventa qualcosa di speciale e meraviglioso. VIOLA MAGAZINE 57
#8 NON ESISTE AMORE DI CUI VERGOGNARSI Quanto può essere difficile dichiarare il proprio amore? È un tuffo nel vuoto in cui puoi solo sperare che l’altra persona ti prenda al volo, ma quante sono le volte in cui lo schianto a terra si profila tremendamente più realistico? Ma se parliamo di liceo la cosa diventa ancora più complicata, soprattutto se tu sei lo sfigato Seth Cohen, che non ebbe proprio una grande idea a salire sul tavolo della vendita di baci dichiarandosi a gran voce alla bellissima Summer però, proprio grazie a quel salto nel vuoto, #9 MONICA E CHANDLER la ragazza più popolare della scuola si sarebbe ben presto rivelata il Quando l’amicizia si trasforma in grande amore della sua vita. Ma di amore, il legame rasenta la salti nel vuoto in ambito liceale se ne perfezione: questi due personaggi ne potrebbero trovare innumerevoli, e tra hanno vissute tante insieme, sono i tanti non posso escludere un stati l’uno di sostegno all’altra per un esempio completamente all’antipode. sacco di anni, poi, a un matrimonio Santana Lopez, bellissima, sicura di molto particolare, qualcosa è sé, arrogante, e desideratissima, fa un cambiato e da lì è continuato ad salto nel vuoto tra i più rischiosi mai evolvere fino a diventare un amore raccontati in una serie televisiva: complice, necessario e felice. Monica dichiara il suo amore alla sua migliore e Chandler sono una squadra amica e contemporaneamente decide affiatata, una coppia pressoché di sfidare tutti i pregiudizi che quella perfetta perché entrambi hanno scelta avrebbe comportato. imparato ad accettarsi esattamente perciò che sono. Perché una coppia funzioni non devono mai mancare complicità e risate, perché le difficoltà della vita faranno di tutto per separare un legame del genere, e potrà funzionare solo se l’una e l’altra si sosterranno sempre, condivideranno momenti di gioia, così da poter affrontare i momenti difficili. È questo modo di essere che è l’amore: serenità, amicizia, complicità nella buona e nella cattiva sorte. VIOLA MAGAZINE 58
#10 ACCADRÀ DI NUOVO, TE LO PROMETTO Mamma Melissa insegna al giovane Scott: «Ti dirò una cosa a cui nessun adolescente crede, ma ti giuro che è la verità: ti innamorerai altre volte. Accadrà di nuovo e sarà meraviglioso e straordinario come la prima volta, e forse anche ugualmente doloroso, ma accadrà di nuovo, te lo prometto. E fino ad allora sii la tua ancora!» VIOLA MAGAZINE 59
VIOLA OROSCOPO by oroscopo.it ARIETE 21 marzo – 20 aprile Vivrete intensamente ogni emozione. Settembre vi farà sentire vivi, nonostante le contraddizioni, gli intralci e le novità. Sarete energici, dinamici, inarrestabili. E avrete voglia di far sentire la vostra vicinanza alle persone che amate, nonostante le gaffe e gli sbalzi d’umore e gli inciampi nel dialogo. Sarete vivi e vispi, ma forse la diplomazia non sarà il vostro forte: attenti a quello che dite questo mese, perché potrebbero scapparvi parole in grado di mettervi al centro di confusione o nervosismi. Meglio riflettere prima di parlare. TORO 21 aprile – 20 maggio Settembre inizierà positivamente, per voi e per i vostri affetti. Se esistono questioni delicate da affrontare in famiglia, andate a fondo subito. Perché poi nel corso delle giornate e con l’aumentare degli impegni, potreste ritrovarvi in situazioni complicate, riguardo l’abitazione o i rapporti ad esempio, quindi sarà meglio gestire e prevenire quando potrete contare su rapporti scorrevoli. Man mano che avanzerà, settembre potrebbe presentare imprevisti, situazioni inaspettate ma risolvibili con la pazienza. GEMELLI 21 maggio – 20 giugno Settembre, un mese sorprendente! Sarete socievolissimi, energici, grintosi ma nello stesso tempo affettuosi, sensibili, creativi. Perfetti? Beh, non esageriamo: certamente anche voi come tutti avete i vostri difetti, certo sarà che in questo periodo però le persone potrebbero notare più gli aspetti positivi della vostra compagnia, che non il resto. In famiglia e con gli amici, nel tempo libero e nei progetti, potrete ritagliarvi un ruolo da protagonisti e godervi la vita così come preferite. VIOLA MAGAZINE 60
VIOLA OROSCOPO by oroscopo.it CANCRO 22 giugno – 22 luglio Settembre si snoda come un percorso ad ostacoli. Ma vi offrirà parecchi vantaggi all’inizio, come la possibilità di poter divertirvi, conoscere gente o chiarire le questioni più importanti con familiari e amici. Dopo qualche giorno però potrebbero emergere inquietudini, contraddizioni o perfino rabbia aperta. Che succede? Per qualcuno di voi saranno solo sensazioni, per altri però queste emozioni dipenderanno da circostanze precise. Non siate impulsivi: settembre chiede riflessione e prudenza. LEONE 23 luglio – 22 agosto Pronti a vivere un mese ricco di dinamismo e di energia? Energia positiva, come l’entusiasmo che trasmetterete a chi vi circonda. Il vostro cuore sarà il centro focale che irraggerà amore, affetto, tenerezza: in famiglia brillerete, tra gli amici vi distinguerete e avrete molte occasioni per essere soddisfatti di voi stessi. Non mancheranno gli imprevisti, come spesso accade nella vita di tutti, ma li affronterete con quel piglio costruttivo ed energico che questo mese vi renderà così speciali. VERGINE 23 agosto – 22 settembre Settembre partirà con una marcia in più: vi sentirete pieni di energia, di dinamismo e di emozioni positive. Nel corso del mese il quotidiano assorbirà tutti i vostri slanci. Non sarà un periodo negativo, ma forse perderete di vista le faccende private, i piccoli piaceri della vita, per dedicarvi anima e corpo ai vostri progetti materiali. Per ritrovare la verve e quel clima dinamico dovrete aspettare la fine di settembre, quando per voi partirà una stagione di rinnovamento. VIOLA MAGAZINE 61
VIOLA OROSCOPO by oroscopo.it BILANCIA 23 settembre – 23 ottobre Eccovi al nastro di partenza dell’ultimo mese dell’estate. Inizierete forse un po’ riflessivi, alle prese con dubbi o tensioni, ma ben presto queste incertezze si scioglieranno e faranno posto ad un periodo molto appagante. Amicizie, novità, voglia di socializzare e di comunicare vi accompagneranno nel corso di giorni forse impegnativi ma che vi permetteranno di tracciare una rotta più sicura per il futuro. Non tutte le difficoltà svaniranno, ma almeno avrete la certezza che il domani sarà più stabile. Una certezza fondata sui fatti! SCOPRIONE 24 ottobre – 21 novembre Quanti buoni propositi! Se settembre è il mese dei nuovi inizi, certo non vi troverà impreparati, pieni di risorse e di idee come sarete ad inizio mese. Avrete voglia di fare e di disfare, ma forse sarete un po’ troppo precipitosi. Specie negli affetti, familiari e amorosi, potreste dare prova di un piglio così irruente da scatenare reazioni che forse non vi aspettavate. Meglio rifletterci su, perché nel corso di settembre potrebbero emergere contraddizioni che andrebbero valutate con maggiore attenzione. Avrete le idee più chiare a fine mese. SAGITTARIO 22 novembre – 21 dicembre Tanta energia ma non sapete come indirizzarla? Non preoccupatevi: sarà l’effetto collaterale del cielo del principio di settembre. Qualche giorno di confusione, e poi le idee diverranno terse e luminose, come le vostre emozioni sempre più calde e coinvolgenti. A dispetto di quello che avreste potuto pensare al principio, settembre vi offrirà situazioni positive, speciali per il tempo libero e il privato, interessanti per tutto il resto. Con il gradito optional di rapporti scorrevoli e molto appaganti! VIOLA MAGAZINE 62
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