Roma, San Paolo: i cittadini parco - L'Osservatore d'Italia

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Roma, San Paolo: i cittadini parco - L'Osservatore d'Italia
Roma, San Paolo: i cittadini
bonificano      il     parco
inaugurato e poi dimenticato
dalla sindaca Raggi

Una prima bonifica in attesa che il
Comune si decida finalmente a farsi
carico della manutenzione del
giardino pubblico
ROMA – Grandi pulizie per parco Edoardo Valentini, nel
quartiere capitolino di San Paolo, che dopo essere stato
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inaugurato in pompa magna dall’amministrazione di Virginia
Raggi due anni fa è stato letteralmente abbandonato
all’incuria e al degrado diventando una vera e propria
discarica a cielo aperto.
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Ieri alcuni volontari armati di mascherine, guanti, sacconi
per la spazzatura e soprattutto di tanta buona volontà a voler
restituire un’area verde pubblica e letteralmente dimenticata
dall’amministrazione comunale pentastellata alla cittadinanza
hanno effettuato una prima bonifica dell’area in attesa che il
Comune si decida finalmente a farsi carico della manutenzione
del giardino pubblico.

“Il parco – hanno spiegato Paolo Barbato e Gerardo Casarelli –
corrisponde all’area di superficie del parcheggio interrato
gestito fino a qualche mese fa dall’amministratore del
condominio Autorimessa Viale Giustiniano Imperatore. Ora che
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da diversi mesi è terminato il periodo di manutenzione a
carico del condominio, il parco non è formalmente tornato in
consegna al Comune di Roma e così il degrado lo sta divorando
ed è uno scempio”.

A inoltrare la richiesta di poter fare opera di pulizia
volontaria è stato il consigliere e presidente del gruppo
capitolino di Forza Italia all’assemblea capitolina Marcello
De Vito: “Inaugurano un parco e poi si scordano di acquisirlo
al patrimonio – ha detto De Vito – un altro assurdo paradosso.
Ricordo alla sindaca Raggi che è meglio che si sbrighi a
metterlo in sicurezza altrimenti sarà da annoverare come
l’ennesima vergogna di una città finita nell’abbandono più
totale”.

In uno degli ingressi dell’area verde, dove prima c’erano
anche i giochi per i bambini, oggi devastati, spuntano fuori
anche vecchi forni, elettrodomestici, parti dello scivolo
devastato: “Ancora una volta – dicono Alessia Ferrazzoli e
Maria Grazia Ciccioli – ci mettiamo a pulire ma è veramente
uno scandalo che nessuno si occupi di questa questione. Ora si
tratta di una emergenza igienico – sanitaria che va arginata”.

Eccellenze italiane dello
spettacolo,    emessi    due
francobolli dedicati a Gino
Cervi e Vittorio De Sica
Emessi dal Ministero dello Sviluppo Economico due francobolli
ordinari appartenenti alla serie tematica “le Eccellenze
italiane dello spettacolo” dedicati a Gino Cervi e Vittorio De
Sica, nel 120° anniversario della nascita, al valore di 1,10
euro per ciascun francobollo.

Le vignette riproducono, entro una pellicola cinematografica
che caratterizza la serie, i rispettivi ritratti di Gino Cervi
e di Vittorio De Sica, delimitati, in alto, dalle loro firme
autografe.

Completano   i   francobolli   le   leggende   “Gino   Cervi”,
“1901-1974”, e “Vittorio De Sica”, “1901-1974”, la scritta
“Italia” e l’indicazione tariffaria “B”.
29 agosto 1991: 30 anni fa
moriva Libero Grassi

Per il suo omicidio nel 1993 furono
arrestati: il killer S. Madonia e
il suo complice M. Favoloro,
condannati in via definitiva con
alcuni membri di spicco di Cosa
Nostra nel 2008
Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei
Diritti Umani in occasione del 30° anniversario della morte
dell’imprenditore siciliano Libero Grassi ha inteso ricordare
l’esempio e il coraggio di un uomo giusto che si oppose ai
ricatti criminali della mafia pagando con la vita il suo
impegno nella lotta alla criminalità.

Il 29 agosto 1991, alle 7:30 del mattino, Libero Grassi fu
ucciso dalla mafia, con quattro colpi di pistola mentre si
recava a piedi al lavoro, per essersi opposto al racket delle
estorsioni.

L’imprenditore siciliano, infatti, denunciò pubblicamente i
mafiosi che avevano individuato nello stabilimento tessile che
guidava dagli anni ’50 una fonte certa di guadagno attraverso
il pizzo.

Otto mesi prima della sua morte, Libero pubblicò su        Il
Giornale di Sicilia una lunga lettera indirizzata ai suoi
aguzzini intitolata “Caro estortore” nella quale sottolineava
l’inutilità delle minacce telefoniche e dell’”acquisto di
micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a
dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della
polizia”.

Oltre la lettera Libero dichiarò in un’intervista a Michele
Santoro che non avrebbe pagato “perché sarebbe una rinunzia
alla mia dignità di imprenditore”. Purtroppo, però, pagò con
il sacrificio della vita la difesa della sua dignità e dei
suoi ideali di legalità.

Qualche mese dopo la sua morte venne varato il decreto che
portò alla legge anti-racket 172, con l’istituzione di un
fondo di solidarietà per le vittime.

Nel 1992 gli fu conferita la medaglia d’oro al valor civile
con la motivazione: “Imprenditore siciliano, consapevole del
grave rischio cui si esponeva, sfidava la mafia denunciando
pubblicamente richieste di estorsioni e collaborando con le
competenti Autorità nell’individuazione dei malviventi. Per
tale non comune coraggio e per il costante impegno
nell’opporsi al criminale ricatto rimaneva vittima di un vile
attentato. Splendido esempio d’integrità morale e di elette
virtù civiche, spinte sino all’estremo sacrificio”.
Per il suo omicidio nel 1993 furono
arrestati il killer S. Madonia e il suo
complice M. Favoloro, condannati in via
definitiva con alcuni membri di spicco di
Cosa Nostra nel 2008
La battaglia civile di Libero Grassi è stata ereditata dalla
moglie Giuseppina Maisano (1928-2016) e da sua figlia Alice,
la quale non ha mai voluto, come anche sua madre, una targa
commemorativa ad opera delle istituzioni.

Ogni anno Alice ricorda suo padre con un manifesto scritto a
mano che viene posto in via Alfieri, la strada in cui è stato
ucciso l’imprenditore. “Il 29 agosto 1991 è stato assassinato
Libero Grassi, imprenditore, uomo coraggioso, ucciso dalla
mafia, dall’omertà dell’associazione degli industriali,
dall’indifferenza dei partiti, dall’assenza dello stato”.

Si tratta di parole molto forti che interpretano i sentimenti
di sfiducia e di abbandono della famiglia dell’imprenditore
siciliano.

Il CNDDU la scorsa estate nell’ambito della Maratona digitale
della Legalità ha dedicato il mese di agosto alla memoria di
Libero Grassi, Paolo Giaccone, Vincenzo Spinelli Antonino
Scopenniti, vittime innocenti della mafia, per mantenere viva
la memoria civile e tramandarla alle nuove generazioni.

A pochi giorni dal XXX anniversario della morte di Libero
Grassi ci sentiamo, come ogni anno, in dovere di richiamare
l’attenzione del Paese e del mondo della scuola per raccontare
la storia di un uomo perbene che ha permesso al Nostro Paese
di compiere un passo avanti nell’ambito della Legalità.

Libero ci ha insegnato, infatti, a non aver paura, a
denunciare i soprusi, a tutelare il proprio lavoro e la
propria dignità anche a costo della vita.
Libero ci ha insegnato che solo combattendo l’omertà si può
aiutare sé stessi e gli altri e che la strada della giustizia
è lunga e lastricata di difficoltà solo se ci arrendiamo e non
reagiamo.

E Libero ha reagito, perché ha voluto davvero essere un uomo
libero.

Raccogliamo l’eredità morale di Libero Grassi e nutriamoci dei
suoi valori, ma soprattutto consegniamo questa eredità morale
e questi valori ai nostri studenti, affinché conoscano chi
sono i grandi uomini che ci devono ispirare e che ogni giorno
con il loro esempio migliorano il futuro del Paese.

Raccontiamo la storia di Libero Grassi, un uomo coraggioso,
onesto e libero a cui l’Italia tanto deve. L’Hashtag
commemorativo è #LIBEROVIVE.

Prof.ssa Rosa Manco

CNDDU

Tagliacozzo, tutto pronto per
la   41°    edizione    della
“Rassegna Internazionale del
Folklore“
Grande    ritorno   del    gruppo
Folclorico “U Rembombu” di Nemi
TAGLIACOZZO (AQ) – Al via la 41esima edizione della “Rassegna
Internazionale del Folklore“ a Tagliacozzo in provincia de
L’Aquila. La manifestazione, tra le più importanti in campo
internazionale è patrocinata dal Comune, dalla Regione Abruzzo
e dalla Federazione Italiana Tradizioni Popolari e si terrà il
prossimo venerdì 27 e sabato 28 agosto, alle 21,00, a
Tagliacozzo, in Piazza Duca degli Abruzzi (“all’Alberone”).

Nel corso della rassegna si esibiranno il coro
dell’Associazione “Cominia Gens” di Villa Latina (FR), il
Gruppo “Giuseppe Moffa” di Riccia (CB), la Compagnia degli
Zanni di Pescorocchiano (RI), il Gruppo Folk “Ru Maccature”,
di Carpinone, in provincia di Isernia, il coro
dell’Associazione culturale “San Leonardo”, di Ortona, in
provincia di Chieti e il Gruppo Folclorico “U Rembombu”, di
Nemi, in provincia di Roma.

La caratteristica “due giorni”, dallo spiccato sapore
folkloristico, un inno ad origini e tradizioni di un
variopinto, antico eppure ancora attuale centro Italia, sarà
presentata dalla giornalista e speaker, dottoressa Orietta
Spera.

Cirinnà e Montino: trovati
24mila euro nascosti nella
cuccia del cane

Un grosso mazzo di banconote è stato trovato in una vecchia
cuccia per cani durante i lavori di ristrutturazione in una
tenuta agricola a Capalbio (Grosseto) di proprietà del sindaco
di Fiumicino, Esterino Montino, e di sua moglie, la senatrice
Monica Cirinnà. Arrotolati e legati con elastici, i contanti
(24mila euro) erano nascosti tra le tegole della cuccia e
l’accidentale ritrovamento è stato segnalato dagli stessi
proprietari ai carabinieri.

Denaro sequestrato
Il denaro è stato sequestrato nella tenuta “CapalBioFattoria”
e i militari hanno già chiesto alla Banca d’Italia di
controllare se quelle banconote siano i proventi di una
rapina: si ipotizza infatti che il denaro venga da un’attività
illecita, non escluso il traffico di stupefacenti, e che
ignoti abbiano nascosto quei soldi temporaneamente
introducendosi nella tenuta, per andarseli a riprendere in un
secondo momento.

Ipotesi malviventi
La scoperta risale ad alcuni giorni fa, quando gli operai e il
figlio di Montino avevano iniziato i lavori di manutenzione:
le banconote, in euro, sono apparse molto deteriorate, senza
segni evidenti, sigle o biglietti a corredo, ed è difficile
ipotizzare per quanto tempo siano rimaste nascoste nella
cuccia, costruita anni fa per ospitare una randagia con i suoi
cuccioli. Quella cuccia potrebbe quindi essere stata
utilizzata come nascondiglio in epoca ormai lontana da
malviventi della zona. Secondo Montino qualcuno potrebbe aver
nascosto lì la refurtiva senza poi riuscire a tornare a
recuperarla.

Subito mandato al legale per
tutelare la correttezza di Montino-
Cirinnà
Intanto comunque, per mettere subito a tacere eventuali rumors
circolati sui social e commenti ritenuti poco opportuni, la
coppia ha dato mandato al suo legale di “perseguire chiunque
tenti di adombrare la correttezza e limpidezza del nostro
operato”.

La nota della coppia

“In   merito   all’importante   cifra   di   denaro   rinvenuta
casualmente nella nostra azienda – scrivono nella nota – e che
abbiamo prontamente consegnato ai carabinieri, siamo felici
che quel denaro, molto probabilmente frutto di qualche reato
compiuto da malviventi, sarà nella disponibilità del Fondo
unico per la giustizia e che verrà utilizzato per fini di
pubblica utilità. E’ questo il comportamento corretto che ogni
cittadino onesto deve tenere e siamo orgogliosi di quanto
fatto. Siamo in contatto con la Procura di Grosseto e con il
comando provinciale dei carabinieri per avere notizie
sull’evoluzione delle indagini al fine anche di assicurare
serenità e sicurezza alla nostra azienda”.

Lavoro domestico, il rapporto
dell’osservatorio    Domina:
richiesta in aumento nelle
province italiane

Se a livello nazionale il lavoro domestico è ormai
riconosciuto come un settore in forte espansione e dal forte
impatto socio-economico, non bisogna dimenticare che il nostro
Paese è caratterizzato da specificità regionali e addirittura
locali che determinano differenze significative, anche nella
gestione della casa e nella cura degli anziani.

Per questo, l’Osservatorio DOMINA ha analizzato le specificità
territoriali del lavoro domestico, approfondite nelle schede
regionali del Rapporto nazionale sul lavoro domestico.

In termini assoluti, Roma e Milano risultano le province con
il maggior numero di lavoratori domestici nel 2020
(rispettivamente 113.350 e 98.835), evidentemente essendo i
principali centri economici e occupazionali.
Con un’analisi più approfondita dei dati, DOMINA rivela che
sono 41 le province con un numero di lavoratori domestici
regolari ogni 1.000 abitanti più altro rispetto alla media
nazionale (15,5). Oristano con 38,5 lavoratori domestici (ogni
1000 abitanti) risulta la provincia con il più alto numero di
lavoratori domestici rispetto alla popolazione, seguita da
Cagliari (32,3) e Nuoro (27,54); Siracusa invece è la
provincia con il dato più basso (4,1 ogni 1000 abitanti) a cui
seguono Foggia e Crotone (4,7). Interessante osservare come
tra le prime 10 province compaiano ben quattro province della
Sardegna, mentre tra le ultime quattro ben quattro della
Sicilia e tre della Puglia.

Variazione dei lavoratori domestici (2019-2020)

A seguito della pandemia Covid-19 e delle restrizioni alla
mobilità, nonché a seguito dei primi effetti della
regolarizzazione dei lavoratori stranieri irregolari avviata
nel 2020, il numero di lavoratori domestici è aumento
notevolmente rispetto all’anno precedente superando quota 920
mila (+7,5% rispetto al 2019); per la prima volta dal 2012 il
numero di lavoratori domestici è aumentato. Le elaborazioni
DOMINA sui dati INPS (2020) rivelano che la provincia in cui
il numero di lavoratori domestici è aumentato maggiormente
rispetto al 2020 è Brindisi (+30,9%). Crescita eccezionale è
stata registrata anche a Trapani (+29,8%), Matera (+25,7%) e
Bari (+22,5%). Contrariamente al trend in crescita diffuso in
tutto il territorio nazionale, in due province i lavoratori
domestici sono diminuiti: Nuoro -1,7%) e Crotone (-1,5%).

Cittadinanza dei lavoratori domestici nelle province italiane

I dati INPS (2020) considerano la cittadinanza dei lavoratori
domestici regolari in Italia. Da qui è possibile osservare
come nel Mezzogiorno, e soprattutto in Sardegna, le province
siano caratterizzate da una prevalenza di lavoratori domestici
italiani, arrivando addirittura all’87% a Nuoro ed Oristano.
Al contrario, nelle province del Nord e Centro Italia, colf e
badanti sono per la maggior parte stranieri, grazie anche alla
vicinanza ai paesi dell’Est Europa. Roma (83%) e Milano (84%)
risultano i capoluoghi di Regione con la più alta percentuale
di lavoratori domestici stranieri.

Incidenza maschile nel totale dei lavoratori domestici

Osservando invece la componente maschile, DOMINA rileva che
mediamente gli uomini rappresentano il 12,4% del totale (poco
più di 114 mila) e che hanno registrato un significativo
aumento nell’ultimo anno.

Sebbene in termini assoluti il maggior numero di lavoratori
domestici maschi sia concentrato a Roma (17.646) e Milano
(15.352), in termini relativi è possibile osservare che la
presenza maschile è molto più accentuata nelle province
meridionali rispetto a quelle settentrionali. A Palermo
l’incidenza maschile nei lavoratori domestici è al 28%,
seguita da Messina (27%). Al Nord, ed in particolare a Udine e
Gorizia (95%), la presenza femminile è nettamente superiore.

Secondo Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di DOMINA, “il
nostro Paese è caratterizzato da una serie di specificità e di
peculiarità straordinarie. Le differenze demografiche, sociali
ed economiche si traducono in comportamenti e scelte diverse
da parte delle famiglie. Per questo, il lavoro domestico
assume forme e caratteristiche diverse: in Sardegna, ad
esempio, è molto più diffuso ed è quasi esclusivamente
appannaggio dei lavoratori italiani. In Sicilia, invece,
aumenta la presenza maschile. Conoscere queste specificità è
fondamentale per pianificare misure di sostegno mirate agli
effettivi bisogni delle famiglie”.
Tarquinia, gara gastronomica:
vincono gli gnocchi di patate
ripieni di carne
I pyzy, cioè degli gnocchi di patate, ripieni di carne: con
questo piatto Joanna
Diawichowska ha vinto il primo premio alla gara gastronomica
DiVin Mangiando
curata da Vittoria Tassoni nell’ambito dell’edizione 2021 del
DiVino Etrusco.
Sabato 21 agosto nella bella cornice di piazza Titta Marini, a
Tarquinia, si è svolta la
serata finale: dopo che, in mattinata, i partecipanti avevano
preparato le proprie
ricette, con la giuria – composta da Anna Moroni, Salvo
Cravero, Anna Facchini,
Maria Laura Nespica e Laura Voccia – intenta a assaggiare e
valutare i piatti,
l’appuntamento conclusivo, presentato da Cristiana Curri, ha
celebrato i
partecipanti, lasciando poi spazio a chef Cravero di eseguire
una ricetta di fronte al
pubblico.
L’occasione è stata anche un modo per ringraziare le aziende
che, al fianco
dell’impegno del Comune di Tarquinia          e   della   cura
organizzativa di Vittoria Tassoni,
hanno permesso lo svolgimento del concorso: Azienda Agricola
Barucca, Broggi,
Greensense, Muscari Tomajoli, Villeroy & Boch, Pasta Fanelli,
Azienda agricola Vivaio
98.3, Brancato, Lions Club Tarquinia, Lamponi dei Monti
Cimini, Olitar, Frantoio
Presciuttini, Perle della Tuscia e caffè Fantini.
Il DiVino Etrusco è organizzato dal Comune di Tarquinia e si
inserisce nella
programmazione degli Eventi delle Meraviglie della Regione
Lazio, in collaborazione
con l’Associazione Viva Tarquinia ed il patrocinio della
Provincia di Viterbo e Camera
di Commercio di Viterbo.
Fuga   da   Kabul,   bambini
afghani a Fiumicino ritrovano
il sorriso con la Polizia di
Stato

Anche un poliziotto prestigiatore
ha fatto compagnia ai bambini
La Polizia di Stato a     Fiumicino insieme   ai tanti bambini
costretti a lasciare l’   Afghanistan. In attesa di definire le
procedure di frontiera    relative all’ingresso sul territorio
nazionale, i poliziotti   hanno accolto i piccoli distribuendo
cappellini, album e matite colorate .

Anche un poliziotto prestigiatore ha fatto compagnia ai
bambini durante i momenti di attesa nell’aeroporto facendo
ritrovare loro un sorriso. L’oggetto più ricercato il berretto
della polizia.
Roma: il parco inaugurato 2
anni   fa   diventato    una
discarica a cielo aperto

Marcello     De    Vito    annuncia
interrogazione immediata e urgente
ROMA – Una vera e propria discarica a cielo aperto quello che
oggi è ormai diventato il parco dedicato al vignaiolo
abruzzese Edoardo Valentini situato nel quartiere capitolino
di San Paolo all’angolo tra via Giustiniano Imperatore e via
Galba.
Inaugurato appena 2 anni fa, alla presenza del figlio
Francesco Paolo Valentini e della sua famiglia e del vice
sindaco di Roma Luca Bergamo, oggi quest’area pubblica si
presenta con segni di incendi e rifiuti di ogni tipo: panchine
colme di mondezza, cestini che trasbordano rifiuti, l’area
ludica ormai devastata e quasi sotterrata, ingombranti
presenti all’entrata del parco e un cattivo odore che ha ormai
invaso l’intero parco.

Ieri il Presidente dell’Assemblea capitolina, l’ex
pentastellato oggi Forza Italia, Marcello De Vito, ha
annunciato una interrogazione urgente e immediata dopo essersi
recato sul posto su sollecitazione e insieme ai candidati
consiglieri all’VIII Municipio Gerardo Casarelli e Maria
Grazia Ciccoli.

“Non credevo ai miei occhi quando sono venuto sul posto – ha
detto Gerardo Casarelli – qui è necessaria una bonifica totale
per restituire alla cittadinanza quest’area pubblica”.

https://www.facebook.com/MarcelloDeVitoPresidente/videos/17426
62315939110/

Addio a Nicoletta Orsomando,
storica presentatrice Rai

Si è spenta in ospedale a Roma Nicoletta Orsomando, la storica
tra le “Signorina buonasera” della Rai.

E’ morta a 92 anni dopo una breve malattia. Lo rende noto la
famiglia.
La televisione nelle case degli italiani era ancora cosa rara
tanto che i genitori per poter vedere il suo primo annuncio
andarono in un negozio di elettrodomestici. Era l’ottobre 1953
e la televisione cominciava le sue trasmissioni con lei.

Era nata a Casapulla (Caserta) l’11 gennaio del 1929. Per 40
anni è entrata ogni giorno nelle nostre case con quel garbo e
quella gentilezza che l’hanno caratterizzata e che facevano
parte di una tv che non c’è più.

”Signore e signori buonasera” disse la sua prima volta davanti
alle telecamere, annunciando un documentario del National
Geographic, e quella frase è diventata un marchio di fabbrica.

 Nelle interviste che ha concesso negli ultimi anni ha
raccontato di una televisione cresciuta con lei, molto diversa
da quella attuale, di cui rimpiangeva la trasmissione dei
concerti, delle opere liriche e soprattutto delle commedie
teatrali.

Come   la   tecnologia   ha
trasformato     l’industria
dell’intrattenimento e del
gioco d’azzardo
Negli ultimi anni, con l’arrivo di internet ed il vertiginoso
progresso delle nuove tecnologie dell’elettronica, della
telefonia e dell’informatica, il settore dell’intrattenimento
ha subito grosse trasformazioni.

Il macro settore dell’intrattenimento contiene al proprio
interno tanti piccoli microcosmi che sono spesso in
correlazione fra loro. In particolare, il mondo dei
videogiochi e quello del gioco d’azzardo sono tra i settori
che ogni anno cercano di evolversi per adattarsi alle nuove
esigenze degli utenti e del mercato.

L’arrivo di computer e smartphone sempre più potenti ha
rivoluzionato l’industria dell’intrattenimento affiancando
alle famose “console tradizionali” degli apparecchi in
miniatura portatili, che offrono all’utente la possibilità di
giocare in ogni luogo e in ogni momento. Ed è proprio
nell’accessibilità e nell’immediatezza che si riscontrano le
maggiori evoluzioni di questo settore.

Ma   quali   sono   stati   i   principali   cambiamenti   generati
dall’integrazione di dispositivi elettronici all’interno
dell’industria dell’intrattenimento e del gioco d’azzardo?

Gioco d’azzardo: il settore che ha
favorito maggiormente l’avanzamento
della tecnologia
L’industria del gioco d’azzardo è quella che ha favorito
maggiormente l’avanzamento della tecnologia al suo interno.
Nello specifico, internet ha dato la possibilità a tutti di
iscriversi ed entrare a far parte di un casinò online nel
vogliadivincere e i dispositivi elettronici hanno permesso un
maggiore coinvolgimento di vari gruppi della popolazione.

Inoltre, con l’utilizzo della carta di credito per il
pagamento, si è registrato un abbassamento della percezione
della perdita di denaro rispetto a quella che si avrebbe di
fronte ad un pagamento in contanti.

Possiamo riassumere così i cambiamenti che la tecnologia ha
generato nell’industria del gioco d’azzardo:

La   rivoluzione    digitale                             ha
trasformato anche i gioco
Fino a non molti anni fa, i casinò rappresentavano luoghi
esclusivi e presenti sono in alcune specifiche location.
L’arrivo di internet però, ha dato alle persone un accesso
illimitato nel tempo e nello spazio a tutta una serie di
attività che prima erano aperte a pochi.

In poco tempo, le strutture fisiche “tradizionali” sono state
messe in ginocchio dall’avvento di casinò online, piattaforme
che danno la possibilità agli utenti di giocare anche da
smartphone e da tablet.
Nello specifico, è a partire dalla fine degli anni ‘90 che è
cominciato il trasferimento in rete del gioco d’azzardo e così
sono nate le prime piattaforme di gioco online. Ed ecco che
per l’utente non è stato più necessario raggiungere la sala
gioco più vicina.

Un ulteriore cambiamento portato dal passaggio dei casinò in
modalità telematica è stata la nascita di giochi disponibili
in modalità gratuita. Allo stesso tempo, sono state sviluppate
versioni di intrattenimento sempre più avanzate da un punto di
vista tecnologico.

In particolare, una delle più invenzioni più apprezzate dagli
utenti è stata la nascita di vere e proprie sale da gioco a
cui i giocatori possono collegarsi via webcam e accedere da
remoto.
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