Risveglio ANNO CXXII 3 / 2017 - RIVISTA TRIMESTRALE DELLA FEDERAZIONE DOCENTI TICINESI
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risveglio RIVISTA TRIMESTRALE DELLA FEDERAZIONE DOCENTI TICINESI ANNO CXXII - 3 / 2017
risveglio Rivista trimestrale della FEDERAZIONE DOCENTI TICINESI Segretaria: Elena Malinverno Abbonamenti: FDT e Risveglio % OCST - Via Balestra 19 6900 Lugano. Telefono 091 921 15 51 www.ocst.ch Conto corrente postale: 69-673-0 Abbonamento sostenitore: fr. 60.– Pensionato: fr. 40.– Socio in attività di servizio: fr. 50.– Semplice: fr. 45.– Gruppo di redazione Redattore responsabile: Nunzia Conte Giacometti nunziaconte@swissonline.ch Alberto Gandolla Paolo Scascighini
Editoriale R3|17 Sommario Il profilo del docente, pagina 1 Profilo del docente ticinese, dopo la prima bocciatura • Nunzia Conte Giacometti si ricomincia da zero Una riforma politica, pagina 2 • Gianluca D’Ettorre, per Ocst-Docenti Civica, passa la legge, pagina 12 • AA.VV. In molti lo ricorderanno come un incubo. Nel novembre del 2014 fu presentato il “profilo del docente”, documento elaborato dal DECS nel quale erano elencate le Storia e civica, pagina 15 mansioni del perfetto insegnante ticinese. Erano molto dettagliate, molto preci- • Gianluca D’Ettorre se. Molto. Troppo. Davvero troppo per una classe docente da tempo impegnata a far fronte a una serie di emergenze provocate dai profondi cambiamenti sociali Mani tese ai migranti, pagina 17 e culturali intervenuti negli ultimi decenni. Trasformazioni che hanno imposto • Elisa Maricelli ai docenti di ogni ordine e grado di farsi carico di funzioni nuove, di impegni nuovi, e non solo, o non tanto, valutabili in termini di tempo, ma soprattutto di Storia e didattica, pagina 19 coinvolgimento personale e di attivazione di risorse e competenze ben diverse • Sahlfehl dalla specifica preparazione didattica che un insegnante possiede come bagaglio professionale. Da Franscini a Bertoli, pagina 21 • Alberto Gandolla In quel documento - elaborato da un gruppo di lavoro anonimo e nel quale non erano presenti i diretti interessati …- era tratteggiato l’identikit del docente del Terzo Millennio. Quali erano le novità? Tante. Ma quello che colpì la categoria fu la visione di un insegnante sempre pronto a dubitare di sé, quando confrontato con una nuova impostazione didattica, sempre disposto a rincorrere il futuro, impegnato a gestire gruppi e situazioni, capace di portare tutti gli allievi al con- seguimento degli obiettivi minimi. E per chiarire le idee agli addetti ai lavori, in quel documento, erano sciorinati lunghi elenchi di compiti da svolgere. La reazione fu secca e compatta: rispedire al mittente. E gli argomenti a soste- gno del rifiuto furono così solidi e precisi che il DECS, a fine 2015, dovette fare marcia indietro. Si riconobbe che l’unico aspetto positivo di quell’operazione era “la volontà di affrontare il tema dell’identità professionale del docente (definire i compiti principali; distinguerli da quelli secondari; adottare un codice etico e deontologico; esplicitare in modo chiaro competenze, attitudini e compiti)”. E da questo si riparte. Qualche settimana fa si è svolta la riunione costitutiva di un gruppo di lavoro incaricato di riscrivere quel profilo. Tutte le associazioni magistrali, i sindacati e i movimenti della scuola ticinese hanno un proprio rappresentante. Non sarà un compito facile anche perché si confronteranno diverse posizioni e sensibilità. Fondamentale sarà difendere una professione che, negli ultimi anni, ha dovu- to rintuzzare parecchi attacchi e che ha visto progressivamente sbiadire quella dignità che derivava dallo svolgere una funzione essenziale per la costruzione della società. È una questione che va affrontata, anche alla luce dei recenti av- venimenti. L’esito della votazione sull’insegnamento della civica parla chiaro: la maggioranza dei votanti non si è fidata del giudizio dei docenti. Era un risultato atteso ma non per questo meno deludente. Nunzia Conte Giacometti 1
R3|17 Riforma L'Ocst-Docenti analizza in modo approfondito il messaggio governativo che illustra la proposta È una riforma politica, altro che scientifica! La critica puntuale e pungente dato HarmoS”), non può essere stato e concretare con sussidi didattici im- il concordato Harmos a determinare mediatamente fruibili le astratte indi- ai fondamenti de “La scuola l’assetto che la Scuola che verrà pre- cazioni contenute nel documento. Ciò che verrà” fa emergere tende di conferire sia all’organizzazio- sarebbe dovuto, stando a molti docenti ne delle lezioni sia alla didattica e alle che hanno partecipato a questi grup- contraddizioni e incongruenze scelte pedagogiche, altrimenti, se ciò pi di lavoro, all’eccessiva ideologizza- del progetto che sconvolgerà corrispondesse al vero, tale prospetti- zione dell’insegnamento, imponendo va sarebbe condivisa e diffusa anche pratiche e modelli per lo meno difficil- il sistema educativo ticinese presso gli altri cantoni firmatari, i qua- mente realizzabili nella realtà del lavo- li procedono invece in tutt’altra dire- ro in classe. In molti casi i docenti si zione, ad esempio mantenendo solide affidano ancora al “vecchio” piano de- Considerando l’ultima versione del pro- differenziazioni strutturali (istituti e gli studi, non per timore di sperimenta- getto di riforma scolastica denominato corsi differenziati a seconda delle pro- re e di innovare, ma più semplicemente “La scuola che verrà” appaiono eviden- spettive formative successive e delle per la difficile attuazione di varie nuo- ti le importanti modifiche apportate varie capacità dell’allievo). In effetti ve prescrizioni generiche. rispetto alla formulazione precedente. il concordato fissa solo degli standard Le novità introdotte recepiscono in ef- relativi a competenze formative da far fetti numerose critiche rivolte dal no- apprendere e da misurare in alcuni mo- Fragilità delle basi scientifiche stro sindacato e da altri enti sindacali menti del percorso di scolarizzazione e magistrali al modello in discussione, (alla fine del 4°, 8° e 11° anno) e si Questa ideologia cerca inoltre di am- migliorandolo significativamente. Tut- limita a disciplinare (armonizza appun- mantarsi di scientificità, ad esempio tavia, da un confronto diretto tra i to) l’inizio e la fine della scolarità ob- citando a pagina 5 del messaggio il contenuti del messaggio governativo bligatoria nell’ottica della continuità Rapporto dell’Organizzazione per la 7339 del 5 luglio scorso e la presa di tra i vari settori scolastici, agevolan- cooperazione e lo sviluppo economico posizione dell’OCST-Docenti, emerge la do la mobilità di allievi e famiglie da (OCSE) su PISA 2015 in cui si afferme- sussistenza di rilevanti differenze. cantone a cantone. Quindi, o gli altri rebbe (sempre secondo il messaggio) cantoni non hanno capito né rispettato che “una migliore inclusione socio- Harmos, oppure il DECS ha scelto una economica all’interno degli istituti Impianto ideologico strada, magari legittima, ma certo non scolastici è correlata con la presenza di e premesse teoriche dettata da alcun accordo o da altri im- percentuali inferiori di allievi deboli e della riforma al confronto perativi esterni. di percentuali più elevate di allievi for- con alcuni dati di realtà ti”, rimandando il lettore che volesse La problematica attuazione del Piano approfondire e verificare l’argomento Una riforma indipendente da Harmos di studio alla pagina 290 del primo volume (nella versione in inglese), nella quale però, Il messaggio governativo 7339 del 5 Altrettanto problematico è ritenere sorprendentemente, non si sostiene né luglio 2017 suggerisce che il proget- che il nuovo Piano di studio (tra l’altro si tratta affatto questa tesi, ma si ri- to di riforma denominato “La scuola approvato in via provvisoria dal go- porta semplicemente la casistica degli che verrà” sia almeno correlato con verno per tre anni ed introdotto nelle allievi esclusi per vari motivi dal cam- il concordato intercantonale Harmos, scuole a partire dal settembre 2015 ad pione di studenti sottoposti al test nel se non addirittura un suo prodotto. È anno scolastico già impostato ed av- 2015 (esplicitando i criteri di scelta ed tuttavia evidente che, diversamente viato) sia ormai adottato pacificamen- il metodo di selezione del campione). da quanto dichiarato a pagina 5 del te in ogni ordine scolastico ed istituto. A voler comunque, a questo punto, messaggio (“il progetto di riforma del- A quanto ci risulta invece, il processo indagare fino in fondo tale rapporto la scuola dell’obbligo risponde infatti di adozione e di generalizzazione del OCSE, si scopre anzi, nelle due pagi- a un secondo processo di riforma dei PDS è ben lungi dall’essere a buon pun- ne di sintesi complessiva dello studio sistemi educativi, più recente e di por- to, come testimonia ad esempio il ri- (pubblicato nel 2016), che dal 2006 al tata nazionale, promosso nell’insieme tardo del cosiddetto documento B che 2015 nessun paese OCSE è riuscito a del nostro Paese attraverso il Concor- da tempo avrebbe dovuto esemplificare migliorare in scienze contemporanea- 2
Riforma R3|17 due possibili piste: la differenziazione pedagogica e la personalizzazione, le quali possono promuovere la qualità e l’eccellenza” e suggerendo che “l’ideale è trovare il modo di far coesistere le dimensioni di equità, eterogeneità e qualità, in maniera complementare e non conflittuale. Interessante a que- sto proposito, potrebbe essere un ap- profondimento dell’analisi dei sistemi scolastici dei Cantoni Friburgo e Val- lese (area francofona) i quali riescono a raggiungere una prestazione media molto alta (qualità) e una minore di- spersione dei risultati in tutti gli am- biti (equità)” (pag. 49). Sarebbe interessante sapere per quali ragioni le autorità scolastiche non ab- biano guardato a Cantoni svizzeri che secondo il CIRSE coniugano brillante- mente equità ed eccellenza, tra l’al- tro nel rispetto di Harmos, invece di guardare a modelli canadesi, dove evi- dentemente Harmos invece non vige. Forse perché vi è una differenziazione almeno nell’ultimo biennio delle scuole secondarie, senza comunque incorrere nel biasimo né dell’OCSE né del con- sorzio PISA? È bene ricordare un altro dato significativo, ancora una volta proveniente da ambienti non sospetti di avversione pregiudiziale nei con- fronti del DECS, ovvero quanto si so- mente sia il livello di performance sia politiche scolastiche meno selettive, stiene in “Scuola a tutto campo 2015” il grado di equità del sistema scolasti- che rinunciassero a suddividerli in di- (pubblicazione della SUPSI), laddove, co e che, mediamente, nell’area OCSE, versi programmi di studio nel corso dei dopo avere distinto le pratiche di stre- il 29% degli allievi provenienti da ceti primi anni di insegnamento secondario. aming (ovvero di suddivisione degli sociali sfavoriti è resiliente, ossia non Da notare che gli autori non si espri- studenti in diversi percorsi scolastici risponde affatto a quel modello deter- mono su eventuali differenziazioni con diversi programmi curricolari, ana- ministico (sposato dal DECS) secondo strutturali o curricolari effettuate ne- logamente a quanto potrebbe in parte cui essi dovrebbero riscontrare diffi- gli ultimi anni del secondario, ossia nel avvenire con “La Scuola che verrà”) da coltà scolastiche e risultati deboli o secondo ciclo di scuola media, il vero quelle di setting (suddivisione degli insufficienti. Per di più si precisa che oggetto del nostro dibattito. Analoga- studenti in diversi gruppi di abilità per durante questi anni in nove Paesi, i cui mente anche lo studio del CIRSE (dun- una o più materie, analogamente agli risultati sono rimasti stabili, lo statu- que proveniente da ambienti non certo attuali livelli scolastici ticinesi) quali to socioeconomico è divenuto una va- ostili alla politica del DECS) intitolato oggetto di discussione internazionale riabile predittiva meno correlata alle “Valutazioni sotto esame. Piste esplo- per stabilire quale tra i due sistemi fa- performance degli allievi rispetto al rative per un confronto tra PISA e note vorisca maggiormente la riuscita sco- passato. scolastiche 2009 e 2012” elaborato da lastica, dichiara apertamente che “per Probabilmente però il dato più perti- Miriam Salvisberg e da Sandra Zampieri quanto la formazione di classi più omo- nente alla nostra riflessione è che, e pubblicato nel 2015 a Locarno, rile- genee possa essere reputata funzionale sempre lo stesso rapporto, precisa che va che la tematica dell’equità “viene all’insegnamento, spesso coincide con tutti gli allievi, indipendentemente approfondita nel documento La Scuola una ripartizione di natura sociale e può dalla loro condizione socioeconomica, che verrà (2014), assumendo l’eteroge- esacerbare le diseguaglianze di parten- beneficerebbero allo stesso modo di neità come fattore positivo, attraverso za” (pag. 69). 3
R3|17 Riforma finora, che in certi ambienti gli allievi siano più sostenuti, accompagnati ed incoraggiati dai genitori che in altri, e dunque ottengano più spesso risultati migliori), un altro è concludere che un allievo non abbia un ruolo decisivo nel conseguimento degli obiettivi, rite- nendo tutto sostanzialmente predeter- minato dal ceto di appartenenza. Sia- mo al cospetto di una sorta di discrimi- nazione al contrario, paradossalmente con poca fiducia nell’efficacia dell’edu- cazione; d’altronde, tutto il progetto è sociologicamente discriminatorio nella sua sostanza rifacendosi alla stessa de- finizione di equità espressa in “Scuola a tutto campo 2015” (pag. 31), secon- do cui “il termine equità ammette l’e- sistenza di trattamenti non egualitari nei processi educativi, con lo scopo di rendere uguali i gruppi in partenza svantaggiati”. Resta infine inevasa una grande que- stione di fondo, ovvero capire per quali ragioni si dovrebbe adottare un model- lo scolastico-pedagogico che eviden- temente mira più all’equità che all’ec- cellenza, quando già oggi tutti i test PISA a cui i nostri allievi sono stati Pertanto, non è la scienza dell’educa- socio-economica, cioè dal livello degli sottoposti negli anni e nei tre ambi- zione che indica l’abolizione dei livelli studi e dalla professione dei loro ge- ti (di italiano, matematica e scienze) nel secondo biennio di scuola media, nitori, piuttosto che dal merito indivi- sono sempre giunti alla conclusione ma sono valutazioni di altro ordine e duale”. Dunque la prima frase afferma che il nostro Cantone presenta un alto di altra natura, non necessariamente un’evidenza difficilmente oppugnabile, tasso di equità di fronte ad un basso meno valide, ma collocate su un altro ben nota agli addetti ai lavori, mentre livello di risultati. Forse una risposta piano, ovvero su quello delle valuta- la seconda, pur dichiarando di parafra- potrebbe giungere proprio dallo stes- zioni politiche (d’altra parte, a pagina sare la prima, in realtà se ne discosta so rapporto OCSE su PISA 2015, in cui, 5 della prima versione del disegno di e ne stravolge radicalmente il senso, nella sintesi (pagina 20 della versione riforma (2014), si esplicitava l’auspicio ovvero afferma che gli allievi dei ceti in francese), si sostiene che (traduzio- che essa contribuisse “in maniera deci- medio-alti avrebbero meno merito in- ne del redattore) “le differenze tra i siva alla coesione sociale del Paese”). dividuale (merito di cui occorrerebbe generi relative all’impegno degli allievi dare una definizione) nel conseguire nelle scienze e relative alla professione Dal principio di educabilità a quello buoni risultati scolastici di quanto non che essi sperano di esercitare, sembra- di gestione sociale dei profili umani ne abbia invece l’appartenenza ad un no essere dettate per lo più dai loro certo ceto, la quale costituirebbe di interessi per certi ambiti e da quanto Il messaggio governativo continua poi per sé la garanzia della riuscita scola- essi si stimano capaci in questi, che sostenendo alla pagina 6 che “in un al- stica, senza che lo studio, né la fatica, dipendere dalle effettive differenze tro studio sempre l’OCSE evidenzia che né l’impegno profusi dall’allievo venga- di performance. I genitori e gli inse- più i sistemi operano una differenzia- no riconosciuti come fattori determi- gnanti possono rimettere in questione zione strutturale, quindi una separa- nanti. Il che è evidentemente destitu- questi stereotipi relativi alle attività e zione degli allievi tra loro, più i risul- ito di ogni fondamento scientifico. Un alle professioni scientifiche allo scopo tati sono correlati negativamente con conto è scorgere una relazione tra ap- di permettere alle ragazze e ai ragazzi l’equità. In altri termini, in tali sistemi partenenza ad un determinato ceto ed di realizzare pienamente il loro poten- la riuscita degli allievi è determinata i risultati scolastici dell’allievo in que- ziale”. Dunque, uno degli scopi dell’a- in misura maggiore dalla loro origine stione (statisticamente è più probabile, zione dell’OCSE sembrerebbe quello di 4
Riforma R3|17 mappare le capacità, o meglio, le com- petenze degli allievi, per indirizzar- li professionalmente esclusivamente laddove i loro talenti possono rendere al massimo e sopperire al fabbisogno (variabile nel tempo) di professionisti (secondo le prescrizioni delle teorie dell’ “economia della conoscenza” e del “capitalismo cognitivo”), indipenden- temente dagli interessi degli allievi, e dalle loro valutazioni personali, magari di natura morale, affettiva, economi- ca o socio-politica, sbrigativamente tacciati come “stereotipi” di cui libe- rarsi. Già il Rapporto PISA 2012 (“Ap- profondimenti tematici”, 2014), ine- rente invece alla matematica, recita- va: “un’ulteriore sfida è rappresentata dalla carenza di personale qualificato, lamentata da anni in particolar modo negli ambiti professionali denominati MINT (scienze matematiche, informa- tiche, naturali e tecniche). Perciò, ad esempio, l’area metropolitana di Zurigo ha deciso recentemente di lanciare un progetto con lo scopo di rinforzare il sito di produzione con personale na- zionale qualificato. In questo modo, il fabbisogno di personale qualificato do- vrebbe incrementare ulteriormente, vi- sta e considerata l’elevata importanza giocata dalle conquiste tecnologiche all’interno della società. Qui si pone il una prospettiva non tanto generata da glio scorso di finanziare tutte le ore problema di come convincere gli allievi intenti puramente educativi, quanto da di materie speciali per incoraggiare con elevate competenze in matematica preoccupazioni gestional-manageriali: la presenza dei docenti di tali mate- e scienze a scegliere percorsi formativi le differenze umane si traducono in va- rie è purtroppo stata indebolita op- nel campo delle MINT” (pag. 59). lore, certo, ma in quale tipo di valore? tando “per la messa a disposizione di Il passo dai passaporti biometrici alle In conclusione, se il DECS, ed il no- un incentivo cantonale per favorire la pagelle biometriche sembra essere stro Cantone con esso, vorrà davvero presenza di docenti speciali, in specie sempre più breve, peccato che non sia intraprendere la strada indicata dalla durante un’unità didattica settimanale chiaro se ciò rispetterebbe i principi riforma, allora il minimo che si possa in ogni sezione di scuola dell’infanzia”. fondanti dell’educazione, ovvero il ri- auspicare è che tale scelta sia opera- Riteniamo invece un segno positivo spetto della libertà e della responsabi- ta su solide basi oggettive e scienti- l’eliminazione dell’obbligo delle sezioni lità dell’individuo, innestati nella mi- fiche, e non su costrutti fragili oppure biclasse per il primo biennio di scuola sura maggiore possibile su una solida assemblati secondo logiche gestionali elementare, rispettando la contrarietà conoscenza di se stessi e della realtà, estranee a quelle dell’educazione e del- espressa dalla “maggioranza dei rispon- oppure se scaturirebbe da una volontà la libera e piena promozione umana. denti alla consultazione” che ritiene di controllo e di gestione delle quali- che “questa modalità organizzativa sia tà umane, più interessata a parametri priva di utilità e molto onerosa per il quali operatività, funzionalità e flessi- Valutazioni sui vari docente, tenuto in considerazione poi bilità in funzione del contesto (si ve- aspetti tecnici puntuali che il grado di eterogeneità presente dano in particolare le “competenze tra- nelle monoclassi di scuola elementa- sversali” del PDS). In effetti la “Scuola Scuole comunali re è già attualmente elevato”, senza che verrà” parla di gestione (“manage- dunque che la modifica portasse ad un ment”) dell’eterogeneità, denunciando La proposta valida fino al mese di lu- effettivo miglioramento dell’apprendi- 5
R3|17 Riforma al contempo ovviare al problema della vaghezza dei loro contenuti e del ruolo dei docenti (o di figure esterne) pre- vedendo al loro interno lo svolgimen- to di attività inerenti alle discipline di insegnamento (organizzate e con- dotte dai docenti titolari, anche per coppie di materie associate) articolate su mezze giornate e su giornate inte- re nelle quali affrontare la materia in modo continuativo”, precisando che “il problema del frazionamento dell’orario degli scolari, più che con il laborato- rio disciplinare (comunque presentato in blocchi di due ore), verrebbe almeno parzialmente superato con queste atti- vità più estese nel tempo (che facilita- no l’autonomia e la progettualità degli allievi) e aperte ad approcci labora- toriali e interdisciplinari o multidisci- plinari”. Prendiamo quindi atto della felice decisione dipartimentale di de- finire meglio i contenuti (e le figure di riferimento) delle settimane progetto, ora esplicitamente riservate alle opzio- ni (orientative, sportive o creative e di approfondimento). D’altra parte però constatiamo che si intende prevedere ancora la possibilità mento dei ragazzi in classe. gestionale), ma possano salvaguardare di organizzare fino a 6,5 settimane- Importante è pure la generalizzazione la libertà di scelta, ricordando il valore progetto all’anno (su un totale di 36,5, della collaborazione tra docente di so- di una figura educativa che possa con- con un impatto indiscutibile sul grado stegno e docente titolare, soprattutto dividere con gli allievi lunghi periodi di conseguimento degli obiettivi in- in prima elementare (“intervento in- di tempo e una diversità di approcci e dicati dal Piano degli studi), sebbene diretto”), riservando gli interventi in- di attività. adesso solo come tetto massimo di un dividuali (detti “diretti”) solo ai casi Per quanto riguarda la disponibilità di periodo che deve comunque contare eccezionali, mentre per le altre classi un docente di appoggio ogni 10 sezio- almeno 3 settimane all’anno. Pertanto “è promossa la messa a disposizione ni, da noi ben accolta già in passato, rileviamo che, probabilmente, solo al- di una parte (circa 1/3) del tempo di si rileva che il progetto ora ridefinisce cuni docenti saranno impiegati durante lavoro del DSP a favore della collabo- tale figura in “docente risorsa” e che queste settimane (a meno che non vi razione”. lo impiega “nella misura di un docen- siano approfondimenti opzionali per Analogamente è apprezzabile il man- te ogni 8 sezioni, ritenuto che almeno tutte le materie) e che tale formula tenimento della “proposta di dare la 1/3 delle nuove risorse venga dedicato favorisce l’emergere di importanti di- possibilità ai docenti del secondo ciclo alla scuola dell’infanzia” allo scopo di sparità regionali o locali da istituto a delle scuole elementari di specializzar- “garantire un reale aiuto al docente ti- istituto (differenze che altrove, invece, si in alcune discipline” permettendo tolare”, a nostro avviso con un maggio- si dichiara di voler evitare, abolendo loro “di modificare la propria pratica re potenziale benefico. il progetto di costituire delle UAA che professionale in modo da poter inse- porterebbero ad una “diversificazione gnare alcune discipline, oltre che alla eccessiva delle realtà pedagogiche lo- propria classe, anche a quelle dei colle- Scuole medie cali, che produca concorrenza e iniqui- ghi”. È tuttavia importante, nell’ottica tà tra i diversi istituti”). Coerenti con di un’eventuale successiva applicazio- Settimane progetto le riflessioni espresse nei documenti ne generale del modello, che i docen- precedenti, non possiamo non riba- ti titolari non subiscano pressioni per Sul tema avevamo chiesto di “ridurre dire la necessità di ridurre il numero specializzarsi (per ragioni di facilità il numero delle settimane progetto ed di giornate o settimane progetto, in- 6
Riforma R3|17 dicativamente a 2-3 all’anno, aggiun- gendo l’appello a non creare disparità e iniquità da sede a sede, riducendo al minimo le differenze di lunghezza del periodo, anzi, possibilmente indicando una durata valida uniformemente per tutto il Cantone. Opzioni Precedentemente avevamo indicato che “per valorizzare le differenze di interessi e di inclinazioni esistenti tra gli allievi, proponiamo di organizzare delle attività opzionali in tempo extra- scolastico, strutturate in attività pro- fessionalmente orientative, artistiche o sportive. Chiediamo quindi di ridurre ad un massimo di due ore lezione lo spazio destinato alle opzioni e di defi- nirle come corso facoltativo a disposi- zione di chi effettivamente ne avverta la necessità e ne manifesti interesse”. Confrontando tali considerazioni con le nuove prospettive del progetto di riforma, si impongono nuove valuta- zioni. Innanzitutto si registra la per- manenza delle opzioni di approfondi- mento, contrariamente a quanto era medesima opzione di matematica in un Atelier parso di capire stando al documento contesto dove però le settimane speci- definito “complemento informativo” fiche fossero solo 3 all’anno per il qua- Il nostro sindacato aveva chiesto “per di esemplificazione delle griglie orarie driennio, allora la differenza tra i due non indebolire il curriculum formativo pubblicato il 7 ottobre 2016 dal DECS, scolari sarebbe di 14 settimane di corsi degli allievi e per sostenere chi è in in cui si indicava l’esistenza di opzioni (più di 3 mesi di lavoro intensivo in un difficoltà” di “escludere gli atelier dal- “che si suddividono in opzioni orien- gruppo speciale). la griglia oraria settimanale e prevede- tative, sportive e creative” (pag. 1). È inevitabile chiedersi se tale impo- re lezioni di recupero facoltative fuori Conseguenza di questa scelta è che un stazione sia effettivamente rispettosa orario cui gli allievi abbiano facoltà di allievo di una sede che prevedesse 6,5 dell’obiettivo di evitare discriminazio- iscriversi”. Si prende atto della decisio- settimane-progetto (che ormai sarebbe ni, specie a partire da fattori socio- ne dipartimentale di mantenerli nella più trasparente e appropriato definire economici, a maggiore ragione se si griglia, sebbene escludendo l’inglese “settimane di corsi opzionali”) sull’arco osserva come le opzioni di approfondi- e riservandoli a italiano in I e II me- di 4 anni e che scegliesse un corso di mento vengono consigliate non a chi è dia (un’ora settimanale), a matematica approfondimento in matematica, fre- interessato o incuriosito dalla materia, per i quattro anni e a tedesco in III e quenterebbe, nel quadriennio di scuola ma ad allievi “con particolari capacità IV (sempre per un’ora settimanale). Si media, 26 settimane (circa 6,5 mesi, scolastiche”, il che sembra adombrare apprezza in particolare la decisione di equivalenti a più o meno 2/3 di un anno la vituperata “differenziazione strut- puntare sulla codocenza con la classe scolastico) di matematica in un gruppo turale”. unita, invece di smembrarla ed attribu- di persone particolarmente motivate irla a docenti esterni. (e, verosimilmente, predisposte) in più Orario settimanale con sequenze Suscita invece preoccupazione e per- di chi invece scegliesse altre opzioni, a blocchi plessità il biasimo espresso all’indiriz- pur ritrovando però gli stessi compa- zo degli operatori del servizio del so- gni nelle lezioni a tronco comune, nei Il Comitato dell’OCST-Docenti saluta stegno pedagogico, i quali chiedevano laboratori e negli atelier. Se invece un con favore la rinuncia all’orario setti- approfondimenti e condizioni migliori compagno di un’altra sede scegliesse la manale con sequenze a blocchi. per assolvere questo “nuovo compito” 7
R3|17 Riforma tunità didattiche (strutturati in mezze giornate o giornate intere) per docen- ti e allievi rispetto alle lezioni di sole due ore. Valutazione Per quanto attiene al tema della va- lutazione avevamo chiesto di “ridurre sia l’importanza attribuita alla valu- tazione degli allievi rispetto agli altri compiti del docente, sia l’onere buro- cratico che ne deriva eliminando le ri- dondanze del sistema senza scadere né in giudizi preformati né in un eccessivo rilevamento dei dati sulla personalità e sulla condizione dell’allievo per fini non strettamente funzionali all’educa- zione”. Riteniamo che la decisione di oltre ad una chiara ripartizione dei sonalizzazione nel rispetto di quanto abbandonare sia la registrazione degli compiti e delle responsabilità in rap- dichiarato nelle conclusioni e per av- apprendimenti alla fine della scuola porto al docente titolare della materia. valersi delle maggiori possibilità di- dell’infanzia, sia il “quadro descrittivo In effetti sia l’argomentare che (solo) dattiche consentite dal laboratorio con degli apprendimenti” vada in questa puntualmente esperienze del genere metà classe (quindi nella forma odier- direzione, per quanto resti comunque siano già state messe in pratica nel na attuata da scienze e italiano, con necessario approfondire la definizio- Cantone, sia il concludere che “le cri- il medesimo docente di materia e non ne delle cosiddette “competenze tra- ticità esposte nella consultazione circa nella modalità prospettata nel proget- sversali”, insieme agli elementi e alle l’interazione tra i due docenti e la ri- to)” di “prevedere nella griglia oraria procedure di valutazione di queste partizione di compiti e responsabilità settimanale degli allievi due ore fis- dimensioni cruciali dell’essere di una saranno oggetto di approfondimenti e se di laboratorio, da condividere ogni persona, specie se si tratta di un gio- riflessioni comuni tra la DS e il SSP: sa- settimana da una coppia di discipline vane in crescita. Ci si ricordi che “per ranno esaminati i compiti e le missioni diverse a rotazione settimanale (ad quanto riguarda la valutazione ottenu- del Servizio, tracciando delle indica- esempio storia e geografia)”, aggiun- ta dall’allievo alla fine del percorso del- zioni esplicite sia sulla sua natura che gendo che sarebbe rimasto “da definire la scuola dell’obbligo, la nota ottenuta sui suoi compiti, per regolare la colla- a quali e a quante coppie di materie dall’allievo (in III e IV media) sarà af- borazione tra i due docenti” e che poi applicarla (evidentemente minore sarà fiancata da un elenco delle competen- “verrà inoltre offerta una formazione il numero di coppie, maggiore sarà il ze trasversali raggiunte”. specifica agli operatori del sostegno, numero di ore di laboratorio annuali)”, L’introduzione di “linee guida per la va- per rendere maggiormente efficace il concludendo che “ciò conferirebbe al lutazione delle competenze, in accordo loro intervento in classe”, concorrono laboratorio maggiore consistenza e si- con le formulazioni del PDS” che “ser- ad alimentare e a confermare i dubbi gnificatività (consentendo, tra l’altro, viranno poi come punto di riferimento circa l’efficacia dell’intervento più che di introdurre nuovi argomenti anche in per la redazione dei giudizi/comuni- a dissiparli. Il tutto assume maggior ri- questo ambito, oltre che nelle lezioni) cazioni ai genitori” e che “serviranno levanza alla luce del fatto che, su que- sebbene sussisterebbe il problema del dunque da un lato per la redazione dei ste premesse, “al SSP verranno offerte frazionamento dei saperi e della gri- giudizi a metà anno e dall’altro come delle risorse aggiuntive: il progetto glia”. strumento guida durante tutto il resto SCV prevede infatti un aumento dei Apprendiamo con soddisfazione che la dell’anno” non pone problemi per ora, tempi riconosciuti ai DSP delle scuole nuova versione dei laboratori recepisce almeno finché non ne saranno noti i medie pari a un +20% per ogni ora di molti elementi delle nostre richieste. termini. atelier”. Manteniamo tuttavia la proposta di in- Analogamente si apprezzano sia la ri- trodurre momenti di laboratorio anche nuncia ad estendere l’uso della cartel- Laboratorio nelle settimane progetto (aumentando, la dell’allievo alla scuola media, sia la tra l’altro, la possibilità di coinvolgere decisione di sviluppare ulteriori rifles- Nel marzo 2017 avevamo suggerito “per anche in questa fase tutti i docenti), sioni di approfondimenti sul suo uso realizzare la differenziazione e la per- consentendo maggiori spazi e oppor- attuale nelle scuole comunali. 8
Riforma R3|17 connesse e inscindibili: i docenti col- laborano con la finalità di migliorare il proprio insegnamento di contenuti (in ambito didattico, disciplinare e cultu- rale) e non come pratica fine a se stes- sa. Si invita pertanto a definire quanto prima ed il più precisamente possibile il mansionario del coordinatore di sede considerando seriamente anche “i ti- mori espressi in merito al fatto che si crei una sorta di gerarchia interna al gruppo di materia, dove un pari assu- merà mansioni diverse e una certa au- torità nei confronti dei propri colleghi” rilevati in sede di consultazione. Le figure del coordinatore di materia formazione e sperimentazione in con- Portale didattico e del consulente didattico tinuità su tutta la scuola obbligatoria”, allora emerge chiaramente una sorta Il progetto di riforma mira a rafforzare La decisione di introdurre la figura del di sovrapposizione e di ridondanza l’attuale portale didattico, ScuolaDECS, “consulente didattico” che sia “tra- dei ruoli, che occorrerebbe superare avvalendosi delle esperienze effet- sversale alla scolarità obbligatoria”, con una migliore ridefinizione atta a tuate con Officina, utilizzando uno già prevista nell’ambito del Piano degli distinguere chiaramente le responsabi- strumento di cloud Computing e arri- studi, ma attualmente ancora priva di lità e le competenze delle due figure. vando ad allestire “un portale globa- basi legali e di integrarla nella speri- Un problema analogo è determinato dal- le e multilivello che, oltre agli attuali mentazione del progetto SCV, pone la seconda figura nuova, ovvero quella contenuti informativi, offra spazi per qualche problema. Si premette che l’art. del coordinatore di sede, anch’essa at- la collaborazione e la condivisione” 6 del Regolamento della scuola media tualmente indefinita, per la quale si con “ambienti virtuali dedicati, perso- stabilisce che gli esperti, tra le altre puntualizza che “avrà mansioni molto nalizzabili e protetti, attraverso i quali incombenze, “propongono innovazioni precise, riferite al coordinamento (al- favorire la collaborazione tra docenti nei programmi, nei metodi e nei mezzi trove “gestione”) del gruppo di mate- nella produzione di materiale didatti- didattici; coordinano l’insegnamento ria e all’animazione degli incontri con co, la collaborazione nella gestione di della materia su piano cantonale, in l’obiettivo di favorire la collaborazione progetti/interventi didattici e permet- particolare per quanto attiene alle mo- tra i colleghi”, precisando che “le sedi tere la trasmissione e la condivisione dalità di applicazione dei programmi, piccole potranno unirsi creando dei di informazioni e conoscenze facendo ai criteri di programmazione didattica gruppi di materia allargati gestiti da capo agli strumenti tipici del web 2.0”. e di valutazione e alla scelta dei mezzi un unico coordinatore”. Nel messaggio Rendiamo attenti alla necessità di vi- didattici; favoriscono l’approfondimen- governativo gli autori si affrettano a gilare sulla proprietà intellettuale dei to degli aspetti culturali e didattici segnalare che “dal canto suo l’esperto contenuti, come peraltro già accennato della materia, anche tramite iniziative manterrà invece tutte le funzioni di nel messaggio. di aggiornamento; esplicano la consu- tipo certificativo, nonché tutto quan- Ci sembra invece problematico l’intento lenza e la vigilanza disciplinare e me- to attiene alla definizione dei piani di evitare che siano “sempre le stes- todologica sull’insegnamento…”. Se di studio, alla loro implementazione se persone a contribuire, senza avere però si considera che il foglio ufficiale ecc.”. In effetti il coordinatore di sede nulla in cambio”. Ci sono infatti solo 31/2017 (18 aprile scorso) indica che i coordinerebbe il gruppo di materia e due modi per ovviare a questo “pro- compiti del consulente didattico “sono animerebbe degli incontri per favorire blema” (ammesso che lo sia, siccome descritti all’art. 6 del Regolamento del- la collaborazione tra docenti, dunque la decisione di condividere il proprio la scuola media; inoltre gli esperti di curerebbe le relazioni interpersonali e elaborato è libera e spontanea): co- materia e consulenti didattici dovran- le dinamiche di gruppo (animare e col- stringere tutti i docenti ad assumersi no promuovere in maniera attiva le ri- laborare “tout court”, quasi in senso questo nuovo compito (in tal caso oc- forme in atto nella scuola dell’obbligo assoluto), mentre all’esperto restereb- correrebbe ponderarlo e riconoscerlo ticinese” aggiungendo che “il consu- be il compito di vigilare sui contenuti adeguatamente), oppure compensare in lente didattico, oltre a quelli descritti (quasi a prescindere dalle dinamiche qualche modo l’immissione dei dati nel nel paragrafo precedente, dovrà occu- tra colleghi di materia), come se le due portale ad opera di alcuni insegnanti, parsi della promozione di iniziative di dimensioni non fossero tra loro inter- il che comporterebbe il decadere della 9
R3|17 Riforma permette tra l’altro al docente di fare delle scelte (quali compiti, lunghezza del compito, complessità del compito, scadenza del lavoro ecc.), di avere at- tese diverse per certi allievi…”. Se dunque, oggi, la complessità dei compiti, la loro lunghezza e le scadenze sono indistintamente uguali per tutti, diversamente, in futuro, se si aderisse a questo modello, il docente, in pie- na autonomia, potrebbe differenziare per ogni allievo le aspettative sull’arco di tutto l’anno, in tutte le materie e per tutta la scolarizzazione obbligato- ria. È illusorio pensare che generaliz- zando tale metodo pedagogico non si accentueranno le differenze dei risul- tati effettivi degli allievi (facilmente all’insaputa dei genitori), allontanan- dosi dall’agognata equità, magari pur ostinandosi a continuare ad affermare l’uguaglianza ideale e astratta degli obiettivi finali. Allo stesso modo è ingenuo ritene- re che tali pratiche pedagogiche non andranno statisticamente a detrimen- to di quella tipologia di allievo meno sostenuto, motivato ed accompagnato a casa, reso ancora più solo e fragile spontaneità del gesto e potrebbe con- di preparazione dei materiali, di ac- dal mancato confronto con un gruppo dizionare l’attività dei docenti indu- compagnamento degli allievi e di valu- che si muove unitariamente (non omo- cendoli a consacrare sempre più tempo tazione, sia pure davanti ad un numero geneamente), a tutto vantaggio di un a tale attività a discapito di altro, con minore di scolari per docente rispetto individualismo formativo poco educati- conseguente necessità di valutazione al sistema attuale. vo. Nei fatti vi sarà una rimodulazione qualitativa dei materiali per stabilire e ridefinizione continua dei compiti e una gerarchia sulla base della quale La differenziazione, dalle pratiche delle attività da svolgere e dunque, in elargire delle risorse, limitate, a nume- pedagogiche agli obiettivi ultima analisi, delle mete cui tendere rosi richiedenti. Occorre vagliare con nella concretezza della quotidianità, cautela i vari scenari e gli effetti di Sebbene il messaggio cerchi di esse- riversando molta parte di quella che ogni decisione in materia. re tranquillizzante affermando che oggi è una responsabilità della socie- “il progetto SCV adotta un modello tà e dei docenti (stabilire contenuti, Monte ore nel quale tutti frequentano le stesse tempi e modi), sulle spalle di giovani classi e perseguono gli stessi obietti- scolari (chi a 12 anni punterebbe spon- Ogni sede disporrà di un Monte ore vi formativi attraverso i principi della taneamente a studiare 20 vocaboli a equivalente a 2 ore per sezione da at- personalizzazione e della pedagogia settimana se potesse optare per 12 vo- tribuire ai progetti di sperimentazione differenziata” e che “tuttavia, se no- caboli in 3 settimane, in un mellifluo e collaborazione promossi dai docenti. nostante gli sforzi profusi, un allievo ossequio alle “caratteristiche persona- Resta da definire quale sia l’autorità molto debole non dovesse riuscire a li”?). competente, se il collegio docenti del- raggiungere gli obiettivi minimi, il la sede oppure la direzione. Si osserva progetto SCV prevede la possibilità di Abolizione della differenziazione inoltre che, se la differenziazione pe- un adattamento di questi ultimi, e di strutturale (livelli) dagogica dovesse venire applicata in conseguenza anche delle modalità di maniera capillare, sistematica e appro- valutazione”, tali asserzioni suona- Per quanto concerne l’abolizione dei fondita, difficilmente questi sgravi po- no ben poco convincenti alla luce del livelli alle scuole medie, restano pie- tranno compensare l’importante opera fatto che “la pedagogia differenziata namente valide le osservazioni nella 10
Riforma R3|17 dei risultati (anche se certamente più tollerabile in un corso comune che in due corsi diversi). Con ciò non si in- tende dare per esaurito il discorso, ma si chiede una maggiore compiutezza e linearità nell’unire l’analisi della situa- zione di partenza all’identificazione degli obiettivi fino alle conseguenti proposte tecniche risolutive e alla va- lutazione delle conseguenze”. In effetti, se uno dei problemi maggio- ri del sistema attuale è dato dalla pre- ferenza accordata dai datori di lavoro per gli allievi provenienti dai livelli A, in futuro nulla impedirebbe agli stessi imprenditori in presenza di un livello unico di assumere solo gli allievi con un voto finale uguale o superiore al 5,5, meglio ancora se corredato da un preciso elenco puntuale di competenze mappate in un decennio di scuola da risposta alla seconda consultazione sul corsi A rispetto a quelli conseguiti da- ricercare in funzione del mansionario progetto riformistico, riportate di se- gli scolari dei corsi B, o ancora la cre- previsto dal contratto di lavoro. Si ri- guito. scente selettività del mondo del lavoro cordi che oggi, stando ai dati di “Scuo- teso a reclutare solo chi proviene dai la a tutto campo 2015” (pag. 44) circa “Un esempio di tale opacità è dato dal corsi A (vanificando così l’esistenza dei l’85% degli allievi di origine sociale disegno di abolizione dei livelli in ma- corsi B). Manca tuttavia una effettiva bassa e valutati come molto compe- tematica ed in tedesco, modifica verso soluzione a queste difficoltà, ammesso tenti in matematica nel test PISA 2009 la quale il sindacato non è pregiudizial- che tali fenomeni esistano e che costi- ha effettivamente frequentato i livelli mente contrario, ma le cui motivazioni tuiscano effettivamente dei problemi A in matematica, il che dimostra che ed il cui scopo non sono sufficiente- risolvibili e da risolvere nella scuola. la mobilità sociale fondata sul merito mente definiti, così come indefiniti ap- In effetti le modifiche prospettate non è certo preclusa nel nostro sistema paiono i benefici di tale atto. In effetti non eliminerebbero i suddetti difetti: scolastico, anzi, è una solida realtà. Se il progetto (pp. 36-37) e altre pubbli- resterebbe la selezione operata dai dunque si intende modificare il siste- cazioni cantonali come “Scuola a tutto datori di lavoro a partire dalle pagel- ma, è necessario farlo badando bene a campo 2015” si limitano a denunciare le (o dai quadri descrittivi), così come non arrecare danno a quanto oggi dà alcuni limiti del sistema attuale più o la distinzione tra compagni originata buona prova di sé e nella certezza di meno noti, come la presunta stigmatiz- dalle differenze di risultati (la presun- determinare dei solidi miglioramenti. zazione di chi frequenta i corsi di base ta “stigmatizzazione” o “etichetta- oppure la parziale sovrapposizione dei tura negativa”), per non parlare della Gianluca D’Ettorre risultati degli allievi che frequentano i inevitabile sovrapposizione parziale per il Comitato OCST-Docenti 11
R3|17 Civica a scuola Tanto tuonò… che piovve Vincono gli iniziativisti: la legge sulla civica passa con il 63 per cento dei voti Gli esperti al lavoro per trovare le soluzioni per l’attuazione della nuova impostazione È andata come in molti si aspettava- no. Oltre il 63 per cento di votanti ha accettato la modifica della legge sulla scuola e così la civica è diventata, nel settore medio, una materia autonoma. Nelle scuole del medio superiore, inve- ce, sarà inserita all’interno di un’altra materia. Il voto era stato preceduto da un confronto aspro e senza esclusio- ne di colpi. L’esito della consultazione ha rinnovato la contrapposizione tra i due schieramenti. Maurizio Binaghi, presidente dell’Associazione docenti di storia esprimendo la propria preoccu- pazione per un risultato che “riflette una certa incomprensione tra il mondo della scuola e una parte della società”, ha ribadito che i docenti di storia ti- cinesi sono per l’insegnamento della civica ma non nel modo stabilito da questa legge. Di tutt’altro tenore le dichiarazioni di Alberto Siccardi, portabandiera degli iniziativisti, che ha sottolineato come abbiano perso “coloro che non vogliono la civica perché il loro obiettivo è quel- lo di portare la Svizzera in mezzo ai po- teri forti, aderendo all’Europa. Il tutto sfasciando il sistema elvetico, unico, dove la gente può ancora dire la sua”. Siccardi ha inoltre ribadito che avrebbe lasciato agli addetti ai lavori l’incari- co di individuare le soluzioni pratiche per attuare le nuove indicazioni legi- slative, ma vigilando attentamente su quanto sarà fatto. Pochi giorni dopo, infatti, si è rivolto al capo del DECS per chiedergli di dare informazioni precise e puntuali su come si intende proce- dere. E la reazione di Manuele Bertoli non si è fatta attendere. Ha rassicurato che già dal prossimo anno scolastico il timanali nel settore medio. Il resto è nuovo modello entrerà in vigore. Per tutto da verificare: ci saranno corsi di fare ciò è stato costituito un gruppo di aggiornamento? Si userà un manuale lavoro, formato da esperti e direttori ad hoc oppure si farà capo ai materiali dei vari ordini scolastici coinvolti, che didattici fin qui utilizzati? Le risposte dovrà riorganizzare la materia, visto si dovrebbero avere abbastanza presto, che la civica era già inserita nel piano tra febbraio e marzo. Il tempo stringe. di studio, in abbinamento alla storia. Di certo non salirà il numero di ore set- NCG 12
Civica a scuola R3|17 mente ineccepibile. L’ultimo esempio, in ordine di tempo, pochi giorni dal voto di ieri con la maggioranza della Com- missione scolastica del Gran Consiglio che s’infuria contro il presidente del governo senza prima verificare l’esatta portata dei fatti denunciati. Salvo poi essere sconfessata dal Consiglio di Stato perché nella “denuncia”pubblica vi era- no riportati errori grossolani. L’ultimo esempio, purtroppo, di una lunga serie che vede il barometro della fiducia – non a caso – a livelli assai bas- si. Eppure almeno in questa occasione, col voto di ieri, sono usciti sconfitti i docenti. Ha perso un’altra “casta”, come l’ha definita qualcuno nei giorni scorsi. Forse per non sentirsi solo... Non cambierà un granché. La civica continuerà a essere insegnata, ma come specifica materia e con la nota in pa- Paradossi contemporanei gella. La insegneranno gli stessi che la insegnavano ieri e dunque con la me- C’è una crisi di sistema, non si può più di ieri: il 74 per cento dei cittadini si desima impostazione. Magari impegnan- ignorarlo. La politica è stata la prima a schierò coi docenti e con la difesa dell’i- dosi un po’ di più, giusto per evitare cadere nello scetticismo generale di un struzione pubblica. Cosa è cambiato in polemiche, ma sapendo benissimo che popolo, quello ticinese, che si è sentito sedici anni? chi già non studia il resto del program- improvvisamente tradito sulle promesse Da un lato la sfiducia in chi – rappresen- ma scolastico, manco lo farà in questo di sempre (lavoro, sicurezza, socialità, tanti politici e professionisti dell’infor- caso, nota o no sulla pagella. Chi ha vo- identità) e si è così consegnato nelle mazione nonché dell’educazione – do- luto portarci alle urne (nonostante il sì braccia dell’inutile populismo leghista. vrebbe garantire democrazia e futuro, al compromesso parlamentare) ha avuto Poi è toccato ai professionisti dell’in- dall’altra un’euforica voglia individuale una conferma: il popolo ticinese è così formazione, vittime di una rivoluzione di denunciare tutto il male possibile – spaesato che può, in questo periodo, di- mediatica che vuole tutti consapevoli e o ritenuto tale – che il più delle volte gerire di tutto. Resta una domanda: chi “controllori” della verità; poco importa sfugge alla propria conoscenza e, pro- ha vinto davvero? se per esserlo davvero servono strumen- prio per questo, negativo a prescindere. ti complicati e conoscenze approfondi- Se questo argomento non lo “controllo”, Aldo Bertagni, te. Dei giornalisti non ci si fida più e lo rifiuto e respingo tutto ciò che gli laRegione del 25.9.2017 basta. Da ieri è toccato ai docenti che sta attorno. O, come ieri, approvo tutto con il voto popolare ampiamente favo- ciò che è contro una presunta élite da revole alla riforma sull’insegnamento combattere proprio perché altro da me. della civica, si sono visti di fatto desti- Per principio, perché non mi fido. E ben tuiti dal ruolo sin qui esercitato, dall’au- mi guardo di approfondire, perché non torevolezza sin qui data per un sapere so appunto di chi fidarmi. universalmente riconosciuto. A pensarci bene il verdetto popolare Mai come in questa occasione il corpo sull’insegnamento della civica a scuola docente era sceso in campo con passio- è paradossale. Si sono respinte le moti- ne e volontà in una “campagna” popo- vazioni di chi conosce il tema perché lo lare. O meglio, l’unico precedente assai insegna tutti i giorni (gli insegnanti di simile risale al 2001, col finanziamento storia appunto), mentre si sono accolte pubblico alla scuola privata e il risultato le ragioni di chi (la politica) non sem- di allora fu parecchio diverso da quello pre si presenta con un’immagine civica- 13
R3|17 Civica a scuola L’ora che fa la differenza Per chi lavora in un giornale a volte ri- Sull’altro versante chi ha deciso di pren- Siccardi avrebbe potuto accontentarsi sulta semplice prevedere con un certo dere carta e penna (è questo ormai un della decisione a lui favorevole adotta- anticipo l’esito di una votazione. Lo si modo di dire superato, visto che gli ar- ta dal nostro Parlamento. La votazione può desumere dal numero e dal tipo di ticoli sono scritti con il computer e spe- è stata invece un bell’esempio di… ci- lettere che giungono in redazione a so- diti via posta elettronica…) ed espri- vica applicata. stegno o contrarie all’oggetto in discus- mere la propria opinione per sostenere sione. Non sempre un elevato numero di l’insegnamento della civica non spalma- Seconda riflessione: il mondo della lettere è sinonimo di maggior seguito ta nelle ore di storia e in altre materie scuola che più direttamente si è bat- popolare su un determinato tema. Se nel nome dell’interdisciplinarietà erano tuto per mantenere lo status quo ieri queste lettere – come è stato il caso per persone rappresentative di una più va- ha subito accettato la nuova sfida. la campagna sviluppatasi attorno all’in- sta realtà della nostra società. La pub- Dimostrando di conoscere bene… la troduzione dell’ora di civica – arrivano blicità sui quotidiani del comitato con- civica. Il popolo sovrano oggi chiede quasi esclusivamente da un solo settore tro l’ora di civica ha avuto perlomeno loro di impegnarsi affinché davvero la della società civile, allora ecco che la il pregio di portare consensi verso una nostra scuola possa dare maggior spa- maggioranza della popolazione è già opposizione che in partenza personal- zio all’insegnamento dei valori della schierata sul fronte opposto. Nella fat- mente davamo al 20%, facendola salire nostra democrazia, che non sono solo tispecie che qui ci interessa, almeno il almeno al 37%. un nugolo di dati nozionistici come 90% degli articoli provenivano dal mon- strumentalmente in campagna si è vo- do dei docenti, mobilitatisi per avversa- Qui interessa mettere in risalto un altro luto far credere. Se davvero la scuola re l’iniziativa che propone le due ore di paio di riflessioni. La prima: Alberto saprà prendere sul serio questa deci- civica mensili nella scuola dell’obbligo. Siccardi, il grande fautore di quest’o- sione popolare – come ieri è stato su- ra obbligatoria, portando i ticinesi al bito correttamente espresso - allora a voto ha messo sotto i riflettori un tema beneficiarne sarà tutta la società. La che solo all’apparenza può sembrare se- conoscenza è un passo decisivo verso condario. La conoscenza della civica, la libertà. E quanto bisogno ha la no- cioè sapere il significato, i meccanismi stra società di persone libere, pronte che reggono la nostra democrazia, è anche a scendere in campo per realiz- decisiva per lo sviluppo della nostra zare il bene comune. società. È stato quindi un bene che l’opinione pubblica abbia potuto pren- Gianmaria Pusterla, derne coscienza, dando un mandato Il giornale del popolo, 25.9.2017 chiaro: anche in futuro la scuola deve continuare – migliorando - a “sforna- re” ragazzi cogniti di questo “sapere”. 14
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