Risveglio ANNO CXXII 3 / 2017 - RIVISTA TRIMESTRALE DELLA FEDERAZIONE DOCENTI TICINESI

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RIVISTA TRIMESTRALE DELLA FEDERAZIONE DOCENTI TICINESI   ANNO CXXII - 3 / 2017
risveglio
Rivista trimestrale della
FEDERAZIONE
DOCENTI TICINESI

Segretaria:
Elena Malinverno

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Gruppo di redazione
Redattore responsabile:
Nunzia Conte Giacometti
nunziaconte@swissonline.ch

Alberto Gandolla
Paolo Scascighini
Editoriale   R3|17

Sommario
Il profilo del docente, pagina        1    Profilo del docente ticinese,
                                           dopo la prima bocciatura
• Nunzia Conte Giacometti

                                           si ricomincia da zero
Una riforma politica, pagina           2
• Gianluca D’Ettorre, per Ocst-Docenti

Civica, passa la legge, pagina       12
• AA.VV.                                   In molti lo ricorderanno come un incubo. Nel novembre del 2014 fu presentato il
                                           “profilo del docente”, documento elaborato dal DECS nel quale erano elencate le
Storia e civica, pagina              15    mansioni del perfetto insegnante ticinese. Erano molto dettagliate, molto preci-
• Gianluca D’Ettorre                       se. Molto. Troppo. Davvero troppo per una classe docente da tempo impegnata a
                                           far fronte a una serie di emergenze provocate dai profondi cambiamenti sociali
Mani tese ai migranti, pagina        17    e culturali intervenuti negli ultimi decenni. Trasformazioni che hanno imposto
• Elisa Maricelli                          ai docenti di ogni ordine e grado di farsi carico di funzioni nuove, di impegni
                                           nuovi, e non solo, o non tanto, valutabili in termini di tempo, ma soprattutto di
Storia e didattica, pagina           19    coinvolgimento personale e di attivazione di risorse e competenze ben diverse
• Sahlfehl                                 dalla specifica preparazione didattica che un insegnante possiede come bagaglio
                                           professionale.
Da Franscini a Bertoli, pagina       21
• Alberto Gandolla                         In quel documento - elaborato da un gruppo di lavoro anonimo e nel quale non
                                           erano presenti i diretti interessati …- era tratteggiato l’identikit del docente del
                                           Terzo Millennio. Quali erano le novità? Tante. Ma quello che colpì la categoria fu
                                           la visione di un insegnante sempre pronto a dubitare di sé, quando confrontato
                                           con una nuova impostazione didattica, sempre disposto a rincorrere il futuro,
                                           impegnato a gestire gruppi e situazioni, capace di portare tutti gli allievi al con-
                                           seguimento degli obiettivi minimi. E per chiarire le idee agli addetti ai lavori, in
                                           quel documento, erano sciorinati lunghi elenchi di compiti da svolgere.

                                           La reazione fu secca e compatta: rispedire al mittente. E gli argomenti a soste-
                                           gno del rifiuto furono così solidi e precisi che il DECS, a fine 2015, dovette fare
                                           marcia indietro. Si riconobbe che l’unico aspetto positivo di quell’operazione era
                                           “la volontà di affrontare il tema dell’identità professionale del docente (definire
                                           i compiti principali; distinguerli da quelli secondari; adottare un codice etico e
                                           deontologico; esplicitare in modo chiaro competenze, attitudini e compiti)”. E da
                                           questo si riparte.

                                           Qualche settimana fa si è svolta la riunione costitutiva di un gruppo di lavoro
                                           incaricato di riscrivere quel profilo. Tutte le associazioni magistrali, i sindacati
                                           e i movimenti della scuola ticinese hanno un proprio rappresentante. Non sarà
                                           un compito facile anche perché si confronteranno diverse posizioni e sensibilità.
                                           Fondamentale sarà difendere una professione che, negli ultimi anni, ha dovu-
                                           to rintuzzare parecchi attacchi e che ha visto progressivamente sbiadire quella
                                           dignità che derivava dallo svolgere una funzione essenziale per la costruzione
                                           della società. È una questione che va affrontata, anche alla luce dei recenti av-
                                           venimenti. L’esito della votazione sull’insegnamento della civica parla chiaro: la
                                           maggioranza dei votanti non si è fidata del giudizio dei docenti. Era un risultato
                                           atteso ma non per questo meno deludente.

                                                                                                    Nunzia Conte Giacometti

                                                                                                                              1
R3|17   Riforma

L'Ocst-Docenti analizza in modo approfondito il messaggio governativo che illustra la proposta
È una riforma politica, altro che scientifica!
La critica puntuale e pungente             dato HarmoS”), non può essere stato          e concretare con sussidi didattici im-
                                           il concordato Harmos a determinare           mediatamente fruibili le astratte indi-
ai fondamenti de “La scuola                l’assetto che la Scuola che verrà pre-       cazioni contenute nel documento. Ciò
che verrà” fa emergere                     tende di conferire sia all’organizzazio-     sarebbe dovuto, stando a molti docenti
                                           ne delle lezioni sia alla didattica e alle   che hanno partecipato a questi grup-
contraddizioni e incongruenze              scelte pedagogiche, altrimenti, se ciò       pi di lavoro, all’eccessiva ideologizza-
del progetto che sconvolgerà               corrispondesse al vero, tale prospetti-      zione dell’insegnamento, imponendo
                                           va sarebbe condivisa e diffusa anche         pratiche e modelli per lo meno difficil-
il sistema educativo ticinese              presso gli altri cantoni firmatari, i qua-   mente realizzabili nella realtà del lavo-
                                           li procedono invece in tutt’altra dire-      ro in classe. In molti casi i docenti si
                                           zione, ad esempio mantenendo solide          affidano ancora al “vecchio” piano de-
Considerando l’ultima versione del pro-    differenziazioni strutturali (istituti e     gli studi, non per timore di sperimenta-
getto di riforma scolastica denominato     corsi differenziati a seconda delle pro-     re e di innovare, ma più semplicemente
“La scuola che verrà” appaiono eviden-     spettive formative successive e delle        per la difficile attuazione di varie nuo-
ti le importanti modifiche apportate       varie capacità dell’allievo). In effetti     ve prescrizioni generiche.
rispetto alla formulazione precedente.     il concordato fissa solo degli standard
Le novità introdotte recepiscono in ef-    relativi a competenze formative da far
fetti numerose critiche rivolte dal no-    apprendere e da misurare in alcuni mo-       Fragilità delle basi scientifiche
stro sindacato e da altri enti sindacali   menti del percorso di scolarizzazione
e magistrali al modello in discussione,    (alla fine del 4°, 8° e 11° anno) e si       Questa ideologia cerca inoltre di am-
migliorandolo significativamente. Tut-     limita a disciplinare (armonizza appun-      mantarsi di scientificità, ad esempio
tavia, da un confronto diretto tra i       to) l’inizio e la fine della scolarità ob-   citando a pagina 5 del messaggio il
contenuti del messaggio governativo        bligatoria nell’ottica della continuità      Rapporto dell’Organizzazione per la
7339 del 5 luglio scorso e la presa di     tra i vari settori scolastici, agevolan-     cooperazione e lo sviluppo economico
posizione dell’OCST-Docenti, emerge la     do la mobilità di allievi e famiglie da      (OCSE) su PISA 2015 in cui si afferme-
sussistenza di rilevanti differenze.       cantone a cantone. Quindi, o gli altri       rebbe (sempre secondo il messaggio)
                                           cantoni non hanno capito né rispettato       che “una migliore inclusione socio-
                                           Harmos, oppure il DECS ha scelto una         economica all’interno degli istituti
Impianto ideologico                        strada, magari legittima, ma certo non       scolastici è correlata con la presenza di
e premesse teoriche                        dettata da alcun accordo o da altri im-      percentuali inferiori di allievi deboli e
della riforma al confronto                 perativi esterni.                            di percentuali più elevate di allievi for-
con alcuni dati di realtà                                                               ti”, rimandando il lettore che volesse
                                           La problematica attuazione del Piano         approfondire e verificare l’argomento
Una riforma indipendente da Harmos         di studio                                    alla pagina 290 del primo volume (nella
                                                                                        versione in inglese), nella quale però,
Il messaggio governativo 7339 del 5        Altrettanto problematico è ritenere          sorprendentemente, non si sostiene né
luglio 2017 suggerisce che il proget-      che il nuovo Piano di studio (tra l’altro    si tratta affatto questa tesi, ma si ri-
to di riforma denominato “La scuola        approvato in via provvisoria dal go-         porta semplicemente la casistica degli
che verrà” sia almeno correlato con        verno per tre anni ed introdotto nelle       allievi esclusi per vari motivi dal cam-
il concordato intercantonale Harmos,       scuole a partire dal settembre 2015 ad       pione di studenti sottoposti al test nel
se non addirittura un suo prodotto. È      anno scolastico già impostato ed av-         2015 (esplicitando i criteri di scelta ed
tuttavia evidente che, diversamente        viato) sia ormai adottato pacificamen-       il metodo di selezione del campione).
da quanto dichiarato a pagina 5 del        te in ogni ordine scolastico ed istituto.    A voler comunque, a questo punto,
messaggio (“il progetto di riforma del-    A quanto ci risulta invece, il processo      indagare fino in fondo tale rapporto
la scuola dell’obbligo risponde infatti    di adozione e di generalizzazione del        OCSE, si scopre anzi, nelle due pagi-
a un secondo processo di riforma dei       PDS è ben lungi dall’essere a buon pun-      ne di sintesi complessiva dello studio
sistemi educativi, più recente e di por-   to, come testimonia ad esempio il ri-        (pubblicato nel 2016), che dal 2006 al
tata nazionale, promosso nell’insieme      tardo del cosiddetto documento B che         2015 nessun paese OCSE è riuscito a
del nostro Paese attraverso il Concor-     da tempo avrebbe dovuto esemplificare        migliorare in scienze contemporanea-

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Riforma     R3|17

                                                                                        due possibili piste: la differenziazione
                                                                                        pedagogica e la personalizzazione, le
                                                                                        quali possono promuovere la qualità e
                                                                                        l’eccellenza” e suggerendo che “l’ideale
                                                                                        è trovare il modo di far coesistere le
                                                                                        dimensioni di equità, eterogeneità e
                                                                                        qualità, in maniera complementare e
                                                                                        non conflittuale. Interessante a que-
                                                                                        sto proposito, potrebbe essere un ap-
                                                                                        profondimento dell’analisi dei sistemi
                                                                                        scolastici dei Cantoni Friburgo e Val-
                                                                                        lese (area francofona) i quali riescono
                                                                                        a raggiungere una prestazione media
                                                                                        molto alta (qualità) e una minore di-
                                                                                        spersione dei risultati in tutti gli am-
                                                                                        biti (equità)” (pag. 49).
                                                                                        Sarebbe interessante sapere per quali
                                                                                        ragioni le autorità scolastiche non ab-
                                                                                        biano guardato a Cantoni svizzeri che
                                                                                        secondo il CIRSE coniugano brillante-
                                                                                        mente equità ed eccellenza, tra l’al-
                                                                                        tro nel rispetto di Harmos, invece di
                                                                                        guardare a modelli canadesi, dove evi-
                                                                                        dentemente Harmos invece non vige.
                                                                                        Forse perché vi è una differenziazione
                                                                                        almeno nell’ultimo biennio delle scuole
                                                                                        secondarie, senza comunque incorrere
                                                                                        nel biasimo né dell’OCSE né del con-
                                                                                        sorzio PISA? È bene ricordare un altro
                                                                                        dato significativo, ancora una volta
                                                                                        proveniente da ambienti non sospetti
                                                                                        di avversione pregiudiziale nei con-
                                                                                        fronti del DECS, ovvero quanto si so-
mente sia il livello di performance sia     politiche scolastiche meno selettive,       stiene in “Scuola a tutto campo 2015”
il grado di equità del sistema scolasti-    che rinunciassero a suddividerli in di-     (pubblicazione della SUPSI), laddove,
co e che, mediamente, nell’area OCSE,       versi programmi di studio nel corso dei     dopo avere distinto le pratiche di stre-
il 29% degli allievi provenienti da ceti    primi anni di insegnamento secondario.      aming (ovvero di suddivisione degli
sociali sfavoriti è resiliente, ossia non   Da notare che gli autori non si espri-      studenti in diversi percorsi scolastici
risponde affatto a quel modello deter-      mono su eventuali differenziazioni          con diversi programmi curricolari, ana-
ministico (sposato dal DECS) secondo        strutturali o curricolari effettuate ne-    logamente a quanto potrebbe in parte
cui essi dovrebbero riscontrare diffi-      gli ultimi anni del secondario, ossia nel   avvenire con “La Scuola che verrà”) da
coltà scolastiche e risultati deboli o      secondo ciclo di scuola media, il vero      quelle di setting (suddivisione degli
insufficienti. Per di più si precisa che    oggetto del nostro dibattito. Analoga-      studenti in diversi gruppi di abilità per
durante questi anni in nove Paesi, i cui    mente anche lo studio del CIRSE (dun-       una o più materie, analogamente agli
risultati sono rimasti stabili, lo statu-   que proveniente da ambienti non certo       attuali livelli scolastici ticinesi) quali
to socioeconomico è divenuto una va-        ostili alla politica del DECS) intitolato   oggetto di discussione internazionale
riabile predittiva meno correlata alle      “Valutazioni sotto esame. Piste esplo-      per stabilire quale tra i due sistemi fa-
performance degli allievi rispetto al       rative per un confronto tra PISA e note     vorisca maggiormente la riuscita sco-
passato.                                    scolastiche 2009 e 2012” elaborato da       lastica, dichiara apertamente che “per
Probabilmente però il dato più perti-       Miriam Salvisberg e da Sandra Zampieri      quanto la formazione di classi più omo-
nente alla nostra riflessione è che,        e pubblicato nel 2015 a Locarno, rile-      genee possa essere reputata funzionale
sempre lo stesso rapporto, precisa che      va che la tematica dell’equità “viene       all’insegnamento, spesso coincide con
tutti gli allievi, indipendentemente        approfondita nel documento La Scuola        una ripartizione di natura sociale e può
dalla loro condizione socioeconomica,       che verrà (2014), assumendo l’eteroge-      esacerbare le diseguaglianze di parten-
beneficerebbero allo stesso modo di         neità come fattore positivo, attraverso     za” (pag. 69).

                                                                                                                                 3
R3|17   Riforma

                                                                                            finora, che in certi ambienti gli allievi
                                                                                            siano più sostenuti, accompagnati ed
                                                                                            incoraggiati dai genitori che in altri, e
                                                                                            dunque ottengano più spesso risultati
                                                                                            migliori), un altro è concludere che un
                                                                                            allievo non abbia un ruolo decisivo nel
                                                                                            conseguimento degli obiettivi, rite-
                                                                                            nendo tutto sostanzialmente predeter-
                                                                                            minato dal ceto di appartenenza. Sia-
                                                                                            mo al cospetto di una sorta di discrimi-
                                                                                            nazione al contrario, paradossalmente
                                                                                            con poca fiducia nell’efficacia dell’edu-
                                                                                            cazione; d’altronde, tutto il progetto è
                                                                                            sociologicamente discriminatorio nella
                                                                                            sua sostanza rifacendosi alla stessa de-
                                                                                            finizione di equità espressa in “Scuola
                                                                                            a tutto campo 2015” (pag. 31), secon-
                                                                                            do cui “il termine equità ammette l’e-
                                                                                            sistenza di trattamenti non egualitari
                                                                                            nei processi educativi, con lo scopo
                                                                                            di rendere uguali i gruppi in partenza
                                                                                            svantaggiati”.
                                                                                            Resta infine inevasa una grande que-
                                                                                            stione di fondo, ovvero capire per quali
                                                                                            ragioni si dovrebbe adottare un model-
                                                                                            lo scolastico-pedagogico che eviden-
                                                                                            temente mira più all’equità che all’ec-
                                                                                            cellenza, quando già oggi tutti i test
                                                                                            PISA a cui i nostri allievi sono stati
Pertanto, non è la scienza dell’educa-        socio-economica, cioè dal livello degli       sottoposti negli anni e nei tre ambi-
zione che indica l’abolizione dei livelli     studi e dalla professione dei loro ge-        ti (di italiano, matematica e scienze)
nel secondo biennio di scuola media,          nitori, piuttosto che dal merito indivi-      sono sempre giunti alla conclusione
ma sono valutazioni di altro ordine e         duale”. Dunque la prima frase afferma         che il nostro Cantone presenta un alto
di altra natura, non necessariamente          un’evidenza difficilmente oppugnabile,        tasso di equità di fronte ad un basso
meno valide, ma collocate su un altro         ben nota agli addetti ai lavori, mentre       livello di risultati. Forse una risposta
piano, ovvero su quello delle valuta-         la seconda, pur dichiarando di parafra-       potrebbe giungere proprio dallo stes-
zioni politiche (d’altra parte, a pagina      sare la prima, in realtà se ne discosta       so rapporto OCSE su PISA 2015, in cui,
5 della prima versione del disegno di         e ne stravolge radicalmente il senso,         nella sintesi (pagina 20 della versione
riforma (2014), si esplicitava l’auspicio     ovvero afferma che gli allievi dei ceti       in francese), si sostiene che (traduzio-
che essa contribuisse “in maniera deci-       medio-alti avrebbero meno merito in-          ne del redattore) “le differenze tra i
siva alla coesione sociale del Paese”).       dividuale (merito di cui occorrerebbe         generi relative all’impegno degli allievi
                                              dare una definizione) nel conseguire          nelle scienze e relative alla professione
Dal principio di educabilità a quello         buoni risultati scolastici di quanto non      che essi sperano di esercitare, sembra-
di gestione sociale dei profili umani         ne abbia invece l’appartenenza ad un          no essere dettate per lo più dai loro
                                              certo ceto, la quale costituirebbe di         interessi per certi ambiti e da quanto
Il messaggio governativo continua poi         per sé la garanzia della riuscita scola-      essi si stimano capaci in questi, che
sostenendo alla pagina 6 che “in un al-       stica, senza che lo studio, né la fatica,     dipendere dalle effettive differenze
tro studio sempre l’OCSE evidenzia che        né l’impegno profusi dall’allievo venga-      di performance. I genitori e gli inse-
più i sistemi operano una differenzia-        no riconosciuti come fattori determi-         gnanti possono rimettere in questione
zione strutturale, quindi una separa-         nanti. Il che è evidentemente destitu-        questi stereotipi relativi alle attività e
zione degli allievi tra loro, più i risul-    ito di ogni fondamento scientifico. Un        alle professioni scientifiche allo scopo
tati sono correlati negativamente con         conto è scorgere una relazione tra ap-        di permettere alle ragazze e ai ragazzi
l’equità. In altri termini, in tali sistemi   partenenza ad un determinato ceto ed          di realizzare pienamente il loro poten-
la riuscita degli allievi è determinata       i risultati scolastici dell’allievo in que-   ziale”. Dunque, uno degli scopi dell’a-
in misura maggiore dalla loro origine         stione (statisticamente è più probabile,      zione dell’OCSE sembrerebbe quello di

4
Riforma    R3|17

mappare le capacità, o meglio, le com-
petenze degli allievi, per indirizzar-
li professionalmente esclusivamente
laddove i loro talenti possono rendere
al massimo e sopperire al fabbisogno
(variabile nel tempo) di professionisti
(secondo le prescrizioni delle teorie
dell’ “economia della conoscenza” e del
“capitalismo cognitivo”), indipenden-
temente dagli interessi degli allievi, e
dalle loro valutazioni personali, magari
di natura morale, affettiva, economi-
ca o socio-politica, sbrigativamente
tacciati come “stereotipi” di cui libe-
rarsi. Già il Rapporto PISA 2012 (“Ap-
profondimenti tematici”, 2014), ine-
rente invece alla matematica, recita-
va: “un’ulteriore sfida è rappresentata
dalla carenza di personale qualificato,
lamentata da anni in particolar modo
negli ambiti professionali denominati
MINT (scienze matematiche, informa-
tiche, naturali e tecniche). Perciò, ad
esempio, l’area metropolitana di Zurigo
ha deciso recentemente di lanciare un
progetto con lo scopo di rinforzare il
sito di produzione con personale na-
zionale qualificato. In questo modo, il
fabbisogno di personale qualificato do-
vrebbe incrementare ulteriormente, vi-
sta e considerata l’elevata importanza
giocata dalle conquiste tecnologiche
all’interno della società. Qui si pone il   una prospettiva non tanto generata da      glio scorso di finanziare tutte le ore
problema di come convincere gli allievi     intenti puramente educativi, quanto da     di materie speciali per incoraggiare
con elevate competenze in matematica        preoccupazioni gestional-manageriali:      la presenza dei docenti di tali mate-
e scienze a scegliere percorsi formativi    le differenze umane si traducono in va-    rie è purtroppo stata indebolita op-
nel campo delle MINT” (pag. 59).            lore, certo, ma in quale tipo di valore?   tando “per la messa a disposizione di
Il passo dai passaporti biometrici alle     In conclusione, se il DECS, ed il no-      un incentivo cantonale per favorire la
pagelle biometriche sembra essere           stro Cantone con esso, vorrà davvero       presenza di docenti speciali, in specie
sempre più breve, peccato che non sia       intraprendere la strada indicata dalla     durante un’unità didattica settimanale
chiaro se ciò rispetterebbe i principi      riforma, allora il minimo che si possa     in ogni sezione di scuola dell’infanzia”.
fondanti dell’educazione, ovvero il ri-     auspicare è che tale scelta sia opera-     Riteniamo invece un segno positivo
spetto della libertà e della responsabi-    ta su solide basi oggettive e scienti-     l’eliminazione dell’obbligo delle sezioni
lità dell’individuo, innestati nella mi-    fiche, e non su costrutti fragili oppure   biclasse per il primo biennio di scuola
sura maggiore possibile su una solida       assemblati secondo logiche gestionali      elementare, rispettando la contrarietà
conoscenza di se stessi e della realtà,     estranee a quelle dell’educazione e del-   espressa dalla “maggioranza dei rispon-
oppure se scaturirebbe da una volontà       la libera e piena promozione umana.        denti alla consultazione” che ritiene
di controllo e di gestione delle quali-                                                che “questa modalità organizzativa sia
tà umane, più interessata a parametri                                                  priva di utilità e molto onerosa per il
quali operatività, funzionalità e flessi-   Valutazioni sui vari                       docente, tenuto in considerazione poi
bilità in funzione del contesto (si ve-     aspetti tecnici puntuali                   che il grado di eterogeneità presente
dano in particolare le “competenze tra-                                                nelle monoclassi di scuola elementa-
sversali” del PDS). In effetti la “Scuola   Scuole comunali                            re è già attualmente elevato”, senza
che verrà” parla di gestione (“manage-                                                 dunque che la modifica portasse ad un
ment”) dell’eterogeneità, denunciando       La proposta valida fino al mese di lu-     effettivo miglioramento dell’apprendi-

                                                                                                                               5
R3|17   Riforma

                                                                                         al contempo ovviare al problema della
                                                                                         vaghezza dei loro contenuti e del ruolo
                                                                                         dei docenti (o di figure esterne) pre-
                                                                                         vedendo al loro interno lo svolgimen-
                                                                                         to di attività inerenti alle discipline
                                                                                         di insegnamento (organizzate e con-
                                                                                         dotte dai docenti titolari, anche per
                                                                                         coppie di materie associate) articolate
                                                                                         su mezze giornate e su giornate inte-
                                                                                         re nelle quali affrontare la materia in
                                                                                         modo continuativo”, precisando che “il
                                                                                         problema del frazionamento dell’orario
                                                                                         degli scolari, più che con il laborato-
                                                                                         rio disciplinare (comunque presentato
                                                                                         in blocchi di due ore), verrebbe almeno
                                                                                         parzialmente superato con queste atti-
                                                                                         vità più estese nel tempo (che facilita-
                                                                                         no l’autonomia e la progettualità degli
                                                                                         allievi) e aperte ad approcci labora-
                                                                                         toriali e interdisciplinari o multidisci-
                                                                                         plinari”. Prendiamo quindi atto della
                                                                                         felice decisione dipartimentale di de-
                                                                                         finire meglio i contenuti (e le figure di
                                                                                         riferimento) delle settimane progetto,
                                                                                         ora esplicitamente riservate alle opzio-
                                                                                         ni (orientative, sportive o creative e di
                                                                                         approfondimento).
                                                                                         D’altra parte però constatiamo che si
                                                                                         intende prevedere ancora la possibilità
mento dei ragazzi in classe.                gestionale), ma possano salvaguardare        di organizzare fino a 6,5 settimane-
Importante è pure la generalizzazione       la libertà di scelta, ricordando il valore   progetto all’anno (su un totale di 36,5,
della collaborazione tra docente di so-     di una figura educativa che possa con-       con un impatto indiscutibile sul grado
stegno e docente titolare, soprattutto      dividere con gli allievi lunghi periodi      di conseguimento degli obiettivi in-
in prima elementare (“intervento in-        di tempo e una diversità di approcci e       dicati dal Piano degli studi), sebbene
diretto”), riservando gli interventi in-    di attività.                                 adesso solo come tetto massimo di un
dividuali (detti “diretti”) solo ai casi    Per quanto riguarda la disponibilità di      periodo che deve comunque contare
eccezionali, mentre per le altre classi     un docente di appoggio ogni 10 sezio-        almeno 3 settimane all’anno. Pertanto
“è promossa la messa a disposizione         ni, da noi ben accolta già in passato,       rileviamo che, probabilmente, solo al-
di una parte (circa 1/3) del tempo di       si rileva che il progetto ora ridefinisce    cuni docenti saranno impiegati durante
lavoro del DSP a favore della collabo-      tale figura in “docente risorsa” e che       queste settimane (a meno che non vi
razione”.                                   lo impiega “nella misura di un docen-        siano approfondimenti opzionali per
Analogamente è apprezzabile il man-         te ogni 8 sezioni, ritenuto che almeno       tutte le materie) e che tale formula
tenimento della “proposta di dare la        1/3 delle nuove risorse venga dedicato       favorisce l’emergere di importanti di-
possibilità ai docenti del secondo ciclo    alla scuola dell’infanzia” allo scopo di     sparità regionali o locali da istituto a
delle scuole elementari di specializzar-    “garantire un reale aiuto al docente ti-     istituto (differenze che altrove, invece,
si in alcune discipline” permettendo        tolare”, a nostro avviso con un maggio-      si dichiara di voler evitare, abolendo
loro “di modificare la propria pratica      re potenziale benefico.                      il progetto di costituire delle UAA che
professionale in modo da poter inse-                                                     porterebbero ad una “diversificazione
gnare alcune discipline, oltre che alla                                                  eccessiva delle realtà pedagogiche lo-
propria classe, anche a quelle dei colle-   Scuole medie                                 cali, che produca concorrenza e iniqui-
ghi”. È tuttavia importante, nell’ottica                                                 tà tra i diversi istituti”). Coerenti con
di un’eventuale successiva applicazio-      Settimane progetto                           le riflessioni espresse nei documenti
ne generale del modello, che i docen-                                                    precedenti, non possiamo non riba-
ti titolari non subiscano pressioni per     Sul tema avevamo chiesto di “ridurre         dire la necessità di ridurre il numero
specializzarsi (per ragioni di facilità     il numero delle settimane progetto ed        di giornate o settimane progetto, in-

6
Riforma     R3|17

dicativamente a 2-3 all’anno, aggiun-
gendo l’appello a non creare disparità
e iniquità da sede a sede, riducendo al
minimo le differenze di lunghezza del
periodo, anzi, possibilmente indicando
una durata valida uniformemente per
tutto il Cantone.

Opzioni

Precedentemente avevamo indicato
che “per valorizzare le differenze di
interessi e di inclinazioni esistenti tra
gli allievi, proponiamo di organizzare
delle attività opzionali in tempo extra-
scolastico, strutturate in attività pro-
fessionalmente orientative, artistiche
o sportive. Chiediamo quindi di ridurre
ad un massimo di due ore lezione lo
spazio destinato alle opzioni e di defi-
nirle come corso facoltativo a disposi-
zione di chi effettivamente ne avverta
la necessità e ne manifesti interesse”.

Confrontando tali considerazioni con
le nuove prospettive del progetto di
riforma, si impongono nuove valuta-
zioni. Innanzitutto si registra la per-
manenza delle opzioni di approfondi-
mento, contrariamente a quanto era          medesima opzione di matematica in un        Atelier
parso di capire stando al documento         contesto dove però le settimane speci-
definito “complemento informativo”          fiche fossero solo 3 all’anno per il qua-   Il nostro sindacato aveva chiesto “per
di esemplificazione delle griglie orarie    driennio, allora la differenza tra i due    non indebolire il curriculum formativo
pubblicato il 7 ottobre 2016 dal DECS,      scolari sarebbe di 14 settimane di corsi    degli allievi e per sostenere chi è in
in cui si indicava l’esistenza di opzioni   (più di 3 mesi di lavoro intensivo in un    difficoltà” di “escludere gli atelier dal-
“che si suddividono in opzioni orien-       gruppo speciale).                           la griglia oraria settimanale e prevede-
tative, sportive e creative” (pag. 1).      È inevitabile chiedersi se tale impo-       re lezioni di recupero facoltative fuori
Conseguenza di questa scelta è che un       stazione sia effettivamente rispettosa      orario cui gli allievi abbiano facoltà di
allievo di una sede che prevedesse 6,5      dell’obiettivo di evitare discriminazio-    iscriversi”. Si prende atto della decisio-
settimane-progetto (che ormai sarebbe       ni, specie a partire da fattori socio-      ne dipartimentale di mantenerli nella
più trasparente e appropriato definire      economici, a maggiore ragione se si         griglia, sebbene escludendo l’inglese
“settimane di corsi opzionali”) sull’arco   osserva come le opzioni di approfondi-      e riservandoli a italiano in I e II me-
di 4 anni e che scegliesse un corso di      mento vengono consigliate non a chi è       dia (un’ora settimanale), a matematica
approfondimento in matematica, fre-         interessato o incuriosito dalla materia,    per i quattro anni e a tedesco in III e
quenterebbe, nel quadriennio di scuola      ma ad allievi “con particolari capacità     IV (sempre per un’ora settimanale). Si
media, 26 settimane (circa 6,5 mesi,        scolastiche”, il che sembra adombrare       apprezza in particolare la decisione di
equivalenti a più o meno 2/3 di un anno     la vituperata “differenziazione strut-      puntare sulla codocenza con la classe
scolastico) di matematica in un gruppo      turale”.                                    unita, invece di smembrarla ed attribu-
di persone particolarmente motivate                                                     irla a docenti esterni.
(e, verosimilmente, predisposte) in più     Orario settimanale con sequenze             Suscita invece preoccupazione e per-
di chi invece scegliesse altre opzioni,     a blocchi                                   plessità il biasimo espresso all’indiriz-
pur ritrovando però gli stessi compa-                                                   zo degli operatori del servizio del so-
gni nelle lezioni a tronco comune, nei      Il Comitato dell’OCST-Docenti saluta        stegno pedagogico, i quali chiedevano
laboratori e negli atelier. Se invece un    con favore la rinuncia all’orario setti-    approfondimenti e condizioni migliori
compagno di un’altra sede scegliesse la     manale con sequenze a blocchi.              per assolvere questo “nuovo compito”

                                                                                                                                 7
R3|17   Riforma

                                                                                          tunità didattiche (strutturati in mezze
                                                                                          giornate o giornate intere) per docen-
                                                                                          ti e allievi rispetto alle lezioni di sole
                                                                                          due ore.

                                                                                          Valutazione

                                                                                          Per quanto attiene al tema della va-
                                                                                          lutazione avevamo chiesto di “ridurre
                                                                                          sia l’importanza attribuita alla valu-
                                                                                          tazione degli allievi rispetto agli altri
                                                                                          compiti del docente, sia l’onere buro-
                                                                                          cratico che ne deriva eliminando le ri-
                                                                                          dondanze del sistema senza scadere né
                                                                                          in giudizi preformati né in un eccessivo
                                                                                          rilevamento dei dati sulla personalità
                                                                                          e sulla condizione dell’allievo per fini
                                                                                          non strettamente funzionali all’educa-
                                                                                          zione”. Riteniamo che la decisione di
oltre ad una chiara ripartizione dei         sonalizzazione nel rispetto di quanto        abbandonare sia la registrazione degli
compiti e delle responsabilità in rap-       dichiarato nelle conclusioni e per av-       apprendimenti alla fine della scuola
porto al docente titolare della materia.     valersi delle maggiori possibilità di-       dell’infanzia, sia il “quadro descrittivo
In effetti sia l’argomentare che (solo)      dattiche consentite dal laboratorio con      degli apprendimenti” vada in questa
puntualmente esperienze del genere           metà classe (quindi nella forma odier-       direzione, per quanto resti comunque
siano già state messe in pratica nel         na attuata da scienze e italiano, con        necessario approfondire la definizio-
Cantone, sia il concludere che “le cri-      il medesimo docente di materia e non         ne delle cosiddette “competenze tra-
ticità esposte nella consultazione circa     nella modalità prospettata nel proget-       sversali”, insieme agli elementi e alle
l’interazione tra i due docenti e la ri-     to)” di “prevedere nella griglia oraria      procedure di valutazione di queste
partizione di compiti e responsabilità       settimanale degli allievi due ore fis-       dimensioni cruciali dell’essere di una
saranno oggetto di approfondimenti e         se di laboratorio, da condividere ogni       persona, specie se si tratta di un gio-
riflessioni comuni tra la DS e il SSP: sa-   settimana da una coppia di discipline        vane in crescita. Ci si ricordi che “per
ranno esaminati i compiti e le missioni      diverse a rotazione settimanale (ad          quanto riguarda la valutazione ottenu-
del Servizio, tracciando delle indica-       esempio storia e geografia)”, aggiun-        ta dall’allievo alla fine del percorso del-
zioni esplicite sia sulla sua natura che     gendo che sarebbe rimasto “da definire       la scuola dell’obbligo, la nota ottenuta
sui suoi compiti, per regolare la colla-     a quali e a quante coppie di materie         dall’allievo (in III e IV media) sarà af-
borazione tra i due docenti” e che poi       applicarla (evidentemente minore sarà        fiancata da un elenco delle competen-
“verrà inoltre offerta una formazione        il numero di coppie, maggiore sarà il        ze trasversali raggiunte”.
specifica agli operatori del sostegno,       numero di ore di laboratorio annuali)”,      L’introduzione di “linee guida per la va-
per rendere maggiormente efficace il         concludendo che “ciò conferirebbe al         lutazione delle competenze, in accordo
loro intervento in classe”, concorrono       laboratorio maggiore consistenza e si-       con le formulazioni del PDS” che “ser-
ad alimentare e a confermare i dubbi         gnificatività (consentendo, tra l’altro,     viranno poi come punto di riferimento
circa l’efficacia dell’intervento più che    di introdurre nuovi argomenti anche in       per la redazione dei giudizi/comuni-
a dissiparli. Il tutto assume maggior ri-    questo ambito, oltre che nelle lezioni)      cazioni ai genitori” e che “serviranno
levanza alla luce del fatto che, su que-     sebbene sussisterebbe il problema del        dunque da un lato per la redazione dei
ste premesse, “al SSP verranno offerte       frazionamento dei saperi e della gri-        giudizi a metà anno e dall’altro come
delle risorse aggiuntive: il progetto        glia”.                                       strumento guida durante tutto il resto
SCV prevede infatti un aumento dei           Apprendiamo con soddisfazione che la         dell’anno” non pone problemi per ora,
tempi riconosciuti ai DSP delle scuole       nuova versione dei laboratori recepisce      almeno finché non ne saranno noti i
medie pari a un +20% per ogni ora di         molti elementi delle nostre richieste.       termini.
atelier”.                                    Manteniamo tuttavia la proposta di in-       Analogamente si apprezzano sia la ri-
                                             trodurre momenti di laboratorio anche        nuncia ad estendere l’uso della cartel-
Laboratorio                                  nelle settimane progetto (aumentando,        la dell’allievo alla scuola media, sia la
                                             tra l’altro, la possibilità di coinvolgere   decisione di sviluppare ulteriori rifles-
Nel marzo 2017 avevamo suggerito “per        anche in questa fase tutti i docenti),       sioni di approfondimenti sul suo uso
realizzare la differenziazione e la per-     consentendo maggiori spazi e oppor-          attuale nelle scuole comunali.

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Riforma     R3|17

                                                                                        connesse e inscindibili: i docenti col-
                                                                                        laborano con la finalità di migliorare il
                                                                                        proprio insegnamento di contenuti (in
                                                                                        ambito didattico, disciplinare e cultu-
                                                                                        rale) e non come pratica fine a se stes-
                                                                                        sa. Si invita pertanto a definire quanto
                                                                                        prima ed il più precisamente possibile
                                                                                        il mansionario del coordinatore di sede
                                                                                        considerando seriamente anche “i ti-
                                                                                        mori espressi in merito al fatto che si
                                                                                        crei una sorta di gerarchia interna al
                                                                                        gruppo di materia, dove un pari assu-
                                                                                        merà mansioni diverse e una certa au-
                                                                                        torità nei confronti dei propri colleghi”
                                                                                        rilevati in sede di consultazione.

Le figure del coordinatore di materia       formazione e sperimentazione in con-        Portale didattico
e del consulente didattico                  tinuità su tutta la scuola obbligatoria”,
                                            allora emerge chiaramente una sorta         Il progetto di riforma mira a rafforzare
La decisione di introdurre la figura del    di sovrapposizione e di ridondanza          l’attuale portale didattico, ScuolaDECS,
“consulente didattico” che sia “tra-        dei ruoli, che occorrerebbe superare        avvalendosi delle esperienze effet-
sversale alla scolarità obbligatoria”,      con una migliore ridefinizione atta a       tuate con Officina, utilizzando uno
già prevista nell’ambito del Piano degli    distinguere chiaramente le responsabi-      strumento di cloud Computing e arri-
studi, ma attualmente ancora priva di       lità e le competenze delle due figure.      vando ad allestire “un portale globa-
basi legali e di integrarla nella speri-    Un problema analogo è determinato dal-      le e multilivello che, oltre agli attuali
mentazione del progetto SCV, pone           la seconda figura nuova, ovvero quella      contenuti informativi, offra spazi per
qualche problema. Si premette che l’art.    del coordinatore di sede, anch’essa at-     la collaborazione e la condivisione”
6 del Regolamento della scuola media        tualmente indefinita, per la quale si       con “ambienti virtuali dedicati, perso-
stabilisce che gli esperti, tra le altre    puntualizza che “avrà mansioni molto        nalizzabili e protetti, attraverso i quali
incombenze, “propongono innovazioni         precise, riferite al coordinamento (al-     favorire la collaborazione tra docenti
nei programmi, nei metodi e nei mezzi       trove “gestione”) del gruppo di mate-       nella produzione di materiale didatti-
didattici; coordinano l’insegnamento        ria e all’animazione degli incontri con     co, la collaborazione nella gestione di
della materia su piano cantonale, in        l’obiettivo di favorire la collaborazione   progetti/interventi didattici e permet-
particolare per quanto attiene alle mo-     tra i colleghi”, precisando che “le sedi    tere la trasmissione e la condivisione
dalità di applicazione dei programmi,       piccole potranno unirsi creando dei         di informazioni e conoscenze facendo
ai criteri di programmazione didattica      gruppi di materia allargati gestiti da      capo agli strumenti tipici del web 2.0”.
e di valutazione e alla scelta dei mezzi    un unico coordinatore”. Nel messaggio       Rendiamo attenti alla necessità di vi-
didattici; favoriscono l’approfondimen-     governativo gli autori si affrettano a      gilare sulla proprietà intellettuale dei
to degli aspetti culturali e didattici      segnalare che “dal canto suo l’esperto      contenuti, come peraltro già accennato
della materia, anche tramite iniziative     manterrà invece tutte le funzioni di        nel messaggio.
di aggiornamento; esplicano la consu-       tipo certificativo, nonché tutto quan-      Ci sembra invece problematico l’intento
lenza e la vigilanza disciplinare e me-     to attiene alla definizione dei piani       di evitare che siano “sempre le stes-
todologica sull’insegnamento…”. Se          di studio, alla loro implementazione        se persone a contribuire, senza avere
però si considera che il foglio ufficiale   ecc.”. In effetti il coordinatore di sede   nulla in cambio”. Ci sono infatti solo
31/2017 (18 aprile scorso) indica che i     coordinerebbe il gruppo di materia e        due modi per ovviare a questo “pro-
compiti del consulente didattico “sono      animerebbe degli incontri per favorire      blema” (ammesso che lo sia, siccome
descritti all’art. 6 del Regolamento del-   la collaborazione tra docenti, dunque       la decisione di condividere il proprio
la scuola media; inoltre gli esperti di     curerebbe le relazioni interpersonali e     elaborato è libera e spontanea): co-
materia e consulenti didattici dovran-      le dinamiche di gruppo (animare e col-      stringere tutti i docenti ad assumersi
no promuovere in maniera attiva le ri-      laborare “tout court”, quasi in senso       questo nuovo compito (in tal caso oc-
forme in atto nella scuola dell’obbligo     assoluto), mentre all’esperto restereb-     correrebbe ponderarlo e riconoscerlo
ticinese” aggiungendo che “il consu-        be il compito di vigilare sui contenuti     adeguatamente), oppure compensare in
lente didattico, oltre a quelli descritti   (quasi a prescindere dalle dinamiche        qualche modo l’immissione dei dati nel
nel paragrafo precedente, dovrà occu-       tra colleghi di materia), come se le due    portale ad opera di alcuni insegnanti,
parsi della promozione di iniziative di     dimensioni non fossero tra loro inter-      il che comporterebbe il decadere della

                                                                                                                                 9
R3|17   Riforma

                                                                                       permette tra l’altro al docente di fare
                                                                                       delle scelte (quali compiti, lunghezza
                                                                                       del compito, complessità del compito,
                                                                                       scadenza del lavoro ecc.), di avere at-
                                                                                       tese diverse per certi allievi…”.
                                                                                       Se dunque, oggi, la complessità dei
                                                                                       compiti, la loro lunghezza e le scadenze
                                                                                       sono indistintamente uguali per tutti,
                                                                                       diversamente, in futuro, se si aderisse
                                                                                       a questo modello, il docente, in pie-
                                                                                       na autonomia, potrebbe differenziare
                                                                                       per ogni allievo le aspettative sull’arco
                                                                                       di tutto l’anno, in tutte le materie e
                                                                                       per tutta la scolarizzazione obbligato-
                                                                                       ria. È illusorio pensare che generaliz-
                                                                                       zando tale metodo pedagogico non si
                                                                                       accentueranno le differenze dei risul-
                                                                                       tati effettivi degli allievi (facilmente
                                                                                       all’insaputa dei genitori), allontanan-
                                                                                       dosi dall’agognata equità, magari pur
                                                                                       ostinandosi a continuare ad affermare
                                                                                       l’uguaglianza ideale e astratta degli
                                                                                       obiettivi finali.
                                                                                       Allo stesso modo è ingenuo ritene-
                                                                                       re che tali pratiche pedagogiche non
                                                                                       andranno statisticamente a detrimen-
                                                                                       to di quella tipologia di allievo meno
                                                                                       sostenuto, motivato ed accompagnato
                                                                                       a casa, reso ancora più solo e fragile
spontaneità del gesto e potrebbe con-       di preparazione dei materiali, di ac-      dal mancato confronto con un gruppo
dizionare l’attività dei docenti indu-      compagnamento degli allievi e di valu-     che si muove unitariamente (non omo-
cendoli a consacrare sempre più tempo       tazione, sia pure davanti ad un numero     geneamente), a tutto vantaggio di un
a tale attività a discapito di altro, con   minore di scolari per docente rispetto     individualismo formativo poco educati-
conseguente necessità di valutazione        al sistema attuale.                        vo. Nei fatti vi sarà una rimodulazione
qualitativa dei materiali per stabilire                                                e ridefinizione continua dei compiti e
una gerarchia sulla base della quale        La differenziazione, dalle pratiche        delle attività da svolgere e dunque, in
elargire delle risorse, limitate, a nume-   pedagogiche agli obiettivi                 ultima analisi, delle mete cui tendere
rosi richiedenti. Occorre vagliare con                                                 nella concretezza della quotidianità,
cautela i vari scenari e gli effetti di     Sebbene il messaggio cerchi di esse-       riversando molta parte di quella che
ogni decisione in materia.                  re tranquillizzante affermando che         oggi è una responsabilità della socie-
                                            “il progetto SCV adotta un modello         tà e dei docenti (stabilire contenuti,
Monte ore                                   nel quale tutti frequentano le stesse      tempi e modi), sulle spalle di giovani
                                            classi e perseguono gli stessi obietti-    scolari (chi a 12 anni punterebbe spon-
Ogni sede disporrà di un Monte ore          vi formativi attraverso i principi della   taneamente a studiare 20 vocaboli a
equivalente a 2 ore per sezione da at-      personalizzazione e della pedagogia        settimana se potesse optare per 12 vo-
tribuire ai progetti di sperimentazione     differenziata” e che “tuttavia, se no-     caboli in 3 settimane, in un mellifluo
e collaborazione promossi dai docenti.      nostante gli sforzi profusi, un allievo    ossequio alle “caratteristiche persona-
Resta da definire quale sia l’autorità      molto debole non dovesse riuscire a        li”?).
competente, se il collegio docenti del-     raggiungere gli obiettivi minimi, il
la sede oppure la direzione. Si osserva     progetto SCV prevede la possibilità di     Abolizione della differenziazione
inoltre che, se la differenziazione pe-     un adattamento di questi ultimi, e di      strutturale (livelli)
dagogica dovesse venire applicata in        conseguenza anche delle modalità di
maniera capillare, sistematica e appro-     valutazione”, tali asserzioni suona-       Per quanto concerne l’abolizione dei
fondita, difficilmente questi sgravi po-    no ben poco convincenti alla luce del      livelli alle scuole medie, restano pie-
tranno compensare l’importante opera        fatto che “la pedagogia differenziata      namente valide le osservazioni nella

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Riforma     R3|17

                                                                                         dei risultati (anche se certamente più
                                                                                         tollerabile in un corso comune che in
                                                                                         due corsi diversi). Con ciò non si in-
                                                                                         tende dare per esaurito il discorso, ma
                                                                                         si chiede una maggiore compiutezza e
                                                                                         linearità nell’unire l’analisi della situa-
                                                                                         zione di partenza all’identificazione
                                                                                         degli obiettivi fino alle conseguenti
                                                                                         proposte tecniche risolutive e alla va-
                                                                                         lutazione delle conseguenze”.

                                                                                         In effetti, se uno dei problemi maggio-
                                                                                         ri del sistema attuale è dato dalla pre-
                                                                                         ferenza accordata dai datori di lavoro
                                                                                         per gli allievi provenienti dai livelli A,
                                                                                         in futuro nulla impedirebbe agli stessi
                                                                                         imprenditori in presenza di un livello
                                                                                         unico di assumere solo gli allievi con
                                                                                         un voto finale uguale o superiore al
                                                                                         5,5, meglio ancora se corredato da un
                                                                                         preciso elenco puntuale di competenze
                                                                                         mappate in un decennio di scuola da
risposta alla seconda consultazione sul      corsi A rispetto a quelli conseguiti da-    ricercare in funzione del mansionario
progetto riformistico, riportate di se-      gli scolari dei corsi B, o ancora la cre-   previsto dal contratto di lavoro. Si ri-
guito.                                       scente selettività del mondo del lavoro     cordi che oggi, stando ai dati di “Scuo-
                                             teso a reclutare solo chi proviene dai      la a tutto campo 2015” (pag. 44) circa
“Un esempio di tale opacità è dato dal       corsi A (vanificando così l’esistenza dei   l’85% degli allievi di origine sociale
disegno di abolizione dei livelli in ma-     corsi B). Manca tuttavia una effettiva      bassa e valutati come molto compe-
tematica ed in tedesco, modifica verso       soluzione a queste difficoltà, ammesso      tenti in matematica nel test PISA 2009
la quale il sindacato non è pregiudizial-    che tali fenomeni esistano e che costi-     ha effettivamente frequentato i livelli
mente contrario, ma le cui motivazioni       tuiscano effettivamente dei problemi        A in matematica, il che dimostra che
ed il cui scopo non sono sufficiente-        risolvibili e da risolvere nella scuola.    la mobilità sociale fondata sul merito
mente definiti, così come indefiniti ap-     In effetti le modifiche prospettate         non è certo preclusa nel nostro sistema
paiono i benefici di tale atto. In effetti   non eliminerebbero i suddetti difetti:      scolastico, anzi, è una solida realtà. Se
il progetto (pp. 36-37) e altre pubbli-      resterebbe la selezione operata dai         dunque si intende modificare il siste-
cazioni cantonali come “Scuola a tutto       datori di lavoro a partire dalle pagel-     ma, è necessario farlo badando bene a
campo 2015” si limitano a denunciare         le (o dai quadri descrittivi), così come    non arrecare danno a quanto oggi dà
alcuni limiti del sistema attuale più o      la distinzione tra compagni originata       buona prova di sé e nella certezza di
meno noti, come la presunta stigmatiz-       dalle differenze di risultati (la presun-   determinare dei solidi miglioramenti.
zazione di chi frequenta i corsi di base     ta “stigmatizzazione” o “etichetta-
oppure la parziale sovrapposizione dei       tura negativa”), per non parlare della                           Gianluca D’Ettorre
risultati degli allievi che frequentano i    inevitabile sovrapposizione parziale                  per il Comitato OCST-Docenti

                                                                                                                                 11
R3|17   Civica a scuola

Tanto       tuonò…              che      piovve
Vincono gli iniziativisti: la legge sulla civica passa con il 63 per cento dei voti
Gli esperti al lavoro per trovare le soluzioni per l’attuazione della nuova impostazione

È andata come in molti si aspettava-
no. Oltre il 63 per cento di votanti ha
accettato la modifica della legge sulla
scuola e così la civica è diventata, nel
settore medio, una materia autonoma.
Nelle scuole del medio superiore, inve-
ce, sarà inserita all’interno di un’altra
materia. Il voto era stato preceduto da
un confronto aspro e senza esclusio-
ne di colpi. L’esito della consultazione
ha rinnovato la contrapposizione tra
i due schieramenti. Maurizio Binaghi,
presidente dell’Associazione docenti di
storia esprimendo la propria preoccu-
pazione per un risultato che “riflette
una certa incomprensione tra il mondo
della scuola e una parte della società”,
ha ribadito che i docenti di storia ti-
cinesi sono per l’insegnamento della
civica ma non nel modo stabilito da
questa legge.
Di tutt’altro tenore le dichiarazioni di
Alberto Siccardi, portabandiera degli
iniziativisti, che ha sottolineato come
abbiano perso “coloro che non vogliono
la civica perché il loro obiettivo è quel-
lo di portare la Svizzera in mezzo ai po-
teri forti, aderendo all’Europa. Il tutto
sfasciando il sistema elvetico, unico,
dove la gente può ancora dire la sua”.
Siccardi ha inoltre ribadito che avrebbe
lasciato agli addetti ai lavori l’incari-
co di individuare le soluzioni pratiche
per attuare le nuove indicazioni legi-
slative, ma vigilando attentamente su
quanto sarà fatto. Pochi giorni dopo,
infatti, si è rivolto al capo del DECS per
chiedergli di dare informazioni precise
e puntuali su come si intende proce-
dere. E la reazione di Manuele Bertoli
non si è fatta attendere. Ha rassicurato
che già dal prossimo anno scolastico il      timanali nel settore medio. Il resto è
nuovo modello entrerà in vigore. Per         tutto da verificare: ci saranno corsi di
fare ciò è stato costituito un gruppo di     aggiornamento? Si userà un manuale
lavoro, formato da esperti e direttori       ad hoc oppure si farà capo ai materiali
dei vari ordini scolastici coinvolti, che    didattici fin qui utilizzati? Le risposte
dovrà riorganizzare la materia, visto        si dovrebbero avere abbastanza presto,
che la civica era già inserita nel piano     tra febbraio e marzo. Il tempo stringe.
di studio, in abbinamento alla storia.
Di certo non salirà il numero di ore set-                                        NCG

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Civica a scuola      R3|17

                                                                                             mente ineccepibile. L’ultimo esempio, in
                                                                                             ordine di tempo, pochi giorni dal voto
                                                                                             di ieri con la maggioranza della Com-
                                                                                             missione scolastica del Gran Consiglio
                                                                                             che s’infuria contro il presidente del
                                                                                             governo senza prima verificare l’esatta
                                                                                             portata dei fatti denunciati. Salvo poi
                                                                                             essere sconfessata dal Consiglio di Stato
                                                                                             perché nella “denuncia”pubblica vi era-
                                                                                             no riportati errori grossolani.

                                                                                             L’ultimo esempio, purtroppo, di una
                                                                                             lunga serie che vede il barometro della
                                                                                             fiducia – non a caso – a livelli assai bas-
                                                                                             si. Eppure almeno in questa occasione,
                                                                                             col voto di ieri, sono usciti sconfitti i
                                                                                             docenti. Ha perso un’altra “casta”, come
                                                                                             l’ha definita qualcuno nei giorni scorsi.
                                                                                             Forse per non sentirsi solo...

                                                                                             Non cambierà un granché. La civica
                                                                                             continuerà a essere insegnata, ma come
                                                                                             specifica materia e con la nota in pa-
Paradossi contemporanei                                                                      gella. La insegneranno gli stessi che la
                                                                                             insegnavano ieri e dunque con la me-
C’è una crisi di sistema, non si può più       di ieri: il 74 per cento dei cittadini si     desima impostazione. Magari impegnan-
ignorarlo. La politica è stata la prima a      schierò coi docenti e con la difesa dell’i-   dosi un po’ di più, giusto per evitare
cadere nello scetticismo generale di un        struzione pubblica. Cosa è cambiato in        polemiche, ma sapendo benissimo che
popolo, quello ticinese, che si è sentito      sedici anni?                                  chi già non studia il resto del program-
improvvisamente tradito sulle promesse         Da un lato la sfiducia in chi – rappresen-    ma scolastico, manco lo farà in questo
di sempre (lavoro, sicurezza, socialità,       tanti politici e professionisti dell’infor-   caso, nota o no sulla pagella. Chi ha vo-
identità) e si è così consegnato nelle         mazione nonché dell’educazione – do-          luto portarci alle urne (nonostante il sì
braccia dell’inutile populismo leghista.       vrebbe garantire democrazia e futuro,         al compromesso parlamentare) ha avuto
Poi è toccato ai professionisti dell’in-       dall’altra un’euforica voglia individuale     una conferma: il popolo ticinese è così
formazione, vittime di una rivoluzione         di denunciare tutto il male possibile –       spaesato che può, in questo periodo, di-
mediatica che vuole tutti consapevoli e        o ritenuto tale – che il più delle volte      gerire di tutto. Resta una domanda: chi
“controllori” della verità; poco importa       sfugge alla propria conoscenza e, pro-        ha vinto davvero?
se per esserlo davvero servono strumen-        prio per questo, negativo a prescindere.
ti complicati e conoscenze approfondi-         Se questo argomento non lo “controllo”,                                Aldo Bertagni,
te. Dei giornalisti non ci si fida più e       lo rifiuto e respingo tutto ciò che gli                      laRegione del 25.9.2017
basta. Da ieri è toccato ai docenti che        sta attorno. O, come ieri, approvo tutto
con il voto popolare ampiamente favo-          ciò che è contro una presunta élite da
revole alla riforma sull’insegnamento          combattere proprio perché altro da me.
della civica, si sono visti di fatto desti-    Per principio, perché non mi fido. E ben
tuiti dal ruolo sin qui esercitato, dall’au-   mi guardo di approfondire, perché non
torevolezza sin qui data per un sapere         so appunto di chi fidarmi.
universalmente riconosciuto.
                                               A pensarci bene il verdetto popolare
Mai come in questa occasione il corpo          sull’insegnamento della civica a scuola
docente era sceso in campo con passio-         è paradossale. Si sono respinte le moti-
ne e volontà in una “campagna” popo-           vazioni di chi conosce il tema perché lo
lare. O meglio, l’unico precedente assai       insegna tutti i giorni (gli insegnanti di
simile risale al 2001, col finanziamento       storia appunto), mentre si sono accolte
pubblico alla scuola privata e il risultato    le ragioni di chi (la politica) non sem-
di allora fu parecchio diverso da quello       pre si presenta con un’immagine civica-

                                                                                                                                     13
R3|17   Civica a scuola

L’ora che fa la differenza
Per chi lavora in un giornale a volte ri-   Sull’altro versante chi ha deciso di pren-   Siccardi avrebbe potuto accontentarsi
sulta semplice prevedere con un certo       dere carta e penna (è questo ormai un        della decisione a lui favorevole adotta-
anticipo l’esito di una votazione. Lo si    modo di dire superato, visto che gli ar-     ta dal nostro Parlamento. La votazione
può desumere dal numero e dal tipo di       ticoli sono scritti con il computer e spe-   è stata invece un bell’esempio di… ci-
lettere che giungono in redazione a so-     diti via posta elettronica…) ed espri-       vica applicata.
stegno o contrarie all’oggetto in discus-   mere la propria opinione per sostenere
sione. Non sempre un elevato numero di      l’insegnamento della civica non spalma-      Seconda riflessione: il mondo della
lettere è sinonimo di maggior seguito       ta nelle ore di storia e in altre materie    scuola che più direttamente si è bat-
popolare su un determinato tema. Se         nel nome dell’interdisciplinarietà erano     tuto per mantenere lo status quo ieri
queste lettere – come è stato il caso per   persone rappresentative di una più va-       ha subito accettato la nuova sfida.
la campagna sviluppatasi attorno all’in-    sta realtà della nostra società. La pub-     Dimostrando di conoscere bene… la
troduzione dell’ora di civica – arrivano    blicità sui quotidiani del comitato con-     civica. Il popolo sovrano oggi chiede
quasi esclusivamente da un solo settore     tro l’ora di civica ha avuto perlomeno       loro di impegnarsi affinché davvero la
della società civile, allora ecco che la    il pregio di portare consensi verso una      nostra scuola possa dare maggior spa-
maggioranza della popolazione è già         opposizione che in partenza personal-        zio all’insegnamento dei valori della
schierata sul fronte opposto. Nella fat-    mente davamo al 20%, facendola salire        nostra democrazia, che non sono solo
tispecie che qui ci interessa, almeno il    almeno al 37%.                               un nugolo di dati nozionistici come
90% degli articoli provenivano dal mon-                                                  strumentalmente in campagna si è vo-
do dei docenti, mobilitatisi per avversa-   Qui interessa mettere in risalto un altro    luto far credere. Se davvero la scuola
re l’iniziativa che propone le due ore di   paio di riflessioni. La prima: Alberto       saprà prendere sul serio questa deci-
civica mensili nella scuola dell’obbligo.   Siccardi, il grande fautore di quest’o-      sione popolare – come ieri è stato su-
                                            ra obbligatoria, portando i ticinesi al      bito correttamente espresso - allora a
                                            voto ha messo sotto i riflettori un tema     beneficiarne sarà tutta la società. La
                                            che solo all’apparenza può sembrare se-      conoscenza è un passo decisivo verso
                                            condario. La conoscenza della civica,        la libertà. E quanto bisogno ha la no-
                                            cioè sapere il significato, i meccanismi     stra società di persone libere, pronte
                                            che reggono la nostra democrazia, è          anche a scendere in campo per realiz-
                                            decisiva per lo sviluppo della nostra        zare il bene comune.
                                            società. È stato quindi un bene che
                                            l’opinione pubblica abbia potuto pren-                         Gianmaria Pusterla,
                                            derne coscienza, dando un mandato                Il giornale del popolo, 25.9.2017
                                            chiaro: anche in futuro la scuola deve
                                            continuare – migliorando - a “sforna-
                                            re” ragazzi cogniti di questo “sapere”.

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