Piano Triennale dell'Offerta Formativa 2019 2022 - Liceo Scientifico Fondazione Vasilij Grossman - Fondazione ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2019 - 2022 Liceo Scientifico Fondazione Vasilij Grossman VIA INGANNI, 12 20147 MILANO – TEL. 024151517 E-MAIL: SEGRETERIA.ORGANIZZATIVA@FONDAZIONEGROSSMAN.ORG - WWW.FONDAZIONEGROSSMAN.ORG
Indice PREMESSA.......................................................................................................................................................... 5 PARTE PRIMA ..................................................................................................................................................... 6 PROGETTO CULTURALE EDUCATIVO E DIDATTICO GENERALE.......................................................................... 6 SOGGETTO E CONTESTO................................................................................................................................ 6 IDENTITÀ ........................................................................................................................................ 6 SEDE ............................................................................................................................................... 7 FONDAMENTI PEDAGOGICI E CULTURALI ..................................................................................................... 7 I NOSTRI MAESTRI .......................................................................................................................... 7 LINEE DIDATTICHE GENERALI ........................................................................................................................ 8 EDUCARE INSEGNANDO .................................................................................................................. 8 L’ADULTO, SOGGETTO EDUCANTE ................................................................................................. 10 LA STRUTTURA COMUNITARIA DEL SAPERE ................................................................................... 10 AD INSEGNARE SI IMPARA INSIEME .............................................................................................. 10 PERSONALIZZAZIONE E SCUOLA INCLUSIVA................................................................................................ 10 INTERDISCIPLINARITÀ ................................................................................................................... 11 PIANO DIGITALE........................................................................................................................................... 11 VALUTAZIONE EDUCATIVA .......................................................................................................................... 12 PARTE SECONDA .............................................................................................................................................. 14 ARTICOLAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA .................................................................................................. 14 LICEO SCIENTIFICO ....................................................................................................................................... 14 CARATTERI ESSENZIALI SPECIFICI ................................................................................................... 14 PERCORSI CURRICOLARI ................................................................................................................ 14 PERCORSI INDIVIDUALIZZATI ......................................................................................................... 30 ORIENTAMENTO ........................................................................................................................... 30 ALTERNANZA SCUOLA- LAVORO .................................................................................................... 30 OFFERTA EXTRACURRICOLARE- ATTIVITÀ OPZIONALI FACOLTATIVE POMERIDIANE ........................ 31 SERVIZI EXTRASCOLASTICI ............................................................................................................. 32 SPAZI, STRUTTURE, ATTREZZATURE ............................................................................................... 32 PARTE TERZA ................................................................................................................................................... 34 PROTAGONISTI E RISORSE ............................................................................................................................... 34 2
CARATTERI GENERALI .................................................................................................................................. 34 GESTORE ...................................................................................................................................... 34 STUDENTI ..................................................................................................................................... 35 DOCENTI....................................................................................................................................... 36 PERSONALE NON DOCENTE ........................................................................................................... 37 RAPPORTO SCUOLA-FAMIGLIA ...................................................................................................... 37 ASSOCIAZIONI-RAPPORTO COL TERRITORIO .................................................................................. 38 COMPITI AMICI: AIUTO ALLO STUDIO PER ALUNNI IN DIFFICOLTÀ .................................................. 39 ALLEGATI.......................................................................................................................................................... 41 PIANO PER L’INCLUSIVITÀ ........................................................................................................................... 41 RAV. PIANO DI MIGLIORAMENTO 2018-2019 ............................................................................................. 44 ORGANO DI GARANZIA ........................................................................... Errore. Il segnalibro non è definito. 3
4
PREMESSA Il presente PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa) è stato elaborato ai sensi di quanto previsto dalla Legge 107 del 13 luglio 2015 “Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il piano triennale dell’offerta formativa, rivedibile annualmente. Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia. Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi, determinati a livello di nazionale...e riflette le esigenze del contesto sociale ed economico della realtà locale” (art.14)”. Nel rispetto della normativa, consapevoli di far parte del sistema scolastico nazionale, le scuole della Fondazione “V. Grossman” con questo PTOF, elaborato dal collegio docente sulle basi degli indirizzi del gestore, presentato al Consiglio di Istituto ed approvato dal Gestore, si ripropongono a servizio degli alunni e delle loro famiglie per contribuire al bene comune del territorio. 5
PARTE PRIMA PROGETTO CULTURALE EDUCATIVO E DIDATTICO GENERALE SOGGETTO E CONTESTO CENNI STORICI La Fondazione Vasilij Grossman nasce nel 2008, quando le due Cooperative San Tommaso Moro e Alexis Carrel le cedono la loro attività scolastica. Si tratta del passo definitivo dell’integrazione incominciata già da qualche anno: la Fondazione Grossman diviene così l’unico Ente Gestore di tutte le scuole presenti in Via Inganni, 12. La Cooperativa San Tommaso Moro nasce a Milano nel settembre 1979 per iniziativa di alcuni genitori con l’obiettivo di favorire l’educazione dei figli e dei giovani, di sostenere e incoraggiare il compito proprio della famiglia, secondo una visione cristiana della vita. Sempre nel 1979, la Cooperativa dà inizio alla Scuola Media San Tommaso Moro. Nel corso degli anni, l’esperienza si è andata rinforzando e ampliando ed è cresciuto il numero degli alunni iscritti. Dal 2001 la Cooperativa San Tommaso Moro gestisce anche la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria Devota Maculan. La Cooperativa Alexis Carrel nasce nel 1991 per iniziativa di un gruppo di insegnanti che liberamente si mettono insieme per “fare scuola” a partire dalla proposta educativa cristiana. Prende avvio così il liceo scientifico “Alexis Carrel”. Negli anni il percorso educativo e culturale proposto ha suscitato in molti genitori la richiesta di un ampliamento dell’offerta didattica. Nel frattempo crescono le sollecitazioni a coltivare nelle nuove generazioni la conoscenza e la stima della tradizione culturale europea, che ha nelle civiltà greca e romana le sue radici. Per rispondere a tale richiesta, nel 2007 viene istituito il corso di Liceo Classico. IDENTITÀ Attualmente la Fondazione Vasilij Grossman svolge la sua opera educativa attraverso i quattro livelli dell’istruzione: la Scuola dell’Infanzia, la Scuola Primaria, la Scuola Secondaria di I grado e la Scuola Secondaria di II grado (liceo scientifico e liceo classico). 6
A ogni famiglia, in armonia con i principi della Costituzione, continua a riproporsi come gestore di una scuola: pubblica, che si rivolge a tutti, senza fini di lucro, e contribuisce al rinnovamento del sistema scolastico italiano nell’ottica di un reale pluralismo, in attesa della pari dignità – anche sotto il profilo economico – fra le scuole statali e paritarie; libera: una realtà che con la propria identità educa alla libertà sviluppando e verificando un’ipotesi culturale, condivisa da insegnanti, genitori e alunni, aperta a tutti e a tutto l’umano, basata sull’uso della ragione spalancata alla totalità del reale; di ispirazione cristiana: nata dall’esperienza della fede cattolica, vive nella convinzione che tale fede sia il criterio con cui affrontare il problema educativo e fonte di giudizio culturale. In quest’ottica l’istituto Grossman intende contribuire al bene comune. SEDE L’edificio che ospita la scuola sorge all’incrocio tra via Inganni e via Lorenteggio, nella zona sud-ovest di Milano. È raggiungibile con gli autobus n° 64 e 50 provenienti dal centro cittadino e la linea 49 che collega con la stazione Inganni della MM Linea 1. È facilmente accessibile anche da comuni dell’Hinterland; dista 500 m. dalla stazione F. S. di S. Cristoforo. FONDAMENTI PEDAGOGICI E CULTURALI Scopo della scuola è la conoscenza e il fine della conoscenza è quell'incremento dell'io (compimento) che si documenta nell'incremento dell'autocoscienza […] La nostra ipotesi di lavoro è che la scuola sia [...] luogo di educazione all'ideale, che si configura come compito, personalmente accettato, di fronte alla società e alla storia. 1 I NOSTRI MAESTRI Perché la scuola possa essere fedele alla sua missione, essere cioè soggetto educativo, formativo e culturale, occorre che senta il bisogno e l’urgenza di riferimenti autorevoli che indichino l’ideale a cui tutta l’attività è rivolta e che, allo stesso tempo, mettano in discussione criticamente passi e ragioni delle scelte educative e didattiche. Il primo maestro è don Luigi Giussani.2 Non sono qui perché voi riteniate come vostre le idee che vi do io, ma per insegnarvi un metodo vero per giudicare le cose che io vi dirò. E le cose che io vi dirò sono un’esperienza che è l’esito di un lungo passato: duemila anni. 3 1 C. Wolfsgruber, Conoscenza e compimento di sé, Fondazione per la Sussidiarietà, Milano 2013 2 Sacerdote diocesano (Desio, 1922 – Milano 2005) fondatore del movimento di Comunione e Liberazione 3 L. Giussani, Il rischio educativo, Rizzoli, Milano 2005. 7
Il nostro Istituto nasce come esigenza di seguire e vivere la proposta cristiana così come pedagogicamente la propone Mons. Luigi Giussani. Dalla sua concezione di uomo, capace di giudicare e riconoscere quello che più risponde alle umane esigenze di totalità, verità, giustizia e bellezza, è nato un modo di fare scuola e di insegnare che non pone, idealmente, nessuna separazione tra educazione e didattica, tra segno e contenuto. La realtà è una e la scuola, attraverso i suoi insegnamenti sistematici e un metodo che tende a coinvolgere tutta la persona nella sua forza di uso della ragione e nella sua capacità affettiva, favorisce l’introduzione dell’alunno alla conoscenza e al significato della vita. La seconda figura che si pone come guida è Vasilij Grossman.4 L’anima di ogni singola vita, nella sua irrepetibilità, nella sua unicità, è la libertà5. Vasilij Grossman, scrittore ebreo russo, coraggioso e instancabile nella descrizione del vero, nel suo più importante romanzo Vita e destino afferma con forza il valore della persona e della libertà, irriducibili anche nelle situazioni ideologicamente più violente. La scelta di Grossman, quindi, si inserisce nel desiderio di riaffermare nella nostra proposta educativa gli aspetti essenziali, caratterizzanti la dimensione fondamentale dell’uomo, tra cui innanzitutto la libertà della persona. Per ultimo, una scuola in continua evoluzione richiede un rapporto fecondo e critico con il mondo accademico e con altre realtà scolastiche che permettano un confronto e una collaborazione effettiva. “Ci interessa una scuola dove si insegna, concretamente; una comunità di pratica di insegnamento e di apprendimento. Una comunità di pratica e anzitutto una compagnia, ma anche un’impresa nel senso di un’intrapresa, generata dalla consapevolezza di un compito, organizzata dentro un lavoro condiviso alimentato da una missione” .6 LINEE DIDATTICHE GENERALI EDUCARE INSEGNANDO Il compito dell’insegnante e l’impegno educativo sono collegati in modo sostanziale: comunque si insegni, si educa, in quanto si propone una visione della realtà. In questo senso, ogni nostro gesto è 4 Giornalista e scrittore russo (Berdičev, 1905 – Mosca, 1964). 5 V. Grossman, Vita e destino, Adelphi, Milano 2008. 6 E. Rigotti, Conoscenza e significato. Per una didattica responsabile, Mondadori Università, Milano 2009. Eddo Rigotti e decano-fondatore professore ordinario della facoltà di Scienze della Comunicazione, Lugano (Università della Svizzera Italiana). 8
inevitabilmente educativo, perché esprime e testimonia una posizione di fronte alla vita, ossia un giudizio. Educare significa, innanzitutto, condurre a prendere coscienza della ricchezza della realtà secondo tutti i suoi fattori. Questo concetto di educazione è essenziale: non si tratta di addestrare alla cultura, ma di servirsi di essa per fare vera esperienza. L’insegnamento non è travaso (sia pur scaltro) di saperi, ma comunicazione per osmosi dell’impegno di sé con la totalità del reale in un particolare (disciplina), secondo quanto ci detta la natura della nostra ragione.7 Ciò implica un metodo di insegnamento che interpella la persona, come soggetto ragionevole e libero, e punta a farne crescere la ragione e la libertà. Questo richiede una tensione critica, una passione per la realtà, che tocca sia la modalità dell’insegnamento-apprendimento, sia i suoi contenuti. L’interesse per l’oggetto in quanto coinvolgente il soggetto, fonda in modo autenticamente educativo il rapporto tra allievo e insegnante: nel tener per mano l’allievo nell’esplorazione del giardino dell’essere, devo far sì che egli badi alle cose, non alla mia mano 8. Il valore della persona L’educazione come introduzione alla totalità del reale avviene attraverso un’attenzione alla singola persona in crescita, alla sua concretezza e unicità. Il processo educativo avviene secondo uno sviluppo che, nel rispetto dei tempi personali, valorizzi attitudini e capacità di ciascuno. Scopo dell’educazione è, infatti, che ogni bambino/ragazzo proceda nella realizzazione della sua persona, mettendo a frutto tutte le proprie doti e tutti i propri interessi. La nostra concezione dell’io è tenacemente positiva. […] Il nostro giudizio sull'io si fonda sulla consapevolezza che l'uomo ha una sua natura originale e che questa natura è costituita secondo una positività irriducibile. La positività della natura umana sta innanzitutto nella specificità della sua ragione, che è esigenza di significato totale. La specificità della ragione si documenta nella curiosità sconfinata del bambino, che nell'uomo diventa consapevole, la quale dimostra sé stessa come inesausta apertura di fronte all'inesausto richiamo del reale. La battaglia culturale, in campo educativo come in tutti i campi dell'umano, è dunque intorno alla concezione di ragione 9. In questo processo educativo è implicata la libertà di ciascuno, quindi è essenziale che la responsabilità dell’alunno venga sollecitata e sostenuta, perché egli aderisca a ciò che la propria intelligenza indica come bene per la propria vita. 7 C. Wolfsgruber, Conoscenza e compimento di sé, Fondazione per la Sussidiarietà, Milano 2013. 8 E. Rigotti, Conoscenza e significato. Per una didattica responsabile, op. cit. 9 C. Wolfsgruber, Conoscenza e compimento di sé, op. cit. 9
L’ADULTO, SOGGETTO EDUCANTE Il soggetto educante è l’adulto, meglio l’unità culturale degli adulti (genitori e docenti). Questa si esprime nella corresponsabilità educativa in funzione della crescita integrale di ogni bambino, di ogni ragazzo. L’adulto educa, se guida e sostiene la crescita con l’essere, il fare e il parlare. Egli, incarnando un’ipotesi esplicativa unitaria, offre un metodo per introdursi nella complessità del reale e indica, senza sostituirsi alla realtà come termine di paragone ultimo, i passi necessari per l’esperienza conoscitiva. Non è colui che “fa per” il bambino/ragazzo, ma colui che “fa con” il bambino/ragazzo, di cui provoca pazientemente, concretamente e tenacemente la libertà. LA STRUTTURA COMUNITARIA DEL SAPERE C’è nell’educazione una dimensione comunitaria ineliminabile. La vita comunitaria è origine di conoscenza e di cultura, poiché in essa il sapere, che è incontro, dialogo, scoperta delle connessioni fra una cosa e un’altra, può ritrovarsi nella sua concretezza e nella sua tendenziale interezza. Il soggetto educante è sempre un noi. […]. La scuola è un’opera comunitaria. […] Il primo punto è una comunità; comunità che è indispensabile per costituire il progetto. Il progetto va elaborato tra i docenti. Non vuol dire che non è opportuno che ci sia uno che si incarica di una proposta sintetica, ma i docenti devono comunque riviverla, riappropriarsene, farla loro, ridiscuterla profondamente. Altrimenti non si realizza10. AD INSEGNARE SI IMPARA INSIEME La didattica, arte del fare imparare da uomini (cioè dell’educare insegnando), si caratterizza proprio come metodo, cioè come insieme di ragioni e di passi del “fare” studiare determinate materie. In quanto arte s’impara seguendo un maestro, si alimenta secondo la logica di cui parlava Ungaretti a proposito della poesia (“ispirazione, scienza e tecnica”), si sviluppa nel campo della cultura come coltivazione dell’umano. La si impara insieme dentro una pratica di solidarietà cioè di un io-noi in azione consapevolmente insieme per un beneficio personale e comune. La didattica non è operazione solitaria del docente in fuga con i suoi alunni sulla strada della conoscenza. È impegno critico di re-invenzione solidale di questa materia o disciplina con e per questi alunni, in un contesto comunitario che è elemento imprescindibile di ogni scuola. PERSONALIZZAZIONE E SCUOLA INCLUSIVA Se la nostra è una scuola della ragione, allora è inclusiva, cioè abbraccia di “tutto di tutti”: tutto il ragazzo e tutti i ragazzi. È inclusiva una scuola che fa crescere ogni alunno come persona, protesa al raggiungimento della sua eccellenza. 10 E. Rigotti, Conoscenza e significato. Per una didattica responsabile, op. cit. 10
Se la scuola non si apre e non diventa capace di accogliere l’altro nella sua diversità, è inevitabilmente destinata al fallimento, dato che non risponderebbe ai bisogni della persona e, quindi della società. In base a queste premesse si comprende perché il metodo didattico da noi privilegiato è quello della personalizzazione. Ci interessa operare in modo che ciascuno si senta interpellato come persona, protagonista della sua realizzazione umana, attore della sua eccellenza a partire dalla consapevolezza crescente ed accettazione di sé, della sua unicità e irriducibilità, delle sue potenzialità. Didatticamente personalizzare significa elaborare, proporre, verificare piani di studio in vista dello sviluppo delle capacità e dei talenti di ognuno, nel rispetto della normativa vigente. Ciò comporta che il docente lavori non solo per, ma anche con l’alunno. INTERDISCIPLINARITÀ Oggi più che mai è urgente nella scuola il recupero dell'organicità ossia dell'unità del sapere. L'interdisciplinarità risponde a questa urgenza. Perché la risposta sia efficace non basta, però, giustapporre diverse angolature disciplinari sullo stesso oggetto, studiando ad esempio il quartiere dove si trova la scuola dal punto di vista storico, artistico, sociale, economico, linguistico ecc. ecc. “Questa giustapposizione non punta all'unità, ma semmai a un'illusoria completezza. Il vero lavoro interdisciplinare sta invece nella riflessione teorica e metodologica sulle diverse scienze volta a identificare ciò che le accomuna, che si radica a ben vedere nell'identità della ragione umana qualunque sia l'ambito della realtà alla quale essa si applica”11. Il docente della Fondazione Grossman non è chiamato a trasmettere all'allievo una batteria di blocchi di informazioni casualmente giustapposti, ma un sapere compatto che consenta all'allievo di affrontare realisticamente la sua esperienza. Questo sforzo sarà tanto più fecondo se si tradurrà in un impegno collegiale a livello della programmazione e della valutazione. PIANO DIGITALE Nel Piano Nazionale per la Scuola Digitale predisposto dal MIUR, è sottolineata l’indispensabilità della formazione al pensiero logico e computazionale per le nuove generazioni. Tale formazione va estesa fino agli aspetti operativi delle tecnologie informatiche. “La Buona Scuola” (legge n. 107/2015) ha inoltre codificato la necessità di dotare gli studenti di un profilo digitale, trasformando quella che fino ad ora era un’opportunità in un diritto. Da parte nostra constatiamo che le forme i metodi e gli strumenti della comunicazione digitale hanno invaso ogni ambito della società e della vita personale. Condividiamo perciò l’indispensabilità 11 Rigotti, idem 11
indicata dal Ministero di educare a una conoscenza e un uso intelligente e critico di tali forme, metodi e strumenti. Ci proponiamo dunque di introdurre i nostri alunni, fin dalle scuole elementari, a questa nuova modalità di linguaggio, pensiero ed espressione; cercando di evitare il rischio di una prevalenza della dimensione tecnologica su quella educativa, epistemologica e culturale. Nel Piano Nazionale Scuola Digitale si legge “Gli studenti devono essere utenti consapevoli di ambienti e strumenti digitali, ma anche produttori, creatori, progettisti. E i docenti, dalla loro parte e in particolare per quanto riguarda le competenze digitali, dovranno essere messi nelle giuste condizioni per agire come facilitatori di percorsi didattici innovativi basati su contenuti più familiari per i loro studenti.” Nell’ambito della Fondazione Grossman abbiamo varato un progetto verticale sulle competenze digitali di insegnanti e studenti. Gli insegnanti frequenteranno corsi di formazione e incontri periodici con esperti coinvolti nel Piano Nazionale. Gli studenti, a cominciare dagli alunni della scuola primaria, verranno introdotti con gradualità al pensiero, ai metodi e alle tecniche computazionali, fino a raggiungere negli anni del liceo una competenza che consenta loro di essere protagonisti consapevoli e creativi di contenuti digitali (Vedi Allegato N…). VALUTAZIONE EDUCATIVA Verificare, accertare, misurare, classificare, certificare, voto … sono parole che devono essere comprese col loro significato autentico. Dalla confusione concettuale su di essi nascono disagi, incomprensioni, rigidità, pratiche valutative poco organiche e incoerenti rispetto allo scopo della scuola e al progetto educativo della Fondazione Grossman, e comportano, tra l’altro, sprechi di tempo e di energia. Siamo convinti che la valutazione nei suoi aspetti di valorizzazione, misurazione, apprendimento, autovalutazione e comunicazione è opera di un soggetto educativo unitario, che si esprime nel Collegio dei docenti, nel Consiglio di classe, nella collaborazione scuola-famiglia, nell’autovalutazione dello studente Valutare è dimensione fondamentale, quotidiana del gesto educativo e didattico. Non è un atto burocratico, né un fatto puramente tecnico. Come ogni altro atto didattico, rivela il docente: è comunicazione dell’io docente, indicatore della concezione insegnamento-apprendimento, rappresentazione del modo di apprendere-insegnare. È ricerca di un punto di vista globale, di un momento di sintesi che illumini i passi compiuti e da compiere insieme docente-alunno-classe. Si configura come insieme di attività deliberate e organizzate collegialmente a beneficio dell’alunno. È un processo innervato nella relazione educativa e nella programmazione didattica, di cui è variabile dipendente, ritmato e documentato da verifiche sistematiche. 12
La verifica è dimensione della valutazione, non viceversa. Infatti verificare vuol dire «stabilire se il fatto si avvicina al suo valore». È provare a vedere se, come, quanto, sia (o stia diventando) “vera” la proposta di apprendimento, in una determinata circostanza (tempo, spazio, contenuti). Verificare è metter(si) alla prova per conoscersi sempre di più e meglio. Mettere alla prova è accompagnare l’alunno a iniziare (approfondire, concludere) una storia di apprendimento. Nell’attribuire il voto l’insegnante è chiamato a tener conto della situazione concreta della classe, della storia e delle esigenze dell’alunno nell’apprendimento, del lavoro effettivamente proposto e svolto. I voti sono indicatori sintetici e convenzionali dei passi documentabili in una determinata prestazione che gli alunni stanno compiendo verso l’acquisizione, l’assimilazione, la rielaborazione e l’utilizzo delle conoscenze, delle abilità e delle competenze. Non sono la strada, tanto meno la meta. Si studia e si lavora per conoscere, per capire, non per ricevere un voto. Il voto rappresenta una parola (espressione di un giudizio), detta in un contesto pubblico istituzionale, su un percorso compiuto in un certo periodo, in base ad una certa prova, motivata e normata secondo convenzioni e regole conosciute e rispettate da tutti gli attori della valutazione. Con il voto intendiamo promuovere una maggior consapevolezza dei passi e delle ragioni dell’umano apprendimento, suggerire modalità e punti di ulteriore applicazione, favorire l’autovalutazione nel paragone con un giudizio. Non vogliamo catalogare gli alunni, ma stimolare alla responsabilità personale. Il voto è momento-fattore di consapevolezza, conferma o meno dell’imparare (degli apprendimenti, del metodo di studio) e riferimento concreto, visibile e oggettivo per l’autovalutazione e quindi per continuare il percorso di apprendimento. 13
PARTE SECONDA ARTICOLAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA LICEO SCIENTIFICO CARATTERI ESSENZIALI SPECIFICI L’educazione che proponiamo è un percorso di conoscenza e di verifica. Riteniamo che un adulto sia caratterizzato da una forte e sicura capacità di incontrare e giudicare, e che uno dei suoi compiti sia formare tale capacità nei giovani che gli sono affidati a qualche titolo, sia egli genitore o insegnante. In questo compito ha un ruolo primario l’offerta di un’ipotesi di senso che l’adulto, in quanto tale, deve aver maturato negli anni della propria ricerca e formazione. Ai giovani il senso viene offerto dalla propria tradizione, attraverso la famiglia, l’ambiente e la storia culturale cui appartiene. Affinché uno studente possa fare questa esperienza sono indispensabili alcune condizioni: che la proposta educativa offerta dagli adulti, ed in particolare dai docenti, sia chiara e unitaria; che il ragazzo accetti di verificarla con disponibilità e impegno; che la famiglia sostenga cordialmente il lavoro di figli e insegnanti, dialogando costruttivamente con gli uni e con gli altri nella comune ricerca del vero. Oggi la scuola è qualificata da una stretta collaborazione tra gli insegnanti sia nelle occasioni di lavori collegiali (Collegi Docenti, Consigli di Classe e Dipartimenti di materia), sia nelle diverse fasi di progettazione e svolgimento delle attività didattiche. L’unità perseguita dai Docenti è il primo luogo di verifica dell’impostazione educativa ed il primo punto di riferimento per i ragazzi e le loro famiglie. Tale unità garantisce anche una preziosa omogeneità e completezza di svolgimento dei percorsi culturali relativi alle diverse materie, dal primo al quinto anno. Ciò costituisce per gli studenti la possibilità di crearsi una identità culturale chiara e vagliata criticamente. PERCORSI CURRICOLARI Gli insegnanti del Liceo Scientifico della Fondazione Grossman si concepiscono prosecutori e interpreti nel quotidiano scolastico della tradizione. Infatti, attraverso i contenuti e nei metodi delle discipline proposti dagli insegnanti, essa offre una chiave di lettura per i diversi aspetti della realtà, 14
un’ipotesi di senso con la quale è chiesto allo studente di confrontarsi in modo leale, serio e libero. Lo studio della civiltà occidentale nel suo divenire storico e nello sviluppo dei suoi nodi problematici fondamentali è lo scopo primario del Liceo Scientifico, in quanto ‘liceo’ in cui le materie umanistiche sono ampiamente rappresentate con una forte presenza di Storia e Filosofia al Triennio e un ampliamento delle ore di Lingua Inglese nel biennio, unitamente all’insegnamento di Storia dell’Arte con metodologia CLIL. Lo connota però, nel panorama degli studi liceali, l’importanza della Matematica, come attività legata alla razionalità umana nel suo aspetto logico, e la propensione per la dimensione scientifica -quantitativa e matematizzabile- della realtà. L’esigenza di fare nessi e generalizzare è l’esigenza fondamentale della ragione che è particolarmente sviluppata negli studi scientifici. Lo studente impara ad osservare, descrivere, definire, simbolizzare ed argomentare cogliendo la differenza tra le verità necessarie e universali che scopre la matematica e quelle contingenti descritte dalle Scienze. Riveste grande importanza anche l’insegnamento della Fisica che nel suo sviluppo storico-scientifico rappresenta il tentativo di descrivere mediante modelli approssimati, mai definitivi – seppur con crescente grado di approssimazione – la componente della realtà oggetto di osservazione quantitativa, ovvero misurabile. In questo senso si vuole proporre la fisica con tutto il suo valore di “esperienza”, cioè di impatto con la realtà che provoca domande di comprensione e ipotesi di risposte. Il Liceo si presenta all’alunno che esce dalla Scuola Secondaria di I grado come la naturale introduzione agli studi di livello universitario. Di solito gli alunni avvertono un notevole salto qualitativo riguardo al metodo di lavoro in classe e di studio a casa, all’impegno e allo sforzo cognitivo richiesto. Per tale ragione nel nostro Liceo l’accesso è molto seguito, affinché il passaggio alla scuola superiore sia il più possibile accompagnato. Nel periodo successivo alla preiscrizione si esamina tutta la documentazione di ogni alunno al fine di individuare eventuali debolezze. Tutto ciò allo scopo di iniziare il percorso di accompagnamento nel cammino di crescita umana e culturale che proseguirà per tutto il liceo. I genitori sono coinvolti in tale azione preventiva a livello di sensibilizzazione e di collaborazione. Riforma della Secondaria di secondo grado Con l’a.s. 2010-2011 è entrata in vigore la riforma delle superiori. Per il liceo Scientifico questo ha comportato i seguenti cambiamenti: l’inizio di fisica e scienze in prima (2 ore settimanali); l’unificazione delle ore di storia con quelle di geografia in un’unica materia, “storia e geografia” (3 ore settimanali); la diminuzione delle ore di latino; l’incremento di un’ora di matematica dalla seconda alla quinta. 15
ORGANIZZAZIONE ORARIA Di seguito il piano orario riformato: MATERIE CLASSI I II III IV V Italiano 4 4 4 4 4 Latino 3 3 3 3 3 Inglese 4 4 3 3 3 Storia* 3 3 3 Storia e Geografia 3 3 Filosofia 3 3 3 Scienze 2 2 3 3 3 Fisica 2 2 3 3 3 Matematica 5 5 4 4 4 Storia dell’arte 2 2 2 2 2 Religione 1 1 1 1 1 Educazione Fisica 2 2 2 2 2 Totale ore di lezione 28 28 31 31 31 settimanali *Nel triennio si conferma l’aggiunta di un’ora settimanale per lo studio della storia, perché “la storia è l’esperienza esistenziale, l’esistere nella storia del vero, dell’alterità. Ciò che la conoscenza storica può guadagnare, dunque, è il rapporto col vero, non una definizione (concetto). Un rapporto col vero come dato che sussiste nell’ambito della realtà esistente, che impone una responsabilità (compito), perché viva, riviva, sia conosciuto (perché mi cambia). Conquistando così qualcosa della propria identità. […] La storia è il luogo dove i giovani possono lavorare sull’esperienza della propria civitas, della propria identità, per farla propria, giudicarla, farne giudizio per la vita”. (Paolo Nanni, Conoscenza e compimento di sé. Implicanze in storia: la storia come autocoscienza, Milano, 14/07/2011). A partire dall’anno 2018/2019 si aggiunge un’ora di inglese in ciascuna classe del biennio. L’educazione linguistica e quella della seconda lingua in particolare è una dimensione imprescindibile cui educare i ragazzi in vista della loro formazione successiva e del loro ingresso nel mondo del lavoro, in cui la conoscenza dell’inglese è un requisito fondamentale. Lo scopo didattico prioritario è consentire l’affronto della certificazione First con una preparazione curricolare, consentendo al contempo uno studio più ampio della letteratura nel triennio. 16
Orari giornalieri 1^ lezione ore 8.00 4^ lezione ore 11.10 2^ lezione ore 9.00 5^ lezione ore 12.05 3^ lezione ore 10.00 6^ lezione ore 13.00 Intervallo ore 10.55 Fine lezioni ore 13.55 LE DISCIPLINE ITALIANO BIENNIO Il valore dell’insegnamento dell’italiano è l’educazione alla consapevolezza della lingua, mezzo fondamentale per la conoscenza, e alla ragionevolezza. L’insegnamento dell’Italiano al biennio si articola secondo due alvei principali: l’incontro con alcuni autori della tradizione occidentale e lo studio della lingua italiana. La lettura di alcuni testi della nostra tradizione, l’Eneide e I Promessi Sposi principalmente, mira a favorire l’incontro personale di ogni studente con gli autori proposti; lo studio della lingua italiana invece si attua sia nella direzione dello studio teorico, anche nel confronto con le altre lingue studiate, che in quella della produzione in proprio di testi scritti, specie argomentativi. TRIENNIO Finalità precipua del triennio è l’acquisizione consapevole della tradizione letteraria e della lingua. La strada attraverso cui tale acquisizione avviene è la prospettiva storica della cultura che in questa lingua si è espressa, grazie anche alla continua frequentazione durante i tre anni di esperienze significative come quella dantesca. Di pari passo con l’incontro con la storia della letteratura e la loro lingua –anzi, grazie a questo incontro – lo studente prosegue l’educazione delle sue proprie capacità linguistico-espressive: è invitato a leggere, scrivere ed esporre testi sempre più complessi, a costruire elaborati funzionali alla discussione di un tema, a prepararne la presentazione anche ad un pubblico esteso. L’elaborazione testuale non è pertanto appiattita sulle proposte dell’Esame di Stato ma aperta alle molteplici esigenze comunicative che possono proporsi. LATINO BIENNIO Riteniamo importante introdurre gli studenti al valore e al significato dello studio del latino, riferendoci innanzitutto al concetto di tradizione: l’introduzione ad un costante dialogo con un passato che, accettato, reinterpretato, modificato o rifiutato, contribuisce a chiarire le diversità e le peculiarità delle forme che la cultura ha assunto nel presente. Un testo latino rappresenta sempre una sfida affascinante alla ragione, provocando il nostro desiderio di conoscenza e il gusto con il quale siamo in grado di cogliere nessi che legano in modo 17
significativo i fattori in gioco. Si propone infatti ai ragazzi la ricchissima esperienza del latino, caratterizzato da una sintassi di subordinazione, che segna fortemente i legami logici. È fondamentale il valore educativo della comprensione e traduzione di un testo: gli studenti fanno esperienza di come, per poter stare di fronte ad un testo latino, sia indispensabile affidarsi alle regole che la lingua richiede, indispensabili per muoversi in modo logico e coerente e decodificare il testo, per arrivare poi a possederne i contenuti. Pertanto, la tendenza all’istintività e alla sopravvalutazione della intuitività viene superata attraverso un lavoro ordinato e rispettoso delle caratteristiche e delle regole morfosintattiche del latino: in questo modo si recupera e valorizza continuamente un atteggiamento ragionevole e curioso di fronte alla realtà, come condizione imprescindibile per la semplice operazione di traduzione di qualunque testo come per ogni altra esperienza di studio. TRIENNIO La proposta dello studio della lingua e letteratura latina nel triennio del liceo scientifico nasce dalla constatazione di questi fatti: la civiltà cui apparteniamo è stata vitale, creativa, propulsiva, tanto che ha fatto di una penisola remota dell’Asia un continente; questa civiltà a tutt’oggi vive una profonda crisi di identità e di valori, è attraversata da ripensamenti storici e sensi di colpa; essa resta tuttavia la più libera del pianeta e quella in cui il benessere è più diffuso: contiene evidentemente in sé una bontà originaria di concezione, di cui conviene riappropriarsi e su cui vale la pena riflettere per trovare le risorse per il futuro cui i nostri ragazzi tendono. Questa civiltà si è espressa per almeno venti secoli in lingua latina. In latino è stata elaborata la sintesi tra la classicità, il cristianesimo ed il mondo barbarico che ha generato l’Europa moderna; in latino l’uomo europeo si è espresso per due millenni nel duplice registro elevato – veicolare della cultura – e umile – quello della religiosità e devozione popolare. Il latino è stato quindi uno strumento fondante della civiltà europea, lo strumento espressivo della sua antropologia, ed un mezzo primario della sua unità. Ci sembra opportuno, per tutte queste ragioni, che esso permanga anche nel curriculum del liceo scientifico: la conoscenza dello strumento permette l’accesso diretto a due millenni di civiltà. L’apporto originale della tipologia scolastica ‘scientifica’, nel quadro delle proposte liceali, è in ambito storico-umanistico la sua vocazione ‘modernista’. L’uso del latino nell’Europa medioevale non ha escluso ma anzi favorito la nascita delle lingue e letterature nazionali cui offriva i contenuti ‘culturali’ che le hanno spinte alla formazione della loro originalità. Il quadro finale al termine del curriculum del triennio vuole essere quindi la conoscenza dei nodi culturali fondamentali e degli autori più significativi della civiltà espressasi in lingua latina dal IV secolo a.C. al tempo moderno, ottenuta attraverso la frequentazione costante dei testi in lingua originale. STORIA La conoscenza dell’avventura umana dalle origini al nostro presente è un’esigenza fondamentale dell’uomo, ad ogni età. La storia come disciplina risponde a tale bisogno di capire chi siamo oggi e 18
chi siamo stati come singoli, come popolo, come umanità, attraverso la ricostruzione degli eventi significativi di cui gli uomini si sono resi protagonisti. Le vicende umane, se guardate alla luce dell’esperienza contemporanea e personale, testimoniano un inesorabile – anche se spesso tortuoso - cammino verso un ‘meglio’, nella forma di un incremento dell’umanità stessa, ovvero della conoscenza, dell’arte, della politica, della tecnica. Immedesimarsi, capire e vagliare l’esperienza di chi ci ha preceduti diventa paradigma per la scoperta di sé, di ciò che maggiormente ci costituisce come uomini. BIENNIO Il percorso del biennio si articola pertanto in una parte generale metodologica propedeutica all’intero quinquennio, caratterizzata da nozioni generali di storiografia e da una riflessione sullo scopo e sull’oggetto dell’indagine storica; gli argomenti trattati vanno dalla comparsa del genere umano e delle prime civiltà fluviali e mediterranee, alle civiltà greca e romana, fino all’Alto Medioevo. TRIENNIO Nel triennio il percorso dal Medioevo fino ai giorni nostri vede un più impegnativo coinvolgimento dello studente: aumenta infatti, con gradualità, il suo ruolo nell’esprimere una valutazione critica, adeguatamente argomentata, rispetto all’oggetto di studio; il primato rispetto alle molteplici interpretazioni esistenti resta però sempre al fatto, all’evento: lo studente è condotto a comprendere che solo se ci si lascia colpire da ciò che è accaduto diventa possibile andare oltre alle ricostruzioni ideologiche. GEOGRAFIA La Geografia, che è studio dell’ambiente nei suoi aspetti fisici e nell’interazione tra territorio ed elemento umano, è presente nel biennio come disciplina complementare alla Storia. Il percorso proposto è per lo studente ripresa e ampliamento delle conoscenze e delle abilità pregresse, in una nuova prospettiva che mira a sviluppare due competenze: saper valutare, in relazione con le conoscenze storiche in possesso, come si è modificato nel tempo un territorio, a seconda delle diverse presenze umane che lo hanno abitato e trasformato; essere coscienti di cosa succede oggi nel mondo. Dal punto di vista metodologico, il perfezionamento del linguaggio geografico specifico (cartografia, climatologia, demografia) e l’introduzione di aspetti disciplinari nuovi (quali l’economia, la geografia umana, la geopolitica) favoriscono l’emergere nello studente di uno sguardo verso l’attualità e la storia recente che si fa via via più complesso e capace di raccogliere ed elaborare in modo consapevole le informazioni offerte quotidianamente dai media. FILOSOFIA La filosofia può essere vista come un’indagine razionale sulla totalità della realtà, sul suo significato che parte dall’esperienza dell’uomo e ad essa ritorna. Essa affronta la ricerca di un fondamento 19
ultimo, di un “al di là” su cui poggiare la propria vita. In tal senso la filosofia è sempre meta-fisica, nell’accezione più classica di questo termine. «La filosofia, che contribuisce direttamente a porre la domanda circa il senso della vita e ad abbozzarne la risposta, *… si configura come uno dei compiti più nobili dell’umanità. *... Di fatto, la filosofia è nata e si è sviluppata nel momento in cui l’uomo ha iniziato a interrogarsi sul perché delle cose e sul loro fine. In modi e forme differenti, essa mostra che il desiderio di verità appartiene alla stessa natura dell’uomo».12 Insegnare filosofia in un corso di studi liceale significa quindi incontrare quelle personalità che nel corso della storia hanno raccolto la sfida che l’incontro con il problema dell’esistenza ha posto loro, usando la ragione per chiarire il significato della vita e per rifondare conoscenza ed azione su basi definitivamente solide. INGLESE In quanto lingua, l’inglese è in primo luogo strumento di comunicazione. La sua conoscenza non può essere fine a se stessa, ma rivolta tutta e sempre alla possibilità di incontrare una cultura altra, fatta di persone, tradizioni e testi che ne dettagliano la storia. BIENNIO La parabola del processo di acquisizione dell’inglese riflette un po’ il modo in cui noi apprendiamo la nostra lingua madre: vi sono fasi di incontro e fasi di riflessione e sistematizzazione della lingua stessa, perché le strutture imparate in un determinato ambito vengano sottoposte ad un processo di astrazione che le renda poi disponibili ai seguenti diversi reimpieghi. Ecco perché ci vogliono i due anni del biennio per l’iniziale presa di coscienza della lingua e del suo funzionamento, il tutto in una cornice in cui la comunicazione avviene prevalentemente in inglese, ove possibile e ove non ostacoli i ragazzi nella comunicazione di sé. La seconda è il momento di passaggio più difficile poiché ha inizio il lavoro in preparazione all’esame del First Certificate, quando tutti gli studenti affrontano le tipologie di esercizi e le abilità che coprono tutti gli aspetti che una lingua offre. Per tali ragioni dall’anno scolastico 2018/ 2019 sarà introdotta un’ora aggiuntiva nelle classi prime e seconde, così da favorire una più attenta riflessione e quindi acquisizione delle strutture linguistiche fondamentali. L’educazione linguistica e quella della seconda lingua in particolare è una dimensione imprescindibile cui educare i ragazzi in vista della loro formazione successiva e del loro ingresso nel mondo del lavoro, in cui la conoscenza dell’inglese è oramai un requisito fondamentale. TRIENNIO Il triennio è l’ambito degli incontri più belli e significativi che la conoscenza della lingua rende possibili: quelli con i testi dei grandi autori letterari, incontrabili oggi attraverso quello che hanno ritenuto necessario imprimere su un foglio di carta, perché gli sopravvivesse. È impressionante 12 Giovanni Paolo Il, Fides et Ratio, 3 20
l’attualità di certi autori perché hanno parlato di sé, dell’uomo, hanno descritto personaggi ed esperienze con uno sguardo talmente vero da destare corrispondenza in noi oggi, a distanza di secoli. È dunque sempre nell’ottica della formazione umana del ragazzo che gli si fanno studiare secoli di letteratura in una lingua che diventa più entusiasmante e ricca quando si hanno le categorie per cogliere le sottigliezze, le sfumature e le “magie” che il linguaggio poetico è in grado di mettere in atto. Quando i ragazzi riconoscono questo tesoro, lo studio è alleggerito dal senso riconosciuto e dallo scopo insieme tenacemente perseguito. MATEMATICA Il valore dell’insegnamento della Matematica consiste nel fatto di educare la persona nel suo aspetto di razionalità, cioè nel modo di agire che esprime e realizza la ragione nella sua esigenza logica. La matematica indaga “verità necessarie” – ciò che c’è perché non potrebbe non esserci – e i nessi tra esse. Il raggiungimento di tale certezza è possibile solamente se è inferita mediante il sillogismo; è il concetto di dimostrazione in cui tutti i passaggi sono esplicitati ed è eliminato ogni riferimento al contesto. Quest’ultimo aspetto è reso possibile dall’astrazione, caratteristica intrinseca della matematica: leggere la concretezza cercando qualcosa di unitario nel molteplice. Metodologicamente e didatticamente, nella ricerca di verità necessarie e universali, la strada da percorrere è quella suggerita da induzioni, illazioni, analogie, pregiudizi: ci si avvicina alla realtà mediante un’intuizione, un’idea che brilla; la logica deduttiva interviene solo in un secondo momento, quando si intende dimostrare la verità. Il corso si prefigge di educare l’esigenza e la capacità di motivare e spiegare in modo esauriente ogni affermazione, sfruttando in particolare la deduzione e il calcolo. Di conseguenza un obiettivo proprio del corso di matematica è affinare le abilità logico-deduttive e le capacità di calcolo, necessarie alla razionalità. BIENNIO Specifico obiettivo del biennio è l’acquisizione di un metodo che renda il ragazzo capace di: 1. osservare, non nel senso di “fotografare” ma di affrontare una situazione con una precisa e consapevole domanda; 2. utilizzare un linguaggio adeguato; 3. analizzare e sintetizzare: si tratta di educare all’ordine, alla descrizione e quindi alla definizione; 4. dimostrare: motivare e argomentare (intesa anche come capacità di calcolo) in modo esauriente le affermazioni nei nessi fatti. TRIENNIO Dopo il biennio le capacità di astrazione sono sufficientemente sviluppate da non richiedere di partire ogni volta dalla realtà sensibile, ma anzi nasce l’esigenza di descrivere oggetti astratti, come 21
ad esempio le funzioni. L’’obiettivo principale del triennio è quello di sviluppare il pensiero: si impara la necessità a soffermarsi di fronte ad ogni problema per capire di cosa si tratta, in quale contesto va collocato, quali sono i nodi cruciali da sciogliere. A questo livello si situano le capacità critiche: dopo avere risolto un problema ci si sofferma ancora a pensare se le conclusioni raggiunte sono ammissibili e coerenti; e poi quali conseguenze comportano. Al triennio si arriva anche ad una molteplicità di punti di vista e possibili procedimenti per risolvere uno stesso problema (esempio: geometria analitica, trigonometria, analisi); e si può anche discutere sulla convenienza e sull’eleganza dell’uno rispetto dell’altro. Propria del triennio è l’esperienza di una matematica “dinamica”, più creativa di quella (tendenzialmente statica) del biennio, in cui si formulano ipotesi e congetture e si procede per tentativi dimostrativi dei quali verificare attendibilità e rigore logico in quanto non tradizionali FISICA “La cosa più incomprensibile dell’universo è il fatto che l’universo sia comprensibile” A. Einstein La Fisica nasce dal contraccolpo dell’esserci della realtà e dallo stupore che l’uomo possa comprenderla e conoscerla, arrivando a cogliere l’ordine insito nella natura. È questa scoperta che abilita l’uomo a porre domande, a concepire esperimenti, a formulare ipotesi ardite, a dialogare con la natura: l’avanzamento della ricerca scientifica coincide con la correzione continua di tali domande, finché la risposta appare evidente. Lo studio della Fisica, nel suo sviluppo storico-scientifico, è il tentativo di descrivere l’aspetto quantitativo, cioè misurabile, della realtà mediante modelli matematici approssimati e mai definitivi, seppur con crescente grado di precisione. La legge fisica, espressione matematica dell'ordine della natura, non ha solo carattere esplicativo di un particolare fenomeno ma anche predittivo, per tutti i fenomeni che avverranno in condizioni analoghe, caratteristica che è l'origine dello sviluppo tecnologico. La disciplina è proposta come “reinvenzione guidata”, cioè cammino personale di scoperta che avviene nelle ore in classe e in laboratorio coinvolgendo alunni e docente. SCIENZE Scopo delle scienze naturali è la conoscenza, attraverso l’uso della ragione, della realtà per come è e si evolve. Nell’esperienza scientifica, infatti, si stabilisce un rapporto con la realtà che si svela in tutta la sua varietà, ricchezza e complessità: l’uomo la sorprende da diverse angolature, la cattura nelle sue molteplici sfaccettature, ne coglie sempre nuovi aspetti, individua nuove relazioni. È una piena esperienza della razionalità umana. Lo sviluppo delle scienze ha mostrato che la ragione può procedere con processi di analisi e sintesi, due dinamiche continuamente interagenti nell’uomo che indaga: con l’analisi si ‘spezzetta’ la realtà nelle sue componenti elementari, con la sintesi si ricostruisce il quadro organico in cui ogni particolare assume la sua giusta dimensione. Perciò la via 22
Puoi anche leggere