Riflessioni su paesaggio forestale e tutela dei beni culturali

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Riflessioni su paesaggio forestale e tutela dei beni culturali
PAESAGGIO

                                                                                                                                                               Foto: psygmon7 - www.flickr.com/photos/psygmon7
Riflessioni su paesaggio forestale
e tutela dei beni culturali
di Renzo Motta, Mauro Agnoletti, Marco Marchetti, Paolo Mori, R aoul Romano, Fabio Salbitano, Tommaso Sitzia, Giorgio Vacchiano

Il tema della coesistenza tra pratiche di gestione forestale e azioni tutela del paesaggio è tornato di grande
attualità a seguito di un recente parere di una Sovrintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo che, di fatto,
ha bloccato la gestione a ceduo di alcune aree forestali del Monte Amiata. Questa decisione rischia di
rappresentare un precedente che può impattare anche su altre attività selvicolturali, in Toscana e non solo.
Per questo un gruppo di esperti, coordinati da SISEF, ha scritto un articolo per porre le basi di una discussione
approfondita e non ideologica sul tema e trovare possibili soluzioni condivise.

E
                sattamente 20 anni orsono è stata     131 del Codice Urbani (C.U. - D.L. 22 Gennaio             (come i processi di successione innescati dai
                firmata la Convenzione Europea        2004, n. 42)(2) la componente culturale del               disturbi naturali o antropici) o anche repentini
                del Paesaggio(1) (CEP), che è stata   paesaggio, sintetizzata dalle azioni, dirette             (come quelli di una frana o di un’eruzione vul-
ratificata dallo Stato italiano nel 2006 (L. 14, 9    e indirette, e dalle decisioni (trasformative             canica, o del crollo degli alberi di una foresta in
Gennaio 2006). Secondo questa Convenzione             o conservative) delle comunità umane,                     seguito a disturbi da vento). Dall’altro, anche
il “Paesaggio” designa una determinata parte          è quindi fondamentale. Potremmo dire                      l’uso del suolo da parte dell’uomo e le sue
di territorio, così come è percepita dalle popo-      imprescindibile. Un ulteriore passaggio fon-              esigenze economiche e sociali sono soggetti a
lazioni, il cui carattere deriva dall’azione di       damentale della convenzione è l’assunto che               mutamenti nel tempo, alla stregua di quelli che
fattori naturali e/o umani e dalle loro interrela-    il “paesaggio” non sia statico, bensì dina-               riguardano i fattori e i processi ecologici.
zioni. Queste interrelazioni hanno modificato         mico, e quindi oggetto e soggetto di trasfor-             Il valore del “paesaggio”, tutelato anche
nel tempo, anche profondamente, il “contesto          mazioni nel breve e nel lungo periodo. Infatti, da        dall’art. 9 della Costituzione Italiana, consi-
naturale” (che avremmo in assenza della pre-          un lato la “componente naturale” del paesaggio            ste quindi proprio nelle relazioni intime fra
senza e dell’azione dell’uomo) per dare vita al       è sempre dinamica, con cambiamenti dai tempi              componenti naturali ed antropiche in una
“paesaggio” (Naveh e Liebermann 1984).                lunghissimi (come quelli geologici), graduali             prospettiva “culturale”.
Nella prospettiva della CEP, poi ripresa all’art.                                                               Gli ambienti naturali a basso o nullo impatto
                                                      2) DL 22 Gennaio 2004, n. 42 Codice dei beni cul-
                                                      turali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della
                                                                                                                antropico sono certamente importanti per i loro
1) www.convenzioneeuropeapaesaggio.beniculturali.it   legge 6 Luglio 2002, n. 137 - https://bit.ly/2TW9xdQ      valori naturalistici, ecologici, culturali e scien-

                                                                                                        Sherwood | 250 Gennaio - Febbraio 2021                               7
Riflessioni su paesaggio forestale e tutela dei beni culturali
tifici. Inoltre, costituiscono ambiti referenziali
preziosissimi per comprendere quanto inten-
samente l’azione dell’uomo abbia modificato
le funzionalità ed i processi naturali e, in modo
ancor più importante, ci aiutano a compren-
dere la direzione, il significato e la reversibilità
delle trasformazioni indotte (Spies e Duncan
2009). Essi sono quasi scomparsi in ampie
parti del mondo, in particolare dove l’uomo è
presente da tanto tempo e dove la densità di
popolazione è elevata. La conservazione dei
“lembi” di territorio naturale e seminaturale,
quando presenti, è quindi una priorità asso-
luta, ma non può e non deve essere confusa
o sovrapposta con la conservazione/valoriz-
zazione dei paesaggi. Si tratta di ambiti ben
distinti anche se in stretta relazione fra loro.
L’attuale paesaggio italiano, in particolare quel-
lo forestale, è di origine culturale (Agnoletti
2018) ed è eredità e parte integrante di quel           Foto 1 - Il bosco nel paesaggio storico toscano dipinto dai pittori macchiaioli è sempre un bosco aperto,
paesaggio modellato dall’uomo che i viaggia-            alternato a campi, prati e con la presenza costante dell’elemento umano (Serafino De Tivoli, Paesaggio
                                                        “seconda maniera”, collezione privata - www.pandolfini.it/it/asta-0275/serafino-de-tivoli.asp).
tori d’Europa hanno iniziato ad apprezzare fin
dal Rinascimento per poi portare all’esperien-
za del Grand Tour nell’ambito della quale, a            Natura 2000 comprendono tutto il sistema              e da boschi in lontananza. Anche l’agricoltura
partire dal XVII secolo, proprio quel “pae-             delle aree protette) sono competenza primaria         era molto più diffusa tanto che, come si può
saggio culturale” è ampiamente descrit-                 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del        ancora oggi osservare in molti paesi in via di
to e ammirato. È il paesaggio per cui                   Territorio e del Mare, mentre la competen-            sviluppo, c’era una forte interconnessione e
l’Italia è famosa nel mondo, al pari dei                za primaria degli aspetti patrimoniali è delle        a volte sovrapposizione tra il bosco ed i ter-
suoi monumenti e delle sue città d’arte, e che          Regioni e delle Province Autonome, con il             reni agricoli. Veniva infatti riportato l’obbligo
produce valori economici grazie ad attività             coordinamento del Ministero delle Politiche           in alcuni casi (Statuto di S. Gimignano) di
quali il turismo rurale e l’agriturismo. Già nel        Agricole, Alimentari e Forestali.                     innestare meli e peri e di favorire la crescita dei
periodo romano erano rare le foreste ancora                                                                   noccioli presenti nel bosco. Una pratica non
considerabili come “primeve”. E se da un lato           Governo ceduo e paesaggio                             infrequente era la temporanea coltivazione dei
la conservazione della biodiversità e la mitiga-        Nella regione mediterranea, il bosco ceduo            terreni boscati dopo il taglio. Il termine “cetine”
zione della crisi climatica richiedono senz’altro       rappresenta una delle principali interazioni          o “cesine”, in Toscana come in molte località
una gestione forestale responsabile e attenta a         dell’uomo con il sistema naturale ed è                dell’Italia meridionale, indica la presenza di
questi aspetti, dall’altro l’idea astratta di “ritor-   utilizzato fin dal periodo etrusco-romano.            boschi cedui in cui era uso bruciare gli arbusti
no alla natura”, su cui si appoggiano alcune            L’intensità e la frequenza dei tagli sono state,      e i residui del taglio per praticare temporane-
delle attuali correnti di pensiero ambientalista,       in diversi periodi storici, molto superiori a         amente la coltura agraria e, in questo modo,
ma che ha preso corpo già dalla fine dell’800,          quelle attuali e degli ultimi decenni. A titolo di    sfruttare la fertilità accumulata dal bosco.
è stata artificiosamente sovrapposta alla matri-        esempio, Lorenzo Carniani nel 1772 protestava         Tale pratica implica che la presenza di boschi
ce culturale del paesaggio italiano.                    contro la riduzione del turno dei boschi cedui        radi o molto radi, magistralmente dipinta da
Contrariamente ai luoghi comuni, l’intera-              da nove a sette anni introdotta delle leggi del       Giovanni Fattori e dai pittori macchiaioli, fosse
zione dell’uomo con il sistema naturale                 Granducato di Toscana. Non solo il taglio era         dovuta anche alla coltivazione agraria praticata
ha addirittura contribuito a creare anche               più intenso, ma il bosco era sempre abbinato          successivamente al taglio di maturità oltre che
aree ad elevata biodiversità, oggi tutela-              alla pastorizia. Nel Granducato di Toscana nella      all’esercizio del pascolo (Foto 1). Dalla lunga
te dalla Rete Natura 2000 (Farina 2000).                prima metà del 1800 i cedui occupavano note-          storia di questa pratica forestale tradizionale
Certamente, conciliare le esigenze del pae-             voli superfici ed erano strettamente connessi al      si comprende non solo come il paesaggio
saggio, della biodiversità, del clima e della           pascolo. Sono infatti descritti molti boschi il cui   forestale italiano sia essenzialmente un
produzione di beni non è sempre facile, anche           prodotto principale è il seme (ghianda, faggiola)     prodotto culturale, ma che il paesaggio
perché in Italia esiste un mosaico di compe-            destinato all’alimentazione animale.                  del bosco ceduo è il prodotto di una sedi-
tenze che richiede una delicata azione di coor-         La macchia mediterranea della costa                   mentazione storica di lungo periodo, con-
dinamento (Sitzia 2020). Infatti, mentre la com-        toscana così come altri tipi di vegetazione           siderabile come un tratto identitario della
petenza primaria relativa al paesaggio spetta           forestale, alcuni dei quali oggi tutelati dal         cultura delle popolazioni locali, rappresen-
al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e       piano paesaggistico, sono originati da                tando esattamente il senso della definizione
per il Turismo (e quindi alle Soprintendenze), le       pratiche di ceduazione secolari. Il paesag-           di paesaggio della CEP e dell’articolo 9 della
normative e le politiche ambientali di conser-          gio dominante fino alla metà del XX secolo, era       Costituzione Repubblicana (Piussi 1980, Zanzi
vazione della biodiversità (che oltre alle Aree         costituito da paesi contornati di campi coltivati     Sulli e Sulli 1986, Zanzi Sulli e Di Pasquale

8      Sherwood | 250 Gennaio - Febbraio 2021
Riflessioni su paesaggio forestale e tutela dei beni culturali
(sensu CEP - CU) non solo “è compatibile”
                                                                                                                ma “necessita” della continuazione delle
                                                                                                                attività agricole e forestali tradizionali in
                                                                                                                quanto è l’abbandono colturale a comportare
                                                                                                                la rapida “perdita del paesaggio tradizionale”.

                                                                                                                 Considerazioni sul parere
                                                                                                                  della Sovrintendenza
                                                                                                                Sulla base del quadro delineato è quindi sor-
                                                                                                                prendente leggere in un parere rilasciato da
                                                                                                                una Soprintendenza toscana (Siena, Arezzo e
                                                                                                                Grosseto) per interventi in ceduo di castagno (in
                                                                                                                riferimento all’articolo 136 del Codice Urbani):
                                                                                                                “nel caso non auspicabile che si voglia conti-
                                                                                                                nuare nel governo a ceduo, si ritiene opportuno
                                                                                                                il «ceduo composto», considerato come una
                                                                                                                terza forma di governo del bosco, oppure come
                                                                                                                una variante del ceduo o della fustaia. Tale
                                                                                                                sistema selvicolturale, infatti, meglio rispon-
Foto 2 - Il prodotto tradizionale dei cedui di castagno del monte Amiata è la paleria. La produzione di         de ad esigenze estetiche, poiché attenua la
paleria di castagno non solo è funzionale alla conservazione del paesaggio tradizionale del Monte Amiata        discontinuità delle chiome, grazie al più elevato
ma anche al mantenimento di altri paesaggi tradizionali toscani, come ad esempio i vigneti del Chianti che
                                                                                                                numero di matricine rilasciate e alle loro maggio-
utilizzano questo prodotto.
                                                                                                                ri dimensioni, e si avvicina probabilmente di più
                                                                                                                al sistema selvicolturale storico di gran parte dei
                                                                                                                boschi della Toscana, prima della loro massic-
                                                                                                                cia conversione a ceduo iniziata a partire dalla
                                                                                                                seconda metà del XIX Secolo. In ogni caso, non
                                                                                                                ceduo semplice o matricinato”.
                                                                                                                In riferimento al citato parere della
                                                                                                                Soprintendenza, avanziamo alcune conside-
                                                                                                                razioni:
                                                                                                                • Per difendere un paesaggio culturale di gran-
                                                                                                                     dissimo valore, il parere della Soprintendenza
                                                                                                                     propone, sulla base di un “criterio estetico”(4),
                                                                                                                     di attenuare la discontinuità delle chiome
                                                                                                                     (e quindi aumentare la copertura foresta-
                                                                                                                     le), e definisce “non auspicabili” quelle
                                                                                                                     pratiche tradizionali che hanno portato
                                                                                                                     alla creazione dello stesso paesaggio
                                                                                                                     tutelato sensu CEP e C.U.
                                                                                                                • la Soprintendenza prende come riferimento
Grafico 1 - Aumento di copertura forestale in Italia negli ultimi 180 anni (Marchetti et al. 2018). La coper-        un paesaggio della metà del XIX secolo.
tura forestale è quasi triplicata nell’ultimo secolo. L’aumento del bosco è legato all’abbandono dei terreni
agricoli marginali, accompagnato negli ultimi decenni anche dalla diminuzione del prelievo.
                                                                                                                     Questo riferimento nel passato non è cor-
                                                                                                                     retto (la storia del paesaggio forestale della
1993, Piussi e Redon 2001, Agnoletti 2002,              va a detrimento della principale caratteri-                  Toscana non trova conferma nelle interpre-
Ciancio e Nocentini 2002, Ciancio e Nocentini           stica storica del paesaggio italiano, quella                 tazioni della Soprintendenza) e non trova
2004, Piussi 2007, La Marca e Bernetti 2010,            di essere un mosaico di usi del suolo da                     alcuna giustificazione nella legge. Gli obiettivi
Mercurio 2010, Agnoletti 2013).                         cui discende non solo la sua straordinaria                   della CEP e del CU sono quelli di tutelare i
A questo occorre aggiungere che la copertura            diversificazione ma anche la sua biodiversità,               paesaggi e non di ricostruire artificiosamente
forestale in questo ultimo secolo è più che             che UNESCO e Convention on Biological                        paesaggi storici riferiti a non ben definite e
raddoppiata, passando da circa 5 a circa                Diversity (CBD) nella dichiarazione di Firenze               giustificate epoche del passato. Anche in
11,5 Milioni di ettari (Grafico 1). Il paesag-          del 2014 hanno definito “diversità biocoltura-               questo caso il parere non tiene conto delle
gio tradizionale, con una forte integrazione e          le”, distinguendola da quella presente in altre
                                                                                                                4) Il Comitato dei Ministri UE ha esplicitamente
sovrapposizione tra bosco, zone agricole e              zone del mondo dove la presenza dell’uomo               indicato nelle sue Raccomandazioni sulle Linee
                                                                                                                guida per l’implementazione della Convenzione
zone aperte pascolive, è stato gradualmente             è stata meno pervasiva(3). È dunque evidente            Europea sul Paesaggio di evitare criteri come
                                                                                                                “pittoresco”, “bellezza naturale” o “eccezionale”
occupato dal bosco che ha attualmente una               che “la conservazione del paesaggio”                    in quanto questi derivano da concetti sviluppati
copertura che non era mai stata raggiunta                                                                       all’inizio del XX secolo e legati alla protezione di
                                                                                                                monumenti naturali. Il criterio “estetico” rientra a
nell’ultimo millennio (Marchetti et al. 2018). Ciò      3) www.cbd.int/lbcd                                     pieno titolo tra quelli da evitare.

                                                                                                         Sherwood | 250 Gennaio - Febbraio 2021                   9
Riflessioni su paesaggio forestale e tutela dei beni culturali
Raccomandazioni relative all’applicazione
  della Convenzione del paesaggio (CM/Rec
  (2008) 3)(5) che al Punto 1.5 citano: “Misure
  di protezione non devono essere desi-
  gnate per ripristinare caratteristiche
  naturali o antropiche che non sono più
  presenti”. Utilizzare il paesaggio (per altro
  non correttamente descritto) della metà del
  XIX secolo, o di ogni altro periodo del passa-
  to, come riferimento è una modalità che è in
  palese contraddizione con la CEP.
• La Soprintendenza propone come modelli
  colturali la conversione dei cedui all’alto
  fusto e il ceduo composto. Dai documenti
  storici disponibili il governo ad alto fusto
                                                          Foto 3 - Castagneti del Monte Amiata a turno lungo che producono pali di grandi dimensioni e travi. Questi
  non è mai stato utilizzato nei boschi di                boschi a maturità hanno una densità ed una struttura simile a quella dei boschi d’alto fusto.
  castagno (diverso è l’utilizzo dei castagneti
  da frutto, che per la legislazione italiana non         • Le modalità operative proposte dal parere              forestali, con particolare riferimento ai casta-
  sono bosco) mentre l’utilizzo del ceduo                   non sono sostenibili dal punto di vista                gneti per paleria dei versanti meridionali e
  composto è stato nel passato spora-                       economico e sono avulse dal tessuto                    orientali del M.te Amiata e alle utilizzazioni dei
  dico ed utilizzato in categorie forestali                 sociale. Nel preambolo della CEP è indi-               querceti collinari”.
  diverse dal castagneto (Foto 2).                          cato che “il paesaggio svolge importanti             • Il Decreto Ministeriale che impose il vincolo
• La Soprintendenza associa il ceduo com-                   funzioni di interesse generale, sul piano              sul bene (Dichiarazione di notevole interes-
  posto alla “attenuazione della discontinuità”             culturale, ecologico, ambientale e sociale               se pubblico della zona del monte Amiata,
  della copertura delle chiome, fatto che non               e costituisce una risorsa favorevole all’at-             sita nell’ambito dei comuni di Seggiano,
  corrisponde alla realtà dal punto di vista                tività economica, e che, se salvaguardato,               Castel del Piano, Arcidosso e Santa Fiora
  tecnico, applicativo e gestionale. Il ceduo               gestito e pianificato in modo adeguato, può              (Grosseto), Decreto Ministeriale 22 Maggio
  composto (Perrin 1954) è un tipo di governo               contribuire alla creazione di posti di lavoro”.          1959, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
  che prevede la coesistenza nello stesso                   Al contrario, una delle conseguenze dell’ap-             numero 129 del 1 Giugno 1959), precisò
  soprassuolo di individui di origine agamica               plicazione delle modalità operative proposte             che “il vincolo non significa divieto assoluto
  ed individui di origine gamica. Per la compo-             dalla Sovrintendenza potrebbe essere la                  di costruibilità […], e né significa divieto di
  nente di origine agamica (la parte a ceduo)               chiusura di ditte ed aziende legate alla                 abbattimento di piante o al taglio di maturità
  si effettua una ceduazione semplice, cioè al              filiera legno, la perdita di posti di lavoro             dei boschi, per i quali restano invariate le
  momento dell’utilizzazione si tagliano tutti i            e di benessere nelle comunità locali(7),                 vigenti norme dell’Ispettorato ripartimentale
  polloni presenti sulle ceppaie. Per la compo-             oltre ad un abbandono delle attività tradi-              delle foreste”. Tale passaggio è significativo
  nente di origine gamica (alto fusto) si preve-            zionali che sono, in ordine di importanza, il            in quanto è evidente che il legislatore
  dono interventi assimilabili ai tagli di curazio-         primo elemento necessario per la conserva-               avesse constatato che “l’abbattimento
  ne in quanto questa componente è suddivisa                zione del paesaggio.                                     di piante” o “il taglio di maturità” del
  in 3-5 classi di età. Al termine dell’utilizza-         • Il lemma “ceduo composto” non solo non è                 bosco non erano in conflitto con la
  zione (che prevede sia la ceduazione e sia il             pertinente alla ricostruzione storica ma non             conservazione del “quadro naturale di
  taglio di curazione) sul soprassuolo restano              è citato neppure una volta nel “Piano                    non comune bellezza panoramica” che
  un numero di “allievi” (polloni) variabile da             di Indirizzo territoriale con valenza di                 è alla base della dichiarazione dell’inte-
  70 a 100(6). Quindi dopo l’utilizzazione del              Piano Paesaggistico”(8) della Regione                    resse pubblico. Ne consegue che:
  ceduo composto la copertura residua non è                  Toscana, sia nel capitolo “I paesaggi rura-             -- in accordo con quanto previsto dal D.M.
  sostanzialmente diversa da quella rilasciata               li storici della Toscana”, sia nel capitolo                citato, per gli interventi di abbattimento
  da un ceduo matricinato (Foto 3).                          “Ambito 19. Amiata”. In quest’ultimo capi-                 e di taglio di maturità non è necessaria
                                                             tolo, al contrario, il Piano indica come primo             l’autorizzazione paesaggistica anche ai
5) Recommendation CM/Rec(2008)3 of the                       “obiettivo di qualità” quello di “salvaguardare            sensi degli art. 134 e 136 del C.U.;
Committee of Ministers to member states on the
guidelines for the implementation of the Euro-               i caratteri idrogeomorfologici, ecosistemici,           -- per queste attività è comunque esplici-
pean Landscape Convention (Adopted by the                    culturali ed identitari del paesaggio alto                 tamente indicato che il riferimento sono
Committee of Mini- sters on 6 February 2008 at the
1017th meeting of the Ministers’ Deputies).                  collinare e montano amiatino interessato da                “le vigenti norme dell’Ispettorato riparti-
6) Secondo le descrizioni di A. Pavari nei quer-
ceti di roverella del Chianti adibiti alla produzione        diffusi fenomeni di marginalizzazione, abban-              mentale delle foreste” e quindi ad oggi il
della ghianda, il ceduo composto era costituito da
circa 70 matricine a ettaro di 3-6 classi di età, con
                                                             dono e spopolamento” e, tra le direttive                   “taglio colturale” previsto dal Testo Unico
diame- tro maggiore di 15 cm, distribuite uniforme-          correlate (2.5), c’è quella di promuovere “un              Forestale (art. 7, comma 13, D.L. 34,
mente sulla superficie di taglio. Secondo H. Perrin
nei cedui composti di faggio francesi dopo l’utiliz-         equilibrato e sostenibile utilizzo dei sistemi             3/04/2018).
zazione il popolamento è costituito da circa 90-110
“allievi” ad ettaro di 3-4 classi di età. Queste densi-                                                          Infine, segnaliamo come il parere della
tà sono di fatto paragonabili a quelle che si hanno       7) https://bit.ly/2U1sjk9                              Soprintendenza, in un modo non solo irrituale
in un ceduo matricinato ma, soprattutto, non sono         8) www.regione.toscana.it/-/piano-di-indirizzo-ter
idonee ad attenuare la “discontinuità delle chiome”.      ritoriale-con-%20valenza-di-piano-paesaggistico        ma anche poco professionale, riprenda lette-

10      Sherwood | 250 Gennaio - Febbraio 2021
Riflessioni su paesaggio forestale e tutela dei beni culturali
ralmente ed in modo acritico il contenuto             profondamente incoerenti con gli obiettivi della       Piussi P., 2007 - Considerazioni sul governo
                                                                                                             a ceduo composto in Toscana. Sherwood -
di una nota redatta da una associazione               CEP, le norme del C.U. e con l’art. 9 della            Foreste ed Alberi Oggi 131: 5-12.
ambientalista locale (Italia Nostra, sezione          Costituzione italiana.                                 Piussi P., Redon O., 2001 - Storia agraria e selvi-
Maremma Toscana) avente anche indicazioni                                                                    coltura. In: “Medievistica Italiana e Storia Agraria”
“di carattere selvicolturale”. Nonostante il con-                                                            (Cortonesi MM ed). CLUEB, Bologna, pp. 179-210.
                                                                                                             Sitzia T., 2020 - Testo unico in materia di fore-
tenuto tecnico della nota, la Soprintendenza
                                                      Bibliografia                                           ste e filiere forestali: il paesaggio, i beni (e i
non ha sentito la necessità di un confronto con                                                              boschi), e gli interventi da concordare. Forest@
                                                      Agnoletti M., 2002 - Bosco ceduo e paesaggio:
referenti istituzionali (competenti per la materia    processi generali e fattori locali. In: “Il bosco      - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 17
                                                      ceduo in Italia” (Ciancio O, Nocentini S. eds).        (4): 63-70. doi: 10.3832/efor3567-017
del contenuto della nota), referenti scientifici e
                                                      Accademia Italiana di Scienze Forestali, Firenze,      Spies T.A., Duncan S.L., 2009 - Old growth in a
portatori di interesse.
                                                      pp. 21-62.                                             new world: a Pacific Northwest icon reexami-
                                                      Agnoletti M., 2013 - Italian historical rural land-    ned. Island Press, Washington, DC, USA.
Considerazioni conclusive                             scapes. Environmental History, vol. 1, Springer,       Vos W., 1993 - Recent landscape transforma-
La gestione forestale, che è un fattore determi-      Dordrecht, Netherlands.                                tion in the Tuscan Apennines caused by chan-
                                                      Agnoletti M., 2018 - Storia del bosco. Il paesag-      ging land use. Landscape and Urban Planning 24
nante nella formazione di un paesaggio, non è
                                                      gio forestale italiano. Laterza, Bari.                 (1): 63-68. doi: 10.1016/0169-2046(93)90084-Q
statica ma è anch’essa soggetta a cambiamenti
                                                      Ciancio O., Nocentini S., 2002 - Il bosco ceduo        Zanzi Sulli A., Di Pasquale G., 1993 - Funzioni
in funzione delle esigenze economiche, sociali e      in Italia. Accademia Italiana di Scienze Forestali,    delle “matricine” dei cedui nella teoria selvi-
culturali. Un caso emblematico riguarda proprio       Firenze.                                               colturale del XVIII e XIX secolo. Rivista di Storia
                                                                                                             dell’Agricoltura 1: 109-121.
il governo a ceduo che, pur essendo ancora            Ciancio O, Nocentini S (2004). Il bosco ceduo.
                                                                                                             Zanzi Sulli A., Sulli M., 1986 - La legislazione del
il governo prevalente a livello nazionale, negli      Selvicoltura, asse- stamento, gestione.
                                                      Accademia Italiana di Scienze Forestali, Firenze.      settore forestale in Toscana nel secolo XVIII.
ultimi decenni ha visto una riduzione di utilizzo                                                            Rivista di Storia dell’Agricoltura 26: 117-153.
                                                      Fabbio G., 2016 - Coppice forests, or the
sia come conseguenza dell’avviamento ad alto          changeable aspect of things, a review. Annals
fusto e sia come effetto di un invecchiamento         of Silvicultural Research 40 (2): 108-132. doi:
naturale. Processi dinamici e scelte gestionali       10.12899/asr-1286
sono però eterogenei in funzione del tipo di          Farina A., 2000 - The cultural landscape as
                                                      a model for the integration of ecology and                  I N F O . A RT I C O L O
bosco, delle filiere locali, delle pratiche e della   economics. BioScience 50 (4): 313-320. doi:
cultura locale (Fabbio 2016, Mairota et al. 2016).    10.1641/0006-3568(2000)050[0313:TCLAAM]
                                                                                                             Autori: Renzo Motta, Università degli Studi di Torino,
                                                                                                             Presidente SISEF. E-mail: renzo.motta@unito.it
Ci sono dei casi, ad esempio i cedui per pro-         2.3.CO;2
                                                                                                             Mauro Agnoletti, Dipartimento DAGRI, Università degli
duzione di paleria del Monte Amiata, in cui il        Fowler P.J., 2003 - World heritage cultural land-      Studi di Firenze
                                                      scapes 1992-2002. UNESCO World Heritage,               Marco Marchetti, Università degli studi del Molise,
governo a ceduo è ancora un elemento                  Paris, France.                                         Comitato Alberitalia
culturalmente, economicamente e social-               La Marca O., Bernetti G., 2010 - I cedui nella         Paolo Mori, Compagnia delle Foreste Srl
mente inserito nel paesaggio ed ha una                realtà italiana. Accademia dei Georgofili, Firenze.    Raul Romano, CREA Politiche e Bioeconomia
forte connessione “negli usi, nelle ecolo-            Mairota P., Manetti M., Amorini E. Pelleri F.,         Fabio Salbitano, Dipartimento DAGRI, Università degli
                                                      Terradura M., Frattegiani M., Savini P., Grohmann      Studi di Firenze
gie, nelle interazioni, nelle pratiche, nelle
                                                      F., Mori P., Terzuolo P., Piussi P., 2016 -            Tommaso Sitzia, Dipartimento TeSAF, Università degli
credenze, nei concetti e nelle tradizioni             Opportunities for coppice management at the            Studi di Padova
delle persone che vivono all’interno dei              landscape level: the Italian experience. iForest       Giorgio Vacchiano, Università degli Studi Milano
paesaggi culturali” (Fowler 2003, Manetti             - Biogeosciences and Forestry 9 (5): 775-782. doi:     Statale
                                                      10.3832/ifor1865-009
et al. 2010). Non è quindi accettabile che                                                                   Parole chiave: Paesaggio, ceduo, castagneto, cast-
                                                      Manetti M.C., Amorini E., Becagli C., Pelleri F.,
una Soprintendenza detti le linee di gestione         Fratini R., Marone E., 2010 - Enhancing chest-         agno, selvicoltura, vincolo paesaggistico, Monte Amiata,
                                                                                                             Toscana
selvicolturale nelle aree con vincolo paesaggi-       nut coppices: silvicultural management and
                                                      socio-economic context. Annals of Silvicultural
stico sensu art. 134 e 136 del C.U. se queste
                                                      Research 36: 97-108. doi: 10.12899/asr-824
                                                                                                             Abstract:      According to the European Landscape
linee non trovano nessun riferimento nel Piano                                                               Convention (ELC), a landscape means “an area, as
                                                      Marchetti M., Motta R., Pettenella D., Sallustio       perceived by people, whose character is the result of
paesaggistico regionale e sono in evidente con-       L., Vacchiano G., 2018 - Le foreste e il sistema       the action and interaction of natural and/or human
traddizione con il D.M. che istituisce il Vincolo     foresta-legno in Italia: verso una nuova strate-       factors”. Therefore, both human actions and natural
Paesaggistico. Le conseguenze applicative             gia per rispondere alle sfide interne e globali.       processes play a role in shaping the landscape, which
                                                      Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia          is, by this definition, ever changing. “Protecting” the
del parere della Soprintendenza vanno, nel            Forestale 15 (3): 41-50. doi: 10.3832/efor2796-015     landscape therefore means understanding, accepting
caso citato, verso la perdita del paesaggio           Mercurio R., 2010 -. Principi e metodi per il          and preserving such agents of change that have cre-
(Vos 1993), che dovrebbe essere l’obiettivo           restauro forestale (con particolare riferimento        ated it. Conversely, protective measures should not
                                                      ai boschi cedui). In: Atti del 46° Corso di Cultura    be designed to “freeze time”, nor to restore natural or
primario della conservazione, e verso la cre-
                                                      in Ecologia, San Vito di Cadore, 7-10 giugno 2010.     human-influenced landscape features that have long
azione di un “paesaggio nuovo” meno diver-            Padova Udsd, Università degli studi di Padova,         ceased to exist. These basic concepts, delineated 20
sificato e più banale che, nelle intenzioni della     pp. 5-26.                                              years ago in Florence, are met in some parts of Italy by a
                                                                                                             dubious interpretation. Land - scape protection agencies
Sovrintendenza, dovrebbe rispondere a “criteri        Naveh Z., Liebermann A.S., 1984 - Landscape eco-
                                                                                                             (Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio)
estetici”, imposti senza ragione né giustificazioni   logy. Series on Environmental Management,
                                                                                                             seem to be oriented towards stopping or limiting the
                                                      Springer-Verlag, New York, USA. Perrin H
“dall’alto”. È desolante, a 20 anni dalla firma                                                              traditional activities that have shaped the current Italian
                                                      (1954). Sylviculture II: le traitement des forêts.
                                                                                                             forest landscape, with the purpose of increa - sing the
della Convenzione Europea del paesaggio               Théorie et pratique ses techniques sylvico-
                                                                                                             forest cover for “aesthetic” reasons. Such narrow view
vedere, da parte di figure professionali che          les. Ecole Nationale des Eaux et Forêts, Nancy,
                                                                                                             contradicts the aims of the ELC and of the related national
                                                      France.
dovrebbero tutelare il paesaggio, una visione                                                                rules and mechanisms of land- scape conservation.
                                                      Piussi P., 1980 - Il trattamento a ceduo di
di questo ancora legata a letture estetizzanti        alcuni boschi toscani dal XVI a XX secolo.             Keywords: Landscape, Coppice, Chestnut, Silviculture,
e urbano-centriche ed a posizioni ideologiche         Dendronatura 1- 2: 8-15.                               Landscape Constraint, Mount Amiata, Tuscany

                                                                                                       Sherwood | 250 Gennaio - Febbraio 2021                      11
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