Reazioni avverse a farmaci
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Reazioni avverse a farmaci La FDA include tra le ADR anche: effetti sfavorevoli da sovradosaggio, sia accidentale che intenzionale effetti sfavorevoli da abuso di un farmaco effetti sfavorevoli da sospensione di un farmaco inefficacia dell'azione farmacologica
Classificazione reazioni avverse a farmaci
Probabilità di relazione causa-effetto certa / probabile / possibile / dubbia precedenti casi riportati in letteratura scomparsa dell'ADR alla sospensione del farmaco ricomparsa dell'ADR alla nuova somministrazione del farmaco possibilità di cause alternative presenza di un rapporto dose-risposta relazione temporale concentrazioni tossiche del farmaco
Gravità ADR lieve trattamento sintomatico o modifica della dose senza sospensione del farmaco moderata sospensione o sostituzione del farmaco; grave reazione contraria danno permanente morte
Incidenza ADR 2-5% dei ricoveri ospedalieri è dovuto ad ADR 30% pazienti ospedalizzati per altre cause manifesta una ADR durante il ricovero Lo 0.31% dei pazienti ospedalizzati presenta un ADR che porta a morte.
Fattori di rischio per ADR età avanzata precedenti ADR assunzione di più farmaci durata dell'ospedalizzazione malattie epatiche o renali sesso femminile
ADR tipo A effetti farmacologici Aumentati correlati all’azione farmacologica dose-dipendenti prevedibili • tossicità da sovradosaggio • effetti collaterali (sedazione da antistaminici) • effetti secondari (diarrea da antibiotici) • interazioni metaboliche tra farmaci
ADR tipo B effetti farmacologici Bizzarri non correlati all’azione farmacologica indipendenti dalla dose non prevedibili reazioni idiosincrasiche: alterazioni congenite del patrimonio enzimatico di alcuni individui reazioni allergiche: alterata reazione immunitaria
Reazioni idiosincrasiche alterazioni farmacocinetiche farmacodinamiche cause genetiche effetti tossici diversi da farmaco a farmaco generalmente riferibili a sovradosaggio possono verificarsi alla prima somministrazione deficit di pseudocolinesterasi con prolungamento dell’effetto della succinilcolina (apnea) carenza glucosio-6-fosfato deidrogenasi con aumento emolisi da parte della primachina, antimalarico,
Reazioni idiosincrasiche Isoniazide Acetilatori lenti Neuropatia Primachina Carenza glucosio-6-fosfato deidrogenasi Anemia emolitica Warfarin Alterazioni vit. K epossido riduttasi Resistenza al farmaco Codeina Polimorfismo CYP2D6 Depressione respiratoria
EFFETTI INDESIDERATI DA FARMACI SU BASE GENETICA (IDIOSINCRASIA) ALTERAZIONE FARMACI REAZIONE TOSSICA GENETICA COINVOLTI Assenza di catalasi H2 O 2 Acatalasia: ulcere cangrenose (bocca) eritrocitaria Paracetamolo, Deficit di G6P- sulfamidici, aspirina, vit. Crisi emolitiche deidrogenasi K Carenza di Lidocaina, sulfamidici, metaemoglobina- Cianosi da metaemoglobinemia nitriti reduttasi Ridotta sintesi di DNA cloramfenicolo Aplasia del midollo nel midollo osseo
Reazioni allergiche farmaci come antigeni grosse molecole piccole molecole fissate a costituenti cellulari sensibilizzazione alla prima somministrazione formazione anticorpi o cellule immunocompetenti reazioni allergiche alle successive somministrazioni di farmaco effetti tossici uniformi con diversi farmaci
Reazioni allergiche di I tipo (anafilassi) patogenesi IgE su mastociti e basofili degranulazione istamina, serotonina, chinine manifestazioni cliniche orticaria pomfi asma shock anafilattico
Terapia Adrenergici Adrenalina adrenalina, isoprenalina 0.01 mg/kg (max. 0.3-0.5 mg), i.m o s.c. Cortisonici 1:1000 → 0.5 ml Ripetere ogni 5 min immunosoppressori Salvavita! antinfiammatori Ossigeno sensibilizzanti agli adrenergici Intubazione Teofillina β-agonisti Liquidi Antistaminici H1 Vasopressori Dopamina Cromoni Glucocorticoidi Cromoglicato, nedocromil Profilassi Antagonisti e inibitori sintesi Glucagone leucotrieni Se blocco β-adrenergico Zafirlukast, montelukast Zileuton
Desensibilizzazione Farmaco antigenico s.c. Dosi crescenti Settimanalmente, per 3-5 anni Meccanismi ↑ IgG, ↓ IgE, ↓ istamina ↓ linfociti Th2, ↑ Th1 Tossicità Locale Sistemica • Shock anafilattico
Reazioni allergiche II tipo (citotossiche autoimmuni) Emolisi da farmaci il farmaco si lega a componenti cellulari IgG e IgM attivazione complemento o cellule killer con lisi cellulare anemia emolitica lupus eritematoso porpora trombocitopenica III tipo (immunocomplessi) Alveolitiche allergiche complessi farmaco-anticorpo in circolo infiammazioni locali vasculiti, malattia da siero, glomerulonefrite, miocardite, ecc. sulfonamidici, fenitoina, penicillina IV tipo (o ritardate cellulo-mediate) Dermatiti da contatto linfociti T e macrofagi attivati con formazione di infiltrati senza anticorpi dermatite da contatto
DIFFERENZE TRA IDIOSINCRASIA E FARMACOLLARGIA IDIOSINCRASIA FARMACOALLERGIA È presente dalla nascita Si può manifestare in qualunque periodo della vita I farmaci che la provocano NON I farmaci che la provocano hanno sono antigeni caratteristiche di antigeni È presente la relazione dose-effetto Le manifestazioni allegiche sono in genere dose-indipendenti Terapia con antagonisti quando Terapia standard (es. nello shock anaf: possibile adrenalina, cortisonici, antiistaminici) Le manifestazioni sono diverse da Le manifestazioni allergiche sono uniformi farmaco a farmaco e spesso (es. shock anafilattico, asma bronchiale) ripetono gli effetti del indipendenti dal farmaco sovradosaggio
PRINCIPALI FARMACI ALLERGENICI Farmaci Incidenza Penicilline semisintetiche > 2% FANS Sulfamidici (cross-reattività con tiazidici, solfaniluree, furosemide) Penicillina < 2% Cefalosporina Nitrofurani Barbiturici Diazepam Isoniazide Insulina ANCHE POSSIBILE UN MECCANISMO Fenitoina DI TIPO NON-IMMUNOLOGICO
Reazioni pseudoallergiche Manifestazioni compatibili con meccanismi immunologici ma non immunomediate Non vi è sensibilizzazione reazioni a mezzi di contrasto causate da Mezzi di contrasto degranulazione di mastociti e basofili (atopia Aspirina, FANS è fattore di rischio) Soluzioni iperosmolari asma da aspirina e antiflogistici non steroidei (da azione sul metabolismo dell’acido Plasma expanders arachidonico, in soggetti con asma o Polipeptidi basici iperreattività delle vie aeree) per liberazione di Polimixine, ACTH leucotrieni crossreattività di farmaci in queste reazioni ACE inibitori dipende da funzione comune, non da struttura Oppiacei comune.
Reazioni avverse farmacoabitudine o tolleranza riduzione o scomparsa degli effetti farmacologici dopo uso ripetuto del farmaco (farmacocinetica e farmacodinamica) tachifilassi riduzione o scomparsa degli effetti farmacologici dopo poche somministrazioni reazioni fototossiche e fotoallergia lesioni cutanee simili all'ustione solare, causate dalla formazione di metaboliti tossici per azione dei raggi solari dipendenza fisica sindrome da astinenza
Durata brevetto farmaco
Certificato di protezione supplementare
CLASSIFICAZIONE PER TIPO A (dose-dipendenti) - Relativamente frequenti (Effetti collaterali) - Correlate al meccanismo d‘azione del farmaco - Prevedibili - Bassa mortalità Es: ipotensione da antiipertensivi; midriasi da anticolinergici ecc. B (non dose-dipendenti) -Rare -Non correlate al meccanismo d’azione -Imprevedibili -Elevata mortalità Es: ipersensibilità alla penicillina; epatotossicità da alotano ecc. C (dose- e tempo-dipendenti) -Rare -Legate al trattamento ripetuto Es: soppresione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene da corticosteroidi
CLASSIFICAZIONE PER TIPO D (ritardate) -Rare -Generalmente dose-dipendenti -Si manifestano diverso tempo dopo l’uso Es: discinesia tardiva da neurolettici, cancerogenesi E (da sospensione) -Rare -Si manifestano subito dopo la sospensione F (da inefficacia terapeutica) - Relativamente frequenti - Dose-dipendenti - Spesso causate da interazioni tra farmaci Es: ridotta efficacia di contraccettivi orali usati in associazione ad induttori enzimatici. Lotti inefficaci. Generici.
Reazioni avverse di tipo A: Caratteristiche, difficoltà di identificazione e metodologie appropriate per identificarle e differenziarle. Metodologie per Caratteristiche Difficoltà di identificazione l’identificazione Relativamente frequente (> Può sembrare coincidente (es. nausea, Trials clinici (fase III e IV) 1/100) vertigine) Dose-dipendente e E’ rara a dosi basse o moderate Studi di follow up connessa alla azione farmacologica Può esistere, o mancare, Manca di una appropriata relazione Monitoraggio di eventi di una relazione temporale temporale prescrizione Può, o non, avere carattere Occorre in situazioni particolari (escluse Rapporti aneddotici o di specificità nei trials) spontanei Può, o non, essere seria Può essere dovuta ad interazioni Studi sperimentali (es. sugli animali) Può essere studiata Ha un meccanismo non chiarito sperimentalmente Può essere prevedibile Gli studi sperimentali possono essere difficoltosi (es. cefalea negli animali) Insorge in politerapia
Reazioni avverse di tipo B: Caratteristiche, difficoltà di identificazione e metodologie appropriate per identificarle e differenziarle. Caratteristiche Difficoltà di identificazione Metodologie per l’identificazione Poco frequente (spesso < 1/1000) e con La reazione è rara o molto rara Segnalazione spontanea una frequenza di fondo bassa Esistono fattori (spesso ancora ignoti) di La reazione è inaspettata e/o Monitoraggio di eventi di prescrizione predisposizione imprevedibile Meccanismo patogenetico spesso ignoto Non esiste una appropriata relazione Studi caso-controllo e sorveglianza caso controllo con la dose Esiste una indicativa relazione temporale Spesso manca di un test diagnostico Cartelle cliniche E’ specifica per il farmaco Può non essere riproducibile Grandi banche dati di morbidità e farmaco- sperimentalmente utilizzazione e record linkage E’ spesso seria, ma reversibile Insorge quando il farmaco è assunto in politerapia
Reazioni avverse di tipo C: Caratteristiche, difficoltà di identificazione e metodologie appropriate per identificarle e differenziarle. Caratteristiche Difficoltà di identificazione Modalità di identificazione Aumentata frequenza di malattia Inaspettata, imprevedibile Studi caso-controllo "spontanea". La frazione indotta dal farmaco può essere piccola Spesso con una frequenza di fondo Studi di follow up per lungo periodo (relativamente) elevata Meccanismo incerto Può non essere riproducibile spontaneamente Grandi banche dati di morbidità e farmaco-utilizzazione e record linkage Avviene dopo intervalli di tempo casuali o Fattori causali multipli Monitoraggio di eventi di prescrizione dopo un lungo periodo di induzione per lungo periodo Ha spesso caratteristiche di specificità Storia farmacologica multipla ed incompleta E’ spesso grave e persistente Assenza di confronti adeguati (pazienti non trattati) Elevato potenziale di confusione
I RECETTORI Sono recettori per i farmaci: • recettori per i neurotrasmettitori e gli ormoni • enzimi • canali ionici • acidi nucleici I recettori determinano le relazioni quantitative tra dose ed effetti farmacologici I recettori sono responsabili della selettività dell’azione farmacologica
Interazione tra farmaco e recettore
SITI BERSAGLIO MOLECOLARI Proteine: insetticidi, monossido di carbonio Coenzimi: CCl4 e NADPH Lipidi: solventi organici, ioni mercurio Acidi nucleici: agenti alchilanti Siti di attacco cellulare Membrana cellulare (permeabilità, fluidità e mobilità) Perossidazione lipidica (produzione di aldeide malonica e alcani) Danneggiamento dei sistemi redox (stress ossidativo) Inibizione della formazione di ATP: arresto del metabolismo Inibizione della sintesi delle macromolecole Omeostasi del calcio: CCl4, bromobenzene, acetaminofene, cadmio
Azione di Tossici / Farmaci - Definizioni Ligando: qualunque molecola che si lega a una macromolecola biologica Enzima: biocatalizzatore endogeno; converte 1 o più substrati in 1 o più prodotti Inibitore: ligando che previene il legame di un substrato al suo enzima, in modo sia diretto (competitivo) che indiretto (non competitivo), reversibilmente o irreversibilmente. Trasportatore: proteina che trasporta ioni o molecole lungo la membrana cellulare contro un gradiente di concentrazione e con consumo di energia.
Agonista: ligando di un recettore che media la risposta recettoriale. Antagonista: ligando che impedisce l’azione dell’agonista in modo diretto (competitivo) o indiretto (allosterico). Agonista parziale: antagonista (ad alta affinità) che di per sé ha un’attività intrinseca più o meno pronunciata. Molecola effettrice allosterica: ligando che modifica la funzione di una proteina cambiando la sua struttura 3D o in grado di modulare l’affinità di un recettore per un ligando (es. benzodiazepina / recettore del GABA).
Interferenza chimico-fisica riduzione od annullamento dell'azione Incompatibilità • interazioni chimico-fisiche nella preparazione farmaceutica Antidotismo • antidoto interno interazioni chimico-fisiche nell'organismo • antidoto esterno interazioni chimico-fisiche sulla superficie di assorbimento utilità negli avvelenamenti
Interferenza tra farmaci Indifferenza farmacologica più farmaci non interferiscono tra loro Interferenza farmacologica Effetti • annullati • ridotti • accresciuti • invertiti
ANTIDOTI CHE AGISCONO CHIMICAMENTE Legame diretto al tossico: Chelanti CoEDTA, OH-cobalamina Ab monoclonali, Fab, Fv Detossificazione enzimatica: Cosubstrati (Na2S2O3) Enzimi esogeni (rodanasi, AChE) Prevenzione formazione metabolita tossico (metanolo, glicole etilenico) Riattivazione dell'enzima bloccato dal tossico: Ossime Neutralizzazione del metabolita tossico: N-acetilcisteina, GSH
Antidoti che agiscono farmacologicamente Antagonismo recettoriale: Naloxone Flumazenil Atropina Ossigeno
Sinergismo associazione di farmaci con azioni simili sinergismo ADDITIVO due azioni di segno identico che si sommano matematicamente • azione antibatterica penicillina G + ampicillina sinergismo con DEGRADAZIONE effetto finale minore della somma matematica • azione analgesica morfina + buprenorfina
Sinergismo sinergismo con POTENZIAMENTO effetto finale maggiore della somma matematica • noradrenalina + cocaina • vasocostrizione sinergismo con INVERSIONE effetto finale di segno opposto • noradrenalina → vasocostrizione • ergotamina → vasocostrizione • noradrenalina + ergotamina → ipotensione
Interferenza farmacodinamica antagonismo riduzione od annullamento dell’effetto farmacologico agendo sul meccanismo d’azione antagonismo recettoriale antagonismo funzionale
INTERAZIONE FARMACO-RECETTORE Antagonismo competitivo recettoriale reversibile/irreversibile Antagonismo chimico (antidotismo) dimercaprolo-metalli pesanti Antagonismo farmacocinetico induzione farmacometabolica Antagonismo fisiologico simpatico-parasimpatico
Antagonismo funzionale acetilcolina agonista recettore colinergico broncocostrizione adrenalina agonista recettore adrenergico broncodilatazione
INTERAZIONE FARMACO-RECETTORE Definizione di recettore Macromolecole o insieme di macromolecole cellulari deputate alla trasmissione di un segnale chimico tra le cellule ed all’interno di esse L’interazione tra sostanze endogene ed esogene ed i loro recettori è responsabile di un cambiamento delle funzioni cellulari
INTERAZIONE FARMACO-RECETTORE Tipi di legame: 1. A bassa energia Interazione reversibile
ANTAGONISTI COMPETITIVI Gli antagonisti competitivi si legano reversibilmente allo stesso sito a cui si lega l’agonista. Le due molecole perciò competono per un sito comune.
ANTAGONISTI NON COMPETITIVI Gli antagonisti non competitivi possono agire con due meccanismi: 1. interagiscono in modo irreversibile con lo stesso sito dell’agonista. 2. si legano ad un sito del recettore diverso da quello occupato dall’agonista (meccanismo allosterico).
Meccanismo di trasduzione mediato dall’AMPc R R R E R R E E R = bioregolatore E = bioeffettore Rs = recettore; Gs = proteina G stimolatrice; AC = adenilato ciclasi; Pi = fosfato
Stimolazione ed inibizione dell’adenilato ciclasi
RECETTORI
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