COMUNE DI RUSSI Venerdì, 05 gennaio 2018

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 05 gennaio 2018
COMUNE DI RUSSI
 Venerdì, 05 gennaio 2018
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 05 gennaio 2018
COMUNE DI RUSSI
                                                       Venerdì, 05 gennaio 2018

Prime Pagine
 05/01/2018 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Ravenna)                                                                                            1
 05/01/2018 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                           2
Cronaca
 05/01/2018 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 9
 Casa della salute di Piangipane Opposizione infuriata:...                                                                    3
 04/01/2018 Ravenna Today
 Elena Bucci e Marco Sgrosso in scena con "Prima della pensione"                                                              4
 05/01/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 60
 Jack e il fagiolo, spettacolo per bimbi                                                                                      5
 05/01/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50
 Sanità, «Il Consiglio deve valutare»                                                                                         6
Pubblica Amministrazione ed Enti Locali
 05/01/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 11                                                              Marco MobiliMarco Rogari
 Dalla lotta alla povertà alla Xylella, i 43 fondi nella legge di                                                             7
 05/01/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 18                                                                            Paola Ficco
 Sistri, formulari anche digitali                                                                                             9
 05/01/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 18                                                        Angelo Di SapioDaniele Muritano
 Sviluppo urbanistico, Registro fisso per i patti tra pubblico e privati                                                      11
 05/01/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 20                                                                                 E.D.F.
 Straordinari liberi per le elezioni                                                                                          13
 05/01/2018 Italia Oggi Pagina 27                                                                           MATTEO RIZZI
 In Italia l' evasione fiscale ammonta a 108 miliardi                                                                         14
 05/01/2018 Italia Oggi Pagina 28                                                 FABRIZIO G. POGGIANI E SANDRO CERATO
 Esportatore abituale, Iva tripla                                                                                             15
 05/01/2018 Italia Oggi Pagina 30                                                                 FRANCESCO CERISANO
 Metropolitane, fondi per 1,4 mld                                                                                             17
 05/01/2018 Italia Oggi Pagina 30                                                                       SERGIO TROVATO
 Si alza a 50.000 la soglia per la mediazione nelle liti sui tributi...                                                       19
 05/01/2018 Italia Oggi Pagina 31
 Anche le fondazioni rientrano nel Gap dell' ente                                                                             21
 05/01/2018 Italia Oggi Pagina 31                                                    PAGINA A CURA DI MATTEO BARBERO
 Bilanci consolidati nel mirino                                                                                               23
 05/01/2018 Italia Oggi Pagina 31
 La Smat si chiama fuori                                                                                                      25
 05/01/2018 Italia Oggi Pagina 31                                                                 FRANCESCO CERISANO
 Revisori, basta tagli ai gettoni                                                                                             26
 05/01/2018 Italia Oggi Pagina 32                                                   PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI
 Appalti Anas triplicati nel 2017                                                                                             27
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 05 gennaio 2018
5 gennaio 2018
                 Corriere di Romagna
                    (ed. Ravenna)
                                    Prima Pagina

                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 05 gennaio 2018
5 gennaio 2018
                 Il Resto del Carlino (ed.
                         Ravenna)
                                     Prima Pagina

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                                                                              2
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 05 gennaio 2018
5 gennaio 2018
Pagina 9                            Corriere di Romagna
                                    (ed. Ravenna­Imola)
                                                          Cronaca

  Casa della salute di Piangipane Opposizione
  infuriata: «Ignorati»
  Opposizione infuriata, nel consiglio territoriale
  di Piangipane, per il modo in cui l' organismo è
  stato bypassato sul problema delle migliorie
  necessarie per la Casa della salute locale. In
  una nota firmata da Nicola Carnicella (vice ­
  presidente), Daniele Ballardini (Raven nain
  Comune), Giovanni Chirico (Lega Nord),
  Umberto Grandi (Cambierà), Dino Odorico
  (Lista per Ravenna), Francesco Papariello
  (Forza Italia) e Caroline SagarrigaVisconti (La
  Pigna), si stigmatizza il fatto che «nessuno
  abbia ritenuto che fosse corretto informarne il
  Consiglio territoriale» quando, l' 11 novembre
  scorso, il sindaco De Pascale ha informato la
  stampa che dal2 novembre era diventata
  "operativa la Casa della Salute di Russi, nella
  sede di Piangipane", la quale aveva trovato
  "spazio in un' area riservata e messa a
  disposizione dal Comune, presso il Consiglio
  territoriale di Piangipane". La cittadinanza ha
  poi constatato che si tratta dello stesso
  corridoio del primo piano, a fondo cieco e
  senza ricam bio d' aria, a lato del quale già da
  tempo operavano, in altrettanti ambulatori, i tre
  medici di base del territorio».
  «La palese inadeguatezza_proseguono i
  consiglieri ­ a funzionare come sala d' aspetto
  di tutti gli ambulatori sollevò immediatamente
  sulla stampa la protesta degli utenti. Di qui, la
  richiesta di chiarimenti espressa nel Consiglio
  territoriale dal vice ­presidente Nicola Carnicella, a cui il presidente Edgardo Canducci non ha mai dato
  riscontro. Parallelamente, il consigliere Umberto Grandi, presidente della commissione territoriale della
  Sanità, aveva interpellato Canducci per concordare insieme la convoca zione della commissione stessa
  per approfondire le problematiche».
  I consiglieri affermano però di non essere stati informati dei successivo sopralluogo «con la
  partecipazione dello stesso presidente Canducci, della consigliera comunale Pd Patrizia Strocchi, della
  direttrice di Distretto dell' Ausl e della capo di gabinetto del sindaco, giungendo a stabilire le "migliorie"
  alla situazione attuale, da realizzare entro febbraio/marzo».
  L' opposizione punta il dito contro «il comportamento irrispettoso verso il Consiglio territoriale e i
  cittadini che rappresenta».

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017

                                                                                                                   3
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 05 gennaio 2018
4 gennaio 2018
                                           Ravenna Today
                                                          Cronaca

  Elena Bucci e Marco Sgrosso in scena con "Prima
  della pensione"
  Elena Bucci e Marco Sgrosso presentano a
  teatro "Prima della pensione", l' opera dell'
  autore tedesco Thomas Bernhard, rivelando
  gli intricati meccanismi dell' umano, tra farsa e
  tragedia. Martedì 9 gennaio (ore 20.45) al
  Teatro Comunale di Russi. Con Prima della
  pensione, Thomas Bernhard riesce a farci
  innamorare dell' umano rivelandone l' orrore,
  magia nella quale è maestro. Ci pare di
  sentire, grazie alla trasformazione della
  memoria in scrittura, come possano accadere,
  nella vita di ognuno e nella storia, gli eventi
  incomprensibili alla ragione. Nel giorno del
  compleanno di Himmler, il giudice Rudolf
  Holler, ex ufficiale delle SS prossimo alla
  pensione, celebra la curiosa ricorrenza con un
  festino segreto, una "cena d' anniversario"
  allestita con cura meticolosa per lui da sua
  sorella Vera, amante e musa devota, con la
  partecipazione ostile ma complice dell' altra
  sorella inferma Clara, vittima e al tempo
  stesso carnefice dei suoi due congiunti. Tra
  ambigue memorie d' infanzia e di guerra, un
  raccapricciante album fotografico risfogliato
  anno dopo anno, recriminazioni incrociate,
  grottesche mascherate e brindisi spettrali, si
  consuma un rito fuori tempo che precipita
  verso un finale sospeso tra il dramma e la
  tragica ironia, come tutta la commedia stessa, definita da Benjamin Heinrichs "il più complicato, il più
  sinistro, il testo migliore di Bernhard". Si tratti di farsa o tragedia, non c' è possibilità di interrompere la
  recita prima della penosa conclusione. Il prossimo appuntamento al Teatro Comunale di Russi sarà
  martedì 30 gennaio con Enrico IV, di Luigi Pirandello nell' adattamento di Carlo Cecchi. La prevendita
  dei biglietti si svolgerà negli orari di biglietteria: martedì dalle 10.00 alle 12.00, giovedì dalle 16.00 alle
  19.00, sabato dalle 10.00 alle 12.00. Nei giorni di spettacolo l' apertura della biglietteria sarà effettuata
  dalle 19.30 alle 20.45. I biglietti sono disponibili anche on line su www.vivaticket.it. Per informazioni
  relative a spettacoli, abbonamenti e servizi di biglietteria: Teatro Comunale di Russi Via Cavour, 10 Tel.
  0544/587690 |e­mail: teatrocomunalerussi@ater.emr.it ­ www. comune.russi.ra.it Tutti i giorni feriali
  dalle 10:00 alle 12:00

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 05 gennaio 2018
5 gennaio 2018
Pagina 60                     Il Resto del Carlino (ed.
                                      Ravenna)
                                                       Cronaca

  RUSSI

  Jack e il fagiolo, spettacolo per bimbi
  CONTINUA la rassegna 'Bambini a teatro' al
  Comunale di via Cavour a Russi. Stasera alle
  20.45 andrà in sena 'Jack e il fagiolo magico'
  del gruppo La Baracca­ Testoni Ragazzi.
  Ingresso gratuito; 0544.587641.

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 05 gennaio 2018
5 gennaio 2018
Pagina 50                      Il Resto del Carlino (ed.
                                       Ravenna)
                                                        Cronaca

  PIANGIPANE

  Sanità, «Il Consiglio deve valutare»
  «A novembre, il sindaco de Pascale ha
  affermato che era diventata 'operativa la Casa
  d e l l a S a l u t e d i Russi, n e l l a S e d e d i
  Piangipane', la quale aveva trovato spazio 'in
  un' area messa a disposizione dal Comune,
  presso il Consiglio territoriale di Piangipane'».
  L' opposizione in consiglio poi precisa: «La
  Casa della Salute di Russi è attiva dal 2013 e
  la dichiarazione significava che anche
  Piangipane ne aveva finalmente ricevuto una
  sede, sia pure nel vecchio Centro civico. Ed
  era lo stesso corridoio del primo piano, a
  fondo cieco e senza ricambio d' aria, a lato del
  quale già da tempo operavano i tre medici di
  base. L' inadeguatezza sollevò la protesta
  degli utenti. Di qui, la richiesta di chiarimenti
  espressa nel Consiglio territoriale dal vice
  presidente Carnicella, a cui il
  presidenteCanducci non ha mai dato riscontro.
  Parallelamente, il consigliere Umberto Grandi,
  presidente della commissione territoriale della
  Sanità, a v e v a i n t e r p e l l a t o C a n d u c c i p e r
  concordare insieme a lui la convocazione della
  commissione allo scopo di approfondire le
  problematiche del servizio». I consiglieri continuano: «Siamo però venuti a conoscenza della seguente
  affermazione di Patrizia Strocchi, consigliere comunale PD e residente a Piangipane: 'Il Consiglio
  Territoriale e io abbiamo segnalato subito a chi di competenza il problema della Sala d' aspetto e
  chiesto un sopralluogo'».
  «Ne eravamo all' oscuro e abbiamo scoperto che il sopralluogo era già avvenuto, con lo stesso
  Canducci, Strocchi, l' Ausl e la capo di gabinetto del sindaco, giungendo a stabilire le 'migliorie' alla
  situazione». «L' opposizione ­ continuano i consiglieri ­ ha i numeri perché il Consiglio territoriale si
  riunisca per valutare le presunte 'migliorie' e la rispondenza della cosiddetta "sede della Casa della
  Salute' ai servizi di sanità pubblica che spettano a Piangipane.
  Dobbiamo tuttavia stigmatizzareil comportamento irrispettoso verso il Consiglio adottato dal suo
  presidente».

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5 gennaio 2018
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                                     Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Manovra. Enti ricerca, incremento da 350mila euro

  Dalla lotta alla povertà alla Xylella, i 43 fondi nella
  legge di bilancio
  roma Dalla promozione del libro e della lettura
  all' anti­bracconaggio ittico passando per il
  trattamento accessorio dei dirigenti medici, la
  conservazione degli archivi di partiti e
  sindacati e la rottamazione dei carri merci.
  Spaziano a tutto campo i 43 fondi in formato
  sia "mega" che "mini" della legge di bilancio
  per il triennio 2018­2020. Escluse le maxi­
  poste legate al rinnovo dei contratti dei
  dipendenti pubblici e a l s o s t e g n o d e g l i
  investimenti, la dote dei fondi di vecchia e
  nuova istituzione vale nel 2018 oltre 902
  milioni, che salgono a 1,8 miliardi
  considerando anche i 900 milioni destinati al
  rifinanziamento delle missioni internazionali di
  pace.
  I più pesanti sono i Fondi ad ampio impatto su
  famiglie e sviluppo come quelli per il contrasto
  della povertà (con una dotazione aggiuntiva di
  300 milioni nel 2018, 700 nel 2019 e 783 nel
  2020) e per le imprese al Sud (150 milioni
  spalmati su più anni). Con una fisionomia
  micro si presentano invece l' incremento del
  fondo ordinario per gli enti di ricerca vigilati dal
  Miur (350mila euro nel 2020) e una lunga serie
  di "contenitori" di risorse da 1 milione di euro l'
  anno. È il caso del rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le imprese agricole colpite dal
  batterio "Xylella fastidiosa", dal Fondo per l' antibracconaggio ittico, così come quelli per l' assistenza di
  bambini affetti da malattia oncologica e per il programma di ricerche nell' Artico.
  Andando per settori di spesa, abbastanza lungo è l' elenco dei nuovi Fondi e di quelli rifinanziati nel
  settore dell' agricoltura. Della lista, dopo i numerosi ritocchi apportati da Camera e Senato al testo
  originario della manovra, fanno parte, tra gli altri, il Fondo per l' emergenza avicola (15 milioni nel 2018
  e 5 nel 2019) e quello per le imprese agrumicole (2 milioni nel 2018, 4 nel 2019 e altrettanti l' anno
  successivo). Per la pubblica amministrazione arriva il nuovo Fondo per l' innovazione sociale che sarà
  chiamato ad alimentare studi di fattibilità per il funzionamento o il miglioramento della macchina
  amministrativa (5 milioni nel 2010 e 10 l' anno nel biennio successivo). Sul fronte della scuola e dell'
  università, oltre alle risorse per stabilizzazioni e assunzioni, la manovra incrementa di 5 milioni nel 2018,
  10 nel 2019 e 35 milioni nel 2020 il fondo per la statizzazione degli istituti superiori musicali non statali e
  delle Accademie delle belle arti non statali.
  In questa sorta di competizione tra "contenitori" di risorse non poteva mancare lo sport con il Fondo

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 05 gennaio 2018
5 gennaio 2018
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                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Tracciabilità dei rifiuti. Prorogate le sanzioni ridotte per la mancata iscrizione e l' omesso
  versamento

  Sistri, formulari anche digitali
  I commi 1134 e 1135 dell' unico articolo della
  legge di Bilancio per il 2018 ridisegnano la
  tracciabilità dei rifiuti. Il primo reca la ormai
  consueta "proroga Sistri" d i f i n e a n n o ; i l
  secondo conferisce dignità informatica al
  formulario e al registro cartacei e delega il
  ministero dell' Ambiente a individuare le
  procedure di recupero dei contributi Sistri
  dovuti e non pagati.
  In ordine alla cosiddetta "proroga Sistri", il
  dispositivo agisce sull' articolo 11, commi 3­
  bis e 9­bis del decreto legge 101/2013 (legge
  125/2013) e stabilisce che le sanzioni per la
  non corretta operatività sul Sistri non saranno
  applicabili «Fino alla data del subentro nella
  g e s t i o n e d e l servizio d a p a r t e d e l
  concessionario» individuato mediante gara d'
  appalto gestita da Consip «e comunque non
  oltre il 31 dicembre 2018». Restano, invece,
  operanti e ridotte della metà le sanzioni per la
  mancata iscrizione e l' omesso versamento del
  contributo Sistri. Fino ad allora, si applicano i
  tradizionali obblighi di tracciabilità per
  formulari, registri e Mud di carta e relative
  sanzioni. Per gli obbligati, si aggiunge il Sistri
  fatto di chiavette Usb e black box (distribuite
  per un totale di 641.746 unità), schede, chiavi di accesso e collegamenti on line sempre interrotti.
  A marzo, il Tar del Lazio dovrà pronunciarsi sulla legittimità dell' aggiudicazione della gara per l'
  affidamento d e l Sistri. Nonostante il Sistri attuale sia un paradosso, ad oggi, sono circa 78mila le
  imprese tenute a usarlo. In origine, erano 398.160.
  Il Sistri è costato tanto: i "contributi versati dagli utenti" ammontano a 187.251.865 euro.
  Tanto rumore per nulla. Non basta, l' attuale concessionaria Selex Se.Ma. Spa, come anticipo dei costi
  di produzione, riceverà 10 milioni di euro anche per il 2018.
  Il nuovo comma 1135 aggiunge l' articolo 194­bis al Dlgs 152/2006 ("Codice ambientale") per
  semplificare registro e formulario e per recuperare i contributi Sistri non versati.
  L' informatizzazione delle pratiche burocratiche, consente (e non obbliga) la semplice tenuta digitale di
  registri e formulari.
  Il ministero dell' Ambiente può emanare un decreto che predisponga il formato. Dal 1° gennaio 2018 la
  quarta copia del formulario può essere trasmessa anche mediante Pec. Fatta salva questa
  trasmissione, si ritiene che il decreto sia necessario e che, fino ad allora, chi sceglie il digitale non
  possa ancora rinunciare alla carta. Il tutto vale anche per i soggetti non tenuti a Sistri.

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  Sviluppo urbanistico, Registro fisso per i patti tra
  pubblico e privati
  Esenzione per le imposte ipotecarie e catastali

  Imposta d i r e g i s t r o i n m i s u r a f i s s a e d
  esenzione dalle imposte ipotecaria e catastale
  per gli atti preordinati alla trasformazione del
  territorio posti in essere mediante accordi o
  convenzioni tra privati ed enti pubblici, nonché
  per gli atti attuativi dei primi. È quanto
  riconosce la legge di Bilancio 2018, n. 205/17,
  con una catena di rinvii.
  L' articolo 1, comma 88, aggiunge un secondo
  comma all' articolo 20 della legge 10/1977
  (cosiddetta legge Bucalossi) e fa rinvio, per tali
  atti, al trattamento tributario previsto dal
  comma 1 dello stesso articolo 20.
  L' articolo 20, comma 1, rinvia, a sua volta, per
  i provvedimenti, le convenzioni e gli atti d'
  obbligo previsti nella stessa legge Bucalossi
  alle agevolazioni di cui all' articolo 32, comma
  2, del Dpr 601/1973.
  L' articolo 32, che è l' anello iniziale, dispone
  che gli atti di trasferimento delle aree Peep e
  Pip sono soggetti a imposta di registro in
  misura fissa e sono esenti dalle imposte
  ipotecaria e catastale; stesso trattamento per
  gli atti di cessione a titolo gratuito di tali aree a
  favore dei Comuni.
  Si tratta di una never­ending story. Con l'
  articolo 10 del Dlgs 23/2011 erano state soppresse tutte le esenzioni e le agevolazioni tributarie, anche
  se previste in leggi speciali, relative agli atti di cui ai commi 1 e 2 della tariffa, parte prima, allegata al Tu
  dell' imposta di registro. Il decreto sblocca Italia ha "ripristinato" l' agevolazione prevista dall' articolo 32
  del Dpr 601/1973.
  La legge di Stabilità 2016 ha poi chiarito che l' articolo 32 si applica indipendentemente dal titolo di
  acquisizione della proprietà da parte degli enti locali (articolo 1, comma 58).
  La legge 205/2017 dipana ora alcuni residui dubbi interpretativi. È necessario e sufficiente che si tratti di
  accordi o convenzioni tra privati ed enti pubblici.
  Due conseguenze: il limite dell' edilizia residenziale pubblica non sembra più attivo; il regime di favore
  prescinde dalla natura pubblica degli immobili trasferiti. È quindi accolta l' interpretazione suggerita dal
  notariato nello studio 46/2015.
  L' agevolazione di cui all' articolo 32 si applica anche alle convenzioni e agli atti di cui all' articolo 40­bis
  della legge provinciale di Bolzano 13/1997 per i quali non siano ancora scaduti i termini di accertamento
  e di riscossione o rispetto ai quali non sia stata emessa sentenza passata in giudicato.

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  Enti locali. Non contano i tetti di orario contrattuali ma solo quelli stabiliti per legge

  Straordinari liberi per le elezioni
  Durante le consultazioni elettorali e
  referendarie, gli enti locali p o s s o n o f a r
  svolgere lavoro straordinario senza
  computarlo nei limiti fissati dalla contrattazione
  collettiva o dalla legge (massimo 250 ore).
  Non possono invece derogare agli altri limiti
  stabiliti dal Dlgs 66/2003, ad esempio, su
  durata massima settimanale, pause o riposi
  giornalieri, se non previsto da apposito
  decreto del Ministero del lavoro, di concerto
  c o n q u e l l o p e r l a F u n z i o n e pubblica. L o
  afferma la nota n. 4137 del 27 settembre 2006,
  ancora valida nel settore pubblico.
  Anche lo straordinario è stato oggetto di vari
  chiarimenti del ministero del Lavoro. Come
  nell' interpello n. 10 del 8 febbraio 2007, che
  ha chiarito che l' attività di aggiornamento e
  formazione professionale può essere esclusa
  dai limiti di legge o di contratto collettivo solo
  se previsto dagli stessi contratti collettivi.
  Così anche l' interpello n. 56 del 10 luglio 2009
  ha chiarito che la sanzione amministrativa
  disposta dal comma 6 dell' articolo 18­bis sul
  superamento dei limiti di straordinario va
  applicata una sola volta, senza moltiplicare l'
  importo per ciascun lavoratore interessato; ciò
  sia nell' ipotesi "normale" da 1 a 5 lavoratori (da 25 a 154 euro) sia in quella aggravata da 6 o più
  lavoratori o più di 50 giornate l' anno (da 154 a 1.032 euro e non è ammesso pagare in misura ridotta).
  Con la nota n. 4909 del 18 ottobre 2006 il ministero ha spiegato che la norma sulle ferie va interpretata
  nel senso che la contrattazione collettiva può anche ridurre il limite delle due settimane per cui è
  obbligatorio il godimento infra­annuale, purché tale riduzione non vanifichi la richiamata funzione dell'
  istituto feriale e sia occasionata da eccezionali esigenze di servizio o, comunque, da «esigenze
  aziendali serie».
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  In Italia l' evasione fiscale ammonta a 108 miliardi
  L' evasione fiscale in Italia ammonta a 108
  miliardi di euro l' anno. La cifra emerge da un
  rapporto del centro studi di Unimpresa
  analizzando i dati del ministero dell' Economia
  e delle Finanze per i periodo 2012­2014. In
  media, dalle casse dello Stato vengono
  sottratti ogni anno 97 miliardi di imposte e
  quasi 11 miliardi di contributi previdenziali. In
  particolare, è l' Iva a essere l' imposta p i ù
  evasa, con 35,7 miliardi, seguita dall' Irpef con
  35 miliardi.
  L' evasione dell' Irap ammonta a 8,4 miliardi,
  mentre l' Imu si ferma a quota 4,8 miliardi.
  Un altro studio di Unimpresa, basato sui dati
  della Corte dei conti e della Ragioneria
  generale dello stato, analizza quante delle
  imposte calcolate vengano effettivamente
  recuperate dall' amministrazione finanziaria.
  Negli ultimi dieci anni, dal 2007 al 2016, l'
  attività di riscossione tributaria ha portato nelle
  casse dello Stato 119,8 miliardi, contro uno
  stock di arretrati che ammonta a 730 miliardi.
  Sul totale di 850 miliardi, dunque, è stato
  recuperato il 14%.
  Del totale di incassi da riscossione, 85 miliardi
  sono il frutto di attività ordinaria, mentre i
  restanti 35 miliardi sono legati a misure ad hoc
  approvate dai governi. Il record di gettito da
  riscossione, infatti, è stato raggiunto nel 2016 con 19 miliardi, anno in cui è stata applicata la voluntary
  disclosure, dalla quale sono stati riscossi 4 miliardi dalla regolarizzazione dei capitali illegalmente
  detenuti all' estero. Al netto della voluntary e di altri interventi non strutturali che hanno generato entrate
  per 8 miliardi, l' incasso si è attestato a quota 11 miliardi, in linea con il trend degli anni precedenti.
  Lo studio fa emergere, inoltre, che nel magazzino delle esattorie risultano iscritti molti crediti inesigibili,
  da contribuenti deceduti a poste inesistenti, ed erroneamente non cancellati. Secondo il vicepresidente
  di Unimpresa, Claudio Pucci, «i dati sono la prova di un sistema fiscale sbagliato: lo Stato pretende
  troppo, ha esagerato nell' alzare l' asticella del prelievo fiscale e ora si trova in bilancio poste fasulle,
  denaro che non recupererà mai».
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  L' incrocio di chiarimenti sul regime di non imponibilità e inversione contabile

  Esportatore abituale, Iva tripla
  Rilevano reverse charge, split payment e rimborsi

  Il fornitore dell' esportatore abituale, pur in
  presenza delle dichiarazione d' intento, deve
  tener conto dell' applicazione del reverse
  charge quale regime prevalente rispetto a
  quello di non imponibilità, con ricadute positive
  per il recupero del credito Iva maturato che
  potrà essere rimborsato in via prioritaria. Al
  contrario, le forniture poste in essere nei
  confronti di soggetti esportatori abituali ma
  rientranti nel regime di split payment fruiscono
  del regime di non imponibilità.
  È quanto risulta dall' incrocio dei chiarimenti
  forniti dall' Agenzia delle entrate in merito al
  rapporto tra regime di non imponibilità
  «soggettiva» di cui all' articolo 8, lett.
  c), del dpr 633/72, il regime di inversione
  contabile (tipicamente disciplinato nell' articolo
  17, comma 6, dello stesso dpr 633/72), e
  quello di split payment di cui all' articolo 17­ter
  del dpr 633/72.
  La posizione del fornitore dell' esportatore
  abituale è diventata certamente più complessa
  alla luce delle modifiche intervenute in diversi
  ambiti Iva, in primo luogo per quanto riguarda
  la gestione delle dichiarazioni d' intento
  ricevute a partire dal 1° marzo 2017, nelle
  quali non è più possibile richiedere l'
  applicazione del regime di non imponibilità per
  un periodo temporale (tipicamente dal 1° gennaio al 31 dicembre). È infatti possibile indicare un
  «plafond» fino al quale il fornitore emette fattura senza Iva, ovvero l' emissione può riguardare la singola
  operazione. Ciò comporta che una volta effettuata l' operazione, ovvero l' esaurimento dell' importo
  indicato, il fornitore che non riceve altre dichiarazioni d' intento deve emettere fattura con applicazione
  del regime Iva ordinario, ovvero applicando la scissione dei pagamenti di cui all' articolo 17­ter se la
  controparte è inclusa negli elenchi pubblicati dal Ministero dell' economia e delle finanze (Mef), ovvero
  se rientrante nell' ambito della Pubblica amministrazione. In relazione al rapporto tra non imponibilità e
  split payment, infatti, il recente documento di prassi (circ.
  27/E/2017) ha precisato che la presenza di una dichiarazione d' intento rilasciata da parte di un
  soggetto rientrante tra quelli destinatari del regime di scissione dei pagamenti deve considerarsi
  prevalente, con conseguente applicazione della non imponibilità Iva e «consumo» del plafond (da
  monitorare anche da parte del fornitore).
  Al contrario, laddove il fornitore dell' esportatore abituale ponga in essere un' operazione soggetta a
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  Il ministro delle infrastrutture Delrio ha firmato il decreto che ripartisce le risorse

  Metropolitane, fondi per 1,4 mld
  Finanzieranno 26 progetti. Dal Cipe già stanziati 665 mln

  Ancora un' iniezione di risorse per il trasporto
  pubblico locale. A beneficiarne saranno
  soprattutto le linee metropolitane e urbane su
  ferro nelle grandi città (Roma, Milano, Torino,
  Napoli, Genova, Firenze).
  Ma i fondi arriveranno anche a Padova, Rimini,
  Vicenza, Bari, Salerno, Reggio Calabria,
  Catania. In totale 1,4 miliardi che si
  aggiungono ai 665,77 milioni già approvati dal
  Cipe.
  Sono 26 i progetti che potranno essere
  completati grazie agli stanziamenti del decreto
  firmato a inizio anno dal ministro per le
  infrastrutture e trasporti, Graziano Delrio.
  A Roma andrà la fetta maggiore di risorse: 425
  milioni per il rinnovo della Metro A e B
  (interventi di manutenzione, adeguamento dell'
  alimentazione elettrica, impianto idrico e
  antincendio, nonché acquisto di 14 nuovi
  treni).
  Per Milano arrivano 396,15 milioni (che si
  aggiungono ai 285,28 milioni già disponibili)
  destinati al primo lotto della tratta Milano­
  Limbiate, all' acquisto di 50 nuovi tram, a
  interventi di manutenzione della Linea M2 e ad
  opere aggiuntive per la M4.
  A Torino andranno 223 milioni, di cui 148,14
  per la tratta Collegno­Cascine Vica della Linea
  metropolitana 1, che dispone già di 123,70 milioni.
  Per la città di Genova sono previsti 137,38 milioni, da destinare alla fornitura di 11 treni a trazione
  autonoma e alle tratte Brin­Canepari e Brignole­Martinez della Metropolitana.
  Alla linea tranviaria 4.1 di Firenze sono assegnati 47 milioni per la tratta Leopolda­Piagge che si
  aggiungono a 119 milioni già disponibili.
  Per la metropolitana di Napoli sono stati stanziati 267,82 milioni, per la prima fase della Linea 6.
  Per il sistema ferroviario metropolitano di Reggio Calabria sono stati stanziati 23 milioni di euro, per la
  realizzazione di tre fermate e per il miglioramento tecnologico nella tratta Reggio Calabria Centrale­
  Melito Porto Salvo. Infine a Catania vengono assegnati 59,5 milioni per la fornitura di 17 treni con
  trazione autonoma della linea filoviaria Circumetnea. Altri 115 milioni sono stati approvati al Cipe di
  dicembre per la tratta Misterbianco­Belpasso.
  L' individuazione degli interventi ammissibili a finanziamento è stata effettuata tenendo conto
  prioritariamente della maturità progettuale, dell' immediata cantierabilità, della percentuale di
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  Si alza a 50.000 la soglia per la mediazione nelle liti
  sui tributi locali
  Soglia più elevata per le controversie tributarie
  soggette a reclamo e mediazione a partire dal
  2018. Sale da 20 a 50 mila euro il valore delle
  l i t i p e r l e q u a l i è imposta la procedura
  deflattiva. Questa regola si applica anche alle
  cause in cui sono parti gli enti locali.
  Rientrano nella nuova soglia della mediazione
  tutti gli atti ricevuti dal destinatario a partire dal
  prossimo 1° gennaio, ancorché notificati prima
  di questa data.
  Si alza, dunque, da 20 a 50 mila euro la soglia
  della mediazione per le controversie fiscali. La
  procedura di reclamo e mediazione va
  osservata anche per le cause in cui sono parti
  gli enti locali, se il tributo in contestazione non
  supera i 50 mila euro. L' Agenzia delle entrate,
  con la circolare 30/2017 emanata il 22
  dicembre scorso, ha chiarito che nonostante la
  norma di legge faccia riferimento agli atti
  notificati dal 1° gennaio 2018, conta il
  momento in cui l' atto è ricevuto dal
  destinatario. Per l' Agenzia, «la notifica si
  considera perfezionata al momento di
  ricezione dell' atto da parte del contribuente».
  Va posto in rilievo che l' articolo 10 del dl
  50/2017 oltre a innalzare a 50 mila euro il
  limite di valore della causa per cui il ricorso
  vale come reclamo in via amministrativa e il
  contribuente può formulare proposte di mediazione, ha differito l' efficacia della nuova disposizione a un
  momento successivo alla sua entrata in vigore. Infatti, è previsto che questo limite di valore si applica
  «agli atti impugnabili notificati a decorrere dal 1° gennaio 2018».
  La ratio della norma, ovviamente, è quella di deflazionare ulteriormente il contenzioso, facendo rientrare
  nel preventivo riesame amministrativo il maggior numero di controversie. Va sottolineato che con
  questa nuova soglia rientrano nelle procedure di reclamo e mediazione quasi tutte le liti sui tributi locali.
  È noto che queste cause, per le quali era già elevato il valore fissato a 20 mila euro, normalmente hanno
  una posta in palio piuttosto modesta. Pertanto dal 2018 va osservato il termine dilatorio dei 90 giorni,
  prima del deposito del ricorso in commissione tributaria, nei successivi 30 giorni. Una volta notificato il
  ricorso, ex lege, il termine per il deposito è sospeso per 90 giorni.
  Bisogna ricordare che la Cassazione (ordinanza 18125/2015) ha affermato che per i ricorsi tributari
  conta la data di spedizione, al fine di stabilire la decorrenza del termine di sospensione per reclamo e
  mediazione. Del resto, la rituale costituzione in giudizio del ricorrente è «ancorata alla spedizione e non
  alla ricezione del ricorso da parte del resistente». Sia in primo grado che in appello i ricorsi devono
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  Anche le fondazioni rientrano nel Gap dell' ente
  Anche le fondazioni rientrano nel bilancio
  consolidato.
  Lo ha chiarito la Commissione Arconet (l'
  organismo ministeriale che sovrintende all'
  applicazione del nuovo ordinamento contabile
  d e g l i enti territoriali) nella seduta del 13
  dicembre scorso 2017. Adita da una
  fondazione che contestava la correttezza del
  suo inserimento nel Gruppo amministrazione
  pubblica (Gap) di un comune e nel relativo
  bilancio consolidato, la Commissione ha
  confermato la correttezza dell' inclusione in
  quanto «dall' esame dello statuto della
  Fondazione» risulta che «il comune ha
  correttamente applicato le disposizioni del
  dlgs n. 118 del 2011 riguardanti l'
  individuazione degli enti strumentali».
  Ricordiamo, infatti, che ai sensi del principio
  contabile applicato sul bilancio consolidato
  (allegato 4/4 del dlgs 118) devono essere
  consolidati tutti gli organismi, enti e società
  controllati o partecipati, indipendentemente
  dalla loro forma giuridica e dall' attività svolta.
  Al di là dei casi (del tutto eccezionali) di
  impossibilità di acquisire i dati di bilancio (che
  il legislatore circoscrive a eventi eccezionali e
  imprevedibili come alluvioni o incendi),
  possono essere esclusi solo i soggetti i cui
  bilanci risultano irrilevanti se comparati con quello dell' ente «capogruppo» rispetto ai tre parametri dell'
  attivo, patrimonio netto e totale dei ricavi caratteristici. La relativa soglia ancora per il 2017 ossia in
  funzione del bilancio che dovrà essere approvato entro il 30 settembre 2018) è fissata al 10% (5%) per
  le regioni, mentre dal 2018 scenderà al 3%. Inoltre, sempre dal 2018, scatterà un meccanismo «a
  franchigia» in base al quale ciascun ente potrà avvalersi della clausola di irrilevanza fino alla
  saturazione della soglia, dovendo obbligatoriamente consolidare i soggetti restanti. Possono essere
  escluse, in ogni caso, le società di cui l' ente detiene una partecipazione inferiore al 1% del capitale.
  Sempre dal 2017, però, scatta l' obbligo di consolidare, indipendentemente dalla quota di
  partecipazione detenuta, tutti gli enti e le società totalmente partecipati dalla capogruppo, le società in
  house e g l i enti partecipati titolari di affidamento diretto da parte dei componenti del gruppo, a
  prescindere dalla quota di partecipazione. Al di là dell' inclusione dei soggetti posseduti al 100%, ciò
  comporta che nel gruppo e (soprattutto) nel perimetro devono essere inserite anche tutte le società che
  rientrano nel regime dell'«in house». Inoltre, occorrerà verificare se i soggetti inclusi nel gruppo hanno
  disposto affidamenti diretti ad altri soggetti partecipati, perché in tal caso anche questi ultimi andranno
  necessariamente consolidati. In entrambi i casi (in house dirette e indirette) non ci saranno scappatoie
  neppure per partecipazioni detenuta irrisorie. Per esempio, se un comune ha lo 0,9% della società che
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  Le sezioni riunite della Corte dei conti hanno tracciato le linee di intervento per il 2018

  Bilanci consolidati nel mirino
  Saranno la priorità assieme al restyling delle partecipate

  Con la deliberazione n. 12/2017/Inpr, le sezioni
  riunite della Corte dei conti hanno approvato il
  documento relativo alla programmazione dei
  controlli e delle analisi per il 2018, che
  definisce le priorità sulle quali, nel nuovo anno,
  si concentreranno le attenzioni della
  magistratura contabile. Fra queste, spiccano le
  verifiche sulle risultanze dei bilanci consolidati,
  oltre che sui piani di razionalizzazione delle
  partecipate e sulla loro attuazione. «L' esame
  della sezione delle autonomie», si legge nel
  documento, «si incentrerà soprattutto sui nuovi
  controlli introdotti con la novella dell' art. 147
  del Tuel ad opera del dl 174/2012, che vedono
  nei controlli sugli equilibri finanziari, sugli
  organismi partecipati e sulla qualità dei servizi
  erogati gli strumenti operativi più idonei a
  individuare i punti critici della programmazione
  degli enti. Attraverso la lettura integrata di detti
  c o n t r o l l i c o n l e r i s u l t a n z e d e i bilanci
  consolidati, sarà possibile ottenere una visione
  unitaria e complessiva della gestione, da cui
  far emergere il grado di responsabilizzazione
  dell' intera organizzazione dell' ente e d i
  r e a l i z z a z i o n e d e g l i o b i e t t i v i d i finanza
  pubblica». A loro volta, le sezioni regionali
  dovranno concentrarsi «nel monitoraggio delle
  principali scelte organizzative/gestionali
  inerenti alle società pubbliche, tra cui la revisione straordinaria delle partecipazioni» in quanto «il
  monitoraggio del grado di adempimento all' obbligo della ricognizione e dei livelli di attuazione delle
  misure di razionalizzazione preannunciate, offre l' opportunità di rendere più stringenti valutazioni in
  ordine alle criticità emerse dalle altre verifiche condotte sul fenomeno delle esternalizzazioni e ai loro
  riflessi sugli equilibri degli enti partecipanti».
  Specifici approfondimenti potranno riguardare anche i bilanci consolidati, il cui obbligo di adozione,
  dopo vari rinvii, è stato esteso, a decorrere dal 30 settembre 2017, a tutti gli enti con popolazione
  superiore ai 5.000 abitanti. «A tale riguardo, le sezioni regionali avranno cura di verificare gli effetti
  positivi delle integrazioni al principio contabile applicato apportate dal VII correttivo, che dal 2018
  considera irrilevanti i bilanci degli organismi che presentano, per tre diversi parametri (totale dell' attivo,
  patrimonio netto e totale dei ricavi caratteristici), una incidenza inferiore al 3%. Analoghe verifiche
  andranno assicurate con riferimento agli enti che versino in situazioni di deficitarietà strutturale o a quelli
  che abbiano in corso di attuazione piani di riequilibrio finanziario pluriennale o piani di rientro».
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  Il Caso/ Accade a Torino

  La Smat si chiama fuori
  La Smat, il colosso che gestisce il servizio
  idrico integrato p e r i comuni d e l l a C i t t à
  metropolitana di Torino, si chiama fuori dal
  bilancio consolidato dei suoi circa 300 soci,
  anche se solo per il 2017. Con una nota
  t r a s m e s s a n e i g i o r n i s c o r s i , l a società
  metropolitana acque Torino (Smat) spa,
  rispondendo alle «richieste pervenute da
  diversi enti locali» h a comunicato a i comuni
  che ne detengono le azioni di non rientrare nel
  loro perimetro di consolidamento per l'
  esercizio 2017. Pertanto, i bilanci consolidati
  che tali municipi dovranno approvare entro il
  30 settembre 2018 non includeranno le
  risultanze economiche e patrimoniali di questa
  società che, nel 2016, ha fatto registrare oltre
  411 milioni di ricavi, un margine operativo
  lordo di quasi 150 milioni e immobilizzazioni
  nette per oltre 730 milioni. Alla base dell'
  autoesclusione di Smat un passaggio
  contenuto nell' allegato 4/4 al dlgs 118/2011,
  che, limitatamente agli anni 2016 e 2017, taglia
  fuori le società quotate, ovvero quelle emittenti
  strumenti finanziari quotati in mercati
  regolamentati. Ed è il caso della società
  piemontese, che nel 2017 ha emesso un
  prestito obbligazionario. La posizione di Smat
  è pienamente fondata sul piano giuridico, ma
  impone alcune riflessioni su uno strumento, il bilancio consolidato, che rappresenta una delle ultime
  new entry nel panorama della contabilità pubblica. Esso ha imposto notevoli costi amministrativi alle
  amministrazioni, con risultati in termini di capacità di rappresentare la situazione effettiva dei «gruppi
  enti locali» assai modesti. In questa prospettiva, il caso Smat è esemplare: quest' ultima è stata
  consolidata nel 2016, non lo sarà nel 2017 e tornerà a esserlo nel 2018, generando una incomprensibile
  discontinuità nei dati esposti nei consolidati. Vicende come quella di Smat rendono del tutto aleatorio l'
  impatto dell' art. 1, comma 866, della recente legge di Bilancio, che consente fino al 2020 agli enti di
  utilizzare i proventi delle alienazioni patrimoniali per estinguere i propri prestiti, ma solo laddove essi
  dimostrino, in relazione al consolidato dell' anno precedente, un rapporto equilibrato (superiore a 2) fra
  immobilizzazioni e debiti da finanziamento. Le recenti modifiche apportate all' allegato 4/4 hanno tentato
  di porre rimedio a tali paradossi, ma con risultati piuttosto modesti che rendono necessario un nuovo,
  incisivo intervento da parte del legislatore.

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  Niente proroga per la decurtazione

  Revisori, basta tagli ai gettoni
  Niente più obblighi di decurtazione dei
  compensi spettanti ai revisori dei conti. La
  manovra 2018, infatti, non ha prorogato la
  disposizione contenuta nell' art. 6, comma 3,
  del dl 78/2010, la quale imponeva alle
  amministrazioni pubbliche una riduzione, nella
  misura del 10% dell' importo risultante alla
  data del 30 aprile 2010, degli emolumenti
  comunque corrisposti ad «organi di indirizzo,
  d i r e z i o n e e c o n t r o l l o , consigli d i
  amministrazione e organi collegiali comunque
  denominati ed ai titolari di incarichi di qualsiasi
  tipo».
  C o m e n o t o , t a l e previsione, s e c o n d o i l
  consolidato orientamento della Corte dei conti,
  trovava applicazione anche con riferimento ai
  compensi percepiti dai componenti degli
  organi di revisione economico­finanziaria.
  Come ricorda il sito della Deflino&Partners,
  quindi, nulla osterà più al completo
  recepimento da parte degli enti locali delle
  indicazioni operative fornite dall' Osservatorio
  sulla finanza e la contabilità degli enti locali
  con atto di orientamento n.
  1 del 13 luglio scorso, col quale il ministero
  dell' interno ha ritenuto opportuno fissare dei
  criteri di individuazione dei limiti minimi nella
  determinazione del compenso spettante ai
  revisori degli enti locali; limite minimo che per ragioni di «adeguatezza, sufficienza, congruità e rispetto
  del decoro della professione» va individuato nel limite massimo previsto per i revisori della fascia
  demografica immediatamente inferiore a quella dell' ente di appartenenza. Per i revisori dei comuni con
  meno di 500 abitanti e per quelli delle province sino a 400 mila abitanti, invece, il limite minimo non può
  essere inferiore all' 80% del compenso base annuo lordo stabilito per le predette fasce di appartenenza.
  In tal modo, del resto, si eviteranno anche problemi di compatibilità con il principio dell' equo compenso,
  recentemente introdotto nel nostro ordinamento.

                                                                                          FRANCESCO CERISANO

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                                                                                                                 26
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  In generale le gare sono cresciute del 6% in numero e del 19,7% in valore sul 2016 per il
  Cresme

  Appalti Anas triplicati nel 2017
  In gara lavori per 2,5 mld: per nuove opere solo 400 mln

  Riprende il mercato dei lavori pubblici n e l
  2017 dopo il crollo del 2016; triplicano in
  valore i contratti messi in gara dall' Anas (2,5
  m i l i a r d i ) e d i 2 , 5 v o l t e q u e l l i d e l settore
  ferroviario, ma anche le altre stazioni
  appaltanti hanno affidato più contratti e per
  valori superiori al 2016 (oltre il 12%). È quanto,
  sia pure provvisoriamente e in attesa dei dati
  definitivi, si può dedurre dai primi elementi
  concernenti l' andamento del 2017 per il
  settore degli appalti pubblici.
  Il primo dato significativo riguarda l' Anas che
  in tutto l' anno scorso ha messo in gara quasi
  2,5 miliardi di euro, tre volte il valore del 2016,
  anno che aveva visto però diversi mesi di
  blocco a causa dell' entrata in vigore del nuovo
  codice dei contratti pubblici, ora a regime.
  Per la società di via Mozambano le risorse
  sono finite soprattutto in lavori di
  manutenzione (1,5 miliardi), mentre sono stati
  400 milioni gli appalti per nuove opere e 500
  milioni per servizi e f o r n i t u r e d i beni. A
  dicembre, in particolare, sono stati pubblicati,
  fra gli altri, nuovi bandi per accordi quadro
  inerenti lavori di manutenzione per corpo
  stradale (220 milioni di euro), per
  sistemazione dei versanti rocciosi e protezione
  del corpo stradale (80 milioni), per
  adeguamento delle barriere di sicurezza e posa in opera di barriere stradali (75 milioni).
  A questi bandi si devono poi aggiungere i sei, sempre per accordi quadro, per servizi di ingegneria e
  architettura che cumulano un totale di 136 milioni a base d' asta.
  L' ottima performance di Anas non è però isolata stando ai dati diffusi da Cresme, come anticipazioni
  sul dato definitivo del 2017, che hanno visto un po' tutte le stazioni appaltanti migliorare i numeri dell'
  anno precedente, ancorché da considerare annus horribilis specialmente per il settore dei lavori. Ecco
  quindi che in tutto le gare aumentano di oltre il 6% in numero (circa 17.800) e del 19,7% in valore
  rispetto al 2016.
  La parte del leone la fanno, come detto, l' Anas ma anche Rfi e quindi il settore ferroviario che,
  diversamente da Anas, può contare sulle più flessibili regole dettate per i settori speciali: il comparto
  ferroviario ha visto la messa in gara di quasi 6 miliardi (2,5 volte il valore del 2016) per 230 procedure,
  con una spinta non indifferente anche sul lato della digitalizzazione (vedasi il sistema di qualificazione
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