COMUNE DI RUSSI Venerdì, 05 gennaio 2018
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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 05 gennaio 2018 Prime Pagine 05/01/2018 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 05/01/2018 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Cronaca 05/01/2018 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 9 Casa della salute di Piangipane Opposizione infuriata:... 3 04/01/2018 Ravenna Today Elena Bucci e Marco Sgrosso in scena con "Prima della pensione" 4 05/01/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 60 Jack e il fagiolo, spettacolo per bimbi 5 05/01/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50 Sanità, «Il Consiglio deve valutare» 6 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 05/01/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 11 Marco MobiliMarco Rogari Dalla lotta alla povertà alla Xylella, i 43 fondi nella legge di 7 05/01/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 18 Paola Ficco Sistri, formulari anche digitali 9 05/01/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 18 Angelo Di SapioDaniele Muritano Sviluppo urbanistico, Registro fisso per i patti tra pubblico e privati 11 05/01/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 20 E.D.F. Straordinari liberi per le elezioni 13 05/01/2018 Italia Oggi Pagina 27 MATTEO RIZZI In Italia l' evasione fiscale ammonta a 108 miliardi 14 05/01/2018 Italia Oggi Pagina 28 FABRIZIO G. POGGIANI E SANDRO CERATO Esportatore abituale, Iva tripla 15 05/01/2018 Italia Oggi Pagina 30 FRANCESCO CERISANO Metropolitane, fondi per 1,4 mld 17 05/01/2018 Italia Oggi Pagina 30 SERGIO TROVATO Si alza a 50.000 la soglia per la mediazione nelle liti sui tributi... 19 05/01/2018 Italia Oggi Pagina 31 Anche le fondazioni rientrano nel Gap dell' ente 21 05/01/2018 Italia Oggi Pagina 31 PAGINA A CURA DI MATTEO BARBERO Bilanci consolidati nel mirino 23 05/01/2018 Italia Oggi Pagina 31 La Smat si chiama fuori 25 05/01/2018 Italia Oggi Pagina 31 FRANCESCO CERISANO Revisori, basta tagli ai gettoni 26 05/01/2018 Italia Oggi Pagina 32 PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI Appalti Anas triplicati nel 2017 27
5 gennaio 2018 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 1
5 gennaio 2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 2
5 gennaio 2018 Pagina 9 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Cronaca Casa della salute di Piangipane Opposizione infuriata: «Ignorati» Opposizione infuriata, nel consiglio territoriale di Piangipane, per il modo in cui l' organismo è stato bypassato sul problema delle migliorie necessarie per la Casa della salute locale. In una nota firmata da Nicola Carnicella (vice presidente), Daniele Ballardini (Raven nain Comune), Giovanni Chirico (Lega Nord), Umberto Grandi (Cambierà), Dino Odorico (Lista per Ravenna), Francesco Papariello (Forza Italia) e Caroline SagarrigaVisconti (La Pigna), si stigmatizza il fatto che «nessuno abbia ritenuto che fosse corretto informarne il Consiglio territoriale» quando, l' 11 novembre scorso, il sindaco De Pascale ha informato la stampa che dal2 novembre era diventata "operativa la Casa della Salute di Russi, nella sede di Piangipane", la quale aveva trovato "spazio in un' area riservata e messa a disposizione dal Comune, presso il Consiglio territoriale di Piangipane". La cittadinanza ha poi constatato che si tratta dello stesso corridoio del primo piano, a fondo cieco e senza ricam bio d' aria, a lato del quale già da tempo operavano, in altrettanti ambulatori, i tre medici di base del territorio». «La palese inadeguatezza_proseguono i consiglieri a funzionare come sala d' aspetto di tutti gli ambulatori sollevò immediatamente sulla stampa la protesta degli utenti. Di qui, la richiesta di chiarimenti espressa nel Consiglio territoriale dal vice presidente Nicola Carnicella, a cui il presidente Edgardo Canducci non ha mai dato riscontro. Parallelamente, il consigliere Umberto Grandi, presidente della commissione territoriale della Sanità, aveva interpellato Canducci per concordare insieme la convoca zione della commissione stessa per approfondire le problematiche». I consiglieri affermano però di non essere stati informati dei successivo sopralluogo «con la partecipazione dello stesso presidente Canducci, della consigliera comunale Pd Patrizia Strocchi, della direttrice di Distretto dell' Ausl e della capo di gabinetto del sindaco, giungendo a stabilire le "migliorie" alla situazione attuale, da realizzare entro febbraio/marzo». L' opposizione punta il dito contro «il comportamento irrispettoso verso il Consiglio territoriale e i cittadini che rappresenta». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 3
4 gennaio 2018 Ravenna Today Cronaca Elena Bucci e Marco Sgrosso in scena con "Prima della pensione" Elena Bucci e Marco Sgrosso presentano a teatro "Prima della pensione", l' opera dell' autore tedesco Thomas Bernhard, rivelando gli intricati meccanismi dell' umano, tra farsa e tragedia. Martedì 9 gennaio (ore 20.45) al Teatro Comunale di Russi. Con Prima della pensione, Thomas Bernhard riesce a farci innamorare dell' umano rivelandone l' orrore, magia nella quale è maestro. Ci pare di sentire, grazie alla trasformazione della memoria in scrittura, come possano accadere, nella vita di ognuno e nella storia, gli eventi incomprensibili alla ragione. Nel giorno del compleanno di Himmler, il giudice Rudolf Holler, ex ufficiale delle SS prossimo alla pensione, celebra la curiosa ricorrenza con un festino segreto, una "cena d' anniversario" allestita con cura meticolosa per lui da sua sorella Vera, amante e musa devota, con la partecipazione ostile ma complice dell' altra sorella inferma Clara, vittima e al tempo stesso carnefice dei suoi due congiunti. Tra ambigue memorie d' infanzia e di guerra, un raccapricciante album fotografico risfogliato anno dopo anno, recriminazioni incrociate, grottesche mascherate e brindisi spettrali, si consuma un rito fuori tempo che precipita verso un finale sospeso tra il dramma e la tragica ironia, come tutta la commedia stessa, definita da Benjamin Heinrichs "il più complicato, il più sinistro, il testo migliore di Bernhard". Si tratti di farsa o tragedia, non c' è possibilità di interrompere la recita prima della penosa conclusione. Il prossimo appuntamento al Teatro Comunale di Russi sarà martedì 30 gennaio con Enrico IV, di Luigi Pirandello nell' adattamento di Carlo Cecchi. La prevendita dei biglietti si svolgerà negli orari di biglietteria: martedì dalle 10.00 alle 12.00, giovedì dalle 16.00 alle 19.00, sabato dalle 10.00 alle 12.00. Nei giorni di spettacolo l' apertura della biglietteria sarà effettuata dalle 19.30 alle 20.45. I biglietti sono disponibili anche on line su www.vivaticket.it. Per informazioni relative a spettacoli, abbonamenti e servizi di biglietteria: Teatro Comunale di Russi Via Cavour, 10 Tel. 0544/587690 |email: teatrocomunalerussi@ater.emr.it www. comune.russi.ra.it Tutti i giorni feriali dalle 10:00 alle 12:00 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 4
5 gennaio 2018 Pagina 60 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cronaca RUSSI Jack e il fagiolo, spettacolo per bimbi CONTINUA la rassegna 'Bambini a teatro' al Comunale di via Cavour a Russi. Stasera alle 20.45 andrà in sena 'Jack e il fagiolo magico' del gruppo La Baracca Testoni Ragazzi. Ingresso gratuito; 0544.587641. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 5
5 gennaio 2018 Pagina 50 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cronaca PIANGIPANE Sanità, «Il Consiglio deve valutare» «A novembre, il sindaco de Pascale ha affermato che era diventata 'operativa la Casa d e l l a S a l u t e d i Russi, n e l l a S e d e d i Piangipane', la quale aveva trovato spazio 'in un' area messa a disposizione dal Comune, presso il Consiglio territoriale di Piangipane'». L' opposizione in consiglio poi precisa: «La Casa della Salute di Russi è attiva dal 2013 e la dichiarazione significava che anche Piangipane ne aveva finalmente ricevuto una sede, sia pure nel vecchio Centro civico. Ed era lo stesso corridoio del primo piano, a fondo cieco e senza ricambio d' aria, a lato del quale già da tempo operavano i tre medici di base. L' inadeguatezza sollevò la protesta degli utenti. Di qui, la richiesta di chiarimenti espressa nel Consiglio territoriale dal vice presidente Carnicella, a cui il presidenteCanducci non ha mai dato riscontro. Parallelamente, il consigliere Umberto Grandi, presidente della commissione territoriale della Sanità, a v e v a i n t e r p e l l a t o C a n d u c c i p e r concordare insieme a lui la convocazione della commissione allo scopo di approfondire le problematiche del servizio». I consiglieri continuano: «Siamo però venuti a conoscenza della seguente affermazione di Patrizia Strocchi, consigliere comunale PD e residente a Piangipane: 'Il Consiglio Territoriale e io abbiamo segnalato subito a chi di competenza il problema della Sala d' aspetto e chiesto un sopralluogo'». «Ne eravamo all' oscuro e abbiamo scoperto che il sopralluogo era già avvenuto, con lo stesso Canducci, Strocchi, l' Ausl e la capo di gabinetto del sindaco, giungendo a stabilire le 'migliorie' alla situazione». «L' opposizione continuano i consiglieri ha i numeri perché il Consiglio territoriale si riunisca per valutare le presunte 'migliorie' e la rispondenza della cosiddetta "sede della Casa della Salute' ai servizi di sanità pubblica che spettano a Piangipane. Dobbiamo tuttavia stigmatizzareil comportamento irrispettoso verso il Consiglio adottato dal suo presidente». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 6
5 gennaio 2018 Pagina 11 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Manovra. Enti ricerca, incremento da 350mila euro Dalla lotta alla povertà alla Xylella, i 43 fondi nella legge di bilancio roma Dalla promozione del libro e della lettura all' antibracconaggio ittico passando per il trattamento accessorio dei dirigenti medici, la conservazione degli archivi di partiti e sindacati e la rottamazione dei carri merci. Spaziano a tutto campo i 43 fondi in formato sia "mega" che "mini" della legge di bilancio per il triennio 20182020. Escluse le maxi poste legate al rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici e a l s o s t e g n o d e g l i investimenti, la dote dei fondi di vecchia e nuova istituzione vale nel 2018 oltre 902 milioni, che salgono a 1,8 miliardi considerando anche i 900 milioni destinati al rifinanziamento delle missioni internazionali di pace. I più pesanti sono i Fondi ad ampio impatto su famiglie e sviluppo come quelli per il contrasto della povertà (con una dotazione aggiuntiva di 300 milioni nel 2018, 700 nel 2019 e 783 nel 2020) e per le imprese al Sud (150 milioni spalmati su più anni). Con una fisionomia micro si presentano invece l' incremento del fondo ordinario per gli enti di ricerca vigilati dal Miur (350mila euro nel 2020) e una lunga serie di "contenitori" di risorse da 1 milione di euro l' anno. È il caso del rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le imprese agricole colpite dal batterio "Xylella fastidiosa", dal Fondo per l' antibracconaggio ittico, così come quelli per l' assistenza di bambini affetti da malattia oncologica e per il programma di ricerche nell' Artico. Andando per settori di spesa, abbastanza lungo è l' elenco dei nuovi Fondi e di quelli rifinanziati nel settore dell' agricoltura. Della lista, dopo i numerosi ritocchi apportati da Camera e Senato al testo originario della manovra, fanno parte, tra gli altri, il Fondo per l' emergenza avicola (15 milioni nel 2018 e 5 nel 2019) e quello per le imprese agrumicole (2 milioni nel 2018, 4 nel 2019 e altrettanti l' anno successivo). Per la pubblica amministrazione arriva il nuovo Fondo per l' innovazione sociale che sarà chiamato ad alimentare studi di fattibilità per il funzionamento o il miglioramento della macchina amministrativa (5 milioni nel 2010 e 10 l' anno nel biennio successivo). Sul fronte della scuola e dell' università, oltre alle risorse per stabilizzazioni e assunzioni, la manovra incrementa di 5 milioni nel 2018, 10 nel 2019 e 35 milioni nel 2020 il fondo per la statizzazione degli istituti superiori musicali non statali e delle Accademie delle belle arti non statali. In questa sorta di competizione tra "contenitori" di risorse non poteva mancare lo sport con il Fondo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 7
5 gennaio 2018 Pagina 18 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Tracciabilità dei rifiuti. Prorogate le sanzioni ridotte per la mancata iscrizione e l' omesso versamento Sistri, formulari anche digitali I commi 1134 e 1135 dell' unico articolo della legge di Bilancio per il 2018 ridisegnano la tracciabilità dei rifiuti. Il primo reca la ormai consueta "proroga Sistri" d i f i n e a n n o ; i l secondo conferisce dignità informatica al formulario e al registro cartacei e delega il ministero dell' Ambiente a individuare le procedure di recupero dei contributi Sistri dovuti e non pagati. In ordine alla cosiddetta "proroga Sistri", il dispositivo agisce sull' articolo 11, commi 3 bis e 9bis del decreto legge 101/2013 (legge 125/2013) e stabilisce che le sanzioni per la non corretta operatività sul Sistri non saranno applicabili «Fino alla data del subentro nella g e s t i o n e d e l servizio d a p a r t e d e l concessionario» individuato mediante gara d' appalto gestita da Consip «e comunque non oltre il 31 dicembre 2018». Restano, invece, operanti e ridotte della metà le sanzioni per la mancata iscrizione e l' omesso versamento del contributo Sistri. Fino ad allora, si applicano i tradizionali obblighi di tracciabilità per formulari, registri e Mud di carta e relative sanzioni. Per gli obbligati, si aggiunge il Sistri fatto di chiavette Usb e black box (distribuite per un totale di 641.746 unità), schede, chiavi di accesso e collegamenti on line sempre interrotti. A marzo, il Tar del Lazio dovrà pronunciarsi sulla legittimità dell' aggiudicazione della gara per l' affidamento d e l Sistri. Nonostante il Sistri attuale sia un paradosso, ad oggi, sono circa 78mila le imprese tenute a usarlo. In origine, erano 398.160. Il Sistri è costato tanto: i "contributi versati dagli utenti" ammontano a 187.251.865 euro. Tanto rumore per nulla. Non basta, l' attuale concessionaria Selex Se.Ma. Spa, come anticipo dei costi di produzione, riceverà 10 milioni di euro anche per il 2018. Il nuovo comma 1135 aggiunge l' articolo 194bis al Dlgs 152/2006 ("Codice ambientale") per semplificare registro e formulario e per recuperare i contributi Sistri non versati. L' informatizzazione delle pratiche burocratiche, consente (e non obbliga) la semplice tenuta digitale di registri e formulari. Il ministero dell' Ambiente può emanare un decreto che predisponga il formato. Dal 1° gennaio 2018 la quarta copia del formulario può essere trasmessa anche mediante Pec. Fatta salva questa trasmissione, si ritiene che il decreto sia necessario e che, fino ad allora, chi sceglie il digitale non possa ancora rinunciare alla carta. Il tutto vale anche per i soggetti non tenuti a Sistri. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 9
5 gennaio 2018 Pagina 18 Il Sole 24 Ore
5 gennaio 2018 Pagina 18 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Sviluppo urbanistico, Registro fisso per i patti tra pubblico e privati Esenzione per le imposte ipotecarie e catastali Imposta d i r e g i s t r o i n m i s u r a f i s s a e d esenzione dalle imposte ipotecaria e catastale per gli atti preordinati alla trasformazione del territorio posti in essere mediante accordi o convenzioni tra privati ed enti pubblici, nonché per gli atti attuativi dei primi. È quanto riconosce la legge di Bilancio 2018, n. 205/17, con una catena di rinvii. L' articolo 1, comma 88, aggiunge un secondo comma all' articolo 20 della legge 10/1977 (cosiddetta legge Bucalossi) e fa rinvio, per tali atti, al trattamento tributario previsto dal comma 1 dello stesso articolo 20. L' articolo 20, comma 1, rinvia, a sua volta, per i provvedimenti, le convenzioni e gli atti d' obbligo previsti nella stessa legge Bucalossi alle agevolazioni di cui all' articolo 32, comma 2, del Dpr 601/1973. L' articolo 32, che è l' anello iniziale, dispone che gli atti di trasferimento delle aree Peep e Pip sono soggetti a imposta di registro in misura fissa e sono esenti dalle imposte ipotecaria e catastale; stesso trattamento per gli atti di cessione a titolo gratuito di tali aree a favore dei Comuni. Si tratta di una neverending story. Con l' articolo 10 del Dlgs 23/2011 erano state soppresse tutte le esenzioni e le agevolazioni tributarie, anche se previste in leggi speciali, relative agli atti di cui ai commi 1 e 2 della tariffa, parte prima, allegata al Tu dell' imposta di registro. Il decreto sblocca Italia ha "ripristinato" l' agevolazione prevista dall' articolo 32 del Dpr 601/1973. La legge di Stabilità 2016 ha poi chiarito che l' articolo 32 si applica indipendentemente dal titolo di acquisizione della proprietà da parte degli enti locali (articolo 1, comma 58). La legge 205/2017 dipana ora alcuni residui dubbi interpretativi. È necessario e sufficiente che si tratti di accordi o convenzioni tra privati ed enti pubblici. Due conseguenze: il limite dell' edilizia residenziale pubblica non sembra più attivo; il regime di favore prescinde dalla natura pubblica degli immobili trasferiti. È quindi accolta l' interpretazione suggerita dal notariato nello studio 46/2015. L' agevolazione di cui all' articolo 32 si applica anche alle convenzioni e agli atti di cui all' articolo 40bis della legge provinciale di Bolzano 13/1997 per i quali non siano ancora scaduti i termini di accertamento e di riscossione o rispetto ai quali non sia stata emessa sentenza passata in giudicato. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 11
5 gennaio 2018 Pagina 18 Il Sole 24 Ore
5 gennaio 2018 Pagina 20 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Enti locali. Non contano i tetti di orario contrattuali ma solo quelli stabiliti per legge Straordinari liberi per le elezioni Durante le consultazioni elettorali e referendarie, gli enti locali p o s s o n o f a r svolgere lavoro straordinario senza computarlo nei limiti fissati dalla contrattazione collettiva o dalla legge (massimo 250 ore). Non possono invece derogare agli altri limiti stabiliti dal Dlgs 66/2003, ad esempio, su durata massima settimanale, pause o riposi giornalieri, se non previsto da apposito decreto del Ministero del lavoro, di concerto c o n q u e l l o p e r l a F u n z i o n e pubblica. L o afferma la nota n. 4137 del 27 settembre 2006, ancora valida nel settore pubblico. Anche lo straordinario è stato oggetto di vari chiarimenti del ministero del Lavoro. Come nell' interpello n. 10 del 8 febbraio 2007, che ha chiarito che l' attività di aggiornamento e formazione professionale può essere esclusa dai limiti di legge o di contratto collettivo solo se previsto dagli stessi contratti collettivi. Così anche l' interpello n. 56 del 10 luglio 2009 ha chiarito che la sanzione amministrativa disposta dal comma 6 dell' articolo 18bis sul superamento dei limiti di straordinario va applicata una sola volta, senza moltiplicare l' importo per ciascun lavoratore interessato; ciò sia nell' ipotesi "normale" da 1 a 5 lavoratori (da 25 a 154 euro) sia in quella aggravata da 6 o più lavoratori o più di 50 giornate l' anno (da 154 a 1.032 euro e non è ammesso pagare in misura ridotta). Con la nota n. 4909 del 18 ottobre 2006 il ministero ha spiegato che la norma sulle ferie va interpretata nel senso che la contrattazione collettiva può anche ridurre il limite delle due settimane per cui è obbligatorio il godimento infraannuale, purché tale riduzione non vanifichi la richiamata funzione dell' istituto feriale e sia occasionata da eccezionali esigenze di servizio o, comunque, da «esigenze aziendali serie». © RIPRODUZIONE RISERVATA. E.D.F. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 13
5 gennaio 2018 Pagina 27 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali In Italia l' evasione fiscale ammonta a 108 miliardi L' evasione fiscale in Italia ammonta a 108 miliardi di euro l' anno. La cifra emerge da un rapporto del centro studi di Unimpresa analizzando i dati del ministero dell' Economia e delle Finanze per i periodo 20122014. In media, dalle casse dello Stato vengono sottratti ogni anno 97 miliardi di imposte e quasi 11 miliardi di contributi previdenziali. In particolare, è l' Iva a essere l' imposta p i ù evasa, con 35,7 miliardi, seguita dall' Irpef con 35 miliardi. L' evasione dell' Irap ammonta a 8,4 miliardi, mentre l' Imu si ferma a quota 4,8 miliardi. Un altro studio di Unimpresa, basato sui dati della Corte dei conti e della Ragioneria generale dello stato, analizza quante delle imposte calcolate vengano effettivamente recuperate dall' amministrazione finanziaria. Negli ultimi dieci anni, dal 2007 al 2016, l' attività di riscossione tributaria ha portato nelle casse dello Stato 119,8 miliardi, contro uno stock di arretrati che ammonta a 730 miliardi. Sul totale di 850 miliardi, dunque, è stato recuperato il 14%. Del totale di incassi da riscossione, 85 miliardi sono il frutto di attività ordinaria, mentre i restanti 35 miliardi sono legati a misure ad hoc approvate dai governi. Il record di gettito da riscossione, infatti, è stato raggiunto nel 2016 con 19 miliardi, anno in cui è stata applicata la voluntary disclosure, dalla quale sono stati riscossi 4 miliardi dalla regolarizzazione dei capitali illegalmente detenuti all' estero. Al netto della voluntary e di altri interventi non strutturali che hanno generato entrate per 8 miliardi, l' incasso si è attestato a quota 11 miliardi, in linea con il trend degli anni precedenti. Lo studio fa emergere, inoltre, che nel magazzino delle esattorie risultano iscritti molti crediti inesigibili, da contribuenti deceduti a poste inesistenti, ed erroneamente non cancellati. Secondo il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci, «i dati sono la prova di un sistema fiscale sbagliato: lo Stato pretende troppo, ha esagerato nell' alzare l' asticella del prelievo fiscale e ora si trova in bilancio poste fasulle, denaro che non recupererà mai». © Riproduzione riservata. MATTEO RIZZI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 14
5 gennaio 2018 Pagina 28 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali L' incrocio di chiarimenti sul regime di non imponibilità e inversione contabile Esportatore abituale, Iva tripla Rilevano reverse charge, split payment e rimborsi Il fornitore dell' esportatore abituale, pur in presenza delle dichiarazione d' intento, deve tener conto dell' applicazione del reverse charge quale regime prevalente rispetto a quello di non imponibilità, con ricadute positive per il recupero del credito Iva maturato che potrà essere rimborsato in via prioritaria. Al contrario, le forniture poste in essere nei confronti di soggetti esportatori abituali ma rientranti nel regime di split payment fruiscono del regime di non imponibilità. È quanto risulta dall' incrocio dei chiarimenti forniti dall' Agenzia delle entrate in merito al rapporto tra regime di non imponibilità «soggettiva» di cui all' articolo 8, lett. c), del dpr 633/72, il regime di inversione contabile (tipicamente disciplinato nell' articolo 17, comma 6, dello stesso dpr 633/72), e quello di split payment di cui all' articolo 17ter del dpr 633/72. La posizione del fornitore dell' esportatore abituale è diventata certamente più complessa alla luce delle modifiche intervenute in diversi ambiti Iva, in primo luogo per quanto riguarda la gestione delle dichiarazioni d' intento ricevute a partire dal 1° marzo 2017, nelle quali non è più possibile richiedere l' applicazione del regime di non imponibilità per un periodo temporale (tipicamente dal 1° gennaio al 31 dicembre). È infatti possibile indicare un «plafond» fino al quale il fornitore emette fattura senza Iva, ovvero l' emissione può riguardare la singola operazione. Ciò comporta che una volta effettuata l' operazione, ovvero l' esaurimento dell' importo indicato, il fornitore che non riceve altre dichiarazioni d' intento deve emettere fattura con applicazione del regime Iva ordinario, ovvero applicando la scissione dei pagamenti di cui all' articolo 17ter se la controparte è inclusa negli elenchi pubblicati dal Ministero dell' economia e delle finanze (Mef), ovvero se rientrante nell' ambito della Pubblica amministrazione. In relazione al rapporto tra non imponibilità e split payment, infatti, il recente documento di prassi (circ. 27/E/2017) ha precisato che la presenza di una dichiarazione d' intento rilasciata da parte di un soggetto rientrante tra quelli destinatari del regime di scissione dei pagamenti deve considerarsi prevalente, con conseguente applicazione della non imponibilità Iva e «consumo» del plafond (da monitorare anche da parte del fornitore). Al contrario, laddove il fornitore dell' esportatore abituale ponga in essere un' operazione soggetta a Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 15
5 gennaio 2018 Pagina 28 Italia Oggi
5 gennaio 2018 Pagina 30 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Il ministro delle infrastrutture Delrio ha firmato il decreto che ripartisce le risorse Metropolitane, fondi per 1,4 mld Finanzieranno 26 progetti. Dal Cipe già stanziati 665 mln Ancora un' iniezione di risorse per il trasporto pubblico locale. A beneficiarne saranno soprattutto le linee metropolitane e urbane su ferro nelle grandi città (Roma, Milano, Torino, Napoli, Genova, Firenze). Ma i fondi arriveranno anche a Padova, Rimini, Vicenza, Bari, Salerno, Reggio Calabria, Catania. In totale 1,4 miliardi che si aggiungono ai 665,77 milioni già approvati dal Cipe. Sono 26 i progetti che potranno essere completati grazie agli stanziamenti del decreto firmato a inizio anno dal ministro per le infrastrutture e trasporti, Graziano Delrio. A Roma andrà la fetta maggiore di risorse: 425 milioni per il rinnovo della Metro A e B (interventi di manutenzione, adeguamento dell' alimentazione elettrica, impianto idrico e antincendio, nonché acquisto di 14 nuovi treni). Per Milano arrivano 396,15 milioni (che si aggiungono ai 285,28 milioni già disponibili) destinati al primo lotto della tratta Milano Limbiate, all' acquisto di 50 nuovi tram, a interventi di manutenzione della Linea M2 e ad opere aggiuntive per la M4. A Torino andranno 223 milioni, di cui 148,14 per la tratta CollegnoCascine Vica della Linea metropolitana 1, che dispone già di 123,70 milioni. Per la città di Genova sono previsti 137,38 milioni, da destinare alla fornitura di 11 treni a trazione autonoma e alle tratte BrinCanepari e BrignoleMartinez della Metropolitana. Alla linea tranviaria 4.1 di Firenze sono assegnati 47 milioni per la tratta LeopoldaPiagge che si aggiungono a 119 milioni già disponibili. Per la metropolitana di Napoli sono stati stanziati 267,82 milioni, per la prima fase della Linea 6. Per il sistema ferroviario metropolitano di Reggio Calabria sono stati stanziati 23 milioni di euro, per la realizzazione di tre fermate e per il miglioramento tecnologico nella tratta Reggio Calabria Centrale Melito Porto Salvo. Infine a Catania vengono assegnati 59,5 milioni per la fornitura di 17 treni con trazione autonoma della linea filoviaria Circumetnea. Altri 115 milioni sono stati approvati al Cipe di dicembre per la tratta MisterbiancoBelpasso. L' individuazione degli interventi ammissibili a finanziamento è stata effettuata tenendo conto prioritariamente della maturità progettuale, dell' immediata cantierabilità, della percentuale di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 17
5 gennaio 2018 Pagina 30 Italia Oggi
5 gennaio 2018 Pagina 30 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Si alza a 50.000 la soglia per la mediazione nelle liti sui tributi locali Soglia più elevata per le controversie tributarie soggette a reclamo e mediazione a partire dal 2018. Sale da 20 a 50 mila euro il valore delle l i t i p e r l e q u a l i è imposta la procedura deflattiva. Questa regola si applica anche alle cause in cui sono parti gli enti locali. Rientrano nella nuova soglia della mediazione tutti gli atti ricevuti dal destinatario a partire dal prossimo 1° gennaio, ancorché notificati prima di questa data. Si alza, dunque, da 20 a 50 mila euro la soglia della mediazione per le controversie fiscali. La procedura di reclamo e mediazione va osservata anche per le cause in cui sono parti gli enti locali, se il tributo in contestazione non supera i 50 mila euro. L' Agenzia delle entrate, con la circolare 30/2017 emanata il 22 dicembre scorso, ha chiarito che nonostante la norma di legge faccia riferimento agli atti notificati dal 1° gennaio 2018, conta il momento in cui l' atto è ricevuto dal destinatario. Per l' Agenzia, «la notifica si considera perfezionata al momento di ricezione dell' atto da parte del contribuente». Va posto in rilievo che l' articolo 10 del dl 50/2017 oltre a innalzare a 50 mila euro il limite di valore della causa per cui il ricorso vale come reclamo in via amministrativa e il contribuente può formulare proposte di mediazione, ha differito l' efficacia della nuova disposizione a un momento successivo alla sua entrata in vigore. Infatti, è previsto che questo limite di valore si applica «agli atti impugnabili notificati a decorrere dal 1° gennaio 2018». La ratio della norma, ovviamente, è quella di deflazionare ulteriormente il contenzioso, facendo rientrare nel preventivo riesame amministrativo il maggior numero di controversie. Va sottolineato che con questa nuova soglia rientrano nelle procedure di reclamo e mediazione quasi tutte le liti sui tributi locali. È noto che queste cause, per le quali era già elevato il valore fissato a 20 mila euro, normalmente hanno una posta in palio piuttosto modesta. Pertanto dal 2018 va osservato il termine dilatorio dei 90 giorni, prima del deposito del ricorso in commissione tributaria, nei successivi 30 giorni. Una volta notificato il ricorso, ex lege, il termine per il deposito è sospeso per 90 giorni. Bisogna ricordare che la Cassazione (ordinanza 18125/2015) ha affermato che per i ricorsi tributari conta la data di spedizione, al fine di stabilire la decorrenza del termine di sospensione per reclamo e mediazione. Del resto, la rituale costituzione in giudizio del ricorrente è «ancorata alla spedizione e non alla ricezione del ricorso da parte del resistente». Sia in primo grado che in appello i ricorsi devono Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 19
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5 gennaio 2018 Pagina 31 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Anche le fondazioni rientrano nel Gap dell' ente Anche le fondazioni rientrano nel bilancio consolidato. Lo ha chiarito la Commissione Arconet (l' organismo ministeriale che sovrintende all' applicazione del nuovo ordinamento contabile d e g l i enti territoriali) nella seduta del 13 dicembre scorso 2017. Adita da una fondazione che contestava la correttezza del suo inserimento nel Gruppo amministrazione pubblica (Gap) di un comune e nel relativo bilancio consolidato, la Commissione ha confermato la correttezza dell' inclusione in quanto «dall' esame dello statuto della Fondazione» risulta che «il comune ha correttamente applicato le disposizioni del dlgs n. 118 del 2011 riguardanti l' individuazione degli enti strumentali». Ricordiamo, infatti, che ai sensi del principio contabile applicato sul bilancio consolidato (allegato 4/4 del dlgs 118) devono essere consolidati tutti gli organismi, enti e società controllati o partecipati, indipendentemente dalla loro forma giuridica e dall' attività svolta. Al di là dei casi (del tutto eccezionali) di impossibilità di acquisire i dati di bilancio (che il legislatore circoscrive a eventi eccezionali e imprevedibili come alluvioni o incendi), possono essere esclusi solo i soggetti i cui bilanci risultano irrilevanti se comparati con quello dell' ente «capogruppo» rispetto ai tre parametri dell' attivo, patrimonio netto e totale dei ricavi caratteristici. La relativa soglia ancora per il 2017 ossia in funzione del bilancio che dovrà essere approvato entro il 30 settembre 2018) è fissata al 10% (5%) per le regioni, mentre dal 2018 scenderà al 3%. Inoltre, sempre dal 2018, scatterà un meccanismo «a franchigia» in base al quale ciascun ente potrà avvalersi della clausola di irrilevanza fino alla saturazione della soglia, dovendo obbligatoriamente consolidare i soggetti restanti. Possono essere escluse, in ogni caso, le società di cui l' ente detiene una partecipazione inferiore al 1% del capitale. Sempre dal 2017, però, scatta l' obbligo di consolidare, indipendentemente dalla quota di partecipazione detenuta, tutti gli enti e le società totalmente partecipati dalla capogruppo, le società in house e g l i enti partecipati titolari di affidamento diretto da parte dei componenti del gruppo, a prescindere dalla quota di partecipazione. Al di là dell' inclusione dei soggetti posseduti al 100%, ciò comporta che nel gruppo e (soprattutto) nel perimetro devono essere inserite anche tutte le società che rientrano nel regime dell'«in house». Inoltre, occorrerà verificare se i soggetti inclusi nel gruppo hanno disposto affidamenti diretti ad altri soggetti partecipati, perché in tal caso anche questi ultimi andranno necessariamente consolidati. In entrambi i casi (in house dirette e indirette) non ci saranno scappatoie neppure per partecipazioni detenuta irrisorie. Per esempio, se un comune ha lo 0,9% della società che Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 21
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5 gennaio 2018 Pagina 31 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Le sezioni riunite della Corte dei conti hanno tracciato le linee di intervento per il 2018 Bilanci consolidati nel mirino Saranno la priorità assieme al restyling delle partecipate Con la deliberazione n. 12/2017/Inpr, le sezioni riunite della Corte dei conti hanno approvato il documento relativo alla programmazione dei controlli e delle analisi per il 2018, che definisce le priorità sulle quali, nel nuovo anno, si concentreranno le attenzioni della magistratura contabile. Fra queste, spiccano le verifiche sulle risultanze dei bilanci consolidati, oltre che sui piani di razionalizzazione delle partecipate e sulla loro attuazione. «L' esame della sezione delle autonomie», si legge nel documento, «si incentrerà soprattutto sui nuovi controlli introdotti con la novella dell' art. 147 del Tuel ad opera del dl 174/2012, che vedono nei controlli sugli equilibri finanziari, sugli organismi partecipati e sulla qualità dei servizi erogati gli strumenti operativi più idonei a individuare i punti critici della programmazione degli enti. Attraverso la lettura integrata di detti c o n t r o l l i c o n l e r i s u l t a n z e d e i bilanci consolidati, sarà possibile ottenere una visione unitaria e complessiva della gestione, da cui far emergere il grado di responsabilizzazione dell' intera organizzazione dell' ente e d i r e a l i z z a z i o n e d e g l i o b i e t t i v i d i finanza pubblica». A loro volta, le sezioni regionali dovranno concentrarsi «nel monitoraggio delle principali scelte organizzative/gestionali inerenti alle società pubbliche, tra cui la revisione straordinaria delle partecipazioni» in quanto «il monitoraggio del grado di adempimento all' obbligo della ricognizione e dei livelli di attuazione delle misure di razionalizzazione preannunciate, offre l' opportunità di rendere più stringenti valutazioni in ordine alle criticità emerse dalle altre verifiche condotte sul fenomeno delle esternalizzazioni e ai loro riflessi sugli equilibri degli enti partecipanti». Specifici approfondimenti potranno riguardare anche i bilanci consolidati, il cui obbligo di adozione, dopo vari rinvii, è stato esteso, a decorrere dal 30 settembre 2017, a tutti gli enti con popolazione superiore ai 5.000 abitanti. «A tale riguardo, le sezioni regionali avranno cura di verificare gli effetti positivi delle integrazioni al principio contabile applicato apportate dal VII correttivo, che dal 2018 considera irrilevanti i bilanci degli organismi che presentano, per tre diversi parametri (totale dell' attivo, patrimonio netto e totale dei ricavi caratteristici), una incidenza inferiore al 3%. Analoghe verifiche andranno assicurate con riferimento agli enti che versino in situazioni di deficitarietà strutturale o a quelli che abbiano in corso di attuazione piani di riequilibrio finanziario pluriennale o piani di rientro». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 23
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5 gennaio 2018 Pagina 31 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Il Caso/ Accade a Torino La Smat si chiama fuori La Smat, il colosso che gestisce il servizio idrico integrato p e r i comuni d e l l a C i t t à metropolitana di Torino, si chiama fuori dal bilancio consolidato dei suoi circa 300 soci, anche se solo per il 2017. Con una nota t r a s m e s s a n e i g i o r n i s c o r s i , l a società metropolitana acque Torino (Smat) spa, rispondendo alle «richieste pervenute da diversi enti locali» h a comunicato a i comuni che ne detengono le azioni di non rientrare nel loro perimetro di consolidamento per l' esercizio 2017. Pertanto, i bilanci consolidati che tali municipi dovranno approvare entro il 30 settembre 2018 non includeranno le risultanze economiche e patrimoniali di questa società che, nel 2016, ha fatto registrare oltre 411 milioni di ricavi, un margine operativo lordo di quasi 150 milioni e immobilizzazioni nette per oltre 730 milioni. Alla base dell' autoesclusione di Smat un passaggio contenuto nell' allegato 4/4 al dlgs 118/2011, che, limitatamente agli anni 2016 e 2017, taglia fuori le società quotate, ovvero quelle emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati. Ed è il caso della società piemontese, che nel 2017 ha emesso un prestito obbligazionario. La posizione di Smat è pienamente fondata sul piano giuridico, ma impone alcune riflessioni su uno strumento, il bilancio consolidato, che rappresenta una delle ultime new entry nel panorama della contabilità pubblica. Esso ha imposto notevoli costi amministrativi alle amministrazioni, con risultati in termini di capacità di rappresentare la situazione effettiva dei «gruppi enti locali» assai modesti. In questa prospettiva, il caso Smat è esemplare: quest' ultima è stata consolidata nel 2016, non lo sarà nel 2017 e tornerà a esserlo nel 2018, generando una incomprensibile discontinuità nei dati esposti nei consolidati. Vicende come quella di Smat rendono del tutto aleatorio l' impatto dell' art. 1, comma 866, della recente legge di Bilancio, che consente fino al 2020 agli enti di utilizzare i proventi delle alienazioni patrimoniali per estinguere i propri prestiti, ma solo laddove essi dimostrino, in relazione al consolidato dell' anno precedente, un rapporto equilibrato (superiore a 2) fra immobilizzazioni e debiti da finanziamento. Le recenti modifiche apportate all' allegato 4/4 hanno tentato di porre rimedio a tali paradossi, ma con risultati piuttosto modesti che rendono necessario un nuovo, incisivo intervento da parte del legislatore. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 25
5 gennaio 2018 Pagina 31 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Niente proroga per la decurtazione Revisori, basta tagli ai gettoni Niente più obblighi di decurtazione dei compensi spettanti ai revisori dei conti. La manovra 2018, infatti, non ha prorogato la disposizione contenuta nell' art. 6, comma 3, del dl 78/2010, la quale imponeva alle amministrazioni pubbliche una riduzione, nella misura del 10% dell' importo risultante alla data del 30 aprile 2010, degli emolumenti comunque corrisposti ad «organi di indirizzo, d i r e z i o n e e c o n t r o l l o , consigli d i amministrazione e organi collegiali comunque denominati ed ai titolari di incarichi di qualsiasi tipo». C o m e n o t o , t a l e previsione, s e c o n d o i l consolidato orientamento della Corte dei conti, trovava applicazione anche con riferimento ai compensi percepiti dai componenti degli organi di revisione economicofinanziaria. Come ricorda il sito della Deflino&Partners, quindi, nulla osterà più al completo recepimento da parte degli enti locali delle indicazioni operative fornite dall' Osservatorio sulla finanza e la contabilità degli enti locali con atto di orientamento n. 1 del 13 luglio scorso, col quale il ministero dell' interno ha ritenuto opportuno fissare dei criteri di individuazione dei limiti minimi nella determinazione del compenso spettante ai revisori degli enti locali; limite minimo che per ragioni di «adeguatezza, sufficienza, congruità e rispetto del decoro della professione» va individuato nel limite massimo previsto per i revisori della fascia demografica immediatamente inferiore a quella dell' ente di appartenenza. Per i revisori dei comuni con meno di 500 abitanti e per quelli delle province sino a 400 mila abitanti, invece, il limite minimo non può essere inferiore all' 80% del compenso base annuo lordo stabilito per le predette fasce di appartenenza. In tal modo, del resto, si eviteranno anche problemi di compatibilità con il principio dell' equo compenso, recentemente introdotto nel nostro ordinamento. FRANCESCO CERISANO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 26
5 gennaio 2018 Pagina 32 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali In generale le gare sono cresciute del 6% in numero e del 19,7% in valore sul 2016 per il Cresme Appalti Anas triplicati nel 2017 In gara lavori per 2,5 mld: per nuove opere solo 400 mln Riprende il mercato dei lavori pubblici n e l 2017 dopo il crollo del 2016; triplicano in valore i contratti messi in gara dall' Anas (2,5 m i l i a r d i ) e d i 2 , 5 v o l t e q u e l l i d e l settore ferroviario, ma anche le altre stazioni appaltanti hanno affidato più contratti e per valori superiori al 2016 (oltre il 12%). È quanto, sia pure provvisoriamente e in attesa dei dati definitivi, si può dedurre dai primi elementi concernenti l' andamento del 2017 per il settore degli appalti pubblici. Il primo dato significativo riguarda l' Anas che in tutto l' anno scorso ha messo in gara quasi 2,5 miliardi di euro, tre volte il valore del 2016, anno che aveva visto però diversi mesi di blocco a causa dell' entrata in vigore del nuovo codice dei contratti pubblici, ora a regime. Per la società di via Mozambano le risorse sono finite soprattutto in lavori di manutenzione (1,5 miliardi), mentre sono stati 400 milioni gli appalti per nuove opere e 500 milioni per servizi e f o r n i t u r e d i beni. A dicembre, in particolare, sono stati pubblicati, fra gli altri, nuovi bandi per accordi quadro inerenti lavori di manutenzione per corpo stradale (220 milioni di euro), per sistemazione dei versanti rocciosi e protezione del corpo stradale (80 milioni), per adeguamento delle barriere di sicurezza e posa in opera di barriere stradali (75 milioni). A questi bandi si devono poi aggiungere i sei, sempre per accordi quadro, per servizi di ingegneria e architettura che cumulano un totale di 136 milioni a base d' asta. L' ottima performance di Anas non è però isolata stando ai dati diffusi da Cresme, come anticipazioni sul dato definitivo del 2017, che hanno visto un po' tutte le stazioni appaltanti migliorare i numeri dell' anno precedente, ancorché da considerare annus horribilis specialmente per il settore dei lavori. Ecco quindi che in tutto le gare aumentano di oltre il 6% in numero (circa 17.800) e del 19,7% in valore rispetto al 2016. La parte del leone la fanno, come detto, l' Anas ma anche Rfi e quindi il settore ferroviario che, diversamente da Anas, può contare sulle più flessibili regole dettate per i settori speciali: il comparto ferroviario ha visto la messa in gara di quasi 6 miliardi (2,5 volte il valore del 2016) per 230 procedure, con una spinta non indifferente anche sul lato della digitalizzazione (vedasi il sistema di qualificazione Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 27
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