BREVE RELAZIONE SULLE OPPORTUNITA' COMMERCIALI PER LE IMPRESE ITALIANE - B2B

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BREVE RELAZIONE SULLE OPPORTUNITA’ COMMERCIALI PER LE
IMPRESE ITALIANE

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LE OPPORTUNITA’ COMMERCIALI PER LE IMPRESE ITALIANE

PREMESSA – CHI SIAMO
IKE – B2B, “Italia-Kazakhstan-Eurasia – Business-to-Business”, è una società Italo-Kazaka, con
sede nella Repubblica del Kazakhstan nella capitale Nur-Sultan (Astana), nata con lo scopo di
proporre a tutte le tipologie di imprese italiane servizi per la loro internazionalizzazione nel
mercato del Kazakhstan e in quello Euroasiatico.
IKE – B2B è una piattaforma di incontro, cioè l’organizzazione di tavoli di lavoro mirati a proporre, sia
da parte italiana che da parte kazaka, i propri prodotti e servizi con il fine ultimo, di entrambi i soggetti,
di acquistare e vendere. Le imprese italiane che si recano in Kazakhstan affidando l’organizzazione
della loro promozione ad IKE – B2B acquisiscono un pacchetto di servizi commerciali e di
marketing strategico finalizzati a vendere nell’area asiatica del mondo:
         ▪   Organizzazione di eventi fieristici.
         ▪   Sviluppo e consolidamento di contatti commerciali.
         ▪   Servizi di interpretariato commerciale.
         ▪   Servizi di web marketing mirato.
         ▪   Gestione del viaggio business (Volo, Hotel, Trasferimenti in loco, etc.)
I settori merceologici italiani a cui viene proposta la piattaforma “IKE-B2B” sono:
         ▪   Turismo: Ricettività in generale e ristorazione.
         ▪   Agroalimentare di eccellenza: vino, olio, formaggi, salumi, confetture, etc.
         ▪   Agricoltura.
         ▪   Moda italiana.
         ▪   Arredamento ed edilizia.
         ▪   Ingegneria.
         ▪   Altro ancora.

PERCHE' INTERNAZIONALIZZARE
In Italia la grande recessione del 2008 ha cambiato nel profondo le abitudini e le visioni di buona
parte della nostra società che si regge da sempre sul lavoro delle aziende di media e piccola
dimensione. La crisi economica ha messo le nostre imprese nella condizione necessaria di
trasformarsi, ripensando a nuove idee di business e, di conseguenza, a come ristrutturare la loro
impresa. Per troppo tempo in Europa, a causa di una mentalità perdente, c‘è stata l’idea che tutto il
mondo fosse in crisi. Ma non è successo proprio questo in quanto sia l’Asia che l’Africa e anche gli
Stati Uniti sono cresciuti e solo da noi si è registrata così tanta sofferenza.

          IKE – B2B – BC Emerald Tower – 10 Kunayeva Street, 010000 Nur-Sultan – Kazakhstan

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Internazionalizzare la propria impresa all’Estero è un processo necessario in un mondo globalizzato
per riuscire a vendere o a produrre in quanto come la concorrenza straniera propone i suoi prodotti
o servizi in Italia, altrettanto deve fare il piccolo, medio e grande imprenditore italiano fuori dai propri
confini nazionali. Molti sono i vantaggi che derivano da un processo di internazionalizzazione,
benefici che si trasformano in evidenti ragioni per iniziare a operare con i mercati esteri: aumento dei
ricavi, vantaggi fiscali, reperimento di finanziamenti, diversificazione del rischio, nuove partnership e
sinergie che generano nuove idee.

SIMEST
Oggi lo Stato italiano mette in campo tutta una serie di strumenti per sostenere le imprese italiane
nei loro processi di internazionalizzazione. SIMEST è la società del Gruppo Cassa depositi e
prestiti che dal 1991 sostiene la crescita delle imprese italiane attraverso l’internazionalizzazione
della loro attività.

E’ controllata al 76% dalla SACE ed è partecipata da primarie banche italiane e associazioni
imprenditoriali. Affianca l’impresa per tutto il ciclo di espansione all’estero, dalla prima valutazione di
apertura ad un nuovo mercato, all’espansione attraverso investimenti diretti. Opera
attraverso finanziamenti per l’internazionalizzazione, il supporto del credito alle esportazioni e
la partecipazione al capitale di imprese. SIMEST, insieme a SACE, fa parte del Polo dell'Export e
dell'Internazionalizzazione del Gruppo CDP, un unico punto di contatto per le imprese che vogliono
competere e crescere a livello internazionale. Aderisce al network EDFI - European Development
Financial Institutions, ed è partner delle principali istituzioni finanziarie mondiali.

                                      PERCHE’ IL KAZAKHSTAN

            Forma di stato              Repubblica Presidenziale
            Superficie                  2.7 milioni Kmq
            Lingua                      Kazako (di Stato) e Russo (ufficiale)
            Religione                   Musulmani sunniti 70%.
                                        Cristiano ortodossi 25%.
                                        Altre religioni 5%.
            Moneta                      Tenge

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Tra i Paesi che da molti anni crescono c’è il Kazakhstan una nazione stupenda ricca di storia, arte,
cultura e dagli itinerari paesaggistici incantevoli. Indipendente dal 1991 il Kazakhstan, più grande
dell’Europa e circa 9 volte l’Italia, con poco meno di 20 milioni di abitanti conta un’infinita quantità di
risorse naturali disponibili: petrolio, gas, uranio, argento, piombo, zinco, tungsteno, ecc.
Dal 1992 in poi i rapporti tra Italia e Kazakhstan si sono costantemente rafforzati, in un quadro
costante di dialogo e di mutui benefici. Le molte affinità fra Italia e Kazakhstan fanno sì che le due
nazioni siano da sempre amiche. Da qui nasce l'interesse di entrambi gli Stati di sviluppare
maggiormente le loro già ottime relazioni. Nell’ambito del commercio e dell’economia l’intesa tra Italia
e Kazakhstan è stata poi recentemente rafforzata durante il forum economico organizzato il 27 giugno
2015 a Milano, in occasione di Expo 2015. Con la partecipazione del Presidente della Repubblica
del Kazakhstan e il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana sono stati stipulati
accordi commerciali per oltre 500 milioni di dollari.
L’Italia risulta tra i principali investitori europei in Kazakhstan, in particolare con riferimento al
settore petrolifero e a quello delle costruzioni. Sin dall’indipendenza del Paese ENI ha svolto un ruolo
centrale nello sviluppo economico del Kazakhstan. Oggi detiene il 29,25% del mega giacimento di
Karachaganak (Nord-Ovest) e il 16,81% di quello off-shore di Kashagan (Caspio), uno dei più
importanti al mondo, la cui entrata in produzione, dopo le difficoltà tecniche emerse nel 2013,
dovrebbe avvenire entro il 2016. Rilevanti anche gli interessi del Gruppo Todini-Salini-Impregilo,
presente in Kazakhstan, con la Todini, sin dal 2000, e oggi impegnato nella realizzazione di vari tratti
del corridoio stradale Europa Occidentale – Cina Occidentale ed in altre opere viarie nel Paese.
Oltre a queste, si segnalano importanti investimenti di società partecipate da ENI (Saipem),
dell’indotto petrolifero (Rosetti Marino, Bonatti, Sicim), ma anche nelle infrastrutture e servizi (Renco),
nel settore anti-incendi (Eusebi impianti) e nel trasporto-logistica (Ocean di Trieste, Savino del Bene,
Tuvia). Recentemente IVECO si è stabilita nel Paese con unità produttive (linee di assemblaggio di
veicoli commerciali). Le joint-venture sono circa un centinaio. Sotto il profilo istituzionale lo sviluppo
della collaborazione economica fra Italia e Kazakhstan è promosso in primis dal Gruppo di Lavoro
intergovernativo per la cooperazione economica e industriale, la cui ultima sessione si è tenuta a
Roma il 17 febbraio 2015. Il 28 gennaio 2016 il Ministro per le Risorse Agricole Maurizio Martina ha

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incontrato ad Astana il Vice-Primo Ministro Sagyntayev, il Ministro dell’Agricoltura Mamytbekov e la
dirigenza di Expo Astana 2017.
Il Kazakhstan non è solamente uno dei primi dieci Paesi al mondo che distribuiscono petrolio e gas
ma anche uno dei più forti produttori mondiali di farine in grado di sostenere il consumo alimentare
della nostra “vecchia Europa”. Il Kazakhstan è un Paese con una disponibilità territoriale per
l’agricoltura veramente immensa, per noi Europei quasi inimmaginabile ma oggi la sua coltura
preminente è il cereale. La monocoltura del grano ha posto il Kazakhstan nella stringente necessità
di provvedere all’autosufficienza alimentare del Paese e oggi la dirigenza centrale si è prodigata in
una serie di piani per l’agricoltura tali da far aumentare i prodotti coltivati puntando sulla necessaria
modernizzazione di tutte le tecniche agricole e produttive.
In Kazakhstan oltre ai tipici bazar trovano spazio, a pochi isolati di distanza, nascenti e grandi centri
commerciali con un modello tipico occidentale. La giovane e dinamica popolazione kazaka sta
adottando uno stile di vita sempre più europeo ed esige sia in campo alimentare che in altri settori
merceologici accesso a tutti i nuovi prodotti di consumo. Il Paese ha una forte necessità di impianti
di lavorazione con i quali si producano cibi per il consumo di massa ma in generale di avvicinarsi
sempre di più a tutta la gamma dei beni di consumo alla pari dei mercati esteri soprattutto europei.
Per questo motivo pensiamo alla forte attrattiva e al fascino per la cultura italiana e per il “Made
in Italy” un brand molto forte in Kazakhstan che ci sostiene e ci favorisce agli occhi del consumatore
locale.

PERCHE' INVESTIRE IN KAZAKHSTAN
Il Kazakhstan possiede risorse naturali in grandissima quantità. Occupa il 12° posto nel mondo per
le riserve di petrolio ed il 14° per le riserve di gas. Il Kazakhstan è inoltre il 1° Paese al mondo per la
produzione di uranio, ed il 2° per le sue riserve. Sono presenti in grande quantità carbone, zinco,
tungsteno, bario, argento, piombo, cromo, rame, fluorite, molibdeno e oro. Il Kazakhstan è una
nazione giovane, dinamica, effervescente, piena di energie, molto stabile economicamente e in 23
anni ha fatto passi da gigante grazie alla guida saggia e visionaria del suo indiscusso Presidente
Nursultan Nazarbayev che ha puntato molto sullo sviluppo.
Fa parte, insieme alla Federazione Russa, Bielorussia, Armenia e Kyrgyzstan, dell'Unione
Economica Euroasiatica, area che presenta una capacità di mercato di circa 170 milioni di persone.
L'Unione apre pertanto agli investitori prospettive per la realizzazione di progetti di investimenti sul

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territorio kazako con l'ulteriore possibilità di commercializzare, senza restrizioni ed ostacoli, anche
sui mercati dell’Unione Economica Euroasiatica stessa.
Oggi nel Paese il reddito pro capite è in continuo aumento e questo è motivo di grande interesse
per l’investitore straniero, soprattutto per l’imprenditore italiano. Il governo negli ultimi anni ha avviato
una serie di riforme che mirano tutte ad allargare la sua economia diversificandola da quella
principale, legata da sempre all’esportazione delle materie prime. Gli obiettivi principali sono lo
sviluppo della rete di collegamenti stradali e ferroviari, l'industria agroalimentare e la manifattura. Nel
Paese non è presente una industria manifatturiera di alta qualità. Tale lacuna offre all'esportatore
italiano la possibilità di trovare sbocchi di mercato in settori quali l’abbigliamento, la gioielleria, il
design, e i prodotti alimentari di alto valore aggiunto. Particolare attenzione va prestata in tali comparti
al canale di vendita, che deve essere mirato ad una clientela di reddito medio alto.
Si vuole, poi, rafforzare il sistema d'innovazione nazionale e creare una classe manageriale
capace di affrontare le nuove sfide del Paese: si pensi alla “Nazarbayev University”, l'istituto
universitario accademico del paese, fondato su iniziativa del presidente con l’obiettivo di diventare
un’università di ricerca a livello globale.
Nel 2017 la Banca mondiale ha premiato il Kazakhstan, facendolo salire di 21 posizioni rispetto
all’anno precedente, proprio per la capacità del suo governo di attuare numerose riforme con
l'intento di favorire una sempre maggiore apertura al commercio internazionale ed agli investimenti
dall'estero.

La “Strategia 2050” annunciata nel 2012 che vuole portare la nazione tra le 30 economie più
sviluppate al mondo entro il 2050, l’adesione del Kazakhstan all’OMC (Organizzazione Mondiale
del Commercio) avvenuta nel 2015, il lancio del "Piano dei 100 Passi" con un ampio programma di
riforme strutturali che mirano alla privatizzazione delle principali compagnie statali, a riformare il
sistema bancario e a ripensare il settore agricolo, EXPO 2017, sono tutti elementi che denotano una
forte volontà di attrarre investitori stranieri e per noi italiani vuol dire incoraggiare, incentivare,
l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese italiane che troveranno sempre più spazio nel
futuro economico di questo Paese.

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DOVE INVESTIRE IN KAZAKHSTAN
Il Kazakhstan è un mercato molto attraente per gli investitori italiani. Al fine di stimolare e tutelare
gli investimenti dall'estero sono state create, in Kazakhstan, 10 zone economiche speciali, zone
franche (SEZ Special Economic Zones) e progetti già delineati.
In ognuna di queste zone la merce ha accesso libero e diretto al mercato comune dell'Unione
Economica Euroasiatica che comprende Federazione Russa, Bielorussia, Armenia e Kyrgyzstan e
che attrae circa 170 milioni di consumatori. Gli investimenti esteri in Kazakhstan, nelle zone
economiche speciali, beneficiano per 10 anni di un regime fiscale esentasse, sia per ciò che
riguarda le imposte societarie che per quelle fondiarie. Inoltre, tra gli incentivi, sono compresi anche
la sospensione delle imposte sui patrimoni mobiliari per 8 anni e il rimborso del 30% dei costi per la
costruzione di nuovi impianti produttivi.
Avviare oggi un’attività di impresa in Kazakhstan è semplice dal punto di vista burocratico tanto che
operano con successo più di 8000 aziende con partecipazione straniera. I settori maggiormente
interessanti per investire sono:
    ▪   Prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio.
    ▪   Prodotti della metallurgia.
    ▪   Prodotti per l'agricoltura, la pesca e la silvicoltura.
    ▪   Costruzioni e artigianato.
    ▪   Energia verde, elettrica, gas, vapore, aria condizionata e da fonti rinnovabili.
    ▪   Macchinari di impiego in generale.
    ▪   Robotica e nanotecnologia.
    ▪   Ingegneria genetica in agricoltura.
    ▪   Tecnologia aerospaziale.
    ▪   Servizi di alta tecnologia nel campo geologico e ingegneristico.

Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
Con una produzione pari al 3% del petrolio mondiale il Kazakhstan è tra i 15 più grandi produttori di
petrolio e tra i primi 10 per riserve, per un ammontare di oltre 40 bilioni. Il Paese ha, inoltre, 1,5 trilioni
di metri cubi di riserve di gas e si posiziona tra i primi 15 stati al mondo per riserve di gas. L’ Oil &
Gas è dunque di gran lunga il principale settore dell'economia kazaka (oltre l’80% di esportazioni
kazake riguardano i prodotti petroliferi) e con un potenziale ulteriore sviluppo nei prossimi anni: si
prevede, entro il 2020, un aumento di circa il 25% della produzione petrolifera grazie ai nuovi progetti
ed investimenti.
Queste caratteristiche dunque rendono tale settore uno tra i più attraenti per gli investitori esteri. Gli
obiettivi principali del settore petrolifero del Kazakhstan sono:
    ▪   Aumentare il volume e migliorare la qualità dei prodotti petroliferi.
    ▪   Sviluppare la produzione petrolchimica, favorire la nascita di piccole e medie imprese nel
        settore Oil & Gas e la produzione di prodotti innovativi ad alto valore aggiunto.
    ▪   Ridurre l’impatto ambientale dell'attività petrolifera.

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Le infrastrutture attualmente operative in Kazakhstan sono 3 raffinerie nelle città di Pavlodar,
Shymkent ed Atyrau per le quali sono in corso progetti di ammodernamento per accrescerne le
capacità di raffinazione ed il miglioramento della qualità dei prodotti raffinati. Il Governo ha annunciato
anche il progetto di realizzazione di una quarta raffineria nel Nord del Paese. Progetti di
ammodernamento sono stati avviati anche nel settore degli impianti petrolchimici. Tuttavia, il rinvio
dell'entrata in produzione del grande giacimento di Kashagan, gestito da un consorzio partecipato da
Eni, di cui hanno beneficiato numerose imprese italiane, e le politiche governative kazake rivolte a
favorire fortemente il cosiddetto “local content" sia in termini occupazionali che di commesse, tende
a ridurre a breve e medio termine le opportunità per le nuove commesse. Nei prossimi anni, con
tempi variabili a seconda dei progetti (ampliamento di Tengiz e Karachaganak ed entrata in
produzione di Kashagan), sono in ogni caso previsti nuovi programmi di investimento che potrebbero
aprire nuove opportunità: ad esempio la fase di espansione di Tengiz, gestita dal consorzio TCO a
guida Chevron che ha visto la recente aggiudicazione di una importante commessa alla società
italiana Bonatti. Le imprese italiane devono cercare di presidiare un mercato in cui già sono forti
ricercando competitività (innovazione tecnologica) e inserendosi efficacemente nei processi di
procurement (vendor list, etc.) delle altre grandi multinazionali petrolifere e valutando l’opportunità di
creare joint-venture produttive in loco pur facendo attenzione ai rischi a ciò connessi.
Eni è attiva con investimenti strategici nello sfruttamento di due enormi giacimenti:
   ▪   Karachaganak, relativamente al quale ha definito nel 2012 la cessione alla compagnia
       petrolifera kazaka, KazMunayGas, insieme alle altre compagnie petrolifere (BG, Chevron,
       Lukoil) che detengono la proprietà del progetto, di una quota pari al 10%. Eni, attraverso AGIP
       KPO ed insieme a British Gas, continua ad essere l’operatore del giacimento di
       Karachaganak.
   ▪   Kashagan, dove detiene, nell’ambito del consorzio operatore NCOC, una quota del 16,81%
       ed in cui è responsabile della fase 1^ di sviluppo del progetto che dovrebbe concludersi con
       l’avvio della produzione commerciale che era stata avviata nel settembre 2013 e rinviata al
       2016-17. A regime la produzione di Kashagan dovrebbe assestarsi a 450.000 barili di petrolio,
       rendendo il giacimento, anche alla luce delle ulteriori prospettive di crescita, uno dei più
       importanti al mondo. Il nuovo piano di sviluppo della fase 1 prevede un aumento di circa il
       20% (ossia 7 miliardi USD) del bilancio (costi) precedente.

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Prodotti della metallurgia
L’industria mineraria e metallurgica è, dopo l'Oil & Gas, il settore più importante dell’economia del
Paese. Il Kazakhstan è infatti ricco di materie prime che, oltre all'estrazione ai fini di esportazione,
vengono utilizzate (carbone, alluminio, ferro, etc.) nell'ambito dell'industria meccanica, nelle
costruzioni, etc. Il Paese è tra i primi posti per i seguenti prodotti:
    ▪   Uranio - 1° Paese produttore al mondo.
    ▪   Carbone - 9° Paese produttore al mondo (119,9 milioni di tonnellate nel 2013); 8° per riserve
        (34 miliardi di tonnellate, 3,5% del totale).
    ▪   Ferro - 12° Paese produttore (24 milioni di tonnellate nel 2011); 11° per riserve (3 miliardi di
        tonnellate).
    ▪   Rame - 13° Paese produttore; 13° per riserve (7 milioni di tonnellate).
    ▪   Cromo - 2° Paese produttore (16% del totale); 1° per riserve (assieme al Sudafrica possiede
        il 95% delle riserve mondiali).
    ▪   Oro - 20° Paese produttore (46 tonnellate nel 2013); 9° per riserve (1900 tonnellate).
Le opportunità di inserimento nel settore minerario da parte degli investitori stranieri riguardano la
possibilità di offrire processi innovativi di estrazione, lavorazione e di trattamento delle materie prime
attraverso tecnologie avanzate e, nel caso di piccole e medie imprese, la possibilità di entrare come
sub-contractors, nell’ambito dei grandi progetti generalmente ad appannaggio, di altre imprese di
grandi dimensioni (kazake e di altri Paesi).

Per quanto riguarda il settore metallurgico lo Stato intende accrescere la competitività delle proprie
imprese operanti nel settore, differenziare i prodotti e aumentare la quota di prodotti ad alto valore
aggiunto con il coinvolgimento di piccole e medie imprese (considerando che a tutt’oggi il Kazakhstan
produce in gran parte semilavorati mentre importa prodotti finiti). L'industria metallurgica è
concentrata nella regione di Pavlodar e Karaganda dove le autorità offrono ai potenziali investitori
condizioni preferenziali in termini di incentivi fiscali, bassi costi di energia, etc. nell'ambito di apposite
zone economiche speciali.
Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
Il settore agricolo ha un peso relativamente modesto rispetto al PIL del Paese (4,5%) ma continua
ad impiegare quasi un quarto (24%) della popolazione attiva. Gli investimenti di capitale in tale settore
sono in crescita e hanno raggiunto nel 2012 quasi 900.000.000 USD. Il Governo ha avviato
programmi di sviluppo e di investimento volti ad accrescere e diversificare la produzione interna (il

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principale settore è attualmente quello cerealicolo) anche per soddisfare una domanda interna in
costante crescita, al momento soddisfatta attraverso soprattutto le importazioni.
A tal fine il Governo e le autorità locali hanno manifestato ampia disponibilità a favorire
partnership tra soci kazaki ed investitori stranieri sotto forma di possibili joint-venture per impianti di
trasformazione con moderne tecnologie di cui il Paese non dispone in proprio (ad esempio pastifici,
impianti di inscatolamento, macchinari e attrezzature per la lavorazione del cereale e il foraggio di
cui vi è una notevole richiesta nel Paese). Il settore agroalimentare in Kazakhstan presenta dunque
grandi potenzialità, tenuto anche conto delle prospettive fornite dal più ampio mercato dell’Unione
Doganale: Russia, Bielorussia, Armenia, Kyrgyzstan, Kazakhstan (si punta ad esempio a concorrere
sul mercato russo con la produzione ortofrutticola uzbeka).
Per quanto riguarda la zootecnia, invece, esso è uno dei rami principali del settore agricolo, ma
sconta una bassa meccanizzazione e bassi livelli di produttività. Nel settore dell’allevamento vi è un
aumento costante del numero di bestiame e pollame e un miglioramento della riproduzione di
mandria. Le principali esportazioni del Kazakhstan sono il grano e i suoi prodotti, riso, carne, e
dolciumi.

Costruzioni
Il Kazakhstan è impegnato in un massiccio piano di realizzazione di infrastrutture di trasporto e
logistica, in particolare nel settore stradale e ferroviario, ma anche delle telecomunicazioni. Sono
previsti a tal fine investimenti per il prossimo triennio di 26 miliardi USD, 9 dei quali a carico del Fondo
di Riserva nazionale. Nel settore stradale è in corso di realizzazione il cosiddetto “Corridoio Europa
Occidentale - Cina Occidentale” di circa 600 km e che vede impegnate anche imprese italiane
(Todini, Salini Costruzioni Generali Spa). Nel 2013 il Gruppo Salini si è aggiudicato, nell'ambito di
una gara indetta dalla Banca Mondiale, quattro lotti di un tratto di ulteriori 300 km tra Almaty e
Korghoz al confine con la Cina.

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Il Governo ha intenzione di investire 1,5 miliardi di euro nei prossimi due anni su progetti di
costruzione delle cinque principali autostrade di lunghezza complessiva di circa 5.500 chilometri. Ciò
comprende:
    ▪   1300 km tra Astana e Almaty.
    ▪   950 km tra Astana e Ust-Kamenogorsk.
    ▪   712 km tra Almaty e Ust-Kamenogorsk.
    ▪   1600 km tra Astana e Atyrau attraverso Aktobe e in seguito a Astrakhan in Russia.
    ▪   890 km tra Kyzylorda e Pavlodar attraverso Zhezkazgan e Karaganda.
Nel settore ferroviario sono stati avviati progetti per l'ammodernamento delle reti esistenti e lo
sviluppo di nuove, quale quella verso l'Iran attraverso il Turkmenistan, con conseguenti opportunità
per le industrie del settore (opere infrastrutturali, binari, vagoni, locomotive, impianti di elettrificazione,
etc.). E' stato avviato il piano di ampliamento dell'aeroporto di Astana e dato impulso alla cantieristica
navale nel Caspio.
Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
Nell'agosto 2013 è stato approvato un ambizioso programma di efficienza energetica definito "Energy
Efficency 2020" con l'obiettivo di ridurre l'intensità energetica dell'economia nazionale del 10% entro
il 2015 e del 25% entro il 2020. La priorità del Governo è quella di aumentare l’efficienza energetica
dei propri impianti produttivi dei diversi settori, in gran parte risalenti al periodo sovietico secondo un
programma di Green Economy lanciato dallo stesso governo all'interno della "Strategy Kazakhstan
2050".

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LE OPPORTUNITA’ COMMERCIALI PER LE IMPRESE ITALIANE

In un tale contesto vi sono ottime opportunità per prodotti e tecnologie produttive volte a ridurre il
consumo di energia e rendere più efficienti gli impianti. Inoltre è previsto uno sviluppo delle energie
alternative che prevede la messa in funzione di piccole centrali idroelettriche per il 2015 e la
costruzione di impianti eolici, come l'investimento attuato dalla BERS. La Banca ha infatti concesso
un credito di 59 milioni di euro per la realizzazione del primo grande impianto di energia eolica nel
Paese. Si vogliono inoltre implementare investimenti per la gestione dei rifiuti (impianti di trattamento)
e lo sviluppo di impianti a gas per il riscaldamento e il trasporto urbano.

COSA VENDERE IN KAZAKHSTAN
Le imprese italiane guardano al Kazakhstan come a un mercato con grandi potenzialità, uno dei
paesi più appetibili e in voga del momento per andare a vendere. Le aziende italiane hanno potuto
constatare le tante opportunità offerte da un mercato diventato più sofisticato rispetto al passato e
che guarda con grande attenzione ai prodotti del Made in Italy ma che richiede sempre più qualità.
Con un flusso di export pari a oltre 700 milioni di euro nel 2013, l’Italia è il secondo maggiore
esportatore europeo in Kazakhstan, dopo la Germania, e il quinto a livello mondiale.
L’export italiano verso il Kazakhstan si concentra particolarmente nei settori:
       ▪    Prodotti alimentari.
       ▪    Abbigliamento, calzature e pelletteria.
       ▪    Mobili.
       ▪    Prodotti che provengono dall’industria manifatturiera come la gioielleria.
       ▪    Macchinari di impiego in generale.
       ▪    Prodotti per l'agricoltura, la pesca e la silvicoltura.
       ▪    Costruzioni e artigianato.
       ▪    Energia verde, elettrica, gas, vapore, aria condizionata e da fonti rinnovabili.
       ▪    Robotica e nanotecnologia.
Prodotti alimentari
Seconda l’Agenzia Statistica della Repubblica del Kazakhstan il volume totale delle vendite al
dettaglio in Kazakhstan alla fine dell'anno 2012 è stato valutato per un totale di 4567,7 bilioni di cui
1417,7 bilioni relativi a prodotti alimentari. Inoltre il volume degli scambi per i prodotti alimentari ha
registrato un incremento del 15.6%. Negli ultimi anni sono sorti numerosi centri commerciali,
ipermercati, Cash and Carry e negozi di prestigio. La tendenza riguarda in particolare Almaty ed
Astana, le principali città del Paese, ma anche altri centri urbani (Shymkent, Atyrau) che registrano il
medesimo fenomeno.
Quasi tutti i centri commerciali dispongono al proprio interno di supermercati che commercializzano
prevalentemente generi alimentari, alcolici e prodotti per la casa. Tra questi possiamo identificare
rivenditori con un target differente. Da una parte abbiamo Ramstor o Alma, rivenditori per una
popolazione di redditi medio basso, molto diffusi e i cui prodotti provengono per lo più dalla vicina
Russia e Turchia, mentre dall’altra vi sono dei rivenditori che guardano invece ad una clientela di
reddito medio alto, come Galmart o Green, nei quali più facilmente si trovano i prodotti occidentali.
Nel Paese è presente la catena Carrefour, la quale è un interlocutore interessante per la vendita dei
prodotti italiani.

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Sul mercato inoltre opera un significativo numero di importatori e distributori di prodotti alimentari con
proprie reti di vendita, presenti nei centri più importanti del Paese. Uno di questi canali sono i Cash
and Carry, quali Metro e Magnum che tra i loro prodotti hanno diversi prodotti stranieri. La crescita
economica del Paese e la conseguente maggiore propensione ai consumi da parte della
popolazione, ha influito anche sull'apertura di ristoranti di standard occidentale. Fra i migliori si
distinguono una decina di ristoranti italiani tra Astana e Almaty, frequentati prevalentemente dalla
classe medio-alta. Con l'aumento di una presenza internazionale cresce anche il numero degli hotel
soprattutto delle categorie più alte. Quasi tutti dispongono al proprio interno di uno o più ristoranti
con cucine tipiche di altri Paesi, tra cui quella italiana essendo la più prestigiosa. Secondo i dati Istat,
le esportazioni italiane di alimentari verso il Kazakhstan sono in costante aumento.
Mobili
In Kazakhstan non esiste ancora la grande distribuzione di mobili salvo poche società che
distribuiscono i mobili da casa e da ufficio in alcune città del Kazakhstan. La figura principale sul
mercato è quella dell’importatore e rivenditore, cioè che effettua l’importazione per propri saloni
ubicati in qualche città del Kazakhstan principalmente ad Almaty e ad Astana. Spesso le importazioni
vengono effettuate sull’ordine del cliente.

La clientela più ricca si affida ad architetti, designer ed arredatori italiani per l’intero progetto di
rifinitura e di arredamento di appartamenti e ville. I mobili italiani sono molto apprezzati non soltanto
nel settore residenziale ma anche nel settore contract.

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In Kazakhstan, soprattutto nelle città più grandi e più importanti sono presenti tanti centri d'affari,
supermercati, centri commerciali di alto livello, centri di divertimenti, bar, ristoranti, pizzerie, alberghi,
moltissimi negozi di vari settori sia a monomarca che negozi "multi brand" e "multisettoriali", ivi inclusi
di fascia alta e medio-alta. Ovviamente la domanda per i mobili italiani nel settore contract spesso
dipende dal costo del progetto. In questo settore suggeriamo di avvalersi soprattutto di studi di
architettura e design che conoscendo i vari clienti rappresentano un buon riferimento per la vendita
finale. Il successo sul mercato kazako può dipendere da molti fattori, tra cui prezzo, qualità, servizi
da offrire ai clienti, originalità del design, etc.
Prodotti delle altre industrie manifatturiere: gioielleria
Il mercato kazako di gioielleria è interessante per la produzione del Made in Italy. La capacità
d’acquisto dei consumatori kazaki risulta abbastanza elevata. Vi sono numerosi negozi sia di alta
gioielleria che dei negozi di livello medio-alto. Nel centro della città e nei grandi centri commerciali si
aprono boutique di brand mondiali di gioielli. Il 12 % del mercato è rappresentato dalle più grandi
case di gioielleria, tra cui Cartier e Tiffany & Co. Sono stati inaugurate anche boutique di famose
case di gioielleria italiane (Damiani, Alfieri & St. John, Graziella, Chantecler, Capri, Pomellato, etc.).
Nelle principali città del Kazakhstan (Almaty, Astana, Karaganda etc.) sono presenti importanti
operatori di gioielleria e bigiotteria. Secondo varie fonti, il volume del mercato di gioielleria del
Kazakistan è stimato in circa 0,5/0,8 miliardi di USD per anno. Ogni anno il mercato cresce del 10-
15%. Ciò è dovuto sia alle tradizioni nazionali (che sono forti in Kazakistan e che prevedono regali in
oro per ogni occasione importante della famiglia) sia all'aumento del potere d'acquisto.
La disponibilità di gioielli per tutti ha aumentato il cosiddetto mass-market. Un esempio di tale
movimento è il focus sui mass consumatori da parte di luxury brand (Cartier, Chopard, Bvlgari) che
hanno lanciato prodotti con un posizionamento preciso: per esempio "gioielli/anelli di nozze” ad un
prezzo da mass market di 1000/3000 USD. Un'altra tendenza che si registra nel mercato della
gioielleria è lo sviluppo dei negozi online. In Kazakistan, e in tutta l'area centro-asiatica, vi è un’unica
fiera specializzata del settore della gioielleria: la fiera Aru Almaty.
Negli ultimi 8-9 anni, grazie anche alle numerose azioni promozionali, (Vicenza Oro T Gold, Vicenza
Oro Fall, Oro Arezzo, Tari, Valenza, Mostre autonome in Europa Orientale, workshops, etc.) si
registra un interesse crescente per il Made in Italy sul mercato kazako e si è riusciti ad ottenere un
notevole incremento delle esportazioni italiane, passate da 2 milioni del 2005 a circa 6 milioni di euro
nel 2013.

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Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
Il mercato kazako del comparto moda, abbigliamento, calzature, pelletteria, ed in particolare il
segmento del lusso, è un settore molto promettente. In tale mercato il “Made in Italy” presenta una
significativa presenza. Secondo il rapporto “Ice Prometeia” in Kazakkstan la quota del sistema moda
raggiunge addirittura il 25%. Secondo le stime invece dell'Agenzia per le Statistiche del Kazakhstan
per l'acquisto dei beni di lusso, i kazaki nel 2013 hanno speso più di un miliardo di USD, con un
incremento del 10% rispetto all'anno precedente. Va segnalato che i consumatori kazaki, in grado
di acquistare il “Made in Italy”, preferiscono comprare esclusivamente prodotti di alta qualità e di
brand famosi, essendo il “Made in Italy” rappresentativo di uno “status symbol”. Vi sono numerosi
negozi sia di abbigliamento che di pelletteria, che di calzature italiane.

E’ molto diffuso anche il formato “total look”. Un dato significativo è l’apertura di centri commerciali di
lusso, ad Almaty ed ad Astana. Tra questi ad esempio l’Esentai Shopping Mall, dove sono presenti i
maggiori marchi italiani: Gianfranco Ferré, Valentino, Versace, Gianvito, Rossi, Salvatore
Ferragamo, Jimmy Choo, Dolce & Gabbana, Giorgio Armani, Gucci, Prada, Artioli, Sergio Rossi,
Ballin, etc.
Nel 2014 sono stati aperti poi ad Almaty altri due centri commerciali di lusso: il Dostyk Plaza ed il
Mega Mall 2. La distribuzione delle calzature italiane di lusso e di livello medio-alto viene effettuata
da dettaglianti indipendenti, che sono spesso anche importatori diretti, con le proprie reti di negozi.
Negli ultimi 10 anni, grazie anche alle numerose azioni promozionali (Moda Italia, Mostra Calzature,
Shoes from Italy, Mipel, Alta Roma Alta Moda, Moda Prima, MIPAP, visite a diversi distretti produttivi
italiani, etc.) si registra un interesse crescente per il “Made in Italy”, sul mercato kazako e in tutta
l’area dell’Asia Centrale. Si è riusciti, infatti, ad ottenere un notevole incremento del numero delle
aziende che importano i nostri prodotti ed un notevole incremento delle esportazioni italiane: dai 17
milioni di euro del 2003 a circa 100 milioni del 2013, per le calzature e pelletteria da 12 milioni a 60.

Flussi turistici
Il Kazakhstan ha un potenziale di turismo outgoing di alto livello verso l’Italia reale e in costante
crescita, soprattutto in termini di spesa turistica. Il numero di cittadini kazaki in grado di potersi
economicamente permettere un viaggio in Italia è in costante aumento grazie alla ricchezza prodotta
da un’economica legata alla vendita di materie prime.

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Tali potenziali acquirenti di servizi turistici non sembrano richiedere al momento una particolare opera
di promozione del nostro Paese, considerato che essi già conoscono le località più esclusive della
penisola, dove senza difficoltà possono affittare case di villeggiatura per sé e le loro famiglie. Risulta
peraltro opportuno evidenziare che il mercato kazako vede di recente una sempre più crescente
attenzione da parte dei vari competitor, che hanno incentivato le loro azioni di marketing e
comunicazione in Kazakhstan.
Lo sviluppo e la formazione di una classe media che è già in atto nel Paese, soprattutto nelle principali
città, come Almaty e Astana, pone le basi per favorire un’attività di promozione dell’immagine turistica
in Kazakhstan di cui esiste oggi richiesta, secondo quanto indicato anche dagli operatori turistici
locali.
Si rende, pertanto, opportuno avviare in tempi brevi un’attività di promozione unitaria del sistema
Italia e della sua immagine turistica che sia di maggiore supporto alla commercializzazione dei
prodotti turistici italiani, soprattutto nelle due principali città di Almaty e della capitale Astana, al fine
di intercettare una parte dei flussi che oggi si rivolgono ad altre destinazioni, ponendosi in
concorrenza con altri Paesi.

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