Quattrocolonne Terra di campioni - Volley, scherma, moto L'Umbria verso il tetto del mondo

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Quattrocolonne Terra di campioni - Volley, scherma, moto L'Umbria verso il tetto del mondo
Periodico della Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia

 Quattrocolonne                                                     Sgrt Notizie - Anno XXVII N. 4 - 28 febbraio 2018

Terra di campioni

Volley, scherma, moto
L’Umbria verso il tetto del mondo
                                                                                   Danilo
  SIR Perugia                                                                     Petrucci

                                          Alessio
                                          Foconi
Quattrocolonne Terra di campioni - Volley, scherma, moto L'Umbria verso il tetto del mondo
Alessio Foconi durante un assalto
                                                                                                                    Foto dell’ufficio stampa
                                                                                                                    Federazione internazionale della scherma

                                                                                                                    03                   Scrigno di talenti
                                                                                                                                   Tanti campioni e strutture
                                                                                                                                d’eccellenza. Lo sport umbro
                                                                                                                                   a caccia di nuovi business

                                                                                                                    04           I “Sirmaniaci” del volley
                                                                                                                                      I successi di Perugia
                                                                                                                           appassionano migliaia di persone
                                                                                                                                    Dall’obiettivo scudetto
                                                                                                                                      al sogno Champions

                                                                                                                    06                  Da Terni all’Europa
                                                                                                                                         a colpi di fioretto
                                                                                                                               «Lo sport guida la fuoriuscita
                                                                                                                               dalla crisi»: parla il campione
                                                                                                                                  del mondo Alessio Foconi

                                                                                                                    08              La fucina dei centauri
                                                                                                                                       Piloti, manager, tecnici
                                                                                                                                          Terni è un serbatoio
                                                                                                                                           per il motociclismo

                                                                                                                    11                   I titani dello sport
                                                                                                                                       Colpi duri e spettacolo
                                                                                                                                        Il football americano
                                                                                                                                        si gioca anche da noi

                                                                                                                    12              Il “centro del mondo”
                       Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione                                                                della racchetta
                        e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo                                                       A Foligno la scuola di tennis
                                           Presidente: Antonio Bagnardi                                                       che attira talenti da tutta Italia
                                        Direttore della Scuola: Antonio Socci
                                 Coordinatori didattici: Luca Garosi – Marco Mazzoni
                                                                                                                    14        Terra di trionfi per i grandi
                                                                                                                                      Da Coppi a Dumoulin
                                   Quattro Colonne SGRT Notizie                                                                            I ciclisti e le storie
                        Periodico della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia                                          del Giro d’Italia in Umbria

                                       Direttore responsabile: Antonio Socci                                        16          Gli ultimi saranno i primi
                            Redazione degli allievi della Scuola a cura di Gabriella Mecucci                                        La squadra di richiedenti
                                                                                                                                            asilo che ha vinto
                                                    In redazione                                                                        lo scorso campionato
Pietro Adami, Giulia Bianconi, Francesco Bonaduce, Michele Bonucci, Nicola Campagnani, Nicolò Canonico, Andrea
Caruso, Alessandro Catanzaro, Gabriele D’Angelo, Marina de Ghantuz Cubbe, Elena Frasconi, Gabriele Genah, Chiara    18          Chi ruzzola e chi sboccia
Jommi Selleri, Beatrice Manca, Cristiana Mastronicola, Stefania Moretti, Camilla Orsini, Serena Riformato, Selene                          Ruzzolone e bocce
Rinaldi, Irene Roberti Vittory, Davide Serusi, Chiara Sivori, Paolo Sparro, Elena Testi                                        gli sport antichi che resistono
                                     Anno XXVII – numero 4 – 28 febbraio 2018
                             Registrazione al Tribunale di Perugia N. 7/93 del marzo 1993                           20            Professione adrenalina
                                                                                                                                       Passione per il brivido
                            Segreteria: Villa Orintia Carletti Bonucci – Via G. Puccini, 253                                              in crescita. Ma non
                                                06134 Ponte Felcino (PG)                                                            chiamateli ‘sport estremi’
                                          Tel. 075/5911211 – Fax. 075/5911232
                       e-mail: segreteria@centrogiornalismo.it – http://www.centrogiornalismo.it                    23                Penso quindi muovo
                          Spedizione in a.p. art.2 comma 20/c – legge 662/96 Filiale di Perugia                                          Allenarsi a scegliere
                                                                                                                                Così gli scacchi conquistano
                                              Stampa: Italgraf – Perugia                                                                   ragazzi e manager
Quattrocolonne Terra di campioni - Volley, scherma, moto L'Umbria verso il tetto del mondo
Q
               SCRIGNO DI TALENTI
               Tanti campioni e strutture d’eccellenza
               lo sport umbro a caccia di nuovi business

               A
                         tleti, campioni, storie di fatica e vitto-           i problemi di inquinamento e finanziari, che non
                         rie. L’Umbria, terra aspra e isolata, è un           per le imprese sportive. Nell’almanacco del mo-
                         po’ come uno scrigno, dove le montagne               tociclismo nazionale restano indelebili le vittorie
               racchiudono gelosamente eccellenze di caratu-                  di Libero Liberati e Paolo Pileri iridati nel 1957 e
               ra internazionale. Qui, dove si sente forte la crisi           nel 1975. Vette mai raggiunte da altri motociclisti
               occupazionale, aggravata dalla carenza di collega-             ternani, figli però di un movimento ricco di grandi
               menti con le altre grandi città italiane, lo sport è           professionisti, come Danilo Petrucci, ma incapace
               uno dei pochi settori in controtendenza. Secondo               di generare indotto per il territorio. Per sua stessa
               l’ultimo rapporto del Coni, nel 2016 in Umbria ci              morfologia, l’Umbria meglio si sposa con la fatica
               sono meno società, ma quasi mille atleti in più ri-            dei pedali, con lo spettacolo dei paesaggi e la cultu-
               spetto al 2015: al lieve calo della provincia di Terni,        ra del lavoro, tipiche del ciclismo.
               fa da contraltare la crescita di Perugia che passa da              La fine penna di Indro Montanelli e i ricordi ap-
               62.307 a 63.577 tesserati.                                     passionati di Francesco Moser sono frammenti di
                    La disciplina più praticata resta il calcio, che          storia del Giro dell’Umbria. Su e giù per i crinali,
               arranca a livello professionistico, ma non conosce             come i cilindri di legno del tradizionale “ruzzolo-
               crisi di iscritti. Seguono tennis e pallavolo. Foligno         ne”, che – guarda un po’ – hanno fatto carambolare
               vanta il miglior centro di formazione d’Italia, ca-            sul tetto d’Italia proprio una squadra umbra. Resta,
               pace di piazzare diversi tennisti tra i primi 500 del          custodito dalle montagne, il fascino antico di queste
               mondo e di puntare sulle giovani generazioni di                discipline popolari come le bocce, che faticano però
               atleti grazie ad accordi con i licei. I successi (Cop-         a trovare un ricambio generazionale. Ed è proprio
               pa e Supercoppa italiana) e gli investimenti hanno             qui, dove i numeri si restringono, che le discipline
               richiamato al palazzetto di Perugia gli appassiona-            di nicchia trovano la loro dimensione di esclusività.
               ti di volley: l’appeal della Sir, terza in Europa per              Dagli allievi dell’Accademia degli scacchi di
               monte ingaggi, attrae campioni da tutto il Vecchio             Perugia, l’unica in Italia riconosciuta dalla Federa-
               Continente.                                                    zione internazionale, ai trenta giocatori di football
                    Palestre e piste ternane sono vere e proprie fu-          americano dei Grifoni. Pochi e indomiti, davanti
          di   cine di campioni del mondo. Nella scherma Ales-                al futuro che somiglia ad un salto nel vuoto. Ma
    PAOLO
   SPARRO      sio Foconi è oggi massima espressione di un mo-                senza quel paracadute di chi a Terni si getta giù da
@PaoloSparro   vimento che dà lustro a una città nota ai più per              un aereo per abbracciare lo sport estremo. Q

                                      Quattrocolonne   3   28 febbraio 2018
Quattrocolonne Terra di campioni - Volley, scherma, moto L'Umbria verso il tetto del mondo
I “SIRMANIACI” DEL VOLLEY
I successi di Perugia appassionano migliaia di persone
Dall’obiettivo scudetto al sogno Champions
un traino al movimento, un’occasione per gli sponsor

«N
              on succede, ma se succede...». La           presente e appassionato. I biglietti vanno dai
              scommessa tra Ivan Zaytsev e alcu-          16 euro in curva ai 35 euro della tribuna. Dalla
              ni tifosi era nata per gioco. Ma in         società fanno sapere che gli abbonati sono oltre
questa stagione è successo già due volte. Peru-           2.200 e gli spettatori non scendono mai sotto i
gia ha vinto la Supercoppa italiana a ottobre e la        3.000. Per le partite di cartello, contro le altre big
Coppa Italia a gennaio.                                   della SuperLega, la Serie A di pallavolo, c’è il tutto
    Sugli spalti del Palaevangelisti si respira da        esaurito e gli oltre 4.000 posti del palazzetto dello
mesi un’aria di festa. È appena finita una partita e      sport a volte non bastano.
Perugia ha portato a casa l’ennesimo successo in              La curva dei Sirmaniaci è uno spettacolo per
campionato. I Sirmaniaci, così si chiamano i tifo-        occhi e orecchie: sciarpe, coriandoli, bandiere e
si più affezionati della Sir Safety Conad, stanno         tanto tanto tifo. «I primi due anni eravamo una
sistemando tamburi e megafoni. «Ci piace far ca-          sessantina. Poi un centinaio. Ora la curva è sem-
sino, divertirci – sorride Francesco – ma sempre          pre piena», racconta Francesco. Segue la pallavolo
                                                                                                                   di
in modo rispettoso: non ci sono mai offese nei            da tutta la vita, anche prima della fede per la Sir. I   FRANCESCO
cori. È un ambiente pulito e ne siamo orgogliosi».        tifosi, con tanto di bambini al seguito, vanno an-       BONADUCE
    Anno dopo anno, il pubblico è sempre più              che in trasferta: «Nelle semifinali dell’anno scorso          @frabonaduce

                                                       Quattrocolonne   4   28 febbraio 2018
Quattrocolonne Terra di campioni - Volley, scherma, moto L'Umbria verso il tetto del mondo
abbiamo organizzato otto pullman. Io vado con                    mente distante dall’abitudine di famiglia». Come
                         mia moglie e i miei due figli». «La cosa bella –                 presidente regionale della federazione gli interessa
                         spiega – è proprio questa: è un posto che si può                 lo sport a livello giovanile: «Ci tengo che i ragazzi
                         vivere con la famiglia. E ci teniamo che rimanga                 facciano attività, credo nel binomio tra sport e sa-
                         così». Il rapporto dei tifosi con società e giocatori            nità pubblica». La Fipav è entrata nelle scuole con
Il pubblico              è affiatato, ma non mancano gli sfottò. Quando                   il progetto S-3, supportato dal ministero dell’Istru-
del Palaevangelisti
durante una partita
                         Zaytsev fa un’eccezione agli ace e spara alto un                 zione, per avvicinare i giovani alla pallavolo. Alle-
della Sir Safety Conad   servizio, dagli spalti parte un coro: «E questa è an-
                         data sulla luna». Lo Zar risponde a tono e, mano
                         dietro la schiena, non chiama lo schema ma fa le                   Lomurno, Fipav:
                         corna verso la curva. La Sir Perugia contribuisce
                         alle attività della tifoseria, fornendo anche alcuni               «I giovani attratti
                         biglietti: «La società ci dà una grossa mano. Noi
                         ne siamo contenti, anche se le altre tifoserie ci cri-
                                                                                            al Palaevangelisti»
                         ticano», racconta orgogliosa Angela.
                              Per un maniaco di volley, è impensabile passa-              natori affiancano «in punta di piedi» i professori di
                         re una domenica lontano dal Palaevangelisti. Così,               educazione fisica, con un supporto tecnico; men-
                         insieme ad Avis, i Sirmaniaci hanno organizzato                  tre la federazione fornisce il materiale: pallone,
                         il torneo “Gocce di volley”, per sensibilizzare alla             rete, abbigliamento. Le scuole aderiscono al pro-
                         donazione del sangue. Una decina di squadre, sor-                getto tramite una specie di concorso: «Vogliamo
                         risi tra gli spalti e competizione in campo. Quella              che il materiale venga effettivamente utilizzato dai
                         non manca mai. C’è anche coach Lorenzo Bernar-                   ragazzi, non lasciato nei magazzini e usato solo da
                         di che capita per un saluto. Emilio, uno dei gioca-              un insegnante appassionato». Le regole dell’S-3
                                              tori del torneo, sembra piuttosto           sono un po’ diverse dalla pallavolo ufficiale: squa-
                                              provato dopo la sconfitta nel               dre miste da tre giocatori e la rete è un po’ più bas-
                                              match di beneficenza: «Quando               sa, così chiunque può schiacciare. «È la parte del
                                              non faccio il tifo per la Sir o non         gioco che attira di più: la schiacciata è un po’ come
                                              gioco con gli amici a pallavolo,            fare gol».
                                              sono un consulente finanziario».                 Non è tutto rose e fiori. Complice la crisi eco-
                                              «Almeno il tifo al megafono,                nomica, negli ultimi anni molte società si sono
                                              però, mi riesce bene...», aggiun-           fuse tra loro per continuare a giocare nei cam-
                                              ge mentre va a farsi una meritata           pionati e condividere le spese. Ad ogni modo, un
                                              doccia.                                     effetto-Perugia c’è: «Moltissimi – sostiene Lomur-
                                                   La passione per il volley non          no – si avvicinano alla pallavolo quando ci sono
                                              è nata ieri. Tra le varie federazio-        performance importanti: è come quando uno va a
                                              ni sportive è quella di pallavolo,          teatro per vedere il grande attore».
                                              la Fipav, ad avere il più alto nu-               E il grande attore, oggi è la Sir Safety Conad. Gli
                                              mero di donne iscritte. In Um-              investimenti della società in grandi campioni cre-
                                              bria il fenomeno è notevole. «Il            scono di anno in anno. Un’analisi della Gazzetta
                                              movimento pallavolistico è una              dello Sport del 2017 inseriva Perugia tra le cinque
                                              piramide: oggi c’è la Sir che è la          squadre con il monte ingaggi più alto in Europa.
                                              punta, ma quest’apice non può               Così la squadra del presidente Sirci attira sponsor
                                              reggersi se alla base non c’è un            in maniera sempre crescente. Un tassello dopo
                                              movimento che lo sorregge». Ne              l’altro, un grande giocatore all’anno. Da Atanasije-
                                              è convinto Giuseppe Lomurno,                vic a Podrascanin, passando per De Cecco, Russel
                                              presidente Fipav Umbria. Per                e Zaytsev. E al sesto anno di massima categoria,
                                              lui pallavolo vuol dire casa; sua           sono arrivati i primi trionfi. Un processo lungo,
                                              moglie è una ex-allenatrice e una           in attesa della vittoria più importante. Quella che
                                              figlia gioca e si stanca sui campi          un’intera città di maniaci di pallavolo attende in
                                              di volley: «Certo, l’altra mia figlia       fibrillazione: lo scudetto. E poi c’è il sogno Cham-
                                              fa tutt’altro: equitazione, total-          pions. Perché «non succede, ma se succede...». Q

                                                 Quattrocolonne    5   28 febbraio 2018
Quattrocolonne Terra di campioni - Volley, scherma, moto L'Umbria verso il tetto del mondo
da terni all’europa
   a colpi di fioretto
   “Lo sport guida la fuoriuscita
   dalla crisi”: parla il campione
   del mondo Alessio Foconi

  T
           anti colpi in punta di fioretto. E poi, un        Alessio Foconi
           unico lungo affondo verso il giubbetto            lo scorso 19 gennaio
                                                             dopo la vittoria
           elettrico dell’avversario. La partita che si      del prestigioso trofeo
   sta giocando ormai da tempo è quella della rina-          del Challenge di Parigi
   scita di una città, Terni. Il suo antagonista: la città   di coppa del mondo
   stessa, sempre più alle strette tra dissesto finan-       Si tratta del suo secondo
   ziario e questioni ambientali.                            oro individuale in
                                                             carriera, dopo quello
      Eppure c’è una via di fuga: ripartire dallo sport.     conquistato a Torino
   La casa della scherma ternana sta collezionando
   una serie di vittorie – uno spiraglio di luce che
   entra in una stanza buia – che stanno facendo co-         Foto: Federazione Internazionale
                                                             della Scherma (FIS)
   noscere Terni fuori da Terni. In tutta Europa.
      Se la scherma mondiale porta il segno della cit-
   tà dell’acciaio è merito dei suoi moschettieri, del
   ventottenne Alessio Foconi e della folignate Elisa
   Verdaro. Entrambi “nati” nel Circolo di via Miri-
   mao, entrambi tesserati per l’Aeronautica Milita-
   re. Parità di genere in pedana, insomma.
      Lui campione del mondo, pluripremiato e ama-
   tissimo dai fan, tanto da aver vinto il titolo di
   “Campionissimo dell’Umbria” 2017.
      Lei oro a squadre e argento individuale ai cam-
   pionati italiani assoluti, argento all’Open di Pesa-
   ro e in Coppa del mondo in Messico.
      Ad essersi allenata a Terni c’è anche Valentina
   Vezzali, la sei medaglie d’oro considerata da molti
   la pià grande schermitrice di sempre.
      Una storia fortunata anche per la presenza di
   Giulio Tomassini, tra i migliori maestri del mon-
   do: dal 2001 ha fatto nascere generazioni di cam-
   pioni, facendo della scuola ternana un modello
   virtuoso, da esportare. Quest’anno la società
   sportiva del presidente Alessio Tiberi conta più
   di 300 iscritti tra “topolini” e master; una crescita
   significativa, considerando che negli anni ‘90 non
   si raggiungevano nemmeno le 50 persone.
                                                             di
      E ora, un altro tassello: proprio Terni ospiterà i     CAMILLA
   prossimi campionati europei di scherma paralim-           ORSINI
   pica 2018, in programma dal 17 al 23 settembre.                @milliba

Quattrocolonne   6   28 febbraio 2018
Quattrocolonne Terra di campioni - Volley, scherma, moto L'Umbria verso il tetto del mondo
Foconi insieme
         al suo allenatore
        Filippo Romagnoli

Foto: Federazione Internazionale
             della Scherma (FIS)

                                     “Regalerò l’oro olimpico alla mia città”
                                   «S     ono da sempre un fan di Star Wars, dei duel-
                                          li con le spade laser, del combattimento».
                                   Sorride il campione del mondo Alessio Foconi,
                                                                                                     Per questo molti sportivi si affidano a dei “men-
                                                                                                  tal coach”, professionisti diversi dagli psicologi,
                                                                                                  una sorta di “guida spirituale” per gestire i pen-
                                   mentre spiega perché da più di 20 anni la scherma              sieri e incalanare l’energia. Anche Alessio ne ha
                                   rimane ancora «il primo grande amore».                         uno, e non c’è nessuna vergogna nell’ammetterlo.
                                      La sua carriera sportiva è iniziata quando era                 «Mi succedeva di vincere una gara e poi, una
                                   solo un “topolino”, un bambino di 7 anni che, se-              volta dentro il letto, di chiedermi come avessi fat-
                                   guendo il fratello più grande, si affacciò al Circolo          to a sconfiggere gli avversari. Se non hai consa-
                                   della Scherma di Terni. Per vedere come funzio-                pevolezza di quello che sei, di quello che fai, non
                                   nava lo sport, come erano le persone, l’ambiente:              potrai mai essere un campione».
                                   «Sono rimasto totalmente affascinato tantoché                     Con il tempo, Alessio è riuscito a superare i suoi
                                   ora quella scuola è la mia seconda casa».                      blocchi. Come?
                                      Da quel primo allenamento, Alessio non ha mai                  «Analizzando tutto: quello che hai mangiato,
                                   cambiato idea: «Caratterialmente sono una perso-               i pensieri fatti nelle settimane di allenamento, le
                                   na che punta molto in alto. Ci ho sempre creduto,              mosse dell’avversario, le strategie. Alla fine si di-
                                   anche le sconfitte non sono bastate a farmi rinun-             venta anche un po’ maniacali», scherza lui.
                                   ciare a questo sogno».                                            Vincere è anche una questione di atteggiamen-
                                      C’è un lato umano che emerge prepotentemen-                 to, dentro e fuori dalla palestra. Questo è uno de-
                                   te dietro ad ogni oro, argento o bronzo che sia                gli insegnamenti del maestro Tomassini, con cui
                                   conquistato faticosamente. E c’è anche un punto                Foconi si è allenato per 13 anni. E anche il suo
                                   di svolta nella storia di ogni grande atleta: «La mia          attuale maestro, Filippo Romagnoli, ha lavorato
                                   difficoltà più grande è stata trovare un equilibrio            per alcuni anni a fianco a fianco con Tomassini.
                                   mentale. Per raggiungere determinati livelli devi              Una sorta di passaggio di testimone : «Il rapporto
                                   saper gestire la tua mente, superare i tuoi blocchi.           con il proprio allenatore è importantissimo, senza
                                   Quando salgo sulla pedana c’è un esplodere di                  una grande affinità non si può crescere».
                                   emozioni: paura, foga, ansia, aspettativa».                       Per il futuro Alessio non vuole parlare di sogni,
                                      Gestire le vittorie è importante tanto quanto ge-           ma di obiettivi: «Punto al 2020, alle Olimpiadi, a
                                   stire le sconfitte: «Non saper affrontare un buon              vincerle». Per la città sarebbe una dimostrazione
                                   risultato ti porta a deconcentrarti sui prossimi               che ripartire dallo sport è possibile: «Noi cam-
                                   obiettivi, a non avere un percorso lucido. Con le              pioni ternani ci crediamo, ce la stiamo mettendo
                                   sconfitte invece il rischio è chiudersi in se stessi».         tutta». In guardia. Q

                                                          Quattrocolonne   7   28 febbraio 2018
Quattrocolonne Terra di campioni - Volley, scherma, moto L'Umbria verso il tetto del mondo
La sede del Moto Club
                                                                                                                 “Libero Liberati
                                                                                                                 e Paolo Pileri”
                                                                                                                 di Terni
                                                                                                                 Foto di Andrea Caruso

LA FUCINA DEI CENTAURI
Piloti, manager, tecnici. Terni è un serbatoio
di professionisti per il motociclismo. Ma sulla
tradizione a due ruote non è mai riuscita
a costruire un sistema economico

È
       una strana storia quella del rapporto tra              Più che un ufficio, la sede del Moto Club è
       Terni e il motociclismo. Nonostante nes-           un museo. Coppe, targhe, foto e cimeli ricordano
       suna grande casa di auto e moto sia nata           Liberati e Pileri. In un’altra sala della sede sono
e abbia qui la propria sede, la “Conca” è consi-          conservati i trofei della Targa Florio e della Mille
derata da molti addetti ai lavori un’estensione           Miglia, due corse automobilistiche. Già perché a
geografica di quella Motor Valley emiliana da cui         Terni, il pioniere dei pionieri nei motori fu Ma-
escono ad esempio le Ferrari e le Ducati. Senza           rio Umberto Borzacchini, anche se le ruote, in
aver mai avuto un autodromo, ha iscritto ben              quel caso, erano quattro.
due cittadini nell’albo d’oro del Motomondiale:               Insomma, la fucina ternana dei piloti non
Libero Liberati (1957) e Paolo Pileri (1975).             sembra avere origini precise e particolari, ma
    Proprio a questi due campioni è intitolato il         una serie di campioni partendo da zero hanno
Moto Club Terni, fondato nel 1925 e che oggi              generato una grande passione sportiva in città:
conta circa duecento iscritti. Ha fatto conosce-          Mica ci sono solo Liberati e Pileri – puntualizza
re Terni ai centauri di tutto il mondo grazie alle        il presidente del Moto Club, Massimo Mansue-
classiche come la Terni-Passo della Somma, il             ti – non dimentichiamo Remo Venturi (spoleti-
“Circuito della Ferriera” e il “Circuito dell’Accia-      no, ma tesserato con il Moto Club Terni), Renzo
                                                                                                                 di
io”; oggi organizza il “Motogiro d’Italia”, rievo-        Rossi, Fosco e Mirko Giansanti, Sergio Pannuzzi,       ANDREA
cazione della più prestigiosa corsa a tappe italia-       Giorgio Gatti, Giuliano Zera e tanti altri ancora      CARUSO
na con 150 partecipanti, di cui due terzi stranieri.      fino a Danilo Petrucci.                                    @Carus89

                                                       Quattrocolonne   8   28 febbraio 2018
Quattrocolonne Terra di campioni - Volley, scherma, moto L'Umbria verso il tetto del mondo
Mansueti ha in mente l’immagine della gara                le cascate delle Marmore tornava giù in città gui-
                            inaugurale dell’autodromo di Misano Adriatico,                dando praticamente sdraiato sulla sella: Furono
                            nel ‘72: in griglia di partenza c’erano ben otto ter-         i colleghi e gli operai ad aiutarlo a comprare la
                            nani. E tuttavia è spiazzato dalla domanda: Non              prima motocicletta – racconta Manrico – tramite
                            saprei dire qual è l’origine di questo movimento,             una colletta con quote da 500 lire, più o meno, la
                            forse perché Terni è una città operaia e le Accia-            paga di una giornata di lavoro, con cui fu acqui-
                            ierie hanno creato una sorta di predisposizione               stata una Guzzi Dondolino.
                            per la meccanica e l’ingegneria.                                 Diceva che la sua moto aveva due selle, perché
                                Liberati non ha lasciato in eredità una scuola,           dietro di lui c’era un’intera città ad aprire il gas e a
                            ma un messaggio: Con lacrime, sangue, sudore,                spingerlo. Il ricordo resta vivo, nonostante siano
                            lavoro e passione, qualche volta riesci a emerge-             trascorsi oltre cinquant’anni dal tragico schianto
                            re, anche in una realtà piccola come la nostra,              in cui perse la vita. Lo stadio della Ternana è uno
                            sostiene Mansueti. Manrico Liberati racconta                  dei pochi in Italia a non essere intitolato ad un
                            che il papà era impiegato presso le Acciaierie                personaggio del mondo del calcio. E altrettanto
                            come autista dei motocarri. Qualcuno doveva                   indimenticato è Paolo Pileri, campione del mon-
                            aver notato la disinvoltura con cui dalla zona del-           do nella classe 125 nel 1975 con la Morbidelli.

                            Petrucci: Ma la città vive le moto come un fastidio

                             T
                                   erni è sei fusi orari più indietro rispetto al         Qual è il suo rapporto con Terni?
                                   Chang International Circuit di Bruriram,               Terni è la mia città, lì ci sono la famiglia e la
                                   in Thailandia, dove è appena terminata                 maggior parte dei miei amici. Voglio bene a
                             la seconda sessione di test ufficiali della Mo-              Terni, ma non ci si può nascondere che sta
                             toGp. Danilo Petrucci ha effettuato 192 giri in              attraversando un grande momento di crisi.
                             sella alla Ducati Desmosedici GP 2018 con                    A me piacerebbe fare qualcosa per Terni ma in
                             cui affronterà il mondiale, prima di rilasciar-              questo momento ho molto da fare ed è abba-
                             ci questa intervi-                                                                         stanza dura pen-
                             sta. L’ex poliziotto                                                                       sarci. Però per me
                             ternano – classe                                                                           Terni è casa.
                             ‘90 – è in griglia                                                                         Come mai a Terni
                             di partenza per la                                                                         c’è questa tradi-
     Danilo Petrucci         sua settima sta-                                                                           zione delle due
durante i test ufficiali     gione in MotoGp,                                                                           ruote?
           del MotoGp        la quarta con la                                                                           Terni è l’unica
         in Thailandia
                             Pramac Racing.                                                                             città ad avere
      Foto: Pramac Racing
                             “Petrux” è reduce                                                                          due campioni del
                             da ben quattro                                                                             mondo di motoci-
                             podi nello scorso                                                                          clismo. Devo dire
                             mondiale tra cui                                                                           però che ad una
                             un terzo posto al                                                                          grande tradizione
                             Mugello e un se-                                                                           non si associa
                             condo a Misano.                                              sempre una grande passione. I motori sono
                             Danilo Petrucci potrebbe essere il terzo terna-              visti come disturbo, rumore, casino, non so
                             no a vincere un mondiale?                                    perché. Si guarda un po’ di più alla Ternana,
                             Eh… in teoria i programmi sarebbero proprio                  nonostante negli ultimi anni non abbia avuto
                             questi i programmi e ovviamente mi piace-                    risultati grandiosi; oppure mi viene in mente
                             rebbe molto. Quando sei in Moto Gp, sei qui                  che di recente Alessio Foconi ha vinto una
                             per vincere, ma non credo di potermi giocare                 gara di coppa del mondo di scherma nel fio-
                             il mondiale quest’anno. Non sono molto vec-                  retto ma non viene neanche nominato. Credo
                             chio ma neanche giovanissimo, ci sono piloti                 che il legame col passato sia eccessivo e un
                             che hanno cinque o sei anni in meno di me.                   errore.

                                                  Quattrocolonne   9   28 febbraio 2018
Quattrocolonne Terra di campioni - Volley, scherma, moto L'Umbria verso il tetto del mondo
Pileri non si è limitato a rendere orgogliosi i suoi        tra modellini e modelli a grandezza naturale, ca-
concittadini da pilota. Abbandonata la pista, con           schi autografati, tute da gara, trofei. Quando si
il Team Pileri, fondato a metà degli anni Ottanta,          parla di Terni, Sacchi spesso volge in silenzio lo
ha creato una palestra per tanti umbri, oggi pro-           sguardo alla finestra per qualche secondo, come
fessionisti nel circo delle due ruote. Tra i mana-          se dovesse far fluire l’amarezza verso la periferia
ger c’era pure un altro ternano, quando nel 1990            della città prima di parlare: L’amore è assoluto,
la squadra vinse il mondiale 125 con un pilota              tutte le nostre moto si chiamano “TR”, ma va ac-
diciassettenne che si chiamava Loris Capirossi.             compagnato a dovute considerazioni – spiega il
    Giampiero Sacchi affianca i campioni delle              manager – perché da vent’anni manca qualsiasi
due ruote da trent’anni e può dire di averli bat-           visione strategica sul futuro di questa città.
tezzati praticamente tutti: Capirossi, Max Biaggi,               Quello di Sacchi è un punto di vista privi-
Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, e il compianto              legiato sul mondo, dato che per trent’anni ha
Marco Simoncelli. Dopo essere stato anche diret-            osservato da un lato l’evoluzione delle città che
tore delle attività sportive del Gruppo Piaggio, nel        ospitano le gare del motomondiale e dall’altro
2010 ha creato la Iodaracing Project. Moto “made            l’immobilismo di una realtà che sembra non po-
in Terni” dal design all’assemblaggio che hanno             ter andare oltre l’acciaio: Andarsene? Macché!
gareggiato in Moto 2, Moto 3, Moto Gp fino al               Io a Terni ci sono nato, ho iniziato alle Acciaierie
2015 e nelle ultime due stagioni in Superbike.              quando mio padre mi cedette il suo posto dopo
    Uno sforzo economico enorme se non ti chia-             essermi diplomato. Però è molto triste vedere
mi Honda, Yamaha o Kawasaki e una comples-                  quante opportunità siano sprecate, nonostante
sità organizzativa che Sacchi con fatica fa com-            Terni sia piena di cuore.
prendere a sponsor e investitori: Una squadra                   Il paradosso è tutto qui: la città sforna pilo-
motociclistica è un catering itinerante, un’agen-           ti e addetti ai lavori senza essere mai riuscita a
zia di viaggio, una società di logistica – spiega –         creare un un sistema per lo sviluppo organico
nel 2013 abbiamo fatturato circa nove milioni di            del motociclismo. Successi e vittorie arrivano
euro ma in questo mondo c’è grande disparità tra            dal sacrificio e dalla forza di volontà dei singo-
ricchi e poveri, tra case ufficiali e privati, tra chi      li, fatto salvo il gran cuore dei ternani. Secondo
corre per vincere e chi per partecipare. Anche             Massimo Mansueti c’è stata anche una certa mio-
gli uffici della Iodaracing potrebbero essere facil-        pia da parte della classe dirigente: Non si sono
mente spacciati per un museo del motociclismo               mai comprese le potenziali ricadute economiche
                                                                                  e commerciali derivanti dalla
                                                                                  presenza di un autodromo –
                                                                                  spiega il presidente del Moto
                                                                                  Club – si potrebbero creare
                                                                                  un indotto e una vera scuola
                                                                                  ternana. Giampiero Sacchi
                                                                                  non si lascia sfuggire niente,
                                                                                  ma la “pausa di riflessione”
                                                                                  che si è preso dal mondo delle   Giampiero Sacchi negli
                                                                                  corse, dopo le difficoltà in-    uffici della Iodaracing
                                                                                  contrate nell’ultima stagione,   Project
                                                                                  potrebbe non durare molto.       Foto di Andrea Caruso

                                                                                  Aspetta solo l’occasione giu-
                                                                                  sta: Spesso vengo rimprove-
                                                                                  rato di essere un sognatore,
                                                                                  come se invece fossimo nati
                                                                                  per soffrire.
                                                                                      Ecco, a Terni basterebbe
                                                                                  mettere a sistema sogni e pas-
                                                                                  sioni che sfrecciano su una
                                                                                  motocicletta. Q

                                                         Quattrocolonne   10   28 febbraio 2018
Una fase
  dell’allenamento
dei Grifoni Perugia
 al campo sportivo
      di San Marco

                      I TITANI DELLO SPORT                                                         È nato nella Repubblica
                                                                                                   democratica del Congo
                      Colpi duri, spettacolo e spirito di squadra                                  ed è arrivato in Italia nel 2011:
                                                                                                   «Sono venuto a Perugia
                      Il football americano si gioca anche a Perugia                               per studiare e qui ho conosciu-

                      N
                                                                                                   to un ragazzo che gioca con i
                                 egli Stati Uniti è la        Perugia sono stati inseriti nel      Grifoni. Mi ha chiesto
                                 celebrazione di un rito,     girone D insieme a Grosseto,         di andare ad allenarmi
                                 una “fede” che coinvol-      Cecina e agli amici-nemici di        con lui e mi sono innamorato
                      ge milioni di persone: il football      Terni: «Puntiamo ai playoff –        del football».
                      americano riempe gli stadi, fa          afferma sicuro Stefano – voglia-     A sostenere i compagni in
                      ricchi i suoi interpreti migliori,      mo rifarci dopo un 2017 poco         campo c’è Francesco Freddini,
                      rappresenta l’epica di un Paese.        soddisfacente».                      il quarterback, ossia la mente
                      Tutto questo, per ovvie ragioni,        Il football americano ha avuto il    e il braccio dello schieramento
                      non è stato possibile trasferirlo       suo picco di popolarità in Italia    offensivo. Gioca a football dal
                      in Italia.                              negli anni ‘80: «La tv e il passa-   1989 e ha girato mezza Italia,
                      A Perugia la palla ovale con            parola sono stati fondamentali.      oltre ad aver fatto dei periodi
                      le cuciture ben in evidenza è           Ora in più c’è internet. Tutto       di formazione in Canada e a
                      passione per veri intenditori. I        questo crea però delle aspetta-      Los Angeles: «Cerco di essere
                      Grifoni, il team che milita nella       tive troppo grandi nei giovani:      un esempio per i giovani in
                      Terza divisione del campionato          in America essere un giocatore       uno sport in cui tutti condivi-
                      organizzato dalla Fidaf (Fede-          della Nfl (la lega professionisti-   dono gli stessi dolori e le stesse
                      razione Italiana di American            ca) equivale a essere un dio. Qui    gioie. Siamo un po’ masochisti,
                      Football), si allenano a San            non c’è lo stesso seguito e le       ma gli acciacchi a fine partita
                      Marco, sui campi da gioco della         botte fanno male». Non a caso        sanno di vita vissuta». Nel
                      squadra di calcio locale. Alla          una delle componenti decisive        football, però, non esistono
                      guida di questi trenta ragazzi,         di questo sport è la paura: «È un    solo gli scontri fisici. La tattica
                      età che varia dai 16 ai 45 anni,        sentimento fondamentale, sai         è fondamentale per qualsiasi
                      c’è coach Stefano Caligiana:            che se sbagli ti fai male, se sei    squadra e c’è da studiare tanto
                      «Qui ci si diverte, si fatica e si      scorretto la paghi».                 per imparare a memoria le
                      cerca di migliorare giorno per          E che i colpi ricevuti possano       decine di schemi preparati
                      giorno. Prima di vincere le par-        costare caro lo sperimentano         a tavolino: «Sembra strano –
                 di
        NicolÒ        tite mi interessa formare degli         tutti. Pascal Bukasa, uno dei        dice divertito Stefano Caligiana
      CaNONICO        uomini di sport».                       ricevitori, si è infortunato a una   – ma questo è lo sport che si
    @nikcanonico      Per la stagione 2018 i Grifoni          mano ed è stato fermo un mese.       avvicina di più agli scacchi». Q

                                             Quattrocolonne   11   28 febbraio 2018
La villa settecentesca,
                                                                                                                    vicina al centro della città,
                                                                                                                    in cui ha sede
                                                                                                                    la Tennis Training School
                                                                                                                    Secondo alcuni
                                                                                                                    resoconti storici
                                                                                                                    la scalinata sarebbe
                                                                                                                    stata realizzata
                                                                                                                    da Giuseppe Piermarini,
                                                                                                                    celebre architetto
                                                                                                                    folignate
                                                                                                                    Foto dell’autore

IL “CENTRO DEL MONDO”
DELLA RACCHETTA
La Tennis Training School Villa Candida a Foligno
è una realtà capace di attrarre talenti da tutta Italia

L
       a città di Foligno è teatro da undici anni di       si è conquistata una posizione di eccellenza in
       una bella storia di sport, grazie alla Tennis       Umbria e in Italia. E la Training School è arriva-
       Training School Villa Candida.                      ta a vincere per il secondo anno di fila il Grand
    Tutto è cominciato il 17 luglio 2007, quando           Prix della Fit (Federazione Italiana Tennis), la
Fabrizio Alessi (attuale direttore della Training          classifica delle migliori scuole tennis che viene
School) rilevò la gestione di un circolo storico,          stilata prendendo in considerazione diversi pa-
fondato nel 1978 attorno all’omonima villa set-            rametri.
tecentesca, allora abbandonata. Era anche una                  Oggi a Foligno c’è un’organizzazione efficien-
storia di famiglia: il padre di Fabrizio, infatti, fu      tissima, che comprende uno staff tecnico di 18
tra i ventidue soci fondatori. «Qui dentro siamo           persone, e che è riuscita ad esempio: a dotarsi di
tutti appassionati e innamorati di questo sport»           una struttura medica apposita (il Training Lab,
commenta Alessi sorridendo.                                che segue lo sviluppo degli atleti); ad avviare la
    Insieme a lui, quell’estate di undici anni fa,         costruzione di cinque nuovi campi da tennis, oltre
c’erano Fabio Gorietti e Alessio Torresi. La situa-        ai sette già esistenti; a stringere una collaborazio-
zione era quella che era: «Siamo partiti da quattro        ne con il Liceo Scientifico “Guglielmo Marconi”
campi e otto bambini iscritti». I tre, però, avevano       di Foligno. L’istituto, tramite i corsi dell’indirizzo
un sogno, quello di «far diventare la struttura un         sportivo, attira promesse da tutto il Paese. Ragaz-
punto di riferimento per chi voleva fare del tennis        ze come Emma Valletta: ravennate, classe 2004,
                                                                                                                    di
una professione».                                          gira già il mondo con le nazionali giovanili e si        ALESSANDRO
    E così, grazie a un duro lavoro e a una seria          ispira a Garbiñe Muguruza, trionfatrice allo scor-       CATANZARO
attività di programmazione, oggi Villa Candida             so Wimbledon.                                                 @alekata91

                                                        Quattrocolonne   12   28 febbraio 2018
Villa Candida è stata anche scelta dalla Fit                Fabio, in cosa consiste il lavoro del coach?
                                     come sede di uno dei quattro Centri Federali Per-                   «È un mestiere impegnativo. Il nostro com-
                                     manenti, che accolgono gli under 17 più promet-                 pito è quello di individuare il talento e sostenere
                                     tenti d’Italia. Attualmente a Foligno si allenano               la motivazione, tenendo conto della personalità
                                     sei ragazze nate tra il 2002 e il 2003, seguite da due          dell’individuo. Il coach è come una carrozza, è
                                     tecnici federali.                                               quella l’etimologia, no? È uno che guida, che porta
                                         E poi ci sono quelli che ce l’hanno fatta, i gio-           una persona da un punto ad un altro, che contri-
                                     catori affermati. Tra questi, Thomas Fabbiano,                  buisce ad alzare l’asticella finché si può».
                                     attuale numero 81 del ranking Atp e numero 4                    Quali sono i tuoi metodi di allenamento?
                                     d’Italia.                                                           «Io lavoro molto sulla percezione sensoriale:
                                                                                                     attraverso il sentire il proprio corpo cerco di dare
                                     Thomas, come sei arrivato a Foligno?
                                                                                                     una consapevolezza all’atleta. Parte tutto dal cor-
                                         «Mi allenavo a Roma, al Parioli. A un cer-
                                                                                                     po, è su quello che dobbiamo lavorare; poi arriva
                                     to punto pensai che il mio gioco avesse bisogno
                                                                                                     la mente, che serve a programmare ad esempio la
                                     di nuovi stimoli: ho visto che a Foligno c’era un
                                                                                                     strategia e la tattica, ad elaborare dei progetti fina-
                                     circolo di qualità, di élite. Dalla fine del 2012 mi
                                                                                                     lizzati alla vittoria». Q
                                     alleno qui».
                                     Come si è evoluta la tua carriera?
                                         «Ora sto giocando abbastanza bene, e punto a
                                     confermarmi. Ma sono salito lentamente, un tas-
                                     sello alla volta. Ho vissuto momenti difficili, tante
                                     sconfitte, che comunque alla fine mi hanno raffor-
                                     zato. Poi, a un certo punto, c’è stata una svolta».

                                          A partire dal 2016, sono arrivati infatti l’in-
                                     gresso nella top 100 mondiale, la possibilità di di-
                    In alto:         sputare le Olimpiadi a Rio; e ancora, il terzo turno
Fabrizio Alessi (a sinistra)
e Fabio Gorietti a destra),
                                     a un torneo dello Slam (gli US Open 2017) e, da
          rispettivamente            ultimo, la convocazione in Coppa Davis con l’Ita-
 direttore amministrativo            lia, pur senza scendere in campo.
       e direttore tecnico                Lo scorso dicembre si presenta poi un’occasio-
     della Tennis Training           ne particolare: Ivan Ljubičić, l’allenatore di Fede-
                    School           rer, contatta Thomas chiedendogli se gli va di al-
Foto concessa da Tts Villa Candida
                                     lenarsi per alcuni giorni con il campione svizzero
                     In basso:
                                     a Dubai. Fabbiano coglie al volo l’opportunità, da
          Thomas Fabbiano            lui descritta come molto emozionante: «Da uno
    Classe 1989, pugliese,           come Roger c’è sempre da imparare».
            è il tennista con             Qualcosa di simile capita ai giovani che tut-
          il ranking più alto        ti i giorni frequentano Villa Candida. Sono tanti
                   (n. 81 Atp)
                                     gli stimoli che derivano loro dall’allenarsi e con-
                tra quelli che
                hanno scelto
                                     frontarsi con professionisti come Fabbiano, ma
      di allenarsi a Foligno         anche come Stefano Travaglia, Gianluigi Quinzi,
Foto concessa da Tts Villa Candida   Luca Vanni o il lituano Laurynas Grigelis. Tutti
                                     giocatori nella top 300 mondiale e tutti allenati da
                                     Fabio Gorietti, coadiuvato da Federico Torresi.
                                          Gorietti, premiato come miglior allenatore
                                     italiano nel 2015, coach internazionale Atp (Asso-
                                     ciation of Tennis Professionals) dal 2016, è il diret-
                                     tore tecnico della Training School. Ha la fama di
                                     essere uno che migliora enormemente i giocatori,
                                     e anche quella di essere una specie di psicologo.

                                                            Quattrocolonne   13   28 febbraio 2018
TERRA DI TRIONFI per i grandi
Da Coppi a Bartali, da Cipollini a Dumoulin
I ciclisti e la storia del Giro d’Italia in Umbria
Moser: «Che emozione l’arrivo a Perugia»

C
         on il ciclismo è sempre      numero 101 della corsa rosa.            zone “Il bandito e il campione”.
         domenica. è l’unico          Il prossimo 15 maggio Gualdo               La prima volta di Terni come
         sport che non richiede       Tadino sarà il traguardo della          sede d’arrivo è nel 1926, vittoria
un biglietto per poterlo guarda-      decima frazione, con partenza           di Brunero. Il giorno dopo par-
re dal vivo, anche perché passa       da Penne, in Abruzzo. Il giorno         tenza con direzione Bologna e
sotto il balcone di casa, battezza    successivo ritrovo ad Assisi per        trionfo di Alfredo Binda. Già, il
piazze e vicoli di paesi e borghi     il via alla tappa che si conclu-        “Signore delle montagne” che in
che si vestono a festa. Perché il     derà a Osimo, nelle Marche.             quegli anni vinceva tutto: cin-
ciclismo è fatica, umanità. Così
il lungo serpentone, che schizza
via velocissimo, racconta storie         La corsa rosa ha valorizzato
di sport e di vita quotidiana al-
trimenti sconosciute.                    borghi e paesaggi locali
   Anche l’Umbria ha dato mol-           dando una spinta al turismo
to alle due ruote, non tanto in
termini di ciclisti ma di luoghi
attraversati, paesaggi e campa-         Riavvolgendo il nastro della          que Giri, tre mondiali, quattro
nili. Quell’Umbria campagnola         storia la prima volta risale al 29      Lombardia e due Sanremo. Il 3
e spesso dimenticata, contadina       maggio 1921. Bologna-Perugia,           giugno 1929 di rosa vestito vin-
e operaia, potremmo definir-          321 km al termine dei quali vin-        ce la Roma-Orvieto. Arriviamo
la gregaria nel gergo ciclistico      ce Costante Girardengo, il gran-        al dopoguerra, è ancora tempo
e nobilitata dal passaggio dei        de corridore decantato anche da         della sfida leggendaria tra Fau-
campioni.                             Francesco De Gregori nella can-         sto Coppi e Gino Bartali.
   «L’Umbria ha capito le poten-                                                                                   Tom Dumoulin
zialità del ciclismo – racconta                                                                                    tra i vitigni
Daniela Isetti, commissario del                                                                                    del Sagrantino
comitato regionale umbro della                                                                                     durante la cronometro
                                                                                                                   Foligno-Montefalco,
Federazione ciclistica – Un lavo-
                                                                                                                   lo scorso 16 maggio.
ro di squadra svolto molto bene                                                                                    Vittoria di tappa
dagli enti locali che intendono                                                                                    e maglia rosa
valorizzare il patrimonio locale,                                                                                  per l’olandese
i suoi paesaggi, le strade e i bor-
ghi. Senza dimenticare l’impatto
culturale generato dal ciclismo:
non è soltanto uno sport ma an-
che un’occasione per organizza-
re momenti di incontro».
   L’Umbria è stata sede di par-
                                                                                                                   di
tenza e arrivo di tappa al Giro
                                                                                                                   davide
d’Italia quasi 90 volte, replicherà                                                                                Serusi
anche quest’anno per l’edizione                                                                                         @davideserusi

                                                     Quattrocolonne   14   28 febbraio 2018
Senza dubbio la rivalità più         un mondiale, tre Roubaix, due            fetto degli umbri: «Ricordo con
                            bella dello sport italiano. An-         Lombardia e una Sanremo. Nel             emozione l’arrivo a Perugia, in
                            che l’Umbria diventa teatro del         1977, a Monteluco di Spoleto, il         Corso Vannucci, oppure una
                            duello tra i due corridori che          corridore trentino veste la ma-          volta a Umbertide. Da parte dei
                            lasciano con il fiato sospeso mi-       glia rosa, stessa immagine due           tifosi c’era sempre grande entu-
                            lioni di italiani incollati alla ra-    anni dopo sullo sfondo di Peru-          siasmo nei nostri confronti».
                            dio. Il 30 maggio 1947 Bartali è        gia e nel 1984 a Città di Castello.         Negli anni ‘90 a sfrecciare nel-
                            maglia rosa dopo la Firenze-Pe-           Memorabile la sua rivalità             le volate è Mario Cipollini. “Re
                            rugia, mentre il 25 maggio 1951         con Saronni (in rosa a Cascia            Leone” alza le braccia sotto il
                            Fausto Coppi vince la cronome-          nell’81, a Castiglion del Lago           traguardo di Città di Castello nel
                            tro di 81 km Perugia-Terni.             nell’86, e vincitore di tappa a          ‘91 e a Terni, il 13 maggio 1995,
                               Il 7 giugno 1968 Foligno             Todi nell’83), Moser lega il suo         al termine delle prima tappa del
                            ospita la frazione partita da           nome a quello della nostra re-           Giro partito da Perugia.
                            San Marino: trionfo di Bitossi          gione soprattutto per il Giro               Ultimamente l’Umbria por-
                            ma soprattutto Eddy Merckx              dell’Umbria, di cui detiene il           ta fortuna a Tom Dumoulin, la
                            in maglia rosa, il “cannibale”          record di vittorie (5) conqui-           “Farfalla di Maastricht”, in rosa
                            non poteva che lasciare il segno        state nel ‘74, ‘75, ‘77, ‘81 e ‘83.      a Foligno nel 2016 ma soprat-
                            anche in Umbria, mentre il 30           «Lo ricordo con molto piacere            tutto vincitore di tappa e maglia
                            maggio 1976 è Felice Gimondi a          – racconta Moser – si svolgeva           da leader nella cronometro Fo-
                            indossare la maglia del primato         tra agosto e settembre. L’Umbria         ligno-Montefalco, disputata la
                            a Terni.                                è una regione con continui sali-         scorso 16 maggio.
                               Ma il ciclista che più di tutti      scendi, i percorsi erano sempre i           Un successo contro il tempo
                            ha alzato le braccia al cielo in        soliti quattro o cinque, ma duri         che l’ha lanciato verso la vitto-
                            questa regione è Francesco Mo-          e ben calcolati».                        ria finale al Giro del centenario.
                            ser, vincitore di un Giro d’Italia,       Impossibile dimenticare l’af-          Quest’anno sarà bis? Q

                                                                                                    San Francesco
                                                                                                    ama i gregari
                                                                                            Per il Corriere della Sera Indro Montanelli ha
                                                                                            seguito il Giro d’Italia 1947. Ecco uno stralcio
                                                                                            dell’articolo che racconta la settima tappa,
                                                                                            Firenze-Perugia, vinta da Cottur con Gino
       Francesco Moser
                                                                                            Bartali in maglia rosa.
    con la maglia rosa.                                                                     La tappa di oggi è cominciata alle ore 12,10,
     Il trentino ha vinto
                                                                                            ed è durata circa cinque ore. Faceva caldo,
cinque Giri dell’Umbria
                                                                                            sebbene un venticello a folate e qualche nuvo-
                                                                                            la pietosa creassero momentanei refrigeri; e la
                                                                                            strada era bella, specie nel paragone con quel-
                                                                                            le di ieri. La piantonavano ville merlate condot-
                                                                                            te in processione da cortei di cipressi in mezzo
                                                                                            a un mare grigiazzurro di olivi.
                                                                                            I competenti dicono che mai su questo percor-
                                                                                            so vi sono state battaglie grosse o lotte furibon-
                                                                                            de. Il paesaggio umbro non si presta a contese
                                                                                            accanite, il pubblico vi è più rado e meno rumo-
                                                                                            roso, e San Francesco non ama i vincitori.
                                                                                            Una tappa tranquilla. Una tappa umbra.
                                                                                                                                   Perugia,
                                                                                                                           30 maggio, notte
                                                                                                                           Indro Montanelli

                                                   Quattrocolonne   15   28 febbraio 2018
GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI
La squadra di richiedenti asilo che ha vinto lo scorso
campionato: «Sul campo abbiamo trovato una famiglia»

C
        ’è un Olimpo a parte per quei grandi del          la, il 26 ottobre 2014, e a portarla alla vittoria del   I ragazzi dell’Afrotiberina
        calcio che hanno sfidato se stessi, la na-        campionato amatoriale Uisp due primavere fa.             in allenamento;
                                                                                                                   uno scambio
        tura e gli altri vincendo su tutta la linea.      Una lega inferiore, certo. Niente a che vedere col
                                                                                                                   tra Adewale e Ansou
Prendete Garrincha, il fenomeno del dribbling:            grande calcio patinato che muove immensi capi-
nessuno avrebbe mai scommesso su quelle gam-              tali ma, lontana dalle luci della ribalta, l’Afrotibe-
be storte che sembravano fatte per non giocare a          rina ha fatto il miracolo: «Ci siamo presi il nostro
pallone. O Lionel Messi, “la pulce” argentina che         primo campionato portando avanti un’intera sta-
non cresceva: un metro e sessantanove d’altezza           gione a budget zero. Avevamo solo una passione
raggiunto a forza di ormoni. Dalla periferia al           in comune e la voglia di sentirci squadra», spiega
tetto del mondo: il talento sa aggirare gli ostacoli      mister Barni. Per il resto mancava tutto, perfino
quando incontra l’occasione.                              i palloni. «Le prime scarpe e divise le abbiamo
  Ai ragazzi dell’Afrotiberina, tutti africani tra        prese in prestito da giocatori che non le usavano
richiedenti asilo e rifugiati del programma Arci          più». Nessuna fiducia, all’inizio, in quella squa-
solidarietà, solo questo mancherebbe per spicca-          dretta neonata e senza mezzi, a parte la tenacia
re il volo: l’occasione di un provino importante.         (del mister) e la bravura (dei giocatori). I “black
Qualcuno che si innamori del loro gioco fantasio-         scorpions” – anche così si fanno chiamare – si
so e incalzante.                                          sono scontrati con l’orgoglio di chi si credeva mi-
  Mister Giacomo Barni, 36 anni, di San Giusti-           gliore e con una valanga di pregiudizi. «È capita-
no, li allena tre volte a settimana. Divide le sue        to di arrivare agli allenamenti e trovare il campo
                                                                                                                   di
giornate tra la scuola di Arezzo dove insegna ge-         imbrattato di insulti razzisti. Lo avevamo messo         STEFANIA
ografia e il manto verde del “Bernicchi” di Città         in conto, anche se, ogni volta, fa male». Qualche        MORETTI
di Castello. È stato lui a creare la squadra dal nul-     bulletto rideva di quei calciatori equipaggiati un            @Stefanietty

                                                        Quattrocolonne   16   28 febbraio 2018
po’ alla buona, coi calzini ognuno di un colore
                                 diverso, comprati finalmente tutti uguali dopo
                                 aver vinto 45 euro scommettendo la vittoria della
                                 Costa d’Avorio sull’Algeria in Coppa d’Africa.
                                    Mister Barni non si è mai scoraggiato: ha segui-
                                 to i ragazzi a ogni trasferta, li ha accompagnati in
                                 macchina, ha pagato i biglietti del treno, insegna-
                                 to loro la puntualità (questa sconosciuta, prima
                                 che allenamenti e partite diventassero un rituale).
                                 Alla fine anche i detrattori più ostinati si sono do-
                                 vuti ricredere. «I nostri hanno un dinamismo su-
                                 periore, mica come qualche gradasso scarso che
                                 si vantava di aver giocato in categorie superiori
                                 del campionato Figc: è sul campo che dimostri
                                 chi sei ed è per questo che il calcio ci piace».
                                    Vengono da Gambia, Senegal, Guinea, Nigeria,
                   Da sopra:
 i ragazzi dell’Afrotiberina     Camerun e Costa d’Avorio. Ragazzi di vent’an-
con mister Giacomo Barni,        ni con alle spalle storie dolorose e lunghi viaggi.
            i calci di rigore,   Come Ansou, il capitano, che si copre il viso con
              Sara e Saikou      le mani quando ricorda le sue otto ore dalla Li-
              e un momento       bia all’Italia su un barcone che poteva portare 50
          dell’allenamento
                                 persone ma ne caricò 200. Aveva paura di guar-
                                 dare in faccia il mare: «Sono stato sempre con gli
                                 occhi chiusi: non so nuotare». Parla un italiano
                                 limpido, conosce a memoria l’inno di Mameli e
                                 palleggia da fenomeno. Il suo mito è Zinedine
                                 Zidane ma Ansou non è il solo a puntare in alto:
                                 mentre studiano l’italiano e frequentano corsi
                                 da cuoco e meccanico, all’Afrotiberina sognano
                                 tutti la Juventus. O comunque il professionismo.
                                 «L’obiettivo – continua il mister – sarebbe fare di
                                 questa passione per il calcio un lavoro, ma non è
                                 facile. Servirebbero i contatti giusti». Di traguar-
                                 di, comunque, la squadra ne ha tagliati parecchi
                                 in quattro anni e i più importanti hanno poco a
                                 che vedere con la tecnica calcistica. «Questo sport
                                 ha dato loro un’identità. Sentirsi calciatori signi-
                                 fica scrollarsi di dosso l’etichetta di ultimi arrivati            Se c’è qualcosa che non ha funzionato fino
                                 o, peggio ancora, di nullafacenti».                             in fondo, per Giacomo, è l’integrazione. «È un
                                    Su quel campo dove si parla uno strano espe-                 percorso lungo, fatto di comprensione e pa-
                                 ranto di italiano, francese, inglese e mandinka,                zienza e non dipende solo da noi. Se penso ad
                                 tra i gol e le acrobazie di Adewale, sono nate                  altre esperienze come l’Afro-Napoli United, lì
                                 amicizie profonde e amori rivoluzionari. Sara e                 si è riusciti a costruire una squadra mista ita-
                                 Saikou stanno insieme da un anno e mezzo: lei                   liani-africani che è diventata simbolo di lotta
                                 cameriera, lui lavora il tabacco da quando ha                   al razzismo. Noi, purtroppo, non ce l’abbia-
                                 ottenuto il permesso di soggiorno. Per lui ha af-               mo fatta». L’Afrotiberina resta comunque un
                                 frontato la famiglia, cambiato vita, città e lavoro.            esempio positivo. «Abbiamo trovato un modo
                                 «Si può vivere davvero con poco, se quel poco che               per far sentire questi ragazzi meno soli e più
                                 hai è tantissimo», dice sulla panchina del Bernic-              motivati. Vogliono esprimersi. Dimostrare che
                                 chi, mentre guarda Saikou giocare. Ogni tanto gli               valgono. Il calcio, per loro, è molto più che il
                                 sorride, si alza e gli riporta il pallone.                      sogno di un lavoro: è una famiglia». Q

                                                        Quattrocolonne   17   28 febbraio 2018
CHI RUZZOLA E CHI SBOCCIA
     Ruzzolone e bocce, gli sport antichi che resistono

È
       bastato lanciarlo: ha cominciato a rotolare        pio di resilienza, non arrivare fino a noi? Il ruz-
       e da quel momento non si è più fermato.            zolone (come i suoi parenti “ruzzola” e “ruzzica”)
       Più antico della ruota – perché si sa che          è oggi un cilindro di legno simile a una forma di
gli strumenti più importanti nascono dai giochi           pecorino. Perché un tempo è con questo formag-
– non si è arrestato neppure quando si è ritrova-         gio che si gareggiava: i ricchi lo lasciavano a chi
to in una catacomba: quella dell’Olimpiade, nel-          volesse raccoglierlo nel caso si rompesse, mentre
la Necropoli dei Monterozzi a Tarquinia, dove             i poveri lo tenevano come posta della vittoria.
è raffigurato un discobolo che, dalla particolare         Legno o formaggio che sia, il gioco consiste nel
posizione assunta, sembra proprio stia lanciando          lanciarlo con l’aiuto di una cinghia e riuscire a
un ruzzolone.                                             completare un percorso stabilito nel minor nu-
    Una commedia di Plauto, la Persa, parrebbe            mero di colpi possibile.
contenere un riferimento proprio a questo gioco,              «Solo nella provincia di Terni ci sono 7 im-
che in tal caso guadagnerebbe un altro attestato          pianti, 14 società sportive e oltre 260 tesserati»,
di presenza tre secoli prima di Cristo. Da lì in poi      spiega il presidente provinciale Massimiliano
la sua corsa è continuata sfrenata fino al Medioe-        Capponi, classe 1971 e ingegnere plurilaurea-
vo, quando giocare “ad ruellas” era pratica ormai         to. Parla dallo spettacolare impianto La Selva,
diffusa.                                                  quattro lunghe e curatissime piste in mezzo alla
    Qualcuno ci scommette sopra e allora viene            pianura tra Terni e Narni: «Qui tutto è basato
bandito come gioco d’azzardo insieme ai roto-             sull’associazionismo e sul volontariato».
lanti dadi: «omnes ludos taxillorum (i dadi) vel              In Italia sono tremila i tesserati di questo sport
ludum ruelle (il ruzzolone)», dicono gli statuti          riconosciuto dalla FIGEST (Federazione Italiana
comunali di Alessandria nel 1277. Un divieto che          Sport e Giochi Tradizionali) e inserito dall’UNE-
non basta ad arginare il ruzzolare della storia,          SCO nella lista dei patrimoni orali e immateriali
                                                                                                                   di
perché nel 1761 ne deve intervenire un altro, con         dell’umanità. Uno sport con veri e propri cam-           NICOLA
deroghe soltanto nel periodo di Carnevale.                pionati nazionali che ogni anno decretano diver-         CAMPAGNANI
    Come avrebbe potuto, un così fulgido esem-            si vincitori. E gli umbri non se la cavano affatto            N_Campagnani

                                                       Quattrocolonne   18   28 febbraio 2018
male. Gli ultimi campionati a squadre sono stati               a 82 anni presidente della società di S.Erminio.
                  vinti da San Gemini per la serie A e da Todi per               Ma qualche nuova leva c’è: ai corsi della bocciofi-
                  la serie B. Mentre nei campionati assoluti c’è di              la sono iscritti una decina di ragazzi tra i 6 e i 14
                  nuovo Todi per la serie A a coppie e un primo                  anni, che imparano uno sport apparentemente
                  posto anche per l’impianto La Selva nella sezione              semplice – invero molto complesso – nella stessa
                  Juniores.                                                      struttura che espone sulle sue bacheche anche di-
                       «Non possiamo nascondere che esiste un pro-               versi titoli nazionali giovanili.
                  blema di ricambio generazionale – Capponi ricor-                   Le coppe in effetti sono molte e pare che
                  da ancora commosso quando nel 1993 ottenne il                  anche qui gli umbri siano bravi. Tra i rivali più
                  terzo posto assieme a suo padre – eppure, tornare              difficili: i marchigiani. «Adesso le gare ufficiali si
                  a giocare con un semplice pezzo di legno, sarebbe              disputano il sabato pomeriggio, perché – aggiun-
                  il simbolo di un ritorno all’essenzialità di cui oggi          ge scherzando Lollini – le mogli si lamentavano
                  avrebbero bisogno soprattutto i più giovani».                  delle partite alla domenica mattina».
                       Ecco qualcosa, oltre allo stesso rotolare, che                Chissà perché certi sport finiscono per sem-
                  accomuna il ruzzolone a un suo lontano parente,                brare più bizzarri di altri, chissà se meritano dav-
                  le bocce. Altra disciplina antichissima: c’è chi la            vero questa sorte. Eppure, nonostante tutto, resta
                  fa risalire a quasi 10mila anni fa. Quel che è certo           difficile scommettere sulla loro estinzione. Si di-
                  è che è praticata tutt’oggi, in ciascuno dei 5 conti-          rebbe che quando qualcosa del genere comincia a
                  nenti, per un totale di 110 nazioni.                           rotolare, niente possa più arrestarlo.
                       La provincia di Perugia conta 34 società. Una                 Intanto la FIR (Federazione Italiana Ruzzo-
                  di queste è quella di S.Erminio, fondata nella                 lone) ha già fatto richiesta per far entrare la di-
                  zona che porta lo stesso nome, nel 1976. Qui, una              sciplina che rappresenta tra gli sport da inserire
                  settantina di tesserati e qualche occasionale, si ri-          alle prossime olimpiadi di Tokyo 2020. Mentre
                  uniscono tutti i giorni per giocare con le sfere più           la CMSB (Confederazione Mondiale dello Sport
                  famose al mondo. Anche in questo caso sono per                 delle Bocce) ha proposto la raffa, il volo e la
                  lo più anziani.                                                pétanque (tre delle principali specialità delle boc-
                       «Mi sembra che adesso i giovani si avvicinino             ce) per Parigi 2024. Occhio al passato, potreste
                  poco agli sport in generale», dice Giorgio Lollini,            rincontrarlo, nel futuro. Q

 Un giocatore
nella bocciofia
  di S.Erminio
     a Perugia

                                        Quattrocolonne   19   28 febbraio 2018
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