Roma Scomodo n 42 ALLEGATO DIGITALE
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Scomodo n°42 € 0,00 Mensile indipendente di attualità e cultura ALLEGATO DIGITALE Roma EDIZIONE LOCALE
EDITORIALE *01 PRIMAVERA *03 ARTE dell' Da Testaccio a Via Nazionale, il contem- ROMA poraneo nelle istituzioni museali a LA LINEA *27 Il labirinto della terza metropolita- na di Roma ASSURDO l' del *39 RIFARE Il mondo dello spettacolo riparte dal IL MOND O Globe Theatre MOSTRI *51 Scomodo racconta i luoghi abbandonati di Roma / Ex ippodromo di Tor di Valle EDIZIONE Rom LOCALE a
EDITORIALE di Michele Gambirasi Arianna Preite Negli ultimi mesi Roma ha vissuto una prima fase di riapertura, ritornando a vivere scorci di quotidianità e socialità. Periodo che ha portato con sé, tra i numerosi dibattiti, non pochi conflitti e fratture in particolar modo all’interno di alcuni settori profondamente danneggiati da precarietà e incertezza come quello culturale, su cui oltre alle condizioni contingenti pesano anni di politiche di mancata programmazione e invisibilità. Per una città che si appresta ad entrare in clima elettorale la progressiva ripresa deve significare la rimessa in circolo di idee e visioni per produrre un nuovo orizzonte per Roma: la proposta di un paradigma in netta discontinuità con il passato, che sappia raccogliere le istanze e le vertenze sorte in quest’ultima fase per restituire una nuova idea di città. In questa direzione si muove il racconto delle cinque 01 giornate di occupazione al Globe Theatre a Villa Borghese. Il 14 aprile sullo slogan “A noi gli occhi please”, e da lì per cinque giorni, gli occupanti hanno “portato in scena” un momento di protesta e di elaborazione per “rifare il mondo”. La protesta e la creatività del settore culturale, con ambizioni e rivendicazioni nazionali, deve necessariamente assumere un carattere centrale in una città come Roma con l’obiettivo di restituire nel prossimo futuro una politica culturale per la città all’avanguardia e che rimetta al centro i lavoratori e le lavoratrici del settore. Viene raccontata anche la riapertura dei musei, in un fotoreportage che conduce attraverso alcuni dei luoghi più importanti dell’arte a Roma: il MACRO, il MAXXI, la Galleria Nazionale con la Quadriennale e altri. Una panoramica sulla scena artistica che cerca di descrivere la ripresa delle esposizioni nella Capitale. Dopo le vicende degli ultimi mesi che hanno alternato annunci di chiusure, stop forzati e liquidazioni, si è scelto di gettare un primo sguardo sul labirintico universo della mobilità romana nella sua declinazione più importante e anche più attesa, la Metro C. Scomodo n° 42
E L’avvio di una riflessione rispetto al tema della mobilità che Scomodo si propone di continuare a sviluppare e sostenere nei mesi futuri, con l’idea di produrre un apparato critico di informazione che sappia scendere a fondo nelle questioni restituendone la complessità ma rendendole al tempo stesso accessibili. Infine, la storica rubrica “Mostri” che visita questa volta l’Ippodromo di Tor di Valle. Una gigantesca struttura di 420.000 metri quadri oggi ferma in stato di abbandono dopo le vicende giudiziarie quando sembrava ormai destinata ad ospitare il nuovo stadio della A.S. Roma. Un mese di elaborazioni e discussioni sulla città di Roma che Scomodo ha portato avanti non solo da un punto di vista editoriale, ma anche attraverso la partecipazione all’IPER Festival – Festival delle Periferie, un’occasione per tornare a discutere con alcuni degli attori principali della vita romana di alcune delle questioni che più stanno a cuore al progetto. Insieme a Greenpeace, Black Lives Matter, il Forum Diseguaglianze e Diversità e altri si è trattato di come poter trasformare Roma in una città ecologica, multiculturale, libera da disuguaglianze attraverso politiche abitative e di welfare redistributive ed efficaci, a partire soprattutto dalle periferie, territori spesso marginalizzati ma che costituiscono anche la parte più dinamica e popolosa della città. Roma è una città che probabilmente, come suggerisce 02 Walter Tocci, va innanzitutto “decolonizzata”: spogliata cioè da quei retaggi che ne impediscono lo sviluppo e l’uscita da un’impasse paralizzante che dura da diversi anni e sembra destinata a proseguire in eterno. Liberata da pesi speculativi e fondiari, da rendite divenute ormai improduttive, ma anche dal proprio stesso immaginario di città stanca e ferma, irrigidita su sé stessa; se si vuole far sì che veramente la retorica della ‘crisi come opportunità’ si trasformi in un reale momento di trasformazione, in concomitanza con l’appuntamento elettorale, allora è oggi necessario costruire un nuovo progetto per Roma. Un progetto che tenga innanzitutto conto delle profonde disuguaglianze che attraversano la città e la strutturano, uno sguardo lucido, asciutto, consapevole del presente ma con la capacità di farsi progetto comune e partecipato, per cambiare sia il come della città ma anche il suo chi. EDIZIONE Rom LOCALE a
LA PRIMAVERA DELL’ARTE A ROMA Da Testaccio a Via Nazionale, il contemporaneo nelle istituzioni museali
Scrivere a proposito della vivace vita artistica di Roma,che potrebbe sembrare un controsenso visto il periodo che stiamo attraversando, si è sorprendentemente rivelato necessario. Questa primavera 05 le iniziative portate avanti dalle istituzioni museali sono state, in molti casi, ricche e varie, parte di un bilancio positivo di un periodo che pone le sue basi prima dell'arrivo del Covid. Scomodo n° 42
cul Questa risposta non era però facilmente prevedibile Si potrebbe cominciare il giro dal quartiere u tra perché Roma, come dice Testaccio, con il Luca Lo Pinto, il direttore complesso del artistico del MACRO, è Mattatoio, dove già solo una città un po’ anarchica, l’architettura industriale che ha un’energia elettrica, è testimone di un ma che non si fa domare e accordo tra classicismo e che quindi mal si sarebbe modernità. Lì, all’interno dovuta accordare a questo di uno dei padiglioni che periodo, fatto di chiusure e lo compongono, è stata limitazioni. Alla base dello presente, dal 23 febbraio spirito che caratterizza la al 16 maggio, Fotografia. città c’è anche la ricerca Nuove produzioni 2020 di equilibrio tra una storia per la collezione Roma. autorevole, pesante e Nella mostra la città un presente multiforme stessa, ovvero le persone e dinamico. Nell’ultimo che la compongono, si periodo questa tensione, raccontava attraverso gli per quanto riguarda l’ambito scatti di cinque fotografi artistico, sembra aver contemporanei. Veniva 06 trovato un compromesso messa in luce, attraverso fortunato. vari approcci visuali non Da più di un anno ormai solo la sua coinvolgente la scena artistica romana teatralità, evidenziata sembra aver ritrovato una nelle foto di Alex Majoli, vitalità preziosa, che viene ma anche il complesso anche da una sinergia di rapporto, di cui parlava varie istituzioni artistiche. anche Lo Pinto, che il Molte infatti stanno presente di Roma ha con contribuendo a costruire una la sua storia. La memoria proposta culturale adeguata è proprio il focus delle alla sensibilità di questo opere di Sarah Moon, che periodo e alla necessità lavora concentrandosi di maggiore inclusività e sull’importanza orizzontalità. Di tutto ciò di non recidere il ce ne si può rendere conto legame con il proprio anche semplicemente passato, cercando passeggiando per la città invece d’integrarlo e visitando alcuni dei suoi consapevolmente nel musei più importanti. tempo in cui si vive. EDIZIONE Rom LOCALE a
cul “Roma esiste Con la sua monumenta- u tra le architettura marmorea in quanto e l’imponente scalinata immagine che conduce all’ingres- queer, femminile e femmi- radicata nel so, il Palazzo intimorisce nista della storia dell’arte. profondo e dà l’impressione di star La scelta ricade su qua- rantatre artisti di genera- venendo inglobati in una inconscio, in realtà rigida, che non zioni diverse, che trovano quanto tessuto ammette contraddizioni. il loro spazio all’interno di emotivo, Una volta all’interno della ricerche sui temi del cor- in quando mostra, ma anche dallo po, dello spazio, della ses- sualità. L’obiettivo è anche stesso titolo, ci si rende sentimento di conto invece che la sfida quello di dare una mag- appartenenza dei curatori è stata proprio giore visibilità ad artiste universale alla quella di mettere in luce la non più giovani che però, comunità degli contraddizione, di disper- secondo i curatori, merita- no di veder evidenziato in dere senza però negare il uomini”. peso della storia del luogo maniera più chiara il loro in cui si è. In questo caso lavoro, poco valorizzato Una visione simile a si sta parlando di quello dalla storia dell’arte cano- nica. Questa valorizzazio- ne e la presentazione di un 08 quella di Nadav Kander, che è stato il teatro, oltre che invece definisce la che delle numerose Qua- città di Roma come “un driennali d’arte durante il punto di vista eccentrico è organismo vivente” e che ventennio fascista, della evidente già dalla prima lui, attraverso le sue foto, prima esposizione interna- sala, dove sono presenti fa respirare attraverso la zionale d’arte coloniale del le opere di Cinzia Ruggeri. materia che la compone. 1931. La decolonizzazione infatti, che è una delle te- Cambiando totalmente scenario, andando da matiche messe in luce da Il suo Stivali Testaccio a via Naziona- FUORI, viene trattata, oltre Italia è simbolo le, si può vedere come il che da alcuni testi all’in- di una volontà rapporto con il passato terno del catalogo, anche di femminilizzazio- nella sala dedicata al col- sia proprio uno dei punti cardine della nuova Qua- lettivo DAAR. Oltre che il ne della driennale di Roma, FUO- Palazzo, la Quadriennale geografia italiana RI, curata da Sarah Co- FUORI ha altri due ambiti e di presa in giro sulich e Stefano Collicelli tematici: l’Incommensura- nei confronti bile e il Desiderio. Tutti e Cagol. Come poterebbe non esserlo, visto il luo- tre sono trattati senza li- del sentimento go in cui è ospitata: Pa- mitazioni di genere e ses- nazionalista lazzo delle Esposizioni. so e mirano a una rilettura maschilista. EDIZIONE Rom LOCALE a
Il mantenimento metro di distanza. Dopo del punto di vista aver passeggiato un po’ per Villa Borghese, che femminile, che stavolta dal 12 maggio al 25 lu- però ragiona sulla glio ospita la seconda edizione di Back to Na- creazione artistica, ture, stando davanti alla continua con la seconda Galleria Nazionale su Piazzale Cervantes, ci sala, dedicata ad Irma si troverà infatti davanti Blank e ai suoi Radical alle parole della filoso- fa Maria Zambrano che Writings, Abecedarium. recitano: “le radici de- vono avere fiducia nei fiori”. La direttrice della Addentrandosi ancora di GNAM, Cristiana Collu, più in FUORI, comincia ha voluto questo mes- una riflessione incentra- saggio per comunicare ta sulla decostruzione che “agli errori del pas- dello spazio tradizionale sato dà rimedio solo l’av- 09 dell’arte, troviamo allo- venire”. Agli errori di una ra la sala di Respiro di storia dell’arte respin- Cloti Ricciardi e gli spec- gente e di appannaggio chi che compongono prettamente maschile, la l’alfabeto cosmologico direttrice sta cercando di Nanda Vigo. Finendo di rimediare mettendo al di visitare il primo piano centro della sua attività della mostra, ci si troverà lo sguardo delle donne e di fronte ai gentilissimi un’indagine costante sul e morbidi fiori di Petrit femminismo. La mostra Halilaj e Alvaro Urbano, che è stata presente alla che sovrastano quella Galleria fino al 6 giugno, che negli anni trenta era I say I a cura di Cecilia palco della propaganda Canziani, Lara Conte e fascista, dove ora cam- Paola Ugolini, si inseri- peggia un messaggio di sce perfettamente all’in- amore e uguaglianza. terno di questo progetto, L’uso di fiori e scalinate che per certi versi si uni- monumentali come spun- sce in coro con la Qua- ti di riflessione si ritrova driennale FUORI. anche a qualche chilo- Alla base c’è infatti la Scomodo n° 42
cul volontà di affermazione della propria soggettivi- il museo, tra il museo e la città, basta entrare a u tra tà, di sconfinamento, di visitare Una storia per il presentare molteplicità Futuro. Questa mostra, di io senza volerli neces- presente fino al 29 ago- sariamente ricondurre a sto, è stata curata da una narrazione unitaria. Hou Hanru, direttore ar- Spostandoci dalla Gal- tistico del MAXXI, in col- leria più avanti verso il laborazione con il team quartiere Flaminio tro- curatoriale e di ricerca viamo, in via Guido Reni, del museo, in occasione l’opera di Zaha Hadid, il dei suoi primi dieci anni MAXXI di Roma. Abban- di attività. Al suo interno doniamo quindi scalinate si riflette sul ruolo che ha importanti e marmo, per nella società, attraverso visitare un edificio che i cinque percorsi tematici trasmette già solo dall’e- della città, della moltitu- sterno, attraverso le sue dine, dei mondi, della re- sinuose forme, fluidità. altà e del credo. Si può dire infatti che il In Una Storia per il Futuro 10 MAXXI sia un ambiente fluido, nel senso di poli- funzionale, multidiscipli- si riflette apertamente su nare e che la sua sfera tutte le questioni sollevate d’influenza si irradi an- che oltre i confini delle dal cambiamento del ruolo sue mura. Nel caso del del museo e il suo rapporto museo del ventunesimo con il pubblico. secolo, inoltre, è la piaz- Nella mostra è presente infatti, tra le altre cose, za retrostante, quella che collega le due aree del museo, la biblioteca anche la Yellow Room e il bar, a essere prota- dove, attraverso le voci gonista. Luogo di aggre- gazione per eccellenza, dei lavoratori del MAXXI, raccoglie le istanze del si cerca di tracciare delle quartiere e funziona da linee guida per il “museo collante per i suoi fre- del futuro”: cosa dovrebbe quentatori. Se si vuole approfondire essere e quali sono le sfide il rapporto tra la piazza e che dovrà affrontare. EDIZIONE Rom LOCALE a
Il mantenimento Anche Luca Lo Pinto, il direttore artistico del punto di vista del MACRO, si è posto femminile, che questa domanda fondamentale, creando stavolta però così uno spazio aperto ragiona sulla alla multidisciplinarietà e polifunzionalità. creazione artistica, continua con la È una dichiarazione di intenti infatti il polpo, seconda sala, simbolo del Museo dedicata ad Irma per L’Immaginazione Preventiva, che Blank e ai suoi campeggia su Radical Writings, tutte le entrate e all’interno del museo, Abecedarium. suggerendo una visione tentacolare del mondo in cui si 11 vive, dove ogni cosa può essere percepita sotto un punto di vista differente, a seconda della cultura e dell’arte da cui la si guarda. Questo è reso evidente anche da un giro veloce del museo, dove si noterà che, nella struttura, sviluppata in altezza, è presente una divisione in rubriche. Queste sono organizzate come se il visitatore, nel salire le scale per passare al piano successivo, stesse sfogliando un magazine. Scomodo n° 42
cul Le sezioni sono: Solo/Multi, Il secondo u tra Polifonia, Aritmici, parte da uno In-Design, Studio Bibliografico, Musica sconfinamento da camera, Palestra, del museo al di Retrofuture, Appunti per una collezione fuori delle sue e Agorà. mura fisiche e L’obiettivo è quello di dar vita a un metaforiche, per centro polifonico arrivare a un che restituisce l’immaginario fluido avvicinamento e che caratterizza coinvolgimento il tempo in cui viviamo. maggiore del Se ci si siede un pubblico. Il po’ a riflettere, dopo questo giro, fatto però che forse frettoloso, di questi aspetti 12 alcuni dei luoghi più significativi per l’arte si percepissero a Roma, si noterà che, in maniera così nonostante i diversi approcci di questi chiara, dopo musei, è possibile un periodo rintracciare in tutti un sentimento comune. come quello È l’inclusività, che abbiamo che si realizza in due sensi. Il primo è vissuto, non era orientato verso cosa è assolutamente considerato arte e di chi si può scontato. considerare artista, che quindi porta a una riscrittura di diverse storie dell’arte. di Flavia P area EDIZIONE Rom LOCALE a
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cul u tra 26 tz Rom EDIZIONE Foto di Susanna Klape LOCALE a
LA LINEA DELL’ASSURDO Il labirinto della terza metropolitana di Roma “Ormai siamo partiti. Adesso comincia il conto alla rovescia”. Così, il 16 maggio del 2006, l’allora sindaco Walter Veltroni concludeva la cerimonia di inaugurazione del primo cantiere archeologico. Finalmente era iniziata la costruzione di quella che nel 2015 sarebbe dovuta diventare la Metro C.
at tua li tà 28
r a d e i r o m a n i L’infrastruttu Era da tanto che Tuttavia le porte della Opere Strategiche - una si parlava della nuova metro si aprirono piattaforma di monito- costruzione - per una parte del trac- raggio sull'attuazione del ciato non collegata con le programma delle infra- di una terza altre due linee - nell’au- strutture strategiche - i linea della tunno del 2014. Solo con costi dell’opera sono lie- metropolitana l’apertura nel maggio del vitati: nell’anno di inizio a Roma. Il 2018 della stazione di lavori si stimava un costo comune iniziò San Giovanni fu garan- di circa 3 miliardi 47 mi- i primi studi tito un nodo di scambio lioni, poi è salito, sempre sulla fattibilità con la Metro A. Ad oggi di più, fino ad arrivare - all’inizio degli la situazione non è molto secondo una previsione anni novanta, e cambiata. del dicembre 2020 - a 5 miliardi 832 milioni. già nel febbraio È difficile quantificare gli In tutto ciò dall’avvio dei 29 del 1992 arrivò anni di ritardo nella re- cantieri ad oggi i lavori una prima legge alizzazione perché non sono stati sospesi quin- a finanziare si è mai saputo con cer- dici volte. Quarantasette il progetto tezza quando sarebbero sono le varianti del pro- preliminare. finiti i lavori. Le stime si getto che deviano dal L’idea era di rincorrono, si parlava del percorso inizialmente inaugurare 2010, poi del 2011, c’è pensato per le gallerie. l’opera in tempo chi diceva 2022, altri as- Venticinque le persone sicuravano 2018. Oggi il che rischiano un proces- per il Giubileo termine di consegna del- so per truffa, corruzio- del 2000. la penultima tratta - quel- ne e falso a seguito di la che arriva fino a Piazza un'inchiesta svolta dalla Venezia - è fissato per il procura di Roma sulla 2024, costruzione dell’ul- Metro C. Tra gli indagati tima stazione esclusa. l’ex sindaco Gianni Ale- Ad essere disattesa oltre manno, membri dell’am- alla data di apertura c’è ministrazione comunale, anche la stima del costo dirigenti di Roma Metro- presunto. politane - la società che Secondo i dati del Siste- gestisce l’appalto - e Me- ma Informativo Legge tro C S.p.a - quella che lo Scomodo n° 42
at ha vinto, un consorzio di diverse imprese costrut- Opere Strategiche - una piattaforma di monito- tua li trici che si sono unite per la costruzione della linea. raggio sull'attuazione del programma delle infra- tà strutture strategiche - i Tuttavia le porte della costi dell’opera sono lie- Per cercare di fare nuova metro si aprirono vitati: nell’anno di inizio chiarezza sulla - per una parte del trac- lavori si stimava un costo ciato non collegata con le di circa 3 miliardi 47 mi- questione Metro altre due linee - nell’au- lioni, poi è salito, sempre C, senza avere la tunno del 2014. Solo con di più, fino ad arrivare - pretesa di spiegare l’apertura nel maggio del secondo una previsione il garbuglio che 2018 della stazione di del dicembre 2020 - a 5 la caratterizza, ci San Giovanni fu garan- miliardi 832 milioni. siamo concentrati tito un nodo di scambio In tutto ciò dall’avvio dei su degli aspetti con la Metro A. Ad oggi cantieri ad oggi i lavori che ne possono la situazione non è molto sono stati sospesi quin- restituire la cambiata. dici volte. Quarantasette sono le varianti del pro- complessità. È difficile quantificare gli getto che deviano dal “La Metro C è anni di ritardo nella re- percorso inizialmente l'infrastruttura dei 30 alizzazione perché non pensato per le gallerie. romani” dice Carlo si è mai saputo con cer- Venticinque le persone Andrea Tortorelli, tezza quando sarebbero che rischiano un proces- ingegnere che finiti i lavori. Le stime si so per truffa, corruzio- scrive su “Odissea rincorrono, si parlava del ne e falso a seguito di Quotidiana” - un 2010, poi del 2011, c’è un'inchiesta svolta dalla blog sul trasporto chi diceva 2022, altri as- procura di Roma sulla sicuravano 2018. Oggi il Metro C. Tra gli indagati pubblico a Roma- termine di consegna del- l’ex sindaco Gianni Ale- mentre spiega la la penultima tratta - quel- manno, membri dell’am- cruciale importanza la che arriva fino a Piazza ministrazione comunale, della linea. Venezia - è fissato per il dirigenti di Roma Metro- I tornelli delle 2024, costruzione dell’ul- politane - la società che stazioni della metro tima stazione esclusa. gestisce l’appalto - e Me- C nel 2019 hanno Ad essere disattesa oltre tro C S.p.a - quella che lo registrato una media alla data di apertura c’è ha vinto, un consorzio di di circa centomila anche la stima del costo diverse imprese costrut- presunto. trici che si sono unite per passeggeri al Secondo i dati del Siste- la costruzione della linea. giorno. ma Informativo Legge EDIZIONE Rom LOCALE a
Cifra che a Tuttavia è notevolmente prima vista non proprio grazie a diminuiti tuttavia impressiona, questo numero, non in modo dato che lo più basso proporzionale. stesso anno la media giornaliera rispetto alle La linea C, della linea A è di altre linee, che che nel 2019 cinquecentomila se ne riesce a trasportava passeggeri e a comprendere solo il 10% dei seguire la B con l’assoluta passeggeri quattrocentomila. essenzialità. totali delle Quando nel metropolitane di marzo del Roma, ha perso 2020 sono molti meno state imposte utenti rispetto le misure alle altre linee. restrittive per il Come si legge 31 contenimento in uno studio della pandemia, effettuato da la capienza Roma Servizi massima per la Mobilità e sui mezzi dal Dipartimento di trasporto Mobilità e pubblici è stata Trasporti con la molto limitata e, collaborazione chiaramente, gli delle tre accessi sono università Scomodo n° 42
at romane, in un tra le metro, è tua confronto con i quella che più li dati di accesso velocemente tà pre-pandemici sta tornando individuati al 2 ai livelli pre- marzo, anche pandemia: nei giorni più al 19 maggio duri della serve l’81% pandemia, tra dei propri marzo e aprile passeggeri del 2020, gli medi, mentre accessi alla la A è ferma Metro C si al 58% e la attestavano B addirittura tra il 15% e il al 47%. Una 20% rispetto possibile alla media; giustificazione l’ultima stazione 32 per avere un di questa si trova nella confronto, le anomalia si borgata Finocchio - attraversa linee A e B può ricercare quartieri che difficilmente nel percorso hanno meno toccavano che compie: alternative di il 10%, costeggiando trasporto e stagnando la casilina si soprattutto non tra il 5% e il spinge ben passa per zone 7%. Inoltre, oltre il GRA - turistiche. EDIZIONERom LOCALE a
t iv o Ma nc t ie at Ob o 33 Per indagare il complesso intreccio di cause che rendono la terza metropolitana della capitale un’opera eternamente incompiuta, attesa da quasi un trentennio e aperta solo in parte, è necessario fare un po’ di chiarezza su alcuni aspetti gestionali dell’infrastruttura. All’inizio del 2021 la città era stata colta di sorpresa quando la sindaca Virginia Raggi aveva ricevuto una lettera – ripubblicata da “La Repubblica” – in cui il liquidatore della società Roma Metropolitane minacciava di dare uno stop alle linee A, B e C a partire dal primo aprile, giorno a partire dal quale la società non sarebbe stata più in grado di assolvere i propri compiti. Scomodo n° 42
at Era necessario che le ve- nissero riconosciuti sei ammodernamento e ma- nutenzione delle linee A e tua li milioni di crediti per po- ter continuare a lavorare B e costruzione della Me- tro C. Di fatto RM è un’e- tà e ciò, unitamente ai toni manazione del Comune, con cui la vicenda è stata una società in house che riportata, aveva gettato svolge per esso i compiti per un momento i roma- relativi alle infrastrutture ni nella paura di ricevere su ferro: bandire le gare un terribile pesce d’apri- d’appalto, studio di pro- le. Alla fine, i crediti sono gettazione, sorveglianza stati riconosciuti, e come sull’andamento dei la- tutte e tutti abbiamo avu- vori. E questo controllo to modo di notare il primo pubblico ma indiretto sul- aprile le metropolitane la costruzione della terza circolavano come al soli- linea ha un proprio peso to. Riavvolgiamo i nastri, specifico, al netto della e cerchiamo di capire chi complessità della situa- è Roma Metropolitane e zione, sui ritardi e i costi che ruolo svolge in que- dell’opera. Nel quadro sta vicenda. generale della vicenda 34 Roma Metropolitane – da è necessario, infatti, in- qui in poi RM – è una so- trodurre un altro attore: cietà emanazione organi- Metro C S.p.a. A diffe- ca del Comune di Roma, renza di RM questa non che ne detiene quindi è una società in house, l’intero capitale e ne è l’u- ma è il consorzio vincito- nico proprietario, creata re del bando di gara affi- nel 2004 con la delibera datario della costruzione 97/2004 del 24 maggio, della linea; un insieme attraverso l’acquisto del- di società riunite cui è la S.O.M – Servizi per la stato affidato il compito mobilità dall’allora giun- esecutivo di costruzione. ta Veltroni. I compiti più L’attuale progetto della importanti che la società Metro C infatti è figlio di detiene sono quelli di pro- un ordinamento legislati- gettazione, stazione ap- vo del 2001, del secondo paltante e alta vigilanza governo Berlusconi in cui relativamente alle metro- Ministro delle Infrastrut- politane di Roma: la co- ture e dei Trasporti era struzione della linea B1, Pietro Lunardi. EDIZIONE Rom LOCALE a
La legge n. 443/2001, anche la possibilità rinominata poi Legge di eventualmente Obiettivo, aveva il subappaltare fino a tre compito di velocizzare gradi alcuni lavori. In la realizzazione di questo quadro quindi il grandi infrastrutture compito fondamentale determinanti per che rimane a Roma la produttività del Metropolitane è quello paese accelerando i di alta sorveglianza, di processi burocratici controllo cioè che la connessi alle opere linea venisse realizzata e affidando maggiori nei tempi e nel budget responsabilità ai privati previsti. incaricati della loro Come racconta realizzazione attraverso Odissea Quotidiana, la figura, ripresa dal da questa situazione quadro normativo emergono due europeo, del general peccati originali di contractor, o contraente Metro C, che ne generale. Nel caso hanno compromesso 35 della metropolitana la conclusione nei romana il contraente tempi inizialmente generale è la già previsti. Da un lato, citata Metro C S.p.a, la infatti, essendo l’opera quale nei fatti esautora inserita nel quadro da alcuni compiti normativo descritto Roma Metropolitane della Legge Obiettivo, assumendo nel quadro è stato possibile generale dell’opera avviare i cantieri senza non la funzione di mera che fossero pronti esecutrice di direttive i progetti definitivi eterodirette, elaborate ed esecutivi, ma dal committente avendo in mano il solo pubblico, ma ha il progetto preliminare. compito di realizzare Ciò ha chiaramente l’opera “con qualsiasi comportato l’apertura mezzo”, elaborando la di innumerevoli varianti progettazione definitiva di progetto – come ed esecutiva dell’opera, detto quarantasette – assumendo la direzione ogni qualvolta venisse dei lavori e avendo riscontrata una difficoltà Scomodo n° 42
at a procedere secondo l’idea preliminare; caso e non, tra tramvie e corridoi per la tua più famoso tra questi mobilità all’interno del li è forse la caserma territorio capitolino. tà rinvenuta a pochi Come si legge nella metri di profondità delibera 148/2018 nella zona di Amba dell’Assemblea Aradam/Ipponio, che Capitolina, che probabilmente renderà aveva la funzione di la futura fermata riorganizzare l’assetto la prima stazione societario per marcare archeologica della una discontinuità linea C. D’altro canto, rispetto al passato – come evidenziato anche relativamente precedentemente, un ai rapporti con il altro problema che ha contraente generale, perseguitato la linea il consorzio Metro C sin dall’inizio è relativo – e varare un nuovo ai ruoli e le funzioni piano pluriennale di assunte dai diversi finanziamento per la attori in campo. Roma società in forte crisi da 36 Metropolitane ha perso alcuni anni, a Roma molte delle proprie Metropolitane oltre alle prerogative e compiti attività rispetto alle originari inserita in un linee A, B e C vengono contesto di debolezza affidate diverse opere strutturale; non è facenti parte del riuscita a svolgere nuovo Piano Urbano come avrebbe dovuto Mobilità Sostenibile, il ruolo di alta vigilanza, il PUMS. Una società pesando sia il quadro troppo debole e normativo che lasciava piccola per svolgere di fatto ampia libertà al efficientemente tutti consorzio Metro C, sia questi compiti, oggetto essendo una società da diversi anni di inadeguata a ricoprire crisi finanziarie, non da sola tale ruolo. è stata in grado di Assieme al progetto vigilare adeguatamente della metropolitana, affinché tempistiche infatti, le sono in capo e spese venissero altre opere su ferro rispettate. Rom EDIZIONE LOCALE a
Altra problematica siste- Questi, insieme a mol- mica che viene segnala- ti altri non qui elencati, ta dal comitato Salviamo sono alcuni dei fattori che la Metro C, comitato di intrecciandosi tra loro cittadini che da anni mo- rendono la terza linea nitora lo sviluppo dei can- metropolitana di Roma tieri della linea e la loro una delle opere urbane a relativa gestione, produ- più elevata complessità cendo informazione criti- d’Italia. Un’opera finan- ca e cercando di pungo- ziata al 70% dallo Stato, lare l’amministrazione, è mentre la rimanente par- la cosiddetta “modalità te è divisa tra Comune e spezzatino” con cui si è Regione, gestita da una proceduti. Ciò significa società terza ma ema- fondamentalmente che nazione del Comune e anziché procedere, nelle a sua volta eseguita da fasi di approvazione del un consorzio. L’obietti- progetto, ricerca di finan- vo ora, con la messa in ziamenti e infine messa cantiere per la stazione in cantiere, per l’intera li- di Piazza Venezia nel 37 nea si va avanti per unità 2022 e l’attivazione del di tratta (il progetto della pozzo multifunzionale di linea è diviso in sei tratte via Sannio, è di chiudere diverse, denominate da entro il 2024 la tratta che T2 a T7). Come scrivono collegherebbe San Gio- su Facebook questo mo- vanni a Piazza Venezia. dus operandi conduce a È stato quest’anno nomi- diversi mali: impedisce nato un commissario per di beneficiare di mec- l’opera e le partecipa- canismi di economia di zioni statali potrebbero scala che ridurrebbero i salire dal 70 al 90/95%, costi; dilata i tempi di fi- sintomo del fatto che l’in- nanziamento per l’opera frastruttura viene inqua- e costringe alla ripetizio- drata sempre più come ne dello stesso iter bu- un affare nazionale che rocratico per ogni tratta; trascende la sola città di richiede che i collaudi a Roma e la relativa ammi- lavori ultimati vengano nistrazione. ripetuti più volte su trat- A pesare sono molte te diverse, anziché effet- questioni diverse, ma ciò tuarne uno solo. che si può ricavare dagli Scomodo n° 42
at elementi presentati, che non hanno pretesa di tua li esaustività ma intendo- no mostrare la comples- tà sità della situazione oltre la retorica “dei cocci”, è la necessità di un ripen- samento del modello di governance relativo alle opere infrastrutturali del- la città. Un modello, quello dell’appalto “in concessione”, che ha sostanzialmente diluito le responsabilità tra diversi soggetti e impedito che venisse messo in atto 38 un monitoraggio costante e di qualità, favorendo ritardi, sprechi e aprendo anche a inchieste giudiziarie. Quale modello sia il migliore è difficile dirlo, e la sempre maggiore presa in carico da parte dello Stato dell’opera ne è forse una testimonianza, ma è sicuramente uno dei temi cruciali su cui parti politiche e cittadini sono tenuti a riflettere in vista del futuro e delle di Francesco Farina imminenti elezioni. e Michele Gambirasi EDIZIONE Rom LOCALE a
RIFARE IL Il mondo dello spettacolo
cul u tra L MONDO 40 riparte dal Globe Theatre “Riapriamo gli stadi, ma non teatri né live…” così canta Willie Peyote in Mai dire mai, brano portato in gara dal cantautore al Festival di Sanremo 2021.
U no dei settori più colpiti dalle disposizioni governative, volte ad arginare la diffusione dei contagi, è stato quello dello spettacolo e della cultura: musei, cinema e teatri non sono stati considerati beni di prima necessità e la loro attività è stata pertanto bruscamente interrotta. 41 I lavoratori colpiti dalle di attiviste e attivisti restrizioni non sono appartenenti alla rimasti in silenzio: rete di lavorat_ dello dopo un anno di spettacolo e della contestazioni, la cultura, insieme a protesta è esplosa e realtà individuali. “A l’argomento è divenuto noi gli occhi please” è centrale nel dibattito stato lo slogan scelto pubblico. dagli occupanti, in A Roma il momento omaggio al celebre decisivo per esprimere artista e direttore del le rivendicazioni del teatro recentemente settore e provare a scomparso Gigi costruire insieme un Proietti, volto a porre in discorso comune è evidenza il perdurante stato sicuramente e sconfortante stato di l’occupazione del abbandono nel quale si Globe Theatre di Villa sono ritrovati gli artisti Borghese, il 14 aprile e i lavoratori dello 2021 da parte spettacolo. Scomodo n° 42
cul L’occupazione del Globe Theatre non è stata ben 419. Questo stesso evento si è svolto nelle u tra però semplicemente medesime modalità in al- uno spazio di protesta tre grandi città italiane ed ma soprattutto di ha rappresentato il punto elaborazione. di arrivo di un percorso Infatti nei cinque di protesta durato mesi. giorni di occupazione i manifestanti hanno In questo clima di grande organizzato numerosi fermento che ha attraver- tavoli di lavoro e sato non solo la capitale, dibattito avanzando ma tutto il territorio nazio- proposte volte ad un nale, si è inserita l’occupa- mutamento organico di zione del Globe Theatre tutto il settore. come momento culminan- te di un processo iniziato Quasi contemporanea- più di un anno fa in cui fare mente a questa esperienza rete è diventata la parola si è tenuta a Roma un’altra d’ordine per rendere visi- imponente manifestazio- bili le lotte e i temi centrali. ne del mondo della cultu- Il teatro, nei suoi cinque 42 ra: il flash mob promosso giorni di protesta, promos- dai Bauli in Piazza il 17 sa in particolar modo da aprile a Piazza del Popolo Autorganizzati Spettacolo che ha avuto come prota- Roma, C.l.a.p. Camere del gonisti più di mille artisti lavoro autonomo e preca- e professionisti, tra attori, rio, Il Campo Innocente, del Globe Theatre. Il Glo- musicisti e tecnici, affian- Mujeres nel Teatro, Presìdi be ha alzato il suo sipa- cati da diversi volti noti. I Culturali Permanenti, Pro- rio ad ogni associazione, manifestanti, vestiti di nero fessionist_ Spettacolo e collettivo o individuo che a esprimere l’anonimato Cultura Emergenza Conti- condividesse le rivendica- nel quale sono stati lasciati nua, e R.i.s.p. Rete Inter- zioni sostenute nella lot- dalla classe politica, hanno sindacale Professionist_ ta, costituendo un primo, percosso ripetutamente a Spettacolo e Cultura, ha considerevole, momento ritmo la superficie di bauli, accolto una quantità di collettivo di realtà sociali e usati solitamente per tra- manifestanti ragguarde- culturali romane, unite per sportare attrezzature tec- vole, ma soprattutto varie- il raggiungimento di uno niche, sottolineando a gran gata. “Non per noi ma per stesso obiettivo o almeno voce la quantità di giorni tuttx, questa lotta ci riguar- di un comune orizzonte trascorsi dalla chiusura to- da”, recita uno dei tanti per portare rivendicazio- tale del 23 febbraio 2020, striscioni appesi ai palchi ni tra loro molto diverse. EDIZIONE Rom LOCALE a
r e r e t e Feapuntare a l l a l u n a 43 Riuscire a costruire un le battaglie anche degli per cambiare davvero orizzonte comune di altri gruppi”. A parlare le cose a 360 gradi elaborazione discorsiva è Luisa, dirigente e puntare a quello è stato infatti al centro dei Presidi Culturali che Luisa chiama delle intenzioni delle Permanenti, e il noi a “un rifacimento del diverse realtà che hanno cui si riferisce descrive mondo da zero” è stato organizzato l’evento: “è un bacino molto più necessario abbandonare stata una conseguenza largo del comparto dello un modello settoriale naturale del processo spettacolo includendo avvertito ormai come cominciato fattualmente battaglie intersezionali anacronistico per intorno a febbraio 2021, come quelle dei riders mischiare davvero ma in realtà dall’inizio e dei precari tra gli altri. le carte in tavola della pandemia e delle “Abbiamo deciso di facendo convergere prime mobilitazioni che non assestarci su una in un unico spazio risalgono ormai a quasi visione schematica e attori e temi diversi. un anno e mezzo fa, che categorizzante dei temi A partire da questa si è contatto tra di noi, che non ci appartiene” prospettiva sono stati che si assiste e ascolta - continua Luisa - così pensati molti dei tavoli Scomodo n° 42
cul di lavoro in cui si sono articolate le giornate della estemporaneità del momento solo affinché non fossero semplici u tra di occupazione, tra quando lo si vive. spettatori ma co- questi particolarmente Certo, ci sono molti protagonisti di partecipato è stato incontri per prepararsi, un'esperienza “sessismo e precarietà” avevamo immaginato collettiva. Molte realtà dove parlare dal l’occupazione così: di e personaggi del vivo di un problema cinque giorni, come uno mondo della cultura endemico e trasversale spazio attraversabile, e non, infatti, hanno ha assunto un valore inclusivo, che venisse avuto la possibilità di importante che, come fuori come una fucina di fare capolino sul palco anche per altri dibattiti, idee, riflessioni, intenti romano raccontando non si è esaurito in sul nostro periodo la propria esperienza quelle giornate di storico e la nostra come ad esempio la aprile ma continua a condizione di lavoratori storia della nascita della crescere attraverso un e lavoratrici. I tavoli li propria associazione percorso che ha visto avevamo immaginati già a chi magari non la nell’occupazione il primo come agorà pubbliche conosceva facendo così di una serie di incontri. ma poi ci sono stati dell’occupazione un degli assestamenti contenitore il cui scopo Un altro elemento interni giorno per non era solamente peculiare dell’esperienza giorno. Ad esempio ci quello di trasmettere un del Globe Theatre siamo resi conto che messaggio e portare che ha colpito tanti avevamo pianificato avanti le rivendicazioni partecipanti è stata troppo, rischiavamo di di un intero settore ma sicuramente la fluidità mettere troppa carne anche di creare una rete e la spontaneità sul fuoco, assemblee, di contatti, di alleanze, di dell’organizzazione che incontri in streaming che solidarietà tra lotte che ha saputo rimodellarsi rischiavano di stancare a Roma, ma non solo, di fronte a una platea di circa 3.500 persone le menti e i corpi” racconta Luisa. mancava da tanto ED 44 LOIZIO CA NE lasciando sempre tempo. LE ù aperta la porta a chi Così la capacità R i om e cosa non era stato di riorganizzarsi p previsto né atteso. “Si velocemente si è rivelata a g può programmare fino fondamentale per n i a un certo punto, ci si riuscire a coinvolgere a o ù rende conto davvero pieno tutti i partecipanti della complessità e
C H I U S O Alla luce dell'imponenza stati dei tentativi in e della trasversalità passato di riunirsi dell’esperienza, nonché ma avevano vacillato 45 della copertura mediatica perchè il nostro mondo che ha ricevuto, Il Globe è così, intrinsecamente Theatre occupato è variegato e abbastanza stato insomma forse disomogeneo, dopo le un sasso lanciato morti bianche sul lavoro in uno stagno che di qualche anno fa grazie alla precisione sono stati fatti dei passi e l’angolatura del tiro avanti ma sempre per continua a generare raggiungere un obiettivo cerchi concentrici intorno specifico”. Oggi invece al punto di caduta la posta in gioco è più nell’acqua. Come ci alta e questo forse racconta Giacomo anche “grazie” al Covid. degli Autorganizzati La pandemia insomma Spettacolo Roma era è stata l’occasione per da tanto tempo che si una presa di coscienza sentiva il bisogno di “della nostra assurda un movimento efficace condizione e della che rappresentasse necessità di porre un le rivendicazioni del freno a questa specie settore, “certo c’erano di selvaggio west in cui Scomodo n° 42
cul ci troviamo ad operare come professionisti” ci sfruttarla”. C’è poi la questione delle c.d. finte u tra spiega Luisa. riaperture che in fondo non convincono nessuno Per questo al centro che sa come funzioni degli interessi dei davvero il mondo del lavoratori e delle lavoro nello spettacolo lavoratrici dello e che sa che chi ha spettacolo oggi ricominciato a lavorare, non c’è più questo anche se non con i ritmi o quell’obiettivo di prima, è comunque imminente, ma un una minoranza nuovo modello di privilegiata. “Forse lavoro. Cambiare il sarebbe stato meglio paradigma del lavoro ripartire tutti in sicurezza tipico e atipico del al momento giusto e settore sembra essere con tutele rinnovate dunque l’unica strada invece che dare per affrontare finalmente segnali contraddittori” il problema piuttosto che ci racconta Marco, limitarsi a tamponarlo. un tecnico che 46 “I discorsi sul reddito ha partecipato per i periodi di inattività, all’occupazione. malattia, pensione, “Guarda questa diritti, tredicesima e ripartenza ,ennesima, infortuni devono essere falsa, pochissimi affrontati tutti insieme in teatri. Molti, come una visione organica.” me, da febbraio 2020 Universalizzare le continuano a non richieste e dare dignità lavorare. Non possiamo al comparto dello andare a avanti così spettacolo non facendolo e non pensare ad vivere solo di precarietà avere tutto” spiega sono dunque la base ancora. Alzare la voce minima da cui ripartire e chiedere tutti insieme “per ricominciare a un’interlocuzione alle lavorare meglio di come istituzioni per capire ci eravamo lasciati cosa e come cambiare prima del Covid, questa ha portato dei risultati è la possibilità che concreti sotto tanti abbiamo e vogliamo punti di vista primo fra EDIZIONE Rom LOCALE a
tutti la convocazione e in più, secondo dell’attenzione marginale da parte del ministro alcuni, vi è stata una che gli viene riservata. Franceschini, che per deformazione su alcuni Per chi si è dato come stilare la c.d. legge punti rispetto agli intenti obiettivo quello di “rifare delega che avrebbe originari. E’ questo il il mondo”, che molti dei dovuto racchiudere in caso dell’Alas, l’indennità cartelli all’occupazione un’unica proposta di di disoccupazione recitavano, puntare ad legge tutte quelle al per i lavoratori dello avere tutto o comunque momento depositate spettacolo, concepita il più possibile vuol dire in parlamento. “Tutti come misura di welfare non prestarsi a un gioco si sono spesi molto dello spettacolo, che al ribasso che, nelle per portare alla da “misura a sostegno condizioni in cui versa politica quanta più del reddito di continuità attualmente il settore, documentazione si è trasformata in una sarebbe disastroso. possibile circa le cifre, sorta di assistenzialismo Rilevante nel dibattito e le richieste e istanze del economico, ma non nella partecipazione, è settore”- prosegue Luisa per tutti”. Secondo stata anche la presenza - si cercava un incontro alcuni partecipanti di numerosi collettivi che avesse come focus all'occupazione che studenteschi romani che non solo la cultura ma abbiamo contattato hanno sostenuto la causa 47 anche il lavoro e quindi “questa modalità di con forza, mostrandosi un contatto anche con dialogo delle istituzioni vicini ai manifestanti e il ministro Orlando, di con noi, che prima apre bisognosi anch’essi di fatto però il confronto le porte e poi le chiude rivendicare il valore e si è esaurito in soli due prima di aver raggiunto la necessità della tutela incontri, decidendo così un vero accordo, è culturale; “ragazzi di di non andare avanti indicativa di come non 16,17,18 anni entusiasti con le consultazioni. In si sia voluta cogliere che partecipavano e più dalla legge delega l’opportunità di dare si mangiavano le mani si è passati al decreto veramente una risposta perchè la mattina dopo legge e dunque all’iter rivoluzionaria in un avrebbero perso i parlamentare che momento storico in cui tavoli perché dovevano ha di fatto interrotto le fragilità del comparto andare a scuola” ricorda quel dialogo che le dello spettacolo sono Luisa ripensando alla istituzioni avevano sotto gli occhi di tutti”. eterogeneità di quelle promesso. Sono stati giornate. infatti esclusi in questo L’impressione generale è modo i sindacati di quella di un settore che Spiega Alessio del base e i lavoratori dall’ rimane in ascolto e in Collettivo studentesco elaborazione delle attesa ma che si dichiara del liceo Kant che misure che li riguardano ancora insoddisfatto qualche mese fa ha Scomodo n° 42
cul occupato il proprio edificio reclamando Secondo lo u tra studente, maggior attenzione da parte della classe politica nei confronti l’occupazione dell’istruzione e della cultura: “l’occupazione è un gesto estremo, dettato è un mezzo dalla rabbia e dall’astio accumulati per mesi, che di protesta attira l’attenzione per ricordare che noi siamo qui, che noi esistiamo, e apertis verbis vedere la partecipazione di realtà così numerose e così differenti l’una (con parole dall’altra in un contesto di occupazione, esplicite), contribuisce a dare maggiore visibilità alla protesta, la stessa 48 in grado di visibilità che sono stati costretti a chiedere a gran voce gli trasmettere occupanti del Globe”. Sull’eterogeneità un messaggio dei manifestanti si è espresso anche Simone, del collettivo particolarmente del liceo Plinio, che ha evidenziato come la presenza di queste forte a chi molteplici realtà sia fondamentale nella è semplice sensibilizzazione delle masse e nella costruzione di una spettatore. nuova società che possa partire soprattutto dalla rivalutazione della cultura. EDIZIONE Rom LOCALE a
“Roma è un caso a parte” Se nell’ottica Il centro delle rivendica- prima cosa che mi viene zioni dei manifestanti del in mente ma rappresen- dei lavoratori e Globe, del Mercadante ta lo specchio dei tem- delle lavoratrici a Napoli, dello Stabile pi, delle modalità usate dello spettacolo a Torino, del Rendano finora”. Oltre alla cattiva il discorso che a Cosenza etc. è, infat- gestione che interessa o ti, lo stesso: una riforma ha interessato gran par- li riguarda deve strutturale del settore in te degli spazi sotto am- essere affrontato quanto “guardare solo ministrazione pubblica necessariamente al locale, al proprio or- c’è un’altra caratteristica su scala ticello sarebbe miope e peculiare del mondo tea- 49 nazionale poco incisivo”; tuttavia trale, ma non solo, della è innegabile come mol- Capitale che molte volte per arrivare a ti dei problemi endemici finisce per essere fonte garantire un del sistema spettacolo di una precarizzazione pacchetto di a Roma appaiano anco- particolarmente marcata. ra in maniera ancora più Giacomo ci racconta, in- tutele e diritti evidente. “Pensiamo ad fatti, di come la maggior validi per tutte esempio ad una struttura parte dei teatri da presa a e tutti, emerge come il Teatro di Roma Roma siano gestiti da as- però nei discorsi che dovrebbe essere il sociazioni culturali. Que- baluardo della prosecu- sta situazione è spesso di molti una zione virtuosa dell'arte, fonte di grandi difficoltà particolare degli eventi spettacolari nel garantire diritti e tute- preoccupazione su Roma e di come inve- la ai lavoratori “prolifera per il contesto ce stia sull’orlo del com- il nero, contratti paralleli missariamento perché etc., un mondo sommer- culturale romano non tornano i conti, per- so di cooperative che che spesso viene ché da mesi latita la figu- aggrava i problemi di un definito come ra di un direttore artistico” settore in cui la discon- “caso a parte”. -ci racconta Luisa- “ è la tinuità e l’opacità sono Scomodo n° 42
cul già all’ordine del giorno. Al nord ci sono altri tipi autogestiti che promuo- vevano la cultura sul ter- u tra di sovvenzioni pubbliche ritorio. Non lasciare sole e di fondazioni che fa- queste realtà vuol dire e di incontrarsi presto di voriscono maggiore tra- quindi evitare a un tem- nuovo” - ci racconta Gia- sparenza”. Per invertire po che muoiano e che como - “con due giornate la rotta in questo senso i nel vuoto lasciato dalle in piazza già in program- lavoratori dello spettaco- istituzioni pur di soprav- ma”. Roma e Milano sono lo hanno chiesto più vol- vivere favoriscano forme le due date nazionali im- te una defiscalizzazione di lavoro non tutelato. maginate dagli organiz- per le realtà associative zatori come grandi con- che fanno cultura che Un altro punto al centro tenitori, a Nord e a Sud, costituiscono un univer- dell’agenda del dialogo delle istanze del settore. so variegato: piccole as- con le istituzioni comu- Abbiamo ancora tanto da sociazioni culturali, teatri nali è poi quello degli dire e questa volta non ci dal basso, centri sociali. spazi pubblici che Gia- fermeremo fino a quan- como ci dice essere già do non ci ascolteranno Sono in molti a sostene- in cantiere. E’ evidente davvero, l’attenzione re che incoraggiare que- come le questioni da di- deve rimanere alta su un ste realtà con dei bandi scutere siano tante sia a tema che è stato troppo potrebbe essere parte livello nazionale che lo- spesso marginalizzato”. 50 della soluzione per ve- cale, l’occupazione del dere rispettati i diritti dei Globe Theatre in questo lavoratori. Parallelamen- momento ibrido di semi Il mondo della te a questo discorso si ripartenza del comparto cultura lancia inserisce poi quello più dello spettacolo ha rap- così un segnale generale della poca at- tenzione della politica per presentato sicuramen- te l’inizio di una risposta chiaro: per i finanziamenti e quindi che il settore aspettava decidere cosa e per le possibilità di sussi- da tanto tempo. I tavoli di come cambiarlo stenza delle realtà e dei lavoro tematici che han- le istituzioni presidi culturali di cui so- no costituito il fulcro delle pra: la sopravvivenza di cinque giornate di occu- dovranno essere queste forme associati- pazione a distanza di un pronte ad un ve è infatti costantemen- mese continuano il loro vero dialogo con te messa a rischio dagli percorso in forme diver- tutti i lavoratori. eventi più vari, di cui il se, “c’è la voglia di fare Covid costituisce solo l’ultimo e più duro colpo r a M o tt o la di Amato che ha spazzato via una di Annachia e Federica di Giovanni Pantaleoni Tucci buona fetta di quei luoghi EDIZIONE Rom LOCALE a
MMOSTRI Scomodo racconta 51 i luoghi abbandonati di Roma EIxppo dromo di Tor di Valle
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