Appunti di un'avventura educativa - febbraio 2020 - Scuole San Benedetto

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Appunti di un'avventura educativa - febbraio 2020 - Scuole San Benedetto
febbraio 2020

appunti di

                12
un’avventura
educativa
Appunti di un'avventura educativa - febbraio 2020 - Scuole San Benedetto
Ciascuno di noi ha un compito unico e il suo valore è inestimabile
e insostituibile. Questo è quello che scopriamo insieme ai ragazzi
della Parsifal, a cui ogni anno proponiamo la lettura di Lo Hobbit
all’inizio della prima media. Un nuovo inizio, che ha dentro una
promessa di bene per tutti.

Editoriale
Da un paio di anni ai ragazzi che ini-     che il drago Smog aveva sottratto ai
ziano la scuola media Parsifal duran-      loro antenati. Lo hobbit non ha nes-
te le ore di italiano viene proposta       suna intenzione di accettare, per lui        “Mi sembra che lo spunto
la lettura integrale del romanzo fan-      le avventure sono «cose fastidiose           che ci possa dare Tolkien
tasy Lo hobbit, dello scrittore ingle-     che fanno far tardi a cena», eppure          è che nella sua fragilità
se J. J. R. Tolkien.                       al termine del primo capitolo ha già
La vicenda è ai più nota. Il protago-      cambiato idea.
                                                                                        questo inizio ha già
nista Bilbo Baggins è uno hobbit                                                        dentro un bene che
abitudinario e pantofolaio a cui lo        L’incontro con Gandalf, che lo sfi-          è per tutti”
stregone Gandalf fa visita propo-          da dicendogli che in lui c’è mol-
                                                         to più di quanto lui          volte hanno turbato i ragazzi per la
                                                         stesso possa im-              loro apparente durezza: «Ma certo!
                                                         maginare, risveglia           E perché non dovrebbero rivelarsi
                                                         una parte di Bilbo            vere? Certo non metterai in dub-
                                                         che ormai taceva              bio le profezie, se hai contribu-
                                                         da tempo. Lo hob-             ito a farle avverare! Non crederai
                                                         bit dice di sì e parte,       mica, spero, che ti sia andata bene
                                                         pronto per affrontare         in tutte le tue avventure e fughe per
                                                         il compito che i nani         pura fortuna, così, solo e soltanto
                                                         gli hanno assegna-            per il tuo bene? Sei una bravissi-
                                                         to nella missione. Le         ma persona, signor Baggins, e io ti
                                                         avventure sono tan-           sono molto affezionato; ma in fondo
                                                         tissime e il tesoro           sei solo una piccola creatura in un
                                                         alla fine viene ricon-
                                                         quistato, soprattutto
                                                         grazie al suo aiuto.

                                                              L’ultima pagina del
                                                              romanzo è collo-
                                                              cata un anno dopo
                                                              la riconquista della
                                                              Montagna, quando
                                                              Bilbo riceve la visita
                                                              di Gandalf e assieme
                                                              riflettono su quanto
                                                              hanno vissuto. Bilbo,
                                                              sentendo il racconto
                                                              di come le cose attor-
Bilbo Baggins, ritratto da un’alunna di prima media. no alla Montagna si stiano pian
                                                     piano sistemando, si lascia
nendogli di partecipare a un’avven- sfuggire una frase di ammirazione:
tura: aiutare una compagnia di nani «Allora le profezie delle vecchie can-
a riprendersi il tesoro che si trova zoni si sono rivelate vere!» e Gandalf
nel cuore della Montagna Solitaria e gli risponde con delle parole che più
2
Appunti di un'avventura educativa - febbraio 2020 - Scuole San Benedetto
Se si dovesse riassumere con una
                                                                                      parola il fil rouge di questo numero
                                                                                      di Scuolaviva credo che sia “inizio”,
                                                                                      e la costruzione della nuova sede
                                                                                      per la Scuola media Parsifal ce lo
                                                                                      mostra con evidenza. Mi sembra che
                                                                                      lo spunto che ci possa dare Tolkien
                                                                                      è che nella sua fragilità questo ini-
                                                                                      zio ha già dentro un bene che è
                                                                                      per tutti. E il bene che c’è in gioco,
                                                                                      e a cui ognuno deve contribuire, è
                                                                                      quella stessa pace delle Terre Sel-
                                                                                      vagge, cioè la scoperta che ogni
                                                                                      piccola o grande cosa che la vita
                                                                                      ci mette di fronte ha in sé un sen-
          ”...cioè, la scoperta                                                       so buono per ciascuno di noi.
           che ogni piccola o
                                                                                      E a pensarci bene non è diverso
      grande cosa che la vita
                                                                                      per i ragazzi, piccole creature in
      ci mette di fronte ha in                                                        un mondo molto vasto, ma con una
       sé un senso buono per              vata di fronte all’affermazione finale      grandezza insostituibile alla ricerca
              ciascuno di noi”            dello stregone è che Gandalf sem-           del proprio compito nel mondo, e
                                          bri sminuire il piccolo hobbit e tutte      nemmeno per noi, loro compagni in
mondo molto vasto!».                      le fatiche che ha vissuto; in realtà, a     questa affascinante avventura.
A partire da questo passaggio,            pensarci bene, è l’esatto contrario.
che diventa ogni anno una grande          Il fatto che Bilbo - e quindi ciascuno                            Eugenio Bonetti
occasione di dialogo con i ragaz-         di noi, perché un grande romanzo                  Direttore scuola media Parsifal
zi, vorrei offrire alcuni spunti legati   non parla d’altri che di
a questo numero di Scuolaviva e           noi - sia solo una picco-
all’avventura che noi docenti, insie-     la creatura in un mondo
me ai nostri allievi, condividiamo        più vasto in fin dei conti
giorno dopo giorno.                       non è che la verità. Al
L’obiezione che talvolta viene solle-     contempo, però, quel-
                                          lo che l’avventura ci
                                          consegna è che que-
                                          sta piccola creatura
                                          ha un compito che è
                                          unico e destinato al
                                          mondo intero. Sen-
                                          za Bilbo, infatti, i nani
                                          non ce l’avrebbero mai
                                          fatta. La decisione di
                                          partecipare all’avventu-
                                          ra - il suo contributo a
                                          fare avverare le antiche
                                          profezie - poteva esse-
                                          re presa solo da lui e
                                          ha portato con sé non
                                          solo il suo bene, ma il
                                          bene di tutti; la pace
                                          nelle Terre Selvagge,
                                          un orizzonte ben più
                                          ampio della sua cono-
                                          sciuta Contea.                         Gandalf, ritratto da un’alunna di prima media.

                                                                                                                              3
Appunti di un'avventura educativa - febbraio 2020 - Scuole San Benedetto
Una scuola libera, per tutti, ma con una proposta educativa
dalla forte identità. L’unificazione delle sedi delle Scuole                        un accidente organizzativo ma una
San Benedetto è l’occasione per riscoprire perché abbiamo                           compagnia, condizione privilegia-
deciso di fare una scuola.                                                          ta d’esperienza; una scuola in cui
                                                                                    le famiglie continuassero a gio-

Perché fare                                                                         care il proprio ruolo, in un dialogo
                                                                                    non sempre semplice ma educativo
                                                                                    per tutti.

una scuola?                                                                         Questo è quello che cerchiamo di
                                                                                    realizzare ogni giorno ed è ciò che
                                                                                    intendiamo quando diciamo che
La costruzione del nuovo edificio         incontri, di scambio per gli allievi,     siamo una scuola cattolica, cioè
che ospiterà la scuola media Parsifal     per le famiglie, per i docenti e per      aperta a tutti e a tutto il mondo,
e la conferenza stampa in occasione       i collaboratori.                          dentro una proposta educativa e
della posa della prima pietra sono                                                  culturale chiara. L’obiettivo non è
state l’occasione per riflettere sul      L’incontro cristiano                      mai stato e non è creare una scuo-
perché facciamo una scuola. Al            Perché quindi fare una scuola? La         la in contrapposizione alle scuole
momento sono oltre 300 gli allievi        prima motivazione è la più impor-         comunali e cantonali: il Ticino ha la
accolti dalle Scuole San Benedetto,       tante ed è il motore interno della        fortuna e il merito di avere delle buo-
che da 30 anni fanno parte del si-        scuola. Siamo qui oggi perché 30          ne scuole e la San Benedetto non è
stema scolastico ticinese. I primi        anni fa alcune famiglie hanno avu-        nata per riempire dei buchi. Sempli-
                                                                                    cemente le nostre scuole sono nate
                                                                                    dall’iniziativa di persone che hanno
                                                                                    voluto muoversi con la propria ori-
                                                                                    ginalità, perché credevano di avere
                                                                                    qualcosa di valido da offrire a livello
                                                                                    educativo.

                                                                                    Una scuola libera per la pluralità
                                                                                    La seconda motivazione del perché
                                                                                    fare una scuola libera ha a che fare
                                                                                    con l’importanza della pluralità. In
                                                                                    qualsiasi zona del mondo, quando
                                                                                    si introducono vasti appezzamenti
                                                                                    di monocultura, come ad esempio
                                                                                    le mandorle in California o il ca-
                                                                                    cao in Ghana, si trasforma l’intero
                                                                                    ecosistema. Molte specie di insetti
                                                                                    spariscono; le api trovano nutrimen-
                                                                                    to solo in brevi periodi dell’anno; la
alunni oggi sono medici, avvocati,        to il coraggio di prendere sul serio      vegetazione si impoverisce; i conta-
maître, cuochi, ma soprattutto mam-       un desiderio: offrire ai propri figli     dini specializzano le proprie compe-
me e papà alle prese con l’educa-         un’esperienza di scuola che riflet-       tenze e perdono l’attenzione globale
zione dei loro figli. Nel tempo le per-   tesse l’incontro cristiano che ave-       al territorio che avevano imparato.
sone che lavorano nelle Scuole San        vano fatto e che aveva cambiato           Noi crediamo che la biodiversità sia
Benedetto sono cambiate, ma lo            la loro vita. Una scuola che mettes-      un valore anche in ambito culturale
spirito è rimasto immutato. La crea-      se al centro la persona con i suoi        ed educativo: una cultura sana e
zione di una sede unica per le tre        talenti e i suoi limiti, unica e amata;   un tessuto sociale forte traggono
scuole – infanzia, elementare e me-       una scuola che accompagnasse a            beneficio dall’ospitare più voci,
dia – nel nuovo quartiere Cornaredo       conoscere il mondo senza confini,         se rispettose e aperte, al proprio
è certamente l’occasione per offrire      consapevole che tutto risponde a          interno.
agli allievi spazi didattici adeguati     un disegno buono e misterioso;
e di qualità, ma è soprattutto la pos-    una scuola in cui lo stare insieme        Ci piace pensare che le nostre
sibilità di creare un luogo di vita, di   tra allievi e con gli adulti non fosse    scuole, che da sempre abbiamo
4
Appunti di un'avventura educativa - febbraio 2020 - Scuole San Benedetto
“... è ciò che intendiamo
  quando diciamo che siamo
   una scuola cattolica, cioè
       aperta a tutti e a tutto
         il mondo, dentro una
            proposta educativa
            e culturale chiara”
                                           e sia un fattore positivo per tutti, non   dazione San Benedetto è ricono-
                                           solo per chi la frequenta. Una scuo-       sciuto quale ente di pubblica utilità.
voluto parificate, siano un interlo-       la libera infatti esprime la voce di       Non genera alcun utile, ma investe
cutore, una voce originale dentro          una parte della società all’interno        tutto nella gestione delle scuole.
il sistema scolastico ticinese.            di una società democratica, inol-
Seguiamo gli stessi programmi, la          tre educa, cioè contribuisce a far         C’è un altro possibile malinteso. Si
griglia oraria, il sistema di valuta-      crescere il futuro.                        sente dire che le scuole libere sono
zione, l’organizzazione delle classi                                                  scuole per ricchi. In realtà lo sono
è la medesima delle scuole statali,        Una scuola libera                          per via delle regole imposte dallo
ma con un accento che ci è proprio.        Parlando delle scuole San Bene-            Stato e non per scelta. Nel caso
Come ad esempio due direttori d’or-        detto preferisco utilizzare il termine     delle Scuole San Benedetto questo
chestra che trarranno due interpre-        “scuola libera”, perché il termine         non corrisponde ai dati: abbiamo
tazioni diverse dallo stesso spartito      “scuola privata” può creare un ma-         famiglie di ogni estrazione so-
del “Flauto Magico”, pur rimanendo         linteso. Certo chi gestisce queste         ciale, di tante provenienze geo-
ambedue fedeli a quanto Mozart ha          scuole non è lo Stato, l’ente pubbli-      grafiche, di diverse confessioni
scritto. Questo perché mettono in          co, ma una realtà non-profit, il ser-      religiose. Incontrare tutte queste
moto la propria umanità di musici-         vizio che le scuole offrono però           persone è per noi una delle grandi
sti, che li porta al di là di quanto an-   è pubblico, aperto a tutti e volto         ricchezze del fare scuola. Nell’ultimo
che la più perfetta macchina potreb-       al bene di tutti, senza limiti etnici,     sondaggio che abbiamo fatto oltre
be fare. Crediamo quindi che una           politici, religiosi o confessionali.       la metà delle famiglie ha indicato di
scuola così abbia un valore sociale        E’ importante ricordare che la Fon-        dover gestire con attenzione il pro-
                                                                                       prio budget per poter far fronte alle
                                                                                       rette scolastiche; per tanti genitori
                                                                                       si tratta dell’unico investimento – un
                                                                                       investimento sul futuro dei propri
                                                                                       figli. Queste famiglie evidentemente
                                                                                       riconoscono un valore all’educazio-
                                                                                       ne che insieme a loro la scuola offre
                                                                                       ai loro figli. Proprio per questo la
                                                                                       Fondazione San Benedetto è anche
                                                                                       molto attiva nella ricerca di donatori
                                                                                       per il suo fondo di borse di studio,
                                                                                       creato proprio per aiutare famiglie
                                                                                       bisognose e allievi meritevoli.

                                                                                                             Luca Botturi
                                                                                                    Presidente Fondazione
                                                                                                           San Benedetto
                                                                                                                            5
Appunti di un'avventura educativa - febbraio 2020 - Scuole San Benedetto
Una benedizione che accompagna le Scuole San Benedetto
                                                              “Costruire una scuola,
dalla loro nascita, in uno stretto rapporto di figliolanza
nella tradizione della Chiesa                                 sia nel senso materiale
                                                              sia nel senso di ambiente

La benedizione                                                educativo, è un impegno
                                                              molto grande e dobbiamo
                                                              sempre chiederci perché

del Vescovo                                                   lo facciamo”

Valerio
                                                             Di comune accordo con tutti i mem-
                                                             bri del consiglio della Fondazione
                                                             San Benedetto, abbiamo chiesto al
                                                             vescovo di Lugano Valerio Lazzeri
                                                             una benedizione particolare per il
                                                             progetto di costruzione del nuovo
                                                             edificio della scuola media Par-
                                                             sifal. Costruire una scuola, sia nel
                                                             senso materiale sia nel senso di am-
                                                             biente educativo, è un impegno mol-
                                                             to grande e dobbiamo sempre chie-
                                                             derci perché lo facciamo. Parlando
                                                             tra di noi è quindi emerso subito il
                                                             desiderio di ricevere la benedizio-
                                                             ne del Vescovo. Ho personalmente
                                                             spiegato il progetto del nuovo edifi-
                                                             cio a Sua Eccellenza, che ha man-
                                                             dato una benedizione scritta, poi fisi-
                                                             camente posta sotto terra alla base
                                                             delle fondamenta, insieme ai pensieri
                                                             scritti dagli allievi della scuola media
                                                             Parsifal. Le Scuole San Benedetto,
                                                             già dalla nascita della prima pluri-
                                                             classe di 9 alunni delle elementari
                                                             nel 1990, hanno sempre ricercato
                                                             e coltivato un rapporto di figliolan-
                                                             za con l’autorità vescovile locale,
                                                             in quanto viviamo nella tradizione
                                                             della Chiesa. Le scuole sono state
                                                             fondate da un gruppo di famiglie che
                                                             avevano incontrato il movimento
                                                             di Comunione e Liberazione, fon-
                                                             dato da don Luigi Giussani, e che
                                                             desideravano la possibilità di vivere
                                                             quest’esperienza anche per i propri
                                                             figli. Con questo desiderio siamo an-
                                                             dati dall’allora Vescovo Eugenio Co-
                                                             recco per avere la sua benedizione
                                                             e con lo stesso desiderio e colmi di
                                                             gratitudine siamo tornati dall’autorità
                                                             vescovile in tutti questi anni.

                                                                                  Fausto Leidi
                                                             Membro del consiglio di Fondazione
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Appunti di un'avventura educativa - febbraio 2020 - Scuole San Benedetto
Scuola Media Parsifal

                                       I costi del
           170 allievi
    Scuola Elementare
    Il Piccolo Principe

                                    nuovo edificio
             100 allievi
   Scuola dell’Infanzia
         La Carovana
             40 allievi
                                                          Come contribuire alla
                                                          costruzione della
                                                          scuola media Parsifal

                                                          Donazioni in CHF
                                                          (fiscalmente deducibili)
                                                          Mattone                      100
                                                          Porta                        500
                                                          Scalino                      1’000
                                                          Dotazioni tecnologiche       5’000
                                                          Spogliatoio palestra         10’000
                                                          Arredo biblioteca            30’000
                                                          Attrezzi della palestra      50’000
                                                          Arredo aula polifunzionale   80’000
                                                          Campo giochi esterno         100’000

                                        Versamenti a favore di
                   6,5 Milioni          Associazione San Benedetto, Porza
                   Ricavato dalla       IBAN CH52 8080 8004 4471 5477 3
                   vendita della
                   sede Parsifal
                    a Sorengo
10,7 Milioni                           2,7 Milioni
   Prestito                              Donazioni
  ipotecario                              o prestiti
   bancario                              da reperire

                                              n u ov a
                                           costruz
                                                   ione

                                            edificio
                                    Il Picco
                                              lo Pri
                                       e L a C a ncipe
                                                rovana

                                                                                             7
Appunti di un'avventura educativa - febbraio 2020 - Scuole San Benedetto
Una sede unica per tutte le scuole della Fondazione San Benedetto
e le opportunità del quartiere emergente Cornaredo. Ecco tutti i                      Le opportunità del quartiere
cambiamenti del nuovo edificio.                                                       Cornaredo
                                                                                      Nel 2001 l’Associazione San Be-

Fare una scuola:
                                                                                      nedetto ha acquistato l’edificio in
                                                                                      cui ora si trovano La Carovana e Il
                                                                                      Piccolo Principe. Allora poteva sem-

il progetto
                                                                                      brare un quartiere troppo periferico,
                                                                                      mentre lo sviluppo urbano del luga-
                                                                                      nese ha felicemente incluso Porza
                                                                                      e la zona Resega in un importante

immobiliare
                                                                                      crocevia di strade e di percorsi di
                                                                                      trasporto pubblico. Nel luglio 2004
                                                                                      infatti si sono avviate le opere infra-
                                                                                      strutturali del Piano Trasporti del Lu-

della scuola                                                                          ganese e nel 2006 è stato elabora-
                                                                                      to il Masterplan del nuovo quartiere
                                                                                      Cornaredo. Nel 2012 con l’apertura

media Parsifal
                                                                                      della galleria Vedeggio-Cassarate
                                                                                      la zona nord della città è direttamen-
                                                                                      te collegata all’asse autostradale ed
                                                                                      è la porta d’accesso a nord. Questa
                                                                                      posizione privilegiata presenta molte
La Fondazione San Benedetto com-           scolastico. Nel 1994 l’acquisto dell’e-    sfide, come la risoluzione di esigenze
prende tre scuole che attualmente          dificio che avrebbe ospitato le scuole     funzionali quali rete viaria, posteggi e
sono dislocate in due differenti sedi.     medie della Fondazione è stato reso        strutture internodali, ma anche molte
Infatti la scuola dell’infanzia La Caro-   possibile dal contributo di molti, oltre   opportunità. La zona infatti è comple-
vana e la scuola elementare Il Pic-        che da finanziamenti bancari (50%),        tamente immersa in aree verdi per
                                                                                      cui sono previsti progetti di riqua-
                                                                                      lificazione: il pratone di Trevano (che
                                                                                      occuperà l’area dello stand di tiro), il
                                                                                      parco di Trevano e il previsto parco
                                                                                      fluviale sul Cassarate. A completare
                                                                                      il quadro dei trasporti ci saranno le
                                                                                      ciclopiste tra loro interconnesse.

                                                                                      L’unificazione delle sedi delle
                                                                                      Scuole San Benedetto
                                                                                      Il gruppo Artisa, attivo nella riqua-
                                                                                      lificazione del quartiere Cornaredo,
                                                                                      aveva acquistato il terreno accanto
                                                                                      alla sede delle nostre scuole a Por-
                                                                                      za. L’Associazione San Benedetto è
                                                                                      quindi entrata in trattativa per una
                                                                                      permuta del terreno di Sorengo
                                                                                      con il terreno accanto all’edificio
                                                                                      della Carovana e Il Piccolo Principe.
                                                                                      Questo avrebbe permesso di realiz-
colo Principe si trovano a Porza in        e anche oggi l’operazione immobi-          zare un progetto scolastico unita-
zona Resega in un edificio che dal         liare che porterà all’unificazione del-    rio anche dal punto di vista dell’u-
2001 è di proprietà dell’Associazio-       le sedi delle Scuole San Benedetto         bicazione degli edifici. L’opportunità
ne San Benedetto, mentre la scuola         a Porza è supportata dal contributo        di unificare le sedi è un obiettivo
media Parsifal è attualmente ubicata       dei soci della Fondazione, dalle do-       importante per le Scuole San Bene-
a Sorengo, in una ex fabbrica degli        nazioni e dai prestiti obbligazionari,     detto per diversi motivi. Innanzitut-
anni 50 che è stata adattata a uso         oltre che dal finanziamento bancario.      to questo permetterà di migliorare
8
Appunti di un'avventura educativa - febbraio 2020 - Scuole San Benedetto
“Una palestra, otto aule
        di classe, cinque aule
   speciali, una biblioteca, la
    direzione, l’aula docenti,
     alcune salette riunioni e
        una sala polivalente”

la vita degli studenti, dall’asilo alle
medie, delle famiglie, dei docen-
ti, dei collaboratori e dei volontari.     Il nuovo edificio della scuola            di riferimento che il Canton Ticino ha
Molte famiglie infatti hanno figli che     media Parsifal                            indicato nelle schede “Edilizia scola-
frequentano sia le elementari che          La nuova sede della scuola media          stica, schede tecniche” della sezione
le medie: avere un’unica sede age-         comprenderà una palestra, otto            logistica. Inoltre il DECS ha certifica-
volerà un’organizzazione più sem-          aule di classe, cinque aule spe-          to la conformità del nuovo edificio
plice degli spostamenti di bambini         ciali, una biblioteca, la direzione,      della scuola media Parsifal agli
e ragazzi. Per quanto riguarda le          l’aula docenti, alcune salette ri-        standard cantonali.
medie, una sede nuova e funzionale         unioni e una sala polivalente. Il         Il nuovo stabile si sviluppa su un volu-
era un’esigenza molto sentita per ri-      progetto è stato sviluppato da Artisa     me di 15.444 metri cubi con un costo
spondere alla crescita della scuola        Architettura in stretta collaborazione    al metro cubo di CHF 828. Il costo
in questi anni, in cui è passata da        con la Fondazione San Benedet-            complessivo del progetto immobiliare,
9 a 170 allievi. Inoltre aule speciali     to e l’Associazione San Benedetto,        inclusa progettazione e edificazione,
per le diverse discipline scolastiche      che si avvalgono della consulen-          cui vanno aggiunti interessi di costru-
e una palestra (che verrà affittata,       za dell’arch. Emanuele Saurwein e         zione, costi secondari e tasse è previ-
al di fuori dell’orario scolastico, alle   dell’Ing. Luca Solcà per la fase di       sto in 13,520 milioni di franchi.
società sportive) completano il qua-       esecuzione. Il nuovo edificio, che è
dro di un progetto volto allo svilup-      in fase di costruzione, è stato proget-                        Fausto Leidi
po di una scuola di qualità.               tato secondo gli standard costruttivi     Membro del consiglio di Fondazione

                                                                                                                            9
Appunti di un'avventura educativa - febbraio 2020 - Scuole San Benedetto
Intervista a Roberto Laffranchini, ex direttore della scuola media
Parsifal e ora consulente pedagogico-didattico delle scuole San
Benedetto. Tra pazienza, lavoro e autorevolezza ecco il racconto
di “una scuola in uscita”.

30 anni di                                                                          “In questi trent’anni
                                                                                    abbiamo capito che

insegnamento                                                                        la nostra proposta
                                                                                    educativa e didattica,
                                                                                    se vuole vivere, deve

sulle tracce                                                                        rivolgersi alla persona
                                                                                    nella sua totalità”

dello stupore                                                                      in questi quasi trent’anni? E se
                                                                                   sì, quali sono i fattori che hanno

e della bellezza
                                                                                   influito? E oggi, qual è la pro-
                                                                                   posta di queste scuole rispetto
                                                                                   agli inizi?
                                                                                   Ho conosciuto il cristianesimo in-
                                                                                   contrando delle persone che, posso
È stato tra i fondatori e fino a dicem-   o l’omaggio di rito all’ex, cosa che     ben dire, mi hanno cambiato la vita
bre ha diretto la Parsifal, negli anni    detesterebbe, ma nasce dall’ennesi-      facendomene vedere il senso: come
precedenti anche La Carovana e Il         mo confronto su materie e allievi, sul   loro ho capito e toccato con mano
Piccolo Principe. Il 2020 ufficializza    senso del fare scuola in generale e      che la vita e la realtà non sono un
l’ingresso del nuovo direttore, Euge-     di questa scuola in particolare.         ostacolo da superare ma un dono
nio Bonetti, ma Roberto Laffranchi-                                                per crescere. Fare esperienza di ciò
ni continua a vivere la sua passione      Scuola che è nata da una matri-          mi portava ad aprirmi a ogni aspetto
per l’educazione e l’insegnamento         ce dichiaratamente cristiana e           della vita senza dimenticare nulla né
da consulente pedagogico-didat-           con un’idea di educazione e in-          dar nulla per scontato, figuriamoci
tico delle tre scuole. Questa intervi-    segnamento che alla tradizione           l’educazione dei figli. L’iniziativa
sta non è il bilancio di una carriera     cristiana si rifà; si è modificata       della scuola è maturata così e questa
                                                                                                origine è anche oggi il
                                                                                                fondamento della scuo-
                                                                                                la. In questi trent’anni
                                                                                                abbiamo capito che la
                                                                                                nostra proposta educa-
                                                                                                tiva e didattica, se vuole
                                                                                                vivere, deve rivolgersi
                                                                                                alla persona nella sua
                                                                                                totalità: non si impara
                                                                                                (anche a insegnare) e
                                                                                                non si diventa grandi
                                                                                                senza prendere sul se-
                                                                                                rio il desiderio di essere
                                                                                                assieme, chiamiamolo
                                                                                                di amicizia, perché ab-
                                                                                                biamo lo stesso biso-
                                                                                                gno di felicità che ci
                                                                                                apre a tutto il reale.

                                                                                                Pensi di aver declina-
                                                                                                to con una cifra per-
10
sonale questa esperienza condi-           nessuno. Quando un genitore mi
visa con vari amici?                      dice che da quando suo figlio vie-
No, non ho declinato nulla. Quel-         ne nella nostra scuola esce di casa
la “visione” l’ho percepita sempre        al mattino contento e ci ritorna alla
di più nella mia persona come una         sera contento, penso che qualcosa
radice generatrice di umanità in-         di bello stia succedendo.
telligente e operativa, soprattutto
grazie alla benevolenza delle per-        Come si sono modificate la pro-
sone con cui ho lavorato, colleghi,       posta educativa, le scelte didat-
allievi e genitori. Lo sguardo che        tiche, pedagogiche e di contenu-
ho imparato mi ha portato a cerca-        ti per star davanti ai giovani in
re ogni giorno quella promessa di         modo sempre efficace?
realizzazione che esso porta in sé;       Da anni ci diciamo e cerchiamo di
non sai già quale possa essere, ma        proporre un lavoro intenso: non
se sei attento a quello che succede       necessariamente difficile e nemme-
(o qualcuno te lo indica) la scopri, e    no superficialmente accattivante. I
le circostanze diventano occasioni        giovani chiedono di crescere, di im-
per aprirti al mondo. E quello del-       parare, di potersi confrontare con il
la scuola e dell’insegnamento è un        sapere e con altri. Sbagliano, sono
mondo particolarmente affascinan-         distratti, bisticciano, e per questo
te. Facendo eco a Papa Francesco          devono essere adeguatamente ri-            prende l’ansia e ciò vale per genitori,
penso ad una “scuola in uscita”,          chiamati, ma non rifiutano – nor-          allievi e insegnanti. I genitori hanno
aperta: per scoprire noi stessi e la      malmente – il rapporto e il lavoro;        bisogno della scuola proprio perché
nostra identità culturale abbiamo bi-     sono più i genitori che talvolta han-      il modello educativo non può esaurir-
sogno di libertà, di poter respirare e    no paura della loro fatica. Gli allievi,   si in famiglia: la risposta a questo bi-
incontrare con gli strumenti adeguati     soprattutto alle medie, mostrano           sogno è che incontrino persone che
ciò che ci sta attorno.                   di sapersi e potersi assumere un           vivano delle certezze a partire dalle
                                          impegno con grande dedizione e             quali costruire, correggersi, proget-
Si dice spesso che “i giovani             serietà. Mi colpisce sempre quando         tare. I genitori che naturalmente si
sono cambiati”, per lo più con            li vedo lavorare da soli fuori dall’aula   sentono addosso la responsabilità
accezione negativa, attribuen-            a gruppetti per svolgere una piccola       dei figli, tanto più in un contesto dif-
done le cause soprattutto a vide-         ricerca senza essere sorvegliati. Se       ficile, hanno bisogno di incontrare
ogiochi, telefonini, social media.        c’è un rapporto, lasciamoli fare e al-     insegnanti che siano uomini e donne
Tu stai davanti a loro da trent’an-       lora sono loro a cercarci. Se non ri-      così. Questa è la forza che si comu-
ni: sono cambiati davvero?                schiamo è come pensare che non             nica attraverso le competenze speci-
Le implicazioni positive e negati-        ci sia niente da aspettarci da loro.       fiche della professione – disciplinari,
ve dell’uso delle nuove tecnologie                                                   didattiche, educative, relazionali, tec-
sono da tempo al centro di studi e        Oggi s’incontrano famiglie “iper-          nologiche, organizzative, sociali –,
dibattiti e mi sembra che negli ultimi    protettive” o che non sanno più            non viceversa. In un’azione educativa
anni una certa euforia tecnologica        gestire i propri figli: come è cam-        non sono le competenze a dare con-
si sia ridimensionata. In ambito edu-     biato il rapporto tra scuola e ge-         sistenza alla persona, è il contrario.
cativo e scolastico si è certamente       nitori?                                    L’insistenza su competenze astratte
più cauti: oggi è dimostrato che gli      Proprio perché le famiglie oggi sono       finisce per caricare di ruoli impropri
allievi che meno fanno uso delle nuo-     più fragili, gli insegnanti sono chia-     gli insegnanti e demoralizzarli, con la
ve tecnologie sono anche quelli che       mati ad essere dei punti di riferi-        conseguenza che hanno bisogno di
riescono meglio a scuola. Il grande       mento forti: direi che questa è di-        mille sostegni per reggersi. È vero
interrogativo non riguarda le tecno-      ventata una caratteristica richiesta       che quando la preoccupazione pro-
logie, riguarda il desiderio: il cuore    dalla professione. Non sto dicendo         tettiva (che è fortemente determina-
dell’uomo non cambia. Dobbiamo            che devono essere dei super uomini         ta dalla paura dell’insuccesso) ha la
però chiederci che cosa facciamo          e delle super donne. Per usare una         meglio, capita che i docenti tema-
per tenere aperto uno sguardo po-         metafora: il fondamento dell’auto-         no il confronto con i genitori, ma il
sitivo su noi stessi, sulla realtà, sul   revolezza è la terra su cui appog-         confronto è l’unica strada per co-
futuro, perché uomini e donne senza       gio i piedi, su cui cammino (con altri,    struire insieme: ci vuole molta de-
speranza non possono far crescere         non da solo!). Se manca la terra mi        terminazione e chiarezza.
                                                                                                                          11
Quale è la sfida radicale dei docenti         “Alla fine della quarta                    prestazioni. In certi casi è una linea
che entrano in classe ogni giorno?                                                       apparentemente più comoda, ma
                                              media mi disse che lui
Il poter dire chi si è facendo il proprio                                                sterile. D’altra parte se fosse tratta-
mestiere, senza parlarsi addosso,             era cambiato perché                        ta come una famiglia gli aspetti in-
senza essere autoreferenziali, come           nella nostra scuola                        formali (che sono fondamentali nella
si dice oggi; avendo il coraggio di           ‘nessuno aveva avuto                       vita affettiva) distruggerebbero la
guardare in faccia l’altro. I ragaz-          paura di luiʼ. Non me                      stessa istituzione scolastica, che si
zi, soprattutto nell’età delle medie,                                                    qualifica proprio per una stabilità
                                              l’aspettavo”
hanno un senso particolare nel per-                                                      non soggetta alle emozioni. Ad
cepire l’autenticità di chi sta loro                                                     esempio, quando abbiamo iniziato in
di fronte, docenti o genitori. Se c’è       non riesco a concepire un dirigente          un appartamento non c’era la cam-
questa apertura emerge una creativi-        che sia lontano dal corpo docente.           panella ed erano gli insegnanti che
tà sorprendente da parte di docenti         Per dirigere deve esserci un’espe-           chiamavano a raccolta gli allievi o li
e allievi che diventa necessario inca-      rienza condivisa, magari non im-             congedavano; era inevitabile che gli
nalare: così nascono i progetti. Non        mediatamente evidente e con tante            orari fossero “flessibili” (non solo
si tratta di essere assecondanti per        imprecisioni, ma se manca questa             delle ricreazioni, anche delle lezio-
piacere a loro o per fingersi demo-         esperienza il compito del direttore          ni). Poi abbiamo capito che era ne-
cratici. I ragazzi ci guardano più di       risulta formale e invasivo, invece di        cessario sottostare, insieme, a quel
quanto noi adulti pensiamo: aspet-                                                                    segnale, perché chiama-
tano da noi la prima mossa, fosse an-                                                                 va in causa la nostra re-
che quella di chiedere loro: “Come                                                                    sponsabilità.
stai?” C’è un inizio che si ripete ogni
giorno, ogni lezione, da cui tutto co-                                                               Perché hai iniziato
mincia o ricomincia anche dopo più                                                                   a insegnare? E che
di trent’anni di insegnamento.                                                                       cosa ti aspettavi? Se
                                                                                                     dovessi iniziare a set-
Ci sono stati momenti, eventi,                                                                       tembre 2020 con la
magari anche singoli ragazzi,                                                                        coscienza di oggi in-
che ti hanno fatto modificare vi-                                                                    vece?
sione sulla scuola?                                                                                  Dopo l’università pen-
Forse modificare no, ma approfondire                                                                 savo che sarei diventato
una visione sì. Ad esempio un ragazzo                                                                un “topo da biblioteca”.
che era venuto alla Parsifal dopo es-                                                                Le necessità della vita
sere stato praticamente buttato fuori                                                                (moglie e figli) prima e
dalla scuola che frequentava a causa                                                                 dopo anche gli amici
delle sue bravate: alla fine della quarta                                                            della Fondazione San
media mi disse che lui era cambiato                                                                  Benedetto hanno fatto il
perché nella nostra scuola “nessu-          aiutare a cogliere le risorse pre-           resto. Certamente l’esperienza vis-
no aveva avuto paura di lui”. Non           senti per svilupparle, diventa sche-         suta con i miei insegnanti quando
me l’aspettavo. Credo che questo al-        matico e fastidioso per tutti. Questo        io ero studente, soprattutto al liceo,
lievo volesse dire che abbiamo avuto        vale anche rispetto agli allievi.            mi ha lasciato dentro quello stupore
pazienza con lui, senza arretrare per                                                    che giornalmente mi fa riscoprire
assecondare le sue ribellioni e senza       Nate da alcune famiglie, le scuo-            la bellezza espressa in una frase
fuggire impotenti. La pazienza è un         le della San Benedetto hanno                 di don Luigi Giussani: “La cosa più
gesto pedagogico carico di bene             avuto a lungo una dimensione                 bella della vita è imparare, cioè af-
che è quasi inevitabilmente presente        familiare. L’essere cresciute e              fermare l’amore al vero e insegna-
in ogni insegnamento, ma di cui non         l’essersi strutturate ha modifica-           re, cioè affermare l’amore all’uo-
si parla professionalmente.                 to l’impronta iniziale?                      mo”. Dovessi ri-iniziare, lo vorrei fare
                                            Occorre molto realismo per impo-             con questa coscienza.
Come è cambiato il tuo rappor-              stare un’impresa, tanto più un’im-
to con la comunità insegnante in            presa educativa. Se la scuola fosse                        Roberto Laffranchini
questi anni?                                trattata come un’azienda tutto si ri-          Consulente pedagogico-didattico,
Ho capito di più che io appartengo          durrebbe a un problema di organi-            direttore della scuola media Parsifal
a quella comunità, a quelle persone;        co, di ruoli, di progetti, di controlli di                   fino a dicembre 2019
12
Durante una giornata di condivisione, i genitori dei bambini
    “Ho assistito a una sorta                         della scuola dell’infanzia La Carovana hanno potuto fare un
    di ‘ribaltamento’ di ruoli:                        lavoretto con i loro figli, scoprire lo spazio gioco e toccare
     il bambino esperto dello                             con mano l’intesa scuola – famiglia in ambito educativo.

                                                       Un giorno
   spazio scolastico indicava
      al genitore dove trovare
        e sistemare i materiali
                   necessari”
                                                     a scuola con
                                                   mamma e papà
“Un giorno a scuola con mamma e
papà” è stata un’esperienza che ha
lasciato un segno importante nei
bambini, oltre ad aver colpito positi-
vamente anche me come insegnan-
te. A gennaio 2019 si è svolta una           gru in cantiere e partendo da que-        i primi abbracci e risate il clima di
giornata presso la scuola dell’infan-        sta esperienza hanno costruito con        divertimento e convivialità ha pre-
zia che ha aperto le porte delle classi      i genitori il modellino di una gru con    so il sopravvento. Il momento del la-
ai genitori per vivere un momento di         pezzi di mais, uniti da un collante ac-   voretto è diventato un’occasione di
condivisione con i bambini. È stato          quoso. Questo momento ha richie-          confronto e di dialogo per i geni-
chiesto a ogni genitore intervenuto          sto una grande organizzazione e           tori. Fra il genitore e il proprio figlio
di realizzare con il proprio figlio la co-   preparazione. Abbiamo presentato          ho visto impegno e voglia di fare
struzione di un oggetto da cantiere,         la proposta ai bambini e tutti hanno      insieme e al tempo stesso ho assi-
tema che ci ha accompagnato tutto            reagito positivamente. Alcuni hanno       stito a una sorta di “ribaltamento” di
l’anno vista la curiosità dei bambini        anche ipotizzato cosa avrebbero fat-      ruoli: il bambino esperto dello spazio
per la costruzione del nuovo edificio        to con il proprio genitore: giocare,      scolastico indicava al genitore dove
della scuola media Parsifal accanto          mostrare i lavoretti nel raccoglitore,    trovare e sistemare i materiali neces-
allo stabile che ospita l’asilo.             disegnare e molto altro. Poi abbiamo      sari. Alcuni genitori sono rimasti stu-
                                             costruito con i bambini un “calen-        piti dagli aspetti legati all’autonomia
Cantiere e lavoretti                         dario dell’accoglienza” di mamma          dei bambini, tanto da ripensare alle
I bambini del primo e secondo anno           e papà, per scandire con attività il      richieste da fare a casa ai loro picco-
hanno costruito un caschetto da              momento dell’attesa, pieno di aspet-      li. Terminato il lavoretto è susseguito
cantiere, ricoprendo un palloncino           tative.                                   il gioco in classe e anche in que-
con carta di giornale e colla d’amido.                                                 sto caso il bambino ha presentato
I bambini del terzo anno preceden-           L’emozione di ospitare i genitori         al genitore il proprio amico, i giochi
temente avevano avuto l’opportuni-           Nel giorno tanto atteso l’emozione e      preferiti e le regole: soprattutto su
tà di assistere al montaggio di una          l’imbarazzo erano palpabili, ma dopo      quest’ultimo punto i bambini si sono
                                                                                       dimostrati molto puntigliosi.

                                                                                       Il bilancio di questo momento di
                                                                                       condivisione a scuola con mamma e
                                                                                       papà è stato molto positivo per me,
                                                                                       perché ho percepito una grande in-
                                                                                       tesa tra scuola e famiglia e tra i ge-
                                                                                       nitori stessi, oltre al grande desiderio
                                                                                       di condivisione e di stare insieme, in
                                                                                       modo semplice e giocoso. Ora non
                                                                                       ci resta che aspettare il prossimo
                                                                                       appuntamento di condivisione e af-
                                                                                       frontarlo con lo stesso entusiasmo.

                                                                                                               Emilia Giocoli
                                                                                                              Docente scuola
                                                                                                    dell’infanzia La Carovana
                                                                                                                             13
Il giorno della posa della prima pietra i bambini della Carovana e
del Piccolo Principe hanno liberato in aria centinaia di palloncini
blu, con un messaggio scritto da loro. Una cartolina è arrivata fino
a Pogliano Milanese, toccando il cuore di chi l’ha trovata.

Un palloncino
in viaggio
Tutto iniziò in una calda giornata       gioia. Poi questa signora ha chiama-
di settembre. Dovevo preparare un        to la segretaria della nostra scuola
biglietto per il palloncino che avrei    dicendo di aver trovato il biglietto,
lanciato qualche giorno dopo in          che aveva portato molta gioia nella
occasione della posa della prima         sua famiglia. Il momento era difficile    “Potrei scrivere quella
pietra delle scuole medie Parsifal.      e quella frase le aveva ricordato di      bella frase che ho visto
Per questo biglietto non avevo tanta     essere sempre allegri, ma molto.          scritta giù di sotto, in
ispirazione, ma a un certo punto mi                                                mensa che dice: siate
venne un’idea: “mmh potrei scrivere      Io il giorno in cui la signora aveva
quella bella frase che ho visto scrit-   chiamato ero malata, ma il lunedì
                                                                                   allegri, ma molto”
ta giù di sotto, in mensa che dice       successivo ho saputo che qualcuno
“siate allegri, ma molto”. E allora la   aveva trovato il mio palloncino. Non     re con me ha cambiato voce.
scrissi.                                 sapevo esattamente chi fosse. L’ho       Stranissimo come con un disegno
Arrivò il gran giorno, tutti erano       scoperto quando la mia maestra ne        fatto con gli evidenziatori possa
pronti per assistere alla posa della     ha parlato con tutta la classe.          cambiare la vita di una persona: non
prima pietra delle scuole medie. Ar-     Il giorno dopo, martedì, abbiamo         è una cosa che capita tutti i giorni.
rivò il momento di lanciare il nostro    chiamato la signora dalla scuola e
palloncino e partirono tutti insieme.    lei aveva davvero una voce molto tri-          Rebecca Bianchini Massoni
Dopo qualche giorno un piccolissi-       ste, però quando ha iniziato a parla-        IV Elementare Il Piccolo Principe
mo numero di lettere
cominciò ad arrivare
per posta.

Dopo qualche gior-
no si seppe che uno
di questi palloncini
era arrivato a Poglia-
no Milanese, vicino a
Milano, facendo più
di 60 km in una setti-
mana. Era arrivato ad
una signora di nome
Luisella     Marinoni,
che uscendo di casa
era in lacrime perchè
aveva appena saputo
della morte del fra-
tello. Vedendo il mio
palloncino, lesse la
frase “siate allegri,
ma molto” e continuò
a piangere, ma per la
14
Dopo aver ascoltato il racconto della
storia della Parsifal, gli alunni della
scuola media hanno scritto alcuni
                                                   I pensieri degli
brevi pensieri, che sono stati messi
sotto le fondamenta del nuovo edi-
ficio insieme alla benedizione del                     allievi della
                                                     scuola media
Vescovo Valerio. Molti ragazzi sono
stati colpiti dal fatto che sia iniziato
tutto in un appartamento con pochi

                                                            Parsifal
allievi, alcuni grandi sono dispiaciuti
perché non frequenteranno la nuova
scuola, qualcuno pensa già “magari
ci manderò i miei figli”. Ecco una bre-
ve selezione dei pensieri dei ragazzi.
                                           Seconde medie
                                            Vuol dire che più famiglie aderiscono al significato della nostra
                                            scuola.
Prime medie
 La costruzione della nuova                 È bello che le scuole siano vicine perché entri a tre anni ed esci
 scuola media mi fa pensare                 a 15 e sei una persona completamente diversa e nuova.
 che, se uno lo desidera, una
 cosa piccola può diventare                 Io non ho fatto l’asilo e le elementari alla S. Benedetto e sono
 una cosa grande.                           felice di essere venuta alla Parsifal e che l’idea nata 30 anni fa
                                            si sia potuta concretizzare. Qui ci passiamo la maggior parte
 Una nuova scuola è una                     del tempo ed io ho imparato molto anche sull’educazione, si fa
 nuova esperienza, un nuovo                 un cammino insieme, non è solo un posto dove si studia.
 inizio. È stupore…felicità.
 Scommetto che quando avrò                  A me piace pensare che tante persone hanno desiderato questo
   30 o 40 anni sarò fiero di               posto per me, si sono impegnate così tanto ed ora io vengo in
      essere andato in quella               questa scuola. Tante persone han dovuto fare sacrifici, lavorare,
         scuola!                             fare fatica per realizzare la nostra scuola e questo mi fa
                                                sentire davvero importante perché han fatto tutto questo
                                                   anche per me.

Terze e quarte medie
 Noi giovani, di solito, parliamo della scuola come di un luogo brutto, stancante, pieno di compiti e
 verifiche, ma in fondo nel nostro cuore sappiamo che la scuola per noi è come una seconda casa,
 in cui ci sentiamo al sicuro. Soprattutto la Parsifal ci ha trasmesso questo sentimento. Sapere di
 poter contare sui docenti, con le pareti gialle che rispecchiano il sole anche nei giorni più bui, gli
 abbracci degli amici…
 Perciò per noi l’apertura della nuova sede è l’apertura di una nuova casa, ancora più stupenda per
 ospitare nuovi e fortunati allievi e docenti.

 Il fatto che la scuola media Parsifal si trasferisca in una sede più nuova e moderna significa per
 me che la S. Benedetto continua a crescere e ad ingrandirsi per rendere se possibile ancora più
 affascinante questo cammino scolastico. Mi fa piacere pensare che questa avventura continui a
 migliorarsi grazie al legame che unisce queste famiglie. E che sostenendoci l’un l’altro possiamo
 arrivare a costruire insieme un futuro più bello. La costruzione di questa nuova sede è una delle
 prove di questa amicizia. Perché sono gli incontri che rendono la vita bella e piena.

    È la dimostrazione di come insieme si possano costruire grandi cose mettendoci impegno e
       credendo in quello che si fa. Io non frequenterò la nuova Parsifal, ma invidio coloro che la
          frequenteranno (chissà che un giorno non ci porti i miei figli).

                                                                                                                 15
Una prima elementare trova negli scrigni dei tre Re dolci doni, da
contare e sommare, imparando a trovare una risposta con l’aiuto
di compagni e insegnanti

L’addizione
vien coi Magi                                                                           “Questo è un passaggio
                                                                                        molto importante
                                                                                        perché grazie ad
                                           Magimatici                                   esso il bambino può
                                           Con gli allievi più piccoli si cerca di      prendere coscienza del
                                           declinare i concetti matematici in si-       suo pensiero e dare le
                                           tuazioni concrete, così che i bambini
                                                                                        ragioni di quello che
                                           possano fare esperienza dei pro-
                                           cessi anche senza saperli ancora             scrive sul quaderno”
                                           nominare. Nel caso specifico, pur
                                           non conoscendo ancora il segno +,           da un forziere all’altro, magari c’è un
                                           stanno già lavorando da varie setti-        compagno che confonde; allora me-
Sette gennaio, riprende la scuola e        mane sull’addizione; come l’Epifania,       todo più rapido, comodo e facile: è
per i bambini del Piccolo Principe c’è     anche l’Avvento e il Natale hanno of-       forse meglio leggere il cartellino ap-
una sorpresa: improvvisamente dalle        ferto spunti: quante spagnolette ha         posto sullo scrigno da alcuni compa-
finestre scorgono le sagome colora-        portato San Nicolao? Quanti sono            gni che li hanno già contati e hanno
te dei Re Magi. Il maestro sta rac-        gli addobbi natalizi trovati negli sca-     riportato il numero dei dolciumi lì cu-
contando il loro arrivo a Betlemme e       toloni? Gli esempi che si potrebbero        stoditi. Oppure, invece di disegna-
all’inattesa vista tutti si precipitano    fare sono tanti, dal contare le ca-         re le varie delizie sul quaderno per
fuori. Al rientro un’altra sorpresa: nel   stagne raccolte in gita al calcolo di       contarle e poi per ricontarle quando
presepe, accanto a Gesù Bambino,           quanta pastasciutta hanno mangiato          il maestro chiede quante sono, è più
sono comparsi tre scrigni e una let-       l’orco e l’orchessa o ancora la messa       semplice scrivere a fianco, in cifra o
tera in cui i Magi raccontano di es-       in ordine del francobolli. La “situa-       in lettera, il numero delle ghiottone-
sere appena passati dalla classe e,        zione problema” del sette gennaio           rie disegnate. Svolta l’attività, rac-
non avendo trovato nessuno, hanno          era scoprire quante delizie avessero        contano all’insegnante come han-
lasciato dei dolciumi. Quanti sono?        portato i Re Magi. I bambini contano,       no fatto a trovare la risposta: che
Bastano per tutti? Ed ecco che             disegnano, numerano … Non per               cosa hanno fatto? Che azioni hanno
l’Epifania diventa l’occasione per         tutti e tre gli scrigni: c’è chi tenta di   compiuto? Questo è un passaggio
fare matematica.                           farlo, ma poi si dimentica passando         molto importante perché grazie
                                                                                       ad esso il bambino può prendere
                                                                                       coscienza del suo pensiero e dare
                                                                                       le ragioni di quello che scrive sul
                                                                                       quaderno. Si finisce con un momen-
                                                                                       to di sintesi comune dove i bambini
                                                                                       raccontano ai compagni come han-
                                                                                       no fatto a trovare la risposta; così,
                                                                                       ascoltando un compagno, un altro
                                                                                       bambino può accorgersi di una stra-
                                                                                       tegia più veloce e più sicura che può
                                                                                       adottare anche lui. Fino a imparare
                                                                                       che quel processo si chiama “più”.

                                                                                               Francesca Beretta Piccoli
                                                                                               Direttrice scuola dell’infanzia
                                                                                           La Carovana e scuola elementare
                                                                                                          Il Piccolo Principe
16
Da 13 anni alcuni papà dedicano del tempo libero alla
L’esperienza della scuola calcio na-                 scuola calcio, un’esperienza nata al di fuori delle Scuole San
sce nel 2006 da un gruppo di amici                    Benedetto, ma con una comune origine, ossia il desiderio di
e papà di bambini delle scuole ele-                                                educare attraverso la bellezza
mentari. Cresciuti tra gli anni ‘80 e

                                                 Scuola calcio,
‘90, l’esperienza dell’oratorio ha for-
mato la nostra infanzia e ci ha educa-
to al gioco insieme (soprattutto del

                                                    un luogo di
calcio). Quello che desideravamo
era poter fare vivere quella stessa
esperienza di gioco ai nostri figli,
oltre a proporre ad amici e colle-
ghi di aiutarci. All’inizio eravamo un
gruppo molto ristretto e ci trovavamo
a giocare all’oratorio di Lugano.
Passando gli anni ci siamo accorti
                                              bellezza per tutti
però che cresceva il desiderio che la         giocare possa portare del bene per       invernale, mentre appena si intrav-
scuola calcio fosse prima di tutto un         noi adulti e quindi anche per loro,      vede un raggio di sole cerchiamo di
luogo bello per noi adulti e che solo         che riflettono di quello che vedono      stare all’aperto.
se fossimo andati avanti con questa           da noi.
modalità i bambini sarebbero rimasti          In tredici anni abbiamo incontrato       Non occorre frequentare le elemen-
affascinati da qualcosa.                      moltissime persone, alcuni dei nostri    tari al Piccolo Principe per far parte
                                              primi ragazzi ormai sono al liceo. Da    della scuola calcio, è un luogo aper-
Abbiamo allargato il gruppo di alle-          parte nostra rimane un grande entu-      to a tutti. Al contempo il terreno edu-
natori ed abbiamo proposto a chi ci           siasmo e la voglia di andare avanti      cativo in cui affondiamo le nostre ra-
stava di offrire la disponibilità di un       rilanciandoci continuamente, perché      dici è il medesimo delle Scuole San
paio d’ore al mese per la scuola cal-         siamo certi che la scuola calcio sia     Benedetto e per questo abbiamo
cio. Queste due ore non sono solo un          in primo luogo un posto bello per noi.   deciso, a partire da quest’anno, di
momento per giocare a calcio con il                                                    istituire una donazione, raccolta tra
proprio figlio ed i suoi amici (questo        La scuola calcio è aperta a tutti i      papà e allenatori, che verrà devoluta
infatti lo si può fare tutti i giorni senza   bambini dalla prima alla terza ele-      a favore della Fondazione San Bene-
bisogno di nessuna organizzazione),           mentare, scelta funzionale per la cre-   detto al termine dell’anno scolastico.
ma rappresentano la possibilità di            scita dei ragazzi. Ora ci troviamo a
offrire del tempo liberamente, affin-         Massagno al sabato mattina ed ab-         Cora, Pietro D., Viga, Pietro G.,
ché lo stare con i bambini facendoli          biamo una palestra per la stagione           Milo, Fly, Giacomo e Walter

                                                   Premio Giorgio
                                                     Salvadè 2019
                                              Domenica 2 giugno 2019 nell’at-          consegnato il premio in memoria di
                                              tuale sede della scuola media            Giorgio Salvadè, uno dei fondato-
                                              Parsifal a Sorengo, oltre 700 per-       ri di queste scuole. Il premio viene
                                              sone – allievi, famiglie e amici delle   assegnato ogni anno a due allievi
                                              tre scuole gestite dalla Fondazione      della Parsifal, un ragazzo e una ra-
                                              San Benedetto – hanno partecipato        gazza, che al termine della quarta
                                              alla festa conclusiva dell’anno sco-     media si sono distinti per particolari
                                              lastico. Dopo le emozionanti esibi-      meriti scolastici. Quest’anno i vinci-
                                              zioni musicali e canore degli allievi,   tori del premio (500 franchi a cia-
                                              Ezio Foglia e Tina Salvadè dell’As-      scuno) sono stati Federico Lanza e
                                              sociazione San Benedetto hanno           Ilaria Perissin.
                                                                                                                           17
ALBICARTA
                                                                          Guardare, ascoltare, attraversare.
                                                                          Prevenire è meglio che curare.
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                                                                                           i o 2 0 2 0, 15h3
                                                                                         g
                                                                     D S R U N  - 16 mag io 2020, 13h40
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                                                                                 INFO E I GANO.CH
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18
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                        al servizio delle piccole                                     T 091 980 44 68
                        e medie Imprese Ticinesi
                                                                                      www.beecare.ch
                        Sito web: www.ftp2p.ch
                        E-mail: info@ftp2p.ch
                                                                                          Affinché possiate
                        Telefono: 091 922 20 24
                                                                                       rimanere, come sempre,
                                                                                           tranquillamente
                                            FONDAZIONE PER INVESTIMENTI
                                            SOCIALMENTE RESPONSABILI                         a casa vostra.

                                                                                   Via S. Balestra 19 - 6901 Lugano
                                                                           Tel. 091 921 21 04 - Fax 091 921 21 06
                                                                                                      www.ocst.com

                          Servizi assicurativi
                   affidabili per aziende e persone.
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                                                                          per l’informazione
  TBS, La Buona Stampa sa        Tel. +41 (0)91 973 31 71          per l’ufficio
  Via Fola 11                    info@tbssa.ch
  CH - 6963 Pregassona           www.tbssa.ch
                                                               per i fatti della vita

                                                                                                                      19
Mezza giornata con noi!

Ti interessa trascorrere
mezza giornata di scuola
alle elementari Il Piccolo Principe
                                                                                                        Ti aspettiamo
o alle medie Parsifal?                                                                            da lunedì 2 marzo a
Se stai decidendo a quale scuola iscriverti e vuoi venire                                    venerdì 13 marzo 2020:
a “provare” le elementari o le medie delle Scuole San                                          basta chiamare prima
Benedetto, ti diamo la possibilità di passare mezza                                          la segreteria al numero
giornata in classe con gli allievi del Piccolo Principe o                                               091 930 88 45
della Parsifal. Ad accoglierti ci saranno i nostri insegnanti                                  e fissare la data in cui
che ti accompagneranno in una classe per seguire                                             verrai a scuola con noi!
le lezioni in programma.

                              Scuola dell’infanzia La Carovana
                            Scuola elementare Il Piccolo Principe
                                   Scuola media Parsifal
        Scuole libere, parificate, cattoliche, aperte a tutti. Servizio di mensa e pre-doposcuola;
       alle medie studio assistito. Un percorso unitario dell’educazione di base in cui insegnanti,
                   direzione e genitori si coinvolgono insieme per il bene degli allievi.

Vuoi ricevere scuolaviva              FONDAZIONE SAN BENEDETTO                           SCUOLAVIVA
                                      Direzione - Amministrazione                        Editore
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Per qualsiasi informazione scrivi a   Via Chiosso 8, zona Resega,                        Via Chiosso 8, zona Resega, 6948 Porza
                                      6948 Porza, www.scuolesanbenedetto.ch
scuolaviva@scuolesanbenedetto.ch                                                         Coordinamento
                                      Direttore amministrativo                           Tommaso Gianella
                                      Sergio Godano                                      Redazione
Per sostenere le nostre               sergio.godano@scuolesanbenedetto.ch                Benedetta Consonni
                                      T 091 930 88 45
scuole e la pubblicazione                                                                Pubblicità
                                      Direttore scuola media Parsifal
di scuolaviva                         Eugenio Bonetti
                                                                                         Anna Ghielmetti e Cristina Alberti
IBAN Associazione Genitori e          eugenio.bonetti@scuolesanbenedetto.ch              Grafica
                                                                                         Martina Baronio Gianella, Regiopress advertising
Amici Scuole San Benedetto            Direttrice scuola elementare Il Piccolo Principe
                                      e Scuola dell’infanzia La Carovana                 Stampa
CH22 0900 0000 6571 9589 6            Francesca Beretta Piccoli                          La Buona Stampa
CCP 65-719589-6                       francesca.berettapiccoli@scuolesanbenedetto.ch     Tiratura
                                                                                         8’000 copie
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