PUNTI CRITICI messi in luce dalle prove INVALSI
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PUNTI CRITICI messi in luce dalle prove INVALSI 1. Lettura superficiale, senza i dovuti ritorni al testo. Difficoltà nel selezionare opportunamente le informazioni; Scarsa capacità di utilizzare elementi forniti dal testo (titoli, sottotitoli, caratteri topografici diversi…) Incapacità di usare strategie di lettura adeguate al testo e al compito 2. Difficoltà di tipo lessicale 3. Scarsa capacità di mettere in relazione i contenuti del testo (coesione, coerenza, nessi logici) 4. Difficoltà di tipo inferenziale 5. Difficoltà a cogliere il tema e il senso globale del testo ricavare informazioni semplici a controllare il processo di comprensione 6. Difficoltà nell’individuare genere e scopo del testo I NOSTRI ALLIEVI DEVONO MIGLIORARE LA CAPACITÀ DI : cogliere inferenze o impliciti mettere in relazione i contenuti del testo ritornare al testo per selezionare opportunamente le informazioni applicare strategie diverse di lettura individuare natura, funzione e principali scopi di un testo COSA FARE? A noi insegnanti non spetta il compito di addestrare i ragazzi ad eseguire test sulla scorta di quelli proposti da INVALSI, ma ci viene richiesto di: assumere le prove e i loro risultati come oggetto di riflessione critica sul nostro modo di fare scuola pianificare e realizzare percorsi tesi ad approfondire la complessità (nel corso degli anni la stessa abilità dovrebbe essere progressivamente affinata in base alla maturazione cognitiva e affettiva degli studenti). monitorare gli effetti che le strategie da noi attivate producono sugli apprendimenti valutare ins ieme i risultati raggiunti per riprogettare la nostra azione
1. Lettura IL PRIMO PASSO potrebbe essere quello di CHI EDERCI: COME AFFRONTANO IL COMPI TO DI LETTURA I NOSTRI BAMBI NI? Per rispondere alle nostre domande, potremmo proporre agli allievi un questionario (L. Vandergri ft , 2006, Listening: theory and practice in modern language competence) che ci aiuti a conoscere il loro abituale modo di comportarsi. SONO UN LETTORE COMPETENTE? I dati raccolti possono essere utilizzati: come oggetto di discussione in classe per individuare le difficoltà degli allievi e mettere a punto strategie d’aiuto
ALCUNE BUONE PRATICHE ANALIZZARE IL TES TO, PRIMA D I PROPORNE LA LETTURA AGLI ALLIEVI PER: a. individuare difficoltà lessicali (polisemia, anafore, catafore, coreferenze con sinonimia– iperonimia - iponimia, metafore, sineddoche, sottocodici specifici delle discipline). b. Assicurarsi che il testo non presenti troppi vocaboli “difficili”: qualche parola sconosciuta stimola l’alunno ad inferirne il significato dal contesto, troppe penalizzano la comprensione demotivandolo (tanto non capisco!). c. individuare difficoltà sintattiche (periodi complessi che costringono a tornare indietro, soggetti sottintesi, ellissi, negazioni nascoste, forme passive..) d. Facilitare la comprensione trasformando enunciati ipotattici in paratattici, forme passive in attive… e. individuare difficoltà di integrazione di informazioni implicite. Se il testo presenta inferenze infra-testuali occorre aiutare l’allievo a scoprire la parte di testo da cui si ricavano le risposte a tali domande. Qualora la comprensione implichi, invece, il possesso di conoscenze extra-testuali bisogna aiutare gli allievi a costruirsi gli schemi e gli script adeguati. f. Assicurarsi che le illustrazioni abbiano funzione organizzativa cioè aiutino a cogliere le connessioni e le relazioni fra i fatti/paragrafi del testo o funzione esplicativa cioè aiutino la costruzione di ipotesi corrette. COME AIUTARE IL CATTIVO LETTORE? M. Seganti PRIMA DELLA LETTURA Invitandolo a riflettere sul titolo per formulare ipotesi sul contenuto (attivazione di conoscenze) DURANTE LA LETTURA Invitandolo a percorrere velocemente il testo (lettura selettiva) per reperire dati evidenziati (sottotitoli, parole in grassetto o in corsivo…) Esempi di attività Scorri velocemente il testo con gli occhi e trova nel più breve tempo possibile l’informazione che riguarda l’alimentazione del panda. Per aiutarti tieni presente l’ordine in cui compaiono i contenuti Chiedendogli fare una prima lettura rapida (lettura globale) senza soffermarsi sulle parole difficili per cogliere l’argomento /l’idea centrale e la struttura tipica del genere testuale Esempi di attività a. Scegli, fra le quattro proposte, la frase che meglio sintetizza il contenuto del testo b. Leggi il testo e trova un titolo che sintetizzi il suo contenuto Chiedendogli di rileggere il testo lentamente (lettura analitica) con lo scopo di mettere a fuoco le informazioni e collegarle Esempi di attività a. R agiona sul testo e scopri il significato dell’espressione “come per un lutto” b. Individua la parte iniziale, lo sviluppo e la conclusione del racconto (struttura) c. Individua la sequenza dei fatti e le relazioni di tempo o causa che li connettono d. Individua i sotto-argomenti che compongono l’argomento generale (struttura) e. Organizza le informazioni selezionate in una mappa (diagramma, tabella….). Rendendo meno automatica la sua lettura con domande che lo stimolino a:
1. stabilire connessioni 2. organizzare le informazioni in un concetto sovraordinato 3. effettuare inferenze lessicali e semantiche DOPO LA LETTURA facendolo riflettere sul testo per valutarne complessità, contenuto e forma chiedendogli di reperire nel testo informazioni a sostegno delle sue risposte chiedendogli di rielaborare le informazioni (parafrasi orale, elaborazione di sintesi e/o schemi) facendogli esplic itare le strategie attivate (metacognizione) per diventarne consapevole e poterle riutilizzare ……………………………………………………………………… ATTIVI TÀ CHE STIMOLANO AD USARE STRATEGI E DI TIPO INFERENZIALE cioè ad utilizzare tutte le informazioni disponibili nella sua mente (regole, copioni, schemi) per rispondere a quesiti, colmare lacune di comprensione, risolvere problemi. Compiti, in apparenza diversi, come: 1. riordinare le parti di un testo secondo una sequenza logica 2. prevedere la continuazione di una storia di cui è dato l'inizio 3. assegnare un testo ad un genere, ad esempio narrativo, espositivo, regolativo…. 4. inserire le parole mancanti in un testo (cloze) 5. scoprire dal contesto il significato di una parola sconosciuta 6. prevedere il risultato di un'esperienza o le conseguenze di un'azione 7. utilizzare regole, formule, idee generali per interpretare o spiegare fatti o situazioni particolari hanno in comune l'uso di strategie di tipo inferenziale. ESEMPI DI ATTIVITÀ M. Seganti IL CLOZE, classico e/o mirato è un esercizio testuale che stimola a: fare inferenze basandosi sul contesto e sul co-testo riflettere sul lessico formulare regole di grammatica ricavandole dall’osservazione dei fenomeni linguistici presenti nel testo COME S I COSTRUIS CE IL C LOZE C LASS ICO Le due righe iniziali si danno per intero poi si cancella una parola ogni 6 o 7 sistematicamente. COME S I COSTRUIS CE IL C LOZE MIRATO Le parole vengono cancellate in modo da richiamare l’attenzione su determinati aspetti linguistici (congiunzioni che legano frasi, avverbi di tempo che scandiscono lo svolgimento delle azioni…) CONS EGNA leggi tutto il testo con attenzione completa il testo inserendo in ogni buco una sola parola rileggi il testo completato correggi i completamenti che non ti convincono rileggi il testo corretto. Seguendo il criterio della gradualità é possibile costruire cloze su testi diversi: articoli di giornale, ricette, istruzioni d’uso, testi narrativi, testi scientifici, testi argomentativi. DIS CUSS IONE DOPO CLOZE Dopo la fase individuale di completamento, si procede alla discussione collettiva che induce l’allievo a: motivare le proprie soluzioni e fare dei rilievi su quelle adottate da altri argomentare le sue soluzioni qualora siano criticate dai compagni; ascoltare il punto di vista dei compagni e ad accettare più possibilità risolutive;
cambiare o confermare le sue scelte tenendo conto delle sollecitazioni ricevute. CLOZE N ELLA S CUOLA PRIMARIA All’inizio bisogna evitare di: cancellare una parola che porti un’informazione mai esplicitamente menzionata in precedenza (a meno che non si voglia vedere se riescono a indovinarla) cancellare molte parole in una sola parte di testo Nella preparazione del cloze ricordare che: la lacuna preceduta da un articolo apostrofato può creare difficoltà le virgole prima o dopo, soprattutto prima, costituiscono una complicazione, perché segnalano un cambiamento nella struttura sintattica: la virgola dopo la lacuna è meno difficile da interpretare, perché chiude essa stessa una costruzione sintattica data quasi per intero, da completare solo nell’ultima parola; la virgola posta prima di una lacuna invece apre una nuova costruzione sintattica. integrare verbi è più difficile che integrare nomi e aggettivi integrare congiunzioni che connettono frasi o avverbi di tempo che scandiscono lo svolgimento delle azioni comporta molte difficoltà per i bambini fino a 10 anni con allievi fino a 10 anni sono improponibili CLOZE di 50 lacune. I ricercatori suggeriscono di costruire il cloze usando testi semplici e brevi i cui personaggi siano facilmente individuabili e gli intrecci semplici. Spesso si sceglie la favola perché è ungenere testuale familiare ai bambini; ha una struttura narrativa lineare, compiuta, breve; ha un vocabolario abbastanza prevedibile e una sintassi non troppo complessa. Anche nell’ambito delle favole, occorre selezionare quelle vicine al vissuto degli allievi in quanto certi cloze classici costruiti su favole si sono rivelati insidiosi pure per gli scolari di V. LA LETTURA D’ANTICIPAZIONE La lettura pre visionale o d’anticipazione consiste nel predire ciò che può comparire in un testo sulla base della parte di testo che si è già compresa, del paratesto, delle conoscenze del mondo (schema, script), ecc… 1. L’insegnante informa gli allievi sul lavoro che dovranno svolgere: “Fra poco vi leggerò una storia. Ascoltate con attenzione perché ogni tanto mi fermerò e chiederò a voi di continuare.” 2. L’insegnante legge interrompendosi nel primo punto nodale del racconto e chiede ai ragazzi di fare ipotesi sul probabile sviluppo. L’insegnante non interviene anche se le ipotesi sono incoerenti con “il già detto” della storia. È il confronto con i compagni ad indurre l’allievo a riconoscere la plausibilità o l’incoerenza della propria soluzione. 3. L’insegnante riprende la lettura del testo e ciascuno, ascoltando il prosieguo, trova conferma o disconferma alla sua ipotesi. 4. L’insegnante si ferma poi in un altro punto cruciale e chiede ancora COS A ACCADRÀ? Seguono le ipotesi dei ragazzi…. 5. Il lavoro continua fino alla parte che precede l’epilogo, punto in cui il docente si ferma e chiede: COME FIN IRÀ LA S TORIA? S eguono le ipotesi dei ragazzi….. 6. L’insegnante legge il finale della storia. L’INCASTRO Incastro di testi Si presentano all'allievo dei testi autonomi ma correlati tra di loro: uno scambio di corrispondenza, una legge e la notifica della sua contravvenzione, un sollecito di pagamento e l'attestato di avvenuto pagamento, ecc. Gli allievi devono indicare la corretta relazione logica e/o temporale tra i vari testi. La tecnica mette in moto l'intero processo di comprensione a livello di evento comunicativo, non s olo di singolo testo. Incastro di paragrafi
Si presentano all’allievo i paragrafi di un testo disposti in ordine casuale; l'allievo deve ristabilire il loro ordine logico/cronologico numerandoli progressivamente. La tecnica rafforza la coerenza e gli indicatori metacomunicativi. Incastro delle battute di un dialogo In questo esercizio, l’allievo deve trovare la giusta corrispondenza fra le battute di un dialogo e chi le pronuncia e ricostruire il dialogo intercorso fra i due. L’esercizio può essere proposto secondo un gradiente progressivo di difficoltà: 1. le battute del dialogo sono raccolte in gruppi separati per ogni personaggio; le battute del primo sono scritte nella successione corretta, quelle del secondo sono in ordine casuale. 2. le battute del dialogo, raccolte in gruppi separati per ogni personaggio, sono trascritte in ordine casuale. 3. le battute sono in ordine casuale e non sono ascritte ai personaggi. La tecnica rafforza la competenza testuale e socio-pragmatica CORREGGERE LE PROVE Evitando domande imbeccate che forniscono informazioni importanti da completare domande suggestive che suggeriscono la risposta domande disgiuntive che prevedono una scelta immediata Privilegiando modalità comunicative non direttive o semidirettive: Richiedere chiarificazioni: “Puoi descrivermi in modo più preciso cosa intendi dire …” Riformulare, parafrasandolo, il messaggio dell’allievo per aiutarlo ad ampliare la comprensione del problema Riprendere due o più parti del messaggio per riportare l’allievo sul centro del discorso (ripresa tematica) o per aiutarlo a individuare le connessioni. Orientare la prosecuzione del discorso su un determinato aspetto (rispecchiamento). Indagare aspetti del discorso espressi in modo troppo generico: “A cosa ti riferisci?” (le domande con il COSA sollecitano la richiesta di informazioni e fatti, con il PERCHÉ di motivazioni e spiegazioni). Evidenziare eventuali incoerenze, discrepanze, conflitti: “Tu dici che, ma ……..” Fornire informazioni al fine di offrirgli possibili indicazioni tra le quali scegliere
2.Lessico CLASSE 2^
CLASSE 5^ PER INCREMENTARE LA COMPETENZA LESSICALE TES TO BAS E: La formica e la colomba Una formica era caduta in un ruscello e stava per essere trascinata via dalla corrente. Una colomba la vide e le lanciò un ramoscello. La formica vi si aggrappò e fu salva. Qualche tempo dopo, un cacciatore catturò la colomba nella sua rete. La formica, che passava di lì, si avvicinò al cacciatore e gli morse una gamba. Il cacciatore sussultò e si lasciò sfuggire la rete dalle mani. La colomba aprì le ali e volò via. 1. Riscrivere il testo sostituendo il maggior numero possibile di parole con altre parole o espressioni che abbiano significato equivalente. TES TO n° 1 Una formica era scivolata in un rivo e stava per essere portata via dal flusso. Una colomba la scorse e le gettò un fuscello. La formica vi si attaccò e sopravvisse. Dopo un certo periodo, un venatore bloccò la colomba in una trappola a maglie. La formica, trovandosi nei paraggi, andò vicino all'uomo e lo addentò ad un polpaccio. L'appassionato di caccia sobbalzò e fece cadere la trappola. La preda si preparò al volo e si librò nell'aria. TES TO N° 2 Una formica era precipitata in un fiumiciattolo e stava per essere travolta dalla forza dell’acqua. Una colomba la notò e le tirò un piccolo ramo. La poverina vi si attaccò e si trasse in salvo. Di lì a qualche giorno, un cacciatore imprigionò la colomba nella sua rete. La formica, che si trovava poco distante, raggiunse il cacciatore e gli pizzicò una gamba. L’uomo sobbalzò e lasciò andare la rete. La colomba prese immediatamente il volo e se ne andò libera. 2. Riscrivere il testo eliminando la lettera “e” (lipogramma) TES TO n° 1 Una formica, caduta in un corso d’acqua, rischiava di farsi trascinar via. Una colomba, notandola dall’alto, lanciò alla sfortunata formica un piccolo ramo. La formica vi si aggrappò così fu salva. Un po’ di giorni dopo, un uomo catturò la colomba con una trappola fatta di sottilissimi fili invisibili. La formica si avvicinò all’uomo poi gli morsicò una gamba. L’uomo, sussultando, abbandonò un attimo la trappola La colomba, pronta, volò via. TES TO N° 2 Una formica scivolò in un rivolo: fu quasi trascinata via dal flusso. Una colomba, avvistandola, lanciò giù un piccolo ramo a cui la formica si aggrappò così fu salva. Alcuni giorni dopo, un appassionato di caccia catturò la colomba in una trappola. La formica si trovava a poca distanza così si avvicinò all’uomo, morsicandogli una gamba; costui sussultò lasciandosi sfuggir la trappola di mano. La colomba aprì un’ala, poi l’altra, volando via. 3. Riscrivere il testo mettendo la parola colomba al primo posto. (CLISI) Una colomba, avendo visto una formica che stava per affogare in un ruscello, le lanciò un ramoscello e le salvò la vita. Qualche tempo dopo, un cacciatore catturò la colomba nella sua rete. La formica, che passava di lì, si avvicinò al cacciatore e gli morse una gamba. Il cacciatore sussultò e si lasciò sfuggire la rete dalle mani. La colomba aprì le ali e volò via. 4. Riscrivere il testo inserendo alcune parole nell’ordine indicato (LOGO RALLY)
1. mano 2. zattera 3. occhio 4. pericolo 5. paura - Aiuto!!! Qualcuno mi dia una mano! – gridava disperata una formica che, caduta in un ruscello, stava per essere trascinata via dalla corrente. Le grida furono udite da una colomba che prontamente le lanciò un ramoscello. La formica si aggrappò a quella provvidenziale zattera e fu salva. Qualche tempo dopo, un cacciatore catturò la colomba nella sua rete. La scena non sfuggì all’occhio della formica, che passava di lì. Incurante del pericolo, la piccola formica si avvicinò al cacciatore e gli morse una gamba. Il cacciatore sussultò e si lasciò sfuggire la rete dalle mani. La colomba aprì le ali e volò via. La riconoscente formica, con il suo atto eroico, contraddice il detto che la paura fa perdere la memoria. 5. Riscrivere il testo iniziando i singoli enunciati con P Q R S T U V 1. Una formica era caduta in un ruscello e stava per essere trascinata via dalla corrente. 2. Una colomba la vide e le lanciò un ramoscello. 3. La formica vi si aggrappò e fu salva. 4. Qualche tempo dopo, un cacciatore catturò la colomba nella sua rete. 5. La formica, che passava di lì, si avvicinò al cacciatore e gli morse una gamba. 6. Il cacciatore sussultò e si lasciò sfuggire la rete dalle mani. 7. La colomba aprì le ali e volò via. Passeggiando sulla riva di un ruscello, una formica era caduta nell’acqua e stava per essere trascinata via dalla corrente. Quella sfortunata sarebbe morta affogata, se una colomba non l’avesse vista e non le avesse lanciato un ramoscello. Rapida la formica vi si era aggrappata ed era riuscita a mettersi in salvo. Spesso l’uomo dimentica il bene ricevuto, ma la formica non lo fece. Tre settimane dopo, infatti, la colomba finì imprigionata nella rete di un cacciatore e la formica la salvò mordendo una gamba all’uomo. Un piccolo morso, è vero, ma bastò a far sussultare il cacciatore a cui sfuggì la rete dalle mani. Veloce la colomba prese il volo guadagnando la libertà. 6. Riscrivere il testo utilizzando il maggior numero possibile di parole che contengano la lettera “s” [tautogramma]. Una formica scivolò su un sasso presso un ruscello e stava quasi per essere sommersa dal flusso. Una colomba la scorse e la soccorse con un ramoscello. La formica vi si issò sopra e si salvò. Successivamente, un appassionato di caccia sorprese la colomba sprovveduta e la costrinse nella sua rete. La formica, che passava nei pressi, raggiunse l’aggressore e gli morse una coscia. Sbalordito, lui saltò su e si lasciò sfuggire dalla stretta l’essere.La colomba dispiegò le ali e se ne andò. 7. Riscrivere il testo aggiungendo il maggior numero possibile di aggettivi. Una (INCAUTA) formica era caduta in un (VORTICOSO) ruscello e stava per essere trascinata via dalla (FORTE) corrente. Una (GIOVANE) colomba la vide e le lanciò un (PROVVIDENZIALE) ramoscello. La (POVERA) formica vi si aggrappò e fu salva. Qualche tempo dopo, un (ESPERTO) cacciatore catturò la (INGENUA) colomba nella sua (IN VISIBILE) rete. La (PICCOLA) formica, che passava di lì, si avvicinò al (TEM IBILE) cacciatore e gli morse una (LA) gamba (SINISTRA). Il cacciatore (SORPRESO) sussultò e si lasciò sfuggire la (SOTTILE) rete dalle mani (SCHIUSE). La (FORTUNATA) colomba aprì le (BIANCHE) ali e volò via.
8. Riscrivere il testo aggiungendo il maggior numero possibile di avverbi. Una formica era caduta accidentalmente in un ruscello e stava per essere trascinata lontano dalla corrente. Una colomba la vide per caso e le lanciò subito un ramoscello. La formica vi si aggrappò prontamente e fu salva. Qualche tempo dopo, un cacciatore catturò con l’inganno la colomba nella sua rete. La formica, che passava di lì, si avvicinò cauta e morse con tutta la sua forza una gamba al cacciatore. Il cacciatore sussultò per un attimo e si lasciò sfuggire avventatamente la rete dalle mani. La colomba aprì veloce le ali e volò via all’istante. 9. Riscrivere il testo trasformando in nomi i verbi indispensabili per la dinamica narrativa TES TO n° 1 La caduta nelle acque di un ruscello, fu per una povera formica l’inizio di una terribile avventura. Alla vista della formica trascinata dalla corrente, una colomba fu mossa da pietà e col lancio di un ramoscello provvidenziale le garantì la salvezza. Qualche tempo dopo, la cattura della colomba nella rete di un cacciatore indusse la formica a sfidare il pericolo, dando un morso nel polpaccio dell’uomo. La sorpresa del cacciat ore si tradusse in un sussulto che procurò la caduta della rete dalle sue mani. Con l’apertura veloce delle ali, la colomba prese il volo nel cielo. TES TO n° 2 La caduta della formica in un ramoscello determinò il suo pericoloso trascinamento dovuto alla corrente. Lo sguardo di una colomba sull’accaduto e il lancio di un ramoscello furono la salvezza della formica. Con il passare del tempo, un cacciatore effettuò la cattura della colomba nella sua rete. L’avvicinamento della formica al cacciatore le permise di dargli un morso alla gamba. Il sussulto del cacciatore causò lo scivolamento della rete dalle sue mani. A quel punto, con l’apertura delle ali, la colomba poté effettuare il volo liberatorio 10. Riscrivere il testo u sando il maggior numero di subordinate possibili. TES TO n° 1 M entre passeggiava sulla riva di un ruscello, un’incauta formica scivolò nell’acqua. Sarebbe di certo affogata se una colomba gentile non l’avesse vista e le avesse lanciato un ramoscello a cui aggrapparsi. Qualche tempo dopo, la colomba cadde nella rete che era stata tesa da un cacciatore. La formica, passando di lì, vide la scena, si avvicinò e, per aiutare l’amica, morse una gamba al cacciatore che sobbalzò lasciando la rete che teneva tra le mani. La colomba non si fece sfuggire l’occasione per aprire le ali e guadagnare la libertà. TES TO n° 2 Una formica, essendo caduta in un ruscello, stava per essere trascinata via dalla corrente, quando una colomba la vide e le lanciò un ramoscello. Dopo essersi aggrappata al ramoscello, la formica fu salva. Qualche tempo dopo, anche la colomba si trovò in pericolo perché era stata catturata nella rete di un cacciatore. Proprio in quel momento la formica, che stava passando di lì, ebbe l’opportunità di ricambiare il favore avvicinandosi al cacciatore e mordendogli una gamba. Il cacciatore, sussultando, si fece sfuggire la rete dalle mani. La colomba, aperte le ali, volò via. 11. Riscrivere la favola cambiando la preposizione che precede il nome formica DELLA formica si narra che fosse caduta in un ruscello, quindi stesse per essere trascinata via dalla corrente quando fu vista da una colomba che le lanciò un ramoscello. ALLA formica venne istintivo aggrapparsi e cos ì fu salva. Qualche tempo dopo, un cacciatore catturò la colomba nella sua rete. PER la formica che passava di lì fu facile avvicinarsi al cacciatore e mordergli la gamba. Il cacciatore sussultò e si lasciò sfuggire la rete dalle mani. La colomba aprì le ali e volò via. 12. Riscrivere varie volte l’incipit cambiando la preposizione che precede il nome formica
Una formica era caduta in un ruscello e stava per essere trascinata via dalla corrente DI una formica si racconta che un giorno finisse in un ruscello e stesse per essere trascinata via dalla corrente. Una colomba la vide e le lanciò un ramoscello……. A una formica capitò un giorno di cadere in un ruscello e di essere trascinata viadalla corrente….. Una colomba la vide e le lanciò un ramoscello….. DA una formica minuscola chi mai potrebbe attendersi di essere salvato? Nessuno; eppure, la favola che sto per narrare mostra proprio il contrario…..Una formica era caduta in un ruscello e stava per essere trascinata via dalla corrente Una colomba la vide e le lanciò un ramoscello….. IN una formica può albergare più coraggio che nell’animo di un leone? Leggete questa storia e lo scoprirete. Una formica era caduta in un ruscello e stava per essere trascinata via dalla corrente Una colomba la vide e le lanciò un ramoscello….. PER una formica è davvero difficile trovare il coraggio di affrontare un cacciatore, ma l’eroina della nostra favola lo fece per salvare un’amica. Una formica era caduta in un ruscello e stava per essere trascinata via dalla corrente. Una colomba la vide e le lanciò un ramoscello….. 13. Riscrivere il testo cambiando la struttu ra di frasi attive in passive e viceversa La formica e la colomba La corrente di un ruscello stava per trascinare via una povera formica. Per fortuna fu salvata da una colomba gentile che le lanciò un ramoscello. Qualche tempo dopo, la colomba fu catturata da un cacciatore. La formica, che passava di lì, passò all’azione e a farne le spese fu la gamba del cacciatore che fu morsa all’istante. Il cacciatore sussultò e la rete cadde dalle sue mani. La colomba ne approfittò per volare via. 14. Riscrivere la storia al presente. La formica e la colomba Una formica cade in un ruscello. Sta per essere trascinata via dalla corrente, quando una colomba la vede e le lancia un ramoscello. La formica vi si aggrappa ed è salva. Qualche tempo dopo, un cacciatore cattura la colomba nella sua rete… La formica vede la scena, si avvicina e morde una gamba al cacciatore. Il cacciatore sussulta e si lascia sfuggire la rete dalle mani. La colomba apre le ali e vola via. 15. Riscrivere il testo inserendo una subordinata relativa, una concessiva e una temporale. La formica e la colomba Una formica, che era caduta in un ruscello, stava per essere trascinata via dalla corrente. Una colomba la vide e le lanciò un ramoscello. La formica vi si aggrappò e fu salva. Qualche tempo dopo, un cacciatore catturò la colomba nella sua rete. La formica, che passava di lì, nonostante temesse per la sua vita, si avvicinò al cacciatore e gli morse una gamba. Il cacciatore, preso alla sprovvista, sussultò e, prima che avesse il tempo di avvedersene, la rete gli sfuggì dalle mani. La colomba aprì le ali e volò via. 16. Riscrivere la storia in prima persona mettendosi nei panni della formica. La formica e la colomba Ho anch’io io miei difetti, ma l’ingratitudine non mi appartiene e, se ricevo del bene, non lo dimentico. Q uanto sto per raccontarvi ne è infatti la testimonianza. Qualche tempo fa, mentre passeggiavo sulla riva del ruscello che si trova poco distante dal mio formicaio, finii malauguratamente in acqua. La corrente, in quel punto era molto forte e ne sarei stata travolta se una colomba, che passava di lì, non mi avesse visto e non mi avesse lanciato un ramoscello a cui aggrapparmi. Beh, non ci crederete, ma proprio ieri mi si è presentata l’occasione di restituirle il favore. La colomba era finita nella rete di un cacciatore. Io allora mi sono avvicinata ed ho morso la gamba di quell’orribile uomo. Preso alla sprovvista, lui ha avuto un sussulto e si è lasciato sfuggire la rete dalle mani. La mia amica ne ha subito approfittato per aprire le ali e volarsene via. 17. Riscrivere il testo inserendo una o più domande in forma diretta
TES TO n° 1 Conoscete la storia della formica e della colomba? Se la risposta è no, leggete le prossime righe. Vi chiedete perché dovreste farlo? Beh, per scoprirlo dovrete continuare la lettura. Una formica era caduta in un ruscello e stava per essere trascinata via dalla corrente. Una colomba la vide e le lanciò un ramoscello. La formica vi si aggrappò e fu salva. Qualche tempo dopo, un cacciatore catturò la colomba nella sua rete. La formica, che passava di lì, si avvicinò al cacciatore e gli morse una gamba. Il cacciatore sussultò e si lasciò sfuggire la rete dalle mani. La colomba aprì le ali e volò via. Avete capito il messaggio? TES TO n° 2 Una formica era caduta in un ruscello e stava per essere trascinata via dalla corrente. Una colomba la vide e le chiese: - Ti serve aiuto? Non ricevendo risposta, le lanciò un ramoscello. La formica vi si aggrappò e fu salva. Qualche tempo dopo, un cacciatore catturò la colomba nella sua rete. La formica, che passava di lì, si avvicinò al cacciatore e gli morse una gamba. Il cacciatore sussultò lasciandosi sfuggire la rete dalle mani. La colomba aprì le ali e volò via. 18. Riscrivere il testo cambiando il discorso indiretto con il diretto (dialogo o monologo) TES TO N° 1 - Aiuto, la corrente del ruscello mi sta trascinando VIAAAAA!! – gridava disperata una formica. Una colomba rispose: - Tranquilla, ti ho visto! Ora cerco un ramoscello e te lo lancio. Ecco, trovato! Aggrappati. - Grazie, mi hai salvato la vita. Non lo dimenticherò. Qualche tempo dopo: - Aiuto, sono finita nella rete di un cacciatore. A gridare, questa volta era la colomba. La formica, che passava di lì, vide la scena: - Devo aiutarla – pensò. - Come posso fare? IDEA! M i avvicinerò al cacciatore e gli morderò una gamba. Così fece. Il cacciatore sussultò: - Poca miseria, mi è sfuggita la rete dalle mani! - Addio! – fece la colomba già in volo. TES TO N° 2 Una formica era caduta in un ruscello e stava per essere trascinata via dalla corrente. - Aiuto, aiuto!- gridava disperata. - Come posso salvarti?- rispose la colomba. - Lanciami qualcosa a cui possa aggrapparmi. - Prendi questo ramoscello. - Grazie, ti sono debitrice, mi hai salvato la vita! Qualche tempo dopo, un cacciatore catturò la colomba nella sua rete. - Aiuto, aiuto! Qualcuno mi liberi da questa trappola!- gridava la colomba. - Ci penso io!- rispose la formica che passava di lì. E così dicendo morse una gamba al cacciatore. - Ahi!- gridò il cacciatore lasciandosi sfuggire la rete dalle mani. - Grazie amica mia!-esclamò la colomba prendendo il volo. 19. Riscrivere il testo in rima alternata. Una formica caduta in un ruscello, sarebbe stata trascinata via ma una colomba le tirò un ramoscello a cui lei s’aggrappò con maestria
Di lì a poco un cacciatore astuto nella sua rete la colomba catturò: tutto le sembrava ormai perduto quando un aiuto insperato arrivò. Fortuna volle che la formica si trovasse a passar di là e pronta aiutò l’amica che si trovava in difficoltà Si avvicinò al cacciatore e una gamba gli morsicò. Più per stupore che per dolore, l’uomo la rete così lasciò. La colomba approfittò dell’occasione: aprì le ali e via se ne volò aveva compiuto una buona azione e il bene fatto indietro le tornò 20. Estrapolare i vocaboli utilizzati nelle varie riscritture per costruire campi semantici:
3.Coesione/nessi logici Tipo di carenza su cui si intende intervenire Difficoltà nel cogliere i legami di coesione, la loro diversa tipologia. Descrizione dell’attività Si parte da un testo semplice, con legami coesivi di vario tipo. Si evidenziano i legami coesivi attraverso frecce, simboli, colori Si fissa un tema. Si invitano gli studenti a scrivere un testo sul tema utilizzando gli stessi legami coesivi nello stesso ordine. Commento Si può ovviamente procedere per gradi, utilizzando solo una parte dei legami individuati o lasciando libertà nella disposizione. Si può procedere per gruppi, confrontando i vari temi attraverso l’uso di un proiettore e uno schermo. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Tipo di c arenza su c ui s i intende intervenire Difficoltà nell’individuare le azioni princ ipali dei personaggi per sintetizzare il testo Desc rizione dell’attività Leggere il tes to Individuare i personaggi Individuare le azioni relative ad ogni personaggio Riformulare le azioni svolte dal personaggio usando il modo indicativo senza alterare il s ignificato (es . …i c assetti rovesciati, l’armadio preso d’assalto… diventa: Margherita rovescia i cassetti e prende d’assalto l’armadio..) Testi utilizzati Per la scuola primaria: “Margherita aveva un gatto”, N . C osta Cara Rachel…caro Denis , A . Nanetti Commento L ’attività si può s volgere a più livelli: individualmente ricercare e riordinare le azioni del protagonista; per piccoli gruppi individuare i diversi pers onaggi e le ris pettive azioni; per piccoli gruppi es plicitare e sc rivere le azioni implic ite in ordine c ronologico °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Titolo dell’attività Completa il racconto con la parte mancante Tipo di carenza su cui si intende intervenire Potenziare la capacità di scoprire i legami tra le parole, le informazioni, le idee Descrizione dell’attività L’attività si riferisce ad alunni della scuola primaria (classe 3^). Dopo la lettura attenta e silenziosa dei testi, incompleti della parte o iniziale, o centrale, o finale, viene data la consegna di completarli, scegliendo tra tre opzioni. Infine si ricopia la parte mancante e si rilegge l’intero brano. Si può procedere con una discussione collettiva. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Titolo dell’attività Cloze Tipo di carenza su cui si intende intervenire Difficoltà nel cogliere il senso globale e i nessi logici del testo Descrizione dell’attività L’attività si svolge in momenti successivi che si differenziano per la somministrazione di cloze di diverso tipo e per la difficoltà crescente degli esercizi che vengono sottoposti ai ragazzi: In un primo momento le parole mancanti possono essere semplicemente incomplete e all’alunno viene chiesta maggiore attenzione verso le concordanze (nome-aggettivo; soggetto-verbo; ecc) e verso la coerenza temporale Successivamente, si possono eliminare i connettivi (temporali o causali) dal testo, ma lasciandoli elencati in modo disordinato alla fine del brano Infine, ed è l’esercizio più difficile, i connettivi eliminati devono essere individuati autonomamente dall’alunno
Commento La maggiore difficoltà consiste nel calibrare le difficoltà in modo che siano graduali e non sproporzionate rispetto alle capacità di astrazione degli alunni. L’aspetto positivo è che questo tipo di esercizio richiede necessariamente una comprensione globale del testo ed abitua a riconoscere i nessi logici presenti nel brano. Lella coesione-coerenza
Titolo dell’attività 4.Inferenze I pensieri segreti Tipo di carenza su cui si intende intervenire Difficoltà nel fare inferenze testuali Descrizione dell’attività Per questa attività è fondamentale trovare dei testi in cui un personaggio principale tiene la scena in modo predominante, mentre i personaggi secondari sono delineati soltanto attraverso le informazioni che ne dà il protagonista Si legge il testo coinvolgendo tutta la classe, una prima volta Poi gli alunni sono invitati a rileggere individualmente e silenziosamente e a sottolineare tutte le informazioni che riguardano un personaggio secondario A questo punto, guidato dagli studenti, l’insegnante costruisce un identikit del personaggio scelto Infine, sulla base delle informazioni raccolte, gli alunni devono scrivere un testo (una lettera o una pagina di diario) che riveli i pensieri “segreti” del co-protagonista Commento L’attività richiede attenzione, precisione e la capacità di rendere esplicite informazioni che forse sono presenti in forma implicita. Se la raccolta dei dati è puntuale, diventa più facile scrivere il testo. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Titolo dell’attività Capire le cose non dette Tipo di carenza su cui si intende intervenire Potenziare la capacità di fare inferenze lessicali e semantiche Descrizione dell’attività Le attività si riferiscono ad una classe 3^ primaria e si avvalgono pertanto anche dell’ausilio di immagini, per facilitarne la comprensione e per renderle più giocose. La lettura è silenziosa e individuale ed è seguita da una parte operativa che consiste nel rispondere ad un questionario con risposte a scelta multipla. Infine, si apre una discussione in classe sulle scelte effettuate. Ciascuno potrà spiegare la motivazione della scelta effettuata. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
5. Reperire informazioni Titolo dell’attività TITOLI SBAGLIATI Tipo di carenza su cui si intende intervenire Scarsa propensione a riflettere sul testo nella sua globalità, difficoltà nel cogliere le informazioni rilevanti in rapporto al tema dominante. Descrizione dell’attività Lo stesso testo viene sottoposto ad alcuni gruppi di studenti Il testo avrà un titolo diverso per ogni gruppo e dovrà cogliere solo un a parte delle informazioni contenute. Dovrà essere sbagliato, ma in qualche modo plausibile. Essi dovranno ricavare le informazioni pertinenti rispetto al titolo ricevuto e proporre un titolo alternativo. L’insegnante controlla la pertinenza delle informazioni ricavate da ogni gruppo Si apre una discussione plenaria per arrivare a confutare i titoli sbagliati e a scegliere il titolo migliore. Testi utilizzabili Articoli di giornale a carattere informativo o argomentativo, parti di manuali scolastici. Commento L’attività si può articolare in varie fasi, lasciando tempo per una riflessione domestica. È bene che gli studenti per una certa fase del lavoro non conoscano il trucco del titolo sbagliato e discutano tra loro sulla incongruenza titolo/testo. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Titolo dell’attività Il pelo nell’uovo Tipo di carenza su cui si intende intervenire Scarsa propensione alla rilettura del testo. Descrizione dell’attività - Per prima cosa, trovare un brano ricco di particolari e abbastanza elaborato nel linguaggio. - Dividere la classe a gruppi non molto numerosi (5/6 alunni per gruppo) e stabilire che ad ogni livello di difficoltà si cambierà il referente (cioè colui che risponde). - Distribuire il testo a tutti e farlo leggere una sola volta. - Porre un primo giro di domande generali e segnare il punteggio. - Far rileggere il brano. - Aumentare la difficoltà (domande più dettagliate) e segnare il punteggio. - Far rileggere il brano una terza volta. - Questa volta, porre domande molto particolareggiate, una ad ogni membro della squadra. - Vince la squadra che ha totalizzato il maggior numero di punti Commento Attività di facile realizzazione, anche se le domande devono essere ben preparate in anticipo. Inoltre è necessario fare in modo che tutti i membri del gruppo collaborino e rileggano (per questo, ho aggiunto la regola della domanda individuale finale). °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Titolo dell’attività Smontare un testo Tipo di carenza su cui si intende intervenire Cogliere il tema e il senso globale del testo Descrizione dell’attività - Lettura del testo attiva: lo studente è invitato a sottolineare le parti rilevanti e a cerchiare le parole chiave. - Individuazione delle sequenze durante la lettura, seguendo varie modalità. Ad esempio: - il docente guida gli alunni al riconoscimento delle sequenze variando il lettore ad ogni cambio di sequenza ed evidenziando l’inizio e la fine di ogni sequenza - il testo viene letto integralmente e a gruppi o individualmente lo si suddivide in sequenze - Assegnazione di un microtitolo (sintetico, ma efficace) ad ognuna di esse. Se la sequenza individuata si presenta molto articolata, si può smontare in micro sequenze, sempre titolando le parti individuate. - Elaborazione di una mappa concettuale che riorganizzi i microtitoli
Commento La maggior parte degli studenti fatica ad individuare in modo autonomo le sequenze mentre, una volta riconosciute, l’operazione di assegnare un titolo risulta piuttosto semplice. La difficoltà maggiormente riscontrata è quella di suddividere una macrosequenza in microsequenze poiché una più ampia articolazione del testo può risultare diffic ilmente “smontabile” °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Titolo dell'attività Il protagonista è... Tipo di carenza su cui si intende intervenire Difficoltà nel reperire informazioni semplici Descrizione dell'attività Premessa fondamentale: scegliere un brano in cui il protagonista non sia già “etichettato”, ma ricco di azioni, descrizioni, informazioni che ci guidino a definire con aggettivi ( v. arricchimento lessicale) il personaggio stesso. Lettura espressiva dell'insegnante Spiegazione dei 3 livelli di consegna: a. dati 4 – 5 aggettivi, sottolineare nel testo con colori diversi nel testo le espressioni da abbinare b. dati 10 aggettivi, scegliere i 5 attinenti al personaggio e sottolineare nel testo con colori diversi le espressioni da abbinare c. in base alle informazioni ricavate dal testo, caratterizzare il protagonista con 4 aggettivi. Attività di recupero Presentare un nuovo testo, con espressioni sottolineate e una serie di aggettivi da abbinare. Testo utilizzato Anni ponte: 5^ Primaria – 1^ Secondaria di 1° grado Joseph Roth, L'ambizioso
Commento Nell'ottica di un curricolo verticale, l'attività suggerita è concretamente spendibile nelle classi degli anni ponte. L'attività mira ad abituare i ragazzi ad una ricerca minuziosa e sistematica di informazioni all'interno del testo. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Titolo dell'attività Vero o falso? Perché... Tipo di carenza su cui si intende intervenire Difficoltà nel reperire informazioni semplici Descrizione dell'attività Premessa: scegliere un brano all'interno delle seguenti tipologie: descrittivo, narrativo, informativo Lettura espressiva dell'insegnante Spiegazione della consegna: a. data una serie di affermazioni, dire se sono V o F b. motivare sempre la risposta citando le espressioni del testo Attività di recupero Sottoporre un testo della stessa tipologia, ma più breve e/o semplice, con la stessa consegna Testo utilizzato Anni ponte: 5^ Primaria – 1^ Secondaria di 1° grado C. Nostlinger, Ritratti (da “Furto a scuola”)
6. Genere e scopo del testo TESTO NARRATIVO – narrazione, racconto di una vicenda, una storia, un fatto (vero, verosimile, inventato ) in cui si riconoscono degli avvenimenti ordinati tra loro e collegabili. Può essere realistico o fantastico. FAVOLA – Narra avvenimenti fantastici in cui RACCONTO FANTASTICO – narrazione in cui agiscono personaggi magici accadono fatti possibili solo nella fantasia, in cui, nella realtà di tutti i giorni, accadono cose incredibili FIABA – Ha per protagonisti animali parlanti e ci RACCONTO DI FANTASCIENZA – ambientato trasmette una morale nel futuro, unisce elementi di fantasia a elementi scientifici; i protagonisti possono essere terrestri, extraterrestri, androidi... RACCONTO STORICO – narra fatti realmente RACCONTO FANTASY – ambientato in mondi accaduti oppure avvenimenti immaginari basati su non reali, abitati da personaggi fantastici come un fondo di verità storica. Permette di tornare orchi, maghi ( Harry Potter...), in cui le forze indietro nel tempo con la fantasia, in precise sovrannaturali del male complottano per epoche storiche, perciò è necessario distinguere sottomettere il bene ciò che è reale da ciò che è frutto dell’ immaginazione BIOGRAFIA – descrive la vita e le opere di una RACCONTO GIALLO e DEL MISTERO – persona che merita di essere ricordata intreccio avventuroso che coinvolge e appassiona il lettore sempre in attesa di sapere cosa accadrà durante lo svolgimento della trama RACCONTI DI MEMORIA – vicende narrate in RACCONTO DEL TERRORE O DI PAURA – ha prima persona che raccontano i ricordi legati all’ caratteristiche precise: i personaggi sono mostri, autore relativi a periodi storici particolari fantasmi, vampiri, scheletri... ,i luoghi incutono (guerra...) terrore, è quasi sempre buio RACCONTI POPOLARI – in passato venivano RACCONTO D’ AVVENTURA - tratta di vicende raccontate a voce nelle piazze da un cantastorie o imprese insolite e rischiose, generalmente con o attorno al fuoco nelle aie o nelle stalle, parlano un lieto fine di persone comuni RACCONTO MITOLOGICO – il mito è un RACCONTO UMORISTICO – vuole provocare racconto fantastico che riguarda l’ origine del nel lettore buon umore e divertimento mondo, dell’uomo o di fenomeni naturali LEGGENDA – elaborata dagli uomini per RACCONTO EPICO – narra e celebra le imprese spiegare in modo fantastico l’origine, le di eroi e popoli del passato, leggendari o caratteristiche o il nome di animali, piante, paesi o realmente esistiti; è scritto in versi elementi geografici reali TESTO INFORMATIVO – serve a trasmettere dati, informazioni, notizie su un argomento attraverso una spiegazione ampia e completa ( enciclopedia, giornale, internet..) INTERVISTA – colloquio sottoforma di discorso ARTICOLO DI GIORNALE – scritto su un diretto in cui si risponde a domande. Serve per conoscere direttamente un personaggio giornale o una rivista riguardo a un argomento particolare e sapere su di lui qualcosa di più preciso
CRONACA – giornalistica o personale, informa circa un fatto o una serie di fatti o vicende realmente accaduti che si susseguono nel tempo RELAZIONE – esposizione precisa di un’ esperienza: l’ argomento è sempre specifico ed è indicato dal titolo GUIDA TURISTICA – dà informazioni sui luoghi da visitare, sono presenti fotografie die particolari più significativi TESTO DESCRITTIVO – presenta a parole come è fatta una persona, un animale, un oggetto, un luogo, un tempo, un’ azione TESTO REGOLATIVO – fornisce delle regole da seguire TESTO ESPOSITIVO – descrive la realtà nel modo più esatto possibile, fornisce dati, informazioni,spiegazioni su un argomento specifico, storico, geografico, scientifico... TESTO ARGOMENTATIVO – serve a sostenere e motivare con argomenti validi le proprie idee, giudizi, opinioni, riflettendo su problemi piccoli e grandi TESTO TEATRALE – scritto e pensato per essere rappresentato sulla scena da attori che interpretano dei personaggi, è scritto sottoforma di dialoghi TESTO POETICO – modo originale, creativo e personale di esprimere pensieri, sentimenti, emoziono, realtà e fantasia ( poesie, filastrocche...) TESTO MULTIMEDIALE – lavoro in cui collaborano vari linguaggi: visivo, verbale, mimico-gestuale, musicale...( film....) TESTO PRAGMATICO – testo breve, con uno scopo pratico e immediato ( locandina, avvisi, volantini, bandi di concorso...) TESTO ESPRESSIVO-PERSONALE – serve a comunicare i propri pensieri, le proprie emozioni AUTOBIOGRAFIA – scritto in prima persona, è un testo in cui una persona narra la propria vita, ricordando ciò che è accaduto nel suo passato DIARIO – scritto in prima persona per sfogarsi, ricordare, esprimere sensazioni e sentimenti, raccontare esperienze di viaggio; comincia sempre con la data LETTERA – testo per comunicare a distanza, per informare, invitare, raccontare, fare una richiesta
SCHEMA riassuntivo VARI TIPI DI TESTO Leggi lo schema TESTO SERVE per………. LO TROVI …………. LINGUISTICO Raccontare fatti che Fiabe, favole, romanzi, racconti, TESTO NARRATIVO accadono nel tempo leggenda TESTO INFORMATIVO- Dare informazioni-notizie Articoli di giornale (cronaca), libri ESPOSITIVO su un argomento scolastici TESTO ESPRESSIVO- Comunicare i propri Lettera, pagina di diario, canzone, PERSONALE pensieri, le proprie emozioni autobiografia Descrivere animali, persone, Guide turistiche, libri, avvis i, TESTO DESCRITTIVO cose, ambienti, sentimenti comunicati, cronache Istruzioni allegate, regole di Dare regole da seguire e comportamento, regolamenti vari, TESTO REGOLATIVO istruzioni per l’uso ricette, le Leggi, la Costituzione, la Bibbia, il Corano Trasmettere pensieri e Poesie, filastrocche, canzoni TESTO POETICO sentimenti attraverso il suono e il ritmo delle parole
CHE TIPO DI TESTO E’? Completa lo schema SERVE per……….. LO TROVI……….. TESTO LINGUISTICO Articoli di giornale TESTO Dare informazioni-notizie (cronaca), libri scolastici …………………………….. su un argomento Comunicare i propri Lettera, pagina di diario, TESTO pensieri, le proprie emozioni canzone …………………………….. Descrivere animali, persone, Guide turistiche, libri, TESTO cose, ambienti, sentimenti avvisi, comunicati, cronache …………………………….. Istruzioni allegate, regole di Dare regole da seguire e TESTO comportamento, istruzioni per l’uso …………………………….. regolamenti vari, ricette Trasmettere pensieri e Poesie, filastrocche, canzoni TESTO sentimenti attraverso il suono e il ritmo delle parole …………………………….. Raccontare fatti che Fiabe, favole, romanzi, TESTO accadono nel tempo racconti, leggende …………………………….
Collega con una linea SERVE PER … LO TROVI IN … TESTO ESPRESSIVO- Dare informazioni- Articoli di giornale (cronaca), PERSONALE notizie su un libri scolastici argomento TESTO Lettera, pagina di diario, INFORMATIVO- Comunicare i propri canzone ESPOSITIVO pensieri, le proprie emozioni Descrivere animali, Guide turistiche, libri, avvis i, TESTO POETICO persone, cose, comunicati, cronache ambienti, sentimenti Istruzioni allegate, regole di Dare regole da seguire TESTO NARRATIVO comportamento, regolamenti e istruzioni per l’uso vari, ricette Trasmettere pensieri e Poesie, filastrocche, canzoni sentimenti attraverso il TESTO DESCRITTIVO suono e il ritmo delle parole Raccontare fatti che Fiabe, favole, romanzi, racconti, TESTO REGOLATIVO accadono nel tempo leggende
Leggi il seguente brano e individua a quale categoria testuale appartiene e sottolinealo, poi dai un titolo. ................................................................................................................................................. Naron, dell'antichissima razza di Rigel, era il quarto della sua stirpe a tenere i registri galattici. Avev a il libro grande, con l'elenco delle innumerev oli razze di tutte le galassie che av evano sv iluppato una forma di intelligenza e quello, notevolmente più piccolo, nel quale erano registrate tutte le razze che, raggiungendo la maturità, v eniv ano giudicate adatte a far parte della Federazione Galattica. Naron, grande e incredibilmente v ecchio, guardò il messaggero che si stav a avvicinando. - Naron! - disse il messaggero - Immenso e Unico! - Va bene, v a bene... Che cosa c'è? Lascia perdere il cerimoniale. - Un altro insieme di organismi ha raggiunto la maturità. - Benone! Chi sono? Il messaggero diede il numero di codice della galassia e le coordinate del pianeta al suo interno. - Uhm, sì - disse Naron - conosco quel mondo. E con la sua fluente scrittura prese nota sul primo libro, poi trasferì il nome sul secondo, serv endosi, come di consueto, del nome con cui quel pianeta era conosciuto dalla maggior parte dei suoi abitanti. Scrisse: "Terra". - Queste nuov e creature - disse poi - detengono un bel primato. Hanno scoperto in tempo brev issimo l'energia termonucleare, no? - Certamente, signore. - Benissimo: questo è il criterio di scelta - Naron ridacchiò soddisfatto - E molto presto le loro nav i entreranno in contatto con la Federazione. - Per ora, Immenso e Unico - disse con una certa riluttanza il messaggero - gli osserv atori riferiscono che non hanno ancora tentato le vie dello spazio. Naron era stupefatto. - Proprio per niente? Non hanno nemmeno una stazione spaziale? Ma se hanno scoperto l'energia atomica, dove eseguono le loro prove, le esplosioni sperimentali? - Sul loro pianeta, signore. Naron si drizzò in tutti i suoi sei metri di altezza e tuonò: - Sul loro pianeta? Lentamente prese la penna e tracciò una linea sull'ultima aggiunta del libro piccolo. Era un atto senza precedenti, ma Naron era molto, molto saggio e potev a vedere l'i nev itabile meglio di chiunque nelle galassie. - Razza di deficienti! - borbottò. Da I. Asimov, in Urania n. 699, A. M ondadori Il racconto di fantascienza L'articolo di giornale L'autobiografia Il racconto umoristico Il mito Il racconto del mistero Il racconto narrativo Il racconto giallo La descrizione Il racconto di paura Il testo poetico Il testo regolativo Il racconto fantasy Il testo espositivo Il racconto d’avventura La lettera Il testo teatrale La cronaca Intervista Il testo argomentativo
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