Promuovere il territorio con guide virtuali
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
“Promuovere il territorio con guide virtuali” di Erika Noschese “Sfruttare parte della somma destinata a Luci d’Artista per aiutare le attività commerciali e per creare guide virtuali per visitare la città di Salerno”. E’ la proposta avanzata dai consiglieri Nico Mazzeo e Donato Pessolano, sulla scorta di quanto proposto dai sei consiglieri di maggioranza che, nei giorni scorsi, hanno presentato la loro iniziativa in virtù della decisione dell’amministrazione comunale di ridurre Luci d’Artista. Una proposta, quella dei consiglieri Pietro Stasi, Leonardo Gallo, Antonio D’Alessio, Corrado Naddeo, Paky Memoli e Peppe Ventura, che trova il plauso sia del consigliere Nico Mazzeo che del consigliere Donato Pessolano. “Sulla scorta della proposta dei colleghi consiglieri di maggioranza – che sia io che Pessolano abbiamo visto di buon occhio perchè pensiamo possa trattarsi di un modo alternativo per l’iniziativa Luci d’Artista – noi proponiamo, con professionisti pronti a mettersi in gioco, di sfruttare parte della somma destinata alla kermesse natalizia per aiutare le attività commerciali e di creare guide virtuali dove la gente, da casa, può collegarsi per visitare le nostre meraviglie”, hanno spiegato i consiglieri Mazzeo e Pessolano che ipotizzano la tecnica del 3d o attraverso video spiegazioni ben strutturate di ogni singolo monumento della nostra città, partendo dal Castello Arechi fino ad arrivare alla stazione marittima, ultima opera di Zaha Hadid. “Questo, può darci la possibilità di promuovere in maniera forte il nostro territorio, soprattutto per le altre città d’Italia e all’estero ma soprattutto ci darebbe un momento di pubblicità per la nostra città, che potrebbe durare per tutto l’anno e non solo nel periodo delle luci d’artista”, hanno poi aggiunto i due consiglieri di maggioranza che ribadisco quanto proposto
dai loro colleghi consiglieri di maggioranza nei giorni scorsi che chiedono a gran voce, con la loro proposta “più turisti e meno visitatori per il bene del commercio di Salerno”. Luci d’Artista, l’iniziativa va confermata subito e con convinzione Il dibattito sul turismo a Salerno, promosso da sei consiglieri comunali, alcuni dei quali conosco e stimo, apre senza dubbio spunti e riflessioni interessanti. Tuttavia, dal punto di vista operativo, in un momento già delicatissimo per l’economia, rischia, nonostante le lodevoli intenzioni, di generare disorientamento tra gli operatori e i potenziali visitatori. Salerno ha, al momento, due attrattori turistici: il mare e le Luci d’Artista. Quest’estate, la città è stata meta di turismo regionale di tipo balneare che ad Agosto ha affollato, anche grazie al bonus vacanze, la gran parte delle strutture ricettive. Non esiste, e non è possibile creare a breve, un attrattore culturale in grado di sostituire i movimenti generati da Luci d’Artista. Poiché il turismo si muove per attrazioni e con una programmazione di almeno tre/sei mesi, continuare a mettere in dubbio la realizzazione, nei modi possibili, dell’edizione 2020 delle Luci o ridurle ad evento di scarso interesse sovracomunale rischia di far restare deserte le strutture ricettive cittadine, con conseguenze occupazionali rilevantissime. Molto difficilmente, inoltre, si potrebbe realizzare nel breve periodo un sistema di attribuzione di voucher economici, anche ove, e ne dubito, si reperissero le risorse indicate. Per l’individuazione dei criteri, il bando pubblico, le graduatorie e l’erogazione
occorrerebbero, salvo gli immancabili ricorsi, diversi mesi e, quindi, ben più dei poco più di 30 giorni che ci separano dal tradizionale inizio dell’evento. Piuttosto, giacciono ancora nelle Casse dell’Agenzia delle Entrate ben due miliardi di euro non spesi o non richiesti del bonus vacanze. Sarebbe significativo se, grazie al dibattito aperto, partisse proprio da Salerno una proposta per eliminare il vincolo del reddito per l’accesso al contributo, ampliando così enormemente la platea dei beneficiari, e per prolungare il periodo di potenziale fruizione, in scadenza al 31/12/2020, in modo da offrire prospettive al comparto turistico almeno fino all’Estate del 2021. Luci d’Artista, in realtà, è un valore prezioso che ha prodotto negli anni enormi ricadute dirette e d’immagine. Va confermata subito e con convinzione. Si potrebbero, ad esempio, addobbare le sole strade principali cittadine, quelle che i turisti visitano, dando priorità nell’accesso alla città, come pure proposto, a coloro che lasciano più soldi sul territorio: quanti pernottano una o più notti. Sarebbe, inoltre, determinante offrire sicurezza ai visitatori e ai cittadini di Salerno prevedendo, con controlli rigidissimi, accessi a numero chiuso al centro urbano, come sta già avvenendo in alcune città italiane. Certamente, e qui condivido la riflessione dei sei consiglieri comunali, nessun accesso dovrebbe essere consentito, in periodo di Covid, ai visitatori esclusivamente giornalieri, che hanno una scarsissima propensione di spesa. Ad ogni modo, va dato merito ai consiglieri comunali per avere focalizzato l’attenzione sulla questione culturale, tema nodale per la destagionalizzazione dei flussi turistici. Se davvero si volesse operare in questo senso, mi permetto di affidare alle Istituzioni e al dibattito pubblico quattro idee: • affidare ad un soggetto unico la gestione di tutti i musei e di tutti i siti storici cittadini, attualmente di competenza di Comune, Provincia, Soprintendenze e Curia Arcivescovile, in modo da generare un’offerta coordinata facilmente fruibile dai visitatori anche tramite app;
• programmare, fin d’ora, per gli anni a venire eventi espositivi che aumentino l’attrattività del sistema museale, come si fa del resto in tutto il mondo. Senza questo dinamismo, infatti, i Musei si spengono; • valorizzare il più fulgido periodo storico della storia salernitana, il Medioevo, e la più nota esperienza culturale cittadina, la Scuola Medica salernitana, creando nei contenitori dismessi del centro storico un grande Museo reale e virtuale della Scuola Medica; • destinare il vecchio Tribunale di Salerno a sede del Museo dello Sbarco, quale parte di un più ampio nuovo Museo cittadino, ricreando al suo interno, con reperti bellici e filmati tridimensionali, le stesse suggestioni che si vivono a Berlino nella narrazione delle vicende del Muro. Solo un programma culturale di questa dimensione, per la cui attuazione occorrerebbero anni, sarebbe in grado di attrarre flussi turistici imponenti, offrendo ricchezza ed opportunità di lavoro 12 mesi all’anno. Al momento, alla città converrebbe continuare ad illuminarsi, di meno ed in sicurezza, anche per non spegnere la speranza di cittadini, imprenditori e lavoratori. Antonio Ilardi Casi tra il personale, chiuso il Covid Center di Scafati di Monica De Santis Il Covid non risparmia nessuno, neanche coloro i quali dovrebbero curare. Nella giornata di ieri, infatti, casi di
positività sono stati riscontrati sia all’ospedale di Polla che presso il Covid Center di Scafati. Episodi questi, che, ovviamente, destano sempre più preoccupazioni nella popolazione e negli amministratori locali che temono che la situazione possa sfugire di mano La notizia dei contagi agli ospedali di Polla e Scafati è stata diffusa nella mattinata di ieri. Per quanto concerne Scafati in una nota inviata da Mario Polverino, commissario per l’emergenza Covid dell’ospedale di Scafati ha comunicato che “Essendosi riscontrate alcune positività fra il personale addetto all’assistenza delle Unità operative dedicate al Covid, in attesa di verificare la portata reale del problema(nella mattinata di ieri sono stati eseguiti i tamponi a tutto il personale del nosocomio di Scafati), si comunica che occorre temporaneamente sospendere nuovi accessi e ricoveri”. Dunque per il momento il Covid Center di Scafati resta isolato almeno per i prossimi due giorni, in attesta degli esiti dei tamponi che faranno luce su quanto sia esteso il contagio tra il personale. Intanto sono stati bloccati i ricoveri anche nella Tin, Medicina e Neurologia dell’ospedale di Nocera Inferiore. Mentre a Polla è risultato positivo al coronavirus un medico del reparto di Geriatria dell’ospedale “Luigi Curto”. Il sanitario, da quanto si è appreso da fonti ospedaliere, sarebbe entrato in contatto con una persona positiva non in ambito ospedaliero. Per il momento la direzione sanitaria del nosocomio ha sia sospeso i ricoveri e le visite ambulatoriali limitatamente al reparto di Geriatria sia disposto il tampone per i medici, gli infermieri ed il personale di supporto sanitario dello stesso reparto. Non è escluso che nei prossimi giorni possano essere effettuati tamponi anche su altre persone.
Andrea Prete: “Capisco le esigenze degli operatori della movida ma non possiamo allentare la guardia” “Ci troviamo in una fase molto delicata. Se non osserviamo un minimo di regole, rischiamo. Perché la salute è prioritaria”. E’ questo il pensiero di Andrea Prete presidente di Unioncamere alla luce degli ultimi dpcm che, di fatto, propongono un giro di vite alla movida, ma anche agli esercizi commerciali. Un passo indietro, che fa ricordare i giorni caldi del lockdown nazionale. “Pur essendo a difesa dell’apparato economico, così come sto facendo, mi sento dire che economia non ci può essere senza salute e tranquillità sanitaria? A questo punto dico che bisogna rispettare e farle rispettare le regole”, aggiunge deciso. Per Andrea Prete, dunque, è fondamentale mantenere una rigida osservanza delle regole per evitare pericolosi salti del gambero nell’epidemia. “Capisco le esigenze degli operatori per quanto riguarda le disposizioni sulla movida e sugli orari degli esercizi di ristorazione, ma in questo momento non possiamo allentare completamente la guardia. – riprende il presidente di UnionCamere – In questo momento la situazione è di grande attenzione e non possiamo far finta di nulla, che niente stia accadendo. La guardia deve restare sempre alta”. Ma resta il problema dei controlli, con lo stesso Prete che punta l’indice accusatore, proponendo anche soluzioni che potrebbero dare buoni risultati. “La chiusura è stata fatta ma di controlli ne vedo davvero pochi. – riprende il presidente di UnionCamere – Quello che percepisco, in questo momento, è una carenza decisa dei controlli. Personalmente, ritengo che sia anche esagerata la multa di mille euro. Mi spiego, se fosse di 100 euro forse, avrebbe maggiori effetti o almeno quelli sperati. Perché,
magari, sono anche gli stessi controllori che, visto il particolare momento che stiamo attraversando dal punto di vista economico, che non si sentono di arrivare alla sanzione di mille euro. Qui non si tratta di fare cassa ma di dare quei segnali adeguati che poi la gente ricorda. Con una multa bassa, si può andare a colpire anche più persone contemporaneamente. Bisogna essere assolutamente più rigidi”. Controlli decisi, dunque, anche in quelli che sono gli orari di chiusura degli esercizi commerciali senza cercare la scappatoia che, alla resa dei conti, può mettere in seria difficoltà un’intera comunità. “Ho ricordato che durante il lockdown l’apparato manifatturiero ha dato prova di grossa responsabilità. – afferma Prete – Ricordo che le fabbriche che hanno lavorato in quel periodo hanno rispettato rigidamente i protocolli e non mi sembra che vi siano stati problemi di contagi. Allora dico che le regole ci sono e chi le deve far osservare le faccia rispettare”. Resta, comunque, una sacca di ribellione, con i “negazionisti” che in questo frangente stanno facendo sentire alta la propria voce. “E’ allucinante la ribellione della gente alle regole. – chiosa il presidente Prete – Gente che non vuol capir che la loro ribellione crea rischi per la salute degli altri. Voglio dire che con i nostri atteggiamenti noi siamo responsabili della salute degli altri e in quanto tale, dobbiamo essere anche noi stessi a chiedere il pieno rispetto delle regole”. “Le prove selettive non sono state ancora corrette” Se a tenere banco nell’ultima settimana, nell’ambito della politica locale, erano i pronostici sulla composizione della giunta, a seguito della rielezione di Servalli, con gli
inevitabili accordi, poi sistematicamente smentiti, da venerdì mattina le attenzioni, soprattutto quelle giudiziarie, hanno come focus i domiciliari del Sindaco di Eboli, Cariello, e di riflesso, l’interdizione per dodici mesi, del funzionario metelliano Francesco Sorrentino. Sembrerebbe, che i legali posti a difesa di Sorrentino abbiano già predisposto il ricorso per il tribunale del Riesame, al fine di ottenere la sospensiva del provvedimento. Al momento non sembra essere coinvolta la figura del neo eletto Sindaco di Cava, nonostante sia menzionato nelle intercettazioni quale titolare di elenco di potenziali vincitori del concorso, e, interpellato telefonicamente ha dichiarato: “In merito al concorso per i dieci istruttori amministrativi bandito dal comune di Cava, preciso che si sono svolte le prove pre-selettive, tra l‘altro, ancora non corrette.” Alcuni membri della nascente amministrazione, facenti parte dell’opposizione, chiedono di poter esaminare alcune determine a firma del funzionario interdetto: “Non ho ancora provveduto a dare riscontro a tutto ciò, ma nei prossimi giorni porremo sotto la lente di ingrandimento anche questi atti.” Si rischia una situazione difficile a Palazzo di Città, visto che Sorrentino appariva una figura piuttosto apicale nella gestione della macchina comunale, dovendo esprimere parere tecnico contabile sulle deliberazioni di giunta e consiliari, nonché a stretto contatto con segretario comunale e con Sindaco, e componente della Commissione giudicatrice di concorsi in itinere e svolti, tra gli ultimi quello per occupare la posizione di Direttore generale della Metellia: “Al momento mi sembra inopportuno e prematuro esprimere giudizi sull’operato del dirigente, fermo restando la valutazione sulla persona, inappuntabile e degna di rispetto.” Passerà in secondo piano la configurazione della giunta, ci sarà un’accelerata, oppure si attenderanno ulteriori riscontri da parte dell’autorità preposta,
Lo sfogo di Claudio Tortora: “Ignoranti, chiudeteci Tanto in questo modo lo state facendo comunque” “Siamo in mano a degli sconsiderati. La nuova misura è scendere il numero per il pubblico a 100 spettatori per il teatro… Ignoranti… Chiudeteci tanto in questo modo lo state facendo!” Si sfoga sui social Claudio Tortora patron e fondatore del Premio Charlot, direttore artistico del Teatro Delle Arti. Si sfoga sui social dopo aver letto sul sito di Fanpage che tra le misure che il governo vorrebbe adottare vi è anche la riduzione nel numero di spettatori per il teatro. Riduzione che, lo ricordiamo è già in atto, visto che i teatri con capienza dai 500 posti in su, non possono far accedere in sala più di 200 persone. Un numero già molto basso se si pensa ai costi per mantenere aperta una struttura teatrale. Ora stando a quanto riportato da Fanpage il governo vorrebbe ridurre ancora i numeri portandoli a 100, per i teatri più grandi e di conseguenza riducendoli ancora per quelli più piccoli. Da qui lo sfogo di Tortora che sempre sui social prosegue “Siamo l’unico settore che è stato bloccato dal mese di febbraio e non è mai ripartito. Dovevate avere le palle, perchè non l’avete fatto prima delle elezioni dove milioni di persone si sono recate ai seggi usando matite, schede, che sono passate di mano in mano, ed adesso state facendo queste puntualizzazioni. In che mani siamo capitati!!” m.d.s.
Strianese: “Stretta su feste e cerimonie” di Erika Noschese Stretta importante su feste private e cerimonie per fermare l’ondata di contagi che sta interessando tutto il Paese. E’ quanto emerso, in sintesi, dalla videoconferenza della Cabina di Regia – Covid 19 convocata nel pomeriggio di ieri, su indicazione del Ministro Boccia e su richiesta del presidente del Consiglio, per discutere sulle misure di contenimento epidemiologico e per la tutela della salute pubblica. Al tavolo è presente anche il Presidente della Provincia di Salerno, Michele Strianese. “La Cabina di Regia è stata convocata vista la situazione dei contagi, la curva epidemiologica è in risalita e abbiamo cominciato a discutere di iniziative in merito a misure restrittive per cercare di limitare i contagi”, ha dichiarato il presidente Strianese spiegando che numerose sono state le problematiche attenzionate ma il decreto è ancora in bozza. “C’è un’evoluzione su una serie di cose per le quali abbiamo anche discusso. Non possiamo anticipare molto ma ci sarà una stretta importante su feste private e cerimonie”, ha infatti aggiunto il presidente di Palazzo Sant’Agostino. Feste private e cerimonie sembrano essere, ad oggi, le cause principali di questa impennata di contagi mentre per le attività lavorative non ci sono limitazioni, almeno per il momento. Subiranno invece uno stop gli sport di contatto come ad esempio il calcetto o il basket, la pallavolo, le arti marziali, tutto a livello amatoriale, ma vengono consentiti a livello dilettantistico, per le società che abbiano adottato protocolli per limitare i contagi. A livello nazionale, si seguirà la stessa imposizione dettata dal governatore De Luca
sugli orari di chiusura, alle 23 nei giorni feriali e alle 24 nei giorni festivi. Previsto anche un divieto di assembramento fuori ai locali, a partire dalle 21, obbligo della mascherina tutto il giorno, anche all’interno delle case quando ci sono persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare. Al momento, durante la cabina di Regia non è stata affrontata l’ipotesi lockdown in Campania ma, ha spiegato Strianese, “i presidenti di Regione possono attuare misure più restrittive e su questo non c’è dubbio, come ha fatto anche De Luca in tanti casi”. Per quanto riguarda i matrimoni e le cerimonie ci sarebbe un limite di 30 persone ma il tutto è ancora in discussione; novità anche per gli stadi e i Palazzetti al chiuso dove ci sarebbe un vincolo di 200 persone. “Ci sono una serie di vincoli soprattutto su quelle attività non strettamente indispensabili, si cerca di evitare di toccare per adesso le attività economiche e produttive ma di intervenire su cose non strettamente indispensabili come feste, cerimonie, svago e sport”, ha detto infine il presidente della Provincia di Salerno. Queste, dunque, in sintesi le prime norme anti covid he dovrebbero essere contenute nel prossimo Dpcm, da emanare in sostituzione di quello in scadenza giovedì prossimo. Ipotesi che il governo ha presentato alle Regioni che, dal canto loro, avrebbero chiesto 24 ore per visionare e ragionare sul nuovo Dpcm. Il presidente del Consiglio Conte ha in agenda una riunione con i capi delegazione della maggioranza ma non si esclude tra i rosso- gialli che il nuovo Dpcm possa essere licenziato oggi. Massima attenzione anche per quanto riguarda le scuole: il governo ipotizza ancora la didattica a distanza sia per alleggerire il trasporto pubblico locale sia per evitare nuovi contagi, come sta avvenendo anche in provincia di Salerno dove si è resa necessaria, per la sanificazione, la chiusura di alcune scuole del salernitano. Per il momento, almeno a livello nazionale, il presidente Conte ha escluso l’ipotesi di un nuovo lockdown fermo restando, come anticipato, che i presidenti di Regioni hanno pieni poteri per mettere in campo ulteriori misure restrittive da poter attuare se la curva del contagio dovesse
aumentare ancora. Dopo l’ok delle Regioni il presidente Conte passerà alla firma del nuovo Dpcm che sarà reso pubblico, come accaduto in questi mesi, anche attraverso le dirette televisive. Assunzioni sospette mai attenzionate Il sindaco Servalli sospende il concorso di Erika Noschese L’interdizione dai pubblici uffici per un anno ha inevitabilmente scosso il consorzio farmaceutico intercomunale. Il dirigente comunale di Cava de’ Tirreni Francesco Sorrentino è finito al centro delle indagini della guardia di finanza in quanto, da direttore del I settore area amministrativa del comune guidato dal sindaco Vincenzo Servalli e da componente della commissione del concorso pubblico per esami per il reclutamento di 10 unità di istruttore direttivo amministrativo e direttore generale del consorzio farmaceutico di Salerno, aveva fatto dei favori al sindaco di Eboli Massimo Cariello, in cambio della non assunzione – all’interno del consorzio – di Salvatore Memoli. Di fatti, nel concorso indetto dal comune di Cava de’ Tirreni, il sindaco Cariello, per agevolare un candidato a lui vicino, aveva chiesto e ottenuto di conoscere preventivamente gli argomenti della prova d’esame e Sorrentino, come ricompensa, aveva chiesto di evitare la nomina di Memoli a presidente del consorzio farmaceutico perché ritenuto “soggetto non gradito”. All’indomani dell’arresto del primo cittadino di Eboli, il sindaco Servalli ha disposto la sospensione del concorso, in
via cautelativa, esprimendo, con la sua amministrazione comunale, “massima fiducia nella Magistratura con la certezza che il dottor Sorrentino saprà fornire agli organi inquirenti ogni chiarimento atto a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati”. In questi mesi, proprio a proposito delle assunzioni sospette, si sono sprecate le interrogazioni parlamentari. Ad occuparsi della vicenda sono stati l’esponente di Fratelli d’Italia Gennaro Esposito e l’attuale senatore Antonio Iannone che, tra le altre cose, hanno attenzionato il caso del direttore trasferito nonostante a casa avesse un familiare che usufruiva della 104 e quindi il trasferimento, per legge, non era attuabile. Per i dipendenti del consorzio la responsabilità di quanto accaduto è anche dei sindaci e, ad oggi, chiedono la nomina di un nuovo direttore generale che deve però essere super partes. Altra questione da attenzionare è il bilancio del 2019 che non è stato mai approvato né pubblicato. Insomma, una serie di irregolarità a cui, almeno fino ad oggi, non è mai stata data risposta. Intanto, nella giornata di venerdì la guardia di finanza ha fatto visita presso gli uffici del Cfi, alla ricerca di nuove prove e indizi che potrebbero rivelare nuovi retroscena. Così Cariellò manipolò il concorso per favorire le figlie di 2 dipendenti di Pina Ferro Il Giudice per le indagini Preliminari del tribunale di Salerno, Alfonso Scermino tra mercoledì e giovedì, dovrebbe sentire il sindaco di Eboli Massimo Cariello, arrestato
l’altro ieri dagli uomini della Guardia di finanza con l’accusa di di corruzione e abuso d’ufficio. Massimo Cariello, comparirà dinanzi al Gip, insieme all’avvocato di fiducia Costantino Cardiello. L’interrogatorio di Cariello, ristretto agli arresti domiciliari, dovrebbe essere fissato domani. Intanto, già nella giornata di venerdì, il prefetto di Salerno, Francesco Russo, per gli effetti della Legge Severino ha disposto la sospensione dalla carica del primo cittadino ebolitano, rieletto con oltre l’80% dei voti il 21 settembre scorso: al suo posto, sarà il vice Luca Sgroia ad esercitare il ruolo di sindaco. Giovedì prossimo è in programma, il primo Consiglio comunale post elezioni. Intanto, spuntano nuovi dettagli e retroscena dell’indagine condotta dal sostituto procuratore Francesco Rotondo. L’inchiesta vede tra gli altri anche il coinvolgimento di altri indagati: ad Eboli, il consigliere comunale 69enne Giuseppe La Brocca, il dipendente comunale 49enne Emilio Grippa, l’ingegnere 62enne Agostino Napoli, oltre all’ingegnere 63enne Francesco Siano di Fisciano, ai fratelli imprenditori Roberto Birolini 42enne di Altavilla Silentina e Simone Birolini 48enne di Seriate (Bg). L’intera inchiesta è stata supportata da numerose intercettazioni ambientali e telefoniche. Il cellulare di Cariello, attraverso il software Trojan, ha fornito numerosi elementi agli investigatori. Nel corso dell’attività di intercettazione sono state captate conversazioni tra Massimo Cariello con Vincenzo D’Ambrosio e Annamaria Sasso entrambi in servizio quali pubblici ufficiali componenti della commissione esaminatrice della procedura selettiva per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato e pieno di due posti di educatori di asilo nido bandito dal comune di Eboli. Nelle conversazioni il sindaco indicava espressamente ai commissari della procedura il contenuto della graduatoria finale da stilare all’esito del predetto concorso facendo in modo che il giudizio della commissione ai suoi deideri. I n cambio Cariello promise ai commissari, dipendenti comunali, decisioni a loro favorevoli nel futuro organigramma del Comune, allidendo ai trasferimenti più soddisfacenti per i medesimi.
Per gli inquirenti “la corruzione contestata si compediava di “promesse reciproche”. Il volere del primo cittadino fu rispettato. Infatti, con determinazione – registro generale numero 3007 del 27/12/2019, registro settore numero 111 del 27/12/2019 l’area Apo personale approvava la graduatoria definitiva di merito. Risultavano vincitori della selezione pubblica Giusi Teresa Botti con il punteggio di 61.20 e Maria Rosaria Scarpa con 59.93. Per quanto concerne Maria Rosaria Scarpa sottraendo dal voto finale (59.93) il punteggio di 29.93 derivante dalla somma della valutazione dei titoli pari a 1.93 e del voto dell’elaborato scritto pari a 28 si otteneva come votazione della prova orale 30; proprio quello richiesto da Cariello ai due membri della commissione per fare in modo che la stessa candidata si collocasse al secondo posto della graduatoria. Successivamente, le indagini portano ad accertare che le due concorrenti erano figlie di persone legate a Massimo Cariello. Maria Rosaria Scarpa si collocò al secondo posto della graduatoria, come voleva Cariello, Maria Cristina Aragona si collocò al quinto posto. Una posizione che non le dava la possibilità di una immediata assunzione, che invece sarebbe potuta essere effettuata in seguito con lo scorrimento della graduatoria per la copertuta di posti vacanti. Gli inquirenti hanno accertato che Maria Rosaria Scarpa è la figlia del responsabile dello staff del sindaco e del settore Progetti innovativi del Comune di Eboli in servizio fino al 2017. Mariacristina Aragona è la figlia dell’attuale usciere del comune di Eboli e autista personale del sindaco Massimo Cariello. “Il Pd senza imbarazzi ha
sostenuto Cariello Restiamo al suo fianco, presto chiarirà tutto” di Erika Noschese “Il partito democratico confida sempre nella magistratura e, in questo caso, confida in un esito veloce e favorevole per Massimo Cariello”. Lo ha dichiarato il segretario provinciale del Pd, in merito all’arresto del primo cittadino di Eboli, accusato di corruzione, abuso d’ufficio, falso ideologico. Il sindaco, esponente del Pd, è stato sostenuto – alle passate elezioni amministrative dove ha fatto registrare una vittoria schiacciante – tra gli altri, anche dal parlamentare dem Piero De Luca. “Crediamo convintamente che sia un ottimo amministratore, capace di dedicarsi alla sua comunità anima e corpo – ha dichiarato ancora Luciano – Il partito democratico, non direttamente ma attraverso i suoi riferimenti territoriali, ha sostenuto senza imbarazzi la sua candidatura e oggi, senza imbarazzi, ribadiamo che siamo stati al fianco del sindaco Massimo Cariello e lo siamo ancora oggi, con la speranza che velocemente riuscirà a definire, in qualche modo, la sua posizione nei confronti della magistratura”. Polemiche sono state fatte, invece, sulla misura cautelare scelta dalla magistratura che ha visto Cariello finire agli arresti domiciliari. “Non entro nel merito della vicenda, ho una formazione giuridica e, per quasi un decennio, ho fatto l’avvocato penalista fino a poco tempo fa – ha dichiarato infine il segretario provinciale del Pd – Dico solo che per parlare di legittimità o illegittimità, e sarà il tribunale del Riesame a decidere in merito ad una eventuale inopportunità giuridica, chiamiamola così, della misura cautelare applicata bisogna conoscere le carte. E’ difficile ed ardito esprimere un parere rispetto ad una misura applicata dalla magistratura”.
Puoi anche leggere