Premio Terre di Campania: al via la terza edizione del Concorso Letterario
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Premio Terre di Campania: al via la terza edizione del Concorso Letterario L’Associazione Terre di Campania ha bandito la nuova edizione del Concorso Letterario-Scientifico “Leo500”, riservato alla partecipazione degli allievi degli Istituti Secondari di Secondo Grado su tutto il territorio nazionale. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con TermoClima Group e con il sostegno della Regione Campania, si inserisce nell’ambito dell’ottava edizione del Premio Terre di Campania, dedicato alla valorizzazione delle personalità eccellenti della nostra regione. Il Concorso Leo500 intende valorizzare il settore della ricerca scientifica, stimolando la capacità di confronto e la creatività delle giovani generazioni su temi di particolare importanza per la realtà contemporanea. Il tema scelto è dedicato ad un problema di stringente attualità, che dovrà essere affrontato con un taglio scientifico dagli studenti, esprimendo il proprio pensiero al riguardo: “Le fonti di energie rinnovabili assumono sempre più un ruolo importante nella vita dell’uomo. L’utilizzo, piuttosto recente, delle fonti fossili di energia è costato un prezzo molto alto alla Terra, in termini di inquinamento e di cambiamenti climatici negativi. Occorre invertire la rotta se vogliamo continuare la nostra avventura sul nostro pianeta”. Le studentesse e gli studenti sono chiamati, nel solco del genio di Leonardo, ad analizzare il tema proposto, discutendolo con proprie originali affermazioni e proponendo soluzioni praticabili alla luce degli studi attualmente in corso. Inoltre, in occasione delle celebrazioni per il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri, il concorso si arricchisce, quest’anno, di un’ulteriore sezione dedicata alla poesia a tema libero. Ogni partecipante potrà inviare un solo elaborato scritto al computer, di massimo quattro pagine
formato A4, utilizzando un carattere di tipo 12, nella forma del saggio breve, testo argomentativo o articolo di giornale, il quale dovrà avere un taglio di tipo divulgativo/scientifico. Gli elaborati dovranno essere spediti, in formato pdf, via mail all’indirizzo: info@premioterredicampania.it, unitamente alla scheda di partecipazione debitamente compilata. La consegna può avvenire anche a mano presso la sede dell’Associazione Terre di Campania in C.so Umberto I, 155/Q – P.co Paradiso, Marigliano (NA). Gli elaborati dovranno essere spediti entro e non oltre le ore 24:00 del giorno 21 novembre 2021. Il concorso prevede in palio premi in danaro per il valore totale di € 1.300,00. Perquisizioni e sequestri per il voto di scambio Perquisizioni, sequestri di cellulari, caccia a volantini del candidato “raccomandato” dal loro datore di lavoro. Le forze dell’Ordine subito al lavoro dopo la diffusione del famoso audio divulgata alla vigilia del voto, dove una persona che rappresenterebbe una cooperativa che ha un contratto di lavoro con il Comune, fece sapere ai propri dipendenti: “Io non sto dicendo di votarci ma mi aspetto che voi andate a votare, che ci siete per noi come noi ci siamo sempre stati per voi. Ve lo dico perché stavolta “mi so scervellat sezione per sezione”: so dove votate e personalmente me li vado a controllare. Questo non vuol dire niente, vuol dire solo una cosa: che da martedì mattina noi facciamo come fate voi, nel senso si vuij c stat p nuij, nuij c stamm p vuij (se voi ci siete per noi, noi ci siamo per voi ndr), come ci siamo sempre stati. Poi, se avete difficoltà, non ci volete votare, vi stiamo sulle palle allora ditelo prima perché altrimenti mi aspetto i voti che ho
contato. Se voi ci siete noi ci saremo sempre ma penso che lo abbiamo già dimostrato a tutti, senza nessun tipo di polemica; è vero che non avete un obbligo ma esiste il rispetto reciproco e la correttezza. Noi ci siamo, ci siamo stati e mi aspetto che lunedì voi ci sarete per noi. Un abbraccio e buon lavoro ragazzi”. Nei cellulari si sta vagliando la chat dei dipendenti per capire chi ha diffuso l’audio poi diventato virale. Ma si stanno controllando anche l’elenco dei dipendenti, la loro sezione di voti e quanti voti ha preso il candidato “raccomandato” Cammarota: “Centrodestra unito? Risultato da minimi storici” di Erika Noschese “Vox populi, vox dei. La verità la da la cabina elettorale ma dobbiamo dire che, obiettivamente, ha vinto Vincenzo De Luca e piazza della Libertà”. Parla così Antonio Cammarota, eletto tra i banchi dell’opposizione dopo la sua candidatura a sindaco con tre liste civiche. La Nostra Libertà conferma, ancora una volta, di essere parte attiva di questa comunità, con i 2390 voti ottenuti dall’avvocato Cammarota. Avvocato, il popolo ha scelto e ha confermato l’amministrazione Napoli alla guida del Comune di Salerno. Cosa ne pensa? “Vox populi, vox dei. La verità la da la cabina elettorale ma dobbiamo dire che, obiettivamente, ha vinto Vincenzo De Luca e piazza della Libertà”. Grandi opere inaugurate a sette giorni dal voto, mossa strategica… “Le grandi opere hanno il vantaggio che si vedono ed hanno un effetto immediato. È una grande opera,
strategica e importante; si può discutere di tante cose ma attaccare su piazza della Libertà è una confessione di inferiorità”. Il centro destra si è presentato unito alla competizione elettorale ma non è bastato, una debacle. Cosa è accaduto secondo lei? “Il centro destra unito, così come è stato sbandierato ai quattro venti da chi lo ha rappresentato, e nonostante i partiti che lo compongono a livello nazionale superino il 50%, a Salerno ha avuto il peggior risultato di tutta la storia delle elezioni, nonostante il calo del deluchismo. Sai bene come la penso, altrimenti ne avrei fatto parte: nomi imposti, trasformismi ma soprattutto caduta verticale di ogni capacità di progetto, visione e proposta”. Secondo lei, la responsabilità è dei partiti o del candidato sindaco? “Non parlo delle persone, sono tutte rispettabili e stimabili. Dal punto di vista politico, per quel che mi compete, registro la latitanza clamorosa dei parlamentari, cartina di tornasole a livello politico; essi, con la preferenza, non verrebbero eletti neanche in un condominio, lontani dalla volontà popolare. Il candidato sindaco è lo stesso di Scafati, Vietri sul Mare; credo che il candidato sindaco dovesse essere un nome delle istituzioni, partecipazione. Ce ne sono tanti, si poteva scegliere meglio fin dall’inizio. Per quanto ci riguarda, non abbiamo mai condiviso i metodi, le imposizioni, gli ordini presi altrove, da Roma a Napoli passando per l’agro nocerino; Salerno ai salernitani, per questo abbiamo intrapreso il percorso civico”. Il suo è un risultato soddisfacente, nonostante i tanti candidati ma oggi si registra ancora una forte astensione… “L’astensionismo favorisce il voto strutturato e di potere perché ne aumenta – a parità di numeri – la percentuale. Anche l’aumento dei candidati ha fatto il resto ma per quanto ci riguarda e per quanto riguarda le mie liste, devo registrare che se c’è originalità la nostra lo è certamente, unica rappresentanza libera, civica, indipendente da ordini di partito e di politica romana. Noi continueremo a lavorare, a tenere aperta la sede di via Petrone, a servizio della città, a differenza di chi apre i comitati prima del
voto e li chiude il giorno dopo. Faremo le nostre proposte in consiglio comunale così come abbiamo sempre fatto”. Si aspetta di guidare ancora la commissione Trasparenza? “Non lo so, non lo decido io. Ho servito le istituzioni in maniera rispettosa e con valore; la commissione Trasparenza, per la prima volta, ha avuto un ruolo in città. Grazie alla commissione da me presieduta è stata avviata l’indagine sulla vulnerabilità degli edifici pubblici, la legge anti sismica; abbiamo imposto la verifica del viadotto Gatto, dell’impianto fognario; abbiamo gestito durante il lockdown la distribuzione dei buoni spesa; abbiamo indagato sui ritardi dell’auditorium. Rispettare le istituzioni significa servirle e io credo di averlo fatto; non so chi assumerà la guida della commissione trasparenza, sono a servizio della mia città”. Quale progetto porterà in consiglio comunale? “Quelli che abbiamo proposto in consiglio comunale che sono l’effetto di 15 anni di partecipazione tra la gente e le istituzioni. Tre cose fondamentali: una gestione organica del mondo dell’economia, attraverso l’assessorato al Lavoro o alla Produzione che dovrebbe fare sistema in mano pubblica con la partecipazione delle categoria per difendere la nostra economia con il marchio di tutela, dal commercio all’artigianato; la clausola sociale, meccanismo che impone assunzione di manodopera salernitana a chi viene a fare moneta nella nostra città; l’assessorato al mare: oggi si parla di assessorato al turismo, noi proponiamo quello al mare che gestisca questa importante risorsa, valorizzi la movida del mare e gestisca i grandi eventi; infine, gli istituti di partecipazione vera, di circoscrizione al posto dei comitati di quartiere gestiti dagli amici degli amici che alimentano il controllo clientelare del consenso, liberando la città affinché diventi dei diritti e dei privilegi. Saremo presenti con senso di responsabilità, avendo come unico punto di riferimento gli interessi della città perché siamo gli unici a non dover dar conto a nessuno. Ci sono voti strutturati che sono l’effetto di organizzazioni di partito, politiche e di potere; io non conosco le facce dei nostri elettori, c’è un consenso vero,
vivo che porta il nome de La Nostra Libertà, è libero e indipendente in consiglio comunale”, Consiglio comunale, Gallozzi a rischio di Erika Noschese Il riconteggio delle schede inizia a creare già i primi dubbi e malumori. Così, mentre c’è chi ha assaporato il sapore della vittoria troppo in anticipo c’è chi, ora, può esultare, o almeno potrebbe. È il caso di Giuseppe Gallozzi, inizialmente indicato come neo consigliere comunale con la lista Per, a sostegno di Vincenzo Napoli e che, nei prossimi giorni, potrebbe – ancor prima di entrare – essere fuori da Palazzo di Città. Il seggio dovrebbe infatti andare alla lista Salerno per i Giovani con l’ingresso di Pino d’Andrea che ha ottenuto 787 preferenze. Di conseguenza, dovrebbe entrare in consiglio anche Gianluca Memoli che, all’indomani del risultato elettorale, aveva comunicato agli elettori la sua “sconfitta”. L’ingresso di Memoli avverrebbe però solo con un assessorato alla lista Salerno per i Giovani: in pole position Paola De Roberto, la consigliera che lo scorso quinquennio ha guidato la commissione Politiche Sociali e che potrebbe guidare l’assessorato affidato, almeno fino alle scorse elezioni regionali, a Nino Savastano. Al momento, tutto è ancora incerto, nei prossimi giorni però dovrebbe essere ufficializzata la giunta che, di conseguenza, porterebbe in consiglio, il primo dei non eletti della lista collegata all’assessore ma nel frattempo, non mancano momenti di sfogo social: l’ex consigliera Sara Petrone – che dovrebbe rientrare con Loffredo confermato assessore – ha invitato il sindaco
Napoli a dare alla città di Salerno un assessorato all’ambiente degno della città, segno di un forte malcontento per il lavoro svolto da Angelo Caramanno lo scorso quinquennio e che, durante questa tornata elettorale, ha dovuto fare i conti con un netto crollo dei consensi. Al momento si esclude la possibilità di un ruolo tecnico affidato proprio dalla Petrone che, in consiglio comunale, si è distinta proprio per le sue battaglie a favore dell’ambiente. Solo nei prossimi giorni saranno ufficializzati i nomi dei consiglieri comunali eletti e la composizione della nuova giunta comunale. Intanto, questa mattina, alle 12, nella Sala del Gonfalone del Comune di Salerno si terrà la proclamazione del Sindaco Vincenzo Napoli mentre sabato 9 ottobre, alle ore 10:30, presso la Stazione Marittima, incontrerà tutti i candidati che lo hanno sostenuto in questa competizione elettorale che lo ha portato alla riconferma alla carica di primo cittadino. Alfonso Pellegrino accusa un malore mentre passeggia, dramma della solitudine e diritti negati di Erika Noschese La dignità di una persona calpestata da regole blande di un governo, nazionale e di riflesso locale, che non rispetta le esigenze e i bisogni di una comunità e che, soprattutto non tiene conto di patologie gravi. La storia di Alfonso Pellegrino, cittadino cavese di 63 anni non è solo il dramma della solitudine ma della mancanza di interlocuzione in una
filiera istituzionale che dovrebbe anteporre il bene di ogni singolo cittadino. Percettore del reddito di cittadinanza, Pellegrino viene contattato dai cosiddetti navigator: per lui è pronto un lavoro, in villa comunale. Le sue condizioni di salute non gli consentono di accettare ma qui scatta l’avvertimento: senza lavoro non ci sarà più il sussidio disposto dal governo giallo verde. Il 63enne cavese si trova costretto ad accettare. Come se non bastasse, durante una passeggiata accusa un malore e si accascia al suolo; durante la caduta si provoca delle fratture importanti ma qualcuno tra i presenti gli consiglia di non chiamare il 118. Così, viene accompagnato in ospedale ma i medici del pronto soccorso non si accorgono delle fratture e lo dimettono. Contro la sua volontà. Alfonso Pellegrino vive da solo, a casa non c’è nessuno pronto ad accoglierlo e a badare a lui e, ingessato, sarebbe impossibilitato anche a prepararsi da mangiare. L’uomo, durante la caduta, ha infatti riportato la frattura dell’omero e del metatarso, costringendolo quasi all’immobilità. L’uomo, non avendo familiari da contattare, è stato costretto a restare in pronto soccorso per 24 ore circa ma nessuno si è preoccupato per lui, né medici né personale infermieristico. Ad intervenire il Cad, attraverso la presidente Sonia Senatore che fin da subito si è attivata per provare a risolvere il problema e trovare una soluzione concreta. “Queste sono le risposte al cittadino che mancano e di cui la politica perde appeal e si diserta dal seggio elettorale”, ha infatti dichiarato la Senatore. L’uomo è stato accompagnato a casa dal settore Politiche Sociali del Comune di Cava de’ Tirreni che gli ha lasciato una busta di mozzarelle per il pranzo, senza occuparsi realmente dell’uomo che, proprio a causa della caduta, dovrebbe recarsi dal suo medico di famiglia e sottoporsi agli accertamenti del caso.
Flai-Cgil, ‘riassunta delegata licenziata per ritorsione’ Aveva fumato una sigaretta fuori dall’area riservata all’esterno dello stabilimento in cui lavorava: con questa motivazione il 21 novembre 2019 una lavoratrice, delegata sindacale della Flai-Cgil Salerno, fu licenziata “per giusta causa” dalla direzione aziendale dello stabilimento Ortoromi di Bellizzi, in provincia di Salerno. Oggi, a distanza di due anni dal fatto, il Tribunale di Salerno, sezione Lavoro, con sentenza del 30 settembre 2021, pronunciata dal giudice del lavoro, Michela Doronzo, ha reintegrato la donna. Lo rende noto la Flai-Cgil. “Il licenziamento e’ stato dichiarato nullo per insussistenza del fatto materiale contestatole e per la natura ritorsiva del licenziamento stesso perche’ – spiegano gli avvocati Rita Salzano e Giuseppe Lambiase, nominati dalla Flai-Cgil Salerno che ha sostenuto la lavoratrice nella battaglia legale – il reale motivo che ha determinato il recesso datoriale e’ da individuarsi nella volonta’ dell’azienda di liberarsi della dipendente che per prima aveva rivendicato i propri diritti rivolgendosi al sindacato”. “Dopo due anni di battaglia legale – ha affermato il segretario generale Flai-Cgil Salerno, Alferio Bottiglieri – finalmente un giudice ha cristallizzato una verita’ che noi sapevamo essere l’unica fin dall’inizio: la nostra delegata fu licenziata per la sua attivita’ sindacale all’interno dello stabilimento e non per aver semplicemente violato l’area riservata ai fumatori. Con questa sentenza – aggiunge Bottiglieri – si stabilisce, una volta di piu’, che fare attivita’ sindacale, difendere i diritti e le tutele di
lavoratori e lavoratrici, non puo’ e non deve essere motivo per un licenziamento per giusta causa. Auspichiamo adesso che la lavoratrice rientri quanto prima al proprio di posto di lavoro, tornando a ricoprire mansioni e funzioni svolte fino alla data del suo ingiusto ed illegittimo licenziamento, e siano ripristinate corrette relazioni sindacali”. Tofalo (M5s), con elezioni e’ nato laboratorio politico “Sono tornato, dopo le amministrative, all’attivita’ parlamentare e in questa delicata fase credo sia opportuno fare una riflessione piu’ ampia e ringraziare qualcuno”. Cosi’ il deputato del Movimento 5 Stelle, Angelo Tofalo: “Grazie prima di tutto a questo fantastico gruppo del Movimento che a Salerno abbiamo rigenerato e costruito sul territorio. Sono certo che in futuro continuera’ a dare grandi soddisfazioni. Lavoratori, professionisti, commercianti, dipendenti pubblici, piccoli imprenditori, medici, ingegneri, avvocati, insegnati e giovani studenti, tutti mossi da un solo obiettivo, quello di migliorare la nostra comunita’. Sono certo che Catello e Claudia faranno un lavoro incredibile e avranno un supporto concreto da parte di tutto il gruppo. Io per queste 32 persone ci saro’ sempre”. Tofalo: “A livello Italia, possiamo dircelo con estrema sincerita’, non ci sono stati risultati esaltanti e arrivare al 16,76 percento, secondi come sindaco e come coalizione, dietro una vera corazzata, con Elisabetta Barone (11479 voti) e 7 liste civiche (10023 voti), e’ stato davvero un risultato incredibile. Voglio ringraziare Elisabetta, oggi consigliera comunale, per aver condotto questa campagna elettorale con compostezza e grande equilibrio, sono piu’ che certo che fara’ molto bene in Comune e che continuera’ a
maturare tanta esperienza politica”. Tofalo ha proseguito: “Voglio poi ringraziare i protagonisti delle altre 6 liste, a partire da Oltre, i cui consiglieri uscenti, Leonardo Gallo, Donato Pessolano (rieletto) e Corrado Naddeo (rieletto), hanno fatto una scelta importante e si sono impegnati coerentemente a costruire un’alternativa al sistema. “Semplice Salerno, Primavera Salernitana”, la lista principale di Elisabetta supportata dagli On. Salvatore Forte ed Andrea De Simone. La lista “Davvero Ecologia e Diritti”, organizzata da Michele Ragosta e trainata da un altro consigliere uscente Giuseppe Ventura, un vero “trattore” che continuera’ a lavorare e ad impegnarsi con tutti noi. La lista “Salerno Citta’ Aperta” costruita dal collega Federico Conte, composta da persone di spessore e qualita’ assoluta. La lista “Salerno in Comune”, guidata da Gianluca De Martino che racchiude la forte esperienza associativa sul territorio. Infine la mia lista preferita “Onda Salernitana – Waves”, un gruppo di giovanissimi di cui sono certo sentirete parlare sempre di piu’ in futuro” De Luca, M5S non determinanti “Per le comunali a Napoli è stata scelta la linea della Regione, partire dalla coalizione regionale aggiungendo i 5 Stelle che non sono determinanti né qui né tantomeno che mai in Italia”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenuto al teatro Bellini ad un’iniziativa pubblica. “A Milano sono il 2,9%, a Bologna più o meno, Torino 8-9% con sindaco uscente – ricorda De Luca -. A Salerno vinciamo senza i 5 Stelle, in Calabria perdiamo. In vista delle politiche qualche coalizione la dobbiamo mettere in piedi”.
Salernitana, Ribery è l’ago della bilancia di Marco De Martino Con la sosta per gli impegni delle nazionali, è tempo di primi bilanci in serie A. La prima parte del campionato se n’è andata e l’equilibrio, soprattutto nelle posizioni di coda, regna sovrano. Dieci squadre racchiuse in soli cinque punti compongono la parte destra della graduatoria, quella della bagarre salvezza. La Salernitana, dopo il primo successo stagionale ottenuto ai danni del Genoa, è salita per la prima volta sul treno, riuscendo addirittura a lasciare per la prima volta l’ultima posizione, ora occupata dal Cagliari. La compagine di Fabrizio Castori, nell’arco di queste prime sette giornate, è stata protagonista di una vera e propria metamorfosi tecnica e tattica. Nei primi tre turni i granata sono sembrati ancora con la testa alla serie B, nelle successive quattro hanno invece cambiato letteralmente volto, sia nei numeri che nelle prestazioni. Questa trasformazione ha un nome e cognome: Franck Ribery è stato l’autentico ago della bilancia che ha reso la Salernitana una squadra in grado di competere anche in serie A. INIZIO HORROR Come detto, la Salernitana che ha esordito in serie A aveva ancora una mentalità da squadra operaia di categoria inferiore. Un gruppo che era pervaso da un timore reverenziale che ne tarpava le ali e lo portava a commettere errori tanto macroscopici quanto decisivi. A Bologna il primo esempio: avanti nel risultato a 13’ dalla fine, la Salernitana ha consentito il ritorno dei felsinei, apparsi tutt’altro che irresistibili, grazie agli errori individuali in marcatura, sia su azione che sui calci piazzati. Contro la Roma ed il Torino sono arrivati due umilianti 4-0, entrambi maturati nella ripresa dopo una
strenua ma inutile difesa in trincea durante i primi 45’. Undici gol incassati in sole tre partite e zero punti in classifica sono i numeri che certificano la falsa partenza della Salernitana. Poi, dal turno successivo, l’innesto dal 1’ di Ribery ha, di fatto, cambiato le carte in tavola. CON FR7 RINASCE LA SPERANZA Dopo lo spezzone disputato a Torino a giochi pressoché fatti, Franck Ribery è stato inserito nell’undici titolare nella proibitiva sfida interna contro l’Atalanta. Per far posto al fuoriclasse francese, Castori ha modificato modulo, passando ad un 3-4-1-2 molto più propositivo. A cambiare però diametralmente è stato l’atteggiamento della squadra. Da timida ed impacciata, la Salernitana si è trasformata in spavalda e feroce al cospetto di un avversario, gli orobici di Gasperini, tra i più quotati in serie A. La Salernitana, prima del gol beffa di Zapata nel finale, ha accarezzato la vittoria negata solo dal palo colpito da Obi. Contro il Verona c’è stato il successivo passo in avanti, con una doppia rimonta nata non soltanto dalla spinta emotiva ma anche da trame di gioco ed occasioni da gol molto più frequenti ed incisive. Il primo punto con gli scaligeri non ha avuto seguito nel turno successivo contro il Sassuolo ma anche a Reggio Emilia, nonostante l’assenza di Ribery, la Salernitana è stata capace di tenere sulle spine l’avversario sfiorando ripetutamente il gol del pareggio che avrebbe senz’altro meritato. Contro il Genoa è storia recente. La Salernitana si è castorizzata, ha tratto il massimo nonostante la leggera flessione sotto il profilo della pericolosità offensiva, capitalizzando tre punti vitali che ne hanno riacceso la speranza. Ed anche i numeri testimoniano la crescita progressiva dei granata: solo quattro reti subite in quattro gare (meno della metà nonostante una gara in più rispetto alle prime tre), tre gol fatti (uno in più rispetto alle prime tre) e quattro punti conquistati (a fronte del misero zero nelle prime tre). L’effetto Ribery c’è stato e, paradossalmente, ha inciso più sulla difesa che sull’attacco. Proprio quello offensivo è ora il reparto che va rivitalizzato. ASPETTANDO SIMY Gondo, Bonazzoli e Djuric hanno
tutti timbrato il cartellino, anche se solo una volta. Ora si attende al varco Nwanko Simy, ingaggiato dalla Salernitana proprio con l’intenzione di regalare a Castori un bomber capace di andare in doppia cifra e trascinare a suon di gol la squadra granata alla salvezza. Finora il nigeriano ha deluso ma attenzione con le sentenze anticipate. Anche a Crotone, nella straordinaria passata stagione in cui ha raggiunto quota 20 gol in classifica marcatori, Simy ha cominciato a rilento. Nelle prime dodici giornate, infatti, l’attaccante nativo di Lagos mise a segno soltanto tre reti, che peraltro portarono in dote al Crotone solo un punto. Da gennaio in poi Simy ingranò le marce alte, riuscendo nel proprio exploit personale ma non in quello di squadra. Morale della favola: Simy, fisiologicamente, ha bisogno di tempo per trovare la forma migliore e (ri)trovare la via del gol. La Salernitana, dal canto suo, non può far altro che attendere che ci riesca, al più presto possibile. Sanges: “I commercialisti saranno attenti osservatori della prossima riforma fiscale” di Monica De Santis “Noi come commercialisti auspichiamo al più presto che vengano riattivata la possibilità di svolgere le elezioni perché per la professione questo è un momento molto delicato e molto importante, abbiamo bisogno di una governance, sia a livello nazionale che a livello provinciale stabile”. Così Antonio Sanges, membro del comitato scientifico dell’AMC, Associazione Nazionale commercialisti, in merito
alle elezioni nazionali e provinciali per il rinnovo del consiglio dell’ordine dei commercialisti, bloccate dopo un ricorso al Tar. “I dottori commercialisti sono sempre in prima linea a difesa del contribuente e a difesa delle aziende, quindi, è fondamentale che la nostra governance detti delle linee guida per poter affrontare un momento molto delicato che è quello che stiamo vivendo attualmente, ovvero del post pandemia. Non si deve dimenticare ne sottovalutare l’importanza dei commercialisti in questo momento. Siamo sempre stati una figura presente, puntuale e precisa anche nei vari adempimenti che lo Stato ha proposto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, dal Decreto Cura Italia all’ultimo Decreto Ristori”. Sui candidati a livello provinciale Sanges spiega… “A livello provinciale, qui a Salerno, abbiamo tre liste, che si sono presentate e tutte quante propongono validi programmi e validi professionisti. Presumo che le intelligenze riusciranno a prevalere sui colori delle liste e chiunque vincera sicuramente porrà in essere strategie significative e potenziamenti per far comprendere ancora di più al territorio l’importanza della figura del commercialista, che in un momento di criticità aziendale come questa è sempre in prima fila per difendere quelli che sono gli interessi e gli elementi di riferimento aziendale”. Si sta assistendo anche ad una straformazione della figura del commercialista? “Esatto il dottore commercialista non sarà più soggetto principale, attivo per quanto riguarda il processo tributario, o visto di conformità, ma si sta ritagliando un ruolo di specializzazione per quanto riguarda la nuova normativa sulla crisi di impresa. Quindi come dice lo slogan pubblicitario del Consiglio Nazionale grazie a queste elezioni saremo sempre di più attenti osservatori della prossima riforma fiscale, perché la nostra professione è efficiente ed efficace a tutelare il bene comune delle imprese locali e nazionali”. Crede che si voterà prima della fine dell’anno? “Mi auguro che il buon senso della categoria prevalga e si riesca a votare entro la fine del dell’anno. Attendiamo quelli che sono i risvolti del ricorso al Tar e poi speriamo di andare al voto. Ripeto è fondamentale
e di vitale importanza rinnovare la governance a livello provinciale, regionale e nazionale anche in virtù del nuovo piano di resilienza, noi dobbiamo essere attori principali in questo momento di trasformazione post lockdown per far ripartire l’Italia”.
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