Premio Terre di Campania: al via la terza edizione del Concorso Letterario

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Premio Terre di Campania: al
via la terza edizione del
Concorso Letterario
L’Associazione Terre di Campania ha bandito la nuova edizione
del Concorso Letterario-Scientifico “Leo500”, riservato alla
partecipazione degli allievi degli Istituti Secondari di
Secondo Grado su tutto il territorio nazionale. L’iniziativa,
realizzata in collaborazione con TermoClima Group e con il
sostegno della Regione Campania, si inserisce nell’ambito
dell’ottava edizione del Premio Terre di Campania, dedicato
alla valorizzazione delle personalità eccellenti della nostra
regione. Il Concorso Leo500 intende valorizzare il settore
della ricerca scientifica, stimolando la capacità di confronto
e la creatività delle giovani generazioni su temi di
particolare importanza per la realtà contemporanea. Il tema
scelto è dedicato ad un problema di stringente attualità, che
dovrà essere affrontato con un taglio scientifico dagli
studenti, esprimendo il proprio pensiero al riguardo: “Le
fonti di energie rinnovabili assumono sempre più un ruolo
importante nella vita dell’uomo. L’utilizzo, piuttosto
recente, delle fonti fossili di energia è costato un prezzo
molto alto alla Terra, in termini di inquinamento e di
cambiamenti climatici negativi. Occorre invertire la rotta se
vogliamo continuare la nostra avventura sul nostro pianeta”.
Le studentesse e gli studenti sono chiamati, nel solco del
genio di Leonardo, ad analizzare il tema proposto,
discutendolo con proprie originali affermazioni e proponendo
soluzioni praticabili alla luce degli studi attualmente in
corso. Inoltre, in occasione delle celebrazioni per il 700°
anniversario della morte di Dante Alighieri, il concorso si
arricchisce, quest’anno, di un’ulteriore sezione dedicata alla
poesia a tema libero. Ogni partecipante potrà inviare un solo
elaborato scritto al computer, di massimo quattro pagine
formato A4, utilizzando un carattere di tipo 12, nella forma
del saggio breve, testo argomentativo o articolo di giornale,
il    quale     dovrà    avere     un    taglio     di    tipo
divulgativo/scientifico. Gli elaborati dovranno essere
spediti, in formato pdf, via mail all’indirizzo:
info@premioterredicampania.it, unitamente alla scheda di
partecipazione debitamente compilata. La consegna può avvenire
anche a mano presso la sede dell’Associazione Terre di
Campania in C.so Umberto I, 155/Q – P.co Paradiso, Marigliano
(NA). Gli elaborati dovranno essere spediti entro e non oltre
le ore 24:00 del giorno 21 novembre 2021. Il concorso prevede
in palio premi in danaro per il valore totale di € 1.300,00.

Perquisizioni e sequestri per
il voto di scambio
Perquisizioni, sequestri di cellulari, caccia a volantini del
candidato “raccomandato” dal loro datore di lavoro. Le forze
dell’Ordine subito al lavoro dopo la diffusione del famoso
audio divulgata alla vigilia del voto, dove una persona che
rappresenterebbe una cooperativa che ha un contratto di lavoro
con il Comune, fece sapere ai propri dipendenti: “Io non sto
dicendo di votarci ma mi aspetto che voi andate a votare, che
ci siete per noi come noi ci siamo sempre stati per voi. Ve lo
dico perché stavolta “mi so scervellat sezione per sezione”:
so dove votate e personalmente me li vado a controllare.
Questo non vuol dire niente, vuol dire solo una cosa: che da
martedì mattina noi facciamo come fate voi, nel senso si vuij
c stat p nuij, nuij c stamm p vuij (se voi ci siete per noi,
noi ci siamo per voi ndr), come ci siamo sempre stati. Poi, se
avete difficoltà, non ci volete votare, vi stiamo sulle palle
allora ditelo prima perché altrimenti mi aspetto i voti che ho
contato. Se voi ci siete noi ci saremo sempre ma penso che lo
abbiamo già dimostrato a tutti, senza nessun tipo di polemica;
è vero che non avete un obbligo ma esiste il rispetto
reciproco e la correttezza. Noi ci siamo, ci siamo stati e mi
aspetto che lunedì voi ci sarete per noi. Un abbraccio e buon
lavoro ragazzi”. Nei cellulari si sta vagliando la chat dei
dipendenti per capire chi ha diffuso l’audio poi diventato
virale. Ma si stanno controllando anche l’elenco dei
dipendenti, la loro sezione di voti e quanti voti ha preso il
candidato “raccomandato”

Cammarota:   “Centrodestra
unito? Risultato da minimi
storici”
di Erika Noschese

“Vox populi, vox dei. La verità la da la cabina elettorale ma
dobbiamo dire che, obiettivamente, ha vinto Vincenzo De Luca e
piazza della Libertà”. Parla così Antonio Cammarota, eletto
tra i banchi dell’opposizione dopo la sua candidatura a
sindaco con tre liste civiche. La Nostra Libertà conferma,
ancora una volta, di essere parte attiva di questa comunità,
con i 2390 voti ottenuti dall’avvocato Cammarota. Avvocato, il
popolo ha scelto e ha confermato l’amministrazione Napoli alla
guida del Comune di Salerno. Cosa ne pensa? “Vox populi, vox
dei. La verità la da la cabina elettorale ma dobbiamo dire
che, obiettivamente, ha vinto Vincenzo De Luca e piazza della
Libertà”. Grandi opere inaugurate a sette giorni dal voto,
mossa strategica… “Le grandi opere hanno il vantaggio che si
vedono ed hanno un effetto immediato. È una grande opera,
strategica e importante; si può discutere di tante cose ma
attaccare su piazza della Libertà è una confessione di
inferiorità”. Il centro destra si è presentato unito alla
competizione elettorale ma non è bastato, una debacle. Cosa è
accaduto secondo lei? “Il centro destra unito, così come è
stato sbandierato ai quattro venti da chi lo ha rappresentato,
e nonostante i partiti che lo compongono a livello nazionale
superino il 50%, a Salerno ha avuto il peggior risultato di
tutta la storia delle elezioni, nonostante il calo del
deluchismo. Sai bene come la penso, altrimenti ne avrei fatto
parte: nomi imposti, trasformismi ma soprattutto caduta
verticale di ogni capacità di progetto, visione e proposta”.
Secondo lei, la responsabilità è dei partiti o del candidato
sindaco? “Non parlo delle persone, sono tutte rispettabili e
stimabili. Dal punto di vista politico, per quel che mi
compete, registro la latitanza clamorosa dei parlamentari,
cartina di tornasole a livello politico; essi, con la
preferenza, non verrebbero eletti neanche in un condominio,
lontani dalla volontà popolare. Il candidato sindaco è lo
stesso di Scafati, Vietri sul Mare; credo che il candidato
sindaco dovesse essere un nome delle istituzioni,
partecipazione. Ce ne sono tanti, si poteva scegliere meglio
fin dall’inizio. Per quanto ci riguarda, non abbiamo mai
condiviso i metodi, le imposizioni, gli ordini presi altrove,
da Roma a Napoli passando per l’agro nocerino; Salerno ai
salernitani, per questo abbiamo intrapreso il percorso
civico”. Il suo è un risultato soddisfacente, nonostante i
tanti candidati ma oggi si registra ancora una forte
astensione… “L’astensionismo favorisce il voto strutturato e
di potere perché ne aumenta – a parità di numeri – la
percentuale. Anche l’aumento dei candidati ha fatto il resto
ma per quanto ci riguarda e per quanto riguarda le mie liste,
devo registrare che se c’è originalità la nostra lo è
certamente, unica rappresentanza libera, civica, indipendente
da ordini di partito e di politica romana. Noi continueremo a
lavorare, a tenere aperta la sede di via Petrone, a servizio
della città, a differenza di chi apre i comitati prima del
voto e li chiude il giorno dopo. Faremo le nostre proposte in
consiglio comunale così come abbiamo sempre fatto”. Si aspetta
di guidare ancora la commissione Trasparenza? “Non lo so, non
lo decido io. Ho servito le istituzioni in maniera rispettosa
e con valore; la commissione Trasparenza, per la prima volta,
ha avuto un ruolo in città. Grazie alla commissione da me
presieduta è stata avviata l’indagine sulla vulnerabilità
degli edifici pubblici, la legge anti sismica; abbiamo imposto
la verifica del viadotto Gatto, dell’impianto fognario;
abbiamo gestito durante il lockdown la distribuzione dei buoni
spesa; abbiamo indagato sui ritardi dell’auditorium.
Rispettare le istituzioni significa servirle e io credo di
averlo fatto; non so chi assumerà la guida della commissione
trasparenza, sono a servizio della mia città”. Quale progetto
porterà in consiglio comunale? “Quelli che abbiamo proposto in
consiglio comunale che sono l’effetto di 15 anni di
partecipazione tra la gente e le istituzioni. Tre cose
fondamentali: una gestione organica del mondo dell’economia,
attraverso l’assessorato al Lavoro o alla Produzione che
dovrebbe fare sistema in mano pubblica con la partecipazione
delle categoria per difendere la nostra economia con il
marchio di tutela, dal commercio all’artigianato; la clausola
sociale, meccanismo che impone assunzione di manodopera
salernitana a chi viene a fare moneta nella nostra città;
l’assessorato al mare: oggi si parla di assessorato al
turismo, noi proponiamo quello al mare che gestisca questa
importante risorsa, valorizzi la movida del mare e gestisca i
grandi eventi; infine, gli istituti di partecipazione vera, di
circoscrizione al posto dei comitati di quartiere gestiti
dagli amici degli amici che alimentano il controllo
clientelare del consenso, liberando la città affinché diventi
dei diritti e dei privilegi. Saremo presenti con senso di
responsabilità, avendo come unico punto di riferimento gli
interessi della città perché siamo gli unici a non dover dar
conto a nessuno. Ci sono voti strutturati che sono l’effetto
di organizzazioni di partito, politiche e di potere; io non
conosco le facce dei nostri elettori, c’è un consenso vero,
vivo che porta il nome de La Nostra Libertà, è libero e
indipendente in consiglio comunale”,

Consiglio comunale, Gallozzi
a rischio
di Erika Noschese

Il riconteggio delle schede inizia a creare già i primi dubbi
e malumori. Così, mentre c’è chi ha assaporato il sapore della
vittoria troppo in anticipo c’è chi, ora, può esultare, o
almeno potrebbe. È il caso di Giuseppe Gallozzi, inizialmente
indicato come neo consigliere comunale con la lista Per, a
sostegno di Vincenzo Napoli e che, nei prossimi giorni,
potrebbe – ancor prima di entrare – essere fuori da Palazzo di
Città. Il seggio dovrebbe infatti andare alla lista Salerno
per i Giovani con l’ingresso di Pino d’Andrea che ha ottenuto
787 preferenze. Di conseguenza, dovrebbe entrare in consiglio
anche Gianluca Memoli che, all’indomani del risultato
elettorale, aveva comunicato agli elettori la sua “sconfitta”.
L’ingresso di Memoli avverrebbe però solo con un assessorato
alla lista Salerno per i Giovani: in pole position Paola De
Roberto, la consigliera che lo scorso quinquennio ha guidato
la commissione Politiche Sociali e che potrebbe guidare
l’assessorato affidato, almeno fino alle scorse elezioni
regionali, a Nino Savastano. Al momento, tutto è ancora
incerto, nei prossimi giorni però dovrebbe essere
ufficializzata la giunta che, di conseguenza, porterebbe in
consiglio, il primo dei non eletti della lista collegata
all’assessore ma nel frattempo, non mancano momenti di sfogo
social: l’ex consigliera Sara Petrone – che dovrebbe rientrare
con Loffredo confermato assessore – ha invitato il sindaco
Napoli a dare alla città di Salerno un assessorato
all’ambiente degno della città, segno di un forte malcontento
per il lavoro svolto da Angelo Caramanno lo scorso quinquennio
e che, durante questa tornata elettorale, ha dovuto fare i
conti con un netto crollo dei consensi. Al momento si esclude
la possibilità di un ruolo tecnico affidato proprio dalla
Petrone che, in consiglio comunale, si è distinta proprio per
le sue battaglie a favore dell’ambiente. Solo nei prossimi
giorni saranno ufficializzati i nomi dei consiglieri comunali
eletti e la composizione della nuova giunta comunale. Intanto,
questa mattina, alle 12, nella Sala del Gonfalone del Comune
di Salerno si terrà la proclamazione del Sindaco Vincenzo
Napoli mentre sabato 9 ottobre, alle ore 10:30, presso la
Stazione Marittima, incontrerà tutti i candidati che lo hanno
sostenuto in questa competizione elettorale che lo ha portato
alla riconferma alla carica di primo cittadino.

Alfonso Pellegrino accusa un
malore   mentre   passeggia,
dramma della solitudine e
diritti negati
di Erika Noschese

La dignità di una persona calpestata da regole blande di un
governo, nazionale e di riflesso locale, che non rispetta le
esigenze e i bisogni di una comunità e che, soprattutto non
tiene conto di patologie gravi. La storia di Alfonso
Pellegrino, cittadino cavese di 63 anni non è solo il dramma
della solitudine ma della mancanza di interlocuzione in una
filiera istituzionale che dovrebbe anteporre il bene di ogni
singolo cittadino. Percettore del reddito di cittadinanza,
Pellegrino viene contattato dai cosiddetti navigator: per lui
è pronto un lavoro, in villa comunale. Le sue condizioni di
salute non gli consentono di accettare ma qui scatta
l’avvertimento: senza lavoro non ci sarà più il sussidio
disposto dal governo giallo verde. Il 63enne cavese si trova
costretto ad accettare. Come se non bastasse, durante una
passeggiata accusa un malore e si accascia al suolo; durante
la caduta si provoca delle fratture importanti ma qualcuno tra
i presenti gli consiglia di non chiamare il 118. Così, viene
accompagnato in ospedale ma i medici del pronto soccorso non
si accorgono delle fratture e lo dimettono. Contro la sua
volontà. Alfonso Pellegrino vive da solo, a casa non c’è
nessuno pronto ad accoglierlo e a badare a lui e, ingessato,
sarebbe impossibilitato anche a prepararsi da mangiare.
L’uomo, durante la caduta, ha infatti riportato la frattura
dell’omero e del metatarso, costringendolo quasi
all’immobilità. L’uomo, non avendo familiari da contattare, è
stato costretto a restare in pronto soccorso per 24 ore circa
ma nessuno si è preoccupato per lui, né medici né personale
infermieristico. Ad intervenire il Cad, attraverso la
presidente Sonia Senatore che fin da subito si è attivata per
provare a risolvere il problema e trovare una soluzione
concreta. “Queste sono le risposte al cittadino che mancano e
di cui la politica perde appeal e si diserta dal seggio
elettorale”, ha infatti dichiarato la Senatore. L’uomo è stato
accompagnato a casa dal settore Politiche Sociali del Comune
di Cava de’ Tirreni che gli ha lasciato una busta di
mozzarelle per il pranzo, senza occuparsi realmente dell’uomo
che, proprio a causa della caduta, dovrebbe recarsi dal suo
medico di famiglia e sottoporsi agli accertamenti del caso.
Flai-Cgil,        ‘riassunta
delegata    licenziata   per
ritorsione’
Aveva fumato una sigaretta fuori dall’area riservata
all’esterno dello stabilimento in cui lavorava: con questa
motivazione il 21 novembre 2019 una lavoratrice, delegata
sindacale della Flai-Cgil Salerno, fu licenziata “per giusta
causa” dalla direzione aziendale dello stabilimento Ortoromi
di Bellizzi, in provincia di Salerno. Oggi, a distanza di due
anni dal fatto, il Tribunale di Salerno, sezione Lavoro, con
sentenza del 30 settembre 2021, pronunciata dal giudice del
lavoro, Michela Doronzo, ha reintegrato la donna. Lo rende
noto la Flai-Cgil. “Il licenziamento e’ stato dichiarato nullo
per insussistenza del fatto materiale contestatole e per la
natura ritorsiva del licenziamento stesso perche’ – spiegano
gli avvocati Rita Salzano e Giuseppe Lambiase, nominati dalla
Flai-Cgil Salerno che ha sostenuto la lavoratrice nella
battaglia legale – il reale motivo che ha determinato il
recesso datoriale e’ da individuarsi nella volonta’
dell’azienda di liberarsi della dipendente che per prima aveva
rivendicato i propri diritti rivolgendosi al sindacato”. “Dopo
due anni di battaglia legale – ha affermato il segretario
generale Flai-Cgil Salerno, Alferio Bottiglieri – finalmente
un giudice ha cristallizzato una verita’ che noi sapevamo
essere l’unica fin dall’inizio: la nostra delegata fu
licenziata per la sua attivita’ sindacale all’interno dello
stabilimento e non per aver semplicemente violato l’area
riservata ai fumatori. Con questa sentenza – aggiunge
Bottiglieri – si stabilisce, una volta di piu’, che fare
attivita’ sindacale, difendere i diritti e le tutele di
lavoratori e lavoratrici, non puo’ e non deve essere motivo
per un licenziamento per giusta causa. Auspichiamo adesso che
la lavoratrice rientri quanto prima al proprio di posto di
lavoro, tornando a ricoprire mansioni e funzioni svolte fino
alla data del suo ingiusto ed illegittimo licenziamento, e
siano ripristinate corrette relazioni sindacali”.

Tofalo (M5s), con elezioni e’
nato laboratorio politico
“Sono tornato, dopo le amministrative, all’attivita’
parlamentare e in questa delicata fase credo sia opportuno
fare una riflessione piu’ ampia e ringraziare qualcuno”. Cosi’
il deputato del Movimento 5 Stelle, Angelo Tofalo: “Grazie
prima di tutto a questo fantastico gruppo del Movimento che
a Salerno abbiamo rigenerato e costruito sul territorio. Sono
certo che in futuro continuera’ a dare grandi soddisfazioni.
Lavoratori, professionisti, commercianti, dipendenti pubblici,
piccoli imprenditori, medici, ingegneri, avvocati, insegnati e
giovani studenti, tutti mossi da un solo obiettivo, quello di
migliorare la nostra comunita’. Sono certo che Catello e
Claudia faranno un lavoro incredibile e avranno un supporto
concreto da parte di tutto il gruppo. Io per queste 32 persone
ci saro’ sempre”. Tofalo: “A livello Italia, possiamo dircelo
con estrema sincerita’, non ci sono stati risultati esaltanti
e arrivare al 16,76 percento, secondi come sindaco e come
coalizione, dietro una vera corazzata, con Elisabetta Barone
(11479 voti) e 7 liste civiche (10023 voti), e’ stato davvero
un risultato incredibile. Voglio ringraziare Elisabetta, oggi
consigliera comunale, per aver condotto questa campagna
elettorale con compostezza e grande equilibrio, sono piu’ che
certo che fara’ molto bene in Comune e che continuera’ a
maturare tanta esperienza politica”. Tofalo ha proseguito:
“Voglio poi ringraziare i protagonisti delle altre 6 liste, a
partire da Oltre, i cui consiglieri uscenti, Leonardo Gallo,
Donato Pessolano (rieletto) e Corrado Naddeo (rieletto), hanno
fatto una scelta importante e si sono impegnati coerentemente
a costruire un’alternativa al sistema. “Semplice Salerno,
Primavera Salernitana”, la lista principale di Elisabetta
supportata dagli On. Salvatore Forte ed Andrea De Simone. La
lista “Davvero Ecologia e Diritti”, organizzata da Michele
Ragosta e trainata da un altro consigliere uscente Giuseppe
Ventura, un vero “trattore” che continuera’ a lavorare e ad
impegnarsi con tutti noi. La lista “Salerno Citta’ Aperta”
costruita dal collega Federico Conte, composta da persone di
spessore e qualita’ assoluta. La lista “Salerno in Comune”,
guidata da Gianluca De Martino che racchiude la forte
esperienza associativa sul territorio. Infine la mia lista
preferita “Onda Salernitana – Waves”, un gruppo di
giovanissimi di cui sono certo sentirete parlare sempre di
piu’ in futuro”

De Luca, M5S non determinanti
“Per le comunali a Napoli è stata scelta la linea della
Regione, partire dalla coalizione regionale aggiungendo i 5
Stelle che non sono determinanti né qui né tantomeno che mai
in Italia”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania,
Vincenzo De Luca, intervenuto al teatro Bellini ad
un’iniziativa pubblica. “A Milano sono il 2,9%, a Bologna più
o meno, Torino 8-9% con sindaco uscente – ricorda De Luca -.
A Salerno vinciamo senza i 5 Stelle, in Calabria perdiamo. In
vista delle politiche qualche coalizione la dobbiamo mettere
in piedi”.
Salernitana, Ribery è l’ago
della bilancia
di Marco De Martino

Con la sosta per gli impegni delle nazionali, è tempo di primi
bilanci in serie A. La prima parte del campionato se n’è
andata e l’equilibrio, soprattutto nelle posizioni di coda,
regna sovrano. Dieci squadre racchiuse in soli cinque punti
compongono la parte destra della graduatoria, quella della
bagarre salvezza. La Salernitana, dopo il primo successo
stagionale ottenuto ai danni del Genoa, è salita per la prima
volta sul treno, riuscendo addirittura a lasciare per la prima
volta l’ultima posizione, ora occupata dal Cagliari. La
compagine di Fabrizio Castori, nell’arco di queste prime sette
giornate, è stata protagonista di una vera e propria
metamorfosi tecnica e tattica. Nei primi tre turni i granata
sono sembrati ancora con la testa alla serie B, nelle
successive quattro hanno invece cambiato letteralmente volto,
sia nei numeri che nelle prestazioni. Questa trasformazione ha
un nome e cognome: Franck Ribery è stato l’autentico ago della
bilancia che ha reso la Salernitana una squadra in grado di
competere anche in serie A. INIZIO HORROR Come detto, la
Salernitana che ha esordito in serie A aveva ancora una
mentalità da squadra operaia di categoria inferiore. Un gruppo
che era pervaso da un timore reverenziale che ne tarpava le
ali e lo portava a commettere errori tanto macroscopici quanto
decisivi. A Bologna il primo esempio: avanti nel risultato a
13’ dalla fine, la Salernitana ha consentito il ritorno dei
felsinei, apparsi tutt’altro che irresistibili, grazie agli
errori individuali in marcatura, sia su azione che sui calci
piazzati. Contro la Roma ed il Torino sono arrivati due
umilianti 4-0, entrambi maturati nella ripresa dopo una
strenua ma inutile difesa in trincea durante i primi 45’.
Undici gol incassati in sole tre partite e zero punti in
classifica sono i numeri che certificano la falsa partenza
della Salernitana. Poi, dal turno successivo, l’innesto dal 1’
di Ribery ha, di fatto, cambiato le carte in tavola. CON FR7
RINASCE LA SPERANZA Dopo lo spezzone disputato a Torino a
giochi pressoché fatti, Franck Ribery è stato inserito
nell’undici titolare nella proibitiva sfida interna contro
l’Atalanta. Per far posto al fuoriclasse francese, Castori ha
modificato modulo, passando ad un 3-4-1-2 molto più
propositivo. A cambiare però diametralmente è stato
l’atteggiamento della squadra. Da timida ed impacciata, la
Salernitana si è trasformata in spavalda e feroce al cospetto
di un avversario, gli orobici di Gasperini, tra i più quotati
in serie A. La Salernitana, prima del gol beffa di Zapata nel
finale, ha accarezzato la vittoria negata solo dal palo
colpito da Obi. Contro il Verona c’è stato il successivo passo
in avanti, con una doppia rimonta nata non soltanto dalla
spinta emotiva ma anche da trame di gioco ed occasioni da gol
molto più frequenti ed incisive. Il primo punto con gli
scaligeri non ha avuto seguito nel turno successivo contro il
Sassuolo ma anche a Reggio Emilia, nonostante l’assenza di
Ribery, la Salernitana è stata capace di tenere sulle spine
l’avversario sfiorando ripetutamente il gol del pareggio che
avrebbe senz’altro meritato. Contro il Genoa è storia recente.
La Salernitana si è castorizzata, ha tratto il massimo
nonostante la leggera flessione sotto il profilo della
pericolosità offensiva, capitalizzando tre punti vitali che ne
hanno riacceso la speranza. Ed anche i numeri testimoniano la
crescita progressiva dei granata: solo quattro reti subite in
quattro gare (meno della metà nonostante una gara in più
rispetto alle prime tre), tre gol fatti (uno in più rispetto
alle prime tre) e quattro punti conquistati (a fronte del
misero zero nelle prime tre). L’effetto Ribery c’è stato e,
paradossalmente, ha inciso più sulla difesa che sull’attacco.
Proprio quello offensivo è ora il reparto che va
rivitalizzato. ASPETTANDO SIMY Gondo, Bonazzoli e Djuric hanno
tutti timbrato il cartellino, anche se solo una volta. Ora si
attende al varco Nwanko Simy, ingaggiato dalla Salernitana
proprio con l’intenzione di regalare a Castori un bomber
capace di andare in doppia cifra e trascinare a suon di gol la
squadra granata alla salvezza. Finora il nigeriano ha deluso
ma attenzione con le sentenze anticipate. Anche a Crotone,
nella straordinaria passata stagione in cui ha raggiunto quota
20 gol in classifica marcatori, Simy ha cominciato a rilento.
Nelle prime dodici giornate, infatti, l’attaccante nativo di
Lagos mise a segno soltanto tre reti, che peraltro portarono
in dote al Crotone solo un punto. Da gennaio in poi Simy
ingranò le marce alte, riuscendo nel proprio exploit personale
ma non in quello di squadra. Morale della favola: Simy,
fisiologicamente, ha bisogno di tempo per trovare la forma
migliore e (ri)trovare la via del gol. La Salernitana, dal
canto suo, non può far altro che attendere che ci riesca, al
più presto possibile.

Sanges: “I commercialisti
saranno attenti osservatori
della    prossima   riforma
fiscale”
di Monica De Santis “Noi come commercialisti auspichiamo al
più presto che vengano riattivata la possibilità di svolgere
le elezioni perché per la professione questo è un momento
molto delicato e molto importante, abbiamo bisogno di una
governance, sia a livello nazionale che a livello provinciale
stabile”. Così Antonio Sanges, membro del comitato scientifico
dell’AMC, Associazione Nazionale commercialisti, in merito
alle elezioni nazionali e provinciali per il rinnovo del
consiglio dell’ordine dei commercialisti, bloccate dopo un
ricorso al Tar. “I dottori commercialisti sono sempre in prima
linea a difesa del contribuente e a difesa delle aziende,
quindi, è fondamentale che la nostra governance detti delle
linee guida per poter affrontare un momento molto delicato che
è quello che stiamo vivendo attualmente, ovvero del post
pandemia. Non si deve dimenticare ne sottovalutare
l’importanza dei commercialisti in questo momento. Siamo
sempre stati una figura presente, puntuale e precisa anche nei
vari adempimenti che lo Stato ha proposto dall’inizio
dell’emergenza sanitaria, dal Decreto Cura Italia all’ultimo
Decreto Ristori”. Sui candidati a livello provinciale Sanges
spiega… “A livello provinciale, qui a Salerno, abbiamo tre
liste, che si sono presentate e tutte quante propongono validi
programmi e validi professionisti. Presumo che le intelligenze
riusciranno a prevalere sui colori delle liste e chiunque
vincera sicuramente porrà in essere strategie significative e
potenziamenti per far comprendere ancora di più al territorio
l’importanza della figura del commercialista, che in un
momento di criticità aziendale come questa è sempre in prima
fila per difendere quelli che sono gli interessi e gli
elementi di riferimento aziendale”. Si sta assistendo anche ad
una straformazione della figura del commercialista? “Esatto il
dottore commercialista non sarà più soggetto principale,
attivo per quanto riguarda il processo tributario, o visto di
conformità, ma si sta ritagliando un ruolo di specializzazione
per quanto riguarda la nuova normativa sulla crisi di impresa.
Quindi come dice lo slogan pubblicitario del Consiglio
Nazionale grazie a queste elezioni saremo sempre di più
attenti osservatori della prossima riforma fiscale, perché la
nostra professione è efficiente ed efficace a tutelare il bene
comune delle imprese locali e nazionali”. Crede che si voterà
prima della fine dell’anno? “Mi auguro che il buon senso della
categoria prevalga e si riesca a votare entro la fine del
dell’anno. Attendiamo quelli che sono i risvolti del ricorso
al Tar e poi speriamo di andare al voto. Ripeto è fondamentale
e di vitale importanza rinnovare la governance a livello
provinciale, regionale e nazionale anche in virtù del nuovo
piano di resilienza, noi dobbiamo essere attori principali in
questo momento di trasformazione post lockdown per far
ripartire l’Italia”.
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