PROGETTO KAMARINA 1F Marzo/Maggio2016 - Ragusa

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PROGETTO KAMARINA 1F Marzo/Maggio2016 - Ragusa
PROGETTO
KAMARINA
   1F
Marzo/Maggio2016
PROGETTO KAMARINA 1F Marzo/Maggio2016 - Ragusa
Mappa Kamarina
PROGETTO KAMARINA 1F Marzo/Maggio2016 - Ragusa
STORIA
Kamarina venne fondata agli inizi del VI secolo a.C. (598 a. C. – 597
a.C.) dagli antichi greci, sul fertile promontorio delimitato dai fiumi
Ippari e Oanis. E’ diventata un importante centro agricolo e un
riferimento per i traffici commerciali dell'entroterra ibleo.
PROGETTO KAMARINA 1F Marzo/Maggio2016 - Ragusa
PROGETTO KAMARINA
Il nostro viaggio a Kamarina è iniziato giovedì 17 Marzo, quando
il professor Baglieri è venuto a scuola da noi per prepararci alla
successiva visita guidata ed è poi proseguito sabato 19 Marzo,
quando ci siamo recati al sito archeologico.

Per prima cosa abbiamo scoperto il significato del nome
Kamarina o Camarina: in greco Καμαρίνα, secondo
Strabone significa "abitata dopo molta fatica”. Essa fu
un'importante colonia di Siracusa, fondata e costruita dai
siracusani alla foce del fiume Ippari, nel sud della Sicilia.

La colonizzazione greca in Sicilia iniziò nell’ VIII secolo a.C., a
partire dal 734 a.C.
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Le Colonizzazioni
La Grecia era occupata da città molto importanti: Corinto, Calcide,
Megara, Creta e Rodi. I primi coloni greci arrivati in Sicilia (a quell’
epoca occupata dai Siculi e Sicani) fondarono Naxos, nel 734 a.C.,
Megara, nel 728 a.C., Siracusa, nel 733 a.C., e Gela , nel 688 a.C.
La Sicilia era però già abitata da due popolazioni, Siculi e Sicani che
furono costretti a ritirarsi in piccole porzioni di territorio.
Naxos, Megara, Siracusa e Gela sono colonie primarie che a loro volta
hanno colonizzato altre città, dette subcolonie.
• Naxos colonizzò Zancle, Katane, Lentinoi, Hymera e Mylae
• Siracusa colonizzò Elono, Akrai, Casmene e successivamente
   Kamarina
• Gela colonizzò Agrigiento
• Megara colonizzò Selinunte e Minoa
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PROGETTO KAMARINA 1F Marzo/Maggio2016 - Ragusa
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L’ecista, capo dei coloni, prima di partire, andava a Delfi, al
tempio di Apollo, per chiedere alla Pizia se le condizioni per
partire per la colonizzazione di un territorio erano favorevoli. Se
era d’accordo le imbarcazioni partivano.
A partire erano solo gli uomini, che viaggiavano con delle navi
affiancando la costa e, se riuscivano a sbarcare in zone che
potevano essere favorevoli all' insediamento, alcuni di loro
tornavano e portavano lì donne e bambini.
PROGETTO KAMARINA 1F Marzo/Maggio2016 - Ragusa
NELLE NAVI…
   Il professore ci ha parlato anche degli attrezzi, dei semi,
    degli oggetti preziosi, degli animali e delle piantine che
    venivano messe all’interno delle navi greche, all’ interno
    delle quali c’erano anche il fuoco sacro e zolle di terra della
    propria città da dedicare agli dei, principalmente ad Apollo.
   I viaggi però non erano sempre sicuri, infatti nel mare
    potevano imbattersi in numerosi pericoli, ovvero tempeste e
    pirati che si appostavano a largo delle coste in attesa che le
    navi arrivassero per poi derubarle di tutto ciò che
    contenevano, ovvero anfore contenenti i viveri, strumenti per
    la coltivazione della terra, animali da allevare, ecc...
PROGETTO KAMARINA 1F Marzo/Maggio2016 - Ragusa
Fra tutte le colonie greche in Sicilia, Siracusa era la più interessante,
    perché come sappiamo comprendeva la città di Kamarina.
 Kamarina era una città circondata da mura e vi erano due porte
  sui lati opposti: la porta di Gela e la porta di Hybla che appunto
                         sorgeva sul colle di Ibla.
Resti trovati nell’Ippari
Abbiamo scoperto anche che il porto di Kamarina si trovava alla foce
del fiume Ippari. Lungo l’Ippari si può riconoscere il tracciato dell’antico
porto canale; qui sono stati trovati molti reperti, come per esempio un
elmo, varie tombe, sarcofagi e vasi provenienti da varie popolazioni
che vi hanno abitato.
MUSEO DI KAMARINA
 Giorno 19 Marzo siamo andati a Kamarina. La prima cosa
 che abbiamo visto è stata una serie di tombe vicino al
 museo. Il professore, che era arrivato a Kamarina prima di
 noi, aveva trovato dei piccoli pezzi di anfore in giro tra una
 tomba e l’altra, così anche noi ci siamo messi a cercarne.
DENTRO LE MURA
VI ERANO:
IL TEMPIO DI
ATHENA ,
L’AGORÀ E LE
DUE NECROPOLI:
LA NECROPOLI
ARCAICA DI
RIFRISCOLARO
 E LA NECROPOLI
CLASSICA DI
PASSO
MARINARO.
IL TEMPIO DI ATENA E IL MUSEO
Il museo di Kamarina si trova nella sede dell’antico tempio di Athena,
del quale non rimangono che pochi resti, la base del tempio e alcune
decorazioni e colonne.
Il museo
Nato dall'Antiquarium istituito agli inizi degli anni sessanta, il Museo conserva
l'impianto planimetrico e le caratteristiche tecnico-strutturali tradizionali del
baglio ottocentesco, sorto sulle rovine del tempio di Athena, di cui rimangono
visibili parte del muro sud della cella e delle fondazioni. La struttura offre
pertanto una lettura diacronica della storia dell'insediamento umano nel sito
fino ai nostri giorni e si inserisce naturalmente nel paesaggio di sapore
africano della campagna costiera sud-orientale siciliana, impreziosita da veri
e propri relitti vegetali (boschi a quercus calliprinos, juniperus phoenicea e
pinus halepensis) che costituiscono un'importante testimonianza della
vegetazione dell'area nell'antichità.
DENTRO IL MUSEO…
 Entrati nel museo: la stanza con i resti del santuario di Demetra e sua
 figlia Kore. Si potevano riconoscere subito le due dee perché Demetra
 veniva raffigurata con accanto un porcellino, il suo simbolo, e Kore
 invece, sua figlia, veniva raffigurata con un viso più giovanile e con i
 capelli raccolti. All’ interno della vetrina che conteneva le statuette di
 Demetra e Kore, però, c’era un intruso: un satiro.
Statuine Demetra e Kore
 La leggenda narra di Kore,
 figlia di Demetra, che viene
 rapita da Ade, dio degli
 inferi, perché era da sempre
 innamorato di lei.
 Demetra, non trovando più la
 figlia, si preoccupò tantissimo
 e chiese aiuto a Giove che le
 disse      tutto  quanto       era
 successo. Allora Demetra
 propose un patto con Ade:
 Kore sarebbe stata con sua
 madre per sei, primavera ed
 estate, e sarebbe stata con
 Ade per gli altri sei, l’inverno.
Le      immagini         dei     vasi
rappresentano       delle    piccole
sculture (figure nere su sfondo rosso
e figure rosse su sfondo rosso)
poiché      alcuni    uomini    delle
popolazioni antiche non sapevano
leggere         e      quindi       si
rappresentavano nei vasi battaglie
o cerimonie
IL PADIGLIONE DELLE ANFORE
Dopo averci raccontato questa leggenda, siamo entrati
nel padiglione delle anfore.
“L’ anno scorso ero già stata a visitarlo e le anfore mi
sembravano tutte uguali, ma quest’anno sono riuscita
a guardarle con occhi diversi”. Alcune si
differenziavano per i piedi, altre per il corpo, altre per
le anse o manici e altre per il collo. Ho scoperto anche
l’esistenza di un altro tipo di anfore, le hydrie, che
venivano usate dalle donne e avevano tre manici.
LA SALA
 DELLE
ANFORE
Questo è il padiglione delle anfore. del museo di Camarina. Quelle
esposte sono state ricostruite con i vari pezzi rinvenuti. Dall’aspetto
sembravano tutte uguali, ma in realtà non lo erano.
Le anfore sono costituite dal piede, il corpo, il collo, le anse o
manici e le spalle.
Vi sono anfore a due o a tre manici dette Hydrie, che venivano
usate dalle donne per raccogliere l’acqua, un manico serviva per
prendere l’acqua e due per caricarsela sulle spalle.
Altre anfore erano a forma sferica, un po’ annerite perché erano
pentole usate dalle donne per cucinare.
La loro funzione era quella di trasportare cibo o acqua; per questo
motivo sono di forma e dimensione diversa.
Le anfore però quando si scheggiavano non venivano buttate,
anzi venivano utilizzate per vari scopi: come tombe per i bambini;
come armi, infatti venivano riempite d’ olio bollente e lanciate
contro i nemici; alcune volte invece venivano tagliate in senso
longitudinale e utilizzate come culle per i neonati; altre ancora
venivano sistemate come grondaie per raccogliere l’acqua
piovana.
LE ANFORE
Questo tipo di anfore
veniva usato soprattutto
per il trasporto di cibo o
acqua nelle navi, quando
gli antichi partivano per
conquiste.    Hanno    una
forma alla base diversa
dagli altri vasi, poiché
venivano incastrate nelle
aperture delle navi.
LE NECROPOLI
   Nella necropoli arcaica di Rifriscolaro, vicina alla Porta Hybla, è stata
    impiantata dal primo nucleo di coloni. Le tombe sono numerose e scavate
    nella roccia, alcune sono ancora chiuse con spesse lastre di pietra, altre sono
    larghe e recano tracce di fuoco; molte sono alquanto piccole, utilizzate
    sicuramente per la sepoltura di urne cinerarie o per i bambini. Altre tombe
    contenevano corpi inumati.
   Nella necropoli di Passo Marinaro le tombe erano “a camera”. All’interno delle
    camere c’erano i sarcofaghi. Costruite con pietra o terracotta, queste tombe
    erano realizzate per una singola persona, ma sono state ritrovate delle tombe
    con dentro il corpo di una madre e di un bambino che forse sono morti
    durante il parto e hanno deciso di seppellirli insieme. Delle tombe sono molto
    strane ed inusuali, esse avevano una forma sferica e sono le uniche trovate in
    Sicilia. I corpi potevano anche essere cremati e inseriti all’interno di un cratere.
Riti funerari
I riti funerari erano principalmente due: la inumazione e la cremazione, che si
     divide in cremazione primaria e cremazione secondaria. Nel primo caso il
     defunto, adagiato dentro una fossa, viene combusto sul posto e la fossa è
     poi riempita di terra, nel secondo caso gli avanzi della combustione del
     defunto (ossa e ceneri) vengono ricomposti dentro un vaso cinerario. L'area
     che conserva le tracce della combustione è detta ustrinum.
Queste ceneri all’inizio erano poste in dei vasi con una sola ansa,
     successivamente furono poste nel dolio con due anse.
Le sepolture
   Le persone adulte potevano essere sepolte sotto una specie
    di tetto che veniva ricoperto a sua volta dalla terra, oppure
    ne venivano conservate le ceneri in dei vasi detti canopi.
   Invece, i bambini venivano posti o in dei vasi con i loro oggetti
    preferiti,come accadeva anche per le persone adulte,
    oppure ne venivano poste solo le ceneri e le ossa.
Le cerimonie funebri
1) Dopo essere stato lavato dalle donne, il defunto viene
sdraiato nella sua casa su ima bara, con un cuscino sotto
la testa, e presentato a parenti e amici (prothesis-
esposizione) che sfilano per onorarlo.
2) Il terzo giorno, con partenza prima dell'alba del
corteo funebre, il defunto viene trasportato su un carro
o all'interno di una cassa di legno portato a spalle dai
familiari (trasporto).
3) In prossimità della tomba venivano poi fatte delle
libagioni e, in alcuni casi, veniva consumato un pasto
rituale.
I RITI FUNERARI

I riti funerari erano principalmente due: la inumazione e
la cremazione.
Per quest'ultima si deve distinguere tra:
a) cremazione primaria: il defunto era adagiato entro
    una fossa semplice, combusto sul posto e la fossa
    veniva poi riempita di terra
b) cremazione secondaria: gli avanzi della combustione
    del defunto (ossa e ceneri) venivano ricomposti entro
    un vaso cinerario. L'area che conserva le tracce della
    combustione è detta ustrinum
Alcuni commenti…
“Questa gita è stata molto interessante e mi ha fatto
conoscere dei particolari che non sapevo.”
“Questa gita a Kamarina è stata molto interessante e mi è piaciuta
davvero tanto.”
“L’anno scorso, quando ci sono andata, non mi ero
soffermata su molte cose, invece, quest’anno, ho avuto il
piacere di rivisitare il fantastico museo di Kamarina e
osservare con attenzione ciò che l’anno scorso non ho
osservato con occhi attenti.”
“Anche se avevo già visitato il museo, l’ho guardato con
occhi diversi e soprattutto sono riuscita a fotografare con la
mente tutti i monumenti che abbiamo visto.”
Un ringraziamento va al professore
Baglieri che con pazienza e tanta
 passione ci ha accompagnati in
         questo “viaggio” !

             GRAZIE!
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