Progettare ambienti di apprendimento costruttivisti - Metodologie attive e cooperative learning

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Progettare ambienti di apprendimento costruttivisti - Metodologie attive e cooperative learning
Sondrio
                14 aprile 2014

     Progettare ambienti di
  apprendimento costruttivisti.
Metodologie attive e cooperative learning

                                 Andrea Varani
                                 Università Milano-Bicocca
Progettare ambienti di apprendimento costruttivisti - Metodologie attive e cooperative learning
Le Indicazioni Nazionali

       Le competenze
       disciplinari e di cittadinanza come obiettivi fondamentali
       dell’azione educativa

        Gli ambienti di apprendimento
        come dimensione metodologio-didattica privilegiata:
        • valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni
        • attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità
        • favorire l’esplorazione e la scoperta
        • incoraggiare l’apprendimento collaborativo
        • promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere
        • realizzare attività didattiche in forma di laboratorio.
Progettare ambienti di apprendimento costruttivisti - Metodologie attive e cooperative learning
Rottura dei vecchi paradigmi
Progettare ambienti di apprendimento costruttivisti - Metodologie attive e cooperative learning
Un processo complesso

                        Carletti A. e Varani A. (2004), Didattica costruttivista, Erickson
Progettare ambienti di apprendimento costruttivisti - Metodologie attive e cooperative learning
Una professionalità complessa

                                RIFLESSIVITA’

                                      J. Novak 2002
Progettare ambienti di apprendimento costruttivisti - Metodologie attive e cooperative learning
L’approccio costruttivista

    Il costruttivismo (cognitivo, sociale, situazionista)
    offre una teoria:
     della conoscenza
     dell’apprendimento
     della comunicazione

    Secondo la quale:
    • non esiste conoscenza oggettiva, ma ipotesi interpretative
      viabili
    • ogni individuo struttura la sua conoscenza a partire
      dalle proprie esperienze, interpretate mediante i propri
      schemi mentali
    • non si possono “trasmettere” conoscenze all’individuo
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La conoscenza sociale

       La conoscenza non è un’immagine riflessa
                  del mondo reale,
    ma una costruzione prodotta dall’attività cognitiva
    del soggetto in relazione adattativa con la realtà.

       Conoscenza come prodotto
       culturalmente, socialmente,
     storicamente, contestualmente
                costruito.

   Quando un’ipotesi interpretativa risulta funzionale,
                viene definita viabile
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La conoscenza individuale
    L’individuo, con la sua configurazione cognitiva e
         sue strutture di conoscenza, elabora una
    interpretazione soggettiva della realtà, diventando
                    agente epistemico.

    I significati individuali diventano reciprocamente
    compatibili all’interno di un graduale processo di
    accomodamento e adattamento, attraverso
    procedure di scambio, dialogo e negoziazione
    sociale.

         L’attenzione del docente si sposta dalle
     performances ai processi cognitivi messi in atto
                   nell’apprendimento.
L’apprendimento individuale

    • prodotto della costruzione attiva del
      soggetto

    • ha carattere situato, ancorato nel
     contesto concreto

    • si svolge attraverso forme di
     collaborazione e negoziazione sociale

    • è centrato sulla “costruzione di significato”
      individuale, intenzionale e in quanto tale non
      predeterminabile.
Il ruolo dell’insegnante

      “L’istruzione non è causa dell’apprendimento,
      essa crea un contesto in cui l’apprendimento
          prende posto come fa in altri contesti”
                                      Wenger 2002

L’insegnante non determina
meccanicamente l’apprendimento.
Lui e i materiali che propone
diventano risorse all’interno di un
processo in cui l’apprendimento
avviene in molti modi complessi.
Progettare ambienti di apprendimento
Un ambiente di apprendimento è…
        Luogo fisico o virtuale:
         - spazi a disposizione
         - sistemazione funzionale dell’aula
         - strumentazioni, sussidi
         - disposizione delle persone.
        Luogo mentale:
         - caratteristiche del compito
         - azioni richieste
         - modalità relazionali sollecitate
         - tipo di valutazione
         - azione di sostegno del docente (scaffolding)
         - clima emotivo e cognitivo.

      Integrare in modo coerente e interagente:
       - gli elementi fisici
       - i contenuti
       - gli obiettivi
       - le modalità per raggiungerli.
L’ambiente di apprendimento costruttivista
                                                 Analisi disciplinare
                                                 Selezione
                                                 Pluridisciplinarietà

                                discipline
   Relazioni
     Compiti                                                             ICT
 Metodologie                                                             Laboratori
 Valutazione                                                             …

                situazioni                             strumenti
                                significato

 compagni           discente                     docente

      Modelli                                                           Modelli
      mentali                                                           mentali
                             agenti epistemici
Ambienti caratterizzati da…
  • Costruzione e non riproduzione di saperi.
  • Rappresentazioni multiple e complesse della realtà.
  • Situazioni di apprendimento basate su casi realistici.
  • Pratiche riflessive e metacognitive.
  • Apprendimento collaborativo
    (comunità di apprendimento).
  • Utilizzo delle ICT.

  • Molteplicità delle piste percorribili per
  consentire un processo ricorsivo.
  • Autodeterminazione del percorso
    (e degli obiettivi) da parte del discente.
Lo scaffolding
  Lo scaffolding (impalcatura), inteso come l’insieme
  delle azioni del docente prima e durante l’attività,
  deve essere forte e strutturato:
        norme cooperative precise
        regole comportamentali
        modalità d’uso di strumentazioni
        responsabilizzazione
        compiti ed attività
        tempi.

 Dare spazio allo studente agendo
 più pesantemente sul contesto
Lo schema didattico costruttivista

   1. Partire dalle preconoscenze, da ciò che il
      soggetto ha già nella mente.
   2. Far emergere l’inadeguatezza degli schemi
      esistenti (conflitto o spiazzamento cognitivo).
   3. Tendere a far ristabilire l’equilibrio mediante
      ipotesi, abbozzi di risposte, tentativi.
   4. Far elaborare una nuova struttura interpretativa
      coerente in grado di fornire risposte agli
      interrogativi lasciati aperti dalla struttura
      precedente.
Il ruolo del docente

 Prima
          • decide le modalità di lavoro (singolo/coppie/
            gruppi, …) e la modalità di costruzione dei
            gruppi

          • progetta in modo puntuale ma flessibile
            l’articolazione dell’attività

          • prepara i materiali e le indicazioni di lavoro

          • predispone criteri/griglie di (auto)osservazione
            e di (auto)valutazione dei lavori e degli
            apprendimenti
Il ruolo del docente
Durante               • motiva, crea aspettativa

                      • presenta (... e discute con la classe)
 L’insegnante ha la       • obiettivi
                          • compito
 regia:                   • procedure

                      • consegna indicazioni di lavoro scritte

                      • verifica che gli studenti abbiano capito

                      • spiega i criteri di valutazione

                      • osserva il lavoro della classe

                      • monitora l’interazione nei gruppi

                      • supporta e fornisce consulenza senza
                        dare soluzioni
Il ruolo del docente
Dopo

              Raccoglie dati su

   stimoli         processi     apprendimenti
   forniti          attivati    degli studenti

             • feedback sui dati raccolti
             • discussione su lavoro
               svolto
             • obiettivi di miglioramento
Fondamenti della didattica costruttivista

                              Comunità
                              di pratiche

     Analisi                                         Metacognizione
   disciplinare                                        Riflessività
                            Ambiente di
                           apprendimento

                               scaffolding
           Tecnologie                          Metodologie
          collaborative                           attive

                     Studente costruttore di senso
Le metodologie
    attive

             Andrea Varani
Due modi di apprendere
   Simbolico-ricostruttivo          Percettivo-motorio
           Ascolta                         Agisci
            Leggi                        Comunica
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                         Comprendi
                         Memorizza

    Utilizzare i due processi per ottimizzarne le sinergie
Quanto impariamo attraverso…

 10% la lettura

 20% l'ascolto

 30% l'osservazione

 50% l'osservazione e l'ascolto

 70% la discussione con altri

 80% le esperienze personali

 95% la spiegazione agli altri

                                  William Glasser
Diversi mediatori didattici

        ATTIVI     ANALOGICI          ICONICI         SIMBOLICI

                                                       RAPPRESENTAZIONE

  REALTA’

      Esperienza     Giochi di       Immagini,         Lezione
       “diretta”   simulazione       schemi…           frontale

                   Processo di “denaturalizzazione”
                   Processo di “mentalizzazione”

                                                              E. Damiano 2007
Didattica per compiti di realtà
  Deve prevedere un prodotto visibile e concreto che
  richieda di risolvere problemi con attività e
  competenze complesse, all’interno di un progetto
  pianificato.

   In questo processo vengono attivate:
   • capacità di ideazione
   • di organizzazione
   • di gestione
   • di reperimento di informazioni e risorse
   • di operatività e di valutazione.

Es. monitoraggio del clima, analisi delle acque, questionari, giornalini, lucidi
per lezioni, libretto di istruzioni, guida a mostre, organizzazione di viaggi …
Il compito di realtà

   • La complessità di questo
     strumento formativo è simile a
     quella del mondo del lavoro.
   • Permette allo studente di
     interagire con la realtà e di
     modificarla

      Non sempre un compito deve/può essere assunto
              dopo una preparazione previa.
     Al contrario, spesso porta ad assumere nuove conoscenze e
       competenze in corso d’opera, proprio perché permette al
         soggetto di rilevare la propria iniziale inadeguatezza.
Studio di caso
  E’ una descrizione dettagliata di una situazione
  reale e complessa di cui sono fornite tutte le
  indicazioni fondamentali attraverso articoli,
  documenti, tabelle, schemi, immagini.

   Scopo dell’attività:
   • evidenziare il processo necessario per analizzare sistematicamente
     una situazione complessa
   • approfondire la realtà attraverso la costruzione di dossier
   • apprendere procedure (selezionare, classificare documenti,
     gerarchizzare informazioni, connettere, confrontare, formalizzare
     opinioni …)
   • sono secondarie le specifiche soluzioni adottate nel caso in esame.

   Le diverse analisi evidenziano come uno stesso problema possa essere
                  affrontato e valutato da più punti di vista
Simulazioni
  Permette di apprendere attraverso
  l'esperienza modellizzando una realtà
  simulata.
  Si costruisce lo scenario riducendo la
  complessità della situazione reale ad
  aspetti, personaggi e regole fondamentali.

  Per calarsi nella situazione è necessario porsi alcune domande di senso:
  Che caratteristiche e regole ha questa realtà?
  Che valori e vincoli ha il mio personaggio? O il fenomeno da analizzare?
  Come devo agire per ottenere risultati in questo ambiente?
  Cosa succede se…?

  Non viene richiesta la “risposta esatta”, ma una strategia coerente.

  La simulazione gestita dal computer libera la costruzione dei modelli
  dalla materialità e quindi permette di generalizzarla a ogni campo.
Role play

 Nel gioco di ruolo viene drammatizzata una situazione realistica.
 Non è la ripetizione di un copione prestabilito, ma una vera e
 propria recita a soggetto.
 I comportamenti adottati devono essere aderenti alle aspettative
 e alle norme socialmente previste.

 Permette di sperimentare complessità e multidimensionalità di
 situazioni reali attraverso punti di vista diversi.

                            Esempi:
                            - interviste impossibili
                            - dispute filosofiche
                            - situazioni socialmente codificate
                            - …
Debriefing
    Un gioco d’aula o un role play, mettendo in moto dimensioni
         emozionali e cognitive, può essere un’esperienza
       particolarmente efficace, tanto da permettere un reale
                  cambiamento di atteggiamento.

   Per trasformare l’esperienza in apprendimento e favorire il
   consolidamento delle conoscenze acquisite:

   è essenziale il debriefing, momento di riflessione, ricostruzione e
   analisi dell’esperienza svolta (confronto collettivo, esplorazione a
   posteriori, individuazione dei nodi cruciali o problematici, esplicitazione
   degli apprendimenti).

 Il debriefing:
 - può richiedere un tempo anche maggiore della stessa durata del gioco,
 - deve essere preparato con la stessa cura dei giochi proposti
   (per es. un repertorio di domande e uno schema di lavoro).
Didattica per problemi
  Problema: una serie di fenomeni correlati tra loro
            che necessitano di una spiegazione.

  Fasi:
  1. individuazione del problema da risolvere
  2. formulazione del problema
  3. rilevazione dei dati pertinenti
  4. articolazione in sotto-problemi
  5. formulazione di ipotesi per la soluzione
  6. verifica mediante esperimento, confronto, ecc.
     delle ipotesi schematizzate
  7. validazione delle ipotesi:
     verrà considerata valida come soluzione del problema
     l'ipotesi che resiste ai tentativi di falsificazione.
Apprendere per ricerca

  Processo di indagine finalizzato alla descrizione, alla
  spiegazione e, quindi, alla conoscenza razionale di un aspetto
  qualunque della realtà o alla risoluzione di un problema.

   Deve partire da una “situazione enigma” o “domanda stimolo”
   legata ad una situazione reale o realistica, sufficientemente
   complessa, ma specifica.
   Il suo sviluppo deve essere, in misure diverse, guidato e
   strutturato.

   Il webquest
   Consiste in una ricerca guidata di risorse Web con le quali svolgere
   autonomamente una serie di attività finalizzate a un prodotto.

   E’ un ambiente di apprendimento di matrice costruttivista:
    • basato sull'uso estensivo di Internet e di altre risorse off line,
    • progettato con strategie di lavoro cooperativo e di problem solving.
Strumenti per organizzare le conoscenze
  La formazione dei concetti sembra avvenire attraverso due
  fondamentali meccanismi che si strutturano nella prima infanzia a
  partire dall’esperienza (Nelson, 1997):

  • script (sequenza cronologica di azioni che caratterizzano un
   evento);

  • frame (rappresentazione mentale di oggetti e loro funzioni,
    caratteristiche, parti e relazioni).

   La rete mentale di script e frame
   può essere rappresentata da una
   mappa concettuale
   (rappresentazione grafica di una
   rete di concetti e eventi su un dato
   argomento)
Discussione o ragionamento collaborativo
  Consiste nella costruzione di una conoscenza
  comune e inedita attraverso un percorso di
  riflessione collettiva, di negoziazione di significati
  condivisi.
  L’uso del conflitto, come scambio/confronto tra
  pari, permette la ristrutturazione degli schemi
  mentali posseduti e l’integrazione di nuovi punti di
  vista.

  Strategie di conduzione:
   il problema da discutere deve coinvolgere realmente
    gli studenti e la loro esperienza;
   devono esserci posizioni discordanti;
   il problema deve essere aperto, euristico, non prevedere
    soluzioni predefinite;
   fondamentale il clima di classe e la conduzione dell’insegnante.

  La scrittura epistemica è un possibile sviluppo di questa attività.
Brainstorming
  Al loro nascere, le idee sono fragili e facili a disperdersi, occorre
  coltivarle senza schiacciarle subito sotto il peso della critica.

  Le regole fondamentali:
  • accettare e prendere in considerazione le idee degli altri, è vietato
    esprimere commenti o critiche
  • valorizzare le idee insolite e originali, non rifiutarle a priori
  • utilizzare le idee degli altri per restituirle valorizzate e migliorate.

  Operativamente:
   1. Focalizzazione del problema

   2. Produzione del massimo di idee
      E’ la fase della quantità, dell’apertura e della “divergenza”.
      E’ bene procedere fino a quando il gruppo da segni di
      stanchezza e le proposte tendono a rarefarsi ed esaurirsi.

   3. Valutazione e selezione delle idee
      E’ la fase della “convergenza”, dell’analisi critica e della scelta.
      E’ consigliabile lasciare passare un adeguato intervallo di tempo in
      modo da consentire agli alunni di “separarsi” dalle proprie per poterle
      considerare in modo più distaccato e obbiettivo.
Lavoro di gruppo
  Il cooperartive learning non solo è funzionale a promuovere
  abilità sociali, ma è un efficace metodo di apprendimento.

  Attraverso la negoziazione e condivisione di significati:
  - aumenta le occasioni di zone di sviluppo prossimale
  - attiva processi di co-costruzione della conoscenza
  - migliora le prestazioni di tutti i membri del gruppo, anche di
    diverso livello.

   I diversi approcci a questa modalità didattica evidenziano
   gli elementi cui prestare attenzione:
    • le dimensioni e la costituzione del gruppo
    • i ruoli interni per una leadership condivisa
    • le caratteristiche del compito
    • il setting e i materiali di lavoro
    • la metariflessione sul processo.
Le tecnologie digitali

  Strumenti e ambienti inediti e potenti che attivano il pensiero nelle sue
  molteplici dimensioni (cognitiva, logico-formale, emotiva, affettivo-
  relazionale, iconico-immaginifica, creativa) attraverso:

                   senso visivo          navigabilità
                   interattività         simulazione
                   comunicazione  collaborazione

 Potenziali agenti di cambiamento del processo di apprendimento,
 in grado di influenzare il setting didattico nel suo complesso:
 - ambiente fisico,
 - comportamenti e relazioni fra i vari attori,
 - compiti e attività,
 - clima relazionale e operativo,
 - motivazioni e aspettative.

Il loro utilizzo può potenziare gli effetti di tutte le metodologie attive analizzate
Modello di interazione centrata sull’insegnamento
Modello di interazione centrata sull’apprendimento
Andrea Varani
Un modo di apprendere
            Si differenzia dai tradizionali metodi
                 a mediazione individuale
                   (insegnante – alunno).

        E’ un metodo di insegnamento/apprendimento
                   a mediazione sociale
                   (prodotto dal gruppo)
Numerose ricerche hanno dimostrato …
   Recupero allievi problematici, poco motivati e con
    problemi affettivi, motivazionali, sociali e cognitivi.

   Integrazione allievi “diversi”
   (emarginati, disabili, di altre etnie …)

   Valorizzazione allievi dotati (gifted students)

  Sviluppo competenze sociali, comunicative, empatiche,
   della partecipazione, della responsabilità

   Sviluppo competenze del cittadino.
Alcuni riferimenti teorici
  John Dewey
  La scuola può essere una comunità in miniatura, una società in embrione.
  L’apprendimento comprende eventi intellettuali emotivi e sociali.

      Il costruttivismo sociale
      La costruzione di nuove conoscenze è il prodotto di negoziazione con
      altri, non solo di rielaborazione individuale.

            Le “zone di sviluppo prossimale” di Vigotskij
            Ogni individuo possiede potenzialità cognitive latenti che solo
            nell’interazione con altri si possono esprimere (zone di sviluppo
            prossimale).

                     Le intelligenze multiple di H. Gardner
                     Il gruppo consente di valorizzare forme di intelligenza diverse
                     e di incontrarne altre.
                     In particolare:sviluppa l’intelligenza interpersonale
                     (la capacità di interpretare gli umori, le motivazioni e gli stati
                     mentali degli altri).
Trasformare la classe
 Da tradizionale

                                A cooperativa

             CENTRALITA’ DELL’INTERAZIONE

     Significa mettere l’accento sul GRUPPO come
     strumento per migliorare l’apprendimento, attraverso il
     valore aggiunto della collaborazione.

           Questa capacità non è innata, va appresa
Le social skill
  •    Saper chiedere e dare informazioni
  •    Saper ascoltare comprendere e riassumere
  •    Saper stimolare la discussione aprendo nuove prospettive e soluzioni
  •    Saper incoraggiare e dare aiuto
  •    Saper facilitare la comunicazione
  •    Saper allentare le tensioni
  •    Saper osservare il processo
  •    Saper risolvere problemi interpersonali

     Per svilupparle:
 •    Usare giochi di ruolo o di simulazione
 •    Processare, praticare specifiche competenze sociali
 •    Osservare
 •    Definire
 •    Rinforzare

                Formalizzare i comportamenti più efficaci,
                riconoscendoli e valorizzandoli in itinere.
Modalità di organizzazione del lavoro
   Strategia parallela o cooperativa
   Ogni componente del gruppo lavora in autonomia su
   una parte specifica del prodotto complessivo.
   E’ funzionale quando il lavoro è frazionabile in parti
   relativamente indipendenti permettendo di procedere
   simultaneamente su diverse fasi.
   Tasso di interazione fra i partecipanti basso.

                                     Strategia sequenziale
                                    Ogni componente del gruppo, a turno, agisce sul
                                    semilavorato apportandovi il proprio contributo.
                                    Aumenta il tasso di interazione ma c’è il rischio di
                                    provocare sensibili spostamenti dall’idea iniziale
                                    pattuita.

 Strategia di reciprocità o collaborativa
 I componenti del gruppo lavorano in regime di forte
 interdipendenza si ognuna delle parti del prodotto
 complessivo.
 L’interazione è alta, richiede una costante rinegoziazione
 collettiva e riaggiustamenti delle impostazioni personali.
Cooperative learning: caratteristiche

  interdipendenza positiva tra i membri
   I membri del gruppo fanno affidamento gli uni sugli altri per raggiungere lo
   scopo.
   Se qualcuno nel gruppo non fa la propria parte, anche gli altri ne
   subiscono le conseguenze.
   Gli studenti si devono sentire responsabili del loro
   personale apprendimento e dell'apprendimento degli
   altri membri del gruppo.

  eterogeneità dei partecipanti
   (personale, competenze, abilità, risorse)

  leadership condivisa tra i membri (ruoli diversi)
   tutti i membri del gruppo assumono e sperimentano, a turno,
   ruoli diversi per far funzionare il gruppo.
Il setting
          “lo spazio simbolico dei comportamenti attesi”
   Una buona organizzazione spaziale:
   • migliora le prestazioni del gruppo,
   • agevola le relazioni e il funzionamento del gruppo,
   • determina la qualità del processo di apprendimento.

   I membri dovrebbero sedere “faccia a faccia e
    ginocchio a ginocchio”.
   I gruppi devono essere abbastanza distanziati in
    modo da non interferire tra loro e da consentire
    all’insegnante di raggiungere e monitorare
    agevolmente tutti i gruppi.
   Le aree destinate a ciascuna attività devono essere
    definite e i materiali comuni accessibili.
   Prevedere schemi di movimento per spostarsi
    rapidamente tra: gruppo/gruppo - gruppo/materiali -
    insegnante/gruppi.
Il compito
   Il compito                              L’attività del gruppo
                                           • Realmente funzionale e non posta
   • Le consegne non devono
                                             come condizione astratta.
   poter essere eseguite da soli
                                           • Finalizzata a raggiungere un obiettivo
   • L’obiettivo del gruppo deve             pratico e a promuovere le abilità
   essere complesso e ampio, in              interpersonali:
   modo da richiedere molteplici
                                           - Realizzazione di un prodotto o di un
   attività e abilità.
                                             servizio,
   • E’ bene che sia scritto, in           - “Comprensione" di un concetto,
   modo da permettere al gruppo               soluzione di un problema o esecuzione
   di confrontarsi e negoziarlo.              di un processo.

             La struttura del compito tra gruppi può essere:

            cooperativa                                     indipendente
                                   competitiva
Materiali e strumenti

 Le modalità di assegnazione e di uso dei
 materiali possono influenzare la
 collaborazione del gruppo:

 • a ogni studente i materiali completi
 • a ogni gruppo solo una copia dei materiali
 • a ogni membro una parte del materiale (es. brano da leggere) e
  parte al gruppo (es. elenco di domande cui rispondere)
 • a ogni membro parte delle informazioni/attrezzature necessarie per
  svolgere il compito: ogni studente è responsabile della sua parte e
  deve informarne gli altri
Le dimensioni del gruppo
 E’ importante iniziare con piccoli esercizi di coppia.

 La dimensione migliore è quattro

 In tre si può presentare il rischio di coalizione di una diade nei confronti del
 membro isolato.

 In cinque possono esserci rischi di dispersione.

 Criteri di composizione
 I gruppi, al loro interno, possono essere:

 Eterogenei: squilibrio cognitivo, risorse diverse in una
 logica di complementarietà sinergica, molteplici
 prospettive e metodi di risoluzione del problema.

 Omogenei: per abilità specifiche.
Tecniche di costruzione
 Aggregazione spontanea degli studenti
 Rischioso, questa modalità porta quasi sempre a gruppi
 omogenei al loro interno e molto disomogenei fra di loro.
 Scelta casuale
 Preferibile, in quanto rappresentativa della diversità presente nell’universo.
 (Attraverso il gioco: carte, personaggi, stati e capitali…)
 Procedura randomizzata per livelli
 Si suddividono gli alunni in raggruppamenti identificati da una certa
 caratteristica comportamentale o cognitiva. Ogni gruppo verrà formato
 pescando causalmente dai diversi raggruppamenti.
 Sociogramma di Moreno
 Coinvolgendo in questa operazione l’intera classe in modo trasparente,
 operando su una corresponsabilizzazione di tutti e introducendo un
 atteggiamento metacognitivo di riflessione sulle dinamiche della classe.

  Il metodo usato per la costruzione dei gruppi dipende anche
               dalla durata del lavoro proposto.
La valutazione
  Deve essere coerente con la metodologia usata, non può essere solo
   individuale.

  Attenzione a non svilire le individualità, appiattendo la valutazione solo
   sull’esito complessivo del gruppo.

  Prevedere una valutazione:
       individuale
       di gruppo
       sull’acquisizione dei contenuti
       sui processi messi in atto

  L’interdipendenza fra il voto personale con quello del gruppo mantiene
   la coesione e stimola la collaborazione reciproca, senza svilire le
   differenze individuali.

 Si può inserire un “bonus” per la capacità di relazionarsi positivamente,
 che va posta come elemento di discussione costante nel gruppo.
Valorizzare risultati e comportamenti
                             Prestazioni

   individuali                                              di classe
                               di gruppo

     premiate e valorizzate di volta in volta, a seconda del compito
Autovalutazione di gruppo (il processo)
                           Punti 3                    Punti 2                   Punti 1                   Punti 0
Ricerca delle      Il gruppo ha acquisito      Il gruppo ha              Il gruppo ha              Il gruppo non ha
informazioni       informazioni                acquisito                 acquisito                 acquisito alcuna
                   approfondite su tutti i     informazioni sui          informazioni solo su      informazione
                   punti richiesti,            punti richiesti, ma in    alcuni dei punti
                   utilizzando tutte le        modo superficiale         richiesti, usando
                   risorse indicate                                      parte delle risorse
                                                                         indicate

Organizzazione     Il gruppo ha seguito        Il gruppo ha              Il gruppo ha              Il gruppo non ha
del lavoro         puntualmente le             parzialmente seguito      parzialmente seguito      seguito le procedure
                   procedure indicate, ha      le procedure              le procedure              indicate, ha sciupato
                   organizzato il lavoro       indicate, non ha          indicate, non ha          il tempo a
                   utilizzando tutto il        utilizzato tutto il       utilizzato bene il        disposizione, non ha
                   tempo a disposizione,       tempo a                   tempo a                   rispettato i termini di
                   ha rispettato i termini     disposizione, ma ha       disposizione, non ha      consegna
                   di consegna                 rispettato i termini di   rispettato i termini di
                                               consegna                  consegna

Lavoro di gruppo   Il gruppo ha                Il gruppo ha lavorato     Nel gruppo solo           Nel gruppo è
                   sostenutola                 attivamente,              alcuni hanno              mancata totalmente
                   partecipazione attiva di    dividendosi i compiti     lavorato in modo          la collaborazione,
                   tutti i componenti, con     ma procedendo in          attivo, e/o vi sono       solo per poco tempo
                   la discussione e la         modo autonomo             stati conflitti che       qualcuno ha lavorato
                   valorizzazione dei          nella realizzazione       hanno reso difficile      al progetto
                   diversi contributi per la   del prodotto              la realizzazione del
                   realizzazione del                                     lavoro
                   prodotto
Valutazione di gruppo (il prodotto)

                         Punti 3                   Punti 2                  Punti 1              Punti 0

  Aderenza alle   Il prodotto risponde      Il prodotto risponde      Il prodotto solo     Il prodotto non
  finalità e ai   alle finalità indicate,   alle finalità indicate,   parzialmente         risponde alle
  contenuti       è ricco di contenuti      ha contenuti              risponde alle        finalità richieste,
  richiesti       informativi, contiene     informativi               finalità indicate,   ha contenuti
                  rielaborazioni            sufficientemente          infatti contiene     informativi scarsi e
                  originali dei materiali   sviluppati ricavati       informazioni non     non sviluppati, e/o
                  utilizzati                dai materiali             pertinenti e/o       contiene
                                            suggeriti                 incomplete           informazioni
                                                                      rispetto alle        contraddittorie
                                                                      richieste
  Efficacia e     Il prodotto presenta      Il prodotto               Il prodotto          Il prodotto
  correttezza     un’organizzazione         presenta un’organiz       presenta i           presenta i
  comunicativa    dei contenuti             zazione dei               contenuti senza      contenuti in modo
                  ordinata e                contenuti con alcune      un ordine            confuso e con
                  riconoscibile, è          incoerenze, è però        riconoscibile, con   molti errori
                  chiaro e accurato         accurato (senza           alcuni               nell’uso della
                  (senza errori             errori nell’uso della     errori nell’uso      lingua italiana
                  nell’uso della lingua     lingua italiana)          della lingua
                  italiana)                                           italiana
AUTOVALUTAZIONE
                  scarso               1 sufficiente                  2 buono                     3 ottimo                  4
Autovalutazione   cooperazione con i compagni
                  non ho lavorato mai con      ho lavorato              ho lavorato                 ho lavorato sempre
personale         gli altri                    raramente con gli        abbastanza con gli          con gli altri
                                               altri                    altri

                  tua disponiblita' alla discussione
ES1               ho considerato solo il       non ho                   ho considerato tutti i      ho apprezzato punti
                  mio punto di vista           considerato solo il      punti di vista              di vista diversi dal
                                               mio punto di vista                                   mio perche' mi
                                               ma anche quello                                      permettevano di
                                               dei miei amici                                       chiarirmi meglio le
                                                                                                    idee
                  tua partecipazione attiva alle discussioni
                  ho preferito non dare il     ho dato il mio           ho dato spesso il mio       ho dato sempre il
                  mio parere                   parere solo a volte      parere                      mio parere
                  tua responsabilita' rispetto al lavoro
                  ho preferito che gli altri   ho avuto bisogno         ho eseguito il lavoro e     ho eseguito sempre il
                  facessero la maggior         di essere                raramente ho avuto          lavoro senza bisogno
                  parte del lavoro             sollecitato per          bisogno di                  di sollecitazioni
                                               partecipare al           sollecitazioni
                                               lavoro
                  scelta del materiale
                  non abbiamo selezionato      non siamo stati          la maggior parte delle      abbiamo sicuramente
                  ma solo copiato              capaci di valutare i     volte siamo stati in        scelto i materiali
                                               materiali                grado di selezionare i      migliori
                                               selezionati              materiali migliori
                  chiarezza e correttezza del testo
                  la nostra mappa e' poco      la nostra mappa e'       La nostra mappa e'          La nostra mappa e'
                  chiaro e poco corretto       sufficientemente         abbastanza chiaro e         sicuramente chiaro e
                                               chiara e corretta        corretto                    corretto
                  grafica e impaginazione
                  non abbiamo curato           abbiamo curato           abbiamo curato              abbiamo curato
                  grafica e impaginazione      poco grafica e           abbastanza grafica e        molto grafica e
                                               impaginazione            impaginazione               impaginazione
ES2
                                                 Che cosa      Cosa avremmo
                          Che cosa avrei                                          Quale obiettivo vorrei    Cosa posso fare
            Che cosa ho                        abbiamo fatto     potuto fare
NOME                       potuto fare                                             conseguire con il          per poterlo
             fatto bene                         bene come       meglio come
                             meglio                                                prossimo lavoro            conseguire
                                                  gruppo          gruppo

Autovalutazione sull’esposizione di un contenuto
Ciascun alunno dopo aver esposto il lavoro svolto, compila la propria riga.
La stessa scheda può essere data a tutti gli alunni perché esprimano il proprio parere sulla
presentazione fatta dal compagno.
Alla fine il docente potrà invitare la classe ad assegnare un voto al compagno, discutendo
insieme le motivazioni.
     NOMI          Durante l’esposizione ho fatto bene         Durante l’esposizione avrei potuto fare meglio
Scheda per
l’autovalutazione
del gruppo
esempio di diario di bordo

Diario di bordo del Gruppo______________________
Alunni_______________________________________________________________

incontro 1 del____________

Oggi abbiamo imparato:

Come abbiamo lavorato insieme:

Le nostre difficoltà:

Le idee brillanti:
I problemi del gruppo

      Il gruppo è percepito/vissuto come:

      - un campo di esperienza intermedia in cui è possibile
        “sperimentare” le relazioni in modo protetto

      - ma anche come territorio infìdo in cui ci si muove tra
        vincoli e possibilità.
Le possibili soluzioni

  Si possono ridurre i fattori critici progettando
  attentamente il setting mentale e organizzativo:
  • modalità di costruzione del gruppo
  • caratteristiche del compito
  • attenta organizzazione del percorso
  • uso dei ruoli per far condividere la leadership
  • modalità di valutazione
  • osservazione e comprensione dei processi
  • tutela del gruppo (valorizzazione risultati, interventi
    con domande euristiche).
Il focus su:

                              D. W. Johnson
   • Ruoli nel gruppo          R.T. Johnson

   • Strutture di lavoro        S. Kagan

   • Interazione tra gruppi       Jigsaw
D. W. Johnson
 R.T. Johnson

                                                       Sequenza graduale di
                                                      compiti per strutturare un
Gestionali                                              gruppo cooperativo
tono di voce
rumore
                Funzionali
turni
                spiegare
tempi
                registrare
                osservare                     Apprendimento
                incoraggiare la               ricapitolare
                partecipazione                                         Stimolo
                                              verificare la
                ricordare le istruzioni       comprensione             criticare
                fornire i suggerimenti        elencare le difficoltà   chiedere motivazioni
                attribuire i compiti
                aiutare chi è in difficoltà
Funzione dei ruoli

  Definiscono ciò che gli altri membri del gruppo si aspettano da uno
  studente e ciò che egli ha il diritto, a sua volta, di aspettarsi dai
  compagni, che hanno ruoli complementari.

  Hanno la funzione di:
  • distribuire la leadership diminuendo le possibilità di conflitto;
  • esercitare progressivamente all’assunzione di responsabilità.

      Il buon funzionamento collettivo
   dipende da come i ruoli assegnati e le
   relative abilità sociali sono esercitate
                  nel gruppo.
S. Kagan

Si basa sull’uso di strutture predefinite per organizzare l’interazione in
classe.

Ogni struttura può essere riempita di contenuti diversi.

Ogni struttura è finalizzata a risultati relativamente prevedibili sul
versante curricolare, cognitivo, linguistico e sociale.

                    Struttura + Contenuto = Attività

L’insieme di più attività permette di predisporre lezioni cooperative.
L’architettura delle strutture
 DEFINIZIONE                                   ESEMPIO

 Elemento                                      insegnante + spiega + classe
 attore + azione + (ricevente)

 base di conduzione della classe               alunno + pensa

 struttura                                     insegnante domanda
 insieme di elementi                           alunno pensa
                                               alunno scrive risposta
                                               alunno confronta risposta con compagno

 attività                                      Numbered heads
 struttura + contenuto                         su argomento disciplinare

 esperienza di apprendimento creata
 usando una struttura per erogare un
 contenuto

 lezione                                       lettura di un testo
 attività + attività + attività …              Numbered heads
                                               send a problem
 serie di attività per raggiungere una serie   riflessione collettiva
 di obiettivi di apprendimento
Esempi di strutture
   Numbered heads

   1. I componenti del gruppo si numerano da 1 a 4.

   2. L’insegnante pone una domanda e assegna un tempo per la
      risposta.

   3. Il gruppo elabora la risposta e si assicura che tutti la sappiano
      esporre.

   4. L’insegnante chiama un numero e gli studenti che lo
      possiedono alzano la mano per rispondere.

      Per abituare all’esposizione, alla discussione, alla verifica
       di contenuti, preparare compiti in classe e interrogazioni
Robert Slavin                         Jigsaw – mosaico a incastri

Gruppi eterogenei da 3 a 5 studenti, ad ogni membro viene assegnata una
parte del compito sulla quale si può preparare e confrontare nel gruppo
parallelo per poi tornare come “esperto” nel gruppo di appartenenza:
- specializzazione del compito
-   sviluppo di abilità
-   confronto tra pari
-   responsabilità

                  1       2       3                   1       2       3                   1       2       3

                      4       5                           4       5                           4       5

                                  1       2       3                       1       2       3                   1       1       1

                                      4       5                               4       5                           1       1
Bibliografia
  • Carletti A. e Varani A. (2005), Didattica costruttivista, Erickson, Trento
  • Carletti A. e Varani A. (2007), Ambienti di apprendimento e nuove tecnologie, Erickson, Trento
  • Colombo M. e Varani A. (2008), Costruttivismo e riflessività, Bergamo, Junior
  • Johnson D., Johnson R. e Holubec E. (1996), Apprendimento cooperativo in classe, Trento,
    Erickson.
  • Kagan S. (2000), L’apprendimento cooperativo: l’approccio strutturale, Roma, Edizioni Lavoro.
  • Lodrini T. (2002), Didattica costruttivista e ipermedia, F. Angeli, Milano
  • Nigris E. (2007), Esperienza e didattica, Carocci, Roma
  • Novak J. (2001), L’apprendimento significativo, Erickson, Trento
  • Varisco B.M. (2002), Costruttivismo socio-culturale, Carocci, Roma

  In rete
  • www.costruttivismoedidattica.it
  • www.aiems.eu/n1_parte2.pdf Varani A. e Carletti A. (2009), Educazione ed incertezza: una sfida necessaria,
    Riflessioni sistemiche n. 1, 154-162.
  • http://www.aiems.eu/archivio/files/riflessioni_sistemiche_completo.pdf
    von Glasersfeld Ernst (2010), Idee costruttiviste, Riflessioni sistemiche n.2, 179-181.

  •   http://www.oppi.it/categoria-biblioteca/sociocostruttivismo/
Puoi anche leggere