Prepararsi all'inserimento nel mondo del lavoro - Le opportunità dopo il diploma

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Prepararsi all'inserimento nel mondo del lavoro - Le opportunità dopo il diploma
Prepararsi all’inserimento nel
     mondo del lavoro
 Le opportunità dopo il diploma

      A cura di Donatella Allori – Associazione Orientamento in Rete
                    per ISIS Leonardo da Vinci, Firenze
  Progetto “FIxO - Formazione Innovazione x l’Occupazione” A.s. 2013 -14
Indice Generale
1 Lo scenario: la complessità della scelta, come affrontarla.................................................5
       1.1.1 Vademecum per neodiplomati..............................................................................7
2 Le opportunità formative dopo il diploma............................................................................8
   2.1 Formazione professionale post diploma......................................................................8
   2.2 Istruzione Tecnico Superiore (ITS)............................................................................11
   2.3 L’ Università...............................................................................................................13
   2.4 Altra formazione di livello universitario .....................................................................16
       2.4.1 Scuole Superiori per Mediatori Linguistici..........................................................16
       2.4.2 Istituti Teologici e Facoltà Teologiche................................................................18
       2.4.3 Accademie Militari e formazione superiore........................................................18
   2.5 Il tirocinio. La regolamentazione nella Regione Toscana..........................................19
   2.6 Servizio Civile nazionale e regionale.........................................................................19
   2.7 Progetti di mobilità giovanile all’estero......................................................................20
3 La ricerca di lavoro............................................................................................................23
   3.1 Come affrontare la ricerca di lavoro..........................................................................23
       3.1.1 Titolo di studio – lavoro......................................................................................23
       3.1.2 Strategia “passiva” - strategia “attiva” nella ricerca di lavoro.............................24
       3.1.3 La richiesta di esperienza...................................................................................25
   3.2 Le agenzie per il lavoro pubbliche e private..............................................................25
   3.3 Passaparola e autocandidatura per la ricerca di lavoro............................................27
   3.4 Modelli di curriculum vitae e lettere di presentazione...............................................29
   3.5 Il colloquio di selezione..............................................................................................34
   3.6 Internet per la ricerca di lavoro..................................................................................35
       3.6.1 Offerte di lavoro on line......................................................................................35
       3.6.2 Siti di utilità generale..........................................................................................36
4 Progetto Garanzia Giovani................................................................................................37
5 Centri per l’Impiego e altri sportelli informativi..................................................................38
   5.1 Provincia di Firenze...................................................................................................38
       5.1.1 Firenze................................................................................................................38
       5.1.2 Borgo San Lorenzo............................................................................................38
       5.1.3 Figline Valdarno..................................................................................................39
       5.1.4 Pontassieve........................................................................................................39
       5.1.5 San Casciano Val di Pesa..................................................................................39
       5.1.6 Scandicci............................................................................................................40
5.1.7 Sesto Fiorentino.................................................................................................40
5.2 Unione dei Comuni Empolese-Valdelsa....................................................................41
   5.2.1 Empoli.................................................................................................................41
   5.2.2 Informagiovani e Servizio Territoriale per l’Impiego Fucecchio.........................41
   5.2.3 Castelfiorentino...................................................................................................41
5.3 Sportelli / centri giovani..............................................................................................41
   5.3.1 Informagiovani....................................................................................................41
   5.3.2 InfoPoint GiovaniSì.............................................................................................41
   5.3.3 Centri Giovani sui quartieri:................................................................................42
Presentazione

“Orientamento e placement” sono strumenti strategici per attuare e gestire la transizione
dei giovani tra la scuola, la formazione, il lavoro.

L' ISIS “Leonardo da Vinci” da sempre pone alla base delle proprie scelte educative
l'attivazione di pratiche orientative che favoriscano lo sviluppo dell'”apprendimento
permanente” in modo da far crescere gli allievi culturalmente e professionalmente e,
attraverso l'acquisizione della fiducia in se stessi, renderli protagonisti del loro futuro.

Questo obiettivo viene perseguito attraverso il sostegno dato agli studenti
nell'elaborazione di progetti formativi e/o professionali ed attuando collegamenti stabili con
le Istituzioni Locali, le Associazioni Imprenditoriali, le Agenzie per il Lavoro soprattutto
attraverso le possibilità offerte dalla metodologia dell'Alternanza Scuola/Lavoro.

Con la partecipazione della scuola al progetto FIxO del Ministero del Lavoro questo
obiettivo si è rafforzato poiché il progetto prevede di supportare le scuole nell’aggiornare
la ricerca delle informazioni sulle competenze trasversali e tecnico-professionali richieste
dal territorio.

La pubblicazione, sul sito del nostro Istituto, della guida“Prepararsi all'inserimento nel
mondo del lavoro. Le opportunità dopo il diploma” è principalmente rivolta agli allievi
diplomandi e neodiplomati e raccoglie una ricca tipologia di informazioni,così da costituire
un qualificato “primo livello” per iniziare a costruire un percorso “centrato” sulle proprie
aspettative e competenze.

Il dirigente scolastico

Giacomo D’Agostino
Associazione OIR – Orientamento in Rete

1 Lo scenario: la complessità della scelta, come affrontarla
Dopo il diploma di scuola superiore conviene proseguire gli studi oppure è meglio cercare
lavoro?

Se decido di proseguire gli studi quale corso di laurea conviene scegliere?

Se il percorso universitario mi sembra troppo impegnativo cos’altro posso scegliere?

Come fare per cercare un lavoro?

Sono le domande più ricorrenti che si pongono gli studenti che terminano la scuola
superiore. Oggi affrontare la transizione post diploma può apparire “complicato”, alla luce
di una maggiore complessità delle modalità di inserimento nel mercato del lavoro.

Ma la “complicazione” si riduce molto se parti con il piede giusto e cerchi di dare una meta
al tuo futuro ponendoti la domanda: che obiettivo voglio raggiungere e come lo posso
raggiungere?

La risposta richiede che tu conosca prima di tutto te stesso e il mondo che ti circonda con
le sue dinamiche e le sue regole, le opportunità che offre.

Schematizzando, perché tu possa affrontare in modo consapevole la scelta, è necessario:

   •   Conoscere in generale tutte le opportunità che hai a disposizione dopo il diploma.

   •   Conoscere cosa puoi scegliere tenendo conto del tuo percorso formativo, ma anche
       delle tue capacità, inclinazioni, attitudini e interessi (che puoi aver scoperto non
       coincidere completamente con il tuo percorso formativo..).

   •   Conoscere che cosa puoi scegliere considerando quello che può esserti realmente
       offerto (vale a dire l’offerta formativa e di lavoro).

   •   Conoscere quali sono i tuoi margini di manovra, a partire dalla concreta situazione
       in cui ti trovi (famiglia, condizioni economiche, residenza …).

Inoltre devi conoscere cosa sta accadendo nel mercato del lavoro e nella realtà in cui stai
vivendo. In Italia e in Europa sta crescendo la partecipazione dei giovani al mercato del
lavoro, cioè la quota di quanti lavorano o sono in cerca/vorrebbero un’occupazione. Gli
standard di preparazione richiesti per accedere al lavoro si stanno alzando e studiare

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rende: se guardiamo il tasso di disoccupazione, per quanto oggi assai allarmante
soprattutto per i giovani, vediamo che questo diminuisce all’aumentare del titolo di studio.

Non è difficile comprendere questo andamento: nei paesi avanzati dell’Occidente si è
passati dall’industrialismo alla società post industriale e una delle caratteristiche salienti di
questa nuova organizzazione sociale è il ruolo cruciale che vanno assumendo i processi di
apprendimento come strumento di crescita dello sviluppo personale e dell’occupabilità
(cioè della possibilità di trovare e mantenere un lavoro).

Ciò non significa che tutti devono frequentare l’università (non è la strada più opportuna
per tanti ruoli professionali) ma che tutti devono prevedere momenti ricorrenti di
formazione (formale e informale) durante tutto l’arco della propria vita. La scuola ti ha dato
le basi per essere soggetto attivo nella società della conoscenza: ora sta a te scegliere, a
seconda dell’obiettivo che vuoi raggiungere, come alimentare l’acquisizione di competenze
necessarie per svolgere una data professione.

Nei capitoli che seguono cerchiamo di fornire le informazioni essenziali affinché tu possa
acquisire gli elementi per impostare una scelta. Sappiamo che la guida non potrà in ogni
caso rispondere a tutte le domande che ti verranno in testa: per approfondire alcuni aspetti
non sufficientemente trattati dovrai rivolgerti, a seconda delle necessità, allo sportello di
orientamento della tua scuola o ai Centri per l’Impiego, alle università o alle agenzie
formative.

Abbiamo già accennato alla necessità che la scelta parta da te, da ciò che vorrai
diventare, da ciò che ti senti in grado di sostenere; dovresti sforzarti di definire un obiettivo
provando a rispondere a queste domande:

   •   Qual è la spendibilità sul mercato del lavoro delle cose che so fare e del mio titolo di
       studio?

   •   Che voglia ho di continuare a studiare e qual è il grado di successo che ho
       conseguito finora negli studi?

   •   I risultati migliori si ottengono nelle aree professionali di interesse. In quali settori
       vorrei lavorare?

   •   Quali attività mi sento più portato a fare?

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Una delle difficoltà che possono incontrare le persone appena diplomate nello scegliere un
obiettivo è la scarsa conoscenza del mondo delle professioni. Se si conoscono poche
professioni la nostra ricerca di lavoro e le nostre scelte di formazione saranno limitate. In
questi casi sono molto utili i repertori professionali, guide che presentano aree e profili
professionali, che oggi trovi sempre più facilmente in internet. Qui segnaliamo il repertorio
messo a punto da ISFOL che puoi consultare digitando l’indirizzo.

Ricordati: per condividere alcuni dubbi e avere un sostegno al tuo processo decisionale
puoi utilizzare lo sportello di orientamento della tua scuola i servizi di orientamento
disponibili, gratuitamente, sui Centri per l’Impiego.

In chiusura di questa prima parte ti proponiamo un breve vademecum, alcune regole che
possono aiutarti a dare ordine al tuo processo decisionale e a fare, ti auguriamo, scelte di
successo.

                                  1.1.1 Vademecum per neodiplomati
    •   Evita di compiere scelte dettate dal caso: parti da una riflessione sui tuoi interessi, aspirazioni,
        abilità e definisci un tuo progetto professionale (può prevedere continuare a studiare o attivare da
        subito una ricerca di lavoro in un certo settore o prevedere un po’ di formazione).
    •   Scegli di fare qualcosa che ti piace e cerca di farla molto bene.
    •   Se decidi di continuare a studiare dopo il diploma: raccogli informazioni sui corsi di laurea ma
        anche sulle altre opportunità formative possibili.
    •   Qualsiasi strada tu scelga, cura le lingue e l’uso del computer; approfitta delle varie opportunità di
        mobilità giovanile per passare un po’ di tempo all’estero.
    •   Amplia la conoscenza del mondo delle professioni consultando guide, materiali sulle aree
        professionali e cerca strategie di avvicinamento al mondo del lavoro anche mentre stai studiando
    •   Se scegli di cercare lavoro: informati su come attivare al meglio la ricerca, per evitare errori che
        possono demoralizzare
    •   Valuta opportunità di stage o tirocini per acquisire quell'esperienza che spesso viene richiesta
        quando ti presenti per un posto di lavoro
    •   Frequenta i Centri per l’Impiego e gli sportelli di orientamento: troverai operatori disponibili a
        sostenerti nella definizione delle tue scelte e a consigliarti progetti specifici rivolti ai giovani

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2 Le opportunità formative dopo il diploma
2.1 Formazione professionale post diploma
Tra le opportunità che puoi prendere in considerazione per integrare le tue conoscenze
scolastiche, o per acquisire nuove conoscenze e competenze in ambiti diversi rispetto al
tuo indirizzo di studio, vi sono i corsi di formazione professionale.

La formazione professionale post diploma è finalizzata a facilitare l’inserimento al lavoro e
prevede una preparazione di tipo operativo raggiunta anche attraverso momenti
significativi di stage in azienda.

E’ programmata a livello territoriale per rispondere ai fabbisogni formativi del sistema
produttivo ed economico. Rappresenta per questo uno dei principali strumenti per lo
sviluppo delle politiche attive del lavoro. Rilascia certificazioni ci competenze e/o qualifiche
professionali valide per inserirsi nel mondo del lavoro.

I corsi di formazione professionale coprono quasi tutti i settori del sistema produttivo
(artigianato artistico, amministrazione, informatica e nuove tecnologie, turismo, cultura,
elettrotecnica, servizi alla persona, moda, edilizia, sociale, ecc.).

Per farti capire, citiamo alcuni corsi post diploma svolti in Provincia di Firenze e
nell’Unione dei Comuni del Circondario Empolese-Valdelsa nel 2013:

Tecnico del disegno di prodotti industriali attraverso l’utilizzo di tecnologie informatiche
Tecnico delle attività di analisi e monitoraggio di sistemi di gestione ambientale e del territorio
Tecnico qualificato della produzione abbigliamento/calzaturiero/pelletteria
Tecnico gestione del cliente e promozione struttura ricettiva
Tecnico dell’ideazione , progettazione, modellazione di manufatti orafi
Tecnico della Progettazione ed Elaborazione di Sistemi di Risparmio Energetico
Tecnico della realizzazione di elaborati grafici attraverso l’uso di strumenti informatici e programmi CAD
Tecnico della ripresa e del montaggio per la realizzazione di programmi video
Tecnico di elaborazione del materiale editoriale – stampa e multimedia
Tecnico della progettazione di mobili e complementi di arredamento

La gran parte dei corsi di formazione viene finanziata con il Fondo Sociale Europeo (FSE,
sigla che ricorre spesso nelle schede informative dei corsi) che costituisce uno degli
elementi fondamentali della politica economica e sociale dell’Unione Europea.

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I corsi finanziati hanno costo zero per i partecipanti ma prevedono sempre un numero
chiuso (mediamente 15 partecipanti) e quindi una selezione.

Esistono dei requisiti di accesso che devi conoscere e valutare leggendo l’informativa che
pubblicizza il corso. In genere, per i corsi finanziati vi sono requisiti precisi: se sono corsi
post diploma, il titolo è necessario ma potrebbe non essere sufficiente.

Assieme al titolo può essere richiesto lo stato di inoccupazione o disoccupazione (e allora
devi essere iscritto al Centro per l’Impiego e aver fatto la dichiarazione di immediata
disponibilità alla formazione e al lavoro- D.Lgs 181/00 e seguente 297/02).

Oltre ai corsi gratuiti puoi trovare anche tanti corsi privati a pagamento, spesso in settori
non coperti dall’offerta pubblica o dove l’offerta pubblica è insufficiente rispetto alla
domanda. Alcuni di questi corsi sono molto buoni, altri meno buoni, altri ancora possono
essere vere e proprie fregature.

Considera che le amministrazioni pubbliche possono avere dei finanziamenti (voucher) da
erogare a coloro che intendono frequentare corsi a pagamento per migliorare le proprie
possibilità di inserimento lavorativo (per informazioni rivolgiti ai Centri per l’Impiego)

Prima di iscriverti e pagare un corso è opportuno che tu verifichi:

   •   Se prevede al termine una certificazione di competenze o il conseguimento di una
       qualifica riconosciuta.

   •   Se prevede uno stage e se sono già state individuate le aziende ospitanti.

   •   Se il corpo docente è composto da professionalità del settore.

   •   Che tipo di requisiti di accesso richiede: se per un corso di animatore turistico non
       viene richiesta la buona conoscenza di almeno una lingua straniera c’è da
       insospettirsi.

   •   Il rapporto ore di lezione costo: ci sono corsi posizionati sui fine settimana che
       durano 5-6 mesi per un totale di ore però ridicolo rispetto al costo!

Se, nonostante questi suggerimenti mantieni delle perplessità, rivolgiti ai Centri per
l’Impiego: personale esperto può aiutarti ad avere informazioni corrette.

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Sempre all’interno della formazione professionale finanziata vi sono i corsi IFTS –
Istruzione e Formazione Tecnico Superiore.

Sono stati istituiti dall’art.69 della Legge 144/99 con la finalità di costruire un nuovo canale
per la specializzazione tecnica superiore dei giovani e degli adulti, occupati e non
occupati, e hanno tre obiettivi generali:

   •   Accelerare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro

   •   Riqualificare chi è già in possesso di un’esperienza lavorativa.

   •   Articolare e potenziare il sistema di formazione professionale superiore (oltre
       all’università), secondo gli indirizzi dell’Unione Europea, in modo da sviluppare un
       canale parallelo e in raccordo con percorsi universitari.

I corsi IFTS si basano sull’integrazione tra università, scuole superiori, agenzie formative e
aziende che congiuntamente partecipano alla progettazione e organizzazione dei corsi.

I corsi sono programmati, secondo standard nazionali, da ciascuna Regione, sulla base di
fabbisogni di professionalità espresse dalle imprese locali. Sono le Regioni che, dopo un
esame finale, sono incaricate di rilasciare un certificato di specializzazione valido su tutto il
territorio nazionale e anche in Europa.

I corsi IFTS hanno una durata variabile da 800 a 1000 ore, sono strutturati per moduli e
UFC (Unità Formative Capitalizzabili), il che consente ai partecipanti eventuali entrate ed
uscite personalizzate durante il percorso, sulla base delle competenze possedute e/o delle
esigenze formative.

Nella tabella alcuni corsi IFTS del 2012-13 sul territorio provinciale e dell’Unione dei
Comuni del Circondario Empolese Valdelsa.

Tecnico superiore sistema qualità del prodotto e del processo
Tecnico superiore per la conduzione di cantiere
Tecnico superiore per i sistemi e le tecnologie informatiche
Tecnico superiore per il monitoraggio e la gestione del territorio e dell’ambiente
Tecnico superiore commerciale, per il marketing e per l’organizzazione delle vendite

Una possibilità di formazione gratuita alla quale puoi accedere con semplicità è quella
promossa dal Progetto TRIO, progetto di Teleformazione finanziato dalla Regione

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Toscana tramite il Fondo Sociale Europeo. Obiettivo del progetto è quello di fornire a
numerose categorie di destinatari (occupati, disoccupati, studenti, imprese, agenzie
formative, scuole) occasioni di formazione e di acquisizione di competenze professionali.

Utilizzando il proprio computer con collegamento internet, o utilizzando i computer di un
polo di teleformazione, hai la possibilità di seguire corsi di informatica, di lingua, di
marketing, in materia di ambiente e sicurezza, di comunicazione e tanti altri.

Per maggiori informazioni visita il sito dedicato.

2.2 Istruzione Tecnico Superiore (ITS)
Sempre tra la formazione post diploma si è aggiunta in questi ultimi due anni l’offerta
formativa degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) scuole ad alta specializzazione tecnologica
che formano tecnici nelle aree tecnologiche ritenute strategiche per il Paese.

Gli ITS costituiscono il segmento di formazione terziaria non universitaria, si costituiscono
secondo la forma della Fondazione a cui partecipano scuole, enti di formazione, imprese,
università, centri di ricerca e enti locali.

La caratteristica più rilevante di questi corsi è la partecipazione attiva delle aziende nella
progettazione didattica, nella docenza e nell’accoglienza dei corsisti per periodi prolungati
di stage. Questo garantisce una forte corrispondenza fra le competenze previste nei
percorsi formativi e quelle espresse dal mercato del lavoro e favorisce un efficace
inserimento lavorativo a livello nazionale.

In tutta Italia sono nati (a maggio 2014) 63 ITS.

In Toscana sono nati gli ITS Energia e Ambiente a Colle v/Elsa (SI), Sistema moda a
Scandicci FI, Meccanica-meccatronica a Rosignano Solvay (LI) e sede operativa a Firenze
presso la Scuola Superiore di tecnologie Industriali.

Le nuove scuole speciali di tecnologia hanno una durata di quattro semestri (2 anni) per
un totale di 1800/2000 ore e al termine rilasciano il diploma di tecnico superiore che fa
riferimento al Quadro Europeo delle Qualifiche per l’apprendimento permanente (livello 5
E.Q.F.).

I percorsi ITS sono a numero chiuso, per partecipare è necessario fare domanda entro la
scadenza dell’avviso pubblicato dalla Fondazione che lo attiva. Ai fini dell’accesso ai

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percorsi, gli studenti devono possedere, oltre a competenze di base tecniche, tecnologiche
e di lingua inglese, anche le competenze essenziali per apprendere in contesti applicativi
in quanto i percorsi ITS si sviluppano nei laboratori e nel corso dei tirocini, realizzati anche
all’estero.

L’IIS Leonardo da Vinci di Firenze fa parte della Fondazione ITS PRIME per le nuove
tecnologie per il made in Italy sistema meccanica e promuove la partecipazione dei propri
diplomati a questa specializzazione. Il Tecnico superiore opera sulla progettazione e
sull’industrializzazione di processi/prodotti meccanici, dalle basi economiche e normative a
tutti gli aspetti del design, fino all’utilizzo dei software di rappresentazione e simulazione.
Coniuga diverse tecnologie, quali la meccanica e l’elettronica, e agisce nelle attività di
costruzione, testing, documentazione di processi/impianti automatici. Rappresenta una
coerente specializzazione con i diversi diplomi rilasciati dall’Istituto.

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2.3 L’ Università
Nell’ultimo decennio, una serie di Leggi e Decreti hanno riformato l’Università italiana,
avvicinandola al modello proposto dalla maggior parte degli altri paesi europei.

Gli obiettivi che queste riforme hanno voluto perseguire sono stati:

   •   Dare più autonomia ai singoli atenei, in modo da renderli più moderni negli
       insegnamenti e nelle strutture, renderli più competitivi e con una maggiore offerta
       formativa a disposizione degli studenti

   •   Prevedere una formazione più flessibile, articolata su due livelli di laurea, in modo
       da ridurre gli abbandoni e prevedere un’entrata anticipata nel mercato del lavoro

   •   Avvicinare l’università al mondo del lavoro anche attraverso una formazione
       “professionalizzante” più spendibile nel lavoro.

Con la Legge 240/2010 - Norme in materia di organizzazione delle Università, si sono
introdotti ulteriori cambiamenti relativamente al modello che ha funzionato fino ad oggi:
dall'a. a. 2012-2013 gli Atenei si sono organizzati in "Dipartimenti" e “Scuole” (con le
funzioni didattiche prima ricoperta dalle Facoltà).

Si sono previsti coordinamenti/accorpamenti di Atenei per razionalizzare l’offerta formativa
e offrire maggiori e migliori servizi agli studenti.

Riguardo ai corsi di laurea si è avuta una riduzione dei corsi triennali, con la soppressione
di quelli ritenuti poco spendibili nel mercato del lavoro.

In generale, comunque, resta l’impianto originato dalla riforma di inizio anni Duemila che
prevede:

Laurea o laurea di primo livello (L). Per il conseguimento della laurea sono previsti tre
anni di studio equivalenti a 180 Crediti Formativi Universitari (CFU, vedi più avanti). Per il
conseguimento di una laurea di qualunque tipo è obbligatorio lo studio di almeno una
lingua straniera.

Laurea magistrale o di secondo livello (LM). Presuppone il possesso della laurea
triennale e prevede ulteriori due anni di studio equivalenti a 120 CFU.

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Lauree magistrali a ciclo unico. I corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e
protesi dentaria, Veterinaria, CTF - Chimiche e Tecnologie Farmaceutiche, Farmacia,
Architettura UE, Scienze della formazione primaria, Giurisprudenza sono a ciclo unico di 6
e 5 anni.

Master di primo livello e Master di secondo livello. I master sono “Corsi di
perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente” che dovrebbero
“professionalizzare” e facilitare l’inserimento al lavoro in quanto organizzati in
collaborazione con imprese, enti , organizzazioni del privato sociale.

Ai primi si accede con la laurea triennale e danno diritto a 60 crediti (per il master annuale)
spendibili per conseguire la laurea specialistica. Quelli di secondo livello sono riservati a
chi ha una laurea specialistica, assegnano anch’essi dei crediti formativi spendibili
eventualmente per conseguire altre lauree.

Diplomi di specializzazione (DS) e Dottorati di Ricerca (DR). I primi specializzano e
possono essere richiesti per svolgere determinate professioni (ad esempio per conseguire
l’abilitazione alle professioni legali e per le specialità mediche). Possono durare da due a
cinque anni, vi si accede attraverso un esame di ammissione. I dottorati di ricerca hanno
l’obiettivo di fornire al laureato di secondo livello le competenze necessarie per esercitare
nelle università ma anche negli enti pubblici e privati, attività di ricerca scientifica. Durano
almeno tre anni e vi si accede con un concorso per titoli e esami.

Parallelo al percorso universitario esiste il sistema dell’Alta Formazione Artistica e
Musicale, (AFAM) che raccoglie le Accademie di Belle Arti, Accademia nazionale di
danza, Accademia nazionale di Arte drammatica, i Conservatori, gli ISIA Istituti Superiori
per le Industrie Artistiche. Questi istituti rilasciano titoli artistici e musicali equipollenti ai
titoli di studio universitari, sono organizzati con la formula tre anni + due anni e hanno
rinnovato la loro offerta formativa con un’attenzione a corsi che possono trovare un
riscontro nel mercato del lavoro.

Per prendere visione dell’offerta formativa delle varie Università italiane puoi utilizzare
internet. Il sito di Universitaly è il portale che il Ministero dell’Istruzione e dell’Università ha
realizzato per presentare tutta l’offerta formativa post diploma a disposizione, sia
Universitaria, sia dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM) sia degli Istituti Tecnici
Superiori (ITS).

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Se vuoi guardare l’offerta formativa di un preciso Ateneo puoi digitare l’indirizzo l’indirizzo
www.uni + la sigla della provincia + .it. Ad esempio per l'ateneo di Firenze avrai
www.unifi.it, per pisa avrai www.unipi.it, ecc.

Dal sito generale hai modo di accedere alle pagine web dei dipartimenti (es.
www.economia.unifi.it, www.med.unifi.it, ecc) e da lì alle pagine web dei singoli corsi di
laurea.

Alcune informazioni per chi si avvicina alla scelta di un corso di laurea:

Classi di laurea. Gli Atenei hanno una certa autonomia nel definire la propria offerta
formativa ma il legislatore ha stabilito alcuni obiettivi e criteri generali ai quali devono
rispondere i corsi attivati. Infatti i corsi di laurea che sono organizzati devono riferirsi a una
delle classi di laurea fissate dal Ministero per tutto il territorio nazionale.

In pratica, le classi di laurea sono contenitori che riuniscono vari corsi che, anche se
denominati in modo diverso, rispondono a caratteristiche e obiettivi formativi comuni e per
questo rilasciano un titolo di studio che ha lo stesso valore. Il numero che trovi indicato
accanto al titolo del corso di laurea rappresenta la classe di riferimento

Crediti formativi universitari (CFU). I crediti formativi universitari misurano il carico di
lavoro di uno studente per la preparazione di un dato esame o prova di verifica. Sono altro
rispetto alla valutazione di profitto che si misura in trentesimi e che influenzerà il punteggio
di laurea.

Ad un credito corrispondono, convenzionalmente, 25 ore di “lavoro” dello studente,
comprensivo di lezioni, seminari esercitazioni e studio individuale. Un insegnamento (con
esame da sostenere) che prevede 12 CFU è più impegnativo, in termini di ore di lezione e
di studio, di un insegnamento che prevede 6 CFU. La quantità media di lavoro svolto in un
anno da uno studente è fissata il 60 CFU.

I crediti corrispondenti a ciascun insegnamento sono acquisiti con il superamento del
tradizionale esame o di altra forma di verifica di profitto, indipendentemente dalla
valutazione riportata (dai 18/30 ai 30/30)

Test di autovalutazione e test per corsi ad accesso programmato. La riforma ha
previsto che le facoltà attivino prove per verificare la preparazione iniziale degli iscritti. I
test di autovalutazione, obbligatori ma non selettivi, richiedono che tu partecipi ad una

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verifica (di solito test a risposta multipla) che ha come finalità quella di fornirti elementi di
riflessione sul livello di conoscenze necessarie per affrontare bene la partenza del corso di
studi. Se la verifica non va bene puoi in ogni caso iscriverti al corso: sarai chiamato a
“recuperare” eventuali “debiti” durante il primo semestre, comunque prima di poter
sostenere gli esami del piano di studi.

Alcune facoltà, per acquisire in tempi rapidi le conoscenze ritenute necessarie, offrono agli
studenti appositi corsi (“corsi zero” o “corsi di preparazione”), prima dell’inizio ufficiale delle
lezioni.

Se scegli un corso di laurea a numero programmato la tua iscrizione è invece subordinata
al superamento della prova di selezione. E’ importante però che tu conosca la differenza
tra i corsi per i quali è prevista una programmazione a livello nazionale e i corsi che hanno
una programmazione a livello di ateneo.

Se vorrai iscriverti a Medicina, Veterinaria, Odontoiatria, Farmacia, Chimica e Tecnologie
Farmaceutiche (CFT), ai corsi di laurea del sanitario, a Scienze della Formazione primaria,
ad Architettura ciclo unico, dovrai superare ovunque (cioè in qualsiasi facoltà d’Italia) un
test d’ammissione; per questi corsi i test a risposta multipla sono approntati direttamente
dal Ministero: è utile che tu prenda visione e tu provi ad esercitarti sulle prove proposte
negli anni passati (le puoi scaricare da internet).

Se il corso di laurea che scegli ha un numero programmato a livello di Ateneo puoi
considerare la possibilità, se non dovesse andar bene la selezione, di pensare ad
un’iscrizione presso una sede dove quel corso è previsto ad accesso libero. Ricordati:
l’Ateneo potrebbe decidere per il prossimo anno accademico di passare, per un dato corso
di laurea, da un accesso libero ad un numero programmato ed allora è importante che tu
sia informato controllando sulle pagine web delle Università

2.4 Altra formazione di livello universitario
2.4.1 Scuole Superiori per Mediatori Linguistici
Sono le vecchie Scuole superiori per interpreti e traduttori, oggi regolate da un decreto
ministeriale del 2002. Hanno attivi corsi di laurea afferenti alla classe di laurea Scienze
della mediazione linguistica e rilasciano titoli equipollenti ai diploma di laurea triennale e
180 CFU spendibili nelle classi di laurea specialistica.

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Sono previsti requisiti minimi per l’accesso accertati attraverso prove di ingresso. Per
informazioni è necessario contattare le singole scuole. Questo è l’elenco di quelle
riconosciute dal Ministero.

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2.4.2 Istituti Teologici e Facoltà Teologiche
Accanto a Università statali, Università libere e agli Istituti superiori universitari esistono
anche Università Ecclesiastiche e Facoltà teologiche.

Nelle Università ecclesiastiche, spesso chiamate Università pontificie, esistono diverse
facoltà: teologia, filosofia, diritto canonico, scienze bibliche, scienze orientali, missiologia,
archeologia cristiana, scienze sociali. Le Facoltà teologiche insegnano teologia e sono
paragonabili agli Istituti superiori universitari. Sono state da poco aperte anche ai laici. Per
informazioni puoi consultare questo sito o rivolgersi agli uffici catechistici della tua diocesi,
presso le rispettive Curie.

2.4.3 Accademie Militari e formazione superiore
Le Forze Armate comprendono Esercito, Aeronautica, Marina e Carabinieri. A queste
possiamo accostare la Guardia di Finanza che è in ogni caso parte integrante delle forze
militari di difesa.

Le Forze Armate offrono numerose possibilità formative ai giovani neodiplomati; da
ricordare che con la Legge 380/99 è stato introdotto anche il reclutamento femminile.

Le forze militari formano la maggior parte dei propri marescialli con corsi biennali presso le
scuole sottufficiali. L’accesso a tali scuole avviene attraverso un concorso il cui bando
viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Le Accademie Militari sono invece istituti di formazione superiore e rilasciano, al termine
degli studi, una laurea in una delle discipline previste dalle singole accademie. Vi si
accede attraverso concorsi che si sviluppano attraverso complesse selezioni mirate ad
accertare conoscenze culturali nonché l’idoneità psico-fisica e caratteriale.

Riportiamo di seguito le Accademie militari italiane collegate ai relativi siti web, all’interno
dei quali puoi trovare le informazioni dettagliate relative alle modalità di reclutamento.

Accademia aeronautica di Pozzuoli.

Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo.

Accademia Militare Navale di Livorno.

Accademia Militare di Modena.

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2.5 Il tirocinio. La regolamentazione nella Regione Toscana
Il tirocinio è uno strumento di formazione e orientamento a disposizione di giovani che si
affacciano al mercato del lavoro. Consiste nella possibilità di effettuare un periodo di
formazione in azienda (da 1 mese a massimo sei mesi) per acquisire esperienza, mettere
in pratica saperi e conoscenze acquisite con percorsi scolastici.

La Regione Toscana ha approvato nel 2012 la Legge n.3/12 in materia di tirocini, per
regolare la materia, fare in modo che il tirocinio sia effettivamente un’opportunità reale di
apprendimento e di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.

Con questa legge la Regione intende tutelare il tirocinio non curricolare quale esperienza
formativa, orientativa o professionalizzante, non costituente rapporto di lavoro, realizzata
presso soggetti pubblici e privati. La legge rende obbligatoria la retribuzione di almeno 500
euro mensili lordi con la possibilità da parte del soggetto ospitante, sia pubblico che
privato, di richiedere un rimborso di 300 euro da parte della Regione se il tirocinio è
attivato con un giovane tra i 18 e i 30 anni di età. Per le categorie svantaggiate la
retribuzione di 500 euro mensili lordi è totalmente a carico della Regione.

Per informazioni sui tirocini e altre azioni del Progetto GiovaniSì puoi consultare il sito,
rivolgerti agli InfoPoint GiovaniSì e ai Centri per l’Impiego.

2.6 Servizio Civile nazionale e regionale
Il Servizio Civile Nazionale, istituito con la legge 6 marzo 2001 n° 64, dal 1° gennaio 2005
si svolge su base esclusivamente volontaria. Offre la possibilità a giovani dai 18 ai 30 anni
di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico per la comunità.

Per rispondere alla forte riduzione del fondo per il Servizio Civile nazionale, la Regione
Toscana ha previsto risorse che vanno a finanziare progetti di servizio civile regionale,
prevedendo l’attivazione di circa 3000 progetti l’anno.

Il servizio civile ha una forte valenza educativa e formativa, è un’importante occasione di
crescita personale e un’opportunità di educazione alla cittadinanza attiva. Chi sceglie di
impegnarsi per dodici mesi nel Servizio civile volontario, sceglie di aggiungere
un'esperienza qualificante al proprio bagaglio di conoscenze, spendibile nel corso della
vita lavorativa. Il servizio civile è retribuito (circa 430 euro mensili) e prevede un impegno
di circa 28 – 30 ore settimanali; i progetti sono riconducibili ai settori: assistenza,

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protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione
culturale, servizio civile all'estero.

Per partecipare è necessario fare domanda quando escono i bandi (normalmente maggio
– giugno e settembre - ottobre).

Per informazioni è utile visionare il sito ufficiale e per il servizio civile regionale il sito
GiovaniSì. Informazioni su progetti di servizio civile anche presso gli sportelli
Informagiovani e presso i Centri per l’Impiego del territorio.

2.7 Progetti di mobilità giovanile all’estero
Migliaia di giovani partecipano ogni anno a programmi di scambio educativi, formativi,
linguistici all’interno dell’Unione Europea e più in generale nel mondo.

A molti ragazzi e ragazze viene in mente di andare a studiare, a fare un tirocinio o a
lavorare all’estero. Se l’idea passa per la testa, probabilmente nascono anche mille
indecisioni che possono indurre a non farne di niente. Eppure i vantaggi di un periodo di
studio/formazione/lavoro trascorso all’estero sono innumerevoli: un ambiente nuovo che
può aprire nuovi orizzonti personali; il contatto quotidiano con un’altra cultura; la pratica di
una lingua straniera; l’opportunità di entrare in contatto con persone di diversa estrazione
e cultura scambiando idee ed esperienze.

Un periodo di studio o di lavoro all’estero oggi dà spessore ad un CV, rendendolo più
interessante per l’eventuale datore di lavoro: studi svolti a livello europeo confermano che i
giovani che hanno svolto una parte della loro formazione fuori dal paese di origine
riescono a trovare lavoro più rapidamente.

Le opportunità per “partire” sono molte, è necessario conoscerle e scegliere quella giusta
in relazione ai propri obiettivi e alle proprie disponibilità. Cosa ci si aspetta da un soggiorno
all’estero? Cosa si vuole acquisire in termini di conoscenze e competenze? Quanto tempo
si vuole investire? Sono domande che è necessario porsi per trovare la soluzione che fa al
caso proprio.

Si può decidere di partire per migliorare la propria formazione linguistica, decidere di
partire per “cambiare aria”, perché quell’ esperienza all’estero dà una marcia in più al
progetto professionale, o ancora, perché non si hanno le idee chiare su ciò che vorremmo

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fare nel futuro e un’esperienza lontano da casa potrebbe essere di aiuto per definire
interessi e aspirazioni.

Come sono vari i motivi che inducono a partire, altrettanto varie possono essere le
opportunità da considerare... dai campi di lavoro estivi al soggiorno alla pari presso
una famiglia, da uno stage presso un ente/istituzione/azienda all’ estero, alla ricerca di
un lavoro stagionale (aiuto cameriere, sorvegliante in un campeggio, magazziniere nel
supermercato, ecc...) alla partecipazione ad uno scambio tra giovani finalizzato ad una
maggiore conoscenza di realtà e culture diverse.

Ciascuna di queste opportunità risponde ad aspettative diverse e richiede requisiti diversi.

Chi pensa ad un lavoretto all’estero probabilmente cerca un modo per migliorare la lingua
“stando in situazione” senza gravare troppo sulle spalle della famiglia. Deve mettere in
conto adattamento, capacità a sostenere lavori anche faticosi, poter contare su una riserva
di denaro che possa consentire di sopravvivere almeno qualche settimana.

Chi pensa a candidarsi come volontario presso un’organizzazione no profit all’estero
probabilmente è motivato ad offrire tempo e risorse a vantaggio di situazioni e progetti che
favoriscono persone e comunità distanti dal proprio territorio. Deve saper comunicare
almeno ad un livello base nella lingua del paese ospitante o in inglese, avere capacità di
integrazione con le persone, disponibilità a condividere lo spirito dell’associazione
promotrice.

Chi, una volta iscritto ad un corso universitario (o di alta formazione artistica e musicale)
pensa a candidarsi ad un programma Erasmus probabilmente aspira ad un curriculum
universitario al passo con i tempi e più spendibile nel mercato del lavoro. Deve conoscere
discretamente la lingua del paese per il quale richiede la borsa e magari essere in regola
con gli esami previsti dal corso di laurea.

Più semplicemente si può aspirare a qualche settimana all’estero per conoscere coetanei
di altri paesi o culture, oppure desiderare una vacanza – studio che possa divertire e far
migliorare una lingua studiata a scuola.

Qualsiasi sia la situazione che si vuol prendere in considerazione è possibile contare sul
fatto che un’esperienza all’estero può dimostrarsi utile e aprire nuovi orizzonti personali.

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D’altra parte è necessario riflettere su possibili difficoltà o problemi che possono sorgere
quando si vive fuori dal proprio ambiente abituale: dalla nostalgia di casa e degli amici,
all’adattamento a ritmi, alimentazione, temperature diverse da quelle alle quali sei
abituato... Per questo ogni soggiorno all’estero va preparato attentamente, riflettendo sulle
motivazioni e gli obiettivi che si vuole raggiungere e raccogliendo puntuali informazioni
sulle soluzioni a disposizione.

Per la raccolta di informazioni puoi consultare alcuni siti dedicati (per esempio: Portale
europeo per i giovani; Eurocultura; Eurodesk) o rivolgerti a sportelli come Eurodesk presso
l’Informagiovani di Firenze e Sportello Europa presso il Centro per l’Impiego di Empoli.

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3 La ricerca di lavoro
3.1 Come affrontare la ricerca di lavoro
E’ importante tu comprenda come funziona il mercato del lavoro e quali sono i fattori che
influenzano la possibilità di trovare un’occupazione.

In linea generale possiamo dire:

   •   è praticamente scomparso l’automatismo titolo di studio –lavoro

   •   difficile pensare di ottenere un lavoro se adotti una strategia “passiva”, di attesa

   •   per attivare bene la ricerca è necessario che tu conosca i canali attraverso i quali
       condurla e sappia utilizzare bene gli strumenti e le tecniche necessarie

   •   spesso nella ricerca di un lavoro puoi sentirti richiedere “esperienza”: è necessario
       capire come fare a rompere il circolo vizioso del “nessuno mi fa lavorare perché non
       ho esperienza, allora come faccio a fare esperienza?”

Proviamo ad analizzare questi diversi punti.

3.1.1 Titolo di studio – lavoro
E’ indubbio che a seconda del tipo di diploma che hai conseguito e di quanto hai imparato
nel tuo percorso scolastico le possibilità di un inserimento lavorativo sono più o meno alte.
Volendo fare un esempio, se hai acquisito un diploma di tecnico elettronico con una buona
valutazione (e soprattutto con buoni livelli di conoscenze) e in questo ambito vorresti
lavorare, è certamente più facile tu riesca a collocarti rispetto a chi ha acquisito un diploma
liceale, non professionalizzante.

In ogni caso, quando diciamo che è quasi scomparso l’automatismo titolo di studio lavoro
intendiamo dire che anche per la gran parte dei diplomi tecnici e professionalizzanti non
c’è da aspettarsi, come poteva accadere un tempo (più o meno lontano), che qualcuno ti
cerchi per offrirti un lavoro.

Se poi, terminata la scuola superiore, vorresti cercare un lavoro non legato al tuo titolo di
studio (l’indirizzo scelto non ti è piaciuto, le professioni legate a quello non ti interessano ,
hai un diploma liceale) è ancor più naturale che tu debba prevedere un “investimento”

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ulteriore per aspirare ad un lavoro. Ma stai tranquillo, le possibilità ci sono (vedi parte sulle
opportunità formative): quello che è importante è che tu abbia intanto acquisito il diploma!
E che tu definisca un obiettivo professionale.

3.1.2 Strategia “passiva” - strategia “attiva” nella ricerca di lavoro.
A meno di non affidarsi alla fortuna (che esiste) o alla raccomandazione (che esiste) - se
le hai buon per te! – la strategia “passiva” (aspettare che qualcuno ti offra un lavoro) è
probabile ti lasci mesi e mesi senza lavoro. Uno slogan, ripetuto fino alla noia, spiega che
cercare un lavoro è di per sé un lavoro, a sottolineare che, per come funziona oggi il
mercato del lavoro, è necessario darsi da fare, prepararsi, non improvvisare.

Adottare una strategia attiva nella ricerca di lavoro presuppone due tappe:

   •   Definire che cosa vorresti fare come lavoro (l’obiettivo/i professionale/i) partendo
       da una riflessione su cosa ti piacerebbe fare, sulle tue attitudini e capacità personali
       e professionali.

   •   Condurre in modo efficace la ricerca, conoscendo i canali attraverso i quali si
       intercettano le offerte, utilizzando gli strumenti e le tecniche più appropriate.

La prima tappa richiede uno sforzo di autoanalisi che molte ragazze e ragazzi riescono a
compiere da soli, confrontandosi con persone che hanno vicino e che li conoscono bene.

Altri possono aver bisogno di un sostegno e di un confronto con persone esperte in attività
di orientamento: presso i Centri per l’Impiego puoi richiedere un colloquio individuale di
orientamento o partecipare a seminari per la definizione dell’obiettivo professionale (tutti i
servizi sono gratuiti).

La seconda tappa richiede sapere come raccogliere le informazioni relative al mercato del
lavoro (locale o più esteso), sapere dove si trovano le offerte di lavoro, come fare per
intercettare quelle “visibili” e quelle “invisibili”, mettere a punto un buon curriculum,
preparare il colloquio di lavoro, ecc... Di seguito troverai alcune indicazioni su tutto questo,
ma tieni presente che puoi sempre ricorrere ai Centri per l’Impiego per approfondire le tue
conoscenze sulla ricerca di lavoro.

E’ importante che tu comprenda l’importanza di entrambe le tappe:

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cercare “genericamente lavoro” oggi dà pochi risultati, bisogna sapere prima che cosa si
cerca, per poi individuare come e dove cercare.

3.1.3 La richiesta di esperienza
Cominciando ad attivare la ricerca di lavoro, leggendo le offerte o anche proponendosi
direttamente alle aziende, è facile imbattersi in una richiesta che ad un giovane diplomato
(stessa cosa capita al giovane neo laureato) può apparire insormontabile: la richiesta di
esperienza lavorativa nel ruolo e/o nel settore.

Le conoscenze acquisite durante il percorso scolastico sono certamente ritenute
necessarie ma sempre più spesso non sufficienti: le aziende mostrano un interesse forte
per persone giovani che abbiano acquisito anche un po’ di pratica operativa in una
specifica area di attività o quantomeno dimostrino di avere una conoscenza del contesto
lavorativo, delle sue regole comportamentali, dell’assunzione di impegno e motivazione al
compito.

Se non riesci a strappare un lavoro senza un po’ di esperienza, non resta che cercare di
farsela … Uno strumento a tua disposizione è il tirocinio formativo e di orientamento: la
possibilità cioè di effettuare un periodo di formazione in azienda (dai due ai massimo sei
mesi) per acquisire l’operatività che ti senti richiedere.. La Regione Toscana ha approvato
a gennaio 2012 una normativa che regola la materia dei tirocini. Con questa legge la
Regione tutela il tirocinio quale esperienza formativa orientativa o professionalizzante
realizzata presso soggetti pubblici e privati. Rende obbligatoria la retribuzione di almeno
500 euro mensili lordi.

3.2 Le agenzie per il lavoro pubbliche e private
Alla fine degli anni Novanta, attraverso un processo di decentramento amministrativo, si è
attuata la riforma dei Servizi per il lavoro.

Obiettivo della riforma è stato il passaggio da un sistema di gestione del mercato del
lavoro di carattere meramente amministrativo alla costruzione di una rete di servizi per il
lavoro dove cittadini e imprese possano trovare adeguate risposte ai loro bisogni di
informazione, consulenza e orientamento sul lavoro.

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I Centri per l’Impiego sono il risultato di questa riforma, sono uffici pubblici che hanno
funzioni relative all’anagrafe del lavoro, all’obbligo formativo, all’incrocio domanda e offerta
di lavoro, oltre a funzioni di informazione e orientamento.

Terminata la scuola superiore è utile che tu faccia l’iscrizione al Centro per l’Impiego
rivolgendoti a quello competente per il tuo domicilio. Potrai inserirti nell’elenco anagrafico
e, se non proseguirai gli studi all’università, puoi richiedere il riconoscimento dello stato di
inoccupazione/disoccupazione, che oggi equivale al rilasciare una dichiarazione di
immediata disponibilità allo svolgimento e alla ricerca di un’attività lavorativa (D.lgs 181/00
e D.lgs 297/02).

I soggetti che risultano inoccupati / disoccupati possono usufruire di una serie di servizi
che il CPI mette a loro disposizione (colloqui e seminari di orientamento, tirocini per
facilitare l’inserimento lavorativo, incrocio domanda/offerta di lavoro, partecipazione a corsi
di formazione finanziati FSE…).

Tutti i giorni i Centri per l’Impiego propongono alcune offerte di lavoro alle quali possono
rispondere i cittadini italiani e gli stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorno
per lavoro. Chi è in cerca di lavoro si può prenotare o rispondere ad offerte di qualsiasi
Centro per l’Impiego, non solo a quelle del Centro in cui ha fatto l’iscrizione.

Oggi seguire le offerte dei Centri per l’Impiego è facile: oltre ad essere esposte presso le
sedi dei CPI, possono essere seguite con internet (vedi parte relativa a internet per la
ricerca di lavoro) .

Le Agenzie per il Lavoro private (APL - ex agenzie di lavoro temporaneo/interinale) sono
agenzie autorizzate dal Ministero del lavoro e nate per favorire una maggiore flessibilità
del mercato del lavoro italiano. Queste agenzie sono numerose sul territorio provinciale,
ciascuna ha proprie aziende clienti che si rivolgono a loro quando hanno bisogno di
selezionare personale o lavoratori in “somministrazione” (alcune solo per esempio :
Manpower, Adecco, GiGroup, Altro Lavoro, Open Job-Metis, Humangest etc …).

In pratica le aziende, in caso di necessità e di solito per un periodo limitato, possono
reperire personale attraverso le agenzie di lavoro private. In questo caso l’agenzia
individua il lavoratore in possesso delle caratteristiche professionali richieste, lo assume
alle proprie dipendenze e lo pone a disposizione dell’azienda cliente.

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Sebbene i contratti siano prevalentemente a tempo determinato le agenzie di
somministrazione lavoro possono essere utili a chi cerca lavoro:

   •   l’iscrizione alla banca dati è gratuita

   •   possono offrire opportunità di breve e puntuale formazione (anche questa gratuita-
       attraverso un loro fondo formazione)

   •   possono offrire occasioni per fare esperienza, per conoscere diverse realtà di
       impresa e per farsi conoscere.

Tieni presente che, a volte, le aziende utilizzano il lavoro in somministrazione anche se
hanno un bisogno di lungo periodo: utilizzano il contratto temporaneo per “studiare” il
lavoratore e, se piace, lo assumono al termine del periodo di “somministrazione”.

Purtroppo sul tema ricerca di lavoro si muovono da tempo anche agenzie poco serie e
inaffidabili; un buon criterio per non cadere in fregature è questo: diffidare di tutte quelle
agenzie che propongono un inserimento in banca dati dietro pagamento di soldi (anche se
pochi). Dietro quelle agenzie non c’è altra attività che quella di “rastrellare” un po’ di
denaro da qualche ingenuo.

3.3 Passaparola e autocandidatura per la ricerca di lavoro
Oltre alle offerte di lavoro “visibili” che è possibile trovare in rete, altre opportunità di lavoro
sono intercettabili attraverso due canali, il passaparola e l’autocandidatura, canali che
sul nostro territorio si rivelano particolarmente efficaci, soprattutto per giovani in cerca di
prima occupazione, e in quanto tali senza o con poca esperienza pregressa (esperienza
sempre richiesta nelle offerte pubblicate!!).

Il passaparola consiste nel dire in giro che “stiamo cercando un lavoro come …“ cercando
di intercettare informazioni utili per scoprire opportunità di lavoro.

Questo vuol dire rendere partecipi della nostra ricerca più persone possibili, non solo
quelle che conosciamo personalmente ma anche quelle che possono esserci indicate da
persone che conosciamo.

Per fare bene il passaparola possiamo seguire queste regole:

   •   disegnare la propria rete di contatti ossia fare un elenco delle persone che
       conosciamo

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