Pausa pranzo, attenti all'orologio - Fisac/Cgil BPER Banca

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Pausa pranzo, attenti all'orologio - Fisac/Cgil BPER Banca
Pausa pranzo, attenti all’orologio
        Devi richiedere gli assegni familiari? Ti aiutiamo noi
        il Punto del Segretario Generale
        La pausa caffè con i colleghi aiuta ad essere più produttivi
        Si lamentano i clienti BPER: ”Accrediti in ritardo da quando Ufficio Sisma è stato
        trasferito”
        ANTIRICICLAGGIO: Emilia Romagna regione a rischio
        PRESSIONI COMMERCIALI e CLASSIFICHE DEI LAVORATORI: interviene il Garante
        RAGGIUNTO ACCORDO SU PREMIO AZIENDALE (VAP) E SPECIALE EROGAZIONE WELFARE
        Nota per gli iscritti alla Fisac/Cgil sul Piano industriale del Gruppo BPER

                         Pausa pranzo, attenti all’orologio
Quando s’interrompe il lavoro per la cosidetta pausa pranzo attenti a controllare l’orologio e lo scorrere del tempo. Se per
mangiare un panino o un pasto al self-service ci mettete più del necessario, e in tal modo non potete completare il lavoro
assegnato, rischiate di essere licenziati.
È proprio quello è capitato ad un dipendente
di Poste Italiane, che è stato accusato dalla
società di essersi “intrattenuto in due
occasioni assieme ad altri ben oltre
l’orario di pranzo previsto, lasciando al
contempo        incustodita      la    posta
assegnatagli ed il mezzo in dotazione. Il
tutto senza aver completato il suo lavoro,
per non aver consegnato due plichi.”

Con una decisione che ha valore in
situazioni di questo genere e non solo nel
caso considerato, i giudici hanno stabilito che chi non si reca al lavoro, con comportamento immediatamente percepibile
dal datore di lavoro, crea scientemente una situazione in cui, pur risultando in servizio, non adempie alla prestazione,
confidando in un’apparenza di regolarità lavorativa, che si svolge al di fuori del controllo diretto dell’azienda.
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Pausa pranzo, attenti all'orologio - Fisac/Cgil BPER Banca
Devi richiedere gli assegni familiari? Ti aiutiamo noi

A partire dal primo luglio 2019 è necessario rinnovare la richiesta per gli Assegni Nucleo Familiare, come già spiegato in
precedenti articoli.
La novità introdotta dalla circolare INPS n.45 de 22/3/2019 è l’obbligo di inoltrare la richiesta esclusivamente in via
telematica, direttamente all’INPS: quindi non saranno più le aziende a fare da tramite tra i lavoratori e l’Ente,
com’è accaduto fino ad ora.
Per continuare a percepire gli assegni i diretti interessati avranno quindi due possibilità:
Richiedere il PIN per l’accesso al sito dell’INPS (o l’Identità Digitale SPID) e provvedere ad inserire la domanda in via
telematica.
Effettuare la richiesta tramite il Patronato FISAC CGIL, ovvero l’INCA
Questi i documenti che gli interessati dovranno fornire per consentire l’inoltro della domanda:

       Modelli CUD o 730 (preferibile) dell’anno 2019 – quindi con i redditi del 2018 – di tutti i componenti del nucleo
        familiare che lavorano.
       Copia fronte retro del documento d’identità del richiedente e copia dei codici fiscali di tutti i componenti il nucleo
        familiare.
       Attestazione firmata dall’altro genitore che attesta di non aver richiesto a sua volta l’erogazione di Assegni
        Familiari.
       Codice fiscale dell’Azienda presso la quale lavora il richiedente (va bene una fotocopia della busta paga, sulla quale
        è riportato).
       Data del matrimonio (per chi è sposato) e numero di cellulare del richiedente.
       Solo per i lavoratori che hanno la famiglia residente in un altro Paese convenzionato per l’Italia: copia del
        provvedimento INPS di autorizzazione.

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Pausa pranzo, attenti all'orologio - Fisac/Cgil BPER Banca
Il servizio viene prestato gratuitamente a tutti gli iscritti alla FISAC CGIL.
Per tutte le informazioni potete rivolgersi ai Vostri rappresentanti sindacali in azienda, che trovate in fondo a questa rivista.
Il Patronato inserirà le richieste nel giro di qualche giorno. Questo non comporterà perdite per i beneficiari perché, nel caso
la richiesta venisse inoltrata successivamente al mese di luglio, in occasione del primo pagamento sarà riconosciuto il
conguaglio.

                           il Punto del Segretario Generale

Noi più che a parole siamo a guardare la concretezza dei fatti espressi nei numeri che abbiamo sotto gli occhi.
E’ nostro compito, nel solco delle idee elaborate nella piattaforma confederale mettere in campo un’altra visione, un’altra
modernità, perché il Paese ne ha bisogno e perché ancora una volta è il Paese a dover pagare il prezzo della fuga estiva del
Governo dalle proprie responsabilità.
Le disuguaglianze sono qui, davanti a noi e si stanno accentuando.
Su tutto questo, sulla grande questione sociale il contributo dei corpi sociali, il sindacato soprattutto, diventa ancora di più
fondamentale.
A noi è data la possibilità di potervi lavorare nell’interesse dei cittadini e delle cittadine del Paese, per l’elaborazione di un
percorso e di una strada che rimetta il nostro Paese in cammino e che segni una svolta significativa.
Non si faranno sconti a nessuno, i problemi da affrontare sono quelli del lavoro del salario, della fiscalità degli investimenti
e non da ultimo dello stato sociale.
Abbiamo con forza ribadito la necessità per le parti sociali ma anche le parti datoriali di riconsegnare al Paese la sicurezza
sociale eliminando la piaga della precarietà, che rende tutte e tutti non più flessibili e pronti ma soltanto più deboli, fragili
e gli uni in competizione con gli altri per pochi miserevoli salari.
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Apprezziamo indubbiamente che tra le prime questioni affrontate dal nuovo esecutivo ci sia quella del contrasto all’evasione
fiscale; l’abbiamo sempre dichiarato il problema dell’evasione è nodale per il Paese e va affrontato in maniera strutturale.
Ogni anno 110 miliardi vengono sottratti al fisco e dunque viene meno la possibilità per lo Stato di utilizzare queste entrate
per somministrare servizi. In termini fiscali, c’è un serio obiettivo di recupero dell’evasione fiscale di con una reale
prospettiva diabbandono della strada sino ad oggi percorsa dei tanti condoni.
Positiva anche la disattivazione dell’aumento dell’Iva, che in caso contrario avrebbe scaricato i propri effetti sui redditi
bassi da lavoro e da pensione.
Guardiamo con interesse alle soluzioni presentate in relazione alle politiche tese all’abbattimento della soglia del contante,
incrociando le banche dati e assumendo personale qualificato nell’Agenzia delle Entrate per favorire maggiori controlli.
Già nella missiva inviata al Capo dello Stato, in occasione del centenario ABI, avevamo indicatointerventi in abbattimento
dell’utilizzo della soglia del contante e una incentivazione all’utilizzo delle forme di pagamento elettronico, come strumento
necessario per controllare e arginare l’anima delle tante economie sommerse che attraversano il Paese.
Occorre proseguire sulla strada della tracciabilità in questo senso lavorare per la riduzione dell’utilizzo del contante e per
la diffusione a tutti i livelli di servizi elettronici di pagamento, senza dubbio questa come del resto da tempo sosteniamo
può essere una misura a contrasto di quelle economie sommerse alimentate da movimentazione incontrollata di danaro
contante.
Sul negoziato per il rinnovo del Ccnl Abi nel quale abbiamo apprezzato nuovamente il riconoscimento come base negoziale
della piattaforma che il sindacato unitario ha presentato ed
evidenziato i punti per noi centrali della piattaforma:
salario, diritti e tutele.
Salario perché è tempo che il sindacato torni ad essere
autorità salariale, occorre per rilanciare i consumi anche
che i salari aumentino perché la sola domanda esterna,
l’export lo vediamo con chiarezza , fa fatica a tenere in
equilibrio la bilancia dei pagamenti. Diritti e tutele, punti
sui quali esigiamo risposte da Abi, risposte che dovranno
arrivare in virtù della connotazioni di questi elementi come
elementi distintivi di una civiltà.
Lo ripetiamo e non ci stancheremo mai di ripeterlo, il
confronto per noi sarà titolato solo e soltanto sui temi e
contenuti espressi nella nostra piattaforma contrattuale.
Non dimentichiamo che se oggi il sistema del credito gode di una condizione di equilibrio è anche grazie al senso di
responsabilità di tutto il sindacato non solo nella gestione responsabile delle uscite ma guardando indietro nel tempo anche
grazie alla lungimiranza e alla tenacia nella ideazione e nella conquista di un eccezionale strumento di ammortizzazione
sociale, unico nel Paese, il FOC.
Tutti i temi che abbiamo posto sono centrali il salario, i diritti, le tutele, la formazione proprio perché siamo ben consci
della necessità per le nostre lavoratrici e per i nostri lavoratori di acquisire nuove competenze per una buona occupabilità
anche per il futuro anche rispetto al ricambio generazionale e alla necessità di rendere attrattivo rispetto al mondo che
cambia il nostro lavoro.
E il fatto che il sindacato unitariamente riaffermi la questione salariale riflette la necessità di restituire dignità al lavoro
bancario. Nelle riflessioni di questi giorni mi ha colpito un passo di Federico Caffè che condivido con voi , “L’incapacità
di assicurare la dignità del lavoro ai giovani rappresenta, al di là di ogni richiamo alla Costituzione, la manifestazione
evidente della disfunzione fatale di un sistema economico”.
 Il rinnovo del contratto dei bancari è una questione, lo abbiamo sempre ripetuto, che non riguarda solo le organizzazioni
sindacali e le banche ma i risparmiatori e tutto il territorio, non solo quanto agli aspetti direttamente collegati a rapporto
fra clienti e istituti di credito, siamo convinti infatti che restituire dignità, diritti al lavoro bancario e assicurativo consenta
di migliorare il quadro complessivo del Paese nel rispetto del valore che la stessa Costituzione conferisce al risparmio dei
cittadini.
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E’ chiaro che se nel corso del negoziato non avremo risposte serie e concrete alle rivendicazioni che abbiamo avanzato
risponderemo con determinazione ed intelligenza senz’altro utilizzando tutti gli strumenti che la pratica sindacale offre.
Siamo convinti della necessità che oggi sia quanto mai necessario incidere, anche per via contrattuale, verso la tutela del
tessuto economico del Paese e in questo senso facciamo riferimento anche alle politiche di incentivazione rispetto alle
assunzioni nei territori più deboli che abbiamo articolato nella nostra Piattaforma unitaria.
La qualità del credito erogato, la corretta gestione della liquidità, l’etica amministrazione dei risparmi garantisce lo
ripetiamo ancora presidio di legalità per il territorio nazionale contro usura ed economie sommerse.
Sui conti correnti del Paese giacciono oltre 1100 mld, è possibile , a nostro avviso, pensare ad un veicolo finanziario, una
obbligazione infrastrutturale, un green Bond, che coniughi anche l’attenzione all’ ambiente con un giusto e legittimo
riconoscimento sul capitale investito, per finanziare il completamento di importanti opere infrastrutturali a beneficio del
Paese tutto.
Siamo convinti che una operazione del genere aiuterebbe anche a riconciliare il sistema creditizio con il Paese visto che
veniamo da una stagione in cui, per anni, un bene costituzionalmente garantito come il risparmio è stato a dir poco
strattonato. E’ il tempo questo di ripensare e coniugare con il senso collettivo la responsabilità sociale delle imprese.
E’ tempo di parlare a tutto il Paese, a tutela dei lavoratori e dei clienti da troppi ormai vittime della fame di utili dei banchieri
e azionisti. Lo diciamo chiaramente respingeremo con forza e decisione ogni abbassamento dei diritti e ogni penalizzazione
dei nostri giovani Possiamo discutere di flessibilità ma non discuteremo mai di precarietà, la questione dei diritti per noi è
prioritaria.
Per quanto ci riguarda, per la Fisac Cgil tutta, il contributo per ricostruire diritti, salari e buona occupazione oggi non può
che passare dal rinnovo del Ccnl del credito .
Buon lavoro a tutte e a tutti
                                                                                                              Giuliano Calcagni
                                                                                                  Segretario Generale FISAC CGIL

     La pausa caffè con i colleghi aiuta ad essere più produttivi
Durante la giornata lavorativa sembra essere un momento irrinunciabile: ora anche le ricerche confermano che la pausa
caffè aiuta a lavorare meglio, allevia lo stress e aumenta la produttività. Non è un caso, infatti, che anche in convegni e
congressi venga inserito il “coffee break“: questa pausa ha numerosi benefici. Se le proprietà di questa bevanda sono ormai
più che note, è rilevante anche la “missione sociale” che ha nell’ambiente di lavoro: l’interazione con i colleghi e i momenti
di pausa permettono di “ricaricare” le energie.

Quali sono i benefici della pausa caffè con i colleghi?

                                                                                                          1.     Favorisce        la
                                                                                                          socializzazione
                                                                                                          2.     Parole,       idee,
                                                                                                          pensieri: che sia al bar o
                                                                                                          davanti alla macchietta,
                                                                                                          tra un sorso di caffè e
                                                                                                          l’altro c’è uno scambio
                                                                                                          di battute continuo tra i
                                                                                                          colleghi, che possono
                                                                                                          riguardare gli ambiti più
                                                                                                          disparati.              Si
                                                                                                                  approfondiscono
                                                                                                          conoscenze,              si
                                                                                                          instaurano          nuovi
                                                                                                          rapporti, si crea un
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ambiente di lavoro più sereno e rilassato.Questo momento di pausa è “strategico” soprattutto per i nuovi arrivati
         che, in un momento più informale, possono farsi conoscere e riescono a inserirsi meglio nel gruppo.
    3.   Ha effetti benefici sul fisico Indipendentemente dal caffè, fare una pausa a lavoro è fondamentale per lavorare
         al meglio: restare ore e ore incollati alla scrivania non fa bene né al fisico né alla mente. La pausa è utile, quindi,
         per rilassarsi qualche minuto e rimettersi a lavoro più “freschi” e concentrati.
    4.   Aiuta la collaborazione tra i colleghi             In un momento di break, i colleghi possono fare il punto su
         questioni o problemi aziendali: staccando gli occhi dal computer e uscendo dall’ufficio, si riesce a valutare alcune
         situazioni in maniera diversa, da un’altra prospettiva. Lo spirito di gruppo, la solidarietà e la collaborazione ne
         usciranno rafforzati.
    5.   Allevia le tensioni a lavoro Lavorare senza sosta non vi farà diventare più produttivi e, soprattutto sotto
         pressione, il rischio di sbagliare è molto alto. Scambiare qualche parola con i colleghi, parlare di qualcosa che non
         riguardi l’ambito lavorativo, vi farà staccare la mente. La tensione sicuramente si allevierà e ritornerete alla
         scrivania più concentrati e motivati.
    6.   Migliora l’organizzazione del lavoro               Decidere quando fare la pausa aiuta a organizzare meglio il lavoro:
         prefissarsi un momento di break stimola una migliore gestione del tempo e delle attività da svolgere.

 Si lamentano i clienti BPER: ”Accrediti in ritardo da quando
                Ufficio Sisma è stato trasferito”
“E’ inaccettabile che una banca impieghi tutto
questo tempo ad accreditare al beneficiario
una somma sul suo conto corrente”.
Lo sfogo è di un imprenditrice aquilana, che
chiede di rimanere anonima, che accusa di
“ingiustificati ritardi”, la banca Bper, relativi ad
un pagamento di circa 100 mila euro di uno stato
avanzamento lavori, atteso da una settimana,
relativo a lavori di ricostruzione post sismica di
un edificio nel quartiere di Pile. Tenuto conto
che il presidente di consorzio aveva fatto il
bonifico il 27 settembre, e che i tempi normali di
accredito non superano i due giorni. E sostiene
l’imprenditrice, il ritardo non e’ casuale per
quanto riguarda i pagamenti relativi alla
ricostruzione post-sismica.
La Bper infatti ha sede a Modena, e nel giugno
2013 ha assorbito la storica banca del capoluogo
Carispaq, trasferendo poi a gennaio di
quest’anno, tra le polemiche, anche l’ufficio
Ricostruzione che, dal 2009 ad oggi, ha gestito buona parte delle pratiche relative all’erogazione dei finanziamenti statali
per la ristrutturazione degli edifici danneggiati del cratere sismico.
E l’episodio denunciato potrebbe avere a che fare proprio con questi trasferimenti dei centri decisionali, tanto che
l’imprenditore assicura che “Il nostro caso non è affatto isolato”.
“Per noi che siamo una piccola impresa – protesta l’imprenditore -, è assolutamente urgente ricevere sul conto corrente
quei 100 mila euro. Dobbiamo pagare infatti i fornitori e subappaltatori”.       Del resto – si osserva – la pratica di
pagamento era stata già passata al vaglio dell’Ufficio ricostruzione del Comune dell’Aquila, e regolarmente autorizzata.
“Non è la prima volta che accade – rivela infine l’imprenditore – anzi accade con regolarità da quando la Bper ha
accentrato tutto a Modena. E infatti la spiegazione che ci hanno dato di questi ritardi è proprio che a Modena devono
verificare le fatture. Facciano pure con comodo, ma ricordo che per noi imprese, se c’è un pagamento da effettuare,
talvolta non ci concedono nemmeno un giorno di ritardo”.
A protestare con veemenza contro il trasferimento dell’uffico sisma della Bper a Modena era stata a gennaio la Fisac
Cgil.
“Non ha alcun senso – questo il passaggio saliente di una loro nota – , dopo aver costruito all’Aquila, in quasi dieci anni
di esperienza, un bagaglio di competenze tali da divenire un punto di riferimento per l’intero territorio, disperderlo per
ripartire da zero da un’altra parte. E’ evidentemente una scelta che non va nella direzione dell’efficienza, ma risponde
a logiche differenti, che non riusciamo a comprendere”.
                                                                                                    Fonte: AbruzzoWeb
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ANTIRICICLAGGIO
   Emilia Romagna regione a rischio
È doveroso richiamare l’attenzione su un fattore di rischio che coinvolge le nostre aziende e tutti i lavoratori del
settore, ovvero le segnalazioni antiriciclaggio e come queste si intreccino sempre più spesso con il mondo delle
mafie. Nel corso del 2019 è stato pubblicato l'ultimo rapporto semestrale elaborato dalla Direzione Investigativa
Antimafia (relativo al semestre gennaio - giugno 2018), in attesa dei dati aggiornati è comunque importante fare
delle riflessioni in proposito visti i contenuti.
Significativo e preoccupante è il fatto che per le "interdittive antimafia" l'Emilia Romagna è la 2’ regione in tutto il
centro-nord (dopo la Lombardia) con un numero di aziende colpite da interdittiva, che equivale alla somma di
Veneto + Piemonte + Trentino!
Per le "Attività antiriciclaggio" la nostra regione si pone purtroppo al 4° posto nazionale (dopo Lombardia,
Campania e Lazio) con ben 4.883 operazioni sospette e indagate, con un incremento di segnalazioni al doppio (più
8,7%) della media nazionale. Concretamente, di cosa si parla? Bonifici bancari emessi o ricevuti; mercato dei titoli
azionari; assegni; versamenti o prelievi in contanti; ecc… Quali i nostri settori economici/produttivi più
coinvolti? Nell'ordine, secondo gli importi in milioni: edilizia ed agricoltura; servizi per le imprese; commercio;
intermediari finanziari; ecc… Guarda caso, gli stessi settori con più elevate denunce ed azioni sindacali per lavoro
nero ed irregolare.
Inoltre il rapporto lancia un segnale di estrema preoccupazione nelle "Conclusioni" laddove sono state riportate
alcune analisi riferite all'abbassamento di età - fino ad includere le fasce adolescenziali - di coloro che vengono
reclutati dalla criminalità organizzata, oltre ad un approfondimento relativo alle caratteristiche professionali di
provenienza degli aderenti.
Guardando alla nostra Regione dai dati emerge quanto segue:
                                                               “Anche in relazione all’Emilia Romagna è opportuno
                                                              operare un richiamo all’inchiesta “Stige” atteso che, nei
                                                              relativi atti, Parma è stata identificata come “area di
                                                              riferimento” per gli affari della cosca crotonese FARAO‐
                                                              MARINCOLA, gestiti in accordo con la cosca GRANDE
                                                              ARACRI. Al centro della rete emiliana figurava un
                                                              soggetto nato a Crucoli (KR), residente a Parma ma
                                                              domiciliato a Montechiarugolo (PR), definito dagli
                                                              inquirenti “facoltoso imprenditore di riferimento della
                                                              cosca”, che “offre capitali e calibra i suoi investimenti
                                                              secondo le esigenze della cosca, badando a
                                                              incrementare il fatturato delle imprese di ‘ndrangheta,
                                                              ma assicurandosi al contempo un aumento dei propri
                                                              guadagni e dei clienti”
                                                              Si tratta dell’ennesima dimostrazione di come, negli
                                                              anni, anche in Emilia Romagna la ‘ndrangheta abbia
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messo in atto, con pervicacia, un grave processo di commistione con l’imprenditoria.

Completando la mappatura delle consorterie criminali calabresi sul territorio in esame, a Bologna e provincia, oltre
ai più volte richiamati GRANDE ARACRI di Cutro (KR) si segnalano i PIROMALLI della Piana di Gioia Tauro (RC). I
PESCE‐BELLOCCO di Rosarno (RC) sono segnalati a Ferrara, i reggini CONDELLO e DE STEFANO e i MANCUSO di
Limbadi (VV) a Forlì‐Cesena, soggetti contigui alla cosca ARENA di Isola di Capo Rizzuto (KR) avrebbero operato a
Modena ed a Parma, mentre in provincia di Reggio Emilia insisterebbero gruppi legati ai DRAGONE di Cutro (KR). A
Ravenna si segnalano personaggi contigui alla ‘ndrina dei MAZZAFERRO di Gioiosa Jonica (RC), mentre nelle
province di Modena e Parma e Bologna sono state tracciate presenze di elementi vicini alla ‘ndrina di TAURIANOVA
e di SAN LORENZO.
A Rimini si è registrata la presenza di soggetti riconducibili alla cosca VRENNA di Crotone ed ai PESCE‐BELLOCCO di
Rosarno (RC).”
Da tutto questo è evidente la necessità di tenere alta la guardia sull’ANTIRICICLAGGIO e su tutti gli adempimenti,
formali e sostanziali, ai quali siamo tenuti nel nostro lavoro. A questo proposito rileviamo purtroppo che
generalmente mentre le aziende di credito propongono aggiornamenti e incontri continui su attività
commerciale la formazione sull’ANTIRICLAGGIO viene sempre più spesso “relegata” a delle brochure
informatiche. Si tratta a nostro avviso di un errore che può comportare seri danni sia per il nostro essere
cittadini che sperano in una società maggiormente “legale” sia per le aziende stesse.
RICORDIAMO CHE L'ATTIVITÀ FORMATIVA DEVE ESSERE COMUNQUE PRESTATA DALLE
BANCHE NEL LORO PRECISO INTERESSE, SERVE PER EVITARE IL RISCHIO POTENZIALE DI
ESSERE COINVOLTI SIA PURE INVOLONTARIAMENTE IN FENOMENI DI RICICLAGGIO CHE
PER LE NOSTRE AZIENDE SI TRADUCE IN UN PESANTE RISCHIO REPUTAZIONALE.
PER ESSERE EFFICACEMENTE GOVERNATO QUESTO TIPO DI RISCHIO NON PUÒ CHE FAR
LEVA SU UN ADEGUATO E COSTANTE INVESTIMENTO IN TERMINI DI FORMAZIONE, SIA
QUANTITATIVA CHE, IN PARTICOLARE, UNA FORMAZIONE DI QUALITÀ CHE NON PUÒ
ESSERE SOLO ONLINE.

              ……. E SEMPRE A PROPOSITO DI ANTIRICICLAGGIO
                RICORDIAMOCI DELL’AUTO - RICICLAGGIO:
La Corte di Cassazione Sentenza 5719/19, conferma l’impostazione (definita “scolastica”) sui presupposti del reato, introdotta
con la prima Legge sull’emersione dei capitali (186/14), per cui i bonifici infragruppo, gli assegni a garanzia di
finanziamenti ed il pagamento di ratei di mutuo integrano il reato di auto-riciclaggio se attingono a capitali di origine
illecita.
Per i giudici della quinta sezione il mero utilizzo “post factum” – cioè non incriminabile a titolo proprio – si esclude,
considerando che ogni passaggio da conto corrente a conto corrente determina un allontanamento dei capitali dalla loro origine;
il semplice godimento personale non abbisogna di alcuna attività dissimulatoria. Il Soggetto reo può andare esente da
responsabilità penale solo e soltanto se utilizzi, o goda, dei beni provenienti dai reati presupposti in modo diretto e senza che
operi su di essi alcuna operazione atta ad ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza illecita.
Da qui la classificazione, da parte della Corte di Cassazione, di condotte tipiche di autoriciclaggio, per esempio, di
qualsiasi prelievo/trasferimento successivo a precedenti versamenti (compreso il semplice trasferimento di denaro a
provenienza illecita) da un conto corrente bancario ad un altro diversamente intestato ed aperto presso un diverso
Istituto di credito, considerando che il reato ex articolo 648-ter.1 è a forma libera.
In definitiva, la punibilità dell’auto-riciclaggio (forma meno grave del riciclaggio anche come pena) dipende dall’attentare
all’ordine economico, cioè dal tentativo di ottenere per vie illegali un’utilità economicamente rilevante ed un reinvestimento
della stessa ricchezza in ambiti “fruttuosi” sotto il profilo economico e dannosi per gli interessi di quanti ne subiscono
obbiettivamente le conseguenze.

                                         FISAC/CGIL EMILIA ROMAGNA
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PRESSIONI COMMERCIALI e
            CLASSIFICHE DEI LAVORATORI
                               Interviene il garante
    Da anni discutiamo delle Pressioni Commerciali e di come il nostro settore abbia registrato una crescita
esponenziale del problema, che mette in discussione persino la salute dei lavoratori (stress lavoro correlato).
    Uno dei modi con cui si manifesta una forma di Pressione Commerciale è quello di creare da parte aziendale
delle graduatorie dei lavoratori con cui si espongono le persone ad
una sorta di “gogna mediatica” ledendo la dignità del malcapitato che
si colloca nella parte passa della graduatoria, magari evidenziandone
lo scarso risultato.
    La gogna o berlina, lo ricordiamo, era uno strumento con cui si
esponevano le persone allo scherno ed alla umiliazione e, siccome la
nostra civiltà qualche passo in avanti lo ha fatto, è stata vietata fin
dallo scorso XIX secolo.
    Le aziende inizialmente si rifiutavano di considerare le
graduatorie ed il loro uso uno strumento lesivo della dignità.
    A questo proposito noi abbiamo firmato nel settore un
Accordo sulle Politiche Commerciali che definisce quali sono
questi comportamenti sbagliati, stabilendo che il riscontro al personale circa il posizionamento rispetto
agli obiettivi assegnati avvenga attraverso appositi strumenti aziendali evitando gli abusi, l’eccessiva
frequenza e le inutili ripetizioni. Oggi ci viene in aiuto anche una sentenza del Garante della Privacy che, pur
riguardando il settore delle Cooperative, rileva come questi comportamenti siano lesivi non solo della privacy ma
persino della dignità personale dei lavoratori interessati.
    IL FATTO: (Garante della Privacy, provvedimento n. 500 del 2018). Una cooperativa di servizi bandisce un
concorso a premi fra i propri soci lavoratori, dal titolo “Mettiamoci la faccia… Soci!”, concorso che frutta un
premio in denaro ai primi 3 classificati. La partecipazione non solo è obbligatoria per tutti i soci ma questi
devono anche autotassarsi, con una trattenuta egualmente obbligatoria di 30 euro mensili, per finanziare il
concorso. I soci lavoratori vengono costantemente informati dall’andamento del concorso, per mezzo di una
tabella affissa nella bacheca aziendale, visibile dai soci, dai dipendenti della cooperativa ed anche dai terzi che
accedono agli uffici. La tabella riporta per ciascun socio lavoratore: nome, cognome, fotografia, faccina che
esprime il giudizio sintetico – attribuito settimanalmente dall’amministrazione della cooperativa – ed anche le
assenze di qualunque genere e le sanzioni disciplinari. Alcuni lavoratori presentano ricorso al Garante per la
protezione dei dati personali, ritenendo che l’intera vicenda sia vessatoria e crei un continuo disagio per il fatto di
essere pubblicamente giudicati. Il Garante in primo luogo ha rilevato come il consenso al trattamento dei dati
personali ottenuto con tali modalità – partecipazione obbligatoria al concorso e trattenuta obbligatoria – non
fosse idoneo a legittimare il trattamento di dati personali, vista la sproporzione dei rapporti di forza esistenti fra
l’impresa e i singoli lavoratori. Inoltre ha rilevato come l’impresa abbia il diritto di trattare le informazioni
riguardanti i rapporti di lavoro, ma non abbia il diritto di diffonderle mediante affissione su una bacheca visibile
a tutti gli altri dipendenti e anche a terzi. Tali modalità non sono adeguate né pertinenti rispetto ai presunti scopi
dichiarati dalla cooperativa – l’incentivazione dei soci al raggiungimento degli obiettivi di qualità ed efficienza –
ma anzi, sono lesivi della dignità personale, della libertà e della riservatezza dei lavoratori e come tali sono
pertanto illeciti e vietati.
                                     FISAC/CGIL EMILIA ROMAGNA
Modena, 11/10/2019

                               RAGGIUNTO ACCORDO
                            SU PREMIO AZIENDALE (VAP)
                         E SPECIALE EROGAZIONE WELFARE
Nella giornata odierna, le OO.SS. e l’Azienda Bper Banca Spa hanno sottoscritto accordi relativi a:
1. Premio Aziendale (VAP) per le Aree Professionali, i Quadri Direttivi, i Dirigenti
2. Speciale erogazione da utilizzare per servizi Welfare.
L’accordo complessivo sul Premio Aziendale (VAP) (relativo all’anno 2019), per le Aree
Professionali e i Quadri Direttivi, prevede l’erogazione di € 1.500 così ripartiti:
un importo medio lordo di € 1.250 che sarà erogato nello stipendio di luglio 2020, da
riparametrare in base all’inquadramento; detto importo, a scelta del lavoratore, potrà essere
destinato in tutto o in parte a Welfare con conseguente incremento del 15%;
gli altri € 250 di speciale erogazione, uguale per tutti i colleghi che ne hanno diritto, saranno
accreditati al piano Welfare entro il mese di luglio 2020.
Il Premio Aziendale (tassato con imposta sostitutiva irpef al 10% per redditi fino a 80.000€) nonché
la Speciale erogazione, spetta anche agli apprendisti, ai lavoratori con contratto di somministrazione
ed a tempo determinato, nonché ai part time in proporzione all’orario prestato.
L’accordo sulla Speciale erogazione prevede uno “zainetto” utilizzabile solo per servizi Welfare,
dunque non monetizzabile, del valore di € 250 pro capite uguali per tutti (Aree
Professionali, Quadri Direttivi e Dirigenti).
Analogamente alle Aree Professionali e ai Quadri Direttivi è stato firmato un ulteriore accordo per la
categoria dei Dirigenti; in quest’ultimo caso l’accordo prevede, obbligatoriamente, la destinazione di
una quota pari al 60% del valore del premio al piano welfare, sempre con una maggiorazione
dell’importo pari al 15% del valore. Il restante 40% sarà erogato cash e sarà assoggettato ad
aliquota fiscale ordinaria o all’aliquota agevolata in base al superamento o meno del limite
reddituale di € 80.000; in quest’ultimo caso l’agevolazione fiscale è limitata ad un ammontare
massimo del premio pari a € 3.000 annui (si considera la somma di tutti i premi variabili erogati in
busta paga o destinati a Welfare).
Abbiamo chiuso l’accordo con soddisfazione entro un tempo definito congruo dalla normativa
vigente, per avere la certezza di poter usufruire della tassazione agevolata e della trasformazione in
Welfare sugli importi che andremo a percepire nel 2020.
L’importo medio concordato è uguale a quello dello scorso anno e verrà erogato in presenza di un
risultato di bilancio positivo senza considerare diverse poste straordinarie. La defiscalizzazione
avverrà al verificarsi dell’incremento di almeno un parametro indicato nell’accordo.

                                      TABELLA PREMIO AZIENDALE
              1-   2A 1L 2A 2L 2A 3L 3A 1L 3A 2L 3A 3L   3A 4L   QD1   QD2   QD3   QD4     QD4    QD4    QD4
qualifiche   unico                                                                         RC1    RC2    RC3
 somma
  cash       762   815   838   876   930   983   1.044 1.120 1.273 1.356 1.676 1.981 2.515       2.858 3.124

                          COORDINAMENTI SINDACALI AZIENDALI BPER BANCA
                     FABI – FIRST/CISL - FISAC/CGIL - UILCA – UNISIN
Fisac/Cgil GRUPPO BPER

                               Nota per gli iscritti alla Fisac/Cgil
                Piano industriale del Gruppo BPER 2019/2021
            Firmato l'accordo: Assunzioni di giovani in tutta Italia
          Esodi e pensionamenti volontari a partire da aprile 2020
 Confermate e migliorate le tutele per la mobilità e la conciliazione vita/lavoro
         Prorogato il welfare di Unipol Banca, prossima alla fusione

Ieri sera, 29 ottobre, abbiamo firmato l'accordo per il Piano Industriale del Gruppo BPER 2019/2021.
Ricordiamo che il piano fu presentato il 28/2 alla comunità finanaziaria e il giorno dopo al sindacato.
Per quanto concerne il personale, come già detto, l'obiettivo di BPER è di giungere a fine piano
(2021) potendo contare su 12.739 dipendenti partendo dagli oltre 14.000 di inizio piano.
Fin da subito, abbiamo dichiarato la necessità di maggiori assunzioni, anche per la stabilizzazione dei
troppi colleghi precari presenti nel Gruppo e per evitare che le tante riorganizzazioni previste dal
Piano potessero ricadere su una struttura aziendale già fortemente stressata.
Il risultato di lunghi mesi di trattativa è un accordo che cerca di “tenere insieme” le esigenze e le
aspettative di:
     coloro che dopo tanti anni di lavoro possono raggiungere il “meritato riposo” in condizioni di
        garanzia e tranquillità;
     coloro che da fuori dalla banca o già in banca come precari possono avere maggiori possibilità
        di trovare un posto di lavoro sicuro e pertanto anche una miglior prospettiva di vita;
     coloro, i più, che continueranno a lavorare all'interno del Gruppo ancora per molto tempo
        volendo contare su condizioni di lavoro “sane” e con un'attenzione reale, e non solo
        raccontata, alla conciliazione fra tempo di lavoro e vita privata.

Di seguito trovate i punti principali:

Per coloro che possono “andare”
La parte dell'accordo che riguarda le complessive 1.289 uscite prevede:
 l'uscita incentivata direttamente in pensione per chi matura i requisiti pensionistici entro il
    1/1/2022;
 l'accesso al Fondo di Solidarietà per chi matura i requisiti pensionistici da 1/1/2021 fino al
    1/1/2026 mediante l'uscita dal lavoro a fine marzo, giugno, settembre e dicembre 2020 e marzo
    2021, correlate all'anno di maturazione del diritto alla pensione (chi va in pensione prima entra
    prima nel Fondo); pertanto coloro che maturano la pensione nel 2021 avranno la possibilità di
    optare fra fondo, uscendo prima, e pensione diretta;
 uscite incentivate per le c.d. "Opzione Donna" e "Quota 100";
 il riscatto laurea, anche parziale, qualora lo stesso consenta di maturare i requisiti per l'accesso
    diretto alla pensione oppure di diminuire il periodo di permanenza nel Fondo (utilizzabile, quindi,
    solo da chi ha già i requisiti per accedervi).
Nei prossimi giorni verrà emanata la circolare aziendale che dettaglierà le modalità con cui poter
aderire. La scelta andrà fatta entro la fine dell'anno e sarà previsto un “premio di tempestività” se
l'adesione avverrà entro il 30 novembre.

Coloro che arriveranno (e che già ci sono)
Oltre alle 141 assunzioni già effettuate da gennaio sino al 31/8/2019, le aziende del Gruppo ne
effettueranno altre 645 entro il 31/12/2021, portando pertanto il rapporto fra entrate ed uscite al
50%.
Ben 443 di queste verranno effettuate direttamente nei territori dove usciranno le persone,
privilegiando le aree d'Italia con maggior difficoltà dal punto di vista dell'occupazione e maggiori
percentuali di uscite (Sardegna e DT Mezzogiorno).
In questo modo si potranno stabilizzare parecchi colleghi attualmente precari:
     almeno 83 somministrati oltre ai 55 già assunti da inizio anno;
   38 apprendisti e 37 tempi determinati per i quali BPER ha dichiarato l'impegno a valutare la
       stabilizzazione.

Per quelli che rimangono
Le importanti operazioni, a partire da quelle già programmate per il 25/11 con la fusione di Unipol
Banca, la chiusura delle filiali, la riorganizzazione del cd “semicentro” (aree e direzioni
territoriali/regionali) potranno certamente determinare mobilità territoriale (i trasferimenti) e
professionale (il cambio di lavoro).
Per questo motivo è stata confermata e migliorata la regolamentazione sui trasferimenti
conseguenti alle operazioni di riorganizzazione del piano che prevede il pagamento per coloro che
vengono spostati ad almeno 25 km dalla propria abitazione e la possibilità di avere un alloggio
pagato per coloro trasferiti ad almeno 60 km.

Fra le altre misure, è stata convenuta anche per il 2019/2021 la fruizione delle ferie e delle festività
soppresse entro l’anno con l'impegno delle banche ad adottare tutte le misure necessarie per il loro
utilizzo.
Anche sul tema del part time è stata prorogata la regolamentazione già pattuita 4 anni fa che ha
contribuito a far aumentare, sebbene con difficoltà e in modo non omogeneo su tutto il territorio, il
numero di colleghi che ne usufruiscono. Pertanto, salvo diversa richiesta del collega,
- i part time in corso con scadenza entro il 31/12/2021 saranno prorogati di 2 anni alla rispettiva
scadenza senza necessità di richiesta;
- le nuove richieste saranno accolte sempre per la durata di almeno 2 anni.
Tutto ciò ovviamente e come sempre, compatibilmente con le esigenze tecniche, organizzative
e produttive che, anche in questo caso, come sappiamo, non sono omogenee su tutto il territorio.

Analogamente abbiamo prorogato l'accordo sul cd “pendolarismo ordinario”, in scadenza a fine
anno per i trasferimenti, per l'appunto, ordinari. Pertanto continueranno a essere coperti dalle
previsioni contenute (pagamento a partire dai 35 km) tutti i dipendenti delle aziende attualmente nel
Gruppo.

Altra conferma è la possibilità per gli anni 2020 e 2021 di poter nuovamente usufruire di giornate di
assenza utilizzando il Fondo di solidarietà del settore remunerate al 60%.
Viene istituita la Banca del Tempo solidale, finalizzata alla costituzione di un monte ore annuale di
permessi retribuiti di natura solidale, utilizzabili a favore dei dipendenti che abbiano necessità di una
ulteriore dotazione di permessi per far fronte a gravi ed accertate situazioni personali e/o familiari.
Su entrambi questi istituti la regolamentazione è rinviata all'anno prossimo, come anche per quella
inerente l'Hub e lo Smart working (il lavoro da casa o da una sede di lavoro più vicino a casa).

Sono previsti momenti di verifica per valutare gli impatti derivanti dalla cd “manovra del
personale” e confronti relativi agli eventuali spostamenti di lavorazioni fra i territori che il piano
comporterà.

In considerazione della prossimità della fusione di Unipol Banca, è stata convenuta l'ultrattività
delle norme qualificanti del welfare aziendale relative a: Fondo pensione, Polizza sanitaria, Premio di
anzianità, Borse di studio, Provvidenze per famigliari portatori di handicap, rimandando
l'armonizzazione alle condizioni di BPER all'anno prossimo.

Si tratta di un accordo dà garanzie e tutele a tutti e che pone le basi per un “governo” concordato
delle ricadute sul personale delle tante iniziative aziendali che continueranno a svilupparsi nei
prossimi mesi.
Abbiamo tentato di rappresentare “al meglio” le istanze di tutte le colleghe e i colleghi che, siamo
certi, non ci faranno mancare i necessari contributi, stimoli e, soprattutto, sostegno.
Come sempre, la “gestione” dell'accordo inizia il momento successivo alla firma sia per l'illustrazione
ai colleghi, soprattutto a quelli coinvolti dalle operazioni, sia per l'assistenza a coloro che dovranno
presentare la domanda per la cd “manovra sul personale”.
Per tutti, i dirigenti sindacali della Fisac/Cgil sono, come sempre, a disposizione.
            Segreteria di Coordinamento Sindacale FISAC/CGIL del GRUPPO BPER

Modena, 29 ottobre 2019
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