ON 1 - La "SINFONIA-V" dei pazienti oncologici RICERCA COVID-19
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ON 1 Marzo 2022 IL MAGAZINE DELL’ASST OSPEDALE NIGUARDA RICERCA COVID- 19 La “SINFONIA-V” dei pazienti oncologici INAUGURAZIONE Villa Marelli Casa di Comunità CHIRURGIA Ernia inguinale: cos’è quel gonfiore?
E D I T O R I A L E L’anno che verrà I l 2022 sarà un anno di novità per il Niguarda. Attualmente sembra che il fronte della pandemia stia andando sempre di più verso quelle che definiscono l’identità più forte di Niguarda, legate all’emergenza e all’alta complessità. Lavoreremo anche per valorizzare maggiormente l’integrazione una situazione “controllata” e routinaria. dei vari percorsi clinici e assistenziali e ci Questa nuova convivenza con il virus, saranno nuovi investimenti per migliorare il nei confronti del quale non abbasseremo parco tecnologico. Già nel corso del 2021 comunque la soglia di attenzione, ci sono stati eseguiti importanti aggiornamenti permette finalmente di guardare avanti e e nel 2022 procederemo, per esempio, riprendere anche i progetti di sviluppo e con la sostituzione di un’ulteriore risonanza crescita del “nostro Niguarda”. magnetica, della strumentazione della Tra questi, il principale è quello relativo al Gamma Knife e con la ristrutturazione della potenziamento del territorio. sala operatoria stereotassica. Come dettagliato nell’articolo di In fase di progettazione anche una serie di approfondimento in questo numero (pag.26), interventi infrastrutturali su alcuni Padiglioni la riforma del sistema socio sanitario ospedalieri, lavori finanziati con il PNRR o lombardo prevede un forte sviluppo delle con fondi regionali. Speriamo al più presto strutture e della rete territoriale. Anche di aprire i molteplici cantieri previsti in modo Niguarda sarà coinvolto in questo ambito: nei da adeguare anche gli edifici più datati. Il prossimi mesi concentreremo buona parte primo che si attiverà a breve sarà quello del delle nostre energie nel disegnare percorsi Padiglione 16 (ex “Rossini”). e servizi che possano intercettare i bisogni Non mancheranno anche progetti di dei cittadini “al di fuori dell’ospedale”. Tra “medicina digitale”, sull’esperienza di quanto le novità previste, l’apertura di 4 Case e 2 appreso durante la pandemia. Ospedali di Comunità nel Municipio 9, oltre Infine, intendiamo proseguire ad affermarci all’introduzione di un Dipartimento di Cure come centro di ricerca clinica e come primarie e uno di Prevenzione. ospedale di insegnamento per professionisti, Dentro le mura dell’Ospedale, invece, nell’ottica di miglioramento continuo continueremo con il rafforzamento delle di conoscenze e competenze che ci linee di attività specialistiche, in particolare contraddistingue da oltre 80 anni. Il Direttore Generale Marco Bosio
ON Contenuti 06 La “SINFONIA - V” 10 La nuova 14 Il tessuto che non c’è dei pazienti oncologici Casa di Comunità 12 Diventare mamma grazie a un cuore in 3D 08 Una questione 16 Cos’è quel gonfiore? di tempo 4
ANNO 2022 N. 1 18 Via le tonsille senza dolore 22 Quel bianco in più 24 Prostata ingrossata? 28 Da donna La cura si fa soft a donna 20 Un bisturi a 30 TO, bentornata raggi gamma indipendenza: il Terapista Occupazionale 26 Riforma socio sanitaria lombarda: 32 News la ricetta del 2022 5
ANNO 2022 N. 1 Confermata dalla ricerca del Niguarda l’efficacia dei vaccini anti-COVID anche durante i trattamenti antitumorali D edicare un’attenzione speciale alle persone E i pazienti in corso di terapie oncologiche (chemioterapia, fragili, più esposte al rischio di evoluzione terapie a bersaglio molecolare) come hanno risposto alla grave della malattia da SARS-CoV-2: un vaccinazione? principio fondamentale della campagna vaccinale, I risultati dello studio SINFONIA-V, disponibili su European che infatti ha dato la precedenza ai pazienti con particolari Journal of Cancer, indicano in questo caso una produzione di patologie e, tra di essi, ai malati di tumore sottoposti a anticorpi anti-SARS-Cov-2 nel 94% dei soggetti. terapia oncologica. Una percentuale che è segno dell’efficacia della vaccinazione Per valutare la risposta immunitaria indotta dal vaccino ma che, allo stesso tempo, evidenzia anche che una quota proprio in questa specifica popolazione di pazienti, a Niguarda del 6% non produce un’adeguata risposta anticorpale è stato condotto lo studio SINFONIA-V (Impact of SARS- (si tratta soprattutto di pazienti in condizioni generali più Cov-2 INFectiOn in cancer patients treated with aNtItumor compromesse). therApies), grazie al lavoro sinergico di Oncologia Falck e del Proprio per questo, è fondamentale che le persone che Laboratorio Analisi Chimico Cliniche e Microbiologia. stanno ricevendo trattamenti oncologici prestino un’attenzione “La sperimentazione clinica ha valutato l’immunogenicità particolare all’insorgenza di eventuali sintomi riconducibili a della vaccinazione per SARS-CoV-2 in pazienti con tumore COVID-19, oltre alla necessità che questi e i loro careviger non che stavano ricevendo una terapia oncologica” - spiega il abbassino la guardia anche dopo la vaccinazione e continuino responsabile dell’Oncologia Clinica Molecolare, Andrea a rispettare tutte le misure di protezione raccomandate Sartore Bianchi, coordinatore della ricerca. “Mancavano, (mascherine FFP2 e distanziamento sociale). infatti, studi importanti sui vaccini in questa popolazione - sottolinea l’oncologo - e alcuni dati, con casistiche limitate, Il prossimo passo della ricerca? Valutare l’andamento della suggerivano che la vaccinazione fosse sicura ma che potesse risposta dopo la terza dose e studiare nello specifico il contesto avere un’efficacia inferiore. Per chiarire quest’aspetto, nel immunologico che possa essere alla base del deterioramento nostro studio abbiamo scelto di valutare la risposta della risposta immunitaria in questi pazienti. anticorpale dopo due dosi di vaccino a mRNA in pazienti con tumori solidi non ematologici, tutti sottoposti a un trattamento antitumorale”. Per comprendere se la risposta anticorpale fosse paragonabile a quella della popolazione in generale, i dati sono stati comparati con quelli relativi agli operatori di Niguarda, tra i primi a ricevere il vaccino, con la priorità attribuita al personale sanitario: “Un valore aggiunto dello studio è rappresentato dal fatto che i dati ottenuti sono stati confrontati con quelli raccolti attraverso lo studio RENAISSANCE condotto su tutti i dipendenti dell’ospedale sottoposti a vaccinazione. Questo ha dimostrato come, a due settimane dalla seconda dose, il 98,4% delle persone abbia sviluppato una risposta immunitaria” - sottolinea Arianna Pani, farmacologa di Niguarda. Andrea Sartore Bianchi e Arianna Pani 7
ANNO 2022 N. 1 Terapia contro SARS-CoV-2: anticorpi monoclonali e farmaci antivirali, decisiva la tempestività di somministrazione A distanza di oltre due anni dall’inizio della pandemia, del National Institute of Health statunitense; tuttavia presenta il vaccino rimane l’unico strumento davvero importanti interazioni con altri farmaci comunemente assunti efficace per ridurre in maniera considerevole i dai soggetti a rischio. Il Remdesivir, ugualmente efficace, casi gravi, i ricoveri in ospedale e i decessi. va somministrato per via endovenosa per tre giorni, quindi Attualmente i soli farmaci anti-infettivi che possono agire con maggiori complicazioni di gestione ospedaliera rispetto sulla replicazione del virus SARS-CoV-2 sono gli anticorpi agli anticorpi monoclonali. Il Molnupiravir, che ha l’indubbio monoclonali (molecole biologiche create in laboratorio in vantaggio di poter essere assunto per via orale, se preso entro grado di riconoscere e neutralizzare un agente patogeno 5 giorni dall’inizio dei sintomi, riduce del 30% la probabilità di impedendogli di entrare nelle cellule) e gli antivirali. ricovero; purtroppo però non si tratta di una barriera ottimale perché, a conti fatti, con una ospedalizzazione che si attesta al Si tratta, però, di terapie utilizzabili solamente in uno 14% dei pazienti, occorre dare 100 trattamenti per ottenere 4 specifico target di pazienti: le persone con condizioni ricoveri in meno”. di salute che le espongono, in caso di COVID-19, a un elevato rischio che la malattia si sviluppi in una forma Per accedere alle terapie con anticorpi monoclonali o farmaci grave (in particolare: importante obesità, immunodepressione, antivirali, è fondamentale quindi arrivare in tempi rapidi neoplasia o malattia ematologica, patologie polmonari o all’individuazione dell’infezione o del rischio come contatto cardiache scompensate, diabete scompensato, problematiche stretto: in questi casi il medico di riferimento del paziente, neurologiche con problemi respiratori). o il paziente stesso, deve mettersi in contatto con il centro di Malattie Infettive più vicino. “A Niguarda è attivo un Day Per raggiungere gli effetti desiderati sia con i farmaci antivirali Hospital COVID dedicato specificatamente alla gestione che con gli anticorpi monoclonali, è decisiva la tempestività: delle terapie di questo tipo”- spiega Puoti. “I pazienti trattati in la somministrazione è utile nelle fasi precoci, su pazienti con ambulatorio sono positivi al tampone, seguiti presso la nostra un’infezione recente da Sars-CoV-2 non gravemente malati e struttura per altre problematiche (patologie oncologiche, che non hanno in corso polmonite o forte infiammazione. immunodepressione, ecc.) oppure individuati sul territorio o Oltre alla tempistica, l’utilizzo di questi farmaci è in Pronto Soccorso, tutti con fattori di rischio che possano far fortemente limitato dalla loro disponibilità e dalla temere un aggravamento della malattia”. logistica della somministrazione. Da marzo è inoltre disponibile una terapia preventiva L’infusione degli anticorpi monoclonali può avvenire solo in che garantisce una copertura di alcuni mesi, destinata a ospedale e oltretutto la terapia non è ugualmente idonea pazienti ad alto rischio che non possono vaccinarsi o nei contro tutte le varianti: “Non esistono anticorpi monoclonali quali il vaccino potrebbe non generare un’adeguata risposta universali: ogni tipologia si lega alla proteina spike del immunitaria: si tratta di Evusheld, un’associazione di due Coronavirus in un punto specifico che nelle varianti può mutare anticorpi monoclonali. A differenza degli altri trattamenti, la - spiega Massimo Puoti, Direttore del reparto di Malattie somministrazione deve però avvenire in assenza di infezione. infettive - e al momento solo uno risulta in qualche modo efficace contro Omicron: il Sotrovimab”. Per quanto riguarda gli antivirali, invece: “Il Paxlovid è un farmaco somministrabile per via orale che si è dimostrato in grado di ridurre dell’89% le ospedalizzazioni dei soggetti paucisintomatici (ovvero che non hanno bisogno di ossigenoterapia) in fase iniziale di malattia. Per questo viene indicato come prima opzione terapeutica dalle linee guida M a s s i m o P uoti 9
ANNO 2022 N. 1 Villa Marelli, da centro di eccellenza per la lotta alla tubercolosi a riferimento per la salute dei cittadini D a 90 anni Villa Marelli si può considerare un “Il punto di forza di queste Strutture è proprio l’integrazione esempio di integrazione ospedale-territorio. delle diverse figure professionali e dei servizi, integrazione che Fin dalla sua nascita, infatti, negli anni ’20, qui a regime prevedrà anche, tra gli altri, quelli socio assistenziali sono stati seguiti pazienti fragili che necessitavano e sociali del Comune”- commenta Simona Giroldi, Direttore di una presa in carico integrata fuori dall’ospedale. All’inizio, Socio Sanitario di Niguarda. facendo da filtro tra gli ex dispensari periferici e i sanatori per la “Questa è la prima di 4 Case di Comunità che Niguarda cura della tubercolosi, poi tra i medici di medicina generale e le attiverà - continua Marco Bosio, Direttore Generale strutture di ricovero ordinario per tutta la patologia respiratoria. di Niguarda - e che, insieme anche alle altre strutture Anche con lo scoppio della pandemia da Covid-19, il Centro che verranno create, come gli Ospedali di Comunità, ha saputo farsi carico delle necessità dei pazienti più fragili, concorreranno a raggiungere un unico obiettivo: realizzare la dando vita al team di infermieri di famiglia che monitoravano vera presa in carico dei bisogni della persona”. le persone positive al proprio domicilio, in modo da intercettare precocemente eventuali segnali di allarme legati All’inaugurazione del 22 febbraio hanno partecipato la vice all’aggravamento della malattia. presidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti e l’assessore al Welfare del Comune di Milano, Nella sua storia, quindi, era già in qualche modo tracciato il Lamberto Bertolè. suo destino. Sì, perché proprio a Villa Marelli, il 22 febbraio 2022, è stata istituita la prima Casa di Comunità del Niguarda, quelle strutture che, sulla base della riforma socio sanitaria regionale e del PNRR, promuovono un modello di intervento multidisciplinare, nelle quali l’erogazione di prestazioni sanitarie si affianca a servizi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria. Sono circa 100 i professionisti che qui si occupano dei diversi servizi offerti al cittadino: dai poliambulatori specialistici (Oncologia, Terapia del dolore, Chirurgia toracica e nei prossimi mesi anche Chirurgia Vascolare, Ortopedia, Reumatologia, Diabetologia, Medicina Interna), ai centri di riferimento per la tisiologia, cardiologia e pneumologia. Ci sono poi gli infermieri di famiglia, i medici di medicina generale e la sera dalle 20 alle 24 (sabato e domenica dalle 9 alle 21) si attiva il servizio di continuità assistenziale (l’ex guardia medica). E ancora: lo sportello di Scelta e Revoca, la Protesica integrativa, il servizio di Fragilità e Disabilità, il Punto Unico di Accesso, il Centro prelievi e i servizi di diagnostica (TAC e apparecchiature radiografiche). 11
ON Ultime da Niguarda CAR D IO E G R AV I DA N Z A Diventare mamma grazie a un cuore stampato in 3D 12
ANNO 2022 N. 1 A Niguarda un delicatissimo intervento cardiaco su una donna incinta L’ operazione è perfettamente riuscita e Tamara, Da qui l’idea di realizzare una replica esatta del cuore 34 anni, è potuta diventare mamma di una della madre, stampato in 3D, da utilizzare per provare magnifica bambina, nonostante la cardiopatia l’intervento più volte, in modo da conoscere a memoria tutti che metteva a rischio il suo cuore. Un cuore, i singoli passaggi della procedura con la possibilità inoltre di nato fragile e giudicato troppo debole per portare fino selezionare già la strumentazione più adatta da portare in sala. in fondo una gravidanza. Ci è voluta tutta la tenacia “L’intervento è stato effettuato alla sedicesima settimana di di una madre che voleva la maternità sopra ogni cosa e gravidanza e le prove ci hanno condotto a optare per l’utilizzo l’esperienza degli specialisti della Cardio Niguarda e non di un catetere che inserito dall’arteria femorale ha rilasciato solo. Sì, perché per arrivare al risultato è scesa in campo un pallone nel punto della stenosi cardiaca da trattare” - una squadra multidisciplinare, che ha potuto contare sul spiega Jacopo Oreglia, Responsabile dell’Emodinamica e contributo del personale della cardiologia pediatrica, quello Cardiologia Interventistica. “Le prove fatte ci hanno consentito dell’emodinamica, della ginecologia insieme agli specialisti di velocizzare la procedura e sono bastati poco più di 30 della terapia intensiva neonatale. Fondamentale anche il minuti di irraggiamento per il sistema di navigazione a raggi X, contributo dei Fisici sanitari di Niguarda e degli ingegneri del utilizzato peraltro al minimo della potenza, in modo da limitare i 3D 4 Med Printing Clinical Lab dell’IRCCS San Matteo di rischi per la bambina”. Pavia, che hanno realizzato il modello 3D sulla base delle immagini anatomiche messe a disposizione dagli esperti di Grazie all’intervento, il cuore della mamma ha potuto risonanza magnetica cardiaca dell’ospedale milanese. sostenere la gravidanza fino alla soglia della 31a settimana. Raggiunta questa età gestazionale, fissata come target dai È stato uno dei casi più delicati seguiti nel centro di ginecologi e neonatologi di Niguarda, la piccola è venuta alla Niguarda dedicato alle cardiopatie in gravidanza degli luce prematura con un parto cesareo per poi essere seguita ultimi anni. La situazione della mamma, nata con una nella terapia intensiva neonatale. Qualche settimana di malformazione cardiaca chiamata trasposizione delle degenza senza particolari complicanze e poi la mamma e la grandi arterie, per cui l’aorta e l’arteria polmonare sono piccola hanno potuto far ritorno a casa. invertite in un’anatomia anomala, è stata giudicata da molti centri incompatibile con una gravidanza. “Anche qui a Niguarda ci è sembrato un caso ad alto rischio - spiega il cardiologo pediatrico Giuseppe Annoni - ma abbiamo voluto tentare con un intervento che da un lato andasse a «rinforzare il cuore» per permettere all’organo di sostenere l’affaticamento della gravidanza e che dall’altro limitasse i possibili danni per il feto, visto che la procedura di posizionamento del device per allargare la stenosi cardiaca era radio-guidata e questo avrebbe esposto il feto a un irraggiamento consistente con i raggi X”. Giuseppe Annoni e Jacopo Oreglia 13
ON Percorsi di Salute M A LATTI E RA RE Il tessuto che non c’è 14
ANNO 2022 N. 1 Il Coloboma, un raro difetto dell’occhio che compromette il visus del bambino M iopia, astigmatismo e ipermetropia sono Sfortunatamente, proprio a causa della varietà dei sintomi probabilmente i difetti visivi più comuni e noti. e delle diverse strutture coinvolte, non esiste una terapia Al contrario, sono davvero in pochi a conoscere universale. In particolare il coloboma palpebrale può essere il coloboma: una malattia rara dell’occhio di corretto con la chirurgia, invece per il coloboma retininco e del cui soffrono circa 10 bambini su 200.000 nati ogni anno. Il nervo ottico, che non hanno una terapia chirurgica, occorrono significato del termine si riferisce all’assenza di tessuto controlli periodici per individuare eventuali complicanze che oculare (letteralmente “mutilazione” o “troncamento”). possono verificarsi nel tempo (come il distacco dalla retina). A seconda delle strutture coinvolte, la patologia si manifesta In caso il coloboma si associ a microftalmia (uno o entrambi in modo peculiare: quando viene colpita l’iride, compare una gli occhi più piccoli della norma), per migliorare la simmetria malformazione della pupilla che assume una forma simile al e la crescita dell’orbita, si può applicare una protesi oculare. buco di una serratura. In caso invece di coloboma palpebrale, Nei casi in cui la vista risulti particolarmente compromessa, è la palpebra stessa a risultare deformata in una parte o in soprattutto con interessamento di entrambi gli occhi, può tutto il suo spessore, lasciando una parte del bulbo oculare essere effettuata una riabilitazione visiva per sfruttare al scoperta. Nonostante queste deformazioni siano visibili ad meglio il residuo visivo. occhio nudo, solitamente non determinano una perdita della vista importante. Se invece il coloboma interessa la retina e il L’Oculistica Pediatrica di Niguarda, oltre a occuparsi di nervo ottico può esserci compromissione visiva anche seria. valutazione e trattamento delle patologie più comuni degli occhi, è centro di riferimento per la Regione Lombardia per la Da che cosa sono accomunate, quindi, tutte le anomalie diagnosi e cura delle malattie rare oculari. appena citate? Queste strutture anatomiche si formano nelle prime fasi dello sviluppo prenatale, tra la quinta e la settima Grazie alla qualità dei suoi servizi e al costante aggiornamento settimana di gestazione. È questo il periodo in cui si modella dei suoi professionisti ha inoltre ottenuto l’affiliazione alla l’occhio e durante il quale possono sorgere dei problemi a rete europea “ERN-EYE” che raduna i centri di eccellenza livello strutturale. In due casi su tre, infatti, le ragioni sono europei. genetiche: sono stati identificati dei geni la cui mutazione porta allo sviluppo del coloboma, tra cui il PAX2, il CHX10, MAF, OTX2, SHH e il CHD7. Quest’ultimo, in particolare, è responsabile della sindrome CHARGE, una malattia genetica che comporta, oltre al coloboma retinico e del nervo ottico, alterazioni cardiache, genitali e all’orecchio. A causa della possibile correlazione con altre patologie diventa necessaria la collaborazione di più specialisti in équipe multidisciplinare, al fine di individuare altri segnali fisici che permettano di inquadrare il problema e definire l’eventuale trattamento. Con la consulenza di Marco Mazza, Direttore Oculistica pediatrica 15
ON Percorsi di Salute C H I RU RGI A A DDOM I NA LE Cos’è quel gonfiore? Tutto quello che c’è da sapere e come non sottovalutare l’ernia inguinale D olore e fastidio alla zona inguinale? Presenza di un rigonfiamento che peggiora dopo aver camminato? Potrebbe trattarsi di un’ernia inguinale. Si tratta di una patologia molto comune che si manifesta addominale, come può essere una porzione di tessuto adiposo, l’intestino o la vescica, riesce ad attraversare la parete deputata a contenerlo. Questa struttura, composta da più fasce muscolari, può indebolirsi per svariati motivi: sforzi fisici ripetuti nel tempo, una tosse persistente o, addirittura, tipicamente con una tumefazione a livello dell’inguine. eccessivo sforzo durante la defecazione. Oltre a queste Ma in cosa consiste? Come si interviene? ragioni, vi sono degli importanti fattori di rischio da tenere in conto, come ad esempio l’obesità, il fumo, l’asma e il Ernia inguinale: in cosa consiste e diabete. quali sono le cause Uomini e donne: chi rischia di più? Questo disturbo si manifesta attraverso la fuoriuscita delle viscere addominali in direzione della cavità inguinale. In A questo punto si potrebbe pensare che per prevenire parole povere, un organo presente all’interno della cavità l’insorgenza della patologia sia sufficiente modificare il 16
ANNO 2022 N. 1 proprio stile di vita. Per esempio combattendo la stitichezza Generalmente si procede con la chirurgia aperta: viene con l’integrazione di più fibre nella propria alimentazione e effettuata un’incisione a livello del canale inguinale, con l’aumento dell’attività e dell’allenamento fisico, di modo da l’obiettivo di riportare in sede l’ernia fuoriuscita e ricostruire evitare di sforzare i muscoli addominali. Eppure, i dati parlano la parete addominale. Questa viene ricreata tramite il chiaro: gli uomini sono dalle 7 alle 10 volte più a rischio posizionamento di una protesi, composta da una piccola di sviluppare un’ernia inguinale. La loro configurazione rete di rinforzo, fissata con suture o colle chirurgiche. anatomica li rende, infatti, più predisposti a sviluppare Talvolta può capitare che le ernie siano presenti sia nel lato questo disturbo. Il motivo è dato dalla presenza del funicolo destro che sinistro dell’inguine: in quel caso si parla di ernia spermatico, che consente la discesa del testicolo dalla cavità inguinale bilaterale e viene trattata con una chirurgia video- addominale alla sacca scrotale durante lo sviluppo del feto. laparoscopica. Questo tipo di intervento è meno invasivo, Essendo questa struttura irrorata da vasi, la cavità inguinale la tecnica infatti sfrutta delle piccole incisioni in cui viene risulta particolarmente fragile. Tuttavia, ciò non significa introdotta una telecamera manovrata dall’esterno tramite che le donne possano considerarsi automaticamente fuori appositi strumenti. Non va, tuttavia, applicata su delle ernie di pericolo: se si vanno a guardare le più recenti statistiche, si può dimensioni troppo grandi. notare come questa patologia stia interessando sempre di più anche il mondo femminile. I motivi possono essere Il post-operatorio: la fase di convalescenza correlati al generale aumento della vita media, insieme alla pratica di alcune abitudini, come lo svolgimento di un’intensa A seguito dell’intervento è importante indossare per tre attività fisica o il vizio di fumare. Il disturbo può comparire settimane uno slip particolare che funge da contenimento e anche in caso di gravidanze ripetute e di eccessiva favorisce la ripresa dall’intervento. Talvolta è possibile provare magrezza. dolore, tuttavia facilmente gestibile con dei farmaci analgesici. I tempi di recupero variano a seconda dell’attività: è possibile Uno strano gonfiore: tornare a guidare già dopo 48-72 ore, mentre non è possibile i sintomi dell’ernia inguinale praticare sport per circa un mese. Per quanto riguarda l’attività lavorativa, l’attesa è di 10-15 giorni per i lavori di ufficio, Per fortuna è una patologia che si nota abbastanza facilmente: mentre per impieghi che richiedono un maggiore sforzo fisico è i sintomi, come già accennato, consistono in un rigonfiamento richiesta una pausa di circa 3 settimane. a livello dell’inguine che assume dimensioni differenti a seconda delle attività svolte. Quando ci si alza al mattino, per I sintomi, insieme alla consapevolezza di dover affrontare un esempio, il gonfiore non si nota, mentre questo diventa più intervento, possono spaventare. Tuttavia, se si pensa alla pronunciato dopo una giornata di lavoro o a seguito di una velocità di esecuzione dell’operazione insieme ai tempi di camminata e, se massaggiata, si riduce nelle dimensioni. recupero piuttosto rapidi, questa risulta già meno allarmante. Se la tumescenza non si sgonfia, è bene consultare il proprio Una piccola incisione, seppur fastidiosa, può essere il primo medico di famiglia che può inviare agli ambulatori specialistici passo per ritrovare la serenità. o al pronto soccorso a seconda della gravità del caso. Il trattamento: quando i farmaci non bastano Per ciò che concerne il trattamento, è bene tenere a mente che i farmaci possono aiutare a lenire il dolore, ma non curano la patologia. Purtroppo, una volta comparsi i sintomi, è inutile aspettare: l’ernia non regredisce spontaneamente, anzi, tende a peggiorare con il passare del tempo. Per questa ragione è necessario intervenire con un’operazione chirurgica. Ad eccezione di casi particolari, l’operazione è sempre condotta in regime di day hospital (il paziente entra in Con la consulenza di ospedale la mattina e rientra a casa la sera). Stefano Di Lernia, Responsabile Day Surgery e Week Surgery 17
ON Percorsi di Salute PATO LOGI E PEDI ATRI CHE Via le tonsille senza dolore 18
ANNO 2022 N. 1 Grazie all’ablazione controllata si evitano i sanguinamenti e si riducono i tempi di recupero S ono a forma di mandorla e si trovano ai lati della gola: sono le tonsille (più propriamente dette “tonsille palatine”), un’importante barriera costituita da tessuto linfatico, che contribuisce insieme alle adenoidi (anch’esse ghiandole linfatiche, situate invece dietro praticamente nullo e i tessuti della tonsilla che non hanno subito un’azione meccanica non sanguinano. Con questa tecnica è possibile modulare l’energia utilizzata per dare al “bisturi gassoso” la giusta capacità di penetrazione nei tessuti che hanno densità differente. al naso) a difenderci dalle infezioni. In età evolutiva le tonsille e le adenoidi, anche a causa di La tonsilla comprende il tessuto linfatico, proprio della infiammazioni ricorrenti, possono aumentare in dimensioni fino tonsilla, e la capsula, un tessuto connettivo che mantiene a causare un’ostruzione respiratoria cronica, a volte con saldo il tessuto linfatico alla loggia tonsillare e come tale, è più apnee nel sonno, creando quella che viene proprio definita coriaceo rispetto al tessuto linfatico. Per prevenire le recidive, “sindrome delle apnee nel sonno” (OSAS). in caso di tonsilliti ricorrenti, è necessario asportare tutta la Si tratta di una problematica che può comportare carenza di parte linfatica tonsillare compresa la capsula. ossigeno nel sangue e conseguenti sintomi come fiato corto e difficoltà a compiere sforzi. Se non viene adeguatamente Con la tecnica chirurgica tradizionale il muscolo della loggia trattata può condurre ad alterazioni comportamentali, scarso tonsillare rimane così esposto e, oltre a essere estremamente accrescimento, deficit di apprendimento. In età pediatrica, sensibile a causa delle terminazioni nervose, è anche a rischio in questi casi, è perciò raccomandato l’intervento di di sanguinamento, poiché ricco di grossi vasi sanguigni. adenotonsillectomia. Con l’ablazione controllata è invece possibile “ripulire” la capsula interna dal tessuto linfatico fino al 90-95%, Occorre sottolineare come, ancora oggi, la tonsillectomia rimuovendo la causa dell’ostruzione respiratoria e delle tonsilliti resti l’intervento più eseguito in età pediatrica nei Paesi ricorrenti, ma evitando di esporre il muscolo, i vasi e i Occidentali, nonostante le uniche altre indicazioni all’intervento nervi. di asportazione di tonsille e adenoidi siano attualmente oggetto di dibattito e riguardino solo le tonsilliti acute ricorrenti Il vantaggio di questa tecnica è quindi proprio quello (quando vanno a peggiorare la qualità di vita del paziente), la di ridurre le temibili complicanze del sanguinamento e febbre periodica o l’ascesso peritonsillare. del dolore, che purtroppo possono comportare un ulteriore La fase postoperatoria dell’operazione chirurgica ricovero in ospedale o rendere necessari successivi interventi “classica” è inevitabilmente fastidiosa e invalidante. I chirurgici e procedure trasfusionali. tempi di ripresa si aggirano intorno ai 15 giorni ed è necessaria Inoltre il ritorno alla vita e alimentazione normali è un’attenzione particolare all’alimentazione, che nei primi accelerato e avviene in 5/6 giorni, contribuendo così a giorni deve essere rigorosamente semisolida omogenea e ridurre il non trascurabile impatto sociale dell’assenza dal a temperatura ambiente, e al riposo assoluto per evitare lavoro dei genitori che assistono i figli nella convalescenza. emorragie, la complicanza più pericolosa. Oggi però la chirurgia tonsillare può avvalersi di tecnologia innovativa: l’ablazione controllata. La tecnica Coblation (Controlled ablation) si basa sull’utilizzo di uno strumento che produce gas altamente ionizzato che già a 40 gradi è in grado di dissolvere i tessuti molli, poi aspirati dallo strumento stesso. Questo gas è prodotto a partire dai sali di sodio della soluzione salina utilizzata nella procedura e non presenta quindi alcuna Con la consulenza di controindicazione, trattandosi di un elemento normalmente Gabriella Mantini, presente nel corpo umano. L’impatto del calore è Otorinolaringoiatria 19
ON Percorsi di Salute NEU RO CENTER Un bisturi a raggi gamma Intervenire sul fasci di raggi gamma da usare in cosiddette MAV) che non possono alternativa, o a integrazione, della essere rimosse chirurgicamente; in altri cervello con la neurochirurgia tradizionale. casi completa la chirurgia (cosiddetti radiochirurgia La procedura indicata con il termine di “radiochirurgia stereotassica” permette trattamenti combinati) allo scopo di limitare i danni al tessuto cerebrale. il trattamento di diverse patologie Dal 2008 (anno di apertura) a oggi U cerebrali: tumori, malformazioni nel Centro Gamma Knife di Niguarda n bisturi a raggi gamma per vascolari o patologie funzionali, come la sono stati trattati oltre 3.300 casi, di il trattamento di patologie nevralgia trigeminale. cui 500 dall’inizio della pandemia cerebrali quando la chirurgia La tecnica sfrutta fasci di radiazioni COVID-19 che ha portato ad un tradizionale comporta rischi gamma, emesse da 192 fonti di rimodulazione dell’attività senza mai elevati: è questo ciò che si cela dietro cobalto poste all’interno della interromperla (e il trattamento di questi la Gamma Knife. macchina, guidati da un sistema di casi è stato oggetto anche di una Ma cos’è esattamente la Gamma puntamento stereotassico, cioè pubblicazione del gruppo di Niguarda Knife, un macchinario che a vederlo finalizzato a individuare esattamente la sulla rivista Stereotactic and Functional assomiglia a una TC (Tomografia posizione del bersaglio da colpire. Neurosurgery). Computerizzata, una volta In molti casi la Radiochirurgia Gamma L’équipe al lavoro nel Centro è formata chiamata “TAC”), ma che è molto Knife è un’opzione terapeutica di da neurochirurghi, radioterapisti, più complesso? Si tratta di una prima scelta come per il trattamento neuroradiologi, fisici, infermieri tecnologia che consente di intervenire di tumori poco voluminosi e tecnici che collaborano ai fini del su specifiche malattie cerebrali (metastasi cerebrali, neurinomi trattamento radiochirurgico più adatto utilizzando, con altissima precisione, dell’acustico, meningiomi, ecc.) o alle esigenze di cura del singolo caso. di Malformazioni Artero-Venose (le 20
ANNO 2022 N. 1 Metastasi cerebrali di equilibrio. Con la radiochirurgia Grazie alla precisione del sistema Gamma Knife si possono trattare, in stereotassico è possibile concentrare È la problematica che viene trattata più alternativa all’intervento chirurgico, le i raggi sul bersaglio che riceve così di frequente con Gamma Knife (circa neoplasie con un diametro massimo un’elevata quantità di radiazioni, il 40% dei pazienti a Niguarda). Le di 3 cm. limitando al minimo l’irradiazione metastasi cerebrali sono causate dalla del tessuto sano. Una volta terminato Malformazioni Artero-Venose il trattamento, il paziente viene dimesso diffusione al cervello di cellule tumorali (MAV) nel pomeriggio o al mattino successivo. da altri organi (polmone, mammella, L’attività clinica non è limitata solo melanoma sono i più frequenti). La Si tratta di anomalie vascolari il cui all’intervento radiochirurgico, ma radiochirurgia consente di intervenire, trattamento d’elezione è la chirurgia anche al post operazione per verificare anche su lesioni multiple, in una coadiuvata dall’embolizzazione, gli effetti della procedura e fornire eseguita da Neuroradiologi Interventisti. assistenza, se necessaria, anche con singola sessione o in 2-3 sessioni Nei casi di MAV poste in aree un servizio di telenursing e di mezzi distanziate di alcune settimane e si critiche del cervello o nei casi di MAV alternativi alle visite in presenza, integra con altri protocolli terapeutici voluminose si ricorre alla Radiochirurgia modalità divenute sempre più come la chemioterapia senza la grazie alla sua capacità di ridurre importanti con la pandemia. necessità di doverli sospendere. gradualmente le dimensioni della malattia con minimi effetti collaterali e Meningiomi ottenerne la chiusura in un periodo di La prima macchina in Svezia tempo di alcuni anni. Sono dei tumori delle meningi, La Radiochirurgia è stata ideata, ovvero le membrane che rivestono Come si svolge un intervento all’inizio degli anni ’50, dal il nostro cervello. A seconda della neurochirurgo svedese Lars Leksell e sede in cui compaiono possono di neuroradiochirurgia con applicata nei primi casi clinici a partire provocare cefalee, disturbi del Gamma Knife? dalla fine degli anni ’60 a Stoccolma. comportamento, crisi epilettiche In particolare la radiochirurgia Gamma e deficit neurologici. La tecnica Un telaio in alluminio, detto “casco Knife nasce dopo diversi tentativi di d’elezione è l’intervento chirurgico, stereotassico”, viene fissato alla testa usare altre fonti d’energia, quando ma nei casi non operabili o laddove del paziente (unica manovra invasiva di Leksell trovò il modo di realizzare non è possibile asportare tutta la tutta la procedura, che viene effettuata sottilissimi fasci di radiazioni gamma massa tumorale, viene utilizzata in anestesia locale e dura pochi minuti). provenienti da diversi punti dello spazio la radiochirurgia. I meningiomi Quindi si esegue una risonanza che si concentravano in un unico punto, rappresentano il 30% di tutti i tumori magnetica per identificare il bersaglio tanto potenti da essere efficaci in una a lento accrescimento trattati con e si procede a pianificare il trattamento sola seduta. In Italia attualmente la Gamma Knife presso il Centro di attraverso una serie di processi nei quali tecnologia è presente in nove centri Niguarda, la cui esperienza è stata di è coinvolta tutta l’equipe del Centro. ospedalieri tra pubblici e privati, da recente inclusa in un volume pubblicato Una volta definito il piano, modellato Nord a Sud. da Springer dal titolo “Stereotactic sulla malattia tenendo in conto le Radiosurgery for the Treatment of strutture del cervello circostante, il Central Nervous System Meningiomas” paziente è posizionato su un lettino robotizzato, che si sposta seguendo Neurinoma (o Schwannoma) le coordinate pianificate in modo da focalizzare le radiazioni sulla lesione dell’acustico da colpire. L’intervento si svolge di È un tumore benigno i cui sintomi solito in un’unica seduta (in alcuni sono correlati alle dimensioni e, casi complessi sono richieste da 3 a 5 di conseguenza, al progressivo sedute) e ha una durata variabile tra le interessamento di diverse strutture 3 e le 8 ore. Con la consulenza di nervose, tra questi: sordità, acufeni Alessandro La Camera, (fischi, ronzii), vertigini e problemi Neurochirurgia 21
ON Percorsi di Salute D ERM ATOLOGI A Quel bianco in più Vitiligine: cause sconosciute per un disturbo che M acchie “che sbiancano la pelle” e che si allargano a poco a poco. La vitiligine è una malattia che colpisce l’epidermide. Non è contagiosa ma può portare a un gravoso peso psicologico con cui convivere dovuto all’inestetismo. Al momento non esistono depigmenta terapie risolutive ma ci sono diverse possibilità da seguire la pelle per migliorare la situazione. La malattia colpisce i melanociti, le cellule della pelle che producono la melanina, vale a dire il pigmento responsabile della colorazione della cute, da qui le inconfondibili macchie bianche sull’epidermide. Le cause non sono note, tuttavia la ricerca si sta avvicinando sempre di più alla comprensione dei meccanismi che stanno alla base della malattia. 22
ANNO 2022 N. 1 Il peggioramento può essere più o meno rapido e a volte la Per ripigmentare la pelle è possibile, inoltre, sottoporsi a situazione rimane stabile per anni. Anche se tutta l’epidermide cicli di fototerapia UVA-UVB, PUVA o UVB a banda stretta, può essere colpita, gli esordi della vitiligine interessano associata a sostanze fotosensibilizzanti come gli psoraleni solitamente delle zone specifiche, come l’area intorno (i risultati sono però temporanei). È raro che una singola agli occhi, l’ano, il glande e i genitali. Anche le unghie (in terapia sia efficace, per questo si punta sull’utilizzo combinato particolare le estremità delle dita) possono essere interessate. di farmaci, integratori e, a volte, fototerapia, a seconda Più in generale le macchie possono, poi, comparire anche sul che la malattia sia stazionaria, in trend di peggioramento viso, collo, mani, avambracci e inguine. Dove sono presenti o di miglioramento. Il trapianto di melanociti è, invece, delle cicatrici possono, inoltre, formarsi nuove chiazze. A volte un’opzione in via di perfezionamento, utilizzabile solo in casi anche gli annessi cutanei come peli, capelli, barba, ciglia selezionati, per chiazze poco estese. e sopracciglia, presenti nelle aree depigmentate, possono imbiancarsi. In alcuni casi la depigmentazione interessa anche Nel mondo la vitiligine ha una diffusione stimata intorno le labbra e la retina o l’iride, senza però comportare un all’1-2% della popolazione, si presume che ci siano circa 100 impatto sulla vista. milioni di pazienti. In alcuni Paesi l’incidenza è maggiore, per ragioni genetiche e sociali. Nel 95% dei casi la malattia Non esiste una cura risolutiva. Tuttavia, i sintomi possono compare prima dei 40 anni, spesso tra i 10 e i 30 anni. essere attenuati con diversi trattamenti. Esistono prodotti Colpisce tutte le tipologie di pelle, senza una predilezione tra le di dermocosmesi che riducono la differenza di colore tra le diverse etnie. L’incidenza è paritaria tra i due sessi. macchie e il resto dell’epidermide. Vengono utilizzati con successo anche una serie di trattamenti topici. Tra le terapie rientrano l’uso di immunosoppressori, il laser a eccimeri (il macchinario non è presente a Niguarda, ma disponibile in centri specializzati), il farmaco tacrolimus o gli steroidi ad azione locale che, soprattutto nelle prime fasi della malattia, possono aiutare la ripigmentazione, contrastando l’infiammazione. Con la consulenza di Donata Calò, Dermatologia 23
ON Percorsi di Salute U ROLOGI A Prostata ingrossata? La cura si fa soft Stent, micro-mollette e vapore acqueo: procedure “a basso impatto” per trattare l’ipertrofia prostatica benigna D agli stent temporanei all’embolizzazione della urinari come il getto debole o la sensazione di vescica piena prostata, dall’energia del vapore acqueo alle anche subito dopo aver urinato. L’ipertrofia può inoltre portare micro-mollette da applicare sulla ghiandola: sono a dover urinare in più tempi con la necessità di andare spesso alcune delle ultime tecniche chirurgiche nate per al bagno o di alzarsi la notte per l’urgenza o la difficoltà di contrastare in maniera mini-invasiva “l’ingrossamento della trattenere la minzione. Ancora, il disturbo può manifestarsi con prostata”, una condizione che in termini tecnici viene definito difficoltà a iniziare ad urinare, necessità di sforzi prolungati per iperplasia prostatica benigna (IPB) e che può avere urinare o incontinenza. ripercussioni sul complicato meccanismo della minzione. La comparsa di questi disturbi è uno dei motivi per cui è L’IPB è molto comune, circa la metà di tutti gli uomini necessario rivolgersi ad un urologo. tra 50 e 60 anni ne è affetto e l’incidenza aumenta L’IPB se non è monitorata e curata da uno specialista progressivamente con il crescere dell’età (è presente fino al può infatti creare diverse complicanze: oltre al rischio di 90% degli uomini di età superiore agli 80 anni). L’aumento disfunzioni della vescica, si può incorrere in infezioni delle dimensioni della ghiandola crea, infatti, un’ostruzione urinarie, febbre e formazione di calcoli, fino ad arrivare al e determina quindi la comparsa di sintomi possibile danneggiamento dei reni. 24
ANNO 2022 N. 1 Esistono molte opzioni per il trattamento dell’IPB (trattamenti Un’altra tecnica di recente introduzione è la terapia termale fitoterapici, farmacologici, chirurgici); queste vanno proposte a vapore acqueo. Questo trattamento utilizza il vapore per ai pazienti in base alla gravità dei disturbi. Alcune comportano distruggere le cellule della prostata che comprimono l’uretra. degli effetti collaterali ed è pertanto fondamentale che All’interno di un dispositivo, l’acqua sterile viene riscaldata l’urologo, ove possibile, proponga soluzioni in linea con la appena sopra il punto di ebollizione e una precisa dose di situazione e le aspettative dei pazienti. vapore viene quindi “iniettata” nella prostata con un piccolo La resezione endoscopica di prostata (TURP - trans- ago. Il rilascio di questa energia termica provoca una rapida uretral prostate resection), attualmente eseguita anche morte cellulare, portando così alla riduzione della prostata. Il con differenti tipi di laser (ad olmio, verde, tullio, etc), è stata il trattamento viene effettuato in anestesia locale che può essere trattamento chirurgico di riferimento degli ultimi decenni. Viene accompagnata da sedazione. eseguita generalmente previa anestesia spinale o generale, necessita di 3-4 giorni di ricovero e del posizionamento per Ricorre all’utilizzo di uno stent provvisorio invece l’impianto qualche giorno di un catetere vescicale nel post operatorio. temporaneo di dispositivo in nitinol. Si tratta di un device, La tecnica può presentare però degli effetti collaterali; tra questi introdotto per via endoscopica e che rimane in sede per il principale è la retroiaculazione (la mancanza di fuoriuscita cinque giorni, il tempo medio necessario per allargare l’uretra dello sperma dopo l’orgasmo). Sono inoltre descritti casi di prostatica. La tecnica è ideale per pazienti con malattia del incontinenza urinaria e deficit erettile. collo vescicale. Per ovviare ai limiti di questo intervento, molte procedure Infine l’embolizzazione delle arterie prostatiche viene mini-invasive sono state ideate e validate nel corso degli eseguita dai radiologi interventisti in pazienti selezionati anni, portando molti vantaggi. Innanzitutto possono essere dagli urologi. La tecnica utilizza minuscole particelle iniettate svolte in regime ambulatoriale o con un breve ricovero in attraverso un catetere nei vasi che forniscono sangue alla ospedale (il rientro a casa avviene il giorno stesso o il giorno prostata. Le particelle bloccano così il flusso sanguigno ai successivo). Inoltre il tempo di recupero dopo la procedura grandi vasi (arterie) dell’organo. Questa ostruzione porta a è generalmente più veloce. La retroiaculazione è meno un restringimento della ghiandola nei mesi successivi alla probabile o addirittura evitata con i trattamenti mini-invasivi che procedura. possono offrire sollievo dai sintomi e talora risultano risolutivi. In altri casi queste tecniche possono fare da “ponte” per La scelta dell’intervento mini-invasivo più adatto dipende posticipare i trattamenti più invasivi agli anni successivi. dalle dimensioni della prostata, dalla salute generale del paziente, dalla sua scelta personale e dalle sue aspettative. Tra le tecniche di nuova generazione rientra il lifting È fondamentale l’inquadramento del caso da parte di urologi uretrale prostatico (PUL). dedicati ed esperti in tali procedure. Attualmente Niguarda La procedura ricorre all’utilizzo di un cistoscopio per rilasciare è uno dei centri dove è possibile effettuare questo tipo di nella prostata dei piccoli impianti, simili a delle mollettine. interventi. Questi impianti pinzano il tessuto prostatico e comprimono la prostata ingrossata in modo che si riduca l’ostruzione a livello uretrale e migliori il flusso dell’urina. Non vengono eseguiti tagli né usate fonti di calore per distruggere o rimuovere il tessuto prostatico. La procedura è molto veloce (meno di un’ora) e di solito si può tornare a casa lo stesso giorno. Può essere eseguita con anestesia locale o generale. Con la consulenza di Silvia Secco, Urologia 25
ON Attualità Sanitaria SANITÀ E R EG I ON E Riforma socio sanitaria lombarda: la ricetta del 2022 Potenziamento, capillarità, comunità, Giovanni Pavesi, Direttore Generale ecco alcuni ingredienti Assessorato al Welfare. Matteo Corradin, Unità Organizzativa Polo Ospedaliero di Regione Lombardia. C on la legge regionale 22/2021 di Regione Come nasce questa revisione del sistema Lombardia, “Modifiche al Titolo I e al Titolo VII della regionale e quali sono gli obiettivi? legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità)”, La legge è frutto di lunghi mesi di ascolto e di confronto a partire dal 2022 viene modificato, in parte, l’assetto del sulle idee, che hanno portato ad accogliere tante proposte sistema socio sanitario lombardo. provenienti da medici di famiglia, pediatri di libera scelta, Le parole chiave che sintetizzano questa nuova riforma sono il medici ospedalieri, operatori della sanità, ma anche sindacati potenziamento della medicina territoriale, la ridefinzione delle ed Enti del terzo settore. competenze di ATS, ASST, assessorato e Direzione generale, Il sistema sanitario lombardo è eccellente dal punto di vista ma soprattutto l’istituzione di distretti, case e ospedali di della cura ospedaliera, ma la pandemia ha evidenziato comunità e centrali operative territoriali. la necessità di potenziare le strutture di prossimità Il potenziamento dell’assistenza sociosanitaria e sociale aumentandone la capillarità. Con questa revisione del sistema, territoriale avverrà in particolare attraverso la realizzazione intendiamo potenziare le strutture territoriali e di prossimità, per di nuove strutture più vicine al cittadino: distretti, case di avvicinare la sanità ai cittadini. Lo sviluppo del territorio, inoltre, comunità, centrali operative territoriali, ospedali di comunità. consentirà di decongestionare i pronto soccorso e contenere le Altro cardine della riforma è l’attivazione di Dipartimenti di cure liste d’attesa. primarie e Dipartimenti funzionali di prevenzione nelle ASST. Viene anche rafforzato il principio che sia il pubblico che il Abbiamo fatto alcune domande per capire meglio i principali privato abbiano gli stessi diritti e gli stessi obblighi, nell’ottica cambiamenti introdotti con questa riforma a Giovanni Pavesi, di dare la risposta più adeguata all’analisi della domanda di Direttore Generale dell’Assessorato al Welfare, e Matteo salute. Corradin, dell’Unità Organizzativa Polo Ospedaliero di Regione Lombardia. 26
ANNO 2022 N. 1 Quali sono le principali novità? E poi c’è una “novità tutta lombarda”, gli ambulatori sociosanitari territoriali. Cosa In tutta la Regione verranno create più di duecento case di saranno? comunità, oltre settanta ospedali di comunità, cento distretti e altrettante centrali operative territoriali, nuovi ambulatori Rappresentano un’innovazione di questa Regione. Stiamo sociosanitari territoriali con la collaborazione dei Comuni. parlando di ambulatori distribuiti in modo più capillare sul Gli attuali 27 distretti diventeranno 100, per rendere più territorio, grazie anche alla presenza di medici di medicina territoriale e più diffuso il punto di riferimento del sistema generale in associazione. Sarà garantito il collegamento in sociosanitario sul territorio. I distretti rappresenteranno la sede rete con le case di comunità grazie ai finanziamenti di Regione della programmazione territoriale, in stretta collaborazione con Lombardia a favore dei Medici di Medicina Generale (per i sindaci, e garantiranno l’offerta sul territorio di riferimento di esempio nuova strumentazione sia per prestazioni che per tutte le attività (attività specialistica, cure primarie, consultori, la telemedicina). Gli ambulatori saranno realizzati in edifici assistenza domiciliare integrata, continuità assistenziale, ecc). che potranno essere messi a disposizione dai sindaci e che Per ogni distretto si prevedono 2 case di comunità e 1 centrale verranno ristrutturati attraverso fondi regionali assegnati con operativa territoriale. programmi di investimento specifici. In pratica, cosa faranno le case di comunità? È previsto un grande lavoro anche sul tema della prevenzione, in che termini? Le case di comunità saranno dei grandi poliambulatori territoriali aperti 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con team La prevenzione assume un ruolo centrale nel riassetto del multidisciplinari di medici e pediatri di base, specialisti, sistema sociosanitario lombardo. Proprio su questo tema infermieri di famiglia e assistenti sociali. Il cittadino vi si è necessario un potenziamento del ruolo di governo del potrà rivolgere per l’assistenza ordinaria (evitando il pronto territorio da parte degli 8 dipartimenti di prevenzione delle soccorso), gli approfondimenti diagnostici di base, gli ATS. Verranno anche istituiti 27 nuovi dipartimenti funzionali screening, le prestazioni ambulatoriali, le vaccinazioni, il di prevenzione all’interno delle ASST e realizzato un nuovo consultorio e il punto prelievi. Qui verranno seguiti e coordinati centro per la prevenzione e controllo delle malattie infettive. tutti i servizi offerti ai malati cronici. Opereranno in sinergia con Riteniamo anche sia fondamentale la creazione di sinergie la rete delle farmacie per garantire l’aderenza terapeutica nella con il mondo universitario, scientifico e produttivo. presa in carico. Arriviamo alle tempistiche, quando potremo A queste si aggiungono gli ospedali di vedere la realizzazione di questi progetti? comunità e le centrali operative territoriali… Ci siamo dati un cronoprogramma serrato. Il potenziamento Sì, in particolare sono previsti ben 71 ospedali di comunità della rete territoriale deve essere realizzato e portato a su tutto il territorio regionale, per un bacino di utenza di circa compimento entro 3 anni dalla data di entrata in vigore della 150.000 abitanti. legge. L’istituzione dei distretti e le nomine dei relativi direttori Si tratta di strutture sanitarie della rete territoriale a ricovero devono avvenire entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore breve e destinati a pazienti che necessitano interventi sanitari della legge. Le centrali operative territoriali devono essere a bassa intensità clinica, di norma dotati di 20 posti letto realizzate non oltre sei mesi dall’istituzione dei distretti di (massimo 40 posti letto). riferimento. Sono pensate proprio per ridurre il carico sui pronto soccorso Il 40% degli ospedali di comunità e delle case di comunità e sugli ospedali e saranno a gestione prevalentemente previsti dal PNRR, deve essere istituito entro il 2022, il infermieristica. Le centrali operative territoriali, invece, successivo 30% entro il 2023 e il restante 30% entro il 2024. rappresentano un punto di accesso fisico e virtuale alla rete di I dipartimenti di cure primarie e i dipartimenti funzionali di offerta, finalizzato all’orientamento del cittadino all’interno della prevenzione nelle ASST sono istituiti entro 90 giorni dalla data rete dei servizi. di entrata in vigore della legge e sono progressivamente portati a regime entro i successivi 9 mesi. 27
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