"Obesità e Disturbi dell'Alimentazione Indicazioni per i diversi livelli di trattamento" - La "La Scuola Nazionale di Medicina degli Stili di ...
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La "La Scuola Nazionale di Medicina degli Stili di Vita” Fimmg-Metis ha contribuito all'elaborazione di un Documento Italiano di Consenso su: "Obesità e Disturbi dell’Alimentazione Indicazioni per i diversi livelli di trattamento".
Vol. 15: 1-31, Suppl. al No. 1-2, 2010 DOCUMENTO DI CONSENSUS Obesità e Disturbi dell’Alimentazione Indicazioni per i diversi livelli di trattamento a,b,c,d,e Obesity and Eating Disorders. Indications for the different levels of care. An Italian Expert Consensus Document (H24 e riabilitazione intensiva t i s ur metabolica-nutrizionale-psicologica residenziale, K semiresidenziale e ambulatoriale) i c e t r E L.M. Donini1,2,M. Cuzzolaro1,2, G. Spera1, M. Badiali1, N. Basso1, M.R. Bollea3, i A L O. Bosello , A. Brunani , L. Busetto , G. Cairella7, C. Cannella1,8, P. Capodaglio5, 4 5 6 E d S O N M.G. Carbonelli9, E. Castellaneta2, R. Castra10, E. Clini11,12, F. Contaldo13, , L. Dalla Ragione14, R. Dalle Grave15, F. D’Andrea16, V. del Balzo1, R 0 E P. De Cristofaro17, E. Di Flaviano18, S. Fassino19, A.M. Ferro20, P. Forestieri13, 1 P E. Franzoni21, M.G. Gentile22, A. Giustini23, F. Jacoangeli3, C. Lubrano1, O 0 S L. Lucchin24, F. Manara25, G. Marangi26, M. Marcelli27, G. Marchesini21, G. Marri28, ©2 U W. Marrocco28, N. Melchionda21, B. Mezzani29, P. Migliaccio30, F. Muratori21, PER U. Nizzoli31, R. Ostuzzi32, G. Panzolato33, F. Pasanisi13, P. Persichetti26, M.L. Petroni5,34, V. Pontieri35, E. Prosperi36, C. Renna37, G. Rovera38, F. Santini39, O L O V. Saraceni1, C. Savina2, N. Scuderi1, G. Silecchia1, F. Strollo40, P. Todisco25,32, S C. Tubili9, G. Ugolini41, M. Zamboni4 1Università di Roma “Sapienza”; 2ICR “Villa delle Querce”, Nemi (RM); 3Università di Roma “Tor Vergata”; 4Università di Verona; 5IRCCS Auxologico, Piancavallo (VB); 6Università di Padova; 7SIAN - ASL-RM“B”; 8Ist. Naz. Ricerca Alimenti e Nutrizione (INRAN); 9AO “S.Camillo Forlanini”, Roma; 10CdC “Villa Pia”, Guidonia (RM); 11Università di Modena e Reggio Emilia; 12Osp. Privato Accreditato “Villa Pineta di Gaiato”, Pavullo (MO); 13Università di Napoli “Federico II”; 14Centro DCA “Palazzo Francisci” - USL 2 Umbria, Todi (PG); 15CdC “Villa Garda”, Garda (VR); 16Seconda Università di Napoli; 17Centro Reg. Fisiopatologia Nutrizione Regione Abruzzo, Giulianova (TE); 18CdC “Villa Pini d’Abruzzo”, Chieti; 19Università di Torino; 20ASL 2, Savona; 21Università di Bologna; 22AO Niguarda “Ca’ Granda”, Milano; 23Ospedale “S. Pancrazio”, Arco (TN); 24ASL Bolzano; 25AO “Spedali Civili”, Brescia; 26Università “Campus Biomedico”, Roma; 27AO “S. Giovanni Addo- lorata”, Roma; 28Fed. It. Medici Medicina Generale; 29CdC “Villa dei Pini”, Firenze; 30Soc. It. Scienza dell’Alimentazione (SISA); 31ASL Reggio Emilia; 32CdC “Villa Margherita”, Vicenza; 33CdC “Solatrix”, Rovereto (TN); 34Osp. Privato Accreditato “Villa Igea”, Forlì; 35SIAN - ASL di Caserta; 36SIPMED (Soc. It. Psicologia e Pedagogia Medica); 37ASL di Lecce; 38Ospedale Valdese, Torino; 39Università di Pisa; 40IRCCS INRCA, Roma; 41SIAN – ASL RM”C” (Eating Weight Disord. 15: 1-31, 2010). ©2010, Editrice Kurtis 1
Obesità e Disturbi dell’Alimentazione aUn particolare ringraziamento ed un affettuoso ricordo vanno a Roberto Ostuzzi per il suo impe- gno e per i suoi preziosi consigli nella stesura di questo documento. bIlpresente documento è stato promosso dal Dipartimento di Fisiopatologia Medica dell’Università “Sapienza” di Roma (Direttore A. Lenzi) in collaborazione con SIO (Società Italiana dell’Obesità, Presidente R. Vettor, Past President S. Cinti) e SISDCA (Società Italiana Studio Disturbi del Com- portamento Alimentare, Presidente N. Melchionda, Past President R. Ostuzzi). cIldocumento è stato portato all’attenzione di ADI-Lazio (Ass. Dietetica Italiana, sez. Laziale), AIDAP (Ass. Italiana Disturbi Alimentazione e Peso), AIPO (Ass. It. Pneumologi Ospedalieri), i s ANSISA (Ass. Naz. Specialisti in Scienza dell’Alimentazione); FIMMG (Federazione Italiana Medici ur t di Medicina Generale); SIANET (Rete Nazionale SIAN - Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione); SICOB (Soc. It. di Chirurgia dell’Obesità), SICPRE (Soc. It. Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed K Estetica), SIMFER (Soc. It. di Medicina Fisica e Riabilitativa), SINU (Soc. It. Nutrizione Umana), e SIPMED (Soc. It. Psicologia e Pedagogia Medica), SISA (Soc. It. Scienza dell’Alimentazione). i c Anche queste Società Scientifiche, che operano nel campo dell’Obesità e dei disturbi alimentari, r hanno dato il loro contributo ed hanno sottoscritto il documento. t E d i N A L dIl , E S O documento è stato condiviso dal Comitato Italiano per i Diritti delle persone affette da Obesità e R 0 E Disturbi Alimentari (CIDO) e dall’Associazione Italiana Pazienti Obesi (AIPO). 1 O P ©2 0 eDisclosure: U S The authors declare that they have no conflict of interest and that the document was not PER financially sponsored. O L O S Corrispondenza: Lorenzo M. Donini, MD, “Sapienza” University of Rome, Medical Physiopathology Department, Food Science and Nutrition Laboratory, P.le Aldo Moro 5, 00185 Rome, Italy. E-mail: lorenzomaria.donini@uniroma1.it Eating Weight Disord., Vol. 15, Suppl. al No. 1-2, 2010 2
INDICE Obesità e Disturbi dell’Alimentazione VOLUME 15, Suppl. al No. 1-2, Indicazioni per i diversi livelli di trattamento 2010 (H24 e riabilitazione intensiva metabolica-nutrizionale-psicologica residenziale, semiresidenziale e ambulatoriale) INTRODUZIONE 4 PARTE PRIMA 6 Obesità 6 Indicazioni per i diversi livelli di trattamento (H24 e riabilitazione intensiva metabolica-nutrizionale-psicologica residenziale, semiresidenziale e ambulatoriale) 1. Premessa 6 2. Criteri Diagnostici 7 3. Criteri Clinici 8 4. Setting di Cura 8 4.1. Principi generali 8 4.2. Articolazione della rete assistenziale 9 4.3. Percorsi di trattamento 10 4.4. Follow-up 11 5. Proposta di Strumenti Operativi 12 5.1. Criteri di appropriatezza del setting di cura 12 5.2. Misure del grado di disabilità 12 6. Bibliografia 12 PARTE SECONDA 20 Disturbi dell’Alimentazione 20 Indicazioni per i diversi livelli di trattamento (H24 e riabilitazione intensiva metabolica-nutrizionale-psicologica residenziale, semiresidenziale e ambulatoriale) 1. Premessa 20 2. Criteri Diagnostici 20 3. Criteri Clinici 23 3.1. Indicatori somatici di gravità 23 3.2. Indicatori psichici di gravità 23 4. Setting di Cura 23 4.1. Principi generali 23 4.2. Articolazione della rete assistenziale 25 4.3. Percorsi di trattamento 25 4.4. Qual è il luogo più adatto dove effettuare il ricovero? 26 4.5. Quanto durano i ricoveri? Quali obiettivi perseguono? 27 5. Proposta di Strumenti Operativi 27 5.1. Criteri di appropriatezza del setting di cura 27 6. Bibliografia 27 CONCLUSIONI 30 3
Obesità e Disturbi dell’Alimentazione Indicazioni per i diversi livelli di trattamento Obesity and Eating Disorders. Indications for the different levels of care. An Italian Expert Consensus Document (H24 e riabilitazione intensiva metabolica-nutrizionale-psicologica residenziale, semiresidenziale e ambulatoriale) ABSTRACT. This paper is an Italian Expert Consensus Document on multidimensional treat- t i s ur ment of obesity and eating disorders. The Document is based on a wide survey of expert K opinion. It presents, in particular, considerations regarding how clinicians go about choosing the most appropriate site of treatment for a given patient suffering from obesity and/or eating i c e disorders: outpatient, partial hospitalization, residential rehabilitation centre, inpatient hospi- talization. In a majority of instances obesity and eating disorders are long-term diseases and i t r A L E require a multiprofessional team-approach. In determining an initial level of care or a change to a different level of care, it is essential to consider together the overall physical condition, E d N medical complications, disabilities, psychiatric comorbidity, psychology, behaviour, family, S O , social resources, environment, and available services. We first created a review manuscript, a R 0 E skeleton algorithm and two rating scales, based on the published guidelines and the existing 1 P research literature. As the second point we highlighted a number of clinical questions that O 0 S had to be addressed in the specific context of our National Health Service and available spe- ©2 U cialized care units. Then we submitted eleven progressive revisions of the Document to the PER experts up to the final synthesis that was approved by the group. Of course, from point to point, some of the individual experts would differ with the consensus view. The document O L O can be viewed as an expert consultation and the clinical judgement must always be tailored to the particular needs of each clinical situation. We will continue to revise the Document S periodically based on new research information and on reassessment of expert opinion to keep it up-to-date. The Document was not financially sponsored. (Eating Weight Disord. 15: 1-31, Suppl. to No. 1-2, 2010). ©2010, Editrice Kurtis INTRODUZIONE Il documento si articola in due sezioni dedicate, rispettivamente, all’Obesità e ai Il problema affrontato nelle pagine di Disturbi dell’Alimentazione (DA). questo documento si può riassumere in due Le due parti presentano importanti ed domande: evidenti aree di sovrapposizione: in effetti, i • qual è il setting ideale per il trattamento Disturbi da Alimentazione non-omeostatica dell’Obesità e dei Disturbi dell’Alimen- sono una categoria che si estende tazione (binge eating disorder, anoressia dall’emaciazione anoressica alla grande nervosa, bulimia nervosa, sindromi atipi- Obesità, lungo tutto lo spettro dei pesi cor- che o parziali) ? porei, con somiglianze rilevanti e frequenti • quali sono i criteri sulla base dei quali è migrazioni transdiagnostiche, in tempi possibile modulare l’intensità dell’inter- diversi della vita, dall’uno all’altro quadro vento ? clinico. Proponiamo alcune ipotesi di risposta Le caratteristiche di cronicità e comorbo- ancorate alla letteratura scientifica, secondo sità, i costi elevati in termini di disabilità e il i criteri della evidence based medicine. grave impatto complessivo sulla qualità 4
Obesità e Disturbi dell’Alimentazione della vita impongono di assumere una prospet- attraverso un lungo e paziente lavoro di forma- tiva di tipo sia terapeutico che riabilitativo, zione. Per quanto i protocolli rappresentino tanto per l’Obesità quanto per i DA. È indi- una guida, il piano di cura deve essere disegna- spensabile prevedere percorsi terapeutici inter- to ad personam e continuamente ri-calibrato disciplinari e multidimensionali, spesso lunghi per tutta la durata del percorso terapeutico, in e articolati, che affrontino sintomi, cause e base alle resistenze e alle eventuali non risposte complicanze di queste malattie, nel setting di ai vari interventi nei diversi setting. Il case cura di volta in volta più adeguato. manager, figura essenziale all’interno del team, Scopo dell’intervento terapeutico-riabilitativo è sarà l’operatore – p.e. psichiatra o internista- non solo il recupero funzionale biologico e psico- nutrizionista – più adatto, in base al quadro cli- patologico, ma soprattutto il recupero di abilità e nico prevalente in quel soggetto e in quella fase performance funzionali individuali e relazionali del trattamento: sarà lui il punto di riferimento con l’ambiente, il recupero occupazionale e lavo- e di coordinamento per il paziente, i familiari e rativo, il miglioramento della qualità di vita. gli altri operatori. Sono stati e sono ancora fre- quenti – e non di rado tragici – gli errori dovuti Sia per l’Obesità che per i DA, come vedre- a ignoranza e sottovalutazione delle complican- mo, il trattamento terapeutico-riabilitativo ze mediche dei disturbi dell’alimentazione e migliore consiste, secondo le linee-guida più dell’Obesità. Altrettanto pericolose sono le recenti, in un team approach multidimensionale gestioni troppo peso-centrate, con atteggia- i s affidato al lavoro integrato delle stesse figure menti ingenui verso la psicopatologia delle per- ur t professionali: medici (internisti, nutrizionisti sone con anoressia, bulimia, Obesità. clinici, psichiatri, fisiatri), psicologi, dietisti, K fisioterapisti, educatori ed infermieri. Gli ope- È opinione confortata dall’esperienza oltre ratori devono avere buona conoscenza delle che da una letteratura scientifica crescente che c e competenze rispettive e un linguaggio condivi- i uno stesso team (che abbia, naturalmente, le r so per consentire un’efficace interazione tra le competenze necessarie) possa affrontare in un t E i L varie figure professionali. Non basta la sempli- setting di lavoro che abbia caratteristiche strut- d A ce somma di figure professionali diverse: è N turali e funzionali adeguate pazienti con malnu- E O indispensabile creare un linguaggio e una cul- trizione sia per eccesso che per difetto (Anores- S , tura comuni all’interno dell’équipe assistenziale sia, Bulimia, Obesità), con le ovvie modulazioni R 0 E al fine di ottenere una vera integrazione funzio- dei programmi. 1 P nale delle diverse competenze. È essenziale, O Tuttavia, dal momento che alcuni centri italia- ©2 0 U S peraltro, definire con chiarezza i confini dell’operato di ogni professionista perché la ni si ispirano già a questo principio, ma altri accolgono solo soggetti con Obesità e altri PER confusione dei ruoli è un fattore d’insuccesso ancora solo pazienti con DA, abbiamo scelto di terapeutico. Un team efficace si costruisce dividere il documento in due parti distinte. O L O S 5 Eating Weight Disord., Vol. 15, Suppl. al No. 1-2, 2010
PARTE PRIMA Obesità Indicazioni per i diversi livelli di trattamento (H24 e riabilitazione intensiva metabolica-nutrizionale-psicologica residenziale, semiresidenziale e ambulatoriale) 1. PREMESSA Il riconoscimento dell’importanza di cia- s scun fattore per lo sviluppo di Obesità e la L’Obesità è una patologia cronica caratte- t i possibilità di porre in atto adeguate misure ur rizzata da un significativo aumento della correttive sono gli elementi critici nel tratta- morbilità con ripercussioni gravi sulla mento dell’Obesità. Seguendo il modello e K aspettativa di vita e sulla qualità di vita; il deterioramento di quest’ultima è legato, in bio-psicosociale dell’International Classifica- tion of Functioning, Disability and Health t r i c particolare, alle disabilità (1). Alcuni studi E hanno dimostrato che l’Obesità aumenta il (ICF) ed utilizzando il core set per pazienti obesi, un gruppo di studio ha evidenziato la i A L rischio di sviluppare, indipendentemente d N presenza di alterazioni in diverse aree fun- E dalla presenza di comorbosità (2), disabilità zionali specifiche (5) su cui intervenire con S O , gravi (3) e riduce la possibilità di recupero programmi terapeutico riabilitativi anche di R 0 E di una disabilità severa (4). carattere pubblico. 1 P La patogenesi dell’Obesità è multifattoria- O L’Obesità e le sue complicanze contribui- 0 S le. È legata all’interazione circolare – nel scono in misura molto rilevante alla spesa ©2 U corso della vita – di fattori predisponenti sanitaria delle Nazioni (6-9). Oltre ai costi PER genetici, fattori ambientali (familiari, lavora- sanitari diretti, occorre valutare anche quel- tivi, micro- e macro-sociali), abitudini ali- li derivanti da una ridotta produttività lavo- O L O mentari scorrette (in una minoranza di casi inquadrabili in un vero e proprio DA), rativa, sia come giorni di lavoro persi che inabilità ad alcune mansioni, ed un incre- S ridotto dispendio energetico, alterazioni metaboliche, patologie cardiovascolari e mento degli incidenti sul lavoro e del pen- sionamento anticipato (10)1. osteoarticolari, disturbi dell’umore e di per- Gli interventi terapeutici e la valutazione sonalità etc. dei costi relativi hanno riguardato finora 1Il costo sociale dell’Obesità è enorme: in alcuni Paesi europei raggiunge l’1% del prodotto interno lordo e rappre- senta il 6% della spesa sanitaria diretta. In Francia, ad esempio, il costo diretto delle malattie correlate all'Obesità (compresi assistenza sanitaria personale, assistenza ospedaliera, servizi medici e farmaci) ammonta al 2% circa della spesa sanitaria totale. In Olanda, la proporzione della spesa totale per l'assistenza medica di base imputabile a queste patologie è intorno al 3-4%. In Inghilterra, si stima che il costo finanziario annuale per il trattamento dell'Obesità ammonti a 0,5 miliardi di sterline a carico del Servizio Sanitario Nazionale e abbia ripercussioni a livello economico nell'ordine dei 2 miliardi di sterline. Il costo umano stimato è di 18 milioni di giorni di malattia all'anno e 30.000 decessi all'anno, che determinano una perdita di 40.000 anni di vita lavorativa e un accorciamento della vita di nove anni in media. In Italia i costi sanitari diretti dell’Obesità sono stimati dal PSN 2003-5, in circa 23 miliardi di euro l’anno. Sempre nel PSN 2003-5 si stima che la maggior parte di tali costi (più del 60%), sia dovuta a ricoveri ospeda- lieri, ad indicare quanto l’Obesità sia il reale responsabile di una serie di gravi patologie cardiovascolari, metaboli- che, osteoarticolari, tumorali e respiratorie che comportano una ridotta aspettativa di vita ed un notevole aggravio per il SSN. I costi indiretti (dovuti alle morti premature, alla riduzione della produttività lavorativa e ai relativi guada- gni) sono doppi rispetto a quelli diretti. Si stima, per esempio, che la Spagna spenda per l’Obesità in totale circa 2,5 miliardi di euro ogni anno. Anche se sono più difficili da quantificare in termini finanziari, devono essere considerati tra i costi attribuibili all’Obesità anche altri costi intangibili, come per esempio il minor rendimento scolastico, la discriminazione lavorativa, i problemi psicosociali e la scarsa qualità della vita (Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute – Istituto Superiore Sanità; EUFIC- European Food Information Council). Eating Weight Disord., Vol. 15, Suppl. al No. 1-2, 2010 6
Obesità e Disturbi dell’Alimentazione soprattutto le complicanze dell’Obesità (diabete vita (es: SF36) evidenziano un importante effet- di tipo 2, ipertensione arteriosa, malattie cere- to negativo dell’Obesità non solo nell’area delle bro- e cardio-vascolari etc.). Quindi, l’onere limitazioni fisiche, ma anche in quella più gene- tardivo delle sue conseguenze. rale del malessere psicologico e dell’integra- Il trattamento dell’Obesità in sé – e, quindi, la zione e del funzionamento sociale. Lo studio del prevenzione e la cura causale delle sue compli- profilo psicologico dei pazienti obesi potrebbe canze – è rimasto invece a lungo una terra di aiutare a identificare sia variabili predittive di nessuno, affidata a interventi estemporanei e a successo o insuccesso dei trattamenti, sia fatto- breve termine, poco o nulla fondati sul piano ri di rischio per le recidive. scientifico e, in genere, inefficaci o dannosi. È utile a tale riguardo, ricordare, oltre alle Attualmente disponiamo di strumenti e meto- note complicanze mediche dell’Obesità, il fatto di d’intervento (farmacologici, chirurgici, riabi- che tale condizione risulta molto spesso asso- litativi psico-nutrizionali) più solidi e meglio ciata a un ridotto benessere psico-fisico, a conosciuti nelle loro possibilità e nei loro limiti. disturbi delle condotte alimentari (in particola- Tali interventi possono essere applicati in set- re Binge Eating Disorder, BED e Night Eating ting di cura ambulatoriali, semiresidenziali (day Syndrome, NES), a bassa stima di sé e a hospital, day surgery, centri diurni riabilitativi depressione, conseguenze anche del grave e etc.), o residenziali. insidioso stigma sociale che colpisce chi è affet- Il problema dei criteri di scelta del tipo to da questa patologia (17-25). i s d’intervento e del setting di cura più adeguato è Essenziale è la valutazione e la cura delle ur t aperto. Nel nostro Paese, a livello istituzionale, disabilità (26-38) che si manifestano in diversi non sono state ancora definite linee guida con- ambiti, nelle attività quotidiane e in quelle fun- K divise per la cura dell’Obesità e singole struttu- zionali, ADL/IADL (Activities of Daily Life, re hanno preso strade spesso profondamente Instrumental Activities of Daily Life), peraltro c e diverse sulla base delle rispettive esperienze e i largamente rappresentate nei questionari di r dei diversi contesti. qualità di vita salute-correlata. Sono sempre t E i L più numerosi gli studi dedicati alle difficoltà d N A che i soggetti obesi incontrano nei seguenti E O 2. CRITERI DIAGNOSTICI ambiti: S , 1. mobilità in casa, cura dell’igiene, abbiglia- R 0 E Un’ipotesi semplice potrebbe essere la mento (39-43); 1 P seguente: la diagnosi di Obesità e il suo livello O 2. lavori domestici (p.e. alzarsi da un divano, ©2 0 U S di gravità bastano per stabilire il setting e l’intensità d’intervento più adeguati. Alcune salire su uno sgabello, prendere oggetti ripo- sti in alto o raccoglierne da terra) (44-47); PER linee-guida americane, per esempio, partono 3. attività fuori casa (p.e. sollevare e trasporta- proprio dal valore dell’Indice di Massa Corpo- re la spesa, camminare per più di 100 metri, rea (IMC) (8). O L O Un primo limite di questa ipotesi è legato al stare in coda) (39, 46-49); 4. attività lavorative (p.e. affaticamento preco- S fatto che fondare la diagnosi e la classificazione dei gradi di Obesità sull’IMC espone a errori ce, dolore posturale, assenze frequenti, impossibilità di svolgere alcune mansioni) importanti. L’Obesità è una condizione clinica (46, 47, 50-55). in cui le riserve di massa grassa (FM) sono L’Obesità è fortemente correlata al dolore aumentate al punto da rappresentare un rischio articolare ed all’osteoartrosi (56, 57), che sono per la salute. Si parla di Obesità se la FM è noti fattori determinanti disabilità (42-58). Inol- superiore al 25% nell’uomo o al 35% nella tre, l’Obesità è un fattore di rischio di disabilità donna di media età (11-13). L’aumento com- indipendente dall’età, dal livello di attività fisica plessivo del peso corporeo è solo un sintomo – e da patologie croniche (4, 59) e numerosi studi non sempre presente – dell’aumento di massa hanno dimostrato che la probabilità di rimane- grassa. L’IMC, dunque, è un utile indice di re in salute si riduce con l’aumentare dell’IMC. sovrappeso dal punto di vista epidemiologico, Da notare che la prevalenza dell’Obesità sta ma non è sempre sufficiente per la diagnosi di aumentando in misura notevole anche fra gli Obesità che, per essere accurata, richiede la anziani (>65 anni): in tale fascia di età, gli effetti conoscenza della composizione corporea (11). sulle disabilità dell’Obesità e dell’invecchia- Un secondo limite dipende dalla mancanza di mento finiscono per sommarsi (33, 60-64). una relazione lineare costante fra IMC e com- La letteratura e la pratica clinica concordano plicanze cliniche dell’Obesità: comorbosità su un principio generale: il trattamento delle somatica e psicopatologica, disabilità, qualità disabilità Obesità-correlate deve passare attra- complessiva di vita nelle varie fasi del ciclo esi- verso la cura della patologia di base (65-67). stenziale (14-16). I questionari sulla qualità della Disabilità e deficit funzionali sono – in un feed- 7 Eating Weight Disord., Vol. 15, Suppl. al No. 1-2, 2010
Obesità e Disturbi dell’Alimentazione back perverso – fattori di rischio importanti per II. Rischio Cardiovascolare e Respiratorio l’Obesità e per il suo aggravamento progressi- a. esami clinici, elettrocardiografici ed eco- vo (60): la spirale “Obesità-complicanze-disabi- cardiografici, spirometria etc.; lità-aumento ponderale ulteriore” provoca costi b. grado di sonnolenza diurna, collegata a elevatissimi sia sanitari che sociali. Il soggetto sindrome di apnea ostruttiva nel sonno con Obesità finisce per rimanere prigioniero mediante il questionario di Berlino (ver- del suo stesso corpo in una sorta di gabbia sione Italiana validata) e la Epworth Slee- dalla quale risulta impossibile uscire. piness Scale-ESS (la versione italiana è In conclusione, per l’Obesità, la scelta del set- stata validata nel 2003). ting di cura e dell’intensità dell’intervento tera- III. Profilo Endocrinologico peutico-riabilitativo non può essere funzione a. parametri ematochimici; della sola diagnosi di classe di Obesità, definita b. diagnostica per immagini (indagini eco- attraverso l’IMC. Deve piuttosto rispondere a grafiche e con altre tecniche di imaging criteri di gravità complessiva valutata con meto- biomedico). di clinici sulla base della comorbosità medica e IV. Stato Psicologico, con l’ausilio di strumenti psichiatrica, delle disabilità e di altri fattori di psicometrici diretti, in particolare, alla valu- perpetuazione del problema e di rischio di rica- tazione di: dute (p.e. età, familiarità, abitudini di vita)2. a. disturbi dell’alimentazione [p.e. Eating Disorder Examination (EDE-12.0D); Binge 3. CRITERI CLINICI Eating Scale (BES)]; t i s ur b. disturbi dell’immagine del corpo [p.e. Body Uneasiness Test (BUT)]; K L’Obesità è una patologia caratterizzata da c. indici plurimi di psicopatologia [p.e. una patogenesi multifattoriale e da una presen- e Derogatis Symptom Check List c tazione clinica complessa e variabile (con mani- (SCL90R)]; r i festazioni cardiovascolari, respiratorie, d. qualità di vita [p.e. Obesity Related Well- t E i L osteoarticolari, endocrino-metaboliche e psico- Being (ORWELL 97), Psychological Gene- d A sociali). Altrettanto complesso (interdisciplina- N ral Well Being Index (PGWBI) e SF-36 E O re e integrato) deve essere l’approccio terapeu- Health Survey]. S , tico-riabilitativo, sia in fase di valutazione R V. Funzionalità Motoria e problematiche 0 E (assessment) che di trattamento (management). osteo-articolari: 1 P In particolare, in fase diagnostica, è necessa- O a. resistenza [p.e. 6-minute-walk-test, ©2 0 U S rio effettuare una valutazione di: I. Stato di Nutrizione 6MWT]; b. percezione dello sforzo [p.e. scala di Borg); PER a. bilancio energetico: osservazione/re- c. forza [p.e. dinamometria (hand-grip dyna- gistrazione del comportamento alimenta- mometry)]; O L O re, metabolismo basale e livello di attività fisica (calorimetria indiretta, diario ali- d. flessibilità e mobilità articolare: test di S flessione del tronco e dell’anca, mobilità mentare e questionario per l’attività fisi- articolare del cingolo scapolo-omerale ca); (flessione, estensione, abduzione). b. composizione corporea: quota e distribu- zione della massa grassa e della massa magra (DEXA, BIA, antropo-plicometria); 4. SETTING DI CURA c. parametri biologici correlati all’aumento della massa grassa (quadro lipidemico e 4.1. Principi generali glicemico, in particolare) e all’eventuale Le linee-guida recenti concordano tutte su diminuzione della massa magra (assetto due principi generali per il trattamento protidemico). dell’Obesità (68-74): 2La Task Force Obesità Italia (TFOI), affiliata alla World Health Organisation – International Obesity Task Force (WHO- IOTF) è stata costituita a Bologna il 12 luglio 1996. La TFOI ha riunito un gruppo di ricercatori (coordinato dal prof. N. Mel- chionda, Cattedra di Malattie del Metabolismo dell’Università di Bologna). Il Comitato Editoriale composto da sei membri provenienti da varie Università e dall’Istituto Superiore di Sanità (F. Caveziel, M. Cuzzolaro, R. Dalle Grave, G. Marchesini, N. Melchionda, S. Scucchi) ha redatto il volume LiGIO 99, Linee Guida Italiane Obesità (Bologna, Pendragon 1999). Nel 2003, coordinato dal Centro di Studio e Ricerca sull’Obesità – Università di Milano – Dipartimento di Scienze Precliniche (prof. M. Carruba), è stato realizzato il documento “Obesità, sindrome plurimetabolica e rischio cardiovascolare – Consensus sull’inquadramento diagnostico-terapeutico” che ha visto l’adesione di numerose Società Scientifiche e la partecipazione di molti ricercatori. Questi due documenti hanno gettato le basi dell’approccio interdisciplinare all’Obesità in Italia. Eating Weight Disord., Vol. 15, Suppl. al No. 1-2, 2010 8
Obesità e Disturbi dell’Alimentazione a. team approach: approccio multidimensio- co-psico-nutrizionale diretto a migliorare i nale, interdisciplinare, multiprofessionale risultati a lungo termine e a rafforzare la com- integrato che coinvolga medici (internisti, pliance del paziente. nutrizionisti clinici, psichiatri, fisiatri), L’intensità dell’intervento deve essere funzio- psicologi, dietisti, fisioterapisti, terapisti ne del livello di gravità e comorbosità, della fra- occupazionali, laureati in Scienze Moto- gilità dello status psichico, del grado di disabi- rie, educatori ed infermieri; lità e della qualità di vita del paziente. b. setting multipli: dalla gestione ambulato- Tenuto conto delle caratteristiche di cronicità riale a lungo termine alla riabilitazione della malattia, il follow-up del paziente (sempre intensiva – semiresidenziale e residenzia- strutturato secondo una logica riabilitativa) è le – indirizzata agli stati gravi di malnutri- quanto mai importante e deve essere ispirato zione per eccesso, alle fasi di instabilità e dai principi generali dell’empowerment e scompenso delle comorbosità somatiche dell’educazione terapeutica: collaborazione e psichiatriche e all’avvio di una correzio- informata e attiva del soggetto malato che ne stabile dello stile di vita (mirata, in passa dalla posizione di paziente a quella di particolare, su alimentazione ed attività partner nel programma terapeutico. fisica). In caso di necessità (le malattie croniche sono La logica, i tempi ed i modi della medicina tutte caratterizzate da peggioramenti ricorren- riabilitativa ben si applicano alla storia naturale ti, ricadute e recidive) si dovrà intraprendere i s dell’Obesità caratterizzata da comorbosità, cro- un nuovo percorso riabilitativo, di intensità ur t nicità e disabilità con gravi ripercussioni sulla variabile in funzione della gravità della malattia qualità di vita (75, 76). e/o della ricaduta. K I dati della letteratura dimostrano che i migliori risultati si ottengono nei soggetti infor- 4.2. Articolazione della rete assistenziale c e mati, in grado di gestire meglio le oscillazioni i Il progetto terapeutico-riabilitativo del sogget- r del tono dell’umore, le fluttuazioni dei livelli di to obeso deve articolarsi su servizi/strutture di: t E i L ansia o di stress, che sono passati attraverso un a. primo livello: medicina di base e SIAN; d A percorso terapeutico-riabilitativo caratterizzato N b. secondo livello: ambulatorio specialistico E O dalla declinazione, nell’ambito di un Progetto in rete interdisciplinare (aree internistico- S , Riabilitativo Individuale integrato, di interventi metabolico-nutrizionale e psicologico- R 0 E nutrizionali, riabilitativi (rieducazione funziona- psichiatrica); 1 P le, ricondizionamento fisico, riabilitazione O c. terzo livello: day hospital (diagnosti- ©2 0 peutica). U S motoria) e psico-educazionali (educazione tera- co/terapeutico-riabilitativo), day service, centro diurno (terapeutico-riabilitativo); PER In casi selezionati risultano utili, sempre d. quarto livello: riabilitazione intensiva resi- nell’ambito di un percorso riabilitativo, inter- denziale (cod. 56 o ex art. 26) o riabilita- O L O venti farmacologici, psicofarmacologici e psico- terapeutici strutturati (psicoterapie a orienta- zione psichiatrica (incluse le comunità terapeutico-riabilitative); S mento psicoanalitico, cognitivo-comportamen- tale, relazionale-sistemico, interpersonali, moti- e. quinto livello: ricoveri H24. Dove già esistono, i servizi di Dietetica e vazionali, brevi focalizzate etc.) (8, 77-79). Nutrizione Clinica rappresentano strutture Ricordiamo che in soggetti con Obesità asso- base essenziali per il trattamento del paziente ciata a gravi disturbi dell’alimentazione e/o psi- obeso. Dovranno essere però potenziati nella copatologici, durante un programma riabilitati- direzione di un effettivo lavoro interdisciplina- vo (residenziale o semiresidenziale) e nelle re-multiprofessionale integrato, secondo le comunità terapeutiche (intensive o di lungo linee esposte in questo documento. periodo) la psicoterapia – in particolare di È essenziale mantenere una stretta collabora- gruppo – è uno strumento di cura prezioso. zione con i Medici di Medicina Generale, i In accordo con le linee-guida internazionali la Pediatri di Libera Scelta, con i SIAN (Servizi di chirurgia bariatrica è indicata – previo consen- Igiene Alimenti e Nutrizione) e con altre strut- so informato valido – in pazienti con Obesità e ture, per acuti o riabilitative, in cui siano pre- complicanze mediche clinicamente rilevanti per senti Unità Operative di Endocrinologia, Car- i quali siano risultati inefficaci ripetuti tentativi diologia, Broncopneumologia, Chirurgia Baria- di cura e di riabilitazione condotti secondo trica, Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, etc. standard ottimali. Una consulenza psicologico- Per quanto riguarda i primi (ambulatorio di psichiatrica pre- e post-operatoria è sempre medicina generale, ambulatorio di prevenzione opportuna e in molti casi indispensabile. Dopo nutrizionale SIAN) essenziale sarà la capacità di un intervento di chirurgia bariatrica è spesso riconoscere i fattori di predisposizione, di sor- indicato un periodo di riabilitazione metaboli- vegliare e valutarne l’evolutività, di effettuare 9 Eating Weight Disord., Vol. 15, Suppl. al No. 1-2, 2010
Obesità e Disturbi dell’Alimentazione interventi di correzione degli stili di vita sbilan- Obesità deve sempre integrare, in un approccio ciati, di saper riconoscere i segnali d’allarme, interdisciplinare: monitorarli e indirizzarli verso i livelli di cura I. intervento nutrizionale finalizzato a: pluridisciplinari integrati, evitando il cosiddetto a. ottenere un calo ponderale pari almeno al “ritardo medico” nella diagnosi, che spesso 10% del peso corporeo iniziale con una impedisce cure tempestive ed efficaci. significativa riduzione della massa grassa La rete assistenziale deve essere articolata sia e preservazione di quella magra; longitudinalmente che trasversalmente: b. ricostruire durevolmente corrette abitu- a. longitudinalmente perché lo stesso pazien- dini alimentari (qualità, quantità, ritmo) te può aver bisogno, nel corso degli anni, basate sui canoni della Dieta Mediterra- di diverse modalità assistenziali in relazio- nea (www.piramideitaliana.it) anche in ne all’andamento della malattia e alla ria- una logica educazionale; cutizzazione di eventuali complicanze; c. ottenere una compliance del paziente fun- b. trasversalmente perché pazienti obesi zionale al raggiungimento degli obiettivi. diversi, in relazione al grado di comorbo- II. programma riabilitativo motorio/funzionale sità-fragilità-disabilità, possono giovarsi (rieducazione funzionale, ricondizionamento dell’uno o dell’altro nodo della rete assi- fisico, riabilitazione motoria) finalizzato a: stenziale. a. riattivare strutture muscolari ipotoniche La riabilitazione intensiva (residenziale o in ed ipotrofiche per l’inattività; i s centro diurno) rappresenta un nodo cruciale b. recuperare mobilità articolare; ur t nella rete assistenziale quando: c. migliorare la performance cardio-circola- a. il livello di gravità e comorbosità medica toria e respiratoria; K e/o psichiatrica dell’Obesità è elevato; d. aumentare il dispendio energetico; b. l’impatto sulla disabilità e sulla qualità di e. aumentare il rapporto massa magra/ c e vita del paziente è pesante; i massa grassa. r c. gli interventi da mettere in atto diventano III. educazione terapeutica e interventi psicote- t E i L numerosi ed è opportuno – per ragioni rapeutici brevi focalizzati: interventi psico- d A sia cliniche che economiche – concentrar- N pedagogici e psicoterapeutici, condotti da E O li in tempi relativamente brevi secondo operatori abilitati e formati, diretti a: S , un progetto coordinato (case manage- a. riconoscere i reali fabbisogni dei pazienti R 0 E ment) (Linee Guida del Ministero della (Metaplan); 1 P Sanità per le attività di Riabilitazione - O b. correggere le convinzioni errate dei ©2 0 U S GU 30 maggio 1998, n° 124); d. precedenti percorsi a minore intensità pazienti sull’alimentazione e l’attività fisi- ca che talvolta rappresentano il primo PER (ambulatorio, DH ...) non hanno dato i vero ostacolo alla cura; risultati sperati ed il rischio per lo stato di c. migliorare non solo le conoscenze, ma O L O salute del paziente tende ad aumentare. Ruolo essenziale può svolgere il percorso ria- anche le competenze dei pazienti attra- verso il passaggio dal “sapere”, al “saper S bilitativo nella preparazione di pazienti alla chi- rurgia bariatrica e nel follow-up degli stessi al fare” ed al “saper essere”; d. allenare alla gestione e all’autocontrollo fine di ridurre i rischi peri-operatori e per con- dell’alimentazione, dell’attività fisica, dei sentire un adeguato ed efficace adattamento momenti di stress ed ansia (diario alimen- funzionale alla nuova situazione. tare, automonitoraggio, controllo degli L’accesso al percorso di riabilitazione intensi- stimoli, problem solving); va residenziale o semiresidenziale deve poter e. migliorare il rapporto con il corpo e la avvenire anche in assenza di un episodio acuto sua immagine (danza-movimento-terapia, in base agli indici di disabilità e di appropria- training autogeno e altre tecniche corpo- tezza clinica per il trattamento riabilitativo. ree di rilassamento); Determinanti saranno la raggiunta consapevo- f. affrontare le difficoltà psicologiche legate lezza e la motivazione del paziente. all’accettazione e/o al mantenimento del Si sottolinea, in proposito, il fatto che la riabi- problema; litazione intensiva ha, fra gli altri, l’obiettivo di g. aumentare il senso di responsabilità nella prevenire episodi acuti (prevenzione seconda- malattia e nella cura (illness behaviour); ria) con vantaggi evidenti per la salute e la qua- h. favorire la compliance terapeutica (inter- lità di vita del soggetto e per i costi sanitari vista motivazionale, strategie di counse- diretti e indiretti. ling motivazionale breve, etc); i. facilitare non solo l’apprendimento cogniti- 4.3. Percorsi di trattamento vo (attraverso la condivisione di argomenti Il programma di trattamento del paziente con specifici), ma anche l’apprendimento espe- Eating Weight Disord., Vol. 15, Suppl. al No. 1-2, 2010 10
Obesità e Disturbi dell’Alimentazione rienziale (grazie all’uso di role playing e nale e possono rappresentare uno stimolo alla simulate) e quello intuitivo (attraverso l’uso prosecuzione del percorso riabilitativo. Gli di aforismi, metafore, storie); interventi realizzati dopo cali ponderali impor- j. insegnare il controllo di semplici parame- tanti (addominoplastica, mastoplastica, masto- tri clinici (glicemia, pressione arteriosa). pessi, brachioplastica, lifting crurale), consen- IV. nursing riabilitativo (rehabilitation nursing): tono a loro volta di correggere alcuni gravi ine- interventi svolti da infermieri e diretti a: stetismi conseguenti a grandi perdite di peso, a. migliorare le risposte dei pazienti a anche da chirurgia bariatrica, con potenziali malattie croniche, disabilità e stili di vita effetti positivi sulla qualità di vita. patogeni; Da notare che, così come segnalato dalle b. potenziare i supporti ed i compensi associazioni di pazienti (Comitato It. per i Diritti ambientali e sociali; delle persone affette da Obesità e Disturbi Ali- c. proteggere e stimolare le capacità funzio- mentari – CIDO e Ass. It. Pazienti Obesi – nali e relazionali al fine di migliorare la AIPO), spesso sia gli operatori che i pazienti si partecipazione alle attività riabilitative ed scontrano con carenze strutturali (mancanza di ai programmi assistenziali. presidi e di attrezzature diagnostico-terapeuti- In casi selezionati può essere intrapresa o che adatte alla tipologia di pazienti) che rendo- indicata anche una terapia farmacologica (com- no problematico, di nuovo sia per gli operatori presi eventuali psicofarmaci), chirurgica, psico- che per i pazienti, un efficace intervento tera- i s terapeutica. peutico-riabilitativo. ur t Anche questi interventi vanno sempre inseriti in una logica terapeutico riabilitativa multidi- 4.4. Follow-up K mensionale, interdisciplinare. Il follow-up del paziente, tenuto conto delle È noto da anni che associare farmaci alla caratteristiche dell’Obesità, è essenziale. Deve c e terapia del comportamento può indurre un i essere articolato su: r aumento della perdita di peso rispetto a quella I. educazione all’autocontrollo costante da t E i L ottenuta con il solo trattamento comporta- parte del paziente di: d A mentale. Il ruolo del farmaco nell’Obesità è di N a. peso; E O supportare gli altri presidi terapeutici ed è b. comportamento alimentare; S , codificato dalle linee guida: i farmaci anti- c. livello di attività fisica; R 0 E Obesità sono indicati come parte di un pro- d. pressione arteriosa e/o glicemia, ove 1 P gramma globale che includa la dieta e l’attività O necessario; ©2 0 U S fisica, in soggetti con BMI ≥30 kg/m2 oppure in soggetti con IMC ≥27 kg/m2 con altri fattori II. controlli periodici multidisciplinari a. stato di nutrizione; PER di rischio o altre patologie correlate b. patologie Obesità-correlate; all’Obesità (80, 81). c. status psicologico. O L O Un paziente sottoposto a chirurgia bariatrica (per le linee-guida si veda http://www.sicob. Nella gestione del follow-up diviene essenzia- le offrire al soggetto con Obesità una conti- S org), soprattutto se di tipo malassorbitivo, deve essere seguito nel tempo dal punto di nuità terapeutica basata sul razionale uso dei diversi nodi del network assistenziale. La presa vista nutrizionale e psicologico al fine di ridur- in carico del paziente da parte di Centri specia- re l’incidenza di fallimenti e la possibilità di listici per problemi specifici deve trovare il suo incorrere in situazioni di malnutrizione per perno nei MMG e nei PLS, che soli possono difetto. garantire una continuità assistenziale. In que- Un percorso riabilitativo – nei setting di sta logica va anche inquadrata la valutazione volta in volta più adeguati – può essere utile o dei risultati che non deve essere limitata al necessario anche nella fase di preparazione periodo più o meno prolungato di un eventuale alla chirurgia bariatrica così come può miglio- intervento intensivo di riabilitazione in ambito rare e consolidare la compliance del paziente dietetico-nutrizionale, psicologico o funziona- e, quindi, i risultati post-chirurgici a lungo ter- le-motorio, ma deve essere verificata negli mine (82). anni nella sua capacità di generare un miglio- Il rimodellamento plastico-ricostruttivo può ramento della qualità di vita, una riduzione svolgere un ruolo importante per la correzione delle comorbosità e, ove possibile, un incre- progressiva delle lipodistrofie localizzate e/o mento dell’aspettativa di vita. degli esiti del dimagrimento. In particolare, gli In questa logica si inscrivono interventi di interventi svolti in una fase precoce (asporta- rinforzo mirati al mantenimento del peso per- zione di voluminosi eccessi cutaneo-adiposi duto, l’adesione a gruppi di auto aiuto, azioni (dermo-lipectomia addominale, crurale, pubi- istituzionali per favorire l’aderenza a program- ca)) consentono di ridurre l’ingombro funzio- mi di sana alimentazione e di attività fisica. 11 Eating Weight Disord., Vol. 15, Suppl. al No. 1-2, 2010
Obesità e Disturbi dell’Alimentazione 5. PROPOSTA DI STRUMENTI zionalità, ma non sui problemi specifici della OPERATIVI disabilità correlata all’Obesità (41). Sulla base della letteratura e dell’esperienza acquisita, la Sono strumenti diretti a definire l’oppor- SIO-Lazio propone come strumento per la valu- tunità di un percorso di tipo riabilitativo e tazione della disabilità correlata all’Obesità il l’intensità dello stesso. Test SIO per le Disabilità Obesità Correlate (TSD-OC), costituito da 7 sezioni (Allegato 2, p. 5.1. Criteri di appropriatezza del setting di 16). Il grado di disabilità del soggetto viene cura valutato rapportando il punteggio ottenuto al Sulla base della letteratura (8, 68-70, 83) e massimo punteggio ottenibile nell’intera scala dell’esperienza acquisita da diversi gruppi di (360 pti). Viene considerato disabile un sogget- lavoro in Italia, la SIO-Lazio ha proposto come to che ha un punteggio globale superiore al strumento per la valutazione dell’appropria- 33% o che ha uno score ≥8/10 in uno qualsiasi tezza dell’accesso in riabilitazione metabolico- degli item. nutrizionale-psicologica la Scheda SIO di Appropriatezza della Riabilitazione Metabolico Nutrizionale Psicologica del paziente obeso 6. BIBLIOGRAFIA (SSA-RMNP-O) (Allegato 1, p. 15). 1. Thompson E. What to look for when referring to an L’intensità dell’intervento (dall’ambulatorio di s obesity management program. Lippincott's case man- i dietetica e nutrizione clinica al centro diur- t agement 2006; 11: 271-6. ur no/day hospital/day service fino alla riabilita- 2. Alley DE. The changing relationship of obesity and dis- zione intensiva residenziale) è in funzione di ability, 1988-2004. JAMA 2007; 298: 2020-7. K vari parametri clinici. Sulla base di studi di vali- 3. Chen H. Obesity and functioning disability in elderly e dazione, in parte ancora in corso, si propongo- Americans. J Am Geriatr Soc 2008; 56: 689-94. c no i seguenti valori soglia: 4. Rejeski WJ. Obesity influences transitional states of r i a. >25: Riabilitazione residenziale di tipo disability in older adults with knee pain. Arch Phys t E Med Rehabil 2008; 89: 2102-7. i L intensive; d A b. 20-25: Centro Diurno riabilitativo e/o Day N 5. Stucki A, Daansen P, Fuessl M, et al. ICF Core Set for E obesity. J Rehabil Med 2004; 36 (Suppl 44): 107-113. O Hospital o Day Service; S , 6. Agren G, Narbro K, Naslund I, et al. Long-term effects R c.
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