Napoli: "Non sono Luci in tono minore, ma con un contenimento" - Cronache Salerno
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Napoli: “Non sono Luci in tono minore, ma con un contenimento” di Monica De Santis Si accendono finalmente le Luci d’Artista a Salerno. Senza cerimonia festosa ma solo con una conferenza a Palazzo di Città, svoltasi mezz’ora prima dell’accensione. A parlare è il sindaco Napoli che parte subito dal piano sicurezza… “Abbiamo indetto una gara per commissionare il piano sicurezza che si è tenuto in due tornate, la prima è andata infruttuosa, perché i partecipanti avevano omesso una serie di particolari che hanno reso impossibile l’affidamento. La seconda tornata ci siamo riusciti, ottenendo un ottimo piano sicurezza, rispettoso della normativa vigente e delle previsioni e che abbiamo sottoposto al Prefetto, e alla fine in via definitiva è stato approvato lo scorso 30 novembre. Tutti i presidi e quanto è previsto dal piano di sicurezza sarà pedissequamente rispettato e credo che potremmo svolgere
questo evento in sicurezza. Ci saranno per strada degli stuart che faranno in modo che i dispositivi del traffico pedonale siano rispettati. Per quanto riguarda Salerno Mobilità abbiamo bloccato a 120 gli arrivi dei pullman. Previsti anche controlli a campione per assicurarsi che tutti siano in possesso di green pass”. Napoli precisa anche che gli uffici tecnici del Comune hanno fornito all’Anac tutti i chiarimenti in merito all’evento e al piano di sicurezza messo in atto dalla stessa amministrazione. Mentre sull’evento, organizzato in tono minore rispetto agli altri anni, il primo cittadino spiega “Andava tenuta accesa una tradizione che si è andata consolidando negli anni e che lo scorso anno non abbiamo potuto fare per via dell’emergenza sanitaria e quindi c’era bisogno che questa fiammella restasse accesa, con una concertazione meno numerosa ma assolutamente efficace. Non sono Luci in tono minore, ma con un contenimento per evitare rischi, pensando al prossimo anno che sarà sicuramente molto diverso”. E sulla mancata illuminazione di Piazza della Libertà dice “Ci riserviamo per il prossimo anno così da poter fare qualche cosa adeguata alla bellezza dell’impianto urbanistico della piazza”. Subito dopo il sindaco ha fatto un giro per la città
per vedere le luminarie e al termine della visita ha commentato… “Sono belle, sobrie. L’albero è molto natalizio”. Armando Pistolese: “Serve un incontro con l’amministrazione alla presenza della stampa” di Monica De Santis Con una lettera indirizzata al sindaco di Salerno Vincenzo Napoli e agli assessori Ferrara, Tringali e Briganti l’A.C.S. (Associazione Commercianti per Salerno) in qualità di portavoce del malessere dei propri associati, ha chiesto nella giornata di ieri un tavolo aperto con la presenza della stampa per alcuni chiarimenti che la l’amministrazione comunale “deve nei confronti dei piccoli imprenditori, dei lavoratori e di tutte le famiglie che gravitano attraverso il Turismo di questa città” si legge nella nota che si conclude con un “Ci aspettiamo una Vostra risposta, immediata e positiva per l’incontro, non la solita assenza istituzionale”. Una risposta che i componenti dell’Acs si augurano possa arrivare quanto prima perché… “Siamo abbastanza sconfortati, abbiamo perso tutto il mese di novembre, con le Luci spente, ora perdiamo anche il Capodanno, visto che hanno annunciato che non si farà. – spiega Armando Pistolese, uno dei responsabili dell’Acs – Insomma la situazione per noi commercianti sta diventando molto seria, se poi a tutto questo aggiungiamo anche il cattivo tempo che non invoglia di certo le persone ad uscire di casa. Siamo
preoccupati se guardiamo al nuovo anno e alla primavera, che come tutti sanno sono i mesi più difficili per il commercio. Novembre e dicembre erano i due mesi d’incasso per noi commercianti. Due mesi nei quali riuscivamo a mettere da parte qualcosa per i periodi in cui si lavora di meno. – prosegue ancora Pistolese – Senza contare poi la mancanza di comunicazione. Avvisano, o meglio non avvisano che non si accenderanno le luci, veniamo a sapere dai giornali che non ci sarà il concerto. Non sappiamo se e quando si apriranno i parcheggi di Piazza Della Libertà, insomma sono tutte mazzate una dopo un’altra. L’unica cosa che siamo riusciti ad ottenere è una riduzione delle tariffe del nuovo parcheggio. Non di molto ma le hanno ridotte”. Sul perchè l’incontro richiesto dovrà essere alla presenza della stampa Pistolese spiega… “Perchè fino ad oggi ci siamo sempre chiusi in una stanza con gli amministratori e quello che si è detto poi poteva essere sempre smentito da una parte e dall’altra. Invece alla presenza della stampa, abbiamo, come dire dei testimoni, qualcuno che può sentire entrambe le voci in contemporanea, la nostra e la loro. C’è bisogno di un incontro serio anche per parlare della comunicazione che manca completamente. Gli eventi grandi o piccoli che siano, come le aperture di nuovi spazi come i parcheggi non vengono mai promozionati come si deve. Vi ricordate l’apertura dei parcheggi al Genio Civile, noi l’abbiamo saputo dalla stampa, ma chi non vede i tg o legge i giornali? A queste cose non ci pensa nessuno”. Ha parlato di eventi, secondo lei il non avere più un assessore alla cultura può essere un ulteriore danno? “La delega al momento la tiene il sindaco e mi auguro che prima o poi la dia a qualcuno. Abbiamo avuto per due anni la Willburger, una del mestiere, che si è data da fare e ha fatto qualcosa nonostante la pandemia. Ora abbiamo come assessore alle attività produttive e al turismo Ferrara che devo dire si sta muovendo bene e in maniera seria, però credo che ci vuole anche un assessore alla cultura che organizzi eventi che movimentano un po’ la città. Ma deve essere una persona del mestiere non uno a caso, che poi avrà difficoltà a gestire le iniziative”.
Raffaele Esposito: “Ci preoccupa il futuro per le attuali imprese balneari” Raffaele Esposito presidente della Confesercenti di Salerno interviene in merito alla vicenda degli imprenditori balneari: “Per non aver deciso quando si poteva e si doveva, la situazione all’orizzonte è ancora nebulosa”. Per Esposito sarebbe opportuno un dialogo rapido, serio e solidale, ma soprattutto un ascolto “Delle criticità che sono evidenti a tutti e che non dovranno pregiudicare le prossime stagioni estive – dice ancora Esposito – il turismo balneare rappresenta per una località, destinazione balneare, se ben organizzata, un valore aggiunto della vacanza per i turisti che scelgono quella destinazione”. Ad oggi, fa sapere ancora Esposito purtroppo tutto tace invece… “ Il Natale è alle porte e porterà ai concessionari, forse perdenti posto di lavoro, il peso di una nuova e più pesante incertezza, una foschia che ormai perdura da troppo tempo”. E poi prosegue ancora affermando che “I balnerari gli imprenditori, anzi i primi lavoratori della propria attività, aspettano con rinnovata fiducia con l’animo di chi ormai capisce ed intuisce le questioni anche se mostra un facile sorriso di circostanza, sono pronti, siamo pronti a vendere cara la pelle della ragione, quella del nostro lavoro, quel lavoro da difendere con le unghie e con i denti specie con una pandemia in corso che ha mortificato le Pmi impoverendo tutti ma ancora di più il Sud Italia”.
L’artigianato salernitano in esposizione a Dubai Ci sarà anche l’Artigianato Made in Salerno a rappresentare le eccellenze campane dal 5 all’11 dicembre all’Esposizione Universale di Dubai, vetrina mondiale di idee, progetti e modelli innovativi. Le opere di ceramica artistica tradizionale degli artieri Lucio Ronca, presidente del Cna di Salerno e di Franco Raimondi e Giovanni Mosca e la preziosa arte orafa del Maestro Rosmundo Giarletta sono infatti state individuate e selezionate dalla Regione Campania nel novero delle sue produzioni da presentare nel Padiglione Italia, nello spazio denominato “White Space” – Short Stories con l’organizzazione di una mostra temporanea dal titolo “Il ‘fare campano’ tra presente, passato, futuro” . ” La partecipazione della Regione Campania all’Expo Dubai rappresenta certamente un’opportunità significativa di promozione del territorio e di rafforzamento dell’internazionalizzazione del sistema regionale e, in questo particolare momento storico caratterizzato dalla pandemia, una straordinaria occasione di rilancio per la cultura, il turismo e tutti i settori dell’economia” ha dichiarato Luigi Truono, Responsabile del settore artistico tradizionale di CNA Salerno. Volontari in azione a
Torrione per rieducare al consumo e all’ambiente di Monica De Santis Si è svolto ieri mattina l’incontro tra i commercianti di Torrione e i volontari dell’U.Di.Con che hanno consegneranno loro il “Decalogo per un’economia sostenibile”. “A partire dallo scorso 6 novembre abbiamo svolto una serie di iniziative di sensibilizzazione e di informazione in merito allo spreco energito nell’ottica dell’ecosostenibilità. - spiega una delle volontarie presenti all’iniziativa di ieri mattina – Abbiamo riscontrato un’importante apertura sia da parte dei cittadini che da parte dei commercianti che sono riusciti a manifestare diverse problematiche, in particolar modo in riferimento alla raccolta differenziata ad ogni modo le nostre attività di sensibilizzazione continueranno e saremo pronti ad affiancare i cittadini ed i commercianti verso percorsi di econosostenibilità interfacciandoci ove fosse opportuno anche con la pubblica amministrazione per il raggiungimento dello scopo comune ovvero la tutela dell’ambiente e dei nostri territori”. “Oggi (ieri per chi legge, n.d.r.) abbiamo consegnato il decalogo ai commercianti di Torrione – racconta Paolo, un altro volontario – ed abbiamo notato che la maggior parte di essi prova a sfruttare le plastica in quantità non eccessive e cercano di sostituirla dove si può con la carta. Abbiamo anche appurato che molti commercianti richiedono una maggiore presenza di Salerno
Pulita in quanto i rifiuti nelle loro aree si accumulano molto spesso”. Questa attività di sensibilizzazione e informazione diretta dei cittadini e dei commercianti salernitani continuerà nel corso delle prossime settimane. De Luca chiama Draghi per salvare la Prysmian Fos di Monica De Santis Salvare la Prysmian Fos di Battipaglia è questo l’obiettivo del Governatore De Luca.. “Stiamo lavorando in queste ore per evitare un pericolo per la Prysmian di Pozzuoli ma soprattutto lo stabilimento di Battipaglia. Ho parlato con il ministro Giorgetti in relazione ai bandi che devono essere pubblicati per i cavi della fibra ottica. Ho chiesto al ministro di fare in modo che le aziende italiane non siano penalizzate in relazione alle aziende cinesi”. Un appello quello del Governatore al Ministro per evitare la perdita di circa 300 posti di lavoro. “Se facciamo bandi che prevedono forniture di qualità – ha aggiunto ancora De Luca – noi possiamo salvaguardare le nostre aziende, anche per la fibra ottica”. Da qui poi l’appello ai ministri campani perché siano parte attiva alla richiesta di incontro con il governo inviata al Presidente del Consiglio Mario Draghi per fare il punto sui programmi di investimento delle aziende pubbliche o partecipate dallo Stato in Campania e, più in generale, nel Mezzogiorno d’Italia. Il governatore auspica una “operazione verità per capire dove si stanno orientando gli investimenti, anche delle aziende pubbliche”. Per De Luca è importante un’immedito intervento del Governo per evitare che un settore nevralgico come quello della fibra ottica rimanga sguarnito.
Una vicenda quella della Prysmian Fos, salita agli onori della cronaca lo scorso mese di ottobre, quando ad un incontro con le rappresentanze sindacali Cisl, Cgil e Uil, l’ head of corporate del gruppo Prysmian, il colosso che produce cavi e sistemi per la trasmissione e la distribuzione dell’energia elettricaErnesto Marzano, lasciò intendere che l’aiuto da parte del Governo centrale era fondamentale affinché la situazione dello stabilimento non continuasse a peggiorare al punto tale da essere poi costretti al licenziamento di circa 300 operai. Sulla vicenda e sulla necessità di un aiuto da parte della politica fu inviato anche un fascicolo alla Comunità Europea. Fascicolo nel quale si richiedeva una tutela per le aziende della comunità europea contro le imprese che importano nei nostri stati prodotti che vengno venduti a prezzo molto inferiore rispetto al valore di mercato. E questo rappresenta un danno non da poco per la Prysmian Fos, che è l’unico stabilimento di fibra ottica in Italia, ma che non riesce a queste condizioni a vendere il proprio prodotto. Un danno che come detto mettere a rischio non pochi posti di lavoro sia nello stabilimento battipagliese, che è quello principale e sia in quello di Pozzuoli aperto alla fine del 2017 con un investimento di circa 60 milioni di euro. Subito dopo l’appello alla politica da parte della dirigenza dell’azienda salernitana, arrivò quello della sindaca di Battipaglia Cecilia Francese, che purtroppo ad oggi non ha sortito alcun tipo di effetto. Ieri l’intervento del Governatore, che questa volta chiama in causa i ministri campani e tutti i deputati affinchè si riesca a trovare una soluzione che consenta all’azienda di non dover licenziare nessuno e soprattutto di continuare a lavorare senza dover competere con i mercati, cinesi soprattutto, che applicano prezzi non competitivi.
La “Giornata in Memoria di Primo Levi” e il “fondo Primo Levi” In tempo di pandemia, la cultura non si ferma, anzi assolve in maniera ancora più forte la sua funzione sociale nella costruzione e definizione dell’identità collettiva. Il progetto “Primo Levi e la città di Battipaglia”, nato dall’incontro di idee di Luigi Viscido, già ideatore dell’Arca dei Marchi, e di Giovanni Colucci, libraio e bibliografo, torna anche quest’anno. Dopo la prima edizione, tenuta a dicembre 2020, in cui l’Amministrazione e il Consiglio comunale hanno conferito la cittadinanza onoraria alla memoria a Primo Levi, hanno istituito il 13 dicembre come “Giornata in Memoria di Primo Levi” e il “fondo Primo Levi” all’interno della Biblioteca Comunale, gli ideatori, le associazioni e le organizzazioni promotrici rinnovano l’impegno a celebrare e ricordare la figura emblematica di Primo Levi, scrittore ed autore, personaggio iconico della letteratura mondiale. La richiesta è stata già inoltrata e protocollata mercoledì 20 novembre 2021 alla Giunta comunale guidata da Cecilia Francese e sabato 4 dicembre 2021; nella conferenza stampa che si terrà in presenza presso la sala conferenza stampa del Comune di Battipaglia, si evidenzieranno i punti salienti delle richieste all’Amministrazione: UNA PANCHINA A PRIMO: Una panchina della villa comunale in via Belvedere sarà dedicata a Primo Levi, dipingendola di giallo in memoria della stella gialla a cui venivano costretti gli ebrei sotto il regime nazista. Sulla panchina sarà scritto un aforisma dello scrittore torinese. LUCI ALLA CASA COMUNALE: In onore di Primo Levi, nei giorni del 13 dicembre 2021 e del 27 gennaio 2022, Giorno della Memoria, il Comune accenderà di giallo le luci sulla torre dell’orologio. PENSIERI IN FILODIFFUSIONE Durante la giornata del 13 dicembre la filodiffusione in centro città
proporrà una selezione di brani musicali intervallata da aforismi e pensieri di Primo Levi. Previsti inoltre due appuntamenti di studio sulla figura e l’opera di Levi con la Lectio magistralis del prof. Giovanni De Luna nella mattina del 13 dicembre e l’analisi di Paolo Di Paolo, scrittore e critico letterario, per il pomeriggio del 16 dicembre. In primavera, via alla piantumazione di un ippocastano, albero caro allo scrittore torinese, sotto l’egida di “Invasioni Botaniche”. Altre iniziative sono in via di definizione e saranno rese note attraverso i canali delle associazioni e i canali istituzionali. Napoli e la napoletanità di Vincenzo Salemme di Monica De Santis “Alle ragazze e ai ragazzi che nasceranno nella città che amano e nella quale sono nato io, voglio augurare il coraggio e l’intelligenza della passione di essere se stessi, con i propri gusti. Mangiatevi quello che volete voi, il panettone, il pandoro, volete bere il caffè nella tazza più tiepida fatelo, non siete dei traditori, è legittima difesa, si può fare, e se andrete in giro per il mondo, se andrete in giro per il mondo non chiedete a incontrate da dove viene chiedetegli piuttosto dove vuole andare, se questo viaggio lo vuole fare insieme a voi. E se qualcuno dovesse dirvi ‘Napoletano? E famme ‘na pizza!’ rispondetegli che Napoli è Grecia, è Spagna, è Francia. E’ una cacofonia armoniosa di suoni e voci di paura , è nobiltà barbona, ricchezza polverosa, astuzia senza luce. Non la capisco Napoli, la perdo tutti i giorni, poi la ritrovo, in sogno, che ride calma
immersa nel suo mare, che frena i colpi di chi le spara al cuore”. E’ questo il crescendo finale dello spettacolo “Napoletano? E famme ‘na pizza!”, di scena al Teatro Verdi di Salerno da giovedì e che sarà replicato fino a domenica. Un’ora e 40 minuti di spettacolo, un unico atto, per una versione leggermente ridotta rispetto a quella portata in scena nell’estate del 2020, con una tappa anche all’Arena del Mare di Salerno nell’ambito del Premio Charlot. Per il ritorno nei teatri, Salemme ha voluto proporre brani tratti solo dalle ultime due sue commedia “Con tutto il cuore” (che è anche il titolo dell’ultimo film del regista e autore) e “Una festa esagerata”. Brani che si legavano tra di loro attraverso monologhi in cui l’attore (partenopeo, ma meglio non dirlo, perché come ha detto lo stesso Salemme, “perchè solo per gli attori napoletani si deve specificare la provenienza?”) ha parlato della sua Napoli (anche se lui non è un napoletano doc, visto che è nato a Bacoli) e di alcuni luoghi comuni che legano Napoli ai napoletani. Si va così dal caffè, che come lo fanno a Napoli non lo si fa da nessuna parte, alle famose tre C ( che per chi non lo sapesse sono le tre C che compongono la frase “Come ca… coce”) oppure alla pizza e al pane che per i napoletani sono una cosa sacra, proprio come le pastiere che, ricorda, da ragazzo si facevano solo nel periodo di Pasqua e solo in casa e come da tradizione si andava ad assaggiare quelle dei vicini e delle zie solo per poterle dopo criticare. Dai nonni, che sono importanti, per non dire fondamentali, per la vita di ogni bambino, fino al ragù della domenica, tanto caro ad Eduardo e che nell’enciclopedia “Tre cani”, viene citato come tradizione culinaria napoletana a differenza del caffè, che se pur citato, non viene citato nessun riferimento a Napoli e ai napoletani e a differenza della pizza che invece non compare proprio nei prestigiosi volumi dell’enciclopedia sopra citata. Risate tante, come prevedibile, merito anche degli attori che hanno affiancato Salemme in scena e che hanno reso lo spettacolo leggero, divertente e al tempo stesso accattivante. Un’unica scenografia, un terrazzo in comune tra due famiglie quella dell’ingegnere Gennaro Parescandalo e
quella del professore di Latino e Greco Ottavio Cammaldoli, un terrazzo da dove si vede tutta Napoli e il Vesuvio. Ed è proprio sul terrazzo che avviene tutto. La preparazione della festa dei 18 anni della figlia di Parescandalo da un lato e l’incontro con la famiglia del donatore di cuore dall’altra parte, il tutto sotto lo sguardo invisibile al pubblico, ma reale negli occhi e nella mente di Salemme, del vicino del palazzo di fronte, il signor Eduardo, che per chi conosce la storia e la carriera dell’attore, altri non può che essere, se non il grande De Filippo. Dunque un miglior ritorno al teatro non ci poteva essere per Salemme, che ancora una volta è stato accolto da un numeroso pubblico… “Ho pensato che per rincontrare il pubblico – ha detto l’attore ad inizio rappresentazione – di ricominciare da dove c’eravamo lasciati. Era il 4 marzo del 2020,eravamo al Teatro Diana di Napoli, con lo spettacolo “Con tutto il cuore”, una commedia in cui faccio un trapiantato di cuore. Ed ho messo insieme un po’ di pezzi di “Con tutto il cuore”, un po’ di pezzi “Di una festa esagerata” ed in mezzo c’è tutto un discorso sulla napoletanità, perchè mi sono interrogato su che cosa voglia dire essere napoletano”. Un piccolo viaggio che ha saputo conquistare tutti e che ancora una volta ha decretato Vincenzo Salemme l’attore del cuore dei salernitani. Sonata Dantis: la Musica e l’“Infinito eccesso” di Olga Chieffi Ultimo segmento per Salerno Classica, ideata dalla Associazione Gestione Musica, un progetto articolato che ha visto le associazioni concorrere e ottenere il finanziamento
dal Fondo unico per lo Spettacolo nella sezione Nuove Istanze 2021, con il progetto “Celebrazione, Tradizione, Innovazione”, 15 concerti che coinvolgono oltre il comune di Salerno, che ha sostenuto la kermesse, anche le città di Benevento, Amalfi e Brienza. Il mese di dicembre della rassegna sarà dedicato al “sacro”, con taglio del nastro stasera alle ore 20, 30, nella chiesa di San Giorgio, per il concerto dedicato a Dante, in occasione delle celebrazioni dei settecento anni dalla morte dell’ Alighieri, una serata intitolata “Sonata Dantis”, un concerto-racconto che saluterà protagonisti il tenore Daniele Zanfardino, il baritono Francesco Auriemma, l’attore Alfonso Liguori unitamente all’Ensemble lirico Italiano, composto da Sergio Martinoli e Laura Quarantiello al violino, Piero Massa alla viola, Francesco D’Arcangelo al violoncello e Luigi Lamberti al contrabbasso, i quali spazieranno tra le grandi opere dei compositori italiani, che si sono confrontati con il “metter in musica” i versi più rappresentativi di Dante Alighieri, pagine arrangiate dallo stesso D’Arcangelo. S’inizierà con la lettura della I stanza della Canzone “Così nel mio parlar voglio esser aspro”, un peccato di lussuria letteraria nel quale era incappato Dante nelle “Rime Petrose” e da cui Luca Marenzio attinge il testo per uno dei suoi madrigali più maturi, che ascolteremo in versione strumentale a commento della recitazione di Alfonso Liguori. Scelta non usuale, dal momento che il petrarchista Pietro Bembo, che tanta influenza ebbe sulla storia del madrigale del Cinquecento, dissuadeva i musicisti suoi contemporanei dall’intonare le rime di Dante a causa di tutte quelle «voci rozze e disonorate» di cui il Sommo Poeta si sarebbe reso colpevole nel suo bisogno di esprimere cose che non possono essere espresse in maniera piacevole. Si continua con la “Vita Nova” con i quattro Sonetti op.41 di Mario Castelnuovo- Tedesco, datati 1927 affidati al tenore Daniele Zanfardino e al quintetto. “Cavalcando l’alter’ier per un cammino”, “Ne li occhi porta la mia donna Amore”, “Tanto gentile e tanto onesta pare” e “Deh peregrini che pensosi andate”, indicativi di un’aspirazione a interpretare una moderna toscanità musicale,
espressa attraverso il repêchage‘mimetico’ di stilemi musicali caratteristici, e le qualità generali e parimenti distintive della sua scrittura: la misura, l’eleganza, l’equilibrio, la serenità, ovvero l’assenza di esasperazioni espressive e radicalismi linguistici. La seconda parte della serata sarà interamente dedicata alla Divina Commedia. Si principierà dalla lettura del Canto III dell’Inferno, accompagnata dal madrigale di Luzzasco Luzzaschi “Quivi sospiri”, in versione strumentale evocante i “sospiri, pianti et alti guai”, le “diverse lingue horribili favelle / parole di dolore accenti d’ira” , una pagina che si distingue dalle altre per una sorta di “Stimmatausch”, sostituzione di materiale melodico tra le voci e la tortuosa ambientazione. Seguirà la lettura di passi dall’esegesi del Canto XXXIII dell’Inferno di Borges, ovvero il suo Dante irrisolto. Dell’intero episodio di Ugolino, infatti, ciò che meglio sembra a Borges essere riuscito, è proprio l’umbratile ambiguità dell’espressione poscia più che ‘l dolor poté ‘l digiuno. “Negare o affermare il mostruoso delitto di Ugolino è meno tremendo che intravederlo. […] Così, con due possibili agonie, lo ha sognato Dante e così lo sogneranno le generazioni future”. Qui ancora, e sempre, l’atto letterario è assimilato al sogno e la parola fissa l’infinito ripetersi di una uguale armonia. Il baritono intonerà quindi, la cantata “Il conte Ugolino”, che Gaetano Donizetti dedicò a Luigi Lablache, nel 1826, star di primissima grandezza, un po’ per ingraziarselo, un po’ per sfidare l’Ugolino dello Zingarelli, una cantata-lamento per soprano, endecasillabi danteschi attraverso i quali il compositore affonda le mani nella radice stessa dell’arte teatrale. Qualche lettura dal carteggio di Giacomo Puccini, per introdurre lo Schicchi di Dante “E l’Aretin che rimase, tremando mi disse: «Quel folletto è Gianni Schicchi, e va rabbioso altrui così conciando»…”. Dal Gianni Schicchi, ultima opera del Trittico, il tenore eseguirà l’aria di Rinuccio, “Firenze è come un albero fiorito”, che ha in bocca versi dal profilo lessicale antico e s’esprime attraverso forme poetiche insolite, venate di fattezze melodiche popolareggianti come
questo stornello toscano, mentre il baritono mostrerà tutta l’irriverenza del protagonista in “Ah che zucconi!”, il monologo di Schicchi ove si ha da essere grandi attori oltre che cantanti. La lettura del canto XI del Purgatorio, introdurrà il Pater Noster di Giuseppe Verdi, ove, però, non v’è, nel testo musicato, che il primo verso: “O Padre nostro, che ne’ cieli stai”, in seguito le terzine procedono per conto loro, con altre rime e altri concetti, parafrasando la preghiera tradizionale, forte di quella sua scrittura delicatissima e cristallina ispirata dall’idioma palestriniano. La serata verrà chiusa dalla lettura del XXXIII canto del Paradiso, in cui Dante ritorna tra i mortali conservando in sé il sigillo del linguaggio spirante, che sarà parte cospicua “favilla” di quel volgare vivo, che brilla d’ombra di luce e solchi di senso. Alla Sala Pasolini i danzatori della Mandala Dance Company “L’unico modo di sapere cosa si nasconde dietro l’orizzonte è di andarci a vedere” è la frase di Paola Sorressa che fa da traccia descrittiva allo spettacolo “Discovering” in programma oggi, alle ore 21, alla Sala Pasolini a Salerno per la rassegna di danza contemporanea “Incontri”. Sorressa che firma il concept, la coreografia e la regia proporrà con i danzatori della Mandala Dance Company il racconto di uno degli eventi storici del ‘900: il primo passo dell’uomo sulla luna. Un avvenimento che ha cambiato la storia dell’umanità e il suo modo di relazionarsi con lo spazio, il tempo e la gravità. “Discovering” è una riflessione su cosa spinge l’uomo ad
andare oltre i suoi confini e superare i propri limiti. Il programma della serata prevede anche l’Abracadanza di Stefania Ciancio in “Segni d’arte – Donne allo specchio”: nell’estratto dello spettacolo sarà rappresentata la parte riguardante Violeta Parra (cantautrice, poetessa e pittrice cilena), la sua versatilità creativa ed il suo impeto rivoluzionario non disgiunto dalla potenza dei sentimenti.
Puoi anche leggere