Finlandia, Covid 19: una iniziativa "storica" a favore dei bambini

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Finlandia, Covid 19: una iniziativa "storica" a favore dei bambini
Finlandia, Covid 19: una
iniziativa “storica” a favore
dei bambini
Tra le vittime più deboli delle restrizioni provocate dalla
pandemia vi sono indubbiamente i bambini, la cui naturale
esigenza di socialità viene in questo periodo frenata e
bloccata dalla necessità di tutelarli. In Finlandia, è noto,
c’è una particolare sensibilità verso i bambini e spesso li si
vuol far partecipi, anche per esigenze educative, di problemi
che si ritiene non possano interessarli.

Ma è difficile pensare che anche loro non si pongano tante
domande e le pongano alle loro famiglie sul virus che tanto
sta influendo sul normale percorso della vita quotidiana e
della loro istruzione.

Per questo motivo, il primo ministro Sanna Marin, 34, insieme
alla ministra dell’istruzione Li Andersson ed a quella della
cultura Hanna Kosonen, 44, hanno organizzato una conferenza
stampa, o meglio una sessione informativa, dedicata ai
bambini, probabilmente la prima iniziativa del genere al mondo
e definita ‘storica’ nel suo genere dalle tre ministre.

In collaborazione con alcune testate, sono stati invitati
alcuni bambini tra i 7 ed i 12 anni a porre domande alle tre
ministre, due delle quali, per inciso, sono madri anche loro
Finlandia, Covid 19: una iniziativa "storica" a favore dei bambini
di bambini.

L’evento è stato trasmesso in diretta via canale You Tube del
governo, con interpretazione anche nella lingua dei segni ed è
consultabile anche come podcast.

L’incontro è stato introdotto dalle tre ministre che hanno
svolto, in maniera comprensibile ai giovani partecipanti, una
panoramica sulla situazione attuale, sottolineando come il
lavaggio accurato delle mani e il distanziamento
interpersonale continuino ad essere importanti.

La bimba Emma ha posto la prima domanda, più impellente,
ovvero quando si potrà tornare a scuola, alla quale la
ministra Li Andersson ha risposto che si è continuamente in
consultazione con gli esperti per valutare quando sarà
possibile, se nella tarda primavera o, più probabilmente, in
autunno. E lo si potrà fare quando ci sarà una sicurezza per
tutti.

Ha fatto seguito un’altra bimba, Iiris, che, preoccupata, ha
chiesto come sia la situazione in Finlandia e quando ci sarà
una cura; le ha risposto rassicurante la ministra della
cultura dicendo che “se confrontiamo la nostra con quella di
altri paesi, va bene; stiamo seguendo come si sta sviluppando
la situazione perché vogliamo proteggere tutti. Sulla cura, la
ministra ha aggiunto che la ricerca del vaccino è costante sia
in Finlandia che nel mondo e che si è tutti in contatto
collaborando per questo risultato che potrebbe aversi tra un
anno circa, quando tutti potranno essere vaccinati

Lo scolaro Aaron ha chiesto quindi cosa si possa fare per la
Finlandia, Covid 19: una iniziativa "storica" a favore dei bambini
Finlandia, al che la ministra per l’istruzione gli ha risposto
che “Oltre a seguire le linee guida sul coronavirus, la cosa
più importante che i bambini in età scolare possono fare è il
loro lavoro scolastico”.

A sua volta, il bimbo Nuuti ha chiesto quando si potranno
riprendere le attività ed i giochi e la ministra gli ha
risposto che si sta valutando anche questo ma che intanto si
può dare qualche calcio al pallone nel cortile, anche se è
importante che non si stia ora con i compagni o amici fino a
che non sarà tutto più sicuro.

Tutti e tre i ministri hanno ripetutamente sottolineato
l’importanza di mantenere in questo periodo le misure di
distanziamento, di igiene delle mani dopo essere entrati in
casa e di controllare i nonni per telefono o tramite SMS. Le
persone più anziane sono più a rischio e quindi ora non le si
può far visita.

I bambini partecipanti sono apparsi interessati e soddisfatti
il che dimostra che l’iniziativa delle ministre non è stata
peregrina; tra l’altro tutti i bambini apparivano desiderosi
di tornare a scuola, lamentando la mancanza dei compagni e
degli insegnanti. Il che non deve tanto meravigliare
considerando gli elevati metodi di istruzione e gestione della
scuola, quasi totalmente pubblica, per cui la Finlandia è
all’avanguardia nel mondo.

(per la sintesi del podcast ha collaborato Silvia Sarre)
Finlandia, Covid 19: una iniziativa "storica" a favore dei bambini
La Finlandia si prepara al
Covid-exit
Il 10 aprile scorso il Presidente del Consiglio, Giuseppe
Conte, aveva annunciato che per la “fase 2” dell’emergenza
legata al coronavirus, si sarebbe avvalso di un Comitato di
esperti in materia economica e sociale con il compito di
elaborare e proporre misure necessarie a fronteggiare
l’emergenza e per una ripresa graduale nei diversi settori
delle attività sociali, economiche e produttive.

Un passaggio simile era stato deciso l’8 aprile dal primo
ministro finlandese Marin con la nomina di un gruppo di lavoro
incaricato di preparare un piano per l’uscita della Finlandia
dalla crisi COVID-19 e di decidere le misure per far fronte
alle conseguenze.
Finlandia, Covid 19: una iniziativa "storica" a favore dei bambini
Come primo compito del mandato, il gruppo di lavoro riferirà
entro il 1° maggio sulle misure per limitare il danno
economico e sociale nella fase di crisi immediata e su come
abbandonare le misure ora decise in modo tempestivo.

Per quanto riguarda il secondo compito, il comitato riferirà
entro il 31 maggio sulle misure post-crisi e su come
prepararsi alla loro introduzione nei vari settori della
società.

Il gruppo è composto dai segretari permanenti dei ministeri,
con il professor Martti Hetemäki del Ministero delle Finanze
come presidente e Kirsi Varhila del Ministero degli affari
sociali e della salute come vicepresidente, ed è supportato da
una segreteria i cui membri sono nominati dai ministeri.

Questa task force è coadiuvata da un gruppo scientifico
composto da ricercatori/esperti di diversi settori di
competenza, quali la politica sociale, la politica
dell’istruzione e la politica economica, nonché le scienze
ambientali e climatiche. La proposta di invitare gli esperti
al panel sarà predisposta da rappresentanti della comunità
scientifica (Università Finlandia UNIFI, Consorzio degli
istituti di ricerca statali Tulanet e Accademia finlandese di
scienze e lettere). Durante i suoi lavori, il gruppo
consulterà i rappresentanti della comunità imprenditoriale, i
comuni, le organizzazioni della società civile e le
organizzazioni ambientaliste su ampia scala.

Un sottogruppo composto da rappresentanti di organizzazioni
collettive (Organizzazione centrale dei sindacati finlandesi
SAK, Confederazione dei sindacati per il personale
professionale e direttivo in Finlandia Akava, Confederazione
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finlandese dei professionisti STTK, Confederazione delle
industrie finlandesi EK, Confederazione delle imprese
finlandesi e governo locale I datori di lavoro KT) può
presentare proposte al gruppo di lavoro sulle misure di
ricostruzione post-crisi e sulla preparazione per la loro
adozione nei vari settori della società.

USA,     Covid-19.     Picco
superato:   Trump   annuncia
ripartenza economia
Donald Trump ha annunciato nel briefing quotidiano alla Casa
Bianca che i dati suggeriscono che la nazione ha superato il
Finlandia, Covid 19: una iniziativa "storica" a favore dei bambini
picco dei casi di coronavirus e che oggi svelerà le
“direttive” per “riaprire” l’economia americana. “Riapriremo
alcuni Stati prima di altri e penso che alcuni Stati possano
davvero riaprire prima del primo maggio”, ha proseguito,
riferendosi alla scadenza delle linee guida per il
distanziamento sociale.

Poi un nuovo attacco all’Oms, colpevole – secondo il
presidente – di aver fatto “un orribile, tragico errore” nella
gestione della pandemia di coronavirus “o forse sapevano cosa
stava succedendo. Hanno trattato gli Usa molto male a favore
della Cina”. Ieri il presidente ha sospeso i finanziamenti in
attesa dall’esito dell’inchiesta Usa sulla risposta
dell’agenzia Onu al coronavirus.

Il presidente ha anche reso noto che la Food and drug
administration (Fda) ha autorizzato 48 test per il
coronavirus, compreso uno della Abbott sugli anticorpi che
accerterà se una persona è stata contagiata in precedenza e ha
sviluppato l’immunità. La Fda, ha aggiunto, sta lavorando con
300 società e laboratori per allargare la capacità di fare
test nelle prossime settimane.

Trump, infine, ha minacciato di usare la sua “autorità
costituzionale” per sospendere formalmente le due camere del
Congresso – ora in pausa sino a inizio maggio – in modo da
poter procedere con le nomine della sua amministrazione,
alcune delle quali – ha sottolineato – sono legate
all’emergenza coronavirus. Il tycoon si e’ lamentato che molte
delle persone da lui nominate attendono troppo a lungo la
conferma.
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Notre-Dame, un                      anno        fa      il
maxi incendio
La cattedrale di Parigi, capolavoro gotico e patrimonio
dell’umanità, è stata divorata dal rogo, ma la sua struttura,
la facciata e i tesori che custodisce sono stati salvati. La
sua guglia, uno dei simboli della capitale francese, è
crollata dopo essere stata preda per più di un’ora delle
fiamme.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ribadito oggi – a
un anno dall’incendio di Notre-Dame – che “tutto” sarà fatto
per ricostruire la cattedrale in cinque anni, come si era
impegnato a fare subito dopo il disastro. In un video postato
sul sito dell’Eliseo, il capo dello Stato francese sottolinea
Finlandia, Covid 19: una iniziativa "storica" a favore dei bambini
che il dramma non è stato dimenticato anche se “le nostre
giornate, i nostri pensieri, le nostre vite sono accaparrate”
dalla crisi del Coronavirus. “Ricostruiremo Notre-Dame –
annuncia Macron – in 5 anni, ho promesso. Faremo di tutto per
rispettare questa scadenza. Certo, il cantiere è in attesa in
questo momento per la crisi sanitaria, ma riprenderà appena
sarà possibile”. Il cantiere è stato interrotto dal 16 marzo
per evitare rischi agli operai e agli addetti alla
ricostruzione del sito. Il restauro vero e proprio della
chiesa non è ancora cominciato, la cattedrale è ancora in una
situazione di emergenza dopo l’incendio del 15 aprile 2019.
Macron, nel messaggio, ringrazia “tutti quelli che, ieri,
l’hanno salvata e quelli che, oggi, la ricostruiscono”. “Se il
restauro di Notre-Dame interessa noi tutti – continua il
presidente – è senza dubbio anche perché si tratta di un
simbolo della resilienza del nostro popolo, della sua capacità
a superare le prove, e a rialzarsi”. La grossa campagna
“Emmanuel” della torre sud di Notre-Dame di Parigi suonerà
stasera alle 20 per commemorare l’inizio dell’incendio.

La Banca centrale europea e la Banque de France sono fra i
sostenitori impegnati nella costituzione di fondi per
interventi sulla cattedrale. “Siamo rincuorati dall’iniziativa
volta a ripristinare e ricostruire questo punto di
riferimento. La Bce devolverà un contributo finanziario al
restauro”, ha annunciato ieri via Twitter l’istituto centrale
che ora precisa in una nota che “la somma verrà garantita da
un fondo costituito con donazioni interne e finalizzato a
interventi di beneficenza. La Bce non ha fino ad ora indicato
l’ammontare della cifra che verrà data per contribuire alla
ricostruzione di Notre-Dame.La Banca centrale europea ha
elargito donazioni in passato a vari altri paesi europei”.
Coronavirus: Trump accusa
l’OMS     di    aver     dato
informazioni false e sospende
i finanziamenti
Donald Trump sospende i finanziamenti all’Organizzazione
Mondiale della Sanità. Ad annunciarlo lo stesso Presidente USA
dopo aver criticato duramente l’Organizzazione che ha “fallito
nell’ottenere tempestive informazioni sul coronavirus”.

I finanziamenti americani all’Oms saranno sospesi mentre
l’amministrazione conduce un esame su come l’Organizzazione ha
gestito il coronavirus, spiega Trump mettendo in evidenza che
i contribuenti americani versano all’Oms fra i 400 e i 500
milioni di dollari l’anno. La Cina contribuisce con circa 40
milioni, aggiunge Trump precisando che gli Stati Uniti
“nutrono forti dubbi sul fatto che la generosità americana sia
stata messa a buon uso”.

“L’Oms – afferma il presidente Usa – ha dato informazioni
false sul coronavirus: i suoi ritardi sono costati vite umane”
sottolineando che l’epidemia del coronavirus poteva essere
contenuta. I piani per la riapertura del Paese sono in via di
finalizzazione: “Parlerò a breve con i governatori e
autorizzerò ognuno di loro ad attuare il piano per riaprire” a
seconda delle particolarità dei singoli Stati. “Alcuni stati
potrebbero riaprire prima dell’1 maggio”.

“Nel mezzo di una pandemia globale – critica il Democratic
National Committee – Trump vuole fermare i finanziamenti
all’organizzazione incaricata di combattere le pandemie. Trump
è pronto a mettere la salute a rischio per cercare di
scaricare la colpa dei suoi fallimenti” su altri.
Covid-19, oltre 80mila i
morti nel mondo: la Cina
chiude il confine con la
Russia
L’Oms Europa: Non è il momento di allentare restrizioni, anzi
bisogna raddoppiare e triplicare gli sforzi. Avvertimento
dall’Oms Europa, che mette in guardia dai segnali positivi in
alcuni Paesi. I contagi continuano ad aumentare, spiega,
portando il numero di casi confermati a 687.236 fino a questa
mattina, con 52.824 decessi. L’organizzazione sanitaria
avverte inoltre che hanno superato quota 10mila i casi in
Africa ed i decessi sono oltre 500. E mentre il virus qui è
stato lento ad arrivare rispetto ad altre parti del mondo,
l’infezione è poi cresciuta esponenzialmente e continua a
diffondersi.
Cina – Sono almeno 65mila le persone che lasceranno oggi
Wuhan, primo giorno di rimozione del lockdown di 76 giorni per
contrastare la diffusione del Covid-19. Escludendo il
trasporto su strada, in 55mila prenderanno il treno, mentre
oltre 10mila l’areo con la riapertura del Wuhan Tianhe, lo
scalo cittadino dove ci sono già oltre 200 voli in entrata e
in uscita. Esclusi per ora i collegamenti internazionali. Ieri
la Cina ha registrato 62 nuovi casi di infezione da
coronavirus, di cui 59 importati (saliti in totale a 1.042) e
3 domestici in Shandong (2) e Guangdong (1). Intanto i timori
sulla seconda ondata di Covid-19 si concentrano sulla
provincia del nord di Heilongjiang dopo il picco giornaliero
di 25 casi importati con gli arrivi di viaggiatori dalla
Russia. Suifenhe, città con più di 60.000 abitanti sul confine
russo e porta d’accesso per Vladivostok, ha varato oggi un
lockdown come quello appena rimosso a Wuhan, nell’Hubei. I
residenti, ha riportato la tv statale Cctv, sono obbligati a
stare nei compound residenziali e solo una persona per
famiglia potrà ogni tre giorni uscire per comprare i beni di
prima necessità. E la Cina ha chiuso tutti i 4 accessi al
confine con la Russia per scongiurare nuovi casi importati di
Covid-19.

Nel mondo sono oltre 80mila i morti da coronavirus. Lo indica
il conteggio della John Hopkins University, che fissa al
momento il numero dei decessi a 81.103. Sempre secondo i dati
dell’ateneo, gli Stati Uniti hanno fatto registrare il record
di vittime in 24 ore: sono 1939 che fanno salire il totale dei
morti in quel Paese a quasi 13mila. Si tratta del peggior
bilancio giornaliero nel mondo da inizio pandemia. E secondo
un sondaggio condotto dalla Cnn solo il 41% degli americani
pensa che la risposta alla pandemia da parte della Casa Bianca
sia stata quella giusta, mentre per il 55% il presidente
Donald Trump ha fatto un ‘pessimo lavoro’.
Spagna – Aumenta il numero dei morti giornalieri: 757 decessi
nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 743). Lo ha annunciato
il ministero della Salute spagnolo. Il totale delle vittime è
così salito a 14.555, mentre i contagiati sono 146.690. I
guariti sono invece 48.021. Il governo intanto ha lanciato un
canale automatico gestito da whatsapp per rispondere ai dubbi
e alle preoccupazioni dei cittadini sul coronavirus, con
informazioni ufficiali, accurate e aggiornate.

Francia – Una quarantina di marinai della portaerei nucleare
francese Charles de Gaulle sono affetti da ‘sintomi
compatibili’ con il coronavirus e sono sotto ‘osservazione
medica speciale’. Lo ha annunciato a Parigi il ministero delle
Forze armate. La nave si trova attualmente nell’Atlantico e
sta facendo rotta verso il Mediterraneo per un attraco che –
secondo i programmi – era previsto a Tolone il 23 aprile. Il
confinamento dei francesi “sarà prorogato” oltre il 15 aprile,
un mese dopo il suo inizio: lo ha reso noto l’Eliseo,
precisando che il presidente Emmanuel Macron si rivolgerà ai
francesi nel pomeriggio del lunedì di Pasqua per illustrare le
sue decisioni sulla lotta contro l’epidemia di Coronavirus
nelle prossime settimane. La presidenza non ha precisato
quanto durerà il confinamento, cominciato il 17 marzo e già
prolungato di 15 giorni.

Gran Bretagna – Nuove regole più restrittive per l’accesso dei
passeggeri sui classici bus rossi di Londra rimasti operativi
in quanto servizi pubblici essenziali, sullo sfondo
dell’aggravarsi del numero di contagi e di morti fra i
conducenti. Lo ha annunciato il sindaco laburista della
capitale, Sadiq Khan, aggiornando ad almeno 14 il totale di
lavoratori del trasporto pubblico cittadino rimasti finora
vittime del Covid-19.
Brasile – Il governatore di San Paolo, Joao Doria, ha
annunciato la creazione di un altro ospedale da campo nella
megalopoli, la più colpita dai casi di coronavirus. La
strattura sarà installata nel complesso sportivo di
Ibirapuera. Secondo Doria, il nuovo ospedale aprirà il primo
maggio.

Iran – Sono 67.286 i casi di coronavirus confermati, con 1.997
contagi nelle ultime 24 ore e 3.956 malati attualmente in
gravi condizioni. Le vittime salgono a 4.003, con nuovi 121
decessi registrati. I test effettuati finora sono
complessivamente 220.957. Lo riferisce il ministero della
Salute di Teheran.

Russia – I casi sono saliti di 1.175 unità nelle ultime 24
ore, arrivando a toccare quota 8.672. Come sempre, la
maggioranza dei contagi si verifica a Mosca, dove ormai si
registrano oltre 5.800 casi. Nelle ultime 24 ore sono poi
morte altre cinque persone, portando il computo totale a 63.
Lo fa sapere la task force nazionale contro l’epidemia citata
dalla Tass. Il picco è atteso in 10-14 giorni.

Pakistan – Il bilancio delle vittime di coronavirus in
Pakistan raggiunge le 58 persone, mentre il numero dei
contagiati sale a 4.072. Secondo l’aggiornamento ufficiale dei
dati fornito dal governo, quattro persone sono morte mentre
altre 208 sono risultate positive al virus. Sono 467 i guariti
e 25 i pazienti in gravi condizioni.
Gran   Bretagna, Covid-19:
record di morti. Restano
stabili le condizioni di
Boris Johnson
Boris Johnson resta in terapia intensiva al St Thomas hospital
di Londra, in condizioni “clinicamente stabili” dopo
l’aggravamento dei sintomi del suo contagio da coronavirus e
“risponde ai trattamenti”. Lo rende noto in un aggiornamento
quasi identico a quello di ieri un portavoce di Downing
Street, precisando che il primo ministro britannico non è in
grado al momento “di lavorare”, ma può “contattare chi vuole”:
e quindi è cosciente.

 BoJo combatte e migliora ma in Gran Bretagna è record di
morti – Boris Johnson “è un combattente”, aveva detto ieri
Dominic Raab, il ministro degli Esteri chiamato a vestire i
panni del supplente. E le ultime notizie ufficiali dal St
Thomas Hospital di Londra sembrano confermarlo: il premier
britannico resta ricoverato in terapia intensiva, tra i malati
gravi colpiti dal coronavirus in un Regno Unito che proprio
oggi fa segnare un triste record di quasi 1000 morti i più; ma
“la sua condizione sta migliorando”, ha annunciato Rishi
Sunak, 39enne cancelliere dello Scacchiere e rampante numero 3
del governo, protagonista della conferenza stampa di stasera a
Downing Street. E’ toccato a lui dare i primi barlumi di buone
notizie da giorni a un Paese sotto shock. “Oggi il primo
ministro si è messo a sedere sul letto, reagisce e dialoga
positivamente col team medico”, ha reso noto. Rassicurazioni
subito riecheggiate via Twitter dal ministro della Sanità,
Matt Hancock, contagiato a sua volta dal virus nelle settimane
passate (“bellissimo che il primo ministro sia ora seduto e
che le sue condizioni stiano migliorando. Combatterà fino a
uscirne!”, le parole di Hancock); e che soprattutto
rappresentano, se troveranno conferma nelle prossime ore, il
segno di un progresso rispetto al bollettino della mattina.
Quando un portavoce si era limitato a parlare di condizioni
“clinicamente stabili” e di un Johnson che rispondeva “ai
trattamenti”: cosciente, tanto da poter aver “contatti” con
interlocutori esterni, ma certo non in grado “di lavorare”.

Le decisioni, intanto, restano affidate al voto “collettivo”
del gabinetto, sotto la guida di Raab, ma con Sunak – astro
nascente proiettato alla guida dell’economia nazionale da
Dominic Cummings, la sulfurea eminenza grigia di Downing
Street a sua volta alle prese col Covid-19 – in posizione
d’immediato rincalzo, a quanto è dato capire. E si tratta di
decisioni cruciali sullo sfondo di un Paese che vede i contagi
registrati salire oltre 60.000: forse “non fuori controllo”
rispetto alla stabilizzazione della curva evocata dai
consiglieri scientifici del governo; ma con ben 938 morti in
più in 24 ore, e ad almeno una settimana ancora dal picco
previsto sull’isola.Di qui l’intenzione pressoché certa di
prorogare le restrizioni del lockdown, oltre il termine delle
tre settimane in scadenza Lunedì di Pasqua indicato
inizialmente da BoJo per una verifica. Proroga che il governo
locale laburista del Galles ha già formalizzato nel suo
territorio. E che Londra si appresta a confermare per tutto il
Regno a giorni, come Sunak ha lasciato intendere chiaramente
stasera: spiegando che “la priorità” deve essere ora quella di
“proteggere la salute” prima che l’economia. Al di là della
massa di danaro pubblico promesso da lui stesso come aiuto ai
lavoratori e al business, in un contesto nel quale la vita
vale più dei soldi e “un impatto significativo sulla crescita”
sarà del resto inevitabile.
Regno Unito, si aggravano le
condizioni di Boris Johnson
Il primo ministro britannico, 55 anni, è stato trasferito nel
reparto di terapia intensiva del St Thomas hospital di Londra,
dove era stato ricoverato all’improvviso 10 giorni dopo essere
risultato positivo al test del Covid-19 e dopo un periodo
d’isolamento a Downing Street durante il quale non era
riuscito a superare i sintomi dell’infezione.

L’annuncio è arrivato lunedì sera da un portavoce, che – a
conferma della gravità della situazione – ha notificato il
passaggio di consegne al ministro degli Esteri Dominic Raab
per la supplenza temporanea alla guida del governo. “Fin da
domenica sera – si legge nella nota ufficiale diffusa da
Downing Street – il primo ministro è stato preso in cura dai
medici del St Thomas hospital, a Londra, dopo essere stato
ricoverato per sintomi persistenti di coronavirus. Nel corso
del pomeriggio le sue condizioni sono peggiorate e, su
raccomandazione del suo team medico, è stato trasferito nel
reparto di terapia intensiva dell’ospedale”. Il premier,
continua Downing Street, “ha chiesto al ministro degli Esteri,
Dominic Raab, che è Primo Segretario di Stato, di sostituirlo
per quanto necessario. Sta ricevendo cure eccellenti e
ringrazia tutto lo staff dell’Nhs (il servizio sanitario
nazionale britannico) per il suo lavoro e la sua dedizione”.

Il premier conservatore, il condottiero della Brexit, il
trionfatore delle elezioni di dicembre non è dunque più in
sella, almeno per ora, e deve combattere per la sua vita nel
pieno della burrasca dell’emergenza coronavirus. Nel
pomeriggio il suo entourage aveva tentato di rassicurare
l’opinione pubblica britannica – dopo il discorso
d’incoraggiamento di ieri della regina di fronte a 24 milioni
di telespettatori – e di tranquillizzare, affermando che il
capo del governo di Sua Maestà era “in osservazione” a causa
di sintomi persistenti di febbre e tosse. Ma che aveva
trascorso “una notte tranquilla” e che restava alla guida
dell’esecutivo. Lui stesso aveva poi provato a minimizzare la
situazione con una serie di tweet, scrivendo di essere stato
ricoverato “su consiglio del medico per alcuni esami di
routine”, di essere “di buon umore” e in contatto con il suo
team.

Ma già il Times aveva messo in guardia dall’eccessivo
ottimismo, riferendo di un premier costretto a farsi
somministrare ossigeno, già da suo arrivo ieri al St Thomas.
Mentre l’agenzia russa Ria Novosti citava fonti anonime che
parlavano di un Johnson attaccato addirittura a un ventilatore
per la respirazione assistita, attirandosi l’accusa di
“disinformazione” da Londra. Vere o false che fossero queste
voci, sta di fatto che per BoJo non si tratta più di quel
contagio in forma “lieve” annunciato dei primi giorni. Bensì
di un decorso grave, che lascia un intero Paese sotto una
cappa di angoscia proprio nel giorno in cui i dati su contagi
e morti avevano lasciato intravvedere un’inversione di
tendenza positiva dopo due settimane piene di lockdown e
d’intimazioni a “restare in casa” seguite agli iniziali
auspici, e forse alle illusioni, di una strategia più soft e
graduale contro la pandemia sull’isola.

Alla conferenza stampa di giornata a Downing Street, Raab – a
questo punto premier ad interim – aveva da parte sua provato a
martellare sul refrain che il premier “restava responsabile”
dell’azione dell’esecutivo e che la compagine stava lavorando
“a manetta” per attuarne le istruzioni. Ma si era d’altro
canto rifiutato di escludere aggiustamenti nella catena di
comando sui dossier della sicurezza nazionale. Aggiustamenti
ormai inevitabili, mentre il neo capo dell’opposizione
laburista Keir Starmer, sconvolto dalla “terribile notizia”,
ha affermato che “tutti i pensieri del Paese sono con il primo
ministro e la sua famiglia in questo momento così
incredibilmente difficile”, a cominciare dalla compagna
incinta Carrie Symonds, contagiata pure lei.

Il primo ministro britannico Boris Johnson è un “grande
leader, un mio amico. E’ forte, gli auguro una pronta
guarigione”, ha detto Donald Trump.

“I miei pensieri vanno a Boris Johnson e a tutto il popolo
britannico – ha scritto il premier Giuseppe Conte in un tweet
-. Il mio auspicio è per una veloce ripresa. Voi il avete il
mio sostegno e quello di tutto il governo italiano. Noi siamo
fiduciosi nel fatto che la vostra nazione supererà questo
periodo difficile”.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio fa gli auguri di pronta
guarigione al premier britannico Boris Johnson. “Gli italiani
sono con il Regno Unito in questi momenti difficili. Siamo gli
uni per gli altri. Guarisci presto Boris Johnson!”.
Francia, richiedente asilo
aggredisce con un coltello
diversi passanti: morte 2
persone
Un attacco con coltello è avvenuto a Romans-Sur-Isére,
dipartimento Drome, nel sud-est della Francia dove due persone
sono morte, secondo fonti citate dall’agenzia France Presse e
da altri organi di stampa.

Ancora   incerto   il   bilancio   dei   feriti.   Secondo   fonti
giornalistiche locali, l’aggressore sarebbe un sudanese
richiedente asilo, di 33 anni. E secondo quanto si apprende,
l’uomo ha aggredito e ferito con un coltello diverse persone,
uccidendone due, prima di venire arrestato. Sette persone sono
rimaste ferite, una delle quali è in gravi condizioni, secondo
alcune fonti, mentre per la tv Bfm, invece, i feriti sarebbero
5, di cui uno in gravi condizioni.

Secondo le prime informazioni, l’aggressore ha attaccato prima
il gestore di una tabaccheria e due clienti, prima di uscire e
colpire a caso le persone che incrociava per strada e finire
arrestato dalla polizia intorno alle 11 di mattina, ha
riferito una fonte vicina alle indagini. Intanto, il ministro
dell’Interno, Cristophe Castaner, su Twitter parla di ‘atto
odioso’ e afferma che le autorità giudiziarie di Lione stanno
cercando di stabilire la natura e le circostanze dell’attacco.

Gran Bretagna, Keir Starmer
eletto leader del Laboristi
Keir Starmer, 57 anni, è il nuovo leader del Partito Laburista
britannico e dell’opposizione al governo Tory di Boris
Johnson. E’ stato eletto oggi superando come da pronostici le
due rivali Rebecca Long-Bailey e Lisa Nandy. Già capo della
Procura della Corona, poi deputato dal 2015, Starmer rimpiazza
Jeremy Corbyn travolto dalla batosta elettorale di dicembre.
Al fianco di Corbyn come ministro ombra nei 5 anni di svolta a
sinistra del Labour, Starmer si dichiara “socialista”, ma è
ritenuto più moderato dell’ex leader.

Filippine,    Covid-19:   il
presidente ordina di sparare
su  chi   non   rispetta  la
quarantena
Il presidente filippino, Rodrigo Duterte, ha ordinato alle
forze di Sicurezza di sparare “a morte” a chiunque causi
“problemi” nelle aree chiuse a causa della pandemia di
coronavirus. Ma il capo della Polizia, Archie Gamboa, ha detto
che gli agenti non lo faranno. Circa la metà dei 110 milioni
di persone del Paese è attualmente in quarantena, compresi
milioni in condizioni di povertà elevata, lasciati senza
lavoro a causa di forti restrizioni alla circolazione.

“I miei ordini sono alla polizia e ai militari, compresi i
funzionari dei villaggi, che se ci sono problemi o sorge la
situazione in cui le persone combattono e la tua vita è in
pericolo, di sparare e uccidere”, ha detto Duterte in un
discorso tenuto ieri sera. “Invece di causare problemi, ti
manderò nella tomba”, ha proseguito, precisando che l’epidemia
sta peggiorando da più di due settimane nonostante la
quarantena. “Probabilmente il presidente ha dato troppa
importanza all’applicazione della legge in questo momento di
crisi”, ha replicato il capo della Polizia. Finora le
Filippine hanno rilevato 2.311 casi di coronavirus e riportato
96 decessi, ma il Paese ha appena iniziato a intensificare i
test e quindi si prevede che il numero di infezioni confermate
continuerà ad aumentare.
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