Finlandia, Covid 19: una iniziativa "storica" a favore dei bambini
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Finlandia, Covid 19: una iniziativa “storica” a favore dei bambini Tra le vittime più deboli delle restrizioni provocate dalla pandemia vi sono indubbiamente i bambini, la cui naturale esigenza di socialità viene in questo periodo frenata e bloccata dalla necessità di tutelarli. In Finlandia, è noto, c’è una particolare sensibilità verso i bambini e spesso li si vuol far partecipi, anche per esigenze educative, di problemi che si ritiene non possano interessarli. Ma è difficile pensare che anche loro non si pongano tante domande e le pongano alle loro famiglie sul virus che tanto sta influendo sul normale percorso della vita quotidiana e della loro istruzione. Per questo motivo, il primo ministro Sanna Marin, 34, insieme alla ministra dell’istruzione Li Andersson ed a quella della cultura Hanna Kosonen, 44, hanno organizzato una conferenza stampa, o meglio una sessione informativa, dedicata ai bambini, probabilmente la prima iniziativa del genere al mondo e definita ‘storica’ nel suo genere dalle tre ministre. In collaborazione con alcune testate, sono stati invitati alcuni bambini tra i 7 ed i 12 anni a porre domande alle tre ministre, due delle quali, per inciso, sono madri anche loro
di bambini. L’evento è stato trasmesso in diretta via canale You Tube del governo, con interpretazione anche nella lingua dei segni ed è consultabile anche come podcast. L’incontro è stato introdotto dalle tre ministre che hanno svolto, in maniera comprensibile ai giovani partecipanti, una panoramica sulla situazione attuale, sottolineando come il lavaggio accurato delle mani e il distanziamento interpersonale continuino ad essere importanti. La bimba Emma ha posto la prima domanda, più impellente, ovvero quando si potrà tornare a scuola, alla quale la ministra Li Andersson ha risposto che si è continuamente in consultazione con gli esperti per valutare quando sarà possibile, se nella tarda primavera o, più probabilmente, in autunno. E lo si potrà fare quando ci sarà una sicurezza per tutti. Ha fatto seguito un’altra bimba, Iiris, che, preoccupata, ha chiesto come sia la situazione in Finlandia e quando ci sarà una cura; le ha risposto rassicurante la ministra della cultura dicendo che “se confrontiamo la nostra con quella di altri paesi, va bene; stiamo seguendo come si sta sviluppando la situazione perché vogliamo proteggere tutti. Sulla cura, la ministra ha aggiunto che la ricerca del vaccino è costante sia in Finlandia che nel mondo e che si è tutti in contatto collaborando per questo risultato che potrebbe aversi tra un anno circa, quando tutti potranno essere vaccinati Lo scolaro Aaron ha chiesto quindi cosa si possa fare per la
Finlandia, al che la ministra per l’istruzione gli ha risposto che “Oltre a seguire le linee guida sul coronavirus, la cosa più importante che i bambini in età scolare possono fare è il loro lavoro scolastico”. A sua volta, il bimbo Nuuti ha chiesto quando si potranno riprendere le attività ed i giochi e la ministra gli ha risposto che si sta valutando anche questo ma che intanto si può dare qualche calcio al pallone nel cortile, anche se è importante che non si stia ora con i compagni o amici fino a che non sarà tutto più sicuro. Tutti e tre i ministri hanno ripetutamente sottolineato l’importanza di mantenere in questo periodo le misure di distanziamento, di igiene delle mani dopo essere entrati in casa e di controllare i nonni per telefono o tramite SMS. Le persone più anziane sono più a rischio e quindi ora non le si può far visita. I bambini partecipanti sono apparsi interessati e soddisfatti il che dimostra che l’iniziativa delle ministre non è stata peregrina; tra l’altro tutti i bambini apparivano desiderosi di tornare a scuola, lamentando la mancanza dei compagni e degli insegnanti. Il che non deve tanto meravigliare considerando gli elevati metodi di istruzione e gestione della scuola, quasi totalmente pubblica, per cui la Finlandia è all’avanguardia nel mondo. (per la sintesi del podcast ha collaborato Silvia Sarre)
La Finlandia si prepara al Covid-exit Il 10 aprile scorso il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aveva annunciato che per la “fase 2” dell’emergenza legata al coronavirus, si sarebbe avvalso di un Comitato di esperti in materia economica e sociale con il compito di elaborare e proporre misure necessarie a fronteggiare l’emergenza e per una ripresa graduale nei diversi settori delle attività sociali, economiche e produttive. Un passaggio simile era stato deciso l’8 aprile dal primo ministro finlandese Marin con la nomina di un gruppo di lavoro incaricato di preparare un piano per l’uscita della Finlandia dalla crisi COVID-19 e di decidere le misure per far fronte alle conseguenze.
Come primo compito del mandato, il gruppo di lavoro riferirà entro il 1° maggio sulle misure per limitare il danno economico e sociale nella fase di crisi immediata e su come abbandonare le misure ora decise in modo tempestivo. Per quanto riguarda il secondo compito, il comitato riferirà entro il 31 maggio sulle misure post-crisi e su come prepararsi alla loro introduzione nei vari settori della società. Il gruppo è composto dai segretari permanenti dei ministeri, con il professor Martti Hetemäki del Ministero delle Finanze come presidente e Kirsi Varhila del Ministero degli affari sociali e della salute come vicepresidente, ed è supportato da una segreteria i cui membri sono nominati dai ministeri. Questa task force è coadiuvata da un gruppo scientifico composto da ricercatori/esperti di diversi settori di competenza, quali la politica sociale, la politica dell’istruzione e la politica economica, nonché le scienze ambientali e climatiche. La proposta di invitare gli esperti al panel sarà predisposta da rappresentanti della comunità scientifica (Università Finlandia UNIFI, Consorzio degli istituti di ricerca statali Tulanet e Accademia finlandese di scienze e lettere). Durante i suoi lavori, il gruppo consulterà i rappresentanti della comunità imprenditoriale, i comuni, le organizzazioni della società civile e le organizzazioni ambientaliste su ampia scala. Un sottogruppo composto da rappresentanti di organizzazioni collettive (Organizzazione centrale dei sindacati finlandesi SAK, Confederazione dei sindacati per il personale professionale e direttivo in Finlandia Akava, Confederazione
finlandese dei professionisti STTK, Confederazione delle industrie finlandesi EK, Confederazione delle imprese finlandesi e governo locale I datori di lavoro KT) può presentare proposte al gruppo di lavoro sulle misure di ricostruzione post-crisi e sulla preparazione per la loro adozione nei vari settori della società. USA, Covid-19. Picco superato: Trump annuncia ripartenza economia Donald Trump ha annunciato nel briefing quotidiano alla Casa Bianca che i dati suggeriscono che la nazione ha superato il
picco dei casi di coronavirus e che oggi svelerà le “direttive” per “riaprire” l’economia americana. “Riapriremo alcuni Stati prima di altri e penso che alcuni Stati possano davvero riaprire prima del primo maggio”, ha proseguito, riferendosi alla scadenza delle linee guida per il distanziamento sociale. Poi un nuovo attacco all’Oms, colpevole – secondo il presidente – di aver fatto “un orribile, tragico errore” nella gestione della pandemia di coronavirus “o forse sapevano cosa stava succedendo. Hanno trattato gli Usa molto male a favore della Cina”. Ieri il presidente ha sospeso i finanziamenti in attesa dall’esito dell’inchiesta Usa sulla risposta dell’agenzia Onu al coronavirus. Il presidente ha anche reso noto che la Food and drug administration (Fda) ha autorizzato 48 test per il coronavirus, compreso uno della Abbott sugli anticorpi che accerterà se una persona è stata contagiata in precedenza e ha sviluppato l’immunità. La Fda, ha aggiunto, sta lavorando con 300 società e laboratori per allargare la capacità di fare test nelle prossime settimane. Trump, infine, ha minacciato di usare la sua “autorità costituzionale” per sospendere formalmente le due camere del Congresso – ora in pausa sino a inizio maggio – in modo da poter procedere con le nomine della sua amministrazione, alcune delle quali – ha sottolineato – sono legate all’emergenza coronavirus. Il tycoon si e’ lamentato che molte delle persone da lui nominate attendono troppo a lungo la conferma.
Notre-Dame, un anno fa il maxi incendio La cattedrale di Parigi, capolavoro gotico e patrimonio dell’umanità, è stata divorata dal rogo, ma la sua struttura, la facciata e i tesori che custodisce sono stati salvati. La sua guglia, uno dei simboli della capitale francese, è crollata dopo essere stata preda per più di un’ora delle fiamme. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha ribadito oggi – a un anno dall’incendio di Notre-Dame – che “tutto” sarà fatto per ricostruire la cattedrale in cinque anni, come si era impegnato a fare subito dopo il disastro. In un video postato sul sito dell’Eliseo, il capo dello Stato francese sottolinea
che il dramma non è stato dimenticato anche se “le nostre giornate, i nostri pensieri, le nostre vite sono accaparrate” dalla crisi del Coronavirus. “Ricostruiremo Notre-Dame – annuncia Macron – in 5 anni, ho promesso. Faremo di tutto per rispettare questa scadenza. Certo, il cantiere è in attesa in questo momento per la crisi sanitaria, ma riprenderà appena sarà possibile”. Il cantiere è stato interrotto dal 16 marzo per evitare rischi agli operai e agli addetti alla ricostruzione del sito. Il restauro vero e proprio della chiesa non è ancora cominciato, la cattedrale è ancora in una situazione di emergenza dopo l’incendio del 15 aprile 2019. Macron, nel messaggio, ringrazia “tutti quelli che, ieri, l’hanno salvata e quelli che, oggi, la ricostruiscono”. “Se il restauro di Notre-Dame interessa noi tutti – continua il presidente – è senza dubbio anche perché si tratta di un simbolo della resilienza del nostro popolo, della sua capacità a superare le prove, e a rialzarsi”. La grossa campagna “Emmanuel” della torre sud di Notre-Dame di Parigi suonerà stasera alle 20 per commemorare l’inizio dell’incendio. La Banca centrale europea e la Banque de France sono fra i sostenitori impegnati nella costituzione di fondi per interventi sulla cattedrale. “Siamo rincuorati dall’iniziativa volta a ripristinare e ricostruire questo punto di riferimento. La Bce devolverà un contributo finanziario al restauro”, ha annunciato ieri via Twitter l’istituto centrale che ora precisa in una nota che “la somma verrà garantita da un fondo costituito con donazioni interne e finalizzato a interventi di beneficenza. La Bce non ha fino ad ora indicato l’ammontare della cifra che verrà data per contribuire alla ricostruzione di Notre-Dame.La Banca centrale europea ha elargito donazioni in passato a vari altri paesi europei”.
Coronavirus: Trump accusa l’OMS di aver dato informazioni false e sospende i finanziamenti Donald Trump sospende i finanziamenti all’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ad annunciarlo lo stesso Presidente USA dopo aver criticato duramente l’Organizzazione che ha “fallito nell’ottenere tempestive informazioni sul coronavirus”. I finanziamenti americani all’Oms saranno sospesi mentre l’amministrazione conduce un esame su come l’Organizzazione ha
gestito il coronavirus, spiega Trump mettendo in evidenza che i contribuenti americani versano all’Oms fra i 400 e i 500 milioni di dollari l’anno. La Cina contribuisce con circa 40 milioni, aggiunge Trump precisando che gli Stati Uniti “nutrono forti dubbi sul fatto che la generosità americana sia stata messa a buon uso”. “L’Oms – afferma il presidente Usa – ha dato informazioni false sul coronavirus: i suoi ritardi sono costati vite umane” sottolineando che l’epidemia del coronavirus poteva essere contenuta. I piani per la riapertura del Paese sono in via di finalizzazione: “Parlerò a breve con i governatori e autorizzerò ognuno di loro ad attuare il piano per riaprire” a seconda delle particolarità dei singoli Stati. “Alcuni stati potrebbero riaprire prima dell’1 maggio”. “Nel mezzo di una pandemia globale – critica il Democratic National Committee – Trump vuole fermare i finanziamenti all’organizzazione incaricata di combattere le pandemie. Trump è pronto a mettere la salute a rischio per cercare di scaricare la colpa dei suoi fallimenti” su altri.
Covid-19, oltre 80mila i morti nel mondo: la Cina chiude il confine con la Russia L’Oms Europa: Non è il momento di allentare restrizioni, anzi bisogna raddoppiare e triplicare gli sforzi. Avvertimento dall’Oms Europa, che mette in guardia dai segnali positivi in alcuni Paesi. I contagi continuano ad aumentare, spiega, portando il numero di casi confermati a 687.236 fino a questa mattina, con 52.824 decessi. L’organizzazione sanitaria avverte inoltre che hanno superato quota 10mila i casi in Africa ed i decessi sono oltre 500. E mentre il virus qui è stato lento ad arrivare rispetto ad altre parti del mondo, l’infezione è poi cresciuta esponenzialmente e continua a diffondersi.
Cina – Sono almeno 65mila le persone che lasceranno oggi Wuhan, primo giorno di rimozione del lockdown di 76 giorni per contrastare la diffusione del Covid-19. Escludendo il trasporto su strada, in 55mila prenderanno il treno, mentre oltre 10mila l’areo con la riapertura del Wuhan Tianhe, lo scalo cittadino dove ci sono già oltre 200 voli in entrata e in uscita. Esclusi per ora i collegamenti internazionali. Ieri la Cina ha registrato 62 nuovi casi di infezione da coronavirus, di cui 59 importati (saliti in totale a 1.042) e 3 domestici in Shandong (2) e Guangdong (1). Intanto i timori sulla seconda ondata di Covid-19 si concentrano sulla provincia del nord di Heilongjiang dopo il picco giornaliero di 25 casi importati con gli arrivi di viaggiatori dalla Russia. Suifenhe, città con più di 60.000 abitanti sul confine russo e porta d’accesso per Vladivostok, ha varato oggi un lockdown come quello appena rimosso a Wuhan, nell’Hubei. I residenti, ha riportato la tv statale Cctv, sono obbligati a stare nei compound residenziali e solo una persona per famiglia potrà ogni tre giorni uscire per comprare i beni di prima necessità. E la Cina ha chiuso tutti i 4 accessi al confine con la Russia per scongiurare nuovi casi importati di Covid-19. Nel mondo sono oltre 80mila i morti da coronavirus. Lo indica il conteggio della John Hopkins University, che fissa al momento il numero dei decessi a 81.103. Sempre secondo i dati dell’ateneo, gli Stati Uniti hanno fatto registrare il record di vittime in 24 ore: sono 1939 che fanno salire il totale dei morti in quel Paese a quasi 13mila. Si tratta del peggior bilancio giornaliero nel mondo da inizio pandemia. E secondo un sondaggio condotto dalla Cnn solo il 41% degli americani pensa che la risposta alla pandemia da parte della Casa Bianca sia stata quella giusta, mentre per il 55% il presidente Donald Trump ha fatto un ‘pessimo lavoro’.
Spagna – Aumenta il numero dei morti giornalieri: 757 decessi nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 743). Lo ha annunciato il ministero della Salute spagnolo. Il totale delle vittime è così salito a 14.555, mentre i contagiati sono 146.690. I guariti sono invece 48.021. Il governo intanto ha lanciato un canale automatico gestito da whatsapp per rispondere ai dubbi e alle preoccupazioni dei cittadini sul coronavirus, con informazioni ufficiali, accurate e aggiornate. Francia – Una quarantina di marinai della portaerei nucleare francese Charles de Gaulle sono affetti da ‘sintomi compatibili’ con il coronavirus e sono sotto ‘osservazione medica speciale’. Lo ha annunciato a Parigi il ministero delle Forze armate. La nave si trova attualmente nell’Atlantico e sta facendo rotta verso il Mediterraneo per un attraco che – secondo i programmi – era previsto a Tolone il 23 aprile. Il confinamento dei francesi “sarà prorogato” oltre il 15 aprile, un mese dopo il suo inizio: lo ha reso noto l’Eliseo, precisando che il presidente Emmanuel Macron si rivolgerà ai francesi nel pomeriggio del lunedì di Pasqua per illustrare le sue decisioni sulla lotta contro l’epidemia di Coronavirus nelle prossime settimane. La presidenza non ha precisato quanto durerà il confinamento, cominciato il 17 marzo e già prolungato di 15 giorni. Gran Bretagna – Nuove regole più restrittive per l’accesso dei passeggeri sui classici bus rossi di Londra rimasti operativi in quanto servizi pubblici essenziali, sullo sfondo dell’aggravarsi del numero di contagi e di morti fra i conducenti. Lo ha annunciato il sindaco laburista della capitale, Sadiq Khan, aggiornando ad almeno 14 il totale di lavoratori del trasporto pubblico cittadino rimasti finora vittime del Covid-19.
Brasile – Il governatore di San Paolo, Joao Doria, ha annunciato la creazione di un altro ospedale da campo nella megalopoli, la più colpita dai casi di coronavirus. La strattura sarà installata nel complesso sportivo di Ibirapuera. Secondo Doria, il nuovo ospedale aprirà il primo maggio. Iran – Sono 67.286 i casi di coronavirus confermati, con 1.997 contagi nelle ultime 24 ore e 3.956 malati attualmente in gravi condizioni. Le vittime salgono a 4.003, con nuovi 121 decessi registrati. I test effettuati finora sono complessivamente 220.957. Lo riferisce il ministero della Salute di Teheran. Russia – I casi sono saliti di 1.175 unità nelle ultime 24 ore, arrivando a toccare quota 8.672. Come sempre, la maggioranza dei contagi si verifica a Mosca, dove ormai si registrano oltre 5.800 casi. Nelle ultime 24 ore sono poi morte altre cinque persone, portando il computo totale a 63. Lo fa sapere la task force nazionale contro l’epidemia citata dalla Tass. Il picco è atteso in 10-14 giorni. Pakistan – Il bilancio delle vittime di coronavirus in Pakistan raggiunge le 58 persone, mentre il numero dei contagiati sale a 4.072. Secondo l’aggiornamento ufficiale dei dati fornito dal governo, quattro persone sono morte mentre altre 208 sono risultate positive al virus. Sono 467 i guariti e 25 i pazienti in gravi condizioni.
Gran Bretagna, Covid-19: record di morti. Restano stabili le condizioni di Boris Johnson Boris Johnson resta in terapia intensiva al St Thomas hospital di Londra, in condizioni “clinicamente stabili” dopo l’aggravamento dei sintomi del suo contagio da coronavirus e “risponde ai trattamenti”. Lo rende noto in un aggiornamento quasi identico a quello di ieri un portavoce di Downing Street, precisando che il primo ministro britannico non è in grado al momento “di lavorare”, ma può “contattare chi vuole”: e quindi è cosciente. BoJo combatte e migliora ma in Gran Bretagna è record di morti – Boris Johnson “è un combattente”, aveva detto ieri
Dominic Raab, il ministro degli Esteri chiamato a vestire i panni del supplente. E le ultime notizie ufficiali dal St Thomas Hospital di Londra sembrano confermarlo: il premier britannico resta ricoverato in terapia intensiva, tra i malati gravi colpiti dal coronavirus in un Regno Unito che proprio oggi fa segnare un triste record di quasi 1000 morti i più; ma “la sua condizione sta migliorando”, ha annunciato Rishi Sunak, 39enne cancelliere dello Scacchiere e rampante numero 3 del governo, protagonista della conferenza stampa di stasera a Downing Street. E’ toccato a lui dare i primi barlumi di buone notizie da giorni a un Paese sotto shock. “Oggi il primo ministro si è messo a sedere sul letto, reagisce e dialoga positivamente col team medico”, ha reso noto. Rassicurazioni subito riecheggiate via Twitter dal ministro della Sanità, Matt Hancock, contagiato a sua volta dal virus nelle settimane passate (“bellissimo che il primo ministro sia ora seduto e che le sue condizioni stiano migliorando. Combatterà fino a uscirne!”, le parole di Hancock); e che soprattutto rappresentano, se troveranno conferma nelle prossime ore, il segno di un progresso rispetto al bollettino della mattina. Quando un portavoce si era limitato a parlare di condizioni “clinicamente stabili” e di un Johnson che rispondeva “ai trattamenti”: cosciente, tanto da poter aver “contatti” con interlocutori esterni, ma certo non in grado “di lavorare”. Le decisioni, intanto, restano affidate al voto “collettivo” del gabinetto, sotto la guida di Raab, ma con Sunak – astro nascente proiettato alla guida dell’economia nazionale da Dominic Cummings, la sulfurea eminenza grigia di Downing Street a sua volta alle prese col Covid-19 – in posizione d’immediato rincalzo, a quanto è dato capire. E si tratta di decisioni cruciali sullo sfondo di un Paese che vede i contagi registrati salire oltre 60.000: forse “non fuori controllo” rispetto alla stabilizzazione della curva evocata dai consiglieri scientifici del governo; ma con ben 938 morti in più in 24 ore, e ad almeno una settimana ancora dal picco
previsto sull’isola.Di qui l’intenzione pressoché certa di prorogare le restrizioni del lockdown, oltre il termine delle tre settimane in scadenza Lunedì di Pasqua indicato inizialmente da BoJo per una verifica. Proroga che il governo locale laburista del Galles ha già formalizzato nel suo territorio. E che Londra si appresta a confermare per tutto il Regno a giorni, come Sunak ha lasciato intendere chiaramente stasera: spiegando che “la priorità” deve essere ora quella di “proteggere la salute” prima che l’economia. Al di là della massa di danaro pubblico promesso da lui stesso come aiuto ai lavoratori e al business, in un contesto nel quale la vita vale più dei soldi e “un impatto significativo sulla crescita” sarà del resto inevitabile.
Regno Unito, si aggravano le condizioni di Boris Johnson Il primo ministro britannico, 55 anni, è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva del St Thomas hospital di Londra, dove era stato ricoverato all’improvviso 10 giorni dopo essere risultato positivo al test del Covid-19 e dopo un periodo d’isolamento a Downing Street durante il quale non era riuscito a superare i sintomi dell’infezione. L’annuncio è arrivato lunedì sera da un portavoce, che – a conferma della gravità della situazione – ha notificato il passaggio di consegne al ministro degli Esteri Dominic Raab per la supplenza temporanea alla guida del governo. “Fin da domenica sera – si legge nella nota ufficiale diffusa da Downing Street – il primo ministro è stato preso in cura dai medici del St Thomas hospital, a Londra, dopo essere stato ricoverato per sintomi persistenti di coronavirus. Nel corso del pomeriggio le sue condizioni sono peggiorate e, su raccomandazione del suo team medico, è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale”. Il premier, continua Downing Street, “ha chiesto al ministro degli Esteri, Dominic Raab, che è Primo Segretario di Stato, di sostituirlo per quanto necessario. Sta ricevendo cure eccellenti e ringrazia tutto lo staff dell’Nhs (il servizio sanitario nazionale britannico) per il suo lavoro e la sua dedizione”. Il premier conservatore, il condottiero della Brexit, il trionfatore delle elezioni di dicembre non è dunque più in sella, almeno per ora, e deve combattere per la sua vita nel pieno della burrasca dell’emergenza coronavirus. Nel pomeriggio il suo entourage aveva tentato di rassicurare
l’opinione pubblica britannica – dopo il discorso d’incoraggiamento di ieri della regina di fronte a 24 milioni di telespettatori – e di tranquillizzare, affermando che il capo del governo di Sua Maestà era “in osservazione” a causa di sintomi persistenti di febbre e tosse. Ma che aveva trascorso “una notte tranquilla” e che restava alla guida dell’esecutivo. Lui stesso aveva poi provato a minimizzare la situazione con una serie di tweet, scrivendo di essere stato ricoverato “su consiglio del medico per alcuni esami di routine”, di essere “di buon umore” e in contatto con il suo team. Ma già il Times aveva messo in guardia dall’eccessivo ottimismo, riferendo di un premier costretto a farsi somministrare ossigeno, già da suo arrivo ieri al St Thomas. Mentre l’agenzia russa Ria Novosti citava fonti anonime che parlavano di un Johnson attaccato addirittura a un ventilatore per la respirazione assistita, attirandosi l’accusa di “disinformazione” da Londra. Vere o false che fossero queste voci, sta di fatto che per BoJo non si tratta più di quel contagio in forma “lieve” annunciato dei primi giorni. Bensì di un decorso grave, che lascia un intero Paese sotto una cappa di angoscia proprio nel giorno in cui i dati su contagi e morti avevano lasciato intravvedere un’inversione di tendenza positiva dopo due settimane piene di lockdown e d’intimazioni a “restare in casa” seguite agli iniziali auspici, e forse alle illusioni, di una strategia più soft e graduale contro la pandemia sull’isola. Alla conferenza stampa di giornata a Downing Street, Raab – a questo punto premier ad interim – aveva da parte sua provato a martellare sul refrain che il premier “restava responsabile” dell’azione dell’esecutivo e che la compagine stava lavorando “a manetta” per attuarne le istruzioni. Ma si era d’altro canto rifiutato di escludere aggiustamenti nella catena di
comando sui dossier della sicurezza nazionale. Aggiustamenti ormai inevitabili, mentre il neo capo dell’opposizione laburista Keir Starmer, sconvolto dalla “terribile notizia”, ha affermato che “tutti i pensieri del Paese sono con il primo ministro e la sua famiglia in questo momento così incredibilmente difficile”, a cominciare dalla compagna incinta Carrie Symonds, contagiata pure lei. Il primo ministro britannico Boris Johnson è un “grande leader, un mio amico. E’ forte, gli auguro una pronta guarigione”, ha detto Donald Trump. “I miei pensieri vanno a Boris Johnson e a tutto il popolo britannico – ha scritto il premier Giuseppe Conte in un tweet -. Il mio auspicio è per una veloce ripresa. Voi il avete il mio sostegno e quello di tutto il governo italiano. Noi siamo fiduciosi nel fatto che la vostra nazione supererà questo periodo difficile”. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio fa gli auguri di pronta guarigione al premier britannico Boris Johnson. “Gli italiani sono con il Regno Unito in questi momenti difficili. Siamo gli uni per gli altri. Guarisci presto Boris Johnson!”.
Francia, richiedente asilo aggredisce con un coltello diversi passanti: morte 2 persone Un attacco con coltello è avvenuto a Romans-Sur-Isére, dipartimento Drome, nel sud-est della Francia dove due persone sono morte, secondo fonti citate dall’agenzia France Presse e da altri organi di stampa. Ancora incerto il bilancio dei feriti. Secondo fonti giornalistiche locali, l’aggressore sarebbe un sudanese richiedente asilo, di 33 anni. E secondo quanto si apprende, l’uomo ha aggredito e ferito con un coltello diverse persone, uccidendone due, prima di venire arrestato. Sette persone sono
rimaste ferite, una delle quali è in gravi condizioni, secondo alcune fonti, mentre per la tv Bfm, invece, i feriti sarebbero 5, di cui uno in gravi condizioni. Secondo le prime informazioni, l’aggressore ha attaccato prima il gestore di una tabaccheria e due clienti, prima di uscire e colpire a caso le persone che incrociava per strada e finire arrestato dalla polizia intorno alle 11 di mattina, ha riferito una fonte vicina alle indagini. Intanto, il ministro dell’Interno, Cristophe Castaner, su Twitter parla di ‘atto odioso’ e afferma che le autorità giudiziarie di Lione stanno cercando di stabilire la natura e le circostanze dell’attacco. Gran Bretagna, Keir Starmer eletto leader del Laboristi Keir Starmer, 57 anni, è il nuovo leader del Partito Laburista britannico e dell’opposizione al governo Tory di Boris
Johnson. E’ stato eletto oggi superando come da pronostici le due rivali Rebecca Long-Bailey e Lisa Nandy. Già capo della Procura della Corona, poi deputato dal 2015, Starmer rimpiazza Jeremy Corbyn travolto dalla batosta elettorale di dicembre. Al fianco di Corbyn come ministro ombra nei 5 anni di svolta a sinistra del Labour, Starmer si dichiara “socialista”, ma è ritenuto più moderato dell’ex leader. Filippine, Covid-19: il presidente ordina di sparare su chi non rispetta la
quarantena Il presidente filippino, Rodrigo Duterte, ha ordinato alle forze di Sicurezza di sparare “a morte” a chiunque causi “problemi” nelle aree chiuse a causa della pandemia di coronavirus. Ma il capo della Polizia, Archie Gamboa, ha detto che gli agenti non lo faranno. Circa la metà dei 110 milioni di persone del Paese è attualmente in quarantena, compresi milioni in condizioni di povertà elevata, lasciati senza lavoro a causa di forti restrizioni alla circolazione. “I miei ordini sono alla polizia e ai militari, compresi i funzionari dei villaggi, che se ci sono problemi o sorge la situazione in cui le persone combattono e la tua vita è in pericolo, di sparare e uccidere”, ha detto Duterte in un discorso tenuto ieri sera. “Invece di causare problemi, ti manderò nella tomba”, ha proseguito, precisando che l’epidemia sta peggiorando da più di due settimane nonostante la quarantena. “Probabilmente il presidente ha dato troppa importanza all’applicazione della legge in questo momento di crisi”, ha replicato il capo della Polizia. Finora le Filippine hanno rilevato 2.311 casi di coronavirus e riportato 96 decessi, ma il Paese ha appena iniziato a intensificare i test e quindi si prevede che il numero di infezioni confermate continuerà ad aumentare.
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