Comunicato CDC, trasferimento Italian Food: ora vediamo i fatti

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Comunicato CDC, trasferimento Italian Food: ora vediamo i fatti
Comunicato CDC, trasferimento
Italian Food: ora vediamo i
fatti
Molto bene. Regione, Provincia, Comune, associazioni dei
produttori di pomodori e l’Italian Food hanno preso impegni
precisi per lo sviluppo dello stabilimento di Venturina. Entro
il 2014 dovranno essere approntati i progetti per dare avvio
al potenziamento dello stabilimento di Venturina, fondamentale
per garantire la lavorazione dei pomodori prodotti in Val di
Cornia e in Toscana. Assolutamente condivisibile la volontà di
specializzare ulteriormente i prodotti, con la creazione di un
marchio toscano che assicuri la tracciabilità del pomodoro e
lo sviluppo della cosiddetta filiera corta. Finalmente la
Regione assume questo obiettivo come strategico, non solo per
lo stabilimento di Venturina, ma per lo sviluppo e la
qualificazione dell’agricoltura toscana. Nel contesto della
crisi, questo è un progetto concreto di sviluppo legato alle
risorse reali e non riproducibili del territorio. E i pomodori
della Val di Cornia lo sono, come lo sono altri prodotti fino
ad oggi poco considerati come i carciofi e gli spinaci.

Gli enti pubblici hanno preso precisi impegni, ma da soli non
bastano. Serve la convinzione dell’impresa che deve investire.
Per questo abbiamo apprezzato gli impegni assunti dal
Comunicato CDC, trasferimento Italian Food: ora vediamo i fatti
direttore dello stabilimento per la presentazione del progetto
entro il 2014 su un terreno di 89.000 mq a Campo alla Croce,
tre volte superiore a quello utilizzato attualmente a Coltie.

E’ chiarissimo a tutti, infatti, che nessuna ipotesi di
sviluppo è possibile mantenendo lo stabilimento dov’è
attualmente. Come ha ammesso lo stesso direttore dell’Italian
Food, per far fronte alle necessità di adeguamento degli
impianti e dei piazzali, l’azienda ha dovuto fare opere e
interventi senza le prescritte autorizzazioni, andando ad
occupare terreni che hanno avvicinato ancora di più lo
stabilimento alle abitazioni, in una zona nella quale il
Comune non ammette nessun intervento di potenziamento
produttivo per ragioni ambientali.

Quindi, nell’interesse di tutti, è necessario quanto prima
dare attuazione al programma che prevede il potenziamento e il
trasferimento dell’Italian Food, poiché non è possibile
considerare strategico per la Toscana uno stabilimento che non
può fare adeguamenti impiantistici. Questi programma ha il
nostro pieno sostegno, ma con altrettanta determinazione
diciamo che non sono più accettabili parole e promesse che
restano poi disattese, lasciando incancrenire problemi
produttivi e ambientali     che   danneggiano   i   cittadini   e
l’economia locale.

4 maggio 2102

Comune dei Cittadini

Sulla stampa:

«Italian Food, trasloco e sviluppo»

«Molto bene. Regione, Provincia, Comune, associazioni dei
produttori di pomodori e l’Italian Food hanno preso impegni
precisi per lo sviluppo dello stabilimento di Venturina» torna
in argomento “trasloco impianti” Comune dei Cittadini. « Entro
il 2014 dovranno essere approntati i progetti per dare avvio
Comunicato CDC, trasferimento Italian Food: ora vediamo i fatti
al potenziamento dello stabilimento di Venturina – si
sottolinea – fondamentale per garantire la lavorazione dei
pomodori prodotti in Val di Cornia e in Toscana. Finalmente la
Regione assume questo obiettivo come strategico, non solo per
lo stabilimento di Venturina, ma per lo sviluppo e la
qualificazione dell’agricoltura toscana. Nel contesto della
crisi, – specifica Comune dei Cittadini – questo è un progetto
concreto di sviluppo legato alle risorse reali e non
riproducibili del territorio». «Abbiamo apprezzato gli impegni
assunti dal direttore dello stabilimento per la presentazione
del progetto entro il 2014 su un terreno di 89.000 mq a Campo
alla Croce, tre volte superiore a quello utilizzato
attualmente a Coltie».

«Chiarissimo a tutti – si sottolinea – che nessuna ipotesi di
sviluppo è possibile mantenendo lo stabilimento dov’è
attualmente. Quindi, nell’interesse di tutti, è necessario
quanto prima dare attuazione al programma che prevede il
potenziamento e il trasferimento dell’Italian Food, poiché non
è possibile considerare strategico per la Toscana uno
stabilimento che non può fare adeguamenti impiantistici».
«Questo programma ha il nostro pieno sostegno – conclude
Comune dei Cittadini – ma con altrettanta determinazione
diciamo che non sono più accettabili parole e promesse che
restano poi disattese, lasciando incancrenire problemi
produttivi e ambientali che danneggiano i cittadini e
l’economia locale».

Il Tirreno 05.05.2012

CDC su Italian Food, dopo le parole servono i fatti

TUTTO BENE, ma appaiono assai scettici che agli impegni
possano seguire davvero i fatti. Quelli del «Comune di
cittadini» plaudono all’accordo tra Regione, Provincia, Ente
locale, associazioni dei produttori di pomodori e l’Italian
Food per il trasferimento e lo sviluppo dello stabilimento per
la trasformazione del pomodoro.
Comunicato CDC, trasferimento Italian Food: ora vediamo i fatti
«Entro il 2014 – dicono – dovranno essere approntati i
progetti per dare avvio al potenziamento della fabbrica
fondamentale per garantire la lavorazione dei pomodori
prodotti in Val di Cornia e in Toscana. Finalmente la Regione
assume questo obiettivo come strategico, non solo per lo
stabilimento di Venturina, ma per lo sviluppo e la
qualificazione dell’agricoltura toscana».
MA CE LA faranno? «Appunto – ribadisce la lista del Comune di
cittadini – gli impegni da soli non bastano». Bene l’impegno
dell’azienda per la presentazione del progetto entro il 2014,
bene lo spostamento («nessuna ipotesi di sviluppo è possibile
mantenendo lo stabilimento dov’è attualmente») ma «con
altrettanta determinazione – sottolineano al Comune dei
Cittadini – diciamo che non sono più accettabili parole e
promesse che restano poi disattese».

La Nazione 08.05.2012

La Petizione sostenuta da CDC
Comunicato CDC, trasferimento Italian Food: ora vediamo i fatti
ha fatto centro: approvato
odg sui giardini di Coltie
(Video+rassegna stampa)
Lo scorso settembre in occasione di un’ assemblea pubblica sul
degrado del quartiere di Coltie di Venturina, alcuni ragazzi
sollevarono il problema dell’ inutilizzabilità delle strutture
sportive nel giardino pubblico di quartiere, perché
deteriorate e non manutentate. Per questa ragione suggerimmo
loro, con il nostro totale appoggio, di presentare al Comune
una petizione ex art. 44 dello Statuto Comunale, al fine di
informare Sindaco ed assessori. Tale petizione, sottoscritta
da un congruo numero di ragazzi ed adulti, oltre che elencare
tutte le criticità, viste dall’occhio di chi quei giardini li
vive quotidianamente, chiedeva la riqualificazione dell’
intera area, che nel suo complesso, appare abbandonata e
deteriorata anche per la mancanza d’illuminazione in molte
zone vivibili.
Comunicato CDC, trasferimento Italian Food: ora vediamo i fatti
In particolare i ragazzi chiedevano la risistemazione delle
strutture esistenti volte allo svolgimento di attività
sportive quali skateboarding e calcetto. Tali strutture,
presentando un manto vistosamente crepato e con buche, oltre
che impedire ai ragazzi il normale godimento di un’area
pubblica adibita allo svago, rappresenta un pericolo d’insidia
per gli stessi frequentatori ed un immagine di abbandono poco
decorosa.

Nell’ultimo    Consiglio Comunale abbiamo quindi presentato un
ordine del    giorno che impegnasse la Giunta a provvedere in
tempi brevi   alla risistemazione dell’area in oggetto, tenendo
conto delle   richieste avanzate dai cittadini firmatari.

Il nostro ordine del giorno ha avuto il voto unanime di tutto
il Consiglio Comunale. Possiamo quindi credere che a breve,
tale area potrà essere risistemata per tornare ad essere
pienamente godibile ed esteticamente accettabile.

Giacomo Spinelli
Consigliere CDC 20.03.2012

Guarda il VIDEO del Consiglio Comunale

Nota: si precisa che questo VIDEO è solo una sintesi
dell’approvazione dell’odg , quindi alcuni interventi, per
motivi tecnici ,non sono presenti.

Sulla Stampa:

Ok del consiglio per sistemare i giardini pubblici a Coltie

Ok con voto unanime del consiglio comunale alla risistemazione
delle strutture sportive e dei giardini pubblici del quartiere
di Coltie a Venturina. Questo l’esito raccolto da un ordine
del giorno presentato in merito dalla lista civica Comune dei
Cittadini. Un documento consiliare che fa seguito alla
petizione presentata al sindaco da diversi ragazzi che
frequentano appunto l’area sportiva di Coltie. Erano stati
proprio questi ragazzi a sollevare, nei mesi scorsi, il
problema dell’ inutilizzabilità delle strutture sportive nel
giardino pubblico del quartiere, perché deteriorate e in stato
di abbandono.

Nella loro petizione, sottoscritta anche da molti adulti, i
ragazzi oltre che elencare tutte le criticità rilevate nei
giardini, chiedeva la riqualificazione dell’ intera area. In
particolare i ragazzi chiedevano la risistemazione delle
strutture esistenti per fare skateboarding e calcetto. In
consiglio comunale, la lista civica ha presentato, e si è
vista approvare, dunque un ordine del giorno che – come
ricorda il consigliere del CdC Giacomo Spienelli – impegna la
giunta a provvedere in tempi brevi alla risistemazione
dell’area di Coltie.

Il Tirreno 20.03.2012

Il consiglio comunale all’unanimità si è impegnato a
risistemare i giardini delle Coltie. Durante un’assemblea
pubblica della lista «Comune dei cittadini» , lo scorso
settembre, alcuni ragazzi sollevarono il problema
dell’inutilizzabilità delle strutture sportive nel giardino
pubblico di quartiere. «Per questa ragione suggerimmo loro,
con il nostro totale appoggio — spiega il consigliere Giacomo
Spinelli — di presentare al Comune una petizione al fine di
informare sindaco ed assessori. Tale petizione chiedeva la
riqualificazione dell’intera area».
«In particolare — si aggiunge — i ragazzi chiedevano la
risistemazione delle strutture esistenti per le attività
sportive quali skateboarding e calcetto. Nell’ultimo consiglio
comunale abbiamo quindi presentato un ordine del giorno che
impegnasse la giunta a provvedere in tempi brevi alla
risistemazione dell’area, tenendo conto delle richieste
avanzate dai cittadini firmatari. Il nostro ordine del giorno
ha avuto il voto unanime di tutto il consiglio comunale.
Possiamo quindi credere che a breve, tale area potrà essere
risistemata per tornare ad essere pienamente godibile ed
esteticamente accettabile».

La Nazione 21.03.2012

Coraldo            Cavicchi              ridisegna
Venturina
    Il progetto del nuovo centro del paese secondo Coraldo
                           Cavicchi.
L’ex-imprenditore edile che ha costruito dal dopoguerra buona
parte di Venturina ed ha ideato l’area fieristica («insieme ad
un certo Benedettini», precisa) così rimodellerebbe il suo
paese, coniugando le esigenze storico-architettoniche, il
bisogno   di nuove unità abitative, la necessità di una
piazza e la valorizzazione della “sua” fiera.
Cominciando col palazzo del Consorzio agrario in via
Indipendenza, Cavicchi afferma di volerlo salvare a metà:
«Bisogna conservare le costruzioni che rappresentano la nostra
storia, però deve trattarsi di manufatti di pregio. Per
questo, io lascerei la facciata del Consorzio, con due archi a
fianco, e ricostruirei la parte retrostante. Cosa ci farei?
Utilizzerei questa nuova complesso per nuovi appartamenti».
Proseguendo verso la zona pedonale, Cavicchi immagina la
strada che prende la forma di un collo d’oca, che si sposta
sulla destra per far spazio, sul lato opposto, di fronte alle
scuole Marconi, ad una piazza, destinata a divenire punto di
raccolta dei venturinesi. «Bisognerebbe buttar giù il muro di
cinta ed il cancello delle scuole, che mi paiono più adatti
alle ore d’aria dei detenuti che al movimento dei bambini.
Le classi degli alunni dovrebbero trasferirsi a Vigna Falchi,
mentre nell’edificio delle scuole, che conserverei perché
testimonianza storica del periodo del ventennio, metterei un
altro pezzo della nostra storia, cioè il museo del lavoro.
La struttura è adatta e sicura, visto che è tale per i
piccoli alunni, è al centro del paese, quindi fruibile quasi
tutti i giorni dai cittadini e non solo in occasione della
fiera; in più nei suoi scantinati potremmo depositare quei
pezzi del museo di cui abbiamo più esemplari o che necessitano
di particolari cure. Propongo di destinare ogni aula ad un
certo tipo di lavoro oppure a raccogliere gli attrezzi
agricoli di un periodo storico».
Dalla via Indipendenza il progetto prosegue in via della
Fiera, nella zona omonima. «L’edificio del museo sarebbe in
questo modo libero e non solo ci saremmo liberati dei problemi
di umidità del padiglione e della razionalità della visita, ma
avremmo nuovo spazio per gli espositori. E siccome credo nelle
potenzialità di sviluppo della fiera, bisognerebbe chiedere
alla Bic (la società Sviluppo Italia) in affitto quello che
non utilizza o che non utilizza a dovere. Penso allo spazio
verde e a quel grande edificio a suo fianco e che sta dietro
alla fiera, attualmente lasciato usare come magazzino      per
pochi soldi ad alcuni imprenditori. Con due edifici in più, la
nostra fiera campionaria (e non solo) acquisirebbe – conclude
Cavicchi – una dimensione davvero rilevante».
Il Tirreno 03.02.2012

Ecco tre parchi tutti nuovi e
più godibili dai cittadini
Nella sala conferenze Sefi, una partecipata assemblea pubblica
per la presentazione del progetto preliminare per la
riqualificazione di tre aree verdi a Campiglia: Tufaia, piazza
Firenze e Fonte di Sotto.
Dopo una breve introduzione del sindaco Soffriti, l’assessore
all’urbanistica Gianfranco Benedettini ha ripercorso la storia
dei tre parchi pubblici con il supporto di numerose
diapositive. «Il progetto tiene conto dei valori storici,
culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio
considerato – ha spiegato l’architetto progettista, Silvia
Ruzziconi – L’obiettivo è quello di tutelare e valorizzare le
aree verdi».
Trasformazione, adattamento, metamorfosi sono le parole chiave
di questo incontro. «L’intento è riqualificare sia da un punto
di vista funzionale sia vegetazionale il parco della Fonte di
Sotto, pineta pubblica collocata appena fuori il centro
abitato di Campiglia – spiega l’architetto progettista, Elena
Lo Re –
La pineta, in pessime condizioni, verrà liberata gradualmente
dalla presenza di tutti i pini, che rappresentano un vero e
proprio pericolo per la sicurezza pubblica. Successivamente
verranno impiantate nuove specie arboree. L’idea progettuale è
quella di un unico grande spazio adibito a manifestazioni. Si
è pensato alla realizzazione di rampe, di aree picnic
attrezzate con barbecue, di un giardino botanico-didattico e
infine alla ripulitura dell’area dell’acquedotto».
Il secondo progetto presentato è stato quello relativo al
parco della Tufaia a Venturina, acquistato dal Comune circa un
anno fa. «La grande estensione del parco, l’assenza di
sorveglianza ha reso, in passato, l’area scenario di numerosi
atti vandalici – racconta Silvia Ruzziconi – Da qui
l’intenzione di installare cancelli elettrici per impedirne
l’accesso durante la notte. L’idea è anche quella di rinnovare
la sua identità di svago, gioco e relax e di creare un
connubio tra storia e modernità. Il parco è stato infatti
chiamato “Parco dei tre mulini“ e tutti gli spazi sono stati
concepiti in forma circolare in memoria della vecchia
tradizione molitoria». Tre i poli principali dell’area:
l’anfiteatro, il campo basket e la piazza principale.
Infine la realizzazione di un parco bionergetico nell’area
dell’attuale piazza Firenze. «Il giardino bionergetico verrà
realizzato con l’intento di ottenere particolari benefici
salutari per i cittadini grazie all’interazione tra
l’elettromagnetismo delle piante e quello del luogo – spiega
Elena Lo Re – Il progetto prevede il mantenimento delle pista
di pattinaggio e la realizzazione di un palco fisso e di tre
vasche basse in pietra con acqua».
Serena Insero – Il Tirreno 28.01.2012
Inaugurazione   del  nuovo
palazzetto dello sport di
Venturina: una caduta di
stile del Sindaco per dire
falsità
Ci associamo alla soddisfazione del Sindaco per
l’inaugurazione della nuovo palazzetto dello sport di
Venturina, ma non possiamo non rilevare le inopportune parole
che ha usato contro di noi, colpevoli, da “ignoranti”, di aver
fatto notare ai cittadini che quell’intervento era in ritardo.

Ci chiediamo con quale coraggio il Sindaco possa lanciare una
simile accusa quando è ben consapevole che i ritardi sono
attestati da un contratto tra il Comune e la soc. CAREP che
prevedeva la fine del palazzetto a febbraio del 2009.

E come fa a sostenere che noi saremmo “ignoranti” perché non
vediamo che non si vendono le case al campo d’aviazione,
quando che gli abbiamo contestato infinite volte, in consiglio
comunale, di non voler prendere atto che il programma
d’interevento dell’ex Campo d’aviazione, aggiudicato alla soc.
CAREP con gara, era in ritardo proprio perché non si vendevano
gli alloggi. Ragione per la quale la palestra è terminata in
ritardo e la piazza e al posto dei vecchi magazzini comunali,
che doveva concludersi ad ottobre del 2008, non è stata
neppure iniziata. Noi siamo ben consapevoli di questa realtà e
abbiamo chiesto al Sindaco di aggiornare i contratti stipulati
nel 2005 con la soc. CAREP, fissando nuove tempistiche. Non
siamo miopi, chiediamo solo che si dica la verità e chi si
modifichino i contratti non rispettati, evitando di
amministrare in un palese stato di irregolarità.

Caso mai la miopia è stata usata dal Sindaco e dalla sua
maggioranza quando, nei mesi scorsi, hanno negato il crescente
invenduto di alloggi e capannoni perché dovevano approvare un
nuovo Regolamento Edilizio che prevede 475 nuovi alloggi per i
prossimi 5 anni e una quantità smisurata di capannoni un po’
ovunque. In tutto circa 40 ettari da urbanizzare, tra cui la
sciagurata previsione di far lottizzare sette ettari di
terreno intorno ai laghetti di Tufaia con 146 nuovi alloggi.
In quel momento la crisi non si è voluta vedere e non si è
voluto neppure fare un’indagine conoscitiva, come noi avevamo
chiesto.

Prosegua il Sindaco nelle accuse contro di noi. I cittadini
valuteranno. Ma abbia la decenza di non accusarci d’ignorare
quello che lei stessa ha ostinatamente e colpevolmente
ignorato di fronte alle nostre documentate denunce. La crisi
c’è davvero, e non solo per giustificare i ritardi del
palazzetto dello sport.

17 dicembre 2011

Comune dei Cittadini

Sulla Stampa:

Le critiche del Comune dei Cittadini: «Palazzetto finito con 3
anni di ritardo»

«Ci associamo alla soddisfazione del sindaco per
l’inaugurazione della nuovo palazzetto dello sport, ma non
possiamo non rilevare le inopportune parole che ha usato
contro di noi, colpevoli, da “ignoranti”, di aver fatto notare
ai cittadini che quell’intervento era in ritardo».
Contrattacca Comune dei Cittadini dopo l’inaugurazione della
nuova struttura: «Ci chiediamo con quale coraggio il sindaco
possa lanciare una simile accusa quando è ben consapevole che
i ritardi sono attestati da un contratto tra il Comune e la
soc. Carep che prevedeva la fine del palazzetto a febbraio
2009».
«Come fa a sostenere – prosegue la lista civica – che noi
saremmo “ignoranti” perché non vediamo che non si vendono le
case al Campo d’aviazione, quando che gli abbiamo contestato
infinite volte, in consiglio, di non voler prendere atto che
il programma d’interevento dell’ex Campo d’aviazione,
aggiudicato alla soc. Carep con gara, era in ritardo proprio
perché non si vendevano gli alloggi. Ragione per la quale la
palestra è terminata in ritardo e la piazza e al posto dei
vecchi magazzini comunali, che doveva concludersi ad ottobre
2008, non è stata neppure iniziata».
«Consapevoli di questa realtà – si puntualizza – abbiamo
chiesto al sindaco di aggiornare i contratti stipulati nel
2005 con la Carep, fissando nuove tempistiche evitando il
palese stato di irregolarità. Caso mai la miopia è stata usata
dal sindaco e dalla sua maggioranza quando, nei mesi scorsi,
hanno negato il crescente invenduto di alloggi e capannoni
perché dovevano approvare un nuovo Regolamento edilizio che
prevede 475 nuovi alloggi per i prossimi 5 anni e una quantità
smisurata di capannoni un po’ ovunque. In tutto circa 40
ettari da urbanizzare, tra cui la sciagurata previsione di far
lottizzare sette ettari di terreno intorno ai laghetti di
Tufaia con 146 nuovi alloggi. Prosegua il sindaco nelle accuse
contro di noi. I cittadini valuteranno. Ma abbia la decenza di
non accusarci d’ignorare quello che lei stessa ha
ostinatamente ignorato di fronte alle nostre documentate
denunce. La crisi c’è – si conclude – e non solo per
giustificare i ritardi del palazzetto dello sport».
Il Tirreno 19.12.2011
Vedi: Corriere Etrusco
I Giovani di CDC a Bertocchi:
stop confronti a distanza, ne
discuteremo in consiglio
Assessore Bertocchi,

con questa risposta vorremmo porre fine a questo confronto a
distanza di questi ultimi giorni, questo anche per evitare che
venga percepito dai cittadini come un motivo di
strumentalizzazione dell’ una e dell’ altra parte, a noi
interessa che il problema sia affrontato e risolto.

Apprendiamo che il confronto non è servito a temperare le sue
posizioni sulla vicenda e che, come i suoi predecessori, si è
riparato dietro lo scudo di “fare un’ associazione” che tutti
sappiamo, è un modo per rinunciare ad affrontare il problema.

La raccolta firme si è conclusa, a breve avrete la petizione a
vostra disposizione e ne discuteremo in consiglio.

Ci sembra, visto la premura delle sue risposte, che sia
particolarmente sensibile alla vicenda dei giardini di Coltie,
bene, i Ragazzi che hanno proposto l’iniziativa saranno
sicuramente soddisfatti.
Vediamo come questo interesse si produrrà nella conclusione di
questa vicenda.

Gruppo giovani Comune dei Cittadini

04.12.2011

CDC risponde all’assessore
Bertocchi: “I ragazzi sono
andati   da   chi  li   ha
ascoltati”
All’ Assessore Jacopo Bertocchi

Con questa risposta esprimiamo il nostro rispetto per le
istituzioni e per il ruolo che Lei ricopre, non volendo mai
sostituirci a competenze che non ci riguardano.

Detto questo vorremmo precisare alcuni aspetti di questa
vicenda.

L’esigenza di maggiori e più adatte strutture per praticare
Skate nel parco di Coltie è atavica.
Dopo la vecchia rampa in cemento (oggi ormai inutilizzabile)
si sono susseguite generazioni di ragazzi che frequentavano
quel giardino, tutti con la medesima richiesta.

Alcuni, pensiamo ai ragazzi oggi adulti, che gestivano il
famoso “Angolo dello sport” costruirono personalmente le
strutture dove praticare questo sport, altri, si sono adattati
nel tempo a quello che l’usura e l’abbandono rendeva ancora
usufruibile.

Sicuramente quello che possiamo dire, visto l’esperienza degli
anni passati, escludendo, almeno per ora questa legislatura, è
che gli interventi e l’interesse che l’ amministrazione ha
prestato per questo tipo di sport sono sempre stati molto
superficiali.

Questo lo si evince proprio dall’unica rampa che il Comune ha
istallato in quel giardino, un istallazione che è stata fatta
senza rifare il manto di asfalto dove gli skate dovrebbero
viaggiare.

C’è da evidenziare un elemento: questa esigenza dei ragazzi è
emersa attraverso una nostra iniziativa, non finalizzata alla
situazione dei Giardini di Coltie ma, più in generale al
degrado del quartiere.

Questa richiesta di attenzione è pervenuta spontaneamente da
tre ragazzi (tra i 17 e 18 anni) che, nota bene, nel mese di
settembre alle 9 di sera si sono recati a sentire un’
assemblea pubblica che aveva temi politici (evento che capita
raramente per giovani di quella età).

Se questa segnalazione è pervenuta, deriva proprio dal fatto
che nei giorni precedenti ci siamo preoccupati di girare nel
quartiere e informare che ci sarebbe stata un’ assemblea su
questi temi.

Ora Lei, Assessore, asserisce che con una telefonata sarebbe
stato probabilmente più semplice efficace e senza
intermediazioni. Ci sentiamo di contraddirla, sia nella forma
che nella sostanza per varie ragioni:

Sicuramente è vero, ed è quello che ogni cittadino potrebbe
fare in un piccolo Comune ma, da parte nostra, crediamo che
telefonare all’ Assessore per esporre il proprio problema non
sia la strada migliore, soprattutto perché, Assessore, molte
segnalazioni che vi sono state fatte dai cittadini sono state
inascoltate, questo almeno a detta di coloro che dopo aver
tentato iter ufficiosi ed ufficiali si sono rivolti a noi.
Addirittura le segnalazioni dei nostri Consiglieri hanno
lasciato il tempo che trovavano. Se vuole degli esempi siamo
ben lieti di farli.

Per questo abbiamo suggerito l’altra via, quella ufficiale,
che serva anche ai ragazzi come educazione alla
partecipazione. Abbiamo anche pensato (forse erroneamente) che
dato il disinteresse ormai ripetuto per quella zona, questi
ragazzi avessero bisogno di un sostegno più sostanzioso di una
semplice richiesta, per l’appunto una petizione a norma dello
Statuto Comunale.

C’è infine da evidenziare un altro aspetto: quello che Lei
afferma, cioè che i ragazzi avrebbero dovuto chiamare il Suo
ufficio e fare la richiesta, è difficile da pretendere da
soggetti di quell’ età, non a caso, crediamo noi, sono venuti
in un assemblea aperta al pubblico dopo un lavoro di
informazione fatto in loco, che chissà, se fosse stata fatta
da altri avrebbe avuto lo stesso risultato.

Se l’amministrazione avesse la voglia di vedere le realtà
degradate di Coltie ed incontrasse la gente, si renderebbe
subito conto che di cose da fare ce ne sono tante. La lista
Comune dei Cittadini ve lo ha evidenziato continuamente, in
Consiglio Comunale e fuori. Inutile piangere sul latte versato
ed insinuare, ora, che viene fatto per intermediare sul vostro
consenso elettorale, è l’amministrazione che si deve far
carico di ascoltare i propri cittadini .
Forse, se anche l’amministrazione prendesse la buona abitudine
di fare delle assemblee pubbliche periodiche, dove i cittadini
possono esprimere le loro esigenze, non accadrebbe di leggerle
sui quotidiani locali, i ragazzi non hanno fatto una scelta
politica, sono andati da chi li ha ascoltati.

Comune dei Cittadini 24.11.2011
Gruppo Giovani

«I ragazzi sono sinceri: il problema è reale»

«Nessuna scelta politica da parte dei ragazzi, sono andati da
chi li ha ascoltati». A replicare all’assessore Jacopo
Bertocchi che sulla questione del degrado dei giardini di
Coltie, aveva detto ai ragazzi che invece di una petizione
potevano anche fargli una telefonata, sono questa volta i
giovani della lista Comune dei Cittadini.

«L’esigenza di maggiori e più adatte strutture per praticare
skate nel parco di Coltie è atavica. Vista l’esperienza degli
anni passati, escludendo, almeno per ora questa legislatura,
gli interventi e l’interesse che l’ amministrazione ha
prestato per questo tipo di sport sono sempre stati molto
superficiali.

Questa esigenza dei ragazzi è emersa attraverso una nostra
iniziativa, non finalizzata alla situazione dei giardini di
Coltie ma, più in generale al degrado del quartiere. Questa
richiesta di attenzione è pervenuta spontaneamente da tre
ragazzi (tra i 17 e 18 anni) che a settembre si sono recati a
sentire una assemblea pubblica della lista. Sicuramente è vero
– riferendosi alla telefonata – ed è quello che ogni cittadino
potrebbe fare in un piccolo Comune ma, da parte nostra,
crediamo che telefonare all’assessore per esporre il proprio
problema non sia la strada migliore, soprattutto perché, molte
segnalazioni che vi sono state fatte sono state inascoltate.
Per questo abbiamo suggerito l’altra via, quella ufficiale. Se
l’amministrazione avesse la voglia di vedere le realtà
degradate di Coltie ed incontrasse la gente, si renderebbe
subito conto che di cose da fare ce ne sono tante. Se anche
l’amministrazione prendesse la buona abitudine di fare delle
assemblee pubbliche periodiche, non accadrebbe di leggere le
critiche sui giornali».

La Nazione 27.11.2011

Parco degradato: «Bastava una
telefonata»      L’assessore
Bertocchi replica ai ragazzi
«Bastava telefonare all’assessore». A dichiararlo,
rivolgendosi ai promotori della petizione sul degrado dei
giardini della Coltie, è l’assessore Jacopo Bertocchi. «Ho già
avuto l’occasione di parlare con alcuni di quei ragazzi ed ho
sempre valutato positivamente l’iniziativa personale di quei
pochi che si fanno portatori di istanze collettive, il parco è
già stato oggetto di interventi ma se si ritiene che quel
luogo sia un presidio importante per i nostri giovani è giusto
che se ne parli, in maniera più approfondita, nelle sedi
appropriate, individuando i soggetti che da entrambe le parti
siano in grado di portare avanti un “progetto concreto” per le
politiche giovanili.

Esistono dunque altri percorsi, “una via breve” che nella
fattispecie sarebbe di maggior aiuto per il perseguimento
dello scopo in oggetto alla petizione di cui sopra. Con ciò
voglio dire che in un Comune come il nostro basterebbe
prendere il numero di telefono dell’assessore competente e
richiedere un appuntamento. Ovviamente seguire la via breve
non desterebbe il clamore al quale la lista d’opposizione ci
ha abituati (nel sacrosanto esercizio dei propri diritti) ma
avrebbe un’efficacia senz’altro non inferiore a quella della
petizione e darebbe l’opportunità, ai promotori della stessa,
di capire quali sono le priorità dell’amministrazione e gli
interventi che sono già in calendario (e quelli già attuati al
parco delle Coltie).

Nessuna polemica ma ritengo utile rimarcare il fatto che il
contatto diretto con chi è in grado di rispondere direttamente
ai cittadini, ci possa mettere al riparo da qualsiasi
strumentalizzazione politica e ci possa aiutare a risolvere
concretamente i problemi senza bisogno di intermediazione. Io
sono sempre pronto al dialogo con o senza petizione».

La Nazione 24.11.2011

«Rivolgetevi agli assessori e risolvete i problemi»

Bertocchi risponde alla petizione dei ragazzi a proposito
della situazione del parco di Coltie

Petizione dei ragazzi sul parco di Coltie. Risponde
l’assessore alla cultura Bertocchi: «Prendendo atto della
modalità con la quale viene portata all’attenzione la
questione del parco e sento il dovere di esprimere un parere
come cittadino e come amministratore. La partecipazione alla
vita pubblica prevede degli strumenti e “adoprarli” nella
maniera più consona, ci mette al riparo da accuse di
qualunquismo e permette al cittadino di acquisire lo status di
“democratico”. Ritengo doveroso ringraziare le istituzioni
pubbliche e private, qualsiasi esse siano, che aiutino i
nostri ragazzi nel raggiungimento di questo nobile scopo».
«Ho già avuto l’occasione di parlare con alcuni di quei
ragazzi – prosegue – ed ho sempre valutato positivamente
l’iniziativa personale di quei pochi che si fanno portatori di
istanze collettive, il parco è già stato oggetto di interventi
ma se si ritiene che quel luogo sia un presidio importante per
i nostri giovani è giusto che se ne parli, in maniera più
approfondita, nelle sedi appropriate, individuando i soggetti
che da entrambe le parti siano in grado di portare avanti un
“progetto concreto” per le politiche giovanili. Esistono
dunque altri percorsi, “una via breve” che nella fattispecie
sarebbe di maggior aiuto per il perseguimento dello scopo. In
un Comune come il nostro – spiega – basterebbe prendere il
numero di telefono dell’assessore competente (Bertocchi per le
politiche giovanili e Paladini per i lavori pubblici) e
richiedere un appuntamento.

Seguire la via breve non desterebbe il clamore al quale la
lista d’opposizione ci ha abituati (nel sacrosanto esercizio
dei propri diritti) ma avrebbe un’efficacia senz’altro non
inferiore a quella della petizione e darebbe l’opportunità, ai
promotori della stessa, di capire quali sono le priorità
dell’amministrazione e gli interventi che sono già in
calendario (e quelli già attuati al parco delle Coltie).

Dunque nessuna polemica sul caso e sulla modalità di
partecipazione ma ritengo utile rimarcare il fatto che il
contatto diretto con chi è in grado di rispondere direttamente
ai cittadini, ci possa mettere al riparo da qualsiasi
strumentalizzazione politica e ci possa aiutare a risolvere
concretamente i problemi senza bisogno di intermediazione. Io
– conclude – sono sempre pronto al dialogo con o senza
petizione»

Il Tirreno 27.11.2011

Vedi: La petizione sui giardini di Coltie

Il degrado dei giardini di
Coltie:    alcuni    ragazzi
promuovono una petizione per
richiedere l’intervento del
Comune
In occasione dell’assemblea sul degrado del quartiere di
Coltie di Venturina alcuni ragazzi sono intervenuti sollevando
un ulteriore problema.

Infatti, l’unico giardino pubblico di quella zona, da loro
frequentato, versa in gravi condizioni di degrado, soprattutto
per le strutture sportive li presenti (Rampa Skate, Campo
Calcio).

Il terreno dove gli Skate dovrebbero viaggiare è dissestato,
la rampa, l’unica, è l’ultima cosa decentemente funzionante
che li tiene ancora legati a quel luogo, il campo da Calcio
è incopleto.

Il “Comune dei Cittadini” gli ha suggerito l’iter della
petizione popolare da portare all’ amministrazione,
fornendogli un sostegno nella scrittura della petizione .

I ragazzi, Giorgio e Pablo, hanno portato avanti l’iniziativa
e adesso stanno raccogliendo le firme:

Questo è il testo della petizione, aderite anche voi a questa
iniziativa! (LINK PETIZIONE ON LINE)

Al Sindaco di Campiglia Marittima

Avv. Soffritti Rossana

PETIZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE DI CAMPIGLIA MARITTIMA

Con la presente, i sottoscritti titolari dei diritti di
partecipazione rivolgono, ai sensi dell’art. 44 dello Statuto
Comunale della città di Campiglia Marittima la seguente
petizione al Consiglio Comunale.

Gentile Sindaco, siamo un gruppo di ragazzi che vivono a
Venturina e trascorrono parte del loro tempo libero ai
giardini di Coltie, adiacenti la fabbrica Italian Food.
Durante questi anni abbiamo potuto assistere ad un costante
e crescente degrado del piccolo parco urbano da noi
frequentato ed adibito allo svago dei giovani, grazie alla
presenza di aree idonee a praticare attività sportive di vario
genere ed in particolare con lo skateboard.

Su tale area sono facilmente riscontrabili, con un semplice
sopralluogo, i gravi segni di usura sulla superficie della
rampa di cemento posta all’ingresso del parco, che presentando
vistose crepe ed una superficie non più liscia, rende la
pratica dello skateboarding pericolosa e presto impossibile
ove non si provveda ad una tempestiva e corretta
manutenzione. Analoga situazione per l’area in asfalto dove
il bitume si è deteriorato o addirittura staccato creando
delle vere e proprie buche. In questa area rimane così
preclusa qualsiasi attività sportiva fatta su ruote
(skateborading, pattinaggio etc…). Per quanto riguarda invece
l’illuminazione, risulta assente in molte parti dell’area, in
particolare vicino al campo di calcetto ed allo stesso
skatepark.

Per migliorare la situazione e rendere l’area più efficiente
ed agibile a chi ne volesse usufruire chiediamo a Lei ed al
Consiglio Comunale di prendere in considerazione alcuni facili
interventi.

     Manutenzione della rampa.
     Manutenzione dell’area in asfalto con un rifacimento
     della superficie con materiali più resistenti agli
     agenti atmosferici e all’usura dovuta all’attività
     sportiva.
     Illuminare il campo di calcetto e tutte le aree buie.
     Aggiungere alcune panchine.
     Aggiungere una fontana per l’acqua.
     Aggiungere strutture quali ( quarter, rail, bank…) per
     rendere più piacevole e diversificata l’attività
     sportiva dei frequentatori.

Potete sostenere l’iniziativa tramite la PETIZIONE ON LINE o
contattandoci all’ indirizzo comunedeicittadini.info@gmail.com

Sulla Stampa:

VENTURINA I RAGAZZI RACCOLGONO FIRME PER LA PETIZIONE

«Parco pubblico degradato il Comune faccia qualcosa»

I giardini delle Coltie sono degradati: alcuni ragazzi stanno
promuovendo una petizione per richiedere l’intervento del
Comune. Un’area che gli stessi ragazzi, nel 2007 chiamarono
«Basta guardare il cielo». È l’unico giardino pubblico di
quella zona e versa in gravi condizioni di degrado,
soprattutto in pessime condiziono sono le strutture sportive
come la rampa skate o il campo di calcio.
La lista «Comune dei Cittadini» ha suggerito ai promotori
della petizione popolare, Giorgio e Pablo, l’iter, fornendo un
sostegno nella scrittura.
«In questi anni – si legge nel documento inviato al sindaco
Rossana Soffritti – abbiamo potuto assistere ad un costante e
crescente degrado del piccolo parco urbano da noi frequentato
ed adibito allo svago dei giovani, grazie alla presenza di
aree idonee a praticare attività sportive di vario genere ed
in particolare con lo skateboard.
Sono facilmente riscontrabili, con un semplice sopralluogo, i
gravi segni di usura sulla superficie della rampa di cemento
posta all’ingresso del parco, che presentando vistose crepe ed
una superficie non più liscia, rende la pratica dello
skateboarding pericolosa e presto impossibile ove non si
provveda ad una tempestiva e corretta manutenzione.
Analoga situazione per l’area in asfalto dove il bitume si è
deteriorato o addirittura staccato creando delle vere e
proprie buche. In questa area rimane così preclusa qualsiasi
attività sportiva fatta su ruote (skateborading, pattinaggio
etc…). Per quanto riguarda invece l’illuminazione, risulta
assente in molte parti, in particolare vicino al campo di
calcetto ed allo stesso skatepark». I ragazzi chiedono quindi
alcuni interventi di manutenzione, l’illuminazione, e anche di
aggiungere alcune panchine, una fontana e magari altre
strutture per diversificare l’attività sportiva.
m. p.

La Nazione – 22.11.2011

Petizione promossa dai ragazzi per salvare il parco alle
Coltie

Una petizione al consiglio comunale di Campiglia in base
all’art. 44 dello Statuto comunale (in quanto “titolari dei
diritti di partecipazione”) per salvare il piccolo parco alle
Coltie. È quanto hanno intrapreso due ragazzi venturinesi,
Giorgio e Pablo, per ottenere un intervento comunale a favore
dei giardini delle Coltie, un luogo dove trascorrono buona
parte del loro tempo.
Il problema era stato sollevato durante un’assemblea della
lista civica Comune dei Cittadini, che ha consigliato ai due
ed agli altri ragazzi e ragazze che frequentano il parco di
ricorrere alla petizione ed alla raccolta delle firme (chi è
interessato può dare il proprio sostegno anche in rete, dal
sito di Comune dei Cittadini).
Giorgio e Pablo si rivolgono al sindaco, elencano le parti più
malmesse del parco e chiedono quelli che giudicano dei “facili
interventi”. Questi sarebbero: la manutenzione della rampa per
la pratica dello skateboarding, la manutenzione dell’area in
asfalto con un rifacimento della superficie con materiali più
resistenti agli agenti atmosferici, l’illuminazione del campo
da calcetto e di “tutte le zone buie”, l’aggiunta di panchine,
di una fontana per l’acqua e di altre strutture “per rendere
più piacevole e    diversificata   l’attività   sportiva   dei
frequentatori”.
I ragazzi delle Coltie attendono la risposta delle istituzioni
locali ed al tempo stesso invitano i cittadini tutti ad
aggiungere la propria firma alla petizione.

Francesco Rossi

Il Tirreno 23.11.2011
Stazione di Campiglia: i
cittadini lamentano lo stato
di abbandono dell’area
«Altro che riqualificazione: ci sono solo detriti e erbacce»

Nonostante la giunta comunale abbia approvato da poco il
progetto per la riqualificazione della stazione di Campiglia,
la situazione continua ad alimentare polemiche e disagi tra i
residenti, stanchi del degrado e dello stato d’abbandono in
cui sta versando una zona strategicamente importante per la
Val di Cornia.
I lavori, come dichiarato da alcuni abitanti, vanno a rilento
e le zone che dovrebbero essere adibite a parcheggio sono
sommerse da erbacce e detriti. Non solo, le case di nuova
costruzione restano per la maggiorparte invendute.
Il problema, per molti, risiede nella poca coerenza tra ciò
che teoricamente viene proposto e quello che viene invece
attuato concretamente. Se la giunta ha stabilito che i lavori
inizieranno entro 18 mesi con una durata massima di due anni,
è anche vero che il ritmo con cui la situazione sta procedendo
non promette cambiamenti imminenti.
Per chi ci abita è indecente vivere tra calcinacci, erbacce e
ammassi di detriti, per i cittadini è triste non vedere ancora
rivalutata una stazione che secondo il piano dovrebbe essere
il punto di riferimento per i comuni della Val di Cornia. Le
buone intenzioni ci sono, visti i costi per la
riqualificazione che si aggirano attorno ai trecentomila euro
e che prevedono una nuova illuminazione, grandi parcheggi e
una viabilità con tanto di suddivisione degli accessi tra
traffico privato e traffico bus-taxi. Ma a prescindere dai
buoni propositi e dalle brillanti idee, i fatti testimoniano,
agli occhi dei residenti, tutt’altro.
Sarebbe sufficiente, secondo alcuni residenti, sistemare le
zone incolte, togliere i detriti, insomma fare una pulizia
generale per poter scalzare lo stato d’abbandono dilagante e
cominciare a smuovere la situazione realmente.
Francesca Zamboni- Il Tirreno 09.10.2011
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