Comunicato CDC, trasferimento Italian Food: ora vediamo i fatti
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Comunicato CDC, trasferimento Italian Food: ora vediamo i fatti Molto bene. Regione, Provincia, Comune, associazioni dei produttori di pomodori e l’Italian Food hanno preso impegni precisi per lo sviluppo dello stabilimento di Venturina. Entro il 2014 dovranno essere approntati i progetti per dare avvio al potenziamento dello stabilimento di Venturina, fondamentale per garantire la lavorazione dei pomodori prodotti in Val di Cornia e in Toscana. Assolutamente condivisibile la volontà di specializzare ulteriormente i prodotti, con la creazione di un marchio toscano che assicuri la tracciabilità del pomodoro e lo sviluppo della cosiddetta filiera corta. Finalmente la Regione assume questo obiettivo come strategico, non solo per lo stabilimento di Venturina, ma per lo sviluppo e la qualificazione dell’agricoltura toscana. Nel contesto della crisi, questo è un progetto concreto di sviluppo legato alle risorse reali e non riproducibili del territorio. E i pomodori della Val di Cornia lo sono, come lo sono altri prodotti fino ad oggi poco considerati come i carciofi e gli spinaci. Gli enti pubblici hanno preso precisi impegni, ma da soli non bastano. Serve la convinzione dell’impresa che deve investire. Per questo abbiamo apprezzato gli impegni assunti dal
direttore dello stabilimento per la presentazione del progetto entro il 2014 su un terreno di 89.000 mq a Campo alla Croce, tre volte superiore a quello utilizzato attualmente a Coltie. E’ chiarissimo a tutti, infatti, che nessuna ipotesi di sviluppo è possibile mantenendo lo stabilimento dov’è attualmente. Come ha ammesso lo stesso direttore dell’Italian Food, per far fronte alle necessità di adeguamento degli impianti e dei piazzali, l’azienda ha dovuto fare opere e interventi senza le prescritte autorizzazioni, andando ad occupare terreni che hanno avvicinato ancora di più lo stabilimento alle abitazioni, in una zona nella quale il Comune non ammette nessun intervento di potenziamento produttivo per ragioni ambientali. Quindi, nell’interesse di tutti, è necessario quanto prima dare attuazione al programma che prevede il potenziamento e il trasferimento dell’Italian Food, poiché non è possibile considerare strategico per la Toscana uno stabilimento che non può fare adeguamenti impiantistici. Questi programma ha il nostro pieno sostegno, ma con altrettanta determinazione diciamo che non sono più accettabili parole e promesse che restano poi disattese, lasciando incancrenire problemi produttivi e ambientali che danneggiano i cittadini e l’economia locale. 4 maggio 2102 Comune dei Cittadini Sulla stampa: «Italian Food, trasloco e sviluppo» «Molto bene. Regione, Provincia, Comune, associazioni dei produttori di pomodori e l’Italian Food hanno preso impegni precisi per lo sviluppo dello stabilimento di Venturina» torna in argomento “trasloco impianti” Comune dei Cittadini. « Entro il 2014 dovranno essere approntati i progetti per dare avvio
al potenziamento dello stabilimento di Venturina – si sottolinea – fondamentale per garantire la lavorazione dei pomodori prodotti in Val di Cornia e in Toscana. Finalmente la Regione assume questo obiettivo come strategico, non solo per lo stabilimento di Venturina, ma per lo sviluppo e la qualificazione dell’agricoltura toscana. Nel contesto della crisi, – specifica Comune dei Cittadini – questo è un progetto concreto di sviluppo legato alle risorse reali e non riproducibili del territorio». «Abbiamo apprezzato gli impegni assunti dal direttore dello stabilimento per la presentazione del progetto entro il 2014 su un terreno di 89.000 mq a Campo alla Croce, tre volte superiore a quello utilizzato attualmente a Coltie». «Chiarissimo a tutti – si sottolinea – che nessuna ipotesi di sviluppo è possibile mantenendo lo stabilimento dov’è attualmente. Quindi, nell’interesse di tutti, è necessario quanto prima dare attuazione al programma che prevede il potenziamento e il trasferimento dell’Italian Food, poiché non è possibile considerare strategico per la Toscana uno stabilimento che non può fare adeguamenti impiantistici». «Questo programma ha il nostro pieno sostegno – conclude Comune dei Cittadini – ma con altrettanta determinazione diciamo che non sono più accettabili parole e promesse che restano poi disattese, lasciando incancrenire problemi produttivi e ambientali che danneggiano i cittadini e l’economia locale». Il Tirreno 05.05.2012 CDC su Italian Food, dopo le parole servono i fatti TUTTO BENE, ma appaiono assai scettici che agli impegni possano seguire davvero i fatti. Quelli del «Comune di cittadini» plaudono all’accordo tra Regione, Provincia, Ente locale, associazioni dei produttori di pomodori e l’Italian Food per il trasferimento e lo sviluppo dello stabilimento per la trasformazione del pomodoro.
«Entro il 2014 – dicono – dovranno essere approntati i progetti per dare avvio al potenziamento della fabbrica fondamentale per garantire la lavorazione dei pomodori prodotti in Val di Cornia e in Toscana. Finalmente la Regione assume questo obiettivo come strategico, non solo per lo stabilimento di Venturina, ma per lo sviluppo e la qualificazione dell’agricoltura toscana». MA CE LA faranno? «Appunto – ribadisce la lista del Comune di cittadini – gli impegni da soli non bastano». Bene l’impegno dell’azienda per la presentazione del progetto entro il 2014, bene lo spostamento («nessuna ipotesi di sviluppo è possibile mantenendo lo stabilimento dov’è attualmente») ma «con altrettanta determinazione – sottolineano al Comune dei Cittadini – diciamo che non sono più accettabili parole e promesse che restano poi disattese». La Nazione 08.05.2012 La Petizione sostenuta da CDC
ha fatto centro: approvato odg sui giardini di Coltie (Video+rassegna stampa) Lo scorso settembre in occasione di un’ assemblea pubblica sul degrado del quartiere di Coltie di Venturina, alcuni ragazzi sollevarono il problema dell’ inutilizzabilità delle strutture sportive nel giardino pubblico di quartiere, perché deteriorate e non manutentate. Per questa ragione suggerimmo loro, con il nostro totale appoggio, di presentare al Comune una petizione ex art. 44 dello Statuto Comunale, al fine di informare Sindaco ed assessori. Tale petizione, sottoscritta da un congruo numero di ragazzi ed adulti, oltre che elencare tutte le criticità, viste dall’occhio di chi quei giardini li vive quotidianamente, chiedeva la riqualificazione dell’ intera area, che nel suo complesso, appare abbandonata e deteriorata anche per la mancanza d’illuminazione in molte zone vivibili.
In particolare i ragazzi chiedevano la risistemazione delle strutture esistenti volte allo svolgimento di attività sportive quali skateboarding e calcetto. Tali strutture, presentando un manto vistosamente crepato e con buche, oltre che impedire ai ragazzi il normale godimento di un’area pubblica adibita allo svago, rappresenta un pericolo d’insidia per gli stessi frequentatori ed un immagine di abbandono poco decorosa. Nell’ultimo Consiglio Comunale abbiamo quindi presentato un ordine del giorno che impegnasse la Giunta a provvedere in tempi brevi alla risistemazione dell’area in oggetto, tenendo conto delle richieste avanzate dai cittadini firmatari. Il nostro ordine del giorno ha avuto il voto unanime di tutto il Consiglio Comunale. Possiamo quindi credere che a breve, tale area potrà essere risistemata per tornare ad essere pienamente godibile ed esteticamente accettabile. Giacomo Spinelli
Consigliere CDC 20.03.2012 Guarda il VIDEO del Consiglio Comunale Nota: si precisa che questo VIDEO è solo una sintesi dell’approvazione dell’odg , quindi alcuni interventi, per motivi tecnici ,non sono presenti. Sulla Stampa: Ok del consiglio per sistemare i giardini pubblici a Coltie Ok con voto unanime del consiglio comunale alla risistemazione delle strutture sportive e dei giardini pubblici del quartiere di Coltie a Venturina. Questo l’esito raccolto da un ordine del giorno presentato in merito dalla lista civica Comune dei Cittadini. Un documento consiliare che fa seguito alla petizione presentata al sindaco da diversi ragazzi che frequentano appunto l’area sportiva di Coltie. Erano stati proprio questi ragazzi a sollevare, nei mesi scorsi, il problema dell’ inutilizzabilità delle strutture sportive nel giardino pubblico del quartiere, perché deteriorate e in stato di abbandono. Nella loro petizione, sottoscritta anche da molti adulti, i ragazzi oltre che elencare tutte le criticità rilevate nei giardini, chiedeva la riqualificazione dell’ intera area. In particolare i ragazzi chiedevano la risistemazione delle strutture esistenti per fare skateboarding e calcetto. In consiglio comunale, la lista civica ha presentato, e si è vista approvare, dunque un ordine del giorno che – come ricorda il consigliere del CdC Giacomo Spienelli – impegna la giunta a provvedere in tempi brevi alla risistemazione dell’area di Coltie. Il Tirreno 20.03.2012 Il consiglio comunale all’unanimità si è impegnato a risistemare i giardini delle Coltie. Durante un’assemblea
pubblica della lista «Comune dei cittadini» , lo scorso settembre, alcuni ragazzi sollevarono il problema dell’inutilizzabilità delle strutture sportive nel giardino pubblico di quartiere. «Per questa ragione suggerimmo loro, con il nostro totale appoggio — spiega il consigliere Giacomo Spinelli — di presentare al Comune una petizione al fine di informare sindaco ed assessori. Tale petizione chiedeva la riqualificazione dell’intera area». «In particolare — si aggiunge — i ragazzi chiedevano la risistemazione delle strutture esistenti per le attività sportive quali skateboarding e calcetto. Nell’ultimo consiglio comunale abbiamo quindi presentato un ordine del giorno che impegnasse la giunta a provvedere in tempi brevi alla risistemazione dell’area, tenendo conto delle richieste avanzate dai cittadini firmatari. Il nostro ordine del giorno ha avuto il voto unanime di tutto il consiglio comunale. Possiamo quindi credere che a breve, tale area potrà essere risistemata per tornare ad essere pienamente godibile ed esteticamente accettabile». La Nazione 21.03.2012 Coraldo Cavicchi ridisegna
Venturina Il progetto del nuovo centro del paese secondo Coraldo Cavicchi. L’ex-imprenditore edile che ha costruito dal dopoguerra buona parte di Venturina ed ha ideato l’area fieristica («insieme ad un certo Benedettini», precisa) così rimodellerebbe il suo paese, coniugando le esigenze storico-architettoniche, il bisogno di nuove unità abitative, la necessità di una piazza e la valorizzazione della “sua” fiera. Cominciando col palazzo del Consorzio agrario in via Indipendenza, Cavicchi afferma di volerlo salvare a metà: «Bisogna conservare le costruzioni che rappresentano la nostra storia, però deve trattarsi di manufatti di pregio. Per questo, io lascerei la facciata del Consorzio, con due archi a fianco, e ricostruirei la parte retrostante. Cosa ci farei? Utilizzerei questa nuova complesso per nuovi appartamenti». Proseguendo verso la zona pedonale, Cavicchi immagina la strada che prende la forma di un collo d’oca, che si sposta sulla destra per far spazio, sul lato opposto, di fronte alle scuole Marconi, ad una piazza, destinata a divenire punto di raccolta dei venturinesi. «Bisognerebbe buttar giù il muro di cinta ed il cancello delle scuole, che mi paiono più adatti alle ore d’aria dei detenuti che al movimento dei bambini. Le classi degli alunni dovrebbero trasferirsi a Vigna Falchi, mentre nell’edificio delle scuole, che conserverei perché testimonianza storica del periodo del ventennio, metterei un altro pezzo della nostra storia, cioè il museo del lavoro. La struttura è adatta e sicura, visto che è tale per i piccoli alunni, è al centro del paese, quindi fruibile quasi tutti i giorni dai cittadini e non solo in occasione della fiera; in più nei suoi scantinati potremmo depositare quei pezzi del museo di cui abbiamo più esemplari o che necessitano di particolari cure. Propongo di destinare ogni aula ad un certo tipo di lavoro oppure a raccogliere gli attrezzi agricoli di un periodo storico». Dalla via Indipendenza il progetto prosegue in via della Fiera, nella zona omonima. «L’edificio del museo sarebbe in questo modo libero e non solo ci saremmo liberati dei problemi di umidità del padiglione e della razionalità della visita, ma avremmo nuovo spazio per gli espositori. E siccome credo nelle
potenzialità di sviluppo della fiera, bisognerebbe chiedere alla Bic (la società Sviluppo Italia) in affitto quello che non utilizza o che non utilizza a dovere. Penso allo spazio verde e a quel grande edificio a suo fianco e che sta dietro alla fiera, attualmente lasciato usare come magazzino per pochi soldi ad alcuni imprenditori. Con due edifici in più, la nostra fiera campionaria (e non solo) acquisirebbe – conclude Cavicchi – una dimensione davvero rilevante». Il Tirreno 03.02.2012 Ecco tre parchi tutti nuovi e più godibili dai cittadini Nella sala conferenze Sefi, una partecipata assemblea pubblica per la presentazione del progetto preliminare per la riqualificazione di tre aree verdi a Campiglia: Tufaia, piazza Firenze e Fonte di Sotto. Dopo una breve introduzione del sindaco Soffriti, l’assessore all’urbanistica Gianfranco Benedettini ha ripercorso la storia dei tre parchi pubblici con il supporto di numerose diapositive. «Il progetto tiene conto dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio considerato – ha spiegato l’architetto progettista, Silvia Ruzziconi – L’obiettivo è quello di tutelare e valorizzare le aree verdi». Trasformazione, adattamento, metamorfosi sono le parole chiave
di questo incontro. «L’intento è riqualificare sia da un punto di vista funzionale sia vegetazionale il parco della Fonte di Sotto, pineta pubblica collocata appena fuori il centro abitato di Campiglia – spiega l’architetto progettista, Elena Lo Re – La pineta, in pessime condizioni, verrà liberata gradualmente dalla presenza di tutti i pini, che rappresentano un vero e proprio pericolo per la sicurezza pubblica. Successivamente verranno impiantate nuove specie arboree. L’idea progettuale è quella di un unico grande spazio adibito a manifestazioni. Si è pensato alla realizzazione di rampe, di aree picnic attrezzate con barbecue, di un giardino botanico-didattico e infine alla ripulitura dell’area dell’acquedotto». Il secondo progetto presentato è stato quello relativo al parco della Tufaia a Venturina, acquistato dal Comune circa un anno fa. «La grande estensione del parco, l’assenza di sorveglianza ha reso, in passato, l’area scenario di numerosi atti vandalici – racconta Silvia Ruzziconi – Da qui l’intenzione di installare cancelli elettrici per impedirne l’accesso durante la notte. L’idea è anche quella di rinnovare la sua identità di svago, gioco e relax e di creare un connubio tra storia e modernità. Il parco è stato infatti chiamato “Parco dei tre mulini“ e tutti gli spazi sono stati concepiti in forma circolare in memoria della vecchia tradizione molitoria». Tre i poli principali dell’area: l’anfiteatro, il campo basket e la piazza principale. Infine la realizzazione di un parco bionergetico nell’area dell’attuale piazza Firenze. «Il giardino bionergetico verrà realizzato con l’intento di ottenere particolari benefici salutari per i cittadini grazie all’interazione tra l’elettromagnetismo delle piante e quello del luogo – spiega Elena Lo Re – Il progetto prevede il mantenimento delle pista di pattinaggio e la realizzazione di un palco fisso e di tre vasche basse in pietra con acqua». Serena Insero – Il Tirreno 28.01.2012
Inaugurazione del nuovo palazzetto dello sport di Venturina: una caduta di stile del Sindaco per dire falsità Ci associamo alla soddisfazione del Sindaco per l’inaugurazione della nuovo palazzetto dello sport di Venturina, ma non possiamo non rilevare le inopportune parole che ha usato contro di noi, colpevoli, da “ignoranti”, di aver fatto notare ai cittadini che quell’intervento era in ritardo. Ci chiediamo con quale coraggio il Sindaco possa lanciare una simile accusa quando è ben consapevole che i ritardi sono attestati da un contratto tra il Comune e la soc. CAREP che prevedeva la fine del palazzetto a febbraio del 2009. E come fa a sostenere che noi saremmo “ignoranti” perché non vediamo che non si vendono le case al campo d’aviazione, quando che gli abbiamo contestato infinite volte, in consiglio comunale, di non voler prendere atto che il programma d’interevento dell’ex Campo d’aviazione, aggiudicato alla soc. CAREP con gara, era in ritardo proprio perché non si vendevano gli alloggi. Ragione per la quale la palestra è terminata in
ritardo e la piazza e al posto dei vecchi magazzini comunali, che doveva concludersi ad ottobre del 2008, non è stata neppure iniziata. Noi siamo ben consapevoli di questa realtà e abbiamo chiesto al Sindaco di aggiornare i contratti stipulati nel 2005 con la soc. CAREP, fissando nuove tempistiche. Non siamo miopi, chiediamo solo che si dica la verità e chi si modifichino i contratti non rispettati, evitando di amministrare in un palese stato di irregolarità. Caso mai la miopia è stata usata dal Sindaco e dalla sua maggioranza quando, nei mesi scorsi, hanno negato il crescente invenduto di alloggi e capannoni perché dovevano approvare un nuovo Regolamento Edilizio che prevede 475 nuovi alloggi per i prossimi 5 anni e una quantità smisurata di capannoni un po’ ovunque. In tutto circa 40 ettari da urbanizzare, tra cui la sciagurata previsione di far lottizzare sette ettari di terreno intorno ai laghetti di Tufaia con 146 nuovi alloggi. In quel momento la crisi non si è voluta vedere e non si è voluto neppure fare un’indagine conoscitiva, come noi avevamo chiesto. Prosegua il Sindaco nelle accuse contro di noi. I cittadini valuteranno. Ma abbia la decenza di non accusarci d’ignorare quello che lei stessa ha ostinatamente e colpevolmente ignorato di fronte alle nostre documentate denunce. La crisi c’è davvero, e non solo per giustificare i ritardi del palazzetto dello sport. 17 dicembre 2011 Comune dei Cittadini Sulla Stampa: Le critiche del Comune dei Cittadini: «Palazzetto finito con 3 anni di ritardo» «Ci associamo alla soddisfazione del sindaco per l’inaugurazione della nuovo palazzetto dello sport, ma non
possiamo non rilevare le inopportune parole che ha usato contro di noi, colpevoli, da “ignoranti”, di aver fatto notare ai cittadini che quell’intervento era in ritardo». Contrattacca Comune dei Cittadini dopo l’inaugurazione della nuova struttura: «Ci chiediamo con quale coraggio il sindaco possa lanciare una simile accusa quando è ben consapevole che i ritardi sono attestati da un contratto tra il Comune e la soc. Carep che prevedeva la fine del palazzetto a febbraio 2009». «Come fa a sostenere – prosegue la lista civica – che noi saremmo “ignoranti” perché non vediamo che non si vendono le case al Campo d’aviazione, quando che gli abbiamo contestato infinite volte, in consiglio, di non voler prendere atto che il programma d’interevento dell’ex Campo d’aviazione, aggiudicato alla soc. Carep con gara, era in ritardo proprio perché non si vendevano gli alloggi. Ragione per la quale la palestra è terminata in ritardo e la piazza e al posto dei vecchi magazzini comunali, che doveva concludersi ad ottobre 2008, non è stata neppure iniziata». «Consapevoli di questa realtà – si puntualizza – abbiamo chiesto al sindaco di aggiornare i contratti stipulati nel 2005 con la Carep, fissando nuove tempistiche evitando il palese stato di irregolarità. Caso mai la miopia è stata usata dal sindaco e dalla sua maggioranza quando, nei mesi scorsi, hanno negato il crescente invenduto di alloggi e capannoni perché dovevano approvare un nuovo Regolamento edilizio che prevede 475 nuovi alloggi per i prossimi 5 anni e una quantità smisurata di capannoni un po’ ovunque. In tutto circa 40 ettari da urbanizzare, tra cui la sciagurata previsione di far lottizzare sette ettari di terreno intorno ai laghetti di Tufaia con 146 nuovi alloggi. Prosegua il sindaco nelle accuse contro di noi. I cittadini valuteranno. Ma abbia la decenza di non accusarci d’ignorare quello che lei stessa ha ostinatamente ignorato di fronte alle nostre documentate denunce. La crisi c’è – si conclude – e non solo per giustificare i ritardi del palazzetto dello sport». Il Tirreno 19.12.2011 Vedi: Corriere Etrusco
I Giovani di CDC a Bertocchi: stop confronti a distanza, ne discuteremo in consiglio Assessore Bertocchi, con questa risposta vorremmo porre fine a questo confronto a distanza di questi ultimi giorni, questo anche per evitare che venga percepito dai cittadini come un motivo di strumentalizzazione dell’ una e dell’ altra parte, a noi interessa che il problema sia affrontato e risolto. Apprendiamo che il confronto non è servito a temperare le sue posizioni sulla vicenda e che, come i suoi predecessori, si è riparato dietro lo scudo di “fare un’ associazione” che tutti sappiamo, è un modo per rinunciare ad affrontare il problema. La raccolta firme si è conclusa, a breve avrete la petizione a vostra disposizione e ne discuteremo in consiglio. Ci sembra, visto la premura delle sue risposte, che sia particolarmente sensibile alla vicenda dei giardini di Coltie, bene, i Ragazzi che hanno proposto l’iniziativa saranno sicuramente soddisfatti.
Vediamo come questo interesse si produrrà nella conclusione di questa vicenda. Gruppo giovani Comune dei Cittadini 04.12.2011 CDC risponde all’assessore Bertocchi: “I ragazzi sono andati da chi li ha ascoltati” All’ Assessore Jacopo Bertocchi Con questa risposta esprimiamo il nostro rispetto per le istituzioni e per il ruolo che Lei ricopre, non volendo mai sostituirci a competenze che non ci riguardano. Detto questo vorremmo precisare alcuni aspetti di questa vicenda. L’esigenza di maggiori e più adatte strutture per praticare Skate nel parco di Coltie è atavica.
Dopo la vecchia rampa in cemento (oggi ormai inutilizzabile) si sono susseguite generazioni di ragazzi che frequentavano quel giardino, tutti con la medesima richiesta. Alcuni, pensiamo ai ragazzi oggi adulti, che gestivano il famoso “Angolo dello sport” costruirono personalmente le strutture dove praticare questo sport, altri, si sono adattati nel tempo a quello che l’usura e l’abbandono rendeva ancora usufruibile. Sicuramente quello che possiamo dire, visto l’esperienza degli anni passati, escludendo, almeno per ora questa legislatura, è che gli interventi e l’interesse che l’ amministrazione ha prestato per questo tipo di sport sono sempre stati molto superficiali. Questo lo si evince proprio dall’unica rampa che il Comune ha istallato in quel giardino, un istallazione che è stata fatta senza rifare il manto di asfalto dove gli skate dovrebbero viaggiare. C’è da evidenziare un elemento: questa esigenza dei ragazzi è emersa attraverso una nostra iniziativa, non finalizzata alla situazione dei Giardini di Coltie ma, più in generale al degrado del quartiere. Questa richiesta di attenzione è pervenuta spontaneamente da tre ragazzi (tra i 17 e 18 anni) che, nota bene, nel mese di settembre alle 9 di sera si sono recati a sentire un’ assemblea pubblica che aveva temi politici (evento che capita raramente per giovani di quella età). Se questa segnalazione è pervenuta, deriva proprio dal fatto che nei giorni precedenti ci siamo preoccupati di girare nel quartiere e informare che ci sarebbe stata un’ assemblea su questi temi. Ora Lei, Assessore, asserisce che con una telefonata sarebbe stato probabilmente più semplice efficace e senza
intermediazioni. Ci sentiamo di contraddirla, sia nella forma che nella sostanza per varie ragioni: Sicuramente è vero, ed è quello che ogni cittadino potrebbe fare in un piccolo Comune ma, da parte nostra, crediamo che telefonare all’ Assessore per esporre il proprio problema non sia la strada migliore, soprattutto perché, Assessore, molte segnalazioni che vi sono state fatte dai cittadini sono state inascoltate, questo almeno a detta di coloro che dopo aver tentato iter ufficiosi ed ufficiali si sono rivolti a noi. Addirittura le segnalazioni dei nostri Consiglieri hanno lasciato il tempo che trovavano. Se vuole degli esempi siamo ben lieti di farli. Per questo abbiamo suggerito l’altra via, quella ufficiale, che serva anche ai ragazzi come educazione alla partecipazione. Abbiamo anche pensato (forse erroneamente) che dato il disinteresse ormai ripetuto per quella zona, questi ragazzi avessero bisogno di un sostegno più sostanzioso di una semplice richiesta, per l’appunto una petizione a norma dello Statuto Comunale. C’è infine da evidenziare un altro aspetto: quello che Lei afferma, cioè che i ragazzi avrebbero dovuto chiamare il Suo ufficio e fare la richiesta, è difficile da pretendere da soggetti di quell’ età, non a caso, crediamo noi, sono venuti in un assemblea aperta al pubblico dopo un lavoro di informazione fatto in loco, che chissà, se fosse stata fatta da altri avrebbe avuto lo stesso risultato. Se l’amministrazione avesse la voglia di vedere le realtà degradate di Coltie ed incontrasse la gente, si renderebbe subito conto che di cose da fare ce ne sono tante. La lista Comune dei Cittadini ve lo ha evidenziato continuamente, in Consiglio Comunale e fuori. Inutile piangere sul latte versato ed insinuare, ora, che viene fatto per intermediare sul vostro consenso elettorale, è l’amministrazione che si deve far carico di ascoltare i propri cittadini .
Forse, se anche l’amministrazione prendesse la buona abitudine di fare delle assemblee pubbliche periodiche, dove i cittadini possono esprimere le loro esigenze, non accadrebbe di leggerle sui quotidiani locali, i ragazzi non hanno fatto una scelta politica, sono andati da chi li ha ascoltati. Comune dei Cittadini 24.11.2011 Gruppo Giovani «I ragazzi sono sinceri: il problema è reale» «Nessuna scelta politica da parte dei ragazzi, sono andati da chi li ha ascoltati». A replicare all’assessore Jacopo Bertocchi che sulla questione del degrado dei giardini di Coltie, aveva detto ai ragazzi che invece di una petizione potevano anche fargli una telefonata, sono questa volta i giovani della lista Comune dei Cittadini. «L’esigenza di maggiori e più adatte strutture per praticare skate nel parco di Coltie è atavica. Vista l’esperienza degli anni passati, escludendo, almeno per ora questa legislatura, gli interventi e l’interesse che l’ amministrazione ha prestato per questo tipo di sport sono sempre stati molto superficiali. Questa esigenza dei ragazzi è emersa attraverso una nostra iniziativa, non finalizzata alla situazione dei giardini di Coltie ma, più in generale al degrado del quartiere. Questa richiesta di attenzione è pervenuta spontaneamente da tre ragazzi (tra i 17 e 18 anni) che a settembre si sono recati a sentire una assemblea pubblica della lista. Sicuramente è vero – riferendosi alla telefonata – ed è quello che ogni cittadino potrebbe fare in un piccolo Comune ma, da parte nostra, crediamo che telefonare all’assessore per esporre il proprio problema non sia la strada migliore, soprattutto perché, molte segnalazioni che vi sono state fatte sono state inascoltate. Per questo abbiamo suggerito l’altra via, quella ufficiale. Se l’amministrazione avesse la voglia di vedere le realtà
degradate di Coltie ed incontrasse la gente, si renderebbe subito conto che di cose da fare ce ne sono tante. Se anche l’amministrazione prendesse la buona abitudine di fare delle assemblee pubbliche periodiche, non accadrebbe di leggere le critiche sui giornali». La Nazione 27.11.2011 Parco degradato: «Bastava una telefonata» L’assessore Bertocchi replica ai ragazzi «Bastava telefonare all’assessore». A dichiararlo, rivolgendosi ai promotori della petizione sul degrado dei giardini della Coltie, è l’assessore Jacopo Bertocchi. «Ho già avuto l’occasione di parlare con alcuni di quei ragazzi ed ho sempre valutato positivamente l’iniziativa personale di quei pochi che si fanno portatori di istanze collettive, il parco è già stato oggetto di interventi ma se si ritiene che quel
luogo sia un presidio importante per i nostri giovani è giusto che se ne parli, in maniera più approfondita, nelle sedi appropriate, individuando i soggetti che da entrambe le parti siano in grado di portare avanti un “progetto concreto” per le politiche giovanili. Esistono dunque altri percorsi, “una via breve” che nella fattispecie sarebbe di maggior aiuto per il perseguimento dello scopo in oggetto alla petizione di cui sopra. Con ciò voglio dire che in un Comune come il nostro basterebbe prendere il numero di telefono dell’assessore competente e richiedere un appuntamento. Ovviamente seguire la via breve non desterebbe il clamore al quale la lista d’opposizione ci ha abituati (nel sacrosanto esercizio dei propri diritti) ma avrebbe un’efficacia senz’altro non inferiore a quella della petizione e darebbe l’opportunità, ai promotori della stessa, di capire quali sono le priorità dell’amministrazione e gli interventi che sono già in calendario (e quelli già attuati al parco delle Coltie). Nessuna polemica ma ritengo utile rimarcare il fatto che il contatto diretto con chi è in grado di rispondere direttamente ai cittadini, ci possa mettere al riparo da qualsiasi strumentalizzazione politica e ci possa aiutare a risolvere concretamente i problemi senza bisogno di intermediazione. Io sono sempre pronto al dialogo con o senza petizione». La Nazione 24.11.2011 «Rivolgetevi agli assessori e risolvete i problemi» Bertocchi risponde alla petizione dei ragazzi a proposito della situazione del parco di Coltie Petizione dei ragazzi sul parco di Coltie. Risponde l’assessore alla cultura Bertocchi: «Prendendo atto della modalità con la quale viene portata all’attenzione la questione del parco e sento il dovere di esprimere un parere come cittadino e come amministratore. La partecipazione alla
vita pubblica prevede degli strumenti e “adoprarli” nella maniera più consona, ci mette al riparo da accuse di qualunquismo e permette al cittadino di acquisire lo status di “democratico”. Ritengo doveroso ringraziare le istituzioni pubbliche e private, qualsiasi esse siano, che aiutino i nostri ragazzi nel raggiungimento di questo nobile scopo». «Ho già avuto l’occasione di parlare con alcuni di quei ragazzi – prosegue – ed ho sempre valutato positivamente l’iniziativa personale di quei pochi che si fanno portatori di istanze collettive, il parco è già stato oggetto di interventi ma se si ritiene che quel luogo sia un presidio importante per i nostri giovani è giusto che se ne parli, in maniera più approfondita, nelle sedi appropriate, individuando i soggetti che da entrambe le parti siano in grado di portare avanti un “progetto concreto” per le politiche giovanili. Esistono dunque altri percorsi, “una via breve” che nella fattispecie sarebbe di maggior aiuto per il perseguimento dello scopo. In un Comune come il nostro – spiega – basterebbe prendere il numero di telefono dell’assessore competente (Bertocchi per le politiche giovanili e Paladini per i lavori pubblici) e richiedere un appuntamento. Seguire la via breve non desterebbe il clamore al quale la lista d’opposizione ci ha abituati (nel sacrosanto esercizio dei propri diritti) ma avrebbe un’efficacia senz’altro non inferiore a quella della petizione e darebbe l’opportunità, ai promotori della stessa, di capire quali sono le priorità dell’amministrazione e gli interventi che sono già in calendario (e quelli già attuati al parco delle Coltie). Dunque nessuna polemica sul caso e sulla modalità di partecipazione ma ritengo utile rimarcare il fatto che il contatto diretto con chi è in grado di rispondere direttamente ai cittadini, ci possa mettere al riparo da qualsiasi strumentalizzazione politica e ci possa aiutare a risolvere concretamente i problemi senza bisogno di intermediazione. Io – conclude – sono sempre pronto al dialogo con o senza
petizione» Il Tirreno 27.11.2011 Vedi: La petizione sui giardini di Coltie Il degrado dei giardini di Coltie: alcuni ragazzi promuovono una petizione per richiedere l’intervento del Comune In occasione dell’assemblea sul degrado del quartiere di Coltie di Venturina alcuni ragazzi sono intervenuti sollevando un ulteriore problema. Infatti, l’unico giardino pubblico di quella zona, da loro frequentato, versa in gravi condizioni di degrado, soprattutto per le strutture sportive li presenti (Rampa Skate, Campo Calcio). Il terreno dove gli Skate dovrebbero viaggiare è dissestato,
la rampa, l’unica, è l’ultima cosa decentemente funzionante che li tiene ancora legati a quel luogo, il campo da Calcio è incopleto. Il “Comune dei Cittadini” gli ha suggerito l’iter della petizione popolare da portare all’ amministrazione, fornendogli un sostegno nella scrittura della petizione . I ragazzi, Giorgio e Pablo, hanno portato avanti l’iniziativa e adesso stanno raccogliendo le firme: Questo è il testo della petizione, aderite anche voi a questa iniziativa! (LINK PETIZIONE ON LINE) Al Sindaco di Campiglia Marittima Avv. Soffritti Rossana PETIZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE DI CAMPIGLIA MARITTIMA Con la presente, i sottoscritti titolari dei diritti di partecipazione rivolgono, ai sensi dell’art. 44 dello Statuto Comunale della città di Campiglia Marittima la seguente petizione al Consiglio Comunale. Gentile Sindaco, siamo un gruppo di ragazzi che vivono a Venturina e trascorrono parte del loro tempo libero ai giardini di Coltie, adiacenti la fabbrica Italian Food. Durante questi anni abbiamo potuto assistere ad un costante e crescente degrado del piccolo parco urbano da noi frequentato ed adibito allo svago dei giovani, grazie alla presenza di aree idonee a praticare attività sportive di vario genere ed in particolare con lo skateboard. Su tale area sono facilmente riscontrabili, con un semplice sopralluogo, i gravi segni di usura sulla superficie della rampa di cemento posta all’ingresso del parco, che presentando vistose crepe ed una superficie non più liscia, rende la pratica dello skateboarding pericolosa e presto impossibile
ove non si provveda ad una tempestiva e corretta manutenzione. Analoga situazione per l’area in asfalto dove il bitume si è deteriorato o addirittura staccato creando delle vere e proprie buche. In questa area rimane così preclusa qualsiasi attività sportiva fatta su ruote (skateborading, pattinaggio etc…). Per quanto riguarda invece l’illuminazione, risulta assente in molte parti dell’area, in particolare vicino al campo di calcetto ed allo stesso skatepark. Per migliorare la situazione e rendere l’area più efficiente ed agibile a chi ne volesse usufruire chiediamo a Lei ed al Consiglio Comunale di prendere in considerazione alcuni facili interventi. Manutenzione della rampa. Manutenzione dell’area in asfalto con un rifacimento della superficie con materiali più resistenti agli agenti atmosferici e all’usura dovuta all’attività sportiva. Illuminare il campo di calcetto e tutte le aree buie. Aggiungere alcune panchine. Aggiungere una fontana per l’acqua. Aggiungere strutture quali ( quarter, rail, bank…) per rendere più piacevole e diversificata l’attività sportiva dei frequentatori. Potete sostenere l’iniziativa tramite la PETIZIONE ON LINE o contattandoci all’ indirizzo comunedeicittadini.info@gmail.com Sulla Stampa: VENTURINA I RAGAZZI RACCOLGONO FIRME PER LA PETIZIONE «Parco pubblico degradato il Comune faccia qualcosa» I giardini delle Coltie sono degradati: alcuni ragazzi stanno promuovendo una petizione per richiedere l’intervento del Comune. Un’area che gli stessi ragazzi, nel 2007 chiamarono
«Basta guardare il cielo». È l’unico giardino pubblico di quella zona e versa in gravi condizioni di degrado, soprattutto in pessime condiziono sono le strutture sportive come la rampa skate o il campo di calcio. La lista «Comune dei Cittadini» ha suggerito ai promotori della petizione popolare, Giorgio e Pablo, l’iter, fornendo un sostegno nella scrittura. «In questi anni – si legge nel documento inviato al sindaco Rossana Soffritti – abbiamo potuto assistere ad un costante e crescente degrado del piccolo parco urbano da noi frequentato ed adibito allo svago dei giovani, grazie alla presenza di aree idonee a praticare attività sportive di vario genere ed in particolare con lo skateboard. Sono facilmente riscontrabili, con un semplice sopralluogo, i gravi segni di usura sulla superficie della rampa di cemento posta all’ingresso del parco, che presentando vistose crepe ed una superficie non più liscia, rende la pratica dello skateboarding pericolosa e presto impossibile ove non si provveda ad una tempestiva e corretta manutenzione. Analoga situazione per l’area in asfalto dove il bitume si è deteriorato o addirittura staccato creando delle vere e proprie buche. In questa area rimane così preclusa qualsiasi attività sportiva fatta su ruote (skateborading, pattinaggio etc…). Per quanto riguarda invece l’illuminazione, risulta assente in molte parti, in particolare vicino al campo di calcetto ed allo stesso skatepark». I ragazzi chiedono quindi alcuni interventi di manutenzione, l’illuminazione, e anche di aggiungere alcune panchine, una fontana e magari altre strutture per diversificare l’attività sportiva. m. p. La Nazione – 22.11.2011 Petizione promossa dai ragazzi per salvare il parco alle Coltie Una petizione al consiglio comunale di Campiglia in base all’art. 44 dello Statuto comunale (in quanto “titolari dei
diritti di partecipazione”) per salvare il piccolo parco alle Coltie. È quanto hanno intrapreso due ragazzi venturinesi, Giorgio e Pablo, per ottenere un intervento comunale a favore dei giardini delle Coltie, un luogo dove trascorrono buona parte del loro tempo. Il problema era stato sollevato durante un’assemblea della lista civica Comune dei Cittadini, che ha consigliato ai due ed agli altri ragazzi e ragazze che frequentano il parco di ricorrere alla petizione ed alla raccolta delle firme (chi è interessato può dare il proprio sostegno anche in rete, dal sito di Comune dei Cittadini). Giorgio e Pablo si rivolgono al sindaco, elencano le parti più malmesse del parco e chiedono quelli che giudicano dei “facili interventi”. Questi sarebbero: la manutenzione della rampa per la pratica dello skateboarding, la manutenzione dell’area in asfalto con un rifacimento della superficie con materiali più resistenti agli agenti atmosferici, l’illuminazione del campo da calcetto e di “tutte le zone buie”, l’aggiunta di panchine, di una fontana per l’acqua e di altre strutture “per rendere più piacevole e diversificata l’attività sportiva dei frequentatori”. I ragazzi delle Coltie attendono la risposta delle istituzioni locali ed al tempo stesso invitano i cittadini tutti ad aggiungere la propria firma alla petizione. Francesco Rossi Il Tirreno 23.11.2011
Stazione di Campiglia: i cittadini lamentano lo stato di abbandono dell’area «Altro che riqualificazione: ci sono solo detriti e erbacce» Nonostante la giunta comunale abbia approvato da poco il progetto per la riqualificazione della stazione di Campiglia, la situazione continua ad alimentare polemiche e disagi tra i residenti, stanchi del degrado e dello stato d’abbandono in cui sta versando una zona strategicamente importante per la Val di Cornia. I lavori, come dichiarato da alcuni abitanti, vanno a rilento e le zone che dovrebbero essere adibite a parcheggio sono sommerse da erbacce e detriti. Non solo, le case di nuova costruzione restano per la maggiorparte invendute. Il problema, per molti, risiede nella poca coerenza tra ciò che teoricamente viene proposto e quello che viene invece attuato concretamente. Se la giunta ha stabilito che i lavori inizieranno entro 18 mesi con una durata massima di due anni, è anche vero che il ritmo con cui la situazione sta procedendo non promette cambiamenti imminenti. Per chi ci abita è indecente vivere tra calcinacci, erbacce e ammassi di detriti, per i cittadini è triste non vedere ancora rivalutata una stazione che secondo il piano dovrebbe essere il punto di riferimento per i comuni della Val di Cornia. Le buone intenzioni ci sono, visti i costi per la
riqualificazione che si aggirano attorno ai trecentomila euro e che prevedono una nuova illuminazione, grandi parcheggi e una viabilità con tanto di suddivisione degli accessi tra traffico privato e traffico bus-taxi. Ma a prescindere dai buoni propositi e dalle brillanti idee, i fatti testimoniano, agli occhi dei residenti, tutt’altro. Sarebbe sufficiente, secondo alcuni residenti, sistemare le zone incolte, togliere i detriti, insomma fare una pulizia generale per poter scalzare lo stato d’abbandono dilagante e cominciare a smuovere la situazione realmente. Francesca Zamboni- Il Tirreno 09.10.2011
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