Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna Orchestra europea - Orchestra Filarmonica di Bologna
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AEDES de VENUSTAS ESCENTRIC-MOLECULES By KILIAN Parfums NASO MATTO Profumi AMOUAGE FIOR di PELLE The KNIZE O’DRIÙ ANDY TAUER FLORIS Maison FRANCIS KURKDJIAN Off.Profumo S.Maria Novella ATELIER DES ORS FREDERIC MALLE Maitre Parfumeur et Gantier ORMOND JAYNE BARUTI GARDELIA MDCI Parfums ORTO PARISI BOGUE Profumi HEELEY Parfums MEO FUSCIUNI PANTHEON ROMA Profumi PARFUMERIE GENERALE BRECOURT INDULT Paris Mona Di ORIO PROFUMUM Roma BYREDO ISABEY Paris MONOM Italia PUREDISTANCE CLIVE CHRISTIAN JOVOY Paris MONTALE Paris STEPHANE HUMBERT LUCAS The DIFFERENT Company LM PARFUMS NABUCCO Parfums THE PARTY Parfums DIPTYQUE Paris KEIKO MECHERI NAOMI GOODSIR Parfums VERO.PROFUMO Antica Profumeria Al SACRO CUORE Galleria “Falcone – Borsellino”, 2/E (entrata di via de’ Fusari) 40123 Bologna Tel. 051.23 52 11 – fax 051.35 27 80 www.sacrocuoreprofumi.it info@sacrocuoreprofumi.it
EDITORIALE “[...] Del resto il teatro italiano non deve sperare e critico teatrale, nato a Cagliari nel 1830, morto a come accade per la mortalità infantile, salute dal governo. In un paese dove le leggi Castelgandolfo nel 1890. Laureato in legge a l’analfabetismo, le epidemie di tifo o di vaiolo, li guarentiscono il più ampio esercizio del diritto di Torino, coltivò allo stesso tempo la sua passione sentiamo vivi sulla nostra pelle e sul futuro nostro associazione, gli artisti possono trovare efficace per la musica: nel 1853 entrò a Torino nella e delle nostre famiglie. rimedio nelle proprie forze. [...] ne’ paesi liberi i redazione dell'Opinione, di cui scrisse le appendici governi sono pessimi protettori delle arti belle, alle musicali e quando fu fondata la Nuova Così, gli Enti lirici, divenuti nel frattempo quali conviene soltanto augurare che lo Stato non Antologia, venne chiamato come responsabile Fondazioni, sono in dismissione, il Ministero della si occupi di loro. della critica musicale, divenendone infine direttore. Cultura ha riassorbito Sport e Turismo, in una sorta E qualche volta può accadere, come è accaduto in di fritto misto indigesto, dove non si fanno più Italia, che sotto la toga di Mecenate si nasconda A lui, alla sua voce lontana nel tempo, eppure così distinzioni tra cultura e spettacolo e il FUS, l’esattore. Nell’anno di grazia testé terminato, vicina, ho pensato di affidare l’editoriale di questo finanziato inizialmente col 0,08 del Pil, è precipitato quello stesso Ministero che si faceva iniziatore della numero. Mi è parso che le sue considerazioni nel 2013 allo 0,02. Quest’ultimo dato, peraltro, Società rossiniana e decretava onori al Pesarese, avessero un sapore di tale modernità e attualità, smentisce chiaramente il mantra del “non ci sono chiedeva al Parlamento l’imposta del dieci per da valere per noi, gente di teatro di circa soldi”, perché, se così fosse, la percentuale sul Pil cento sul prodotto delle rappresentazioni teatrali. centocinquant’anni dopo, come ammonimento dal sarebbe rimasta immutata, mentre questa si è Noi rispettiamo il voto del Parlamento; gli sentirsi soggetti di una catastrofe imminente unica appunto ridotta a un quarto del dato iniziale, economisti avranno ottime ragioni per lodarlo, ma nella storia e, allo stesso tempo, come dimostrando la chiara volontà politica di non gli artisti deplorano che sia stata per tal modo dimostrazione del fatto che i problemi riguardanti investire più in questo settore, visto come vitale da colpita l’arte appunto quando già si trovava ridotta i teatri, alla fine, sono sempre gli stessi, fin dalla tutti i Paesi civili. a mal partito. [...] Come stanno presentemente le fondazione dello Stato italiano. cose nessuna industria è aggravata quanto quella A ogni buon conto, noi siamo qui, a fare con dei teatri. E che vedano errati coloro i quali Cosa prevarrà in noi, la rassegnazione o la passione il nostro mestiere di musicisti e ad affermano che la tassa colpisce lo spettatore e non speranza? Certo è che, in questi aspettare un governo che voglia smentire D’Arcais l’artista o l’appaltatore teatrale, lo dimostra il fatto centocinquant’anni, di passi avanti se ne erano - anche dopo duecento anni, di questo passo! - e che dal 1° gennaio (giorno in cui andò in vigore la fatti, con le fascistissime leggi istitutive degli Enti che si voglia occupare dei nostri teatri, per dare loro legge) fino ad oggi (febbraio 1869, ndr) nessun lirici, con la nascita del Ministero della Cultura, nel il ruolo che meritano nella cultura italiana. appaltatore aumentò, come sarebbe stato naturale, 1974, con l’istituzione del Fus, nel 1985, che doveva il prezzo d’ingresso in proporzione della nuova servire a dare finanziamenti certi ai teatri, così da imposta, e ciò per timore che diminuisse garantire serenità e prospettiva nell’attività degli soverchiamente il numero degli spettatori. Si stessi. riconosca pertanto che l’imposta sui teatri è pagata non già dai consumatori, ma dai produttori.” E adesso? Adesso sembra di tornare indietro, e i Guido Giannuzzi problemi che si manifestavano al nascere dell’Italia Direttore Responsabile Così scriveva sul numero 10 della rivista Nuova e che dovremmo vedere come un dato storico, un “Filarmonica Magazine” Antologia del 1869 Francesco D’Arcais, giornalista lontano ritratto, un dagherrotipo, del nostro Paese, guido.giannuzzi@filarmonicabologna.it SOMMARIO Editoriale | 03 Rubriche | 05 Un flash sul far musica... | 07 Sede legale: Via A.Bertoloni, 11 Un percorso di pura energia | 11 40126 Bologna Itinerario | 14 Filarmonica Sede operativa c/o del Teatro Comunale Teatro Auditorium Manzoni Senza cultura non si mangia | 17 di Bologna via De' Monari 1/2, 40121 Bologna Recensioni | 19 Orchestra europea e-mail: segreteria@filarmonicabologna.it Filarmonica Magazine n. 12 mese gennaio anno 2017 Aut. Tribunale di Bologna w w w. fi l a r m o n i c a b o l o g n a . i t N. 7937 del 5 marzo 2009 Editore Associazione Filarmonica Hanno collaborato del Teatro Comunale di Bologna Mauro Masiero UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE A Via Bertoloni, 11 – Bologna Cecilia Matteucci Piero Mioli Redazione Roberta Paltrinieri Sede operativa Fabio Sperandio c/o Teatro Auditorium Manzoni via De'Monari 1/2, 40121 Bologna Foto di copertina Direttore responsabile © Rocco Casaluci Guido Giannuzzi guido.giannuzzi@filarmonicabologna.it Progetto grafico Punto e Virgola, Bologna Redazione Michele Sciolla Pubblicità michele.sciolla@filarmonicabologna.it segreteria@filarmonicabologna.it 3
Ottone Rosai, Paese, 1934, olio su tavola, cm. 100x70 ARTE MODERNA e CONTEMPORANEA DIPAOLOARTE- Galleria Falcone-Borsellino 4 a/b, 40123 Bologna www.dipaoloarte.it; dipaoloarte@virgilio.it 051.225413 – da lunedì a sabato 11-13 e 16-20
LE VIE DEI CANTI a cura di Guido Giannuzzi “ Le competizioni non sono per i musicisti ma per i cavalli. Béla Bartók ” LE MIE DOMANDE di Cecilia Matteucci A Marino Golinelli, Imprenditore, pioniere, filantropo, visionario. Fondatore e Presidente Onorario della Fondazione Golinelli. Nato a San Felice sul Panaro (Modena) l’11 ottobre 1920, nel 1943 si laurea in Farmacia all’Università di Bologna. Il 24 gennaio 1948 rileva un piccolo laboratorio a Bologna e intraprende un’attività indipendente per la produzione di farmaci. Fonda Biochimici A.L.F.A., poi Alfa Wasserman, colosso dell’industria farmaceutica; nel 2015 si fonde con il ramo italiano di Sigma-Tau, dando vita ad Alfasigma. Nel 1988 nasce la Fondazione che porta il suo nome, con l’obiettivo di promuovere l’educazione e la formazione, di diffondere la cultura, di favorire la crescita intellettuale, responsabile ed etica dei giovani, i cittadini del futuro in un mondo globale. Oggi la Fondazione Golinelli è l’unico esempio italiano di fondazione privata ispirata al modello delle grandi fondazioni filantropiche americane. Grazie a un importante intervento di riqualificazione urbana, nel 2015 realizza Opificio Golinelli, cittadella per la conoscenza e la cultura dove si svolge ampia parte delle attività formative, didattiche e culturali che fanno capo alle sei aree progettuali della Fondazione. Dopo aver già investito nella Fondazione 51 milioni di euro, Marino Golinelli ha messo a disposizione altri 30 milioni di euro per sviluppare e sostenere nei prossimi anni il progetto Opus 2065 col quale intende rafforzare la missione etica della Fondazione. La sua opera lirica preferita? devono tenere conto delle loro giovani che hanno frequentato le nostre Tristano e Isotta di Richard Wagner. responsabilità per il Teatro Comunale, attività. A Opificio sarà affiancato da bene imprescindibile per la città di giugno 2017 il nuovo Centro Arti e La canzone della sua giovinezza? Bologna. Scienze Golinelli che ospiterà importanti Mi sono avvicinato tardi alla musica, avevo iniziative culturali. Questi due spazi appena cominciato a frequentare Un evento indimenticabile legato alla saranno punto di riferimento formativo per l’università a Bologna. Era il 1938, mi musica. le nuove generazioni. affacciavo ai miei diciotto anni. Mi ricordo un memorabile Tristano e M’interessavano già le scienze ma la Isotta all’Opera Bastille di Parigi, con la musica non era in cima ai miei pensieri. regia di Peter Sellars e i filmati del video- Ricordo però come fosse adesso che in artista Bill Viola. quel periodo la mia canzone preferita era Solitude di Louis Armstrong che ebbi L’arte contemporanea è la sua grande modo di ascoltare una sera, in piazza Santo passione: l’ultima opera che lo ha Stefano. Da quel momento è stato un colpo colpito? di fulmine, non ho mai smesso di coltivare Mi ha particolarmente impressionato la passione per quell’arte, dalla musica Immortal Hunting di Ronald Ventura, classica alla contemporanea, che ci fa opera del 2015. L’artista filippino, in questo vivere i nostri sogni con passione. Icaro rovesciato, mostra tutta la caducità dell’uomo. Una canzone da dedicare a sua moglie? Strangers in the Night di Frank Sinatra, Qual è il suo museo preferito? una notte vissuta insieme. Il Musem of Modern Art (MOMA) di New York. Fondazione Teatro Comunale di Bologna: lei è da sempre un grande Opificio Golinelli, la sua ultima sostenitore, qualche idea per il suo creatura, già spazio di grande successo. futuro? La cittadella per la cultura e la conoscenza Sono contento che sia stato scongiurato il della Fondazione Golinelli, fin dal suo Cecilia Matteucci e Marino Golinelli sulle commissariamento, ma ho perplessità per primo anno di vita, ha avuto una grande poltrone del Teatro Comunale di Bologna, il futuro. Pubblico e privati, insieme, donate dallo stesso mecenate nel 2016 affluenza di pubblico, soprattutto fra i 5
UN flash SUL “FAR MUSICA” D'ARTE, IN QUEL DI BOLOGNA ALL'INIZIO DEL DUEMILA di Piero Mioli Fare, più chiaramente comporre, e Ravenna, Bologna è provincia rispetto a interessata, quella che usa pubblicare eseguire, organizzare, trattare la musica, e Roma e Milano, che a loro volta debbono partiture musicali, libri e riviste parlarne, descriverla, commentarla, reggere il confronto con Parigi, Vienna e d’argomento musicale, con poche ancorché registrarla e così via. Il che è un’impresa, a Londra, a loro volta confrontabili con valenti eccezioni come Ut Orpheus editore Bologna come altrove, e mentre va liberata alcune altre metropoli del mondo e e «ftcb», questo filarmonico magazine da ogni sospetto d’ironia, la parola deve americane in particolare. dal titolo nient'affatto appariscente; e se la anche perdere un significato che in musica discografia annovera due case dal catalogo le compete davvero, cioè quello di impresa, Nei termini della musica classica, generoso come Bongiovanni e Tactus, in impresariato, specifico punto di ideazione indubbiamente Bologna si muove con complesso non è paragonabile con il e confezione della musica (non solo capacità e solerzia, contando sul Teatro numero e l’eccellenza delle case classiche operistica, come si potrebbe credere, bensì Comunale, sull’Accademia Filarmonica, sul insediate altrove. anche sinfonica e cameristica). Ma se Conservatorio “Martini”, sul Dipartimento Ideazione e produzione, si diceva; questa accezione del fare e dell’imprendere delle Arti dell’Alma Mater, sul Museo della dunque si proceda in ordine. Quali sono le è comune, in Italia e pressappoco in diversi Musica, sull'orchestra Filarmonica del menti che debbono pensare, organizzare, paesi d’Occidente, Bologna è pur sempre Comunale, sul Bologna Festival, su Musica disciplinare la musica classica in Bologna? una città a sé, con una storia sua e Insieme, sugli assessorati (del Comune e Quelle di coloro che dirigono o presiedono inconfondibile, e questa realtà desta subito della Regione), su diverse associazioni e le istituzioni citate, e che non di rado qualche questioncella. Quasi mai capitale, aggregazioni regolarmente produttive in provengono da fuori città: il che è un bene nei tempi dei tempi, Bologna è un giusta proporzione quantitativa con città in senso assoluto, ché la circolazione delle capoluogo di provincia; ed è anche più e meno grandi. Tuttavia qualcosa non teste (magari ben piantate sui piedi provincia in senso musicale? Tutto è le abbonda, rispetto alle città maggiori, ed rispettivi) assicura varietà e libertà, ma relativo, al proposito, e come rispetto a è qualcosa di determinante proprio nel decresce un po' di bontà se rischia di Bologna sono provincia città come Imola, senso della produzione: è l’editoria assumere le sembianze del terreno di Lugo, Porretta e Cento ma anche Modena musicale specifica o almeno parzialmente conquista, della colonizzazione (da Milano, Lelio Dalla Volpe, Facciata del Teatro Comunale di Bologna, 1771 7
com'è capitato a lungo in passato) e punto fondamentale: non è poi detto che apostrofa con maggior vigore d’attualità soprattutto se tali menti possono essere qualche iniziativa di carattere musicale non delle altre arti, e come è capace di modeste, povere o prive di precedenti. Sul possa anche arrangiarsi, sostentarsi da sé, richiamare di più gli spettatori così lato opposto, certo Bologna non manca di per esempio con una programmazione dovrebbe richiamare di più i suoi protettori onorare qualche suo figlio di valore, oculata e una gestione degli incassi e benefattori. musicista o musicologo, concertatore altrettale (certi libri, per esempio, sono d’orchestra o direttore artistico che sia, ma pagati agli editori dagli autori o chi per Riguarda anche questo settore “manuale” forse lo fa un po’ occasionalmente, forse loro, certi altri fortunatamente viceversa). un aspetto notoriamente riguardante il temendo l’accusa di un certo tipo di Quindi bisogna prendere atto del minore settore “ideale” di cui sopra: si tratta di provincialismo e però incappando nella ascendente che la musica può esercitare quel giro (o anche quel traffico) che si probabilità di un provincialismo d’altra sugli sponsor rispetto ad altre discipline: le frappone (o anche s’intromette) tra le specie (né pare che questi famosi “figli” arti figurative nel loro complesso, istituzioni, le associazioni, le abbiano poi tanta fortuna altrove, a l’acquisizione di un dipinto, il restauro di rappresentazioni cittadine e i personaggi proposito di scambi opportuni o doverosi). un affresco, il riscatto di un cortile o una della vita culturale, civile, politica sia Singolare il caso dell’insegnamento chiesa sembrano avere un potere cittadina che nazionale. Dove, a parte i casi lampanti di condizionamento o corruzione (qui ora non previsti), a contare non poco è la conoscenza diretta, la frequentazione, l’amicizia, anche la conoscenza indiretta: bene, ché anche le garanzie umane hanno un valore, e meno bene se a farne le spese sono gli opposti e numerosi casi anonimi, irrelati, giovani o recenti. Vedansi certi libri presentati da politici e accademici zelanti e prestigiosi, ma magari pubblicati mediocremente e spesso destinati a poca fortuna; o vedansi libri, atti congressuali, rassegne concertistiche, cicli di universitario o conservatoriale, che d’attrazione fortissimo, mentre manifestazioni sostenuti dagli sponsor a assicura un andirivieni continuo da Forlì, l’allestimento di una serie di concerti o la netto svantaggio di altri altrettanto o Ravenna, Firenze e Roma (per esempio) a pubblicazione di un libro storico-musicale maggiormente meritevoli (ma chi deve Bologna e da Bologna a Modena, Ferrara, destano ancora delle perplessità e quindi giudicare i meriti? quanto meno chi Parma, Verona e così via: singolare e frequenti rifiuti. Il discorso verte conosce la materia). Nessun dubbio, proficuo senza meno. ovviamente sulle generali, ché le eccezioni comunque, che tutto il mondo sia paese: sussistono sempre (per esempio, guarda un quanto s'è appena detto vale per Bologna Dopo le teste, tocca alle mani: ecco dunque po’, là dove la musica confina con l’arte e come per ogni altro centro o luogo i mezzi materiali, i fondi, i contanti, le la tecnica del restauro, circa gli strumenti musicale, almeno in Italia. possibilità e le sovvenzioni economiche, musicali); ma è particolarmente derivanti da sponsor svariati ma increscioso, perché, se è vero che la cultura Dopo l’ideazione e la produzione, il soprattutto, si sa, da fondazioni bancarie musicale trova troppo poco spazio nella discorso non è affatto finito, perché deve (meritevoli, in particolare, la Carisbo e il scuola superiore (e quindi fa capire il investire la critica musicale; ma qui il Monte di Bologna e Ravenna) e imprese. fenomeno), è vero anche che la musica discorso che continua non può contenersi Intanto non bisognerebbe dimenticare un canta e suona, parla e annuncia, appella e nell’amplesso della Grassa e della Dotta. 8
L'antico «Resto del Carlino» (associato al la pena di insistere sul caso se non per imprenditore di sé stesso che altrimenti «Giorno» e alla «Nazione»), la moderna auspicare un riavviamento generale e non sappia in quali mani deporre le sue redazione della «Repubblica» e altre invitare le redazioni nazionali e locali dei idee. redazioni ancora più recenti si sono periodici a moltiplicare e corroborare uniformate alle placide costumanze l’attività critica. Altrettanto sembra giusto Senza scrupoli di sorta, certo, e senza nazionali: è una critica, questa, che da incoraggiare l’attività editoriale e pregiudizi di carattere “storico”: per tempo ha smesso di avere una cifra, un discografica, aiutando le menti e le mani esempio senza ricordare che nella Forza tono, un’aura etimologicamente “critica”, dei giovani volonterosi e competenti. E del destino di Verdi, melodramma del cioè pronta o rassegnata a usare un'equa soprattutto, forse, sembra opportuno far 1862, l’infelicissimo tenore don Alvaro bilancia di valori; e le attese attività circolare di più le idee e le notizie, i progetti ricorda la figura del padre e di una sua recensorie, esaltazioni o stroncature o e i programmi, i curricoli e le informazioni azione canta rassegnato “fallì l’impresa”. benefiche vie di mezzo, tendono spesso a relative al passato, al già fatto e già visto, Fallì? porta male, pensarono l’impresario limitarsi all’introduzione, all’annuncio, alla al cominciato e al finito, magari anche al dell’occasione e quindi gli impresari di notizia, all'intervista (per quanto ben cominciato e non finito: affinché l’impresa mezzo mondo, e presto presto il tenore, del fornita). musicale di Bologna apprenda e capisca, si resto sulle stesse cinque note scritte dal muova con cognizione di causa, decida con gran Giuseppe, cominciò a cantare “Fu I primi a saperlo sono i critici stessi con la cognizione di risultato, sorrida a vana impresa”. loro lucida associazione; per cui non vale un’amicizia fidata ma anche s’affidi a un Primo numero de Il resto del Carlino, 30 marzo 1885 9
“UN PERCORSO DI PURA ENERGIA” INTRODUZIONE ALL’ASCOLTO DEI QUARTETTI DI BEETHOVEN di Mauro Masiero “Un percorso di pura energia”. Così pianoforte; il suo lavoro come compositore affermarsi come continuatore del grande Quirino Principe sulla galassia costituita era ancora in uno stato embrionale. Il stile haydniano e mozartiano (quello che dai sedici quartetti e dalla Grande Fuga genere del quartetto si rivolgeva a un oggi chiamiamo classico), nel pieno di Ludwig van Beethoven, un corpus che pubblico ristretto e competente, costituito rispetto della grande forma. contempla alcuni tra i più alti di musicisti dilettanti di ottimo livello o L’apprendistato formale è, con l’op. 18, già raggiungimenti dell’attività umana, non professionisti, amatori e intenditori di compiuto, con tratti individuali ben soltanto in campo musicale. Tentiamo di musica che sapevano afferrare le finezze e distinguibili – e forieri quanti altri mai di sondarne la vastità siderale iniziando con le debolezze della scrittura e dello stile. La conseguenze – che tralucono una sintetica panoramica a volo d’uccello. composizione di quartetti era quindi un dall’oggettività della forma sonata. Si tratta di un “percorso” poiché il genere terreno accidentato, che non consentiva Sappiamo dai suoi quaderni di appunti e del quartetto accompagnò tutte le fasi dilettantismi né approssimazioni e da alcune lettere che la gestazione di della vita e della produzione Beethoven attese qualche anno prima di questi quartetti fu lunga e ardua, tratto beethoveniana, più che il pianoforte e cimentarvisi. Quando pubblicò l’op. 18 era caratteristico di Beethoven, solito a una l’orchestra, ancorché in quantità consapevole di aver compiuto il passo profonda, persino drammatica numericamente inferiore: fu in questo decisivo verso la sua consacrazione come elaborazione del materiale musicale. genere e in questo organico che Beethoven compositore nella capitale della Musica: Questo laborioso procedimento trovò il più alto raffinamento del suo Vienna. Questa prima raccolta, infatti, non compositivo era dovuto anche allo spettro apprendistato con i sei quartetti op. 18 tra si apre con il primo quartetto in ordine della sordità, che dal 1797, anno di il 1797 e il 1800, nei quali, tuttavia, “era cronologico, bensì con quello reputato il composizione dell’op. 18 n. 3, iniziò a chiaro che Beethoven andasse cercando migliore da Beethoven e da Schuppanzigh, insinuarsi nella sua esistenza. Il dedicatario qualche cosa di più”, scrive Joseph suo violinista di riferimento. Il numero di dell’op. 18 fu il principe von Lobkowitz, Kerman. Il compositore giunse a Vienna nel sei quartetti, di cui uno in modo minore, ottimo dilettante di violino e mecenate, nel 1792 “per ricevere, con ininterrotto zelo, lo rispondeva a un uso tradizionale – Haydn cui palazzo risuonarono per la prima volta spirito di Mozart dalle mani di Haydn” e e Mozart pubblicarono diverse raccolte di i poderosi accordi della Sinfonia Eroica qui inizialmente venne acclamato come quartetti in gruppi di sei – segno ulteriore nell’agosto del 1804. fenomenale virtuoso e improvvisatore al della volontà del giovane Beethoven di Fu con i tre quartetti Rasumovsky op. 59 F. Stober, I funerali di Beethoven, dipinto del 1827 11
[rispetto che in Italia] nei confronti 1825. Gli ultimi anni di Beethoven furono dell’originalità e si aspettava di essere tremendamente difficili: la sordità era sorpreso, o anche sconcertato, dai nuovi divenuta, almeno dal 1816, pressoché sviluppi dell’arte”, scrive Charles Rosen. totale e la conseguente misantropia si acuì Beethoven fu il primo artista a pretendere trascinando con sé isolamento e instabilità di essere ascoltato in silenzio, il primo a finanziaria. Nella musica tuttavia, ciò non pretendere piena autonomia da lascia che una traccia minima: la volontà qualsivoglia autorità, un ruolo sociale d’acciaio, l’esigenza – talora disperata – di riconosciuto e sostenuto dallo Stato e comunicare e la consapevolezza di avere questa sua volontà granitica trovò ancora molto da dire sulla musica e tramite magnifica espressione nella superbia dei la musica trascendono il mero dato Rasumovsky, dopo i quali Beethoven non biografico. scrisse più quartetti pensati all’interno di Nel periodo in cui lavorò alla Missa raccolte: i successivi furono concepiti come Solemnis (op. 123) alla Nona Sinfonia singole unità. (op. 125) Beethoven elesse Tra il 1809 e il 1810, Beethoven riconobbe definitivamente il quartetto a suo mezzo nuovamente nel quartetto per archi privilegiato ed esclusivo di espressione l’opificio ideale per ulteriori intima e ancora, sempre, incessantemente sperimentazioni ed elaborazioni stilistiche: di sperimentazione, di costante lavorio l’op. 74 sembra placare l’esuberante formale: vi affidò il suo pensiero più impeto eroico dei Rasumovsky in favore estremo, le inquietudini, le riflessioni più di una ritrovata distensione apollinea e un profonde, un umorismo ora nero e controllo supremo sulla Forma. Con l’op. sardonico, ora genuino e bonario. Nel 95, invece, si spinse in là sino a forgiare un cosmo della produzione beethoveniana, gli linguaggio radicale ed esoterico, aspro ed Ultimi Quartetti (opere 127, 130 - 135) si ermetico, analitico, ellittico. Ogni elemento aggregano in una costellazione è distillato alla sua essenza. Si tratta del abbacinante di luce, veri astra cui cosiddetto Quartetto Serioso, che porta Beethoven giunse attraverso gli aspera di Franz Klein, con sé almeno due fatti paradossali un lavoro continuo di metamorfosi, di lotta Ritratto di Beethoven, 1812 quantomai rivelatori: 1) il dedicatario, il titanica con la materia più sublime e più conte ungherese Nicolaus Zmeskall von vile, di una vita di dolore e rinuncia; di pure che Beethoven – tra il 1805 e il 1806 – Domanocvetz, era un nobile funzionario volontà ed energia, appunto. seppe trasporre la nuova via dell’Eroica ungherese talmente affascinato dalla Che cosa ha fatto sì che, dopo gli splendori all’interno di una composizione figura titanica di Beethoven da assicurargli michelangioleschi della Missa Solemnis e cameristica, dilatandone le forme e i la sua disponibilità totale, costante e delle ultime sinfonie, Beethoven si fosse confini, ampliandone la sonorità, servile, sbrigando per lui le faccende rivolto nuovamente al genere da camera esasperandone l’espressività. Il pratiche più disparate e accettando a testa per eccellenza, capace del solo timbro di committente e dedicatario di questi bassa le intemperanze e le soperchierie del quattro strumenti ad arco? È un topos quartetti era l’ambasciatore russo a Maestro. 2) Beethoven si premurò di nella storia delle arti e del pensiero che lo Vienna, Andrey Kirillovich Rasumovsky, comunicare all’editore che il quartetto era stile tardo di un autore sia caratterizzato anch’egli eccellente violinista dilettante e riservato a una cerchia ristretta di da maggiore astrazione, da un pensiero mecenate, che nel 1808 fondò un quartetto intenditori e che non avrebbe dovuto distaccato, atemporale e ultraterreno, d’archi privato guidato da Ignaz essere eseguito in pubblico. Questi due scaturigine di un’incessante riflessione Schuppanzigh. Il fenomeno di un quartetto aspetti paradossali, lungi dal costituire sulla forma e sulla materia maturata nel di professionisti e il nuovo stile eroico gratuita aneddotica, svelano molto della corso di tutta una vita. Scrive Carl beethoveniano dell’op. 59 vanno di pari personalità dell’autore, del suo sprezzo per Dahlhaus che “L’opera tarda è […] già alla passo: Beethoven non concedeva nulla ai l’autorità costituita, dell’importanza sua nascita intimamente estranea musicisti. L’urgenza creativa lo portava a suprema che conferiva al linguaggio all’epoca a cui appartiene esteriormente. ignorare le difficoltà tecniche imposte agli musicale: un’esigenza di dire Un abisso la separa dal tempo di cui porta esecutori, cosa che andrà esacerbandosi musicalmente così forte dal travalicare la data”. Nel periodo aurorale della sino ai limiti dell’umanamente sostenibile ogni necessità editoriale, commerciale, generazione romantica, Beethoven scelse con le composizioni dei periodi più tardi, si personale. Ciascuna nota del più radicale ancora una volta di agire controcorrente: pensi soltanto all’emblematico, in questo dei suoi esperimenti è dotata di peso in un’epoca in cui “un’esigenza di radicale senso, quartetto vocale nel finale della strutturale e di una funzione portante novità inventiva […] rese sostanzialmente Nona Sinfonia. Già prima del 1810 la sua nell’equilibrio dell’edificio sonoro: il convenzionale la rottura delle convenzioni scrittura era di una vastità e di una quartetto si afferma dunque come luogo da parte dei compositori, […] Beethoven difficoltà sino ad allora inaudite, tanto da prediletto per la meditazione e per la […] fino alla fine dei suoi giorni continuò richiedere l’interpretazione di musicisti speculazione. a usare e persino a resuscitare professionisti e tanto da risultare Circa una quindicina d’anni separano l’op. procedimenti musicali che aveva appreso sconvolgenti per il pubblico, nonostante a 95 dagli Ultimi Quartetti. L’op. 127, da bambino” (Rosen). Egli si rivolse con Vienna fosse, “almeno all’inizio concepito nel 1822 contemporaneamente attenzione particolare, meticolosa e dell’Ottocento, un po’ meno diffidente alla Nona Sinfonia, vide la luce solo nel analitica a due procedimenti antichi che 12
assursero a cardine del dato musicale in sé: applicata con tanta maestria e coerenza ciascuno dei sette movimenti confluisce nel la variazione e la fuga, tanto da rinunciare nei Rasumovsky divenne una cosa sola successivo in uno straordinario lavoro di in alcuni casi alla forma sonata. Queste con la soggettività dell’espressione, che la logica interna. Dopo aver raggiunto ed gli consentirono un lavoro capillare sulla nebulizza senza distruggerla. esplorato il cosmo, sorvolando i singoli soli cellula musicale, sulle unità minime della Con l’op. 127 Beethoven mantenne la dell’ultimo periodo beethoveniano, ci si sintassi, sulle loro metamorfosi, sulle loro tradizionale suddivisione in quattro può a buon diritto aspettare il massimo interazioni contrappuntistiche; gli movimenti, ma inserì nella nuova, irenica grado di speculazione e astrazione permisero una meditazione sul concetto di cantabilità numerosi elementi irrazionali dall’ultimo quartetto op. 135, una tempo e sul suo fluire che solo l’ascolto che ne dilatano le sezioni e ne ampliano la emanazione di luce bianca pervasiva e attento di alcuni particolari movimenti – e forma; qui sperimentò per la prima volta irresistibile, ma Beethoven seppe tenteremo più in la di accennare quali – negli Ultimi Quartetti le forme ultime della sorprendere ancora una volta con un può parzialmente schiudere. Si tratta di variazione e della fuga. Nell’op. 132, il ritorno ai quattro movimenti, una forma procedimenti profondi e complessi al limite successivo in ordine cronologico, aggiunse sonata ancor più atomizzata e una del trascendente, per i quali non troviamo un quinto movimento, radicalizzò inaspettata, spiazzante ironia di parole migliori di quelle, ancora una volta, ulteriormente la sua scienza armonica e commedia. di Quirino Principe: “La funzione suprema formale sino a condurre all’interno del Il Maestro morì circa cinque mesi dopo la delle due forme, la fuga e la variazione, è Quartetto l’elemento vocale con lo composizione dell’ultimo quartetto carico nella loro essenza: l’assoluta autogenesi Heiliger Dankgesang. Coacervo di di progetti per il futuro: le avversità del della musica […].” contrasti tra i suoi sei movimenti, ma anche destino non gli avevano impedito attimi di Lo stile ermetico sperimentato con il interni a ciascun movimento nella sua buon umore, né avevano scalfito la Serioso non portò a una ulteriore individualità è l’op. 130, che speranza e il desiderio di cingere l’umanità radicalizzazione e a un inasprimento del originariamente culminava nella tensione intera in un abbraccio, come riuscì a linguaggio in senso espressionista (ad sovrumana della Grande Fuga, supremo, esprimere nella Nona Sinfonia. eccezione della supernova che è Grande lucido, vertiginoso delirio, tanto E del resto aveva affibbiato al corpulento Fuga), ma cedette sorprendentemente il sconvolgente e trascendentale, tanto Schuppanzigh il soprannome di Falstaff, passo a una ritrovata cantabilità, talora libera e ricercata da indurre lo stesso personaggio che in un altro prodigioso addirittura serena, ironica, disincantata, a autore a pubblicarla a parte come op. 133. opus ultimum canterà, guarda caso uno scavo nella meditazione più L’op. 131 mette in discussione la natura articolato in una fuga, “tutto il mondo è introspettiva. L’oggettività della forma stessa del quartetto come genere: in esso burla”. L. van Beethoven, manoscritto del Quartetto per archi Op.59 13
ITINERARIO di Fabio Sperandio “Autorità in nero, cappelli a cilindro.Ordini secchi, present’arm. Il convoglio aspetta, già avvolto nel vapore della locomotiva. Alle 9.50 fischia il capostazione con feluca e spadino e il treno si muove, cigola, in mezzo ai marciapiedi pieni. Ma il film non si ferma, perché ora vedo binari e cavalli, il vento gelido sullo Schneeberg, il cielo nero, i feretri sistemati nel palazzo della Hofburg, la folla silenziosa, la faccia di pietra dell’imperatore.Poi nella notte, l’ultima partenza, i catafalchi caricati su un altro treno alla Westbahnof sotto un temporale imminente…” (cit. Come i cavalli che dormono in piedi, Paolo Rumiz) Caro lettore, è da qui che voglio cominciare di mille chilometri e cento anni di storia. La mette a disposizione una sconfinata il nostro viaggio nell’Europa della musica prossima grande tappa sarà Parigi, ma possibilità di utilizzo della materia sonora contemporanea. E’ dalla Vienna di Arnold prima vorrei farti conoscere una piccola come oggetto plasmabile. É il periodo di Schönberg che, in quel nefasto 1914, città dell’Assia, Darmstadt. Da qui sono Éclats di Boulez, di Gruppen di mentre la salma di Francesco Ferdinando passati i grandi nomi che hanno segnato il Stockausen, oltre oceano le influenze del cercava sepoltura, metteva a segno un corso della musica contemporanea misticismo zen torneranno in Europa in colpo altrettanto deflagrante per la storia europea. Alle spalle ci lasciamo la Scuola brani come Aus den sieben Tage dello della musica a venire, ponendo in quegli di Vienna, seconda a quella del periodo stesso Stockhausen. Mentre Boulez cerca anni le basi che porteranno di lì a poco alla classico, in una città, dove è rimasto solo di razionalizzare con ésprit de geometrie dodecafonia, ovvero un metodo di Anton Webern, dopo che nel ‘33 tutto francese il concetto di alea, composizione con dodici suoni che Schönberg, suo maestro, è emigrato in l’incursione del caso nel gesto musicale, stanno in relazione solo tra di loro, e America e nel ’35 Alban Berg è morto. opponendosi alle intuizioni mistiche dando il via alla dissoluzione dei L’esasperata necessità di porre una regola d’impronta americana considerate “una tradizionali linguaggi autonoma, un moto quasi solipsistico, alla manchevolezza fondamentale nella musicali. base delle strutture del linguaggio tecnica della composizione”, musicale, costituirà la pietra angolare per i Stockhausen porta avanti una tecnica detta Il nostro itinerario giovani compositori dell’epoca che “per gruppi “ che cerca di coinvolgere comincia poco interpreteranno questa possibilità di l’ascoltatore in percorsi percettivi, distante dal caffè dedurre tutto da una formula astratta superando il rapporto esclusivistico del Museum, luogo come una forma di emancipazione dai compositore con la sua opera. d’incontro di condizionamenti soggettivi. intellettuali e artisti Et Paris m'a pris par la main et m'a dell’epoca, presso l’ Gli Internationale Ferienkurse für dit c'est là dans la Seine que je désire Arnold Schönberg Neue Musik di Darmstadt mettre en scène mes hiboux, questo Center (www.internationales-muiskinstitut.de) cantava Leo Ferrè quando nel 1969 (www.schoenberg.at, nascono nel 1946 con l’intento di dare, Georges Pompidou decide di istituire un Schwarzenbergplatz dopo la guerra, un impulso alla rinascita centro di arte contemporanea nell’ area di 6, Zaunergasse della musica contemporanea tedesca Beaubourg nel cuore della Citè. Nel 1971 1-3, A-1030 Wien). messa al bando per oltre dieci anni. Con gli italiani Renzo Piano, Gianfranco Situato in un l’arrivo di Renè Leibowitz, allievo di Franchini, con Richards Rogers, si elegante palazzo, il Webern, per continuare a percorrere il aggiudicano il progetto che segnerà le basi centro accoglie i suoi nostro filo rosso, viene data anche agli di una nuova forma rovesciata di visitatori con un studenti stranieri la possibilità di architettura. Gli elementi portanti, le scale, video della figlia e partecipare ai corsi e Darmstadt diventa gli ascensori, le scale mobili, le gallerie di presidentessa Nuria un contesto fondamentale per la circolazione, i tubi di ventilazione e Schönberg N. (tieni a sperimentazione e la discussione delle riscaldamento, le condutture per l’acqua ed Arnold Schönberg, 1924 mente questo nome, avanguardie nel panorama culturale il gas sono stati collocati all’esterno delle ci tornerà utile) che europeo. Dopo le riflessioni maturate in facciate (ciascun tubo dell’esterno è descrive brevemente l’idea che ha animato questo ambiente ad esempio, Olivier dipinto in un colore differente, poiché ogni il progetto. Nato nel 1998 l’Arnold Messiaen scriverà Mode de valeurs et colore corrisponde ad una diversa Schönberg Center offre mostre sulla vita d’intensitè , considerata la prima opera a funzione: il blu corrisponde all’impianto di e l'opera del compositore, una galleria di far uso della serialità integrale, ovvero di climatizzazione, il giallo a quello elettrico, suoi dipinti, una riproduzione dello studio una tecnica compositiva che predispone il rosso alla circolazione e il verde ai circuiti di Los Angeles, una biblioteca su temi che una matrice combinatoria utilizzando dell’acqua). riguardano la scuola viennese. Il centro si tutte le caratteristiche del suono, altezza, fa promotore di concerti, conferenze, durata, tecnica di produzione e sfumature. Dedicato alla musica, nasce nel 1977 workshop e simposi che permettono di Da qui sono passati lasciando la loro l’IRCAM, Institut de Recherche et de comprendere meglio i contributi dati da impronta Karlheinz Stockhausen, Luciano Coordination Acoustique/Musique Schönberg alla musica e alle arti. Berio, Pierre Boulez, John Cage, Bruno (www.ircam.fr, 1, place Igor-Stravinsky, Affascinante è la fedele ricostruzione dello Maderna, Luigi Nono e tanti altri. 75004 Paris) guidato fin dagli esordi da studio dal cui arredamento si può evincere Attualmente, i corsi hanno cadenza Pierre Boulez. Alla fucina dell’IRCAM si la meticolosità e l’acribia che il biennale. formano costantemente le nuove compositore metteva in tutto ciò che generazioni di compositori. Per l’Italia faceva, costruendosi i mezzi stessi per la Siamo negli anni sessanta, da tempo ha possiamo annoverare tra gli studenti composizione, come una penna per fatto il suo ingresso la tecnologia nel Federico Gardella, Vittorio Montalti, disegnare pentagrammi o strumenti per mondo della musica, prima con le tecniche Francesca Verunelli, Daniele Ghisi, alcuni decifrare serie di dodici suoni. di riproducibilità del suono e poi con tra gli autori della nuova generazione più Si preannuncia un viaggio molto lungo, più l’avvento dell’elettronica, innovazione che apprezzati dal panorama 14
internazionale.Come si può leggere nel sito voce, solo la voce: ancora mi della chiesa di San Lorenzo, a Emilio stesso, l’istituto è attualmente uno dei più emoziono”. Vedova le proiezioni di luci e a Claudio grandi centri di ricerca consacrato alla Ritorniamo brevemente all’inizio del nostro Abbado la direzione musicale. Nato alla creazione musicale e all’innovazione viaggio. Nuria Schönberg N. figlia di Max fine di una parabola di ricerca personale, il scientifica e tecnologica. I poli di cui si Blonda e Arnold Schönberg, nata a Prometeo costituisce un unicum per compone il centro sono la Ricerca, la Barcellona nel 1932, durante una parentesi concezione, collaborazioni, costi e Creazione, la Divulgazione e l’Innovazione. catalana del compositore che per curare rappresenta uno degli apici della nostra L’IRCAM sviluppa e produce numerosi l’asma cercava sollievo nei climi caldi del avanguardia, nel suo svelare attraverso supporti informatici elaborati partendo da sud, cresciuta in California, dove la famiglia l’interdisciplinarietà la dimensione della problematiche musicali come la si rifugiò dalle minacce antisemite nel musica che si fa spazio. Forte anche del suo composizione al computer, la 1933, vive da cinquant’anni a Venezia ed è credo politico, Nono perseguiva un’idea di spazializzazione e la sintesi sonora. La come abbiamo già detto, la presidentessa teatro teso a infrangere il dispotismo missione fondante è suscitare del centro viennese intitolato al padre, ma univoco di una forma d’arte sulle altre. un’interazione feconda tra questi aspetti, non solo. Ora finalmente posso svelarti, se Attraverso l’interdipendenza più che cifra sempre più comune nell’estetica ancora non lo avessi capito, il nome attraverso la somma delle varie musicale moderna. misterioso che si cela dietro a quella lettera componenti, in un costante scambio diretto N puntata. Parliamo, infatti, di Luigi Nono, e simultaneo, Nono ha cercato una totale Sempre nel 1977 M.Rostropovich, il suo marito. Dopo essersi incontrati nel immersione dell’ascoltatore nell’opera celeberrimo violoncellista, commissiona a 1953 ad Amburgo per la prima esecuzione stessa fino a renderlo parte attiva e dodici compositori, tra i quali L.Berio, del Moses und Aron del padre Arnold, si integrante. P.Boulez, A. Ginastera, H.Holliger un pezzo sposano nel 1955 e fino alla morte del per violoncello che prenda spunto dalle compositore hanno condiviso una vita di Per finirla lietamente all’usanza teatrale, lettere del nome S A C H E R, giocando con battaglie estetiche e politiche. caro lettore, ti chiedo un ultimo sforzo. Ci l’utilizzo della notazione letterale, per cui dirigiamo verso le cantine di Alois Lageder ad ogni nota corrisponde una lettera, per La Fondazione Archivio Luigi Nono (www.aloislageder.eu, Vicolo dei Conti 9I - festeggiare il settantesimo compleanno di (www.luiginono.it, Giudecca 619-621 - 39040 Magrè sulla Strada del Vino), dove Paul Sacher. 30133 Venezia) è stata fondata nel 1993, potrai trovare ristoro, ma soprattutto dove per volontà della stessa Nuria, allo scopo ha luogo VIN-o-TON un progetto Prima di tornare in Italia, ci spostiamo in di raccogliere, conservare e promuovere il culturale nato dal desiderio di regalare ad Svizzera e precisamente a Basilea. Qui si prezioso lascito del compositore ed è un pubblico più vasto le prelibatezze della trova uno dei templi della ricerca considerata una delle più importanti musica contemporanea, commissionando musicologica internazionale più iniziative culturali veneziane. Questo ogni anno ad un compositore un’opera importanti al mondo per qualità e quantità lascito consiste di manoscritti, libri e nuova da eseguire in prima assoluta nella di manoscritti di composizioni del XX e XXI partiture, vinili, programmi di sala, sua tenuta. Un esempio di mecenatismo secolo. recensioni e saggi critici sulle esecuzioni culturale che merita essere segnalato. Nelle delle opere di Nono. Di questo compositore ultime edizioni sono stati ospitati Federico Paul Sacher è stato un importante direttore più che del centro di studi, che vale la pena Gardella, Toshio Hosokawa e Matan Porat. d’orchestra che nel corso della sua carriera visitare nella sua ubicazione sull’isola della Ci permettiamo di consigliarti in chiusura ha commissionato, e poi collezionato, Giudecca, ci piace ricordare Prometeo, un bicchiere del suo Cabernet lavori a illustri compositori come Bartók, Tragedia dell’ascolto del 1984. Nono Löwengang 2011, sempre affascinante Stravinskj, Strauss, Dutilleux, Boulez, sviluppò l’opera su un testo ricreato da nei suoi sentori terrosi e nella finezza della Birtwistle ecc. Situata nel cuore della città, Massimo Cacciari, pensato come un sua struttura. fondata nel 1973, la Paul Sacher arcipelago di frammenti, affidò a Renzo Zum Wohl! Stiftung (www.paul-sacher-stiftung.ch, Piano la costruzione di un contenitore Münsterplatz 4, CH-4051 Basel) nasce con sonoro modulabile e aperto, all’interno l’intento di preservare l’archivio musicale dello stesso Sacher. Oggi la Fondazione è un centro di studi internazionale per la musica del nostro tempo e s’impegna a sostenere la ricerca scientifica concedendo l'accesso ai documenti disponibili.L'edificio è dotato di diverse sale di lettura, uffici, depositi e una speciale biblioteca climatizzata consente di conservare al meglio i documenti originali. Se, come dice Karl Popper, non ci sono idee senza pregiudizi, lasciami cedere alla tentazione dei luoghi comuni e chiudere questo viaggio nella città degli innamorati: Venezia. “Mi manca l'abbraccio. E quegli occhi che non ti lasciano. In un certo senso ho la fortuna di continuare a vivere con lui, occupandomi della sua fondazione visitata da studiosi di tutto il mondo. Quando vedo i suoi vecchi filmati, resto tranquilla, ma basta che cambi stanza, e senta la Karl Heinz Stockhausen a Darmstadt, luglio 1957 15
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SENZA CULTURA NON SI MANGIA di Roberta Paltrinieri* A Bologna, in una domenica sera di inizio con la famosa affermazione: “con la cultura mecenatismo non è una novità, si praticava ottobre, in una sala gremita per non si mangia”. La questione è invece già nel periodo romano, il nome deriva da l’esecuzione di Mahler, a sorpresa e tra gli inversa, “senza cultura non si mangia”, Gaio Clinio Mecenate vissuto tra il 68 scrosci di applausi, il Direttore Musicale del perché la cultura è prima di tutto avanti cristo e l’8 dopo cristo. Il mecenate Teatro Comunale di Bologna Michele investimento. Investire in cultura significa contemporaneo io credo in termini Mariotti, nel ricordare come ogni investire, e dunque fare crescere, le idealtipici non è semplicemente colui che esecuzione sia il frutto di studio e di lavoro comunità di cui essa è espressione. fa un dono, ma la sua azione può essere di anni, al suo pubblico ha ribadito la crisi Certamente non riduco la parola crescita inserita in una più ampia dimensione della strutturale in cui da anni vive il Teatro alla dimensione economica. La cultura responsabilità sociale condivisa, come ci Comunale di Bologna. Uno spettro, produce consapevolezza, riduce le chiede l’Europa, che implica una infatti, si aggira per le Fondazioni lirico disuguaglianze, ci rende cittadini migliori. laicizzazione dello stesso atto del dono ed sinfoniche italiane, è lo spettro dei La “presa di parola” di Michele Mariotti è al contempo un suo rafforzamento in progressivi tagli e il relativo declassamento per me non solo un monito alla ricchezza termini di coesione sociale, di da Fondazione Lirico Sinfonica a Teatro di ed alla bellezza che stiamo perdendo, ma partecipazione, di creazione di fiducia. Mi Tradizione. La dura realtà è che se non si è un richiamo alla responsabilità per un piace pensare ai mecenati contemporanei dovesse raggiungere il pareggio di bilancio, bene comune. La cultura è la nostra non come a persone che devolvono una che comporterebbe minori finanziamenti identità, prima ancora che un volano per il tantum, ma come a soggetti responsabili statali e progressivi sacrifici richiesti ai turismo come spesso ci sentiamo dire. che facciano della cultura una loro lavoratori, ci troveremmo di fronte ad un Estetica ed etica, come spesso accade, bandiera, capaci di far crescere progetti prodotto di minor qualità, dovuta vanno dunque a braccetto. Sappiamo tutti culturali virtuosi per il territorio. Mi si all’assenza di un’orchestra stabile ed che di fronte alla coperta corta degli permetta di definirlo, in estrema, sintesi, all’impossibilità di produzioni autonome. In investimenti pubblici una delle possibilità come un “mecenate responsabile”, ovvero queste considerazioni meramente di è quella di rivolgersi al settore privato. una nuova figura idealtipica che ben si bilancio troppo spesso, infatti, ci si Questo è il motivo per il quale credo che lo attaglia a quella che Zamagni definisce la dimentica che non solo il Teatro è una vera strumento dell’Art Bonus, la legge che sussidiarietà di tipo circolare, al cui interno e propria impresa, che dà lavoro a circa 270 permette un credito di imposta per coloro il privato sia l’interlocutore decisivo non persone, promuovendo un’antica tradizione che devolvono denaro a favore della solo di un dialogo con il settore pubblico e artigianale, ma che soprattutto esso è un cultura e dello spettacolo, dovrebbe essere la comunità, ma abbia un ruolo nel centro di produzione culturale che ci viene maggiormente utilizzata, per le Fondazioni progettare le politiche culturali del suo invidiato da tutta Europa. Il Teatro soffre, Lirico Sinfoniche e più in generale per tutti territorio. come tutte le forme attraverso cui si gli ambiti a cui essa si rivolge. La legge esprime la cultura, di una sorta di citata nel sito dedicato recita che il suo pregiudizio per il quale la cultura è solo un scopo è quello di far crescere “Mecenati costo, sintetizzato dal ministro Tremonti contemporanei”. D’altro canto il *Università di Bologna-Dipartimento di Sociologia © Maco Caaselli Nirmal 17
RECENSIONI a cura di Piero Mioli PAGANINI SENZA CAPRICCI UN VIOLINO FRA CAMERA E CHIESA UNA VECCHIA COMMEDIA Paganini Rediscovered Giovanni Battista Somis Giovanni Paisiello Played on Paganini's violin Opus IV Le finte contesse Luca Fanfoni, violin Marco Pedrona Maria Luisa Casali, Anrje Rux, (Dynamic CDS 7672) Ensemble Guidantus Alessandro Scotto di Luzio, (Indésens CAL 1526) Andrea Bonsignore È celeberrimo, Paganini, ed Orchestra Barocca eseguitissimo: ma soprattutto all'altezza Definite “da camera”, le sonate che “La confraternita de' Musici” dei capricci, di qualche concerto, delle Giambattista Somis pubblicò a Parigi nel direttore al cembalo maggiori variazioni. Molto del resto 1726 escludono ogni forma di danza o Cosimo Prontera Bongiovanni manca dal concertismo, e molto sarebbe d'altro (dall'allemanda alla ciaccona, (GB 2462/63-2) ancora da cercare e fissare. Compie un dalla siciliana alla fuga) e quindi, passo in avanti questo Paganini composte solo di Allegri, Adagi e così via, Contava 26 anni, Paisiello, allorquando diede Rediscovered, le cui note di copertina, hanno comunque un bell'aspetto di al Valle di Roma un “intermezzo” di un paio redatte da uno specialista del settore antica sonata da chiesa. Anche perché d'ore: nel 1766 l'esuberante maestro come Danilo Prefumo, raccontano tutto all'epoca Arcangelo Corelli, il maestro tarantino non era ancora il geniaccio per filo e per segno: per esempio come dell'autore (il maestro di tutti, s'è per dell'opera classica che avrebbe brillato o lamentato con La molinara, Il barbiere di solo ora la Sonata a preghiera sul Mosè questo, di tutti quei giovani violinisti che Siviglia, La Nina e la Proserpine tra Napoli, di Rossini sia completa di introduzione e preferivano Roma alla Venezia di Vivaldi S. Pietroburgo e Parigi, ma sprizzava come il cosiddetto sesto concerto non sia e alla Padova di Tartini) che aveva agito commedia all'italiana da tutti i pori, più di il n. 6 ma probabilmente il n. 0 da spartiacque sonatistico fra il Seicento Sarti, di Piccinni e fors'anche di Cimarosa (precedente cioè quel n. 1 spostando il emiliano e il Settecento europeo, era (ancora giovanetto, però). Tale è in fondo quale succederebbe il finimondo, nel scomparso da poco, per l'esattezza da 13 questa partitura tratta dalla biblioteca del catalogo). In complesso i pezzi sono 13: anni soltanto. Bene ha fatto l'Ensemble Conservatorio di “S. Pietro a Majella”, anche fra la sonata con accompagnamento di Guidantus a pescare, nel vasto lago del se, a differenza delle commedie vere e pianoforte (Luca Ballerini) e il concerto catalogo del torinese tanto fortunato proprie, si limita a quattro personaggi tripartito accompagnato dalla chitarra oltr'Alpe, questa limpida, regolare, (dunque facendo a meno dei comprimari, oltre che del coro). Quanto a limiti, il (Fabrizio Giudice) stanno tre ritornelli per moderna opera quarta, dove può esibire manoscritto autografo ne soffre altri: fra i due violini (Daniele Fanfoni come un'indiviabile tenuta sonora, una rara violini e i bassi non scrive le parti delle viole, secondo) e violoncello (Luca Simoncini), continuità di fraseggio nobile e classico infatti, né pone, a fianco di questi archi alti e sei preludi per violino solo, un rondò per ormai dimentico del messaggio barocco. bassi, gli strumenti a fiato. Tutto si poteva violino e cello e un capriccio per violino Si tratta di sette pezzi, scelti dalla integrare, ma l'esperto maestro al cembalo solo. Adeguatamente sorretto (e si sa consueta somma di dodici, tutti tripartiti della confraternita ha scelto di fermarsi a come debba funzionare il fondo con l'eccezione della sonata n. 1 (dove quanto ha trovato; e ciononostante il armonico di tanto solismo), il violino di l'Adagio iniziale di 45 secondi può anche tappeto sul quale si svolge l'azione è dei più Fanfoni spazia e impazza in ogni dove: fungere da introduzione al Largo di un efficaci, spiritosi e pungenti, adattissimo alle davanti a «Dal tuo stellato soglio» sa minuto e 19 secondi e la quadripartizione sempiterne scaramucce che vi si combinano. Simpatiche le voci, delle quali tre italiane e anche indugiare, qua e là, per poi tornare tripartizione), e tutti aperti dal una all'italiano ben avvezza: come Lenina la attaccare e procedere quasi divertendosi; movimento lento. Alla francese? Sì, ma Casali ha timbro e brio da vendere, ma la nei ritornelli riesce a equilibrare sicurezza l'ultimo è sempre un Allegro e spesso un minor Lauretta della Rux non le è da meno; tecnica e slancio espressivo; nel nono Allegro assai, sicché la mescidanza fra e mentre Bonsignore è un tipico buffo preludio non esita a inasprire il timbro; e stile italiano e stile francese è evidente. napoletano che nei panni del vecchio conte nel concertone sembra proprio strizzare Il suono di Pedrona, violino principale, Tulipano snocciola vanterie e assurdità, l'occhio a un vecchio amico di Nicolò articola perfettamente i passi veloci, Scotto di Luzio dà al contino Giorgino non come Gioachino. senza mai arruffarne il contrappunto con solo colore gradevole ma anche un tono le altre voci, e si espande generosamente ingenuo, campato in aria, gentilmente in quelli lenti: valga, come esempio, il bel sventato che centra subito il personaggio. Derivato dal Marchese villano di Pietro Largo della sonata n. 3. Robusto e Chiari, il libretto è anonimo, spesso anche colorito il basso continuo, realizzato con banalotto: ma grazie a diversi topoi di scena il violoncello di Claudia Poz, il e di parola dà un'idea del pozzo senza fondo clavicembalo di Piero Barbareschi, la dell'operismo medio-settecentesco dal quale tiorba e la chitarra barocca di Silvio Rosi.. son sorti capolavori come Così fan tutte. 19
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