Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna Orchestra europea - Orchestra Filarmonica di Bologna

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Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna Orchestra europea - Orchestra Filarmonica di Bologna
Filarmonica
 del Teatro Comunale
 di Bologna
 Orchestra europea

magazine
                       n.12 gennaio 2017
Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna Orchestra europea - Orchestra Filarmonica di Bologna
AEDES de VENUSTAS                ESCENTRIC-MOLECULES             By KILIAN Parfums                 NASO MATTO Profumi
AMOUAGE                          FIOR di PELLE                   The KNIZE                         O’DRIÙ
ANDY TAUER                       FLORIS                          Maison FRANCIS KURKDJIAN          Off.Profumo S.Maria Novella
ATELIER DES ORS                  FREDERIC MALLE                  Maitre Parfumeur et Gantier       ORMOND JAYNE
BARUTI                           GARDELIA                        MDCI Parfums                      ORTO PARISI
BOGUE Profumi                    HEELEY Parfums                  MEO FUSCIUNI                      PANTHEON ROMA Profumi
                                                                                                   PARFUMERIE GENERALE
BRECOURT                         INDULT Paris                    Mona Di ORIO
                                                                                                   PROFUMUM Roma
BYREDO                           ISABEY Paris                    MONOM Italia                      PUREDISTANCE
CLIVE CHRISTIAN                  JOVOY Paris                     MONTALE Paris                     STEPHANE HUMBERT LUCAS
The DIFFERENT Company            LM PARFUMS                      NABUCCO Parfums                   THE PARTY Parfums
DIPTYQUE Paris                   KEIKO MECHERI                   NAOMI GOODSIR Parfums             VERO.PROFUMO

           Antica Profumeria Al SACRO CUORE Galleria “Falcone – Borsellino”, 2/E (entrata di via de’ Fusari) 40123 Bologna
           Tel. 051.23 52 11 – fax 051.35 27 80 www.sacrocuoreprofumi.it info@sacrocuoreprofumi.it
Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna Orchestra europea - Orchestra Filarmonica di Bologna
EDITORIALE
“[...] Del resto il teatro italiano non deve sperare       e critico teatrale, nato a Cagliari nel 1830, morto a     come accade per la mortalità infantile,
salute dal governo. In un paese dove le leggi              Castelgandolfo nel 1890. Laureato in legge a              l’analfabetismo, le epidemie di tifo o di vaiolo, li
guarentiscono il più ampio esercizio del diritto di        Torino, coltivò allo stesso tempo la sua passione         sentiamo vivi sulla nostra pelle e sul futuro nostro
associazione, gli artisti possono trovare efficace         per la musica: nel 1853 entrò a Torino nella              e delle nostre famiglie.
rimedio nelle proprie forze. [...] ne’ paesi liberi i      redazione dell'Opinione, di cui scrisse le appendici
governi sono pessimi protettori delle arti belle, alle     musicali e quando fu fondata la Nuova                     Così, gli Enti lirici, divenuti nel frattempo
quali conviene soltanto augurare che lo Stato non          Antologia, venne chiamato come responsabile               Fondazioni, sono in dismissione, il Ministero della
si occupi di loro.                                         della critica musicale, divenendone infine direttore.     Cultura ha riassorbito Sport e Turismo, in una sorta
E qualche volta può accadere, come è accaduto in                                                                     di fritto misto indigesto, dove non si fanno più
Italia, che sotto la toga di Mecenate si nasconda          A lui, alla sua voce lontana nel tempo, eppure così       distinzioni tra cultura e spettacolo e il FUS,
l’esattore. Nell’anno di grazia testé terminato,           vicina, ho pensato di affidare l’editoriale di questo     finanziato inizialmente col 0,08 del Pil, è precipitato
quello stesso Ministero che si faceva iniziatore della     numero. Mi è parso che le sue considerazioni              nel 2013 allo 0,02. Quest’ultimo dato, peraltro,
Società rossiniana e decretava onori al Pesarese,          avessero un sapore di tale modernità e attualità,         smentisce chiaramente il mantra del “non ci sono
chiedeva al Parlamento l’imposta del dieci per             da valere per noi, gente di teatro di circa               soldi”, perché, se così fosse, la percentuale sul Pil
cento sul prodotto delle rappresentazioni teatrali.        centocinquant’anni dopo, come ammonimento dal             sarebbe rimasta immutata, mentre questa si è
Noi rispettiamo il voto del Parlamento; gli                sentirsi soggetti di una catastrofe imminente unica       appunto ridotta a un quarto del dato iniziale,
economisti avranno ottime ragioni per lodarlo, ma          nella storia e, allo stesso tempo, come                   dimostrando la chiara volontà politica di non
gli artisti deplorano che sia stata per tal modo           dimostrazione del fatto che i problemi riguardanti        investire più in questo settore, visto come vitale da
colpita l’arte appunto quando già si trovava ridotta       i teatri, alla fine, sono sempre gli stessi, fin dalla    tutti i Paesi civili.
a mal partito. [...] Come stanno presentemente le          fondazione dello Stato italiano.
cose nessuna industria è aggravata quanto quella                                                                     A ogni buon conto, noi siamo qui, a fare con
dei teatri. E che vedano errati coloro i quali             Cosa prevarrà in noi, la rassegnazione o la               passione il nostro mestiere di musicisti e ad
affermano che la tassa colpisce lo spettatore e non        speranza? Certo è che, in questi                          aspettare un governo che voglia smentire D’Arcais
l’artista o l’appaltatore teatrale, lo dimostra il fatto   centocinquant’anni, di passi avanti se ne erano           - anche dopo duecento anni, di questo passo! - e
che dal 1° gennaio (giorno in cui andò in vigore la        fatti, con le fascistissime leggi istitutive degli Enti   che si voglia occupare dei nostri teatri, per dare loro
legge) fino ad oggi (febbraio 1869, ndr) nessun            lirici, con la nascita del Ministero della Cultura, nel   il ruolo che meritano nella cultura italiana.
appaltatore aumentò, come sarebbe stato naturale,          1974, con l’istituzione del Fus, nel 1985, che doveva
il prezzo d’ingresso in proporzione della nuova            servire a dare finanziamenti certi ai teatri, così da
imposta, e ciò per timore che diminuisse                   garantire serenità e prospettiva nell’attività degli
soverchiamente il numero degli spettatori. Si              stessi.
riconosca pertanto che l’imposta sui teatri è pagata
non già dai consumatori, ma dai produttori.”               E adesso? Adesso sembra di tornare indietro, e i                                       Guido Giannuzzi
                                                           problemi che si manifestavano al nascere dell’Italia                             Direttore Responsabile
Così scriveva sul numero 10 della rivista Nuova            e che dovremmo vedere come un dato storico, un                                 “Filarmonica Magazine”
Antologia del 1869 Francesco D’Arcais, giornalista         lontano ritratto, un dagherrotipo, del nostro Paese,              guido.giannuzzi@filarmonicabologna.it

SOMMARIO
Editoriale | 03
Rubriche | 05
Un flash sul far musica... | 07
                                                                                                                            Sede legale: Via A.Bertoloni, 11
Un percorso di pura energia | 11                                                                                            40126 Bologna
Itinerario | 14                                                                          Filarmonica                        Sede operativa c/o
                                                                                         del Teatro Comunale                Teatro Auditorium Manzoni
Senza cultura non si mangia | 17                                                         di Bologna                         via De' Monari 1/2, 40121 Bologna
Recensioni | 19                                                                          Orchestra europea                  e-mail: segreteria@filarmonicabologna.it

Filarmonica Magazine
n. 12 mese gennaio anno 2017
Aut. Tribunale di Bologna                                                         w w w. fi l a r m o n i c a b o l o g n a . i t
N. 7937 del 5 marzo 2009

Editore
Associazione Filarmonica                    Hanno collaborato
del Teatro Comunale di Bologna              Mauro Masiero                                         UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE A
Via Bertoloni, 11 – Bologna                 Cecilia Matteucci
                                            Piero Mioli
Redazione                                   Roberta Paltrinieri
Sede operativa                              Fabio Sperandio
c/o Teatro Auditorium Manzoni
via De'Monari 1/2, 40121 Bologna
                                            Foto di copertina
Direttore responsabile                      © Rocco Casaluci
Guido Giannuzzi
guido.giannuzzi@filarmonicabologna.it       Progetto grafico
                                            Punto e Virgola, Bologna
Redazione
Michele Sciolla                             Pubblicità
michele.sciolla@filarmonicabologna.it       segreteria@filarmonicabologna.it

                                                                                                                                                                               3
Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna Orchestra europea - Orchestra Filarmonica di Bologna
Ottone Rosai, Paese, 1934, olio su tavola, cm. 100x70

                             ARTE MODERNA e CONTEMPORANEA

                    DIPAOLOARTE- Galleria Falcone-Borsellino 4 a/b, 40123 Bologna
                            www.dipaoloarte.it; dipaoloarte@virgilio.it
                           051.225413 – da lunedì a sabato 11-13 e 16-20
Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna Orchestra europea - Orchestra Filarmonica di Bologna
LE VIE DEI CANTI
a cura di Guido Giannuzzi

                        “               Le competizioni non sono per i musicisti
                                                   ma per i cavalli.
                                                                                          Béla Bartók
                                                                                                           ”
LE MIE DOMANDE
di Cecilia Matteucci
A Marino Golinelli, Imprenditore, pioniere, filantropo, visionario.
Fondatore e Presidente Onorario della Fondazione Golinelli.
Nato a San Felice sul Panaro (Modena) l’11 ottobre 1920, nel 1943 si laurea in Farmacia all’Università di
Bologna. Il 24 gennaio 1948 rileva un piccolo laboratorio a Bologna e intraprende un’attività indipendente
per la produzione di farmaci. Fonda Biochimici A.L.F.A., poi Alfa Wasserman, colosso dell’industria
farmaceutica; nel 2015 si fonde con il ramo italiano di Sigma-Tau, dando vita ad Alfasigma.

Nel 1988 nasce la Fondazione che porta il suo nome, con l’obiettivo di promuovere l’educazione e la
formazione, di diffondere la cultura, di favorire la crescita intellettuale, responsabile ed etica dei giovani,
i cittadini del futuro in un mondo globale. Oggi la Fondazione Golinelli è l’unico esempio italiano di
fondazione privata ispirata al modello delle grandi fondazioni filantropiche americane. Grazie a un
importante intervento di riqualificazione urbana, nel 2015 realizza Opificio Golinelli, cittadella per la
conoscenza e la cultura dove si svolge ampia parte delle attività formative, didattiche e culturali che fanno
capo alle sei aree progettuali della Fondazione. Dopo aver già investito nella Fondazione 51 milioni di
euro, Marino Golinelli ha messo a disposizione altri 30 milioni di euro per sviluppare e sostenere nei prossimi
anni il progetto Opus 2065 col quale intende rafforzare la missione etica della Fondazione.

La sua opera lirica preferita?                devono tenere conto delle loro                   giovani che hanno frequentato le nostre
Tristano e Isotta di Richard Wagner.          responsabilità per il Teatro Comunale,           attività. A Opificio sarà affiancato da
                                              bene imprescindibile per la città di             giugno 2017 il nuovo Centro Arti e
La canzone della sua giovinezza?              Bologna.                                         Scienze Golinelli che ospiterà importanti
Mi sono avvicinato tardi alla musica, avevo                                                    iniziative culturali. Questi due spazi
appena cominciato a frequentare               Un evento indimenticabile legato alla            saranno punto di riferimento formativo per
l’università a Bologna. Era il 1938, mi       musica.                                          le nuove generazioni.
affacciavo ai miei diciotto anni.             Mi ricordo un memorabile Tristano e
M’interessavano già le scienze ma la          Isotta all’Opera Bastille di Parigi, con la
musica non era in cima ai miei pensieri.      regia di Peter Sellars e i filmati del video-
Ricordo però come fosse adesso che in         artista Bill Viola.
quel periodo la mia canzone preferita era
Solitude di Louis Armstrong che ebbi          L’arte contemporanea è la sua grande
modo di ascoltare una sera, in piazza Santo   passione: l’ultima opera che lo ha
Stefano. Da quel momento è stato un colpo     colpito?
di fulmine, non ho mai smesso di coltivare    Mi ha particolarmente impressionato
la passione per quell’arte, dalla musica      Immortal Hunting di Ronald Ventura,
classica alla contemporanea, che ci fa        opera del 2015. L’artista filippino, in questo
vivere i nostri sogni con passione.           Icaro rovesciato, mostra tutta la caducità
                                              dell’uomo.
Una canzone da dedicare a sua moglie?
Strangers in the Night di Frank Sinatra,      Qual è il suo museo preferito?
una notte vissuta insieme.                    Il Musem of Modern Art (MOMA) di
                                              New York.
Fondazione Teatro Comunale di
Bologna: lei è da sempre un grande            Opificio Golinelli, la sua ultima
sostenitore, qualche idea per il suo          creatura, già spazio di grande successo.
futuro?                                       La cittadella per la cultura e la conoscenza
Sono contento che sia stato scongiurato il    della Fondazione Golinelli, fin dal suo            Cecilia Matteucci e Marino Golinelli sulle
commissariamento, ma ho perplessità per       primo anno di vita, ha avuto una grande            poltrone del Teatro Comunale di Bologna,
il futuro. Pubblico e privati, insieme,                                                           donate dallo stesso mecenate nel 2016
                                              affluenza di pubblico, soprattutto fra i

                                                                                                                                              5
Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna Orchestra europea - Orchestra Filarmonica di Bologna
Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna Orchestra europea - Orchestra Filarmonica di Bologna
UN flash SUL “FAR MUSICA” D'ARTE,
IN QUEL DI BOLOGNA ALL'INIZIO DEL DUEMILA
di Piero Mioli
   Fare, più chiaramente comporre,               e Ravenna, Bologna è provincia rispetto a      interessata, quella che usa pubblicare
eseguire, organizzare, trattare la musica, e     Roma e Milano, che a loro volta debbono        partiture musicali, libri e riviste
parlarne, descriverla, commentarla,              reggere il confronto con Parigi, Vienna e      d’argomento musicale, con poche ancorché
registrarla e così via. Il che è un’impresa, a   Londra, a loro volta confrontabili con         valenti eccezioni come Ut Orpheus editore
Bologna come altrove, e mentre va liberata       alcune altre metropoli del mondo e             e «ftcb», questo filarmonico magazine
da ogni sospetto d’ironia, la parola deve        americane in particolare.                      dal titolo nient'affatto appariscente; e se la
anche perdere un significato che in musica                                                      discografia annovera due case dal catalogo
le compete davvero, cioè quello di impresa,      Nei termini della musica classica,             generoso come Bongiovanni e Tactus, in
impresariato, specifico punto di ideazione       indubbiamente Bologna si muove con             complesso non è paragonabile con il
e confezione della musica (non solo              capacità e solerzia, contando sul Teatro       numero e l’eccellenza delle case classiche
operistica, come si potrebbe credere, bensì      Comunale, sull’Accademia Filarmonica, sul      insediate altrove.
anche sinfonica e cameristica). Ma se            Conservatorio “Martini”, sul Dipartimento         Ideazione e produzione, si diceva;
questa accezione del fare e dell’imprendere      delle Arti dell’Alma Mater, sul Museo della    dunque si proceda in ordine. Quali sono le
è comune, in Italia e pressappoco in diversi     Musica, sull'orchestra Filarmonica del         menti che debbono pensare, organizzare,
paesi d’Occidente, Bologna è pur sempre          Comunale, sul Bologna Festival, su Musica      disciplinare la musica classica in Bologna?
una città a sé, con una storia sua e             Insieme, sugli assessorati (del Comune e       Quelle di coloro che dirigono o presiedono
inconfondibile, e questa realtà desta subito     della Regione), su diverse associazioni e      le istituzioni citate, e che non di rado
qualche questioncella. Quasi mai capitale,       aggregazioni regolarmente produttive in        provengono da fuori città: il che è un bene
nei tempi dei tempi, Bologna è un                giusta proporzione quantitativa con città      in senso assoluto, ché la circolazione delle
capoluogo di provincia; ed è anche               più e meno grandi. Tuttavia qualcosa non       teste (magari ben piantate sui piedi
provincia in senso musicale? Tutto è             le abbonda, rispetto alle città maggiori, ed   rispettivi) assicura varietà e libertà, ma
relativo, al proposito, e come rispetto a        è qualcosa di determinante proprio nel         decresce un po' di bontà se rischia di
Bologna sono provincia città come Imola,         senso della produzione: è l’editoria           assumere le sembianze del terreno di
Lugo, Porretta e Cento ma anche Modena           musicale specifica o almeno parzialmente       conquista, della colonizzazione (da Milano,

Lelio Dalla Volpe, Facciata del Teatro Comunale di Bologna, 1771
                                                                                                                                                 7
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com'è capitato a lungo in passato) e            punto fondamentale: non è poi detto che          apostrofa con maggior vigore d’attualità
    soprattutto se tali menti possono essere        qualche iniziativa di carattere musicale non     delle altre arti, e come è capace di
    modeste, povere o prive di precedenti. Sul      possa anche arrangiarsi, sostentarsi da sé,      richiamare di più gli spettatori così
    lato opposto, certo Bologna non manca di        per esempio con una programmazione               dovrebbe richiamare di più i suoi protettori
    onorare qualche suo figlio di valore,           oculata e una gestione degli incassi             e benefattori.
    musicista o musicologo, concertatore            altrettale (certi libri, per esempio, sono
    d’orchestra o direttore artistico che sia, ma   pagati agli editori dagli autori o chi per       Riguarda anche questo settore “manuale”
    forse lo fa un po’ occasionalmente, forse       loro, certi altri fortunatamente viceversa).     un aspetto notoriamente riguardante il
    temendo l’accusa di un certo tipo di            Quindi bisogna prendere atto del minore          settore “ideale” di cui sopra: si tratta di
    provincialismo e però incappando nella          ascendente che la musica può esercitare          quel giro (o anche quel traffico) che si
    probabilità di un provincialismo d’altra        sugli sponsor rispetto ad altre discipline: le   frappone (o anche s’intromette) tra le
    specie (né pare che questi famosi “figli”       arti figurative nel loro complesso,              istituzioni,    le      associazioni,       le
    abbiano poi tanta fortuna altrove, a            l’acquisizione di un dipinto, il restauro di     rappresentazioni cittadine e i personaggi
    proposito di scambi opportuni o doverosi).      un affresco, il riscatto di un cortile o una     della vita culturale, civile, politica sia
    Singolare il caso dell’insegnamento             chiesa sembrano avere un potere                  cittadina che nazionale. Dove, a parte i casi
                                                                                                                      lampanti                   di
                                                                                                                      condizionamento             o
                                                                                                                      corruzione (qui ora non
                                                                                                                      previsti), a contare non
                                                                                                                      poco è la conoscenza
                                                                                                                      diretta, la frequentazione,
                                                                                                                      l’amicizia, anche la
                                                                                                                      conoscenza         indiretta:
                                                                                                                      bene, ché anche le
                                                                                                                      garanzie umane hanno un
                                                                                                                      valore, e meno bene se a
                                                                                                                      farne le spese sono gli
                                                                                                                      opposti e numerosi casi
                                                                                                                      anonimi, irrelati, giovani o
                                                                                                                      recenti. Vedansi certi libri
                                                                                                                      presentati da politici e
                                                                                                                      accademici zelanti e
                                                                                                                      prestigiosi, ma magari
                                                                                                                      pubblicati mediocremente
                                                                                                                      e spesso destinati a poca
                                                                                                                      fortuna; o vedansi libri,
                                                                                                                      atti congressuali, rassegne
                                                                                                                      concertistiche, cicli di
    universitario o conservatoriale, che            d’attrazione       fortissimo,        mentre     manifestazioni sostenuti dagli sponsor a
    assicura un andirivieni continuo da Forlì,      l’allestimento di una serie di concerti o la     netto svantaggio di altri altrettanto o
    Ravenna, Firenze e Roma (per esempio) a         pubblicazione di un libro storico-musicale       maggiormente meritevoli (ma chi deve
    Bologna e da Bologna a Modena, Ferrara,         destano ancora delle perplessità e quindi        giudicare i meriti? quanto meno chi
    Parma, Verona e così via: singolare e           frequenti rifiuti. Il discorso verte             conosce la materia). Nessun dubbio,
    proficuo senza meno.                            ovviamente sulle generali, ché le eccezioni      comunque, che tutto il mondo sia paese:
                                                    sussistono sempre (per esempio, guarda un        quanto s'è appena detto vale per Bologna
    Dopo le teste, tocca alle mani: ecco dunque     po’, là dove la musica confina con l’arte e      come per ogni altro centro o luogo
    i mezzi materiali, i fondi, i contanti, le      la tecnica del restauro, circa gli strumenti     musicale, almeno in Italia.
    possibilità e le sovvenzioni economiche,        musicali); ma è particolarmente
    derivanti da sponsor svariati ma                increscioso, perché, se è vero che la cultura    Dopo l’ideazione e la produzione, il
    soprattutto, si sa, da fondazioni bancarie      musicale trova troppo poco spazio nella          discorso non è affatto finito, perché deve
    (meritevoli, in particolare, la Carisbo e il    scuola superiore (e quindi fa capire il          investire la critica musicale; ma qui il
    Monte di Bologna e Ravenna) e imprese.          fenomeno), è vero anche che la musica            discorso che continua non può contenersi
    Intanto non bisognerebbe dimenticare un         canta e suona, parla e annuncia, appella e       nell’amplesso della Grassa e della Dotta.

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Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna Orchestra europea - Orchestra Filarmonica di Bologna
L'antico «Resto del Carlino» (associato al       la pena di insistere sul caso se non per            imprenditore di sé stesso che altrimenti
«Giorno» e alla «Nazione»), la moderna           auspicare un riavviamento generale e                non sappia in quali mani deporre le sue
redazione della «Repubblica» e altre             invitare le redazioni nazionali e locali dei        idee.
redazioni ancora più recenti si sono             periodici a moltiplicare e corroborare
uniformate alle placide costumanze               l’attività critica. Altrettanto sembra giusto       Senza scrupoli di sorta, certo, e senza
nazionali: è una critica, questa, che da         incoraggiare l’attività editoriale e                pregiudizi di carattere “storico”: per
tempo ha smesso di avere una cifra, un           discografica, aiutando le menti e le mani           esempio senza ricordare che nella Forza
tono, un’aura etimologicamente “critica”,        dei giovani volonterosi e competenti. E             del destino di Verdi, melodramma del
cioè pronta o rassegnata a usare un'equa         soprattutto, forse, sembra opportuno far            1862, l’infelicissimo tenore don Alvaro
bilancia di valori; e le attese attività         circolare di più le idee e le notizie, i progetti   ricorda la figura del padre e di una sua
recensorie, esaltazioni o stroncature o          e i programmi, i curricoli e le informazioni        azione canta rassegnato “fallì l’impresa”.
benefiche vie di mezzo, tendono spesso a         relative al passato, al già fatto e già visto,      Fallì? porta male, pensarono l’impresario
limitarsi all’introduzione, all’annuncio, alla   al cominciato e al finito, magari anche al          dell’occasione e quindi gli impresari di
notizia, all'intervista (per quanto ben          cominciato e non finito: affinché l’impresa         mezzo mondo, e presto presto il tenore, del
fornita).                                        musicale di Bologna apprenda e capisca, si          resto sulle stesse cinque note scritte dal
                                                 muova con cognizione di causa, decida con           gran Giuseppe, cominciò a cantare “Fu
I primi a saperlo sono i critici stessi con la   cognizione di risultato, sorrida a                  vana impresa”.
loro lucida associazione; per cui non vale       un’amicizia fidata ma anche s’affidi a un

                                                                                                     Primo numero de Il resto del Carlino,
                                                                                                     30 marzo 1885
                                                                                                                                                   9
Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna Orchestra europea - Orchestra Filarmonica di Bologna
“UN PERCORSO DI PURA ENERGIA”
INTRODUZIONE ALL’ASCOLTO DEI QUARTETTI DI BEETHOVEN
di Mauro Masiero
“Un percorso di pura energia”. Così             pianoforte; il suo lavoro come compositore       affermarsi come continuatore del grande
Quirino Principe sulla galassia costituita      era ancora in uno stato embrionale. Il           stile haydniano e mozartiano (quello che
dai sedici quartetti e dalla Grande Fuga        genere del quartetto si rivolgeva a un           oggi chiamiamo classico), nel pieno
di Ludwig van Beethoven, un corpus che          pubblico ristretto e competente, costituito      rispetto      della       grande       forma.
contempla alcuni tra i più alti                 di musicisti dilettanti di ottimo livello o      L’apprendistato formale è, con l’op. 18, già
raggiungimenti dell’attività umana, non         professionisti, amatori e intenditori di         compiuto, con tratti individuali ben
soltanto in campo musicale. Tentiamo di         musica che sapevano afferrare le finezze e       distinguibili – e forieri quanti altri mai di
sondarne la vastità siderale iniziando con      le debolezze della scrittura e dello stile. La   conseguenze         –      che      tralucono
una sintetica panoramica a volo d’uccello.      composizione di quartetti era quindi un          dall’oggettività della forma sonata.
Si tratta di un “percorso” poiché il genere     terreno accidentato, che non consentiva          Sappiamo dai suoi quaderni di appunti e
del quartetto accompagnò tutte le fasi          dilettantismi né approssimazioni e               da alcune lettere che la gestazione di
della vita e della produzione                   Beethoven attese qualche anno prima di           questi quartetti fu lunga e ardua, tratto
beethoveniana, più che il pianoforte e          cimentarvisi. Quando pubblicò l’op. 18 era       caratteristico di Beethoven, solito a una
l’orchestra, ancorché in quantità               consapevole di aver compiuto il passo            profonda,         persino        drammatica
numericamente inferiore: fu in questo           decisivo verso la sua consacrazione come         elaborazione del materiale musicale.
genere e in questo organico che Beethoven       compositore nella capitale della Musica:         Questo        laborioso        procedimento
trovò il più alto raffinamento del suo          Vienna. Questa prima raccolta, infatti, non      compositivo era dovuto anche allo spettro
apprendistato con i sei quartetti op. 18 tra    si apre con il primo quartetto in ordine         della sordità, che dal 1797, anno di
il 1797 e il 1800, nei quali, tuttavia, “era    cronologico, bensì con quello reputato il        composizione dell’op. 18 n. 3, iniziò a
chiaro che Beethoven andasse cercando           migliore da Beethoven e da Schuppanzigh,         insinuarsi nella sua esistenza. Il dedicatario
qualche cosa di più”, scrive Joseph             suo violinista di riferimento. Il numero di      dell’op. 18 fu il principe von Lobkowitz,
Kerman. Il compositore giunse a Vienna nel      sei quartetti, di cui uno in modo minore,        ottimo dilettante di violino e mecenate, nel
1792 “per ricevere, con ininterrotto zelo, lo   rispondeva a un uso tradizionale – Haydn         cui palazzo risuonarono per la prima volta
spirito di Mozart dalle mani di Haydn” e        e Mozart pubblicarono diverse raccolte di        i poderosi accordi della Sinfonia Eroica
qui inizialmente venne acclamato come           quartetti in gruppi di sei – segno ulteriore     nell’agosto del 1804.
fenomenale virtuoso e improvvisatore al         della volontà del giovane Beethoven di           Fu con i tre quartetti Rasumovsky op. 59

                                                                                F. Stober, I funerali di Beethoven, dipinto del 1827
                                                                                                                                                  11
[rispetto che in Italia] nei confronti            1825. Gli ultimi anni di Beethoven furono
                                                     dell’originalità e si aspettava di essere         tremendamente difficili: la sordità era
                                                     sorpreso, o anche sconcertato, dai nuovi          divenuta, almeno dal 1816, pressoché
                                                     sviluppi dell’arte”, scrive Charles Rosen.        totale e la conseguente misantropia si acuì
                                                     Beethoven fu il primo artista a pretendere        trascinando con sé isolamento e instabilità
                                                     di essere ascoltato in silenzio, il primo a       finanziaria. Nella musica tuttavia, ciò non
                                                     pretendere piena autonomia da                     lascia che una traccia minima: la volontà
                                                     qualsivoglia autorità, un ruolo sociale           d’acciaio, l’esigenza – talora disperata – di
                                                     riconosciuto e sostenuto dallo Stato e            comunicare e la consapevolezza di avere
                                                     questa sua volontà granitica trovò                ancora molto da dire sulla musica e tramite
                                                     magnifica espressione nella superbia dei          la musica trascendono il mero dato
                                                     Rasumovsky, dopo i quali Beethoven non            biografico.
                                                     scrisse più quartetti pensati all’interno di      Nel periodo in cui lavorò alla Missa
                                                     raccolte: i successivi furono concepiti come      Solemnis (op. 123) alla Nona Sinfonia
                                                     singole unità.                                    (op.      125)          Beethoven        elesse
                                                     Tra il 1809 e il 1810, Beethoven riconobbe        definitivamente il quartetto a suo mezzo
                                                     nuovamente nel quartetto per archi                privilegiato ed esclusivo di espressione
                                                     l’opificio      ideale       per      ulteriori   intima e ancora, sempre, incessantemente
                                                     sperimentazioni ed elaborazioni stilistiche:      di sperimentazione, di costante lavorio
                                                     l’op. 74 sembra placare l’esuberante              formale: vi affidò il suo pensiero più
                                                     impeto eroico dei Rasumovsky in favore            estremo, le inquietudini, le riflessioni più
                                                     di una ritrovata distensione apollinea e un       profonde, un umorismo ora nero e
                                                     controllo supremo sulla Forma. Con l’op.          sardonico, ora genuino e bonario. Nel
                                                     95, invece, si spinse in là sino a forgiare un    cosmo della produzione beethoveniana, gli
                                                     linguaggio radicale ed esoterico, aspro ed        Ultimi Quartetti (opere 127, 130 - 135) si
                                                     ermetico, analitico, ellittico. Ogni elemento     aggregano        in     una      costellazione
                                                     è distillato alla sua essenza. Si tratta del      abbacinante di luce, veri astra cui
                                                     cosiddetto Quartetto Serioso, che porta           Beethoven giunse attraverso gli aspera di
                                Franz Klein,         con sé almeno due fatti paradossali               un lavoro continuo di metamorfosi, di lotta
                Ritratto di Beethoven, 1812          quantomai rivelatori: 1) il dedicatario, il       titanica con la materia più sublime e più
                                                     conte ungherese Nicolaus Zmeskall von             vile, di una vita di dolore e rinuncia; di pure
     che Beethoven – tra il 1805 e il 1806 –         Domanocvetz, era un nobile funzionario            volontà ed energia, appunto.
     seppe trasporre la nuova via dell’Eroica        ungherese talmente affascinato dalla              Che cosa ha fatto sì che, dopo gli splendori
     all’interno di una composizione                 figura titanica di Beethoven da assicurargli      michelangioleschi della Missa Solemnis e
     cameristica, dilatandone le forme e i           la sua disponibilità totale, costante e           delle ultime sinfonie, Beethoven si fosse
     confini, ampliandone la sonorità,               servile, sbrigando per lui le faccende            rivolto nuovamente al genere da camera
     esasperandone          l’espressività.     Il   pratiche più disparate e accettando a testa       per eccellenza, capace del solo timbro di
     committente e dedicatario di questi             bassa le intemperanze e le soperchierie del       quattro strumenti ad arco? È un topos
     quartetti era l’ambasciatore russo a            Maestro. 2) Beethoven si premurò di               nella storia delle arti e del pensiero che lo
     Vienna, Andrey Kirillovich Rasumovsky,          comunicare all’editore che il quartetto era       stile tardo di un autore sia caratterizzato
     anch’egli eccellente violinista dilettante e    riservato a una cerchia ristretta di              da maggiore astrazione, da un pensiero
     mecenate, che nel 1808 fondò un quartetto       intenditori e che non avrebbe dovuto              distaccato, atemporale e ultraterreno,
     d’archi privato guidato da Ignaz                essere eseguito in pubblico. Questi due           scaturigine di un’incessante riflessione
     Schuppanzigh. Il fenomeno di un quartetto       aspetti paradossali, lungi dal costituire         sulla forma e sulla materia maturata nel
     di professionisti e il nuovo stile eroico       gratuita aneddotica, svelano molto della          corso di tutta una vita. Scrive Carl
     beethoveniano dell’op. 59 vanno di pari         personalità dell’autore, del suo sprezzo per      Dahlhaus che “L’opera tarda è […] già alla
     passo: Beethoven non concedeva nulla ai         l’autorità costituita, dell’importanza            sua nascita intimamente estranea
     musicisti. L’urgenza creativa lo portava a      suprema che conferiva al linguaggio               all’epoca a cui appartiene esteriormente.
     ignorare le difficoltà tecniche imposte agli    musicale:       un’esigenza        di     dire    Un abisso la separa dal tempo di cui porta
     esecutori, cosa che andrà esacerbandosi         musicalmente così forte dal travalicare           la data”. Nel periodo aurorale della
     sino ai limiti dell’umanamente sostenibile      ogni necessità editoriale, commerciale,           generazione romantica, Beethoven scelse
     con le composizioni dei periodi più tardi, si   personale. Ciascuna nota del più radicale         ancora una volta di agire controcorrente:
     pensi soltanto all’emblematico, in questo       dei suoi esperimenti è dotata di peso             in un’epoca in cui “un’esigenza di radicale
     senso, quartetto vocale nel finale della        strutturale e di una funzione portante            novità inventiva […] rese sostanzialmente
     Nona Sinfonia. Già prima del 1810 la sua        nell’equilibrio dell’edificio sonoro: il          convenzionale la rottura delle convenzioni
     scrittura era di una vastità e di una           quartetto si afferma dunque come luogo            da parte dei compositori, […] Beethoven
     difficoltà sino ad allora inaudite, tanto da    prediletto per la meditazione e per la            […] fino alla fine dei suoi giorni continuò
     richiedere l’interpretazione di musicisti       speculazione.                                     a usare e persino a resuscitare
     professionisti e tanto da risultare             Circa una quindicina d’anni separano l’op.        procedimenti musicali che aveva appreso
     sconvolgenti per il pubblico, nonostante a      95 dagli Ultimi Quartetti. L’op. 127,             da bambino” (Rosen). Egli si rivolse con
     Vienna fosse, “almeno all’inizio                concepito nel 1822 contemporaneamente             attenzione particolare, meticolosa e
     dell’Ottocento, un po’ meno diffidente          alla Nona Sinfonia, vide la luce solo nel         analitica a due procedimenti antichi che

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assursero a cardine del dato musicale in sé:    applicata con tanta maestria e coerenza        ciascuno dei sette movimenti confluisce nel
la variazione e la fuga, tanto da rinunciare    nei Rasumovsky divenne una cosa sola           successivo in uno straordinario lavoro di
in alcuni casi alla forma sonata. Queste        con la soggettività dell’espressione, che la   logica interna. Dopo aver raggiunto ed
gli consentirono un lavoro capillare sulla      nebulizza senza distruggerla.                  esplorato il cosmo, sorvolando i singoli soli
cellula musicale, sulle unità minime della      Con l’op. 127 Beethoven mantenne la            dell’ultimo periodo beethoveniano, ci si
sintassi, sulle loro metamorfosi, sulle loro    tradizionale suddivisione in quattro           può a buon diritto aspettare il massimo
interazioni       contrappuntistiche;     gli   movimenti, ma inserì nella nuova, irenica      grado di speculazione e astrazione
permisero una meditazione sul concetto di       cantabilità numerosi elementi irrazionali      dall’ultimo quartetto op. 135, una
tempo e sul suo fluire che solo l’ascolto       che ne dilatano le sezioni e ne ampliano la    emanazione di luce bianca pervasiva e
attento di alcuni particolari movimenti – e     forma; qui sperimentò per la prima volta       irresistibile, ma Beethoven seppe
tenteremo più in la di accennare quali –        negli Ultimi Quartetti le forme ultime della   sorprendere ancora una volta con un
può parzialmente schiudere. Si tratta di        variazione e della fuga. Nell’op. 132, il      ritorno ai quattro movimenti, una forma
procedimenti profondi e complessi al limite     successivo in ordine cronologico, aggiunse     sonata ancor più atomizzata e una
del trascendente, per i quali non troviamo      un quinto movimento, radicalizzò               inaspettata, spiazzante ironia di
parole migliori di quelle, ancora una volta,    ulteriormente la sua scienza armonica e        commedia.
di Quirino Principe: “La funzione suprema       formale sino a condurre all’interno del        Il Maestro morì circa cinque mesi dopo la
delle due forme, la fuga e la variazione, è     Quartetto l’elemento vocale con lo             composizione dell’ultimo quartetto carico
nella loro essenza: l’assoluta autogenesi       Heiliger Dankgesang. Coacervo di               di progetti per il futuro: le avversità del
della musica […].”                              contrasti tra i suoi sei movimenti, ma anche   destino non gli avevano impedito attimi di
Lo stile ermetico sperimentato con il           interni a ciascun movimento nella sua          buon umore, né avevano scalfito la
Serioso non portò a una ulteriore               individualità      è     l’op. 130, che        speranza e il desiderio di cingere l’umanità
radicalizzazione e a un inasprimento del        originariamente culminava nella tensione       intera in un abbraccio, come riuscì a
linguaggio in senso espressionista (ad          sovrumana della Grande Fuga, supremo,          esprimere nella Nona Sinfonia.
eccezione della supernova che è Grande          lucido, vertiginoso delirio, tanto             E del resto aveva affibbiato al corpulento
Fuga), ma cedette sorprendentemente il          sconvolgente e trascendentale, tanto           Schuppanzigh il soprannome di Falstaff,
passo a una ritrovata cantabilità, talora       libera e ricercata da indurre lo stesso        personaggio che in un altro prodigioso
addirittura serena, ironica, disincantata, a    autore a pubblicarla a parte come op. 133.     opus ultimum canterà, guarda caso
uno scavo nella meditazione più                 L’op. 131 mette in discussione la natura       articolato in una fuga, “tutto il mondo è
introspettiva. L’oggettività della forma        stessa del quartetto come genere: in esso      burla”.

                                                                   L. van Beethoven, manoscritto del Quartetto per archi Op.59

                                                                                                                                               13
ITINERARIO
      di Fabio Sperandio
     “Autorità in nero, cappelli a cilindro.Ordini secchi, present’arm.
     Il convoglio aspetta, già avvolto nel vapore della locomotiva. Alle 9.50 fischia il capostazione con feluca e spadino e
     il treno si muove, cigola, in mezzo ai marciapiedi pieni. Ma il film non si ferma, perché ora vedo binari e cavalli, il
     vento gelido sullo Schneeberg, il cielo nero, i feretri sistemati nel palazzo della Hofburg, la folla silenziosa, la faccia
     di pietra dell’imperatore.Poi nella notte, l’ultima partenza, i catafalchi caricati su un altro treno alla Westbahnof
     sotto un temporale imminente…” (cit. Come i cavalli che dormono in piedi, Paolo Rumiz)
      Caro lettore, è da qui che voglio cominciare    di mille chilometri e cento anni di storia. La   mette a disposizione una sconfinata
      il nostro viaggio nell’Europa della musica      prossima grande tappa sarà Parigi, ma            possibilità di utilizzo della materia sonora
      contemporanea. E’ dalla Vienna di Arnold        prima vorrei farti conoscere una piccola         come oggetto plasmabile. É il periodo di
      Schönberg che, in quel nefasto 1914,            città dell’Assia, Darmstadt. Da qui sono         Éclats di Boulez, di Gruppen di
      mentre la salma di Francesco Ferdinando         passati i grandi nomi che hanno segnato il       Stockausen, oltre oceano le influenze del
      cercava sepoltura, metteva a segno un           corso della musica contemporanea                 misticismo zen torneranno in Europa in
      colpo altrettanto deflagrante per la storia     europea. Alle spalle ci lasciamo la Scuola       brani come Aus den sieben Tage dello
      della musica a venire, ponendo in quegli        di Vienna, seconda a quella del periodo          stesso Stockhausen. Mentre Boulez cerca
      anni le basi che porteranno di lì a poco alla   classico, in una città, dove è rimasto solo      di razionalizzare con ésprit de geometrie
      dodecafonia, ovvero un metodo di                Anton Webern, dopo che nel ‘33                   tutto francese il concetto di alea,
      composizione con dodici suoni che               Schönberg, suo maestro, è emigrato in            l’incursione del caso nel gesto musicale,
      stanno in relazione solo tra di loro, e         America e nel ’35 Alban Berg è morto.            opponendosi alle intuizioni mistiche
      dando il via alla dissoluzione dei              L’esasperata necessità di porre una regola       d’impronta americana considerate “una
                             tradizionali linguaggi   autonoma, un moto quasi solipsistico, alla       manchevolezza fondamentale nella
                             musicali.                base delle strutture del linguaggio              tecnica        della        composizione”,
                                                      musicale, costituirà la pietra angolare per i    Stockhausen porta avanti una tecnica detta
                            Il nostro itinerario      giovani      compositori dell’epoca che          “per gruppi “ che cerca di coinvolgere
                            comincia         poco     interpreteranno questa possibilità di            l’ascoltatore in percorsi percettivi,
                            distante dal caffè        dedurre tutto da una formula astratta            superando il rapporto esclusivistico del
                            Museum,         luogo     come una forma di emancipazione dai              compositore con la sua opera.
                            d’incontro           di   condizionamenti soggettivi.
                            intellettuali e artisti                                                    Et Paris m'a pris par la main et m'a
                            dell’epoca, presso l’     Gli Internationale Ferienkurse für               dit c'est là dans la Seine que je désire
                            Arnold Schönberg          Neue       Musik        di     Darmstadt         mettre en scène mes hiboux, questo
                            Center                    (www.internationales-muiskinstitut.de)           cantava Leo Ferrè quando nel 1969
                            (www.schoenberg.at,       nascono nel 1946 con l’intento di dare,          Georges Pompidou decide di istituire un
                            Schwarzenbergplatz        dopo la guerra, un impulso alla rinascita        centro di arte contemporanea nell’ area di
                            6, Zaunergasse            della musica contemporanea tedesca               Beaubourg nel cuore della Citè. Nel 1971
                            1-3, A-1030 Wien).        messa al bando per oltre dieci anni. Con         gli italiani Renzo Piano, Gianfranco
                            Situato      in     un    l’arrivo di Renè Leibowitz, allievo di           Franchini, con Richards Rogers, si
                            elegante palazzo, il      Webern, per continuare a percorrere il           aggiudicano il progetto che segnerà le basi
                            centro accoglie i suoi    nostro filo rosso, viene data anche agli         di una nuova forma rovesciata di
                            visitatori con un         studenti stranieri la possibilità di             architettura. Gli elementi portanti, le scale,
                            video della figlia e      partecipare ai corsi e Darmstadt diventa         gli ascensori, le scale mobili, le gallerie di
                            presidentessa Nuria       un contesto fondamentale per la                  circolazione, i tubi di ventilazione e
                            Schönberg N. (tieni a     sperimentazione e la discussione delle           riscaldamento, le condutture per l’acqua ed
Arnold Schönberg, 1924 mente questo nome,            avanguardie nel panorama culturale               il gas sono stati collocati all’esterno delle
                            ci tornerà utile) che     europeo. Dopo le riflessioni maturate in         facciate (ciascun tubo dell’esterno è
     descrive brevemente l’idea che ha animato        questo ambiente ad esempio, Olivier              dipinto in un colore differente, poiché ogni
     il progetto. Nato nel 1998 l’Arnold              Messiaen scriverà Mode de valeurs et             colore corrisponde ad una diversa
     Schönberg Center offre mostre sulla vita         d’intensitè , considerata la prima opera a       funzione: il blu corrisponde all’impianto di
     e l'opera del compositore, una galleria di       far uso della serialità integrale, ovvero di     climatizzazione, il giallo a quello elettrico,
     suoi dipinti, una riproduzione dello studio      una tecnica compositiva che predispone           il rosso alla circolazione e il verde ai circuiti
     di Los Angeles, una biblioteca su temi che       una matrice combinatoria utilizzando             dell’acqua).
     riguardano la scuola viennese. Il centro si      tutte le caratteristiche del suono, altezza,
     fa promotore di concerti, conferenze,            durata, tecnica di produzione e sfumature.       Dedicato alla musica, nasce nel 1977
     workshop e simposi che permettono di             Da qui sono passati lasciando la loro            l’IRCAM, Institut de Recherche et de
     comprendere meglio i contributi dati da          impronta Karlheinz Stockhausen, Luciano          Coordination Acoustique/Musique
     Schönberg alla musica e alle arti.               Berio, Pierre Boulez, John Cage, Bruno           (www.ircam.fr, 1, place Igor-Stravinsky,
     Affascinante è la fedele ricostruzione dello     Maderna, Luigi Nono e tanti altri.               75004 Paris) guidato fin dagli esordi da
     studio dal cui arredamento si può evincere       Attualmente, i corsi hanno cadenza               Pierre Boulez. Alla fucina dell’IRCAM si
     la meticolosità e l’acribia che il               biennale.                                        formano costantemente le nuove
     compositore metteva in tutto ciò che                                                              generazioni di compositori. Per l’Italia
     faceva, costruendosi i mezzi stessi per la       Siamo negli anni sessanta, da tempo ha           possiamo annoverare tra gli studenti
     composizione, come una penna per                 fatto il suo ingresso la tecnologia nel          Federico Gardella, Vittorio Montalti,
     disegnare pentagrammi o strumenti per            mondo della musica, prima con le tecniche        Francesca Verunelli, Daniele Ghisi, alcuni
     decifrare serie di dodici suoni.                 di riproducibilità del suono e poi con           tra gli autori della nuova generazione più
     Si preannuncia un viaggio molto lungo, più       l’avvento dell’elettronica, innovazione che      apprezzati           dal        panorama

14
internazionale.Come si può leggere nel sito      voce, solo la voce: ancora mi                    della chiesa di San Lorenzo, a Emilio
stesso, l’istituto è attualmente uno dei più     emoziono”.                                       Vedova le proiezioni di luci e a Claudio
grandi centri di ricerca consacrato alla         Ritorniamo brevemente all’inizio del nostro      Abbado la direzione musicale. Nato alla
creazione musicale e all’innovazione             viaggio. Nuria Schönberg N. figlia di Max        fine di una parabola di ricerca personale, il
scientifica e tecnologica. I poli di cui si      Blonda e Arnold Schönberg, nata a                Prometeo costituisce un unicum per
compone il centro sono la Ricerca, la            Barcellona nel 1932, durante una parentesi       concezione, collaborazioni, costi e
Creazione, la Divulgazione e l’Innovazione.      catalana del compositore che per curare          rappresenta uno degli apici della nostra
L’IRCAM sviluppa e produce numerosi              l’asma cercava sollievo nei climi caldi del      avanguardia, nel suo svelare attraverso
supporti informatici elaborati partendo da       sud, cresciuta in California, dove la famiglia   l’interdisciplinarietà la dimensione della
problematiche musicali come la                   si rifugiò dalle minacce antisemite nel          musica che si fa spazio. Forte anche del suo
composizione          al    computer,     la     1933, vive da cinquant’anni a Venezia ed è       credo politico, Nono perseguiva un’idea di
spazializzazione e la sintesi sonora. La         come abbiamo già detto, la presidentessa         teatro teso a infrangere il dispotismo
missione        fondante      è    suscitare     del centro viennese intitolato al padre, ma      univoco di una forma d’arte sulle altre.
un’interazione feconda tra questi aspetti,       non solo. Ora finalmente posso svelarti, se      Attraverso l’interdipendenza più che
cifra sempre più comune nell’estetica            ancora non lo avessi capito, il nome             attraverso la somma             delle varie
musicale moderna.                                misterioso che si cela dietro a quella lettera   componenti, in un costante scambio diretto
                                                 N puntata. Parliamo, infatti, di Luigi Nono,     e simultaneo, Nono ha cercato una totale
Sempre nel 1977 M.Rostropovich, il               suo marito. Dopo essersi incontrati nel          immersione dell’ascoltatore nell’opera
celeberrimo violoncellista, commissiona a        1953 ad Amburgo per la prima esecuzione          stessa fino a renderlo parte attiva e
dodici compositori, tra i quali L.Berio,         del Moses und Aron del padre Arnold, si          integrante.
P.Boulez, A. Ginastera, H.Holliger un pezzo      sposano nel 1955 e fino alla morte del
per violoncello che prenda spunto dalle          compositore hanno condiviso una vita di          Per finirla lietamente all’usanza teatrale,
lettere del nome S A C H E R, giocando con       battaglie estetiche e politiche.                 caro lettore, ti chiedo un ultimo sforzo. Ci
l’utilizzo della notazione letterale, per cui                                                     dirigiamo verso le cantine di Alois Lageder
ad ogni nota corrisponde una lettera, per        La Fondazione Archivio Luigi Nono                (www.aloislageder.eu, Vicolo dei Conti 9I -
festeggiare il settantesimo compleanno di        (www.luiginono.it, Giudecca 619-621 -            39040 Magrè sulla Strada del Vino), dove
Paul Sacher.                                     30133 Venezia) è stata fondata nel 1993,         potrai trovare ristoro, ma soprattutto dove
                                                 per volontà della stessa Nuria, allo scopo       ha luogo VIN-o-TON un progetto
Prima di tornare in Italia, ci spostiamo in      di raccogliere, conservare e promuovere il       culturale nato dal desiderio di regalare ad
Svizzera e precisamente a Basilea. Qui si        prezioso lascito del compositore ed è            un pubblico più vasto le prelibatezze della
trova uno dei templi della ricerca               considerata una delle più importanti             musica contemporanea, commissionando
musicologica         internazionale più          iniziative culturali veneziane. Questo           ogni anno ad un compositore un’opera
importanti al mondo per qualità e quantità       lascito consiste di manoscritti, libri e         nuova da eseguire in prima assoluta nella
di manoscritti di composizioni del XX e XXI      partiture, vinili, programmi di sala,            sua tenuta. Un esempio di mecenatismo
secolo.                                          recensioni e saggi critici sulle esecuzioni      culturale che merita essere segnalato. Nelle
                                                 delle opere di Nono. Di questo compositore       ultime edizioni sono stati ospitati Federico
Paul Sacher è stato un importante direttore      più che del centro di studi, che vale la pena    Gardella, Toshio Hosokawa e Matan Porat.
d’orchestra che nel corso della sua carriera     visitare nella sua ubicazione sull’isola della   Ci permettiamo di consigliarti in chiusura
ha commissionato, e poi collezionato,            Giudecca, ci piace ricordare Prometeo,           un bicchiere del suo Cabernet
lavori a illustri compositori come Bartók,       Tragedia dell’ascolto del 1984. Nono             Löwengang 2011, sempre affascinante
Stravinskj, Strauss, Dutilleux, Boulez,          sviluppò l’opera su un testo ricreato da         nei suoi sentori terrosi e nella finezza della
Birtwistle ecc. Situata nel cuore della città,   Massimo Cacciari, pensato come un                sua struttura.
fondata nel 1973, la Paul Sacher                 arcipelago di frammenti, affidò a Renzo          Zum Wohl!
Stiftung (www.paul-sacher-stiftung.ch,           Piano la costruzione di un contenitore
Münsterplatz 4, CH-4051 Basel) nasce con         sonoro modulabile e aperto, all’interno
l’intento di preservare l’archivio musicale
dello stesso Sacher. Oggi la Fondazione è
un centro di studi internazionale per la
musica del nostro tempo e s’impegna a
sostenere la ricerca scientifica concedendo
l'accesso ai documenti disponibili.L'edificio
è dotato di diverse sale di lettura, uffici,
depositi e una speciale biblioteca
climatizzata consente di conservare al
meglio i documenti originali.

Se, come dice Karl Popper, non ci sono idee
senza pregiudizi, lasciami cedere alla
tentazione dei luoghi comuni e chiudere
questo viaggio nella città degli innamorati:
Venezia.
“Mi manca l'abbraccio. E quegli occhi
che non ti lasciano. In un certo senso
ho la fortuna di continuare a vivere
con lui, occupandomi della sua
fondazione visitata da studiosi di
tutto il mondo. Quando vedo i suoi
vecchi filmati, resto tranquilla, ma
basta che cambi stanza, e senta la Karl Heinz Stockhausen a Darmstadt, luglio 1957

                                                                                                                                                   15
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                               DAVE KING TRIO          ERIC ALEXANDER           EDDIE HENDERSON
                            FEAT. BILL CARROTHER           QUARTET               “FUNK SURGEON”

   NEW

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                                                                                       TRIO ANEMA
     T E T R A PA K                                                               SP. GUEST   GABRIELE VIA
                                                                      2 MARZO
   1 7 Fe b b r a i o - M Y M O N K
                                                                      MIETTA E MAREA
   1 7 M ar z o - O L D W I N E N E W BO T T L E S
                                                                      “JAZZ & BEYOND”
                 VIA MASCARELLA 4/B, BOLOGNA
                  Tel. 051 265416 Fax. 051 225811
    JAZZ@CANTINABENTIVOGLIO.IT - WWW.CANTINABENTIVOGLIO.IT
               PRENOTAZIONE SEMPRE CONSIGLIATA
SENZA CULTURA NON SI MANGIA
di Roberta Paltrinieri*

A Bologna, in una domenica sera di inizio        con la famosa affermazione: “con la cultura     mecenatismo non è una novità, si praticava
ottobre, in una sala gremita per                 non si mangia”. La questione è invece           già nel periodo romano, il nome deriva da
l’esecuzione di Mahler, a sorpresa e tra gli     inversa, “senza cultura non si mangia”,         Gaio Clinio Mecenate vissuto tra il 68
scrosci di applausi, il Direttore Musicale del   perché la cultura è prima di tutto              avanti cristo e l’8 dopo cristo. Il mecenate
Teatro Comunale di Bologna Michele               investimento. Investire in cultura significa    contemporaneo io credo in termini
Mariotti, nel ricordare come ogni                investire, e dunque fare crescere, le           idealtipici non è semplicemente colui che
esecuzione sia il frutto di studio e di lavoro   comunità di cui essa è espressione.             fa un dono, ma la sua azione può essere
di anni, al suo pubblico ha ribadito la crisi    Certamente non riduco la parola crescita        inserita in una più ampia dimensione della
strutturale in cui da anni vive il Teatro        alla dimensione economica. La cultura           responsabilità sociale condivisa, come ci
Comunale di Bologna. Uno spettro,                produce consapevolezza, riduce le               chiede l’Europa, che implica                una
infatti, si aggira per le Fondazioni lirico      disuguaglianze, ci rende cittadini migliori.    laicizzazione dello stesso atto del dono ed
sinfoniche italiane, è lo spettro dei            La “presa di parola” di Michele Mariotti è      al contempo un suo rafforzamento in
progressivi tagli e il relativo declassamento    per me non solo un monito alla ricchezza        termini di coesione sociale, di
da Fondazione Lirico Sinfonica a Teatro di       ed alla bellezza che stiamo perdendo, ma        partecipazione, di creazione di fiducia. Mi
Tradizione. La dura realtà è che se non si       è un richiamo alla responsabilità per un        piace pensare ai mecenati contemporanei
dovesse raggiungere il pareggio di bilancio,     bene comune. La cultura è la nostra             non come a persone che devolvono una
che comporterebbe minori finanziamenti           identità, prima ancora che un volano per il     tantum, ma come a soggetti responsabili
statali e progressivi sacrifici richiesti ai     turismo come spesso ci sentiamo dire.           che facciano della cultura una loro
lavoratori, ci troveremmo di fronte ad un        Estetica ed etica, come spesso accade,          bandiera, capaci di far crescere progetti
prodotto di minor qualità, dovuta                vanno dunque a braccetto. Sappiamo tutti        culturali virtuosi per il territorio. Mi si
all’assenza di un’orchestra stabile ed           che di fronte alla coperta corta degli          permetta di definirlo, in estrema, sintesi,
all’impossibilità di produzioni autonome. In     investimenti pubblici una delle possibilità     come un “mecenate responsabile”, ovvero
queste considerazioni meramente di               è quella di rivolgersi al settore privato.      una nuova figura idealtipica che ben si
bilancio troppo spesso, infatti, ci si           Questo è il motivo per il quale credo che lo    attaglia a quella che Zamagni definisce la
dimentica che non solo il Teatro è una vera      strumento dell’Art Bonus, la legge che          sussidiarietà di tipo circolare, al cui interno
e propria impresa, che dà lavoro a circa 270     permette un credito di imposta per coloro       il privato sia l’interlocutore decisivo non
persone, promuovendo un’antica tradizione        che devolvono denaro a favore della             solo di un dialogo con il settore pubblico e
artigianale, ma che soprattutto esso è un        cultura e dello spettacolo, dovrebbe essere     la comunità, ma abbia un ruolo nel
centro di produzione culturale che ci viene      maggiormente utilizzata, per le Fondazioni      progettare le politiche culturali del suo
invidiato da tutta Europa. Il Teatro soffre,     Lirico Sinfoniche e più in generale per tutti   territorio.
come tutte le forme attraverso cui si            gli ambiti a cui essa si rivolge. La legge
esprime la cultura, di una sorta di              citata nel sito dedicato recita che il suo
pregiudizio per il quale la cultura è solo un    scopo è quello di far crescere “Mecenati
costo, sintetizzato dal ministro Tremonti        contemporanei”. D’altro canto il                  *Università di Bologna-Dipartimento di Sociologia
                                                                                                                                                © Maco Caaselli Nirmal

                                                                                                                                                                         17
RECENSIONI
a cura di Piero Mioli

PAGANINI SENZA CAPRICCI                         UN VIOLINO FRA CAMERA E CHIESA                  UNA VECCHIA COMMEDIA

Paganini Rediscovered                           Giovanni Battista Somis                         Giovanni Paisiello
Played on Paganini's violin                     Opus IV                                         Le finte contesse
Luca Fanfoni, violin                            Marco Pedrona                                   Maria Luisa Casali, Anrje Rux,
(Dynamic CDS 7672)                              Ensemble Guidantus                              Alessandro Scotto di Luzio,
                                                (Indésens CAL 1526)                             Andrea Bonsignore
È      celeberrimo,        Paganini,       ed                                                   Orchestra Barocca
eseguitissimo: ma soprattutto all'altezza       Definite “da camera”, le sonate che             “La confraternita de' Musici”
dei capricci, di qualche concerto, delle        Giambattista Somis pubblicò a Parigi nel        direttore al cembalo
maggiori variazioni. Molto del resto            1726 escludono ogni forma di danza o            Cosimo Prontera Bongiovanni
manca dal concertismo, e molto sarebbe          d'altro (dall'allemanda alla ciaccona,          (GB 2462/63-2)
ancora da cercare e fissare. Compie un          dalla siciliana alla fuga) e quindi,
passo in avanti questo Paganini                 composte solo di Allegri, Adagi e così via,     Contava 26 anni, Paisiello, allorquando diede
Rediscovered, le cui note di copertina,         hanno comunque un bell'aspetto di               al Valle di Roma un “intermezzo” di un paio
redatte da uno specialista del settore          antica sonata da chiesa. Anche perché           d'ore: nel 1766 l'esuberante maestro
come Danilo Prefumo, raccontano tutto           all'epoca Arcangelo Corelli, il maestro         tarantino non era ancora il geniaccio
per filo e per segno: per esempio come          dell'autore (il maestro di tutti, s'è per       dell'opera classica che avrebbe brillato o
                                                                                                lamentato con La molinara, Il barbiere di
solo ora la Sonata a preghiera sul Mosè         questo, di tutti quei giovani violinisti che    Siviglia, La Nina e la Proserpine tra Napoli,
di Rossini sia completa di introduzione e       preferivano Roma alla Venezia di Vivaldi        S. Pietroburgo e Parigi, ma sprizzava
come il cosiddetto sesto concerto non sia       e alla Padova di Tartini) che aveva agito       commedia all'italiana da tutti i pori, più di
il n. 6 ma probabilmente il n. 0                da spartiacque sonatistico fra il Seicento      Sarti, di Piccinni e fors'anche di Cimarosa
(precedente cioè quel n. 1 spostando il         emiliano e il Settecento europeo, era           (ancora giovanetto, però). Tale è in fondo
quale succederebbe il finimondo, nel            scomparso da poco, per l'esattezza da 13        questa partitura tratta dalla biblioteca del
catalogo). In complesso i pezzi sono 13:        anni soltanto. Bene ha fatto l'Ensemble         Conservatorio di “S. Pietro a Majella”, anche
fra la sonata con accompagnamento di            Guidantus a pescare, nel vasto lago del         se, a differenza delle commedie vere e
pianoforte (Luca Ballerini) e il concerto       catalogo del torinese tanto fortunato           proprie, si limita a quattro personaggi
tripartito accompagnato dalla chitarra          oltr'Alpe, questa limpida, regolare,            (dunque facendo a meno dei comprimari,
                                                                                                oltre che del coro). Quanto a limiti, il
(Fabrizio Giudice) stanno tre ritornelli per    moderna opera quarta, dove può esibire          manoscritto autografo ne soffre altri: fra i
due violini (Daniele Fanfoni come               un'indiviabile tenuta sonora, una rara          violini e i bassi non scrive le parti delle viole,
secondo) e violoncello (Luca Simoncini),        continuità di fraseggio nobile e classico       infatti, né pone, a fianco di questi archi alti e
sei preludi per violino solo, un rondò per      ormai dimentico del messaggio barocco.          bassi, gli strumenti a fiato. Tutto si poteva
violino e cello e un capriccio per violino      Si tratta di sette pezzi, scelti dalla          integrare, ma l'esperto maestro al cembalo
solo. Adeguatamente sorretto (e si sa           consueta somma di dodici, tutti tripartiti      della confraternita ha scelto di fermarsi a
come debba funzionare il fondo                  con l'eccezione della sonata n. 1 (dove         quanto ha trovato; e ciononostante il
armonico di tanto solismo), il violino di       l'Adagio iniziale di 45 secondi può anche       tappeto sul quale si svolge l'azione è dei più
Fanfoni spazia e impazza in ogni dove:          fungere da introduzione al Largo di un          efficaci, spiritosi e pungenti, adattissimo alle
davanti a «Dal tuo stellato soglio» sa          minuto e 19 secondi e la quadripartizione       sempiterne scaramucce che vi si combinano.
                                                                                                Simpatiche le voci, delle quali tre italiane e
anche indugiare, qua e là, per poi              tornare tripartizione), e tutti aperti dal      una all'italiano ben avvezza: come Lenina la
attaccare e procedere quasi divertendosi;       movimento lento. Alla francese? Sì, ma          Casali ha timbro e brio da vendere, ma la
nei ritornelli riesce a equilibrare sicurezza   l'ultimo è sempre un Allegro e spesso un        minor Lauretta della Rux non le è da meno;
tecnica e slancio espressivo; nel nono          Allegro assai, sicché la mescidanza fra         e mentre Bonsignore è un tipico buffo
preludio non esita a inasprire il timbro; e     stile italiano e stile francese è evidente.     napoletano che nei panni del vecchio conte
nel concertone sembra proprio strizzare         Il suono di Pedrona, violino principale,        Tulipano snocciola vanterie e assurdità,
l'occhio a un vecchio amico di Nicolò           articola perfettamente i passi veloci,          Scotto di Luzio dà al contino Giorgino non
come Gioachino.                                 senza mai arruffarne il contrappunto con        solo colore gradevole ma anche un tono
                                                le altre voci, e si espande generosamente       ingenuo, campato in aria, gentilmente
                                                in quelli lenti: valga, come esempio, il bel    sventato che centra subito il personaggio.
                                                                                                Derivato dal Marchese villano di Pietro
                                                Largo della sonata n. 3. Robusto e              Chiari, il libretto è anonimo, spesso anche
                                                colorito il basso continuo, realizzato con      banalotto: ma grazie a diversi topoi di scena
                                                il violoncello di Claudia Poz, il               e di parola dà un'idea del pozzo senza fondo
                                                clavicembalo di Piero Barbareschi, la           dell'operismo medio-settecentesco dal quale
                                                tiorba e la chitarra barocca di Silvio Rosi..   son sorti capolavori come Così fan tutte.
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