GIORNALINO - Aprile 2020 PRIMAVERA A CASA - CEMEA del Mezzogiorno

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GIORNALINO - Aprile 2020 PRIMAVERA A CASA - CEMEA del Mezzogiorno
GIORNALINO

                                                                noi
                                                             restiamo
                                                              a casa

                                                             o
                                                      con myio
                                                       spaz                     andrà tutto bene

                        Aprile 2020
PRIMAVERA A CASA
  Realizzato con il finanziamento del Fondo Nazionale per l'Infanzia e l'Adolescenza legge 285/97
                                Roma Capitale - Municipo Roma VIII
GIORNALINO - Aprile 2020 PRIMAVERA A CASA - CEMEA del Mezzogiorno
Indice
I nostri articoli speciali......................................... ...............                                        03
È importante restare uniti anche se distanti...........................................                                    04
Rodari al tempo del Covid-19: La parola d'ordine è creatività......                                                        05
Aprile un mese tra comunicazioni mediali e religioni!.........................                                             06
Ramadan: il mese sacro per i musulmani.................................................                                    08
18 anni....e non sentirli!!.................................................................................               10
I miei disegni....................................................................................................         11
Uno dei miei hobby........................................................................................                 12
Ricettario............................................................. ................                                   13
Risi e bisi............................................................................................................    14
.Fricassè..............................................................................................................
                                                                                                                           15
Crespillos...........................................................................................................      16
Salame di cioccolato....................................................................................                   17
Torta Pan di Stelle..........................................................................................              18
Biscotti Shemai................................................................................................            19
Ciambellone.....................................................................................................           20
Brownie..............................................................................................................      21
Torta di carota vegana................................................................................                     22
Pierogi dolci.....................................................................................................         23

Creatività............................................................ ................                              24
Fiori di carta.................................................................................................... 25
Il nostro amichetto......................................................................................... 26
Segnalibri.......................................................................................................... 28

Laboratori........................................................... ................                                     29
Aprile..................................................................................................................   30
Salame dolce...................................................................................................            31
Gioca con noi a Dixit....................................................................................                  32
Ciak si gira.... La tartaruga rossa..............................................................                          33
Crespillos..........................................................................................................       35
Riciclando "Segnalibri fai da te"..............................................................                            36
In maggio..........................................................................................................        37
GIORNALINO - Aprile 2020 PRIMAVERA A CASA - CEMEA del Mezzogiorno
I no s t r i
 artic o li
 spec ia  l i
GIORNALINO - Aprile 2020 PRIMAVERA A CASA - CEMEA del Mezzogiorno
È IMPORTANTE RESTARE
UNITI ANCHE SE DISTANTI
Care ragazze e ragazzi
Sono Michela e lavoro negli uffici del Municipio VIII dove mi occupo proprio di progetti
come quelli del Centro Myo Spazio che voi conoscete bene.
Il Giornalino del Centro è un’ottima opportunità per trasformare questo tempo sospeso in
una risorsa e confido che anche altre ragazze e ragazzi della vostra età possano prendere
ispirazione dalla vostra idea! Ho letto il numero di marzo dove raccontate le vostre
giornate durante il Covid e ho pensato di potere dare il mio contributo.

Anche io come voi sono a casa e vivo nello stesso quartiere dove si trova il centro
aggregativo Myo Spazio per questo mi sento ancora più vicina alle attività che portate
avanti. Ho avuto la possibilità di conoscere la vostra comunità nei mesi scorsi ed è
veramente accogliente, ho visto con i miei occhi le diverse attività che mettete in campo
con Tiziana, Gioia, Virginia e gli altri. Mi è dispiaciuto molto sapere che qualcuno è entrato
nei locali del centro senza chiedere il permesso danneggiando la porta e altri mobili, ma
avete dimostrato che dalle difficoltà ci si rialza sempre, proprio come in questo momento.

Avete tenuto viva la voglia di stare insieme e col sorriso, nonostante le difficoltà.

Scrivo anche per raccontarvi la bella esperienza di
Municipio Solidale, una rete di persone che hanno
trovato il modo di stare insieme e portare sostegno agli
altri, sono tante le ragazze e i ragazzi che partecipano
alle attività come fare la spesa alle persone che non
possono uscire neanche per comprare i beni primari o
per andare in farmacia, oppure distribuire insieme il cibo
a chi lo richiede.
Basta chiamare il numero attivato dal Municipio per
ricevere informazioni allo 06/40060606 e sul sito
https://www.municipio-solidale.it/

Questo è un periodo molto difficile ed è importante
restare uniti anche se distanti.
Spero di poter tornare presto al centro e incontrare tutte
e tutti voi!
A presto

              Michela Cicculli
              Assessora alle politiche giovanili
GIORNALINO - Aprile 2020 PRIMAVERA A CASA - CEMEA del Mezzogiorno
RODARI AL TEMPO DEL COVID-19:
LA PAROLA D’ORDINE È CREATIVITÀ!
Gianni Rodari
nasceva cent’anni fa, il 23 ottobre 1920 a Omegna, piccolo centro a nord del lago d’Orta, in
Piemonte. Dopo una breve esperienza come maestro delle elementari, lavora come giornalista e
inizia a scrivere libri per bambini. Nel 1970 riceve il Premio Andersen, il “Nobel” della letteratura
per l’infanzia. Il 14 aprile 1980 muore a Roma, dove era andato a vivere nel 1950.
Rodari viene ricordato da chi lo ha conosciuto come un uomo malinconico e introverso, ma
nonostante ciò, per tutti noi che lo leggiamo è il poeta della fantasia e della leggerezza che ebbe
a dire: “ Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo?”…e
quanto aveva ragione, vero?
Quando pensiamo a Rodari la parola d’ordine è creatività! Lui diceva che la creatività è “insita
nella natura umana e quindi alla portata di tutti. Non perché tutti siano artisti, ma perché
nessuno sia schiavo”. È questa, infatti, che ognuno di noi può utilizzare per mettere in campo le
forze vitali e necessarie per affrontare questo periodo, per conoscerci meglio e vivere
quest’attesa in compagnia della fantasia, per sperare in un cambiamento positivo della realtà.

E allora iniziamo a giocare con Rodari? Facciamo il gioco delle “ipotesi fantastiche” e speriamo
che diventino realtà! Che cosa succederebbe se..? Questo gioco, che troviamo in uno dei libri di
Rodari (La grammatica della fantasia, 1973), si basa su una tecnica molto semplice! Seguitemi;
    - Formuliamo una domanda scegliendo a caso un soggetto e un predicato, la cui unione fornisce
    poi l’ipotesi su cui lavorare.
Vi faccio degli esempi!
Che cosa succederebbe se quella solidarietà che vediamo in questo periodo diventasse una cosa
normale?
Che cosa succederebbe se lasciassimo la natura un po’ in pace ogni tanto?
Che cosa succederebbe se le nazioni si mettessero d’accordo per trovare farmaci utili a sconfiggere le
grandi malattie che attanagliano gli uomini?
E per i grandi che leggono: Cosa succederebbe se considerassimo il valore educativo dell’utopia?

E allora proviamo a fare delle ipotesi anche noi…perché come ha scritto Novalis (un poeta del
settecento a cui si è ispirato Rodari), “le ipotesi sono reti, tu getti le reti e qualcosa prima
o poi ci trovi”!
In questi giorni, anche noi, quando la noia sopravanza ritagliamoci dei momenti di creatività,
perché nel domani che ci aspetta, saremo uomini e donne capaci di cambiare la società se
sapremo usare l’immaginazione e … ecco che per gioco, il mondo diventerà migliore!
Come ci insegna Rodari, “è difficile fare le cose difficili: parlare al sordo, mostrare la rosa al
cieco.” Ma è proprio questo che dobbiamo fare, imparare a fare le cose difficili “dare la mano al
cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi”.
Lasciamoci ispirare da Gianni Rodari, il cui messaggio parla ancora “a chi crede nella
necessità che l’immaginazione abbia il suo posto nell’educazione; a chi ha fiducia nella creatività
infantile; a chi sa quale valore di liberazione possa avere la parola”.

Buona immaginazione a tutti!
                                             Mamma Maria                                                 5
GIORNALINO - Aprile 2020 PRIMAVERA A CASA - CEMEA del Mezzogiorno
APRILE: UN MESE TRA
COMUNICAZIONI MEDIALI E
       RELIGIONI!
Aprile è stato il secondo mese di quarantena...un mese nel quale ancora non ci siamo abituati
a stare a casa, ma è stato anche un periodo importante in cui abbiamo migliorato le nostre
modalità comunicative. Ormai molti di noi sanno usare almeno due programmi per
videoconferenze, oltre ai già noti WhatsApp, Facebook e Skype. E questo per restare in
contatto e non sentirci soli!
Personalmente, in questo mese, a Myo Spazio ho utilizzato questi canali comunicativi oltre
che per giocare, studiare, fare laboratori o attività strutturate, anche per parlare di aspetti
personali che riguardano il nostro pensare la vita e oltre la vita.

Ah….ma non mi sono ancora presentato! Sono Carlo, un educatore del CAG, che quando entra
in turno è l’uomo più felice del mondo perché i ragazzi lo chiamano per nome e non con
quell’appellativo di prof. che spesso non consente un rapporto schietto fra persone. Eh sì,
perché oltre a fare l’educatore, mi diverto a fare il docente di cultura religiosa nei percorsi di
Istruzione e Formazione Professionale. Un attento lettore a questo punto si pone un
importante interrogativo…. “E a me che me frega che Carlo insegna religione?”. Beh…questa
informazione è importante per capire il resto dell’articolo!

Tra i tanti discorsi che intessiamo a Myo Spazio (eh sì, stamo spesso a chiacchierà!) a volte
parliamo anche delle visioni religiose o areligiose di alcuni di noi! In questi anni, tra ragazzi,
operatori, volontari europei abbiamo avuto modo di                incontrare diverse sensibilità:
musulmani, cattolici, induisti, ortodossi… e anche non credenti. Abbiamo sempre considerato
la diversità come un valore e mai come un problema…eh sì perché la diversità non appartiene
a qualcuno, ma siamo tutti diversi, unici e irripetibili, condividendo la stessa umanità! (Nun so
chiacchiere, ci crediamo veramente!)

Proprio in questo mese di aprile ho avuto un altro bellissimo scambio interculturale e
interreligioso con una mitica ragazza di fede islamica di Myo Spazio che, sorpresa da una
raffigurazione di Maometto all’interno di una chiesa cattolica, mi ha chiamato per un
confronto. L’immagine in questione ritrae una scena dantesca nella quale Maometto viene
collocato all’ inferno in una posizione a dire poco provocatoria per un turista musulmano. La
chiacchierata in questione (ve l’ho detto che ce piace chiacchierà!) è stata come sempre
costruttiva! Lei avrebbe potuto rivendicare una generica mancanza di rispetto da parte dei
cattolici verso la religione musulmana, invece le domande che mi ha posto sono state: a)
perché quella raffigurazione? b) chi è Maometto per il cristianesimo?

E così è iniziato un lavoro di ricerca su queste due domande (nun se finisce mai de studià!). La
cosa interessante è che molto probabilmente le mie risposte non sono state soddisfacenti, ma
la bellezza dell’interculturalità è proprio questa: un atteggiamento rispettoso e di incontro,
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nonostante non sempre le diverse visioni convergono in punti comuni. Meglio dirsi “non
sono d’accordo” o “su questa cosa sono ancora dubbiosa”, che trovare per forza comunanze,
magari arrampicate sugli specchi, e non essere sinceri! Tutto questo confronto, durato
giorni, è stato possibile grazie a condivisione di link, documenti, videochiamate, telefonate.
Questa cosa è fantastica! Abbiamo utilizzato canali comunicativi per parlare di cose serie,
senza fare i compiti!

Avete visto? Nel mese di aprile è successo quello che vi ho descritto a inizio articolo: ho
aumentato la padronanza di alcuni mezzi comunicativi, usando questi ultimi per
chiacchierare di cose serie, ma proprio serie! Eh sì, perché non è stato solo un parlare di
Maometto, ma un confronto sulla storia delle due religioni in occidente, sul rapporto fra arte
e letteratura, sull’incontro interculturale, sulla contestualizzazione storico-sociale delle
rappresentazioni artistiche. Sono super-mega soddisfatto di questa lezione
interdisciplinare… ops! ma non è stata una lezione, ma una splendida chiacchierata con una
ragazza di fede islamica che pur difendendo la propria identità, ha instaurato un dialogo
interreligioso con un fedele di altro credo.

E il caso vuole che questo mese di aprile è un mese ricco sul piano interreligioso! Pasqua
cristiana e inizio del Ramandan! Che bello! Sulla nostra chat ci siamo scambiati gli auguri tra
credenti della stessa religione e tra fedi diverse! Auguri che non sono stati di circostanza, ma
che hanno rispecchiato il rispetto e l’accoglienza reciproca che si possono rintracciare nella
storia che vi ho appena raccontato!
Concludo questo articolo con una storia esterna a Myo Spazio, ma in linea con quanto
scritto. L’altro giorno al termine di una video-lezione (mo so tornato a fa er professore!) saluto
un mio studente islamico e, mostrando la mia vicinanza per l’imminente inizio del ramadan,
gli ho detto: “Nelle tue preghiere per questa occasione, ricordati di me!”. Lui mi ha risposto:
“Professò, io non prego per lei solo perché inizia il ramadan, io prego spesso per lei! Il Corano ci
dice di pregare per i nostri fratelli e sorelle musulmane, ma anche per le persone buone. Lei prof
è una brava persona!”. Non vi nego che mi sono commosso e, preso alla sprovvista, sono
riuscito solamente a dire “Grazie!”.
Queste storie per dire due cose: a) non è vero che la religione è una cosa personale, la
religione ha anche un valore sociale e b) non è vero che la religione divide, sono le persone
che non vogliono conoscersi. Evviva l’interculturalità! Evviva l’incontra tra credenze e non
credenze! Evviva noi ogni qualvolta scegliamo di accogliere, di riconoscere l’altro/a come una
ricchezza.

                   Carlo
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RAMADAN: IL MESE SACRO
   PER I MUSULMANI
Ramadan è il nome del nono mese dell’anno nel calendario lunare musulmano, nel quale
secondo la tradizione islamica Maometto ricevette la liberazione del Corano “Come guida per
gli uomini di retta direzione e salvezza” (Sura II V: 185 ).

Ramadan è il mese sacro per i musulmani perché qualsiasi cosa buona o cattiva che fai si
radoppia. In questo mese si digiuna, si prega, evita di fare le cose cattive , non parlare male
con le persone. E’ il mese di purificazione e avvicinamento a dio.
Si deve fare il digiuno ed questo è un obbligo per tutti i musulmani praticanti adulti e sani.
Dalle prime luci dell’alba fino al tramonto, non possono mangiare , bere, fumare e praticare
sesso.
Dal digiuno sono esentati i minorenni, i vecchi, i malati ,
le donne che allattano o in gravidanza , le donne
durante il ciclo mestruale, invece chi è in viaggio è
esentato temporaneamente.
Al tramonto il digiuno viene interotto con un dattero e
un bicchiere d’acqua, poi segue il pasto serale che si
chiama “Iftar”.

Alla fine del mese di Ramadan c’è una festa che si chiama “Eid-ul-fitr”. La notte precedente la
festa le donne specialmente le giovani, e le bambine fanno dei bellissimi disegni con “Henne”
sulle mani. Il giorno della festa tutti si preparano mettendo ad esempio vestiti nuovi.

Le persone dovrebbero fare la carità obbligatoria per conto di ciascuno dei loro familiari ai
bisognosi o poveri, prima del giorno dell’ Eid. La carità e la preghiera permettono a tutti di
condividere la gioia di Eid. In particolare noi del Bangladesh, a casa, con i membri della
famiglia prepariamo una colazione speciale per l’Eid con vari tipi di dolci e dessert, tra cui il
tradizionale dolce “Dudh shemai”, che è fatto di vermicelli, latte, burro, frutta secca, e le
date.

Eid è una festa dove principalmente ai bambini, vengono fatti dei regali dai loro parenti
come ad esempio del denaro in contanti chiamato "Eidi".
Non vediamo l’ora che arriva il giorno di Eid così possiamo prendere “eidi” dai nostri
parenti.

Vi auguriamo anticipamente “EID MUBARAK.”

 Mamma Shumi,
 Sabara e Sumaia
GIORNALINO - Aprile 2020 PRIMAVERA A CASA - CEMEA del Mezzogiorno
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18 ANNI...E NON
          SENTIRLI!!!
A noi di Myo Spazio, se non lo sapete, ci piace proprio
tanto festeggiare.
Ogni occasione o scusa, è buona per preparare un dolce, fare
festa insieme, e divertirci… In questo periodo avevamo una data importante da
ricordare e preparare una mega festa…vi starete chiedendo quale?
Il 14 Aprile, dovevamo festeggiare il 18
compleanno delle “nostre” due gemelle
del cuore…

   Sabara e
    Sumaia

Ricordo ancora oggi il primo giorno che le abbiamo conosciute: “Oh mio dio! E come
le riconosciamo?” Erano veramente ugualiiiiiiii… eravamo tutti li a cercare di capire
cosa, o quale caratteristica potesse farcele distinguere… (e pensate, qualcuno a
volte ancora non le riconosce ora dopo tanto tempo) ma piano piano ogni giorno
scoprivamo un piccolo particolare che le rendeva UNICHE.

Si UNICHE perché è questo che sono…ognuna a suo modo, sono un mix di
simpatia, allegria, gentilezza, generosità, forza, intelligenza, voglia di fare…. Va beh
potrei elencare altre mille cose, ma non voglio far “ingelosire” gli altri ragazzi,
perché tutti i a loro modo, a noi educatori, ci regalano mille emozioni…

Non che non le abbiamo festeggiate eh, lo abbiamo fatto virtualmente tramite i
nostri incontri pomeridiani, ma ci siamo fatti una promessa…appena sarà
possibile, a Myo Spazio, nel nostro giardino faremo un super “assembramento”…
regolato per fare una grandissima festa tutti insieme e festeggiarle nel migliore dei
modi. Intanto, mentre aspettiamo impazzienti questo momento, era doveroso
dedicare loro una pagina del giornalino e far vedere a tutti, quanto sono belle con
il loro sorriso e i loro occhi che SORRIDONO…

            Auguriiiiiiiii…                                 Tiziana
I MIEI DISEGNI
A me non è mai piaciuto disegnare... In questa quarantena ho
scoperto che mi piace tanto disegnare.

                       Suraiya
UNO DEI MIEI HOBBY
Nel tempo libero mi piace disegnare. Dipingere è uno dei miei hobby
preferiti,mi rilassa e mi aiuta pure ad aprirmi ed esprimermi al meglio.

 Lintha
RICETTARIO

Ricette e piatti sfiziosi da
   cucinare, da diverse
  nazioni, città e paesini

 Risi e bisi
 Fricassè
 Crespillos
 Salame di cioccolato
 Torta Pan di Stelle
 Biscotti di Shemai
 Ciambellone
 Brownie
 Torta di carote vegana
 Pierogi dolci
RISI E BISI
                                            Risi e bisi è una ricetta tipica della tradizione veneta
                                            (in Veneto rixi e bixi), un piatto molto semplice a
                                            base di riso e piselli. Questo piatto veniva offerto al
                                            Doge della Serenissima in segno di augurio il 25
                                            aprile, San Marco, del patrono della città.
                                            Nel passato il riso veniva per abbinato ai piselli,
                                            verdura primaverile coltivata negli orti lagunari, per
                                            poi offrirlo a tutti i membri del governo veneziano. Il
                                            riso del resto è da sempre simbolo di fertilità, basti

pensare all’uso di lanciarlo agli sposi come buon auspicio.
Non è un risotto e nemmeno una vera e propria minestra, in realtà si
tratta di una minestra densa, realizzata con il brodo fatto con i
baccelli dei piselli stessi. È una ricetta perfetta per questo periodo
primaverile, in quanto l'ingrediente principale sono proprio i piselli
novelli, di solito reperibili fra aprile e maggio. Ma nessun problema, i
piselli surgelati vanno bene comunque! La varietà di riso migliore per
preparare questo piatto è il vialone nano che, a differenza del
carnaroli, assorbe maggiormente il brodo e si gonfia leggermente.
Ricetta ricca e gustosa, ma semplice e poco impegnativa: come non
innamorarsene?

Ingredienti per 4 persone:
   300g riso Vialone Nano            50g burro
   1,5l di brodo vegetale            100g parmigiano reggiano,
   150g piselli freschi sgranati     qb olio extravergine di oliva
   1 cipolla media bianca            qb sale e pepe

Procedimento:
· Iniziate dalla preparazione dal brodo vegetale utilizzando anche i baccelli dei piselli
· Lavate e mondate la cipolla, fate un trito sottile e fatelo soffriggere in una casseruola con metà
del burro
· Aggiungete poi i piselli lavati, rosolate un minuto, aggiungete un cucchiaio d’olio e un mestolo
di brodo caldo e cuocete per 5-10 minuti
· Ora aggiungete il resto del brodo caldo e successivamente il riso, lasciate cuocere fino a
quando il riso non risulterà al dente
· Una volta che il riso sarà cotto aggiungete il burro rimasto, il parmigiano e aggiustate di sale e
pepe, mescolate e lasciate riposare per un paio di minuti prima di servire il piatto

                                                                Gioia
Fricassè
Il fricassè ( in arabo : ‫ ﻓﺮﻳﻜﺴﻲ‬o ‫ ) ﻓﺮﻳﻜﺎﺳﻲ‬è una specialità tunisina, molto ma
molto buona e sfiziosa.... da condire a piacere, ma spesso pieni di tonno, uova
sode, olive, capperi e patate bollite. Può essere fatto in casa o in fast
food ristoranti.

Ingredienti:
   400 gr di farina
   Un cubetto di lievito di birra
   Un bicchiere piccolo di olio
   1 uovo intero
   1 pizzico di sale
   Acqua quanto basta

Procedimento:
 1. Mescolare tutti gli ingredienti insieme, il lievito va sciolto in un po di acqua
    tiepida.
 2. Impastare bene il tutto.
 3. Fare delle palline e schiacciarle un po. Mettere a lievitare per 15/20 minuti.
 4. Friggerle in abbondante olio.
 5. Quando sono ancora calde tagliarle a metà e farcirle come più ci piace.
 6. Quelle originali tunisine vanno farcite con patate, tonno, olive, uovo sodo, e
    capperi.

                                             Sofien
crespillos
"Los crespillos" sono snack salati con paprika, tipici della Región de Murcia (Spagna) ed in
particolare della zona di Lorca.
Sono assolutamente irresistibili. È impossibile mangiarne solo uno.
"Los crespillos" nascono come prodotti da forno a legna per sfruttare l'impasto del pane ed
ottenere uno spuntino delizioso facile da trasportare, molto in voga anche per un classico
spuntino per i bambini.

   Ingredienti:
      330 g di farina             1 cucchiaino di sale fino
      100 ml d'acqua tiepita      1 pizzico di sale grosso
      100 ml d'olio di oliva      Formaggio (facoltativo)
      1 cucchiaino di paprika

   Procedimento:
   1. Mettiamo la farina in una ciotola.
   2. Aggiungiamo il sale e la paprika. Impastiamo a media velocità.
   3. Riscaldiamo l'acqua e la aggiungiamo alla ciotola del miscelatore. Continuiamo a
   mescolare.
   4. Mettiamo l'olio d'oliva poco a poco. Impastiamo fino a quando non vediamo un impasto
   con ingredienti ben integrati, lisci ed elastici.
   5. Stendiamo l'impasto con un mattarello, lasciandolo spesso circa 2 millimetri.
   6. Tagliamo l'impasto con un coltello affilato dando forma rettangolare ai crespillos.
   7. Li posizioniamo su una teglia con carta vegetale un po 'separati l'uno dall'altro.
   8. Mettiamo il sale grosso e a gusto personale si può anche aggiungere del formaggio.
   9. Mettiamo in forno preriscaldato a 180 gradi e inforniamo fino a quando non diventano
   croccanti e dorati.

                                                              Virginia
salame di cioccolato
                                        Il salame di cioccolato, anche chiamato salame
                                        turco, salame vichingo, salame inglese o salame del re,
                                        è un dolce a base di cioccolato e biscotti che assomiglia
                                        ad un salame. L'appellativo "turco" non si riferisce
                                        all'origine del dolce, bensì al colore che ricorda quello
                                        della pelle dei Mori.
                                        È una produzione tipica sia portoghese (con la
                                        denominazione di salame de chocolate) che italiana.
                                        Il dolce è diffuso in tutta Italia e adatto a qualsiasi
                                        festività. In Emilia-Romagna questo dolce veniva
                                        confezionato tradizionalmente nel periodo pasquale. È
                                        molto diffuso anche a Napoli e nel territorio
                                        mantovano. Il salame di cioccolato è un tipico dolce
                                        casalingo, preparato con pochi ingredienti semplici.
 Un dolce che ricorda l'infanzia e piace a tutti, anche da grandi. Facile e veloce da preparare,
senza cottura, è un perfetto dessert dopo pasto, merenda golosa e una ghiotta sorpresa tra i
dolci di compleanno.
Ingredienti:
   100 g di burro o margarina         100 g di zucchero
   250 g di biscotti secchi           50 g di cacao amaro in polvere
   2 uova                             Zucchero a velo (se volete da mettere sopra)

Procedimento:
1. Fondere il burro molto delicatamente per
non farlo riscaldare, ma solo sciogliere.
2. Sbriciolare i biscotti grossolanamente.
3. In una ciotola sbattere le uova, che devono essere a temperatura ambiente, con una frusta
ed aggiungere lo zucchero. Lavorare fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungere
infine il burro fuso.
4. Ottenuto un impasto morbido e omogeneo, aggiungere il cacao in polvere e mescolare
accuratamente con un cucchiaio di legno.
5. Infine unire i biscotti secchi, amalgamando.
6. Portare l'impasto su un foglio di carta di alluminio o da forno e dargli la forma di un salame.
7. Cospargere il salame di zucchero a velo, quindi avvolgerlo con un foglio di carta stagnola.
8. Metterlo nel freezer per circa 2 ore o in frigo per 3 ore
9. E' possibile affettarlo appena tirato fuori dal freezer, in modo da prenderne quanto
necessario e rimettere in freezer il resto. Se piace più morbido si può invece conservare in frigo
fino al momento di servirlo. In genere comunque è da servire freddo perchè se si
riscalda perde consistenza.
NB. Se si vuole si possono mettere anche nocciole o altra frutta secca tritata

                                                           Tiziana
torta pan di stelle
                                        La torta Pan di stelle è un dolce supergoloso composto
                                        da un'alternanza di strati di biscotti Pan di stelle
                                        imbevuti nel latte, nutella e panna montata, senza
                                        cottura!!
                                        È un delizioso dessert senza cottura che fa felici i più
                                        golosi utilizzando i biscotti più amati di sempre da cui
                                        prende il nome.

Ingredienti:
   400 gr Nutella
   Cacao amaro in polvere
   700 gr panna da montare zuccherata
   200 gr latte fresco
   700 gr biscotti Pan di Stelle

Procedimento:
1. Bagnare con il latte alcuni biscotti e poi sbriciolarli sulla teglia dove si fa il dolce. Devono
essere leggermente morbidi, la base deve essere uniforme senza lasciare spazi vuoti.
2. Aggiungere uno strato di nutella, precedentemente sciolta in un pentolino.
3. Montare la panna a neve, ben fredda con lo zucchero.
4. Aggiungere 4-5 cucchiai abbondanti di panna e distribuire uniformemente.
5. Bagnare con il latte alcuni biscotti , senza romperli e aggiungerli sulla panna.
6. Aggiungere 4-5 cucchiai abbondanti di panna e distribuire uniformemente.
7. Aggiungere biscotti sopra.
8. Mettere lo zucchero in polvere.

                                                         Alessandro
biscotti Shemai

Ingredienti:
   Burro
   Vermicelli
   Briciole di pistacchio
   Briciole di nocciole
   Latte condensato

Procedimento:
 1. Prendere la padella lasciarla scaldare circa due minuti con la temperatura bassa.
 2. Poi mettere dentro la padella i vermicelli e mescolare finchè non diventano marroncini.
 3. Poi mettiamo un po di burro e il latte condensato e mescoliamo il tutto.
 4. Alla fine mettiamo le briciole di pistacchio e di nocciole.
 5. Possiamo utilizzare uno stampo per biscotti per dare le forme che ci piacciono.
 6. I biscotti sono pronti

                                        Sumaia e Sabara
Ciambellone
Tanto tempo fa viveva a Madrid un pasticcere di
nome Leone Ciambelli. Questo pasticcere era
famoso in tutto il mondo per le sue torte a base
di pan di Spagna. Leone Ciambelli partecipava
spesso a gare di dolci e le vinceva tutte. Per
questo motivo, custodiva gelosamente la ricetta
della sua famosa torta. Purtroppo un giorno il
suo più agguerrito rivale riuscì a rubargli la
ricetta ed inoltre, il giorno della gara, mandò il
proprio figlio a rovinare la torta di Leone. Il
bambino di nome Osvaldo, disegnò al centro
della torta una “O” come la lettera iniziale del
suo nome. Leone vedendo la torta con il buco al
centro rimase profondamente turbato.

Sicuro di perdere la gara, pianse amaramente. L’idea della torta col buco al centro piacque,
invece, tantissimo alla giuria che gli assegnò, anche per questa volta, il primo premio. È
 proprio in onore di Ciambelli Leoni che il dolce fu chiamato “ciambellone”.

Il ciambellone è uno dei dolci fatti in casa più tipici della tradizione italiana, preparato con
pasta lievitata e cotto al forno, ha la classica forma rotonda con un buco al centro.
L’espressione “non tutte le ciambelle vengono con il buco” sta a significare che non sempre
tutto va a meraviglia, come previsto o come vorremmo.

Ingredienti:
   400gr di farina                    1 limone grattugiato
   2 etti e mezzo di zucchero         1 bicchiere di olio d’oliva
   6 uova                             Mezza mela
   I bustina di lievito

Procedimento:
 1. Sbattere benissimo le uova con lo zucchero almeno 15 minuti.
 2. Poi piano piano unire la farina sempre mescolando, poi il limone, l’olio.
 3. Tagliare la mezza mela in pezzetti molto piccoli e unirla all’impasto.
 4. Alla fine aggiungere il lievito sciolto in pochissimo latte, mescolare il tutto.
 5. Mettere il composto in uno stampo da ciambellone o altra forma per dolci.
 6. Sopra l’impasto spolverare un po di zucchero cosi quando cotto verrà una crosticina.
 7. In forno a 180 gradi per circa 30 minuti

                                              Mamma Teresa
Brownie
                                                Il brownie, noto anche come chocolate
                                                brownie o Manchester brownie, è una torta al
                                                cioccolato,   tipico   dessert    della   cucina
                                                statunitense, chiamato così per via del suo
                                                colore scuro (brown, marrone).
                                                Spesso vengono serviti con del latte caldo o del
                                                gelato e talvolta con della panna montata,
                                                specialmente nei ristoranti. Sono popolari anche
                                                come spuntino o come merenda, specialmente
                                                accompagnati da un caffè.

                                                Una delle prime ricette dei brownies è quella di
                                                Bertha Palmer, una mondana di Chicago, il cui
                                                marito possedeva il Palmer House Hotel.

Un giorno nel 1893, chiese ad un pasticcere di creare un dolce adatto alle donne che
frequentavano il Chicago World's Columbian Exposition. Chiese poi che il dolce fosse simile ad
un piccolo pezzo di torta e che si potesse consumare anche durante un pranzo al sacco.

Ingredienti:
   175 gr di burro                                1 cucchiaino di lievito chimico in polvere
   2 cucchiaini di cacao amaro in polvere         1 pizzico di sale
   200 gr di cioccolato                           200 gr di zucchero
   100 gr di farina 00                            2 uova medie
   Nocciole

Procedimento:
 1. Tagliare il cioccolato a pezzettoni e sciogliere a fuoco lento con burro (175 gr) e cacao
    (2 cucchiai) fino a che sarà sciolto.
 2. Togliere dal fuoco e lasciare intiepidire.
 3. Montare uova e zucchero per qualche minuto.
 4. Unire all'impasto precedente farina (100 gr) setacciata e lievito.
 5. Aggiungere nocciole tagliate e mettere il tutto in una teglia rettangolare 20 cm x 28 cm.
 6. Cuocere in forno a 180° per 35 minuti.
 7. Lasciare riposare 10 minuti la torta.

                                                   Margherita
Torta di carote vegana
   (Torta Camilla)
La torta di carote venne inventata perché nel
Medioevo miele e zucchero scarseggiavano ed
erano costosi, e le carote sono le verdure più
dolci dopo la barbabietola da zucchero.
L’utilizzo delle carote nei dolci è un’abitudine che
è sempre esistita e che ha le sue più remote
attestazioni      nel    Medioevo,      epoca      in
cui,       in      assenza       di      dolcificanti,
la cucina più genuina prediligeva la scelta
di prodotti naturali in grado di dare lo stesso
sapore zuccherato senza l’aggiunta di ingredienti
lavorati. La genuinità è il segreto che ancora oggi
è alla base della Carrot Cake e che rende questa
torta una delizia per il palato, nonché un
ottimo alleato per la salute.
Uno dei passaggi più importanti nella storia della torta di carote avvenne nel 1960, quando gli
Americani la introdussero nei libri di cucina.
Senza uova, senza burro e senza latte è un dolce soffice da credenza, veloce e incredibilmente
buono! Non contiene nessun ingrediente di origine animale ma risulta gustosa, leggera e
morbidissima.
Questa torta è un dolce in grado di conquistare tutti, è infatti un dolce semplice e genuino, un
grande classico per la merenda e la colazione.

Ingredienti:
   4 uova                             300 g di farina
   200 g di zucchero                  1 bustina di lievito
   100 ml di olio di girasole         Un pizzico di sale
   100 ml di succo d'arancia          Cannella e noce moscata a piacere
   200 g di carote grattugiate

Procedimento:
 1. Mettere le uova nello zucchero e far sbattere le uova fino a che non diventino bianche
    aggiungere un pizzico di sale e l'olio poco alla volta sempre mescolando.
 2. Aggiungere il succo d'arancia poco alla volta sempre mescolando.
 3. Formato l'impasto aggiungere la farina e il lievito e mescolare fino a che non diventa una
    pasta omogenea è liscia e poi aggiungere la cannella e la noce moscata.
 4. Per ultimo mettere le carote grattugiate mescolando con una spatola.
 5. Imburrare una teglia rotonda di 24 cm e e infornare.
 6. Cuocere a 180° per 40 minuti

                                                           Elisa
pierogi dolci
I pierogi sono tipici della cucina polacca e si sono diffusi
anche nelle tradizioni culinarie di altri paesi dell’Est
Europa (Ucraina, Bielorussia, Lituania e Russia). Un piatto
tradizionale che si declina secondo molteplici varianti e
sapori, dall’antipasto fino al dolce, le cui origini risalgono
al Medioevo.La forma ricorda quella dei ravioloni e
proprio come la pietanza nostrana possono essere sia
dolci che salati o ripieni di frutta.

Un piatto tradizionale che si declina secondo molteplici
varianti e sapori, dall’antipasto fino al dolce, le cui origini
risalgono al Medioevo.La forma ricorda quella dei
ravioloni e proprio come la pietanza nostrana possono
essere sia dolci che salati o ripieni di frutta.
Ingredienti:
   400 gr di farina                250 gr ricotta
   1 Tuorlo                        Pepe
   1 uovo                          50 gr di burro
   200 ml di acqua calda           4 cucchi di olio
   Sale                            1 piccola cipolla
   500 grami di patate             Prezzemolo o erba cipollina tritata

Procedimento:
  Preparate la sfoglia dei pierogi impastando insieme la farina, il pizzico di sale, l’uovo e il
  tuorlo. Aggiungete poco alla volta dell’acqua calda fino ad ottenere un impasto liscio e non
  appiccicoso
  Formateci una palla, ricopritela con della pellicola trasparente e lasciatela riposare per una
  mezz’ora lessate le pattate una volta cotte sbucciate e schiacciatele con il passapatate
  Preparate il ripieno, amalgamando insieme le patate schiacciate e il formaggio. Regolate di
  sale e pepe, quindi mettete il composto in una sac a poche Riprendete l’impasto della
  sfoglia e stendete la pasta ad uno spessore di 5 mm circa. Utilizzando una coppapasta o un
  bicchiere ricavate delle forme circolari del diametro di circa 8 cm.
  Riprendete la sac a poche e riempite ciascun dischetto con un pò di ripieno. Richiudete la
  pasta su se stessa a formare una mezzaluna premendo leggermente i lembi per sigillare in
  modo che i pierogi non si aprano in cottura. Con i rebbi di una forchetta conferitegli la
  tipica zigrinatura del bordo.
  Cuocete i pierogi in acqua calda per 5 minuti. Mano mano che vengono a galla, scolateli
  con una schiumarola. Potete condirli, “italianizzandoli”, con un condimento di burro e
  salvia ad esempio.
  Potete in alternativa metterli a rosolare in una padella calda con olio, burro e cipolla a
  dadini. Rosolateli per bene per qualche minuto, quindi serviteli nei piatti spolverando con
  del prezzemolo tritato o ancora meglio con dell’erba cipollina tritata.

                                                                         Selena
Creatività
"Nonna, come si affronta il dolore?"
"Con le mani, tesoro! Se lo fai con la mente, il dolore
invece di ammorbidirsi, s'indurisce ancora di più."
"Con le mani nonna?"
"Si. Le nostre mani sono le antenne della nostra anima.
Se le fai muovere cucendo, cucinando, dipingendo,
suonando o sprofondandole nella terra invii segnali di cura
alla parte più profonda di te. E la tua anima si rasserena
perché le stai dando attenzione. Così non ha più bisogno di
inviarti dolore per farsi notare."
"Davvero le mani sono così importanti?"
"Si, bambina mia. Pensa ai neonati: loro iniziano a
conoscere il mondo grazie al tocco delle loro manine. Se
guardi le mani dei vecchi ti parlano della loro vita più di
qualsiasi altra parte del corpo. Tutto ciò che è fatto a
mano si dice che è fatto con il cuore. Perché è davvero
così: mani e cuore sono connessi. Pensa agli innamorati:
quando le loro mani si sfiorano fanno l'amore nel modo più
sublime."
"Le mie mani nonna... da quanto tempo non le uso così!"
"Muovile tesoro mio, inizia a creare con loro e tutto
dentro di te si muoverà. Il dolore non passerà. Ma si
trasformerà nel più bel capolavoro. E non farà più male.
Perché sarai riuscita a ricamarne l'essenza."
Fiori di carta

     Suraiya
il nostro
       amichetto
Materiali:
  Fogli bianchi            Colla
  Matite colorate          Rotolo di carta
  Forbici

Passo 1:
Il primo passo che dobbiamo fare è misurare il
rotolo per poter fare un rettangolo da colorare
su un foglio. Dobbiamo lasciare almeno 1,5 cm
per entrambi i lati perche` poi piegheremo i
bordi superiore ed inferiore verso l’interno del
rotolo.

Passo 2:
Scegliamo un disegno.
Poi coloriamo, tagliamo ed incolliamo il rettangolo disegnato sul foglio nel rotolo di carta.

Passo 3:
Pieghiamo i bordi superiore ed inferiore verso l’interno del rotolo.
Passo 4:
Disegniamo, coloriamo e tagliamo le diverse parti del corpo, noi abbiamo scelto una
scimmietta. Facciamo il viso, la pancia, le orecchie, i piedi, le braccia e una banana.

Passo 5:
Incolliamo tutte le parti sul rotolo di carta.

 Passo 6:
 Il nostro amichetto è pronto! Dobbiamo scegliere un bel nome. Il nostro si chiama
  Platanito.

                                                                  Virginia
Segnalibri
Materiali:
  Fogli/cartoncini/cartoni
  Colori
  Forbici
  Spago nastrino
  Colla

Passo 1:
Taglia il foglio/cartone/cartoncino in base ad una tua scelta personale, noi abbiamo
scelto 5 cm x 15 cm.
                                               15 cm
                             5 cm

Passo 2:
Aggiungi i dettagli. Noi abbiamo:
  Disegnato fiori.
  Incollato fiori.

  Passo 3:
  Crea il buco e aggiungi un pezzo di spago.

                                                         Virginia
LABORATORI
VENERDÌ 3      MERCOLEDÌ 8

 APRILE            Facciamo un      Gioca con noi
                   dolce insieme        a Dixit
   ORA 16:00

                     Salame dolce

 VENERDÌ 17        MERCOLEDÌ 22      GIOVEDÌ 30

Ciak si gira....   Facciamo un       Riciclando
                   dolce insieme

                      Crespillos       Segnalibri
Salame dolce
gioca con noi a
        Dixit

C’era una signora anziana che era un astronauta e passava il tempo a guardare i
pianeti.
Mentre guardava il pianeta terra, ha visto nel mare un uomo sulla zattera che
leggeva un libro, stava in una situazione critica in una tempesta ma era così
concentrato che non si accorge di quello che stava per accadere.
Il libro raccontava di un lupo grigio un po perfido che si divertiva a giocare con una
pecorella molto più piccola e debole di lui come fosse una marionetta, in realtà
anche il lupo era la marionetta di qualcun altro più grande.
Mentre il lupo girava nel bosco con una lente ha scoperto che c’era un impronta. In
realtà era l’impronta di un padre gigante che il figlio era contento di vedere, il padre
ad un certo punto lascia il figlio in una grotta e hanno trascorso un tempo
indimenticabile.
Il bambino sdraiato nella grotta ha gli occhi chiusi ascolta la canzone nuvole
bianche.
Pensa alla luna, la gravità, la luce… al pericolo di cadere, di fallire ma in realtà tutto è
instabile, ha paura ma è capace di viaggiare su una bicicletta su una corda.
Ha la forza la fiducia e la sicurezza di farcela. La mamma del bambino si trovava in
una situazione dove non riusciva a vedere niente, aveva le mani chiuse ma le chiavi
per uscire da questa situazione erano vicino a lei, ma non riusciva a prenderle, la
cosa che aveva capito è che la soluzione di un problema sta sempre vicino a te, sta a
te trovarla.
ciak si gira...
                 La tartaruga rossa
                                                             Film      d’animazione       candidato
                                                             all’Oscar 2017, la tartaruga rossa
                                                             colpisce     senza     raccontare   ed
                                                             emoziona senza spiegare.
                                                             Con brillante originalità il film
                                                             mostra le fasi della vita di un
                                                             naufrago sperduto su un'isola
                                                             tropicale deserta popolata da
                                                             tartarughe, granchi e uccelli. L'uomo
                                                             vaga       sull'isola,    scoprendone
                                                             l'abbagliante bellezza e i pericoli
                                                             nascosti.
Il desiderio di tornare alla sua vita lo spinge a tentare di costruirsi una zattera, ma una forza
misteriosa colpisce l'imbarcazione di fortuna e la manda in pezzi, costringendo il protagonista
a farsi di nuovo naufrago e tornare sull'isola. Scopre solo in seguito che a distruggere la
zattera è stata una grande tartaruga rossa che, ancora una volta, lo costringe a tornare
indietro. Poco dopo, quella stessa tartaruga rossa arriva sulla spiaggia, scatenando l'ira
dell'uomo che abbatte su di lei la sua frustrazione, lasciandola morire sotto il sole. Se ne
pentirà quando sarà ormai troppo tardi, ma proprio quando la tartaruga sembra morta, farà
all'uomo un inaspettato e meraviglioso dono...
La tartaruga rossa è la chiave di lettura, la metafora di tutto il film, che è il ciclo imperterrito e
infinito della vita e della natura, il mondo immaginario che ci costruiamo per sfuggire dai
nostri limiti.
Non scegliere e non affrontare le sfide della vita, equivale a restare immobili su un’isola
deserta.

                                                       “Siamo così abituati ad essere bombardati dalle
                                                      immagini e dai suoni nelle nostre giornate, che di
                                                          fronte ad un film come questo rimaniamo
                                                     spiazzati. Non viene pronunciata una sola parola,
                                                     non ci sono dialoghi, eppure non ci mancano, non
                                                     servono. La natura in tutte le sue sfaccettature è la
                                                      protagonista indiscussa. Si parla della vita, senza
                                                        nascondere gli aspetti più bui e spiacevoli. Un
                                                          messaggio arriva chiaro e limpido: la vita è
                                                                 un’avventura meravigliosa.”
                                                                             Gioia
“La parte del film che mi è piaciuta di
                        più è stata quella in cui l’uomo ha
                               aiutato la tartaruga”
                                     Khadiza

                                     “Questo film mi ha fatto
                                  riflettere su una cosa molto
                                    importante: la famiglia!”
                                           Margherita

                                     “Non avevo mai visto questo film. Solo dalle immaggini si
                                 capisce la sua storia perchè non parlano. La storia narra di una
                                  tartaruga che salva la vita e l'anima dell'uomo che approda su
                                  di un'isola. La tartaruga rossa e l'uomo formano una famiglia.
                                 Un giorno lontano il loro figlio se ne va, quindi loro due restano
                                     soli, fino a quando lui muore. La tartaruga rossa ritorna
                                              nell'acqua del mare felice di aver amato".
                                                               Chiara

“La tartaruga capovolta…che
  impressione mi ha fatto!!”
          Lorenzo

                                                   “Uno dei film più belli che abbia mai
                                                   visto! Anche se non ci capisce tutto e
                                                      sembra ci sia quasi del magico”
                                                                   Saiful

                                        "La bella storia che avviene dopo tanta ira, rabbia, ed odio.
                                         Lui vuole lasciare l'isola ma la tartaruga rompe le diverse
                                          zattere che costruisce, frustrato, la uccide. La tartaruga si
                                       trasforma in una bella donna e si innamorano. La mia parte
                                      favorita è quando loro spiegano al figlio, con nostalgia, le loro
                                                 vite scorse: lui la civiltà, lei, invece, il mare.
                                          La stessa nostalgia che abbiamo noi in questi momenti di
                                                                   quarantena"
                                                                     Virginia
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