MONZA STA CON PARIGI Periodico della sezione di Monza - ANA Monza

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MONZA STA CON PARIGI Periodico della sezione di Monza - ANA Monza
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                                                                                                                                                                        Monza - DICEMBRE 2015 - ANNO XXXVI - N. 101
                                                                                                                                                                                        Spedizione in abbonamento postale
                                                                                                                                                                                  Art. 2 comma 20/C legge 662/96 - Milano

                                                                                                           Periodico della sezione di Monza
Periodico della Sez. ANA di Monza - Redazione Corso Milano 39 - 20052 Monza - Tel. E Fax 039/367.068 - C/C postale n. 3199200 - Autorizzazione del Tribunale di Monza n. 350 del 27-9-1979 - Pubblicazione distribuita gratuitamente ai soci

  MONZA STA CON PARIGI                                                                                                                                                                                     La Villa Reale, che
                                                                                                                                                                                                           durante il breve regno
                                                                                                                                                                                                           napoleonico fu dimora
                                                                                                                                                                                                           del viceré Eugenio di
                                                                                                                                                                                                           Beauharnais e della
                                                                                                                                                                                                           moglie Amalia di
                                                                                                                                                                                                           Baviera, pochi giorni
                                                                                                                                                                                                           prima che questo
                                                                                                                                                                                                           numero andasse in
                                                                                                                                                                                                           stampa, è tornata ad
                                                                                                                                                                                                           essere …francese: con
                                                                                                                                                                                                           un gioco di luci si è
                                                                                                                                                                                                           dipinta la facciata di
                                                                                                                                                                                                           bianco, rosso e blu
                                                                                                                                                                                                           come tantissimi edifici
                                                                                                                                                                                                           sparsi nel mondo. Un
                                                                                                                                                                                                           mondo inorridito,
                                                                                                                                                                                                           sdegnato per il vigliac-
                                                                                                                                                                                                           co attacco terroristico
                                                                                                                                                                                                           che il 13 novembre ha
                                                                                                                                                                                                           squassato Parigi, ferita
                                                                                                                                                                                                           per la seconda volta
                                                                                                                                                                                                           quest’anno da fanatici
                                                                                                                                                                                                           che si proclamano
                                                                                                                                                                                                           islamici e che sono
                                                                                                                                                                                                           semplicemente dei folli
                                                                                                                                                                                                           assassini. Spetta ai
                                                                                                                                                                                                           leader internazionali
                                                                                                                                                                                                           trovare risposte politi-
                                                                                                                                                                                                           che e militari a questa
                                                                                                                                                                                                           guerra. A noi il compito
                                                                                                                                                                                                           di continuare a vivere,
                                                                                                                                                                                                           fieri delle nostre
                                                                                                                                                                                                           tradizioni, dei nostri
                                                                                                                                                                                                           valori, molti dei quali -
                                                                                                                                                                                                           è bene ricordarlo
                                                                                                                                                                                                           affondano le radici
                                                                                                                                                                                                           proprio nella rivoluzio-
                                                                                                                                                                                                           ne francese. Pronti
                                                                                                                                                                                                           come recita la preghiera
                                                                                                                                                                                                           dell’alpino a difendere
                                                                                                                                                                                                           .

           SCUSATE IL DISTURBO                                                                                                L’ALPIN L’È SEMPER QUEL
                       Andrea Cremonesi                                                                   Mario Penati
Avevo in programma di anticipare la trasferta a Busto                       Siamo entrati in autunno con tutti i suoi impegni già                             che partiti da Cracovia con una fiaccola hanno fatto sosta
Arsizio già il sabato pomeriggio per ammirare                               programmati che ci vedono mobilitati su più fronti.                               ad Auschwitz per onorare i Caduti della Seconda Guerra
l’esibizione della Fanfara e partecipare alla Santa                         Dopo un’estate calda e afosa in cui ci siamo trovati a tu                         Mondiale e quindi a Redipuglia per onorare, ricordare e
Messa ma poi mia moglie mi ha richiamato...all’or-                          per tu con momenti di intensa attività associativa sia a                          pregare per i nostri Caduti della Grande Guerra. E’ stata
dine, approfittando del fatto che io, di sabato, a casa                     livello di Gruppi che a livello Nazionale, il mio pensiero                        una esperienza che penso rimarrà nel cuore e nella mente
non ci sono quasi mai per via del lavoro.                                   va a tutti quei momenti vissuti all’insegna della nostra                          di quei ragazzi come lo rimarrà nei nostri cuori.
. Poi abbia-                          Associazione. Ho avuto il piacere di condividere con                              Il 6 Settembre il Vessillo ha toccato 3 mete: Bellusco,
mo scoperto che quel pomeriggio c’era anche un                              qualche Gruppo non solo la propria Festa Alpina ma an-                            dove il nostro Gruppo locale ha festeggiato il suo “Pri-
compleanno speciale a Monza, quello di don Mario                            che momenti diversi tra loro ma sempre importanti.                                mo 25°”, il Pellegrinaggio Nazionale del Pasubio con il
Cazzaniga, che il 16 ottobre ha tagliato l’ambitissimo                      Dopo il nostro Raduno Sezionale a Casatenovo il nostro                            Gruppo di Ronco Briantino ed il Raduno della Sezione
traguardo dei cento anni. CENTO, bella cifra, eh. Di-                       Vessillo ci ha rappresentato al Raduno del 3° Raggruppa-                          di Piacenza che ci aveva onorati della sua presenza al
rete: perché citarlo in un articolo del nostro giornale?                    mento a Conegliano nel mese di Giugno, quindi all’                                nostro Raduno sezionale con il Consigliere Dossi ed il
Beh un po’ perché è nato soltanto qualche mese dopo                         Ortigara con il Gruppo di Capriano nel mese di Luglio;                            fido Alfiere Vittorio. Con rammarico non siamo stati
l’inizio della Grande Guerra (almeno per ciò che                            poi è stato a Breno in Valle Camonica per il Pellegri-                            presenti con il Vessillo al Pian delle Betulle ma eravamo
riguarda l’Italia), che stiamo ricordando e ricordere-                      naggio all’Adamello con i Gruppi di Veduggio, Seregno                             degnamente rappresentati dal Gruppo di Casatenovo. La
mo nei prossimi tre anni con una serie di eventi, un                        che hanno fatto corona al Presidente Sezionale ed al Vice                         domenica successiva, 13 Settembre, il Vessillo scortato
po’ perché il don Mario in questione è stato uno dei                        Facconi. Alla fine di Agosto il Vessillo Sezionale con il                         dal Presidente, dal Consigliere Beretta e da Vittorio Airol-
personaggi di un...                                                         Presidente ed un gruppo di Alpini di Casatenovo è stato a                         di alfiere in seconda hanno sfilato a Trescore Balneario...
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MONZA STA CON PARIGI Periodico della sezione di Monza - ANA Monza
2 DICEMBRE 2015                                                          Vita della Sezione

RADUNO A BUSTO ARSIZIO…

             Mario Penati*

E’ già trascorso un anno da quando            associativa sia sezionale che nazionale.       Sezionali e Gagliardetti di Gruppo, tra i      Museo del Tessile e dopo i discorsi
Monza ha ospitato il Raduno del 2°            Gli interventi sono stati intensi, vivaci e    quali alcuni della nostra Sezione (bravi),     ufficiali dei vari oratori ci si è incolonnati
Raggruppamento ed ora siamo qui a             sicuramente interessanti.                      hanno fatto da corona al Labaro Naziona-       con la nostra Banda “Santa Cecilia” di
raccontare quello di quest’anno svoltosi a                                                   le che ha raccolto “onore e gloria” da         Concorezzo ed abbiamo sfilato per le vie
Busto Arsizio con la regia della Sezione      Non nascondo l’importanza di queste            parte dei presenti. Non poteva mancare la      della bella cittadina bustese tra due ali di
di Varese.                                    riunioni periodiche tra Presidenti del         Fanfara della Brigata Alpina Taurinense        folla plaudente. Debbo dire che il passare
Certamente non possiamo né nascondere         raggruppamento con il Presidente               che oltre alla sfilata ha saputo allietarci    davanti al Labaro Nazionale insignito di
né tacere che le manifestazioni che si        nazionale ed i nostri Consiglieri di           con l’immancabile e sempre suggestivo          ben 214 Medaglie d’Oro al Valor
sono susseguite sono state preparate,         Raggruppamento: un confronto sereno e          carosello.                                     Militare, ti fa accapponare la pelle: è un
organizzate e gestite bene ma, per “puro      dialetticamente propositivo anima la           La sera, presso il Teatro di Busto Arsizio,    momento solenne a cui tutta la Sezione
campanilismo” Monza è stata… Monza.           riunione stessa. Una relazione alquanto        si è tenuta con successo la rappresenta-       con il Vessillo in testa rende omaggio.
Veniamo alla pura cronaca: sabato 17 al       dettagliata l’ho presentata ai nostri          zione “La Guerra di Mario”: ha raccolto
mattino presso la Sala consiliare del         Capigruppo riuniti in assemblea il 22          consensi di pubblico essendo anche la          NON È UN RITO DOVUTOMA UN
Comune di Busto, si è svolto il “parla-       ottobre scorso e riportato nel verbale         prima rappresentazione in programma.           RISPETTOSO RICORDO PER QUAN-
mentino dei Presidenti e Consiglieri del      della stessa.                                  Complimenti a tutti gli attori/coristi ed      TI SONO ANDATI AVANTI.
nostro raggruppamento sotto l’occhio          Nel pomeriggio, dopo l’Alzabandiera e          alla Caprioglio che unica donna sul
vigile e paterno del nostro Presidente        gli Onori ai Caduti ci siamo portati,          palcoscenico ha saputo tenere gli astanti      Qui richiamo l’attenzione di tutti:
nazionale Sebastiano Favero.                  sempre in sfilata, alla Basilica bustese per   attenti e compartecipi.                        dobbiamo avere rispetto per il Labaro e
E’ stato un incontro vivace che ha toccato    la Santa Messa.                                La giornata di Domenica 18 è iniziata con      per il nostro Vessillo Sezionale, oltre che
diverse tematiche inerenti la nostra vita     La Chiesa era gremita e tantissimi Vessilli    l’ammassamento presso i giardini del           per i singoli Gagliardetti, e quando ci si

                         SCUSATE IL DISTURBO                                                                       L’ALPIN LÈ SEMPER QUEL

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           Andrea Cremonesi                                                                               Mario Penati*
libro che molto a che fare con noi: il        I numeri dicono così, con oltre 20 mi-         per il Raduno della Sezione di Bergamo.        nostro Alfiere ufficiale Valter Beretta, era
 di Eugenio Corti,           lioni di biglietti staccati.                   Domenica 20 settembre, in forma privata        presente con il Presidente e alcuni consi-
lo scrittore di Besana Brianza, scompar-      Partito adagio, da ferragosto in poi la        il Presidente ha partecipato alla gita del     glieri alla tradizionale Messa a Bernareg-
so circa un anno fa e che molti avrebbe-      manifestazione ha vissuto un crescendo         Gruppo di Busnago a Rovereto per la            gio in ricordo del nostro Beato don Carlo
ro ben visto premiato a Stoccolma col         di interesse e nelle ultime settimane,         visita al Museo della Grande Gurerra,          Gnocchi. A corona vi erano 15 Gagliar-
Nobel per la Letteratura.                     come (purtroppo) ho potuto constatare          all’ascolto della grande Campana che           detti di altrettanti Gruppi Alpini.
Il , oltre ad essere         di persona, è stata letteralmente presa        con i suoi 100 rintocchi ha invaso per         Sabato 10 e Domenica 11 Ottobre si è
un affresco di usi, costumi, linguaggi        d’assalto, facendo registrare code chilo-      chilometri la Valle sottostante senza però     svolta la tradizionale “Castagnata Sezio-
della nostra terra negli anni del secondo     metriche per visitare i vari padiglioni.       indugiare alle cantine Marzadro per una        nale “ in Piazza Trento e Trieste a
conflitto mondiale, narra anche la ritira-    Il tutto alla faccia di chi aveva prono-       degustazione di grappe e conseguente           Monza.
ta dei nostri soldati dalla Russia.           sticato che Milano non ce l’avrebbe fat-       acquisto.                                      Chi ha lavorato mi ha trasmesso la
Don Mario non era lassù, salvato come         ta neppure ad aprire l’Expo e di coloro        Il 25 Settembre Il Vessillo, sempre con        propria contentezza e soddisfazione per
ama ripetere lui dal cardinale Ildefonso      che il 29 aprile avevano incendiato la         il Presidente, ha partecipato in Val Veny      l’affluenza non nascondendo comunque
Schuster, allora arcivescovo di Milano,       manifestazione .                    (Valle D’Aosta) all’inaugurazione della        la stanchezza e la fatica. Spero in un
che lo ordinò sacerdote diciamo con                                                          casermetta “Fior di Roccia” che, gestita       fututo nella partecipazione più massiccia
rito accelerato per evitargli di vestire la   Cito quell’episodio perché, quando ab-         dalla Sezione ANA di Bergamo e dalla           dei 28 Gruppi.
divisa, ma da parroco di Besana ha            biamo chiuso la candidatura all’Ambro-         CRI, accoglierà i nostri ragazzi e ragazze     Come vedete il Presidente e la Sezione
ovviamente condivido l’ansia e i              gino (il riconoscimento che il Comune          per l’esperienza denominata “Avvicina-         hanno condiviso tantissime esperienze
drammi dei familiari ed è stato poi           attribuisce ai cittadini benemeriti il 7       mento alla Montagna”, per la quale auspi-      che dimostrano la bontà e l’importanza
testimone oculare del periodo 1943-45,        dicembre) dell’avvocato Beppe                  co che i nostri Capigruppo si sentano          della nostra presenza e delle nostre ini-
dall’occupazione nazista agli eccessi dei     Parazzini, nostro ex presidente                coinvolti e partecipi.                         ziative. Ciò mette in evidenza la voglia di
partigiani. “Dio scrive dritto nelle righe    Nazionale che balzò alle cronache (suo          Il 3 e 4 Ottobre il Vessillo con il proprio   condividere nelle più svariate situazioni
storte della storia”, è solito citare Don     malgrado) perché quel giorno, mentre           Presidente sezionale ha partecipato con        ed esperienze la stupenda e semplice vita
Mario che dal 1955 ad oggi non si è mai       il capoluogo lombardo veniva sfregiato         il Coro “La Baita” del Gruppo di Carate        associativa degli Alpini. E’ importante
stancato di fare accanto ai medici, il        dalle frange violente dei manifestanti,        Brianza al Raduno della Sezione Sar-           viverle in prima persona e nonostante le
dottore dell’anima nei reparti dell’ospe-     osò esporre il tricolore al proprio            degna a Tempio Pausania. Esperienza            svariate iniziative locali ed istituzionali
dale San Gerardo, dove lo volle appunto       balcone e rimase lì impassabile a pren-        bellissima condivisa con i Coristi, con il     posso e possiamo concludere che “l’Al-
60 anni fa il Cardinal Montini, futuro        dersi le uova che gli venivano lanciate        Consigliere Nazionale Cesare Lavizzari e       pin lè semper quel” con il suo Cappello,
Paolo VI.                                     dalla strada, dando una lezione pratica        le Sezioni di Milano, Asti e Padova ed il      con il suo sorriso, con la sua disponibilità
In questi giorni in cui va in stampa il       di educazione civica e al tempo stesso         Gruppo di Erve della sezione di                con la sua gioia.
giornale si è conclusa l’Expo di Milano:      di resistenza passiva e pacifica a chi         Bergamo.
un successo?                                  voleva imporre la ragione della forza.         Sabato 10 Ottobre il Vessillo, portato dal     *Presidente sezionale
MONZA STA CON PARIGI Periodico della sezione di Monza - ANA Monza
Vita della Sezione       DICEMBRE 2015   3

...SULLA SCIA DI MONZA 2014
passa davanti dobbiamo essere convinti
che in quel momento la nostra presenza,
il nostro saluto devono essere fatti con
rispetto e con coscienza, con entusiasmo
e orgoglio di appartenere al Corpo degli
Alpini.
E’ oltremodo commovente allo sciogli-
mento rendere gli onori al proprio
Vessillo: non posso nascondere il nodo
alla gola e la voglia di abbracciarvi e
stringervi la mano tutti uno ad uno.
E’ un momento in cui sento da vicino il
vostro affetto e il vostro attaccamento alla
nostra Sezione.
GRAZIE Alpini di Monza. Dobbiamo
essere sempre orgogliosi e fieri di
appartenere alla lunga schiera delle Penne
Nere e di essere parte integrante della vita
associativa.
Un doveroso grazie alla Sezione di
Varese, al gruppo di Busto Arsizio per la
riuscita organizzazione e per le due belle
giornate trascorse. Un Grazie agli Alpini
di Monza che hanno voluto esserci e
condividere con la Sezione pensando al
2016 in quel di Desenzano.

*Presidente sezionale

SAN GERARDO, BENVENUTO AL NUOVO PARROCO!
               Marco Biffi
Domenica 18 ottobre, per chi non è po-          Gerardo, allietati dalla banda di Veda-
tuto andare al raduno del 2°Raggruppa-          no al Lambro. Naturalmente servizio
mento a Busto Arsizio, un altro impegno         d’ordine da parte di 2 vigili e 6 alpini per
istituzionale ci ha coinvolti in opportuna      blocco momentaneo del traffico. Entrata
rappresentanza: presenziare all’insedia-        solenne con benedizioni del vescovo sulla
mento ufficiale del nuovo Parroco della         soglia della chiesa + messa solenne di
parrocchia di San Gerardo di Monza.             2 ore cantata dal coro parrocchiale con
Opportuno per rinsaldare la tradizione          molto impegno. Come si dice a Mon-
della “Nostra Domenica”, nonché testi-          za: cerimonia con “Sù el capell – giù el
moniare la nostra vicinanza sezionale al        capell” (ovvero la mitria delle grandi
nuovo sacerdote. Si chiama don Massi-           occasioni). Bella predica con molto
mo Gaio (di nome e di fatto!) Trattasi di       sentimento. Ha ringraziato tutti i presenti
persona molto aperta, entusiasta, para-         nominando tutte le Associazioni presenti,
frasando “gaia”, decisa, che sicuramente        nessuna esclusa, inclusa menzione agli
non avrà problemi di inserimento nella          alpini! Infatti, oltre all’omaggio ai 6
Comunità monzese. Proviene dalla par-           alpini presenti (Sandro Galbiati, Brambil-
rocchia di Asso dove si poteva fregiare         lasca, il vecio Lucchesini, Turolo, Cesani,
del titolo di Monsignore (per antiche tra-      Biffi) don Gaio è da tempo entusiasta
dizioni curiali locali), titolo che perde qui   fiancheggiatore degli Alpini avendo
a Monza. Come ha detto lui nella predica        consuetudine consolidata con gli alpini di
“Nell’umile servizio ai fedeli titolo che       Asso. Inoltre, essendo nativo di Carate
non ho richiesto e al quale rinuncio con        Brianza, ha buona conoscenza del nostro
obbedienza”. Grande festa! Il cerimonia-        Babau (Brau bagai de l’uratori), non-
le prevedeva la partenza dall’Istituto del      ché cerimoniere, Roberto Viganò e del
“Preziosissimo Sangue” (suore preziosine        nostro Presidente Mario Penati in quanto
di Via Lecco) alle ore 9,30 con l’arrivo        considerabile suo bocia in seminario.
del Vescovo Mons. Erminio De Scalzi             Naturalmente ambedue hanno già avuto
ed una prima semi-messa con benedizio-          contatti informali “a latere” sia di benve-
ne. E’ seguito il corteo dei parrocchiani       nuto, sia per l’organizzazione della nostra
di Monza, con quelli di Asso, dalla casa        domenica. Meno male che la tradizione
delle suore alla vicina chiesa di San           continua senza intoppi!!
MONZA STA CON PARIGI Periodico della sezione di Monza - ANA Monza
4 DICEMBRE 2015                                                              Vita della Sezione

IL DESERTO AL 4 NOVEMBRE
                Marco Biffi
                                                                                                                                                      gracchiante e senza l’oppotuna enfasi.
Mercoledì 4 Novembre tutti doverosamente                                                                                                              Insomma, una cerimonia in tono minore.
in piazza per le celebrazioni, per noi, non                                                                                                           Il punto di vista dell’ANA, aldilà della
tanto della vittoria, ma della memoria di                                                                                                             necessaria obbedienza ai dettami
chi si è immolato credendo in una Italia                                                                                                              ministeriali – tutti sull’attenti! , è sempre
unita, sovrana ed migliore. Permettetemi                                                                                                              stata per la massima partecipazione di tutti
l’ironia: visti i tempi di oggi probabilmente                                                                                                         e quindi per le celebrazioni alla domenica.
si rivoltano nella tomba! Comunque noi                                                                                                                Piccola nota un po’ polemica: a quando la
Alpini ci sentiamo in dovere di tener vivi                                                                                                            soppressione della festività del 25 Aprile?!
questi sentimenti, soprattutto per le giovani                                                                                                         Almeno al 4 Novembre si festeggia una
generazioni che, dopo l’istruzione scolasti-                                                                                                          vera vittoria, mentre il 25 Aprile è la festa
ca, spesso perdono persino le nozioni più                                                                                                             dei partigiani, con tuttora ferite ancora
elementari in merito. Cito a tal proposito                                                                                                            aperte nella memoria collettiva.
le interviste del programma “le Iene” che                                                                                                             E’ giusto rimembrare anche quella data, ma
hanno dimostrato la crassa ignoranza dei                                                                                                              anch’essa alla domenica più vicina e per gli
giovani 30enni intervistati, nonché, ahimè,                                                                                                           stessi motivi di partecipazione detti sopra.
di qualche parlamentare!                                                                                                                              L’unica vera festa, per me, è che è San Mar-
 Ore 8,00: alzabandiera con deposizione                                                                                                               co, nome “santo” del vostro dottore
corona d’alloro al nostro monumento in                                                                                                                preferito. A fine manifestazioni del 4
Largo Alpini a Monza con Inno di Ma-                                                                                                                  novembre i cittadini sono stati invitati a
meli registrato. Ore 9,00 inizio cerimonia                                                                                                            visitare la mostra per la Grande Guerra sotto
ufficiale, con tutte le Associazioni d’arma                                                                                                           i portici dell’Arengario. “Maestro d’ascia”,
e le forze dell’ordine in servizio. Messa “al                                                                                                         e storico sezionale con laurea “ad hono-
campo” nella chiesetta del cimitero urbano,                                                                                                           rem”, il
quindi deposizione corone sui sepolcri della     Pur apprezzando la buona volontà dell’orga-       fermavano, almeno per curiosità, parteci-          nostro Schiattone (Piero Schiatti) che ha
guerra 1915-18, ed infine corteo da Piazza       nizzazione e di chi ha partecipato, tuttavia      pando comunque a tutta la cerimonia.               fatto una ricerca paziente e certosina per
Garibaldi a Piazza Trento e Trieste per alza-    l’occasione è troppo ghiotta per manifestare      Durante la settimana vi sono solo massa-           esporre le testate d’epoca inerenti ai procla-
bandiera solenne, lettura del messaggio del      il nostro proverbiale “mugugno”.                  ie affaccendate che non hanno tempo di             mi della 1^ guerra mondiale.
Presidente della Repubblica, del ministro        Passo quindi ad alcune considerazioni che         fermarsi, nemmeno per curiosità. A parte i
della difesa Pinotti e allocuzioni del Sinda-    tutte le Associazioni d’Arma hanno già fatto      soliti pensionati …. il deserto!!                  Il Gruppo di Usmate ci ha fornito un ma-
co Scanagatti. Presenti studenti di 2 istituti   presente agli organismi comunali negli in-                                                           nichino con divisa militare d’epoca e la ban-
tecnici, Hesenberger e Mosè Bianchi, e di 2      contri “ad hoc”. Se da una parte è lodevole       Unico vantaggio “solenne”, visto che erano         diera originale dei combattenti. Dall’ANA
scuole medie inferiori, Istituto Borsa e         l’idea della commemorazione nella data            in servizio, la presenza di picchetti armati       nazionale 12 “roll-up” (rotoloni avvolgibili)
Confalonieri. Gli studenti hanno letto brani     appropriata, voluta fortemente dal ministro       delle forze dell’ordine: carabinieri, polizia      con la descrizione di tutta la campagna di
di saggi composti per l’occasione, accompa-      dell’interno Alfano, dall’altra è purtroppo ri-   di stato, finanzieri, guardie forestali, polizia   guerra (NB: acquistati da molte Sezioni,
gnati da musiche suonate con pifferi             provevole per la massiccia assenza di soci e      penitenziaria. Alla domenica vi sono rap-          anche da noi, e quindi a disposizione dei
dall’istituto Borsa.                             cittadini in una giornata feriale. Infatti sono   presentanze di questi corpi, ma non essendo        nostri Gruppi per le loro manifestazioni).
Nostra rappresentanza composta dal vessillo      più di 20 anni che tale festa è stata soppres-    in servizio sono senza picchetti armati.           Infine un plastico con molti modellini di
sezionale più gagliardetti del GruppoMon-        sa e spostata alla domenica più vicina.           Altro “nervo scoperto”: l’assenza della ban        aerei concessoci dalla AAA (Associazione
za, Villasanta, Cornate d’Adda.                  Il vantaggio era che in piazza i cittadini        da civica (tutti al lavoro) e quindi Inno di       Aereonautica). Commento: molto bella, ne
Quindi sembra tutto bene!                        “cazzeggianti” della domenica mattina si          Mameli e “Il Piave” suonati da registratore        valeva la pena !!

DI CORSA PER 11,50 CHILOMETRI
SULLE COLLINE DEL PROSECCO
             Federico Morelli
Domenica 19 luglio si è svolto a Soli-                                                                                                                veramente duri per il caldo soffocante;
go, piccolo borgo ai piedi delle colline                                                                                                              quando la strada sale riesco a
trevigiane famoso per la produzione del                                                                                                               guadagnare qualche posizione che
Prosecco, il 44° campionato nazionale                                                                                                                 puntualmente perdo in discesa poiché
ANA di corsa in montagna individuale.                                                                                                                 non sono un buon discesista. Nell’ultima
Quest’anno il nostro Presidente Penati                                                                                                                discesa prima del traguardo vado a tutta
in aprile ha organizzato una riunione per                                                                                                             e, nonostante due atleti mi sorpassano
formare un gruppo sportivo sezionale ed                                                                                                               poco prima dell’arrivo, arrivo bene in
io sono stato nominato referente seziona-                                                                                                             spinta soddisfatto della mia prestazione.
le per il settore running/podismo.                                                                                                                    All’arrivo mi aspetta Gianni, che stavolta
Abbiamo inoltrato una mail ai gruppi per                                                                                                              mi è riuscito a fotografare, e mi dice che
raccogliere runner alpini che partecipas-                                                                                                             rispetto alle Alpiniadi dell’anno scorso gli
sero a questo evento, purtroppo nessuno                                                                                                               sembra che sia andato meglio, speriamo
ha risposto e così mi sono iscritto solo io                                                                                                           sia di buon auspicio. Dopo la rinfrescante
della Sezione.                                                                                                                                        doccia, ci dirigiamo al tendone pronti per
Partenza domenica mattina alle 4.30                                                                                                                   il pranzo.
insieme al consigliere ed amico del mio                                                                                                               Il caldo è soffocante e solo qualche refolo
gruppo di Villasanta Gianni Colnago; la                                                                                                               di vento mitiga l’aria. Pranziamo vicino
giornata si preannunciava già a quell’ora                                                                                                             al gruppo di Verona: un gustoso pranzo
caldissina e così è stata.                                                                                                                            con pasta al forno, carne alla griglia e
Arriviamo a Soligo dopo circa tre ore di                                                                                                              contorno, il tutto bagnato dall’immanca-
comodo viaggio e dopo aver parcheggiato                                                                                                               bile Prosecco. Alle 14.00 ecco le classi-
incontriamo un commilitone di Gianni                                                                                                                  fiche dove sono 25° assoluto e 4° di cate-
che gli carica in macchina 12 bottiglie di                                                                                                            goria, mio miglior risultato in 4 edizioni:
Prosecco, ci invita a bere un bicchiere:                                                                                                              sono contento della mia prestazione,
io al massimo posso bere un bicchiere di                                                                                                              credo di aver degnamente rappresentato
thè, sono solo le 8 del mattino e alle 10                                                                                                             la mia Sezione. Gianni informa
devo correre….                                                                                                                                        subito il nostro capogruppo Gabriele che
Ritirato il pettorale e il pacco gara,                                                                                                                si complimenta per l’ottima prestazione.
contenente anche una bottiglia di Prosec-                                                                                                             Il venerdì successivo abbiamo festeggia-
co, quella sì che l’ho bevuta il venerdì                                                                                                              to in sede con pasticcini e Prosecco la
seguente in sede, ci avviamo verso la            partecipanti per un giro da 7,50 km con           Dopo il riscaldamento e qualche allungo            bella trasferta trevisana. Ringrazio tutto
partenza a visionare il percorso che mi          350 m di dislivello.                              per sciogliere le gambe vado alla parten-          il gruppo di Villasanta per il sostegno e
sembra un su e giù per le colline                Dopo mi separo da Gianni per iniziare             za per la spunta: saremo stati più di 200 e        l’aiuto, dal capogruppo Gabriele Ancri
circostanti per un totale di 11,50 km e          il riscaldamento: senza correre già si            alle 10 precise ecco il colpo di pistola.          ai consiglieri, dai soci agli amici, all’a-
circa 500 m di dislivello. Ritornati alla        sudava parecchio, non saprei dire quanti          Parto subito forte e dopo circa 1 km in            mico Gianni che mi ha accompagnato e
macchina, mi sono cambiato con calma e           gradi c’erano ma alle 9.30 del mattino            falsopiano credo di essere fra i primi 25-         supportato. L’appuntamento è per l’anno
avviato alla partenza per vedere l’inizio        la colonnina di mercurio era certamente           30. Il percorso è un continuo saliscendi           prossimo alle Alpiniadi estive, dove spe-
della gara degli over 50: erano circa 200        sopra i 30 gradi.                                 fra i vigneti con i tratti in salita al sole       riamo di arrivare al podio.
MONZA STA CON PARIGI Periodico della sezione di Monza - ANA Monza
Vita dei Gruppi                                                             DICEMBRE 2015          5

OMAGGIANDO DON GNOCCHI
              Gianni Ruga
25 ottobre 2009, in una Piazza del Duo-        Alpini il nuovo diacono, don Christian,
mo gremita di fedeli e di Penne Nere,          che il prossimo mese di giugno celebrerà
il Cardinale Dionigi Tettamanzi, alla          la prima Messa, ma è stato soprattutto un
presenza di numerosi sacerdoti ambrosia-       momento di preghiera e di gioia nell’a-
ni, guidava il rito di Beatificazione di don   scolto della Parola.
Carlo Gnocchi.                                 Don Luca, che tutti ormai abbiamo impa-
In quell’anno il Gruppo di Bernareggio         rato a conoscere e apprezzare per la sua
non era ancora ufficialmente nato ma ave-      innata capacità di trascinare e coinvol-
va già cominciato a funzionare a livello       gere chi lo ascolta, durante l’omelia ha
associativo con alcune piccole iniziative      ricordato l’amicizia che lo lega a Mons.
in ambito comunitario.                         Giovanni Barbareschi, che ha sentito
Ricordo che sulla strada del ritorno, con      telefonicamente, (con i suoi 93 anni,
ancora il cuore soffocato dall’emozione        forse uno degli ultimi preti “Ribelli” della
vissuta, decisi di rinnovare ogni anno il      Resistenza) riuscendo a fare una cateche-
giorno della Beatificazione di don Carlo       si sul mistero della morte portando ad
Gnocchi con una Santa Messa. Misi              esempio gli ultimi giorni di don Gnoc-
quindi al corrente il nostro parroco don       chi quando, senza vergogna, confessava
Luca di questo mio desidero. Non potevo        all’amico don Giovanni la paura di mori-
trovare interlocutore più interessato.         re. Ma è proprio questa paura della morte
Nel 2010, per il primo anniversario della      che lo rende Santo fino al punto di fargli
Beatificazione, volli rendere partecipe di     gridare con l’ultimo respiro: Signore,
questa mia iniziativa la nostra Sezione        sono pronto, vieni.
che con entusiasmo e slancio partecipò         Prima della benedizione finale e dopo la
numerosa con tutti i Gagliardetti ed il        “Preghiera dell’Alpino” letta dal nostro
Vessillo Sezionale. Sarà stata l’atmosfera,    Presidente, la Sezione di Monza ha vo-
saranno state le parole pronunciate da         luto donare al Sindaco di Bernareggio e
don Luca, sarà stata l’accoglienza di Ber-     a don Luca una formella in creta raffigu-
nareggio nei confronti degli Alpini…….         rante il viso sorridente del Beato don
da allora diventò uno degli appuntamenti       Carlo Gnocchi, opera dell’artista Alpino
Sezionali assieme alla nostra domenica,        Ronchi Elvezio del Gruppo di Bernareg-
al raduno sezionale, alla Via Crucis.          gio.
Sabato 10 ottobre 2015, grazie alla dispo-     A don Christian è stato donato “Cristo
nibilità dell’Amministrazione Comunale,        con gli Alpini” nella speranza che la sua
è stata inaugurata una via del nostro          lettura lo aiuti a conoscere meglio chi
paese a don Gnocchi. Il sindaco di Berna-      sono gli Alpini, quello che hanno saputo
reggio, Andrea Esposito e la madrina del       fare e quello che tuttora rappresentano
nostro Gruppo, Marisa Mariani in Galbu-        per le varie comunità dove operano in-
sera, hanno tolto il Tricolore dal cartello    stancabilmente.
che riporta il nome del nostro Cappellano      Ma la sorpresa più bella è arrivata da
e nel suo discorso, il Primo Cittadino, ha     Adriano Sala, capogruppo di Tregasio
voluto ricordare questa grande figura di       che dal fondo della chiesa ha raggiunto
educatore, prete e alpino. Dopo la bene-       don Luca sull’altare e gli ha donato uno
dizione, don Luca ha sottolineato quanto       dei suoi cappelli alpini in legno intagliato
sia importante coltivare e perseguire gli      a mano; a quel punto don Luca, felice e
insegnamenti di don Carlo anche attra-         con orgoglio se lo pose sul capo raggiun-
verso momenti come quello che si stava         gendo la sacrestia.
vivendo. Al termine degli interventi e         La Messa è terminata con il canto finale       quanto presso il salone di Palazzo Lan-    buona parte di nostri Gruppi. I Gagliar-
accompagnati dalla Banda ci siamo diretti      eseguito dal coro alpino “Lo Chalet” di        driani coloro che erano presenti hanno     detti presenti erano 16 di cui 3 di altre
verso la Chiesa Parrocchiale dove, prima       Arcore che ringrazio per la bravura con la     potuto gustare un buon piatto di polenta   Sezioni, ma i Gruppi della nostra Sezione
della Santa Messa si è svolto l’Alzaban-       quale ha animato tutto il Rito Eucaristico.    con ragù e polenta con zola.               non sono 28!!!!!!!!!!e la Messa di sabato
diera. La Santa Messa è stata                  Con l’Ammainabandiera è terminata la           L’unico rammarico, consentitemi lo sfo-    10 non era Sezionale!!!!!!!!
anche l’occasione per presentare agli          cerimonia ufficiale ma non la serata in        go, è stata la mancata partecipazione di
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6 DICEMBRE 2015                                                             Vita dei Gruppi

ALLA MAXI CAMPANA DEI CADUTI
           Alessandro Crippa

In occasione del centenario della prima
guerra mondiale il gruppo Alpini di
Busnago ha organizzato una visita al
Museo della Grande Guerra in Trentino
a Rovereto.
La gita si è svolta domenica 20 settem-
bre 2015. Partiti dalla piazza di Busnago
alle 6,30 del mattino alla volta del Tren-
tino. La prima tappa del nostro viaggio,
Nogaredo, dove si trova la distilleria
della Marzadro, famoso marchio di
grappa riconosciuto a livello mondiale.
Una guida ci ha accompagnati attraverso
la fabbrica spiegandoci il processo di
distillazione della grappa, dalla vinac-
cia al prodotto finito. Abbiamo visto gli
alambicchi e le sale di invecchiamento.
Alla fine della visita guidata, abbiamo
degustato le grappe e liquori accompa-
gnati da formaggi e prodotti
trentini. Ripartiti per la seconda tappa:
la campana Maria Dolens. È la campana
più grande al mondo, ideata dal sacerdo-
te Don Antonio Rossano, per onorare i
caduti di tutte le guerre e invocare pace e
fratellanza fra i popoli del mondo intero.
Venne fusa a Trento nel 1924 e battezza-
ta nel 1925. Non corrispondendo al suo-
no voluto la campana venne fusa nuo-
vamente nel 1939. Nel 1960 a causa di
una grave incrinatura la campana smise
di suonare, ma grazie a delle donazioni,
venne fusa ancora nel 1964. Venne poi
benedetta dal papa Paolo VI nel 1965.
La campana Maria Dolens suona ad ogni
tramonto affinché l’uomo ricordi i caduti
e trovi la via per la pace. Ogni domenica
la campana suona a mezzogiorno100 rin-
tocchi. Dopo aver sentito i 100 rintocchi
fu la volta di un lauto pranzo, ci siamo
riposati per poi concentrarci sull’ultima è
più importante tappa della gita: il museo
della Grande Guerra ospitato nel castel-
lo di Rovereto. Un bellissimo percorso
ci ha portati alla scoperta di torrioni e     Prima Guerra mondiale.                         guerra mondiale.                               tutti quanto siamo fortunati a vivere in
cunicoli, del terrapieno e delle mura         Il percorso mostra i modi di combattere        Questa visita ci ha regalato emozioni          un paese ora in pace dopo due Guerre
cannoniere. Fin dalla sua inaugurazione       e le dotazioni dei soldati, ma anche le        uniche, i 100 rintocchi della campana,         Mondiali. Abbiamo così ricordato tutti i
nel 1921, è stato uno dei principali musei    trasformazioni economiche, sociali, poli-      il museo, gli aneddoti che ci sono stati       caduti delle guerre.
italiani dedicati alla                        tiche e geografiche tra il 1800 e la prima     raccontati hanno riportato alla mente di       Una gita indimenticabile.

FESTA ALLE BETULLE UNA SERATA CANORA
             G.Luca Ghezzi                                                                             Gruppo di Veduggio

Leggo per posta elettronica dell’incontro     della mia frazione Mariani Egidio Pietro       In occasione del centenario della Grande       di Verona. Ospite il nostro presidente
rievocativo dei “morbegnini” al Pian          decorato di una medaglia di bronzo al va-      Guerra, tra le varie iniziative, la sera del   Mario Penati e un buon numero di Alpini,
delle Betulle del 6 settembre. Il nostro      lor militare. In paese i pronipoti si ricor-   31 ottobre il gruppo Alpini di Veduggio        un particolare ringraziamento a Roberto
presidente Penati ci manda a dire se è        dano di uno zio decorato, ma medaglia e        ha organizzato la 10” edizione di “Canti       Viganò che ha presentato la serata.
possibile esser presenti. Nello sconfina-     ricordi sono svaniti nel nulla. Di ricordo     ed immagini per non dimenticare”:
mento delle sezioni da Monza a Lecco,         è rimasto solo il nome tramandato di bat-      l’evento dedicato ai Reduci della locale
della prima c’erano tre gruppi non li         tesimo, i maschi Egidio, femmine Gilda.        Sezione Combattenti ormai rimasti in
elenco: i diretti interessati, con orgoglio                                                  pochi. Questa volta nel contesto è stata
possono dire io c’ero. In breve l’incontro    P.S. Per mia ignoranza le “marmette”           inserita una breve rappresentazione sce-
rievocativo...” commovente”. La festa         sono tutti di deceduti della seconda           nografica della guerra in trincea con la
“semplice-montanara-alpina”. Faccio           guerra mondiale. Pensavo che ci fossero        comparsa di due soldati nemici “Italiano
cenno solo di come sono capaci gli alpini     anche quelli della grande guerra. Ma il        e Austriaco”, ma autori di un messaggio
della alta Valsassina di far valere i loro    Morbegno della seconda è sempre quello         di fratellanza e di pace.
prodotti alimentari. La polenta “vuncia” a    della grande guerra? Storici datemi una        La serata si è contraddistinta con l’esibi-
vederla preparare puoi morire di coleste-     risposta.                                      zione del coro A.N.A. “ Coste Bianche “
rolo, ma a mangiarla fa resuscitare anche
i morti. Riassunto questo, torniamo seri e
parliamo della lettera inviata dal presi-
dente Marco Magni della sez. di Lecco al
nostro presidente Penati. Qui c’è la storia
della costruzione della chiesetta chiamata
“tenda dell’anima” e delle “marmette”
che ricordano i nomi di 420 alpini del
“Morbegno” andati avanti . Da queste mi
hanno incuriosito e mi ha portato ad ap-
passionarmi alla ricerca di quella inizia-
tiva dell’Ana “Milite...non più ignoto”.
Ho scoperto che nel comune di Besana
in Brianza dei duecentocinquanta caduti
della grande guerra, una cinquantina era-
no alpini del 5° regg. Alpini. La ricerca
si intensifica e dall’archivio storico di
Milano nel foglio matricolare risultano
la maggior parte appartenenti al gruppo
alpino Morbegno. Tra questi un alpino
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Vita dei Gruppi                                                                 DICEMBRE 2015            7

“LA BAITA” HA CANTATO IN SARDEGNA

           Leonardo Vergani

A Tempio Pausania nei giorni 3 e 4            le hanno partecipato anche il Coro Alpino    teva trovare branda più comoda di quella       sappiano riconoscersi e sentirsi a casa
ottobre si è svolto il Raduno Sezionale       della Sezione Sardegna “Nugoro Amada”        degli alloggi collettivi dove il valore        propria ovunque in un vincolo di
Sardegna località scelta perché è pro-        di Nuoro e la corale “Luigi Canepa” di       aggiunto è proprio nelle comodità che          rispetto reciproco, amicizia e piacere di
prio in questo paese che 100 anni fa, nel     Sassari.La domenica il Raduno dopo la        mancano ma che sono il segno della vo-         stare insieme.
marzo del 1915, si componevano i primi        S. Messa celebrata da S.E. Mons. Seba-       lontà di esserci, del piacere di partecipare
reggimenti della gloriosissima Brigata        stiano Sanguinetti Vescovo di Tempio         e condividere da Alpini.                       E’ quello che è successo a Tempio Pausa-
Sassari la quale, sull’Altopiano di Asiago    Pausania si è conclusa con la tradizionale                                                  nia, che accade in ogni adunata sia essa
fianco a fianco con i battaglioni Alpini,     sfilata per le vie del paese.                Alpini veri e vera alpinità questo abbia-      a Bolzano piuttosto che a Catania ed è
scriverà pagine di storia.                                                                 mo trovato e cantare per le vie di Tempio      questo che seppure per diverso destino e
Al Raduno che ha consolidato il profondo      Fin qui la cronaca che però non può ren-     Pausania o a tavola con gli amici degli        ben altra circostanza portò i fieri Alpini
legame tra gente di Sardegna e Alpini         dere l’idea di quanto sia stato bello e      altri cori accompagnati dalle scorribande      lombardi nostri padri e gli altrettanto fieri
ha partecipato anche la nostra Sezione.       coinvolgente questo Raduno dove si è         musicali degli Alpini della Fanfara sol-       fanti sardi a diventare fratelli sull’Alto-
Presente il Vessillo scortato dal presiden-   davvero vissuta un po’ di quell’atmosfera    levando il bicchiere in un brindisi che ha     piano di Asiago.
te Mario Penati a rappresentare la sezione    che troviamo nei raduni nazionali.           visto nascere nuove amicizie è quanto di       Non si capivano, parlavano lingue diver-
il Gruppo Alpini di Carate Brianza con il     Siamo stati accolti da amici, come succe-    più bello e Alpino si possa immaginare.        se ma si scoprirono fatti della stessa pasta
Gagliardetto scortato dal Capogruppo Al-      de tra Alpini e tra persone che si stimano   Una volta di più si è avuta la conferma di     e si trovarono uniti da quella fratellanza
berto Tevisio ed il Coro “La Baita” per la    con organizzatori che si sono fatti in       come persone legate alla propria tradizio-     che fa di genti diverse un Popolo, una
prima volta in trasferta guidato dal nuovo    quattro per ospitarci e davvero non si po    ne e cultura e delle quali sono testimoni      Nazione la nostra Italia.
maestro cav. Mauro Filippo Villa Verga.

Alle manifestazioni tenute in Piazzale Ri-
membranze, lo stesso dove si schierò per
la prima volta parte della Brigata Sassari
hanno presenziato oltre al nostro Vessillo
di Monza anche quelli di Sardegna, Mila-
no, Asti e Padova, numerosi Gagliardetti,
i Gonfaloni dei comuni di Tempio Pausa-
nia e Sinnai, i Vessilli delle associazioni
d’arma locali, la Fanfara di Palmanova ed
il Coro “La Baita”; a celebrare l’evento
sono intervenuti il sindaco di Tempio
Pausania On.le Andrea Biancareddu, il
sindaco di Sinnai Dott.ssa Maria Barbara
Pusceddu, il comandante del 152° Rgt.
della Brigata Sassari Colonnello Luigi
Dore ed in chiusura il consigliere nazio-
nale Cesare Lavizzari.

La cerimonia si è conclusa con l’emozio-
nante rito dell’Alza Bandiera issata sul
pennone posto a lato del Monumento alla
Brigata Sassari con l’Inno eseguito dalla
Fanfara e cantato da tutti i presenti.
Il programma è proseguito, dopo il rancio
Alpino, con la serata dedicata ai cori.

Il concerto si è tenuto presso il Teatro
Giordo ed ha visto protagonista il Coro
“La Baita” che, come ospite, ha avuto
l’onore di aprire la serata canora alla qua
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8 DICEMBRE 2015                                                            La Grande Guerra

LA GRANDE GUERRA
             Roberto Viganò

Tra i molti modi per parlare e raccontare        variare della sensibilità storica, mentre gli                                                          “Charlot soldato” (1918)
la Grande guerra non poteva sicuramente          effetti speciali hanno sostituito le scene                                                             Regia di Charlie Chaplin.
mancare il mezzo cinematografico.                pericolose girate dal vivo, che in film
Ricca è la raccolta di documentari filmati       come La caduta delle aquile del 1966 (in                                                        Durante la prima guerra mondiale, Char-
che, ai primordi della cinematografia,           lingua originale The Blue Max) provoca-                                                         lot è al fronte ma pensa a tutto tranne che
comunque testimoniano, con immagini a            rono incidenti e morti tra gli stuntmen.                                                        a combattere il nemico. Nonostante tutto
volte fin troppo forti, il tragico volto della                                                                                                   riesce a catturare l’imperatore di Germa-
guerra.                                          L’elenco è lunghissimo. Mi permetto                                                             nia, ma è soltanto un sogno.
Molti registi, poi, come riporta Wikipe-         di mettere in evidenza alcuni titoli per
dia, hanno diretto film sulla prima guerra       coloro che vogliono farsi un’idea della
mondiale. Spesso i soggetti sono stati           cinematografia su questo tema:
tratti da romanzi, come per Addio alle
armi di Ernest Hemingway, che ha dato
origine a due film, o Niente di nuovo sul            “Maciste Alpino” (1916, Italia)
fronte occidentale di Erich Maria Re-
marque da cui è stato sviluppato All’o-          Recentemente restaurato e proiettato alla
vest niente di nuovo. Altri hanno una            71 Mostra cinematografica di Venezia,
sceneggiatura originale come La Grande           è probabilmente il miglior film di pro-
Guerra di Monicelli, che sfrondando gli          paganda bellica prodotto in Italia nel
avvenimenti della retorica fascista che la       corso della Prima guerra mondiale, un
dipingeva come una “guerra eroica”, finì         primato guadagnato non solo grazie alla
per essere censurato e vietato ai minori         simpatia del suo interprete. Dal punto di
alla sua uscita.                                 vista narrativo l’abilità del racconto nel
                                                 trattare con efficacia in tono leggero i
Alcuni si riferiscono ad episodi realmen-        temi più drammatici è ancora capace di
te accaduti, come Il sergente York e Il          meravigliare: deportazione di civili, vita
battaglione perduto, altri a fatti inventati     di trincea, violenza sulle donne; sullo
e ambientati nel periodo storico, anche se       schermo scorre la rappresentazione degli
con attente ricostruzioni di ambientazioni       orrori della guerra, ma sempre in funzio-
e riferimenti ai fatti generali. Le sceneg-      ne apertamente catarchica.
giature si sono evolute col tempo e col          (www.labiennale.org)

       “All’ovest niente di nuovo”                          “Addio alle armi “                              “Le scarpe al sole”                          “I cinque dell’Adamello”
           (1930, Stati Uniti),                             (1932, Stati Uniti),                              (1935, Italia),                                  (1954, Italia),
        regia di Lewis Milestone                          regia di Frank Borzage                           regia di Marco Elter                           regia di Pino Mercanti

In Germania all’inizio della prima guerra        Tra le migliori riduzioni cinematografi-        Il film, tratto dal romanzo omonimo di          Un gruppo di 5 alpini di diversa estrazio-
mondiale, alcuni studenti, esaltati dai          che tratte da Hemingway, questo melo-           Paolo Monelli racconta di un veterano           ne sociale e con storie diverse alle spalle
discorsi di un professore, si arruolano con      dranmma è ambientato sul fronte ita-            della Guerra d’Africa che, insieme a            partecipano ad una azione di guerra dalla
entusiasmo nell’esercito. Ma la realtà è         lo-austriaco nella guerra 1914-18.              due giovani, di cui uno appena sposato,         quale escono vittoriosi. Vengono però
diversa e l’amor patrio comincia a sce-                                                          vengono chiamati alle armi per difendere        travolti da una valanga e restano congela-
mare. Gli orrori e i misfatti della guerra si    Il tenente medico americano Frederick           i confini della patria. Saranno protagoni-      ti sotto la neve. Anni dopo il figlio di uno
susseguono sotto gli occhi sgomenti dei          Henry, ferito durante la ritirata di Capo-      sti di drammatici avvenimenti tra assalti,      di loro partecipa ad una missione per
combattenti. Un giovane soldato, dopo            retto, s’innamora, ricambiato, dell’infer-      ritirate, vita di trincea. Il vecchio reduce    recuperare i loro corpi. Se il ragazzo
una breve licenza, ritorna al fronte e,          miera inglese Catherine. Dopo che i due         della guerra africana, alla fine perirà da      considerava inutile e assurdo il loro
mentre si appresta a catturare una farfalla      hanno trascorso un’estate d’amore in            eroe, gli altri due torneranno, dopo la         sacrificio in questa occasione cambierà
per la sua collezione, viene colpito a           Svizzera, Frederick viene coinvolto nella       vittoriosa battaglia, alle loro case per rac-   opinione. Gli esterni del film sono stati
morte in una trincea. Tratto dal romanzo         disastrosa ritirata italiana di Caporetto,      contare i drammatici avvenimenti vissuti.       girati sul vero Adamello.
di Erich Maria Remarque. Il grande reali-        riuscendo a ritrovare la donna amata solo
smo e l’assoluta attenzione alla verità ne       quando ormai è troppo tardi: Catherine                     “Il sergente York”                             “Orizzonti di gloria”
fanno un film di sapore europeo, consi-          morirà tra le sue braccia dopo aver perso                  (1941, Stati Uniti),                            (1957, Germania),
derato universalmente come un classico           il bimbo che aspettava.                                 regia di Howard Hawks                           regia di Stanley Kubrick
dell’antimilitarismo, nonché una denun-
cia delle atrocità della guerra. Nel 1979        Il film, che all’epoca venne censurato dal      Ispirato alla vita dell’eroe statunitense       La storia prende ispirazione da alcuni
ne venne realizzato un remake, un film           fascismo perché ritenuto disfattista, e che     della prima guerra mondiale Alvin York,         episodi realmente accaduti all’interno
tv denominato Niente di nuovo sul fronte         portò Charles Lang all’Oscar per la             il film fu un grande successo con 10            dell’esercito francese durante la prima
occidentale.                                     fotografia, mostra i toni passionali cari a     designazioni ai premi Oscar, che compor-        guerra mondiale.Due generali francesi
                                                 Borzage con una venatura di accenti lirici      tarono una statuetta per Gary Cooper e          della prima guerra mondiale ordinano,
         “Montagne in fiamme”                    e romantici.                                    una per il montaggio.                           per ambizione e stupidità, un inutile
            (1931, Germania),                                                                    Quando nel 1917 gli Stati Uniti entrano         attacco suicida. Quando questo fallisce, i
   regia di Luis Trenker e Karl Hartl            In seguito, dal romazo di Hemingway             in guerra, Alvin York, timido e goffo           due accusano di codardia i soldati e
                                                 furono tratti altri due film, la versione del   contadino del Tennessee che è un ottimo         stabiliscono che ne vengano fucilati tre a
Il soldato altoatesino Dimai, arruolato          1951 diretta da Michael Curtiz con              tiratore, ma per convinzioni religiose          caso come esempio per la truppa. Nono-
nell’esercito austriaco, si trova a combat-      Willian Holden, e quella di Charles Vidor       contrario alla violenza, è chiamato alle        stante gli sforzi d’un onesto colonnello, le
tere proprio nelle vicinanze del suo paese,      nel 1957 con Rock Hudson, entrambi non          armi e in Francia si comporta da eroe           sentenze vengono eseguite: uno dei
contro gli alpini comandati dal suo amico        all’altezza di questa prima trasposizione.      divenendo famoso.                               condannati, ferito, viene portato davanti
capitano Franchini. Il disagio di sentirsi                                                                                                       al plotone in barella.
straniero in casa sua è grande. Finita la
guerra, l’amicizia fra Dimai e Franchini
sarà ulteriormente rinsaldata.
MONZA STA CON PARIGI Periodico della sezione di Monza - ANA Monza
La Grande Guerra                                                                     DICEMBRE 2015             9

SUL GRANDE SCHERMO
  “La grande guerra” (1959, Italia),            giovane e gli dà coscienza di sé.              una divisa tedesca, francese o scozzese        milite ignoto, irriconoscibile quando ne
       regia di Mario Monicelli                                                                resta sempre un uomo con una famiglia,         viene recuperato il cadavere, e invece
                                                           “Uomini contro”                     dei sentimenti, delle speranze: è questa la    ricco di storia, speranze ed affetti prima
Felice connubio di tragedia e commedia,                      (1971, Italia),                   morale del film, che racconta la storia di     di incontrare la propria sorte fatale.
l’opera è un affresco corale, ironico e                 regia di Francesco Rosi                due cantanti lirici che si recano sul fronte
struggente, della vita di trincea durante la                                                   tedesco la vigilia di Natale per allietare                “Soldato semplice”
prima guerra mondiale. Le vicissitudini         Liberamente ispirato al romanzo di             con il loro canto le truppe, ma dopo la                      (2015, Italia),
di un gruppo di commilitoni sul fronte          Emilio Lussu Un anno sull’Altipiano.           prima strofa di astro del ciel il “nemico”               regia di Paolo Cevoli
italiano nel 1916 sono narrate con un           Durante la Prima guerra mondiale,              scozzese risponde accompagnando la
linguaggio neorealista e romantico al           sull’altopiano di Asiago, il sottotenente      canzone con la cornamusa e così si incon-      Siamo nel 1917. Gino Montanari è un
tempo stesso, abbinando scansioni tipiche       Sassu combatte nella divisione                 trano sulla terra di nessuno, si scambiano     maestro elementare, ma a causa dei suoi
della commedia all’italiana ad una              comandata dal generale Leone, un               doni e bevono Champagne e Whisky               comportamenti libertini ed antinterventi-
notevole attenzione verso i particolari         veterano che dà continuamente prova            mostrandosi le foto dei loro familiari.        sti, è costretto dal preside della sua scuola

storici.Le pregevoli scene di massa si          della sua disumanità. L’inadeguatezza          Purtroppo i comandanti dei due fronti          ad arruolarsi volontario nella Grande
accompagnano ad acute caratterizzazioni         degli armamenti e i tentativi di ribellione    non appoggiano questa tregua che è così        Guerra. Gino, nato e cresciuto sulla
dei numerosi personaggi, antieroi umani         dei soldati si susseguono di giorno in         condannata a durare solo per poche ore,        Riviera Romagnola, si ritrova in un
ed impauriti, rassegnati e solidali,            giorno nella totale sordità di un alto         dopodiché ridiventerà tutto come prima.        piccolo avamposto in Valtellina, in
accomunati dalla partecipazione forzata         comando che continua a portare avanti                                                         qualità di “addetto eliografista”, dove
ad una catastrofe che li travolgerà.            una guerra in cui la vita non ha più alcuna             “Torneranno i prati “                 deve convivere con un variegato gruppo
Monicelli e gli sceneggiatori Age &             importanza. All’indagine sullo scontro                      (2014, Italia),                   di alpini, provenienti da tutte le parti
Scarpelli e Vincenzoni raggiungono              tra le nazioni, Uomini contro antepone                  regia Ermanno Olmi                    d’Italia.Tra dialetti diversi, piccole manie,
l’apice artistico della loro carriera           quello tra le classi sociali, spostando                                                       frequenti baruffe e un nemico sempre in
combinando, con impareggiabile fluidità         l’asse da una prospettiva storico tradizio-    Film ambientato nelle trincee sull’Alto-       agguato (il cecchino “fischione”), le
di racconto, comicità e toni drammatici,        nale verso una più profondamente               piano di Asiago dopo gli ultimi sanguino-      giornate in trincea tra i monti si riveleran-
ed aprendo la strada ad un nuovo stile          ideologica. Francesco Rosi racconta la         si scontri del 1917.                           no ricche di colpi di scena, di ostacoli e
cinematografico nelle vicende di guerra.        Grande guerra attraverso il punto di vista     Il racconto si svolge nel tempo di una         di momenti esilaranti.
                                                di chi ne ha saggiato la disumanità e          sola nottata. Gli accadimenti si susseguo-     Le difficoltà della vita militare, per di più
                                                l’orrore, stipandosi dentro a quelle trincee   no sempre imprevedibili: a volte sono          tra le montagne, le differenze tra i vari
  “Il Piave mormorò” (1964, Italia),            in cui l’iniziale retorica della vittoria      lunghe attese dove la paura ti fa contare,     tipi italici e un incontenibile “patacca”
       regia di Guido Guerrasio                 veniva meno in favore di una disciplina        attimo dopo attimo, fino al momento che        che proprio non riesce a tenere la bocca
                                                contraria all’umano.                           toccherà anche a te. Tanto che la pace         chiusa, daranno vita a situazioni irrive-
Il film documentario comincia dall’inter-                                                      della montagna diventa un luogo dove si        renti, ma anche di grande umanità.
vento in guerra dell’Italia (1915) per                  “Il battaglione perduto”               muore. Tutto ciò che si narra in questo
passare poi in rassegna i fatti più dram-             (2001, USA - Lussemburgo),               film è realmente accaduto. E poiché il         Questo è un elenco parziale e incompleto.
matici del lungo conflitto: Montenero,                  regia di Russell Mulcahy               passato appartiene alla memoria, ciascu-       Chi vuole può però davvero accostarsi
San Michele, Carso, Adamello, Gorizia,                                                         no lo può evocare secondo il proprio           alla storia in un modo forse più leggero e
Podgora, Trentino, ecc. Seguono poi             Nel 1918, nel pieno della Prima guerra         sentimento.                                    coinvolgente, ma pur sempre un modo
alcune sequenze dedicate alla traversata        mondiale, alcune truppe americane                            “Fango e gloria”                 che aiuta a riflettere sul dramma, sulla
dell’Isonzo, quindi l’entrata in Gorizia, la    d’assalto (composte per lo più da immi-                       (2014, Italia),                 rovina e sull’assurdità della guerra.
guerra in Cadore, la battaglia della            grati o ex galeotti) vengono inviate nella             regia di Leonardo Tiberi
Bainsizza, la rotta di Caporetto, la ritirata   foresta delle Argonne in Francia per un                                                       Le trame sono state tratte dai seguenti siti
sul Piave ed i successivi fatti d’arme, fino    attacco suicida sul fronte occidentale.        È un curioso esperimento cinematografi-        internet:
alla vittoriosa conclusione di Vittorio         Dopo l’attacco, un battaglione della           co, che collega immagini di repertorio
Veneto.                                         77esima Divisione (composto da poco            tratte dagli archivi dell’Istituto Luce con    -http://it.wikipedia.org
                                                più di 500 soldati) si ritrova intrappolato    sequenze di fiction che raccontano ciò         -www.mymovies.it
        “La caduta delle aquile”                oltre le linee nemiche senza cibo, acqua,      che potrebbe nascondersi dietro ogni           -www.comingsoon.it
              (1966, USA),                      né munizioni o medicinali con la paura di
        regia di John Guillermin                un assedio tedesco sempre più imminen-
                                                te. L’artiglieria americana sparerà contro i
Narra l’ascesa e la caduta del tenente          tedeschi in quella zona ma sbaglierà il
Bruno Stachel, un arrivista pilota da           tiro e più di 60 uomini del 77° moriranno
caccia tedesco, impegnato sul fronte            sotto il cosiddetto “fuoco amico”.
occidentale durante la prima guerra
mondiale.                                                   “Joyeux Noël “
                                                        (2005, Francia - Belgio -
             “I recuperanti”                          Germania - Gran Bretagna),
              (1970, Italia),                          regia di Christian Carion
         regia di Ermanno Olmi
                                                Ispirato a fatti veramente accaduti nelle
E’ un film per la televisione la cui            trincee di Meths nel nord della Francia
sceneggiatura è firmata da Mario Rigoni         durante la prima guerra mondiale, lo
Stern, Tullio Kezich, Ermanno Olmi. Un          scopo di questo film è di dimostrare
reduce di guerra, tornato al paese, trova la    l’umanità e l’inevitabile compassione che
fidanzata. I giovani emigrano, i vecchi         si crea fra uomini messi a combattere una
non ci sono più, la vita è diversa. Si mette    guerra che in realtà non è la loro. Alla
a fare il “recuperante” di ordigni bellici,     vigilia di Natale del 1914 soldati francesi,
un lavoro sempre al limite del pericolo di      scozzesi e tedeschi interrompono le ostili-
un’esplosione. Alcuni recuperanti               tà per qualche ora e brindano tutti
muoiono. Solo il lavoro “vero” redime il        insieme. Anche se un soldato indossa
MONZA STA CON PARIGI Periodico della sezione di Monza - ANA Monza
10 DICEMBRE 2015                                                            Vita dei Gruppi

CARATE, 44 OPERE AL CONCORSO DI PITTURA
             Gruppo Carate

Gli Alpini hanno sempre dimostrato             Giuria, esperta e critica, composta da        una discreta affluenza di pubblico.
apprezzamento per le cose belle (panora-       rappresentanti del mondo alpino               I visitatori hanno anche votato un’opera
mi montani mozzafiato, flora e fauna           (Presidente Sezione di Monza Mario            che vince il “Premio giuria popolare”.
montane dai mille colori) e per le cose        Penati, Capogruppo di Carate Alberto          Le opere vincitrici sono state premiate
buone (cucina e vini nostrani).                Tevisio, Referente Centro studi ANA           durante il concerto del Coro La baita
Questo anno, in occasione dell’85° di          Milano Gianluca Marchesi) e del mondo         previsto per mercoledì 4 novembre in
fondazione del locale gruppo, gli Alpini       artistico (Massimo Marchesotti, pittore       occasione della Festa dell’Unità d’Italia e
caratesi hanno proposto un concorso di         nonché Direttore del Coro ANA di              delle Forze armate.
pittura cercando di mettere insieme arte e     Milano; Angelo Fumagalli, pittore             Sicuramente il successo dell’iniziativa è
storia, gusto del bello e memoria. Infatti,    caratese; Franco Rizzi, giornalista;          stato grande: e lo dimostra il numero
in riferimento anche al Centenario della       Cristina Mauri, docente di Storia dell’arte   delle opere esposte e dei vincitori.
prima guerra mondiale, il tema del             e critico d’arte).                            Purtroppo, ma ormai è cosa comune,
concorso era: “Gli Alpini nella prima          Dopo un impegnati lavoro di confronto e       manca la condivisione e la collaborazione
guerra mondiale”.                              di dibattito, sono state selezionate le tre   degli alpini. L’iniziativa è lasciata a
Sono stati contattati e invitati circa         opere vincitrici che rimarranno di            quelle due o tre persone che l’hanno
duecento pittori lombardi e, di questi,        proprietà del Gruppo alpini di Carate e       proposta (a queste va il grazie più grande)
quarantaquattro hanno aderito con le loro      che troveranno una degna collocazione         e che vengono lasciate sole a gestirla,
opere: diversi i soggetti e i temi trattati,   sulle pareti della Baita.                     snobbate e magari anche criticate.
diverse le tecniche usate, ma tutte            Tutte le opere poi sono state esposte in      “Ma gli Alpini non hanno paura” e allora
caratterizzate da forte personalità inter-     una mostra che, inaugurata il 17 ottobre,     … alla prossima proposta culturale (!)
pretativa e buona capacità realizzativa.       e rimasta aperta presso la Baita del          ricordando che “non di solo pane vive
Le opere sono state valutate da una            Gruppo per una settimana e che ha visto       l’uomo”.

CASATENOVO CON LA FIAMMA DI CRACOVIA
            Giovanni Beretta

Anche il gruppo di Casatenovo ha preso         il presidente della sezione di Monza – di     della ragione, del dialogo e del reciproco     tanti giovani, affinché possa essere buon
parte alla Fiaccolata organizzata dall’o-      cui il sodalizio di Casatenovo fa parte –     rispetto, volta alla risoluzione dei proble-   auspicio per il ripetersi di altre simili ma-
ratorio di San Giorgio. La fiamma accesa       Mario Penati.                                 mi” ha affermato il capogruppo degli al-       nifestazioni. Con la speranza che questi
a Cracovia ha fatto ritorno in paese dopo      Durante la commovente cerimonia svol-         pini casatesi. “Giovani, quello che stiamo     ragazzi non si perdano per strada, perché
aver percorso 1300 chilometri, illumi-         tasi nella chiesetta posta sulla sommità      osservando in questo sacrario ci serva da      sono proprio loro il presupposto per la
nando durante il lungo tragitto anche          del sacrario friulano, toccanti sono state    monito per far si che simili tragedie non      costruzione di un’Italia migliore dove
Auschwitz e Redipuglia. Proprio qui,           le parole del Pironvano.                      accadano più”.                                 possa regnare sempre la pace.
lo scorso 27 agosto, a rendere omaggio         “Mai più guerre con il sacrificio di          Il presidente della sezione monzese,           Durante la manifestazione gli Alpini di
ai caduti nella Prima Guerra Mondiale          centinaia di migliaia di vite umane, per      Mario Penati, al termine della messa           Casatenovo hanno ringraziato l’oratorio e
tumulati nel sacrario, c’erano anche le        l’egoismo e la sete di potere di governanti   ha preso la parola ribadendo il concetto       i suoi volontari per aver consentito loro di
penne nerre.                                   senza scrupoli, che hanno deciso di arma-     espresso dal capogruppo Pirovano. Ha           prendere parte all’emozionante esperien-
Tra loro il capogruppo Dino Pirovano e         re i conflitti invece di seguire la linea     poi sottolineato l’importante presenza di      za, capace di unire l’intera comunità.
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