IL BENESSERE DEI SUINI IN ALLEVAMENTO - Indicazioni pratiche - Centro Ricerche Produzioni ...

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IL BENESSERE DEI SUINI IN ALLEVAMENTO - Indicazioni pratiche - Centro Ricerche Produzioni ...
IL BENESSERE
 DEI SUINI
 IN ALLEVAMENTO

Indicazioni pratiche
IL BENESSERE DEI SUINI IN ALLEVAMENTO - Indicazioni pratiche - Centro Ricerche Produzioni ...
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IL BENESSERE DEI SUINI IN ALLEVAMENTO                                                                                                                          III
Indicazioni pratiche

Alessandro Gastaldo, Paolo Rossi e Marzia Borciani                                    Sara Barbieri ed Elisabetta Canali

Il Centro Ricerche Produzioni Animali - CRPA S.p.A. è un ente                         Il gruppo di ricerca, attivo presso l’Università degli Studi di Milano
di ricerca che ha un’esperienza pluridecennale sul benessere dei su-                  fin dagli anni ’70, ha costituito nell’aprile 2016 il Laboratorio di
ini, avendo coordinato o partecipato a numerosi progetti di ricerca,                  Benessere animale, Etologia applicata e Produzioni soste-
sperimentazione e cooperazione a livello regionale, nazionale ed                      nibili con sede presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria. Il
europeo sulle seguenti tematiche: applicazione di protocolli di va-                   gruppo, con riconosciute competenze nel campo della produzio-
lutazione del benessere degli animali in allevamento, durante il tra-                 ne animale, dell’etologia applicata, del comportamento e del be-
sporto e nell’attesa premacellazione; tecniche di riduzione del dolore                nessere animale, ha coordinato e partecipato a numerosi progetti
durante la castrazione dei suinetti; arricchimenti ambientali (materiali              di ricerca nazionale e internazionale. È impegnato nei seguenti
manipolabili) per le diverse categorie di suini; controllo ambientale                 specifici campi di ricerca: valutazione del benessere in azienda e
all’interno delle porcilaie; sistemi di stabulazione per l’allevamento                valutazione del dolore; sviluppo e applicazione in campo di in-
estensivo e biologico dei suini; sistemi di distribuzione dell’alimento               dicatori di benessere comportamentali, fisiologici e patologici;
e dell’acqua di bevanda; robotica e zootecnia di precisione applicata                 rapporto uomo-animale. Essendo attivo fin dagli anni ’80 nella
al comparto suinicolo; sostenibilità economica degli interventi mi-                   formazione pre- e post-laurea, il gruppo ha maturato esperienza
gliorativi sul benessere animale; diversificazione dei prodotti a base                nel trasferimento delle conoscenza relative al benessere animale
di carne suina basata su alti standard di benessere animale. Su questi                per studenti, veterinari, operatori e tecnici del settore zootecnico;
temi il CRPA svolge anche attività di consulenza e divulgazione.                      la prima Scuola Italiana di Specializzazione in Etologia Applicata e
                                                                                      Benessere Animale ha sede presso il Dipartimento fin dal 1997.

La riproduzione, anche parziale, della presente pubblicazione deve essere specificatamente autorizzata dal Consorzio del Prosciutto di Parma.
Ulteriori informazioni possono essere richieste a benessereanimale@crpa.it.
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PREMESSA                                                                                                                                            IV

Il Consorzio del Prosciutto di Parma ha sentito l’esigenza di attivarsi   Il Disciplinare, infatti, pur chiarendo che il benessere è un prerequi-
sul tema del benessere degli animali allevati nel circuito dei pro-       sito indispensabile, rimanda alla normativa comunitaria e naziona-
dotti DOP e ha deciso di farlo promuovendo iniziative di sensibi-         le in materia. Questo perché il tema del benessere è in rapida e
lizzazione, informazione e divulgazione, nell’ambito delle proprie        continua evoluzione, mentre il Disciplinare è uno strumento rigido
competenze e nel rispetto del ruolo di ogni operatore della filiera.      per definizione: inserire dettagli tecnici nel Disciplinare portereb-
Queste Indicazioni Pratiche si inseriscono in questo ambito e fanno       be al rischio di avere un documento sempre in ritardo rispetto alla
parte del progetto Benessere dei suini in allevamento, condotto in        normativa. Tale normativa viene inoltre materialmente applicata
collaborazione con gli esperti del CRPA – Centro Ricerche Produ-          da allevatori, trasportatori e macellatori che, pur facendo parte
zioni Animali di Reggio Emilia, del Laboratorio di Benessere anima-       del comparto della DOP Prosciutto di Parma, non sono associati al
le, Etologia applicata e Produzioni sostenibili dell’Università degli     Consorzio. Infine, i controlli sull’applicazione di questa normativa
                                                                          vengono condotti dai Veterinari Ufficiali.
Studi di Milano e con la partecipazione di ANAS.
                                                                          È importante precisare che le Indicazioni Pratiche, pur dando spazio
Scopo del progetto è proprio quello di favorire la diffusione di
                                                                          a suggerimenti migliorativi, non costituiscono alcuna modifica del
tecniche di allevamento rispettose del benessere animale, con             Disciplinare e fanno riferimento alla normativa nazionale e comu-
riferimento alla normativa comunitaria e nazionale, sia attraverso        nitaria e ai requisiti minimi attualmente previsti.
materiale divulgativo sia attraverso incontri di formazione specifici,    In conclusione, si sottolinea che il progetto Benessere dei su-
organizzati nelle regioni principalmente vocate alla suinicoltura.        ini in allevamento è stato condiviso nelle sue fasi iniziali con i
Il Consorzio del Prosciutto di Parma ha individuato l’attività di sen-    principali portatori di interessi, fra i quali Ministero della Salute,
sibilizzazione e divulgazione come la miglior strada percorribile per     Regione Emilia-Romagna, Istituto Zooprofilattico Sperimentale
intervenire sul benessere animale, perché il proprio Disciplinare di      della Lombardia e dell’Emilia Romagna “Bruno Ubertini”, Istituto
produzione non fornisce indicazioni tecniche in materia e il Con-         Parma Qualità (I.P.Q.), Dipartimento di Scienze Mediche Veterina-
sorzio stesso non ha alcun titolo per agire direttamente e condurre       rie dell’Università di Bologna, rappresentanti di allevatori, macel-
controlli in merito all’applicazione della normativa.                     latori, trasformatori, consumatori e moderna distribuzione.
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INTRODUZIONE                                                                                                                                           V

Il presente manuale fornisce indicazioni su alcuni dei principali            3. Post-svezzamento e ingrasso, composta da 3 schede relative a
aspetti attinenti al benessere animale negli allevamenti di suini,               tipologia di stabulazione per post-svezzamento e ingrasso, su-
con l’obiettivo di offrire agli allevatori un strumento per conoscere            perficie di stabulazione, somministrazione dell’alimento.
e approfondire le tecniche rispettose del benessere animale.                 Ogni scheda, corredata da tabelle, foto o disegni, è composta dai
Gli aspetti considerati sono quelli presenti nelle norme vigenti e nelle     seguenti capitoli:
note esplicative del Ministero della Salute, cercando di approfondire        1. Descrizione, in cui si definisce l’aspetto trattato;
alcuni aspetti particolarmente controversi e dibattuti. Per alcuni ar-       2. Relazione fra parametro e benessere animale, in cui si richiamano
gomenti (per esempio il taglio delle code), vista la complessità della           gli effetti, provati da evidenze scientifiche, che lo specifico ef-
materia si è preferito rimandare a specifici opuscoli scaricabili dal sito       fetto trattato produce sul benessere;
del CRPA (www.crpa.it).                                                      3. Requisiti minimi previsti dalla normativa, in cui si riporta quanto
Fra gli argomenti che hanno un impatto sul benessere dei suini, nel              prevedono le normative vigenti sul benessere dei suini, com-
presente manuale è stato dato spazio a quelli selezionati e condi-               prese le eventuali note esplicative ministeriali;
visi in un workshop di approfondimento con numerosi portatori di             4. Considerazioni tecniche, in cui si forniscono le indicazioni su
interesse (vedi Premessa).                                                       come calcolare e valutare l’aspetto indicato;
All’interno del manuale, gli argomenti, organizzati in schede, sono          5. Raccomandazioni migliorative, in cui si forniscono alcune indi-
suddivise in tre sezioni:                                                        cazioni nel caso si volessero applicare innovazioni strutturali o
1. Requisiti generali, composta da 8 schede relative a rapporto                  gestionali per garantire ai suini livelli superiori di benessere.
     uomo-animale, materiale manipolabile, mutilazioni, parametri            Completa il manuale l’elenco dei riferimenti bibliografici citati nel
     microclimatici, parametri ambientali, ventilazione, sommini-            testo.
     strazione dell’acqua di bevanda, eutanasia e abbattimento d’e-          Questo documento è la versione 1.1. del manuale Indicazioni prati-
     mergenza;                                                               che per migliorare il benessere dei suini in allevamento. Saranno pos-
2. Riproduzione, composta da 4 schede relative a tipologia di sta-           sibili ulteriori versioni dovute a modifiche della normativa e alla
     bulazione per scrofe allattanti e lattonzoli, tipologia di stabula-     introduzione di nuovi aspetti.
     zione per scrofe in attesa di fecondazione e gestanti, superficie
     di stabulazione, somministrazione dell’alimento;                                                                                     Gli autori
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Requisiti generali

Relazione uomo-animale

Materiale manipolabile

Mutilazioni

Parametri microclimatici

Parametri ambientali

Ventilazione delle porcilaie

Acqua di bevanda

Eutanasia e abbattimento d’emergenza

Requisiti generali
Requisiti generali
Relazione uomo-animale                                                                                                                   3

 Descrizione                                                         Relazione uomo-animale e benessere animale
 La relazione uomo-animale (in inglese Human-Animal Rela-            Il comportamento dei suini si evolve in seguito alle esperienze
 tionship, HAR) viene definita come il grado di vicinanza o di       precedenti e alla frequenza dei contatti con l’uomo: manipola-
 distanza tra l’animale e l’uomo (Estep e Hetts, 1992). In alleva-   zioni negative e contatti infrequenti producono conseguenze
 mento questa relazione si crea tra l’operatore e gli animali di     indesiderabili quali paura e comportamenti avversi o poten-
 cui si occupa l’operatore stesso. Gli animali possono percepire     zialmente pericolosi in presenza dell’operatore. La comparsa di
 questa relazione come negativa, neutra o positiva, in quanto        paura improvvisa, intensa o prolungata può seriamente dan-
 la qualità dell’interazione può variare da calma, amichevole e      neggiare il benessere animale ma anche produttività, qualità
 frequente a prevalentemente negativa e infrequente. La quali-       del prodotto e redditività dell’allevamento (Hemsworth e Cole-
 tà dell’HAR porta a sviluppare paura o attaccamento all’uomo.       man, 2011).
 La relazione che s’instaura tra gli animali e l’uomo prevede        Alcuni comportamenti negativi dell’operatore, come percuote-
                                     un riconoscimento indi-         re gli animali o tenere un tono di voce alto e aggressivo, sono
                                     viduale reciproco. Gli ani-     percepiti dai suini come esperienze negative che renderanno
                                     mali generalizzano le loro      i soggetti nervosi e timorosi. Le pratiche di manipolazione ina-
                                     esperienze con un uomo          deguate innescano reazioni di paura crescente e di scarsa re-
                                     ad altri umani (Tanida et       lazione uomo-animale nel gruppo. Nei suini, la manipolazione
                                     al., 1995; Hemsworth et al.,    negativa ha dimostrato di influenzare alcuni indicatori di stress
                                     1996), ma i suini sono an-      cronico, quali il peso della ghiandola surrenale, la crescita e le
                                     che in grado di distinguere     prestazioni riproduttive, inducendo inoltre un’elevata paura
                                     tra differenti persone (Tani-   dell’uomo (Hemsworth et al., 1986). L’elevata correlazione ne-
                                     da e Nagano, 1998).             gativa tra la risposta ai test di evitamento e la percentuale di

  Relazione
uomo-animale
portata al parto delle scrofe ha dimostrato che la paura degli         Requisiti minimi previsti dalla normativa                               4
esseri umani è un fattore limitante anche della produttività           Il d.lgs. n. 146/2001 e il d.lgs. n. 122/2011 non forniscono indi-
(Hemsworth e Coleman, 2011).                                           cazioni specifiche sulla qualità del rapporto uomo-animale. Il
                                                                       d.lgs. n. 146/2001 indica genericamente alcuni aspetti ricondu-
Al contrario, interazioni
                                                                       cibili a questa tematica e in particolare che:
positive e un comporta-
mento calmo e tranquillo                                               •   devono essere organizzati periodicamente corsi di quali-
dell’operatore portano ad                                                  ficazione professionale con frequenza obbligatoria per gli
avere un gruppo rilassato                                                  operatori del settore, allo scopo di favorire la più ampia co-
e più facile da movimen-                                                   noscenza in materia di etologia animale applicata, fisiolo-
tare. La manipolazione                                                     gia, zootecnia e giurisprudenza;
positiva ha un’importante
influenza sul benessere
                                                                       •   gli animali devono essere accuditi da un numero sufficiente
                                                                           di addetti aventi adeguate capacità, conoscenze e compe-
degli animali: il comportamento dell’operatore è correlato a               tenze professionali;
una reazione positiva degli animali anche in situazioni poten-
zialmente avverse. Lo sviluppo di una relazione positiva (bassi        •   tutti gli animali tenuti in sistemi di allevamento, il cui benes-
livelli di paura o alti livelli di fiducia nelle persone) garantisce       sere richieda un’assistenza frequente dell’uomo, devono es-
elevati livelli di benessere animale ma può essere utile anche             sere ispezionati almeno una volta al giorno.
nel lavoro con gli animali. Per esempio, la presenza di una per-
sona nota all’animale che effettua una manipolazione positiva          Considerazioni tecniche
può tranquillizzare gli animali in situazioni potenzialmente av-       La relazione uomo-animale si può misurare utilizzando un’am-
verse (quali isolamento, contenimento, inseminazione), ridu-           pia varietà di test comportamentali (Waiblinger et al., 2006) che
cendo così lo stress e il rischio di lesioni per l’animale e l’uomo    valutano la reazione dell’animale che si avvicina volontaria-
(Waiblinger et al., 2006).                                             mente a una persona ferma (stationary human – approach di-

                                                                                                                                 Relazione
                                                                                                                               uomo-animale
stance), che si allontana da una persona che si avvicina (moving   zione degli animali, sono pensati per osservare e valutare le re-      5
human – flight distance) o la sua reazione alla manipolazione      azioni degli animali alle pratiche gestionali routinarie in alleva-
(handling).                                                        mento o a specifiche situazioni sperimentali. Questi test sono
                                                                   in grado di misurare l’attitudine e il comportamento dell’opera-
Il termine manipolazione
                                                                   tore, fornendo informazioni sulla qualità dell’interazione. Alcuni
si riferisce a situazioni in
                                                                   di questi test richiedono che l’operatore sposti gli animali da un
cui gli esseri umani lavo-
rano fisicamente con gli                                           box all’altro e i risultati di questi test sono in grado di valutare
animali, non solo afferran-                                        se il rapporto uomo- animale sia positivo o negativo. Tuttavia,
doli o toccandoli. L’alleva-                                       devono essere considerate molte variabili quando si interpre-
mento, anche nei sistemi                                           tano i risultati.
intensivi, esige un certo
livello di manipolazione                                           Raccomandazioni migliorative
degli animali da parte
                                                                   Per migliorare il rapporto uomo-animale è importante cono-
dell’uomo su base regola-
                                                                   scere e comprendere il comportamento naturale dei suini e
re o occasionale, come nel caso, per esempio, di trattamenti
terapeutici o dell’invio al macello.                               in che modo le nostre azioni possono modificare le risposte
                                                                   comportamentali degli animali. Questi principi fondamentali
Diversi test, che valutano come viene effettuata la manipola-      hanno conseguenze immediate sul benessere animale.
Materiale manipolabile                                                                                                                          7

Descrizione                                                              portamento esplorativo è indicata come la principale causa
Il materiale manipolabile è un substrato o un oggetto fornito al         della comparsa di comportamenti anomali e potenzialmente
suino che permette la manifestazione del comportamento esplo-            pericolosi nelle fasi di post-svezzamento e ingrasso, come il
rativo. Tale attività, che l’animale effettua per la ricerca di cibo o   cannibalismo e l’aggressività eccessiva (Barbieri et al., 2013).
di un luogo di riposo idoneo e per conoscere l’ambiente che lo           La paglia distribuita sul pavimento del box in grande quantità
circonda, mantiene una forte motivazione anche in allevamento;           come lettiera è il materiale manipolabile che meglio permette
qui, però, l’ambiente monotono e privo di stimoli non garantisce         l’espressione di comportamenti positivi, quali esplorazione, ali-
la possibilità di manifestare correttamente tale comportamento.          mentazione e gioco, riducendo la comparsa di quelli indeside-
I materiali manipolabili possono essere di svariata natura e con         rabili e pericolosi; inoltre, nessun altro arricchimento è in grado
caratteristiche differenti. Un materiale, per essere idoneo, deve        di garantire un livello di occupazione superiore a quello della
mantenere il suino occupato in attività positive, evitando com-          lettiera di paglia (van de Weerd e Day, 2009). La paglia può esse-
portamenti anomali e pericolosi. La capacità di un materiale di          re masticata, grufolata e ingerita ed è in grado di migliorare il
stimolare l’animale dipende da alcune proprietà del materia-             comfort termico e fisico della zona di riposo (Fraser et al., 1991).
le stesso; queste condizionano anche la durata del materiale
                                                                                                                        Quando la paglia è
(conservazione delle funzioni nel tempo).
                                                                                                                        incompatibile con
                                                                                                                        la tipologia di sta-
Relazione fra materiale di arricchimento                                                                                bulazione adotta-
e benessere animale                                                                                                     ta, come nel caso
La mancanza di un materiale idoneo da esplorare rappresenta                                                             di box a pavimen-
uno dei maggiori problemi di benessere animale nell’alleva-                                                             to fessurato con
mento intensivo del suino; l’impossibilità di esprimere il com-                                                         sistemi di evacua-

                  Materiale
                 manipolabile
zione rapida delle deiezioni mediante tubazioni, è necessario             Nel dicembre del 2012 il Ministero della Salute ha emanato la          8
adottare altri materiali di arricchimento. Si tratta di soluzioni         circolare DGSAF 0022766-P-12/12/2012 sugli ambiti interpretati-
che hanno una minore capacità di mantenere l’interesse del                vi della direttiva 2008/120/CE. La circolare indica che, per scro-
suino e di ridurre l’aggressività, nonché i fenomeni di canniba-          fe e scrofette su pavimento fessurato, il legno, sotto forma di
lismo; esistono, inoltre, pareri discordanti circa la loro efficacia. I   tronchetti o pezzi di volume superiore all’ampiezza degli spazi
risultati ottenuti dall’utilizzo di questi materiali distruttibili (per   tra i travetti, si dimostra idoneo e applicabile. Per tutte le altre
esempio paglia in rastrelliera, corde, pezzi di legno) sono ge-           pavimentazioni i materiali indicati dalla norma (tipo e quantità)
neralmente peggiori rispetto alla lettiera di paglia, ma hanno            vanno scelti e calcolati in base alla tipologia d’allevamento e al
comunque evidenziato una certa efficacia nel miglioramento                numero di soggetti, osservandone l’utilizzo.
del benessere e della produttività rispetto a oggetti indistrut-
tibili, quali catene o materiali plastici sospesi (van de Weerd e
Day, 2009).
                                                                          Considerazioni tecniche
                                                                          I sistemi d’allevamen-
                                                                          to si dividono in due
Requisiti minimi previsti dalla normativa                                 gruppi in relazione
Il d.lgs. n. 122/2011 indica che i suini devono avere accesso per-        alla tipologia di mate-
manente a una quantità sufficiente di materiali che consenta-             riale manipolabile:
no loro adeguate attività di esplorazione e manipolazione, qua-
li ad esempio paglia, fieno, legno, segatura, composti di funghi,         •   sistemi su lettiera.
torba o un miscuglio di questi, salvo che il loro uso possa com-              La paglia distribu-
prometterne la salute e il benessere.                                         ita sul pavimento
                                                                              del box in grande
Qualora si manifestino segni di lotta violenta, occorre immedia-              quantità è la solu-
tamente indagare le cause e adottare idonee misure, quali for-                zione da preferire,
nire agli animali abbondante paglia, se possibile, oppure altro               in quanto stimola il comportamento esplorativo, riducendo
materiale per esplorazione (d.lgs. n. 122/2011).                              l’incidenza di comportamenti in grado di ridurre il benessere

                                                                                                                Materiale
                                                                                                               manipolabile
animale. Nessuno studio, però, ha definito la quantità mini-       Tuttavia, gli oggetti sono i materiali manipolabili più diffusi in    9
    ma di paglia in grado di occupare positivamente il suino e         quanto hanno il vantaggio di poter essere utilizzati in ogni tipo-
    prevenire fenomeni come il cannibalismo. Da diversi lavori         logia di stabulazione, anche in presenza di pavimento fessurato
    scientifici è emerso che anche la somministrazione giorna-         e con sistemi di allontanamento degli effluenti a tubazioni. Si
    liera di modesti quantitativi di paglia (10÷250 g/capo) è in       tratta principalmente di oggetti sospesi, fissati a muro o liberi a
    grado di aumentare il tempo speso a esplorare il substrato e       terra (van de Weerd e Day, 2009).
    di ridurre quello dedicato alla manipolazione degli altri suini
                                                                       Generalmente gli oggetti non vengono utilizzati dal suino per
    (Jensen et al., 2015). La paglia deve essere fresca, preferibil-
                                                                       grufolare, ma possono essere morsicati e masticati. Quanto più
    mente trinciata, pulita, priva di muffe e/o odori sgradevoli
                                                                       l’oggetto sarà distruttibile e “manipolabile” dalla bocca e dal
    e aggiunta frequentemente. Per un approfondimento si ri-           grugno, tanto più costante nel tempo sarà l’interesse da parte
    manda alle schede relative alle scrofe e ai suini in post-svez-    dell’animale.
    zamento e ingrasso;
•   sistemi con punti di arricchimento. Se
    non è possibile prevedere la lettiera, la
    paglia può essere presentata al suino in
    modeste quantità, distribuita in rastrellie-
    re/dosatori, oppure compressa in blocchi
    o grossi pellets. Nel caso in cui la paglia
    non possa essere usata in alcun modo, è
    necessario ricorrere a soluzioni differenti;
    l’utilizzo di oggetti di vario tipo è molto
    controverso e spesso non è ammesso che
    questi materiali siano impiegati come uni-
    co arricchimento.
Gli oggetti sospesi sono più interessanti                                                                                                              10
in quanto, se presentati a livello della testa
del suino, ne richiamano l’attenzione. Inol-
tre, vengono preferiti agli oggetti a terra che
si contaminano velocemente con materiale
fecale.

Raccomandazioni migliorative
Per valutare quale sia il materiale migliore a       Proprietà                                         Descrizione
stimolare il comportamento esplorativo e           Complesso         Il suino è un animale estremamente intelligente, con un comportamento
ridurre l’incidenza di comportamenti peri-                           articolato. Più un materiale stimola e mantiene l’interesse dell’animale, tanto
colosi, quali il cannibalismo della coda, si ri-                     più lo tiene occupato.
manda all’opuscolo Taglio della coda: indica-      Distruttibile e   Un materiale che non può essere distrutto diventa rapidamente poco
zioni dell’Unione Europea relativo alla racco-     variabile         interessante per il suino, che deve poter modificare l’oggetto attraverso la
mandazione (UE) 2016/336 dell’8 marzo                                masticazione.
2016 relativa all’applicazione della direttiva     Ingeribile        I suini sono abituati a masticare e ingerire ciò che trovano nell’ambiente. La
2008/120/CE del Consiglio che stabilisce le                          sazietà riduce la motivazione a grufolare.
norme minime per la protezione dei suini,          Con proprietà     I suini potrebbero trarre beneficio dall’ingerire o masticare gli oggetti che
in relazione alle misure intese a ridurre la       nutrizionali      trovano nel box (fibra, vitamine, sali, ecc.).
necessità del mozzamento della coda.               Pulito            Il suino perde rapidamente interesse per ciò che è imbrattato da feci e urine.
Mutilazioni                                                                                                                                  11

Descrizione                                                           Relazione fra mutilazioni e benessere animale
                                                                      Le mutilazioni sono pratiche controverse perché causano do-
La mutilazione è una pratica d’allevamento che determina la
                                                                      lore acuto, nel momento in cui viene effettuata la procedura,
perdita dell’integrità fisica dell’animale e spesso corrisponde       e cronico, per gli effetti a lungo termine sui tessuti interessati;
all’asportazione di una parte del corpo. Le principali mutilazioni    inoltre, provocando l’asportazione di una parte del corpo, vio-
effettuate nell’allevamento suinicolo intensivo sono le seguenti:     lano il principio etico dell’integrità dell’animale.
•   castrazione dei suini maschi, per evitare l’odore sgra-
                                                                      La castrazione chirurgica, in particolare senza anestesia/
    devole che possono emanare le carni dei suini interi (non
                                                                      analgesia, provoca dolore intenso e persistente. Le risposte al
    castrati), macellati dopo il raggiungimento della pubertà,        dolore sono presenti durante l’incisione dello scroto, la mani-
    e per evitare la manifestazione di comportamenti sessuali         polazione del testicolo e il taglio dei dotti spermatici, che risul-
    o aggressivi indesiderati, facilitando la gestione dell’alleva-   ta provocare il dolore più intenso.
    mento e riducendo il rischio per gli animali e il personale;      Il dolore causato dalla procedura, che rappresenta anche un
•   riduzione degli incisivi ai lattonzoli,                                              evento stressante per il suinetto a causa
                                                                                         della manipolazione da parte dell’uomo e
    per limitare le lesioni facciali agli altri sui-
                                                                                         della contenzione, è provato dalla presenza
    netti e le lesioni alle mammelle della scrofa;                                       di indicatori fisiologici legati all’attivazione
•   mozzamento di una parte della coda,                                                  immediata del sistema simpatico e dell’as-
    per ridurre il fenomeno della morsicatura                                            se ipotalamo-ipofisi-surrene, che risultano
    alle code, che si manifesta in animali che                                           in un aumento significativo nel plasma di
    non possono esprimere il comportamento                                               cortisolo, ACTH, lattato, della pressione san-
                                                                                         guigna, e delle frequenze respiratoria e car-
    di esplorazione.

                                     Mutilazioni
diaca (Prunier et al., 2005). Inoltre, al momento della castrazione        giamenti a gengive lingua e labbra (Holyoake et al., 2004; FAWC,      12
i suinetti mostrano alterazioni comportamentali indice di uno              2011; AVMA, 2014) possono essere gravi. Chiaramente la riduzio-
stato di malessere degli animali, quali un aumento delle voca-             ne dei denti porta a effetti dannosi maggiori se viene effettuato
lizzazioni e della resistenza fisica alla manipolazione (Marx et           il taglio rispetto alla limatura (Bataille et al., 2002).
al., 2003).
Gli effetti sul comportamento persistono poi fino a 5 giorni               Il taglio della coda produce stress acuto e dolore nei suinetti
dopo la castrazione chirurgica (Hay et al., 2003): i suinetti mo-          (Sutherland e Tucker, 2011), indipendentemente dal sistema uti-
strano minore attività e locomozione. Si presentano comporta-              lizzato (Nannoni et al.,
menti tipici di risposta a uno stimolo doloroso, quali aumento             2014). Sono stati osser-
dei movimenti della coda (scodinzolamento) e di sfregamento                vati diversi indicatori
del posteriore, tremori e spasmi, evitamento dei conspecifici e            fisiologici e comporta-
isolamento spesso con desincronizzazione dei comportamen-                  mentali che variano in
ti. La procedura può influenzare anche la crescita, in quanto,             risposta al taglio della
probabilmente altera il ritmo di assunzione del latte e della ge-          coda nei suini: aumen-
rarchia di poppata. Anche il sistema immunitario sembra ven-               to del cortisolo, ACTH,
ga influenzato se la castrazione avviene precocemente, perché              glucosio e lattato, alte-
i suinetti assumono meno colostro (Morales et al., 2017).                  razione dei parametri
                                                                           ematochimici, risposte
La riduzione degli incisivi è una procedura che induce cam-                comportamentali         e
biamenti comportamentali e fisiologici più lievi e di minor dura-          vocalizzazioni (Prunier et al., 2005; Sutherland et al., 2008; Mar-
ta rispetto alla castrazione (Prunier et al., 2002). Tuttavia i benefici   chant-Forde et al., 2009). Non è chiaro se il taglio della coda
della riduzione dei denti non sono sempre evidenti e la prati-             provochi dolore cronico e ipersensibilità periferica, anche se
ca può esporre il suinetto a infezioni e dolore (Hay et al., 2004).        recenti studi (Di Giminiani et al., 2017) sembrano confermare le
Inoltre, le conseguenze, quali esposizione della cavità dentaria           implicazioni a lungo termine sul benessere degli animali sotto-
con infiammazione, denti spezzati, emorragie, ascessi e danneg-            posti a questo tipo di mutilazione.

                                                                                              Mutilazioni
Requisiti minimi previsti dalla normativa                              •   la riduzione delle zanne dei verri, se necessario, per evi-         13
Il d.lgs. n. 146/2001 stabilisce che non devono essere praticati           tare lesioni agli altri animali o per motivi di sicurezza;
procedimenti di allevamento che provochino, o possano pro-             •   il mozzamento di una parte della coda;
vocare, sofferenze o lesioni agli animali. Questa disposizione
non impedisce il ricorso a talune pratiche che possono cau-
                                                                       •   la castrazione di suini di sesso maschile con mezzi diversi
                                                                           dalla lacerazione dei tessuti;
sare sofferenze o ferite, minime o momentanee, o richiedere
interventi che non causino lesioni durevoli, se consentiti dalle
                                                                       •   l’apposizione di un anello al naso, nel caso gli animali si-
                                                                           ano detenuti in allevamenti all’aperto e nel rispetto della
disposizioni nazionali. In particolare, la castrazione è consentita        normative nazionale.
per mantenere la qualità dei prodotti e le pratiche tradizionali
di produzione a condizione che tale operazione sia effettuata          Il mozzamento della coda e la riduzione degli incisivi dei lat-
da personale qualificato prima del raggiungimento della ma-            tonzoli non devono costituire operazioni di routine, ma essere
turazione sessuale, riducendo al minimo ogni sofferenza per            praticati soltanto ove sia comprovata la presenza di ferite ai ca-
gli animali. Tali pratiche sono effettuate sotto il controllo del      pezzoli delle scrofe, alle orecchie o alle code di altri suini. Prima
medico veterinario dell’azienda.                                       di effettuare tali operazioni si devono adottare misure intese ad
                                                                       evitare le morsicature delle code e altri comportamenti anor-
Il d.lgs. n. 122/2011 vieta tutte le operazioni effettuate per scopi   mali tenendo conto delle condizioni ambientali e della densi-
diversi da quelli terapeutici o diagnostici o per l’identificazione    tà degli animali. È pertanto necessario modificare condizioni
dei suini, che possono provocare un danno o la perdita di una          ambientali o sistemi di gestione inadeguati (d.lgs. n. 122/2011).
parte sensibile del corpo o un’alterazione della struttura ossea.
                                                                       Tutte le operazioni sopra descritte devono essere praticate da
Fornisce però alcuni dettagli in relazione alle mutilazioni con-
                                                                       un veterinario o da altra persona formata ai sensi dell’articolo
sentite; in particolare, sono permesse:                                5 (ossia che abbia ricevuto istruzioni pratiche) che disponga di
•    la riduzione uniforme degli incisivi dei lattonzoli me-           esperienza nell’eseguire le tecniche applicate con mezzi idonei
     diante levigatura o troncatura, entro i primi sette giorni di     e in condizioni igieniche. Qualora la castrazione o il mozzamen-
     vita, purché lasci una superficie liscia intatta;                 to della coda siano praticati dopo il settimo giorno di vita, essi
devono essere effettuati unicamente da parte di un veterinario           Il taglio della coda può                                             14
sotto anestesia e con somministrazione prolungata di analge-             essere praticato utilizzan-
sici (d.lgs. n. 122/2011).                                               do tronchesini, pinze da
                                                                         taglio, forbici o bisturi, ma
                                                                         di preferenza andrebbero
Considerazioni tecniche                                                  utilizzati termocauteri a gas
Per una ottimale esecuzione della castrazione chirurgica è               che non procurano emor-
necessario eseguire correttamente l’intervento e utilizzare una          ragie e riducono il rischio
strumentazione idonea. In particolare, il bisturi deve essere co-        di infezioni. La porzione di
stantemente disinfettato e la lama sostituita quando necessa-            coda asportata può essere
rio. Per quanto riguarda la procedura, occorre che: il suinetto          di lunghezza variabile, ma
sia saldamente e correttamente immobilizzato; la cute venga              è pratica comune lasciare un moncone di almeno 2 cm circa
disinfettata prima di effettuare il taglio; l’incisione dello scroto     per ridurre il rischio di infezioni e prolassi rettali.
(cute, sottocute e tonaca albuginea), di circa 2 cm, sia effettua-
ta ventralmente per favorire un miglior drenaggio della ferita;
il funicolo spermatico sia tagliato e non distaccato mediante            Raccomandazioni migliorative
trazione e torsione; la ferita sia correttamente disinfettata al ter-    Tutte le soluzioni migliorative, qualora non sia possibile evitare
mine della procedura.                                                    la mutilazione, devono avere come obiettivo la riduzione del
                                                                         dolore acuto e cronico e dello stress della procedura.
La riduzione degli incisivi può essere effettuato con una pinza
o con una levigatrice. La levigatura diminuisce l’incidenza di trau-     La castrazione chirurgica deve essere effettuata in aneste-
matismi, mentre il taglio dei denti, anche se eseguito con pru-          sia e con l’applicazione di un efficace protocollo di analgesia
denza, può causare lesioni ai tessuti molli della cavità orale. Taglio   anche quando viene eseguita entro il 7° giorno di vita. L’aneste-
e levigatura, benché effettuati seguendo una corretta procedura,         tico, sia generale sia locale, interviene sul dolore al momento
causano traumi; l’indolenzimento dei tessuti molli della bocca           dell’intervento, mentre l’analgesico riduce il dolore post-ope-
poi diminuisce l’ingestione di alimento in seguito all’intervento.       ratorio. Per quanto riguarda l’anestesia, al momento della ca-
strazione, si può utilizzare un anestetico locale somministrato      sere dei suini in allevamento: i costi degli interventi migliorativi) e     15
per via sottocutanea, intratesticolare o intrainfundibolare; per     delle problematiche relative alle carcasse da scartare per il pos-
l’analgesia si utilizzano prevalentemente antinfiammatori non        sibile odore di verro.
steroidei (FANS) somministrati per via sottocutanea o intramu-
                                                                     La riduzione degli incisivi dovrebbe essere una mutilazione
scolare 20-30 minuti prima dell’intervento e ripetuti nelle ore      da evitare, in quanto è possibile agire con adeguate pratiche
successive.                                                          gestionali (pareggiamento) o con un’integrazione alimentare
Una possibile alternativa alla castrazione chirurgica è l’immu-      (allattatrice automatica). Le lesioni alla mammella causate dai
nocastrazione mediante l’utilizzo di un farmaco che provoca          suinetti sono principalmente legate alla scarsa produzione di
la soppressione della produzione di ormoni sessuali, eliminan-       latte della scrofa o alla sua indisponibilità in caso di nidiate mol-
do così la necessità della rimozione chirurgica dei testicoli. Il    to numerose. Qualora sia necessario effettuare tale pratica, è
meccanismo d’azione sfrutta la produzione di anticorpi nei           da preferire la levigatura, che non recide il dente, ma ne lima
confronti del fattore di rilascio del GnRH (GnRF), sopprimendo       soltanto le asperità senza ledere il colletto gengivale.
il rilascio degli ormoni luteinizzante e follicolostimolante con     Non sono stati ancora individuati metodi adeguati di riduzione
conseguente mancata produzione degli steroidi testicolari.           del dolore quando viene effettuato il taglio della coda, che
L’immunocastrazione viene applicata con successo nel suino           quindi non deve essere applicato in maniera routinaria. Il feno-
“leggero” mediante un piano vaccinale che prevede due inter-         meno della morsicatura, che il taglio della coda si prefigge di limi-
venti (Dunshea et al., 2001). Nel suino “pesante” è necessario al-   tare, è una problematica multifattoriale il cui rischio d’incidenza è
meno un terzo intervento per garantire un’adeguata copertura         legato a diversi parametri, quali i materiali di arricchimento forniti,
tra la seconda vaccinazione e la macellazione. Il vantaggio di       la pulizia, il comfort termico, la qualità dell’aria, lo stato di salute,
questa tecnica è la totale eliminazione dell’intervento chirur-      l’alimentazione e la competizione per l’alimento e lo spazio. Que-
gico; di contro, però, nei suini sottoposti a immunocastrazione      sto intervento deve essere preso in considerazione soltanto dopo
e macellati a età avanzate occorre considerare la comparsa di        la valutazione del rischio e dopo opportune modifiche. Per un
comportamenti sessuali e aggressivi indesiderati e potenzial-        approfondimento si rimanda alla scheda Materiale manipolabile e
mente pericolosi, un aumento dei costi (vedi opuscolo Benes-         all’opuscolo Taglio della coda: indicazioni dell’Unione Europea.
Parametri microclimatici                                                                                                                    17

I parametri microclimatici sono gli elementi essenziali del clima   all’aria e al contatto con il
(temperatura ambientale, umidità relativa e velocità dell’aria)     pavimento, cerca posizioni
riferiti all’ambiente interno delle porcilaie.                      isolate, lontano dagli even-
                                                                    tuali compagni di box, e
La temperatura ambientale è la temperatura media dell’aria
in un ambiente circoscritto; viene espressa, secondo la scala       possibilmente nelle zone
Celsius, in gradi centigradi (°C).                                  con maggiori correnti d’aria
                                                                    e riduce il livello di attività.
L’umidità relativa è il rapporto, espresso in percentuale, fra      Inoltre, limita l’ingestione di
l’effettiva quantità di vapore acqueo contenuta nell’aria a una     alimento ma aumenta con-
data temperatura (umidità assoluta) e quella massima possibile      siderevolmente il consumo
(vapore saturo) alla stessa temperatura.                            di acqua di bevanda; dove possibile, utilizza l’abbeveratoio an-
La velocità dell’aria è il rapporto fra la distanza percorsa da     che come doccia e si sdraia sul pavimento bagnato dall’acqua
un flusso d’aria e il tempo impiegato a percorrere tale distanza;   o dalle deiezioni o all’interno del truogolo.
viene espressa in metri per secondo (m/s).                          Nei suini riproduttori gli effetti di temperature ambientali supe-
                                                                    riori ai 32 °C sono particolarmente gravi (Barbieri et al., 2011), in
Relazione fra parametri microclimatici                              quanto causano disfunzioni nel ciclo riproduttivo della scrofa,
e benessere animale                                                 soprattutto minore fertilità, e nei casi più gravi un aumento del-
I suini sono molto sensibili alle alte temperature ambientali       la mortalità in prossimità del parto. Nelle scrofe allattanti le alte
e cercano di proteggersi modificando il loro comportamento.         temperature possono limitare l’ingestione di alimento e ridur-
In situazione di caldo, infatti, il suino assume una posizione      re la produzione di latte, mentre nei verri si riscontrano turbe
di decubito laterale, che offre la massima superficie corporea      nell’attività di spermiogenesi e diminuzione della libido.

                                                    Parametri
                                                   microclimatici
Le basse temperatu-        portare problemi all’apparato respiratorio, per il rischio di di-      18
                                            re che si registrano       sidratazione delle mucose, e un aumento considerevole della
                                            all’interno delle por-     polverosità dell’ambiente. Anche un’elevata umidità può risul-
                                            cilaie difficilmente       tare estremamente dannosa, soprattutto se abbinata ad alte o
                                            risultano    dannose       basse temperature. La termoregolazione nella stagione calda,
                                            per gli animali, ad ec-    infatti, risulta più difficoltosa a causa della ridotta evaporazione
                                            cezione dei soggetti       cutanea e polmonare, mentre in situazione invernale si ha un
                                            giovani e di quelli al-    aumento delle perdite di calore corporeo. Nei suini da ingrasso,
                                            levati singolarmente,      in particolare, l’umidità elevata è generalmente migliore per la
                                            soprattutto quando         condizione della cute del suino, ma compromette il raffredda-
                                            vengono stabulati in       mento per evaporazione a temperature ≥ a 19 °C per suini oltre
                                            ambienti scarsamen-        i 50 kg di peso vivo e a 25 °C per suini in svezzamento (EFSA,
                                            te coibentati. In situa-   2007a). In sala parto l’umidità sembra non influenzare il benes-
                                            zione di freddo i suini    sere e lo stato sanitario di scrofe e suinetti quando si mantiene
mettono in atto una serie di strategie di difesa: il decubito è        tra 55 e 70% (EFSA, 2007b); tale range, peraltro, è simile a quello
prevalentemente di tipo sternale, per limitare la superficie di        consigliabile per tutti i suini, per non incorrere in ambienti trop-
contatto con il pavimento, e aumenta la tendenza al raggrup-           po secchi o troppo umidi.
pamento, al fine di limitare la superficie cutanea esposta all’aria
e le perdite di calore per irraggiamento. Gli animali, inoltre, evi-   In inverno una velocità dell’aria troppo elevata può provoca-
tano le zone del box con correnti d’aria e aumentano il consu-         re un’eccessiva dispersione di calore, in quanto il vento asporta
mo alimentare, se possibile.                                           lo strato protettivo di aria più calda presente intorno al corpo
                                                                       del suino e aumenta le perdite termiche per convezione; un
La ricerca scientifica non ha definito quale sia il range ottimale     aumento della velocità dell’aria di 0,1 m/s corrisponde a una
di umidità relativa dell’aria per i suini allevati in porcilaia. È     diminuzione di circa 1 °C della temperatura percepita dall’a-
però evidente che un tasso d’umidità troppo basso può com-             nimale. In estate una velocità dell’aria elevata ha il vantaggio

                                                                        Parametri
                                                                       microclimatici
di accelerare l’evaporazione cutanea e la dispersione di calore,       altri fattori che determinano la capacità di termoregolazione        19
limitando di fatto lo stress termico (CRPA, 2004).                     del suino.
                                                                       L’umidità relativa ottimale varia in base alla categoria pro-
Requisiti minimi previsti dalla normativa                              duttiva: 65-75% nei reparti di fecondazione-gestazione e di
Il d.lgs. n. 146/2001 indica che la circolazione dell’aria, la tem-    accrescimento-ingrasso, 60-70% nei reparti di maternità e di
peratura e l’umidità relativa devono essere mantenute entro            post-svezzamento (CRPA, 2004).
limiti non dannosi per gli animali. Questa disposizione appare
estremamente generica, senza che vengano definite le soglie            La velocità dell’aria ottimale a livello degli animali varia in
dei parametri microclimatici e le modalità con cui tali parametri      base alla stagione: in estate un’elevata velocità favorisce la di-
devono essere tenuti sotto controllo.                                  spersione di calore e l’evaporazione cutanea, limitando lo stress
                                                                       termico; in inverno una velocità più bassa garantisce una limi-
La normativa specifica sui suini (d.lgs. n. 122/2011) non fornisce     tata dispersione di calore, importante soprattutto per i suini più
ulteriori indicazioni sui parametri microclimatici.                    piccoli e per quelli allevati singolarmente.

Considerazioni tecniche                                                 Velocità    dell’aria all’interno delle porcilaie (CRPA, 2004,
I valori ottimali di temperatura ambientale sono quelli in             modificata)
cui l’animale si trova in una condizione di comfort all’interno                                      INVERNO               ESTATE
dell’ambiente d’allevamento e sono definiti per categoria ani-              Categoria di suini        Velocità             Velocità
male (età, peso vivo e stato fisiologico) e per un dato livello                                     massima (m/s)      consigliata (m/s)
alimentare. Le richieste termiche degli animali più giovani             Scrofe                            0,3                 3,0
(lattonzoli, suinetti) sono notevolmente più elevate rispetto a         Suinetti sottoscrofa              0,1                 0,7
quelle degli altri suini; per questi ultimi è necessario adottate       Suino in post-svezzamento         0,15                0,8
misure per facilitare la perdita di calore corporeo. La tipologia di    Suino da ingrasso                 0,3                 3,0
pavimentazione e la stabulazione individuale o in gruppo sono
 Temperatura ambientale consigliata all’interno delle porcilaie (CRPA, 2004, modificata)                                                                    20
Categoria di animale e tipologia di stabulazione Temperatura (°C)   Categoria di animale e tipologia di stabulazione Temperatura (°C)

 Verro in box singolo:                                               Suinetti in post-svezzamento (inizio periodo):
 ––pavimento parzialmente fessurato                  18÷20           ––pavimento fessurato                                                   27÷28
 ––pavimento pieno                                   16÷18           ––pavimento parzialmente fessurato                                      26÷27
 ––con paglia                                        14÷16           ––a lettiera                                                            21÷22
                                                                     Suinetti in post-svezzamento (fine periodo):
 Scrofa gestante:                                                    ––pavimento fessurato                                                   20÷22
 ––stabulazione singola                              19÷20           –– pavimento parzialmente fessurato                                     18÷20
 ––stabulazione collettiva, pavimento parzialmente   17÷18           ––a lettiera                                                            16÷18
   fessurato
                                                                     Suini da 30 a 50 kg:
 ––stabulazione collettiva, pavimento pieno          15÷16
                                                                     ––pavimento fessurato                                                   21÷22
 ––stabulazione collettiva, a lettiera               13÷14
                                                                     ––pavimento pieno                                                       19÷20
                                                                     ––a lettiera                                                            16÷17
 Scrofa allattante:
 ––pavimento grigliato                               18÷20           Suini da 51 a 100 kg:
 ––a lettiera                                        16÷18           ––pavimento fessurato                                                   19÷20
                                                                     ––pavimento pieno                                                       17÷18
 Lattonzoli (zona nido):                                             ––a lettiera                                                            14÷15
 ––alla nascita                                      32÷35           Suini da 101 a 170 kg:
 ––1a settimana                                      28÷30           ––pavimento fessurato                                                   17÷18
 ––2a settimana                                      26÷28           ––pavimento pieno                                                       15÷16
 ––3a settimana                                      24÷26           ––a lettiera                                                            12÷13
 ––4a settimana                                      22÷24           I valori indicati si riferiscono alla temperatura misurata all’altezza degli animali.
L’isolamento termico e la ventilazione (vedi scheda Ventilazio-         •   interventi passivi,                                            21
ne delle porcilaie) hanno un ruolo fondamentale per il mante-               quali materiali con
nimento di un ambiente d’allevamento idoneo per i suini. L’i-               alto potere rifletten-
solamento termico ha lo scopo di limitare gli scambi termici                te delle radiazioni
fra ambiente interno e ambiente esterno; in inverno limita la               (lamiere zincate, la-
dispersione di calore attraverso le pareti, i serramenti, il soffitto       miere d’alluminio e
e il pavimento del ricovero, mentre in estate mantiene fresco               materiali di tampo-
l’edificio perché riduce l’ingresso di calore.                              namento tinteggia-
                                                                            ti di colore chiaro),
Raccomandazioni migliorative                                                ombreggiamento na-
Il monitoraggio costante dei parametri microclimatici, fonda-               turale o artificiale, copertura coibentata, orientamento del
mentale per garantire il benessere animale, può essere attuato              ricovero Est-Ovest e manti erbosi nelle zone esterne adia-
mediante un sistema di controllo automatico che permette                    centi alla porcilaia;
di adeguare il microclima all’interno della porcilaia ai cambia-
menti delle condizioni climatiche esterne. La regolazione può
                                                                        •   interventi attivi, qua-
                                                                            li ventilazione, raffre-
essere affidata a una centralina collegata a sonde ambientali.              scamento evaporativo
In estate è molto difficile mantenere la temperatura ambienta-              dell’aria di ventilazione
le su valori che garantiscano un adeguato benessere animale,                (cooling) e sistemi di ir-
soprattutto per i suini riproduttori e per quelli da ingrasso. Tut-         rorazione diretta dei su-
tavia, esistono alcuni accorgimenti che si possono mettere in               ini con acqua (a doccia o
atto per ridurre lo stress da caldo:                                        a getto concentrato).
Parametri ambientali                                                                                                                          23

Descrizione                                                            Relazione fra parametri ambientali
I parametri ambientali (luce, gas nocivi e polvere) sono elemen-       e benessere animale
ti che caratterizzano l’ambiente d’allevamento, rendendolo più         Le sperimentazioni condotte fino a oggi hanno dato risultati
o meno idoneo alla vita degli animali.                                 contrastanti circa l’effetto della luce sul benessere animale. Si-
Per quanto riguarda                                                    curamente il livello di illuminazione, il fotoperiodo e l’azione
la luce, ha rilevanza                                                  diretta del sole esercitano un’influenza sull’attività sessuale e
il livello di illumina-                                                riproduttiva dei suini. La luce condiziona, inoltre, il compor-
mento naturale o                                                       tamento degli animali allevati, in quanto l’oscurità parziale o
artificiale (espresso                                                  totale altera inevitabilmente il bioritmo e le interazioni fra sui-
in lux) di una deter-                                                  ni, poiché alcune risposte comportamentali possono avvenire
minata superficie.                                                     soltanto quando i soggetti si vedono tra loro (EFSA, 2007a).
I gas nocivi sono i                                                    Gli effetti negativi dei principali gas nocivi, che variano in
gas prodotti princi-                                                   base alla loro concentrazione nell’aria, sono i seguenti (CRPA,
palmente dalla degradazione biologica delle sostanze organi-           2004):
che e dalla respirazione degli animali. I principali sono ammo-
niaca, anidride carbonica e acido solfidrico.
                                                                       •    ammoniaca (NH3): lacrimazione, irritazione o infiammazio-
La polvere è una miscela di sostanze di diverse dimensioni di-              ne a livello oculare e/o respiratorio, riduzione dell’appetito
sperse nell’aria; comprende particelle di mangime, batteri, cel-            e irritazioni alle mucose delle vie respiratorie, con riduzione
lule epiteliali, peli, muffa, polline, frammenti di insetti e ceneri        dei meccanismi di difesa e con possibilità di insorgenza di
minerali.                                                                   malattie specifiche;

                                                                           Parametri
                                                                           ambientali
•   acido solfidrico (H2S): lacrimazione, irritazione o infiam-         un adeguato periodo di riposo. Se la luce naturale disponibile        24
    mazione a livello oculare e/o respiratorio, disturbi all’odo-       è insufficiente a soddisfare esigenze comportamentali e fisio-
    rato, vomito, nausea e diarrea con riduzione dell’appetito;         logiche degli animali, occorre prevedere un’adeguata illumi-
•   anidride carbonica (CO2): aumento della frequenza respi-
                                                                        nazione artificiale. Inoltre, per consentire l’ispezione completa
                                                                        degli animali in qualsiasi momento, deve essere disponibile
    ratoria, respirazione difficile e pesante, possibile stordimen-     un’adeguata illuminazione fissa o mobile.
    to, vertigine e incoscienza per carenza di ossigeno.
                                                                        La normativa specifica sul benessere dei suini (d.lgs. n. 122/2011)
                                          Infine, la polvere ha         fornisce ulteriori indicazioni: i suini devono essere tenuti alla
                                          effetti negativi diretti      luce di un’intensità di almeno 40 lux per un periodo minimo di
                                          sull’apparato respira-        8 ore al giorno.
                                          torio e oculare, quali
                                          irritazione, starnuti e       Il d.lgs. n. 146/2001 indica che la quantità di polvere e le con-
                                          tosse. Inoltre, la frazione   centrazioni di gas devono essere mantenute entro limiti non
                                          respirabile (con diame-       dannosi per gli animali. Come per i parametri microclimatici, la
                                          tro inferiore a 5 µm) in-     normativa fornisce indicazioni generiche e non definisce le so-
                                          fluenza negativamente         glie e le modalità con cui devono essere tenute sotto controllo.
                                          il benessere poiché può
veicolare all’interno delle vie respiratorie gas nocivi e microrga-
nismi (Barbari e Gastaldo, 1993).
                                                                        Considerazioni tecniche
                                                                        L’illuminamento all’interno di una porcilaia deve consentire
                                                                        agli animali di orientarsi visivamente nelle aree di stabulazione
Requisiti minimi previsti dalla normativa                               e di accedere senza difficoltà alle diverse zone del box (zona
Per quanto riguarda la luce, il d.lgs. n. 146/2001 prevede che gli      di alimentazione e abbeverata, zona di riposo e zona di defe-
animali custoditi nei fabbricati non devono essere tenuti co-           cazione); inoltre, deve permettere all’operatore di controllare
stantemente al buio o esposti a illuminazione artificiale senza         agevolmente gli animali.

                                                        Parametri
                                                        ambientali
Il livello di illuminamento viene espresso in lux (lx): 1 lx corri-   La concentrazione di un gas è facilmen-                             25
sponde all’illuminamento di una superficie che riceve, perpendi-      te misurabile mediante apposite fialette
colarmente ad essa, un flusso luminoso di 1 lm/m2 (lm=lumen).         collegate a pompette ma-
                                                                      nuali o automatiche, con
Le condizioni di illuminazione sono legate all’intensità lumino-      valori espressi in parti
sa, ma anche ai seguenti fattori:                                     per milione (ppm).
•   distanza fra la sorgente luminosa e l’area da illuminare;         Le concentrazioni massime ammesse vengono ritenute identi-
•   uniformità di illuminazione dell’area da illuminare;              che o molto simili a quelle per l’uomo (Barbari et al., 1995).

•   potere riflettente delle superfici dell’ambiente;                   Concentrazioni massime di gas nocivi ammesse nei
•   manutenzione e pulizia degli apparecchi illuminanti               ricoveri zootecnici (Barbari et al., 1995)
    (punti luce).                                                          Tempo di     Ammoniaca
                                                                                                         Biossido
                                                                                                                      Acido solfidrico
                                                                                                        di carbonio
                                                                          esposizione     (ppm)                           (ppm)
                                         L’illuminamento si mi-                                            (ppm)
                                         sura mediante uno stru-          Prolungato         10            2.500            2,5
                                         mento detto luxmetro.
                                                                          Breve              25            5.000             10
                                         È abbastanza difficile
                                         indicare dei limiti mas-
                                         simi per i gas nocivi,       Esistono diversi interventi da adottare per limitare la formazio-
                                         perché la presenza di        ne di gas nocivi, riducendo la loro concentrazione in ambiente:
                                         un gas può essere as-
                                         sociata a polveri più o
                                                                      •     adeguata ventilazione;
                                         meno dannose per l’or-       •     mantenimento di un buon livello di pulizia all’interno dei
                                         ganismo.                           locali d’allevamento;
•   limitazione dell’innalzamento eccessivo della temperatura          trattamento dei mangimi (pellettatura e grassatura in partico-        26
    ambientale, perché al crescere della temperatura aumenta           lare), adozione di tecniche di allevamento appropriate, corretta
    la percentuale di ammoniaca liberata dalle deiezioni;              ventilazione degli ambienti, cura nelle operazioni di pulizia dei
•   riduzione del tempo di permanenza delle deiezioni all’in-
                                                                       locali e di distribuzione di paglia e alimenti.
    terno dell’edificio, per evitare l’instaurarsi dei processi fer-
    mentativi che portano alla produzione di gas.                      Raccomandazioni migliorative
                                                                       Per garantire un illuminamento adeguato alle esigenze degli
Le concentrazioni tollerabili di polvere possono variare a se-
                                                                       animali, i 40 lux dovrebbero essere considerati come livello mi-
conda della pericolosità delle sostanze veicolate. Generalmen-
te vengono indicati come limiti medi per l’uomo i 10 mg/m3             nimo, se la misurazione viene effettuata nel momento più buio
per la polvere totale e i 5 mg/m3 per quella respirabile, per una      della giornata e nel punto più buio della porcilaia. Una con-
permanenza di 8 ore nell’ambiente                                      dizione ottimale d’illuminamento prevede almeno 150 lux per
considerato (CRPA, 2004). Anche in                                                               i settori di fecondazione-gestazione
questo caso le concentrazioni massi-                                                             e maternità e 100 lux per i settori di
me ammesse possono essere mutua-                                                                 post-svezzamento e ingrasso (CRPA,
te da quanto suggerito per l’uomo,                                                               2004).
ricordando però che la permanenza                                                               Per abbattere polveri e gas nocivi
del suino nell’ambiente è costante                                                              sono presenti sul mercato moderne
nelle 24 ore.
                                                                                                tecnologie, quali il lavaggio dell’aria,
Misurare e tenere sotto controllo i                                                             la ionizzazione e la filtrazione. Si trat-
quantitativi di polvere in una porcila-                                                         ta di soluzioni interessanti che, però,
ia è questione assai complessa. È pos-                                                          devono essere valutate attentamente
sibile però adottare interventi volti                                                           sia dal punto di vista tecnico, sia da
a limitarne la formazione di polvere:                                                           quello economico.
Ventilazione delle porcilaie                                                                                                                27

Descrizione                                                            La     ventilazione
La ventilazione è il movimento dell’aria all’interno dei locali        artificiale può es-
d’allevamento finalizzato principalmente al ricambio d’aria;           sere realizzata in
può essere indotta da fenomeni fisici naturali (ventilazione na-       pressione, ossia con
                                                                       immissione dell’aria
turale o statica), oppure da ventilatori azionati da motori elettri-
                                                                       nel ricovero o in de-
ci (ventilazione artificiale o dinamica o forzata).
                                                                       pressione, ossia con
La ventilazione naturale è una tecnica assai semplice, che             estrazione dell’aria
si basa sulla forza ascensionale termica dell’aria (effetto cami-      dal ricovero; può
no) e sui movimenti dell’aria causati dal vento o dalla brezza         anche consentire
                                          (effetto vento). L’ef-       di muovere l’aria in
                                          fetto camino risulta         modo contrario a
                                          evidente soprattutto         quanto avverreb-
                                          d’inverno, quando la         be naturalmente. È
                                          differenza di tempe-         possibile, per esem-
                                          ratura fra interno ed        pio, allontanare i
                                                                       gas nocivi che si ori-
                                          esterno è maggiore.
                                                                       ginano dalle fosse di
                                          L’effetto vento, che
                                                                       raccolta dei liquami prima che raggiungano gli animali, ponen-
risulta però poco controllabile, è fondamentale nel periodo
                                                                       do dei ventilatori estrattori al di sotto del pavimento fessurato.
estivo in quanto, in presenza di adeguate aperture di ventila-
zione, è in grado di muovere grandi masse d’aria anche con             La portata di ventilazione è la quantità di aria che attraversa
vento di velocità modesta.                                             un ambiente circoscritto nell’unità di tempo (in genere espres-

                                                                                          Ventilazione
                                                                                         delle porcilaie
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