L'INCONTINENZA, QUESTA SCONOSCIUTA - Con il patrocinio del - FINCOPP
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L’incontinenza urinaria è un grande tabù sociale, sconfiggerla o sempli- cemente limitarla significa migliora- re la “qualità di vita” delle persone che ne soffrono. Questo è il nostro grande impegno sociale e su tali temi dobbiamo sempre confrontarci Francesco Diomede
> Guida redatta da: Prof. Amedeo Bianco (Presidente FNOMCeO - Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri - www.fnomceo.it) Prof. Francesco Catanzaro (Responsabile Unità Operativa di Urologia - Policlinico Multispecialistico MultiMedica - Sesto S. Giovanni Milano) Prof.ssa Maria Angela Cerruto (Ricercatrice Cattedra di Urologia - Università di Verona) Prof. Mauro Cervigni (Responsabile dell'Unità Operativa di Urologia gineco- logica presso l'Ospedale S. Carlo di Nancy - IDI - Sanità - Roma - Past-President AIUG - www.aiug.it) Prof. Mario De Gennaro (Responsabile, Unità Operativa Complessa di Urodinamica Pediatrica, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - Roma - Presidente SIUD - www.siud.it) Sig. Francesco Diomede (Presidente della Federazione Italiana Incontinenti FINCO e World Federation of Incontinent Patients - W.F.I.P. - www.wfip.org) Prof. Francesco Pesce (Responsabile Unità Operativa Complessa di Neuro-Urologia, Ospedale CPO, Ostia - Roma - Past-President SIUD - www.siud.it)
INDICE 5 > Presentazione del Ministro della Salute 6 > Il ruolo del medico nel rapporto con i pazienti 9 > Cos’è l’incontinenza urinaria femminile 12 > Come diagnosticarla 13 > Percorso terapeutico della donna 15 > Cos’è l’incontinenza urinaria maschile 23 > Come diagnosticarla 23 > Percorso terapeutico dell’uomo 25 > Cos’è l’incontinenza urinaria in pediatria 29 > Come diagnosticarla 32 > Percorso terapeutico del bambino 33 > Diritti e normative 35 > Rapporti col medico di base 35 > Rapporti con gli specialisti ausl 35 > Privacy: sanità e doveri del medico 36 > Incontinenza, invalidità e lavoro 37 > Le carte dei servizi 38 > Come ottenere i dispositivi medici contenitivi 39 > Nomenclatore protesico 39 > Cos'é la FINCO 46 > Cos'é la WFIP 49 > Giornata nazionale incontinenza 50 > Appendice - Glossario 52
6 > Presentazione del Ministro della Salute IL MINISTRO La carenza di informazione e di orientamento rappresenta, come è noto, una delle difficoltà maggiormente segnalate dai cittadini in ambito sanitario. Sappiamo bene quanto si faccia fatica ad entrare in possesso delle informazioni giuste, a sapere con certezza quale sia la struttura alla quale rivolgersi, quale il percorso più appro- priato da seguire. Questa Guida interviene, quindi, in un ambito nel quale l’offerta a disposizione dei cittadini è ancora largamente insufficiente a garantire il soddisfaci- mento della domanda. E rappresenta una opportunità per dare un segnale a chi si misura con l’incontinenza della esistenza di una comunità attenta e non indifferen- te, contribuendo a portare il tema alla attenzione di una opinione pubblica più vasta. E’ anche questo un modo per combattere le false convinzioni che ancora oggi resi- stono sulla malattia e vanno superate una volta per tutte. Parlare di incontinenza significa, certamente, soffermarsi sulle sue peculiarità, e le pagine che seguono se ne occupano esaurientemente. Ma anche ricontestualizzare queste problematiche nel più vasto tema delle cronicità e delle politiche da mettere in campo per assicu- rare ad esse risposte adeguate. E’ noto che i paesi industrializzati, e l’Italia tra que- sti, anche in relazione ad una aspettativa di vita crescente, sono costretti a fare i conti con l’aumento della incidenza di malattie croniche, talvolta invalidanti, e della perdita della autosufficienza. Il nostro sistema sanitario è già impegnato su questo terreno. In realtà ciò che facciamo e abbiamo fatto sinora, pur rilevante, non basta. Il contesto nel quale ci muoviamo finisce per mettere in discussione il profilo stes- so del nostro sistema di protezione sociale, anche in ambito sanitario. Assistenza per le cronicità, tutela della non autosufficienza, attenzione per la qualità della vita individuano aree di bisogni crescenti, e un complesso di questioni alle quali, sino ad oggi, non siamo stati in grado di garantire tutto ciò di cui i cittadini hanno biso-
> Presentazione del Ministro della Salute 7 gno. E’ noto quanto, soprattutto tra gli addetti ai lavori, sia forte la convinzione che si tratti di argomenti dei quali parliamo ormai da troppo tempo, e sappiamo prati- camente tutto, o quasi. In altre parole, è giunto il momento di rimboccarsi le mani- che e dare al Paese ciò che si aspetta e che noi tutti, ai diversi livelli di responsabi- lità, possiamo mettere a sua disposizione. Per questa ragione, sin dall’avvio del mio mandato, pur avendo piena consapevolezza delle difficoltà che dovremo superare, e senza lasciare spazio ad alcuna demagogia, ho indicato in queste problematiche uno dei terreni sui quali misureremo, di fatto, l’efficacia del nostro lavoro. Ed è per questa ragione che considero necessario ed indispensabile avere come asse stra- tegico prioritario della mia azione di governo i bisogni dei cittadini e delle loro fami- glie. Organizzazioni come la Finco, insieme a molte altre, hanno il merito di far emer- gere costantemente questi stessi bisogni, indicandoli ai decisori, ai diversi livelli, e attirando la loro attenzione sulle priorità. E’ evidente che quando parliamo di stra- tegie complessive per garantire una diversa qualità della vita, parliamo anche della necessità di avere la giusta attenzione per gli stili di vita, per la prevenzione e, più in generale, per una serie di elementi e fattori che non necessariamente hanno atti- nenza esclusiva con la sanità. Puntare efficacemente sulla riduzione della inciden- za di alcune malattie croniche e disabilità necessita di una grande attenzione anche nei confronti di questi aspetti. L’intervento che ci viene richiesto è multidisciplinare ed esige, quindi, il coinvolgimento di molte competenze. Avremo bisogno di alcuni anni di lavoro impegnativo, ma dovremo investire, e rapidamente, per orientare sempre di più e meglio il sistema in questa direzione. Ciò significa, in larga misura, ridefinire gli assi strategici e la mission del nostro Ssn, riconvertendo un sistema prevalentemente orientato, ancora oggi, alla cura degli acuti. Sono convinta che una parte della modernizzazione del Paese e del suo sistema di protezione sociale passi proprio per il successo che saremo in grado di cogliere su questi temi. Dobbiamo fare della assistenza sul territorio, fuori dall’ospedale, il più vicino possi- bile al domicilio dei cittadini, oltre che a casa, ciò che l’ospedale è stato, nell’imma- ginario di noi tutti, negli ultimi cinquanta anni. Ripensare il territorio, progettarlo, ripensare il sistema delle cure primarie, individuare modelli assistenziali per le cro- nicità più adeguati alle necessità non è, come è noto, una opzione a nostra dispo- sizione, ma una strada obbligata. E’ sul territorio che possiamo e dobbiamo gioca- re la partita per la garanzia effettiva dei Lea. E’ sul territorio che curiamo quel rap- porto di fiducia medico-cittadini che è il vero fondamento del sistema. Questa sfida porta con se, inevitabilmente, altre sfide non meno importanti per il futuro del nostro
8 > Presentazione del Ministro della Salute Ssn. Prima fra tutte quella per l’appropriatezza. Sappiamo quale sensibilità e quan- te aspettative ci siano, legittimamente, da parte dei pazienti, nei confronti delle innovazioni messe a disposizione dalla ricerca. I bisogni dei cittadini e le loro legit- time aspettative sono cresciuti, così come è cresciuta la loro consapevolezza sulle possibilità che la scienza e l’innovazione tecnologica mettono a disposizione per migliorare la qualità della vita. Questa forte richiesta di attenzione per la qualità della vita deve spingerci ad affrontare con determinazione le tante questioni ancora aper- te. Ciò significa, tra l’altro, discutere delle modalità per accettare in pieno la sfida per l’appropriatezza senza che ciò vada a detrimento della qualità, della sicu- rezza, della personalizzazione delle cure. E provare a rovesciare la tradizionale valenza negativa del termine appropriatezza, valorizzandolo in chiave positiva, per ciò che garantiamo ai pazienti, in termini di obiettivi di salute conseguiti più che di mera sommatoria di prestazioni erogate. In qualità di Ministro della Salute avverto per intero la responsabilità di garantire, proprio in questa cornice di appropriatezza, le diagnosi e le terapie più adeguate per migliorare la qualità della vita di chi è affet- to da una patologia cronica. E di mettere in campo uno sforzo per assicurare, al tempo stesso, attenzione per quanto previsto dalle evidenze scientifiche e per l’in- dispensabile personalizzazione dei percorsi assistenziali e di presa in carico. Ci con- forta, di fronte al tanto che resta da fare, la consapevolezza di poter contare su molte esperienze positive e buone pratiche, su società scientifiche, operatori sani- tari, organizzazioni di tutela, che hanno rappresentato, in tutti questi anni, una testi- monianza concreta che si può fare, e bene, a patto che si prenda sul serio l’atten- zione per la qualità della vita, in qualunque momento, come parte integrante del percorso assistenziale. Dobbiamo valorizzare queste esperienze e il contributo, pre- zioso, che può venire dai diversi attori, e fare in modo che ciò che di buono è stato realizzato riesca a fare, sempre di più, sistema. Questa pubblicazione ha il merito di sottolineare, ancora una volta, e in maniera concreta, la centralità dei cittadini come soggetti e titolari di diritti e di doveri, e di riportare l’attenzione su di essi. Una volta di più, semmai ce ne fosse bisogno, abbiamo conferma del ruolo insostituibile svol- to dalle organizzazioni di tutela. E’ con queste convinzioni che auguro il miglior successo a questa Vostra iniziativa e, soprattutto, a molte altre nel futuro nell’interesse esclusivo dei cittadini che tute- late con tanto impegno e passione Livia Turco
9 IL RUOLO DEL MEDICO NEL RAPPORTO CON I PAZIENTI H o accolto con piacere la notizia di individui. Tale composizione del tes- della realizzazione da parte suto sociale imporrà precise scelte di della Federazione Italiana politica sanitaria sia dal punto di vista Incontinenti di questa iniziativa edito- della distribuzione delle risorse che della riale rivolta ai circa 5 milioni di pazienti, programmazione dei servizi. Aumenterà soprattutto donne, alle prese con una l’incidenza delle malattie croniche e patologia che incide in modo significati- quelle ad andamento degenerativo per vo sulla qualità della vita. cui sempre più si affermerà la necessità L’analisi dell’andamento demografico per gli anziani di mantenere uno stato di del Paese induce a pensare che in un salute accettabile, che consenta quanto futuro abbastanza prossimo il dato sia meno di preservare le proprie funzioni e destinato inevitabilmente a crescere, quindi la propria autosufficienza. proporzionalmente con l’invecchiamen- Le condizioni socio-ambientali pertanto to della popolazione. Secondo i dati resi rivestiranno un ruolo essenziale nella noti recentemente dall’Osservatorio vita dell’anziano, come è evidente che i della Terza Età sono oggi 11 milioni gli medici di medicina generale, prima anziani ultra sessantacinquenni, ma il ancora delle strutture ospedaliere, dei trend dell’invecchiamento progressivo day hospital, delle residenze sanitarie e della popolazione, unito all’aumento dell’assistenza domiciliare, rappresen- della speranza di vita, lasciano ipotizza- teranno il primo punto di riferimento re che entro il 2050 la popolazione sanitario. Il medico di famiglia, pertanto anziana rappresenti il 34% dell’intera dovrà avere nei confronti dell’anziano comunità nazionale con oltre 18 milioni un approccio clinico di tipo costante al
10 > Il ruolo del medico nel rapporto con i pazienti fine di individuare alterazioni di carattere per accettarle o meno. Ma se è cambia- biologico e psichico che possano com- to il modo di porsi dei pazienti anche i prometterne la salute. Un approccio di medici, da parte loro, e con essi tutta questo tipo può risultare determinante l’organizzazione sanitaria, hanno in nel far emergere problematiche come alcuni casi contribuito a raffreddare il quelle dell’incontinenza che, come sap- rapporto empatico con il malato indi- piamo, sono spesso sottaciute e sono spensabile per il successo delle cure. causa di depressione e perdita di auto- Quali le cause - una scarsa formazione stima, a cui si accompagnano frequen- universitaria finalizzata ad instaurare un temente apatia e sensi di colpa. corretto rapporto con i malati. Oggi il In quest’ottica appare rilevante il ruolo corso di laurea è quasi esclusivamente della formazione specifica del medico di rivolto alla formazione di un medico che medicina generale, chiamato a collabo- sappia diagnosticare e curare le malat- rare con lo specialista in geriatria, per tie, secondo le regole dell’arte e della creare una sorta di osmosi in grado di scienza, senza preoccuparsi più di fronteggiare problemi derivanti anche tanto dei “modi” attraverso i quali occu- dall’interazione fra varie patologie che parsi della buona salute dei cittadini. spesso ostacolano le capacità diagno- Una serie interminabile di adempimenti stiche e complicano la risposta terapeu- burocratico-amministrativi richiesti al tica. Affrontare problemi legati alla tute- medico per conciliare la disponibilità la della salute vuol dire soffermarsi sul delle risorse con l’aumentata richiesta di rapporto medico-paziente che rappre- salute. senta il fondamento su cui si basa L’attenzione preponderante per il “caso l’esercizio della professione medica. clinico” e l’orgoglio della “qualità tecnica Dopo secoli di paternalismo autoritario della prestazione”, dove la tecnologia basato su principi di beneficialità (dove- tende a trasformare l’uomo in oggetto. re del medico di promuovere il bene del La spersonalizzazione del rapporto per malato), il rapporto medico - paziente, l’intervento di più competenze speciali- ha subìto un profondo cambiamento. stiche. Oggi il cittadino rivendica il diritto all’au- Il progresso tecnologico inoltre ha sicu- todeterminazione, la libertà di curarsi o ramente portato con sé il distacco del di curarsi come vuole. Esige di essere medico dal malato e viceversa. Oggi si debitamente informato sul tipo di cure può letteralmente “vedere” la malattia,
Il ruolo del medico nel rapporto con i pazienti < 11 comprendere le ragioni del male, indivi- che la tecnologia più moderna potrà duare le terapie più appropriate, tuttavia mai evidenziare. è basilare che il medico visiti il paziente, È importante quindi che il medico sap- metta una mano sulla pancia, ascolti il pia ascoltare il paziente e sappia suo cuore con lo stetoscopio e lo faccia "comunicare", con un linguaggio acces- tossire. Semplici gesti che contribuisco- sibile e rapportato al livello culturale del no a creare un feeling tra malato, come intende procedere nel- “medico/paziente/famiglia”, rafforzano il l’iter diagnostico, chiarendo il significato rapporto e spingono il malato ad aprirsi, di esami, consulenze specialistiche, a raccontare i propri timori e le proprie indagini strumentali, ecc…, e con quale ansie. Questo serve a creare un legame terapia intende procedere, gli eventuali umano basato sulla fiducia reciproca tra rischi che questa può comportare, chi cura e chi viene assistito, nella cer- senza mai promettere guarigioni impos- tezza che l’empatia tra due esseri sibili ma senza mai eliminare elementi di umani non potrà mai essere sostituita speranza. da nessuna macchina, per quanto per- fetta e sofisticata possa essere. Senza dimenticare che a volte proprio dalle A cura del Prof. Amedeo Bianco confidenze dei pazienti emerge l’ele- Presidente FNOMCeO mento diagnostico più importante, una (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri - www.fnomceo.it) piccola tessera del mosaico che nean-
12 > Cos’è l’incontinenza urinaria femminile COS’È L’INCONTINENZA URINARIA FEMMINILE L ’incontinenza urinaria (IU) è una maschile. qualsiasi perdita involontaria d'uri- A prescindere dall’età e dal sesso, con- na, dietro questa semplice defini- siderando cioè sia i maschi che le fem- zione si nasconde un’intrinseca com- mine di tutte le età, si calcola che sono plessità dovuta ai diversi fattori di rischio affetti da incontinenza urinaria di vario di tale condizione: tipo circa l’8,7 % dei soggetti, vale a dire Familiarità circa 5 milioni di persone in Italia. Età TIPO DEFINIZIONE Gravidanza Numero di parti Incontinenza da sforzo (IUS) Perdita involontaria Modalità del parto (forcipe, ecc.) di urina durante lo Menopausa e assetto ormonale sforzo fisico (ride- Isterectomia re, tossire, starnuti- Obesità re, cambiare posi- Altri sintomi minzionali Malattie neurologiche - zione, camminare, salire e scendere le Danni cognitivi scale, correre e sol- Fumo levare pesi) Tabella 1. Incontinenza da urgenza (IUU) Perdita involontaria Fattori di rischio per l’incontinenza urinaria femminile di urina accompa- gnata o immediata- Quanto è diffusa mente preceduta da L’incontinenza urinaria è una condizione urgenza della min- zione molto frequente (oltre 260 milioni di per- Incontinenza mista (IUM) Coesistenza di sone al mondo ne soffrono!) e nel gene- entrambi i tipi di incontinenza re femminile essa è presente in circa il Tabella 2. doppio dei casi rispetto al genere Classificazione dei principali tipi di IU con le relative definizioni
Cos’è l’incontinenza urinaria femminile < 13 In entrambi i sessi, la frequenza dell’in- dersi e difendersi in tali circostanze. È continenza aumenta con l’età. interessante a tal proposito ricordare che, nel colloquio con il medico di base, Tipi di incontinenza le problematiche relative alla sfera uro- Non tutte le incontinenze sono uguali. genitale e proctologica sono quelle che Esistono vari tipi di incontinenza urinaria imbarazzano maggiormente le persone. che riconoscono diversi meccanismi e Le principali barriere che si innalzano nel diverse cause. La classificazione delle rapporto tra medico e paziente sono diverse tipologie di incontinenza urinaria costituite dalle scarse informazioni spe- con le relative definizioni è riportata nella cifiche a disposizione di entrambi, dalla tabella 2. brevità delle visite, dalla superficialità Di tutte le tipologie, la forma più frequen- con cui spesso si ricorre ai pannoloni, te nelle donne è certamente quella da dalla mancata rimborsabilità dei farmaci sforzo. per l’incontinenza e dalla carenza di strutture di riferimento note verso cui Come diagnosticarla indirizzare la paziente. Nel rapporto Per poter diagnosticare l’incontinenza Tipo di incontinenza urinaria innanzitutto è necessario che la Frequenza e gravità dell’incontinenza persona che ne soffre l’affronti come un Eventuali fattori aggravanti Malattie concomitanti che possono esercitare problema risolvibile e ne parli con il un effetto significativo sull’incontinenza medico di base spontaneamente, oppu- Precedenti interventi chirurgici re venga da questi stimolata a parlarne. Terapie conservative mediche e/o farmacologi- A tal fine è importante conoscere e quin- che precedenti e/o in corso Stile di vita, inclusi tipo di alimentazione e assun- di superare tutte le barriere che potreb- zione di liquidi bero successivamente ostacolare la cor- Stato mentale e capacità della paziente di com- retta gestione del problema. Tali barriere prendere i piani di trattamento e di discutere con possono coinvolgere la persona e il con- il medico sulle diverse opzioni terapeutiche Abilità fisica per valutare il grado di mobilità testo in cui vive, il medico di base, il con- motoria testo in cui si svolge la relazione medico- Destrezza manuale e acuità visiva al fine di adat- paziente, oppure l’insieme delle tre eve- tare le strategie di trattamento alle esigenze nienze. Riluttanza, reticenza e imbaraz- della paziente zo rappresentano le barriere che la per- Tabella 3. Informazioni che si devono ottenere dall’anamnesi di una sona innalza attorno a sé per nascon- paziente con incontinenza urinaria
14 > Cos’è l’incontinenza urinaria femminile medico-paziente ulteriori ostacoli che stico-terapeutici mirati al trattamento possono sorgere sono dovuti alle diffe- dell’incontinenza che assicurano una renze che comunemente esistono nelle gestione sicura della paziente. relazioni fra persone diverse (sesso, cul- Dopo l’anamnesi e l’esame obiettivo, tura, sensibilità, età, ceto sociale). in assenza di sintomi delle basse vie uri- Alcune soluzioni per cercare di abbatte- narie dovuti ad altre patologie pelviche re queste barriere potrebbero essere le che complicano l’incontinenza, le inda- seguenti: gini raccomandate da tali linee-guida • allungare i tempi dedicati al dialogo sono: la quantificazione dei sintomi con con la paziente ritagliando del tempo appositi questionari, la valutazione della dedicato esclusivamente alla proble- qualità di vita e del desiderio di tratta- matica incontinenza; mento da parte della paziente; la compi- • aumentare i servizi di consultorio, le lazione di un diario minzionale (qualità e strutture specializzate in tale settore quantità di bevande assunte, numero di e il ruolo dell’associazionismo volte in cui si è andati alla toilette e quan- (Federazione Italiana to si è urinato ogni volta, numero di epi- Incontinenti); sodi di incontinenza); un esame delle • rendere accessibili a tutti le possibili- urine; valutazione del residuo vescicale tà di trattamento (farmaci, riabilitazio- post-minzionale. Per l’incontinenza non ne e dispositivi medici); complicata da altri fattori, una volta for- • formare e informare medici di base e mulata una diagnosi presunta del tipo di pazienti utilizzando i più idonei canali incontinenza (da sforzo, da urgenza o di comunicazione; mista), si potrà, senza ricorrere ad ulte- • migliorare l’integrazione fra cure pri- riori indagini diagnostiche, impostare marie (medici di base) e secondarie una terapia iniziale. Se il trattamento ini- (specialisti). ziale non è soddisfacente o in caso di fattori complicanti l’incontinenza (san- L’anamnesi e la valutazione generale gue nelle urine, precedenti interventi chi- della paziente consentono di raccogliere rurgici o radioterapie in area pelvica, una serie di informazioni utili per formu- dolore pelvico, malattie neurologiche, lare una diagnosi preliminare. ecc…), è necessario il ricorso a uno Esistono oggi delle linee-guida interna- specialista che si avvarrà di test addizio- zionali che riguardano i percorsi diagno- nali, quali l’esame citologico delle urine
Cos’è l’incontinenza urinaria femminile < 15 (per escludere una patologia neoplastica una patologia fino ad allora latente. Circa delle vie urinarie), l’uretrocistoscopia e il 50% delle donne che partoriscono alcune indagini diagnostiche per imma- riportano un danno a livello delle struttu- gini (essenzialmente ecografia). Se c’è re di sostegno pelviche; di queste il 10- necessità di approfondire il meccanismo 20% richiedono cure mediche per i loro in gioco, e sempre prima di una terapia sintomi. I fattori di rischio più significativi invasiva, l’indagine principe a questo nel parto vaginale comprendono: età, livello è l’esame urodinamico. Questo elevato numero di parti, elevato peso del consiste nella simultanea misurazione bambino alla nascita fetale, travaglio, con un piccolo catetere della pressione presenza di lacerazioni perineali. Diversi vescicale e del flusso minzionale in fase studi sono contrari all'uso dell’episioto- di riempimento e svuotamento della mia come tecnica di protezione sul pavi- vescica, che permette in genere un pre- ciso inquadramento della disfunzione mento pelvico nel parto in quanto è presente. stato dimostrato che non previene i trau- mi o il rilasciamento, né riduce il rischio Percorso terapeutico della donna del danno fetale legato al passaggio L'acquisizione delle migliorate cono- attraverso il canale vaginale. In conside- scenze in ambito scientifico relative al razione di quanto riportato si può sen- pavimento pelvico hanno permesso di z'altro affermare la necessità di strategie affermare che i danni collegati al parto di prevenzione e recupero delle compli- possono avere conseguenze a lungo cazioni perineali in gravidanza, durante e termine quali l'incontinenza urinaria, dopo il parto. In quest’ottica acquista un fecale ed il prolasso degli organi pelvici. ruolo importante la rieducazione pelvi- La rarità del prolasso genitale nella perineale. Il promotore di tale rieduca- donna vergine ed in quella che non ha zione (Arnold Kegel nel 1948) propose mai partorito confermerebbe infatti un trattamento rivolto a migliorare la per- l'azione traumatica del parto, il cui mani- formance dei muscoli del pavimento festarsi può essere ritardato fino alla pelvico dopo il parto e nell'incontinenza comparsa di altri fattori quali: l’obesità, urinaria. La prevenzione è finalizzata al gli sforzi espulsivi durante la defecazio- raggiungimento di quattro obiettivi: ne, la bronchite cronica e, soprattutto, la 1. Ginecologico: prevenzione e/o menopausa possono far manifestare terapia del prolasso genitale;
16 > Cos’è l’incontinenza urinaria femminile 2. Urologico: prevenzione e/o terapia posizione ginecologica si cerca di far dell'incontinenza urinaria; rendere coscienza dell'attività del piano 3. Colonproctologico: prevenzione e perineale monitorando la tonicità peri- recupero della funzione ano-rettale; neale tramite la palpazione vaginale. 4. Sessuologico: positiva ripercussio- Inoltre vengono spiegati semplici eserci- ne sulla vita sessuale. zi per il rinforzo del pavimento pelvico Interessati alla riabilitazione sono i come la contrazione dello sfintere anale, muscoli perineali, in particolare il musco- l'elevazione dell'ano a paziente seduto e lo elevatore dell'ano, principalmente l'utilizzo della sinergia degli adduttori nella sua porzione pubococcigea. Il trat- con il pavimento pelvico, chiedendo alla tamento di riabilitazione del piano peri- paziente di tenere un peso stretto tra le neale è di particolare importanza nella ginocchia. E’ utile anche una fase preli- gestione di donne con incontinenza uri- minare con esercizi di rilassamento e naria da sforzo, essa infatti migliora il respirazione diaframmatica. Le tecniche sostegno uretrale ed il meccanismo di riabilitative sono essenzialmente rappre- chiusura, in particolare durante le mano- sentate dalla chinesiterapia pelvi- vre da sforzo; di conseguenza riduce la perineale (CPP), dalla biofeedback- perdita d’urina. terapia (BFB) e dalla stimolazione elet- Scopo della riabilitazione del piano peri- trica funzionale (SEF). neale è: 1 correggere cattive abitudini acquisi- Chinesiterapia pelvi-perineale te dalle pazienti allo scopo di preve- La chinesiterapia pelvi-perineale (CPP) nire la perdita d’urina; ha un ruolo particolarmente importante 2 stabilire una adeguata consapevo- esplicato tramite il rinforzo dell’azione di lezza della funzione dei muscoli supporto del pavimento pelvico, il pubococcigei; miglioramento della tonicità vaginale e 3 aumentare la contrattilità tonica e dell'elasticità tissutale. fasica dei muscoli pubococcigei. Il programma chinesiterapico prevede: Questo programma di riabilitazione è - presa di coscienza della muscolatura basato su semplici regole che sono perineale; spiegate alla paziente. Con la paziente in - eliminazione di ogni contrazione
Cos’è l’incontinenza urinaria femminile < 17 muscolare errata (agonista e antago- fiducia e di sicurezza che possono moti- nista); vare un maggiore impegno. - esercizi di rinforzo muscolare peri- Da non sottovalutare inoltre l'ambiente neale selettivo; in cui si esegue la terapia che deve - training volto alla automatizzazione essere, accogliente, acusticamente iso- della attività perineale durante gli atti lato e non troppo ampio, in modo che la della vita quotidiana. paziente possa concentrarsi sul lavoro e nel rispetto del pudore. Stimolazione elettrica Dopo il ciclo di terapia è necessario con- funzionale (SEF) tinuare il trattamento a domicilio. La SEF è una stimolazione passiva, Si può consegnare alle pazienti un sem- effettuata mediante l'utilizzo di correnti plice manuale illustrato esplicativo di elettriche tramite elettrodi posizionati su questi esercizi. sonde vaginali o anali. La SEF è di largo impiego nel trattamen- In particolare gli esercizi comprendono: to della incontinenza urinaria femminile. Esercizi di rilassamento con respi- razione diaframmatica: per 5 minuti la Il biofeedback (BFB) donna deve respirare lentamente e pro- Il BFB è una tecnica di ginnastica attiva fondamente; durante la quale la paziente, con l’ausilio Esercizi base: di una sonda vaginale collegata al moni- devono essere eseguiti con regolarità e tor di un computer, può visualizzare la costanza durante l'arco della giornata. propria contrazione sul monitor. Per tale 1. In posizione seduta od eretta, mette- motivo richiede una partecipazione atti- re in tensione il perineo e "stringere" va da parte della paziente. usando i muscoli del pavimento pel- Un ciclo di trattamento riabilitativo varia vico. Eseguire l'esercizio 10 volte e in genere da 10 a 15 sedute. ripeterlo ad ogni ora senza interrom- Importante per il buon andamento della pere le normali attività quotidiane; terapia che la paziente sia seguita sem- 2. Durante ogni minzione interrompere pre dallo stesso terapeuta, il che favori- più volte volontariamente il flusso di sce l'instaurarsi di un buon rapporto di urina.
18 > Cos’è l’incontinenza urinaria femminile ne. Esercizi per i muscoli del pavimento 4. In posizione eretta, piedi ruotati pelvico: esternamente, palla posta tra le cavi- devono essere eseguiti quotidianamen- glie, cercare di avvicinare le caviglie te. Durante ogni esercizio mettere in ten- vincendo la resistenza del pallone. sione i muscoli del pavimento pelvico. Eseguire ogni esercizio per 5 secondi Esercizi di automatizzazione: con pause di riposo tra un esercizio e eseguire la contrazione della muscolatu- l'altro. ra del piano perineale durante l'esecu- 1. In posizione supina con un cuscino zione dei seguenti esercizi: sotto la testa, con le braccia distese 1. tossire 10 volte; lungo il corpo e con la gambe semi- 2. in posizione eretta: tronco e capo flesse e le ginocchia unite, la donna appoggiati alla parete, gambe divari- deve alzare lentamente il bacino, cate e staccate dalla parete. Far sci- stringendo i muscoli perineali, poi, volare il tronco lungo la parete, flette- espirando lentamente ritornare alla re le ginocchia, fino a 90°. Mantenere posizione di partenza rilasciando i la posizione per 5 secondi. Ripetere muscoli del perineo. per 5 minuti; 2. Donna in piedi a gambe leggermen- 3. eseguire 10 saltelli; te divaricate e talloni a terra, alterna- 4. partendo dalla posizione eretta, mani tivamente piegare in fuori, flettendo- appoggiate ad un tavolo, eseguire lo, il ginocchio destro, quindi il sini- piegamenti sulle ginocchia mante- stro, appoggiandovi sopra lenta- nendo il tronco eretto. Eseguire mente tutto il peso del corpo, men- l'esercizio per 5 minuti. tre la gamba che non si flette deve La percentuale di successo di questi essere tenuta estesa e rigida. esercizi dipende dalla gravità dell'incon- 3. Donna supina a gambe divaricate tinenza da sforzo. Le pazienti con sinto- con ginocchia flesse e pallone posto mi lievi sono quelle che migliorano di più. a contatto con la faccia interna delle In ogni caso per ottenere dei benefici cosce, cercare di chiudere le ginoc- duraturi è necessario fare ginnastica in chia vincendo la resistenza del pallo- modo continuativo.
Cos’è l’incontinenza urinaria femminile < 19 La ginnastica del piano perineale può, uretrale (IUS) per cercare di ridurre gli inoltre essere associata anche ad altre effetti collaterali comunque legati alla modalità terapeutiche come quelle far- loro assunzione. macologiche. L'utilizzo di questi farmaci, limitato da alcuni effetti collaterali, è tuttora a totale La Terapia farmacologica carico delle pazienti, pur offrendo in casi Il trattamento farmacologico interessa selezionati un miglioramento della quali- prevalentemente l’Incontinenza Urinaria tà di vita. da Urgenza (IUU) e si basa principal- Nel caso in cui le terapie conservative mente sull’impiego di antimuscarinici non raggiungano il risultato desiderato, (noti anche come anticolinergici). Questi si può ricorrere a metodiche più o meno agenti agiscono inibendo le contrazioni invasive (chirurgia anti-incontinenza). involontarie della vescica, incrementan- do la capacità della vescica e ritardando La Terapia chirurgica l’urgenza iniziale alla minzione. L'attuale tendenza della chirurgia anti- Per quanto riguarda invece incontinenza è di effettuare interventi l’Incontinenza Urinaria da Sforzo (IUS) di quanto meno invasivi possibile, con una recente si è reso disponibile un farmaco ovvia riduzione delle complicanze. appartenente alla classe degli inibitori Questa è anche una specifica richiesta del riassorbimento della serotonina e da parte delle pazienti per una patologia noradrenalina (neurotrasmettitori del benigna come l'incontinenza urinaria sistema nervoso). Questo farmaco agi- che impatta fortemente sulla qualità sce sullo sfintere uretrale per aumentar- della vita. In quest'ottica, le innovative ne la forza di contrazione durante la fase procedure mininvasive sembrano di riempimento della vescica. rispondere a questa richiesta. Le molecole appartenenti a entrambe le classi farmacologiche citate hanno spe- Le tecniche chirurgiche cifici meccanismi d’azione e un differen- Agenti volumizzanti periuretrali te grado di selettività, cioè la capacità di Nelle pazienti in cui per cause mediche agire in modo più o meno “esclusivo” sul (cardiovascolari, neurologiche, ecc.) non muscolo vescicale (IUU) o sullo sfintere può essere effettuato un intervento chi-
20 > Cos’è l’incontinenza urinaria femminile rurgico, o nei casi di recidive o laddove così si ricrea la continenza urinaria. In la paziente vuole effettuare un tratta- genere la paziente viene dimessa 24 ore mento di "minima" si eseguono attual- dopo l’intervento. mente degli interventi di infiltrazione I vantaggi di questa tecnica mininvasiva dello sfintere uretrale in anestesia locale, sono numerosi: mediante microgranuli di sostanze quali: 1. La paziente è sveglia e quindi può il silicone, il collagene ed il destranome- collaborare con il chirurgo: tossendo ro/acido ialuronico, che hanno lo scopo ad esempio durante l’intervento, si di incrementare lo spessore dei tessuti riesce a posizionare in maniera più dove vengono inserite per rendere lo accurata la benderella sotto l'uretra; sfintere più efficiente. Tali sostanze sono 2. La benderella è posizionata "senza biocompatibili, pertanto vengono facil- tensione": pertanto essa agisce solo mente inglobate nei tessuti della pazien- sotto sforzo e consente alla paziente te con minime reazioni da corpo estra- di urinare senza ostacolo. neo. Le percentuali di guarigione oscilla- Questo intervento ha una percentuale di no tra il 55 ed il 60%, e sono tassi sicu- successo superiore all’80%, con scarse ramente più bassi delle tecniche di mini- complicanze intra e post-operatorie. sling ma hanno il vantaggio di avere quasi l'assenza di effetti collaterali. Sling Trans-otturatoria (TOT) Recentemente è stato proposto un altro Sling retropubica intervento in cui una benderella (sempre Negli ultimi anni è stato proposto un di materiale sintetico) viene inserita sotto intervento chirurgico per trattare l'incon- l’uretra e attraversa le ossa del bacino tinenza urinaria da sforzo. Una benderel- (forame otturatorio) per poi fuoriuscire la di materiale sintetico (prolene), rico- attraverso una piccola incisione effettua- perta da una guaina di plastica, viene ta a livello inguinale. I risultati sono posizionata per via vaginale in anestesia anch'essi molto validi con percentuali di spinale o locale al di sotto dell'uretra e guarigione superiori al 90% e un tasso di fatta fuoriuscire al di sopra del pube. In complicanze inferiori alla precedente questo modo viene ripristinato il perfetto tecnica retropubica, visto il percorso in funzionamento dello sfintere uretrale e zone a minore rischio di lesioni.
Cos’è l’incontinenza urinaria femminile < 21 Neuromodulazione sacrale Conclusioni La stimolazione elettrica delle radici ner- Fino a pochi anni fa il presupposto cul- vose della vescica è una ulteriore nuova turale più ampiamente accettato nel frontiera nel campo della incontinenza mondo, per il trattamento chirurgico urinaria femminile. Nei casi in cui la della IUS, era quello di effettuare inter- donna ha una incontinenza legata a un venti di sospensione vescicale che veni- forte stimolo a urinare (Incontinenza da vano eseguiti per via retropubica in ane- Urgenza) e che non regredisce con tera- stesia generale. Nonostante la fattibilità pia medica o riabilitativa, si può effettua- e l'efficacia a lungo termine di queste re l'impianto di un vero e proprio pace- tecniche, l'attuale trend della chirurgia è maker vescicale che ha lo scopo di ripri- quello di ottenere gli stessi risultati delle stinare il corretto coordinamento tra tecniche tradizionali utilizzando tecniche vescica, sistema nervoso centrale e mininvasive effettuate in day-surgery, in pavimento pelvico. Lo stimolatore è anestesia locale, visti gli ormai indubbi identico a quello usato per i disturbi del vantaggi di tali procedure rispetto alle ritmo cardiaco e viene posizionato tecniche tradizionali. Il ruolo emergente mediante una piccola incisione della dell'endoscopia ginecologica ha indotto natica nel sottocute della paziente, alcuni gruppi a utilizzare tecniche laparo- senza particolari complicanze e con scopiche per il trattamento della IUS. Ma risposte che arrivano al 60-70% dei a tutt'oggi, restano molti dubbi sui reali casi. vantaggi di queste tecniche rispetto agli interventi trans-vaginali. A cura di: Prof.ssa Maria Angela Cerruto (Ricercatrice Cattedra di Urologia - Università di Verona) Prof. Mauro Cervigni (Responsabile dell'Unità Operativa di Urologia gine- cologica presso l'Ospedale S. Carlo di Nancy - IDI - Sanità - Roma - Past-President AIUG - www.aiug.it) Prof. Francesco Pesce (Responsabile Unità Operativa Complessa di Neuro- Urologia, Ospedale CPO, Ostia - Roma - Past- President SIUD - www.siud.it)
22 > Cos’è l’incontinenza urinaria femminile Percorso terapeutico della donna con incontinenza urinaria Gestione iniziale o di primo livello Diagnosi Presunta IUS IUM IUU TRATTARE IL PROBLEMA PREDOMINANTE • Valutare lo stato estrogenico della paziente e trattare appropriatamente Trattamento • Intervenire sullo stile di vita iniziale • Fisiochinesiterapia, training vescicale • Altre terapie fisiche • Dispositivi medici per la continenza • Antimuscarinici • Inibitori del reuptake di serotonina e noradrenalina Fallimento del trattamento iniziale Gestione specialistica o di secondo livello IUS IUU IUU Diagnosi da con alterato Fisiopatologica IUM urinodinamica iperattività svuotamento Chirurgia per l’IUS Se falliscono gli • Agenti voluminizzanti antimuscolari periuretrali • NMS Trattamento * • Sling • Cistoplastica di • Colposospensioni ampliamento • Sfintere artificiale • Derivazione urinaria Da ostruzione Da * In presenza di anomalie/patologie cervico ipocontrattilità del la basse vie urinarie si uretrale destrusoriale raccomanda la correzione delle anomalie e il trattamento delle • Correggere patologie organiche contestuali l’ostruzione • Cateterismo • Cateterismo intermittente intermittente
Cos’è l’incontinenza urinaria maschile < 23 COS’È L’INCONTINENZA URINARIA MASCHILE L ’incontinenza maschile può esse- Sono comprese le perdite involonta- re classificata in tre grandi cate- rie legate alla presenza di anomalie gorie: anatomiche insorte dopo particolari 1) Alterato meccanismo della patologie o interventi sul basso muscolatura sfinterica apparato urinario (fistole). Sono comprese le incontinenze dopo interventi chirurgici/endosco- Come diagnosticarla pici (per lo più per tumore della pro- L’incontinenza urinaria maschile è lega- stata ma anche dopo ricostruzione ta a vari fattori che talora si sommano, della vescica, interventi per malattie per cui, per una terapia adeguata, benigne della prostata e radiotera- occorre impostare una diagnostica pre- pia), dopo traumi del bacino e cisa basata su dati clinici e strumentali. incontinenze legate a malformazioni I capisaldi della diagnostica fanno riferi- congenite che si manifestano in età mento in primo luogo a una accurata pediatrica. raccolta della storia clinica del paziente che deve tener conto non solo dei rife- 2) Alterata funzione della vescica rimenti all’apparato urinario, ma anche Sono comprese le incontinenze delle malattie e delle cure in atto che legate a iperattività incontrollabile possono interferire con la funzione della della vescica e/o a sue alterazioni vescica e dell’uretra. strutturali. È noto che varie malattie (neuropatie, diabete, interventi sulla parte bassa del- 3) Perdite per vie non naturali l’addome) possono alterare in varia (fistole)
24 > Cos’è l’incontinenza urinaria maschile misura la funzione dell’apparato urina- le perdite d’urina possibilmente quantiz- rio, causando incontinenza di varia enti- zate e le sensazioni avvertite. Utile sarà tà in modo continuo o temporaneo e registrare anche le quantità di liquido che talora possono essere controllate assunto durante la giornata e le terapie con specifiche terapie. farmacologiche in corso che possono Un secondo fondamentale momento interferire con la funzione vescicale e della diagnostica dell’incontinenza uretrale (diario minzionale). maschile è rappresentato dall’esame La valutazione successiva prevede la clinico. dimostrazione obiettiva dell’incontinen- Lo specialista durante la visita deve evi- za e la valutazione della sua entità dopo denziare se vi sono alterazioni dell’ap- test prestabiliti in ambulatorio (test del parato urinario e/o delle vie nervose che pannolino), per confermare e meglio regolano la vescica e la capacità di con- precisare quanto già dimostrato dal trollare le urine (muscolatura del pavi- paziente con il diario minzionale prece- mento pelvico). L’esame clinico è chia- dentemente compilato, a casa o in uffi- mato test neuro-urologico. cio, durante la sua vita di tutti i giorni. In Lo specialista valuta inoltre se il pazien- seguito possono essere previsti esami te è in grado di svuotare la vescica strumentali tendenti a evidenziare even- completamente o solo parzialmente per tuali alterazioni del condotto uretrale e la permanenza di urine dopo la minzio- della vescica con osservazione diretta ne (ritenzione vescicale). (uretrocistoscopia) per escludere la pre- Vanno valutate le urine per controllare senza di restringimenti dell’uretra (ste- se vi sono infezioni in atto o segni ricon- nosi), patologie vescicali (calcoli, tumo- ducibili alla presenza di patologie del- ri), ingrossamenti della prostata e altera- l’apparato urinario che possono alterar- zioni della parete vescicale che posso- ne la funzione (calcoli, tumori). no giustificare anomali comportamenti Di fondamentale importanza è la colla- funzionali. borazione del paziente che deve non L’esame principe nella valutazione del- solo riferire con precisione i sintomi, ma l’incontinenza maschile è rappresentato anche registrare accuratamente lo svol- dall’indagine urodinamica che, misuran- gersi nella giornata della funzione vesci- do le pressioni in vescica e in uretra cale, segnando su appositi questionari durante le fasi di riempimento e di svuo- le singole minzioni, di giorno e di notte, tamento vescicale, è in grado di svelare
Cos’è l’incontinenza urinaria maschile < 25 quale è (o sono) le cause dell’inconti- scopo di recuperare, almeno in parte, la nenza lamentata dal paziente. funzione alterata della vescica rinforzan- L’esame isolato o associato a valutazio- do la muscolatura deputata alla “tenuta” ne radiologica (esame video urodinami- delle urine con esercizi muscolari e/o co), va condotto con precisione e valu- stimolazioni elettriche, oppure condizio- tato da specialisti in grado di fornire un nando l’attività del muscolo della vesci- giudizio globale sulla situazione del ca (detrusore), agendo sui ritmi delle paziente, tenendo conto di quanto minzioni o con stimolazioni elettriche di emerge dall’esame urodinamico e dal- diversa frequenza. l’analisi delle valutazioni precedenti (sin- Questa terapia molto diffusa e ben tomi, diario minzionale, esame clinico ). accetta dai pazienti per la sua scarsa La diagnostica dell’incontinenza invasività, viene spesso utilizzata nel maschile è una diagnostica fine, che caso di incontinenze post-operatorie in richiede esperienza da parte dell’opera- quanto può aiutare il recupero della tore, ma è in grado di indirizzare la tera- continenza ed è spesso usata in asso- pia in modo preciso. ciazione alla terapia farmacologia e alle manovre minimamente invasive. Percorso terapeutico dell’uomo I risultati positivi che si possono ottene- Le terapie per la cura dell’incontinenza re sono ovviamente limitati ai pazienti maschile, per avere successo, devono con incontinenze di entità modesta e essere mirate alla rimozione della causa nei quali il miglioramento della funzione che l’ha scatenata, e quando più cause muscolare può incidere sul recupero sono in gioco, devono orientarsi a risol- della continenza. vere i problemi con gradualità, comin- La terapia farmacologica è di prima- ciando dai più gravi basandosi sui dati ria importanza nel trattamento delle ipe- emersi dalle indagini diagnostiche. Le rattività vescicali condizionanti inconti- terapie sono varie: di tipo riabilitativo, nenze, in quanto è in grado di fornire farmacologico, neuromodulante, di chi- risultati importanti. Nel maschio, l’utiliz- rurgia minimamente invasiva e di chirur- zo di questi farmaci (antimuscarinici) gia maggiore. Tali metodiche possono presenti sul mercato in varie formulazio- essere proposte isolatamente o in com- ni, pone qualche problema pratico in binazione a seconda delle necessità. quanto molti pazienti presentano in La terapia riabilitativa si prefigge lo associazione difficoltà a svuotare la
26 > Cos’è l’incontinenza urinaria maschile vescica (per aumento della prostata) o loro integrazione all’interno del sistema presentano patologie che necessitano nervoso, hanno un effetto di modulazio- di trattamenti farmacologici, particolar- ne delle vie nervose e della muscolatura mente negli anziani cosiddetti “fragili”, da loro innervata. In pratica l’iperattività che mal si conciliano con il loro uso. vescicale, causa di incontinenza, si Occorre un attento utilizzo di tali farma- riduce così come l’attività sfinterica si ci, che richiede spesso una valutazione sincronizza con l’attività del muscolo specialistica e un monitoraggio nel vescicale (detrusore). Ne consegue il tempo per ridurre al minimo i possibili recupero della continenza. Sono ormai inconvenienti. Meno efficaci sono i far- diversi in letteratura i casi di pazienti che maci testati negli anni per migliorare la traggono beneficio da questa particola- “tenuta” uretrale anche se, in casi parti- re forma di terapia che consiste nell’in- colari come in età pediatrica e nei serire degli elettrodi stimolanti posterior- pazienti neuropatici, qualche risultato mente nel bacino (sulle radici sacrali) ali- apprezzabile è stato ottenuto. mentati da uno stimolatore collocato Recentemente si sono ottenuti buoni sotto la pelle sempre posteriormente. risultati con un farmaco agente sulle vie Esiste anche una forma di terapia più nervose regolanti il basso apparato uri- blanda che consiste nello stimolare un nario (vescica e uretra) che necessita di nervo periferico (all’altezza del piede in conferme per stabilire quali pazienti conformità a un vecchio dettato della rispondono alla terapia e quali no. medicina cinese) con un piccolo ago Esistono poi terapie iper-specialistiche (tipo agopuntura) con frequenza setti- in grado di abolire temporaneamente la manale per una decina di sedute. I risul- funzione della vescica o della muscola- tati sono ovviamente minori e meno tura uretrale (esempio tossina botulini- duraturi, ma i pazienti sono comunque ca) che sono rivolte solo a pazienti con contenti della modesta invasività della malattie neurologiche manifeste e rara- metodica anche se devono sottoporsi a mente a pazienti con neuropatie occul- ripetuti cicli di stimolazione. La terapia te (neuropatie altamente sospette ma neuromodulante è di notevole soddisfa- non dimostrabili). zione per i pazienti che rispondono La terapia neuromodulante consiste positivamente, ma è applicabile a un nell’utilizzo di stimolazioni elettriche numero ridotto di pazienti e ancora oggi dirette sulle vie nervose che, per una non vi sono sicuri criteri di previsione del
Cos’è l’incontinenza urinaria maschile < 27 successo della cura e inoltre, essendo della semplice iniezione di agenti volu- applicata da pochi anni, ha bisogno di mizzanti. I risultati sono incoraggianti e conferme sul piano scientifico. sono in corso studi clinici per confer- La terapia minimamente invasiva, in marne l’efficacia, le indicazioni e le vigore da qualche decennio, consiste eventuali complicanze. nell’introdurre nella parete del condotto La terapia chirurgica disponibile risa- uretrale (sotto la vescica) attraverso un le agli anni ’70/‘80 e consiste in un ago, degli agenti volumizzanti che sistema idraulico impiantabile compo- creano un restringimento delle pareti del sto da più parti (una cuffia attorno al condotto, migliorandone la “tenuta”. Nei canale uretrale, un palloncino a pressio- casi lievi di incontinenza ha dimostrato ni predeterminate in addome e un siste- una buona validità tanto che si è diffusa ma di controllo inserito nello scroto vici- in tutto il mondo e sono disponibili varie no al testicolo), che ha rivoluzionato la sostanze da iniettare che hanno la terapia dell’incontinenza maschile. Tale caratteristica di rimanere in sede, di dispositivo, chiamato sfintere artifi- indurre minima reazione locale e di ciale, è in grado di ripristinare la conti- essere ben tollerate dall’organismo. nenza anche in pazienti gravemente I risultati sono buoni all’inizio e tendono incontinenti. a ridursi nel tempo tanto da necessitare È considerato oggi, a 20 anni dalla sua spesso ritrattamenti. Il limite della cura introduzione, il sistema principe (gold consiste nel fatto che solo una metà standard) per questa grave patologia circa dei pazienti rispondono alla terapia maschile. I limiti al suo utilizzo sono iniettiva, in genere in relazione alla gravi- legati alla necessità di un intervento di tà dell’incontinenza (rispondono meno i chirurgia maggiore per la sua applica- più gravi), e che non vi sono sicuri crite- zione (che mal si concilia con la maggior ri di previsione per stabilire a priori quali parte dei pazienti che hanno una perdi- pazienti sono più idonei di altri a questa ta media o modesta di urine), alle pro- terapia. Una recente variante di questa blematiche che si presentano negli anni terapia è rappresentata dalla possibilità con necessità di rimozioni o revisioni di inserire palloncini, inerti e gonfiabili (re-interventi chirurgici) e agli alti costi. dall’esterno, di fianco al canale uretrale Non tutti i pazienti sono inoltre idonei con una tecnica un po’ più aggressiva per l’applicazione dello sfintere artificia-
28 > Cos’è l’incontinenza urinaria maschile le e anzi, sono necessari precisi criteri di Anche in questo caso sono in corso selezione per garantire buoni risultati studi per provarne l’efficacia rispetto immediati e la durata nel tempo del alle altre possibilità di cura. sistema idraulico impiantato. La terapia dell’incontinenza urinaria Per questo motivo negli ultimi anni sono maschile non è semplice e richiede un nate altre forme di intervento che utiliz- approccio ultraspecialistico. Sarebbero zano una chirurgia più semplice: essen- auspicabili centri deputati a questo. zialmente consiste nel comprimere deli- In questi ultimi anni le possibilità di cura catamente il condotto uretrale contro le si sono notevolmente ampliate e con strutture fisse del bacino in modo da soluzioni mirate, sono possibili risultati aumentare per buon tratto la capacità di prima impensabili. È da prevedere a “tenuta”. I risultati non sembrano para- breve un’ulteriore sostanziale migliora- gonabili in termini di recupero della con- mento delle prospettive di recupero tinenza allo sfintere artificiale ma, in della continenza maschile con positive considerazione della minor invasività, la interferenze sulla qualità di vita dei terapia sembra ben applicabile alle pazienti che soffrono questa menoma- numerose forme di incontinenza media zione, spesso in modo drammatico. e leggera. A cura del Prof. Francesco Catanzaro (Responsabile Unità Operativa di Urologia Policlinico Multispecialistico MultiMedica Sesto S. Giovanni - Milano)
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