Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia

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Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
Marinai d’Italia
                                     “Una volta marinaio... marinaio per sempre”

          MENSILE
DELL’ASSOCIAZIONE
        NAZIONALE
  MARINAI D’ITALIA
                                    Varo di Nave Thaon di Revel

                Anno LXIII
n. 11/12 • 2019
Novembre/Dicembre
           Poste Italiane S.p.A.
   Spedizione in Abbonamento
        Postale - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n° 46)
  art. 1 comma 1 - DCB Roma
Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
Editoriale del Presidente Nazionale

                                                                                                                                                                            Lettera a Babbo Natale

                                                                                                                                                C
                                                                                                                                                        ome faccio sempre, durante le feste di Natale,       all’ordine chiuso, dedico qualche ora a riordinare carte e
                                                                                                                                                        mentre i collaboratori sono tutti in vacanza e la    scrivania. Ho trovato una letterina che, evidentemente,
                                                                                                                                                        pace regna finalmente sovrana in ufficio, coi te-    era rimasta nella cartella intitolata “Domani”, quella che
                                                                                                                                                lefoni stranamente silenziosi ed il piazzale della caserma   non si svuota mai e desidero condividerla con voi, prima
                                                                                                                                                vuoto, senza i Fucilieri del “San Marco” in addestramento    di impostarla. Recita così:

                                                                                                                                                         «Caro Babbo Natale, sono un’anziana Associazione d’Arma, quella dei Marinai
                                                                                                                                                         d’Italia, ho oltre cento anni e sento il peso della mia età e della responsabilità
                                                                                                                                                         che agli anni si accompagna. Ti scrivo per i miei figli, ne ho tanti, più di trentami-
                                                                                                                                                         la ma ancor più ne avevo negli anni passati. Molti di loro mi hanno lasciato, chi
                                                                                                                                                         salpando per l’ultima missione, chi stanco di stare vicino ad una vecchia come
                                                                                                                                                         me, di cui non condivideva più stile ed ideali. Molti, però, mi amano ancora e mi
                                                                                                                                                         confortano con la loro amicizia, stima e presenza. Io mi sento bene, ancora gio-
                                                                                                                                                         vane ed in gran forma, ho da poco rinnovato anche il mio maquillage dandomi un
                                                                                                                                                         nuovo statuto che credo, a giudicare dall’unanime consenso riscosso, possa
                                                                                                                                                         ridare vigore ai tiepidi e nuova linfa vitale ai giovani che vogliano venire a trovar-
                                                                                                                                                         mi. Ti chiedo, per queste feste di Natale, di portare a ciascuno dei miei figli quel-
                                                                                                                                                         lo di cui hanno veramente bisogno, a prescindere da ciò che loro stessi ti hanno
“Il Gioiello” di Vicenza                                                                                                                                 già scritto di desiderare come regalo. Ma tu dai ascolto a me, perché li conosco
Girolamo Trombetta                                                                                                                                       meglio di chiunque altro. Dunque, ti chiedo di portare loro buona salute, un buon
Presidente del Gruppo di Vicenza                                                                                                                         lavoro a padri, madri e figli, una bella casa, tranquillità economica e serenità in
                                                                                                                                                         famiglia. Sono cose essenziali, quelle di cui, credo, non possano davvero fare a
                                                                                                                                                         meno. Il resto fa parte del superfluo; decidi tu in merito. Capisco che per ottenere
N     ell’ambito della manifestazioni e celebrazioni che si sono svol-
      te a Vicenza a cura dell’“Associazione Pigafetta500” per il cin-
quecentenario dell’impresa condotta da Ferdinando Magellano e
                                                                                                                                                         alcuni di questi doni, come la salute e la serenità, occorra anche una buona dose
                                                                                                                                                         di fortuna e tu dàgliela, una buona volta, ed anche in dose esagerata! Ma per gli
descritta dal suo diarista Antonio Pigafetta ne “Il primo viaggio in-                                                                                    altri regali, caro Babbo Natale, per il lavoro, per la stabilità economica, per
torno al mondo”, è stato chiesto al Gruppo ANMI di trasportare a                                                                                         godersi la propria bella casa, ci vorrebbe che tu portassi ai miei figli, innanzi
mano e in spalla nella tradizionale processione diocesana del 7 e 8
                                                                                                                                                         tutto, dei buoni governanti e onesti amministratori che si occupassero finalmen-
settembre, “il Gioiello” di Vicenza, un manufatto di oltre 60 kg,
creato dai “Maestri Orafi Vicentini”, in argento e che raffigura la                                                                                      te di noi tutti piuttosto che continuare a litigare e perdere tempo in provvedimen-
città di Vicenza dal centro storico fino alla Basilica Santuario di                                                                                      ti di interesse dei soliti pochi. Allora, porta loro buon senso, buona volontà, un
Monte Berico, percorrendo le antiche vie della città (compreso l’ac-                                                                                     po’ di lungimiranza (ci accontenteremmo anche di una piccola dose), e ferma
cesso all’“Arco delle Scalette” e al Santuario incluse le 200 scalet-                                                                                          determinazione a mettere gli interessi della collettività in cima ai loro pen-
te, opera di Andrea Palladio).                                                                                                                                    sieri. Io ed i miei figli ti assicuriamo che manterremo saldo ciò che serve,
Alla manifestazione era presente il Vice Presidente Nazionale Avv.                                                                                                  prima di ogni altra cosa, a costruire o ricostruire, ossia l’orgoglio di
Paolo Mele. Alla processione hanno altresì partecipato il Sindaco e
                                                                                                                                                                      essere Italiani, anche se di questi tempi non mi sembra sia più molto
Presidente della Provincia di Vicenza Avv. Francesco Rucco, la Vice
Presidente della Provincia Dott.ssa Maria Cristina Franco.                                                                                                             di moda e si faccia fatica a conservarlo e trasmetterlo ai più giovani.
                                                                                                                                                                        Infine, mio caro Babbo Natale, ti prego, regala a tutte le migliaia di
                                                                                                                                                                          miei figli la consapevolezza che quello che hanno sempre avuto, e
Notizie storiche                                                                                                                                                                 che forse negli ultimi tempi hanno un po’ perso, sia il fonda-
“Il Gioiello” è un capolavoro di fede e di gioielleria fatto costruire dai vicentini
                                                                                                                                                                                  mento della nostra vita di marinai, la voglia di non mollare
nel 1578 come ex-voto per scongiurare le continue epidemie di peste. Il con-                                                                                                       mai, di sognare e di realizzare i nostri sogni.
siglio cittadino lo affidò simbolicamente nelle mani del patrono San Vincenzo                                                                                                      “Navigare è sognare” l’aveva scritto anche il nostro ante-
perché lo consegnasse alla patrona della città, la Madonna di Monte Berico,                                                                                                   nato Cristoforo Colombo nel suo diario. E lui, da buon mari-
attraverso una processione religiosa che partisse dalla chiesa di San Vincen-
zo in Piazza dei Signori fino al Santuario.                                                                                                                                     naio, non ha mai mollato davvero.
Realizzato partendo dalla “pianta angelica”, custodita in Vaticano, con la                                                                                                       Con affetto, buon Natale».
supervisione di Andrea Palladio e la maestria dell’orafo Cesare Capobianco
(documentato) perché rappresentasse l’anima della città nel pieno della
sua trasformazione in “teatro urbis” neoclassico. Nelle campagne d’Italia
del 1797 le truppe napoleoniche razziarono la maggior parte dell’oreficeria            Contributi 2019                                                                                                   Felice Anno Nuovo a tutti coloro
ricavandone materiale prezioso e tra questi “il Gioiello” che da allora so-
                                                                                                                   €
pravvisse nella memoria solo attraverso sei dipinti ad olio conservati in                                                                                                                               che sono e si sentono nell’animo
chiese e istituzioni della provincia.
                                                                                       Gruppo di Conegliano (TV)       50,00                                                                                     Marinai d’Italia
                                                                                                                   €
Nell’ambito della rinascita dei due simboli storici della città, il “Giro della
Rua” e “il Gioiello”, lo storico Davide Fiore riunì nel 2009 al museo Diocesano        Gruppo di Sarzana (SP)          19,00
i membri del futuro comitato scientifico, ognuno per la sua specifica capacità
al’interno del progetto.
Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
MARINAI D’ITALIA DIARIO DI BORDO                                                                                                     Avvisi
                                                                                                                                                                                         ai Naviganti

                                                                                                                                                                                         C     ontinua l’invio della foto di una
                                                                                                                                                                                               Unità Navale della M.M. in li-
                                                                                                                                                                                         nea operativa, ovvero della Regia
                                                                                                                                                                                         Marina (foto o disegno storico) alle-
                                                                                                                                                                                         gata al “Giornale”. Ci eravamo la-
                                                                                                                                                                                         sciati con la silhouette del Regio
                                                                                                                                                                                         Smg. Scirè (nr. di Giu./Lug.); in
                                                                                                                                                                                         quello di Ago./Set. nulla è stato in-
                                                                                                                                                                                         serito trattandosi del solo “Diario di
In copertina                                                                                                                                                                             bordo” mentre nel “numero specia-
15 giugno 2019.                                                                                                                                                                          le” per il XX Raduno Nazionale”, di
Varo di nave Thaon di Revel
                                                                                                                                                                                         Ottobre, abbiamo selezionato la
(Foto di Renato Ruffino)
                                                                                                                                                                                         portaerei Cavour. In questo numero
                                                                                                                                                                                         il lettore troverà la foto del Regio in-
                                                                                                                                                                                         crociatore leggero Bartolomeo Col-
                                                                                                                                                                                         leoni. Allo scoppio del secondo con-
Direttore responsabile                                                                                                                                                                   flitto mondiale sul Colleoni, uno de-
Giovanni Vignati                                                                                                                                                                         gli incrociatori della classe “Alberto
Vicedirettore
                                                                                                                                                                                         di Giussano”, da 6.570 t., in piena
Angelo Castiglione                                                                                                                                                                       efficienza bellica, si abbatté il desti-
                                                                                                                                                                                         no avverso: il 18 luglio 1940 salpò
Redazione
                                                                                                                                                                                         da Tripoli col Giovanni delle Bande
Alessandro Di Capua, Gaetano Gallinaro,
Massimo Messina, Innocente Rutigliano,                                                                                                                                                   Nere diretto a Leros (Mar Egeo) per
Daniela Stanco, Beppe Tommasiello                                                                                                                                                        contrastare il naviglio britannico in
                                                                                                                                                                                         quell’area. Nelle prime ore del 19 lu-
Direzione, Redazione e Amministrazione
c/o Caserma M.M. Grazioli Lante                                                                                                                                                          glio vennero intercettati al largo di
Piazza Randaccio, 2 - 00195 Roma                                                                                                                                                         Capo Spada (Creta) dall’incrociato-
Tel. 06.36.80.23.81/2 - Fax 06.36.80.20.90                                                                                                                                               re australiano Sydney e da cinque
Sito web
                                                                                                                                                                                         cacciatorpediniere nemici. Nella
www.marinaiditalia.com                                                                                                                                                                   successiva battaglia navale il Col-
E-mail                                                                                                                                                                                   leoni venne colpito nella sala mac-
giornale@marinaiditalia.com                                                                                                                                                              chine e poi immobilizzato, diven-
Iscrizione n. 6038                                                                                                                                                                       tando facile bersaglio. Il Bande Ne-
Reg. Trib. Roma 28 novembre 1957                                                                                                                                                         re si sganciò inseguito dal Sydney
                                                                                                                                                                                         mentre il Colleoni, peraltro in fiam-
Progetto grafico e impaginazione
Roberta Melarance                                                                                                                                                                        me (un colpo aveva provocato l’e-
                                                                                                                                                                                         splosione dei depositi munizioni
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                                                                                                                                                                                         prodieri e l’asportazione della
Artigrafiche Boccia spa
via Tiberio Claudio Felice, 7                                                                                                                                                            prua), fu finito con i siluri dai caccia
84131 Salerno                                                                                                                                                                            inglesi Ilex e Havock. Esplose e
                                                                                                                                                                                         affondò alle 8.29, trascinando con
Numero copie 37.500
                                                                                                                                                                                         sé 121 marinai, mentre gli altri 525
Codice fiscale 80216990582
C.C. Bancario
                                             Sommario                                                                                                                                    furono recuperati e fatti prigionieri
                                                                                                                                                                                         dagli inglesi.
UNICREDIT BANCA DI ROMA S.p.A.
Agenzia di Roma 213                                                                                                                                                                      Entro breve sarà aperto il “canale
Ministero Difesa Marina                      pag. 10       1 Editoriale del Presidente Nazionale                    16 1915-1918                                     pag. 16             Youtube ANMI” sulla home-page
IBAN: IT 28 J 02008 05114 000400075643                                                                                                                                                   del nostro sito (www.marinaidita-
Codice BIC SWIFT: UNCRITM 1B94                                                                                         Ambulanze e ospedali sull’acqua                                   lia.com) tramite apposito link. In
C.C. Postale                                               4 Varo del pattugliatore polivalente                                                                                          questo contenitore, gestito dall’uffi-
n. 26351007                                                  d’altura Thaon di Revel                                20 Storia del “crest”                                                cio “Comunicazione e documenta-
ABI 07601 - CAB 03200 - CIN O                                                                                                                                                            zione” della P.N., verranno postati i
IBAN: IT 7400760103200ooo026351007
Codice B.I.C. BPPIITRRXXX                                  6 Tra memoria e storia                                                                                                        filmati di interesse dell’Associazio-

Ambedue i conti intestati a
                                                                                                                    22 Chiamatemi comandante                                             ne (p.e. il defilamento del 29 set-
                                                                                                                                                                                         tembre 2019 in occasione del XX
                                                           9 La celebrazione della Spedizione Nobile al Polo Nord
Associazione Nazionale Marinai d’Italia                                                                                                                                        pag. 24
                                                                                                                                                                                         Raduno Nazionale di Salerno così
                                                                                                                    24 Il marinaio Acefalo e l’antropologo forense
Presidenza Nazionale
c/o Caserma M.M. Grazioli Lante                                                                                                                                                          come i contributi relativi a cerimo-
                                                                                                                                                                                         nie e/o avvenimenti che i Gruppi fa-
Piazza Randaccio, 2 - 00195 Roma
                                             pag. 14      10 Le crepe nel Muro                                                                                                           ranno pervenire). A riguardo ver-
L’informativa sul trattamento                                                                                       27 ITALAIR Quaranta anni e non li dimostra                           ranno comunicati sul bollettino, sul
e protezione dei dati personali                           13 Storia di un berretto da marinaio                                                                                           sito e sul “Giornale” sia le norme
è riportata sul sito dell’Associazione                                                                              28 Esperienze a bordo                                                sia i requisiti tecnici per la pubbli-
www.marinaiditalia.com                                                                                                                                                                   cazione dei filmati.
sezione “informativa privacy”                             14 Le cartoline raccontano...                                della nave scuola Amerigo Vespucci                                                      LA REDAZIONE
Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
Manifestazioni, Cerimonie e Ricorrenze

15 giugno 2019
Varo del pattugliatore polivalente
d’altura Thaon di Revel
Il presente articolo
viene pubblicato con notevole ritardo
a causa di una sfavorevole congiuntura:
nel numero di Giugno/Luglio abbiamo dovuto
dare priorità al varo del Trieste
(avvenuto peraltro tre settimane prima)
mentre il numero di Ottobre
è stato dedicato interamente
al XX Raduno Nazionale
                                                                                                                                                                                                                                                         Grande Ammiraglio
                                                                                                                                                                                                                                                         Paolo Thaon di Revel
                                                                                                                                                                                                                                                         N     acque a Torino il 10 giugno 1859 e morì
                                                                                                                                                                                                                                                               a Roma il 24 marzo 1948. Ha frequen-
                                                                                                                                                                                                                                                         tato la Scuola di Marina di Napoli e quindi
                                                                                                                                                                                                                                                         quella di Genova, uscendone Guardiamarina
                                                                                                                                                                                                                                                         nel 1877. Partecipò alla circumnavigazione
                                                                                                                                                                                                                                                         del globo a bordo della Fregata Garibaldi nel
                                                                                                                                                                                                                                                         1879. Da capitano di corvetta fu per quattro
                                                                                                                                                                                                                                                         anni “Aiutante di campo” del Re Umberto I°,
                                                                                                                                                                                                                                                         ricevendo poi il comando della “scuola mac-
                                                                                                                                                                                                                                                         chinisti” di Venezia e dell’Accademia Navale
                                                                                                                                                                                                                                                         di Livorno dal 1900 al 1907.
                                                                                                                                                                                                                                                         Dal 1907 al 1909 fu al comando della nuova
                                                                                                                                                                                                                                                         corazzata Vittorio Emanuele sulla quale pre-
                                                                                                                                                                                                                                                         sero imbarco il Re e la Regina quando si re-
                                                                                                                                                                                                                                                         carono a Messina sconvolta dal terremoto
                                                                                                                                                                                                                                                         del 1908.
                                                                                                                                                                                                                                                         Contrammiraglio nel 1910, varò la riforma
                                                                                                                                                                                                                                                         degli studi dell’Accademia Navale e ricevet-
                                                                                                                                                                                                                                                         te l’incarico di “Aiutante di campo” del Re
                                                                                                                                                                                                                                                         Vittorio Emanuele III°.
                                                                                                                                                                                                                                                         Partecipò alla guerra italo-turca del 1911-12
                                                                                                                                                                                                  Le delegazioni dei Gruppi di Biella, Gorgonzola,       al comando della II^ Divisione della II^
                                                                                                                                                                                                           Melzo, Milano, Monza, Rho
                                                                                                                                                                                                                                                         Squadra Navale e si guadagnò la commenda
                                                                                                                                                                                                                                                         dell’Ordine Militare di Savoia.
                                                                                                                                                                                                                                                         Nominato Capo di Stato Maggiore della Re-
                                                                                                                                                                                                                                                         gia Marina nel 1913, si dimise dall’incarico
                                                                                                                                                                                                                                                         nell’ottobre 1915 per divergenze di vedute
                                                                                                                                                                                                                                                         con il Comandante in Capo dell’Armata, Lui-
                                                                                                                                                                                                                                                         gi di Savoia Duca degli Abruzzi, e fu nomina-
                                                                                                                                                                                                                                                         to Comandante in Capo del Dipartimento
                                                                                                                                                                                                                                                         Marittimo di Venezia. Mantenne tale incari-
                                                                                                                                                                                                                                                         co anche nel 1917, quando fu nominato Co-
                                                                                                                                                                                                                                                         mandante delle Forze Navali Mobilitate le
                                                                                                                                                                                                                                                         quali, grazie al potenziamento da lui avviato
                                                                                                                                                                                                                                                         dell’aviazione navale, della fanteria di Mari-
                                                                                                                                                                                                                                                         na e dei MAS, conseguirono la vittoria nella
                                                                                                                                                                                                                                                         Grande Guerra conclusasi il 4 novembre
                                                                                                                                                                                                                                                         1918 con l’occupazione dell’Istria e delle iso-
                                                                                                                                                                                                                                                         le costiere dalmate assegnate all’Italia.

L
       a cerimonia del varo è avvenuta nel-       maggiore della Marina ammiraglio Valter        sione più equipaggiata, da nave combat-         situata all’estrema poppa. Di seguito le      • 2 zone modulari a poppa e centro nave                   Nominato senatore del Regno nel 1917 e
                                                                                                                                                                                                                                                         promosso Ammiraglio nel 1918, partecipò
       lo stabilimento Fincantieri di Mug-        Girardelli, mentre per Fincantieri il Presi-   tente di prima linea. Sono infatti previste     sue caratteristiche tecniche più rilevanti:     che permettono l’imbarco di svariate ti-                come delegato navale alla conferenza di
       giano (La Spezia) sabato 15 giugno         dente, Giampiero Massolo e l’amministra-       differenti configurazioni di sistema di com-    • 132,5 metri di lunghezza;                     pologie di moduli operativi/logistici/abita-            pace di Parigi.
2019. Il pattugliatore polivalente d’altura (in   tore delegato Giuseppe Bono.                   battimento: a partire da una “leggera”, re-     • Velocità oltre 31 nodi in funzione della      tivi/sanitari containerizzati.                          Dall’ottobre 1922 a maggio 1925 fu Mini-
acronimo“PPA”) Paolo Thaon di Revel è il                                                         lativa al compito di pattugliamento, inte-        configurazione e dell’assetto operativo;                                                              stro della Marina, insignito del titolo di
                                                                                                                                                                                                                                                         “Duca del Mare” il 24 maggio 1924 e pro-
primo di sette unità e sarà consegnato alla       Caratteristiche tecniche del “PPA”             grata di capacità di autodifesa, fino a quel-   • 171, tra uomini e donne di equipaggio;      I PPA saranno costruiti presso il Cantiere                mosso Grande Ammiraglio il 4 novembre
Marina Militare nel 2021. Il “PPA” rientra        Il Paolo Thaon di Revel rappresenta una ti-    la “completa”, equipaggiata con il massi-       • impianto combinato diesel e turbina a gas   Integrato di Riva Trigoso e Muggiano; i                   1924, unico nella storia della Marina.
nel piano di rinnovamento delle unità navali      pologia di nave altamente flessibile con       mo della capacità di difesa. Inoltre l’unità      (CODAG) per la propulsione principale;      successivi “PPA” saranno consegnati nel                   Fu Presidente del Senato dal luglio 1943 al
                                                                                                                                                                                                                                                         luglio 1944.
della Marina deciso dal Governo e dal Par-        capacità di assolvere a molteplici compiti     navale è in grado di impiegare imbarcazio-        sistema di propulsione elettrica;           2022, 2023, 2025 e 2026 (nel 2024 due unità               Le sue spoglie riposano nella basilica di
lamento e avviato con la legge navale nel         che vanno dal pattugliamento con capa-         ni veloci tipo RHIB (Rigid Hull Inflatable      • capacità di fornire acqua potabile e cor-   navali).                                                  Santa Maria degli Angeli a Roma, accanto
2015. Presenti alla cerimonia il ministro del-    cità di soccorso in mare, alle operazioni di   Boat) sino a una lunghezza di oltre 11 metri      rente elettrica (potenza massima di 2.000                                                             a quelle del Generale Armando Diaz.
la Difesa Elisabetta Trenta, il capo di stato     Protezione Civile, nonché, nella sua ver-      tramite gru laterali o una rampa di alaggio       kw) a terra;                                                                                 nnn

 4     Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019                                                                                                                                                                                                        Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019              5
Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
Riflessioni

Tra memoria e storia                                                                                  parole. L’enunciato metaforico ha la ca-
                                                                                                      pacità di descrivere una realtà inacces-
                                                                                                      sibile alla descrizione diretta, di ristabilire
                                                                                                                                                        (che dovrebbe essere d’archivio e non bi-
                                                                                                                                                        bliografica ma che purtroppo spesso non
                                                                                                                                                        può esserlo in quanto lo studioso non
                                                                                                                                                                                                                  del racconto dei fatti e dei relativi giudizi
                                                                                                                                                                                                                  che il testimone ha vissuto ed elaborato
                                                                                                                                                                                                                  in un tempo più o meno lontano da essi.
                                                                                                                                                                                                                                                                           e situazioni sostanzialmente lontane, inti-
                                                                                                                                                                                                                                                                           me (e per questo spesso difficili da accet-
                                                                                                                                                                                                                                                                           tare), per riviverle nella loro giusta realtà.
Enrico Cernigoi                                                                                       una verità mnesica che ovviamente non             sempre ha la possibilità di viaggiare, di                 Certamente, in quanto memoria non può                    Possiamo comunque definire il ricordo,
Storico navale e Socio del Gruppo di Cervignano del Friuli                                            è storica ma che è più profondamente e            accedere agli archivi, di conoscere più                   essere che soggettiva e portatrice di rap-               prendendo a prestito William Word-
                                                                                                      affettivamente vera2.                             lingue) anche se spesso viziata da giusti-                presentazioni che rimandano al percorso                  sworth come: l’emozione rivissuta in
                                                                                                      Paradossalmente la ‘storia’ raccontata            ficazione più che da linearità oggettiva.                 individuale del testimone che spesso                     tranquillità. Certamente, e non va dimen-

C
        on l’arte della memoria l’uomo ha        tutto il mondo viene ad essere visibile, un          dai diretti protagonisti se messa in rap-         Ma accanto vi è un‘altra storia, quella                   però è l’attore sul quale ruota la narrazio-             ticato, può accadere che, nel ‘ripescare’
        cercato, fin dall’antichità, di lotta-   mondo che prima era oscuro. Ci sono ele-             porto alla documentazione ufficiale, ine-         ‘orale’, come quella dei semplici militari,               ne ufficiale e che in moltissimi casi è dia-             dall’oblio della memoria fatti, soprattutto
        re contro la fuga, l’evanescenza         menti, nella memoria, che rimandano al               rente lo stesso episodio o lo svolgersi           che è stata per lunghissimi anni emargi-                  metralmente opposta al ricordo di que-                   vicini, confondiamo la realtà con l’imma-
delle cose, nel tentativo di trattenerle al      discorso poetico e metaforico.                       successivo degli avvenimenti, porta a             nata e accantonata a differenza della pri-                st’ultima.                                               ginazione, confondiamo quello che è sta-
di qua della linea d’ombra oltre la quale        Il discorso poetico porta a parole, aspetti,         sintesi che danno luogo a conclusioni di-         ma che ha, al contrario, prosperato.                      Chiaramente della memoria non va fatto                   to con quello che crediamo sia stato.
esse precipitano in un oblio che non è           qualità e valori della realtà che non han-           verse. Tali antitesi tra i risultati sono fonte   Le esperienze militari vengono, nella ri-                 un uso disinvolto che porterebbe ad ap-                  In un’epoca nella quale prima la televisio-
mai pura e semplice assenza, ma piutto-          no modo di esprimersi nel linguaggio di-             frequente di equivoci fra gli schieramenti        cerca storica generale, sottovalutate co-                 piattimenti del quadro delle vicende che                 ne e adesso soprattutto internet cambia-
sto oscura presenza della notte e della          rettamente descrittivo e che possono es-             degli esegeti della storia orale e quelli         me se la vita e le traversie dell’individuo               ne sono oggetto e in alcuni casi a situa-                no la realtà facendola diventare virtuale,
morte1. Ma la memoria, se è possesso             sere detti solo grazie a un gioco comples-           della storia documentale.                         in guerra non fossero veritiere, invalidate               zioni senza contorni e sfondi o, al contra-              è addirittura normale essere convinti che
consolatorio dell’esperienza passata, il         so tra enunciazione e trasgressione, re-             La storia ‘oggettiva’, quella con la S maiu-      a priori dall’eventuale vizio dell’esagera-               rio, ad esasperazioni colpevoli soprattut-               certi fatti siano successi realmente an-
“fedele ricordo” che salva dalla perdita,        golate dai significati abituali delle nostre         scola, è frutto di ricerca documentale            zione soggettiva. In realtà la memoria del                to nei toni.                                             che se non è vero, immaginiamo che i ri-
è anche una condanna che non consente                                                                                                                                                                                                                                      cordi che affiorano alla mente siano veri
l’oblio di cose spiacevoli. Assai più di                                                                                                                                                                                                                                   o facciamo come se lo fossero. In realtà,
quello dei giovani e degli adulti il ricorda-                                                                                                                                                                                                                              delle memorie reali, molte non sono com-
re degli anziani è metastorico, nel senso                                                                                                                                                                                                                                  pletamente veritiere ma spesso volute
che procede, al di là della verità storica,                                                                                                                                                                                                                                congruenti con il resto dei nostri e degli
ordinando le trame di un racconto che ha                                                                                                                                                                                                                                   altrui ricordi.
una coglibile precisa direzione di signifi-                                                                                                                                                                                                                                Nel caso di azioni oggettive come quelle
cato: in altri termini si delinea in una spe-                                                                                                                                                                                                                              militari le cose sono diverse.
cie di mitologia, obbligata dal binario mo-                                                                                                                                                                                                                                Le esperienze fatte dai militari, prima
tore degli affetti, preferibilmente sulla ba-                                                                                                                                                                                                                              dell’avvento delle comunicazioni di mas-
se di un modello estetico. Aristotele affer-                                                                                                                                                                                                                               sa, sono fissate nella memoria come im-
mava che il raccontare è mito. E il mito è                                                                                                                                                                                                                                 magini, come quadri che l’attore si presta
l’apparizione di un’immagine con la quale                                                                                                                                                                                                                                  a spiegare. Ovviamente non dobbiamo
                                                                                                                                                                                                                                                                           tralasciare il fatto che prima dell’avvento
                                                                                                                                                                                                                                                                           della realtà virtuale, che sta cambiando il
                                                                                                                                                                                                                                                                           ruolo del ricordo con l’applicazione della
                                                                                                                                                                                                                                                                           memoria delegata alla rete (quanti oggi
                                                                                                                                                                                                                                                                           ricordano un solo numero di telefono,
                                                                                                                                                                                                                                                                           esercizio normale di sviluppo mnemoni-
                                                                                                                                                                                                                                                                           co?), la memoria difficilmente tradiva. I ri-
                                                                                                                                                                                                                                                                           cordi passati avevano una loro oggetti-
                                                                                                                                                                                                                                                                           vità anche se è ovvio che il carattere per-
                                                                                                                                                                                                                                                                           sonale del ricordo ingrandisce la diffi-
                                                                                                                                                                                                                                                                           coltà di confermarlo come vero. Tuttavia
                                                                                                                                                                                                                                                                           i controlli effettuati, inserendoli nel giusto
                                                                                                                                                                                                                                                                           contesto generale, durante la mia espe-
                                                                                                                                                                                                                                                                           rienza degli ultimi trent’anni nel campo
                                                                                                                                                        soldato, se ben compresa, riporta in luce                 La memoria non può essere omologata o                    della storia orale hanno dimostrato l’e-
                                                                                                                                                        situazioni particolari e microstorie, talvol-             condivisa ma va analizzata e riscontrata                 sattezza, la validità e la congruenza del ri-
                                                    Aristotele                                                                                          ta diverse da quelle ufficiali, che possono               se si vuole arrivare a verità non soggetti-              cordo degli anziani relativamente agli
                                                                                                                                                        aprire settori nuovi di ricerca e portare a               ve.                                                      episodi di guerra vissuta.
                                                    N    acque nel 384 a.C. a Stagira, in Grecia. Quando compì 17 anni, si iscrisse all'Accademia
                                                         di Platone. Nel 335 Aristotele fondò la sua scuola ad Atene, il Liceo, dove trascorse la
                                                    maggior parte del resto della sua vita a studiare, insegnare e scrivere. Assieme a Socrate e Pla-
                                                                                                                                                        rielaborazioni divergenti da quelle in es-
                                                                                                                                                        sere nella conoscenza collettiva.
                                                                                                                                                                                                                  Proviamo a chiederci che cos’è il ricordo.
                                                                                                                                                                                                                  Rispondere a questa domanda non sem-
                                                                                                                                                                                                                                                                           Molti ricordi personali creano un immagi-
                                                                                                                                                                                                                                                                           nario comune e fanno sì che il passato di-
                                                                                                                                                        La memoria ha diritto ad una sua dimen-                   pre è facile quando si parla di guerra du-               venti storia e che questa sia comune-
                                                    tone, pose le basi per quella che sarebbe divenuta la filosofia occidentale.
                                                                                                                                                        sione autonoma nei confronti della storia:                rante la quale le esperienze sono uniche.                mente accettata e spesso ritenuta reale.
                                                    “Per prima cosa cercate di rendere i vostri ideali ben definiti, chiari, pratici, trasfor-          ha il dovere di rimanere nella dimensione                 Il ricordo è il riportare alla memoria fatti             Questo accade soprattutto nella cosid-
                                                    mandoli in obiettivi. In secondo luogo verificate se avete tutti i mezzi necessari per                                                                                                                                 detta storia minore, storia di gente comu-
                                                    perseguirli: capacità, soldi, materiali, metodologie. In ultimo fate in modo che tutti              Note
                                                                                                                                                                                                                                                                           ne che fa parte di piccole comunità. Si
                                                    i vostri mezzi siano indirizzati al raggiungimento dell'obiettivo”                                                                                                                                                     tratta di storie locali che però comunque
                                                                                                                                                        (1) Gaspare Vella e Alberto Siracusano, La complessità della memoria, Il pensiero scientifico editore, Roma 1992   si intrecciano, a diversi livelli, alla storia
                                                                                                                                                        (2) Ricoeur R. Temps et récit, Paris, Editions du Seuil, 1983                                                      generale, la grande storia.

 6    Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019                                                                                                                                                                                                                              Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019   7
Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
Riflessioni                                                                                                                                         Testimonianze

                                                                                                  passato, ma di adattarlo, spesso arric-
                                                                                                  chendolo il più delle volte inconsciamen-
                                                                                                  te, con lo scopo di manipolare il presente
                                                                                                                                                    La celebrazione
                                                                                                  alle proprie esigenze. Nella memoria per-
                                                                                                  sonale che possiamo benissimo definire
                                                                                                                                                    della Spedizione Nobile
                                                                                                  “storia di parole”, il racconto può così di-
                                                                                                  ventare un semi-soggetto romanzesco.
                                                                                                                                                    al Polo Nord
                                                                                                  La memoria è una grande organizzatrice
                                                                                                                                                    Silvano Benedetti
                                                                                                  di coscienze. E se il ricordo è personale
                                                                                                                                                    Socio dell’Associazione “Amici del Museo Navale e della Storia”
                                                                                                  diventa un’autobiografia; “una documen-
                                                                                                  tazione di se stessi o di ciò che si sia pre-     e del Gruppo di La Spezia
                                                                                                  cedentemente scelto di ricordare delle

                                                                                                                                                    V
                                                                                                  proprie azioni”.                                           enerdì 12 luglio a bordo del Krassin, nave-museo della
                                                                                                                                                                                                                              La “Tenda Rossa”
                                                                                                  Per concludere, riteniamo necessario                       Marina russa ormeggiata a San Pietroburgo, sul fiume             (Foto Donini)
                                                                                                  sottolineare, all’interno della nostra ricer-              Neva, si è svolto il raduno dei discendenti dell’equipaggio
                                                                                                  ca sulla memoria storica dei militari, e          del Dirigibile Italia che, al comando del gen. Umberto Nobile, nel
                                                                                                  nello specifico dei reduci, come non vada         1928, sorvolò il Polo Nord e rimase poi vittima di una tempesta che
                                                                                                  mai dimenticato che lo studio della me-           lo fece impattare sul ghiaccio polare. I superstiti rimasero in at-
                                                                                                  moria ci insegna che tutte le fonti storiche      tesa dei soccorsi per ben 49 giorni all’interno della mitica “tenda
                                                                                                  possono essere viziate dal diritto di sog-        rossa” finchè, grazie agli SOS lanciati con l’apparato radiotelegra-
                                                                                                  gettività. Prendere cognizione di ciò signi-      fico “Ondina”, costruito dalle officine dell’Arsenale Militare Marit-
                                                                                                  fica rendersi conto che anche la storia           timo della Spezia, la rompighiaccio Krassin riuscì a trovarli e trarli
Siccome non si può raccogliere il ricordo          della guerra nelle sue varie forme. Se         generale, più facilmente di quanto si cre-        in salvo. In un momento particolarmente teso dei rapporti interna-
orale di tutti e scrivere il susseguirsi dei       parliamo del vissuto di episodi drammati-      da, può diventare un “mezzo romanzo”.             zionali fu un’operazione congiunta tra Italia, Unione Sovietica,
fatti, nella loro reale miseria e crudezza,        ci e violenti (campo di concentramento,        La storia ufficiale è condizionata dal nar-       Norvegia, Svezia, Finlandia e Francia conclusa positivamente.
la storia viene scritta, e soprattutto con-        torture, interrogatori, ecc.), probabilmen-    ratore come da noi stessi. Come noi sia-          Il gruppo di discendenti è stato ospite, a bordo del Krassin, della di-
divisa, da chi trova tracce documentali.           te ne verrà ricordata solamente una pic-       mo prodotti dal passato, così la cono-            rettrice della nave-museo Irina Stont; era presente anche il discen-
Si ritiene che solo i fatti concretamente          cola frazione perché circoscrivere i no-       scenza del passato è un artefatto del no-         dente del secondo pilota dell’aereo russo che aveva avvistato i su-
visibili siano oggettivi e tutto il resto inter-   stri ricordi, scavare nella realtà, fa male.   stro tempo, essa avviene per ipotesi alla         perstiti sul ghiaccio e indirizzato la nave verso di loro.
                                                                                                                                                                                                                              La spedizione Nobile
pretazione. Ne consegue che chi si occu-           Ricordare più di una frazione di passato       luce dell’esperienza e della giustificazio-       L’ANMI ha patrocinato il convegno organizzato alla Spezia dall’As-        (Foto Donini)
pa di storia e si dichiara esperto è con-          sarebbe immensamente lungo e doloro-           ne all’oggi.                                      sociazione “Amici del Museo Navale e della Storia”, lo scorso no-
vinto del realismo della materia che trat-         so. Se invece parliamo dell’esperienza         Lo storico va oltre la costruzione della do-      vembre, in occasione del 90° anniversario della missione del Diri-
ta; il più delle volte però, più che gli avve-     del soldato, la memoria riveste un parti-      cumentazione per spiegare il passato suo          gibile Italia al Polo Nord.
nimenti reali, nella documentazione ven-           colare settore della sfera emotiva, non        e degli altri al ‘suo’ pubblico. Fa le sue        Nella foto in basso il contrammiraglio Benedetti mentre consegna
gono portati a conoscenza quelli edulco-           assimilabile alle altre ma lucida e reale.     scelte di montaggio in riferimento all’epo-       il Jack della Marina Militare alla direttrice Irina Stont a nome della
rati, condivisi, fuorvianti e spesso onirici.      Come esperienza unica, e fortunatamen-         ca, sintetizzando il commento e raggiun-          Presidenza Nazionale dell’ANMI. Sulla sua destra Filippo Belloni,
Si tratta di documenti e avvenimenti che           te irripetibile, diventa indimenticabile.      gendo le interpretazioni necessarie per           nipote di Filippo Zappi, idrografo della Marina; seduto davanti a loro
sono l’espressione, è bene non dimenti-            Spesso l’intervistato non ricorda quello       legittimarlo nella sua cerchia e nel suo          Giuseppe Biagi, nipote omonimo del radiotelegrafista della Marina
care, di altre volontà e di altri fini, il più     che ha mangiato il giorno prima ma ricor-      tempo. E il passaggio del tempo che ha            che riuscì a riparare l’Ondina e a trasmettere senza sosta il mes-
delle volte interessati a giustificare e a ri-     da perfettamente la colazione del 10 giu-      sorpassato il limite della nostra compren-        saggio di soccorso. Erano inoltre presenti i discendenti di Adalber-
marcare i fatti più che a capire interpre-         gno 1940 come momento di cambiamento           sione viene filtrato attraverso un’attenta        to Mariano, idrografo della Marina, Gianni Albertini, del CAI (Club
tarli, analizzarli e confrontarli. Il che          epocale.                                       lente mentale. In ogni caso, i vari tipi di       Alpino Italiano) che partecipò alle ricerche, Nicola De Martino, ca-
spesso porta a conoscenze non comple-              Va sottolineato, tuttavia, che l’intervista,   memoria interagiscono e si influenzano a          po della base logistica di Kingsbay.
tamente rispondenti alla realtà.                   per essere veritiera, deve essere unica.       vicenda e appaiono sempre in continua,                                                                             nnn
Riprendendo il tema del ricordo, punto             Solo la prima descrizione del ricordo, in-     lenta rielaborazione: con il trascorrere
                                                                                                                                                                                                                              La spedizione Nobile
centrale del nostro discorso, non possia-          fatti, è reale in quanto priva di rielabora-   del tempo, nessuna memoria – compre-                                                                                        (Foto Donini)
mo sottacere che spesso le nostre espe-            zione, non filtrata da elucubrazioni suc-      sa quella degli storici – rimane a lungo
rienze ‘quotidiane’, considerata la loro ri-       cessive o da letture specifiche fatte per      inalterata. Il corretto modus operandi e la                                                                                          Immagini dell’Archivio ANMI Fondo Donini con la “Tenda Rossa”
petitività, sono dimenticate.                      inserire la memoria nel contesto di riferi-    difficoltà vera per uno storico dovrebbe                                                                                                       e membri della spedizione Nobile sul Pack
Lavorare, mangiare, dormire, ecc. sono             mento o reinterpretare gli avvenimenti al-     essere, oltre ad un’attenta ricerca sulle
attività che si esplicano in azioni quoti-         la luce delle necessità del presente. Ri-      fonti, quindi, l’interpretazione corretta
diane che non hanno nulla di straordina-           leggendo le dichiarazioni rilasciate o ri-     della memoria sia quella orale che quella                                                                                    “Tra quelli che nel 1928 partirono, a bordo della Regia Nave Città di Mi-
                                                                                                                                                                                                                               lano, alla volta dello Spitsbergen, in appoggio alla spedizione scienti-
rio e, quindi, vengono collocate nella loro        pensandoci, il ricordo si modifica, si cam-    documentata. C’è però una cosa che non                                                                                       fica inviata al Polo Nord, e guidata da Umberto Nobile, c’era anche mio
giusta dimensione. La concatenazione               bia l’ordine degli avvenimenti perché il       dobbiamo dimenticare e cioè che noi, nel-                                                                                    padre, Sottocapo Cannoniere telemetrista Camillo Betto. Voglio solo ri-
degli eventi lega le azioni al presente            fatto avvenuto sia maggiormente com-           la storia orale, riportiamo in vita, il passato                                                                              cordare la memoria di mio padre (congedatosi da Capo di 2^ cl ad inizio
senza soluzione di continuità e senza              prensibile ma soprattutto accettato; pri-      e i suoi protagonisti: gli uomini così come                                                                                  del 1941 per poi essere richiamato da STV (AN) per servire la Patria in
grossi traumi. Le cose sono diverse se             ma da noi stessi, poi dagli altri. L’opera-    gli indiani shuali danno l’immortalità agli                                                                                  armi) e di tutti quelli che parteciparono alla spedizione artica”.
parliamo di fatti eccezionali successi a           zione principale della memoria, in molte       antenati, ricordandoli.                                                                                                                                          C° 1^ cl. “sc” (c.a.) RT Giovanni Betto
gente comune, per esempio l’esperienza             occasioni, non è quella di preservare il                                                nnn

 8     Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019                                                                                                                                                                                                          Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019              9
Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
Verbigratia... Pensieri in libertà con licenza de’ superiori e privilegio

                                                                                                                                                  Nessuna questione ideologica, pertanto,          uscito nel 1981, ricorda una ventina di
                                                                                                                                                                                                                                                      “Villa Abamelek” a Roma
                                                                                                                                                  ma – allora come oggi – un mero homo             analoghi incidenti, e non è un caso che ne
                                                                                                                                                  homini lupus, valido ai tempi di Plauto co-      abbia parlato un ammiraglio, visto che la
                                                                                                                                                  me nel corso di una delle correnti tratta-       battaglia delle misurazioni (elettroniche,
                                                                                                                                                  tive internazionali o, come si dice adesso,      infrarossi eccetera) fu combattuta, senza
                                                                                                                                                  sovranazionali.                                  soluzione di continuità, dal 1945 fino al ter-
                                                                                                                                                  Se tutto, quindi, è una questione di lupi,       mine delle Guerra fredda, e che continua
                                                                                                                                                  più o meno astuti, rozzi o potenti, parlia-      tutt’oggi sopra e sotto i mari. Certo cam-
                                                                                                                                                  mo di quello che successe poco prima             bia l’etichetta, dal vecchio “Maritelera-
                                                                                                                                                  del crollo del Muro e, di conseguenza,           dar” all’attuale CSSN - Centro di Supporto
                                                                                                                                                  anche del nostro lupo, quello italiano,          e Sperimentazione Navale, ma è come
                                                                                                                                                  sornione e apparentemente bonario e di-          voler cambiare l’etichetta (rendendola più
                                                                                                                                                  stratto, in quei tempi di ferro, ma non di       cool o smart, come si dice oggi, o appena
                                                                                                                                                  meno in grado di azzannare con esiti del         meno decifrabile) a una bottiglia di sem-

Le crepe                                                                                                                                          tutto in linea con quelli del potere marit-
                                                                                                                                                  timo, il quale – come è noto – è tanto più
                                                                                                                                                  efficace quanto meno rumore fa.
                                                                                                                                                                                                   pre ottimo vino.
                                                                                                                                                                                                   Nel frattempo erano successe tante co-
                                                                                                                                                                                                   se, e altre si sarebbero verificate di lì a      l’occupazione manu militari dall’Armata
nel Muro                                                                                                                                          Sapere è potere
                                                                                                                                                                                                   poco. La legazione russa a Roma denun-
                                                                                                                                                                                                   ciò, come rivelarono subito i giornali, un
                                                                                                                                                                                                   clamoroso furto verificatosi a “Villa Aba-
                                                                                                                                                                                                                                                    rossa nel 1979 dopo sei anni di una mezza-
                                                                                                                                                                                                                                                    dria dell’Unione Sovietica con il partito co-
                                                                                                                                                                                                                                                    munista locale giudicata, evidentemente,
Enrico Cernuschi                                                                                                                                                                                   melek”, sul Gianicolo, residenza dell’am-        non più sufficiente per i vertici del Cremli-
Socio del Gruppo di Pavia                                                                                                                         A cavallo tra il 1988 e l’anno successivo        basciatore sovietico. La polizia, natural-       no per quanto si trattasse di un paese, nel-
                                                                                                                                                  successe qualcosa, anche se non sap-             mente, indagò subito ritrovando, di lì a         la sua indiscussa dignità, ben povero
                                                                                                                                                  piamo (e forse non sapremo mai) esatta-          poco, nel parco di quella residenza sette-       quanto a risorse e militarmente pieno di
                                                                                                                                                                                                                                                    guai, da sempre, nei confronti di qualsiasi
                                                                                                                                                                                                                                                    invasore. L’ambasciata era in effetti, off li-
                                                                                                                                                                                                                                                    mits da anni e nessuno aveva mai più visto
                                                                                                                                                                                                                                                    i cambiamenti sopravvenuti, dalla ristrut-
                                                                                                                                                                                                                                                    turazione dei nuovi locali al semplice sen-
                                                                                                                                                                                                                                                    so di apertura delle porte. Si sa che in crit-

A
          novembre sono ricorsi i trent’anni                                                                                                                                                                                                        tografia basta un niente per trovare la
          della caduta del Muro di Berlino                                                                                                                                                                                                          chiave del giorno e quel niente può saltar
          e, in pratica, della fine della Guer-                                                                                                                                                                                                     fuori da un dettaglio qualsiasi, magari un
ra fredda, dell’Unione Sovietica e del                                                                                                                                                                                                              quadro o un colore. In effetti uno degli in-
Patto di Varsavia. Grosse realtà formal-                                                                                                                                                                                                            vitati captò una indiscrezione del Primo
mente seppellite di lì a due anni dopo,                                                                                                                                                                                                             Segretario dell’Ambasciatore quando si
ma – in pratica – inoffensive (e quindi                                                                                                                                                                                                             fece sfuggire che l’Addetto militare cinese
inutili e abbandonate da tutti, a partire                                                                                                                                                                                                           aveva inopinatamente declinato l’invito.
dai loro vertici supremi) dopo la perdita                                                                                                                                                                                                           Sempre a proposito di colori aveva avuto
delle fanterie tedesche e dell’Europa                                                                                                                                                                                                               luogo, qualche tempo prima, una com-
orientale con il correlato, definitivo tra-                                                                                                                                                                                                         plessa esercitazione, nel Golfo di Taran-
collo, a favore dell’Occidente, di una bi-                                                                                                                                                                                                          to, il cui scopo era quello di dimostrare
lancia militare convenzionale che, dal                                                                                                                                                                                              Un elicottero   che i sommergibili della classe “Sauro”
                                                                                                                                                                                                                                   AH 64 Apache
1945 in poi, era rimasta sempre a favore                                                                                                                                                                                                            avrebbero potuto sorvegliare benissimo,
di Mosca e del suo impero.                                                                                                                                                                                                                          o quasi, gli zingareschi ancoraggi russi al
Intendiamoci: Stalin e i suoi successori,         1915 nelle mani dello zar promettendo a       aveva inaspettatamente gettato gli occi-          mente che cosa. Gli indizi non mancano,          centesca, le opere d’arte sottratte. Evi-        largo della Tunisia. Le varie obiezioni, a
dal compagno Kruscev a Breznev, An-               quest’ultimo non soltanto gli Stretti tur-    dentali in una tale crisi militare, tra il 1914   a partire dal rocambolesco abbattimento          dentemente i ladri, nonostante la loro           partire da quella, decisiva, dei bassi fon-
dropov e Cernienko fino allo sventurato           chi e il Baltico, ma anche quella che sa-     e l’anno successivo, che Londra e Parigi          a marzo, in Germania, subito dopo il con-        competenza elettronica a dir poco strato-        dali, furono messe alla prova e i risultati
tovarich Gorbaciov, non avevano fatto             rebbe diventata, poi, la Germania Est in      accettarono persino l’idea di compensa-           fine cecoslovacco, di un elicottero milita-      sferica, erano stati costretti ad abbando-       superarono le aspettative, nonostante le
altro che proseguire sulle orme del ca-           base alla seguente, esile giustificazione:    re l’Italia, una volta che fosse scesa in         re statunitense di ritorno dai boschi della      nare la refurtiva al momento della fuga.         prestazioni di quei battelli non fossero
postipite Lenin, il quale aveva lanciato,         i territori fino al fiume Oder erano stati    campo, bon gré mal gré, al loro fianco;           Moravia. Un incidente di rotta come tanti,       Sono cose che capitano, e poiché la de-          certo quelle odierne, in termini di intruder
senza successo e sperando in una rivo-            raggiunti dalle tribù slave nel IX secolo     circostanza questa che inglesi e francesi         si disse subito, salvo coprire allora e in se-   nuncia depositata in questura specifica-         e non solo, dei “Todaro”.
luzione continentale, la neonata Armata           dopo Cristo ed era quindi giusto che i di-    avevano giudicato, fino a poco tempo              guito quell’episodio sotto tonnellate di si-     va che erano stati sottratti soltanto qua-       Tante cose possono essere chiarite,
rossa contro l’Europa tra il 1920 e il 1923.      scendenti dei nomadi provenienti dalle        prima, del tutto inaccettabile, come d’al-        lenzio ufficiale. Per fortuna non c’erano        dri e bronzetti, tutto finì lì.                  smentite o, magari, scoperte di sana pianta
Il padre della rivoluzione bolscevica, pe-        steppe si riprendessero il maltolto sot-      tronde era avvenuto in occasione della            stati morti come nel caso, assai più cele-       In precedenza anche l’ambasciata afgana          osservando particolari apparentemente
raltro, e il suo successore al Cremlino           tratto loro da Carlomagno e dagli altri im-   spartizione europea avvenuta durante il           bre, del Jumbo sud coreano rimasto vitti-        aveva lamentato qualche problema dopo            secondari, come la pitturazione delle unità
non avevano fatto altro che cercare d’in-         peratori e cavalieri tedeschi. Natural-       Congresso di Berlino del 1878 e, quattro          ma di un caccia sovietico il 1 settembre         una simpatica festa in onore dei corpi di-       alla fonda, la manutenzione e così via. Ba-
cassare la cambiale che Londra (con Pa-           mente nessun inglese giustificava, in         anni dopo, al momento dell’occupazione            1983. L’ammiraglio Mario De Arcangelis,          plomatici dell’est e di vari simpatizzanti       sta esserci per vedere e registrare, ma il
rigi al rimorchio) aveva firmato nel marzo        cuor suo, quella follia, ma la Germania       dell’Egitto.                                      nel proprio libro “La guerra elettronica”,       per celebrare la loro festa nazionale cioè       problema è farlo senza farsi scoprire, con

 10    Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019                                                                                                                                                                                                      Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019   11
Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
Verbigratia... Pensieri in libertà con licenza de’ superiori e privilegio                                                                                  Uno di noi

  Un sottomarino classe Sauro
  in emersione
                                                                                                                                                           Storia di un berretto
                                                                                                                                                           da marinaio
                                                                                                                                                           Lidano Ceccano - Consigliere Nazionale Lazio Sud

                                                                                                                                                           V
                                                                                                                                                                   i posso raccontare una storia? Parto! Era da poco passata
                                                                                                                                                                   l’ora di pranzo, ad un tratto odo suonare il telefono, corro a
                                                                                                                                                                   rispondere e una voce tremante per l’emozione mi dice che
                                                                                                                                                           cercava il C.N. Lidano Ceccano; rispondevo all’interlocutore di es-
                                                                                                                                                           sere proprio io la persona che cercava. Mi chiedeva se poteva rac-
                                                                                                                                                           contarmi un fatto accadutogli qualche anno fa. Prego dissi io.

                                                                                                                                                           Sono il socio Iorio di Sarzana e sono stato marinaio di leva imbar-            Portai con me alcuni capi di corredo tra cui il berretto da franchigia
                                                                                                                                                           cato su Nave Centauro e poi trasferito su Nave Rizzo per ordine di             con il nastrino Nave Rizzo.
                                                                                                                                                           MARIPERS. Fui assegnato allo “scafo” e conobbi un gruppo di                    Passano gli anni! Della Marina rimaneva il ricordo di Nave Rizzo e
                                                                                                                                                           amici. Purtroppo il periodo di leva terminò e dovetti tornare a casa.          degli amici addetti allo “scafo” perduti ormai di vista.

poca acqua sotto e in mezzo a un’infinità di       che ad occhio nudo. E in fin dei conti è giu-                                                                                                                                          Viene varata la nuova FREMM RIZZO nei cantieri di Riva Trigoso
relitti, dalle guerre puniche all’ultimo con-      sto così, visto che il mare domina e precede                                                                                                                                           (GE). L’ANMI Gruppo di Sarzana, dove sono iscritto, viene invitata
flitto mondiale. Con buona volontà, fortuna        la terra, come disse nel 1589 il filosofo pie-                                                                                                                                         alla cerimonia. Motivato da questo evento, senza pensarci un mi-
e mestiere un piccolo battello può essere          montese Giovanni Botero poi copiato da Sir                                                                                                                                             nuto, misi il berretto con su scritto “Nave Rizzo” e con il Gruppo an-
manovrato come una motocicletta facen-             Walter Raleigh dieci anni dopo.                                                                                                                                                        dai alla manifestazione.
do questo ed altro, magari con un pizzico                                                                                                                                                                                                 Passò qualche mese quando un giorno mi arrivò una telefonata:
d’incoscienza e mettendo, a turno, tutti ai                                                                                                                                                                                               era il Comandante del Rizzo, CF Angelo Pazzaglia, il quale mi diede
timoni, cuoco incluso, perché deve impa-           Conclusione                                                                                                                                                                            un appuntamento per comunicazioni. Rimasi quasi stupito, non sa-
rare anche lui e, soprattutto, svitando, ap-                                                                                                                                                                                              pevo spiegarmi quale il motivo di quell’incontro; in principio crede-
pena usciti per mare, il “magnetron” del           Se ne potrebbero raccontare tante, ma                                                                                                                                                  vo a uno scherzo di qualche amico. Decisi di andare all’appunta-
radar mettendolo in cassaforte, affinché           non si può. Sono tutte storie e avventure                                                                                                                                              mento. Effettivamente il Comandante della Nave mi venne incontro
nessuno, né noi né loro né terzi, potessero        proibite, come d’altra parte è giusto che                                                                                                                                              salutandomi. Non credevo che in un attimo fossi diventato il primo
individuare il sommergibile.                       sia per due ottimi motivi:                                                                                                                                                             attore di questa storia, io che ero stato un semplice marinaio di leva
In pratica, se è concessa quest’espressio-         • primo: i segreti, in quanto tali, non si ri-                                                                                                                                         venivo atteso da un comandante. Mi chiedevo strada facendo cosa
ne, le crepe del Muro (crollato all’improvvi-        velano;                                                                                                                                                                              volesse l’Ufficiale che nemmeno conoscevo. Era impossibile trarre
so, o quasi, la sera del 9 novembre 1989 do-       • secondo: la Guerra fredda è finita, ma lo                                                                                                                                            delle conclusioni.
po che un giornalista – naturalmente italia-         stato di belligeranza, in mare, è poco più       Una colonna di blindati BTR-80                                                                                                      Il Comandante Pazzaglia, mi dice: “Vede signor Iorio, alcuni mesi
no, Riccardo Ehrman dell’ANSA – aveva                di una formalità tra ambasciatori. La            durante il ritiro sovietico dall’Afghanistan                                                                                        fa lei venne a bordo, indossava il suo cappello da franchigia con
dato la notizia, grazie alla televisione, a tut-     realtà di fondo (e sul fondo) non cambia:                                                                      In alto l’equipaggio di allora e sotto i Marinai di Nave Rizzo oggi   su la scritta Nave Rizzo; ebbene, per me e per l’equipaggio rap-
to il mondo a partire dai berlinesi di               bisogna pattugliare ogni giorno e ogni                                                                                                                                               presenta un cimelio che vorremmo che ci fosse donato per cu-
Pankow, i quali si gettarono in massa, nel           notte, con qualsiasi tempo, per evitare        del suo Paese (non migliori né peggiori dei                                                                                           stodirlo in mensa equipaggio in una bacheca. Capisco che per lei
giro di un minuto, per vedere l’occidente)           le offese, potenziali o in atto, della natu-   nostri) perché aveva usato una formula ot-                                                                                            privarsi del suo berretto custodito gelosamente per tanti anni si-
erano state viste col periscopio molto prima         ra e dell’uomo, oltre che per prevenirle       tocentesca e infiorettata di espressioni di-                                                                                          gnifica rinunciare a quei ricordi della propria vita vissuta a bordo
                                                     e reprimerle quando l’autorità politica di     plomatiche e cortesi in occasione della di-                                                                                           e in mare, della vecchia gloriosa Nave Rizzo, ma la prego ci pensi
                                                     turno decide, per un attimo e sempre           chiarazione di guerra britannica al Giap-                                                                                             e poi decida”.
                                                     contando sulla discrezione, tradiziona-        pone. La sua risposta, arguta come sem-                                                                                               Ci pensai molto in quel periodo e mi riusciva difficile decidere. Quel
                                                     le, della Marina, che è giunto il momen-       pre, fu: “Quando devi uccidere qualcuno,                                                                                              berretto per me rappresentava il ricordo della mia gioventù, del
                                                     to di sfilarsi i guanti ed azzannare, sia      non costa nulla essere gentile”.                                                                                                      tempo passato a bordo di quella nave e il ricordo dei tanti porti di
                                                     pure sempre col sorriso sulle labbra.          Il potere marittimo è silenzioso come un                                                                                              città straniere toccate nel periodo del mio imbarco. Dopo qualche
                                                                                                    battello. Per chi lo conosce o lo pratica                                                                                             giorno decisi di chiamare il Comandante e gli annunziai che cedevo
                                                   Perché stupirsi o, peggio ancora, scanda-        resta la sola soddisfazione, riassunta in                                                                                             il berretto. Fu grande festa a bordo. Ora il mio berretto è custodito
                                                   lizzarsi, per questo stato di cose come fan-     una frase, che i centurioni romani si                                                                                                 in una teca in vetro in mensa equipaggio e ne sono fiero.
                                                   no, regolarmente, i soliti noti, nemici della    scambiavano, sporchi ed esausti, sotto                                                                                                Questo ed altri aneddoti ignoti possono testimoniare l’attaccamen-
                                                   Marina, i quali ancora rimpiangono le            la tenda dopo una battaglia, come per                                                                                                 to dei Marinai alla propria Nave e alla Marina. Un berretto! un capo
                                                   stentoree e rumorose affermazioni del            esempio quella del Monte Graupio con-                                                                                                 semplice di corredo eppure è riuscito a creare una storia che ha
                                                   passato regime? Churchill, in fin dei conti,     tro i caledoni, in Scozia: “Hodie et sala-                                                                                            portato Domenico Iorio, detto Mimmo, indietro negli anni e a me
      Whinston Churchill                           fu severamente criticato dall’opposizione        rium meruit nostram”.                                                                                                                 che lo ascoltavo dei brividi che percorrevano il mio corpo.
                                                   parlamentare di turno e dagli intellettuali                                                       nnn                                                                                                                                                    nnn

 12     Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019                                                                                                                                                                                                                   Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019   13
Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
Testimonianze

Le cartoline                                                                                                                                          ne distribuita la razione intera ai puniti con
                                                                                                                                                      i ferri corti”.
                                                                                                                                                      Sappiamo inoltre che “…I puniti con i ferri
                                                                                                                                                                                                       Abbastanza presto (siamo ancora nell’Ot-
                                                                                                                                                                                                       tocento) si era diffuso l’uso delle tavole e
                                                                                                                                                                                                       delle panche per la consumazione del ran-
                                                                                                                                                                                                                                                         malmente posizionati sui trincarini della
                                                                                                                                                                                                                                                         coperta mentre sulle normali navi trovava-
                                                                                                                                                                                                                                                         no generalmente posto a murata, nei loca-
raccontano...                                                                                                                                         non prestano alcun servizio: sono riuniti
                                                                                                                                                      nel locale all’uopo destinato e tengono le
                                                                                                                                                      gambe passate in due distinte maniglie. Ad
                                                                                                                                                                                                       cio. Erano tavole e panche pieghevoli per-
                                                                                                                                                                                                       ché non esisteva un locale mensa per i
                                                                                                                                                                                                       marinai e quindi al termine del pasto dove-
                                                                                                                                                                                                                                                         li dove dovevano poi essere stese di notte
                                                                                                                                                                                                                                                         le brande.
                                                                                                                                                                                                                                                         Se di notte le brande erano stese in locali
Roberto Liberi                                                                                                                                        una stessa barra chiusa con un lucchetto         vano essere riposte in appositi spazi per         per nulla areati e di giorno venivano “rol-
A.I.C. (r) e Socio del Gruppo di Livorno                                                                                                              possono essere riuniti tre individui al più      rendere agibili i locali. Li vediamo nella        late” e rinchiuse nei bastingaggi, ed ag-
                                                                                                                                                      (due nel nostro caso)… Quelli ai ferri, du-      cartolina in basso che ci mostra anche un         giungiamo il basso livello di igiene del per-

D
         iversi anni fa (almeno una quindi-                                                                                                           rante la notte avranno una gamba sciolta         altro aspetto.                                    sonale, dovuto essenzialmente alla scar-
         cina, c’era ancora la lira!) mi è ca-                                                                                                        (in modo da potersi sdraiare e dormire)…         Col termine rancio si indicava in Marina          sità d’acqua che ha sempre afflitto le no-
         pitato di acquistare a Lucca un                                                                                                              Il castigo dei ferri può anche essere scon-      non solo il pasto dei marinai ma anche cia-       stre unità, si capisce come diventasse una
“pacchetto” di una dozzina di cartoline tut-                                                                                                          tato in un locale chiuso del bastimento, ma      scuno dei gruppi nei quali veniva diviso l’e-     vera necessità quella pratica chiamata
te dedicate alla vita di bordo. Il mittente era                                                                                                       sufficientemente aerato. In questo caso il       quipaggio di una nave per la consumazio-          “sciorino brande”. Nel giorno stabilito per
un giovane tenente commissario, Edoardo                                                                                                               castigato dovrà passare due ore al giorno        ne dei pasti. Ogni gruppo era generalmen-         lo sciorino le brande non venivano “rolla-
Guidotti, che nel 1902 le spediva a due ra-                                                                                                           ai ferri all’aria libera…”                       te formato da otto persone (come vediamo          te” o depositate nei bastingaggi, ma veni-
gazze di Viareggio, le sorelle Di Puccio. Di                                                                                                          Il regolamento del 1893 precisava poi che        nell’immagine) uno dei quali (il capo ran-        vano lasciate aperte in coperta per un
Guidotti sono riuscito a sapere poco, an-                                                                                                             i comuni puniti con i ferri di rigore, ossia     cio) aveva il compito di ritirare dalla cucina    conveniente periodo di tempo, in modo
che se ha fatto una brillante carriera rag-                                                                                                           con ferri per due gambe, di giorno stanno        il contenitore del rancio. Ed è quindi cor-       che l’aria ed il sole provvedessero alla ne-
giungendo il 28 ottobre 1935 il grado apica-                                                                                                          seduti sopra un apposita panca con le            retto il titolo della cartolina (Un rancio) che   cessaria igienizzazione.
le di Tenente Generale nel corpo di Com-                                                                                                              gambe passate in due maniglie assicura-          si riferisce non al cibo ma al gruppo di ma-      Un’altra usanza ormai scomparsa da quasi
missariato Militare Marittimo (in pratica                                                                                                             te ad una sbarra fissata ai piedi della pan-     rinai seduti alla mensa.                          un secolo a bordo delle nostre navi è quella
Capo di Corpo dei Commissari) transitando                                                                                                             ca, che è quella che vediamo aperta sotto        Sono tante le immagini di un mondo ormai          dell’imbarco di animali vivi che venivano te-
poi in congedo il 1° gennaio del 1938.                                                                                                                la scolta.                                       scomparso che emerge da quelle cartoli-           nuti in coperta durante le lunghe navigazio-
Quando nel 1935 il generale Dallolio, presi-                                                                                                          Non poteva ovviamente mancare fra i vari         ne. Ad esempio i marinai che ripongono le         ni per poter disporre di carne fresca, fino al
dente del Comitato di Mobilitazione Civile,                                                                                                           soggetti il rancio di bordo che in questa se-    brande nei bastingaggi.                           momento della macellazione; un evento
aveva proposto l’avvio di una seria politica                                                                                                          rie compare con due immagini, entrambe           Questa operazione è rimasta viva ormai            truculento che attirava molti spettatori, an-
delle scorte delle materie prime in vista                                                                                                             interessanti.                                    solo sul Vespucci, ma un tempo tutto l’e-         che perché animava la navigazione. I nostri
della guerra, la Commissione Suprema di                                                                                                               La prima ci mostra un rancio in navigazio-       quipaggio dormiva sulle brande, che era-          fantasiosi amministrativi avevano coniato il
Difesa (CSD) aveva costituito un comitato                                                                                                             ne e ci ricorda come nell’Ottocento l’equi-      no in definitiva costituite da un rettangolo      termine di “carne in piedi” per annotare
interministeriale per le materie prime in-                                                                                                            paggio mangiasse sedendosi sul ponte di          di tela olona (molto robusto, per ovvi moti-      l’acquisto del bestiame e l’espressione era
sufficienti e per i surrogati e succedanei                                                                                                            coperta (se non pioveva) oppure sul ponte        vi) lungo poco più di due metri e largo poco      poi entrata nell’uso corrente.
(CISS) di cui Edoardo Guidotti faceva parte                                                                                                           di batteria (quello sottostante) così come i     meno di un metro. La descrizione esatta la        Sulla cartolina Edoardo Guidotti scrive al-
come rappresentante della Regia Marina                                                                                                                soldati dell’Esercito, fino ad epoche abba-      ritroviamo nel già citato libro dell’amm.         le due sorelle “Spero così collezione
(Vds. Giovanni Farese (2008) “Dare credito                                                                                                            stanza recenti, si sedevano a terra nel cor-     Galuppini (op. cit., pagg. 279-284) e qui mi      completa” e questo ci conferma come le
all’autarchia: l’IMI e la politica industriale                                                                                                        tile della caserma con la loro gavetta.          limito a dire che la branda era strettamen-       cartoline illustrate fossero già alla fine
del fascismo, 1936-1943”. Tesi di Dottorato,                                                                                                          Le fotografie dell’epoca (non solo le car-       te personale e seguiva il marinaio nelle          dell’Ottocento e all’inizio del Novecento
LUISS Guido Carli). Un personaggio insom-                                                                                                             toline che potrebbero essere state “co-          sue varie destinazioni, tanto che per indi-       oggetto di collezione e come le sorelle Di
ma di notevole spessore.                                                                                                                              struite”) ci mostrano marinai sorridenti e       care il trasferimento si usava dire “fare         Puccio fossero intrigate da questi aspetti
In realtà ero però stato attratto dalle imma-
gini delle cartoline, decisamente migliori,       comuni a bordo delle navi, che sostanzial-
per qualità ed argomenti, alle numerose           mente erano:
coeve che trattavano la vita di bordo.            a) Piantone di castigo (2 ore durante 5 giorni)
La prima cartolina ci mostra, ad esempio,         b) Lista di punizione (fino a 15 giorni)
due marinai ai ferri con la scolta impe-          c) Consegna a bordo (fino a 20 giorni)
gnata nella sorveglianza. Se l’uso di ca-         d) Prigione (fino a 10 giorni)
tene o ferri era stato abolito nel regno d’I-     e) Ferri ad una gamba (fino a 15 giorni)
talia sin dall’agosto 1861, così non era per      f) Ferri per due gambe (da 1 a 8 giorni)
i puniti sulle navi e nelle caserme della         g) Ferri corti (da 1 a 8 giorni)
Regia Marina.                                     h) Retrocessione
Non starò qui a fare tutta la storia delle        Limitandoci all’argomento della cartolina,
punizioni nei vari ordinamenti della Regia        e cioè i ferri, troviamo nei successivi arti-     che è poi quello rappresentato nella carto-       rilassati e in effetti la pausa pranzo ha        sacco e branda” ove il sacco era quello           della vita di bordo, il che ha permesso che
Marina, rimandando i lettori interessati al       coli anche le modalità con le quali veniva        lina, le due gambe sono passate in anelli di      sempre avuto lo scopo di interrompere            che conteneva il vestiario e gli altri oggetti    queste immagini giungessero fino a noi
lavoro (Gino Galuppini, “Storie di una Ma-        messa in atto la punizione. “Il castigo dei       ferro stabiliti su una stessa barra di ferro,     l’attività lavorativa a favore del riposo e      personali (come le posate) e la branda era        consentendoci di rivivere queste scene da-
rina che non c’è più - Vol. I” - Pagg. 537-       ferri per una gamba consiste nell’avere           fissata ad un luogo. Il castigo dei ferri corti   della socializzazione: sono momenti infatti      quella di cui parliamo, un’amaca destinata        tate ormai più di un secolo. E se questa car-
543) edito dall’Ufficio Storico della Mari-       una gamba passata in un anello di ferro. Il       è sempre accompagnato dalla sospensio-            nei quali le persone si parlano e si creano      ad essere rimossa al mattino per liberare         tolina chiudeva la collezione delle due so-
na, limitandomi a quanto previsto dal “re-        castigo dei ferri per due gambe consiste          ne di tutti i viveri, meno il pane di cui sarà    quei legami di amicizia che fanno sì che         i locali (non c’erano dormitori) per essere       relle di Viareggio, mi sembra giusto che
golamento di disciplina militare” del 1865        nell’avere ciascuna gamba passata in un           data doppia razione. Nei giorni di giovedì e      un equipaggio sia sempre qualcosa di più         riposta nei bastingaggi, appositi cassoni         chiuda anche questo breve articolo.
per i castighi che si potevano infliggere ai      anello di ferro. Nel castigo dei ferri corti,     in quelli festivi, ad eccezione del vino, vie-    della somma dei suoi componenti.                 metallici che sulle navi scuola erano nor-                                                  nnn

 14    Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019                                                                                                                                                                                                           Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019   15
Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
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