Marinaid'Italia "Una volta marinaio... marinaio per sempre" - Marinai d'Italia
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Marinai d’Italia “Una volta marinaio... marinaio per sempre” MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MARINAI D’ITALIA Varo di Nave Thaon di Revel Anno LXIII n. 11/12 • 2019 Novembre/Dicembre Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1 - DCB Roma
Editoriale del Presidente Nazionale Lettera a Babbo Natale C ome faccio sempre, durante le feste di Natale, all’ordine chiuso, dedico qualche ora a riordinare carte e mentre i collaboratori sono tutti in vacanza e la scrivania. Ho trovato una letterina che, evidentemente, pace regna finalmente sovrana in ufficio, coi te- era rimasta nella cartella intitolata “Domani”, quella che lefoni stranamente silenziosi ed il piazzale della caserma non si svuota mai e desidero condividerla con voi, prima vuoto, senza i Fucilieri del “San Marco” in addestramento di impostarla. Recita così: «Caro Babbo Natale, sono un’anziana Associazione d’Arma, quella dei Marinai d’Italia, ho oltre cento anni e sento il peso della mia età e della responsabilità che agli anni si accompagna. Ti scrivo per i miei figli, ne ho tanti, più di trentami- la ma ancor più ne avevo negli anni passati. Molti di loro mi hanno lasciato, chi salpando per l’ultima missione, chi stanco di stare vicino ad una vecchia come me, di cui non condivideva più stile ed ideali. Molti, però, mi amano ancora e mi confortano con la loro amicizia, stima e presenza. Io mi sento bene, ancora gio- vane ed in gran forma, ho da poco rinnovato anche il mio maquillage dandomi un nuovo statuto che credo, a giudicare dall’unanime consenso riscosso, possa ridare vigore ai tiepidi e nuova linfa vitale ai giovani che vogliano venire a trovar- mi. Ti chiedo, per queste feste di Natale, di portare a ciascuno dei miei figli quel- lo di cui hanno veramente bisogno, a prescindere da ciò che loro stessi ti hanno “Il Gioiello” di Vicenza già scritto di desiderare come regalo. Ma tu dai ascolto a me, perché li conosco Girolamo Trombetta meglio di chiunque altro. Dunque, ti chiedo di portare loro buona salute, un buon Presidente del Gruppo di Vicenza lavoro a padri, madri e figli, una bella casa, tranquillità economica e serenità in famiglia. Sono cose essenziali, quelle di cui, credo, non possano davvero fare a meno. Il resto fa parte del superfluo; decidi tu in merito. Capisco che per ottenere N ell’ambito della manifestazioni e celebrazioni che si sono svol- te a Vicenza a cura dell’“Associazione Pigafetta500” per il cin- quecentenario dell’impresa condotta da Ferdinando Magellano e alcuni di questi doni, come la salute e la serenità, occorra anche una buona dose di fortuna e tu dàgliela, una buona volta, ed anche in dose esagerata! Ma per gli descritta dal suo diarista Antonio Pigafetta ne “Il primo viaggio in- altri regali, caro Babbo Natale, per il lavoro, per la stabilità economica, per torno al mondo”, è stato chiesto al Gruppo ANMI di trasportare a godersi la propria bella casa, ci vorrebbe che tu portassi ai miei figli, innanzi mano e in spalla nella tradizionale processione diocesana del 7 e 8 tutto, dei buoni governanti e onesti amministratori che si occupassero finalmen- settembre, “il Gioiello” di Vicenza, un manufatto di oltre 60 kg, creato dai “Maestri Orafi Vicentini”, in argento e che raffigura la te di noi tutti piuttosto che continuare a litigare e perdere tempo in provvedimen- città di Vicenza dal centro storico fino alla Basilica Santuario di ti di interesse dei soliti pochi. Allora, porta loro buon senso, buona volontà, un Monte Berico, percorrendo le antiche vie della città (compreso l’ac- po’ di lungimiranza (ci accontenteremmo anche di una piccola dose), e ferma cesso all’“Arco delle Scalette” e al Santuario incluse le 200 scalet- determinazione a mettere gli interessi della collettività in cima ai loro pen- te, opera di Andrea Palladio). sieri. Io ed i miei figli ti assicuriamo che manterremo saldo ciò che serve, Alla manifestazione era presente il Vice Presidente Nazionale Avv. prima di ogni altra cosa, a costruire o ricostruire, ossia l’orgoglio di Paolo Mele. Alla processione hanno altresì partecipato il Sindaco e essere Italiani, anche se di questi tempi non mi sembra sia più molto Presidente della Provincia di Vicenza Avv. Francesco Rucco, la Vice Presidente della Provincia Dott.ssa Maria Cristina Franco. di moda e si faccia fatica a conservarlo e trasmetterlo ai più giovani. Infine, mio caro Babbo Natale, ti prego, regala a tutte le migliaia di miei figli la consapevolezza che quello che hanno sempre avuto, e Notizie storiche che forse negli ultimi tempi hanno un po’ perso, sia il fonda- “Il Gioiello” è un capolavoro di fede e di gioielleria fatto costruire dai vicentini mento della nostra vita di marinai, la voglia di non mollare nel 1578 come ex-voto per scongiurare le continue epidemie di peste. Il con- mai, di sognare e di realizzare i nostri sogni. siglio cittadino lo affidò simbolicamente nelle mani del patrono San Vincenzo “Navigare è sognare” l’aveva scritto anche il nostro ante- perché lo consegnasse alla patrona della città, la Madonna di Monte Berico, nato Cristoforo Colombo nel suo diario. E lui, da buon mari- attraverso una processione religiosa che partisse dalla chiesa di San Vincen- zo in Piazza dei Signori fino al Santuario. naio, non ha mai mollato davvero. Realizzato partendo dalla “pianta angelica”, custodita in Vaticano, con la Con affetto, buon Natale». supervisione di Andrea Palladio e la maestria dell’orafo Cesare Capobianco (documentato) perché rappresentasse l’anima della città nel pieno della sua trasformazione in “teatro urbis” neoclassico. Nelle campagne d’Italia del 1797 le truppe napoleoniche razziarono la maggior parte dell’oreficeria Contributi 2019 Felice Anno Nuovo a tutti coloro ricavandone materiale prezioso e tra questi “il Gioiello” che da allora so- € pravvisse nella memoria solo attraverso sei dipinti ad olio conservati in che sono e si sentono nell’animo chiese e istituzioni della provincia. Gruppo di Conegliano (TV) 50,00 Marinai d’Italia € Nell’ambito della rinascita dei due simboli storici della città, il “Giro della Rua” e “il Gioiello”, lo storico Davide Fiore riunì nel 2009 al museo Diocesano Gruppo di Sarzana (SP) 19,00 i membri del futuro comitato scientifico, ognuno per la sua specifica capacità al’interno del progetto.
MARINAI D’ITALIA DIARIO DI BORDO Avvisi ai Naviganti C ontinua l’invio della foto di una Unità Navale della M.M. in li- nea operativa, ovvero della Regia Marina (foto o disegno storico) alle- gata al “Giornale”. Ci eravamo la- sciati con la silhouette del Regio Smg. Scirè (nr. di Giu./Lug.); in quello di Ago./Set. nulla è stato in- serito trattandosi del solo “Diario di In copertina bordo” mentre nel “numero specia- 15 giugno 2019. le” per il XX Raduno Nazionale”, di Varo di nave Thaon di Revel Ottobre, abbiamo selezionato la (Foto di Renato Ruffino) portaerei Cavour. In questo numero il lettore troverà la foto del Regio in- crociatore leggero Bartolomeo Col- leoni. Allo scoppio del secondo con- Direttore responsabile flitto mondiale sul Colleoni, uno de- Giovanni Vignati gli incrociatori della classe “Alberto Vicedirettore di Giussano”, da 6.570 t., in piena Angelo Castiglione efficienza bellica, si abbatté il desti- no avverso: il 18 luglio 1940 salpò Redazione da Tripoli col Giovanni delle Bande Alessandro Di Capua, Gaetano Gallinaro, Massimo Messina, Innocente Rutigliano, Nere diretto a Leros (Mar Egeo) per Daniela Stanco, Beppe Tommasiello contrastare il naviglio britannico in quell’area. Nelle prime ore del 19 lu- Direzione, Redazione e Amministrazione c/o Caserma M.M. Grazioli Lante glio vennero intercettati al largo di Piazza Randaccio, 2 - 00195 Roma Capo Spada (Creta) dall’incrociato- Tel. 06.36.80.23.81/2 - Fax 06.36.80.20.90 re australiano Sydney e da cinque Sito web cacciatorpediniere nemici. Nella www.marinaiditalia.com successiva battaglia navale il Col- E-mail leoni venne colpito nella sala mac- giornale@marinaiditalia.com chine e poi immobilizzato, diven- Iscrizione n. 6038 tando facile bersaglio. Il Bande Ne- Reg. Trib. Roma 28 novembre 1957 re si sganciò inseguito dal Sydney mentre il Colleoni, peraltro in fiam- Progetto grafico e impaginazione Roberta Melarance me (un colpo aveva provocato l’e- splosione dei depositi munizioni Stampa prodieri e l’asportazione della Artigrafiche Boccia spa via Tiberio Claudio Felice, 7 prua), fu finito con i siluri dai caccia 84131 Salerno inglesi Ilex e Havock. Esplose e affondò alle 8.29, trascinando con Numero copie 37.500 sé 121 marinai, mentre gli altri 525 Codice fiscale 80216990582 C.C. Bancario Sommario furono recuperati e fatti prigionieri dagli inglesi. UNICREDIT BANCA DI ROMA S.p.A. Agenzia di Roma 213 Entro breve sarà aperto il “canale Ministero Difesa Marina pag. 10 1 Editoriale del Presidente Nazionale 16 1915-1918 pag. 16 Youtube ANMI” sulla home-page IBAN: IT 28 J 02008 05114 000400075643 del nostro sito (www.marinaidita- Codice BIC SWIFT: UNCRITM 1B94 Ambulanze e ospedali sull’acqua lia.com) tramite apposito link. In C.C. Postale 4 Varo del pattugliatore polivalente questo contenitore, gestito dall’uffi- n. 26351007 d’altura Thaon di Revel 20 Storia del “crest” cio “Comunicazione e documenta- ABI 07601 - CAB 03200 - CIN O zione” della P.N., verranno postati i IBAN: IT 7400760103200ooo026351007 Codice B.I.C. BPPIITRRXXX 6 Tra memoria e storia filmati di interesse dell’Associazio- Ambedue i conti intestati a 22 Chiamatemi comandante ne (p.e. il defilamento del 29 set- tembre 2019 in occasione del XX 9 La celebrazione della Spedizione Nobile al Polo Nord Associazione Nazionale Marinai d’Italia pag. 24 Raduno Nazionale di Salerno così 24 Il marinaio Acefalo e l’antropologo forense Presidenza Nazionale c/o Caserma M.M. Grazioli Lante come i contributi relativi a cerimo- nie e/o avvenimenti che i Gruppi fa- Piazza Randaccio, 2 - 00195 Roma pag. 14 10 Le crepe nel Muro ranno pervenire). A riguardo ver- L’informativa sul trattamento 27 ITALAIR Quaranta anni e non li dimostra ranno comunicati sul bollettino, sul e protezione dei dati personali 13 Storia di un berretto da marinaio sito e sul “Giornale” sia le norme è riportata sul sito dell’Associazione 28 Esperienze a bordo sia i requisiti tecnici per la pubbli- www.marinaiditalia.com cazione dei filmati. sezione “informativa privacy” 14 Le cartoline raccontano... della nave scuola Amerigo Vespucci LA REDAZIONE
Manifestazioni, Cerimonie e Ricorrenze 15 giugno 2019 Varo del pattugliatore polivalente d’altura Thaon di Revel Il presente articolo viene pubblicato con notevole ritardo a causa di una sfavorevole congiuntura: nel numero di Giugno/Luglio abbiamo dovuto dare priorità al varo del Trieste (avvenuto peraltro tre settimane prima) mentre il numero di Ottobre è stato dedicato interamente al XX Raduno Nazionale Grande Ammiraglio Paolo Thaon di Revel N acque a Torino il 10 giugno 1859 e morì a Roma il 24 marzo 1948. Ha frequen- tato la Scuola di Marina di Napoli e quindi quella di Genova, uscendone Guardiamarina nel 1877. Partecipò alla circumnavigazione del globo a bordo della Fregata Garibaldi nel 1879. Da capitano di corvetta fu per quattro anni “Aiutante di campo” del Re Umberto I°, ricevendo poi il comando della “scuola mac- chinisti” di Venezia e dell’Accademia Navale di Livorno dal 1900 al 1907. Dal 1907 al 1909 fu al comando della nuova corazzata Vittorio Emanuele sulla quale pre- sero imbarco il Re e la Regina quando si re- carono a Messina sconvolta dal terremoto del 1908. Contrammiraglio nel 1910, varò la riforma degli studi dell’Accademia Navale e ricevet- te l’incarico di “Aiutante di campo” del Re Vittorio Emanuele III°. Partecipò alla guerra italo-turca del 1911-12 Le delegazioni dei Gruppi di Biella, Gorgonzola, al comando della II^ Divisione della II^ Melzo, Milano, Monza, Rho Squadra Navale e si guadagnò la commenda dell’Ordine Militare di Savoia. Nominato Capo di Stato Maggiore della Re- gia Marina nel 1913, si dimise dall’incarico nell’ottobre 1915 per divergenze di vedute con il Comandante in Capo dell’Armata, Lui- gi di Savoia Duca degli Abruzzi, e fu nomina- to Comandante in Capo del Dipartimento Marittimo di Venezia. Mantenne tale incari- co anche nel 1917, quando fu nominato Co- mandante delle Forze Navali Mobilitate le quali, grazie al potenziamento da lui avviato dell’aviazione navale, della fanteria di Mari- na e dei MAS, conseguirono la vittoria nella Grande Guerra conclusasi il 4 novembre 1918 con l’occupazione dell’Istria e delle iso- le costiere dalmate assegnate all’Italia. L a cerimonia del varo è avvenuta nel- maggiore della Marina ammiraglio Valter sione più equipaggiata, da nave combat- situata all’estrema poppa. Di seguito le • 2 zone modulari a poppa e centro nave Nominato senatore del Regno nel 1917 e promosso Ammiraglio nel 1918, partecipò lo stabilimento Fincantieri di Mug- Girardelli, mentre per Fincantieri il Presi- tente di prima linea. Sono infatti previste sue caratteristiche tecniche più rilevanti: che permettono l’imbarco di svariate ti- come delegato navale alla conferenza di giano (La Spezia) sabato 15 giugno dente, Giampiero Massolo e l’amministra- differenti configurazioni di sistema di com- • 132,5 metri di lunghezza; pologie di moduli operativi/logistici/abita- pace di Parigi. 2019. Il pattugliatore polivalente d’altura (in tore delegato Giuseppe Bono. battimento: a partire da una “leggera”, re- • Velocità oltre 31 nodi in funzione della tivi/sanitari containerizzati. Dall’ottobre 1922 a maggio 1925 fu Mini- acronimo“PPA”) Paolo Thaon di Revel è il lativa al compito di pattugliamento, inte- configurazione e dell’assetto operativo; stro della Marina, insignito del titolo di “Duca del Mare” il 24 maggio 1924 e pro- primo di sette unità e sarà consegnato alla Caratteristiche tecniche del “PPA” grata di capacità di autodifesa, fino a quel- • 171, tra uomini e donne di equipaggio; I PPA saranno costruiti presso il Cantiere mosso Grande Ammiraglio il 4 novembre Marina Militare nel 2021. Il “PPA” rientra Il Paolo Thaon di Revel rappresenta una ti- la “completa”, equipaggiata con il massi- • impianto combinato diesel e turbina a gas Integrato di Riva Trigoso e Muggiano; i 1924, unico nella storia della Marina. nel piano di rinnovamento delle unità navali pologia di nave altamente flessibile con mo della capacità di difesa. Inoltre l’unità (CODAG) per la propulsione principale; successivi “PPA” saranno consegnati nel Fu Presidente del Senato dal luglio 1943 al luglio 1944. della Marina deciso dal Governo e dal Par- capacità di assolvere a molteplici compiti navale è in grado di impiegare imbarcazio- sistema di propulsione elettrica; 2022, 2023, 2025 e 2026 (nel 2024 due unità Le sue spoglie riposano nella basilica di lamento e avviato con la legge navale nel che vanno dal pattugliamento con capa- ni veloci tipo RHIB (Rigid Hull Inflatable • capacità di fornire acqua potabile e cor- navali). Santa Maria degli Angeli a Roma, accanto 2015. Presenti alla cerimonia il ministro del- cità di soccorso in mare, alle operazioni di Boat) sino a una lunghezza di oltre 11 metri rente elettrica (potenza massima di 2.000 a quelle del Generale Armando Diaz. la Difesa Elisabetta Trenta, il capo di stato Protezione Civile, nonché, nella sua ver- tramite gru laterali o una rampa di alaggio kw) a terra; nnn 4 Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019 Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019 5
Riflessioni Tra memoria e storia parole. L’enunciato metaforico ha la ca- pacità di descrivere una realtà inacces- sibile alla descrizione diretta, di ristabilire (che dovrebbe essere d’archivio e non bi- bliografica ma che purtroppo spesso non può esserlo in quanto lo studioso non del racconto dei fatti e dei relativi giudizi che il testimone ha vissuto ed elaborato in un tempo più o meno lontano da essi. e situazioni sostanzialmente lontane, inti- me (e per questo spesso difficili da accet- tare), per riviverle nella loro giusta realtà. Enrico Cernigoi una verità mnesica che ovviamente non sempre ha la possibilità di viaggiare, di Certamente, in quanto memoria non può Possiamo comunque definire il ricordo, Storico navale e Socio del Gruppo di Cervignano del Friuli è storica ma che è più profondamente e accedere agli archivi, di conoscere più essere che soggettiva e portatrice di rap- prendendo a prestito William Word- affettivamente vera2. lingue) anche se spesso viziata da giusti- presentazioni che rimandano al percorso sworth come: l’emozione rivissuta in Paradossalmente la ‘storia’ raccontata ficazione più che da linearità oggettiva. individuale del testimone che spesso tranquillità. Certamente, e non va dimen- C on l’arte della memoria l’uomo ha tutto il mondo viene ad essere visibile, un dai diretti protagonisti se messa in rap- Ma accanto vi è un‘altra storia, quella però è l’attore sul quale ruota la narrazio- ticato, può accadere che, nel ‘ripescare’ cercato, fin dall’antichità, di lotta- mondo che prima era oscuro. Ci sono ele- porto alla documentazione ufficiale, ine- ‘orale’, come quella dei semplici militari, ne ufficiale e che in moltissimi casi è dia- dall’oblio della memoria fatti, soprattutto re contro la fuga, l’evanescenza menti, nella memoria, che rimandano al rente lo stesso episodio o lo svolgersi che è stata per lunghissimi anni emargi- metralmente opposta al ricordo di que- vicini, confondiamo la realtà con l’imma- delle cose, nel tentativo di trattenerle al discorso poetico e metaforico. successivo degli avvenimenti, porta a nata e accantonata a differenza della pri- st’ultima. ginazione, confondiamo quello che è sta- di qua della linea d’ombra oltre la quale Il discorso poetico porta a parole, aspetti, sintesi che danno luogo a conclusioni di- ma che ha, al contrario, prosperato. Chiaramente della memoria non va fatto to con quello che crediamo sia stato. esse precipitano in un oblio che non è qualità e valori della realtà che non han- verse. Tali antitesi tra i risultati sono fonte Le esperienze militari vengono, nella ri- un uso disinvolto che porterebbe ad ap- In un’epoca nella quale prima la televisio- mai pura e semplice assenza, ma piutto- no modo di esprimersi nel linguaggio di- frequente di equivoci fra gli schieramenti cerca storica generale, sottovalutate co- piattimenti del quadro delle vicende che ne e adesso soprattutto internet cambia- sto oscura presenza della notte e della rettamente descrittivo e che possono es- degli esegeti della storia orale e quelli me se la vita e le traversie dell’individuo ne sono oggetto e in alcuni casi a situa- no la realtà facendola diventare virtuale, morte1. Ma la memoria, se è possesso sere detti solo grazie a un gioco comples- della storia documentale. in guerra non fossero veritiere, invalidate zioni senza contorni e sfondi o, al contra- è addirittura normale essere convinti che consolatorio dell’esperienza passata, il so tra enunciazione e trasgressione, re- La storia ‘oggettiva’, quella con la S maiu- a priori dall’eventuale vizio dell’esagera- rio, ad esasperazioni colpevoli soprattut- certi fatti siano successi realmente an- “fedele ricordo” che salva dalla perdita, golate dai significati abituali delle nostre scola, è frutto di ricerca documentale zione soggettiva. In realtà la memoria del to nei toni. che se non è vero, immaginiamo che i ri- è anche una condanna che non consente cordi che affiorano alla mente siano veri l’oblio di cose spiacevoli. Assai più di o facciamo come se lo fossero. In realtà, quello dei giovani e degli adulti il ricorda- delle memorie reali, molte non sono com- re degli anziani è metastorico, nel senso pletamente veritiere ma spesso volute che procede, al di là della verità storica, congruenti con il resto dei nostri e degli ordinando le trame di un racconto che ha altrui ricordi. una coglibile precisa direzione di signifi- Nel caso di azioni oggettive come quelle cato: in altri termini si delinea in una spe- militari le cose sono diverse. cie di mitologia, obbligata dal binario mo- Le esperienze fatte dai militari, prima tore degli affetti, preferibilmente sulla ba- dell’avvento delle comunicazioni di mas- se di un modello estetico. Aristotele affer- sa, sono fissate nella memoria come im- mava che il raccontare è mito. E il mito è magini, come quadri che l’attore si presta l’apparizione di un’immagine con la quale a spiegare. Ovviamente non dobbiamo tralasciare il fatto che prima dell’avvento della realtà virtuale, che sta cambiando il ruolo del ricordo con l’applicazione della memoria delegata alla rete (quanti oggi ricordano un solo numero di telefono, esercizio normale di sviluppo mnemoni- co?), la memoria difficilmente tradiva. I ri- cordi passati avevano una loro oggetti- vità anche se è ovvio che il carattere per- sonale del ricordo ingrandisce la diffi- coltà di confermarlo come vero. Tuttavia i controlli effettuati, inserendoli nel giusto contesto generale, durante la mia espe- rienza degli ultimi trent’anni nel campo soldato, se ben compresa, riporta in luce La memoria non può essere omologata o della storia orale hanno dimostrato l’e- situazioni particolari e microstorie, talvol- condivisa ma va analizzata e riscontrata sattezza, la validità e la congruenza del ri- Aristotele ta diverse da quelle ufficiali, che possono se si vuole arrivare a verità non soggetti- cordo degli anziani relativamente agli aprire settori nuovi di ricerca e portare a ve. episodi di guerra vissuta. N acque nel 384 a.C. a Stagira, in Grecia. Quando compì 17 anni, si iscrisse all'Accademia di Platone. Nel 335 Aristotele fondò la sua scuola ad Atene, il Liceo, dove trascorse la maggior parte del resto della sua vita a studiare, insegnare e scrivere. Assieme a Socrate e Pla- rielaborazioni divergenti da quelle in es- sere nella conoscenza collettiva. Proviamo a chiederci che cos’è il ricordo. Rispondere a questa domanda non sem- Molti ricordi personali creano un immagi- nario comune e fanno sì che il passato di- La memoria ha diritto ad una sua dimen- pre è facile quando si parla di guerra du- venti storia e che questa sia comune- tone, pose le basi per quella che sarebbe divenuta la filosofia occidentale. sione autonoma nei confronti della storia: rante la quale le esperienze sono uniche. mente accettata e spesso ritenuta reale. “Per prima cosa cercate di rendere i vostri ideali ben definiti, chiari, pratici, trasfor- ha il dovere di rimanere nella dimensione Il ricordo è il riportare alla memoria fatti Questo accade soprattutto nella cosid- mandoli in obiettivi. In secondo luogo verificate se avete tutti i mezzi necessari per detta storia minore, storia di gente comu- perseguirli: capacità, soldi, materiali, metodologie. In ultimo fate in modo che tutti Note ne che fa parte di piccole comunità. Si i vostri mezzi siano indirizzati al raggiungimento dell'obiettivo” tratta di storie locali che però comunque (1) Gaspare Vella e Alberto Siracusano, La complessità della memoria, Il pensiero scientifico editore, Roma 1992 si intrecciano, a diversi livelli, alla storia (2) Ricoeur R. Temps et récit, Paris, Editions du Seuil, 1983 generale, la grande storia. 6 Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019 Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019 7
Riflessioni Testimonianze passato, ma di adattarlo, spesso arric- chendolo il più delle volte inconsciamen- te, con lo scopo di manipolare il presente La celebrazione alle proprie esigenze. Nella memoria per- sonale che possiamo benissimo definire della Spedizione Nobile “storia di parole”, il racconto può così di- ventare un semi-soggetto romanzesco. al Polo Nord La memoria è una grande organizzatrice Silvano Benedetti di coscienze. E se il ricordo è personale Socio dell’Associazione “Amici del Museo Navale e della Storia” diventa un’autobiografia; “una documen- tazione di se stessi o di ciò che si sia pre- e del Gruppo di La Spezia cedentemente scelto di ricordare delle V proprie azioni”. enerdì 12 luglio a bordo del Krassin, nave-museo della La “Tenda Rossa” Per concludere, riteniamo necessario Marina russa ormeggiata a San Pietroburgo, sul fiume (Foto Donini) sottolineare, all’interno della nostra ricer- Neva, si è svolto il raduno dei discendenti dell’equipaggio ca sulla memoria storica dei militari, e del Dirigibile Italia che, al comando del gen. Umberto Nobile, nel nello specifico dei reduci, come non vada 1928, sorvolò il Polo Nord e rimase poi vittima di una tempesta che mai dimenticato che lo studio della me- lo fece impattare sul ghiaccio polare. I superstiti rimasero in at- moria ci insegna che tutte le fonti storiche tesa dei soccorsi per ben 49 giorni all’interno della mitica “tenda possono essere viziate dal diritto di sog- rossa” finchè, grazie agli SOS lanciati con l’apparato radiotelegra- gettività. Prendere cognizione di ciò signi- fico “Ondina”, costruito dalle officine dell’Arsenale Militare Marit- fica rendersi conto che anche la storia timo della Spezia, la rompighiaccio Krassin riuscì a trovarli e trarli Siccome non si può raccogliere il ricordo della guerra nelle sue varie forme. Se generale, più facilmente di quanto si cre- in salvo. In un momento particolarmente teso dei rapporti interna- orale di tutti e scrivere il susseguirsi dei parliamo del vissuto di episodi drammati- da, può diventare un “mezzo romanzo”. zionali fu un’operazione congiunta tra Italia, Unione Sovietica, fatti, nella loro reale miseria e crudezza, ci e violenti (campo di concentramento, La storia ufficiale è condizionata dal nar- Norvegia, Svezia, Finlandia e Francia conclusa positivamente. la storia viene scritta, e soprattutto con- torture, interrogatori, ecc.), probabilmen- ratore come da noi stessi. Come noi sia- Il gruppo di discendenti è stato ospite, a bordo del Krassin, della di- divisa, da chi trova tracce documentali. te ne verrà ricordata solamente una pic- mo prodotti dal passato, così la cono- rettrice della nave-museo Irina Stont; era presente anche il discen- Si ritiene che solo i fatti concretamente cola frazione perché circoscrivere i no- scenza del passato è un artefatto del no- dente del secondo pilota dell’aereo russo che aveva avvistato i su- visibili siano oggettivi e tutto il resto inter- stri ricordi, scavare nella realtà, fa male. stro tempo, essa avviene per ipotesi alla perstiti sul ghiaccio e indirizzato la nave verso di loro. La spedizione Nobile pretazione. Ne consegue che chi si occu- Ricordare più di una frazione di passato luce dell’esperienza e della giustificazio- L’ANMI ha patrocinato il convegno organizzato alla Spezia dall’As- (Foto Donini) pa di storia e si dichiara esperto è con- sarebbe immensamente lungo e doloro- ne all’oggi. sociazione “Amici del Museo Navale e della Storia”, lo scorso no- vinto del realismo della materia che trat- so. Se invece parliamo dell’esperienza Lo storico va oltre la costruzione della do- vembre, in occasione del 90° anniversario della missione del Diri- ta; il più delle volte però, più che gli avve- del soldato, la memoria riveste un parti- cumentazione per spiegare il passato suo gibile Italia al Polo Nord. nimenti reali, nella documentazione ven- colare settore della sfera emotiva, non e degli altri al ‘suo’ pubblico. Fa le sue Nella foto in basso il contrammiraglio Benedetti mentre consegna gono portati a conoscenza quelli edulco- assimilabile alle altre ma lucida e reale. scelte di montaggio in riferimento all’epo- il Jack della Marina Militare alla direttrice Irina Stont a nome della rati, condivisi, fuorvianti e spesso onirici. Come esperienza unica, e fortunatamen- ca, sintetizzando il commento e raggiun- Presidenza Nazionale dell’ANMI. Sulla sua destra Filippo Belloni, Si tratta di documenti e avvenimenti che te irripetibile, diventa indimenticabile. gendo le interpretazioni necessarie per nipote di Filippo Zappi, idrografo della Marina; seduto davanti a loro sono l’espressione, è bene non dimenti- Spesso l’intervistato non ricorda quello legittimarlo nella sua cerchia e nel suo Giuseppe Biagi, nipote omonimo del radiotelegrafista della Marina care, di altre volontà e di altri fini, il più che ha mangiato il giorno prima ma ricor- tempo. E il passaggio del tempo che ha che riuscì a riparare l’Ondina e a trasmettere senza sosta il mes- delle volte interessati a giustificare e a ri- da perfettamente la colazione del 10 giu- sorpassato il limite della nostra compren- saggio di soccorso. Erano inoltre presenti i discendenti di Adalber- marcare i fatti più che a capire interpre- gno 1940 come momento di cambiamento sione viene filtrato attraverso un’attenta to Mariano, idrografo della Marina, Gianni Albertini, del CAI (Club tarli, analizzarli e confrontarli. Il che epocale. lente mentale. In ogni caso, i vari tipi di Alpino Italiano) che partecipò alle ricerche, Nicola De Martino, ca- spesso porta a conoscenze non comple- Va sottolineato, tuttavia, che l’intervista, memoria interagiscono e si influenzano a po della base logistica di Kingsbay. tamente rispondenti alla realtà. per essere veritiera, deve essere unica. vicenda e appaiono sempre in continua, nnn Riprendendo il tema del ricordo, punto Solo la prima descrizione del ricordo, in- lenta rielaborazione: con il trascorrere La spedizione Nobile centrale del nostro discorso, non possia- fatti, è reale in quanto priva di rielabora- del tempo, nessuna memoria – compre- (Foto Donini) mo sottacere che spesso le nostre espe- zione, non filtrata da elucubrazioni suc- sa quella degli storici – rimane a lungo rienze ‘quotidiane’, considerata la loro ri- cessive o da letture specifiche fatte per inalterata. Il corretto modus operandi e la Immagini dell’Archivio ANMI Fondo Donini con la “Tenda Rossa” petitività, sono dimenticate. inserire la memoria nel contesto di riferi- difficoltà vera per uno storico dovrebbe e membri della spedizione Nobile sul Pack Lavorare, mangiare, dormire, ecc. sono mento o reinterpretare gli avvenimenti al- essere, oltre ad un’attenta ricerca sulle attività che si esplicano in azioni quoti- la luce delle necessità del presente. Ri- fonti, quindi, l’interpretazione corretta diane che non hanno nulla di straordina- leggendo le dichiarazioni rilasciate o ri- della memoria sia quella orale che quella “Tra quelli che nel 1928 partirono, a bordo della Regia Nave Città di Mi- lano, alla volta dello Spitsbergen, in appoggio alla spedizione scienti- rio e, quindi, vengono collocate nella loro pensandoci, il ricordo si modifica, si cam- documentata. C’è però una cosa che non fica inviata al Polo Nord, e guidata da Umberto Nobile, c’era anche mio giusta dimensione. La concatenazione bia l’ordine degli avvenimenti perché il dobbiamo dimenticare e cioè che noi, nel- padre, Sottocapo Cannoniere telemetrista Camillo Betto. Voglio solo ri- degli eventi lega le azioni al presente fatto avvenuto sia maggiormente com- la storia orale, riportiamo in vita, il passato cordare la memoria di mio padre (congedatosi da Capo di 2^ cl ad inizio senza soluzione di continuità e senza prensibile ma soprattutto accettato; pri- e i suoi protagonisti: gli uomini così come del 1941 per poi essere richiamato da STV (AN) per servire la Patria in grossi traumi. Le cose sono diverse se ma da noi stessi, poi dagli altri. L’opera- gli indiani shuali danno l’immortalità agli armi) e di tutti quelli che parteciparono alla spedizione artica”. parliamo di fatti eccezionali successi a zione principale della memoria, in molte antenati, ricordandoli. C° 1^ cl. “sc” (c.a.) RT Giovanni Betto gente comune, per esempio l’esperienza occasioni, non è quella di preservare il nnn 8 Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019 Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019 9
Verbigratia... Pensieri in libertà con licenza de’ superiori e privilegio Nessuna questione ideologica, pertanto, uscito nel 1981, ricorda una ventina di “Villa Abamelek” a Roma ma – allora come oggi – un mero homo analoghi incidenti, e non è un caso che ne homini lupus, valido ai tempi di Plauto co- abbia parlato un ammiraglio, visto che la me nel corso di una delle correnti tratta- battaglia delle misurazioni (elettroniche, tive internazionali o, come si dice adesso, infrarossi eccetera) fu combattuta, senza sovranazionali. soluzione di continuità, dal 1945 fino al ter- Se tutto, quindi, è una questione di lupi, mine delle Guerra fredda, e che continua più o meno astuti, rozzi o potenti, parlia- tutt’oggi sopra e sotto i mari. Certo cam- mo di quello che successe poco prima bia l’etichetta, dal vecchio “Maritelera- del crollo del Muro e, di conseguenza, dar” all’attuale CSSN - Centro di Supporto anche del nostro lupo, quello italiano, e Sperimentazione Navale, ma è come sornione e apparentemente bonario e di- voler cambiare l’etichetta (rendendola più stratto, in quei tempi di ferro, ma non di cool o smart, come si dice oggi, o appena meno in grado di azzannare con esiti del meno decifrabile) a una bottiglia di sem- Le crepe tutto in linea con quelli del potere marit- timo, il quale – come è noto – è tanto più efficace quanto meno rumore fa. pre ottimo vino. Nel frattempo erano successe tante co- se, e altre si sarebbero verificate di lì a l’occupazione manu militari dall’Armata nel Muro Sapere è potere poco. La legazione russa a Roma denun- ciò, come rivelarono subito i giornali, un clamoroso furto verificatosi a “Villa Aba- rossa nel 1979 dopo sei anni di una mezza- dria dell’Unione Sovietica con il partito co- munista locale giudicata, evidentemente, Enrico Cernuschi melek”, sul Gianicolo, residenza dell’am- non più sufficiente per i vertici del Cremli- Socio del Gruppo di Pavia A cavallo tra il 1988 e l’anno successivo basciatore sovietico. La polizia, natural- no per quanto si trattasse di un paese, nel- successe qualcosa, anche se non sap- mente, indagò subito ritrovando, di lì a la sua indiscussa dignità, ben povero piamo (e forse non sapremo mai) esatta- poco, nel parco di quella residenza sette- quanto a risorse e militarmente pieno di guai, da sempre, nei confronti di qualsiasi invasore. L’ambasciata era in effetti, off li- mits da anni e nessuno aveva mai più visto i cambiamenti sopravvenuti, dalla ristrut- turazione dei nuovi locali al semplice sen- so di apertura delle porte. Si sa che in crit- A novembre sono ricorsi i trent’anni tografia basta un niente per trovare la della caduta del Muro di Berlino chiave del giorno e quel niente può saltar e, in pratica, della fine della Guer- fuori da un dettaglio qualsiasi, magari un ra fredda, dell’Unione Sovietica e del quadro o un colore. In effetti uno degli in- Patto di Varsavia. Grosse realtà formal- vitati captò una indiscrezione del Primo mente seppellite di lì a due anni dopo, Segretario dell’Ambasciatore quando si ma – in pratica – inoffensive (e quindi fece sfuggire che l’Addetto militare cinese inutili e abbandonate da tutti, a partire aveva inopinatamente declinato l’invito. dai loro vertici supremi) dopo la perdita Sempre a proposito di colori aveva avuto delle fanterie tedesche e dell’Europa luogo, qualche tempo prima, una com- orientale con il correlato, definitivo tra- plessa esercitazione, nel Golfo di Taran- collo, a favore dell’Occidente, di una bi- to, il cui scopo era quello di dimostrare lancia militare convenzionale che, dal Un elicottero che i sommergibili della classe “Sauro” AH 64 Apache 1945 in poi, era rimasta sempre a favore avrebbero potuto sorvegliare benissimo, di Mosca e del suo impero. o quasi, gli zingareschi ancoraggi russi al Intendiamoci: Stalin e i suoi successori, 1915 nelle mani dello zar promettendo a aveva inaspettatamente gettato gli occi- mente che cosa. Gli indizi non mancano, centesca, le opere d’arte sottratte. Evi- largo della Tunisia. Le varie obiezioni, a dal compagno Kruscev a Breznev, An- quest’ultimo non soltanto gli Stretti tur- dentali in una tale crisi militare, tra il 1914 a partire dal rocambolesco abbattimento dentemente i ladri, nonostante la loro partire da quella, decisiva, dei bassi fon- dropov e Cernienko fino allo sventurato chi e il Baltico, ma anche quella che sa- e l’anno successivo, che Londra e Parigi a marzo, in Germania, subito dopo il con- competenza elettronica a dir poco strato- dali, furono messe alla prova e i risultati tovarich Gorbaciov, non avevano fatto rebbe diventata, poi, la Germania Est in accettarono persino l’idea di compensa- fine cecoslovacco, di un elicottero milita- sferica, erano stati costretti ad abbando- superarono le aspettative, nonostante le altro che proseguire sulle orme del ca- base alla seguente, esile giustificazione: re l’Italia, una volta che fosse scesa in re statunitense di ritorno dai boschi della nare la refurtiva al momento della fuga. prestazioni di quei battelli non fossero postipite Lenin, il quale aveva lanciato, i territori fino al fiume Oder erano stati campo, bon gré mal gré, al loro fianco; Moravia. Un incidente di rotta come tanti, Sono cose che capitano, e poiché la de- certo quelle odierne, in termini di intruder senza successo e sperando in una rivo- raggiunti dalle tribù slave nel IX secolo circostanza questa che inglesi e francesi si disse subito, salvo coprire allora e in se- nuncia depositata in questura specifica- e non solo, dei “Todaro”. luzione continentale, la neonata Armata dopo Cristo ed era quindi giusto che i di- avevano giudicato, fino a poco tempo guito quell’episodio sotto tonnellate di si- va che erano stati sottratti soltanto qua- Tante cose possono essere chiarite, rossa contro l’Europa tra il 1920 e il 1923. scendenti dei nomadi provenienti dalle prima, del tutto inaccettabile, come d’al- lenzio ufficiale. Per fortuna non c’erano dri e bronzetti, tutto finì lì. smentite o, magari, scoperte di sana pianta Il padre della rivoluzione bolscevica, pe- steppe si riprendessero il maltolto sot- tronde era avvenuto in occasione della stati morti come nel caso, assai più cele- In precedenza anche l’ambasciata afgana osservando particolari apparentemente raltro, e il suo successore al Cremlino tratto loro da Carlomagno e dagli altri im- spartizione europea avvenuta durante il bre, del Jumbo sud coreano rimasto vitti- aveva lamentato qualche problema dopo secondari, come la pitturazione delle unità non avevano fatto altro che cercare d’in- peratori e cavalieri tedeschi. Natural- Congresso di Berlino del 1878 e, quattro ma di un caccia sovietico il 1 settembre una simpatica festa in onore dei corpi di- alla fonda, la manutenzione e così via. Ba- cassare la cambiale che Londra (con Pa- mente nessun inglese giustificava, in anni dopo, al momento dell’occupazione 1983. L’ammiraglio Mario De Arcangelis, plomatici dell’est e di vari simpatizzanti sta esserci per vedere e registrare, ma il rigi al rimorchio) aveva firmato nel marzo cuor suo, quella follia, ma la Germania dell’Egitto. nel proprio libro “La guerra elettronica”, per celebrare la loro festa nazionale cioè problema è farlo senza farsi scoprire, con 10 Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019 Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019 11
Verbigratia... Pensieri in libertà con licenza de’ superiori e privilegio Uno di noi Un sottomarino classe Sauro in emersione Storia di un berretto da marinaio Lidano Ceccano - Consigliere Nazionale Lazio Sud V i posso raccontare una storia? Parto! Era da poco passata l’ora di pranzo, ad un tratto odo suonare il telefono, corro a rispondere e una voce tremante per l’emozione mi dice che cercava il C.N. Lidano Ceccano; rispondevo all’interlocutore di es- sere proprio io la persona che cercava. Mi chiedeva se poteva rac- contarmi un fatto accadutogli qualche anno fa. Prego dissi io. Sono il socio Iorio di Sarzana e sono stato marinaio di leva imbar- Portai con me alcuni capi di corredo tra cui il berretto da franchigia cato su Nave Centauro e poi trasferito su Nave Rizzo per ordine di con il nastrino Nave Rizzo. MARIPERS. Fui assegnato allo “scafo” e conobbi un gruppo di Passano gli anni! Della Marina rimaneva il ricordo di Nave Rizzo e amici. Purtroppo il periodo di leva terminò e dovetti tornare a casa. degli amici addetti allo “scafo” perduti ormai di vista. poca acqua sotto e in mezzo a un’infinità di che ad occhio nudo. E in fin dei conti è giu- Viene varata la nuova FREMM RIZZO nei cantieri di Riva Trigoso relitti, dalle guerre puniche all’ultimo con- sto così, visto che il mare domina e precede (GE). L’ANMI Gruppo di Sarzana, dove sono iscritto, viene invitata flitto mondiale. Con buona volontà, fortuna la terra, come disse nel 1589 il filosofo pie- alla cerimonia. Motivato da questo evento, senza pensarci un mi- e mestiere un piccolo battello può essere montese Giovanni Botero poi copiato da Sir nuto, misi il berretto con su scritto “Nave Rizzo” e con il Gruppo an- manovrato come una motocicletta facen- Walter Raleigh dieci anni dopo. dai alla manifestazione. do questo ed altro, magari con un pizzico Passò qualche mese quando un giorno mi arrivò una telefonata: d’incoscienza e mettendo, a turno, tutti ai era il Comandante del Rizzo, CF Angelo Pazzaglia, il quale mi diede timoni, cuoco incluso, perché deve impa- Conclusione un appuntamento per comunicazioni. Rimasi quasi stupito, non sa- rare anche lui e, soprattutto, svitando, ap- pevo spiegarmi quale il motivo di quell’incontro; in principio crede- pena usciti per mare, il “magnetron” del Se ne potrebbero raccontare tante, ma vo a uno scherzo di qualche amico. Decisi di andare all’appunta- radar mettendolo in cassaforte, affinché non si può. Sono tutte storie e avventure mento. Effettivamente il Comandante della Nave mi venne incontro nessuno, né noi né loro né terzi, potessero proibite, come d’altra parte è giusto che salutandomi. Non credevo che in un attimo fossi diventato il primo individuare il sommergibile. sia per due ottimi motivi: attore di questa storia, io che ero stato un semplice marinaio di leva In pratica, se è concessa quest’espressio- • primo: i segreti, in quanto tali, non si ri- venivo atteso da un comandante. Mi chiedevo strada facendo cosa ne, le crepe del Muro (crollato all’improvvi- velano; volesse l’Ufficiale che nemmeno conoscevo. Era impossibile trarre so, o quasi, la sera del 9 novembre 1989 do- • secondo: la Guerra fredda è finita, ma lo delle conclusioni. po che un giornalista – naturalmente italia- stato di belligeranza, in mare, è poco più Una colonna di blindati BTR-80 Il Comandante Pazzaglia, mi dice: “Vede signor Iorio, alcuni mesi no, Riccardo Ehrman dell’ANSA – aveva di una formalità tra ambasciatori. La durante il ritiro sovietico dall’Afghanistan fa lei venne a bordo, indossava il suo cappello da franchigia con dato la notizia, grazie alla televisione, a tut- realtà di fondo (e sul fondo) non cambia: In alto l’equipaggio di allora e sotto i Marinai di Nave Rizzo oggi su la scritta Nave Rizzo; ebbene, per me e per l’equipaggio rap- to il mondo a partire dai berlinesi di bisogna pattugliare ogni giorno e ogni presenta un cimelio che vorremmo che ci fosse donato per cu- Pankow, i quali si gettarono in massa, nel notte, con qualsiasi tempo, per evitare del suo Paese (non migliori né peggiori dei stodirlo in mensa equipaggio in una bacheca. Capisco che per lei giro di un minuto, per vedere l’occidente) le offese, potenziali o in atto, della natu- nostri) perché aveva usato una formula ot- privarsi del suo berretto custodito gelosamente per tanti anni si- erano state viste col periscopio molto prima ra e dell’uomo, oltre che per prevenirle tocentesca e infiorettata di espressioni di- gnifica rinunciare a quei ricordi della propria vita vissuta a bordo e reprimerle quando l’autorità politica di plomatiche e cortesi in occasione della di- e in mare, della vecchia gloriosa Nave Rizzo, ma la prego ci pensi turno decide, per un attimo e sempre chiarazione di guerra britannica al Giap- e poi decida”. contando sulla discrezione, tradiziona- pone. La sua risposta, arguta come sem- Ci pensai molto in quel periodo e mi riusciva difficile decidere. Quel le, della Marina, che è giunto il momen- pre, fu: “Quando devi uccidere qualcuno, berretto per me rappresentava il ricordo della mia gioventù, del to di sfilarsi i guanti ed azzannare, sia non costa nulla essere gentile”. tempo passato a bordo di quella nave e il ricordo dei tanti porti di pure sempre col sorriso sulle labbra. Il potere marittimo è silenzioso come un città straniere toccate nel periodo del mio imbarco. Dopo qualche battello. Per chi lo conosce o lo pratica giorno decisi di chiamare il Comandante e gli annunziai che cedevo Perché stupirsi o, peggio ancora, scanda- resta la sola soddisfazione, riassunta in il berretto. Fu grande festa a bordo. Ora il mio berretto è custodito lizzarsi, per questo stato di cose come fan- una frase, che i centurioni romani si in una teca in vetro in mensa equipaggio e ne sono fiero. no, regolarmente, i soliti noti, nemici della scambiavano, sporchi ed esausti, sotto Questo ed altri aneddoti ignoti possono testimoniare l’attaccamen- Marina, i quali ancora rimpiangono le la tenda dopo una battaglia, come per to dei Marinai alla propria Nave e alla Marina. Un berretto! un capo stentoree e rumorose affermazioni del esempio quella del Monte Graupio con- semplice di corredo eppure è riuscito a creare una storia che ha passato regime? Churchill, in fin dei conti, tro i caledoni, in Scozia: “Hodie et sala- portato Domenico Iorio, detto Mimmo, indietro negli anni e a me Whinston Churchill fu severamente criticato dall’opposizione rium meruit nostram”. che lo ascoltavo dei brividi che percorrevano il mio corpo. parlamentare di turno e dagli intellettuali nnn nnn 12 Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019 Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019 13
Testimonianze Le cartoline ne distribuita la razione intera ai puniti con i ferri corti”. Sappiamo inoltre che “…I puniti con i ferri Abbastanza presto (siamo ancora nell’Ot- tocento) si era diffuso l’uso delle tavole e delle panche per la consumazione del ran- malmente posizionati sui trincarini della coperta mentre sulle normali navi trovava- no generalmente posto a murata, nei loca- raccontano... non prestano alcun servizio: sono riuniti nel locale all’uopo destinato e tengono le gambe passate in due distinte maniglie. Ad cio. Erano tavole e panche pieghevoli per- ché non esisteva un locale mensa per i marinai e quindi al termine del pasto dove- li dove dovevano poi essere stese di notte le brande. Se di notte le brande erano stese in locali Roberto Liberi una stessa barra chiusa con un lucchetto vano essere riposte in appositi spazi per per nulla areati e di giorno venivano “rol- A.I.C. (r) e Socio del Gruppo di Livorno possono essere riuniti tre individui al più rendere agibili i locali. Li vediamo nella late” e rinchiuse nei bastingaggi, ed ag- (due nel nostro caso)… Quelli ai ferri, du- cartolina in basso che ci mostra anche un giungiamo il basso livello di igiene del per- D iversi anni fa (almeno una quindi- rante la notte avranno una gamba sciolta altro aspetto. sonale, dovuto essenzialmente alla scar- cina, c’era ancora la lira!) mi è ca- (in modo da potersi sdraiare e dormire)… Col termine rancio si indicava in Marina sità d’acqua che ha sempre afflitto le no- pitato di acquistare a Lucca un Il castigo dei ferri può anche essere scon- non solo il pasto dei marinai ma anche cia- stre unità, si capisce come diventasse una “pacchetto” di una dozzina di cartoline tut- tato in un locale chiuso del bastimento, ma scuno dei gruppi nei quali veniva diviso l’e- vera necessità quella pratica chiamata te dedicate alla vita di bordo. Il mittente era sufficientemente aerato. In questo caso il quipaggio di una nave per la consumazio- “sciorino brande”. Nel giorno stabilito per un giovane tenente commissario, Edoardo castigato dovrà passare due ore al giorno ne dei pasti. Ogni gruppo era generalmen- lo sciorino le brande non venivano “rolla- Guidotti, che nel 1902 le spediva a due ra- ai ferri all’aria libera…” te formato da otto persone (come vediamo te” o depositate nei bastingaggi, ma veni- gazze di Viareggio, le sorelle Di Puccio. Di Il regolamento del 1893 precisava poi che nell’immagine) uno dei quali (il capo ran- vano lasciate aperte in coperta per un Guidotti sono riuscito a sapere poco, an- i comuni puniti con i ferri di rigore, ossia cio) aveva il compito di ritirare dalla cucina conveniente periodo di tempo, in modo che se ha fatto una brillante carriera rag- con ferri per due gambe, di giorno stanno il contenitore del rancio. Ed è quindi cor- che l’aria ed il sole provvedessero alla ne- giungendo il 28 ottobre 1935 il grado apica- seduti sopra un apposita panca con le retto il titolo della cartolina (Un rancio) che cessaria igienizzazione. le di Tenente Generale nel corpo di Com- gambe passate in due maniglie assicura- si riferisce non al cibo ma al gruppo di ma- Un’altra usanza ormai scomparsa da quasi missariato Militare Marittimo (in pratica te ad una sbarra fissata ai piedi della pan- rinai seduti alla mensa. un secolo a bordo delle nostre navi è quella Capo di Corpo dei Commissari) transitando ca, che è quella che vediamo aperta sotto Sono tante le immagini di un mondo ormai dell’imbarco di animali vivi che venivano te- poi in congedo il 1° gennaio del 1938. la scolta. scomparso che emerge da quelle cartoli- nuti in coperta durante le lunghe navigazio- Quando nel 1935 il generale Dallolio, presi- Non poteva ovviamente mancare fra i vari ne. Ad esempio i marinai che ripongono le ni per poter disporre di carne fresca, fino al dente del Comitato di Mobilitazione Civile, soggetti il rancio di bordo che in questa se- brande nei bastingaggi. momento della macellazione; un evento aveva proposto l’avvio di una seria politica rie compare con due immagini, entrambe Questa operazione è rimasta viva ormai truculento che attirava molti spettatori, an- delle scorte delle materie prime in vista interessanti. solo sul Vespucci, ma un tempo tutto l’e- che perché animava la navigazione. I nostri della guerra, la Commissione Suprema di La prima ci mostra un rancio in navigazio- quipaggio dormiva sulle brande, che era- fantasiosi amministrativi avevano coniato il Difesa (CSD) aveva costituito un comitato ne e ci ricorda come nell’Ottocento l’equi- no in definitiva costituite da un rettangolo termine di “carne in piedi” per annotare interministeriale per le materie prime in- paggio mangiasse sedendosi sul ponte di di tela olona (molto robusto, per ovvi moti- l’acquisto del bestiame e l’espressione era sufficienti e per i surrogati e succedanei coperta (se non pioveva) oppure sul ponte vi) lungo poco più di due metri e largo poco poi entrata nell’uso corrente. (CISS) di cui Edoardo Guidotti faceva parte di batteria (quello sottostante) così come i meno di un metro. La descrizione esatta la Sulla cartolina Edoardo Guidotti scrive al- come rappresentante della Regia Marina soldati dell’Esercito, fino ad epoche abba- ritroviamo nel già citato libro dell’amm. le due sorelle “Spero così collezione (Vds. Giovanni Farese (2008) “Dare credito stanza recenti, si sedevano a terra nel cor- Galuppini (op. cit., pagg. 279-284) e qui mi completa” e questo ci conferma come le all’autarchia: l’IMI e la politica industriale tile della caserma con la loro gavetta. limito a dire che la branda era strettamen- cartoline illustrate fossero già alla fine del fascismo, 1936-1943”. Tesi di Dottorato, Le fotografie dell’epoca (non solo le car- te personale e seguiva il marinaio nelle dell’Ottocento e all’inizio del Novecento LUISS Guido Carli). Un personaggio insom- toline che potrebbero essere state “co- sue varie destinazioni, tanto che per indi- oggetto di collezione e come le sorelle Di ma di notevole spessore. struite”) ci mostrano marinai sorridenti e care il trasferimento si usava dire “fare Puccio fossero intrigate da questi aspetti In realtà ero però stato attratto dalle imma- gini delle cartoline, decisamente migliori, comuni a bordo delle navi, che sostanzial- per qualità ed argomenti, alle numerose mente erano: coeve che trattavano la vita di bordo. a) Piantone di castigo (2 ore durante 5 giorni) La prima cartolina ci mostra, ad esempio, b) Lista di punizione (fino a 15 giorni) due marinai ai ferri con la scolta impe- c) Consegna a bordo (fino a 20 giorni) gnata nella sorveglianza. Se l’uso di ca- d) Prigione (fino a 10 giorni) tene o ferri era stato abolito nel regno d’I- e) Ferri ad una gamba (fino a 15 giorni) talia sin dall’agosto 1861, così non era per f) Ferri per due gambe (da 1 a 8 giorni) i puniti sulle navi e nelle caserme della g) Ferri corti (da 1 a 8 giorni) Regia Marina. h) Retrocessione Non starò qui a fare tutta la storia delle Limitandoci all’argomento della cartolina, punizioni nei vari ordinamenti della Regia e cioè i ferri, troviamo nei successivi arti- che è poi quello rappresentato nella carto- rilassati e in effetti la pausa pranzo ha sacco e branda” ove il sacco era quello della vita di bordo, il che ha permesso che Marina, rimandando i lettori interessati al coli anche le modalità con le quali veniva lina, le due gambe sono passate in anelli di sempre avuto lo scopo di interrompere che conteneva il vestiario e gli altri oggetti queste immagini giungessero fino a noi lavoro (Gino Galuppini, “Storie di una Ma- messa in atto la punizione. “Il castigo dei ferro stabiliti su una stessa barra di ferro, l’attività lavorativa a favore del riposo e personali (come le posate) e la branda era consentendoci di rivivere queste scene da- rina che non c’è più - Vol. I” - Pagg. 537- ferri per una gamba consiste nell’avere fissata ad un luogo. Il castigo dei ferri corti della socializzazione: sono momenti infatti quella di cui parliamo, un’amaca destinata tate ormai più di un secolo. E se questa car- 543) edito dall’Ufficio Storico della Mari- una gamba passata in un anello di ferro. Il è sempre accompagnato dalla sospensio- nei quali le persone si parlano e si creano ad essere rimossa al mattino per liberare tolina chiudeva la collezione delle due so- na, limitandomi a quanto previsto dal “re- castigo dei ferri per due gambe consiste ne di tutti i viveri, meno il pane di cui sarà quei legami di amicizia che fanno sì che i locali (non c’erano dormitori) per essere relle di Viareggio, mi sembra giusto che golamento di disciplina militare” del 1865 nell’avere ciascuna gamba passata in un data doppia razione. Nei giorni di giovedì e un equipaggio sia sempre qualcosa di più riposta nei bastingaggi, appositi cassoni chiuda anche questo breve articolo. per i castighi che si potevano infliggere ai anello di ferro. Nel castigo dei ferri corti, in quelli festivi, ad eccezione del vino, vie- della somma dei suoi componenti. metallici che sulle navi scuola erano nor- nnn 14 Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019 Marinai d’Italia Novembre/Dicembre 2019 15
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