LOREDANA BERTÈ LA STORIA DI UNA STAR - Domenica
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N. 12 - ANNO VI DOMENICA 20 MARZO 2022 MAGAZINE SETTIMANALE DI CALABRIA.LIVE IL QUOTIDIANO DEI CALABRESI NEL MONDO FONDATO E DIRETTO DA SANTO STRATI Domenica IL SETTIMANALE DEI CALABRESI NEL MONDO LOREDANA BERTÈ LA STORIA DI UNA STAR di PINO NANO FOTOGRAFIA DI ANGELO GELATI
COVER STORY Loredana Bertè Storia di una star di Pino Nano Una nuova narrazione della Calabria (foto di Angelo Gelati) di Santo Strati In questo numero Unical No War CALABRIA DAY A EXPO DUBAI Giardino di pace Unindustria Calabria di Franco Bartucci Intervista al Presidente Aldo Ferrara di Alessandro Borioni NEXTELLING BMT A NAPOLI Intervista a Luca Fregola Ucraina: Direttore la preghiera Turismo di don Regione Mimmo Calabria di Franco di Mauro Alvisi Cimino 12/2022 Supplemento settimanale del quotidiano – Roc n. 33726 - ISSN 2611-8963 Domenica Reg. Trib. Cz 4/2016 direttore responsabile: Santo Strati calabria.live.news@gmail.com 20 marzo 2022 whatsapp: +39 339 4954175
Domenica 20 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo T ra orgoglio e pregiudizi, è assolutamente necessario tentare la via di una nuova narrazione della Calabria. Accanto all'efficienza dimostrata dal presidente Roberto Occhiuto e dalla sua squadra di Giunta, risulta evi- dente che non si ossa fare a meno di mettere mano alla reputazione della regione. Questa terra è stata maltrat- tata, vilipese, stravolta da cattiverie gratuite, la sua immagine compro- messa. Il suo racconto fatalmente deviato, quasi a voler accentuare un distacco inevitabile, un divario incol- mabile. E sappiamo che non è così. Occorre ricostruire, rigenerare (que- sto verbo così di moda negli ultimi tempi) l'immagine della nostra me- ravigliosa terra perché i calabresi lo chiedono, lo pretendono (giustamen- te), ne sentono l'assoluto bisogno. E non è facile. Per anni la Calabria è stata al centro dell'informazione di media nazionali e internazionali soltanto in occasione di morti ammazzati, clamorosi processi di mafia, disastri: tutto il resto è stato bellamente ignorato, a lungo, e senza ritegno, soprattutto dai media nazio- nali e dalla tv. Solo negli ultimi anni le sollecitazioni prodotte da più parti (e consentiteci di mettere anche le pa- gine di Calabria.Live) hanno destato nuova curiosità, nuova attenzione. IL LIBRO DELLA STAROPOLI CALAFATI È UN INNO ALLA NOSTRA TERRA La nuova narrazione Come si fa una nuova narrazione? Usando prima di tutto gli strumenti della cultura. Abbiamo un modello, un esempio luminoso che può indica- della Calabria, tra re il percorso ideale per rigenerare l'immagine della Calabria, il libro di Giusy Staropoli Calafati Terra San- tissima (editore Laruffa) che offre orgoglio e pregiudizi un'immagine diversa della Calabria. La sua scrittura è straordinaria: la candidatura al Premio Strega è più che meritata e anche entrare nella Il modello di Giusy dozzina dei finalisti sarebbe il mini- mo dovuto per una scrittrice di Ca- labria che rivela capacità e maturità letteraria di grande respiro. La storia è "calabrese" ma il racconto è univer- sale, anzi l'ambientazione aspromon- di SANTO STRATI ▶▶▶ 3
Domenica 20 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ La narrazione della Calabria / Strati ha avuto qualcosa in più delle tradi- naturali (e mistiche) di questa terra: zionali briciole. Terra di conquista, di “Tutti tenevano giunte le loro mani. tana conferisce al racconto un'inedita colonizzazione, nonostante gli splen- Il santuario della montagna era un introspezione sia per chi questa terra dori della civiltà magnogreca e una luogo di fede e di preghiera. Nes- la conosce bene, sia per chi ha sem- storia millenaria fatta di caparbia re- suno stringeva pistole o zaccagne. pre e solo associato la montagna reg- sistenza al nemico e all'invasore e di Le mani degli uomini e delle donne gina alla 'ndrangheta. Ma anche a chi un sentimento che sarebbe sbagliato erano mani semplici, fessuriate dai nemmeno immagina che spettacolo chiamare rassegnazione. calli, stanche dalla fatica. Mani spor- della natura sia tutto l'Aspromonte, La protagonista del romanzo di Giu- che della terra verso cui la Madonna con un Parco poco reclamizzato, poco sy Staropoli Calafati è una giornali- guardava, ed ella stessa riempiva di conosciuto dagli escursionisti e dagli sta calabrese cresciuta a Milano che promesse e di grazie. Polsi sapeva amanti del trekking. "torna" e riscopre la "sua" Calabria. I come far star bene l'anima". Ricadiamo sempre nel classico erro- modelli letterari di ispirazione sono Non ci sono anime nere (che più re che in 50 anni di Regione nessuno Alvaro, Strati, Perri, La Cava, ma la avanti nel racconto emergeranno per ha mai voluto risolvere e affrontare: scrittura della Giusy non succube raccogliere il disprezzo di chi legge) serve una comunicazione "intelli- ad alcuna "cambiale" dei suoi auto- ma una partecipata narrazione di vol- gente" (e costante) che possa dare ri preferiti (e stra-amati): c'è il forte ti, di gente, di case e di mulattiere (si un'immagine positiva della Calabria, senso dell'orgoglio che è l'elemento aspetta ancora una strada asfaltata ma allo stesso tempo occorre met- dominante di tutto il racconto. C'è la che porti al Santuario). E la conside- tersi in condizione di poter accoglie- re quanti restano poi suggestionati da un'efficace narrazione di luoghi e genti. Quello che fa la Staropoli Cala- fati: "La Calabria... nessuno te la leva via di dosso. Non ti salvi da lei – scrive nel suo bellissimo romanzo –. Se la odi, o la ami, poco conta. Un giorno ti si scopre dentro e ti accorgi che ti ha sempre posseduta. Tenuta con lei. Noi siamo come gli alberi. Ogni albe- ro è attaccato alla terra dalle radici... Perché il Sud è un destino dentro al NATALIA MACHEDA / FREEPIK cuore che ti prende e non lo sai la- sciare...". Bastano queste poche righe per spiegare a un non calabrese lo straordinario senso di appartenenza che contraddistingue la nostra gente, quella calabresità che va raccontata agli altri per far scoprire – come dice descrizione di un Aspromonte sel- razione che la scrittrice mette in boc- il presidente Occhiuto – "la Calabria vaggio e affascinante, dove i pastori ca alla protagonista Simona Giunta che non ti aspetti". (di cui Alvaro ci descriveva la "dura (Esisteva una Calabria che andava La Calabria è caratterizzata da tre vita") i pochi pastori rimasti non si vista con gli occhi e la profondità del regole di vita: partire, restare, tor- tramandano il lavoro, ma il legame cuore) riempe di significato quest'i- nare. Un modus che solo i calabresi indissolubile alla propria terra. Ed è dea condivisibile di una terra che è riescono a interpretare in maniera semplicemente geniale che l'autrice anche Italia, anzi che ha dato il nome adeguata. Soprattutto per quello che faccia innamorare la protagonista di alla penisola e non merita l'abbando- riguarda il ritorno. La "restanza" è un pastore vero (che però tiene i libri no e l'indifferenza cui è ancora trop- già un atto di coraggio che nobilita vicino al letto e cioè non inculturato) po spesso costretta. il senso di appartenenza, l'amore fi- ma ricco della sua coscienza di cala- Non sono più i tempi di "non si affitta liale verso una madre troppo spesso brese autentico, di genuino figlio del- ai meridionali" in quella Torino resa matrigna con i suoi figli e invece assai la sua terra. fortunata nella fabbriche da centina- più generosa con gli estranei. In que- È la descrizione di Polsi, del culto ia di migliaia di calabresi, ma ancora sta terra si sono arricchiti tutti i "fo- della Madonna della Montagna che restieri", ma solo qualche calabrese indica come raccontare le attrazioni ▶▶▶ 4
Domenica 20 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ La narrazione della Calabria / Strati perde colpi, ma continua a imperare) migliaia di medici, ingegneri, scien- c'è un'immagine positiva fatta di per- ziati, esperti in tecnologia, pronti a esistono stupide logiche di superio- sone e cose, paesaggi di sogno, mari ritornare, purché ci siano le condi- rità e razzismo. Nord opulento e Sud da favola, tesori inestimabili vestigia zioni di vita e di welfare che ancora povero e dimenticato: ma se non ci d'un passato che fa inorgoglire anche oggi appaiono come un miraggio. E fosse il Mezzogiorno a chi vende- il più scettico dei calabresi. Soprattut- le donne, sottopagate, sfruttate, mes- rebbero i loro prodotti le aziende del to quelli che vivono al di fuori della se in disparte o, peggio, emarginate. Nord? Per questo solo uno stupido Calabria e non dimenticano, sogna- È questa la narrazione che serve alla non comprende che se va avanti il no, immaginano il ritorno. Calabria dove – diceva Pasolini, citato Sud va avanti tutto il Paese. E per que- Sono i testimonial d'una campagna nel romanzo della Staropoli – “è sta- sto, accanto alla restanza e alla par- di reputazione che non costano nul- to commesso il più grave dei delitti, tenza, esiste la molla della speranza, la e che aspettano solo di poter dare di cui non risponderà mai nessuno, il ritorno. il proprio contributo. La diaspora è stata uccisa la speranza pura, quel- Il romanzo della Giusy è un grande calabrese ha portato in ogni angolo la anarchica e un po' infantile, di chi inno alla speranza proprio perché il della terra i figli di Calabria, i quali, vivendo prima della storia, ha ancora "ritorno" non solo significa riappro- nella stragrande maggioranza dei tutta la storia davanti a sé”. priarsi della terra che ha dato i natali, Ma la speran- ma creare sviluppo e crescita e so- za non è mor- prattutto futuro per le nuove genera- ta, anche se zioni. Dice la protagonista: “La gente ci hanno pro- come noi, al Nord, non apparterrà vato in molti mai. La Calabria ce la portiamo den- a spegnerla. tro fino alla tomba". Ce lo rac- Per questa ragione, la nuova narra- conta questo zione della Calabria deve essere ri- bellissimo volta a chi la Calabria ce l'ha nel cuo- romanzo che re (e quindi esulta per la prospettiva dovrebbe del ritorno) e a chi la deve scoprire. essere fat- "Questa terra – scrive la Staropoli to leggere Calafati – va riconquistata, rimessa a nelle scuo- nuovo, perché il mondo le riconosca le, non solo finalmente la sua grandezza e la ma- calabresi, e lavita non l'affossi uccidendola.". dovrebbe di- Esprime la scrittrice il sentimento casi, hanno conquistato il successo, ventare il manifesto della possibilità di orgoglio che deve contraddistin- raggiungendo ruoli di prim'ordine in di farcela. Di raggiungere il risultato. guere ogni calabrese: il suo libro è il ogni campo. Nell'ambito della scienza Non sappiamo se i giurati del Premio racconto non solo di un amore tradi- (si pensi al Premio Nobel Dulbecco), Strega si faranno affascinare fa que- zionale (o non convenzionale9 tra un della cultura, delle istituzioni. Perché sto straordinario e intenso racconto uomo e una donna, bensì lo straordi- il calabrese che va via (un tempo per d'una Calabria di 40 anni fa e dei no- nario amore che lega alle origini, alla scelta, oggi per necessità – visto che stri giorni, dove l'amore non trionfa, propria terra. ai nostri giovani laureati non si offro- ma la speranza riluce. Quella che fa Una terra dove la "Santa"continua sì no opportunità) sa che dovrà lottare il dire alla protagonista: “Quella terra è a imperversare, ma perde ogni gior- doppio rispetto a chiunque altro per governata da tutte le specie di uomi- no protagonisti, gregari e soprattut- superare i pregiudizi e mostrare le ni. Essi le hanno levato via la dignità, to potere, grazie a magistrati e forze proprie capacità. La Calabria alleva negato ogni forma di bene, e le cose dell'ordine, ma anche a tantissime geni (all'Unical escono giovani infor- belle che aveva gliele hanno infrante persone perbene, che pagano il loro matici contesi da ogni grande azien- selvaggiamente. Ma non la speranza impegno antimafia con intimidazio- da in ogni parte del mondo), spende e neppure il futuro”. ni, minacce non velate, qualche volta un sacco di soldi per formarli e dar La Calabria scopre un'altra “vera” con la vita. Ma accanto a questa terra loro le giuste competenze che poi non scrittrice, da collocare accanto ai che non è stravolta dalla 'ndrangheta sarà in grado di utilizzare, a tutto van- grandi di questa terra. Giusy Staro- (non in misura superiore di quando taggio delle regioni furbe del Nord e poli Calafati merita tutto l'onore e avviene nel resto d'Italia e del mon- della multinazionali che individuano l'orgoglio dei calabresi e la stima del do, dove la criminalità organizzata subito le capacità. Ci sono centinaia, mondo letterario. 5
Domenica 20 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo L a nuova porta dell'Europa è a Gioia Tauro, con il suo Porto internazionale, al centro del Mediterraneo, e la Zona Economica Speciale che dovrebbe fare da super- bo attrattore per gli investitori che vogliano puntare sulla Calabria. Calabria, che sarà protagonista in- discussa domani a Expo Dubai (a partire dalle 11 ora italiana), quando il padiglione Italia “parlerà calabre- se”, grazie all'evento subito battezza- to Calabria Day. Una giornata che sarà fondamentale per fare il punto della situazione non solo per quanto riguarda le infra- strutture, ma anche sul futuro della nostra regione che, come è stato più volte ribadito, è al centro dell’atten- zione del Governo. Non a caso, il titolo del Calabria day è Obiettivo Calabria. Una nuova porta diretta streaming: https://www.youtube.com/watch?v=tcqGjX36y4k per l’Europa. Un titolo che suggerisce https//www.facebook.com/ItalyExpo2020 . (ore 11 in Italia) EXPO DUBAI la ferma intenzione di rendere dav- vero la nostra regione «centrale per il futuro del Paese e dell’Europa», come ha evidenziato il presidente della Re- gione, Roberto Occhiuto, visibilmente Calabria-Day emozionato per l’importante appun- tamento, che vedrà la partecipazione di ospiti illustri, tra cui i ministri per il Sud e le Infrastrutture, Mara Carfa- gna ed Enrico Giovannini. «Racconteremo al mondo – ha spie- gato il Governatore – una delle nostre Porto e Zes di Gioia eccellenze: il Porto di Gioia Tauro. Il nostro principale porto rappresenta una vera e propria porta per l’Euro- pa, una porta che il nostro Pese deve Nuova porta d'Europa essere in grado di aprire del tutto e di sfruttare al massimo, anche attraver- so i cambiamenti indotti da digitaliz- zazione e transizione verde». «Lo dimostra, in primis – ha pro- seguito – l’investimento di grandi di MARIA CRISTINA GULLÍ gruppi, come Tim ed Msc, che hanno posto questa infrastruttura al centro 2023 - finalizzati in gran parte all’a- Paese e dell’Europa. Tocca a noi valo- della propria strategia per il traffi- deguamento degli impianti ferroviari rizzare al meglio questo fondamenta- co merci nazionale. In aggiunta agli e allo sviluppo della capacità di ban- le hub commerciale e saper attrarre investimenti già previsti da Msc nel china». gli investimenti indispensabili per la Terminal container, il porto potrà be- «Il porto di Gioia Tauro, insieme alla sua definitiva consacrazione». neficiare di oltre 250 milioni di euro relativa Zona economica speciale – ha A moderare e introdurre gli incon- di investimenti pubblici - dal Pnrr e concluso – potrà rendere la Calabria dal Piano operativo triennale 2021- una Regione centrale per il futuro del ▶▶▶ 6
Domenica 20 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Expo Dubai / Gullì IL PROGRAMMA (ORA ITALIANA) tri, il giornalista de Il Corriere della Modera e introduce Francesco Verderami (Giornalista, Corriere della Sera) Sera, Francesco Verderami. La prima sessione dedicata alla Re- ORE 11: LA CALABRIA E IL PORTO DI GIOIA TAURO gione, che avrà inizio alle ore 14 (ore NELLO SCENARIO COMPETITIVO DEL MEDITERRANEO 11 in Italia), sarà incentrata sul por- Saluto di Paolo Glisenti (Commissario Generale del Governo italiano, Expo 2020 Dubai) to di Gioia Tauro - vero protagonista La geopolitica del Mediterraneo e gli impatti per l’economia del Mezzogiorno della ventiquattrore calabrese -, con Ernesto Galli della Loggia (Professore emerito di Storia Contemporanea, Istituto Italiano di Scienze il tavolo La Calabria e il porto di Gioia Umane, Scuola Normale di Pisa) Tauro nello scenario competitivo del Mediterraneo. Lo scenario della legalità Dopo un video introduttivo e i saluti Nicola Gratteri (Procuratore della Repubblica di Catanzaro) di Paolo Glisenti (commissario ge- Il quadro socio-economico del Sud e della Calabria: numeri e prospettive nerale del governo italiano per Expo Cetti Lauteta (Responsabile Practice Scenario Sud Scenari e Intelligence, The European House - Ambrosetti) 2020 Dubai), il primo pomeriggio Il Porto di Gioia Tauro vedrà gli interventi del professore Andrea Agostinelli (Presidente Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio) Ernesto Galli della Loggia, del procu- L’agenda per una Calabria protagonista in Europa e nel Mediterraneo ratore della Repubblica di Catanza- Roberto Occhiuto (Presidente, Regione Calabria) ro, Nicola Gratteri, del responsabile ORE 12.45 GLI INVESTIMENTI IN INFRASTRUTTURE FISICHE E DIGITALI E IN INTERMODALITÀ PER LO SVILUPPO DEI PORTI Testimonianza internazionale: il caso PortXL Carolien Vat-Sandee (Co-Founder and Senior Advisor, Former Director PortXL, World Port Accelerator, Rotterdam) Tavola rotonda Michele Viale (Presidente e AD, Alstom Ferroviaria) Anna Masutti (Presidente, RFI) Antonio D. Testi (Amministratore Delegato, Medcenter Container Terminal - MCT) IL FUTURO PARTE DA QUI: DIAMO VOCE AL TALENTO “L’intelligenza artificiale al servizio dell’emergenza globale”, un progetto patrocinato dalla Regione Calabria, dalla Regione Lombardia e dalla Regione Marche Massimo Penzo (Presidente FLY University Project) Marta Ferrari (Presidente Sedicimedia e ideatrice del progetto) Aurora Delfino (Studentessa, Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro) ORE 14.30 LA ZONA ECONOMICA SPECIALE E LE POLITICHE DI ATTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI IN CALABRIA E AL SUD Mara Carfagna (Ministro per il Sud e la Coesione territoriale) Enrico Giovannini (Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili) VC Testimonianza internazionale: la ZES polacca International case study: the Polish ZES Mateusz Rykala (Vice President, Katowice Special Economic Zone, Polonia) Tavola rotonda Nicola Gratteri Rosario Varì (Assessore alle attività produttive e attrattori culturali, Regione Calabria) Giuseppe Merenda (Foreign Direct Investment Desk Director, ITA Dubai Office) practice Scenario Sud The European Federico Maurizio d’Andrea (Commissario designato, Zona Economica Speciale di Gioia Tauro e della House Ambrosetti, Cetti Laureta, del Calabria) VC presidente dell’Autorità di sistema Andrea Scotti (Responsabile “Sviluppo e Rigenerazione Urbana, Trasporto e Infrastrutture sociali”, portuale dei mari Tirreno meridio- Cassa Depositi e Prestiti) VC nale e Ionio, Andrea Agostinelli, e del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. La prima avrà come titolo Gli investi- di Carolien Vat-Sandee (co-founder La seconda sessione, che avrà inizio menti in infrastrutture fisiche e digi- and senior advisor, former director alle ore 15.45 (ore 12.45 in Italia), si tali e in intermodalità per lo sviluppo dividerà in due parti. dei porti. Dopo una testimonianza ▶▶▶ 7
Domenica 20 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo Anche 16 artigiani a Dubai ▶▶▶ Expo Dubai / Gullì PortXL, World Port Accelerator, Rot- terdam), al dibattito parteciperanno, Michele Viale (presidente e ammini- stratore delegato, Alstom Ferrovia- per mostrare l'estro calabro ria), Anna Masutti (presidente, RFI), e Antonio D. Testi (amministratore delegato, Medcenter Container Ter- minal - MCT). La seconda parte della sessione, in- vece, sarà Il futuro parte da qui: dia- mo voce al talento. Massimo Penzo (presidente FLY University Project), Marta Ferrari (presidente Sedicime- dia), e Aurora Delfino (studentessa, Università degli Studi “Magna Gra- ecia” di Catanzaro), parleranno de E L’intelligenza artificiale al servizio dell’emergenza globale, un progetto ra agosto 2021 quando sono «Al rientro a Milano – ha raccontato patrocinato dalla Regione Calabria, partite le selezioni degli og- – il lavoro di organizzazione, selezio- dalla Regione Lombardia e dalla Re- getti d'arte che rappresente- ne e realizzazione è stato monitorato gione Marche. ranno l'artigianato calabrese in smart working, grazie al lavoro di La terza e ultima sessione della gior- a Expo Dubai e, nei prossimi giorni, coordinamento di Barbalace che ha nata, che avrà inizio alle ore 17.30 (ore queste preziosi creazioni saranno pro- fortemente creduto nelle mie compe- 14.30 in Italia), dal titolo La Zona eco- tagoniste nella due giorni tenze, presenteremo una nomica speciale e le politiche di attra- promossa da Confartigiana- collezione di oggetti ele- zione degli investimenti in Calabria e to Imprese Calabria e coor- ganti, in linea con i gusti e al Sud, verrà aperta dagli interventi dinato dal segretario regio- l'interesse dei mercati Uae del ministro per il Sud e la Coesione nale Silvano Barbalace. che amano il made in Italy territoriale, Mara Carfagna, e del mi- Il lavoro di selezione è sta- hand made». nistro delle Infrastrutture e della mo- to svolto da Paola Vocaturo, «16 sono gli artigiani – ha bilità sostenibili, Enrico Giovannini. esperta mercati Uae, de- spiegato – che hanno in- A seguire ci sarà spazio per la testi- signer milanese di origini viato a Dubai le creazioni monianza di Mateusz Rykala (vice aiellesi, curatrice di imma- Paola Vocaturo di cui la designer milanese president, Katowice Special Econo- gine e direttore creativo, curerà l'allestimento. Gli mic Zone, Polonia) che racconterà l’e- che ha personalmente selezionato ogni oggetti realizzati con grande impe- sperienza della Zes polacca. creazione presso i laboratori di Squilla- gno esprimono la fantasia, la forte Successivamente ci sarà la tavola ce. «Abbiamo lavorato con entusiasmo motivazione, la splendida manualità, rotonda conclusiva alla quale parte- – ha spiegato – e ho fortemente voluto la tenacia che solo chi ha grande pas- ciperanno Rosario Varì (assessore che venissero uti- sione riesce a tra- alle Attività produttive e agli attratto- lizzate le tecniche smettere». ri culturali della Regione Calabria), del passato proprio «Voglio ringrazia- Giuseppe Merenda (foreign direct per proporre og- re tutte le persone Investment Desk Director, ITA Dubai getti unici in colori che ho incontrato Office), Federico Maurizio d’Andrea ricercati, come le attraverso questa (commissario designato della Zes di decorazioni precise opportunità e au- Gioia Tauro e della Calabria), e An- e veramente tipiche spico che la Came- drea Scotti (responsabile “Sviluppo della cultura cala- ra di Commercio e Rigenerazione Urbana, Trasporto e brese. Un grazie Dubai comprenda Infrastrutture sociali”, Cassa Deposi- doveroso all'assessore Franco Caccia, il valore e il grande contributo che la ti e Prestiti). che si è reso disponibile, accompa- Calabria potrà offrire come partner gnandomi nella scoperta di botteghe e commerciale per una proposta arti- artigiani ceramisti». stica di elevato spesso». 8
Domenica 20 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo L'OPINIONE / A PROPOSITO DEL GATEWAY FERROVIARIO DI GIOIA TAURO L Il Porto, il cavillo a cosa più singolare quando si ascolta o si legge un discor- so, una lettera, un articolo o ci si lascia andare ai toni di e 27 anni di attesa un happening politico, magari ricer- cato negli slogan, è il ricorrente uso di termini non italiani. Si dirà: è un effetto della globalizzazione, il punto di arrivo di un linguaggio universale per una “porta” che, soprattutto nelle relazioni eco- nomiche, sottolinea aspetti organiz- zativi o veri e proprie formule che si vogliono condividere con un mondo cui vorremmo appartenere. In verità, molto spesso, i termini d’importazio- ne, soprattutto sganciati da modelli di GIUSEPPE ROMEO organizzativi nei quali hanno una loro storia, un loro significato, espri- porta per le nostre mamme meno una soluzione decisiva e non, al con- mono funzioni e ragioni precise so- anglofone – di poter disporre di un trario, un aspetto organizzativo nor- prattutto, vengono utilizzati per dare passaggio diretto dei container dal malmente, oltre che strutturalmente, enfasi al nostro linguaggio; utilizzati, porto alla ferrovia per raggiungere i necessario che in ben altre realtà è magari, per suscitare una particolare mercati nazionali e, attenzione, inter- andato di pari passo con lo sviluppo attenzione e veicolare un messaggio nazionali utilizzando la rete ad Alta delle attività di transhipment e di ge- di competenza, che va oltre l’uso del Velocità. Un cavillo che impedirebbe, stione dei terminal. Insomma sem- dire quotidiano o delle disarmanti a distanza di ben 27 anni dall’apertu- brerebbe una soluzione da vaso di evidenze. ra del porto, di poter disporre di una Pandora, al punto tale da far dimen- Insomma, si dice che la realizza- possibilità nuova, quasi una rivolu- ticare che il reticolo di infrastrutture zione del «Gateway» ferroviario di zione: un collegamento ferroviario che muovono le merci e le collocano Gioia Tauro sia fermo per un cavil- diretto con la rete ferroviaria. Ma sui mercati è una condizione essen- lo burocratico. Una sorta di intoppo non solo. Sembra che l’apertura del ziale se non un vincolo nelle politi- procedurale, come se si trattasse di passaggio diretto sulla rete ferrovia- che di sviluppo. Oggi, tale «conqui- una novità alle nostre latitudini, che ria delle merci sia una sorta di rivo- impedisce al «Gate» ferroviario – una luzione copernicana. Una scoperta e ▶▶▶ 9
Domenica 20 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo sta» bloccata, il Gateway ferroviario, e un’illusione per molti, un Gateway, per capire dove e come siamo, e com- sembra ferma per un cavillo che non non è solo una “porta” su una “via” prendere che i cavilli di oggi non rap- permette di trasferire a Rfi da parte ma un “portale”. Ovvero, una realtà presentano altro che il risultato delle della Regione le aree designate alla strutturale, integrata, con servizi a miopie di ieri, i ridotti orizzonti delle realizzazione del Gate, affinché ci si supporto delle attività di gestione, politiche regionali, l’illusione di cre- colleghi alla linea ad Alta Velocità. Ma movimentazione e trasporto delle dere di poter sempre essere al centro cavillo a parte, c’è da chiedersi se per merci, in questo caso, assolutamente di quel mondo dal quale, nonostante caso l’Alta Velocità, che per le merci si interdipendenti. Realtà complessa, la nostra cosmopolita anglofonia, an- chiamerebbe Alta Capacità, sia giun- che in un’ottica di sviluppo richiede cora una volta, resteremo distanti. ta in Calabria inconsapevolmente da che ogni operazione, di carico, scari- Credo che dovremmo chiederci come noi calabresi. Si, perché, l’illusione co, controlli doganali e merceologici, mai, dal 16 settembre 1995 ad oggi, che la rete ferroviaria esistente si tra- trasferimento su vettori diversi, sia Gioia Tauro ha visto ridursi l’essere sformi in Alta Velocità per il solo fatto interconnessa con un sistema-re- un hub nel transhipment mediterra- che Italo piuttosto che il Freccia Ros- te coerente. Qualora ci fossero dei neo verso il continente europeo. Per- sa prolunghino le loro “destinazioni” dubbi per capire cosa sia un «porto ché, nella organizzazione delle attivi- sino a Reggio Calabria non sembra Gateway», si può agevolmente ricor- tà portuali, non siano state realizzate trasformare i binari, e la linea, per rere alla definizione data dal sito di tutte quelle strutture e poste in esse- assicurare quelle Alte Velocità di cui Contship Italia (https://www.contshi- re quelle condizioni necessarie per si parla. Di Alta Velocità, infatti, c’è pitalia.com/it/soluzioni-integrate): «I dare un importante significato eco- il prezzo, il materiale “Freccia Ros- porti Gateway sono le porte continen- nomico-commerciale ad una realtà sa”, non gli Etr 1000 possibilmente, tali per i traffici marittimi: sono ben come quella portuale. Una realtà che, e i “Freccia Argento” buona parte ex connessi ai mercati dell'entroterra ancorché tenti di aprirsi porte per “Pendolini” o comunque appartenen- attraverso moderni network stradali sopravvivere ne vede altre - nel frat- ti alla datata famiglia Etr 470/480 - e e ferroviari, in grado di garantire un tempo che qualcuno decida come, in le fermate ovviamente ridotte che ab- trasferimento veloce e efficiente dei che tempi e a che velocità e per quali battono i tempi al di là delle velocità container dalla nave alla destinazio- destinazioni attraversare una (Star) reali. Ma non solo. Andando oltre l’Al- ne finale, e viceversa». Concludendo, Gate del destino - che si chiudono. ta Velocità, o l’Alta Capacità se tratta- parlare di «Gateway» certo fa effetto. si di merci ancora oggi una chimera Ma è sufficiente guardarsi intorno (www.giusepperomeo.eu) 10
Domenica 20 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo STORIA DI COPERTINA / LA CANTANTE CALABRESE AL VIA CON UNA NUOVA TOURNEÈ “Con il pubblico ho un rappor- to di odio e amore. Il pubbli- co capisce che sono vera, che quella che vede sul palco è la stessa persona della vita rea- le. Mi fa bene. A fine esibizione mi sento un po’ sola: so che mi sono sfogata, ma vorrei restare in scena più a lungo. È la mia valvola di sfogo, il pubblico, an- che se non mi sono mai fatta intimidire dalla sua assenza o, al contrario, dalle folle. Avevo calcato le quinte del teatro per anni, mi ero abituata ai vuoti come ai pienoni. Che in platea ci fossero uno, due, dieci, cento o mille persone non faceva dif- G ferenza”. enova, Assago, Torino, Roma, Firenze, Milano, Na- poli Varese, Brescia, Berga- mo, Reggio Emilia, Bassa- no del Grappa, sono queste le prime tappe del tour teatrale di Loredana Bertè, che è appena all’inizio, appe- na partito, ma che è già un successo strepitoso e senza precedenti. Il giusto coronamento, per Loredana Bertè, di una carriera tempestosa e meravigliosa insieme. “Manifesto”, è appunto il titolo del nuovo tour tea- trale di Loredana, edizione 2022, che FOTO DI ANGELO GELATI già si preannuncia come l’evento mu- LOREDANA BERTÈ sicale dell’anno, lo show più esclusi- vo del post pandemia in un Paese che oggi ha gli occhi puntati sulla deva- stazione dell’Ucraina, ma che non in- «SONO UNA SIGNORA» tende rinunciare ad una parentesi di buona musica e di ritmi pieni di vita e di ottimismo come solo la grande STORIA DI UNA STAR Loredana Bertè sa ancora dare al suo pubblico. Oggi vi racconto la storia “pazzesca” di Loredana Bertè, la grande signora INTRAMONTABILE calabrese della musica italiana, sto- ria di una star internazionale nata a Bagnara quasi per caso, storia di una cantante che è stata regina e prota- di PINO NANO ▶▶▶ 11
Domenica 20 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Loredana Bertè/ Pino Nano rati con cui per anni ha cantato le sue le mani addosso. Cominciò a farle canzoni più belle. Ci sono dei pas- prendere lezioni di piano e canto per gonista della vita mondana in tutto il saggi di questo libro di una “violenza affinare il talento e ad amministrar- mondo, storia di una artista che è si inaudita”, scorci di vita inimmagina- le ciò che guadagnava con le sera- è fatta assolutamente da sola, storia bili, frammenti di pura disperazione, te. Mimì andava forte. Prima si esibì di una donna che oggi all’età di 70 al limite della follia parossistica, ma con un gruppo chiamato La Mela, poi anni è più bella e più solare che mai, che oggi ci restituiscono una Loreda- proseguì da sola nelle grotte del Pas- dopo una vita intensa, meravigliosa, na Bertè visceralmente ammalata di setto, nelle balere: un ristorante, un a tratti anche violenta, tragica, bru- malinconia, avvolta e travolta da quel matrimonio, una festa privata. A tre- tale, dissennata, intrisa di insidie di “Male Oscuro” che Giuseppe Berto ha dici anni prendeva già duemila lire a sconfitte e di successi, di trionfi e di raccontato al mondo letterario viven- serata, di cui mille andavano all’ac- immensi vuoti di solitudine, un mix do la sua depressione a due passi da compagnatrice, un gendarme che la quasi infernale che fanno di lei tante dove Loredana era nata, tra Bagnara madre le aveva incollato addosso per donne insieme. Sono le mille facce di e Capo Vaticano. «Sono cresciuta con controllarla, perché Mimì in giro da Loredana Bertè. «Ho conosciuto mo- la regola del niente. Niente giocattoli. sola, diceva la madre, non poteva an- stri, ho incontrato fior di cialtroni, ho Niente bambole. Niente regali. Niente dare: “È pieno di persone pericolose”. condiviso le ore con persone che rac- ricorrenze. Niente di niente. Da pic- La madre esercitava un controllo os- contavano di essere chi non erano. Of- sessivo e costante su Mimì da quando frivo tutto, mi svelavo, scoprivo le carte era nata. Quella stronza della tutrice e alla fine mi vedevo restituiti soprat- rapinava metà dei soldi guadagna- tutto bluff». ti da mia sorella e, non contenta, le Donna-simbolo, donna-coraggio, mangiava anche la cena». donna-denuncia, donna-filosofa, don- Mimì alla fine si toglie la vita, sopraf- na-manager, donna e poetessa insie- fatta dal peso di una vita carica di me, guru di sé stessa ma nemica della dolore e di delusione, e diventa -rac- sua anima, con alle spalle un passato conta Loredana- una delle tante stel- come pochi e un futuro ancora pieno di le del firmamento. «Il 12 maggio del progetti. «Sono stata tradita – dice- più 1995, quando Mimì è volata via, sono di quanto non abbia tradito. Sono stata morta anch’io. Di quel giorno ricordo offesa più di quanto non abbia offeso. E ogni dettaglio e non riesco a declinar- non c’è risarcimento, secondo tempo, lo al passato. Si rinnova sempre. È un porta girevole che possa riportarmi in- abisso dal quale non risalgo mai. È dietro e ridarmi ciò che ho perso». un pezzo di presente». Ma la sua storia è anche la storia di Loredana Bertè, donne come poche. Domenica Bertè, in arte Mia Martini, Bella, prima di tutto, ancora oggi alla sorella più grande di Loredana, altra sua età, un numero uno, donna di grande protagonista della musica grande fascino, femminile, interna- italiana che il 12 maggio del 1995 se zionale, apolide, ribelle, trasgressiva, ne va per sempre, sopraffatta dal- sfuggente, irruenta, scontrosa, irri- la immensa tristezza della sua vita. verente, diretta, geniale, estroversa, «Mimì. Mimì era l’oceano, profonda, cola, non mi voleva nessuno. Il mio avvolgente e romantica insieme. Ma irrequieta. Il tempo accentua il dolore, migliore amico era un cane. Un collie soprattutto, eretica, nel senso più non lo cancella. Lo porti dietro come di nome Clito. Mi veniva a prendere a bello del termine. «Gli eretici mi sono le valigie di Celentano. Le avrei detto scuola e mi riportava a casa» sempre piaciuti e il pregiudizio, in tut- ti voglio bene, ti amo: lo dicevo pochis- Clito e Mimì, era tutto questo la vita ti i campi, l’ho sempre combattuto. Per simo. Mimì si sentiva protettiva. Mi di- vera di Loredana da piccola. Ma il rac- questo ho letto Il manifesto fin dall’al- ceva solo: non fare casini…”. conto che Loredana fa meravigliosa- ba della sua pubblicazione. Comprai In un libro struggente dal titolo Tra- mente di lei in Traslocando è intriso la prima copia nel 1971 e da allora slocando, è andata così edito dalla di profonda amarezza. non ho più smesso. Quel giornale è Rizzoli, e che vi suggerisco di com- «Mimì. Fin da bambina cantava da stato un pezzo della mia vita. Mi sono prare e di regalare alle vostre donne, dio. A sei anni le avevano fatto inter- abbonata. Ho fatto abbonare gli amici, madri spose compagne o figlie che pretare in diretta radiofonica nazio- ho convinto proprio Fidel ad acqui- siano, Loredana ricostruisce la sua nale Ninna nanna al Bambin Gesù. vita e la sua infanzia con i toni dispe- Appena fu possibile, la madre le mise ▶▶▶ 12
Domenica 20 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Loredana Bertèa / Pino Nano non appena si poteva scappavamo Non Finirà, Dedicato, Amici Non Ne via. Sia a Porto Recanati sia ad Anco- Ho, Una Sera Che Piove, Non Sono stare di persona cinquemila azioni na c’era il luna park. Io e Mimì ci an- Una Signora, Ré, Acqua, Zona Vener- del giornale, che naturalmente avevo davamo spessissimo. Il luna park era dì, Mufida, E La Luna Bussò, Petala, comprato anche io. Mi definivo e mi la nostra coperta di Linus. La nostra Ninna Nanna, Ma Quale Musica Leg- definisco una «manifestina militan- pallida botta di culo a parziale ripara- gera, è Andata Così, Fiabe, La Goccia, te», perché quando andavo a trovare zione della sfortuna di essere nate in Stiamo Come Stiamo, Stella Di Carta, Valentino Parlato nei corridoi fumosi quella famiglia. Così al luna park tra- Da Queste Parti Stanotte, Tequila E della vecchia sede di via Tomacel- scorrevamo intere giornate. A forza di San Miguel, Dimmi Che Mi Ami, Non li c’erano persone che credevano in vederci sempre lì, il proprietario offrì Mi Pento, Portami Con Te, Volevi Un qualcosa». a Mimì di mettere i dischi e improvvi- Amore Grande, Meglio Libera, Musi- Loredana – mi racconta un vecchio sarsi deejay dei giostrai». ca E Parole, Ragazzo Mio, Buongiorno regista di RAI Uno – è una donna che Eppure, avrebbe mille motivi diversi Anche A Te, In Alto Mare, Così Ti Scri- vorresti incontrare almeno una volta oggi Loredana Bertè per essere felice vo, J’adore Venice, Mercedes Benz, nella vita, per poterla amare e poter- e sentirsi completamente appagata Jazz, La Tigre E Il Cantautore, Traslo- le stare accanto almeno qualche ora, dal mondo. Il suo tour teatrale semi- cando, Strade Di Fuoco, Treno Specia- ma è il tempo sufficiente per evitare na successi dopo successi. Il 3 marzo, le, Non Voglio Mica La Luna, Spiagge che lei all’improvvi- Di Notte, Topazio, Per I Tuoi Occhi, Le so rifaccia le valigie Tre Verità, Indocina. Ma ce ne sono riprenda un areo e tante altre ancora, una più intensa e riparta lontano, e più forte dell’altra. naturalmente per Concerti, serate, stadi sempre pieni, sempre. Questa è Lo- teatri stracolmi, per Loredana è un redana Bertè che mi- ovazione continua, i suoi fans non lioni di fans in tutto si contano. Dovunque le capiti di il mondo conoscono, andare, e di cantare, Loredana tro- ammirano, invidia- va sempre nuovi “seguaci” e nuovi no, seguono e ama- fans. Oggi riparte con questo nuovo no follemente. Per- tour teatrale, che è l’ennesima sfida ché Loredana Bertè al mondo internazionale della musi- o la ami o la detesti. ca, una sfida già vinta in partenza. La Non ci sono vie di grande Loredana Bertè ci ha abituati mezzo. «Avrei potuto ormai a vederla eterna protagonista, andarmene prima, sempre e comunque. Mai una cadu- farla finita, lasciarmi ta di stile, mai una sconfitta, mai un vincere dalla fine di insuccesso, tutta la sua vita artistica Mimì. Non è succes- sembra segnata dal successo e dal so, anche se una parte di me – raccon- al Teatro Colosseo di Torino; il 7 mar- ritmo pop della sua meravigliosa mu- ta nella sua autobiografia – è morta zo al Teatro Repower di Assago; il 16 sica d’autore. Un trionfo dietro l’altro. per sempre, e per rimettermi in piedi marzo al teatro Verdi di Firenze; ieri Il 10 settembre del 2021, nel corso dei e continuare a stare dritta negli ulti- sera 19 marzo al Teatro di Varese; il Seat Music Awards in onda su Raiuno mi anni ho avuto bisogno di stabilire 24 marzo al Teatro Augusteo di Na- dall’Arena di Verona, viene insignita un nuovo equilibrio. Mimì diceva che poli; il 28 marzo al Teatro Brancaccio del Premio Speciale SMA per “la tra- l’infanzia è un buco nero. Per me è un di Roma; il 2 aprile al Palabassano di sversalità” dimostrata in ben 50 anni brutto film ancora in bianco e nero». Bassano del Grappa; l’8 aprile al Te- di lavoro come unica artista della sua Loredana, e poi ancora, Loredana. atro Display di Brescia; il 14 aprile generazione ad avere in contempora- La cosa forse più dolce della vita è il al Teatro Valli di Reggio Emilia; il 26 nea successi del presente e del pas- ricordo di una vecchia luna park at- aprile al Teatro Creberg di Bergamo; sato. E a dimostrazione della sua tra- torno a cui girava la sua vita e quella e infine il 3 maggio al Teatro Europa sversalità, in due settimane la FIMI di Mimì. «Nessuno in famiglia che ci Auditorium di Bologna. certifica a suo nome il Disco d’oro per augurasse mai buon compleanno o ci In scena vanno le sue canzoni più bel- la versione digitale di E la luna bussò; desse un cioccolatino. La mia infan- le: Cosa Ti Aspetti Da Me, Il Mare D’in- il Disco d’oro per la versione digitale zia mi sembrava così lugubre, così tri- verno, Maledetto Luna Park, Luna, ste, così deprimente e così amara che Sei Bellissima, Figlia Di...,Mi Manchi, ▶▶▶ 13
Domenica 20 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Loredana Bertèa / Pino Nano di rientrare in Calabria ogni qualvol- della sua vita in questo libro, si coglie ta la madre aspetta un bimbo, perché per intero la disperazione di due bim- di Non sono una signora; il Disco d’o- il padre voleva fortissimamente che i be continuamente offese dalla vita. ro per la versione digitale di Sei Bel- suoi figli restassero anagraficamente «Avevo cinque anni. Ero terrorizzata. lissima; il Disco d’oro per il singolo “calabresi” per sempre. Poi, una vol- Non mi sono mai più fidata del buio e Figlia di…; il Disco d’oro per il duetto ta nati, si ripartiva e si ritornava nel ancora oggi, per prendere sonno, ho con Emma Che sogno incredibile; il paese ombra. Così è stato anche per bisogno delle mie protezioni: una luci- Disco d’oro per l’album “LiBertè”; il Loredana. na o un orsetto che mi ricorda mia so- Disco di platino per la versione digi- Loredana e Mimì trascorrono così rella. Quando grasso, in canottiera, il tale di Non sono una signora. la loro infanzia a Porto Recanati, in padre si metteva comodo e si toccava Ma ripartiamo dall’inizio. Loreda- seguito si trasferiscono ad Ancona, l’uccello nella nostra stanza, io e Mimi na Berté vi dicevo è figlia del mare, finché nel 1965, dopo la separazione eravamo sveglie. Facevamo finta di figlia di Scilla e Cariddi, figlia dello dei genitori, si trasferiscono con la dormire. Con gli occhi socchiusi, due Stretto di Messina, perché è il mare madre e le sorelle a Roma. E per loro, feritoie, potevamo intuirne l’espres- che ha difronte quando la mattina per Loredana e Mimì soprattutto, è fi- sione soddisfatta, illuminata dal chia- del 20 settembre 1950 nasce nella nalmente la fine di un incubo. rore della luna che filtrava dall’unica sua casa di famiglia, a Bagnara Cala- finestra della nostra stan- bra. A sinistra, lì davanti c’è la punta za”. estrema di Messina, sulla destra la Ricordare, per non dimen- spiaggia di Ganzirri, e il traliccio che ticare. per tanti anni ha collegato la Sicilia Ricordare, per ritrovare la al continente portando da una parte forza di ribellarsi. all’altra l’energia elettrica che ser- Ricordare, per non restare viva all’isola. E in mezzo, le famose in silenzio. spadare. Erano, ma lo sono ancora, Ricordare, per non morire. le leggendarie barche usate da secoli «Il padre ha marchiato dai pescatori di Bagnara per la “cac- il nostro futuro come nei cia” al pesce spada, queste barche mattatoi si marchiano le che hanno una sorta di gru per aria, vacche, lo ha ipotecato im- dall’alto della quale la vedetta scruta ponendoci un dominio di l’orizzonte e il mare sottostante per gesti terribili. Ha pestato avvistare il pesce da colpire. mia madre per farla aborti- «La Calabria era piena di parenti, di re: «Un’altra figlia?» diceva, nonne e di zie con nomi strani. Du- e poi la picchiava come un rante le vacanze estive, quando tor- animale. L’ha lasciata in navamo dalle Marche per ritrovare una pozza rossa di sangue le radici che non avevamo, ne vedevo «Sono una sopravvissuta. Quando era- sul pavimento del bagno. L’ha presa a soprattutto due. Una, vagamente stra- vamo bambine il padre ha tentato di calci uccidendo il figlio maschio che bica e completamente pazza, si chia- ucciderci tutte e quarant’anni dopo, a tanto desiderava. L’ha avvelenata. Le mava Melina e l’altra Sarina, che era Cardano al Campo, in quel buco di fo- ha chiuso gli occhi a forza di cazzotti. la sorella della madre. Poi c’era mia gna lombardo, con il rollio degli aerei Le ha lasciato cicatrici dentro e fuori. nonna Maria Domenica, detta nonna di Malpensa sulla testa, Mimì l’ha am- L’ha costretta a fingere davanti ai me- Menica. Aveva messo al mondo quat- mazzata davvero. Gli anni con lui era- dici, inventando per le percosse una tordici figli e alla selezione naturale no stati osceni. Le liti con la madre, il scusa sempre nuova: “Sono caduta”, ne erano sopravvissuti solo quattro. senso animalesco del possesso, i graffi “Ho sbattuto contro uno spigolo», caz- Era una donna di un altro secolo». di infelicità. La violenza. I fotogrammi zate così. Ha calpestato tutte noi. Era Loredana è terza di quattro figlie, mi passano ancora davanti agli occhi». la norma. O si preparava per farsi le lei tre anni più piccola di sua sorella Una confessione amara, che Loreda- seghe o per massacrare qualcuno con Mimì. I genitori, Giuseppe Radames na esibisce in questo suo racconto au- il mattarello. Si viveva alla giornata. Berté e Maria Salvina Dato sono en- tobiografico quasi come un manifesto Senza dio, patria e famiglia. Avevamo trambi insegnanti. Ad un certo punto pubblico della vita disperata di lei e di tutte voglia di libertà, di fuga, di musi- lasciano la Calabria per trasferirsi a Mimì, e che segna e marchia per sem- ca, di viaggi”. Porto Recanati, dove Loredana tra- pre però le vite delle due sorelle. Nei scorre la sua infanzia. Ma decidono dettagli del racconto che Loredana fa ▶▶▶ 14
Domenica 20 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Loredana Bertèa / Pino Nano locale, distribuivamo volantini, suo- ero andata qualche settimana con le navamo tra le macchine nella notte collettine di Rita Pavone per esibirmi Loredana non conosce mediazioni, e di Trastevere – Renato alla chitarra e in pubblico, ero stata violentata da un ricostruisce quelle loro notti insonni io a cantare – ed eravamo più preca- figlio di puttana. Mi portò in un po- con un coraggio non comune. Quan- ri della precarietà. C’era uno spazio? sto del cazzo, un orrendo scannatoio do Loredana e Mimì si trasferisco- Lì ci infilavamo. Della stabilità non ci dove evidentemente finivano tutte le no finalmente a Roma, dopo essere fregava niente. Stare sul filo ci pareva altre conquiste di una sera. Appena praticamente scappate via di casa, normale. Vivevamo di panini e patati- entrammo, chiuse la porta a doppia Loredana incomincia a frequenta- ne fritte, senza orari e con la voglia di mandata. Provai a uscire, ma lui mi re l’Istituto d’Arte e, nel frattempo, mettere due lire da parte, per parteci- riempì di cazzotti e calci e poi fece incomincia a muovere i primi passi pare alla festa senza sentirci intrusi. quello che si sentì di fare. Mi violentò, nel mondo dello spettacolo. Lo fa in- “La sera leoni, la mattina coglioni”: il mi strappò i capelli, mi ridusse a un sieme a Mimì, ma insieme anche a un proverbio lo conoscevamo, ma invece cencio». ragazzo che si chiamava Renato Fiac- di comportarci secondo le regole pre- Negli anni ’70 arrivano i primi grandi chini, l’uomo che poi diventerà il loro ferivamo vivere». successi. Il 1974, in particolare, è un amico più caro, la loro ombra più fe- Sono gli anni in cui Loredana parteci- anno fondamentale per le due sorel- dele, il “più grande tesoro che Roma pa a varie trasmissioni televisive e ra- le. Mia Martini è considerata dalla Capitale potesse regalare a tutte e critica europea la cantante due”, almeno in una prima fase della dell’anno, i suoi dischi esco- loro esperienza romana. Poi, invece, no in vari paesi del mondo e quando Renato diventerà il “famoso Mimì registra i suoi successi Renato Zero” ecco allora che le loro in francese, tedesco e spa- strade ad un certo punto si divideran- gnolo, ottenendo consensi si- no per sempre. Ma questa forse è la gnificativi anche all’estero. In vita. particolare, in Francia, dove «Non ancora Renato Zero, Renato viene paragonata ad Edith Fiacchini era figlio di un poliziotto. Piaf. Loredana è pronta inve- Viveva in una periferia che confinava ce per l’avventura in sala di con la campagna, la borgata Monta- registrazione, da protagoni- gnola, e non diversamente da me e sta. Incontra Alfredo Cerruti Mimì aveva fame. Fu una delle prime e Enrico Riccardi, con cui regi- persone che conobbi. Prima di Rena- stra il suo primo LP Streaking, to vidi i suoi capelli. Un ciuffo uscito anticipato dall’apparizione da una massa di ragazzini urlanti in estiva al Festivalbar 1974, fila davanti a una discoteca. Rena- con il singolo Volevi un amore to era un folletto. Un oggetto strano. grande. Subito dopo, seguirà̀ Un alieno per cui provare immedia- l’uscita del brano che cam- ta simpatia e trasporto. Io, lui e Mimì diofoniche, Bandiera Gialla su Radio bierà la vita di Loredana. La canzone diventammo un trio inseparabile. Ci Rai 2, tra il pubblico, insieme a Mita era Sei bellissima. Da questo momen- stringemmo e ci abbracciammo an- Medici, Renato Zero, Paolo Zaccagni- to non ci saranno più pause per i suoi che per sentirci meno soli. Tre fratelli ni. E in TV, a Stasera Rita!, nel corpo successi e la sua fortuna musicale. sempre in giro a caccia di qualcosa. di ballo di Rita Pavone, chiamato I Mimì invece ad un certo punto del- Non avevamo una lira e ci presenta- Collettoni e Le Collettine, con Renato la sua vita decide di “riassaporare” i vamo ovunque ci fosse la possibilità Zero, Giuliana Valci, Marina Marfo- profumi del loro mare, e torna in Ca- di lavorare». glia, Stefania Rotolo. Calca le tavole labria. Una scelta che Loredana non Loredana, Mimì, e Renato. I tre ra- del palcoscenico teatrale con Hair” capirà mai fino in fondo, e che nella gazzi diventano amici per la pelle, in- edizione italiana del 1969. Ma dopo sua autobiografia scritta da Malcom divisibili e legatissimi da questo filo Hair seguirà per Loredana un’espe- Pagani spiega con estremo rispetto sottile che legava insieme le loro vite rienza indimenticabile in Messico. verso la sorella che amava come nes- e la loro precarietà esistenziale. Sem- Gli anni ’60 sono invece gli anni in cui sun altro al mondo. bravano fatti apposta per stare insie- Loredana collega la sua vita e la sua «Mimì era tornata indietro alla ricer- me. Tutta la vita, e fino alla morte. storia di artista ad una nuova storia di ca delle proprie origini. Si era trasfe- «Ci inventavamo posteggiatori abusivi violenza. alla ricerca di due monete fuori da un «A Torino, dove a fine anni Sessanta ▶▶▶ 15
Domenica 20 marzo 2022 • www.calabria.live il magazine del quotidiano dei calabresi nel mondo ▶▶▶ Loredana Bertèa / Pino Nano sco dovrà̀ avere proprio quel sound. New York, per studiare l’inglese e Si parla ovviamente di Bob Marley e realizzare il suo prossimo lavoro di- rita a Bagnara Calabra. Proprio in un del primo pezzo reggae mai pubblica- scografico. È in questo periodo che a posto che odiavo e non avevo mai capi- to in Italia E la luna bussò. New York conosce e frequenta Andy to, mia sorella era andata alla ricerca Per le sue future collaborazioni – rac- Warhol e la sua Factory. Rimarrà dei perché. Ma di fronte alla cattiveria conta il sito ufficiale di Loredana- la nella storia la realizzazione, da parte che ti uccide, le ragioni sfumano. I “Bertè” svaligia letteralmente tutte del team di Warhol, del video Movie, colpevoli evaporano. I nessi si sfilac- le cantine sotterranee che conosceva, unico videoclip musicale a cui abbia ciano. In Calabria, Mimì cercava di dalle quali pulsava musica di quali- lavorato Warhol, e a lei espressamen- riannodarli cucendo le reti dei pesca- tà̀, per mettere “a suo servizio” molti te dedicato. Per Loredana è la consa- tori al tramonto e poi di notte partiva semi- sconosciuti, e pochi noti, dalle crazione internazionale che forse le con loro. Ci discuteva. Li ascoltava. Si mani, la voce e la creatività̀ d’oro. mancava ancora in Europa. confidava. Parlava inglese, francese, Una manciata di nomi da far impal- Provocatoria, forse anche voluta- il greco persino. E conosceva meglio lidire chiunque: Gianni Ronco, Lele mente, sempre e quanto mai, e sem- dei vecchi marinai le insidie del dia- Melotti, Ricky Portera, Mario Lavezzi, pre al di sopra delle righe. Nel 1986 è letto calabrese. Con le lampare acce- Vince Tempera, Ivano Fossati, Oscar la sua prima apparizione al Festival se, il mare scuro, il caffè a bollire sul Prudente, Oscar Avogadro, Pino Da- di Sanremo, con il brano scritto dai pentolino, il motore che butta fumo, le niele, Enrico Ruggeri, Gianni Bella, fratelli Mango, Re. Loredana si pre- onde. Mimì aveva nuotato controcor- Phil Palmer, Mogol, Battisti, Fausto senta sul palco dell’Ariston con un rente, ma nonostante a un pas- pancione finto, con cui si esi- so dalla fine cantasse in modo bisce la prima serata, la cosa divino, pareva aver perso forza desta grande scalpore, ma la e voglia di continuare a farlo». foto di Loredana e il suo pan- Nel 1978, il suo secondo gran- cione, il giorno dopo viene de successo, Dedicato, lo sto- ripresa dalle prime pagine rico brano scritto da Ivano di tutti i quotidiani italiani e Fossati: Dedicato ai suonato- stranieri. Nel 1988 Loredana ri un po’ sballati, Ai balordi torna poi, per la seconda volta come me, A chi non sono mai al Festival di Sanremo, con il piaciuta, A chi non ho incon- brano Io, si io E in quello stes- trato, Chissà mai perché. Ai so anno, durante una tappa dimenticati, ai playboy finiti, E del Festivalbar a Ibiza, incon- anche per me. A chi si guarda tra nuovamente, dopo svariati nello specchio, E da tempo non anni, Bjorn Borg, il campione si vede più, A chi non ha uno svedese del mondo di tennis, specchio, E comunque non per considerato ancora oggi un questo non ce la fa più, A chi a numero uno assoluto, e per ha lavorato, A chi è stato troppo lei sarà l’inizio di una nuova solo, E va sempre più giù, A chi grande e burrascosa storia ha cercato la maniera, E non d’amore. I due si sposano l’an- l’ha trovata mai, Alla faccia no successivo, dopo che Lore- che ho stasera, Dedicato a chi dana salva Borg da un tentato ha paura, E a chi sta nei guai, suicidio. Ma presto finirà an- Dedicato ai cattivi, Che poi così che con lui, e Loredana torna cattivi non sono mai, Per chi ti vuole Leali, Ivan Graziani, Bernando Lan- sola come prima. una volta sola, E poi non ti cerca più, zetti, Guido Guglielminetti, Elio Riva- Il 2013 segna invece il grande ritor- Dedicato a chi capisce quando il gioco gli, Djavan, Aida Cooper, Rossana Ca- no live di Loredana. La sua manager, finisce, E non si butta giù… sale, Giulia Fasolino, Mango, Bruno Francesca Losappio, anche lei un Ma è nel 1979 che Loredana mostra di Lauzi. E chissà̀ quanti altri ne stiamo numero uno del settore e non solo in essere una vera fuoriclasse quando, dimenticando. Italia, mette in piedi una nuova Ban- di ritorno da un viaggio in Jamaica, Poi arriva la parentesi americana. dabertè e Loredana parte in tour. La rimasta “folgorata” da un’esibizione Agli inizi degli anni 80 Loredana, scaletta dei concerti comprende i live di un misterioso cantante “con i tra un disco di successo e l’altro, de- rasta” decide che il suo prossimo di- cide di trascorrere un intero anno a ▶▶▶ 16
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