La Cooperazione Italiana Informa - SPECIALE CLIMA - AICS
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La Cooperazione ANNO VI N.11 - NOVEMBRE 2016 DIRETTORE RESPONSABILE IVANA TAMAI Italiana Informa SPECIALE CLIMA UN PASSO OLTRE PARIGI MIKHAIL GORBACËV E LA SUA RIVOLUZIONE AMBIENTALE INTERVISTE A FEDERICO TESTA E LUCA MERCALLI UN PIANO QUINQUENNALE PER LA REPUBBLICA CENTRAFRICANA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE SEMI D'EMANCIPAZIONE IN BOLIVIA Registrazione al Tribunale di Roma n. 192/2011 del 17 giugno 2011 © Fao | Giulio Napolitano
Registrazione al Tribunale di Roma La riproduzione, totale o parziale, Realizzazione: Agenzia Nova Srl n. 192/2011 del 17 giugno 2011. del contenuto della pubblicazione Progetto grafico: Dario Galvagno Direttore responsabile Ivana Tamai. è permessa previa autorizzazione Anno VI n. 11 – novembre 2016 dell’editore e citandone la fonte. Per commenti e suggerimenti scrivere a: Le opinioni espresse nei documenti aics.cooperazioneinforma@esteri.it pubblicati non rispecchiano necessariamente il punto di vista Questo periodico è realizzato a scopo dell’Agenzia italiana per la cooperazione divulgativo e ne è vietata la vendita. allo sviluppo.
EDITORIALE Dalle parole ai fatti Gli impegni dell’Italia di Emilio Ciarlo T recentottanta milioni in oltre 60 progetti in tutto il mondo investiti per ri- sparmiare acqua, gestire meglio le risorse naturali, promuovere energie rin- novabili, salvare le foreste e tutelare la biodiversità. Questa la carta d'identità della cooperazione allo sviluppo in campo ambientale che la nuova Agenzia per la Cooperazione internazionale ha presentato a Marrakech, in occasio- ne della Cop 22, il vertice internazionale sull'ambiente chiamato, dopo l'accordo di Parigi sul clima, a passare dalle parole all'azione. La buona notizia per il nostro paese è che le istituzioni iniziano a fare sistema e a collabora- re. Almeno nel campo della cooperazione, grazie alla legge di riforma di qualche anno fa. In un evento molto partecipato, nel padiglione Italia, l'A ics e il ministero dell'A mbiente hanno presentato la loro collaborazione istituzionale che consentirà di progettare insieme, eviterà duplicazioni, mettendo insieme le risorse finanziarie e magari attirandole da fondi e grandi istituzioni internazionali. A partire da quel Green climate fund delle Nazioni Unite presso il quale sia l'Agenzia che la Cassa depositi e prestiti stanno accreditandosi quali partner. Uno dei campi privilegiati del rapporto tra Aics e Ambiente potrebbe essere, si è detto a Mar- rakech, la nuova "finanza verde" per lo sviluppo, grazie all'accentuato interesse della coope- razione per meccanismi che innestino la "carbon finance" e i "crediti di carbone” all'interno dei progetti di sviluppo più sostenibili. L'Agenzia ha poi sottolineato due aspetti su cui inten- de concentrarsi nell'immediato futuro. Il primo è la centralità del rapporto tra l'affermazione di un'agricoltura moderna e sostenibile e i cambiamenti climatici. Da una parte, difendere le attività agricole da eventi climatici estremi (desertificazione, siccità, inondazioni) che sem- pre più spesso le mettono in ginocchio. Dall'altra, apprezzare il ruolo dell'agricoltura quale presidio di territori sani ed in equilibrio. Infine, il secondo asse di azione privilegiato sarà l'attenzione per il fenomeno dei "migranti climatici o ambientali", popolazioni spinte a spostarsi dalla propria terra a causa delle con- dizioni climatiche avverse. Parliamo di una categoria ancora dai contorni incerti, con sti- me sull'impatto per ora imprecise. Ma l'attenzione e la storica preparazione dell'Italia in en- trambi questi campi, l'agricoltura e la gestione dei flussi migratori, fa della nuova sfida un campo in cui la Cooperazione italiana può dire la sua, forse ad iniziare dalla presidenza ita- liana del G7 il prossimo anno a Taormina. La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016 3
IN QUESTO NUMERO 16 Migrazioni e ambiente 3 EDITORIALE Un nesso da non trascurare più Dalle parole ai fatti Gli impegni dell'Italia 20 Intervista a Federico Testa Puntare su rivcerca e innovazione per un mondo più sostenibile 6 EMERGENZE 24 El Niño e l'approccio olistico della Cooperazione italiana SPECIALE CLIMA 8 Un passo oltre Parigi 28 Amazonia sin fuego 12 Intervista a Michail Gorbacëv 30 Intervista a Luca Mercalli Trasformare l'economia "Il cambiamento parte da noi per una rivoluzione ambientale Ma serve più informazione" 4 La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016
IN QUESTO NUMERO 32 Nuovi paradigmi dell'ingegneria nel clima che cambia 48 SISTEMA ITALIA 34 Il Progetto Iris per migliorare la resilienza delle aziende 52 GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE 36 Cambiamento climatico e sviluppo Semi d'emancipazione in Bolivia sostenibile. Un'azione integrata per la riduzione del rischio 54 BRUXELLES 38 DALLE SEDI ESTERE 56 LE SEDI ESTERE 46 REPUBBLICA CENTRAFRICANA Un Piano quinquennale 57 ABSTRACTS per la rinascita del paese La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016 5
EMERGENZE immediata e sostegno a ©Unhcr medio termine alla popolazione. In particolare, il Fondo finanzierà attività nel settore dello sviluppo locale che contribuiranno, tra l’altro, a sostenere la politica agricola globale, comprese le questioni connesse alla proprietà fondiaria; stimolare l’attività economica e la produttività nelle zone rurali remote colpite dal conflitto anche attraverso le iniziative pubblico-private e il sostegno al sistema delle cooperative; sminare zone specifiche direttamente colpite dal conflitto, cercando di evitare sovrapposizioni con altri soggetti impegnati nel settore; rafforzare la presenza dello Stato nelle zone colpite dal conflitto tramite la promozione di buone pratiche di gestione, nonché di una maggiore capacità di erogazione dei servizi; ripristinare il tessuto Colombia, 3 milioni di euro per favorire la pace sociale, in particolare tramite il rafforzamento delle capacità dell’amministrazione locale e della partecipazione della La Colombia è stata teatro negli L’Avana il 24 agosto scorso. A società civile all’elaborazione ultimi 50 anni di un violento seguito del risultato negativo delle politiche. conflitto armato tra le forze del referendum popolare Sarà inoltre prestata governative e i guerriglieri dell’ottobre successivo, sono un’attenzione particolare alle delle Farc. Le violenze hanno attualmente in corso ulteriori popolazioni indigene e afro- provocato oltre 200 mila morti trattative per modificare il testo colombiane, alle donne e ai e lo sfollamento forzato di più dell’accordo di pace. bambini; verrà promosso lo di cinque milioni di persone, In questo contesto, l’Unione sviluppo alternativo e l’utilizzo distruggendo gran parte del europea ha proposto sostenibile delle risorse tessuto sociale del paese e l’istituzione di un apposito naturali al fine di migliorare ostacolandone fortemente Fondo fiduciario per il sostegno i mezzi di sussistenza delle lo sviluppo economico. Ha alla Colombia nella fase post- comunità rurali; verrà sostenuta inoltre avuto ripercussioni conflitto che l’Italia ha deciso la resilienza in termini di destabilizzanti significative nei di sostenere con finanziamento protezione, di sicurezza paesi limitrofi, in particolare di 3 milioni di euro. Istituito alimentare e di servizi di base, Ecuador e Venezuela, che per un periodo limitato (fino in particolare per le persone più hanno dovuto far fronte al 31 dicembre 2020), il Fondo vulnerabili, compresi gli sfollati per decenni a un notevole permetterà agli stati membri interni e le persone rimpatriate. afflusso di profughi. Nel 2012 interessati di contribuire in Il contributo permetterà all’Italia è iniziato un negoziato tra maniera effettiva e coordinata di sedere con diritto di voto al il governo e le Farc che si è all’attuazione dell’accordo tavolo del Comitato direttivo del concluso positivamente a di pace e fornirà assistenza Fondo fiduciario. 6 La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016
EMERGENZE di euro, parte del più ampio piano di risposta da dieci milioni di euro annunciato la scorsa primavera dal viceministro degli Esteri, Mario Giro, per far fronte alle conseguenze di El Niño. Conseguenze che, stando ai dati della Sadc, mettono seriamente a rischio lo sviluppo della regione. La diminuzione dei raccolti agricoli rispetto ai cinque anni precedenti, infatti, ha causato un deficit della produzione di cereali rispetto ai fabbisogni nazionali pari al 25 per cento in Mozambico, al 33 per cento in Malawi, al 71 per cento in Zimbabwe e al 74 per cento in Swaziland. Tutto ciò ha influito pesantemente sull’inflazione dei principali beni alimentari, con in media un aumento del 50 per cento dei prezzi. Circa 40 milioni di agricoltori e pastori sono precipitati in una situazione di grave insicurezza alimentare e si stima che tale numero possa salire ancora del 30 per cento fino ai prossimi raccolti, nella primavera del 2017. Colpito gravemente anche l’allevamento, con la perdita di 643 mila capi Nuovi aiuti in Africa australe nella campagna 2015-2016. per contrastare gli effetti di El Niño L’iniziativa italiana intende promuovere e rilanciare le attività nel settore primario, che costituiscono la principale fonte Il fenomeno meteorologico El Mozambico, Swaziland, Malawi e di reddito per le popolazioni Niño ha provocato negli scorsi Zimbabwe. I fondi si aggiungono rurali più colpite dalla siccità, mesi la peggiore siccità degli ai quattro milioni di euro che e portare avanti le azioni di ultimi 35 anni in molti paesi erano stati già stanziati dalla mitigazione della crisi attraverso dell’Africa australe, aggravando Cooperazione italiana nell’aprile il rafforzamento dei servizi di ulteriormente la condizione di scorso per attività di primissima base. Essa si articolerà in due insicurezza alimentare per milioni emergenza. fasi. La prima interverrà in di persone. In risposta a un L’obiettivo è ora quello di Mozambico, nella provincia appello internazionale di richiesta sostituire gradualmente l’aiuto di Maputo, e in Swaziland, di assistenza per 2,4 miliardi di umanitario in corso per favorire la nella regione di Lebombo. La dollari lanciato dalla Comunità di transizione delle comunità colpite seconda metterà a disposizione sviluppo dell’Africa meridionale verso uno sviluppo a medio e fondi per progetti da sviluppare (Sadc), l’Italia ha deciso di dare il lungo termine. Al contributo di in Zimbabwe e Malawi. Nel via a una nuova iniziativa da 2,7 questo mese seguiranno due complesso, il programma andrà milioni di euro per rafforzare la stanziamenti per il 2017 e il 2018, a beneficio di circa 50 mila resilienza delle comunità locali in entrambi del valore di tre milioni persone nei quattro paesi. La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016 7
SPECIALE CLIMA Un passo oltre Parigi Dopo la svolta storica di Cop21, la Conferenza delle parti di Marrakech ha segnato un nuovo importante passo nella lotta ai cambiamenti climatici che ora arruola anche esponenti dell’imprenditoria e della società civile e che è pronta a dotarsi di regole per rendere i controlli più precisi e trasparenti 8 La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016
SPECIALE CLIMA L’Italia ha firmato menti climatici per i prossimi decenni. cinque nuovi accordi Marrakech è stata la prima Conferenza delle parti dopo Parigi e ha segnato un di collaborazione con paesi africani primo importante momento di attuazio- diventando un punto ne degli accordi”, ha spiegato Francesco di riferimento per tante realtà La Camera, direttore generale per lo svi- in via di sviluppo luppo sostenibile, il clima e l’energia del dalle isole del Pacifico ai Caraibi ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Uno dei principali impegni partoriti dalla rassegna maroc- china riguarda la realizzazione, entro il M entre il mondo seguiva con il 2018, del Libro delle regole, una sorta di fiato sospeso le elezioni presi- “manuale operativo” degli accordi di Pa- denziali negli Stati Uniti d’A- rigi. Questi ultimi, infatti, richiedono una merica, in Marocco delegati ed esperti si maggiore trasparenza d’azione, dispositivi riunivano per dare attuazione agli accordi per misurare con precisione le riduzioni di sul clima che erano stati siglati un anno emissioni in relazione a ciascun territorio, prima a Parigi. La Conferenza delle parti strumenti finanziari e tecnologia da svilup- di Marrakech, Cop22, ha consolidato l’im- pare e trasferire. “Occorre – ha precisato La pegno globale per la sostenibilità ambien- Camera - mettere in piedi le regole che ci tale e la lotta ai cambiamenti climatici. consentiranno di tradurre le promesse in Lo ha fatto attraverso contributi multimi- pratica. Marrakech, in questo senso, ci ha lionari a sostegno delle tecnologie pulite, permesso di fare un passo importante”. di piani d’azione condivisi e d’iniziative Un’altra novità è legata alla Coalizione per la sicurezza alimentare nei paesi in Under2, gruppo di governi subnazionali via di sviluppo. E lo ha fatto, soprattutto, che si è impegnato a ridurre le emissioni coinvolgendo imprenditori, investitori e di anidride carbonica di almeno l’80 per governi locali in un più ampio e articolato cento entro il 2020 e di cui, dopo Marra- sforzo collettivo per il raggiungimento del kech, fanno parte ben 165 membri. La co- tredicesimo obiettivo di sviluppo sosteni- alizione ha un peso specifico tutt’altro che bile della nuova Agenda 2030. trascurabile: essa copre una popolazione “Cop21 è stata un fatto storico, che segnerà complessiva di oltre un miliardo di per- il cammino delle discussioni sui cambia- sone tra Nord America, Europa, America La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016 9
SPECIALE CLIMA Latina, Africa e Asia e il prodotto interno impegnati sul fronte della lotta al cambia- lordo dei suoi componenti arriva a 26 mila mento climatico”, ha raccontato La Camera. miliardi di dollari, circa un terzo dell’eco- “Gli epocali accordi di Parigi hanno delinea- nomia mondiale. to un percorso e segnalato un traguardo per Un altro gruppo di 40 paesi “vulnerabili” la lotta globale ai cambiamenti climatici. ha diffuso al termine della conferenza una Qui a Marrakech, i governi hanno sottoli- dichiarazione nella quale s’impegna, tra neato che quella svolta è diventata urgen- le altre cose, a produrre il 100 per cento te, irreversibile, inarrestabile”, ha osservato dell’energia da fonti rinnovabili tra il 2030 nell’occasione Patricia Espinosa, segretaria e il 2050 e a fare il possibile per limitare a esecutiva Convenzione quadro delle Nazio- 1,5 gradi Celsius la crescita della tempera- ni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), tura globale. Altri governi – segnatamente di cui la Conferenza delle parti è il supremo Canada, Germania, Messico e Stati Uniti organo decisionale. Salaheddine Mezouar, – hanno annunciato ambiziose strategie a presidente di Cop 22, si aspetta “progressi lungo termine che guardano all’orizzonte concreti” già entro la fine del 2017. 2050 e al traguardo di un pianeta a emis- “Sarà necessario rispettare l’impegno dei sioni zero. Gli impegni si sono tradotti 100 miliardi di dollari da qui al 2020. Il 2017 in un documento congiunto nel quale si dev’essere l’anno dei progetti su larga scala, traccia il momento d’inizio di “una nuova della mobilitazione delle risorse e dell’ac- era nell’azione sul clima e sullo sviluppo cesso agli strumenti finanziari necessari”, ha sostenibile” e nel quale i paesi sviluppati affermato. riaffermano l’obiettivo di mobilitare fondi “Delineando un nuovo percorso per una per 100 miliardi di dollari. maggiore cooperazione tra governi nazio- L’Italia, da parte sua, ha firmato cinque ul- nali, regionali e locali, lavorando per met- teriori accordi di collaborazione con paesi tere a disposizione le risorse necessarie, il africani e rafforzato il proprio ruolo come mondo sta facendo progressi”, ha commen- punto di riferimento per tante realtà in via tato Markku Markkula, presidente del Comi- di sviluppo, soprattutto tra le isole del Pa- tato europeo delle regioni. “Dobbiamo anda- cifico e i Caraibi. “Per noi il bilancio è stato re avanti, perché le parole non hanno alcun assolutamente positivo. Abbiamo presen- valore se non accompagnate dai fatti. Dobbia- tato l’approccio ordinato di un Sistema mo aumentare gli investimenti e sostenere le Italia che viene riconosciuto anche dalle città e le regioni del mondo che realizzeranno associazioni ambientaliste come tra i più le promesse fatte a Parigi”. (gmr) 10 La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016
SPECIALE CLIMA I PROGRAMMI DELLA COOPERAZIONE ITALIANA RIPARTIZIONE GEOGRAFICA EL SAVADOR BOLIVIA LIBANO ALBANIA PAKISTAN CINA VIETNAM 1 7 3 2 2 11 NON RIPARTIBILE 16 FILIPPINE, MYANMAR EGITTO, SIRIA, INDIA, TUNISIA MOZAMBICO ETIOPIA KENIA BURKINA,NIGER IRAQ R.P. COREA 3 3 4 6 1 1 1 RIPARTIZIONE PER SETTORE TOTALE (MILIONI DI EURO) (MILIONI DI EURO) RIFIUTI ENERGIA CAMBIAMENTI 376 20,8 1,6 CLIMATICI 16,4 WILDLIFE 39,9 PROGRAMMI IN CORSO 282 PROGRAMMAZIONE 2016 WASH 212,7 94 La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016 11
SPECIALE CLIMA © Green Cross Trasformare l’economia per una rivoluzione ambientale Intervista a Michail Gorbacëv, fondatore di Green Cross International di Marco Malvestuto P er fronteggiare i mutamenti cli- entrata in una nuova fase di dinamismo matici serve “una rivoluzione e la sua influenza può giocare un ruolo nel modo in cui sfruttiamo le di equilibrio importante all’interno della risorse naturali” e una “trasfor- comunità internazionale”. Ne è convin- mazione radicale” dell’economia che in- to Michail Gorbacëv, ultimo presidente cluda anche un cambiamento del com- dell’Unione Sovietica e fondatore, nel portamento di produttori e consumatori. 1993, dell’organizzazione non governati- Per riuscirci, la strada giusta consiste nel va Green Cross International (Gci), oggi mettere insieme tutti gli attori coinvol- attiva in quasi 50 paesi con l’obiettivo di ti poiché nessuno può risolvere da solo promuovere un futuro equo, sostenibile e temi così complessi e articolati. Da que- sicuro per tutti attraverso progetti di pre- sto punto di vista, “l’Italia sembra essere venzione delle catastrofi ambientali. 12 La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016
SPECIALE CLIMA Presidente Gorbacëv, si è appena conclu- uno stato all'altro così come avviene con sa a Marrakech la conferenza Cop22, che i cambiamenti di stato della materia. Se ha posto un particolare accento sulle fonti è difficile prevedere quando inizia un energetiche rinnovabili, con l’annuncio di cambiamento di stato nei sistemi com- un nuovo piano di sviluppo del settore nel plessi, è ancora più difficile prevedere tentativo di raggiungere l’Obiettivo di svi- quando finisce. Non esiste un elenco dei luppo sostenibile numero 7 (“Energia pu- potenziali impatti dei cambiamenti cli- lita a un costo accessibile”). Giudica suf- matici. Tuttavia, una cosa è certa: se non ficienti gli impegni presi a livello globale ci muoviamo in fretta e in modo siste- per lo sviluppo di nuove tecnologie? matico, non ci sarà alcun aspetto della Ci sono stati alcuni sviluppi interessanti vita moderna come la conosciamo che nel corso di Cop22, ma dobbiamo agire non sarà intaccato. con maggiore determinazione e velocità. Ciò che è necessario per andare avanti è Una delle caratteristiche chiave dei siste- niente di meno che una rivoluzione nel mi complessi come il clima terrestre è che modo in cui sfruttiamo le risorse natu- quando ci sono dei cambiamenti non si rali. La nostra economia richiederà una tratta di un processo lineare. Si passa da trasformazione radicale nell’arco di una generazione: nell’energia, nell'industria, nell'agricoltura, nella pesca, nei sistemi di trasporto e nel comportamento di produttori e consumatori. La nostra economia richiederà Ed eufemismi intelligenti come “econo- una trasformazione radicale mia verde” o “crescita condivisa sosteni- nell’arco di una generazione bile” non aiutano. Se un sistema è sba- nell’energia, nell'industria gliato alla radice, renderlo più efficiente e responsabile non risolverà il proble- nell'agricoltura, nella pesca nei ma. Questo modello condanna il mondo sistemi di trasporto a continue crisi, all'ingiustizia sociale e e nel comportamento al pericolo di disastro ambientale. Ciò di di produttori e consumatori cui abbiamo bisogno oggi è di dissociare © Elena Seina La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016 13
SPECIALE CLIMA © Elena Seina la crescita economica dall'uso dell’ener- naturali, con incombenti crisi di acqua, gia e delle risorse; con il solo incremento cibo ed energia, mentre oltre un miliardo dell’efficienza delle risorse non sarà pos- di persone vivono ancora in condizioni sibile arrivare dove noi vorremmo essere. di estrema povertà e la disuguaglianza Fortunatamente, molte idee buone e fun- globale è chiaramente in crescita. zionali e tecnologie attinenti sono già in Oggi più che mai sono necessarie nuove cantiere. idee e un rinnovato impegno per rom- pere la situazione di stallo causata dalla Green Cross è stata fondata sulla base del scarsa volontà politica e da un’inadegua- lavoro avviato dal summit della Terra te- ta ricerca intellettuale. I leader devono nutosi nel 1992 a Rio de Janeiro, in Brasile. affrontare questa sfida. I responsabili po- Quali progressi sono stati compiuti da al- litici devono prendere in considerazione lora e quanto resta ancora da fare? il sistema nel suo complesso, collegan- Quando ho fondato Green Cross, più di do ambiti precedentemente considerati 20 anni fa, sapevo di avere davanti una non correlati – come l'energia e l'occupa- lunga battaglia per influenzare un cam- zione, l’acqua, i servizi igienico-sanitari e biamento dei valori delle persone, delle l’assistenza sanitaria, lo sviluppo rurale imprese e dei governi, per trasformare la e la sicurezza, la governance e lo svilup- sostenibilità in un pilastro dello sviluppo. po. Qui sta il più grande cambiamento: Tutto questo sta prendendo piede, ma l'adozione di un approccio realmente molto più lentamente del necessario. olistico, che tenga conto non solo delle Il mondo è ancora intrappolato all’in- ragioni della crescita a breve termine, terno di un percorso di sviluppo agoniz- ma offra anche l'opportunità di uno svi- zante e insostenibile. La crescita econo- luppo sostenibile e inclusivo. Non farlo mica, senza alcuna preoccupazione per ora – di fronte a così tante sfide – signifi- la salvaguardia delle risorse del pianeta, ca disonorare il nostro passato e il nostro continua ad essere l’obiettivo superiore e presente e svalutare il nostro futuro. la priorità. A causa di ciò siamo di fronte ad un degrado ambientale inesorabile e Tra i principi costitutivi di Green Cross c’è senza precedenti, ad un deterioramento anche quello di prevenire e risolvere i con- e all'eccessivo sfruttamento delle risorse flitti per le risorse naturali e di affrontare 14 La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016
SPECIALE CLIMA Oggi più che mai sono necessarie nante nello spingere le grandi potenze, compresi gli Stati Uniti e la Russia, a di- nuove idee e un rinnovato impegno smettere le armi chimiche; i valori e gli per rompere la situazione atteggiamenti dei bambini vengono mo- di stallo causata dalla scarsa volontà dellati sulla base di una crescente consa- politica e da un’inadeguata pevolezza ambientale in Italia, Giappone, ricerca intellettuale Australia, Corea del Sud e Sri Lanka attra- I leader devono affrontare questa sfida verso la campagna Immagini per la Terra; migliaia di persone nel Sud-est asiatico, in Iraq settentrionale e nelle zone colpite dal disastro nucleare di Chernobyl stan- no ricevendo assistenza sanitaria e altre le conseguenze ambientali delle guerre e forme di sostegno, grazie alla rete Green dei conflitti. In che modo s’intrecciano le Cross. due questioni? La filosofia di Green Cross International, L’Italia si è di recente dotata di una nuova basata sul concetto "cooperazione, non legge che riforma il sistema di cooperazio- scontro", si applica non solo al nostro ne, che introduce la nuova Agenzia italia- lavoro di mediazione dei conflitti, ma na e attribuisce un’accresciuta attenzione anche ai nostri partenariati attivi con i alla collaborazione fra settore pubblico e governi, con le Nazioni Unite, con le al- privato nelle questioni dello sviluppo, in- tre organizzazioni non governative, con clusa la lotta ai cambiamenti climatici e gli scienziati e gli accademici e con la co- alla cosiddetta “povertà ambientale”. È munità imprenditoriale. Gci occupa una questa la strada giusta da seguire? posizione unica, concentrandosi sulle Gli amici di Green Cross Italia mi hanno politiche ambientali globali e la loro at- detto che la vostra riforma era molto atte- tuazione in tutto il mondo. sa. Spero possiate attuarla a pieno il pri- Oggi Green Cross International è un'or- ma possibile. Sono anche a conoscenza ganizzazione non governativa globale dell’attenzione che l’Italia riserva al con- con sedi in circa 30 paesi e attiva in quasi tinente africano. Queste questioni sono 50 paesi. Il suo obiettivo è quello di pro- al centro delle iniziative di Green Cross muovere un futuro equo, sostenibile e si- ed è per questo che ritengo importante curo per tutti, e la sua missione peculiare la collaborazione avviata con la nostra è quella di affrontare le sfide combinate organizzazione italiana. La strada giusta della sicurezza, della povertà e del degra- consiste nel mettere insieme tutti gli at- do ambientale attraverso il patrocinio e tori coinvolti, incluse istituzioni pubbli- l’attuazione di progetti "sul campo". Lad- che, accademie, istituti di ricerca, Ong e dove scoppiano i conflitti, noi portiamo settore privato. Nessuno può risolvere da assistenza e aiuto alle popolazioni, ma solo temi così complessi e articolati. L’I- forniamo anche informazioni di prima talia sembra essere entrata in una nuova mano, analisi e proposte alle autorità e fase di dinamismo; la sua influenza può alle istituzioni internazionali sulle que- giocare un ruolo di equilibrio importan- stioni riguardanti la bonifica ambientale te all’interno della comunità internazio- e la profilassi sociale e medica. nale. Siamo inoltre tutti grati all’Italia e La nostra rete ha molto di cui andare or- agli italiani per avere aperto i loro cuori gogliosa per quanto realizzato durante i ai tanti migranti che ogni giorno, dispe- suoi primi 20 anni di attività. Più di 200 ratamente, attraversano il Mediterraneo. mila persone in Ghana, Senegal, Costa L’operato della società civile e delle isti- d'Avorio, Bolivia e altrove stanno rice- tuzioni, incluse le organizzazioni go- vendo acqua potabile grazie al nostro vernative e le Ong, dimostra che i valori progetto Smart Water for Green Schools. umanitari dell’Europa sono ancora vivi. La nostra “advocacy” è stata determi- Grazie Italia. La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016 15
SPECIALE CLIMA Migrazioni e ambiente Un nesso da non trascurare più Negli ultimi 30 anni è raddoppiato il numero delle persone costrette ad emigrare a causa di eventi ambientali avversi Ma il nesso tra migrazioni e cambiamenti climatici continua a essere ignorato dai media e dalla giurisprudenza di Federico Soda* L ’attenzione che il mondo politico Nel 2008 quasi 20 milioni di persone e l’opinione pubblica rivolgono sono state costrette ad emigrare al fenomeno del cambiamento climatico sta crescendo sempre per eventi meteorologici estremi più a livello internazionale, come dimo- mentre gli sfollati per conflitti interni stra l’Accordo di Parigi adottato nel 2015 sono stati "solo" 4,6 milioni 16 La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016
SPECIALE CLIMA e la recente conferenza Cop 22, tenutasi a tre, sono state quasi 20 milioni quelle che Marrakech lo scorso 7 novembre. Si con- hanno lasciato il proprio paese a causa di tinua, tuttavia, a dare scarsa importanza eventi meteorologici estremi, a fronte di a una delle conseguenze maggiori di tale 4,6 milioni di sfollati interni per conflitti. fenomeno, vale a dire la migrazione per Si prevede che entro il 2050 potrebbe- motivi climatici. ro esserci fino a 250 milioni di rifugiati Ma cosa si intende per migranti climatici? ambientali, con una media di 6 milioni Secondo la definizione fornita dall’Orga- di uomini e donne costretti ogni anno a nizzazione internazionale per le migra- lasciare i propri territori. zioni (Oim), “sono persone o gruppi che, Nonostante i dati allarmanti e il crescen- a causa di improvvisi o graduali cam- te numero di catastrofi dovute ai cam- biamenti nell’ambiente che influenzano biamenti climatici, l’interdipendenza negativamente le loro condizioni di vita tra fattori climatici, sociali e politici alla sono obbligati a lasciare le proprie case, base delle migrazione continua ad esse- o scelgono di farlo, temporaneamente re trascurata dai media e relativamente o permanentemente, e che si muovono emarginata in ambito statistico e giuridi- all’interno del proprio paese o oltrepas- co. Ad oggi infatti, non esiste ancora una sando i confini nazionali”. definizione universalmente riconosciuta I dati raccolti dall’Oim dimostrano che di migrante climatico e non sono previsti nel corso degli ultimi 30 anni è raddop- strumenti di tutela giuridica a riconosci- piato il numero delle persone costrette mento di questa vulnerabilità. ad emigrare a causa di eventi climatici In questi ultimi anni si è registrato un quali siccità ed alluvioni. Nel 2008, inol- notevole aumento del numero di proget- La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016 17
SPECIALE CLIMA Entro il 2050 te incrementare i progetti di co-sviluppo, puntando al coinvolgimento della dia- potrebbero esserci spora quale agente di sviluppo dei terri- fino a 250 milioni tori di provenienza sia attraverso il tra- di rifugiati ambientali sferimento di competenze nell’ambito di nuove modalità di gestione del suolo e del settore agricolo nei paesi colpiti da cam- biamenti climatici, sia attraverso investi- ti incentrati sul tema del cambiamento menti mirati delle rimesse, per esempio climatico, con particolare riferimento nel settore delle nuove tecnologie. alla degradazione del suolo. In partico- L’Ufficio di coordinamento per il Me- lare, si lavora a livello di advocacy con i diterraneo dell’Oim a Roma, che già da governi, per far fronte a problematiche tempo promuove progetti di co-sviluppo, come quella del land grabbing, e sugli ha recentemente esteso questa tipologia strumenti da adottare per affrontare i fe- di progetti anche all’area del cambiamen- nomeni dell’impatto ambientale. Si sono to climatico. E’ in questo contesto che si fatti molti passi in avanti riguardo gli inserisce il progetto “West Africa: Promo- strumenti da adottare nei paesi in via di ting sustainable land management in mi- sviluppo per prevedere o mitigare i dan- gration-prone areas through Innovative ni legati ai mutamenti ambientali, ma si financing mechanisms”, avviato nel 2014 pone ancora scarsa attenzione al nesso in partnership con la Convenzione delle tra cambiamento climatico e migrazione. Nazioni Unite contro la desertificazione Sarebbe invece necessario lavorare “in (Unccd). parallelo” su questi due aspetti così inter- Il progetto, finanziato dalla direzione ge- connessi. nerale per la Cooperazione allo sviluppo Da un lato, occorrerebbe maggiore coo- del ministero degli Esteri, intende pro- perazione tra organizzazioni internazio- muovere gli investimenti dei migranti nali che operano in questo settore così da nei loro paesi d’origine dando particola- integrare le rispettive aree di competenza re rilievo alle iniziative volte a favorire la e favorire il raggiungimento degli Obiet- lotta alla desertificazione, l’adattamento tivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs), ai cambiamenti climatici e la conserva- che includono fra i propri intenti quello zione ed uso sostenibile della biodiver- della lotta contro il cambiamento clima- sità. tico (Goal 13). Dall’altro lato, è importan- *Direttore Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo -Oim 18 La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016
SPECIALE CLIMA Siccità e inondazioni favoriscono i conflitti La vulnerabilità a un conflitto di conflitti più intensi laddove la di sostentamento sono state un paese è strettamente legata alla distribuzione dei terreni è più distrutte da calamità naturali, vulnerabilità della sua economia ineguale. In India, per esempio, le hanno poco o nulla da perdere, ai fenomeni atmosferici estremi e dispute legate all’accesso alla terra e sono portare a credere che alla capacità dei governi di creare aumentano del quattro per cento prendere parte a un conflitto forme di impiego alternative. nei periodi di precipitazioni scarse potrebbe riservare loro un futuro Siccità e inondazioni, si legge in o inondazioni, trasformando migliore. Questo insieme di fattori, un recente rapporto della Banca le anomalie atmosferiche in è il parere dei ricercatori della mondiale, sono spesso seguite un fattore di violenze. Siccità e Banca mondiale, contribuisce ad da un aumento delle tensioni inondazioni, prosegue lo studio, alimentare i fenomeni migratori inter-comunitarie o cambi generano povertà e aggravano le all’interno di uno stesso paese di governo nei paesi in via di condizioni di vita delle persone o tra paesi diversi. L’impatto sviluppo. Nell’Africa subsahariana più vulnerabili in quei paesi in è particolarmente sentito in le guerre civili sono in genere cui l’agricoltura rappresenta una Africa sub-sahariana, dove la precedute da periodi di scarse delle principali fonti di reddito. riduzione dell’un per cento delle piogge, mentre nelle aree rurali La povertà, a sua volta, aumenta precipitazioni atmosferiche ha del Brasile le dispute territoriali le possibilità di un’escalation dei provocato un aumento dello 0,6 si verificano più di frequente conflitti. per cento del numero di persone durante i periodi di siccità, con Le parti in causa, le cui risorse che abbandonano le campagne. La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016 19
SPECIALE CLIMA Puntare su ricerca e innovazione per un mondo più sostenibile Intervista a Federico Testa, presidente dell’Enea di Gianmarco Volpe I l contrasto al cambiamento clima- tico rappresenta “una grande op- portunità” che il nostro paese “può e deve cogliere” in termini d’inno- vazione del sistema produttivo e di ri- lancio di economia e occupazione. Non solo con gli interventi che di recente sono stati illustrati nello studio “Parigi e oltre”, realizzato dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) in collabo- razione con l’Istituto superiore per la pro- tezione e la ricerca ambientale (Ispra), ma anche attraverso nuove politiche di cooperazione allo sviluppo. Federico Testa, veronese classe 1954, è dal marzo scorso alla guida dell’Enea, e ha le idee chiare su come “fare squadra” per dare attuazione gli impegni assunti dall’Italia. Si è appena conclusa a Marrakech la con- ferenza Cop22, volta a dare attuazione agli accordi sui cambiamenti climatici che erano stati raggiunti un anno prima a “L’accesso ad energia Parigi. Su che cosa si sono fatti dei passi in economica pulita e sicura avanti e su che cosa si poteva fare di più? per la popolazione africana La Cop21 ha segnato un momento im- è considerato un requisito portante nell’impegno contro il cambia- indispensabile per lo sviluppo mento climatico, riconoscendo un ruolo Non possiamo rimanere indifferenti significativo all’innovazione e al trasferi- mento tecnologico, ribadito positivamen- tanto più che su questo fronte te alla Cop22 di Marrakech il cui obietti- abbiamo maturato vo, direi centrato, era di rendere operative forti competenze nel tempo” 20 La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016
SPECIALE CLIMA ed efficaci le misure decise a Parigi. Tre Cop22 ha posto un particolare accento sono i principali risultati raggiunti a Mar- sulle fonti energetiche rinnovabili. Qual rakech. Il primo riguarda la dichiarazione è il ruolo che può ricoprire l’Italia nello congiunta di tutti i governi, in cui ci s’im- sviluppo di nuove tecnologie a livello glo- pegna a continuare a portare avanti la lot- bale? ta al cambiamento climatico e si defini- L’Italia è all’avanguardia in molti settori sce irreversibile il processo di contrastare dell’innovazione e ha ottenuto risultati si- il cambiamento climatico e ci si impegna gnificativi nella riduzione delle emissioni a procedere nell’attuazione dell’Accordo di gas serra, nella produzione di energia di Parigi. Il secondo riguarda l’impegno da fonti rinnovabili e nell’efficientamen- a definire entro il 2018 le procedure e le to energetico del sistema produttivo. È regole per rendere chiari, confrontabili e essenziale continuare a promuovere con misurabili gli impegni presi dai vari sta- decisione politiche in questa direzione, ti. L’ultimo e più controverso aspetto ri- puntando su ricerca e innovazione tec- guarda l’avvio del meccanismo finanzia- nologica e sul trasferimento delle nostre rio per rendere operativo l’impegno dei eccellenze e best practice. Come Agen- 100 miliardi di dollari l’anno. Si tratta di zia nazionale per le nuove tecnologie, far convergere la posizione dei paesi svi- l’energia e lo sviluppo economico soste- luppati, che vogliono orientare le risorse nibile, siamo impegnati su questo fronte finanziarie che mettono a disposizione, e collaboriamo con diverse istituzioni e e quella dei paesi in via di sviluppo, che ministeri per l’analisi di piani e strategie, vogliono decidere in maniere autonoma la valutazione di politiche e misure e lo sul loro utilizzo. Ad un anno dall’accordo sviluppo di opzioni necessarie al trasfe- raggiunto a Parigi e a qualche settimana rimento tecnologico verso i paesi in via dalla sua entrata in vigore, credo che non di sviluppo con il coinvolgimento del ci si potesse aspettare di più. sistema delle imprese nazionali. Storica- La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016 21
SPECIALE CLIMA mente l’Enea ha partecipato al processo zione sul cambiamento climatico delle negoziale sul cambiamento climatico sin Nazioni Unite. E un nostro ricercatore, dalla prima Cop del 1995 a Berlino. Anche Sergio La Motta, è appena stato nomina- quest’anno è stata presente, in particola- to, in rappresentanza dei paesi sviluppati re per le attività inerenti il Meccanismo (Annex I) quale membro dell’Advisory di trasferimento tecnologico. L’Enea ha board del Ctcn. Altre collaborazioni mol- fornito la sua esperienza tecnica nella to positive sono in corso con diverse Ong definizione dei progetti di mitigazione e e adesso anche con progetti e piattafor- adattamento che il mistero dell’Ambiente me pubblico-private come Res4Med e sta finanziando, ad esempio, nelle piccole Res4Africa, del quale siamo entrati a far isole oceaniche e in Africa. Inoltre siamo parte quest’anno. l’entità nazionale designata dal Ministero dell’Ambiente nel Ctcn, il Network Inter- Energia solare ed eolica, agricoltura so- nazionale di organizzazioni tecnologiche stenibile. La lotta ai cambiamenti cli- a sostegno del trasferimento delle tecno- matici s’intreccia con le opportunità di logie di adattamento e di mitigazione ver- sviluppo del continente africano, che so i paesi in via di sviluppo della Conven- al momento sembra proprio quello più esposto ai rischi naturali. Quanto sarà decisivo il contributo dell’Africa per rag- giungere i traguardi previsti dalla nuova Agenda 2030? Il continente africano è strategico per il Più forti i segnali dall’ambiente nostro paese per il ruolo cruciale negli più sembra difficile avere equilibri geopolitici mondiali e quale in- consapevolezza nella politica terlocutore primario per la gestione del nell’economia e nella società fenomeno migratorio e la composizio- 22 La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016
SPECIALE CLIMA ne regionale dei conflitti. Una delle sfide eco-efficiente delle risorse e dei materia- principali, più volte evidenziata anche a li, promozione di soluzioni e comporta- livello di governo, è ridurre la pressione menti sostenibili. L’elenco è lungo e non migratoria sostenendo i governi dei pae- si tratta solo di vocabolario. L’Enea può si di provenienza e transito dei migranti, essere un “braccio tecnico” della Coope- garantendo migliori condizioni di vita razione italiana, assistendo quest’ultima alle popolazioni locali, offrendo un soste- nella definizione e pianificazione di poli- gno per ridurre le cause del sottosviluppo tiche e programmi energetici appropriati, e creando occasioni di sviluppo e cresci- sostenendo il “salto tecnologico” e svi- ta in loco. Ma vi sono anche altre ragioni luppando le capacità specialistiche e tec- che hanno a che vedere con un’indispen- nico-gestionali necessarie. Già oggi, ad sabile visione di solidarietà: nell’Africa esempio, su designazione della direzione sub-sahariana circa 600 milioni di per- generale per la Cooperazione allo svilup- sone non hanno accesso all’energia elet- po del ministero degli Esteri, Enea parte- trica, e questo vuol dire che oltre la metà cipa al Gruppo di esperti italiani in seno degli 1,2 miliardi di persone che oggi non alla Convenzione Onu per la Lotta alla hanno accesso all’energia si trova nel desertificazione (Unccd) per contribuire continente africano. L’accesso ad energia al miglioramento delle attività scientifi- economica, pulita e sicura per la popo- che e tecnologiche e alla definizione di lazione africana è considerato un requi- strategie e azioni di lotta alla desertifica- sito indispensabile per lo sviluppo. Non zione. possiamo rimanere indifferenti, tanto più Possiamo inoltre portare avanti attività che su questo fronte abbiamo maturato informazione, di trasferimento tecnolo- forti competenze nel tempo. gico, realizzare azioni pilota in program- mi di sviluppo locale insieme a comunità Qual è il ruolo dell’Enea nel contesto della e partner locali, ricorrendo a strumenti Cooperazione italiana e in quale direzio- come la formazione tecnica e tecnolo- ne, come presidente, intende ulteriormen- gica, le borse di studio internazionali, te indirizzarlo? la formazione a distanza. Può costruire L’adozione dell’Agenda universale di svi- alleanze con attori tradizionali della co- luppo sostenibile 2030 interpella un ruo- operazione allo sviluppo (Ong, regioni, lo più attivo dell’Enea, che ho inteso per- comuni) e una rete di istituti di ricerca seguire attraverso un percorso graduale omologhi per partecipare a bandi euro- ma determinato ad aprire spazi di attività pei di azioni esterna. Può, infine, fornire più ampi in ambito di cooperazione allo supporto tecnico qualificato agli opera- sviluppo. Mi auguro che il nuovo assetto tori del Sistema Italia (Agenzia, Ong, Enti della Cooperazione italiana consenta una locali). maggiore incisività dell’azione, anche a Siamo pronti ad affiancare l’Aics in que- colmare un certo ritardo negli aspetti di sti aspetti, sovrapponibili con quanto già Scienza, tecnologia e innovazione (Sti) stiamo facendo con successo a fianco che la nuova architettura di sviluppo cre- del ministero dell’Ambiente a sostegno ata dall’Agenda 2030 richiama. Lo stesso dell’impegno italiano post-Parigi. Ri- Piano d'azione di Addis Abeba per il fi- guardo al nuovo assetto del Sistema Italia nanziamento dello sviluppo considera per la Cooperazione, rilevo però l’assenza il settore sempre più cruciale. Energie degli enti di ricerca tra i componenti del rinnovabili, sostenibilità dei sistemi pro- Consiglio nazionale per la cooperazio- duttivi, modelli di economia circolare, ne allo sviluppo e mi faccio promotore tecnologie di mitigazione e adattamento dell’aggiunta di tale componente, a mio ai cambiamenti climatici, eco-innovazio- avviso determinante proprio per l’appor- ne dei sistemi di sviluppo e trasferimento to di Sti (Scienza, Tecnologia, Innovazio- della conoscenza, supporto alle imprese ne) al conseguimento degli Obiettivi di e alle filiere produttive per la gestione sviluppo sostenibile. La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016 23
SPECIALE CLIMA El Niño e l’approccio olistico della Cooperazione italiana Nuove sfide richiedono nuove soluzioni. E’ il caso di El Niño L’Italia è scesa in campo con un intervento regionale strutturato che alle attività d’emergenza sostituisca gradualmente quelle per lo sviluppo e che faccia leva sulla complessità del rapporto uomo-ambiente di Riccardo Morpurgo* C iclicamente al largo delle coste sca vive. Siccome il fenomeno raggiunge occidentali del Sud America le il suo picco intorno alla stagione natali- correnti e i venti mutano il loro zia, esso venne definito dai pescatori che corso, causando un aumento primi lo osservarono come el Niño (Gesù delle temperature delle acque e spostan- Bambino). Negli ultimi decenni gli scien- do le correnti fredde ricche di plancton e ziati hanno scoperto che el Niño è collega- elementi nutrivi che sorgono dalle profon- to ad altre alterazioni dei modelli climatici dità oceaniche. Ciò non solo condiziona globali. la catena alimentare marina, ma anche la Enso (El Niño - Southern Oscillation) vita sociale ed economica di chi sulla pe- è probabilmente il termine che meglio 24 La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016
SPECIALE CLIMA In Mozambico, Swaziland, con effetti devastanti sulle condizioni di vita di uomini, animali ed ecosistemi. Zimbabwe e Malawi è stata elaborata Data la dimensione e le cause del feno- una strategia articolata meno, non esiste una soluzione capace di che dovrà in un primo tempo evitarne gli effetti, ma la comunità scienti- portare sollievo alle popolazioni fica internazionale sta interrogandosi sulla per poi definire un intervento possibilità che i suoi effetti possano essere capace di aumentare la resilienza aumentati dal riscaldamento globale e le delle aree più fragili conseguenti mutazioni climatiche con ef- fetti moltiplicatori e sinergici. I cambiamenti climatici costituiscono oggi una minaccia ambientale, sociale ed economica globale. Essi sono strettamen- spiega gli effetti globali del fenomeno: l’au- te interdipendenti con le tematiche dello mento delle temperature della superficie sviluppo: difficilmente si è in grado di af- delle acque oceaniche ad occidente del frontare efficacemente e di vincere la sfide Sud America è solo una parte delle intera- contenute negli Obiettivi di sviluppo sen- zioni tra atmosfera, oceani e masse conti- za considerare l’impatto dei cambiamenti nentali. Il termine Southern Oscillation si climatici sull’attività agricola, sugli eventi riferisce alla component atmosferica della meteorologici, sulla salute dell’uomo, sui relazione ed El Niño ne rappresenta la fenomeni di estinzione delle specie ani- componente oceanica, nella quale la tem- mali e vegetali. Il conseguimento di ciascu- peratura delle acque è il fattore principale. no degli Obiettivi, direttamente o indiret- La siccità è tra gli effetti causati da un even- tamente, è minacciato dal cambiamento to Enso e può avvenire ovunque nel mon- climatico. do, sebbene i ricercatori abbiano messo in Riscaldamento globale e alterazione delle evidenza come tale situazione sia più attiva precipitazioni contribuiscono alla diminu- in Australia, Indonesia, nelle Filippine, in zione della produzione agricola, special- Brasile e alcune parti della regione orienta- mente nelle regioni temperate, tropicali le e meridionale del continente africano. Si e subtropicali. Questo mina la già fragile tratta, quindi, di un fenomeno globale i cui sicurezza alimentare dei paesi in via di svi- effetti si sviluppano sull’intero pianeta ma luppo, rendendo ancor meno disponibile è anche, e soprattutto, un fenomeno locale la fornitura di cibo. L’inquinamento e le che condiziona la vita di milioni di persone alte temperature stanno causando un au- La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016 25
SPECIALE CLIMA mento della frequenza e dell’intensità di alle condizioni di emergenza che El Niño gravi ed estremi eventi meteorologici quali ha creato in Africa sub sahariana. È per tempeste, uragani, cicloni e alluvioni. An- questo che la Cooperazione italiana ha che la salute – e in alcuni casi la sopravvi- lanciato un Piano d’azione teso a mitigare venza – di molte specie animali e vegetali gli effetti della siccità che sta colpendo le e dell’uomo stesso può essere influenzata campagne ed i raccolti delle popolazioni dall’aumento di temperatura determinato rurali di gran parte dell’area. dall’incremento della concentrazione dei In Mozambico, Swaziland, Zimbabwe e gas-serra. Le temperature estremamente Malawi è stata elaborata una strategia arti- calde aumentano la possibilità di proble- colata in fasi che dovrà in un primo tempo matiche patologiche, soprattutto nelle per- portare sollievo alle popolazioni per poi sone che presentano problemi cardiaci. definire un intervento capace di aumen- Inoltre, l’aumento della temperatura del tare la resilienza delle aree più fragili. La pianeta causa un’estensione delle zone di prima fase dell’intervento è attualmente influenza di molte malattie infettive poten- in realizzazione con attività volte a riabili- zialmente mortali, quali malaria, colera, tare infrastrutture idriche e fornire generi febbre gialla. alimentari alle popolazioni delle aree più Il sistema Italia, ben consapevole che a duramente colpite dalla siccità. È inoltre problemi globali occorre individuare solu- in fase di avvio un intervento più struttu- zioni globali, è impegnato a definire azio- rato, che alle attività d’emergenza sostitu- ni di contrasto sia ai mutamenti climatici isca, gradualmente, la ben più complessa che al riscaldamento globale promuoven- nozione di resilienza. Da emergenza a svi- do un approccio sostenibile allo sviluppo: luppo, quindi, ma uno sviluppo che faccia la green economy, sfruttamento di forme leva sulla complessità del rapporto uomo di energie solari ed eoliche, riduzione del ambiente e le sue diverse articolazioni so- consumo delle biomasse quale combusti- ciali ed economiche. Intervento regionale, bile e risparmio energetico. Sono soluzioni perché regionale è la crisi e regionali sono i efficaci, ma che richiedono tempi lunghi rapporti tra popolazioni e risorse. ed investimenti elevati che mal s’adattano L’attuale situazione di cambiamento cli- 26 La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016
SPECIALE CLIMA Le risposte ai cambiamenti climatici sono insufficienti per assicurare una pro- tezione completa dai cambiamenti i quali ruotano attorno ai concetti possono dimostrarsi irreversibili. Il concet- di mitigazione ed adattamento to di adattamento appare rispondere me- ma occorre ora elaborarne uno nuovo glio alla domanda di protezione dei rischi. basato sulla resilienza di un sistema Una delle chiavi per ridurre la vulnerabilità è quello di superare ambedue i concetti, che non sono in grado di inserire elementi matico costituisce una sfida che richiede, di plasticità e di flessibilità. Parrebbe, allo- in risposta, adattamenti sostanziali e tra- ra, più consono elaborare un concetto ba- sformazioni nell’organizzazione sociale, sato sulla resilienza di un sistema. uso delle risorse e dello spazio. Molti dei Il concetto stesso di resilienza si è svilup- rischi ambientali una volta considerati im- pato incorporando al suo interno l’idea ponderabili ed imprevedibili sono, oggi, di sistemi complessi ed enfatizzandone molto più conosciuti e prevedibili; sap- la funzione di sistema eco-sociale nel suo piamo che i mutamenti demografici, tec- complesso. Il fulcro è, quindi, sulle rela- nologici e nell’uso della terra sono causa zioni esistenti tra le diverse componenti di rischi che possono indurre risposte del sistema e non sul funzionamento di adattative. Le previsioni sui cambiamenti ognuna di queste prese separatamente. Il climatici richiederanno entro i prossimi concetto sistemico introduce, inoltre, una 100 anni trasformazioni sistemiche dovute dimensione temporale che il modello per all’impossibilità di proseguire determina- componenti non prevede e che, invece, ap- te attività economiche e sociali in alcune pare necessaria alla costruzione di un’azio- regioni. Tuttavia, è ben noto che gli adat- ne volta a costruire un sistema resiliente. tamenti ai cambiamenti climatici non co- La concezione della resilienza, quindi, non stituiscono parti isolate di un sistema. Essi, si basa sulla capacità di un determinato si- al contrario, sono il risultato dell’azione stema nel recuperare la condizione ex ante, di una molteplicità di attori in risposta ad ma di introdurre una visione di flessibilità una pluralità di stress e stimoli. Inoltre, i futura basata sulla possibilità di gestire l’in- cambiamenti climatici, sebbene risultanti certezza avendo a disposizione un insieme di un complesso assieme di cause, sono in di caratteristiche sistemiche capaci di af- larga misura dovuti all’azione dell’uomo. frontare gli eventi futuri. Le risposte ai cambiamenti climatici ruo- Sfida complessa, che richiede soluzioni tano attorno ai concetti di mitigazione ed altrettanto complesse, immaginazione e adattamento. Per mitigazione si intendono scienza, così come il concorso di tutte le tutte le strategie ad azioni che riducono l’e- componenti del Sistema Italia – imprese, sposizione ai cambiamenti mediante azio- cooperazione, società civile - chiamate a ri- ni normative, migrazioni spazio temporali spondere non solo ai propri interessi parti- o mutamenti tecnologici. Per adattamento colari, ma anche a quelli di un mondo sem- s’intendono quegli aggiustamenti che una pre più legato e interdipendente nel quale certa popolazione mette in opera in rispo- nessuno può oramai premettersi di girare sta rispetto ad un cambiamento in atto o la testa futuro. Le azioni di mitigazione, tuttavia, *Direttore della Sede estera di Maputo La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016 27
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