La Cooperazione Italiana Informa - SPECIALE CLIMA - AICS

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La Cooperazione Italiana Informa - SPECIALE CLIMA - AICS
La Cooperazione
                                ANNO VI N.11 - NOVEMBRE 2016 DIRETTORE RESPONSABILE IVANA TAMAI

                            Italiana Informa

                                                                SPECIALE CLIMA
                                                                UN PASSO OLTRE PARIGI
                                                                         MIKHAIL GORBACËV
                                                           E LA SUA RIVOLUZIONE AMBIENTALE

                                                                                  INTERVISTE
                                                            A FEDERICO TESTA E LUCA MERCALLI

                                                                    UN PIANO QUINQUENNALE
                                                           PER LA REPUBBLICA CENTRAFRICANA

                                                           CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
                                                           SEMI D'EMANCIPAZIONE IN BOLIVIA
                                                                                                  Registrazione al Tribunale di Roma n. 192/2011 del 17 giugno 2011
© Fao | Giulio Napolitano
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Registrazione al Tribunale di Roma        La riproduzione, totale o parziale,         Realizzazione: Agenzia Nova Srl
n. 192/2011 del 17 giugno 2011.           del contenuto della pubblicazione           Progetto grafico: Dario Galvagno
Direttore responsabile Ivana Tamai.       è permessa previa autorizzazione
Anno VI n. 11 – novembre 2016             dell’editore e citandone la fonte.

Per commenti e suggerimenti scrivere a:   Le opinioni espresse nei documenti
aics.cooperazioneinforma@esteri.it        pubblicati non rispecchiano
                                          necessariamente il punto di vista
Questo periodico è realizzato a scopo     dell’Agenzia italiana per la cooperazione
divulgativo e ne è vietata la vendita.    allo sviluppo.
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EDITORIALE

                                          Dalle parole ai fatti
                                         Gli impegni dell’Italia
                                                         di Emilio Ciarlo

                   T
                                    recentottanta milioni in oltre 60 progetti in tutto il mondo investiti per ri-
                                    sparmiare acqua, gestire meglio le risorse naturali, promuovere energie rin-
                                    novabili, salvare le foreste e tutelare la biodiversità. Questa la carta d'identità
                                    della cooperazione allo sviluppo in campo ambientale che la nuova Agenzia
                                    per la Cooperazione internazionale ha presentato a Marrakech, in occasio-
                   ne della Cop 22, il vertice internazionale sull'ambiente chiamato, dopo l'accordo di Parigi sul
                   clima, a passare dalle parole all'azione.
                   La buona notizia per il nostro paese è che le istituzioni iniziano a fare sistema e a collabora-
                   re. Almeno nel campo della cooperazione, grazie alla legge di riforma di qualche anno fa. In
                   un evento molto partecipato, nel padiglione Italia, l'A ics e il ministero dell'A mbiente hanno
                   presentato la loro collaborazione istituzionale che consentirà di progettare insieme, eviterà
                   duplicazioni, mettendo insieme le risorse finanziarie e magari attirandole da fondi e grandi
                   istituzioni internazionali. A partire da quel Green climate fund delle Nazioni Unite presso il
                   quale sia l'Agenzia che la Cassa depositi e prestiti stanno accreditandosi quali partner.
                   Uno dei campi privilegiati del rapporto tra Aics e Ambiente potrebbe essere, si è detto a Mar-
                   rakech, la nuova "finanza verde" per lo sviluppo, grazie all'accentuato interesse della coope-
                   razione per meccanismi che innestino la "carbon finance" e i "crediti di carbone” all'interno
                   dei progetti di sviluppo più sostenibili. L'Agenzia ha poi sottolineato due aspetti su cui inten-
                   de concentrarsi nell'immediato futuro. Il primo è la centralità del rapporto tra l'affermazione
                   di un'agricoltura moderna e sostenibile e i cambiamenti climatici. Da una parte, difendere le
                   attività agricole da eventi climatici estremi (desertificazione, siccità, inondazioni) che sem-
                   pre più spesso le mettono in ginocchio. Dall'altra, apprezzare il ruolo dell'agricoltura quale
                   presidio di territori sani ed in equilibrio.
                   Infine, il secondo asse di azione privilegiato sarà l'attenzione per il fenomeno dei "migranti
                   climatici o ambientali", popolazioni spinte a spostarsi dalla propria terra a causa delle con-
                   dizioni climatiche avverse. Parliamo di una categoria ancora dai contorni incerti, con sti-
                   me sull'impatto per ora imprecise. Ma l'attenzione e la storica preparazione dell'Italia in en-
                   trambi questi campi, l'agricoltura e la gestione dei flussi migratori, fa della nuova sfida un
                   campo in cui la Cooperazione italiana può dire la sua, forse ad iniziare dalla presidenza ita-
                   liana del G7 il prossimo anno a Taormina.

La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016                                                                     3
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IN QUESTO NUMERO

                                                16   Migrazioni e ambiente
3    EDITORIALE                                      Un nesso da non trascurare più
     Dalle parole ai fatti
     Gli impegni dell'Italia                    20   Intervista a Federico Testa
                                                     Puntare su rivcerca e innovazione
                                                     per un mondo più sostenibile
6    EMERGENZE
                                                24   El Niño e l'approccio olistico
                                                     della Cooperazione italiana
     SPECIALE CLIMA
8    Un passo oltre Parigi                      28   Amazonia sin fuego

12   Intervista a Michail Gorbacëv              30   Intervista a Luca Mercalli
     Trasformare l'economia                          "Il cambiamento parte da noi
     per una rivoluzione ambientale                  Ma serve più informazione"

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IN QUESTO NUMERO

32   Nuovi paradigmi dell'ingegneria
     nel clima che cambia                      48   SISTEMA ITALIA

34   Il Progetto Iris per migliorare
     la resilienza delle aziende               52   GIORNATA MONDIALE
                                                    CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
36   Cambiamento climatico e sviluppo 		            Semi d'emancipazione in Bolivia
     sostenibile. Un'azione integrata
     per la riduzione del rischio
                                               54   BRUXELLES

38   DALLE SEDI ESTERE
                                               56   LE SEDI ESTERE

46   REPUBBLICA CENTRAFRICANA
     Un Piano quinquennale                     57   ABSTRACTS
     per la rinascita del paese

La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016                                      5
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EMERGENZE

                                                                         immediata e sostegno a ©Unhcr
                                                                                                     medio
                                                                         termine alla popolazione.
                                                                         In particolare, il Fondo
                                                                         finanzierà attività nel settore
                                                                         dello sviluppo locale che
                                                                         contribuiranno, tra l’altro, a
                                                                         sostenere la politica agricola
                                                                         globale, comprese le questioni
                                                                         connesse alla proprietà
                                                                         fondiaria; stimolare l’attività
                                                                         economica e la produttività
                                                                         nelle zone rurali remote colpite
                                                                         dal conflitto anche attraverso
                                                                         le iniziative pubblico-private
                                                                         e il sostegno al sistema delle
                                                                         cooperative; sminare zone
                                                                         specifiche direttamente colpite
                                                                         dal conflitto, cercando di
                                                                         evitare sovrapposizioni con altri
                                                                         soggetti impegnati nel settore;
                                                                         rafforzare la presenza dello
                                                                         Stato nelle zone colpite dal
                                                                         conflitto tramite la promozione
                                                                         di buone pratiche di gestione,
                                                                         nonché di una maggiore
                                                                         capacità di erogazione dei
                                                                         servizi; ripristinare il tessuto
Colombia, 3 milioni di euro per favorire la pace                         sociale, in particolare tramite
                                                                         il rafforzamento delle capacità
                                                                         dell’amministrazione locale
                                                                         e della partecipazione della
La Colombia è stata teatro negli    L’Avana il 24 agosto scorso. A       società civile all’elaborazione
ultimi 50 anni di un violento       seguito del risultato negativo       delle politiche.
conflitto armato tra le forze       del referendum popolare              Sarà inoltre prestata
governative e i guerriglieri        dell’ottobre successivo, sono        un’attenzione particolare alle
delle Farc. Le violenze hanno       attualmente in corso ulteriori       popolazioni indigene e afro-
provocato oltre 200 mila morti      trattative per modificare il testo   colombiane, alle donne e ai
e lo sfollamento forzato di più     dell’accordo di pace.                bambini; verrà promosso lo
di cinque milioni di persone,       In questo contesto, l’Unione         sviluppo alternativo e l’utilizzo
distruggendo gran parte del         europea ha proposto                  sostenibile delle risorse
tessuto sociale del paese e         l’istituzione di un apposito         naturali al fine di migliorare
ostacolandone fortemente            Fondo fiduciario per il sostegno     i mezzi di sussistenza delle
lo sviluppo economico. Ha           alla Colombia nella fase post-       comunità rurali; verrà sostenuta
inoltre avuto ripercussioni         conflitto che l’Italia ha deciso     la resilienza in termini di
destabilizzanti significative nei   di sostenere con finanziamento       protezione, di sicurezza
paesi limitrofi, in particolare     di 3 milioni di euro. Istituito      alimentare e di servizi di base,
Ecuador e Venezuela, che            per un periodo limitato (fino        in particolare per le persone più
hanno dovuto far fronte             al 31 dicembre 2020), il Fondo       vulnerabili, compresi gli sfollati
per decenni a un notevole           permetterà agli stati membri         interni e le persone rimpatriate.
afflusso di profughi. Nel 2012      interessati di contribuire in        Il contributo permetterà all’Italia
è iniziato un negoziato tra         maniera effettiva e coordinata       di sedere con diritto di voto al
il governo e le Farc che si è       all’attuazione dell’accordo          tavolo del Comitato direttivo del
concluso positivamente a            di pace e fornirà assistenza         Fondo fiduciario.

6                                                 La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016
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EMERGENZE

                                                                              di euro, parte del più ampio
                                                                              piano di risposta da dieci milioni
                                                                              di euro annunciato la scorsa
                                                                              primavera dal viceministro degli
                                                                              Esteri, Mario Giro, per far fronte
                                                                              alle conseguenze di El Niño.
                                                                              Conseguenze che, stando ai dati
                                                                              della Sadc, mettono seriamente a
                                                                              rischio lo sviluppo della regione.
                                                                              La diminuzione dei raccolti
                                                                              agricoli rispetto ai cinque anni
                                                                              precedenti, infatti, ha causato
                                                                              un deficit della produzione di
                                                                              cereali rispetto ai fabbisogni
                                                                              nazionali pari al 25 per cento
                                                                              in Mozambico, al 33 per cento
                                                                              in Malawi, al 71 per cento in
                                                                              Zimbabwe e al 74 per cento in
                                                                              Swaziland. Tutto ciò ha influito
                                                                              pesantemente sull’inflazione
                                                                              dei principali beni alimentari,
                                                                              con in media un aumento del
                                                                              50 per cento dei prezzi. Circa 40
                                                                              milioni di agricoltori e pastori
                                                                              sono precipitati in una situazione
                                                                              di grave insicurezza alimentare
                                                                              e si stima che tale numero possa
                                                                              salire ancora del 30 per cento
                                                                              fino ai prossimi raccolti, nella
                                                                              primavera del 2017. Colpito
                                                                              gravemente anche l’allevamento,
                                                                              con la perdita di 643 mila capi
Nuovi aiuti in Africa australe                                                nella campagna 2015-2016.
per contrastare gli effetti di El Niño                                        L’iniziativa italiana intende
                                                                              promuovere e rilanciare le
                                                                              attività nel settore primario, che
                                                                              costituiscono la principale fonte
Il fenomeno meteorologico El            Mozambico, Swaziland, Malawi e        di reddito per le popolazioni
Niño ha provocato negli scorsi          Zimbabwe. I fondi si aggiungono       rurali più colpite dalla siccità,
mesi la peggiore siccità degli          ai quattro milioni di euro che        e portare avanti le azioni di
ultimi 35 anni in molti paesi           erano stati già stanziati dalla       mitigazione della crisi attraverso
dell’Africa australe, aggravando        Cooperazione italiana nell’aprile     il rafforzamento dei servizi di
ulteriormente la condizione di          scorso per attività di primissima     base. Essa si articolerà in due
insicurezza alimentare per milioni      emergenza.                            fasi. La prima interverrà in
di persone. In risposta a un            L’obiettivo è ora quello di           Mozambico, nella provincia
appello internazionale di richiesta     sostituire gradualmente l’aiuto       di Maputo, e in Swaziland,
di assistenza per 2,4 miliardi di       umanitario in corso per favorire la   nella regione di Lebombo. La
dollari lanciato dalla Comunità di      transizione delle comunità colpite    seconda metterà a disposizione
sviluppo dell’Africa meridionale        verso uno sviluppo a medio e          fondi per progetti da sviluppare
(Sadc), l’Italia ha deciso di dare il   lungo termine. Al contributo di       in Zimbabwe e Malawi. Nel
via a una nuova iniziativa da 2,7       questo mese seguiranno due            complesso, il programma andrà
milioni di euro per rafforzare la       stanziamenti per il 2017 e il 2018,   a beneficio di circa 50 mila
resilienza delle comunità locali in     entrambi del valore di tre milioni    persone nei quattro paesi.

La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016                                                              7
La Cooperazione Italiana Informa - SPECIALE CLIMA - AICS
SPECIALE CLIMA

                       Un passo oltre Parigi

     Dopo la svolta storica di Cop21, la Conferenza delle parti di Marrakech
  ha segnato un nuovo importante passo nella lotta ai cambiamenti climatici
    che ora arruola anche esponenti dell’imprenditoria e della società civile
e che è pronta a dotarsi di regole per rendere i controlli più precisi e trasparenti

8                                      La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016
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SPECIALE CLIMA

         L’Italia ha firmato                            menti climatici per i prossimi decenni.
         cinque nuovi accordi                           Marrakech è stata la prima Conferenza
                                                        delle parti dopo Parigi e ha segnato un
         di collaborazione con paesi africani
                                                        primo importante momento di attuazio-
         diventando un punto                            ne degli accordi”, ha spiegato Francesco
         di riferimento per tante realtà                La Camera, direttore generale per lo svi-
         in via di sviluppo                             luppo sostenibile, il clima e l’energia del
         dalle isole del Pacifico ai Caraibi            ministero dell’Ambiente e della tutela del
                                                        territorio e del mare. Uno dei principali
                                                        impegni partoriti dalla rassegna maroc-
                                                        china riguarda la realizzazione, entro il

         M
                    entre il mondo seguiva con il       2018, del Libro delle regole, una sorta di
                    fiato sospeso le elezioni presi-    “manuale operativo” degli accordi di Pa-
                    denziali negli Stati Uniti d’A-     rigi. Questi ultimi, infatti, richiedono una
         merica, in Marocco delegati ed esperti si      maggiore trasparenza d’azione, dispositivi
         riunivano per dare attuazione agli accordi     per misurare con precisione le riduzioni di
         sul clima che erano stati siglati un anno      emissioni in relazione a ciascun territorio,
         prima a Parigi. La Conferenza delle parti      strumenti finanziari e tecnologia da svilup-
         di Marrakech, Cop22, ha consolidato l’im-      pare e trasferire. “Occorre – ha precisato La
         pegno globale per la sostenibilità ambien-     Camera - mettere in piedi le regole che ci
         tale e la lotta ai cambiamenti climatici.      consentiranno di tradurre le promesse in
         Lo ha fatto attraverso contributi multimi-     pratica. Marrakech, in questo senso, ci ha
         lionari a sostegno delle tecnologie pulite,    permesso di fare un passo importante”.
         di piani d’azione condivisi e d’iniziative     Un’altra novità è legata alla Coalizione
         per la sicurezza alimentare nei paesi in       Under2, gruppo di governi subnazionali
         via di sviluppo. E lo ha fatto, soprattutto,   che si è impegnato a ridurre le emissioni
         coinvolgendo imprenditori, investitori e       di anidride carbonica di almeno l’80 per
         governi locali in un più ampio e articolato    cento entro il 2020 e di cui, dopo Marra-
         sforzo collettivo per il raggiungimento del    kech, fanno parte ben 165 membri. La co-
         tredicesimo obiettivo di sviluppo sosteni-     alizione ha un peso specifico tutt’altro che
         bile della nuova Agenda 2030.                  trascurabile: essa copre una popolazione
         “Cop21 è stata un fatto storico, che segnerà   complessiva di oltre un miliardo di per-
         il cammino delle discussioni sui cambia-       sone tra Nord America, Europa, America

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La Cooperazione Italiana Informa - SPECIALE CLIMA - AICS
SPECIALE CLIMA

     Latina, Africa e Asia e il prodotto interno        impegnati sul fronte della lotta al cambia-
     lordo dei suoi componenti arriva a 26 mila         mento climatico”, ha raccontato La Camera.
     miliardi di dollari, circa un terzo dell’eco-      “Gli epocali accordi di Parigi hanno delinea-
     nomia mondiale.                                    to un percorso e segnalato un traguardo per
     Un altro gruppo di 40 paesi “vulnerabili”          la lotta globale ai cambiamenti climatici.
     ha diffuso al termine della conferenza una         Qui a Marrakech, i governi hanno sottoli-
     dichiarazione nella quale s’impegna, tra           neato che quella svolta è diventata urgen-
     le altre cose, a produrre il 100 per cento         te, irreversibile, inarrestabile”, ha osservato
     dell’energia da fonti rinnovabili tra il 2030      nell’occasione Patricia Espinosa, segretaria
     e il 2050 e a fare il possibile per limitare a     esecutiva Convenzione quadro delle Nazio-
     1,5 gradi Celsius la crescita della tempera-       ni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc),
     tura globale. Altri governi – segnatamente         di cui la Conferenza delle parti è il supremo
     Canada, Germania, Messico e Stati Uniti            organo decisionale. Salaheddine Mezouar,
     – hanno annunciato ambiziose strategie a           presidente di Cop 22, si aspetta “progressi
     lungo termine che guardano all’orizzonte           concreti” già entro la fine del 2017.
     2050 e al traguardo di un pianeta a emis-          “Sarà necessario rispettare l’impegno dei
     sioni zero. Gli impegni si sono tradotti           100 miliardi di dollari da qui al 2020. Il 2017
     in un documento congiunto nel quale si             dev’essere l’anno dei progetti su larga scala,
     traccia il momento d’inizio di “una nuova          della mobilitazione delle risorse e dell’ac-
     era nell’azione sul clima e sullo sviluppo         cesso agli strumenti finanziari necessari”, ha
     sostenibile” e nel quale i paesi sviluppati        affermato.
     riaffermano l’obiettivo di mobilitare fondi        “Delineando un nuovo percorso per una
     per 100 miliardi di dollari.                       maggiore cooperazione tra governi nazio-
     L’Italia, da parte sua, ha firmato cinque ul-      nali, regionali e locali, lavorando per met-
     teriori accordi di collaborazione con paesi        tere a disposizione le risorse necessarie, il
     africani e rafforzato il proprio ruolo come        mondo sta facendo progressi”, ha commen-
     punto di riferimento per tante realtà in via       tato Markku Markkula, presidente del Comi-
     di sviluppo, soprattutto tra le isole del Pa-      tato europeo delle regioni. “Dobbiamo anda-
     cifico e i Caraibi. “Per noi il bilancio è stato   re avanti, perché le parole non hanno alcun
     assolutamente positivo. Abbiamo presen-            valore se non accompagnate dai fatti. Dobbia-
     tato l’approccio ordinato di un Sistema            mo aumentare gli investimenti e sostenere le
     Italia che viene riconosciuto anche dalle          città e le regioni del mondo che realizzeranno
     associazioni ambientaliste come tra i più          le promesse fatte a Parigi”. (gmr)

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SPECIALE CLIMA

                              I PROGRAMMI DELLA COOPERAZIONE ITALIANA

                                       RIPARTIZIONE GEOGRAFICA

  EL SAVADOR
    BOLIVIA             LIBANO            ALBANIA           PAKISTAN           CINA             VIETNAM

     1                   7                    3               2                 2                11

  NON RIPARTIBILE

      16
                                                                                               FILIPPINE,
                                                                                               MYANMAR
                                                                              EGITTO, SIRIA,     INDIA,
    TUNISIA           MOZAMBICO       ETIOPIA       KENIA     BURKINA,NIGER       IRAQ         R.P. COREA

     3                   3             4                6          1               1              1
        RIPARTIZIONE PER SETTORE                                              TOTALE
            (MILIONI DI EURO)                                            (MILIONI DI EURO)

       RIFIUTI      ENERGIA    CAMBIAMENTI

                                                                         376
       20,8          1,6         CLIMATICI

                                 16,4
                                             WILDLIFE

                                             39,9                      PROGRAMMI IN CORSO

                                                                         282
                                                                       PROGRAMMAZIONE 2016

                                             WASH

                                         212,7
                                                                              94
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SPECIALE CLIMA

                                                                                      © Green Cross

                    Trasformare l’economia
                per una rivoluzione ambientale

     Intervista a Michail Gorbacëv, fondatore di Green Cross International

                                      di Marco Malvestuto

        P
                 er fronteggiare i mutamenti cli-      entrata in una nuova fase di dinamismo
                 matici serve “una rivoluzione         e la sua influenza può giocare un ruolo
                 nel modo in cui sfruttiamo le         di equilibrio importante all’interno della
                 risorse naturali” e una “trasfor-     comunità internazionale”. Ne è convin-
        mazione radicale” dell’economia che in-        to Michail Gorbacëv, ultimo presidente
        cluda anche un cambiamento del com-            dell’Unione Sovietica e fondatore, nel
        portamento di produttori e consumatori.        1993, dell’organizzazione non governati-
        Per riuscirci, la strada giusta consiste nel   va Green Cross International (Gci), oggi
        mettere insieme tutti gli attori coinvol-      attiva in quasi 50 paesi con l’obiettivo di
        ti poiché nessuno può risolvere da solo        promuovere un futuro equo, sostenibile e
        temi così complessi e articolati. Da que-      sicuro per tutti attraverso progetti di pre-
        sto punto di vista, “l’Italia sembra essere    venzione delle catastrofi ambientali.

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SPECIALE CLIMA

         Presidente Gorbacëv, si è appena conclu-       uno stato all'altro così come avviene con
         sa a Marrakech la conferenza Cop22, che        i cambiamenti di stato della materia. Se
         ha posto un particolare accento sulle fonti    è difficile prevedere quando inizia un
         energetiche rinnovabili, con l’annuncio di     cambiamento di stato nei sistemi com-
         un nuovo piano di sviluppo del settore nel     plessi, è ancora più difficile prevedere
         tentativo di raggiungere l’Obiettivo di svi-   quando finisce. Non esiste un elenco dei
         luppo sostenibile numero 7 (“Energia pu-       potenziali impatti dei cambiamenti cli-
         lita a un costo accessibile”). Giudica suf-    matici. Tuttavia, una cosa è certa: se non
         ficienti gli impegni presi a livello globale   ci muoviamo in fretta e in modo siste-
         per lo sviluppo di nuove tecnologie?           matico, non ci sarà alcun aspetto della
         Ci sono stati alcuni sviluppi interessanti     vita moderna come la conosciamo che
         nel corso di Cop22, ma dobbiamo agire          non sarà intaccato.
         con maggiore determinazione e velocità.        Ciò che è necessario per andare avanti è
         Una delle caratteristiche chiave dei siste-    niente di meno che una rivoluzione nel
         mi complessi come il clima terrestre è che     modo in cui sfruttiamo le risorse natu-
         quando ci sono dei cambiamenti non si          rali. La nostra economia richiederà una
         tratta di un processo lineare. Si passa da     trasformazione radicale nell’arco di una
                                                        generazione: nell’energia, nell'industria,
                                                        nell'agricoltura, nella pesca, nei sistemi
                                                        di trasporto e nel comportamento di
                                                        produttori e consumatori.
         La nostra economia richiederà                  Ed eufemismi intelligenti come “econo-
         una trasformazione radicale                    mia verde” o “crescita condivisa sosteni-
         nell’arco di una generazione                   bile” non aiutano. Se un sistema è sba-
         nell’energia, nell'industria                   gliato alla radice, renderlo più efficiente
                                                        e responsabile non risolverà il proble-
         nell'agricoltura, nella pesca nei
                                                        ma. Questo modello condanna il mondo
         sistemi di trasporto                           a continue crisi, all'ingiustizia sociale e
         e nel comportamento                            al pericolo di disastro ambientale. Ciò di
         di produttori e consumatori                    cui abbiamo bisogno oggi è di dissociare

                                                                                       © Elena Seina

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SPECIALE CLIMA

                                                                                    © Elena Seina

     la crescita economica dall'uso dell’ener-       naturali, con incombenti crisi di acqua,
     gia e delle risorse; con il solo incremento     cibo ed energia, mentre oltre un miliardo
     dell’efficienza delle risorse non sarà pos-     di persone vivono ancora in condizioni
     sibile arrivare dove noi vorremmo essere.       di estrema povertà e la disuguaglianza
     Fortunatamente, molte idee buone e fun-         globale è chiaramente in crescita.
     zionali e tecnologie attinenti sono già in      Oggi più che mai sono necessarie nuove
     cantiere.                                       idee e un rinnovato impegno per rom-
                                                     pere la situazione di stallo causata dalla
     Green Cross è stata fondata sulla base del      scarsa volontà politica e da un’inadegua-
     lavoro avviato dal summit della Terra te-       ta ricerca intellettuale. I leader devono
     nutosi nel 1992 a Rio de Janeiro, in Brasile.   affrontare questa sfida. I responsabili po-
     Quali progressi sono stati compiuti da al-      litici devono prendere in considerazione
     lora e quanto resta ancora da fare?             il sistema nel suo complesso, collegan-
     Quando ho fondato Green Cross, più di           do ambiti precedentemente considerati
     20 anni fa, sapevo di avere davanti una         non correlati – come l'energia e l'occupa-
     lunga battaglia per influenzare un cam-         zione, l’acqua, i servizi igienico-sanitari e
     biamento dei valori delle persone, delle        l’assistenza sanitaria, lo sviluppo rurale
     imprese e dei governi, per trasformare la       e la sicurezza, la governance e lo svilup-
     sostenibilità in un pilastro dello sviluppo.    po. Qui sta il più grande cambiamento:
     Tutto questo sta prendendo piede, ma            l'adozione di un approccio realmente
     molto più lentamente del necessario.            olistico, che tenga conto non solo delle
     Il mondo è ancora intrappolato all’in-          ragioni della crescita a breve termine,
     terno di un percorso di sviluppo agoniz-        ma offra anche l'opportunità di uno svi-
     zante e insostenibile. La crescita econo-       luppo sostenibile e inclusivo. Non farlo
     mica, senza alcuna preoccupazione per           ora – di fronte a così tante sfide – signifi-
     la salvaguardia delle risorse del pianeta,      ca disonorare il nostro passato e il nostro
     continua ad essere l’obiettivo superiore e      presente e svalutare il nostro futuro.
     la priorità. A causa di ciò siamo di fronte
     ad un degrado ambientale inesorabile e          Tra i principi costitutivi di Green Cross c’è
     senza precedenti, ad un deterioramento          anche quello di prevenire e risolvere i con-
     e all'eccessivo sfruttamento delle risorse      flitti per le risorse naturali e di affrontare

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SPECIALE CLIMA

         Oggi più che mai sono necessarie               nante nello spingere le grandi potenze,
                                                        compresi gli Stati Uniti e la Russia, a di-
         nuove idee e un rinnovato impegno
                                                        smettere le armi chimiche; i valori e gli
         per rompere la situazione                      atteggiamenti dei bambini vengono mo-
         di stallo causata dalla scarsa volontà         dellati sulla base di una crescente consa-
         politica e da un’inadeguata                    pevolezza ambientale in Italia, Giappone,
         ricerca intellettuale                          Australia, Corea del Sud e Sri Lanka attra-
         I leader devono affrontare questa sfida        verso la campagna Immagini per la Terra;
                                                        migliaia di persone nel Sud-est asiatico,
                                                        in Iraq settentrionale e nelle zone colpite
                                                        dal disastro nucleare di Chernobyl stan-
                                                        no ricevendo assistenza sanitaria e altre
         le conseguenze ambientali delle guerre e       forme di sostegno, grazie alla rete Green
         dei conflitti. In che modo s’intrecciano le    Cross.
         due questioni?
         La filosofia di Green Cross International,     L’Italia si è di recente dotata di una nuova
         basata sul concetto "cooperazione, non         legge che riforma il sistema di cooperazio-
         scontro", si applica non solo al nostro        ne, che introduce la nuova Agenzia italia-
         lavoro di mediazione dei conflitti, ma         na e attribuisce un’accresciuta attenzione
         anche ai nostri partenariati attivi con i      alla collaborazione fra settore pubblico e
         governi, con le Nazioni Unite, con le al-      privato nelle questioni dello sviluppo, in-
         tre organizzazioni non governative, con        clusa la lotta ai cambiamenti climatici e
         gli scienziati e gli accademici e con la co-   alla cosiddetta “povertà ambientale”. È
         munità imprenditoriale. Gci occupa una         questa la strada giusta da seguire?
         posizione unica, concentrandosi sulle          Gli amici di Green Cross Italia mi hanno
         politiche ambientali globali e la loro at-     detto che la vostra riforma era molto atte-
         tuazione in tutto il mondo.                    sa. Spero possiate attuarla a pieno il pri-
         Oggi Green Cross International è un'or-        ma possibile. Sono anche a conoscenza
         ganizzazione non governativa globale           dell’attenzione che l’Italia riserva al con-
         con sedi in circa 30 paesi e attiva in quasi   tinente africano. Queste questioni sono
         50 paesi. Il suo obiettivo è quello di pro-    al centro delle iniziative di Green Cross
         muovere un futuro equo, sostenibile e si-      ed è per questo che ritengo importante
         curo per tutti, e la sua missione peculiare    la collaborazione avviata con la nostra
         è quella di affrontare le sfide combinate      organizzazione italiana. La strada giusta
         della sicurezza, della povertà e del degra-    consiste nel mettere insieme tutti gli at-
         do ambientale attraverso il patrocinio e       tori coinvolti, incluse istituzioni pubbli-
         l’attuazione di progetti "sul campo". Lad-     che, accademie, istituti di ricerca, Ong e
         dove scoppiano i conflitti, noi portiamo       settore privato. Nessuno può risolvere da
         assistenza e aiuto alle popolazioni, ma        solo temi così complessi e articolati. L’I-
         forniamo anche informazioni di prima           talia sembra essere entrata in una nuova
         mano, analisi e proposte alle autorità e       fase di dinamismo; la sua influenza può
         alle istituzioni internazionali sulle que-     giocare un ruolo di equilibrio importan-
         stioni riguardanti la bonifica ambientale      te all’interno della comunità internazio-
         e la profilassi sociale e medica.              nale. Siamo inoltre tutti grati all’Italia e
         La nostra rete ha molto di cui andare or-      agli italiani per avere aperto i loro cuori
         gogliosa per quanto realizzato durante i       ai tanti migranti che ogni giorno, dispe-
         suoi primi 20 anni di attività. Più di 200     ratamente, attraversano il Mediterraneo.
         mila persone in Ghana, Senegal, Costa          L’operato della società civile e delle isti-
         d'Avorio, Bolivia e altrove stanno rice-       tuzioni, incluse le organizzazioni go-
         vendo acqua potabile grazie al nostro          vernative e le Ong, dimostra che i valori
         progetto Smart Water for Green Schools.        umanitari dell’Europa sono ancora vivi.
         La nostra “advocacy” è stata determi-          Grazie Italia.

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SPECIALE CLIMA

                Migrazioni e ambiente
            Un nesso da non trascurare più

        Negli ultimi 30 anni è raddoppiato il numero delle persone
         costrette ad emigrare a causa di eventi ambientali avversi
            Ma il nesso tra migrazioni e cambiamenti climatici
       continua a essere ignorato dai media e dalla giurisprudenza
                                       di Federico Soda*

     L
              ’attenzione che il mondo politico   Nel 2008 quasi 20 milioni di persone
              e l’opinione pubblica rivolgono
                                                  sono state costrette ad emigrare
              al fenomeno del cambiamento
              climatico sta crescendo sempre      per eventi meteorologici estremi
     più a livello internazionale, come dimo-     mentre gli sfollati per conflitti interni
     stra l’Accordo di Parigi adottato nel 2015   sono stati "solo" 4,6 milioni

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SPECIALE CLIMA

         e la recente conferenza Cop 22, tenutasi a    tre, sono state quasi 20 milioni quelle che
         Marrakech lo scorso 7 novembre. Si con-       hanno lasciato il proprio paese a causa di
         tinua, tuttavia, a dare scarsa importanza     eventi meteorologici estremi, a fronte di
         a una delle conseguenze maggiori di tale      4,6 milioni di sfollati interni per conflitti.
         fenomeno, vale a dire la migrazione per       Si prevede che entro il 2050 potrebbe-
         motivi climatici.                             ro esserci fino a 250 milioni di rifugiati
         Ma cosa si intende per migranti climatici?    ambientali, con una media di 6 milioni
         Secondo la definizione fornita dall’Orga-     di uomini e donne costretti ogni anno a
         nizzazione internazionale per le migra-       lasciare i propri territori.
         zioni (Oim), “sono persone o gruppi che,      Nonostante i dati allarmanti e il crescen-
         a causa di improvvisi o graduali cam-         te numero di catastrofi dovute ai cam-
         biamenti nell’ambiente che influenzano        biamenti climatici, l’interdipendenza
         negativamente le loro condizioni di vita      tra fattori climatici, sociali e politici alla
         sono obbligati a lasciare le proprie case,    base delle migrazione continua ad esse-
         o scelgono di farlo, temporaneamente          re trascurata dai media e relativamente
         o permanentemente, e che si muovono           emarginata in ambito statistico e giuridi-
         all’interno del proprio paese o oltrepas-     co. Ad oggi infatti, non esiste ancora una
         sando i confini nazionali”.                   definizione universalmente riconosciuta
         I dati raccolti dall’Oim dimostrano che       di migrante climatico e non sono previsti
         nel corso degli ultimi 30 anni è raddop-      strumenti di tutela giuridica a riconosci-
         piato il numero delle persone costrette       mento di questa vulnerabilità.
         ad emigrare a causa di eventi climatici       In questi ultimi anni si è registrato un
         quali siccità ed alluvioni. Nel 2008, inol-   notevole aumento del numero di proget-

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SPECIALE CLIMA

     Entro il 2050                                  te incrementare i progetti di co-sviluppo,
                                                    puntando al coinvolgimento della dia-
     potrebbero esserci
                                                    spora quale agente di sviluppo dei terri-
     fino a 250 milioni                             tori di provenienza sia attraverso il tra-
     di rifugiati ambientali                        sferimento di competenze nell’ambito di
                                                    nuove modalità di gestione del suolo e del
                                                    settore agricolo nei paesi colpiti da cam-
                                                    biamenti climatici, sia attraverso investi-
     ti incentrati sul tema del cambiamento         menti mirati delle rimesse, per esempio
     climatico, con particolare riferimento         nel settore delle nuove tecnologie.
     alla degradazione del suolo. In partico-       L’Ufficio di coordinamento per il Me-
     lare, si lavora a livello di advocacy con i    diterraneo dell’Oim a Roma, che già da
     governi, per far fronte a problematiche        tempo promuove progetti di co-sviluppo,
     come quella del land grabbing, e sugli         ha recentemente esteso questa tipologia
     strumenti da adottare per affrontare i fe-     di progetti anche all’area del cambiamen-
     nomeni dell’impatto ambientale. Si sono        to climatico. E’ in questo contesto che si
     fatti molti passi in avanti riguardo gli       inserisce il progetto “West Africa: Promo-
     strumenti da adottare nei paesi in via di      ting sustainable land management in mi-
     sviluppo per prevedere o mitigare i dan-       gration-prone areas through Innovative
     ni legati ai mutamenti ambientali, ma si       financing mechanisms”, avviato nel 2014
     pone ancora scarsa attenzione al nesso         in partnership con la Convenzione delle
     tra cambiamento climatico e migrazione.        Nazioni Unite contro la desertificazione
     Sarebbe invece necessario lavorare “in         (Unccd).
     parallelo” su questi due aspetti così inter-   Il progetto, finanziato dalla direzione ge-
     connessi.                                      nerale per la Cooperazione allo sviluppo
     Da un lato, occorrerebbe maggiore coo-         del ministero degli Esteri, intende pro-
     perazione tra organizzazioni internazio-       muovere gli investimenti dei migranti
     nali che operano in questo settore così da     nei loro paesi d’origine dando particola-
     integrare le rispettive aree di competenza     re rilievo alle iniziative volte a favorire la
     e favorire il raggiungimento degli Obiet-      lotta alla desertificazione, l’adattamento
     tivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs),       ai cambiamenti climatici e la conserva-
     che includono fra i propri intenti quello      zione ed uso sostenibile della biodiver-
     della lotta contro il cambiamento clima-       sità.
     tico (Goal 13). Dall’altro lato, è importan-   *Direttore Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo -Oim

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SPECIALE CLIMA

   Siccità e inondazioni favoriscono i conflitti

  La vulnerabilità a un conflitto di    conflitti più intensi laddove la        di sostentamento sono state
  un paese è strettamente legata alla   distribuzione dei terreni è più         distrutte da calamità naturali,
  vulnerabilità della sua economia      ineguale. In India, per esempio, le     hanno poco o nulla da perdere,
  ai fenomeni atmosferici estremi e     dispute legate all’accesso alla terra   e sono portare a credere che
  alla capacità dei governi di creare   aumentano del quattro per cento         prendere parte a un conflitto
  forme di impiego alternative.         nei periodi di precipitazioni scarse    potrebbe riservare loro un futuro
  Siccità e inondazioni, si legge in    o inondazioni, trasformando             migliore. Questo insieme di fattori,
  un recente rapporto della Banca       le anomalie atmosferiche in             è il parere dei ricercatori della
  mondiale, sono spesso seguite         un fattore di violenze. Siccità e       Banca mondiale, contribuisce ad
  da un aumento delle tensioni          inondazioni, prosegue lo studio,        alimentare i fenomeni migratori
  inter-comunitarie o cambi             generano povertà e aggravano le         all’interno di uno stesso paese
  di governo nei paesi in via di        condizioni di vita delle persone        o tra paesi diversi. L’impatto
  sviluppo. Nell’Africa subsahariana    più vulnerabili in quei paesi in        è particolarmente sentito in
  le guerre civili sono in genere       cui l’agricoltura rappresenta una       Africa sub-sahariana, dove la
  precedute da periodi di scarse        delle principali fonti di reddito.      riduzione dell’un per cento delle
  piogge, mentre nelle aree rurali      La povertà, a sua volta, aumenta        precipitazioni atmosferiche ha
  del Brasile le dispute territoriali   le possibilità di un’escalation dei     provocato un aumento dello 0,6
  si verificano più di frequente        conflitti.                              per cento del numero di persone
  durante i periodi di siccità, con     Le parti in causa, le cui risorse       che abbandonano le campagne.

La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016                                                                       19
SPECIALE CLIMA

            Puntare su ricerca e innovazione
             per un mondo più sostenibile

                Intervista a Federico Testa, presidente dell’Enea

                                      di Gianmarco Volpe

     I
           l contrasto al cambiamento clima-
           tico rappresenta “una grande op-
           portunità” che il nostro paese “può
           e deve cogliere” in termini d’inno-
     vazione del sistema produttivo e di ri-
     lancio di economia e occupazione. Non
     solo con gli interventi che di recente sono
     stati illustrati nello studio “Parigi e oltre”,
     realizzato dall’Agenzia nazionale per le
     nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo
     economico sostenibile (Enea) in collabo-
     razione con l’Istituto superiore per la pro-
     tezione e la ricerca ambientale (Ispra),
     ma anche attraverso nuove politiche di
     cooperazione allo sviluppo. Federico
     Testa, veronese classe 1954, è dal marzo
     scorso alla guida dell’Enea, e ha le idee
     chiare su come “fare squadra” per dare
     attuazione gli impegni assunti dall’Italia.

     Si è appena conclusa a Marrakech la con-
     ferenza Cop22, volta a dare attuazione
     agli accordi sui cambiamenti climatici
     che erano stati raggiunti un anno prima a         “L’accesso ad energia
     Parigi. Su che cosa si sono fatti dei passi in    economica pulita e sicura
     avanti e su che cosa si poteva fare di più?       per la popolazione africana
     La Cop21 ha segnato un momento im-                è considerato un requisito
     portante nell’impegno contro il cambia-           indispensabile per lo sviluppo
     mento climatico, riconoscendo un ruolo
                                                       Non possiamo rimanere indifferenti
     significativo all’innovazione e al trasferi-
     mento tecnologico, ribadito positivamen-          tanto più che su questo fronte
     te alla Cop22 di Marrakech il cui obietti-        abbiamo maturato
     vo, direi centrato, era di rendere operative      forti competenze nel tempo”

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SPECIALE CLIMA

         ed efficaci le misure decise a Parigi. Tre      Cop22 ha posto un particolare accento
         sono i principali risultati raggiunti a Mar-    sulle fonti energetiche rinnovabili. Qual
         rakech. Il primo riguarda la dichiarazione      è il ruolo che può ricoprire l’Italia nello
         congiunta di tutti i governi, in cui ci s’im-   sviluppo di nuove tecnologie a livello glo-
         pegna a continuare a portare avanti la lot-     bale?
         ta al cambiamento climatico e si defini-        L’Italia è all’avanguardia in molti settori
         sce irreversibile il processo di contrastare    dell’innovazione e ha ottenuto risultati si-
         il cambiamento climatico e ci si impegna        gnificativi nella riduzione delle emissioni
         a procedere nell’attuazione dell’Accordo        di gas serra, nella produzione di energia
         di Parigi. Il secondo riguarda l’impegno        da fonti rinnovabili e nell’efficientamen-
         a definire entro il 2018 le procedure e le      to energetico del sistema produttivo. È
         regole per rendere chiari, confrontabili e      essenziale continuare a promuovere con
         misurabili gli impegni presi dai vari sta-      decisione politiche in questa direzione,
         ti. L’ultimo e più controverso aspetto ri-      puntando su ricerca e innovazione tec-
         guarda l’avvio del meccanismo finanzia-         nologica e sul trasferimento delle nostre
         rio per rendere operativo l’impegno dei         eccellenze e best practice. Come Agen-
         100 miliardi di dollari l’anno. Si tratta di    zia nazionale per le nuove tecnologie,
         far convergere la posizione dei paesi svi-      l’energia e lo sviluppo economico soste-
         luppati, che vogliono orientare le risorse      nibile, siamo impegnati su questo fronte
         finanziarie che mettono a disposizione,         e collaboriamo con diverse istituzioni e
         e quella dei paesi in via di sviluppo, che      ministeri per l’analisi di piani e strategie,
         vogliono decidere in maniere autonoma           la valutazione di politiche e misure e lo
         sul loro utilizzo. Ad un anno dall’accordo      sviluppo di opzioni necessarie al trasfe-
         raggiunto a Parigi e a qualche settimana        rimento tecnologico verso i paesi in via
         dalla sua entrata in vigore, credo che non      di sviluppo con il coinvolgimento del
         ci si potesse aspettare di più.                 sistema delle imprese nazionali. Storica-

La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016                                                         21
SPECIALE CLIMA

     mente l’Enea ha partecipato al processo       zione sul cambiamento climatico delle
     negoziale sul cambiamento climatico sin       Nazioni Unite. E un nostro ricercatore,
     dalla prima Cop del 1995 a Berlino. Anche     Sergio La Motta, è appena stato nomina-
     quest’anno è stata presente, in particola-    to, in rappresentanza dei paesi sviluppati
     re per le attività inerenti il Meccanismo     (Annex I) quale membro dell’Advisory
     di trasferimento tecnologico. L’Enea ha       board del Ctcn. Altre collaborazioni mol-
     fornito la sua esperienza tecnica nella       to positive sono in corso con diverse Ong
     definizione dei progetti di mitigazione e     e adesso anche con progetti e piattafor-
     adattamento che il mistero dell’Ambiente      me pubblico-private come Res4Med e
     sta finanziando, ad esempio, nelle piccole    Res4Africa, del quale siamo entrati a far
     isole oceaniche e in Africa. Inoltre siamo    parte quest’anno.
     l’entità nazionale designata dal Ministero
     dell’Ambiente nel Ctcn, il Network Inter-     Energia solare ed eolica, agricoltura so-
     nazionale di organizzazioni tecnologiche      stenibile. La lotta ai cambiamenti cli-
     a sostegno del trasferimento delle tecno-     matici s’intreccia con le opportunità di
     logie di adattamento e di mitigazione ver-    sviluppo del continente africano, che
     so i paesi in via di sviluppo della Conven-   al momento sembra proprio quello più
                                                   esposto ai rischi naturali. Quanto sarà
                                                   decisivo il contributo dell’Africa per rag-
                                                   giungere i traguardi previsti dalla nuova
                                                   Agenda 2030?
                                                   Il continente africano è strategico per il
     Più forti i segnali dall’ambiente             nostro paese per il ruolo cruciale negli
     più sembra difficile avere                    equilibri geopolitici mondiali e quale in-
     consapevolezza nella politica                 terlocutore primario per la gestione del
     nell’economia e nella società                 fenomeno migratorio e la composizio-

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SPECIALE CLIMA

         ne regionale dei conflitti. Una delle sfide    eco-efficiente delle risorse e dei materia-
         principali, più volte evidenziata anche a      li, promozione di soluzioni e comporta-
         livello di governo, è ridurre la pressione     menti sostenibili. L’elenco è lungo e non
         migratoria sostenendo i governi dei pae-       si tratta solo di vocabolario. L’Enea può
         si di provenienza e transito dei migranti,     essere un “braccio tecnico” della Coope-
         garantendo migliori condizioni di vita         razione italiana, assistendo quest’ultima
         alle popolazioni locali, offrendo un soste-    nella definizione e pianificazione di poli-
         gno per ridurre le cause del sottosviluppo     tiche e programmi energetici appropriati,
         e creando occasioni di sviluppo e cresci-      sostenendo il “salto tecnologico” e svi-
         ta in loco. Ma vi sono anche altre ragioni     luppando le capacità specialistiche e tec-
         che hanno a che vedere con un’indispen-        nico-gestionali necessarie. Già oggi, ad
         sabile visione di solidarietà: nell’Africa     esempio, su designazione della direzione
         sub-sahariana circa 600 milioni di per-        generale per la Cooperazione allo svilup-
         sone non hanno accesso all’energia elet-       po del ministero degli Esteri, Enea parte-
         trica, e questo vuol dire che oltre la metà    cipa al Gruppo di esperti italiani in seno
         degli 1,2 miliardi di persone che oggi non     alla Convenzione Onu per la Lotta alla
         hanno accesso all’energia si trova nel         desertificazione (Unccd) per contribuire
         continente africano. L’accesso ad energia      al miglioramento delle attività scientifi-
         economica, pulita e sicura per la popo-        che e tecnologiche e alla definizione di
         lazione africana è considerato un requi-       strategie e azioni di lotta alla desertifica-
         sito indispensabile per lo sviluppo. Non       zione.
         possiamo rimanere indifferenti, tanto più      Possiamo inoltre portare avanti attività
         che su questo fronte abbiamo maturato          informazione, di trasferimento tecnolo-
         forti competenze nel tempo.                    gico, realizzare azioni pilota in program-
                                                        mi di sviluppo locale insieme a comunità
         Qual è il ruolo dell’Enea nel contesto della   e partner locali, ricorrendo a strumenti
         Cooperazione italiana e in quale direzio-      come la formazione tecnica e tecnolo-
         ne, come presidente, intende ulteriormen-      gica, le borse di studio internazionali,
         te indirizzarlo?                               la formazione a distanza. Può costruire
         L’adozione dell’Agenda universale di svi-      alleanze con attori tradizionali della co-
         luppo sostenibile 2030 interpella un ruo-      operazione allo sviluppo (Ong, regioni,
         lo più attivo dell’Enea, che ho inteso per-    comuni) e una rete di istituti di ricerca
         seguire attraverso un percorso graduale        omologhi per partecipare a bandi euro-
         ma determinato ad aprire spazi di attività     pei di azioni esterna. Può, infine, fornire
         più ampi in ambito di cooperazione allo        supporto tecnico qualificato agli opera-
         sviluppo. Mi auguro che il nuovo assetto       tori del Sistema Italia (Agenzia, Ong, Enti
         della Cooperazione italiana consenta una       locali).
         maggiore incisività dell’azione, anche a       Siamo pronti ad affiancare l’Aics in que-
         colmare un certo ritardo negli aspetti di      sti aspetti, sovrapponibili con quanto già
         Scienza, tecnologia e innovazione (Sti)        stiamo facendo con successo a fianco
         che la nuova architettura di sviluppo cre-     del ministero dell’Ambiente a sostegno
         ata dall’Agenda 2030 richiama. Lo stesso       dell’impegno italiano post-Parigi. Ri-
         Piano d'azione di Addis Abeba per il fi-       guardo al nuovo assetto del Sistema Italia
         nanziamento dello sviluppo considera           per la Cooperazione, rilevo però l’assenza
         il settore sempre più cruciale. Energie        degli enti di ricerca tra i componenti del
         rinnovabili, sostenibilità dei sistemi pro-    Consiglio nazionale per la cooperazio-
         duttivi, modelli di economia circolare,        ne allo sviluppo e mi faccio promotore
         tecnologie di mitigazione e adattamento        dell’aggiunta di tale componente, a mio
         ai cambiamenti climatici, eco-innovazio-       avviso determinante proprio per l’appor-
         ne dei sistemi di sviluppo e trasferimento     to di Sti (Scienza, Tecnologia, Innovazio-
         della conoscenza, supporto alle imprese        ne) al conseguimento degli Obiettivi di
         e alle filiere produttive per la gestione      sviluppo sostenibile.

La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016                                                        23
SPECIALE CLIMA

                  El Niño e l’approccio olistico
                  della Cooperazione italiana

              Nuove sfide richiedono nuove soluzioni. E’ il caso di El Niño
            L’Italia è scesa in campo con un intervento regionale strutturato
     che alle attività d’emergenza sostituisca gradualmente quelle per lo sviluppo
           e che faccia leva sulla complessità del rapporto uomo-ambiente

                                     di Riccardo Morpurgo*

      C
                 iclicamente al largo delle coste    sca vive. Siccome il fenomeno raggiunge
                 occidentali del Sud America le      il suo picco intorno alla stagione natali-
                 correnti e i venti mutano il loro   zia, esso venne definito dai pescatori che
                 corso, causando un aumento          primi lo osservarono come el Niño (Gesù
      delle temperature delle acque e spostan-       Bambino). Negli ultimi decenni gli scien-
      do le correnti fredde ricche di plancton e     ziati hanno scoperto che el Niño è collega-
      elementi nutrivi che sorgono dalle profon-     to ad altre alterazioni dei modelli climatici
      dità oceaniche. Ciò non solo condiziona        globali.
      la catena alimentare marina, ma anche la       Enso (El Niño - Southern Oscillation)
      vita sociale ed economica di chi sulla pe-     è probabilmente il termine che meglio

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SPECIALE CLIMA

         In Mozambico, Swaziland,                           con effetti devastanti sulle condizioni di
                                                            vita di uomini, animali ed ecosistemi.
         Zimbabwe e Malawi è stata elaborata
                                                            Data la dimensione e le cause del feno-
         una strategia articolata                           meno, non esiste una soluzione capace di
         che dovrà in un primo tempo                        evitarne gli effetti, ma la comunità scienti-
         portare sollievo alle popolazioni                  fica internazionale sta interrogandosi sulla
         per poi definire un intervento                     possibilità che i suoi effetti possano essere
         capace di aumentare la resilienza                  aumentati dal riscaldamento globale e le
         delle aree più fragili                             conseguenti mutazioni climatiche con ef-
                                                            fetti moltiplicatori e sinergici.
                                                            I cambiamenti climatici costituiscono
                                                            oggi una minaccia ambientale, sociale ed
                                                            economica globale. Essi sono strettamen-
         spiega gli effetti globali del fenomeno: l’au-     te interdipendenti con le tematiche dello
         mento delle temperature della superficie           sviluppo: difficilmente si è in grado di af-
         delle acque oceaniche ad occidente del             frontare efficacemente e di vincere la sfide
         Sud America è solo una parte delle intera-         contenute negli Obiettivi di sviluppo sen-
         zioni tra atmosfera, oceani e masse conti-         za considerare l’impatto dei cambiamenti
         nentali. Il termine Southern Oscillation si        climatici sull’attività agricola, sugli eventi
         riferisce alla component atmosferica della         meteorologici, sulla salute dell’uomo, sui
         relazione ed El Niño ne rappresenta la             fenomeni di estinzione delle specie ani-
         componente oceanica, nella quale la tem-           mali e vegetali. Il conseguimento di ciascu-
         peratura delle acque è il fattore principale.      no degli Obiettivi, direttamente o indiret-
         La siccità è tra gli effetti causati da un even-   tamente, è minacciato dal cambiamento
         to Enso e può avvenire ovunque nel mon-            climatico.
         do, sebbene i ricercatori abbiano messo in          Riscaldamento globale e alterazione delle
         evidenza come tale situazione sia più attiva       precipitazioni contribuiscono alla diminu-
         in Australia, Indonesia, nelle Filippine, in       zione della produzione agricola, special-
         Brasile e alcune parti della regione orienta-      mente nelle regioni temperate, tropicali
         le e meridionale del continente africano. Si       e subtropicali. Questo mina la già fragile
         tratta, quindi, di un fenomeno globale i cui       sicurezza alimentare dei paesi in via di svi-
         effetti si sviluppano sull’intero pianeta ma       luppo, rendendo ancor meno disponibile
         è anche, e soprattutto, un fenomeno locale         la fornitura di cibo. L’inquinamento e le
         che condiziona la vita di milioni di persone       alte temperature stanno causando un au-

La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016                                                             25
SPECIALE CLIMA

     mento della frequenza e dell’intensità di       alle condizioni di emergenza che El Niño
     gravi ed estremi eventi meteorologici quali     ha creato in Africa sub sahariana. È per
     tempeste, uragani, cicloni e alluvioni. An-     questo che la Cooperazione italiana ha
     che la salute – e in alcuni casi la sopravvi-   lanciato un Piano d’azione teso a mitigare
     venza – di molte specie animali e vegetali      gli effetti della siccità che sta colpendo le
     e dell’uomo stesso può essere influenzata       campagne ed i raccolti delle popolazioni
     dall’aumento di temperatura determinato         rurali di gran parte dell’area.
     dall’incremento della concentrazione dei        In Mozambico, Swaziland, Zimbabwe e
     gas-serra. Le temperature estremamente          Malawi è stata elaborata una strategia arti-
     calde aumentano la possibilità di proble-       colata in fasi che dovrà in un primo tempo
     matiche patologiche, soprattutto nelle per-     portare sollievo alle popolazioni per poi
     sone che presentano problemi cardiaci.          definire un intervento capace di aumen-
     Inoltre, l’aumento della temperatura del        tare la resilienza delle aree più fragili. La
     pianeta causa un’estensione delle zone di       prima fase dell’intervento è attualmente
     influenza di molte malattie infettive poten-    in realizzazione con attività volte a riabili-
     zialmente mortali, quali malaria, colera,       tare infrastrutture idriche e fornire generi
     febbre gialla.                                  alimentari alle popolazioni delle aree più
     Il sistema Italia, ben consapevole che a        duramente colpite dalla siccità. È inoltre
     problemi globali occorre individuare solu-      in fase di avvio un intervento più struttu-
     zioni globali, è impegnato a definire azio-     rato, che alle attività d’emergenza sostitu-
     ni di contrasto sia ai mutamenti climatici      isca, gradualmente, la ben più complessa
     che al riscaldamento globale promuoven-         nozione di resilienza. Da emergenza a svi-
     do un approccio sostenibile allo sviluppo:      luppo, quindi, ma uno sviluppo che faccia
     la green economy, sfruttamento di forme         leva sulla complessità del rapporto uomo
     di energie solari ed eoliche, riduzione del     ambiente e le sue diverse articolazioni so-
     consumo delle biomasse quale combusti-          ciali ed economiche. Intervento regionale,
     bile e risparmio energetico. Sono soluzioni     perché regionale è la crisi e regionali sono i
     efficaci, ma che richiedono tempi lunghi        rapporti tra popolazioni e risorse.
     ed investimenti elevati che mal s’adattano      L’attuale situazione di cambiamento cli-

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SPECIALE CLIMA

         Le risposte ai cambiamenti climatici             sono insufficienti per assicurare una pro-
                                                          tezione completa dai cambiamenti i quali
         ruotano attorno ai concetti
                                                          possono dimostrarsi irreversibili. Il concet-
         di mitigazione ed adattamento                    to di adattamento appare rispondere me-
         ma occorre ora elaborarne uno nuovo              glio alla domanda di protezione dei rischi.
         basato sulla resilienza di un sistema            Una delle chiavi per ridurre la vulnerabilità
                                                          è quello di superare ambedue i concetti,
                                                          che non sono in grado di inserire elementi
         matico costituisce una sfida che richiede,       di plasticità e di flessibilità. Parrebbe, allo-
         in risposta, adattamenti sostanziali e tra-      ra, più consono elaborare un concetto ba-
         sformazioni nell’organizzazione sociale,         sato sulla resilienza di un sistema.
         uso delle risorse e dello spazio. Molti dei      Il concetto stesso di resilienza si è svilup-
         rischi ambientali una volta considerati im-      pato incorporando al suo interno l’idea
         ponderabili ed imprevedibili sono, oggi,         di sistemi complessi ed enfatizzandone
         molto più conosciuti e prevedibili; sap-         la funzione di sistema eco-sociale nel suo
         piamo che i mutamenti demografici, tec-          complesso. Il fulcro è, quindi, sulle rela-
         nologici e nell’uso della terra sono causa       zioni esistenti tra le diverse componenti
         di rischi che possono indurre risposte           del sistema e non sul funzionamento di
         adattative. Le previsioni sui cambiamenti        ognuna di queste prese separatamente. Il
         climatici richiederanno entro i prossimi         concetto sistemico introduce, inoltre, una
         100 anni trasformazioni sistemiche dovute        dimensione temporale che il modello per
         all’impossibilità di proseguire determina-       componenti non prevede e che, invece, ap-
         te attività economiche e sociali in alcune       pare necessaria alla costruzione di un’azio-
         regioni. Tuttavia, è ben noto che gli adat-      ne volta a costruire un sistema resiliente.
         tamenti ai cambiamenti climatici non co-         La concezione della resilienza, quindi, non
         stituiscono parti isolate di un sistema. Essi,   si basa sulla capacità di un determinato si-
         al contrario, sono il risultato dell’azione      stema nel recuperare la condizione ex ante,
         di una molteplicità di attori in risposta ad     ma di introdurre una visione di flessibilità
         una pluralità di stress e stimoli. Inoltre, i    futura basata sulla possibilità di gestire l’in-
         cambiamenti climatici, sebbene risultanti        certezza avendo a disposizione un insieme
         di un complesso assieme di cause, sono in        di caratteristiche sistemiche capaci di af-
         larga misura dovuti all’azione dell’uomo.        frontare gli eventi futuri.
         Le risposte ai cambiamenti climatici ruo-        Sfida complessa, che richiede soluzioni
         tano attorno ai concetti di mitigazione ed       altrettanto complesse, immaginazione e
         adattamento. Per mitigazione si intendono        scienza, così come il concorso di tutte le
         tutte le strategie ad azioni che riducono l’e-   componenti del Sistema Italia – imprese,
         sposizione ai cambiamenti mediante azio-         cooperazione, società civile - chiamate a ri-
         ni normative, migrazioni spazio temporali        spondere non solo ai propri interessi parti-
         o mutamenti tecnologici. Per adattamento         colari, ma anche a quelli di un mondo sem-
         s’intendono quegli aggiustamenti che una         pre più legato e interdipendente nel quale
         certa popolazione mette in opera in rispo-       nessuno può oramai premettersi di girare
         sta rispetto ad un cambiamento in atto o         la testa
         futuro. Le azioni di mitigazione, tuttavia,      *Direttore della Sede estera di Maputo

La Cooperazione Italiana Informa - novembre 2016                                                             27
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