La Turchia è ufficialmente fuori dal Programma F-35

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La Turchia è ufficialmente fuori dal Programma F-35
La Turchia è ufficialmente
                fuori dal Programma F-35

                                 di Gianandrea Gaiani

(analisidifesa.it ) La Casa Bianca ha ufficializzato in una nota che “sfortunatamente
la decisione della Turchia di acquistare i sistemi missilistici da difesa aerea S-400
russi rende impossibile la prosecuzione del coinvolgimento nel programma degli
F-35. Gli F-35 non possono coesistere con una piattaforma russa per la raccolta di
informazioni di intelligence che sarà usata per conoscere le loro capacità
avanzate”, si legge.

“Accettare gli S-400 mina gli impegni presi reciprocamente da tutti gli alleati Nato
di non usare i sistemi russi. Questo avrà un impatto dannoso sulle interoperabiità
turca con l’Alleanza” ha reso noto la Casa Bianca.

“Gli Usa valutano ancora grandemente la nostra relazione strategica con la
Turchia…continueremo a cooperare con la Turchia estensivamente”, aggiunge, ma
“consapevoli dei limiti dovuti alla presenza degli S-400”.
La Turchia è ufficialmente fuori dal Programma F-35
La Turchia ha definito “ingiusta” la decisione Usa di escluderla dal programma per
il caccia stealth che prevedeva l’acquisto di 100 F-35° di cui 2 già consegnati.

“Questo passo unilaterale non rispetta lo spirito di alleanza ne’ è basato su motivi
legittimi”, ha detto il ministero degli Esteri turco in una dichiarazione. “E’ ingiusto
rimuovere la Turchia, uno dei partner del programma F-35”

“Invitiamo gli Stati Unti a correggere questo errore, che è destinato a infliggere
un danno irreparabile alle nostre relazioni strategiche” si legge nella nota.

Procede intanto senza sosta la consegna degli S-400 che la Turchia ha acquistato
dalla Russia: aerei atterrati presso la base di Murted Hava, 35 chilometri a nord
ovest della capitale Ankara, sono la tredicesima e la quattordicesima spedizione
da quando lo scorso venerdì sono iniziatele procedure di consegna dei pezzi
dell’apparato militare, il cui acquisto ha suscitato molte polemiche.

A dare la conferma dell’arrivo dei due aerei il ministero della Difesa turco,
attraverso il proprio account Twitter. Radar da rilevazione, unità di controllo,
batterie per il lancio dei missili e radar da combattimento costituiscono quattro
diverse unità che compongono l’intero sistema, che in base a quanto dichiarato
dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, dovrebbe essere operativo ad aprile
2020.
La Turchia è ufficialmente fuori dal Programma F-35
Ankara ha più volte dichiarato che l’S-400 non sarà integrato nei sistemi Nato di
difesa aerea garantendo che sarà al 100% sotto il controllo della Turchia e
proponendo la formazione di una commissione congiunta per fugare ogni dubbio
sul futuro utilizzo del sistema.

La Russia intanto ha fatto sapere che sono possibili trattative fra Mosca e Ankara
per forniture di aerei da guerra russi alla Turchia.

Lo ha detto il vice premier russo Iuri Borisov all’agenzia Interfax. Fonti turche
hanno spiegato all’agenzia Bloomberg che Ankara potrebbe prendere in
considerazione l’acquisto di jet militari russi (Sukhoi 35 o addirittura Sukhoi 57)
nel caso in cui non dovesse ottenere i caccia americani F-35.

Mosca è pronta a discutere di eventuali forniture di jet russi Su-35 alla Turchia se
Ankara si dirà interessata: lo ha dichiarato Serghiei Chemezov, capo della holding
statale russa della tecnologia Rostec come riportato dall’agenzia di stampa Tass.

Lo stop agli F-35 turchi comporterà non pochi problemi anche al Programma del
cacciabombardiere di Lockheed Martin non solo per rimpiazzare le aziende turche
coinvolte nella produzione di parti del velivolo (soprattutto del carrello) ma anche
per valutare l’incremento dei costi per ogni singolo velivolo acquisito dagli altri
Paesi aderenti al programma considerato che Ankara era il terzo acquirente per
numero di F-35 ordinati dietro solo a Usa, Gran Bretagna e Giappone.

In assenza di nuovi ordini o nuovi clienti che coprano i 100 velivoli a cui la Turchia
è oggi costretta a rinunciare gli incrementi di costi ricadranno sugli altri acquirenti,
Italia inclusa.

La Turchia da tempo gioca su più tavoli per guadagnare autonomia, sia sul piano
politico che militare: il boicottaggio americano sugli F-35 la spingerà ancora di più
su questa strada e la allontanerà dalla Nato.

L’ accordo russo-turco apre un nuovo scenario sulle relazioni turco-americane e
solleva interrogativi sul ruolo della Turchia nella Nato in un momento in cui la
Russia cerca di espandere la propria influenza e indebolire l’alleanza.

La Turchia ha un ambizioso programma: diventare nei prossimi anni
completamente autonoma da un punto di vista militare, prodursi in casa tutto.
Resta da vedere se l’iniziativa di Washington si tradurrà in un’ottica di più stretta
alleanza con la Russia anche se in Siria per ora la collaborazione è puramente
strumentale visto che le due potenze sono su posizioni diverse: Ankara teme
l’offensiva di Damasco a Idlib sostenuta invece da Mosca.

L’ esercito turco ha infatti rafforzato oggi la sua presenza al confine con la Siria e
nelle regioni nord-occidentali siriane di Aleppo e Idlib. Lo riferiscono fonti e media
siriani, secondo cui nelle ultime 24 ore nuovi rinforzi militari turchi sono giunti
nellazona di Tell Rifaat, ad Afrin, a sud di Idlib nei punti di osservazione lungo la
linea del fronte con le forze governativee russe.

Da mesi le autorità militari turche rafforzano le posizioni in Siria e lungo il confine
meridionale con la Siria, anche nelle aree dove operano le forze curdo-siriane,
nella zona di Manbji a ovest dell’ Eufrate.

Tornabdo aglla vicenda F-35 è possibile che adesso la Russia tenti di vendere altre
armi ad Ankara, magari i Sukhoi Su-57 che sono i caccia più avanzati russi, finora
non esportati, o i Sukhoi Su-35. Ed è curioso notare un paradosso: neanche 4 anni
fa, a fine 2015, i turchi hanno abbattuto bombardiere russo Sukhoi Su-24 ed
Erdogan tentò di trascinare la Nato a combattere contro i russi in Siria. Ora la
situazione è completamente ribaltata.

Sul piano geopolitico più generale, la decisione americana deve indurre a una
riflessione anche in Europa: di fatto gli statunitensi condizionano pesantemente
le scelte strategiche e in termini di acquisizioni armamenti dei loro clienti e/o
alleati. Chi acquisti tecnologia americana poi subisce forti condizionamenti in
materia di politica di difesa.

Nel giugno scorso gli Stati Uniti hanno minacciato l’India di gravi implicazioni sulle
relazioni militari, precludendo future cooperazioni se New Delhi dovesse
acquistare il sistema di difesa missilistica russo S-400. L’ accordo indo-russo
potrebbe comportare sanzioni statunitensi in base al Countering America’s
Adversaries Through Sanctions (CAATSA), istituito dal Congresso degli Stati Uniti
sugli acquisti di armi dalla Russia.
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