UNIONE EUROPEA E TURCHIA, IL DIFFICILE INCONTRO
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CONCETTI FONDAMENTALI TRATTATI DI ROMA Firmati a Roma il 25 marzo 1957 da Francia, Italia, Benelux e Germania Ovest (Europa a 6) Istituiscono la Comunità Economica Europea (CEE) e la Comunità Europea dell’Energia Atomica (EURATOM) L’EURATOM si poneva l’obiettivo di coordinare l’approvvigionamento di materie fossili e i programmi di ricerca già lanciati o in procinto di essere lanciati dagli Stati nella prospettiva dell’uso pacifico dell’energia nucleare. La CEE prevedeva una Unione Doganale, una armonizzazione delle politiche economiche e il libero movimento di lavoratori, servizi e capitali. Nascono la Commissione Europea, il Consiglio dei Ministri, la Corte di Giustizia e il Parlamento Europeo. La Commissione era composta da personale nominato dai Governi membri, ma doveva essere considerato un organo sovranazionale e indipendente. Non aveva potere decisionale ma doveva assicurare la realizzazione degli obiettivi del Trattato. La Commissione formulava le proprie iniziative e il Consiglio dei Ministri doveva prendere le decisioni finali. Il Consiglio riuniva i ministri a seconda del tema discusso e prendeva le decisioni all’unanimità. Il tema unanimità e maggioranza è fondamentale per capire il concetto di cessione di sovranità. La Francia di De Gaulle era contraria al ruolo sovranazionale del Consiglio. La Commissione era incaricata di attuare queste decisioni e di controllare che i singoli individui, i governi e le imprese applicassero le politiche concordate. Il Parlamento era composto da personale eletto dai parlamenti nazionali, poi dal 1979 fu introdotto il suffragio universale. Il Parlamento aveva potere consultivo, ma poteva chiedere le dimissioni dei membri della Commissione e poteva supervisionare il bilancio comunitario. La CEE era dichiaratamente una comunità aperta (associazioni e adesioni).
ALLARGAMENTO ANNO DI ADESIONE ALLA CEE / UE 1958 Belgio Germania Ovest Francia Italia Lussemburgo Paesi Bassi 1973 Danimarca Irlanda Regno Unito 1981 Grecia 1986 Spagna Portogallo 1993 NASCE L’UNIONE EUROPEA CON IL TRATTATO DI MAASTRICHT 1995 Austria Finlandia Svezia 2004 Cipro Repubblica ceca Estonia Ungheria Lituania Lettonia Malta Polonia Slovenia Slovacchia 2007 Bulgaria Romania 2013 Croazia
EURO 19 PAESI HANNO ADOTTATO L'EURO 1 Austria 2 Belgio 3 Cipro 4 Estonia 5 Finlandia 6 Francia 7 Germania 8 Grecia 9 Irlanda 10 Italia 11 Lettonia 12 Lituania 13 Lussemburgo 14 Malta 15 Paesi Bassi 16 Portogallo 17 Slovacchia 18 Slovenia 19 Spagna
ì POLITICA ESTERA NEL MEDITERRANEO La CEE, dopo la sua nascita, conclude una serie di accordi bilaterali con i Paesi del Mediterraneo, ma senza un approccio regionale complessivo e una chiara strategia. Perché? Guerra fredda: - Il Mediterraneo dominato dalla competizione bipolare; - Mancanza di spazio politico per l’iniziativa europea; - Gli accordi mediterranei conclusi in un’ottica di Guerra fredda. Interessi particolari Stati membri: - Francia: interesse ai rapporti con le ex colonie (Tunisia, Marocco, Algeria); - Italia: contraria a difesa dei propri interessi economici (prodotti agricoli); - Germania: contraria perché la CEE deve mantenere una dimensione soprattutto continentale e perché ha già una rete sviluppata di rapporti economico con il mondo arabo. Valutazione caso per caso: la CEE si limita a rispondere con strumenti diversi (associazione: art.238; o accordi commerciali: art.111 o 113) alle richieste di accordi che giungono dai Paesi terzi del Mediterraneo, senza una visione complessiva.
ì POLITICA ESTERA NEL MEDITERRANEO I gruppo di accordi - Grecia (1961) e Turchia (1963): stabilimento di un’unione doganale; possibilità di adesione; libera circolazione dei lavoratori; aiuto finanziario (industria); disposizione commerciali preferenziali (agevolazioni finanziarie per i prodotti industriali, non agricoli; reciprocità non sempre richiesta); Consiglio di associazione. Motivazione: consolidare gli alleati NATO - Israele I (1964): Israele è il primo Paese mediterraneo ad avanzare la sua richiesta, nel 1958, quando “l’inchiostro dei Trattati di Roma ancora non era asciugato”. Motivazione: esigenze economiche e di sicurezza. Accordo commerciale non preferenziale. Motivazione politica (non sbilanciare la CEE sulla questione araboisraeliana; special relationship USA-Israele in corso di formazione); motivazione economica (resistenze italiane) - Libano I (1965): Accordo commerciale non preferenziale; aiuto finanziario. Motivazione: diversità di posizioni tra i Paesi membri sulla questione araboisraeliana - Spagna (1965): Accordo non concluso per motivazioni politiche (regime franchista)
ì POLITICA ESTERA NEL MEDITERRANEO II gruppo di accordi - Marocco e Tunisia (1969): Accordo di associazione con contenuto commerciale preferenziale (prodotti industriali duty free); ruolo della Francia - Malta (1970) e Cipro (1972): Accordo di associazione con contenuto commerciale preferenziale (70% abbattimento tariffario per prodotti industriali); ruolo della Gran Bretagna - Spagna (1970): Accordo commerciale preferenziale (70% abbattimento tariffario per prodotti industriali) - Israele II (1970): Accordo commerciale preferenziale (50% abbattimento tariffario per prodotti industriali) - Libano II (1970): Accordo commerciale preferenziale (55% abbattimento tariffario per prodotti industriali) - Egitto (1972): Accordo commerciale preferenziale (55% abbattimento tariffario per prodotti industriali) - Motivazione economica comune: favorire lo sviluppo industriale di questi Paesi evitando però la concorrenza dei loro settori agricoli
ì POLITICA ESTERA NEL MEDITERRANEO 6 accordi di associazione: art.238 (Grecia, Turchia, Marocco, Tunisia, Malta, Cipro) 4 accordi commerciali: artt.111-113 (Spagna, Israele, Libano, Egitto) Stati Uniti: valutazioni politiche (contributo europeo al Contenimento) ed economiche (contrari ad accordi preferenziali) Quasi tutti i Paesi Mediterranei tranne: Siria, Giordania (non interessate), Libia (petrolio già duty free), Algeria (“anomalia legale”)
LE DOMANDE DI RICERCA ì Perché la Repubblica di Turchia guarda verso Occidente fin dalla sua nascita nel 1923? ì Perché il processo di adesione della Turchia all’Unione Europea, iniziato nel 1963, si è bloccato? ì Quali sono gli argomenti a favore dell’adesione della Turchia all’Unione Europea e quali gli argomenti contrari?
LE FONTI ì DOCUMENTI PRIMARI: ACS, ASDMAE, HAEU, NA UK, NA US ì DOCUMENTI: FRUS, COMMISSIONE, PARLAMENTO EUROPEO ì RAPPORTI COMMISSIONE INDIPENDENTE SULLA TURCHIA ì MANUALI E VOLUMI DI STORIA E POLITICA INTERNAZIONALE ì ARTICOLI SCIENTIFICI, FONTI GIORNALISTICHE ì INTERVISTE
UNIONE EUROPEA E TURCHIA ì 1900-1963 - LA POLITICA ESTERA DELLA TURCHIA: IDENTITÀ E SICUREZZA ì 1963-2018 - IL PROCESSO DI ADESIONE DELLA TURCHIA ALLA CEE/UE ì 2018-2023 - IL DIBATTITO IN EUROPA E IN TURCHIA
LA POLITICA ESTERA DELLA TURCHIA: IDENTITÀ E SICUREZZA ì Trattato di Sévres 1920: trauma genera senso di insicurezza ì Trattato di Losanna 1923: segna l’indipendenza di un nuovo Stato laico proiettato verso l’Europa ì Mustafa Kemal: “La gente non civilizzata è condannata a rimanere sotto la dominazione di quelli che sono civilizzati. La civilizzazione è l’Occidente, il mondo moderno, di cui la Turchia deve far parte se vuole sopravvivere”
TRATTATO DI SÉVRES 1920
TRATTATO DI LOSANNA 1923
LA POLITICA ESTERA DELLA TURCHIA: IDENTITÀ E SICUREZZA ì Le riforme di Mustafa Kemal spingono la Turchia verso l’Europa: ì Abolizione del Sultanato, del Califfato e degli Ulema ì Rinuncia alla Sharia ì Diritti politici alle donne ì Adozione nuovo codice civile (sul modello svizzero) ì Sostituzione dell’alfabeto arabo con quello romano ì Sostituzione del calendario lunare con quello solare ì Domenica come giorno di riposo invece del venerdì ì Il progetto era quello di porre fine alle funzioni politiche dell’Islam nella legislazione e nella giustizia turca: NUOVA IDENTITÀ
LA POLITICA ESTERA DELLA TURCHIA: IDENTITÀ E SICUREZZA ì SCELTA OCCIDENTALE PER GARANTIRE SICUREZZA ì Turchia nella Guerra Fredda: alleanza con l’Occidente e rivalità con l’URSS ì 1945 Mosca propone modifiche frontiera orientale e revisione trattato di Montreux (1936 – navigazione Dardanelli) ì 1947 Dottrina Truman: Contenimento URSS ì 1950 Turchia partecipa alla Guerra di Corea ì 1952 Turchia entra nella NATO ì 1955 Turchia nel Patto di Baghdad ì 1963 Accordo di Associazione (Accordo di Ankara) tra Turchia e CEE
LA POLITICA ESTERA DELLA TURCHIA: IDENTITÀ E SICUREZZA Perché la Repubblica di Turchia guarda verso Occidente? ì La posizione geografica della Turchia e il trauma di Sévres generano insicurezza ì La nuova identità in rottura con il passato ottomano porta la Turchia a guardare verso Occidente ì La politica estera turca, per garantire la propria sicurezza, si focalizza sul rapporto con la NATO e con l’Europa
IL PROCESSO DI ADESIONE ì Cronologia dei rapporti Turchia-CEE/UE ì 1957 Natura aperta dei Trattati di Roma: adesione (art. 237), associazione (art.238), relazioni commerciali (art.111-113). ì 1963 Accordo di Ankara, Accordo di Associazione ì 1974 Occupazione turca di Cipro nord ì 1987 Richiesta di adesione alla CEE ì 1993 Criteri di Copenaghen ì 1996 Unione doganale ì 1999 Turchia diventa Paese candidato ì 2002: Il Consiglio Europeo riconosce gli importanti progressi di Ankara ì 2003: La Turchia intensifica i propri sforzi di riforma ì 2004: Cipro entra a far parte dell’UE (viene abolita la pena di morte) ì 2005: partono i negoziati di adesione
IL PROCESSO DI ADESIONE Perché il processo di adesione della Turchia all’Unione Europea si è più volte bloccato? ì Ostacoli esterni: tra i più importanti, l’opposizione dei principali leader europei (Sarkozy e Merkel) e la questione di Cipro ì Ostacoli interni: tra i più importanti, libertà civili e diritti umani, questione curda, questione armena, questione cipriota ì L’approccio differenziato dei membri UE è dipeso anche da questioni di politica interna, capi di governo, elezioni, opinione pubblica (rilevante la questione religiosa)
IL DIBATTITO IN EUROPA E IN TURCHIA “Il rischio di un fidanzamento troppo lungo è che, sia la sposa, sia il partner, diventino troppo vecchi per essere ancora interessanti al matrimonio. Definirei così l’attuale situazione di stallo riguardante il cammino di adesione della Turchia all’Unione Europea”. Carlo Marsili, ambasciatore d’Italia in Turchia dal 2004 al 2010.
IL DIBATTITO IN EUROPA E IN TURCHIA ì Obiettivo dell’Europa: favorire la crescita economica e sociale del partner turco, promuovendo la trasformazione strutturale del Paese e creando le basi per l’adesione ì Obiettivo turco: ottenere la piena adesione in tempi brevi
IL DIBATTITO IN EUROPA E IN TURCHIA ì I turchi hanno iniziato a sentirsi presi in giro negli anni Duemila ì Parafrasando Atatürk: “L’Occidente ha nutrito sempre pregiudizi nei confronti dei turchi, ma noi turchi ci siamo sempre mossi verso l’Occidente”. Dirigenti turchi: “Quanto più la Turchia si avvicina all’adesione all’UE, tanto più crescerà la resistenza in Europa” ì Giscard d’Estaing nel 2002: “È la fine dell’Unione Europea, la Turchia non è un Paese europeo, la sua capitale non è in Europa, il 95% della sua popolazione non è in Europa, con i suoi 66 milioni di abitanti sarebbe il più grande Stato membro. La maggioranza del Consiglio Europeo si è pronunciata contro l’adesione, ma nessuno lo ha mai detto ai turchi”
IL DIBATTITO IN EUROPA E IN TURCHIA ì Principali argomenti contrari all’adesione: ì La situazione politica e dei diritti umani in Turchia è ampiamente al di sotto degli standard europei ì La questione di Cipro e quella curda ì La Turchia non riconosce il genocidio armeno ì La Turchia è un Paese musulmano (questione dell’identità europea) ì La Turchia ha il 95% della propria popolazione e della superficie territoriale (oltre che della propria capitale) in un altro continente
IL DIBATTITO IN EUROPA E IN TURCHIA ì Principali argomenti a favore dell’adesione: ì La posizione strategica della Turchia dal punto di vista geo- politico: ponte tra Europa, Medio Oriente, Caucaso e oltre ì La posizione strategica della Turchia dal punto di vista geo- economico: paese di transito di gas e petrolio proveniente dall’Asia centrale ì Il rapporto della UE con il mondo islamico (vaste comunità di immigrati nei paesi europei) ì Il processo di democratizzazione della Turchia come modello di compatibilità Islam/democrazia ì L’importanza dell’immigrazione turca per il calo demografico che sta investendo i paesi europei
ì I NEGOZIATI
L’adesione della Turchia è un caso unico: ì Ha sempre fatto parte di tutte le organizzazioni occidentali (OECE, NATO, UEO, missioni PESD), ma non fa parte dell’Unione Europea ì Si parla di adesione fin dall’Accordo di Ankara del 1963 ma ancora non è stata realizzata (nonostante siano entrati altri 21 Paesi) ì È stato l’unico Paese destinatario della Politica mediterranea europea; da una parte privilegiato dalla prospettiva di adesione (a differenza del Marocco per esempio), dall’altra discriminato perché mai accettato (a differenza di Grecia, Malta, Cipro, Spagna) ì Al periodo di riforme turche (2000-2005) per l’adeguamento alle richieste europee non è seguita l’adesione. Nel 2004 lo storico allargamento a est provoca una svolta “neo-ottomana” della politica estera turca ì La Turchia è quindi un caso unico perché ha ricevuto un trattamento specifico e differente da tutti gli altri Paesi convolti nella politica estera europea: Paesi dell’Europa dell’est; Paesi mediterranei “non europei”; Paesi mediterranei “europei”)
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