LA STRUTTURA DEL DSM-5 - Gianfranco Buonfiglio - Ordine Psicologi Piemonte

Pagina creata da Federica Franco
 
CONTINUA A LEGGERE
LA STRUTTURA DEL DSM-5 - Gianfranco Buonfiglio - Ordine Psicologi Piemonte
LA STRUTTURA DEL DSM-5

Gianfranco Buonfiglio
AFPP 2014

                         1
LA STRUTTURA DEL DSM-5 - Gianfranco Buonfiglio - Ordine Psicologi Piemonte
“All’inizio, l’arte del puzzle sembra un’arte breve, di poco
spessore, tutta contenuta in uno scarno insegnamento della
Gesalttheorie: l’oggetto preso di mira- sia esso un atto
percettivo, un sistema fisiologico o, nel nostro caso, un puzzle
di legno- non è una somma di elementi che bisognerebbe
dapprima isolare e analizzare, ma un insieme, una forma cioè,
una struttura. L’elemento non preesiste all’insieme, non è più
immediato né più antico, non sono gli elementi a determinare
l’insieme, ma l’insieme a determinare gli elementi: la
conoscenza del tutto e delle sue leggi, dell’insieme e della sua
struttura, non è deducibile dalla conoscenza delle singole
parti che lo compongono: la qual cosa significa che si può
guardare il pezzo di un puzzle per tre giorni di seguito
credendo di sapere tutto della sua configurazione e del suo
colore, senza aver fatto il minimo passo avanti…”
Georges Perec, La vie mode d’ emploi, 1978
Tr. it., La vita istruzioni per l’uso,
                                                             2
LA STRUTTURA DEL DSM-5 - Gianfranco Buonfiglio - Ordine Psicologi Piemonte
IL DSM-5
    cambiamenti di orientamento nei principi diagnostici
                           A.F.P.P. Firenze 29 marzo 2014
                                Gianfranco Buonfiglio

• Teorie e modelli, alcune dicotomie
• Storia del DSM
• L’impostazione del manuale, le scelte, nuovi approcci Sez I
• Le singole categorie Sez II
• Adeguarsi a nuove teorie e ai progressi nella ricerca Sez III
        Sintomi Cross Cutting
        Fattori culturali
        La variabilità di genere
        Il modello alternativo dei Disturbi di Personalità
• Cosa è cambiato dal DSM-IV Appendice

                 Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione
                           Dott. Corrado D’Agostini

                                   Intervallo
• I Disturbi di Personalità nel DSM-5 e il Modello alternativo Sez III
• Commenti e critiche al DSM-5
                                                                         3
LA STRUTTURA DEL DSM-5 - Gianfranco Buonfiglio - Ordine Psicologi Piemonte
4
LA STRUTTURA DEL DSM-5 - Gianfranco Buonfiglio - Ordine Psicologi Piemonte
Alcune dicotomie

             Validità / Attendibilità

   Sistema Politetico / Sistema Monotetico

Approccio Nomotetico / Approccio Idiografico

  Modello categoriale / Modello dimensionale

 Diagnosi Descrittiva / Diagnosi Strutturale

                                               5
LA STRUTTURA DEL DSM-5 - Gianfranco Buonfiglio - Ordine Psicologi Piemonte
Validità /Attendibilità
                  Il modello “ateoretico” di Spitzer

• Applicato al DSM III con l’obbiettivo di aumentare
  l’attendibilità delle diagnosi psichiatriche al tempo molto bassa
• Approccio di tipo descrittivo col minor numero di inferenze
  possibile, per ovviare alla estrema eterogeneità delle
  teorie.     Paradigma di Linnaeus: una descrizione accurata porta
alla   comprensione
• Esclusione delle etiologie spesso non note, sistema neo-
  kraepeliniano (anche se Kraepelin ipotizzava cause organiche della
   malattia)
• Obbiettivo di aumentare anche la validità delle diagnosi.
   Fallito proprio per la debolezza delle teorie e per le scarse
   conoscenze etiologiche
• Introduzione dei criteri diagnostici
                                                                   6
Validità /Attendibilità
Validità (validity) Fra i molti tipi di validità ci interessa la
      Validità di costrutto (costruct validity) che indica quanto un
      sistema, un modello, una descrizione rappresentano o
      misurano effettivamente la realtà a cui si riferiscono

Attendibilità (reliability)
      esprime il grado di concordanza delle diagnosi effettuate
      sullo stesso paziente da operatori diversi in modo
      indipendente. (Può essere espressa da un coefficiente di
      correlazione K che varia da 0 a 1)
Si può raggiungere una attendibilità molto alta creando categorie con
regole di inclusione     altamente riproducibili, la cui validità è
estremamente scarsa (pensiamo alla classe che include tutti gli elementi
con quattro gambe; molto facile decidere se un elemento appartiene alla
classe, tranne poi ritrovarsi insieme cani e sedie)

Dal DSM III in poi è migliorata l’attendibilità delle diagnosi, ma non la
loro validità che rimane bassa e convenzionale
(vedi il problema della comorbilità)                                   7
Politetico / Monotetico
                               Criteri diagnostici
•   Numero minimo di criteri che caratterizzano un disturbo
•   Criteri di inclusione e di esclusione
           Sistema politetico (più coerente col modello ateoretico)
• Tutti i criteri hanno lo stesso valore.
    Si sceglie una soglia di inclusione stabilendo un numero minimo di criteri
    necessari
•   Eccessiva eterogeneità
    Secondo il DSM-III vi sono ben 93 modi diversi di soddisfare i criteri
    diagnostici della personalità borderline, mentre due pazienti possono
    soddisfare i criteri della personalità schizotipica senza avere in comune
    nemmeno un criterio (Frances et al.,1990)
•   Necessità conseguente di innalzare la soglia di inclusione
    Unico modo consentito dal sistema politetico, aumentando il numero dei
    criteri necessari alla diagnosi
•   La psichiatria si separa dalla medicina, che usa di solito modelli monotetici

           Sistema monotetico (sottende una qualche teoria)
• Uno o più criteri sono condizione necessaria per la diagnosi
    (i sintomi di I rango di Schneider per la diagnosi di schizofrenia)
                                                                                8
Nomotetico / Idiografico

• L’approccio “nomotetico” cataloga i dati secondo leggi
  (nomos) categorie che includono i pazienti

• L’approccio “idiografico” guarda ciò che è specifico di ogni
  singolo paziente (idios “unico”) per cercare di conoscere quello
  che non sta nelle leggi conosciute
   (Gordon Allport , a metà del XX secolo in America)

Riferimento all’altra più nota dicotomia fra scienze naturali
Naturwissenschaften] e scienze dello spirito o scienze umane
[Geisteswissenschaften], proposta da Dilthey nella seconda metà
dell’800, oggi forse non più attuale

                                                                     9
Modello categoriale / Modello dimensionale
Modello categoriale
• Malattia separata dalla salute
• Ogni disturbo (categoria) è nettamente separato dalla’altro
• Le forme intermedie, la quota di realtà che non riesco a collocare
  nelle mie categorie occupano uno spazio a parte, che diventa una
  nuova categoria (il famigerato NAS , Non Altrimenti Specificato). La
  coerenza formale sembra salva, ma …
• Implica un maggiore livello di astrazione e la concezione di “prototipi”,
  difficilmente osservabili, ma utili nell’incontro con la grande variabilità
  dei fenomeni clinici

Modello dimensionale
• Individua diverse dimensioni. Ogni fenomeno clinico varia
  quantitativamente su un continuum di valori ordinati (figurativamente
  come su una retta). Ad esempio i tratti della personalità,
    dell’umore,della cognizione.
• Il modello dimensionale si adatta meglio a molti aspetti della realtà
                                                                          10
Rapporto fra sensibilità e specificità di un test

                                                11
Le edizioni del DSM

Primo DSM   1844

DSM-I       1952
DSM-II      1968

DSM-III     1980 Introduzione dei Criteri Diagnostici
DSM-III-R   1987

DSM-IV      1994
DSM-IV-TR   2000

DSM-5 maggio 2013                                   12
La task force del DSM-5
• 1999 Task force A.P.A. (25 mln $)       D.J. Kupfer, D.A. Regier
                                          13 gruppi di lavoro
• Febbraio 2010    I bozza sul sito http://www.dsm5.org
                   Criteri diagnostici, il loro razionale, i dati
                   di ricerca che li sostengono, il confronto
                   col DSM-IV
                   Aprile 2010Termine per le proposte di
                   modifiche
• Maggio 2011      II bozza. Giu 2011 termine per le proposte di
                   modifiche
• 2012            III bozza con relative consultazioni
                  Totale di 13000 commenti
• 1 dicembre 2012 il Comitato dei garanti (board of trustees)
                  dell’APA approva ufficialmente il DSM-5
• maggio 2013 presentazione del DSM-5
                                                                    13
DSM-5 Table of Contents
  DSM-5 Classification
  Preface
Section I: DSM-5 Basics
  Introduction
  Use of the Manual
  Cautionary Statement for Forensic Use of DSM-5
Section II: Diagnostic Criteria and Codes
Section III: Emerging Measures and Models
  Assessment Measures
       Cross-Cutting Symptom Measures
       Clinician-Rated Dimensions of Psychosis Symptom Severity
       World Health Organization Disability Assessment Schedule 2.0
  Cultural Formulation
  Alternative DSM-5 Model for Personality Disorders
  Conditions for Further Study
Appendix
  Highlights of Changes From DSM-IV to DSM-5
  Glossary of Technical Terms
  Glossary of Cultural Concepts of Distress
  Alphabetical Listing of DSM-5 Diagnoses and Codes (ICD-9-CM and ICD-10-CM)
  Numerical Listing of DSM-5 Diagnoses and Codes (ICD-9-CM)
  Numerical Listing of DSM-5 Diagnoses and Codes (ICD-10-CM)               14

  DSM-5 Advisors and Other Contributors
Section II     - Diagnostic Criteria and Codes
Schizophrenia Spectrum and Other Psychotic Disorders
Bipolar and Related Disorders
Depressive Disorders
Anxiety Disorders
Obsessive-Compulsive and Related Disorders
Trauma- and Stressor-Related Disorders
Dissociative Disorders
Somatic Symptom and Related Disorders
Feeding and Eating Disorders
Elimination Disorders
Sleep-Wake Disorders
Sexual Dysfunctions
Gender Dysphoria
Disruptive, Impulse-Control, and Conduct Disorders
Related and Addictive Disorders
Substance use Disorders
Neurocognitive Disorders
Personality Disorders
Paraphilic Disorders
Other Mental Disorders
Medication-Induced Movement Dis. and Other Adverse Effects of Medication
Other Conditions That May Be a Focus of Clinical Attention         15
1- Impostazione generale e principi del DSM-5
                              Sez. I
                           (obbiettivi)

• Ridurre la comorbilità fra disturbi

• Ridefinire i confini sfumati fra alcuni disturbi

• Ridurre il ricorso all’uso della categoria NOS
  In alcuni casi abbassando la soglia di inclusione

• Maggiore attenzione alle specificità di genere e culturali

• Garantire l’omogeneità massima con l’ I.C.D. 10 (negli USA da
  ottobre 2014) e col futuro I.C.D. 11

• Integrare i dati provenienti dalla ricerca genetica, dalla
  neuroimaging, dalle neuroscienze e dalle ricerche più
  avanzate
                                                               16
2-Impostazione generale e principi del DSM-5
                                        Sez I
• Abolito il sistema Multiassiale (“mod. biopsicosociale”, George Engel, 1977)
       Assi I, II e III Accorpati
       Asse IV           Importanti fattori psicosociali e ambientali(asse Z
                        ICD-10-CM)
       Asse V           Disabilità Glob Ass. Funct (GAF) , WHODAS basata
                        sulla ICF (Int Class of Funct, Dis. And Health)
• Abolita la divisione fra disturbi dell’ infanzia e dell’ età adulta
        La diagnosi si estende all’intero corso della vita
        La sintomatologia varia durante il corso della vita
• Promosso un approccio dimensionale
        per migliorare la validità delle diagnosi. Di fatto viene mantenuta una
        impostazione di tipo categoriale
• Potenziato il concetto di spettro
        connettore fra patologie contigue con limiti sfumati, spesso identificate
        tramite l’individuazione di clusters di sintomi
• Modello alternativo del DSM-5 per i Disturbi di Personalità
        Level of Personality Function
                                                                              17
3-Impostazione generale e principi del DSM-5
                               Sez I

• Nuova diagnosi di Spettro autistico che comprende
       D. Autistico     D. Asperger      D. pervasivo dello sviluppo

• Semplificati i criteri per Dist. Bipolare e Dist. Depressivo
  Con eliminazione della restrizione del lutto

• Eliminata la distinzione fra abuso e dipendenza

• Migliorata la distinzione fra alcuni disturbi neurocognitivi come
  Alzheimer e Hungtington

• Il Global Assessment Functioning (asse V DSM-IV)
  sostituito con la WHO Disability Assessment Schedule (WHO-
DAS) che si
   basa sulla International Classification of Functioning Disability
                                                                18
   and Health (ICFDH)
Definizione di disturbo mentale
                               Sez I

• Consideriamo disturbo mentale una sindrome che raggruppa
  disturbi clinicamente significativi, individuali di
     Cognizione
     Regolazione delle emozioni
     Comportamento
• Ad essi corrisponde una disfunzione nei processi Psicologici,
  Biologici, dello Sviluppo che sottendono il funzionamento
  mentale
• Tali condizioni determinano un Disagio e una Disabilità Sociale,
  Occupazionale o di Altre Attività
• La risposta culturalmente attesa ad un evento non è una
  malattia mentale
• Comportamenti socialmente devianti e conflitti fra l’individuo
  e la società non sono malattia mentale
                                                               19
Undici indicatori di possibili criteri diagnostici
                              Sez I

•   Substrati neurologici condivisi
•   Tratti familiari
•   Fattori di rischio genetici
•   Specifici fattori di rischio ambientale
•   Marcatori biologici
•   Antecedenti di temperamento
•   Anormalità nei processi emotivi o cognitivi
•   Similarità dei sintomi
•   Decorso della malattia
•   Alta comorbilità
•   Risposta condivisa al trattamento

                                                     20
La Sez III del DSM-5

Alla Sez III è affidato il compito di integrare nel DSM-5 il
punto di vista dimensionale

• Considerare la variabilità dei sintomi intraindividuali

• Quando si applica un criterio monotetico, graduare
  l’intensità dei sintomi

• Quando si applica un criterio politetico discriminare la
  diversa intensità dei sintomi e le diverse combinazioni

• Prendere in considerazione il vissuto del soggetto nei
  confronti dei sintomi

                                                             21
Misurazioni della sintomatologia trasversale Sez III
                   Cross-Cutting Symptom Measures

Proposta una valutazione globale, trasversale rispetto a tutte le
diagnosi, di tipo dimensionale attraverso l’uso di
• quattro scale di valutazione
• due interviste per la formulazione culturale del caso clinico
Le uniche scale sul manuale. Altri 60 strumenti di valutazione sono
scaricabili liberamente dal sito Internet dell’APA
Sono scale di valutazione, sia auto- che etero-somministrate, e
misurano
•   La gravità dei disturbi per molte diagnosi, per diverse fasce di età
•   La disabilità, misurata tramite la WHODAS 2.0, dell’OMS
•   La personalità, per adulti e per ragazzi, anche per un informant
•   Lo sviluppo precoce e ambiente familiare del bambino
•   Interviste per una formulazione “culturale” del caso, (Cultural
    Formulation Interview [CFI])
•   Altri strumenti ancora
                                                                      22
Glossario dei concetti culturali di disagio
                  Sez III

 Ataque de nervios      America Latina
    Dhat syndrome       Asia meridionale
         Khyâl cap      Cambogia
        Kufungisisa     Zimbawe
       Maladi moun      Haiti
           Nervios      America Latina
  Shenjing shuairuo     Cina
             Susto      America Latina
    Taijin Kyofusho     Giappone
                                              23
Disturbi di Personalità Comparazione DSM-5, DSM-IV e PDM

DSM-5                      DSM-IV                PDM
DP Paranoide               DP Paranoide          Disturbi Paranoidi di P
DP Schizoide       A       DP Schizoide    A     Disturbi Schizoidi.
DP Schizotipico            DP Schizotipico

DP Antisociale             DP   Antisociale   Disturbi Psicopatici
DP Borderline              DP   Borderline    Disturbi Sadici e sadom
DP Istrionico      B       DP   Istrionico   BDisturbi Isterici
DP Narcisistico            DP   Narcisistico  Disturbi Dissociativi
                                              Disturbi Masochistici
                                              Disturbi Narcisistici
DP Evitante                DP Evitante        Disturbi Fobici
DP Dipendente   C          DP Dipendente C Disturbi Dipendenti
DP Ossessivo-Comp.         DP Ossessivo-Comp. Disturbi Ossessivo-Comp
                                              Disturbi somatizzanti
Altri DP                   DP NAS             Disturbi Ansiosi
                                              Misti /Altri Disturbi
   Esclusi nella Sez III                      Disturbi Depressivi 24
Condizioni per ulteriore studio
                          Sez III

• Sindrome psicotica attenuata
• Episodi depressivi con ipomania di breve durata
• Disturbo da lutto persistente complicato
• Disturbo da uso di caffeina
• Disturbo da gioco con Internet
• Disturbo neuro-comportamentale associato a
  esposizione alcolica prenatale
• Disturbo da comportamento suicidario
• Automutilazione non suicidaria
                                                    25
Obbiettivi futuri
                          Sez III

   Individuare cluster di disturbi secondo la dimensione
           Internalizzazione /Esternalizzazione
                 per favorire un approccio
                       dimensionale

              Identificare markers biologici

Viene comunque scelto esplicitamente un sistema in sostanza

                     CATEGORIALE
                                                           26
Cambiamenti dal DSM IV al DSM-5
                          Appendice
Neurocognitive Disorders
Schizophrenia Spectrum and Other Psychotic Disorders
Bipolar and Related Disorders
Neurodevelopmental Disorders
Depressive Disorders
Anxiety Disorders
Dissociative Disorders
Trauma and Stressor-Related Disorders
Somatic Symptom and Related Disorders
Obsessive-Compulsive and Related Disorders
Disruptive, Impulse-Control, and Conduct Disorders
Gender Dysphoria
Sleep-Wake Disorders
Sexual Dysfunctions
Feeding and Eating Disorders
Substance-Related and Addictive Disorders
Personality Disorders
                                                       27
Paraphilic Disorders
Schizofrenia
• Scompaiono    i cinque sottotipi del DSM-IV
   (paranoide, disorganizzato, catatonico, indifferenziato, residuo)
   perché poco attendibili, validi e stabili

• Introdotto il concetto di “spettro schizofrenico”,
   che ricomprende le caratteristiche dei sottotipi esclusi

• Tipizzazione della schizofrenia nella Sezione III
   tramite una scala di valutazione delle “Dimensioni della gravità della
   sintomatologia psicotica” valutando otto aspetti o dimensioni
   allucinazioni – deliri - linguaggio disorganizzato - comportamento
 psicomotorio anormale - sintomi negativi - ristretta espressione delle
   emozioni (avolition) - deficit cognitivi – depressione – maniacalità

• La Catatonia acquista una autonomia descrittiva e può
   comparire all’interno di altri disturbi (psicotici,
   depressivi, medici, ecc.)
                                                                       28
Disturbi depressivi e bipolari

• Abolita la categoria dei “Disturbi dell’umore”, sostituita
  da due categorie
      “Disturbi bipolari e disturbi correlati”
      “Disturbi depressivi”

• Nuova diagnosi
     “Disturbo di disregolazione dirompente dell’umore”
      Per prevenire l’abuso della diagnosi di disturbo bipolare nei bambini

• Nuova diagnosi
     “Disturbo disforico premestruale”
      che nel DSM IV era “Condizione per ulteriore studio”

                                                                         29
Disturbi d’ansia
• Dai Disturbi d’Ansia vengono scorporati
       Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC)
       Disturbo da stress post-traumatico (PTSD)
       Che diventano categorie diagnostiche a se stanti
• All’interno dei Disturbi d’ansia vengono separati
       Disturbo di panico
       Attacco di panico (specificatore di altre diagnosi)
       Agorafobia
       Panico e l’agorafobia non sono più collegati
• All’interno dei disturbi d’ansia vengono inclusi
        Ansia di separazione
        Mutismo selettivo
       Nel DSM IV nel capitolo della psichiatria infantile)
• All’interno del DOC (categoria diagnostica separata)inclusi
       Disturbo da accumulo (hoarding),
       Disturbo da escoriazione cutanea
       Tricotillomania (nel DSM IV tra i D. del controllo degli impulsi)
                                                                    30
Identità di genere

Nuova diagnosi

       Disforia di genere (gender dysphoria)
       Nel DSM IV all’interno dei Disturbi sessuali come Disturbo
       dell’identità di genere

Non viene quindi più considerata un “disturbo” sessuale, e
risulta ridotta la connotazione di patologia. Vi era
l’intenzione di eliminarla come era avvenuto per
l’omosessualità, ma hanno poi prevalso considerazioni sulle
possibilità di accesso alle cure erogate dalle
       compagnie di assicurazione ( Drescher, 2010, Vance et al.,
2010; Zucker, 2010)
                                                                    31
Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione

          Dott. Corrado D’Agostini

                                                 32
33
Seconda parte
I Disturbi di Personalità nel DSM-5 e il
   Modello alternativo DSM-5
   per i Disturbi di Personalità

  Commenti e critiche al DSM 5

                                           34
I Disturbi di Personalità nel DSM-5 e il
   Modello alternativo DSM-5
   per i Disturbi di Personalità

                                           35
Disturbi di Personalità Comparazione DSM-5, DSM-IV e PDM

DSM-5                      DSM-IV                PDM
DP Paranoide               DP Paranoide          Disturbi Paranoidi di P
DP Schizoide       A       DP Schizoide    A     Disturbi Schizoidi.
DP Schizotipico            DP Schizotipico

DP Antisociale             DP   Antisociale   Disturbi Psicopatici
DP Borderline              DP   Borderline    Disturbi Sadici e sadom
DP Istrionico      B       DP   Istrionico   BDisturbi Isterici
DP Narcisistico            DP   Narcisistico  Disturbi Dissociativi
                                              Disturbi Masochistici
                                              Disturbi Narcisistici
DP Evitante                DP Evitante        Disturbi Fobici
DP Dipendente   C          DP Dipendente C Disturbi Dipendenti
DP Ossessivo-Comp.         DP Ossessivo-Comp. Disturbi Ossessivo-Comp
                                              Disturbi somatizzanti
Altri DP                   DP NAS             Disturbi Ansiosi
                                              Misti /Altri Disturbi
   Esclusi nella Sez III                      Disturbi Depressivi 36
Vicende alterne dei DP nella stesura del DSM-5
• Verificata la poca consistenza sperimentale delle differenza
  fra asse I e asse II
• La Commissione di lavoro presieduta da Andrew Skodol
  propone l’abolizione di 5 categorie
      Paranoide, Schizoide, Borderline (Come nel PDM e nella
      SWAPP), Narcisistico, Dipendente
  Reazioni internazionali
       Reintroduzione del D. Narcisistico
       Reintroduzione del D. Borderline e esclusione del D. Istrionico

• Proposta di un modello con elementi dimensionali e monotetici
  Reazioni internazionali
       Intervento di autorità dell’APA che ritorna alle 10 categorie
       del DSM IV
       Il modello dimensionale viene proposto nella Sez III come
       modello “alternativo” Dimissioni di Roel Verheul e John Livesley
                                                                   37
Disturbi di personalità
                      Criteri generali per la diagnosi

Criterio A. Compromissioni significative del sé e del funzionamento
            interpersonale (empatia o intimità)
Criterio B. Uno o più domini del tratto patologico della personalità o
            sfaccettature/aspetti del tratto
Criterio C. La compromissione nel funzionamento della personalità e
            l’espressione del tratto della personalità dell’individuo sono
            relativamente stabili nel tempo e costanti tra le situazioni
Criterio D. La compromissione nel funzionamento della personalità e
            l’espressione del tratto della personalità dell’individuo non
            sono meglio compresi come normativi per la fase di sviluppo
            individuale o per l’ambiente socio-culturale
Criterio E. La compromissione nel funzionamento della personalità e
            l’espressione del tratto della personalità dell’individuo non
           sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o di
           una condizione medica generale                               38
Disturbi di Personalità
Nel manuale sono confermate le 10 categorie del DSM IV, ma nella sez
III viene proposto un Modello alternativo per i D.P. con solo 6 categorie
e con una impostazione di tipo dimensionale

                          Criteri diagnostici

                                                      1 Identità
                                   Sé
                                                      2 Auto

direzionalità
Criterio A
elementi di funzionamento
della personalità valutati                            3 Empatia
tramite la LPFS                  Funzionamento
                                 interpersonale
                                                      4 Intimità
                                                                   39
Criterio B                       Domini e sottodomini (tratti)
Disturbi di Personalità
                       Criterio B

Ogni dominio prevede una polarità opposta e definisce
un continuum sul quale è possibile collocare anche le
caratteristiche di pazienti che non hanno un DP o
aspetti normali della personalità

                                                   40
Disturbi di Personalità Criterio B
5 Domini e 27 Sottodomini o tratti o sfaccettature (facets)
   Affettività negativa (versus Stabilità emotiva)
         Labilità emotiva, Ansietà, Insicurezza alla separazione,
    Tendenza alla sottomissione, Ostilità, Perseverazione, Depressività,
                    Sospettosità, Affettività ristretta

   Distacco (versus Estroversione)
             Ritiro, Evitamento emotivo, Anedonia, Depressività,
                      Affettività ristretta, Sospettosità

   Antagonismo (versus Gradevolezza)
   Manipolatività, Tendenza all’inganno, Grandiosità, Ricerca di attenzione,
                           Insensibilità, Ostilità

   Disinibizione (versus Scrupolosità)
                Irresponsabilità, Impulsività, Distraibilità,
           Tendenza al rischio, mancanza di Rigido perfezionismo

   Psicoticismo (versus Lucidità)
               Credenze ed esperienze inusuali, Eccentricità,
                   Disregolazione cognitiva e percettiva                       41
Disturbi di personalità
                      Dispositivo diagnostico
Individuati 6 disturbi categoriali specifici
         Antisociale , Evitante , Borderline , Narcisistico
                Ossessivo-Compulsivo , Schizotipico
La diagnosi si basa sull’applicazione di due criteri A e B
Criterio A
   Viene valutato su di un continuum il livello di compromissione dei
   4“Elementi di funzionamento della personalità”: Identità , Auto-
   direzionalità , Empatia e Intimità appartenenti alle due aree
   del SE’ e delle RELAZIONI INTERPERSONALI
   Ognuno dei 4 elementi viene valutato con la“Self and
   Interpersonal Functioning Scale” , che prevede 5 punteggi, da 0
   a 4, ed è positivo se raggiunge il puneggio2
   Sono necessari almeno due elementi positivi per soddisfare il
   criterio A
                                                                    42
Disturbi di personalità
                      Dispositivo diagnostico

Criterio B Valutazione delle 5 dimensioni e delle 25 sottodimensioni o
    sfaccettature Affettività, Negativa, Distacco, Antagonismo,
                     Disinibizione , Psicoticismo

  • Presenza di un certo numero di tratti fra quelli specifici per ogni
    disturbo
  • Ogni disturbo prevede una specifico gruppo di tratti
  • Per alcuni disturbi criterio politetico (numero minimo di tratti)
  • Per altri criterio monotetico (fra i tratti previsti uno è obbligatorio)

                                                                        43
Procedura diagnostica I
1. È presente una compromissione del funzionamento della personalità
   (nell’ambito del sé e in quello interpersonale) ?
2. Se è presente, valutare il livello di compromissione del soggetto
   dell’ambito del Sé e in quello interpersonale. Scala dei Livelli del
   Funzionamento di Personalità. Misura il livello di organizzazione
   della personalità (come indicato dal PDM, 2006)
3. È presente uno dei sei tipi di disturbi di personalità (PD)
   contemplati dal DSM-5?
   Si risponde adottando i 5 criteri per la diagnosi di DP

4. Se è presente, valutare il tipo e la gravità di compromissione e del
   disturbo.
   Descrizione della personalità articolata secondo 5 grandi domini
             Affettività, Negativa, Distacco, Antagonismo,
                      Disinibizione , Psicoticismo
   e 28 sottodomini o “trait-facets” valutati con la Personality
   Inventory for DSM-5 (PID-5)
                                                                      44
Procedura diagnostica II

5. In caso contrario, è presente un PD-Trait Specified (PDTS)?
   Sostituisce i famosi disturbi di personalità NAS del DSM-IV-TR
   Accoglie i casi prima classificati in uno dei 4 DP aboliti
               Paranoide Schizoide Istrionico Dipendente

6. Se è presente un PDTS, identificare e elencare i tratti/domini che
   caratterizzano il soggetto e valutare la gravità della
   compromissione.

7. Se, in presenza di un PDTS, si desidera stilare un profilo di
   personalità dettagliato e utile per la formulazione del caso clinico si
   proceda con la valutazione dei sottodomini.

8. In assenza sia di un tipo specifico di PD sia di un PDTS, valutare la
   presenza dei tratti/domini specifici e dei relativi sottodomini
   qualora fossero utili nella formulazione del caso clinico

                                                                       45
Disturbi di personalità
               Origini delle 4 dimensioni del criterio A
               (Elementi di funzionamento della personalità)

Sid Blatt (2006) proponendo l’idea di due “polarità fondamentale”
della personalità

    Introiettiva
    (ad esempio i paranoidi introversi, gli ossessivo-compulsivi, i
    narcisistici e i depressi autocritici)
    Si riferisce all’area della self-definition, Identità e
    Autodirezionalità

    Anaclitica
     (ad esempio i borderline abbandonici, i dipendenti e gli istrionici)
    Si riferisce all’area della relatedness, cioè dell’Empatia e
    dell’Intimità.
La stessa polarità è stata recepita nel PDM per i “Disturbi depressivi
di personalità”                                                   46
Disturbi di personalità
                 Origini delle dimensioni del criterio B

• Five Factor Model (FFM) di Costa & McCrae , 1988 (noto come Big Five)

• Personality Psychopathology Five (PSY-5) di Harkness & Mc
  Nulty, 1994
  Descrive cinque dimensioni generali di personalità,ciascuna delle
  quali ha sotto di sé alcune sottodimensioni (facets, “facce” o
  sfaccettature)

                                 Altre

La SNAP di Clark,1993                 L’EPI di Eysenck
Il PF Questionnaire di Cattell,       La SNAP di Clark       ,
Il TCI di Cloninger,                  Il DAPP-BQ di Livesley
La SASB della Benjamin                La polarità fondamentale di Blatt
La SWAP di Shedler & Westen, ecc.
                                                                      47
La ricerca di Westen sui
                      Disturbi di Personalità
   Metodo basato sulla “comparazione con dei prototipi”
   (prototype matching).
   Approccio alternativo a quello del DSM
   • Categoriale come il DSM, ma con fondamento clinico e
        empirico
    • Non politetico a differenza del DSM
    • I DP sono delle configurazioni globali, delle Gestalt
    • Pattern non “smontabili” aggiungendo o togliendo uno o
        più criteri diagnostici
    • I prototipi si applicano anche alla personalità sana
    • Proposto anche per altre diagnosi psichiatriche

Westen et al. (2012) –American Journal of Psychiatry, 2012, 169,
                                                                   48
Modello prototipico di diagnosi per i
          Disturbi di Personalità Westen
- Un campione randomizzato di 1.201 psichiatri e psicologi
   clinici statunitensi ha descritto un proprio paziente,
   selezionato in modo casuale e affetto da un disturbo
   della personalità Shedler-Westen Assessment Procedure-II
- L’analisi fattoriale ha prodotto 10 diagnosi di personalità,
      clinicamente coerenti, organizzate in tre cluster
      sovraordinati: internalizzante, esternalizzante e
      borderline-disregolato
- Selezionate le descrizioni col punteggio più elevato per
   costruire un prototipo di ogni sindrome di personalità
- In un secondo campione di pazienti è stato raggiunto un
  elevato accordo e un livello minimo di comorbilità
- Questi 10 prototipi diagnostici sono empiricamente fondati e
  clinicamente rilevanti
                                                                 49
Struttura gerarchica
delle diagnosi di personalità Westen

                                       50
DSM-5            Five Factor Model Schedule for Nonadaptive and Adaptive
                       (FFM) di Costa & Mc Personality (SNAP) di Clark (1993)
                       Crae (c.d.Big Five)

Affettività negativa   Nevroticismo       Diffidenza
Distacco               Estroversione      Manipolazione
Antagonismo            Apertura           Aggressività
Disinibizione          Gradevolezza       Autolesività
Psicoticismo           Scrupolosità       Percezioni bizzarre
                                          Dipendenza
25 sottodimensioni     27 sottodimensioni Esibizionismo
                                          Sentirsi sempre in diritto (Entitlement)
                                          Distacco
Eysenck Personality    Krueger & Tackett Impulsività
Inventory              (2003), 2 polarità Correttezza
(EPI; Eysenck, 1947,   Internalizzazione  Dipendenza da lavoro (Workaholism)
1991)                  depressione
                       ansia              Tellegen & Waller (2002) li considerano
Estroversione          somatizzazioni     sottodimensioni delle seguenti tre scale
Nevroticismo           Esternalizzazione
Psicoticismo           impulsività        Emozionalità negativa
                       uso di sostanze    Emozionalità positiva Disinibizione/
                       comportamento      Costrizione
                       antisociale                                           51
Commenti e critiche al DSM 5

                               52
Commenti e critiche al DSM-5
• Ritardato l’uscita del manuale
• Modifiche importanti come la reintroduzione del DP narcisistico, la
non esclusione del DP borderline la non introduzione di una
“Sindrome da rischio psicotico”
• Dure reazioni di Robert Spitzer e di Allen Frances, molto
autorevoli perché erano stati i capi delle task force dei due
precedenti DSM
• American Journal of Psychiatry pubblica una presa di posizione
congiunta di prestigiosi ricercatori, teorici e psicoterapeuti di
diverso orientamento (Shedler, Beck, Fonagy, Gabbard, Gunderson,
Kernberg, Michels e Westen)
• In Italia numerose voci critiche: Vittorio Lingiardi, Paolo Migone,
Francesco Mancini, Massimo Recalcati e molti altri

                                                                  53
Commenti e critiche al DSM-5

l’APA si è vista costretta a nominare una commissione di vigilanza

Campagna denominata “Boycott DSM-5”, mirata esplicitamente
a boicottare l’acquisto del manuale una volta pubblicato

La British Psychological Society. Con posizioni radicali sull’abuso
delle diagnosi

Critche per i rapporti con le case farmaceutiche (Carlat 2000,
Moynihan, Cassels 2005; Withaker 2010 Casgrove 2006

Critiche alla invasione di campo delle diagnosi nei comuni aspetti
della vita (Horwitz e Wakefield,

                                                                      54
Modelli alternativi di sistemi diagnostici
Gruppo di ricerca del National Institute of Mental Health (NIMH)
(Insel et al., 2010; Miller, 2010) propone

• Research Domain Criteria (RDoC)
   Criteri di classificazione basati sui circuiti neuronali coinvolti
   Opposto al sistema descrittivo del DSM

• Già identificati cinque “dominii”, che corrispondono ad
  altrettante regioni cerebrali e vie neurochimiche
    Emotività, negativa, emotività positiva, processi cognitivi,
         processi sociali, sistemi di regolazione/arousal

• Sotto-dominii a seconda di particolari circuiti neurali.
  Ad esempio, la emotività negativa prevede tre sottotipi:
    paura (disfunzione dell’amigdala e delle aree connesse), stress e
         ansia (disfunzione dell’asse ipotalamico-pituitario-surrenale )

• Ambizione di correlare la ricerca sui RDoC alla pratica clinica
                                                                55
Allen Frances 1
 La definizione del disturbo mentale nel DSM-5 è
• Vaga
• Poco utile per
 - Stabilire i confini fra normalità e patologia, zona molto
       affollata
 - Decidere quali diagnosi devono far parte della
   classificazione DSM-5
 - Decidere se una data persona deve essere considerata un
   paziente o meno

         Le malattie più gravi, chiaramente riconoscibili,
                        sono meno comuni

                                                               56
Allen Frances 2
              Ciò che definiamo disturbo mentale
                 è un costrutto utile per scopi

• Clinici

• Di ricerca

• Forensi

• Epidemiologici e statistici

• Amministrativi

• Educativi

               Ma è un modo di descrivere
                 la realtà e non è il solo         57
Allen Frances 3

Ogni anno negli USA
• 40 milioni di persone ricevono una diagnosi psichiatrica
(20- 25% pop.)
• 10 % di bambini vengono diagnosticati ADHD

Negli ultimi 15 anni
• Aumento di 40 volte della diagnosi di DB nell’infanzia
• Aumento di 20 volte della diagnosi di Autismo nell’infanzia

 Sopra i 32 anni, nel corso della vita, 50% della popolazione
 riceve una diagnosi di disturbo d’Ansia, il 40% di disturbo
       nell’Umore, il 40% di Dipendenza da sostanze
                                                         58
Allen Frances 4

                I pericoli del dsm-5

• Aumento dell’eccesso di diagnosi (falsi positivi) e
 dell’eccesso di trattamenti farmacologici

• Medicalizzare la normalità: aumentando la
  frenesia delle case farmaceutiche

• Medicalizzare la criminalità: incubo forense e
  abuso della psichiatria

                                                   59
Allen Frances 5
                 Previsioni delle conseguenze
               dell’uso delle diagnosi col DSM-5

• Peggioramento delle 3 epidemie verificatesi nell’ infanzia col
  DSM-IV Disturbo bipolare – Autismo – ADHD

• Decine di milioni di nuove diagnosi negli USA

• Nuove categorie diagnostiche con scarse evidenze di ricerca

• Abbassamento della soglia per alcune diagnosi
   L’obbiettivo della prevenzione è pericoloso in assenza di tre
   condizioni che nella diagnosi psichiatrica non sussistono
         • Diagnosi accurata (bassa % di falsi positivi)
         • Terapia efficace
         • Trattamenti sicuri
                                                            60
Allen Frances 6
     Conflitto di interessi nella task force del DSM-5

       NON economico con l’industria farmaceutica

         NON professionale per la pratica clinica

                            Ma
             conflitto di interessi intellettuale

• Alte ambizioni intellettuali ( a differenza del DSM-IV)
• Grande preoccupazione per i falsi negativi (i pazienti che
  possono andare perduti) scarsa per i falsi positivi
• Amore per il proprio oggetto di ricerca
                                                               61
Allen Frances
      Le undici diagnosi più problematiche del DSM-5

1) Disturbo di disregolazione dirompente dell’umore
   Gli scatti di rabbia diventeranno un disturbo mentale, e
   coloro che ne patiranno di più saranno i bambini ai quali
   verranno dati dei farmaci. Si profila la nascita di una quarta
   “moda” dopo l’ ADHD, l’Autismo e il D.Bipolare infantile

2) Il normale lutto diventerà Depressione maggiore, e tante
   persone che hanno perduto una figura amata prenderanno
   farmaci inutili impoverendo i significati della loro vita

3) Le normali dimenticanze e debolezze cognitive della vecchiaia
   verranno diagnosticate come Disturbo neurocognitivo lieve,
   creando falsi allarmi e sofferenze in persone che non
   svilupperanno mai una demenza vera e propria, e anche in
   quelle che la svilupperanno dato che non vi è terapia per
   questo “disturbo”
                                                               62
4) La diagnosi di Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività
   dell’adulto subirà un’ulteriore ascesa, con aumento dell’abuso
   di stimolanti nel mercato parallelo delle droghe da strada

5) A causa dell’abbassamento della soglia dei criteri del
   Disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating
   Disorder), abbuffarsi di cibo dodici volte in tre mesi non sarà
   più segno di golosità o disponibilità di buon cibo, ma di
   malattia mentale.

6) Col nuovo concetto di “spettro” le diagnosi di Autismo si
   ridurranno dal 10% al 50%, fatto positivo di per sé, che
   potrebbe però portare ad una drastica riduzione di insegnanti
   di sostegno

                                                              63
7) Le persone che abusano per la prima volta di droghe verranno
   messe nella stessa categoria diagnostica dei tossicodipendenti
   di lunga data, che hanno diverse necessità, prognosi e uno
   stigma correlato

8) Il concetto di “dipendenze comportamentali”, le “nuove
   dipendenze”, proposto e non approvato, avrebbe favorito una
   cultura secondo la quale tutto quello che piace molto diventa
   un disturbo mentale; la dipendenza dal sesso è stata
   scartata, ma è rimasta la dipendenza da gioco d’azzardo

9) Il confine tra il Disturbo d’ansia generalizzato e la normale
   ansia, già poco chiaro, lo sarà ancor meno. Aumenteranno i
   “pazienti” ansiosi, che assumeranno ansiolitici a volte per
   tutta la vita, con grande vantaggio delle case farmaceutiche

                                                               64
10) L’abuso della diagnosi di Disturbo da Stress Post-traumatico
    (PTSD) in psichiatria forense aumenterà ancora di più, con
    effetti facilmente immaginabili

11) I Disturbi somatoformi del DSM-IV sono stati rinominati
    “Disturbi da sintomi somatici e basterà che una persona con
    una grave malattia fisica sia seriamente preoccupata per
    ricadere in questa diagnosi

                                                            65
66
Puoi anche leggere