I disturbi dello spettro dell'autismo definizioni diagnostiche, caratteristiche di funzionamento e trattamento - Giuseppe Maurizio Arduino ...
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I disturbi dello spettro dell’autismo definizioni diagnostiche, caratteristiche di funzionamento e trattamento Giuseppe Maurizio Arduino Psicologo Responsabile C.A.S.A. Centro Autismo e Sindrome di Asperger ™ Mondovì
DI COSA PARLEREMO : •CHE COSA SONO I DISTURBI DELLO SPETTRO DELL’AUTISMO •CARATTERISTICHE DEI BAMBINI CON DISTURBI DELLO SPETTRO DELL’AUTISMO •AUTISMO E SVILUPPO DELL’INTERSOGGETTIVITÀ •STRATEGIE GENERALI D’INTERVENTO E TRATTAMENTI RACCOMANDATI ™
CHE COSA SONO I DISTURBI DELLO SPETTRO DELL’AUTISMO ™
Oggi si parla di Disturbi dello spettro autistico per indicare un insieme di disturbi del neurosviluppo tra cui l’Autismo. Viene usata la dicitura Disturbi dello spettro dell’autismo (riprendendo la metafora dello spettro della luce) per indicare la gradazione e i livelli di gravità diversa con cui si manifestano questi disturbi in diversi soggetti. ™
Questi disturbi vengono definiti del neurosviluppo perché sono collegati ad un alterato sviluppo delle funzioni psicologiche e del cervello Per essere diagnosticati devono essere presenti nella prima infanzia (in genere entro i tre anni) ma possono manifestarsi pienamente anche in seguito ™
Classificazione Sono stati usati anche i termini di Disturbo Pervasivo dello sviluppo o Disturbi Evolutivi globali o Disturbi da alterazione globale dello sviluppo La Classificazioni Internazionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ICD 10 prevede una categoria generale per questi disturbi, con il codice F84, che comprende tra gli altri: Disturbo Autistico, Autismo Atipico, Disturbo di Asperger, Disturbo disintegrativo della fanciullezza, Disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato La classificazione ICD9 viene ancora usata in ambito Medico ™ Legale e prevede la diagnosi di Autismo Infantile (codice 299)
Classificazione Disturbi del Neurosviluppo Disabilità Intellettive Disturbi della Comunicazione Disturbo dello Spettro dell’Autismo Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività Disturbo Specifico dell’Apprendimento Disturbi del Movimento Disturbi da Tic Altri Disturbi del neurosviluppo ™
Epidemiologia La letteratura internazionale indica una stima mediana di prevalenza pari a 6.2 su 1000 con punte recenti di 1 su 68 (14.7 su 1000 – CDC USA 2014). Rapporto Maschi / Femmine: 4,5 : 1 Non ci sono dati nazionali completi (solo dati regionali del Piemonte e dell’Emilia Romagna) In Piemonte, considerando i minori diagnosticati presso i Servizi delle ASL, il dato aggiornato al 31-12-2014, è di 3.9/1000, e, per la fascia di età in cui il dato è più completo (7-11 anni) sale a 5/1000 (1 su 200). Al 2012, risultavano inoltre 771 adulti (18-30 anni) diagnosticati ™ Fonte: Regione Piemonte
Autismo e disabilità intellettiva I bambini con disturbi dello spettro dell’autismo hanno anche in molti casi un ritardo intellettivo In passato si riteneva che nell’80% dei casi fosse associato un Ritardo mentale (Disabilità intellettiva). Oggi questo dato viene considerato invece vicino al 50% Il ritardo può essere lieve, moderato o grave. In qualche caso si osservano capacità eccezionali Per Ritardo mentale (Disabilità intellettiva) si intende un livello intellettivo significativamente al di sotto della media (Quoziente Intellettivo inferiore a 70) e una compromissione in almeno due aree del comportamento adattivo ( comunicazione, autonomie quotidiane, socializzazione, abilità scolastiche, gestione del ™ tempo libero, sicurezza e altre)
Diagnosi La diagnosi di disturbo dello spettro dell’autismo viene fatta sulla base dell’ osservazione del comportamento del bambino e delle sue abilità sociali e di comunicazione. Non esiste un indicatore biologico per fare la diagnosi. Vengono però usati test standardizzati a supporto del giudizio clinico del medico o dello psicologo. La diagnosi può essere fatta con certezza dopo i due anni, ma anche prima dei 18 mesi possono essere individuati precisi elementi di rischio: tra questi l’assenza di indicazione, la scarsa risposta al nome, il contatto di sguardo limitato, il gioco ripetitivo, l’assenza di linguaggio. Spesso i genitori riferiscono preoccupazioni per lo ™ sviluppo del bambino tra i 12 e 24 mesi.
Prognosi I disturbi dello spettro dell’autismo tendono a permanere, nella maggior parte dei casi, anche in età adulta. Tuttavia, con interventi educativi e abilitativi appropriati si osserva sempre un miglioramento nelle abilità di comunicazione, di socializzazione e cognitive che può essere più o meno ampio anche in relazione al livello di disabilità intellettiva. In una percentuale di casi (tra il 5 e il 10%), in bambini seguiti precocemente, si possono avere miglioramenti tali da rendere minimi o assenti i sintomi di disturbo dello spettro autistico (casi ad evoluzione favorevole) ™
CARATTERISTICHE DEI BAMBINI CON DISTURBI DELLO SPETTRO DELL’AUTISMO ™
i bambini con disturbi dello spettro dell’autismo hanno in comune • Compromissione qualitativa dell’interazione sociale • Compromissione qualitativa della comunicazione • Modalità di comportamento, interessi e attività ™ ristretti, ripetitivi e stereotipati
Interazione sociale Difficoltà nella reciprocità sociale Deficit nelle capacità di imitazione Isolamento, evitamento oppure interesse ma interazione inadeguata con i coetanei Deficit nell’attenzione condivisa Ridotto contatto oculare In bambini più grandi o con “alto funzionamento: “Ingenuità sociale” e scarsa comprensione delle regole dell’interazione sociale ™
Comunicazione L’alterazione riguarda non solo il linguaggio ma anche le altre forme di comunicazione (gesti, indicazione) Il linguaggio quando è presente viene poco usato a scopo comunicativo È presente ecolalia, inversione di pronomi, ripetitività Difficoltà di generalizzazione delle competenze apprese La comprensione è spesso deficitaria Assenza o ritardo nell’acquisizione del gioco di finzione ™
Comportamenti e gioco •il bambino gioca in modo ripetitivo con uno stesso gioco •“sameness” (necessità di mantenere costanti ambienti, abitudini) nulla può essere cambiato senza dar luogo a problemi di comportamento o crisi di angoscia e rabbia •correre senza direzione, dondolarsi, fare giravolte, camminare in punta di piedi, assumere strane posture •interesse particolare per un dettaglio piuttosto che per la totalità •allineare giochi, oggetti, videocassette •far ruotare oggetti o parti di un gioco (ruote della macchinina) •coinvolgimento in giochi ripetitivi con lacci, corde, ™ elastici, fili elettrici •Stereotipie motorie (come sfarfallare le mani e altre )
AUTISMO E SVILUPPO DELL’INTERSOGGETTIVITÀ ™
Sviluppo dell’intersoggettività nel bambino tipico La capacità del bambino di entrare in relazione con gli altri si sviluppa a partire dai primi giorni di vita e si evolve in modo significativo già nel primo anno Nei primi mesi si sviluppa la capacità di intersoggettività primaria Tra i 9 e i 18 mesi si afferma la capacità di ™ intersoggettività secondaria
L’intersoggettività primaria è la capacità del bambino di entrare in una relazione diretta di tipo espressivo, emotivo e corporeo con la persona che si occupa di lui. Questa relazione è fatta di contatti di sguardi di contatto fisico, di scambi vocali in cui ciò che conta non è tanto il significato delle parole ma la tonalità affettiva che viene trasmessa (si parla di baby talking per indicare il modo con cui il genitore parla con il bambino piccolo). Un elemento importante è reciprocità sociale, la capacità cioè di rispondere in modo reciproco alle espressioni, ai gesti e al contatto fisico dell’altro ™
la reciprocità sociale e la capacità di imitazione si sviluppano precocemente ™
L’intersoggettività secondaria si afferma intorno ai 9 mesi (ma compare anche prima) e riguarda la capacità del bambino di entrare in relazione con l’altro condividendo con lui l’interesse per una terza cosa o persona. Implica quindi la capacità di attenzione condivisa. Compare in questa fase la capacità del bambino di attirare l’attenzione dell’adulto su qualcosa che a lui interessa, indicandola per poterla ottenere (indicare richiestivo) oppure portando o indicando la cosa stessa per “farla vedere” al genitore (indicare dichiarativo) ™
Autismo e Sviluppo dell’intersoggettività Nel bambino autistico possono essere compromesse tanto lo sviluppo dell’intersoggettività primaria, quanto quello dell’intersoggettività secondaria. ™
Autismo e Sviluppo dell’intersoggettività Intersoggettività primaria Il bambino può non guardare l’altro, non mostrare reciprocità alle comunicazioni (parole, gesti, contatto fisico) dell’altro, evitare il contatto. ™
Autismo e Sviluppo dell’intersoggettività Intersoggettività secondaria Il bambino pur mostrando delle aperture verso l’adulto (lo guarda, mostra reciprocità), non riesce a condividere con l’altro un interesse (un gioco, un’attività) Ha difficoltà a seguire le indicazioni e i gesti dell’altro Raramente indica per fare una richiesta, spesso guida il genitore (o la sua mano) per ottenere ciò che desidera Non cerca l’attenzione dell’adulto per mostrargli ciò che sta ™ facendo o che lo interessa
STRATEGIE GENERALI D’INTERVENTO E TRATTAMENTI RACCOMANDATI ™
Strategie generali di intervento …. l’educazione a casa, a scuola e nella comunità resta il trattamento primario per i bambini con disturbi dello spettro autistico … education at home, at school, and in community setting remains the primary treatment for young children with autistic spectrum disorders. National Research Council (2001), Educating Children with ™ autism, Washington DC, National Academy Press
Caratteristiche degli interventi efficaci •Precocità dell’intervento •Programma di intervento intensivo (15 - 25 o più ore settimanali suddivise nei vari contesti di vita) •Pianificazione ed individualizzazione dell’insegnamento •Tempo dedicato al rapporto uno-a-uno e al lavoro in piccolissimo gruppo •Coinvolgimento della famiglia e parent training •Aggiornamento periodico della valutazione e ricalibrazione dell’intervento ™
Ambiti su cui centrare prioritariamente l’intervento •Comunicazione spontanea funzionale •Abilità sociali •Sviluppo cognitivo •Gioco •Prevenzione e riduzione dei problemi di comportamento •Autonomia •Abilità scolastiche curriculari ™
Efficacia degli interventi condotti dai genitori e da non specialisti Gli interventi mediati dai genitori sono raccomandati dalle Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità sul trattamento dell'autismo (2011). La recente letteratura scientifica evidenzia l’efficacia di interventi mediati dai genitori (Oono et al., 2013), così come quella di interventi psicosociali condotti da non specialisti (Reichow et al., 2013). ™
Linee Guida: trattamenti raccomandati Viene affrontato il tema del trattamento di bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico Italia 2011 ™ http://www.snlg-iss.it/cms/files/LG_autismo_def.pdf
Linee Guida: trattamenti raccomandati I programmi di intervento mediati dai genitori sono raccomandati nei bambini e negli adolescenti con disturbi dello spettro autistico. Le prove a disposizione, anche se non definitive, consentono di consigliare l’utilizzo del modello ABA nel trattamento dei bambini con disturbi dello spettro autistico. È presente un’ampia variabilità a livello individuale negli esiti ottenuti dai programmi intensivi comportamentali ABA. L’utilizzo di interventi a supporto della comunicazione nei soggetti con disturbi dello spettro autistico, come quelli che utilizzano un supporto visivo alla comunicazione, è indicato, sebbene le prove di efficacia di questi interventi siano ancora parziali. ™
Linee Guida: trattamenti raccomandati Gli interventi a supporto della comunicazione sociale vanno presi in considerazione per i bambini e gli adolescenti con disturbi dello spettro autistico; la scelta deve essere formulata sulla base di una valutazione delle caratteristiche individuali del soggetto. Secondo il parere degli esperti, è consigliabile adattare l’ambiente comunicativo, sociale e fisico di bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico: le possibilità comprendono fornire suggerimenti visivi, ridurre le richieste di interazioni sociali complesse, seguire una routine, un programma prevedibile e utilizzare dei suggerimenti, minimizzare le stimolazioni sensoriali disturbanti. Il programma TEACCH ha mostrato, in alcuni studi di coorte, di produrre miglioramenti sulle abilità motorie, le ™ performance cognitive, il funzionamento sociale e la comunicazione ……
Linee Guida: trattamenti raccomandati Gli interventi comportamentali dovrebbero essere presi in considerazione in presenza di un ampio numero di comportamenti specifici di bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico, con la finalità sia di ridurre la frequenza e la gravità del comportamento specifico sia di incrementare lo sviluppo di capacità adattative. Secondo il parere degli esperti i professionisti dovrebbero essere a conoscenza del fatto che alcuni comportamenti disfunzionali possono essere causati da una sottostante carenza di abilità, per cui rappresentano una strategia del soggetto per far fronte alla proprie difficoltà individuali e all’ambiente. Secondo il parere degli esperti la terapia comportamentale dovrebbe essere presa in considerazione per i soggetti con ™ disturbi dello spettro autistico che presentano problemi del sonno.
Linee Guida: trattamenti raccomandati Nel caso di bambini più grandi o adolescenti con alto funzionamento intellettivo È consigliato l’uso della terapia cognitivo comportamentale (Cognitive Behavior Therapy, CBT) per il trattamento della comorbidità con i disturbi d’ansia nei bambini con sindrome di Asperger o autismo ad alto funzionamento. ™
Linee Guida: trattamenti raccomandati Trattamenti medici e farmacologici Dalla versione per il pubblico delle Linee Guida ISS ™
Linee Guida: trattamenti NON raccomandati Dalla versione per il pubblico delle Linee Guida ISS ™
In questa unità didattica abbiamo parlato di •CHE COSA SONO I DISTURBI DELLO SPETTRO DELL’AUTISMO •CARATTERISTICHE DEI BAMBINI CON DISTURBI DELLO SPETTRO DELL’AUTISMO •AUTISMO E SVILUPPO DELL’INTERSOGGETTIVITÀ •STRATEGIE GENERALI D’INTERVENTO E TRATTAMENTI RACCOMANDATI ™
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